gli angeli dell
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tre la Giomi Service ci ha fatto gusta-re le castagnole e un dolce farcitoalla marmellata.Anche in questa occasione non cisiamo fatti mancare lo spumante concui abbiamo brindato questa ricorren-za caratterizzata da tanto diverti-mento con giochi d’imitazione e canti.Tanti auguri a tutte le donne!!!
Gli angeli dell’Unitalsi
U n pomeriggio con gli angelidell’Unitalsi
Gran festa c’è stata all’interno dellaRSA Flaminia sabato 26 marzo.I ragazzi dell’Unitalsi sono tornati,con la loro allegria a portare tantagioia ai nostri ospiti, con loro hannotrascorso un pomeriggio, un pomerig-gio ricco d’amore.I ragazzi hanno animato la festa conuna tombolata ricca di premi pertutti e con la musica come sottofon-do. Dopo la tombolata ci si è scate-nati in canti e balli di gruppo e tuttigli ospiti sono stati coinvolti, moltodivertimento e risate ci sono statesoprattutto quando si è fatto il treni-no per tutta la struttura. Vedere inostri nonni e i ragazzi scatenarsi neiballi è stato emozionante.Ma oltre la tombolata i balli e i cantii nostri nonni hanno gradito la tortapreparata dal cuoco Gioacchino tal-mente gradita che tutti hanno richie-sto il bis.
A tutti quanti un sincero ringrazia-mento da parte degli ospiti a chi hareso questa festa speciale .Il prossimo appuntamento con ilgruppo dell ‘Unitalsi è il 16 aprile inoccasione della Santa Pasqua doveoltre che trascorrere un pomeriggiomagico dove il carisma dell’amorecoinvolge tutti; ad ogni membro delgruppo verrà donato un manufattorealizzato dai nostri ospiti durante laterapia occupazionale .
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Lavori in corso
fonte.www.centrostudigoito.it
LAVORI
IN CORSO...
I n occasione dell’arrivo dellaSanta Pasqua durante l’attivitàoccupazionale gli ospiti della
R.S.A stanno realizzando dei manu-fatti attinente alla festività pasqua-le, “Il Cenacolo” .Il Cenacolo un manufatto realizzatoin gesso .Ogni ospite lo sta realizzan-do in base alle proprie potenzialità.Le fasi per la realizzazione sono leseguenti :1) la preparazione dello stampo conil gesso 2) l’asciugatura 3) passarela carta a vetro per rendere più liscigli angoli del manufatto 4) il passa-re la colla vinavil diluita con l’acquaed infine passare il colore che sidesidera.Gli ospiti doneranno i propri lavori aifamigliari e ai ragazzi dell’Unitalsiche il 16 aprile sono venuti allaResidenza per festeggiare e scam-biarsi gli auguri di Pasqua.
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Lettera a...
Preg.mo DirettoreProf.Fabio Miraglia
Leggendo gli articoli sul Grillo Parlante mi sono resa conto di quanto siamo cre-sciuti e quanto lavoro Lei ha fatto. Girando le varie RSA mi sono resa conto dellagrande umanità e sensibilità che Lei ha nei confronti degli ospiti. In ogni strut-tura ha curato insieme ai Suoi più stretti collaboratori i minimi particolari ren-dendole confortevoli ma sopratutto funzionali al tipo di ospiti che le vivono.Ho avuta la possibilità di valutare quanto Lei investe sulla formazione del per-sonale affinchè siano sempre più preparati prefessionalmente. Lei ha fatto unarticolo sulla Riforma: bene devo dire che la riforma la applica giornalmente Leicon tutti i Suoi collaboratori senza aspettare che chi governa faccia ciò che ègiusto fare per la terza età, loro non si rendono conto di quanta gente ha biso-gno di un luogo dove vivere gli ultimi anni in serenità ed assistenza visto che perla vita frenetica e per l’impossibilità dei famigliari di tenere in casa certe pato-logie sono costrette a rivolgersi alle strutture idonee. Lei pur non avendo l’ac-creditamento ha voluto fortemente avviare la RSA di Latina affrontando sacrifi-ci ma consapevole che stava facendo la cosa giusta. Congratulazioni Prof. Fabioper quello che continua a fare e per avermi data la possibilità di conoscere tuttele RSA mettendo al vostro servizio la mia esperienza e professionalità.
Sig.ra Assunta Urbano
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Lavori in corso
…Lavori in corso
Gli ospiti della R.S.A Flaminia,durante il laboratorio della tera-pia occupazionale, sono impegna-
ti ad realizzare dei festoni di stelle filan-ti e delle maschere con i coriandolitutto ciò per abbellire i locali dellastruttura.
Ogni ospite oltre alla manualità prestamolta attenzione a ciò che sta realizzan-do c’è chi si occupa di tagliare su misu-ra le stelle filanti, c’è chi unisce i varianelli per poter realizzare i festoni chiinvece si occupa di selezionare i varicolori di coriandoli per poter realizzarele varie maschere, insomma ognuno haun suo compito, tutto ciò aiuta e impe-gna l’ospite stimolandolo ad mantenereattive le proprie capacità residue.
Donatella Pisci.
fontefoto www..bp.blogspotbp.blogspot.com
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F inalmente una carrozzina condelle ruote amiche che mi permet-te di camminare da sola. Sola per i
corridoi perraggiungere le due sale da pranzo moltoluminose dove oltre a consumare i pastici si confronta, si scambiano opinioni, sicondividono piccole cose come sale,aceto, peperoncino. Si aiutano le piùanziane a mangiare là dove infermierioperatrici e terapiste sono impegnate aloro volta a coccolare e servire altrianziani in difficoltà. Ed è sempre questa
benedetta carrozzina che mipermette
Dalla Residenza Pontina R.S.A.ancora di percorrere e conoscere megliotutta la casa. Una residenza nuova conogni conforto. Le stanze ariose, con letticomodi ci si sente un po’ come a casadico come, perché il sogno di tutti èsempre ritornare nel proprio nido bello obrutto che sia. Nessuno conosce bene ilsuo futuro né da giovane si chiede, iodove sarò tra trenta quarant’ anni ? Si ètanto lavorato sofferto e amato e ora?Ora c’è per fortuna questa nuova strut-tura che ci può ospitare, che ci cura che
viene incontro a ogni nostrodesiderio, difficoltà. Tutto lo staff chepur non essendo fisso, alternandosinotte e giorno e sempre presente condelicatezza con cura professionale spes-so in allegria vestono, lavano, più di unavolta al giorno chi da solo non può piùfarlo per tanti e tanti motivi. Ed è sem-pre con lei “Carrozzina amica mia” che22
scendendo dall’ascensore si arriva aipiano terra. Beh! Qui c’è tanto da cono-scere oltre all’elegante ingresso c’è vici-no un bel salone con una grande televi-sione. è tutto illuminato ha una paretetutta finestra tanti tavoli delle bellecomode poltrone e poi la desiderata pre-ziosa macchinetta che distribuisce caffèe varie bevande e poi c’è ancora acquadolcetti e tramezzini per gli affamati.Lungo il corridoi a sinistra una piccolagraziosa cappella che accoglie chi habisogno di pace e serenità. A destratante stanze .... Quella che il lunedìaccoglie la parrucchiera per farci belle... e la stanzetta dalle diverse occupa-zioni è quella che ci piace di più ci per-mette di fare dolci per gustare a meren-da o nelle feste. Ancora poche pedalateed eccoci in un ambiente bello enormeluminoso con lettini e tanti attrezzi condelle belle e giovani ragazze preparateprofessionalmente aiutano a turno gliospiti a renderli autosufficienti toglien-do fastidiosi dolori e non solo, un po ditutto con molto calore umano, regalanomomenti di sorrisi e tenerezze. Dallapalestra con un po di fatica la carrozzi-na tenta di scivolare nel giardino. Mabisogna di aiuto il pavimento non vamolto, con pazienza si riesce a faretutto il percorso ci si ferma sotto gliombrelloni o nel gazebo per rinfrescarsiun po’, respirando aria profumata allaliquirizia, al rosmarino, alla salvia, allasalvia e tanti profumi deliziosi rilassantiche ne fanno un posto speciale doveanziani e parenti sostano spesso duranteil giorno e sale spontaneo un “Grazie di
cuore all’ operatore giardiniere che locura, lo annaffia, lo tiene in vita con unamore che va oltre al dovere. Ecco èquasi ora di cena la mia carrozzina miinvita a risalire anche se a fatica, a chiu-dere un altro giorno di questa nuova vitagrata di questa ospitalità che ci da spe-ranza ...
Marina Giurgola
Dalla Residenza Pontina R.S.A.
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Programma di stimolazione
Il programma di stimolazione dellaterapia occupazionale è quello dimigliorare le funzioni motorie resi-
due, ponendo la massima attenzioneall’aspetto neuropsicologico le cui alte-razioni interferiscono notevolmentesulle funzioni motorie.Quando vengono proposti esercizi gliospiti si accorgono dell’impegno cherichiede quel tipo di attività e si convin-cono dell’utilità di tali esercizi, un certogrado di difficoltà e la sfida con se stes-si rappresentano sempre un buon incen-tivo per impegnarsi.
Pierluigi Redi
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Lo sprecoHo sempre guardato con particolare rispetto le per-sone che negli anni ’40 erano bambini o ragazzi.Erano gli anni della guerra, nei tanti modi in cui èstata vissuta in Italia. Chi con i nazisti alla porta, chisotto i bombardamenti alleati, chi con gli uomini dicasa al fronte o nei gruppi della Resistenza.Erano gli anni in cui si doveva crescere in fretta, nonc’era tempo per vivere la spensieratezza dell’infan-zia, i tempi lunghi delle sue prime scoperte ed espe-rienze. Erano gli anni delle privazioni, spesso dellamancanza dei beni di prima necessità e quando siaveva qualcosa bisognava essere bravi a sfruttarlaal massimo. Quante volte ho sentito i racconti delletante vite di un indumento, che dal fratello più gran-de passava a quello più piccolo e così via, per poiessere smontato e riadattato per diventare altro,conservando sempre una sua utilità; e la stessacosa per chi aveva la fortuna di riuscire ad allevareun animale o di avere un pezzo di terra da coltivare.E’ stata una grande e forte generazione - quella cheha poi fatto grande l’Italia dal punto di vista economi-co - accomunata da una comune battaglia, quellacontro lo spreco, contro l’uso eccessivo dei beni adisposizione. Nel linguaggio moderno parleremmodi lotta contro “l’uso inefficiente delle risorse”.Certamente “sprecare” era ritenuta oltretutto una
condotta immorale.Altri tempi, direte voi.E’ vero, ma c’è chi si è divertito ad utilizza-re lo stesso punto di vista degli sprechi per
analizzare gli ospedali italiani, per scoprire se dalleAlpi alla piana di Ragusa si usano le stesse attenzio-ni per evitare sprechi, che bruciano risorse chepotrebbero essere destinate in modo utile e produt-tivo per tutti.
Il Rapporto sull’ospedalità in ItaliaI protagonisti di questa indagine sono due signoriche sono il cuore pulsante di una squadra di ricerca-tori che ogni anno cura la redazione di un Rapporto
sull’ospedalità in Italia, per conto dell’Aiop,l’Associazione delle strutture ospedaliere private.Sono il dr. Nadio Delai e il dr. Angelo Cassoni, diver-sissimi tra di loro. Delai è un trentino vispo e con unacuriosità intellettuale mai tranquilla. Ti guarda negliocchi mentre ti rivolge una domanda e la tua rispo-sta gli richiama nuove domande e altri approfondi-menti. è l’uomo dei “perché” e delle sfide alle lororisposte. Cassoni è di Sermoneta (un piccolo centronel cuore della pianura Pontina) e di quell’antico esilenzioso borgo ha preso la pacatezza nella dispo-nibilità all’ascolto e la generosità nel lavorare incomune. E’ l’uomo dei numeri, è capace di parlarecon loro e, soprattutto, di avere da loro risposte sco-nosciute agli altri.Nell’ultimo Rapporto (2010), questi due signori sonopartiti da una considerazione. Oggi le Regioni paga-no le strutture ospedaliere private per quello cheproducono. Ad esempio, un milione di euro corri-sponde a 80 appendiciti, 27 interventi allo stomaco,15 interventi ortopedici, e così via, secondo un rigo-roso tariffario fissato dalla Regione stessa. A frontedi quelle stesse prestazioni sanitarie, un’altra struttu-ra ospedaliera privata della stessa Regione riceveràugualmente un milione di euro.In questo caso non solo non ci sono sprechi, mal’imprenditore privato, dopo aver pagato medici ealtri dipendenti, fornitori di materiale o apparecchia-ture mediche, bollette e tasse, riesce anche a rica-vare un margine di profitto, assicurandoci chel’azienda è efficiente e in buona salute.Come si diceva, a fronte di quel milione di euro cheviene trasferito ad un ospedale privato c’è “un milio-ne” di corrispondenti prestazioni offerte da quel-l’ospedale.Questo criterio, molto semplice e comprensibile, èvalido anche per gli ospedali pubblici?26
La sanità, tra sprechi antichi
I due ricercatori si sono divertiti a riflettere su questadomanda e hanno aggiunto considerazioni cheriguardano alcune “funzioni” che certi ospedali pub-blici svolgono: chi il pronto soccorso, chi un’attivitàdidattica. Ma, fatta questa tara, il risultato nondovrebbe scostarsi di molto. A fronte di quello stes-so milione di euro, dovrebbero corrispondere lestesse quantità/qualità di prestazioni.Eppure i risultati, pubblicati nello scorso dicembre2010, che riguardano tutte le regioni italiane, sonosconvolgenti.
L’inefficienza sommersaIn Piemonte, ad esempio, esiste un 26,6% di ineffi-cienza sul costo totale (quella che hanno chiamato“inefficienza sommersa”). In concreto cosa signifi-ca? Che su un milione di euro (quello del nostroprimo esempio) l’ospedale pubblico spreca 266.000euro, soldi che non producono prestazioni per ilbene dei cittadini.Vi sembra troppo il 26,6%? Prepariamoci al peggioallora. Nell’elenco si distinguono, come ultime dellaclasse, la Campania (42,4%), il Lazio (43%) e laCalabria (45,5%), guarda caso tra le regioni con ilmaggiore deficit in sanità.In Calabria, quindi, con lo stesso importo, gli ospe-dali pubblici producono quasi la metà delle presta-zioni che, nella stessa regione, produrrebbe unospedale privato. In pratica 455.000 euro su ognimilione speso in Calabria per gli ospedali pubblicivanno in stipendi, forniture e altri oneri non necessa-ri a produrre prestazioni ospedaliere richieste.Questa ricerca disegna quindi un quadro di sprechidi proporzioni enormi, tanto più che a al livello dispreco giornaliero si aggiunge un deficit arretratoancora da smaltire. Se nel Lazio si riuscisse a recu-perare il vecchio debito recuperandone il 20% ognianno, si stima che occorrerebbero quasi 23 annisolo per pareggiare il bilancio.I due nostri eroi – Delai e Cassoni – hanno presen-tato il loro lavoro e ci saremmo aspettati qualchereazione preoccupata. C’è stata, ma è durata solo lospazio di 48 ore, poi i titoli dei giornali si sono occu-pati di altro.Vabbè - dirà qualcuno – con il federalismo tutto que-sto finirà.
Il federalismoè dal 2000 che in Italia abbiamo cominciato a sentirparlare di federalismo con una certa insistenza,anche perché ai proclami hanno fatto seguito prov-vedimenti legislativi importanti che rendono leRegioni sempre più autonome, protagoniste dellescelte politico-amministrative, soprattutto nella sani-tà, il settore che assorbe le maggiori risorse.Federalismo significherà piena libertà di crearenuovi servizi, di valutare la loro importanza e la loroproduttività, magari a costo di imporre maggioritasse per permettersi una utilità per tutti. Ospedali inperdita permanente o scarsamente utili dovrannoessere chiusi, a meno di non imporre nuove impo-ste a tutti per ripianare le perdite.E’ chiaro che questa nuova impostazione richiederàmaggiori responsabilità da parte della classe politi-co-amministrativa, le cui scelte saranno immediata-mente collegate ai loro effetti economici. Ma questoapproccio richiederà soprattutto una nuova maturitàdei cittadini elettori. Ancora oggi, l’esperienza politi-ca viene vissuta in Italia come appartenenza, identi-tà, quasi da tifoseria di una squadra di calcio piutto-sto che come giudizio politico su scelte e comporta-menti degli eletti.Come succede per i nostri beniamini sportivi, siamodisposti a chiudere un occhio per il politico del nostropartito e condannare in fretta quello avversario.Con il federalismo tutto ciò non avrà più senso. Essosi basa sulla capacità del cittadino elettore di pre-miare il buon amministratore pubblico, indipenden-temente dal suo marchio di partito, e di sanzionare,invece, superficialità e condotte irresponsabili.Senza questa nuova maturità civile, sarà facile pre-vedere scarsi cambiamenti e soprattutto il manteni-mento di quegli sprechi di cui parlavamo all’inizio. Ci riusciremo?Sappiamo che I grandi cambiamenti legislativihanno prodotto effetti nella storia quando sono statiaccompagnati da mutamenti culturali, che hannorivoluzionato scelte e comportamenti.è l’ennesima sfida per il Paese del Gattopardo, dovetutto sembra cambiare per poi lasciare tutto comeprima.Sta a noi crederci e soprattutto sperarci.
Filippo Leonardi
...e nuovo federalismo
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Il Dottore con la Caposala e
l’Avv. Rosalba Padroni
pronti in posa. una bella foto per Candida e il figlio...
Agostino apre le
danze
anche Maria Grazia e l’Avv. Enrico
Padroni pronti per la foto....
un addobbo speciale...grazie
Terapiste!!!
il ballo del qua’ qua’Gabriella e
Cesare......lo seguono a
ruota!!!
Evento Musicale
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Cesare DeBaptistis 78 anni
Ennio Stella 84 anni
Paola Egidi 58 anni
Rosa Eros 92 anni
AdrianaGraziani 82 anni
Alberia Stazi79 anni
PasqualinaStefanini 85 anni
Adelina RicciPetitoni 89 anni
Emidio Presutti82 anni Elvira Ciliegia
95 anni
Cecilia Rosito96 anni
Lucia Flore88 anni
Buon Compleanno a
Salvatore Nocito80 anni
Polidori Giacoma87 anni
Antonino Migliore81 anni
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e per concludere un pò di dolcetti..
pronti ci siamo anche noi !!!
stiamo aspettando che il maestro inizi...pronti via!!!
subito si forma una coppia...
Evento Musicale
anche tra dame...
anche
Alessandro si
prodiga nelle
danze.
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Buon Compleanno a
Maria Mecarini85 anni
Agostina Chiodo 90 anni
Giovannina Giordani 87 anni
ProcaccioliGiuseppa 78 anni
Clelia Proietti 78 anni
Maria Burratti84 anni
Ubaldo Castellani78 anni
Giordano Caporali74 anni
Piera Pagliaroni78 anni
Maria LuisaArmellini 81 anni
Maria Bisignano87 anni
Lucia Panfili 83 anni
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iniziamo a formare le coppie... pronti in posa per una foto...
le maschere di carnevale fatte dagli ospiti...
in alto le mani...
e vai con la tarantella ...
e dopo tanto ballare
un succulento banchetto.
Evento Musicale
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