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1 Università degli Studi di Teramo Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in Statistica Lezioni del Corso di Matematica a cura di D. Tondini a.a. 2003/2004

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  • 1

    Università degli Studi di TeramoFacoltà di Scienze Politiche

    Corso di Laurea in Statistica

    Lezioni del Corso di Matematica

    a cura di

    D. Tondini

    a.a. 2003/2004

  • 2

    CAPITOLO IGLI INTEGRALI

    1. GENERALITÀ

    Definizione di integrale definito per una funzione di una variabile (secondo Cauchy-Riemann). Sia ( )y f x= una funzione definita nell'intervallo chiuso [ ], a b . Si suddividatale intervallo in un numero n qualunque di intervalli parziali mediante gli 1n − punti

    1 2 1, , ..., nx x x − con

    0 1 2 1 ... n na x x x x x b−≡ < < < < < ≡

    Si indichi con rf uno qualunque dei valori assunti dalla funzione ( )f x nell'intervalloparziale [ ]1 , r rx x− per 1, 2, ..., r n= . Posto:

    1r r rx x h−− =si costruisca la somma:

    1

    n

    r rr

    h f=

    ∑Si consideri ora il seguente limite:

    01

    limn

    r rr

    h fθ →

    =∑

    dove θ è il massimo degli rh .

    Se tale limite esiste ed è finito allora si dice che la ( )f x è integrabile nell'intervallo[ ], a b . Il limite considerato rappresenta proprio l'integrale definito della ( )f x in [ ], a b elo si indica con il simbolo:

    (1) ( )

    b

    a

    f x dx∫Gli estremi a e b dell'intervallo sono detti rispettivamente estremo inferiore ed estremosuperiore dell'integrale definito; la funzione ( )f x è detta funzione integranda ed xrappresenta la variabile di integrazione .Osservazione 1. La funzione ( )f x non è integrabile in [ ], a b se il predetto limite nonesiste oppure se è infinito (uguale a ± ∞).Osservazione 2. La variabile di integrazione x può essere sostituita da una qualsiasi altralettera, ad esempio t, u, v , etc. a patto che il simbolo (1) venga sostituito rispettivamente da:

  • 3

    ( )

    b

    a

    f t dt∫ , ( )b

    a

    f u du∫ , ( )b

    a

    f v dv∫ , etc.Condizione necessaria per l'integrabilità. Condizione necessaria (non sufficiente)affinché una funzione ( )f x definita in un intervallo [ ], a b sia ivi integrabile è che la

    ( )f x sia limitata in [ ], a b . In altre parole se la funzione ( )f x non è limitata in [ ], a bessa non è integrabile in [ ], a b ; se, invece, è limitata allora essa può essere integrabile in[ ], a b .

    ESEMPILa funzione di Dirichlet definita da:

    ( )1 per razionale

    0 per irrazionale

    xf x

    x

    =

    con 0 2x≤ ≤ , non è limitata e non è integrabile secondo Riemann.Analogamente la funzione definita da:

    ( )1

    0

    25 0

    xf x x

    x

    ≠= =

    non è né limitata né integrabile secondo Riemannn.

    Condizione necessaria e sufficiente di integrabilità. Condizione necessaria e sufficienteaffinché una funzione ( )f x definita e limitata in un intervallo [ ], a b sia ivi integrabile èche, fissato ad arbitrio un numero 0ε > si possa determinare in corrispondenza un numero

    0εθ > tale che, qualunque sia la decomposizione di [ ], a b in intervalli parziali [ ]1 , r rx x− ,con 1, 2, ..., r n= ed 0 1 2 1 ... n na x x x x x b−≡ < < < < < ≡ (tutti di lunghezza minore di

    εθ ) e denotati con re ed rE rispettivamente l'estremo inferiore e l'estremo superiore della

    ( )f x in [ ]1 , r rx x− , risulti:

    1

    n

    r rr

    h ε=

  • 4

    Dalla condizione di integrabilità di Riemann discendono i seguenti Teoremi.Teorema 1. Se la ( )f x è continua in [ ], a b allora è ivi integrabile secondo Riemann(condizione sufficiente e non necessaria di integrabilità).Teorema 2. Se la ( )f x è limitata in [ ], a b ed ivi presenta un numero finito di punti didiscontinuità allora è integrabile secondo Riemann (condizione sufficiente e non necessariadi integrabilità).Teorema 3. Se la ( )f x è monotona in [ ], a b allora è ivi integrabile secondo Riemann(condizione sufficiente e non necessaria di integrabilità).

    2. PROPRIETÀ DELL'INTEGRALE DEFINITO

    Sia ( )f x una funzione integrabile in [ ], a b . Allora:

    (1) ( ) 0a

    a

    f xdx =∫(2) ( ) ( )0 0

    b

    a

    f x dx f x= ⇔ ≡∫(3) ( ) ( )

    a b

    b a

    f x dx f xdx= −∫ ∫(4)

    b

    a

    dx b a= −∫(5) ( )

    b b

    a a

    c dx c dx c b a⋅ = = −∫ ∫ con c costante

    (6) ( ) ( ) ( )

    b b

    a a

    c f x dx c f x dx c b a⋅ = = −∫ ∫ con c costante

    (7) ( ) ( ) ( )

    b c b

    a a c

    f x dx f x dx f x dx= +∫ ∫ ∫ con a < c < b(8) Se ( )f x è integrabile in [ ], a b allora tale risulta anche la funzione ( )f x erisulta:

  • 5

    ( ) ( )b b

    a a

    f x dx f x dx≤∫ ∫(9) Se ( ) ( ) ( )1 2, , ..., nf x f x f x sono funzioni integrabili in [ ], a b allora anche lafunzione:

    ( ) ( ) ( ) ( )1 2 + ... nF x f x f x f x= + +è integrabile in [ ], a b e risulta:

    ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )1 2 1 2 ... ... b b b b

    n n

    a a a a

    f x f x f x dx f x dx f x dx f x dx+ + + = + + + ∫ ∫ ∫ ∫(10) Se ( )f x e ( )g x sono funzioni integrabili in [ ], a b allora anche la funzione:

    ( ) ( ) ( )F x f x g x= ⋅è integrabile in [ ], a b .Osservazione. Non esiste una regola analoga a quella della somma che consenta dicalcolare immediatamente l'integrale di un prodotto. In tal caso, infatti, occorrerà ricorreread alcune formule di integrazione che verranno analizzate nel seguito.(11) Se ( )f x e ( )g x sono funzioni integrabili in [ ], a b allora anche la funzione:

    ( ) ( )( )

    f xF x

    g x= , ( ) 0g x ≠

    è integrabile in [ ], a b .

    ESEMPI

    α)

    11

    2 3 3 3

    11

    1 1 11 1 0

    3 3 3x dx x == ⋅ − ⋅ =∫

    β)

    1

    1

    0 0dx

    +

    ⋅ =∫ qualunque siano gli estremi a e b dell'intervallo di partenza

    γ) ( )

    2 2

    43 4 4

    11

    1 1 1 1 1 1 152 1 16 1 4

    4 4 4 4 4 4 4x dx x

    −−

    = = ⋅ − ⋅ − = ⋅ − ⋅ = − =∫

  • 6

    Scambiando gli estremi d'integrazione si ha:

    ( )

    11

    43 4 4

    22

    1 1 1 1 1 1 151 2 1 16 4

    4 4 4 4 4 4 4x dx x

    −−

    = = ⋅ − − ⋅ = ⋅ − ⋅ = − = −∫δ)

    1

    1

    2

    2

    1 2 1dx x= = − = −∫δ')

    1

    1

    1

    1

    1 1 2dx x−

    = = + =∫ε)

    1

    1

    2

    2

    2 2 2 1 2 2 2 4 2dx x⋅ = = ⋅ − ⋅ = − = −∫ζ) ( ) ( ) ( )

    1 113

    12 2 3 3 3

    22

    2 2

    2 2 2 2 2 2 2 141 2 1 8 7

    5 5 5 3 15 15 15 15 15x

    x dx x dx x == = ⋅ = ⋅ ⋅ − = ⋅ − = ⋅ − = −∫ ∫η)

    12 22 1 22 22

    11 211 12

    1 1 1 11 4

    2 2 2 4 2 4x x

    xdx xdx xdx = + = + = ⋅ − + ⋅ − = ∫ ∫ ∫

    1 3 1 15 3 15 12 32 4 2 4 8 8 8 2

    = ⋅ − + ⋅ = − + = = Si poteva pervenire allo stesso risultato procedendo più semplicemente come segue:

    222

    11

    4 1 32 2 2 2x

    x dx⋅ = = − =∫θ)

    1 113

    2 2

    22 2

    2 2 2 14 145 5 5 3 15 15

    xx dx x dx= = ⋅ = − =∫ ∫

    1 113

    2 2

    22 2

    2 2 2 14 145 5 5 3 15 15

    xx dx x dx= = ⋅ = − =∫ ∫

  • 7

    Osservazione. Si noti che può essere integrabile ( )f x e non la ( )f x , come accade per lafunzione:

    ( )1 per razionale

    1 per irrazionale

    xf x

    x

    = −con a x b≤ ≤ .

    ι) ( ) ( )2 2 2 2

    2 23 222 21

    1 11 1 1 1

    2 1 2 23 2x x

    x x dx x dx x dx dx x =− + = + − + = − ⋅ +∫ ∫ ∫ ∫ ( )8 1 1 7 3 7 12 2 2 1 2 1 2

    3 3 2 3 2 3 3 = − − ⋅ − + − = − ⋅ + = − =

    κ) Poniamo:( ) 2f x x= e ( )g x x=

    Ne segue che:

    ( ) ( ) ( )2 2

    242 3

    00 0

    4 0 44

    b

    a

    xf x g x dx x x dx x dx =⋅ = ⋅ = = − = ≠∫ ∫ ∫

    ( ) ( )

    2 22 23 2

    2

    0 00 0

    8 162

    3 2 3 3

    b b

    a a

    x xf x dx g x dx x dx xdx≠ ⋅ = ⋅ = ⋅ = ⋅ =∫ ∫ ∫ ∫

    In generale, quindi, l'integrale del prodotto è diverso dal prodotto degli integrali.κ') Analogamente, se poniamo:

    ( ) 2f x x= e ( )g x x=allora si ha:

    ( )( )

    ( )

    ( )

    2

    2232 2

    22 20 02 22

    00 0 0

    0

    83 8322 2 6

    2

    b

    b

    ab

    a

    a

    f x d x x dxx

    f x x xdx dx xdx

    g x x xg x dx xdx

    = = = = ≠ = = = =∫ ∫

    ∫ ∫ ∫∫ ∫

    ovvero l'integrale del quoziente di due funzioni è diverso dal quoziente degli integrali.

    Sussistono, inoltre, per gli integrali definiti i seguenti Teoremi.Teorema della media. Se ( )f x è una funzione integrabile in [ ], a b allora risulta:

    (α) ( ) ( )

    b

    a

    f x dx b aµ= −∫

  • 8

    essendo µ un opportuno valore compreso tra l'estremo inferiore e e l'estremo superiore Edella ( )f x in [ ], a b .

    Il precedente Teorema può essere anche generalizzato come segue:Teorema della media generalizzato. Se ( )f x e ( )g x sono due funzioni integrabili in[ ], a b ed è ( ) 0g x ≥ oppure ( ) 0g x ≤ , allora risulta:

    (β) ( ) ( ) ( )

    b b

    a a

    f x g x dx g x dxµ⋅ = ∫ ∫essendo µ un opportuno valore compreso tra l'estremo inferiore e e l'estremo superiore Edella ( )f x in [ ], a b .Osservazione. Se nella (α) si pone ( ) 1g x = si ottiene proprio la (β).Corollario 1. Se ( )f x è una funzione integrabile in [ ], a b ed è ivi positiva (negativa),allora risulta:

    ( ) ( )0b

    a

    f x dx ≥ ≤∫Corollario 2. Se ( )f x e ( )g x sono due funzioni integrabili in [ ], a b ed è ( ) ( )f x g x≥allora:

    ( ) ( )

    b b

    a a

    f x dx g x dx≥∫ ∫Definizione. Sia ( )y f x= una funzione integrabile nell'intervallo [ ], a b , ovverointegrabile in ogni intervallo [ ], a x , essendo x un generico punto di [ ], a b . Allora lafunzione:

    ( ) ( )

    x

    a

    F x f t dt= ∫è detta funzione integrale della ( )f x in [ ], a b relativa al punto a.Osservazione. In luogo dell'estremo a è possibile considerare un altro punto qualunque 0x

    di [ ], a b .Teorema. Se la funzione ( )f x è integrabile in [ ], a b allora la ( )F x risulta continua in[ ], a b .

  • 9

    Teorema fondamentale del calcolo integrale. La funzione ( )F x è derivabile in ogni puntox dove la ( )f x è continua ed in tali punti risulta:

    ( ) ( )'F x f x=Osservazione. Se la ( )f x è continua allora la ( )'F x esiste sempre.

    3. SIGNIFICATO GEOMETRICO DELL'INTEGRALE DEFINITO

    Sia ( )y f x= una funzione definita nell'intervallo [ ], a b ed ivi continua e non negativa.Sia inoltre Γ la sua rappresentazione grafica in un riferimento cartesiano ortogonale Oxy:

    La curva Γ , le retta x a= , x b= ed il segmento a x b≤ ≤ dell'asse x delimitano una partedi piano T che, per la sua forma, si chiama trapezoide o rettangoloide.Ci proponiamo ora di determinare l'area di T. Dividendo l'intervallo [ ], a b in un numeroqualunque n di intervalli parziali di uguale lunghezza mediante i punti 1 2 1, , ..., nx x x − con

    0 1 2 1 ... n na x x x x x b−≡ < < < < < = . Osserviamo, in primo luogo, che la lunghezza di

    ciascun intervallo parziale è uguale a b a

    n−

    .

    xnx2x1x0 = a xn−1An−1 AnA2A1AO

    A'n−1 A'nA'2A'1

    A'A'' A1'''

    A2''A1'' A''n−1 A''n

    T

    Γ

    y

    x

  • 10

    Posto b a h

    n− = e denotati con rm ed rM rispettivamente il minimo ed il massimo

    assoluto della ( )f x nell'intervallo [ ]1 , r rx x− ( )1, 2, ..., r n= , consideriamo le seguentisomme:

    1 21

    ... n

    n n rr

    S m h m h m h m h=

    = + + + =∑(somma delle aree dei rettangoli ' '' ' ' ' '1 1 1 1 2 2 1 1, , ..., n n n nA A A A A A A A A A A A− − )

    '1 2

    1

    ... n

    n n rr

    S M h M h M h M h=

    = + + + = ∑(somma delle aree dei rettangoli '' ''' '' '' '' ''1 1 1 1 2 2 1 1, , ..., n n n nA A A A A A A A A A A A− − )

    Si indichi inoltre con 1T il plurittangolo inscritto in T e con 2T quello circoscritto a T.

    Osservato che 1T è contenuto in T e che 2T contiene T risulta naturale considerare,

    qualunque sia n, nS ed 'nS come valori approssimati rispettivamente per difetto e per

    eccesso dell'area A di T, cioè:'

    n nS S≤ ≤Aper cui poniamo, per definizione:

    (1) ( )

    b

    a

    f xdx= ∫ASe, invece, la ( )f x , definita in [ ], a b , è ivi continua e non positiva allora:

    (2) ( )

    b

    a

    f x dx= −∫A

    A

    B

    y

    xO

    ab

    A' B'

    Γ

    T

  • 11

    Se, poi, la ( )f x , definita in [ ], a b , è ivi continua ed inoltre è non negativa in [ ], a c e nonpositiva in [ ], c b ( )a c b< < , allora:

    (3) ( ) ( )

    c b

    a c

    f x d x f x dx= −∫ ∫A

    Se ( )f x e ( )g x sono due funzioni definite in [ ], a b ed ivi continue e se [ ], x a b∀ ∈risulta ( ) ( )f x g x≥ , allora:

    (4) ( ) ( ) ( ) ( )

    b b b

    a a a

    f x d x g x d x f x g x dx= − = − ∫ ∫ ∫A

    avendo indicato con 1Γ e 2Γ rispettivamente le curve di equazione ( )y f x= ed( )y g x= .

    O a c bx

    B

    A

    C B'A' T

    T

    T

    Γ

    y

    x

    y

    O a b

    B

    A

    D

    CT

    Γ1

    Γ2

  • 12

    Se, inoltre, ( )f x e ( )g x sono funzioni definite e continue in [ ], a b e se ( ) ( )f x g x≥ ,[ ], x a c∀ ∈ , ed ( ) ( )f x g x≤ , [ ], x c b∀ ∈ ( )a c b< < , allora:

    ( ) ( ) ( ) ( )

    c b

    a c

    f x g x dx g x f x dx= − + − ∫ ∫A

    4. PRIMITIVA DI UNA FUNZIONE: INTEGRALE INDEFINITO

    Sia ( )y f x= una funzione definita nell'intervallo [ ], a b .Definizione. Una funzione ( )xΦ , definita in [ ], a b e tale che ( ) ( )' x f xΦ = , [ ], x a b∀ ∈ ,si dice primitiva della ( )f x in [ ], a b .Osservazione 1. Se ( )xΦ è una primitiva di ( )f x , allora lo è anche ( )x cΦ + , dove c èuna costante arbitraria; viceversa, una qualsiasi primitiva ( )1 xΦ di ( )f x ènecessariamente del tipo ( )x cΦ + (la derivata di ( ) ( )1 x xΦ Φ− è nulla [ ], x a b∀ ∈ per cuitale differenza è costante in tutto [ ], a b ).Osservazione 2. Se ( )y f x= è continua, allora:a) la funzione integrale ( )F x che, per definizione esiste sempre, è integrabile;b) la funzione primitiva ( )xΦ esiste (si osservi che qualora la ( )f x non sia

    continua non è detto che la primitiva esiste);c) ( )'F x e ( )' xΦ sono uguali a meno di una costante

    Γ1

    Γ2

    y

    x

    O a c b

    ADC

    E

    B

  • 13

    Osservazione 3. Alle volte si pone la seguente:

    Definizione. Se la funzione ( )f x è dotata di primitiva ( )xΦ in [ ], a b , allora l'insiemedelle funzioni ( )x cΦ + , con c costante arbitraria, primitive della ( )f x in [ ], a b ,rappresenta proprio l'integrale indefinito della ( )f x e lo si indica con il simbolo:

    (1) ( )f xdx∫Per definizione risulta, quindi:

    ( ) ( )f x dx x cΦ= +∫Pertanto se ( )f x è continua oppure è dotata di primitiva ed è integrabile in [ ], a b , ilsimbolo (1) è esattamente quello di cui ci siamo occupati fino ad ora; se, invece, ( )f x èdotata di primitiva ma non è integrabile in [ ], a b , allora la (1) non è altro che l'insieme

    ( )x cΦ + .

    5. TABELLA DEGLI INTEGRALI INDEFINITI IMMEDIATI

    (1) 0 dx c⋅ =∫ con c = costante(2) dx x c= +∫(3) 1

    11

    n nx dx x cn

    += ++∫ con n ≠ −1

    (4) 2dx

    x cx

    = +∫(5) sin cosxdx x c= − +∫(6) cos sinxdx x c= +∫(7) 2 tgcos

    dxx c

    x= +∫

  • 14

    (8) 2 ctgsindx

    x cx

    = − +∫(9)

    2

    arcsinarccos1

    x cdxx cx

    += − +−∫

    (10) 2 arctgarcctg1

    x cdxx cx

    += − ++ ∫

    (11) logdx

    x cx

    = +∫(12) x xe dx e c= +∫(13)

    log

    xx aa dx c

    a= +∫

    6. PRINCIPALI REGOLE DI INTEGRAZIONE

    (14) ( ) ( )k f x dx k f x dx⋅ = ⋅∫ ∫(15) ( ) ( ) ( ) 11'

    1n n

    f x f x dx f x cn

    +⋅ = ⋅ + +∫ con n ≠ −1

    (16)( )( )

    ( )'

    2f x

    dx f x cf x

    = +∫(17) ( ) ( ) ( )sin ' cosf x f x dx f x c⋅ = − +∫(18) ( ) ( ) ( )cos ' sinf x f x dx f x c⋅ = +∫(19)

    ( )( ) ( )2

    'tg

    cos

    f xdx f x c

    f x= +∫

    (20)( )

    ( ) ( )2'

    ctgsin

    f xdx f x c

    f x= − +∫

  • 15

    (21)( )

    ( )( )( )2

    arcsin'arccos1

    f x cf xdx

    f x cf x

    += − +− ∫(22)

    ( )( )

    ( )( )2

    arctg'arcctg1

    f x cf xdx

    f x cf x

    += − ++ ∫(23)

    ( )( ) ( )'

    logf x

    dx f x cf x

    = +∫(24) ( ) ( ) ( )'f x f xe f x dx e c⋅ = +∫(25) ( ) ( )

    ( )'

    log

    f xf x aa f x dx c

    a⋅ = +∫

    ESEMPI

    (3)

    α) 3 3 1 41 1

    3 1 4x dx x c x c+= + = +

    +∫β)

    2 2 3 3 512 12 2 2 21

    2

    1 13 5

    12 2

    x xdx dx x dx x dx x c x c

    x x

    − += = = = + = + =

    +∫ ∫ ∫ ∫

    55 222 2 2

    5 5 5x c x c x x c= + = + = +

    γ) ( ) ( ) 71 122 23 3 3 3x x dx x x dx x dx x dx+⋅ = ⋅ = = =∫ ∫ ∫ ∫

    7 101 3 10 3 33 31 1 3 37 10 10 1013 3

    x c x c x c x x c+

    = + = + = + = ++

    (14)

    α) 4 4

    3 32 2 24 2x x

    x dx x dx c c= = ⋅ + = +∫ ∫ risultando 2k = ed ( ) 3f x x=

    β) 4 1

    4 4 2 8dx dx x c x cx x

    = = ⋅ + = +∫ ∫ essendo 4k = ed ( ) 1f x

    x=

  • 16

    (15)

    α) ( ) ( ) ( )4 4 1 51 11 1 14 1 5

    x dx x c x c++ = + + = + ++∫

    essendo 4 1n = ≠ − , ( ) 1f x x= + ed ( )' 1f x =

    β) ( ) ( ) ( ) 31 1 12 2 21 12 2 1 2 2 1 2 1 2 11 31

    2 2

    x dx x dx x c x c++ = + = + + = + + =+∫ ∫

    ( ) ( )32 22 1 2 1 2 13 3

    x c x x c= + + = + + +

    essendo 1 12n = ≠ − , ( ) 2 1f x x= + ed ( )' 2f x =

    γ) 21

    sin cos sin2

    x xdx x c= +∫ essendo 1 1n = ≠ − , ( ) sinf x x= ed ( )' cosf x x=

    δ) ( ) ( )4 4 14 51 1sin cos sin cos sin sin4 1 5

    x xdx x xdx x c x c+= = + = ++∫ ∫

    essendo 4 1n = ≠ − , ( ) sinf x x= ed ( )' cosf x x=

    ε) ( ) ( )2 2 12 31 1cos sin cos sin cos cos2 1 3

    x xdx x xdx x c x c+= = − + = − ++∫ ∫

    essendo 2 1n = ≠ − , ( ) cosf x x= ed ( )' sinf x x= −(16)

    α) 22 2 2

    2 1 2 12 1

    2 21 2 1 1

    x x xdx dx dx x c

    x x x= = = ⋅ − + =

    − − −∫ ∫ ∫ 2 1x c= − + osservando che x risulta, a meno del fattore 2, la derivata di ( ) 2 1f x x= −

    β) 2 2

    3 3

    3 3

    3 1 3 12 1 1

    2 22 1 1

    x xdx dx x c x c

    x x= = − ⋅ − + = − − +

    − −∫ ∫osservando che 23x risulta, a meno del fattore −1, la derivata di ( ) 31f x x= −

    (17) + (18)

    α) ( ) ( )2 2sin 2 4 cos 2x xdx x c⋅ = − +∫ dove ( ) 22f x x= ed ( )' 4f x x=

  • 17

    β) 2cos2 1 1

    cos2 2cos2 sin22 2 2

    xxdx dx xdx x c= = = +∫ ∫ ∫

    dove ( ) 2f x x= ed ( )' 2f x =

    γ) 3 4

    3 4 3 4 44 cos 1 1cos 4 cos sin4 4 4

    x xx x dx dx x x dx x c= = = +∫ ∫ ∫

    dove ( ) 4f x x= ed ( ) 3' 4f x x=

    δ) 3 4

    3 4 3 4 44 sin 1 1sin 4 sin cos4 4 4

    x xx x dx dx x x dx x c= = = − +∫ ∫ ∫

    dove ( ) 4f x x= ed ( ) 3' 4f x x=(19) + (20)

    α) 23

    tg3cos 3

    dx x cx

    = +∫ essendo ( ) 3f x x= ed ( )' 3f x =

    β) 2 2 21 3 1 3

    tg33cos 3 3cos 3 cos 3

    dx x cx x x

    = = = +∫ ∫ ∫ osservando che 1 risulta, a meno del fattore 3, la derivata di ( ) 3f x x=

    γ) ( ) ( ) ( ) ( )2 2 21 1 1

    ctgsin sin sin

    dx dx dx x cx x x

    − −= = − = − − − + = − − − −∫ ∫ ∫

    ( )=ctg x c− + osservando che 1 risulta, a meno del fattore −1, la derivata di ( )f x x= −

    (21) + (22)

    α) ( ) ( )

    2

    4 2 22 2

    2 1 2 1arcsin

    2 21 2 1 1

    x x xdx dx dx x c

    x x x= = = +

    − − −∫ ∫ ∫ essendo x, a meno del fattore 2, la derivata di ( ) 2f x x=

    β) ( )2 2 2

    1 1 1

    2 2 1 1 1 2 1dx dx dx

    x x x x x x= = =

    − − + − − − +∫ ∫ ∫

    ( )( )

    2

    1arcsin 1

    1 1dx x c

    x= = − +

    − −∫ essendo ( ) 1f x x= − ed ( )' 1f x =

  • 18

    γ) ( ) ( )2 2 2

    1 1 51 25 1 5 5 1 5

    dx dx dxx x x

    = = =+ + + ∫ ∫ ∫

    ( )2

    1 5 1arctg5

    5 51 5dx x c

    x= = +

    +∫ essendo 1, a meno del fattore 5, la derivata di ( ) 5f x x=

    δ) ( )2 2 22

    1 9 1 9 1 19 99 99 9

    13

    dx dx dx dxx xx x

    = = = =+ ++ +

    ∫ ∫ ∫ ∫

    2

    11 13 arctg3 3 3

    13

    xdx c

    x= = +

    + ∫

    essendo ( )3xf x = ed ( ) 1'

    3f x =

    (23)

    α) 2 2 2

    33 3 3

    3 1 3 1log 3

    3 33 3 3 3x x x

    dx dx dx x cx x x

    = = = + ++ + +∫ ∫ ∫

    con ( ) 3 3f x x= + ed ( ) 2' 3f x x= ( 2x rappresenta, a meno del fattore 3, la derivata, di ( )f x )

    β)

    11 log log

    log logxdx dx x c

    x x x= = +∫ ∫

    con ( ) logf x x= ed ( ) 1'f x x=

    γ) sin sin sin

    tg logcoscos cos cos

    x x xxdx dx dx dx x c

    x x x− −

    = = = − = − +−∫ ∫ ∫ ∫

    con ( ) cosf x x= ed ( )' sinf x x= −

    δ) ( )

    2 1 2 1 2 12 1

    2 1 2 12 1

    2 1 2 1log 4

    2 24 42 4

    x x xx

    x xx

    e e edx dx dx e c

    e ee

    + + ++

    + ++= = = + +

    + ++∫ ∫ ∫ con ( ) 2 1 4xf x e += + ed ( ) 2 1' 2 xf x e +=

    (24) + (25)

    α) 2 2x xe dx e c+ += +∫ essendo ( ) 2f x x= + ed ( )' 1f x =

  • 19

    β) 3

    3 3 32 1

    2 1 2 1 13 1 133 3 3

    xx x xx ex e dx dx x e dx e c

    ++ + += = = +∫ ∫ ∫

    essendo 2x , a meno del fattore 3, la derivata di ( ) 3 1f x x= +

    γ) 2 25 5

    32 3 3 logx xx dx e c+ +⋅ = +∫

    essendo 3a = , ( ) 2 5f x x= + ed ( )' 2f x x=

    δ) 1 2 s i n 1 2 s i n 1 2 s i n2cos 1

    cos 2 2 2cos 22 2

    x x xxx dx dx x dx+ + +⋅ = ⋅ = ⋅ =∫ ∫ ∫ 1 2sin 2

    12 log

    2x e c+= ⋅ ⋅ +

    essendo 2a = , ( ) 1 2sinf x x= + ed ( )' 2cosf x x=

    7. INTEGRALE INDEFINITO ED INTEGRALE DEFINITO

    Sia ( )f x una funzione continua nell'intervallo [ ], a b e sia:

    ( ) ( )

    x

    a

    F x f t dt= ∫la funzione integrale. Per il Teorema Fondamentale del calcolo integrale, quindi, risulta:

    ( ) ( )'F x f x=Indichiamo, inoltre, con ( )x cΦ + l'integrale indefinito, cioè poniamo:

    ( ) ( )f x dx x cΦ= +∫ed in particolare consideriamo, per 0c = , la primitiva ( )xΦ di ( )f x . In virtùdell'Osservazione 2. c) riportata in ¶ 4. la derivata della funzione integrale è uguale aquella della funzione primitiva, ovvero:

    ( ) ( )' 'F x xΦ=da cui si ha:

    ( ) ( ) 1F x x cΦ= + ⇒ ( ) ( ) ( )1 1

    x

    a

    x F x c f t dt cΦ = − = −∫Per x a= , quindi:

    ( ) ( ) 1F a a cΦ= + ⇒ ( ) ( ) 1 1a F a c cΦ = − = − ⇒ ( ) 1a cΦ = −

  • 20

    essendo:

    ( ) 0a

    a

    f t dt =∫Pertanto si può scrivere:

    ( ) ( ) ( )

    x

    a

    x f t dt aΦ Φ= +∫ ⇒ ( ) ( ) ( )x

    a

    x a f t dtΦ Φ− = ∫da cui segue, in particolare:

    (1) ( ) ( ) ( )

    b

    a

    b a f t dtΦ Φ− = ∫che rappresenta proprio la:Formula fondamentale del calcolo integrale. L'integrale definito di una funzione continua

    ( )f x in [ ], a b è uguale alla differenza dei valori che una primitiva della ( )f x assumerispettivamente nell'estremo superiore b e nell'estremo inferiore a dell'integrale. In simbolisi ha:

    ( ) ( ) ( ) ( )

    b

    b

    a

    a

    f t dt x b aΦ Φ Φ= = −∫Osservazione. La (1) esiste anche se la ( )f x è dotata di primitiva ed è integrabile in[ ], a b .

    ESEMPI

    α) ( )

    1

    0

    1x dx+∫In primo luogo occorre calcolare l'integrale indefinito:

    ( )2

    12x

    x dx xdx dx x c+ = + = + +∫ ∫ ∫Ne segue, quindi, che:

    ( )

    1 1 112

    00 0 0

    1 0 1 31 1 0 1

    2 2 2 2 2

    x

    x

    xx dx xdx dx x

    =

    =

    + = + = + = + − + = + = ∫ ∫ ∫

  • 21

    β)

    2

    1

    1dx

    x∫Essendo:

    1logdx x c

    x= +∫

    risulta:

    ( )2

    2

    1

    1

    1log log 2 log1 log2 log1 log2 0 log2

    x

    xdx x

    x=

    == = − = − = − =∫

    γ) ( )1

    1

    x xe e dx−

    +∫Poiché:

    ( )x x x x x xe e dx e dx e dx e e c− − −+ = + = − +∫ ∫ ∫segue che:

    ( ) ( ) ( ) ( ) ( )1

    2211 1 1 1

    1

    1

    2 12 2 22x x x x

    eee e dx e e e e e e e

    e e e− − − −

    −−+ = − = − − − = − = =∫