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La catena del valore
Global Trade Management
5 Aprile 2019
Dispensa 5
1
Il concetto di CATENA DEL VALORE è stato sviluppato come metodologia sistematica per esaminare tutte le attività che svolge un’azienda e le rispettive interrelazioni, al fine di valutare le fonti del vantaggio competitivo attuale e potenziale.
(Porter, 1985)
La Catena del Valore
2
Le attività generatrici del valore
Processi infrastrutturali
Gestione delle risorse umane
Logistica in
entrata
Logistica in
uscita
Marketing e vendite
Servizio post-vendita
Ricavi
Costi
Sviluppo della tecnologia
Approvvigionamento
Processi di supporto
Processi primari
Attività operative
3
Lo scenario di riferimento
• Aumento della concorrenza verticale e del potere negoziale della Distribuzione
• Internazionalizzazione crescente delle aziende
• Consumatori sempre più esigenti: + convenienza + Servizio + Qualità + Freschezza + Sicurezza +
• Sviluppo di nuove tecnologie
La contrapposizione esasperata tra fornitori e distributori e la mancanza di standardizzazione nella gestione della supply chain non consentivano
l’uso efficace delle nuove tecnologie e lo sviluppo della filiera
4
100,0 100,0 100,0 100,0
(77,2) (80,0) (78,4) (77,0)
22,8 20,0 21,6 23,0
3,5 3,0 1,8
(0,2) (0,1) 1,0 (0,2)
22,6 23,4 25,6 24,6
(16,3) (22,1) (24,6) (24,0)
6,3 1,3 1,0 0,6
La Redditività dei Distributori in Europa - 2002
VENDITE NETTE
Acquisti
Margine Lordo
Contributi Produttori
Saldo Finanziario
Margine Lordo Rettificato
Costo Magazzino
Costo Trasporto
Costo Punto di Vendita
REDDITO OPERATIVO
UK DIF
100,0 100,0 100,0 100,0
(77,2) (80,0) (78,4) (77,0)
22,8 20,0 21,6 23,0
3,5 3,0 1,8
(0,2) (0,1) 1,0 (0,2)
22,6 23,4 25,6 24,6
(16,3) (22,1) (24,6) (24,0)
6,3 1,3 1,0 0,6
La Redditività dei Distributori in Europa - 2002
VENDITE NETTE
Acquisti
Margine Lordo
Contributi Produttori
Saldo Finanziario
Margine Lordo Rettificato
Costo Magazzino
Costo Trasporto
Costo Punto di Vendita
REDDITO OPERATIVO
UK DIF
La Redditività della Distribuzione in Europa
Fonte: Bain & Co. 5
La relazione tra potere e marketing nei canali di distribuzione
La nascita di ECR
NASCITA ECR
In un contesto, nei primi anni 90, di forte bilanciamento dei poteri tra industria
e distribuzione nasce il progetto ECR (Efficient Consumer Response)
associazione di imprese industriali e distributive con l’obiettivo di ridurre i
costi di interfacca IDM - GD
Marketing
Distributivo
Marketing
Bilanciato
Marketing
Funzionale
Marketing
Collusivo
4
1 2
3
Basso Alto
Alto
Basso
Potere Industria
Pote
re D
istr
ibuzio
ne
Anni 60 Anni 70
Anni 80Anni 90
6
L’esperienza ECR
Efficient Consumer Response
= Working together to fulfill consumers’ wishes
better, faster, at less cost
and in a sustainable way
Lavorare insieme per rispondere ai desideri del consumatore in modo efficace,
rapido, con lo sguardo sempre rivolto al contenimento dei costi e alla sostenibilità
http://gs1it.org/
http://logisticacollaborativa.it/ 7
ECR Italia nasce nel 1993 come
associazione paritetica fra imprese
industriali e imprese distributive. La
sua attività è finalizzata
all’innovazione di processo per il
conseguimento di obiettivi specifici
di miglioramento sui fronti
dell’efficienza di filiera, della
riduzione dei costi di
interfacciamento e del trasferimento
effettivo di valore al consumatore.
ECR Italia si propone inoltre di
favorire l’adozione di nuovi modelli
di relazione tra le imprese e
diffondere una nuova cultura
manageriale e un linguaggio
comune.
ECR ITALIA
ECR Italia fa
parte delle 21
Organizzazioni
nazionali in
Europa che
costituiscono la
Community
ECR, ovvero
l’organismo che
cura la diffusione
in Europa di
tecniche,
strumenti e
modalità di
interfacciamento
strategico/operat
ivo tra industria
e distribuzione e
tra loro e il
consumatore
finale.
Nel 2004 si
unisce a GS1
Italy che
rappresenta in
Italia l’organismo
internazionale che
coordina la
diffusione e la
corretta
implementazione
dello standard
GS1, cioè del
sistema più
diffuso e
rappresentativo
utilizzato per lo
sviluppo di
strumenti tecnici a
supporto del
commercio
mondiale. GS1
Italy conta 35.000
imprese
associate. http://gs1it.org/chi-siamo/ecr-italia/ 8
Gli associati ECR Italia
Barilla
Bauli
Beiersdorf
Bic Italia
Bolton Group
Cameo
Carapelli Firenze
Carlsberg Italia
Coca-Cola HBC Italia
Colgate Palmolive
Conserve Italia
Danone
Davide Campari Milano
Elah Dufour
Eridania Italia
Fater
Ferrarelle
Ferrero
FHP
GlaxoSmithKline
Granarolo
Heineken Italia
Henkel Italia
Johnson & Johnson
Kellogg Italia
Kimberly-Clark
L'Oréal Italia
La Doria
Luigi Lavazza
Mondelez Italia
Montenegro
Muller
Nestlé Italiana
Parmalat
Perfetti Van Melle Italia
Procter & Gamble
S.C. Johnson Italy
Sperlari
Star Stabilimento Alimentare
Unilever
Auchan
Autogrill Italia
Carrefour-GS
Conad
Coop Italia
Crai
D.It Distribuzione Italiana (Sigma)
Despar Italia
Esselunga
Metro Italia
Selex
VéGé Retail
INDUSTRIA DISTRIBUZIONE
9
Obiettivo ECR: portare benefici a tutti gli attori della filiera
Produttore Consumatore Distributore
“Promuovere il miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle Imprese produttrici e delle Imprese distributrici di beni di consumo, nei loro reciproci rapporti e nelle loro relazioni
con gli altri partner nelle filiere di riferimento, al fine di soddisfare al meglio le attese del Consumatore"
10
I COSTI DI INTERFACCIA TRA INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE
SONO TROPPO ELEVATI
PROFITTO TRADE
COSTI TRADE
COSTI AL
CONSUMATORE
55
100
COSTI DI
INTERFACCIA 30
BRAND LEADER
15
55
30
HARD DISCOUNT
10 COSTI
INDUSTRIA
PROFITTI
INDUSTRIA
15
FONTE: RICERCA B.C.G. 11
100
30
90
20
oggi Domani W-W-W
90
30
Domani loosers
Fonte: ECR
PROFITTO TRADE
COSTI TRADE
COSTI AL
CONSUMATORE
COSTI DI
INTERFACCIA
COSTI
INDUSTRIA
PROFITTI
INDUSTRIA
LA RIDUZIONE DEI COSTI DI INTERFACCIA E’ UN FATTORE CRITICO DI
SUCCESSO
12
Le Attività di ECR Italia
• Costruire un nuovo modello collaborativo di interfacciamento Industria di Marca – Distribuzione Moderna
• Ridurre i costi della Filiera suddividendo equamente i benefici economici fra Produttori, Distributori e Consumatori
• Catalizzare il rinnovamento della cultura manageriale di un sistema complesso
ECR Italia è stata la prima iniziativa in
Europa e nasce per
Identificazione aree di priorità
Gruppi di lavoro di manager di IDM e GD per lo sviluppo dell’approccio
Produzione Manuale
Sviluppo esperienze Pilota
Workshop di Formazione
Sito, Repository, Aggiornamenti
Identificazione aree di priorità
Gruppi di lavoro di manager di IDM e GD per lo sviluppo dell’approccio
Produzione Manuale
Sviluppo esperienze Pilota
Workshop di Formazione
Sito, Repository, Aggiornamenti
Le modalità di lavoro
https://gs1it.org/chi-siamo/ecr-italia/perche-aderire/
13
I concetti base di ECR
Codifica
e
Standard
Supply Side
Demand Side Gestire la
domanda in modo
collaborativo
Condivisione di informazione su
mercato, consumatore, shopper
Targeting dello shopper e
differenziazione dell’offerta
Gestione collaborativa dell’offerta
per migliorare l’efficienza e l’efficacia
Category
Management (CM)
Customer
Relationship
Management
(CRM)
Gestire insieme la
supply chain
(logistica
collaborativa)
Condivisione di informazione
logistica, integrazione Demand Side
come driver del processo
Previsioni, pianificazione e controllo
in modo collaborativo
Miglioramento dei processi operativi
(rotture di stock, errori o ritardi di
consegna, …)
Riprogettazione
supply chain 2.0
Interscambio pallet
Optimal Shelf
Availability (OSA)
Green supply chain
Fast Perfect Order
(FPO)
Facilitare il
dialogo e la
collaborazione
Definizione di un linguaggio standard
per identificare (prodotti, luoghi,
ecc.), acquisire, condividere e
scambiare dati e informazioni lungo
la filiera
Electronic Data
Interchange (EDI)
Global Trade Item
Number – GTIN
(ex-EAN)
Obiettivo Modalità Esempi
14
Produttore Distributore
FOCUS:
Efficienza Produttore e Distributore
1994 - 1999
SUPPLY SIDE DEMAND SIDE
Produttore Distributore
1999-2000
FOCUS:
Efficacia dell’offerta al Consumatore
CATEGORY MANAGEMENT
2001-2002
Produttore Distributore
FOCUS:
Rapporto con il Consumatore
CUSTOMER RELATIONSHIP MANAGEMENT
2004-OGGI
FOCUS:
Visione Integrata
Produttore Distributore
• RIDUZIONE COSTI DI FILIERA E SOSTENIBILITÀ
• EFFICIENZA PROCESSI OPERATIVI
• SERVIZIO AL CONSUMATORE E VALORE DELLA FILIERA
Il percorso evolutivo di ECR in Italia
15
SINTESI DEI PRINCIPALI PROGETTI
DEMAND SIDE
16
IL CATEGORY MANAGEMENT
17
Category Management in sintesi
La diffidenza verso un approccio collaborativo al business di una categoria è
diminuita da parte sia dei Produttori sia dei Distributori; esiste una crescente
interesse per forme collaborative di gestione, alla ricerca della soddisfazione del
cliente finale e di nuovi potenziali di business
Il Perché
• Definizione dei prerequisiti e delle aree d’impatto del CM:
Organizzazione, Sistemi Informativi e Sistemi di Valutazione, Rapporti
Industria-Distribuzione
• Definizione del “processo a 8 passi” come standard Italiano per il CM
• Formazione dei manager delle aziende associate
• Avvio dell’implementazione: facilitazione di alcuni progetti pilota
• Definizione di un Tool-kit, un set di strumenti per favorire ulteriormente
l’implementazione in aziende del CM
Output ECR
Processo comune tra Produttore e Distributore in cui le categorie sono
gestite come Unità Strategiche di Business con l'obiettivo di aumentare
fatturato e utile attraverso una maggiore soddisfazione dei consumatori
Definizione
• Il processo di CM come definito in ECR è diventato lo standard nel Largo
Consumo Italiano ed è disponibile un articolato percorso formativo erogato
da GS1
• Recentemente, il modello è stato aggiornato per adeguare il processo al
nuovo scenario omnichannel
Stato attuale
18
Definizione
Ruolo
Valutazione
Obiettivi
Strategie
Tattiche
Piano di
Implementazione
Revis
ion
e
Allineamento strategico
• Definire i prodotti che compongono la categoria e stabilirne
la segmentazione
• Assegnare il ruolo commerciale della categoria all’interno
dei punti vendita
• Identificare gap esistenti tra le performance attuali della categoria e
quelle desiderate. Quantificare le opportunità
di sviluppo
• Definire obiettivi misurabili per migliorare i risultati della categoria
• Determinare le strategie di Marketing per sottocategoria/segmento
• Definire le azioni di Assortimento, Prezzi, Promozioni, Merchandising
• Assicurare che le Strategie e le Tattiche siano realizzate attraverso un
Piano approvato dal Management
• Verificare lo stato di avanzamento del Piano e consolidare
il processo
Il processo di category management
19
RIDUZIONE DELLO SPRECO
ALIMENTARE
20
Riduzione dello spreco alimentare
Con ECR Italia le aziende hanno definito
delle strategie efficaci per prevenire gli
sprechi condividendo le best practice
per gestire le eccedenze alimentari in
modo collaborativo.
Queste strategie sono processi strutturati
che entrano nella vita quotidiana delle
aziende, dalle attività amministrative a
quelle operative, e coinvolgono molti attori
all’interno dell’impresa.
Scarica il materiale:
https://gs1it.org/migliorare-processi/relazione-industria-distribuzione-best-practice-ecr/prevenire-trattare-
eccedenze-alimentari/
21
Le eccedenze generate in Italia
Distribuzione Ristorazione Consumatore Trasformazione Primario
Sono 5,6 mln le tonnellate di cibo generate in eccedenza in un anno lungo la
filiera agroalimentare italiana, dai campi al consumatore finale (16% dei
consumi annui)
Le aziende di trasformazione e distribuzione hanno un ruolo rilevante nella
filiera, in termini di flussi gestiti e entità di eccedenze generate
(poco meno del 20%)
22
NUOVO MODELLO DI RELAZIONE
TRA INDUSTRIA E
DISTRIBUZIONE
23
Nuovo modello di relazione tra Industria e
Distribuzione
Scarica il materiale:
https://gs1it.org/migliorare-processi/relazione-industria-distribuzione-best-practice-ecr/nuovo-
modello-relazione-industria-distribuzione/
Lungo la filiera serve concentrare la
negoziazione sul miglioramento della
relazione tra Industria e Distribuzione,
non basandola semplicemente sul rinnovo
dei contratti ma focalizzando l’attenzione
sul consumatore.
Serve un approccio attento all’offerta al
consumatore, alle performance di
business, alla centralità del brand,
dell’insegna e delle politiche di marketing
Serve accorciare i tempi della
negoziazione.
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Le trasformazioni in atto sul mercato stanno generando una
forte pressione sugli attori della filiera…
Concentrazione e
modernizzazione
del settore distributivo
Stagnazione dei
consumi
INDUSTRIA
• Perdita di potere
contrattuale
• Riduzione dei margini
DISTRIBUZIONE
• Forte competizione
(orizzontale e verticale)
• Riduzione dei margini
Le trasformazioni … …gli impatti su…
Il nuovo modello di relazione
25
Il nuovo modello di relazione
26
Il nuovo modello di relazione
27
Linee guida del rapporto negoziale IDM/GDO
• Conflittualità
• Focus sulle attività
• Standardizzazione/ non
differenziazione
• Incrementi %
• Fornitore
• NAM-Buyer
• Contratto
• Inefficienza nell’adozione
dell’Innovazione
• Collaborazione/trasparenza
• Condivisione obiettivi, strategie
(Mercato/Consumatore) e leve
• Modularità (canale/format/area)
• Risultato finale/performance/ valori
assoluti/ROI
• Categoria
• Team multifunzionali IDM-GDO/ nuovi
sistemi incentivanti
• Business Plan congiunti
• Efficacia ed efficienza
dell’innovazione
• Integrazione politiche acquisti con politiche vendite
• Riduzione tempi negoziali e costi di processo
• Semplificazione voci e struttura dell’accordo
• Definizione opportuni livelli e ruoli negoziali
DA A
28
Il nuovo modello di relazione: trend internazionali
29
Il CRM collaborativo
Il CRM, Customer relationship
management, è l’approccio collaborativo
proposto da ECR Italia alle aziende del
largo consumo per individuare e
ottimizzare l’offerta ai diversi segmenti di
clienti e per passare progressivamente dal
mass marketing al marketing one-to-one.
Scarica il materiale:
https://gs1it.org/migliorare-processi/migliorare-servizio-consumatore/consumer-relationship-management/ 30
Creare delle partnership tra aziende dell’Industria e della Distribuzione per gestire
la relazione con il Consumatore in un’ottica di lungo periodo creando valore tutte
le parti
Il Perché
• Definizione del quadro strategico (definizioni, obiettivi e principi di base) e
delle aree di impatto (competenze necessarie, organizzazione, sistemi)
• Ricerca sullo stato attuale del CRM in Italia
• Definizione di un modello di processo per il CRM congiunto (macro-fasi del
processo e sviluppo di strategie, tattiche e piano d’implementazione) e di un
modello di analisi (indicatori e KPI)
• Formazione dei manager delle imprese ECR
Output ECR
Strategia collaborativa che, attraverso il lavoro congiunto su (1) conoscenza dei
comportamenti, (2) differenziazione e segmentazione del Consumatore e (3)
personalizzazione dell’offerta, sviluppa con il Consumatore una relazione
misurabile nel tempo con l’obiettivo della sua soddisfazione e della generazione di
valore per Industria e Distribuzione
Definizione
• Il processo di CM come definito in ECR si è sviluppato e integrato con il
Category Management Stato attuale
Il CRM collaborativo
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EVENTI PROMOZIONALI E
LANCIO DI NUOVI PRODOTTI
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Eventi Promozionali e Lancio Nuovi Prodotti
Un processo condiviso e un set di strumenti per ottimizzare il lancio di nuovi
prodotti, eliminare le aree di inefficienza di sistema oggi esistenti e recuperare
risorse da reinvestire nella crescita delle categorie
Il Perché
• Processi condivisi
• Strumenti di lavoro, per es. Scheda Nuovo Prodotto, Template Piano di Lancio,
Template Pianificazione Promozionale,…
• Strumenti di collaborazione, per es. linguaggio comune
• Strumenti di misurazione, per es. Scorecard Lanci, Scorecard Promozioni, KPIs
Output ECR
Strumenti e processi di riferimento ECR Italia per lo supporto di nuove
modalità di lavoro nel lancio di nuovi prodotti e per la gestione efficiente
di eventi promozionali
Definizione
• Gli output dei progetti sulle promozioni e sul lancio di nuovi prodotti sono stati
integrati negli approcci di CM e di CRM
Stato attuale
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RESPONSABILITA’ SOCIALE
D’IMPRESA
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