glossario dei termini islamici

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GLOSSARIO DEI TERMINI ISLAMICI

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Page 1: GLOSSARIO DEI TERMINI ISLAMICI

GLOSSARIO

Ahl al Kitab: Gente del Libro. Così vengono chiamati Ebrei, Cristiani, Sabei e

Zoroastriani in quanto la loro religione è fondata su testi sacri considerati di origine

divina: essi pertanto sono ritenuti meritevoli di tutela dalla legge islamica che non

impone loro di convertirsi, ma richiede il pagamento di una tassa per essere protetti.

Al Qaeda: fondato da Osama bin Laden, è il più noto movimento terroristico di

matrice islamica; le sue azioni sono caratterizzate da una profonda ostilità non solo

nei confronti del mondo occidentale, ma anche verso quei Paesi islamici che tengono

relazioni politico-finanziarie con l‟Occidente. Dopo la morte di Osama bin Laden

l‟attuale leader del movimento è il medico egiziano Ayman al Zawahiri.

Alim: il titolo che hanno gli studenti al termine degli studi quando i corsi

comprendono l‟approfondimento della lingua araba letteraria, dell‟esegesi coranica,

del diritto musulmano e della Sunna.

Arabo: sottolinea l‟appartenenza a una comunità etnico - linguistica. Così si

definisce chi fa parte dell‟etnia stanziata nell‟area del vicino Oriente (la regione che

si estende dalla sponda orientale del Mar Mediterraneo all‟Iraq e alla Penisola

arabica), in Africa del Nord e in Egitto, e che ha come lingua madre la lingua araba.

Ayatollah: sono le guide spirituali sciite dei fedeli iraniani; costituiscono un vero e

proprio clero anche se non vi sono modalità uniformi per raggiungere questo titolo.

Black Muslims: sono musulmani di origine afro-americana, espressione di

rivendicazioni e aspirazioni della comunità di colore nel campo dell‟istruzione, della

politica e dell‟economia.

Califfato: è la forma di governo a capo della quale si trova il califfo, ovvero il

successore di Maometto designato alla guida politica e spirituale della comunità.

L‟esigenza della sua istituzione fu avvertita dai primi compagni del Profeta dopo la

sua morte. La figura del califfo non è prevista nel Corano.

Califfo: si veda Califfato.

I Cinque Pilastri: la fede islamica, sia essa di professione sunnita o sciita, si fonda su

cinque pilastri. Il primo è la professione di fede; il secondo prescrive ai fedeli la

preghiera quotidiana; il terzo riguarda la carità nei confronti dei poveri della

comunità; il quarto è il rispetto del Ramadan; il quinto è il pellegrinaggio a La

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Mecca, che ogni fedele musulmano in grado di intraprenderlo (sia economicamente

che fisicamente) deve effettuare obbligatoriamente almeno una volta nella vita.

Corano: è il testo sacro dell‟Islam; è il messaggio, destinato a ogni uomo della terra,

rivelato quattordici secoli fa da Allah (Dio) a Maometto tramite l‟arcangelo Gabriele

(Jibril).

Dar al Harb: Casa della guerra, ovvero l‟insieme dei territori non musulmani.

Dar al Islam: Casa dell‟Islam, ovvero i territori dove sono in vigore leggi islamiche.

Dhimma: si intende il patto contratto tra non musulmani appartenenti a una fede

protetta (La Gente del Libro) e un‟autorità di governo musulmana.

Egira: il trasferimento di Maometto a Medina avvenuto nel settembre 622 d.C.

determinato dall‟ostilità dei concittadini meccani. Questo avvenimento fu preso a

inizio dell‟era musulmana.

Fatwa: è una sentenza o un parere su una questione riguardante l‟interpretazione o

l‟applicazione della legge islamica emessi da un‟autorità religiosa. La mancanza

nell‟Islam sunnita di una gerarchia ufficialmente riconosciuta rende generalmente i

contenuti delle fatwa non pienamente vincolanti per i fedeli che dovrebbero valutare

il carattere cogente dell‟atto soprattutto dall‟autorevolezza di chi lo ha emesso.

Fratelli Musulmani: sono un‟organizzazione politica estremamente composita nella

quale convivono posizioni divergenti. Prevale una visione integralista, che si

manifesta principalmente nella ferma opposizione alla secolarizzazione delle nazioni

islamiche. Questo movimento, per la sua storia, per la sua diffusione nel mondo arabo

e per l‟ampio consenso e prestigio di cui ha sempre goduto, può essere considerato la

madre di tutte le organizzazioni islamiche, sia moderate sia fondamentaliste.

Gente del Libro: si veda Ahl al Kitab

Hadith: ha lo stesso significato che nella lingua italiana ha il termine „tradizione‟.

Viene utilizzata più specificamente per indicare i comportamenti del profeta

Maometto, che, in quanto tali, costituiscono esempi da seguire.

Hafiz: il titolo che hanno gli studenti al termine degli studi quando i corsi consistono

nella memorizzazione del Corano.

Hezbollah: è un partito politico sciita con sede in Libano, dotato di un‟ala militare.

Svolge anche una funzione filantropica finanziando servizi sociali, scuole, ospedali.

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Hezbollah nacque nel 1982 come milizia in risposta all‟invasione israeliana del

Libano.

Imam: è un musulmano che, essendo particolarmente esperto nelle prescrizioni

formali relative ai riti del salat (la preghiera obbligatoria professata in forma

collettiva che si differenzia da quella individuale), si pone davanti ai fedeli guidando

l‟orazione.

Islam: il termine Islam è traducibile in assoggettamento (a Dio).

Jihad: letteralmente „sforzo‟, ovvero lotta interiore per essere in grado di realizzare la

volontà di Dio. Nell‟uso comune, spesso si attribuisce al termine, meno

correttamente, il significato di guerra santa, intendendo con esso il ricorso collettivo

alla violenza per la sottomissione degli infedeli, sia nella terra dell‟Islam (Jihad

difensivo), sia oltre i confini del mondo musulmano (Jihad offensivo). Il termine

arabo per guerra santa non è Jihad ma al Harb al Qdsiyah.

Jizya: l‟imposta che gravava, nel periodo islamico classico, su ogni suddito non

musulmano protetto, cioè seguace di culti basati su testi sacri considerati dall‟Islam di

origine divina.

Kaaba: è una costruzione sacra a forma di cubo che si trova al centro della Mecca.

L‟edificio, che esisteva già in età preislamica, fu più volte restaurato in relazione ai

danneggiamenti che frequentemente subiva a causa di piogge impetuose.

Kamikaze: sono i piloti giapponesi (prevalentemente di aerei ma anche di navi) che

si lanciavano contro un obiettivo nemico durante la Seconda Guerra Mondiale

procurando con l‟esplosione del proprio mezzo ingenti perdite; il fenomeno del

terrorismo suicida che caratterizza alcuni movimenti fondamentalisti di matrice

islamica viene considerato comunemente analogo a quello dei kamikaze.

Madrasa: il termine nell‟uso comune indica qualsiasi istituto scolastico; in

un‟accezione più specifica viene riferito alle scuole che propongono un percorso

educativo orientato e focalizzato all‟apprendimento dei fondamenti dell‟Islam, della

lingua araba e, complessivamente, della cultura islamica.

Mufti: è un giurisperito che, per gli studi compiuti, per la saggezza e per la rettitudine

morale che gli riconosce la comunità, è considerato un‟autorità religiosa che può

emettere responsi giuridici non vincolanti su una fattispecie astratta in base ai

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principi della Sharia. Queste opinioni, essendo relative a casi astratti, non hanno

un‟immediata esecutività, ma possono essere fatte proprie da giudici professionali

che devono occuparsi invece di casi concreti.

Mujaheddin: è la guerriglia antisovietica organizzata in Afghanistan dalla resistenza

nazionale islamica.

Musulmano (o Mussulmano): indica l‟adesione alla fede islamica;

l‟aggettivo/sostantivo musulmano deriva dalla parola muslim che significa

sottomesso (a Dio).

Nation of Islam: è un‟organizzazione musulmana divenuta famosa negli anni

sessanta grazie a Malcolm X, che, oltre ad esserne membro, ne era il portavoce.

L‟organizzazione attualmente si autodefinisce setta islamica militante.

Panarabismo: è un movimento politico che si è sviluppato nella seconda metà

dell‟Ottocento e si è affermato nel XX secolo. In concorrenza con i nazionalismi

locali, il Panarabismo auspicava il potenziamento dei valori arabi comuni al fine della

creazione di un califfato arabo.

Panislamismo: è un‟ideologia che auspica l‟unione politica di tutti i popoli islamici.

Pietra Nera: si tratta di una pietra, collocata in un angolo della Kaaba, che secondo

la tradizione si riteneva fosse l‟ultimo resto della Casa Antica, fatta portare da Dio

sulla terra dal Paradiso e andata pressoché interamente distrutta durante il Diluvio

Universale.

Qadi’: i giudici dei tribunali sciaraitici, cioè che giudicano avendo come riferimento

la Sharia; oggi sono quasi integralmente sostituiti dai tribunali dello Stato.

Ramadan: celebra la prima rivelazione a Maometto; consiste nell‟osservanza di un

digiuno che include l‟astinenza dal mangiare, dal bere, dal fumare, dal profumarsi e

dai rapporti sessuali. Si pratica ogni giorno dall‟alba al tramonto per un periodo di un

mese circa. Durante il Ramadan, il fedele dovrebbe trascorrere parte del tempo in

preghiera e meditazione. Il Ramadan è il quarto pilastro della fede islamica.

Rogue State: ovvero „Stato canaglia‟; con questa espressione si designano alcuni

Stati che costituiscono una minaccia per la pace mondiale, soprattutto per il possesso

di armi di distruzione di massa o perché appoggiano il terrorismo nel proprio

territorio o al di fuori a danno di Paesi terzi.

Salafita: che appartiene o si riferisce al Salafismo, un movimento riformista islamico

sorto in Egitto verso la metà dell‟Ottocento, che postulava la vivificazione dell‟Islam

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attraverso il ritorno a un‟interpretazione letterale delle fonti originarie (Corano e

Sunna).

Sciiti: la principale divisione all‟interno dell‟Islam è quella fra Sunniti e Sciiti. I

Sunniti sono il 90/80 % circa dei musulmani mentre il rimanente 10/20 % è di

professione sciita (e si trova prevalentemente in Iran). Per quanto riguarda i

fondamenti della fede, fra Sciiti e Sunniti non ci sono rilevanti differenze. I fatti che

hanno dato origine alla scissione fra Sciiti e Sunniti risalgono al periodo di poco

posteriore alla morte di Maometto; emerse allora un contrasto sui criteri per

l‟individuazione del califfo, ovvero il successore del Profeta che avrebbe dovuto

assumere il ruolo di capo politico e spirituale della comunità musulmana. Per gli

Sciiti, poiché Maometto non aveva figli maschi, il primo successore andava

individuato in Alì, cugino e genero del Profeta, che sposò la figlia Fatima; in questo

modo, la successione si sarebbe attuata all‟interno della discendenza del Profeta. Per i

Sunniti era invece necessario individuare il califfo mediante un‟investitura che

sarebbe dovuta provenire dalla comunità dei fedeli, riconosciuta come la vera autorità

religiosa.

Shaid: in arabo letteralmente significa „testimone‟. È spesso tradotto con il termine

„martire‟.

Sharia: la legge islamica; è desunta dal Corano e dalla Sunna.

Sunna: è la consuetudine, il modo abituale di comportarsi, la tradizione. In

particolare, nella religione islamica la Sunna è l‟insieme delle consuetudini (gli atti e

i detti) del profeta Maometto, trasmessi negli Hadith. Dopo il Corano la Sunna

costituisce la seconda fonte della legge islamica.

Sunniti: si veda la voce Sciiti.

Sura: indica una delle 114 ripartizioni in cui è diviso il Corano; le sure a loro volta

sono divise in 6237 versetti. Ogni sura comincia con la locuzione: “Nel nome di Dio,

il misericordioso, il clemente”.

Tahwid: è uno dei punti fondamentali della dottrina wahabita; è l‟affermazione

dell‟assoluta unità e unicità di Dio. Come corollario esso impone la lotta con ogni

mezzo contro tutte le forme di culto devianti o atipiche.

Talebani: sono i militanti della più importante organizzazione integralista islamica

afghana di stretta osservanza religiosa. Il nome deriva dalla lingua pashtu (parlata dal

popolo pashtun che vive in Afghanistan e nelle province occidentali del Pakistan) e

significa studenti, in particolare, delle scuole coraniche

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Tanzimat: erano riforme emanate nella prima metà del XIX secolo che avevano il

fine di modernizzare l‟Impero Ottomano, contrastare gli obiettivi indipendentisti

delle diverse etnie che lo componevano, combatterne il lento declino internazionale.

Le riforme si sforzavano anche di integrare i non musulmani e i non turchi nella

società ottomana, tutelando i loro diritti mediante l‟applicazione del principio di

uguaglianza davanti alla legge.

Taqiyya: la possibilità, prevista soprattutto in ambito sciita, di nascondere o

rinnegare esteriormente la fede per sfuggire a una persecuzione o a un pericolo grave

e imminente contro se stessi a causa dell‟adesione all‟Islam.

Ulema: sono persone dotte che hanno una saggezza che non va riferita alle scienze

esatte ma esclusivamente alla conoscenza religiosa, da intendersi come

l‟individuazione di soluzioni fondate sull‟indagine della volontà di Dio.

Umma: è la comunità dei fedeli musulmani senza distinzioni etniche, linguistiche e

culturali. Considerato il carattere militante della religione islamica, il termine non ha

solo un significato religioso ma anche politico in quanto idealmente unisce tutte le

nazioni nelle quali è in vigore la legge islamica.

Wahabita: che appartiene o si riferisce al Wahabismo, un indirizzo religioso di tipo

dogmatico e radicale che mira a liberare la fede da tutte le novità sopravvenute dopo i

primi tempi dell‟islamismo. La dottrina wahabita manifesta una radicale ostilità nei

confronti di quei governi che si allontanano dalla via tracciata dal Corano: non c‟è

spazio per forme di legittimità democratica di tipo occidentale in quanto l‟unica

legittimità viene dal letterale rispetto della legge divina.