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Gocce di Armonia http://www.goccediarmonia.it Anno XVII — N° 156 Giugno—Luglio 2013 E-mail: [email protected] Non profit 1 F orse qualcuno potrebbe darlo per scon- tato io, sinceramente, mi limito a guar- dare i fatti. L’anno 2013 è stato un anno fondamentale per la crescita de “Le Gocce di Armonia”. E’ stato un anno fondamentale semplicemente perché — per molti aspetti—il Gruppo, anche se nella sua piccola quantità di adepti, credo abbia trovato la sua giusta dimensione. Non sono solo io a dirlo ma, per moltissimi a- spetti, sono i fatti a dare di- mostrazione di se. Seguendo un filo logico lega- to alla mate- matica, Gocce di Armonia po- teva anche non arrivare a chiudere l’anno se non fosse stato perché la “Provvidenza” ha messo lo zampino per dare una svolta al destino del Gruppo intero. Durante l’anno appena trascor- so, sono accadute moltissime cose belle e, la più importante di questa è stata Marisa. Marisa, con la sua semplicità e il suo alto senso di comunicatività, ha dato un imprinting al Grup- po che, forse, potremo ricordarlo per un ampio futuro. Marisa è stata il tramite affinché le Gocce, ov- vero, lo zoccolo duro di questo Gruppo, venisse proiettato in una dimensione spirituale di note- vole spessore. Siccome so che Lei non vuole, ed io non ho nessuna intenzione di idolatrare una persona, credo di poter interpretare il sentore del Gruppo intero quando manifesto il senso di collegialità nel quale tutti i partecipanti alle varie evoluzioni avvenute in Capanna, si sono riconosciute nel cammino fatto assieme a Marisa da Natale (giorno in cui Marisa ha ini- ziato a fre- quentare le Gocce) ad ora, momento in cui ci troviamo a godere di una sana vacanza al termine del cammino di ricerca interio- re insito al gruppo stesso. Ne sono certo, Marisa è stata il tramite ma il clou del nostro stare insieme si è visto nell’ultima esperienza della Full-Immersion di Cesclans. Gocce di Armonia ha iniziato a frequentare Ce- sclans nel 2000 quindi, quest’anno si è festeg- giato il 13° anniversario. Volendo rimanere in questa sorta di spontanea spiritualità, nel 13° anniversario di Cesclans, le persone che han- (continua a pagina quattro) Gocce di Armonia non è un’associazione ma un incontro fra persone che condividono lo stesso percorso e le stesse emozioni. Tredicesimo anniversario Uno scorcio del “Cuel del Nibli”

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Page 1: Gocce di Armonia...1 F orse qualcuno potrebbe darlo per scon-tato io, sinceramente, mi limito a guar-dare i fatti. L’anno 2013 è stato un anno fondamentale per la crescita de “Le

Gocce di Armonia http://www.goccediarmonia.it

Anno XVII — N° 156 Giugno—Luglio 2013

E-mail: [email protected] Non profit

1

F orse qualcuno potrebbe darlo per scon-tato io, sinceramente, mi limito a guar-dare i fatti. L’anno 2013 è stato un anno fondamentale per la crescita de “Le

Gocce di Armonia”. E’ stato un anno fondamentale semplicemente perché — per molti aspetti—il Gruppo, anche se nella sua piccola quantità di adepti, credo abbia trovato la sua giusta dimensione. Non sono solo io a dirlo ma, per moltissimi a-spetti, sono i fatti a dare di-mostrazione di se. Seguendo un filo logico lega-to alla mate-matica, Gocce di Armonia po-teva anche non arrivare a chiudere l’anno se non fosse stato perché la “Provvidenza” ha messo lo zampino per dare una svolta al destino del Gruppo intero. Durante l’anno appena trascor-so, sono accadute moltissime cose belle e, la più importante di questa è stata Marisa. Marisa, con la sua semplicità e il suo alto senso di comunicatività, ha dato un imprinting al Grup-po che, forse, potremo ricordarlo per un ampio futuro. Marisa è stata il tramite affinché le Gocce, ov-

vero, lo zoccolo duro di questo Gruppo, venisse proiettato in una dimensione spirituale di note-vole spessore. Siccome so che Lei non vuole, ed io non ho nessuna intenzione di idolatrare una persona, credo di poter interpretare il sentore del Gruppo intero quando manifesto il senso di collegialità nel quale tutti i partecipanti alle varie evoluzioni avvenute in Capanna, si sono riconosciute nel cammino fatto assieme a Marisa da Natale

(giorno in cui Marisa ha ini-ziato a fre-quentare le Gocce) ad ora, momento in cui ci troviamo a godere di una sana vacanza al termine del cammino di ricerca interio-re insito al gruppo stesso. Ne sono certo, Marisa è stata

il tramite ma il clou del nostro stare insieme si è visto nell’ultima esperienza della Full-Immersion di Cesclans. Gocce di Armonia ha iniziato a frequentare Ce-sclans nel 2000 quindi, quest’anno si è festeg-giato il 13° anniversario. Volendo rimanere in questa sorta di spontanea spiritualità, nel 13° anniversario di Cesclans, le persone che han-

(continua a pagina quattro)

Gocce di Armonia non è un’associazione ma un incontro fra persone che condividono lo stesso percorso e le stesse emozioni.

Tredicesimo anniversario

Uno scorcio del “Cuel del Nibli”

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L ’altro giorno uno dei miei fratelli mi ha detto che gli piaccio per tante cose, ma non quando parlo “in stampatello”. Se me lo ha detto qualcosa di vero senz’altro c’è. Tu che

mi conosci e che mi leggi, hai già capito (e forse condiviso) quello che intendeva dirmi. …E’ più faci-le vedere i difetti degli altri. Il problema sta nel fatto che girando lo specchio verso me stesso lo coloro a mio piacimento dissimulandomi la realtà. Mi sto chiedendo come posso riscrivere questa affermazione con termini più appropriati. Ci provo prendendola alla larga: i miei meccanismi psicologici di sopravvivenza, visto che mi hanno portato pragmaticamente e in buona condizione a questa età, sono convinti di conoscere la “verità” e, di conseguenza, tutto ciò che non rispetta questi standard è pericoloso, in quanto mettono in dubbio l’insieme della mia perso-nalità. Quale migliore pro-va e dimostrazione della validità delle mie creden-ze nel riuscire – in una competizione (anche se non dichiarata) – di vince-re il confronto con chi mi critica, parlando “in stam-patello”? Ricordo da bambino che, mio papà, che stava si-stemando sul terrazzino una serra di legno e nylon per i fiori prima dell’inver-no, e che gli mancava qualche attrezzo, mi disse: “Ad un buon cavalier ogn’arma serve”, mostrandomi il lavoro finito. Io capii che bisogna adattarsi, ingegnarsi, insistere fino a quando non si raggiunge l’obiettivo. E se da una parte è stato un insegnamento fondamentale, dall’altra ha inserito il seme del bene e del male, della testardaggine. La cocciutaggine si è sostituita alla genialità, la competizione ha preso il posto del riconoscimento della diversità. E via via: il rispetto dell’altro è diventato subordinato ai livelli dello sta-to sociale, della scala gerarchica nel lavoro, del ruolo ricoperto nella società, tutto si misura nella capacità, o meno, di eseguire un lavoro, manuale o intellettuale, e il denaro che possiedi è la cartina tornasole delle tue capacità. Lo strumento nobile

della creatività è stato contaminato dal confronto. Perciò, onestamente, non essendo fuori da questo gioco, eccomi a parlare (spero sempre più rara-mente) “in stampatello”. Ho letto recentemente che in Cina si stanno molti-plicando i casi di studenti che si drogano per stu-diare arrivando al suicidio in caso di fallimento. Or-mai la globalizzazione ci sta mostrando un solo modello da seguire: primeggiare. Oltre a coloro che gareggiano apertamente, ci so-no anche coloro che preferiscono una strategia di mascheramento. Le forme di mimetizzazione e di nascondimento che adottiamo sono ai limiti della fantasia e sono proporzionate al grado del deside-

rio. Più ambisco, più e-nergie ci metto, più sono disposto a dissimulare. Ed io ho desideri in tanti, troppi ambiti. Come affrontare questo tranello della mente, que-sto doppio salto mortale dell’ego? Con la sincerità (etimologicamente: sen-za cera, con riferimento agli scultori che non usa-vano la cera per masche-rare i difetti delle proprie opere, e quindi sinceri, genuini): il fratello che ti dice “stai parlando in stampatello” è il primo passo verso la consape-volezza ed il cambiamen-to, che rimane tutto da fare, ma almeno adesso sai cosa devi fare.

A Cesclans ho visto questo meccanismo fra i pre-senti ed ho reagito dicendoglielo (spero di non a-ver scaricato una mia difficoltà). Mi auguro, con questo, di aver contribuito a consolidare la sinceri-tà nel comportamento fra persone che si dichiara-no ricercatori del Sé. Fra le tante cose che mi sono portato a casa da questa Full-immersion, questa è probabilmente la più significativa: i diversi (per non dire molti) mo-menti di sincerità, che non sempre sono gratifican-ti, ma sono senz’altro un appiglio sicuro per il pro-prio cammino interiore.

Renzo SARTOREL

Parlare “in stampatello”

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no—inconsapevolmente—partecipato, erano tredici. Questo, a prescindere da chi vuol cre-dere o meno, è sinonimo che nulla nasce per caso e, men che meno, il tredicesimo Ce-sclans. Il Gruppo, non per il vo-lere di una singola per-sona, ma per il deside-rio di poter continuare un cammino comune, segue il suo istinto. Non solo il desiderio di ogni singola persona ma il volere, nella più assoluta spontaneità, di sopravvivenza, soprat-tutto spirituale, avvicina sempre di più, quello che insistentemente continuiamo a chiama-re “zoccolo duro”, verso una vera e sincera ri-cerca di se stesso attra-verso quello che tutti presuntuosamente chiamiamo yoga che, tradotto, potrebbe es-sere liberamente chia-mato “ricerca della pro-pria mèta”. Cesclans 2013, baciato dal buon tempo meteo-rologico, ha dato luce al futuro di questo Grup-po. I dialoghi, lo stare assieme, la condivisio-ne è stata “fraterna”…”familiare” dove ognuno, che sia arrivato mercoledì 12 o venerdì 14, si è sentito a casa. Il sole, l’assenza di ogni piccola nuvola, ha dato modo—singolarmente—di esprimere il massimo di se stesso. Un momento con le pas-seggiate, un altro con le danze, le meditazioni e tutto quello che potesse stimolare ogni singo-la persona, ha contribuito alla buona riuscita, a termine di un lungo cammino invernale nel qua-

le tutti noi, nessuno escluso, si è sentito parte-cipe in ogni singola proposta avanzata in Ca-panna. Basti pensare alla meditazione Ngalso che, as-sieme al metodo di respirazione Buteyko, ci ha accompagnato fino a dicembre del 2012. E Poi

il Bardo e la meditazio-ne sulla Morte e poi an-cora il Reiki...insomma, credo di non essere smentito da nessuno, tutto questo ha notevol-mente riempito un vuo-to e un desiderio di co-noscenza del Gruppo intero. Cesclans 2013 ha per-messo alle Gocce di Armonia presenti, di aprire il loro cuore co-me lo si fa in famiglia, da fratelli, da persone mature che desiderano continuare assieme un percorso intrapreso molto tempo fa. Per non dimenticare, e fare in modo un giorno di poter leggere questi Diari, idealmente, così come è stato fatto al termine della Full-Immersion, ritengo di voler abbracciare ogni partecipante che, me compreso, si è abban-donato al magico silen-zio del Cuel del Nibli: Emanuela, Giovanni, Giuseppe (Bepi), Lo-redana, Manuela, Mi-chele, Monica, Pa-

squalina, Piero F., Piero L., Renzo, Zita, «Chi cammina solo può partire oggi, ma chi viaggia in compagnia deve attendere finché l'altro non è pronto.» (Henry David Thoreau)

Antonio LIPARI

Tredicesimo anniversario

Ascolta Mamma la preghiera che ai tuoi piedi ognuno ti pone