grammatica italiana - uso dei tempi e dei modi dei verbi

4
http://learnitalian.blogspot.com L’uso dei tempi e dei modi dei verbi Modo indicativo L’indicativo è il modo che indica certezza, realtà: Io scrivo – Tu cammini – Egli mangia – Noi cantiamo – Egli dormiva ancora, quando io arrivai – Io so che tu sei buono. Presente Il presente indica un’azione che sta accadendo nel momento in cui si parla: Noi leggiamo il giornale e tu scrivi la lettera al direttore. Qualche volta, per rendere più viva la narrazione di un avvenimento passato, si adopera il presente (presente storico): Cesare passa il Rubicone e si dirige verso Roma – Napoleone rompe gli indugi e attacca di sorpresa il nemico. Si adopera anche il presente per azioni future che si considerano imminenti: Esci con noi? Sì, vengo subito – Parto domani per Londra. Passato L’imperfetto indica un’azione passata, di cui si vuole esprimere la durata, oppure un’azione che si ripete nel passato: I nostri amici abitavano in questa via dieci anni fa – Percorrevo ogni giorno cinque chilometri per arrivare a casa. Indica anche un’azione contemporanea ad un’altra azione passata: Lo vedevo mentre saliva le scale – Quando lo incontrammo piangeva. È il tempo caratteristico delle descrizioni e delle narrazioni. Il passato prossimo indica un’azione passata, ma che si considera vicina al presente, o collegata con esso; indica generalmente un’azione le cui conseguenze si fanno sentire nel presente: Ho preparato la valigia, ora posso partire – Questo ragazzo ha pianto tutto il giorno – Ho scritto una lettera lunghissima, ma non ho avuto il coraggio di spedirla – Dove sei stato ieri sera? Sono stato al cinema con gli amici. Il passato remoto invece indica un’azione avvenuta nel passato lontano, oppure nel passato vicino, ma completamente esaurita in esso, cioè senza stretta relazione con il presente: Dante amò Beatrice e la esaltò nella sua Divina Commedia – L’anno scorso passammo i mesi stivi in montagna – Ieri incontrai il vecchio professore, quello che ebbi nei primi anni dei miei studi.

Upload: cat-1714

Post on 09-Jun-2015

36.268 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

http://webs.racocatala.cat/llengua/it

TRANSCRIPT

Page 1: Grammatica Italiana - Uso dei tempi e dei modi dei verbi

http://learn‐italian.blogspot.com 

L’uso dei tempi e dei modi dei verbi 

 

Modo indicativo 

L’indicativo è il modo che indica certezza, realtà:   Io scrivo – Tu cammini – Egli mangia – Noi cantiamo – Egli dormiva ancora, quando io arrivai – Io so che tu sei buono. 

Presente 

Il presente indica un’azione che sta accadendo nel momento in cui si parla:   Noi leggiamo il giornale e tu scrivi la lettera al direttore. 

Qualche  volta,  per  rendere  più  viva  la  narrazione  di  un  avvenimento  passato,  si  adopera  il presente (presente storico):   Cesare passa  il Rubicone e si dirige verso Roma – Napoleone  rompe gli  indugi e attacca di sorpresa  il nemico. 

Si adopera anche il presente per azioni future che si considerano imminenti:   Esci con noi? Sì, vengo subito – Parto domani per Londra. 

Passato 

L’imperfetto  indica un’azione passata, di  cui  si vuole esprimere  la durata, oppure un’azione che si ripete nel passato:   I nostri amici abitavano in questa via dieci anni fa – Percorrevo ogni giorno cinque chilometri per arrivare a casa. 

Indica anche un’azione contemporanea ad un’altra azione passata:   Lo vedevo mentre saliva le scale – Quando lo incontrammo piangeva. 

È il tempo caratteristico delle descrizioni e delle narrazioni. 

Il  passato  prossimo  indica  un’azione  passata,  ma  che  si  considera  vicina  al  presente,  o collegata  con  esso;  indica  generalmente  un’azione  le  cui  conseguenze  si  fanno  sentire  nel presente:   Ho preparato  la valigia, ora posso partire – Questo  ragazzo ha pianto  tutto  il giorno – Ho  scritto una lettera  lunghissima, ma non ho avuto  il  coraggio di  spedirla – Dove  sei  stato  ieri  sera?  Sono  stato al cinema con gli amici. 

Il passato  remoto  invece  indica un’azione avvenuta nel passato  lontano, oppure nel passato vicino, ma completamente esaurita in esso, cioè senza stretta relazione con il presente:   Dante amò Beatrice e  la esaltò nella  sua Divina Commedia –  L’anno  scorso passammo  i mesi  stivi  in montagna – Ieri incontrai il vecchio professore, quello che ebbi nei primi anni dei miei studi. 

   

Page 2: Grammatica Italiana - Uso dei tempi e dei modi dei verbi

http://learn‐italian.blogspot.com 

Il  trapassato  prossimo  indica  un’azione  già  avvenuta  prima  che  ne  accadesse  un’altra  pure passata:   Lo avevo visto  il giorno prima che partisse – Quando spuntava  l’alba avevamo già percorso gran parte della strada. 

Il trapassato remoto  indica un’azione già del tutto esaurita rispetto ad un’altra passata (è un tempo generalmente poco usato):   Dopo che ebbe scritto tutta  la notte, spense  la  luce e si addormentò –  (più comunemente: dopo aver scritto tutta la notte, ecc.)  

Futuro 

Il futuro semplice indica un’azione che si verificherà nell’avvenire:   Lo vedrò domani – Leggerò l’articolo questa sera – Ti dirò tutto dopo. 

Il  futuro anteriore  indica un’azione che si verificherà nel  futuro, ma prima di un’altra azione espressa dal futuro semplice:   Passerò da  te, quando avrò  finito  il  lavoro – Dopo che avrò  letto con attenzione  il  libro, vi parlerò di questo argomento. 

 

Modo condizionale 

Il modo condizionale  indica un’azione che è subordinata ad una condizione, esprime cioè un fatto che può avvenire soltanto se si verifica una data condizione:   Verrei  spesso a casa  tua,  se avessi  tempo – Arriverei  in  tempo,  se  tutta  la  strada  fosse  libera –  se  tu venissi  presto,  andremmo  insieme  –  se  egli  dicesse  la  verità,  io  certamente  lo  perdonerei  –  Ti  avrei regalato il libro, se fosse stato mio – Ti regalerei il libro, se fosse mio. 

Si usa il condizionale per rendere più gentile un desiderio:   Desidero questo  libro  (è un desiderio  che ha  implicita  l’idea del  comando); deriderei questo  libro  (la richiesta è resa più gentile).  

 

Modo imperativo 

Il modo imperativo esprime comando, preghiera, esortazione, minaccia:   Vai via! – Porta questo pacco a tuo padre – Corri subito a casa! – Studiate bene la lezione – Venite da me oggi! – Aiutatemi! 

Per  l’imperativo negativo, quando si riferisce ad una seconda persona singolare, si usa non e l’infinito:   

non parlare – non farmi arrabbiare – non restare lì.  

 

   

Page 3: Grammatica Italiana - Uso dei tempi e dei modi dei verbi

http://learn‐italian.blogspot.com 

Modo congiuntivo 

Il  congiuntivo  è  il  modo  caratteristico  delle  proposizioni  dipendenti;  esprime  incertezza, dubbio, possibilità, irrealtà:   Io penso che sia meglio così – Credo che venga anche lui – Dubito che tu possa riuscire – È impossibile che arrivino tutti – Suppongo che tu legga molto – Sospettiamo che egli ci tradisca. 

Il modo congiuntivo si adopera quando il verbo della proposizione reggente indica: 

a) Dubbio, incertezza, timore, possibilità, desiderio:   

dubito che gli amici arrivino in tempo – non so se sia necessaria la tua presenza – temo che egli abbia ragione – ho timore che tutto vada di male  in peggio – può darsi che venga anche tuo padre – credo che sia troppo tardi per uscire – penso che essi vengano – desidero che tu vada a trovarli – gli auguro che guarisca presto – spero che vogliate gradire questo omaggio. 

b) Quando il verbo della reggente è un condizionale:   vorrei che  tu  fossi più diligente – aspetterei che arrivassero  tutti prima di parlare – preferirei che tu andassi subito. 

c) Quando  nella  proposizione  reggente  c’è  un  verbo  impersonale  (o  la  dipendente  è introdotta da una congiunzione che, affinché, sebbene …):   è  necessario  che  tu  ti  faccia  coraggio  –  è  possibile  che mi  diano  questa  soddisfazione  –  è possibile che  tu  riesca bene – occorre che vi sbrighiate subito – bisogna che ognuno pensi ai fatti propri –  ti do questo  libro affinché  tu  impari qualcosa – passammo dagli amici, sebbene fosse molto tardi.   

Qualche volta si può trovare  il modo congiuntivo  in proposizioni  indipendenti, per esprimere augurio, desiderio, imprecazione, esortazione:   Il  Signore  protegga  la  nostra  famiglia  –  Sia  lodato  Iddio  –  Oh,  potessi  un  giorno  rivederti!  –  Abbia pazienza! – Vada a farsi benedire. 

In questi casi si può sempre pensare ad un verbo reggente sottinteso:   speriamo che  il Signore protegga  la …  ‐ voglio che  Iddio sia  lodato – darei  tanto se potessi un giorno rivederti! – desidero che abbiate pazienza! – è bene che vada a farsi benedire! 

Per l’uso del congiuntivo nelle proposizioni dipendenti, bisogna tener conto del significato del verbo  della  proposizione  principale;  cioè  bisogna  vedere  se  questo  verbo  esprime  dubbio, timore, incertezza, desiderio, oppure esprime certezza, affermazione decisa. 

Se il verbo della principale esprime dubbio, ecc. …, nella dipendente si usa il congiuntivo:   io suppongo che egli sia ricco – penso che tu sia buono – desidero che veniate tutti – credo che egli arrivi domani – ritengo che sia utile che tu vada e spero che riesca tutto bene. 

Ma se il verbo della principale esprime certezza, nella dipendente si usa l’indicativo:   io so che egli è ricco – sono certo che tu sei buono – è sicuro che voi venite tutti – ti comunico che egli arriva domani – sappiamo che è utile andare e siamo certi che tutto riuscirà bene. 

1) Se  il  soggetto della proposizione dipendente è  lo  stesso  soggetto della proposizione principale,  invece del congiuntivo o dell’indicativo,  introdotto da che, si usa  l’infinito preceduto della proposizione di:   essi  sanno di essere buoni – voi pensate di arrivare  in  tempo – egli crede di partecipare alla riunione – noi temiamo di essere troppo indulgenti – io credo di essere piuttosto generoso.  

Page 4: Grammatica Italiana - Uso dei tempi e dei modi dei verbi

http://learn‐italian.blogspot.com 

 

http://webs.racocatala.cat/llengua/it