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p a s q u a l e c a c c h i o castelluccese grammatica rimario vocabolario della lingua di Castelluccio Valmaggiore (FG)

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p a s q u a l e c a c c h i o

c a s t e l l u c c e s egrammatica rimario vocabolario

della lingua di Castelluccio Valmaggiore (FG)

Pasquale Cacchio

CastellucceseGrammatica

rimario vocabolario

toponomastica della lingua di Castelluccio Valmaggiore (FG)

Castelluccio Valmaggiore (FG) un comune di 1300 abitanti, sullalta valle del Celone, alle pendici del monte Cornacchia. Le sue origini, testimoniate dallanno di costruzione della torre bizantina (1019), risalgono allXI secolo.Il castelluccese fa parte dei dialetti altomeridionali distribuiti lungo la fascia dei Monti Dauni entro le isoglosse evidenziate da Francesco Avolio.Condivide con i dialetti dellarea centromeridionale lassimila-zione (quanne quando), lanaptissi (reve erba), la metafo-nia (rusce-rosce rosso -a), luso sistematico del dimostrativo codesto.Con i dialetti dellarea altomeridionale condivide lonnipresente e indistinta (cerase ciliegia), lesito di pl in c (chiante pianta), la concordanza del participio con loggetto (ha cuote nu funge ha raccolto un fungo, ha cte na mle ha raccolto una mela), la posposizione dellaggettivo e in particolare del possessivo in posizione enclitica (frateme mio fratello, caste casa tua).Il presente lavoro vuole essere un contributo agli tudi di dia-lettologia italiana e alla conservazione del castelluccese.

A mio padreche mi trascriveva parole e frasisu foglietti, ritagli e bigliettini.

Sommario

In difesa del dialetto 7 Presentazione 11 Abbreviazioni 13 Legenda 14 Trascrizione 15 Grammatica 17

1. Fonologia 19 2. Morfologia 29 3. Sintassi della proposizione 53 4. Sintassi del periodo 56 5. Diacronia e sincronia 59 6. Etimologie notevoli 64 7.Versificazione 69

Rimario 73 rime in -a 75 rime in -e 83 rime in -i 89 rime in -o 93 rime in -u 98

Vocabolario castelluccese - italiano 103 Vocabolario italiano - castelluccese 317 Appendice 383 Toponomastica 385 Testo del "Figliul prodigo" 390 Bibliografia 393 Carte dei dialetti altomeridionali 395

Castelluccese II edizione

Copyright 2014 Pasquale Cacchio Edito e stampato in proprio

via Porta del Pozzo 4071020 Castelluccio Valmaggiore (FG)

tel. 0881972125 cell. 328 9366051

e-mail [email protected] http://pasquale75321.wordpress.com

7

Ringraziamenti

Ringrazio le signore Giovanna Pettella, Pina Letizia Cacchio, Giovanna Pompa, Carmela Giannetta, Giovanna DAngelico, Marinella Caporaso, Lella Nazzaro, Carmela Panella, Maria Pia Ziccardi, Maria Vetere Incoronata Caporaso, Carmela Caruso, Adele Coppolella, Marta Perrini, Maria DAngelico, Lorella Leone, Lina Mucciacito, Maria Pina Sereno, Leonarda Pompa, Donata Caporaso, Rocchina Donatelli, Antonietta Ricci, Maria Sereno, Chiara Basso, Giulia Guerrini, Giovanna Giovanniello, Dina Pompa, Maria Carmela Caruso, Rocchina Checchia, Pettella Giuseppina Consiglia, Titina Campanaro, Claudia Campanaro, Maria Petruzzelli, Maria Coppolella, Maria Grazia Serena,Goduto Rocchina,

i signori Giovanni Sereno, Ernesto Giannetta, Renzo Pompa, Donato Pompa, Giovanni Panella, Michele Panella, Nicola Panella, Angelo Pompa, Giovanni Manna, Rocco Campanaro, Giovanni Marchese, Livio Coppolella, Antonio Coppolella di Bruno, Giacomo Coppolella, Mariano Ziccardi, Marco Lepore, Antonio DAngelico, Antonio Manna, Carlo Riccio, Antonio Caporaso, Antonio Petitti, Carmelo Giannetta, Giovanni Panella, Danilo Salvatore, Leonardo DAngelico, Tony Campanaro, Antonio Caruso, Giacomo Campanaro, Antonio Stellabotte, Rocco Caporaso, Oreste Magno, Antonio Ziccardi, Donato Petruzzelli, Rocco Petruzzelli, Donato Errico, Michele Manetti, Fernando Loiacono, Franco Stango, Carmelo Guerrini, Raffaele

Riccio, Franco Sereno, Giuseppe AntonioD'Apollo, Donato DApollo, Maurizio Donato, Donato Marchese di Giuseppe, Donato Marchese di Antonio, Giuseppe Petitti, Giulio De Santis, Donato Squeo, Delfino Caruso, Antonio De Santis, Michele DAgnello, Rocco Della Santa, Roberto Campanaro, Giovanni Checchia, Antonio Squeo, Donato Squeo, Rocco Caporaso di Vito, Michele D'Angelico, Erloni Antonio, Gennaro Caporaso, Gino Cantatore, Rocco Pompa, Donato Campanaro (D'Apollo), Rocco Ziccardi e quanti rispondono pazientemente ai miei interrogativi,

il geom. Rocco Pompa per la raccolta dei toponimi, Giovanni Sereno per la traduzione della parabola del figliuol prodigo, Gaetano Mari e Gennaro Serena per i numerosi suggerimenti lessicali,il prof. Giovanni Agresti dell'Universit di Teramo per i chiarimenti su alcuni fenomeni consonantici, e, su alcune etimologie, il dialettologo Francesco Granatiero e lo scrittore Giuseppe Osvaldo Lucera, Mariafranca Ziccardi, Angelo Pompa, Serafina Manna, Maria Grazia De Santis, Maria Pina Sereno, Luciano Pannese, Marta Perrini, Giovanna Campanaro, Beatrice De Santis, Flavia Padalino, Claudio Di Paolo, Annalisa Pannese e soprattutto Rocchina LErario per la stampa e la rilegatura dell'edizione 2007, e infine Anna Rita Caporaso per l'inserimento dei proverbi.

In difesa del dialetto

Scompaiono parole e cose, scompaiono aneddoti, detti e proverbi e con essi i fram-menti della sapienza del mondo. In nome di un unico modo di chiamare e di dar senso allecose,univoco,chiaro,efficiente.Cossipensa. In pochi decenni sono state spazzate via lingue e dialetti in ogni parte del mondo. Non hanno avuto la sorte, come il greco e il latino, lebraico e il fenicio..., di trasformar-si, ramificarsiodecomporsi inaltre lingue durante lincontro e lo scontro di culture nel corso dei secoli e dei millenni. No, adesso la loro scomparsa talmente veloce che gli studiosi non hanno il tempo di raccoglierne leultime testimonianze, rischiandocosdinon avere che scarni campioni su cui eser-citare le indagini linguistiche.

In Italia i dialetti sopravvivono ancora, ma sembra che il loro destino sia segnato. Ep-pure i dialetti, meglio delle lingue nazionali, conservano storie di parole e cose, sono testimoni di antichissimi scambi cultura-li, sono, pi delle fonti storiche scritte, dei formidabili documenti di parentele culturali tra popoli apparentemente distanti tra loro, come traci e celti, micenei ed etruschi, e-gizi e greci; raccolgono il patrimonio della memoria orale, senza la quale scompare ogni forma di cultura, essendo la tradizione scritta, datata pochi millenni, pi debole nel trasmettere contenuti perenni come quelli dellamitologia,dellareligioneedellafiaba.

Proviamo a cercare motivi.Gli italiani avevano raggiunto lunit, ma

non, come inglesi e francesi, quella lingui-

stica. Senza sapere quale dovesse esse-re litaliano unitario, il nuovo stato si pose lobiettivo di eliminare la straordinaria va-riet dei dialetti,bandendolidagliuffici,daimercati, dalle caserme e, soprattutto, dal-le scuole, e continu a italianizzare, talvol-ta in maniera grottesca, nomi e toponimi (qui ci hanno tradotto vucchele buca, con buccolo).

Annichilito e umiliato (Pasolini), il dialet-to non era considerato una lingua, chec-ch ne dicessero i linguisti, ma unespres-sione grossolana, povera e imperfetta del linguaggio umano: rappresentava la tradi-zione di fronte al progresso, lignoranza di fronte alla scienza, la manualit di fronte alla tecnologia, la barbarie, insomma, di fronte alla civilt. Lemigrante si vergo-gn della propria lingua e la nascose tra le pareti domestiche. Anche la letteratura, bench si imponessero a livello nazionale grandi poeti dialettali (guardati con bene-vola sufficienza dalla critica, pi che conammirazione), sopravvalut, a danno del dialetto, le possibilit espressive della lin-gua letteraria. Allazione del giovane stato unitario si aggiunta quella ben pi violen-ta da parte dei media, che hanno raggiunto quegli strati sociali appenasfiorati prece-dentemente dalla stampa, dal cinema e dalla radio.

Genocidio culturale lo chiama Pasolini, un genocidioche,senonvienesubitogiustifi-cato con mille ragioni, viene ancor pi pronta-mente rimosso dalla memoria collettiva.

quella grazia che non si pu trarre se non da un dialetto popolareGiacomo Leopardi Zibaldone 43

Si pu considerare prossima la fine dei dialetti. [...] Meglio registrarli nel migliore dei modi finch possibile.

C. Segre, Enciclopedia Europea, Milano 1978, vol VI, p. 396.

Pasquale Cacchio Castelluccese In difesa del dialetto

98

In difesa del dialetto

Quali parole uniscono gli italiani? Non certo le parole dei nostri artisti e poeti, dei nostri santi e pensatori, non parole comuni alle diverse espressioni regionali, ma quelle di giornali e televisione, di etichette e cartello-ni pubblicitari, non nomi millenari di piante e animali, di stagioni e cicli celesti, ma termini scientificiilcuilegamecongliesseridesigna-ti quasi sempre arbitrario. E quali espres-sioni li uniscono? Luoghi comuni al posto di proverbi, tautologie al posto di ragionamenti, sloganalpostodiriflessioni, trovateebar-zellette al posto di aneddoti e racconti. Tutto nellarco di poche generazioni. Sempre con un tono di voce n alto n basso, n troppo lento n troppo veloce, sempre con lo stes-so tono per parlare di un cataclisma quanto dellultima marca di saponette. Un italiano al passo coi tempi, che, pronto ad accogliere neologismi e anglicismi, si aggiorna sui no-mi degli ultimi ritrovati della tecnologia, sulle ultime novit dellindustria culturale, un ita-liano che non accetta modelli linguistici dai dialetti, peggio se meridionali, a meno che non vengano filtrati dalla comunicazionedi massa: nessuno di noi ha il potere di e-sprimersi lontano dalle formule dei media, a parte quando conversiamo nella nostra co-munit linguistica. Ed veramente una lingua viva? Che ci faccia sentire padroni delle espressioni e delle parole che usiamo? Che permetta di esprimerci senza il timore di lasciarci sfug-gire un a me mi o un ma per, a dispetto del loro uso testimoniato dai classici? Che dire poi della cosiddetta propriet di lin-guaggio, del terrore di ripetere uno stesso

termine nello stesso periodo e della mania di sinonimi e contrari? Il dialetto non ave-va paura di sbagliare, non costruiva men-talmente una frase prima di pronunziarla, istintivamente i pensieri prendevano forma, era una lingua appresa col latte materno. Litaliano invece nato da una lingua scrit-ta,conregolecodificateda letteratiper lopi intolleranti di regionalismi e di accezioni non testimoniate dagli scrittori presi come modelli. Si pu apprenderlo solo dopo un lungo addestramento. Sicuramente non il risultato di una parlata secolare comune a tutti gli italiani, n di una trasformazione dei dialetti in una lingua unitaria: il prodotto di unacculturazione. Ed una lingua viva quella che non ha nomi per lignoto? Che, anzi, lo deride? Che banalizza la parola sacra o misteriosa e la emargina nel ghetto delle mode esoteriche? Non esclama, non sinterroga, non si meravi-glia, non si entusiasma; insomma, essendo limitata allo scambio di informazioni, notizie e avvenimenti, non permette una concreta e profonda comunicazione tra gli uomini. Non possiamo parlare a nome nostro, senza il sospetto, cio, di ripetere opinioni gi trite o di portare acqua alla circolazione di qual-che moda o di qualche ideologia. Gi tra-mite una stessa parola gli uomini intendono cose diversissime (Leopardi, Zib. 1707), a maggior ragione tramite lenorme quantit di parole sfornate quotidianamente dagli spe-cialistidellacomunicazionedimassa;cosognuno si chiude nella cerchia ristretta degli interlocutori che usano lo stesso linguaggio, fuori del quale resta come spaesato.

Non tutti ne siamo padroni allo stesso modo. Nuove forme di analfabetismo, ben peggiori del non saper leggere e scrive-re, minacciano le capacit espressive non solo delle masse ma anche delle perso-ne istruite. Non ci riferiamo a chi non usa correttamente le regole della cosiddetta dizione o a chi inciampa in qualche erro-re grammaticale, non intendiamo qui, per padronanza, luso canonico della lingua i-taliana, che anzi criticabile per lestremo purismo delle sue regole; ci riferiamo inve-ce ai linguaggi speciali e settoriali, che con il moltiplicarsi delle scienze e delle specia-lizzazioni rischiano di creare una nuova babele di lingue. Fino al 700 chiunque avesse un minimo di istruzione poteva comprendere qualsiasi espressione dello scibile umano. Nell800 si sviluppato un linguaggio comprensibi-le solo agli specialisti delle diverse scien-ze,a lorovoltaramificatenel 900inunamiriade di altre scienze, tutte a corteggiare il metodo delle scienze sperimentali anche nellinvenzione di nuovi termini, ognuna con concetti e classi di concetti particolari, esibendo la simbologia matematica anche l dove non era necessaria. Cos capitache un fisico non capisca nulla di quan-to scriva un antropologo e un matematico nulla di un pediatra. Nei settori, poi, della politica, dellecono-mia, dellarte e del tempo libero si svilup-pato un linguaggio con forme espressive su cui aggiornarsi, con un vocabolario che in-vecchia non tanto perch non registra i nuo-

vi termini, quanto perch conserva quelli vecchi, dopo una vita di neanche un decen-nio. E spesso le parole nuove non indicano che cose vecchie, creando cos lillusioneche il mondo si evolva cambiandone il no-me. Su un altro versante, quello dei mezzi di comunicazione di massa, c il rischio di nuove forme di ignoranza sui meccanismi che li governano, a cominciare dalle tecno-logie con cui vengono prodotti e distribuiti. Siamo inondati da notizie e informazioni lontane dalla nostra esperienza diretta, non abbiamo testimoni dei fatti che succedono lontano da noi. Non solo mezzi di comunicazione. Sono anche mezzi di istruzione sulla scienza, sul-la storia, sullarte, sullambiente, con un lin-guaggio apparentemente obbiettivo e, il pi delle volte, talmente grossolano da ricavarne una conoscenza di facciata. E sono soprattutto mezzi dinformazione sui nuovi prodotti della tecnologia: possia-mo possederli, ma, ignorandone la compo-sizione, i processi di produzione, i costi in energie umane e terrestri, la pericolosit e la deperibilit, non ne possiamo parlare. Infine ivalori,conparole sconosciute ai dialetti, libert, diritti, progresso, pace, soli-dariet, patria, sviluppo. Possono designare tutto e il contrario di tutto. Qualsiasi ragiona-mento su di esse sembra che valga quanto lopposto. Non evocando in concreto nulla di ci che ci circonda, compromettono il nostro rapporto col mondo. Che non sia un rappor-to di false relazioni?

parlavano la mia stessa lingua, ma non capivo nulla di quanto dicevano Michail Bulgakov

Le persone hanno tra loro relazioni cos bassamente interessate da non aver bisogno di corde delicate per esprimerle;

impossibile definire questi scambi come lingua italiana. Guido Ceronetti Un viaggio in Italia, Torino 1983, p. 216

[...] bisogna prima avvezzare la gente a non vivere se stessa,la propria terra, memoria, civilt;

a non parlare il proprio linguaggio; anzi: a fare a meno del proprio linguaggio. Anna Maria Ortese Corpo celeste, Milano 1997, p. 21, 24 e 173.

non c posto alla voce che veramente pu interessare Danilo Dolci

Le parole si riferiranno a relazioniper tutti allo stesso modo determinate.

[...] Gli uomini si suoneranno vicendevolmente come tastiera. C. Michelstdter La persuasione e la retorica, Milano 1982, p. 173-174

Nella lingua si rispecchia la reazione. E la lingua delle loro parole

la lingua dei padroni e delle loro folle di servi.P.P. Pasolini La religione dle mio tempo, I, Mondadori, Milano 2003, p. 1044

Pasquale Cacchio

1110

In difesa del dialetto

Che conta la sorte dei dialetti in una me-gasociet che aspira a una lingua univer-sale per una comprensione monolitica del mondo? Certo, i dialetti sopravvivono anco-ra. Ma se osserviamo le lingue che ne sono prive, possiamo immaginare come sarebbe la nostra senza la variet dei dialetti. Il dialetto era testimone di un diverso rappor-to delluomo col mondo, non basato soltanto sullutile: era in simpatia coi ritmi del cosmo, era fatto di pause e silenzi (produce invece panico la sola pausa di silenzio tra due o pi interlocutori), era in armonia coi movimenti del corpo, che risuonava del suono delle parole, intonava diversi timbri di voce, giocava con sil-labe e vocali, quasi a riecheggiare voci e suoni della natura (adesso la natura stata messa a tacere). Nominava fate e streghe, fati e destini personali (ha ora qualcuno un destino perso-nale?), draghi, mostri e abitanti degli abissi. E-rano superstizioni, erano credenze e fantasie, di cui ci siamo liberati, ma con ben pi orrendi ordigni fra le mani, contro i quali non possia-mo combattere da soli, come il cavaliere con il drago. Li nominiamo senza un cenno di paura, senza protestare neanche mentalmente, anzi li diamo, giocattoli, ai ragazzi per farli divertire (o per addestrarli?). Nella parola dialettale cera una moltitudi-ne di relazioni con la cosa denotata, la paro-la era la cosa stessa, non era un vocabolo, non un termine, non un simbolo col quale fissarerelazioniquantitative. Ogni parola fa-ceva parte di un microcosmo di umili cono-scenze, ma nostre, esclusivamente nostre, apprese con tutti e cinque i sensi, non era

ipocrita, senza peli sulla lingua, spesso gio-cosa, talvolta immorale, ribelle, dissacrato-ria, rassegnata al potere ma non umiliata. Poteva ancora avvicinarci alla lingua che Adamo parlava con gli animali dellEden. In una comunit dialettale tutti i membri erano padroni della lingua, tutte le espres-sioni comprensibili a tutti, senza umilianti differenze tra le abilit espressive di uno scrittore e quelle di un garzone; tutti poteva-notrasmettereaifigliilproprio linguaggio, i propri modi di dire, senza concorrenti ester-ni; ognuno, col rischio di non essere com-preso (ed era questo un metro per accetta-re o meno una nuova espressione) aveva il potere, non esclusivo dei media, di arric-chire la lingua con nuove espressioni e con nuovi modi di dire. Le parole non erano mai distanti dalluniverso esperibile, si avvicina-vano alle cose, non le nominavano soltan-to; lacqua non era lH2O, ma, forse, quella di Talete, fonte di tutte le cose; la lucciola non era il suo apparato di organi sezionati dallentomologo, ma un essere vivente da attirare con una filastrocca; ilcielostellatonon era il luogo del big bang, come ne sia-mo spavaldamente certi, ma uno spettacolo che ci sorprendeva attoniti a meditare. Certo, non potremo pi riprenderci le pa-role e le cose perdute, siamo su una stra-da senza ritorno. Non ci voltiamo indietro a guardare, tanto il nostro sguardo rivolto al futuro. Ci voltiamo solo per denigrare il pas-sato. Continuiamo ad andare verso il senza nome, appagati da parole sempre pi nuo-ve, rassicuranti e promettenti.

Presentazione

Per quanto sia parlato da una comunit di qualche migliaio di abitanti e da pochi emigrati sparsi nel mondo, il castelluccese una lingua che ha una storia pi o meno lunga quanto quella dell'italiano, ben lon-tana dallesserne una versione grossolana, come comunemente si crede.

Nel lessico troviamo termini osci (pescone [p@S"kon@] macigno), arabi (srchje [sErc@] ar serqia, srq ragade), longobardi (pacche [pak:@] long *pak met parte), spagnoli (abbasce [a"b:aS:@] in basso), francesi (ac-cev [atS:@"vi] fr achever terminare), fran-coprovenzali (panguaje [paN"gwaj@]), oltre naturalmente a quelli latini (craje [kraj@] cras domani, taure [taur@] taurus toro) e greci (rachene ["rak@n@] tela, racche [rak:@] ragnatela, cata presso, care! salve!).

Nella morfologia le uscite verbali in -ase [as@] ed -se [es@] del passato remoto potrebbero derivare dallaoristo greco; nella sintassi limperativo negativo si for-ma col gerundio invece che con linfinito (nne jnne [n:@ jEn:@] *non andando - non andare); troviamo forme fraseologiche sconosciute all'italiano (assa dice e chive [as:a ditSE v:Ena c:Ov@] *lascia dire e piove - guai se piove -, chi m'ha cecate a lu di'! [ki ma tS:@"kata lu di] *chi mi ha cecato a lo dire! - non l'avessi mai detto!), diverso ordine delle parole nella frase (m da nan-ze [mO da naNts@] *ora da innanzi - dora in poi -) e diverse costruzioni di frasi, come nelle concessive (haje vgghje a llucc [aj@ vO:a l:u"k:a] bench urli, and vaja vaje [aN"do vaja vaj@] ovunque tu vada), nelle condizionali (pigghje e vne a chive [pi:E v:Ena"c:Ov@] *prendi e viene a piovere - se all'improvviso piove), nelle interrogative (che ne vutte? [kE n@ vut:@] *lat opto *che ne scegli? - che intendi dire? -), ecc. Non solo scambi culturali antichi. Recente luso di termini inglesi importati dai no-

stri emigranti: busenisse [bus@"nis:@] ingl buseness commercio, smucchi [smu"k:ja] ingl smoke fumare, ciuche ["tSuk@] ingl chewing gum gomma da masticare, stin-ge [stiNdZ@] ingl stingy avaro. Moltissimi i neologismi e gli italianismi introdotti negli ultimi decenni, per lo pi tecnologici (tele-visione [t@l@ v@"sjon@], radje radio [radj@]), o indotti dai media (traffeche ["traf:@k@], giurnaliste [dZ:urna"list@]); ben vengano ad arricchire pi che a dimenticare la nostra lingua. Il castelluccese fa parte dei dialetti altome-ridionali distribuiti lungo la fascia dei Monti Dauni nell'area a Sud della linea Cassino-Gargano e ad Est della linea Eboli-Lucera, entro le isoglosse evidenziate da Avolio (v cartine pp 397-399): quanto alla prima linea, diciamo case [kas@] caseum cacio, ragge [radZ:@] rabiam rabbia, sta [sta] sta, non [kaS@], [raj@], [Sta], e, quanto alla seconda, abbiamo -ghje [] al posto di -glie [L] (ag-ghje [a:@] aglio, pagghje [pa:@] paglia) e -dd [:] al posto di -ll [l:] (jadde [ja:@] gal-lo, pdde [pE:@] pelle). Condivide con i dialetti dellarea centrome-ridonale lassimilazione (chiumme [cum:@] piombo, quanne [kwan:@] quando, Sarrc-che [sa"r:Ok:@] San Rocco, mmet [m:@"ta] invitare), lanaptissi (reve ["Er@v@] erba, suleche ["sul@k@] solco), la metatesi (crape [krap@] capra), la metafonia (sia in sillaba aperta che chiusa: rusce [ruS:@] - rosce [roS:@] rosso -a, pujene ["puj@n@] - pojene ["poj@n@] pugno -i, dnte [dENt@] - dinte [djeNt@] den-te -i, sorge [sordZ@] - surge [surdZ@] topo -i, snte [sENt@] - sinte [sjeNt@] io sento - tu senti), la desonorizzazione (nite [nit@] nido, pantaseme [paN"tas@m@] fantasma, richene ["rjek@n@] origano, zucchere ["tsuk:@r@] zuc-chero, fafe [faf@] fava), il mantenimento di -i- [j] (juoche [jwok@] gioco, jazze [jats:@] lat jaceo giaciglio, jett [j@"t:a] lat iacta-re gettare), ecc.; quanto alla morfologia,

venite qui tutti quanti, aculeati e muniti di elitre,prendete le mie difese e testimoniate in mio favore

J.H. Fabre Ricordi di un entomologo, Einaudi, Torino.

Quando luomo ulula o grida o minaccia lo intendono molto bene gli altri animali. Miguel De Unamuno, Nebbia, De Agostini, Novara 1982, p. 157

la nostra parola non ha pi potere di scambioEugenio Barba

Gli uomini parleranno, ma non diranno nulla. C. Michelstdter La persuasione e la retorica, Milano 1982, p. 174

1312

Presentazione

luso sistematico del dimostrativo codesto (quisse [kwis:@], qusse [kwes:@] codesto -a, ssu cane [s:u kan@] codesto cane, ss'rule ["s:arul@] codesto albero, dd [:O] cost), il plurale da neutri latini in -ora (case > ca-sere ["kas@r@] casa -e, mamme > mammere ["mam:@r@] mamma -e, denucchje > denoc-chjere [d@"noc:@r@] ginocchio -i), l'uso del complemento oggetto indiretto (treminte a Marije [tr@"mjeNt@ a ma"rij@] *guarda a Ma-ria, a chi chiame? [a k:i cam@] *a chi chia-mi?), ecc. Con i dialetti dellarea altomeridionale condivide lonnipresente e [@] indistinta (sempre atona in castelluccese, mai cio in posizione tonica: celbbre [tS@"lEb:r@] cervello, acene ["atS@n@] acino), il sistema vocalico con sette fonemi tonici, l'esito di pl in c [c] (chiazze [cats:@] piazza, chian-te [caNt@] pianta), l'apocope dell'infinito (am [a"ma] amare, i' [i] lat ire andare,

ved [v@"de] vedere), la proclisi (n'lu pzze fa' [Nlu pOts:@ fa] *non lo posso fare, nen me lu vennne a di' *non me lo venire a dire), la concordanza del participio con l'oggetto (ha cuote nu funge [a k:wot@ nu fuNdZ@] ha raccolto un fungo, ha cte na mle [a k:Ot@ na mel@] ha raccolto una mela) e la pospo-sizione dell'aggettivo (na strada lnghe [na strada lONg@] una lunga strada) e in parti-colare del possessivo (la trra mije [la tEr:a mij@] la mia terra), anche in posizione en-clitica (frateme ["frat@m@] mio fratello, ca-ste ["kast@] casa tua), ecc. Il presente lavoro, tuttaltro che completo ed esauriente, ma utile, spero, ai linguisti, vuole essere un contributo alla conserva-zione del castelluccese. Scontato che non ha alcun valore normativo: il dialettofono apprende la lingua col latte materno. Un punto di partenza, non di arrivo, un tenta-tivo, non un risultato definitivo.

Abbreviazioni

a ancheagg aggettivoalt alteratoant anticoar araboart articoloatt attivoaus ausiliareavv avverbioBert Bertoni, v bibliografiac complementocal calabresecamp campanocelt celticocimr cimricocomp comparativocond condizionalecong congiunzione o congiuntivocorr correlativoCort-Marc Cortelazzo-Marcato, v bibliogr.Cort-Zolli Cortelazzo-Zolli, v bibliografiader derivatoDev Devoto, v bibliografiaebr ebraicoescl esclamazionef femminilefig espressione figuratafr francesefras fraseologicofrprv francoprovenzalefut futurogall gallicoger gerundiogerm germanicogr grecoimperat imperativoimperf imperfettoImp S. L. Imperio, v bibliografiaind indicativoinf infinitoingl ingleseintr intransitivoit italiano, italianismolat latinolong longobardom maschile

mod verbo modalen nomenap napoletanoneg negazioneogg compl. oggetto o subord. oggettivaonom onomatopeap paginaparl parlatopart partitivopartic participiopass passatorem passato remotopers personale, persona verbale Pian Pianigiani, v bibliografia.poss possessivopl pluralepleon pleonasticopr sostantivo propriopred predicato prel prelatinoprep preposizionepron pronomeprop proposizioneprov proverbioprovz provenzaleprtc participiopugl puglieserel pronome relativorifl riflessivo, forma riflessivas singolare sf singolare femminile sm singolare maschilesic sicilianosin sinonimosogg soggettosost sostantivosp spagnolosub subordinatasup superlativoTagl Tagliavini, v bibliografiated tedescotop toponimotosc toscanotr transitivov vediva vedi anche

1514

Legenda

Trascrizione fonetica

In parentesi quadre i simboli dellalfabeto fonetico internazionale (IPA):

["] sillaba successiva tonica (o-messo nei monosillabi e nei bisillabi piani)

[:] raddoppiamento di consonan-te o vocale precedente

[E] aperta di co [e] chiusa di lmo [@] sempre atona e indistinta co-

me nel napoletano cerase [tS@"ras@][O] aperta di btte (percosse) [o] chiusa di btte (recipiente)[j] i di ieri [w] u di uomo [c] c [c] occlusiva palatale sorda

(allofono chiaro) [tS] c di cera [k] c di casa[g] g di gara [] g occlusiva palatale sonora (al-

lofono ghianda) [dZ] g di gelo [] d occlusiva retroflessa sonora

come nel siciliano beddu [L] gl di coniglio [J] gn di ragno [F] m di campo[N] n di banco [S] sc di scena[s] s di sera [z] s di rosa[ds] z di zero [ts] z di azione

Le rimanenti vocali ([a], [i], [u]) e conso-nanti ([b], [d], [f], [l], [m], [n], [p], [r], [t] e [v]) come in italiano.

Indicheremo i suoni doppi ([bb], [tStS], ecc.) con [:] dopo la consonante ([b:], [tS:] ecc.), non [bb], [t:S], [ttS] ecc., come pure si usa; analogamente con le sillabe toniche ["b:], ["tS:] ecc, non [b"b], [t"tS] ecc.

Trascrizione letteraria

Sar usato lalfabeto italiano con qualche variante:

Vocali

a, i, u come in italiano aperta [E]: mle [mEl@] miele. chiusa [e]: mle [mel@] mela. e atona (o schwa) [@] come nel

napoletano cerase [tS@"ras@] ciliegia. aperta [O]: cse [kOs@] cosa.o chiusa [o]: cose [kos@] cucire. j semivocale [j]: janche [jaNk@]

bianco, crejuole [kr@"jwol@] stringa.

La e [@] atona necessaria per contare il numero di sillabe nei versi e per la trascri-zione di sillabe altrimenti illeggibili: tri-gnele (trignl? trignl?) ["triJ:@l@] prugno-lo, reter (rtr? rtr?) [r@t@"ra] ritirare); se scrivessimo macn o macn, avremmo una sola sillaba invece di tre (ma-ce-ne), e, infine, si tratta di machene (["mak@n@] macchina) o di macene (["matS@n@] ma-cina)?

Useremo la semivocale j [j] a inizio pa-rola: jatte [jatt@] gatto, jse [jes@] and, juoche [jwok@] gioco; quando preceduta o seguita da e atona: nej [n@"ja] negare, pjet [pj@"ta] piet, [waj@] guaio; per tra-scrivere le occlusive palatali chj [c] e ghj []: chjine [cin@] pieno, chjirchje [circ@] cerchio, pagghje [pa:@] paglia; negli altri casi la sostituiremo con i come in italiano: aiauz [ajau"tsa] sollevare, lampi [laF"pja] lampeggiare, aiut [aju"ta] aiutare; col ri-schio di qualche ambiguit, come del resto in italiano tra lasciate [la"S:atE] e sciate [S:i"atE]: cos scriveremo allo stesso modo ziane [tsi"an@] zio e anziane [aN"tsjan@] anziano.

Quanto alla semivocale w, useremo sem-pre u come in italiano: urre [wEr:@] guer-ra, fuoche [fwok@] fuoco, magghjuocchele [ma":wok:l@] palla.

[ ] trascrizione in alfabeto fonetico internazionale (IPA) *lat etimologia ipotetica: butte *lat fluctus, flppe *ingl floppy * termine non attestato: fraule lat *fragola, fecc lat *figicare * forma agrammaticale: da mazze *dare mazza (percuotere) > da... a... \ termine contrario

In corsivo la traduzione in italiano e nel rimario le forme verbali. Nel vocabolario castelluccese-italiano: in parentesi tonda il paradigma di ogni verbo:

la prima persona dellindicativo presente, spesso uguale alla seconda e alla terza, la terza del passato remoto e il participio passato, es.: am [a"ma] amare (ame [am@] amo ami ama amase [a"mas@] am amate [a"mat@] amato); nelle forme irregolari anche la seconda o la terza persona, es.: corre [kor:@] correre (corre corro corre curre corri currse cor-se curze [kurts@] f corze [korts@] corso), ten [t@"ne] tenere (tnghe [tENg@] tengo tine [tjen@] tieni tne [tEn@] tiene tense [t@"nes@] tenne tenute [t@"nut@] tenuto); .

Nel vocabolario italiano-castelluccese mancano le definizioni grammaticali, ma si dan-no sinonimi, contrari, derivati e nomenclature.

Accanto ai lemmi in -adde [a:@], -dde [E:@], -idde [i:@], ecc. nel vocabolario ca-stelluccese - italiano si danno le uscite recenti in -alle [al:@], -lle [El:@], -ille [il:@], ecc.

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consonanti

b [b], d [d], f [f], l [l], m [m], n [n], p [p], r [r], t [t], v [v] come in italiano;

c [tS], [k], g [dZ], [g] come in italiano: cane [kan@] cane, gle [dZ:El@] gelo, ciaule [tSaul@] taccola, allucche [a"l:uk:@] urlo;

I suoni italiani [kja], [kjE], [gja], [gjE], ecc. vengono quasi sempre pronunziati [ca], [cE], [a], [gE], ecc.: uocchje [woc:@] occhio [Ok:jo], chise [ces@] chiesa [kjeza], scg-ghje [S:e:@] scegliere, [djau"lic:@] peperon-cino, ghiaure [:aur@] afa, mgghje [mE:@] meglio, ecc. (ma: teddechi [t@d:@"kja] solle-ticare, smucchi [zmu"k:ja] fumare, fuchi [fu"kja] ardere);

dd [:] retroflesso come nel sicilia-no quiddu [kwi:u] quello: [ja:@] gallo, [pE:@] pelle; il suo uso, sempre pi raro, sta per essere soppiantato da ll [l:] (jalle [jal:@] gallo, ["pEl:@] pelle); si conserva solo nei dimostrativi ddu [:u] quel, dda [:a] quella, ddi [:i] quelli, ecc., non pi retro-flesso tra le nuove generazioni: [d:u], [d:a], [d:i], ecc. (va 5.1.2.);

gl [L] come in italiano: maglie [maL:@] maglia.

gn [J]come in italiano: pigne [piJ:@] pi-no, cumpagne [kuF"paJ:e] compagno.

s [s] sempre sorda; sonora [z] come in italiano davanti a b (sbatte [zbat:@] sbatte-re), d (sdentate [zd@n"tat@] sdentato, g [g] (sgarre [zgar:@] sgarro), [dz] (sgel [zg@"la] sgelare), m (smve [zmOv@] smuovere), n (snerv [zn@r"va] snervare), r (sreulate [zregolao] smuovere) e v (svlte [zvElt@] svelto).

sc [S], [sk], [Sk]: casce [kaS:e] cassa, sci-gne [SiJ:@] scimmia, scdde [S:e:@] ala, scalef [skal@"fa] scaldare, scatt [ska"t:a] scattare, scatt [Ska"t:a] scoppiare, scume [Skum@] schiuma;

z [ts] quasi sempre sorda: zappe [tsap:@] zappa, penzire [p@N"tsjer@] pensiero, rzze [rets:@] pleura; la sonora [dz] solo in poche parole, per lo pi importate: zre [dzEr@] zero, zajene ["dzaj@n@] zaino.

apostrofo Lapostrofo sar usato come segno de-

lisione (larule ["larul@] lalbero), di apo-cope (mo [mO] adesso, i andare, fa fare, di dire), di sincope (nlu [Nlu] non lo, pla [pla] per la, chli [kli] con gli) e di aferesi, questultima con i dimostrativi (ssu [s:u] codesto, sta [sta] questa, dda [d:a] quel-la) e con alcune forme verbali (ite avete, ve aveva, ecc. v 2.4.1.1.).

Grammatica

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1. Fonologia

1.1. alfabeto

Usiamo lalfabeto italiano per la trascrizione letteraria e, in parentesi quadre, lalfabeto fo-netico internazionale IPA.

1.1.1. Vocalia [a] [E] [e] e [@] i [i] [O] [o] u [u]

C una vocale in pi che in italiano, la e [@] atona o schwa: bececltte [b@tS@"klEtt:@] bici-cletta, mnele ["mEn@l@] mandorla.

1.1.1.1. La e [@] atona: in tutte le sillabe finali di parole non tron-

che (mane [man@] mano, cammese ["kam:@s@] cmice);

in tutte le sillabe atone (facele ["fatS@l@] facile, decse [d@"tSes@] disse, meracule [m@"rakul@] miracolo), meserecrdje [m@s@r@"cOrdj@] mise-ricordia;

in diversi monosillabi: me [m@] mi, pe [p@] per, fe [f@] effe;

possibile la successione di due e atone di se-guito: aree [a"Er@@] aereo, reesciute [r@@"S:ut@] riuscito.

possibile a inizio parola su sillaba atona: e-lemntare [@l@m@N"tar@], elefante [@l@"faNt@], ma: leche ["El@k@] elica, lse ["Els@] Elsa.

1.1.1.2. [E], [e], [O], [o]In generale la [E] aperta nei suffissi -nne

[Enn@] ndo di tutti i gerundi (jnne [jEn:@] an-dando, mangnne [maN"dzEn:@] mangiando) ed chiusa [e] nei suffissi -cchje, -ce, -g-ghje, -gne, -glie, -mme, -se, -sse, ecc. (v rimario, da p 80).

La [O] aperta in diversi suffissi, come -rje, -tte ecc. ed , al contrario dellitaliano, chiusa nel dittongo uo (buone [bwon@] buno, cuotte [kwot.@] cotto); inoltre in suffissi come -one, -sione, -ssione -zione, ecc. (v rimario da p 88).

1.1.1.6. a, i e u come in italiano.

1.1.2. SemiVocali

j je [j@] i lungo w we [w@] doppia vu

w pu seguire j come nellitaliano aiuola: ma-riuole [ma"rjwol@] ladro, vetreiuole [v@"trjwol@] vetriolo.

1.1.3. conSonanti b be [b:@] bi c ce [tS:@] ci d de [:@] [d:@] di f fe [f:@] effe g ge [dZ:@] gi h acche [ak:@] acca l le [l:@] elle m me [m:@] emme n ne [n:@] enne p pe [p:@] pi q qu [k:u] qu r re [r:@] erre s se [s:@] esse t te [t:@] ti v ve [v:@] vi z ze [ts:@] zeta

1.2. fenomeni Vocalici

1.2.1. caduta

1.2.1.1. Sincope Caduta di vocale interna in sillaba atona:

crone corona, suocre lat socer suocero, drit-te diritto, sorge [sordZ@] lat soricem topo, criuse lat curiosus, nasche [nask@] lat na-sica fiuto, verd verit, frustire provnz fo-restier forestiero, frsteche lat foresta sel-vatico, vetrenarje [v@tr@"narj@] veterinario, curle gr galla, prenspere perono-spera, lurde lat luridus, Utrine Volturino, Tresine Teresina, furle [fEurl@] lat ferula ferula, ecc.

Anche di sillaba: mantesine lat mantu ante sinum grembiule.

Frequente nella terza pers. plurale del passa-to remoto: venrene > venrne vennero, man-giarene > mangiarne [maN"dZarn@] mangiaro-no, ecc.

Diverse forme sincopate presenta la nega-zione nen [n@N] non: con imperativi negati-vi (ndecnne [Nd@"tSEn:@] non dire, nne jnne non andare, v 2.4.2.4), con pronomi (nce [NtSe] non ci, nte [Nt@]) non ti, nve [Nv@], v 2.3.6.2.) e con molti verbi (nfa ninte [Nfa"n:jeNt@], non fa nulla, nzap [Ntsa"pe] non sapere, ncapisce [Nka"piS:@], non capisce, ecc.

Pasquale Cacchio Castelluccese 1. Fonologia

2120

1. Fonologia

1.2.1.2. Elisione Come in italiano, si pu avere con tutte le

parti del discorso; con articoli: luorte (lu uor-te) lorto, nuove (nu uove) un uovo; con so-stantivi: vit'allgre (vita allgre) vita allegra, pas'ucine (pase ucine) paese vicino; con pro-nomi: sre (se re) si era, mre (me re) mi ero, mhanne (me hanne) mi hanno; con pre-posizioni: dacque (de acque) dacqua, nnanza (nnanze a) davanti a, addrta (addrte a), die-tro di, fina (fine a) fino a; con verbi: ima fa (ime a fa), *abbiamo a fare (dobbiamo fare), iva i (ive a i) *avevi ad andare (dovevi anda-re); con avverbi: gg fste [OdZ:E"fEst@] (ogge fste) oggi festa; crajagghja i [kraja:a"i] (craje agghje a i); con aggettivi: bellme (bl-lu ome) belluomo; con congiunzioni: quann craje [kwan:E"k:raj@] (quanne craje) *quando domani (domani), ecc.

1.2.1.3. AferesiCaduta di vocale o di sillaba iniziale:di a-: scdde lat axilla ala, nnemale [n:@

mal@] animale, Gnse [J:es@] Agnese, nille anello, rate aratro, rne arena, ecc.

di e-: gnstre [J:Ostr@] lat encaustum in-chiostro, guale uguale, lttreche ["lEt:r@k@] elet-tricit, lemsene [l@"mOs@n@] elemosina, rede-t eredit, saurite esaurito, calipse [ka"lips@] eucalipto, ecc.

di i-: mute imbuto, gnotte [J:ot:@] ingoiare, mpast impastare, gnuri [Ju"rja] lat iniuria rimproverare, mball imballare, mmet invita-re, mbrugghi [Fbru":a] imbrogliare, mment inventare, taliane italiano, Gnazje Ignazio, ecc.

di o-: richene ["rjek@n@] origano, llrge [l:OrdZ@] orologio, spedale [sp@"dal@] ospedale, ecc.

di u-: mbrje ombra, mbrlle ombrello, sara-re usuraio, meddicule [m@"d:ikul@] lat umbili-cus ombelico, ecc.

del prefisso re- ri-: rengrazi > ngrazi rin-graziare, rempruur [r@Fpruu"ra] > mpruur rimproverare, rentrun [r@Ntru"na] > ntrun tuonare, renfurz > nfurz rinforzare.

del prefisso a-: abbal > bal sfiancarsi, ab-bruzzse > bruzzse abruzzese, accan > ccan accanirsi, alluggi > lluggi alloggiare, addulec > ddulec addolcire, assapur > ssapur assapo-rare, assiste > ssiste assistere, asc > sc, ecc.

in alcune forme dellausiliare av avere: avi-me > ime abbiamo, avite > ite avete, avve > ve avevo, avmme > mme avevamo, ecc. v 2.4.1.1.

1.2.2. metafoniaModificazione di vocale interna in sillaba a-

perta e chiusa.

1.2.2.1. [E] > i [i]1a e 3a > 2a persona dellindicativo presente re

ero, era > ire eri

1.2.2.2. [E] > i [je]singolare > plurale dnte [dENt@] dente > din-

te [djeNt@] denti, mugghire [mu":Er@] moglie > mugghire [mu":jer@], secchitte [s@"c:Et:@] secchio > secchitte [s@"c:jet:@], fste > fiste, prute [prEut@] prete > priute [prjeut@], vr-me verme > virme, strpete ["strEp@t@] stre-pito > stripete ["strjep@t@], sprcchje [sprEc:@] specchio > spricchje ["sprjec:@], srpe serpe > sirpe, dbbete debito > dibbete, lbbre lepre > libbre, nje neo > nije, ecc.; con diversi so-stantivi e aggettivi in -nte [ENt@] > pl -inte [jeNt@]: strumnte strumnto > struminte, studnte > studinte, lamnte > laminte, ecc., v rimario.

1a e 3a > 2a persona dellindicativo presente (tent tentare) tnte io tento, egli tenta > tin-te tu tenti, (jett gettare) jtte > jtte, (jermet [j@rm@"ta] fare mannelli) jrmete ["jErm@t@] > jrmete ["jerm@t@], (sgajedd [zgaj@":a] malme-nare) sgajdde [zga"jE:@] > sgajdde [zga"je:@] (va nel vocabol. i paradigmi di accuiat, tremnte, lu, spnne, prde, spezz, trem, srve, vste, mte, ten, snte, penz, ecc.).

1.2.2.3. [E] > i [i]singolare > plurale mse mese > mise mesi,

mastre > maistre [ma"istr@], vrcce [vretS:@] pietra > vricce, murrcene [mu"r:etS@n@] muro a secco > murricene, ccere ["tSetS@r@] cece > cicere, pase paese > paisere, rmmece coppo > rimmece, ecc.; gli aggettivi in -se [es@] > pl -ise [is@]: melanse [m@la"nes@] milanese > me-lanise, nglese inglese > nglise, francse > franci-se, ecc. (v rimario p 84 e 88).

1a e 3a > 2a persona dellindicativo presente (mtte mettere) mtte io metto, egli mette > mitte tu metti, (pesc pescare) psche [pesk@] > pische, (scem [S:@"ma] diminure) scme > sci-me, (semmen seminare) smmene > simmene, (seng segnare), snghe > singhe, (sec sega-re) sche > siche, (tnge [teNdZ@] tingere) tn-ge > tinge, (reul [r@u"la] regolare) rule > rule [riul@], (strnge [streNdZ@] stringere) strnge > stringe, (ved vedere) vde > vide, (vve bere) vve> vive, (scnne scendere) scnne > scinne (va vocab paradigmi di svezz, vnce, vnne, men, ac-capezz, addefredd, ecc.); molti verbi in -i [ja]:

(scenceli sparpagliare) scencelje [S:@NtS@"lej@] > scencelije, (spassi passeggiare) spassje > spassije (v rimario e paradigmi di sciarri, fruci, mani, zurli, ecc.)

1a e 3a > 2a persona dellindicativo imperfetto dei verbi in -re, -re e -ire: (vul volere) vulve > vulive, (av avere) avve > avive, (i andare ) jve > ive, (ten tenere) tenve > tenive, (mt-te mettere) mettve > mettive, (ved vedere) vedve > vedive, (drme dormire) durmve > durmive, (fa fare) facve > facive, (lgge legge-re) leggve > leggive, ecc.

1a e 3a > 2a persona del congiuntivo imperfetto dei verbi in -re, -re e -ire: (sse essere) fussse io fossi, egli fosse > fusisse tu fossi, (vul vole-re) vulsse > vulisse, (av avere) avsse > avis-se, (i andare ) jsse > jisse [jis:@], (ten tenere) tensse > tenisse, (da dare) dsse > disse, (fa fare) facsse > facisse, (mtte mettere) metts-se > mettisse, (tnge tingere) tengsse > ten-gisse, ecc.

1.2.2.4. e [@] > i [j@]singolare > plurale stanze [staNts@] stanza >

stanzje [staNtsj@], sentnze sentenza > sentnzje [s@N"tENtsj@].

1a e 3a > 2a persona dellindicativo presente (mbrusceni strapazzare) mbruscine strapazzo, strapazza > mbruscinje [Fbru"Sinj@] strapazzi.

1.2.2.5. i [i] > [e]singolare > plurale titte tetto > tttere, dite di-

to > dtere lat *digitora, nite nido > ntere, trappite frantoio > trapptere, trane [tra"in@] carro > tranere, pitete peto > ptete, ecc.

maschile > femminile paricchje parecchio > parcchje, pire pero > pre pera, mile melo > mle mela, vidue [vidw@] vedovo > vdue, ninne bambino > nnne, muscille gattino > musclle, sicche secco > scche, sedeticce appassito > se-detcce, sibbete insipido > sbbete, fridde fred-do > frdde, frische [friSk@] fresco > frsche, chjine [cin@] pieno > chine [cen@], nure nero > nure, stritte stretto > strtte, vippete bevuto > vppete, stirpe infertile > strpe, ecc.; aggetti-vi in -ise (f -se): tise rigido > tse, appise appe-so > appse, spise staccato > spse, stise steso > stse, ecc.; aggettivi in -igne [iJ:@] > f -gne [eJ:@]: digne degno > dgne, maligne maligno > malgne, lammecchigne [lam:@"k:iJ:@] viscido > lammecchgne, ecc. (v rimario p 92 e 86); ter-minazioni in -icchje [ic:@] > f -cchje [ec:@]: curnicchje [kur"nic:@] cornicino > curncchje, maistricchje maestrino > maistrcchje, ecc. (v rimario p 91 e 85); con dimostrativi e indefiniti: quiste questo > quste, quidde quello > qudde,

quisse codesto > qusse, paricchje parecchio > parcchje, ecc.

1.2.2.6. i [je] > [E]maschile > femminile zetille [ts@"tjel:@] zitello >

zetlle zitella, apirte > aprte, vicchje [vjec:@] vecchio > vcchje, snille [znjel:@] snello > snl-le, tinere tenero > tnere, Vecinze [v@"tSjents@] Vincenzo > Vecnze, supirchje [su"pjerc@] so-verchio > suprchje, linte sottile > lnte, liste lesto > lste, cutelinte malfermo > cutelnte, ligge leggero > lgge, mize mezzo > mze, ce-nite [tS@"njet@] morbido > cente, tirze terzo > trze, apirte aperto > aprte, pirze [pjerts@] perso > prze, cucinte [ku"tSjeNt@] cocente > cucnte, ecc.; parole in -ire [jer@] > f -re: cantenire oste > cantenre, filabbustire fili-bustiere > filabbustre, matenre mattiniero > matenre, ecc. (v rimario); in -irte [jert@] > f -rte [Ert@]: cirte certo > crte, apirte aperto > aprte, ecc. (v rimario); in -idde [je:@] > f -dde [E:@]: ciucciaridde [tSutS:a"rje:@] asi-nello > cucciardde, tenidde tinello > tendde, ecc. (v rimario p 80-81, 82); con qualche posses-sivo: mije miei > mje mie.

1.2.2.7. [O] > u [u]singolare > plurale rve rovo > ruve.

1.2.2.8. [o] > u [u]singolare > plurale nepote nipote > nepute, po-

ce pulce > puce, pedocchje [p@"doc:@] pidocchio > peducchje, sorge [sordZ@] topo > surge, croce croce > cruce, spose sposo > spuse, sorte sorto > surte, ecc.; le parole in -one > pl -une: ua-glione [wa"L:on@] ragazzo > uagliune, pescone [p@S"kon@] macigno > pescune, matone matto-ne > matune, ecc. (v rimario p 90, 93); diverse parole in -ore > pl -ure: chelore [k@"lor@] co-lore > chelure, delore dolore > delure, ecc. (v rimario p 91, 94).

1a e 3a > 2a persona dellindicativo presente (cunt contare) conte > cunte, (rusec rodere) roseche ["ros@k@] > ruseche, (scurci [skur"tS:a] sbucciare) scrce > scurce (va nfunn, affunn, canosce, responne, muzzec, spus, put, mun-t, sorge, scunci, sciupp, cose, scucchi, scur-tec, sfunn, suttec, spulep, spunz, corre, turn, vodde, ponge, cul, surchi, vonce, votte, zeffunn, zump, ecc.)

1.2.2.9. [o] > uo [wo]singolare > plurale gerasole > gerasuole.

1.2.2.10. [O] > uo [wo]singolare > plurale mneche monaco > muo-

nece ["mwon@tS@], bbleghe obbligo > uob-

Pasquale Cacchio Castelluccese 1. Fonologia

2322

1. Fonologia

bleghe, cecchetnne [tS@k:@"tOn:@] pupazzo > cecchetuonne, sprepsete > sprepuosete, ecc.

1a e 3a > 2a persona dellindicativo presente (tru trovare) trve > truove, (cce cuocere) cce > cuoce, (spugghi spogliare) spgghje [spO:@] > spuogghje, (reut [r@u"ta] rivoltare) rete [r@"Ot@] > reuote [r@"wot@], (scucchjel [skuc:@"la] sgusciare) sccchjele > scuocchjele, (scufful crollare) scffele > scuoffele, (ncul-l incollare) nclle > ncuolle, (mve muovere) mve > muove, (pru [pru"a] provare) prve > pruove, ecc. (va sul vocabolario pus, scupp, scust, accummegghi, scuzz, spru, tru, stra-fuc, trutt, sfurz, sfuss, sul, scuzz, sun, tucc, tuzz, tuzzel, trubbec, vul, vut, purt, mve, drme, chive, vummec, scarafucchi, cutel, scurd, strce, stui, ecc.).

1.2.2.11. u [u] > [O]singolare > plurale tuje ["tuj@] tuo, tua > tje tue,

suje suo, sua > sje sue, cugghje [ku:@] testicolo > cgghje, luffele ["luf:@l@] lombo > lffele.

maschile > femminile struppje storpio > strp-pje.

1.2.2.12. u [u] > [o]maschile > femminile duje due > doje, rutte rot-

to > rotte, fute lat fultus folto > fote, pertuse [p@r"tus@] foro > pertose asola, surde sordo > sorde, vunte unto > vonte, mupe muto > mope, rusce rosso > rosce, lurde lurido > lorde, curte corto > corte, sule solo > sole, tunne tondo > tonne, zuzze [tsuts:@] sozzo > zozze, ummede umido > ommede, ecc.; gli aggettivi in -use > f -ose: maffiuse mafioso > maffiose, chiarfuse [car"fus@] moccioso > chiarfose, carastuse eso-so > carastose, ecc. (v rimario); alcuni participi: (corre correre) curze [kurts@] > corze, (ponge pungere) punte > ponte, (mponne bagnare) mpusse > mposse, ecc.

singolare > plurale ulme olmo > olmere, mu-sche [muSk@] muscolo > mosche, pujene pu-gno > pojene, tummele tomolo > tommele, uppele tappo > oppele, puzze pozzo > pozzere, chetugnele [k@"tuJ@l@] cotogno > chetognele, caraugnele [kara"uJ:@l@] foruncolo > carao-gnele, vucchele buco > vocchele, muzzeche ["muts:@k@] morso > mozzeche, suleche solco > soleche, denucchje ginocchio > denocchje-re, frutte frutto > frottere, nuzzele ncciolo > nozzele, ecc.

1.2.2.13. uo [wo] > [O]maschile > femminile suocre [swokr@] suoce-

ro > scre, ruospe bambino > rspe, muostre

mostro > mstre, bezzuoche [b@"dswuok@] bi-gotto > bezzche, puorche maiale > prche, mamuocce pupazzo > mamcce, scagnuozze [ska"J:wots:@] scagnozzo > scagnzze, sguobbe [zgwob:@] gobbo > sgbbe, tuoje [twoj@] tuoi > tje tue, suoje suoi > sje sue, nuostre nostro > nstre nostra, vuostre vostro > vstre vostra, buone buono > bne, cuotte cotto > ctte, nuove nuovo > nve, ruosse grande > rsse, luonghe lungo > lnghe, tuoste duro > tste, cuote rac-colto > cte, vantaiuotte [vaNta"jwot:@] vanitoso > vantaitte, zuoppe [tswop:@] zoppo > zppe, muorte morto > mrte, sciuote [Swot@] sciolto > scite, speluorce [sp@"lwortS@] > spelrce., ecc.

singolare > plurale uove uovo > ve, cuorne corno > crne, scarciuoffele [skar"tSwof:@l@] carciofo > scarciffele, stuozze tozzo > stzze-re, uosse osso > ssere, ecc.

1.2.3. dittongazionea [a] > ai [ai], aje [aj@]: ine [ain@] (ajene

["aj@n@]) lat agnus agnello, fustaine (fustajene [fus"taj@ne]) lat fustaneum fustagno.

a [a] > ja [ja]: japule ["japul@] gr te-nero, jarde lat ardere ardere, aiauz [ajau"tsa] lat *altiare alzare, iaure [jaur@] lat aura afa, jal lat halare sbadigliare.

[E] > ie [je]: litte letto, cile [tSjel@] lat co-elum cielo, timpe tempo, vinte vento, pizze pezzo, cancidde [kaN"tSje:@] cancello, argin-te, argento.

[E] > uo [wo]: fasuole gr fagiolo. i [i] > ai [ai]: ainice lat cinisia cenere, gia-

iante [dZ:a"jaNt@] lat gigas gigante.i [i] > ju [ju]: jute [jut@] lat itum andato, [O] > uo [wo]: cuorje [kworj@] lat corium

cuoio, cuorne lat cornu corno, ruospe rospo, uogghje [wo:@] olio, uocchje [woc:@] lat ocu-lus occhio, cuolle collo, cuorpe corpo, juoche [jwok@] lat iocus gioco, juorne [jworn@] lat jornum giorno, uorje [worj@] lat hordeum orzo, truone tuono, puorte porto, puorche por-co, suocre suocero, suonne lat somnus sonno, tuosseche tossico, ecc.

oe [E] > je [Oj@]: erje eroe.

1.2.4. anaptiSSi Inserimento di vocale tra consonanti:maleve malva, vareve barba, reve erba, sre-

ve sorbo, spulep spolpare, poleve lat pulvis polvere, talepenare talpa, pantseme fantasma, clacchese ["klak@s@] claxon, tacchese taxi, naf-fete nafta, caulaffiore cavolfiore, ballecone bal-cone, addulec lat dulcis addolcire, suleche lat

sulcus solco, sarec sarchiare, calippese euca-lipto, pulepe polpo, spulep spolpare, addeluc lat dulcis addolcire, malevacije [mal@va"tSij@] malvasia, sebbuleche [s@"b:ul@k@] sepolcro, trecicule [tr@"tSikul@] triciclo, rachene ["rak@n@] gr tela, accalec calcare, calecagne [kal@"kaJ:@] calcagno, spuleci [spul@"tSja] spul-ciare, saraminte lat sarmentum sarmento, sarche lat sargus srago, ecc.

1.3. fenomeni consonantici

1.3.1. caduta di b: du lat debere dovere, urrajene lat

borrago borragine, tule lat tabula tavola, janche bianco, sache sambuco, mute lat im-butus, rite frncprov e nap brite vetro, diu-le lat diabolus, tate ar tabt bara, rule lat arbor albero, manulle lat *manubella manovella, gurne lat gubernum governo, stiaucche [stja"uk:@] lat bucca tovagliolo, tru-de lat torbidus torbido, cu lat cubare cova-re, nule lat nebula nuvola, ecc.;

di bl iniziale: janche germ blank bianco, jte lat blitum bietola, jastum lat blastemare;

di c [k]: laje lat lacus lago, fatije fatica, putje gr bottega, ratizze lat cra-ticola, ainice, janice lat cinisia cenere, pai lat pacare pagare, jancidde [jaN"tSje:@], cancello, jastij lat castigare, jatte ar qitta gatta, jonte lat iunctus aggiunta, mezzone [m@"ts:on@] mozzicone, ecc.

di cl [kl]: juse lat clausus stalla; di d: jetale ditale, rnene lat hirundo ron-

dine, ranene lat grando -inis grandine, ra-nadinje grano dIndia, unece undici, quinece quindici, currje corredo, schenanze [sek@na"ENts@] ingl second hands di seconda ma-no, mnele lat amygdalus mandorlo, sineche sindaco, juorne lat diurnum giorno, uorje lat hordeum orzo, scanagghi scandagliare;

di fl: jumare lat flumen fiume, jate lat flatus fiato;

di g ([g] e [dZ]) iniziale: rane lat granum, ra-nate sp granado melograno, ranene lat gran-do -inis grandine, ramgne [ra"meJ:@] gra-migna, alantme galantuomo, razje [ratsj@] grazia, jnere genero, jenstre lat genesta ginestra, jadde gallo, rille grillo, ruosse gros-so, jelate lat gelare gelato, uozze gozzo, jacce lat glacies ghiaccio, jaltte gr re-cipiente per il latte, rancasce grancassa, jan-give [jaN"dZiv@] lat gingiva gengiva, abbe fr ant gab gabbo, aletre prelat *galatro avena selvatica, radiate gradinata, ecc.

di g [g] e [dZ] intervocalica: ije lat ego io, fraule [fraul@] lat fragula, prule lat pergo-la, tule tegola, rule lat regula, draje drago, sdrje [zdrej@] strega, dite lat digitus, fatije lat *fatiga, giaiante [dZa"jaNte] lat gigas -an-tis, Aste Agosto, ni negare, chiaje [caj@] piaga, ra rag, fje foga, fuje lat fugere fuggire, frije lat frigere, feure [f@"ur@] figura, spaje spago, Fate lat fagetum Faeto, mase maggse, li lat ligare legare, prje lat por-rigere porgere, sciaurate sciagurato, fulinje lat fuligo -inis fuliggine, ra fr ragout rag, neozje [n@"Otsj@] negozio, ralleri rallegrarsi, briante brigante, sbri gall briga sbrigare, prij pregare, jalante elegante, lajene ["laj@n@] gr tagliatella, larje lat largus, Pria-trje Purgatorio, ecc.

di gn [J]: cainate lat cognatus cognato, aje-ne lat agnus agnello, matrje lat tardo matri-gna, pujene lat pugnus, ecc.

di l iniziale in alcune forme del verbo lass lasciare: assa prde lascia perdere, v 2.4.1.3.

di l allinterno della parola: aute [aut@] lat al-ter altro, jaute [jaut@] alto, adaute [a"daut@] lat ad altum sopra, autare altare, cauce [kautS@] calce, fauce lat falx falcis falce, caute [kaute] lat calidus caldo, sauce [sautS@] salice, fauze [fauts@] lat falsus falso, ciuze [tSjeuts@] lat morus celsa gelso, aiauz [ajau"tsa] lat *al-tiare alzare, cauztte [kau"tsEt:@] calza, poce [potS@] pulce, pucine lat pullicenus pulcino, doce lat dulcis dolce, fute lat fultus folto, Marcofene Marcolfo, muze germ milzi mil-za, puze [puts@] lat pulsus polso, ecc.

di n: Vecinze [v@"tSjents@] Vincenzo, tras lat transire entrare, radiate gradinata;

di r: dinte lat de intro dentro, rate aratro, quatte quattro, prupjet propriet, prpje pro-prio, artddeche lat arthriticus irrequietezza;

di r in sillaba finale negli infiniti di molti ver-bi: i lat ire andare, ved lat videre, bve lat bibere, scrive lat scribere, dorme lat dormi-re, av lat habere avere, ecc.;

di s [s]: jusci lat sufflare soffiare, pnne lat possunt possono;

di v iniziale: ul volere, lu u [lu"wi] lo vedi, ulunt volont, ure vero, ulate volata, uscue [weskwu@] vescovo, uspre vespro, uteprje vi-tuperio;

di v intervocalica: pruunzale, provenzale, prurbje proverbio, pruuc provocare, pruin-ce provincia, pruulone provolone, ate avuto, uase vaso, gione giovane, caule cavolo, taule tavolo, nune novena, nuut novit, tru tro-vare, cu covare, Carnuale Carnevale, giu

Pasquale Cacchio Castelluccese 1. Fonologia

2524

1. Fonologia

giovare, Giuanne Giovanni, Giuud Gioved, giunche giovenca, uast lat vastare guasta-re, rempreur [r@Fpru"ra] rimproverare, deu-zione [d@u"tsjon@] devozione, Gnue Genova, paone pavone, patuane padovano, ecc.; in tutti i suffissi in -ule [eul@] -evole: piacule piace-vole, serveziule servizievole, ecc.;

la w delle parole di origine germanica diventa u: urre ingl war guerra, uante guanto, uaje guaio, uate guado, uadagne guadagno, uance germ *wankja guancia, uard guardare, ecc.

di z: ajeme ["aj@m@] gr azzimo.

1.3.2. Spirantizzazione di b: vase lat basium bacio, vasce [vaS:@] lat

bassus, vareve ["var@v@] lat barba, av lat habere, duv lat debere, frve febbre, vast bastare, vatte battere, vatti battezzare, votte btte, velanze [v@"laNts@] bilancia, vve lat bi-bere, scrive lat scribere, reve erba, vocche bocca, vesazze [v@"sats@] lat bisaccium bisac-cia, Viatrice Beatrice, varre barra, varrile ba-rile, varde barda, vve lat bovem bue, vstje lat bestia animale, vettone bottone, vsche [vOsk@] bosco, vave, bava, Vrje Bora, vucca-le boccale, vucchele ["vuk:@l@] buco, veddde budella, vattagghje [va"t:a:@] battaglio, vanne provnz banda direzione, vrace [vratS@] brace, vrache braca, vrazze [vrats:@] braccio, vrcce [vretS:@] breccia, vruocchele ["vrwok:@l@] broc-colo, soreve sorbo, fafe lat faba fava, viate beato, cev lat cibare, sive lat sebum sego, cuv lat cubare covare;

di d: paravise paradiso;di g [g]: vzze [vOts:@] gozzo, juve lat iu-

gum giogo;di m: vammane mammana, levatrice; di p: levrigne [l@"vriJ:@] leporino (ma: cum-

pitte confetto, mpracet [FpratS@"ta] infradi-ciare).

1.3.3. Sonorizzazionebuscije [bu"Sij@] bugia, sdrje strega, sdraule

["zdraul@] slitta, sdanche ["zdaNg@] stanga, sgan-dele scandalo, lacce lat *laqueus laccio, sorge osco surk topo, urdiche lat urtica ortica, ruz-zene ["rudz:@n@] lat aeruginis ruggine, lbbre lat lepus leporis lepre, stubbete ["stub:@t@] stu-pido, sebbuleche sepolcro, presbbje presepe, fdde fetta, agguatt acquattarsi, verd verit, puzze lat puteus pozzo, appaldatore appalta-tore, brasciole braciola, artddeche lat arthri-ticus irrequietezza, ecc.

1.3.4. deSonorizzazione b > p: mpriteche ["Fprit@k@] lat umbraculum,

luogo ombroso;b > d: meddicule [m@":ikul@] lat umbilicus

ombelico;c [tS] > z [ts]: vesazze lat bisaccium bisac-

cia, rizze lat ericius riccio, ratizze craticula graticola, jazz lat iaceo giacere, frzze fr ant flche freccia,ecc;

d > t: nite nido, nuteche ["nut@k@] lat no-dus, murtatlle mortadella, pte piede, scute scudo, vite lat vidis vedi, fracete ["fratS@t@] lat fracidus fradicio, lapete lapide, mutan-te mutanda, nute nudo, patuane [patu"an@] padovano, quatriglie [kwa"triL:@] quadriglia statle stadera, squaltrine sgualdrina, muce-te lat mucidus mucido, prsete preside, fe-chetinje ficodindia, ecc.;

f > p: pantaseme [paN"tas@m@] fantasma, pspere ["pOsp@r@] gr fiammifero, spre sfera, mpracet infradiciare, cumpitte confetto, ecc.;

g [g] > c [k]: richene ["rjek@n@] gr , ache lat acus ago, fteche fegato, affuc lat *affocare affogare, sfuc sfogare, sec sega-re, sichere sigaro, sernche siringa, squaltrine sgualdrina;

ls [ls] > z [ts]: ciuze [tSjeuts@] lat celsa gel-so, fuze falso, scauze [skauts@] scalzo, cauzo-ne [kau"tson@] calzone, sauzicchje [sau"tsic:@] salsiccia, salze [salts@] salsa, puze lat pulsus polso, ecc.;

s [s] > z [ts]: zappe [tsap:@] lat sappa, zuc-chere ["tsuk:@r@] zucchero, zanne [tsan:@] zan-na, zoche [tsok@] lat *soca corda, zancanidde [tsaNka"nje:@] sanguinella, zinchere ["tsiNk@r@] zingaro, matarazze [mata"rats:@] ar matrah materasso, arzure [ar"tsur@] arsura, nzalate [Ntsa"lat@] insalata, zemafere [ts@"maf@r@] se-maforo, penzire pensiero, snze senza, sanze sansa, schenanze [sek@na"Ents@] ingl second hands di seconda mano, ecc.;

rs [rs] > rz [rts]: perzune [p@r"tsun@] perso-ne, mrze [mOrts@] morsa, corze corsa, muzzec [muts:@"ka] lat morsicare, jarze [jarts@] arso, parze [parts@] lat paritum parso, ecc.;

v > m [m]: men [m@"ni] lat venio venire; v > f: fafe [faf@] lat fava fava.

1.3.5. palatalizzazionedi b > g []: agghje [a:@] lat habeo ho, nig-

ghje [ni:@] lat nibulus nibbio, cangi [kaN"dZa] cambiare, ragge lat rabies rabbia;

di c [k] intervocalica: uocchje [woc:@] lat oculus, cunigghje [ku"ni:@] lat cuniculus co-niglio, urcchje lat auriculum orecchio;

cl [kl] > chje [c]: chiare [car@] lat clarus, chiave [cav@] chiave, chiam [ca"ma] chiama-re, chiuove lat clavus [cwov@] chiodo, ecc.

di d > sc [S]: lampascione [laFpa"Son@] lat lampadio -onis cipollaccio;

di fl: accement [atS:@m@N"ta] *lat afflare men-tem molestare, anchi [aN"ca] lat inflare gon-fiare, jusci [ju"S:a] lat sufflare soffiare, chic-che lat floccus ciocca;

di gl [gl] o [L] > []: ghimmere [":Om:@r@] lat glomus -eris gomitolo, ntartagghi [Ntarta":a] tartagliare;

di ng [Ng] > [J]: ogne [oJ:@] lat unguis un-ghia, gnotte [J:ot:@] lat volg *ingulare ingoiare;

di l: cergge [tS@"rOdZ:@] lat cereolus can-dela, mugghire lat mulier moglie, vgghje [vO:@] lat volo voglio, uogghje [wo:@] lat oleum olio, pagghje [pa:@] lat palea paglia, abbacchi [ab:a"c:a] lat baculum battere, tag-ghi [ta":a] lat taliare tagliare, migghje lat milium miglio, lat milia miglia, agghje [a:@] lat allium aglio, figghje [fi:@] figlio, mbrug-ghi imbrogliare, teddechi [t@d:@"kja] lat titil-lare solleticare, muddiche mollica;

di m: vendgne [veN"deJ:@] lat vindemia ven-demmia, scigne [SiJ:@] scimmia;

di n: melogne [m@"lOJ@] lat melo melonis tasso, pigne [piJ:@] pino;

di p: sacce [satS:@] lat sapio so, acce lat a-pium sedano, cocchje [koc:@] lat copula cop-pia, scante [SkaNt@] indeur (s)kand, sp espan-to spavento;

di pl: chi [c:u] lat plus pi, chiaje [caj@] piaga, piega chije, chiazze piazza, chive [cOv@] lat pluvia piovere, chiane lat planus pianoro, nchian lat implanus salire, chiatte gr piatto, restocce lat stupla stoppia;

di ps: casce [kaS:@] lat capsa cassa;di q: crze [tSErts@] lat quercus quercia;di s: malevacije [mal@va"tSij@] gr

malvasia, vasce [vaS:@] lat bassus, scatele ["Skat@l@] scatola, scupp [Sku"p:a] scoppiare, schife [Skif@] schifo, scasci [ska"S:a] scassare, scime [S:im@] lat semis met;

di t: cacciune lat catulus cagnolino, pacinze pazienza, pacce lat patiens pazzo, cnce lat cento straccio, cestunje lat testudo tartaru-ga, rucel rotolare, chiurme [curm@] lat turma folla, nturceni [NturtS@"nja] sp entortillar at-torcigliare, viccele viottolo, ccummegghi lat tegumen coprire;

di x: scam [Ska"ma] lat exclamare gemere;di v: ligge [ljedZ:@] lat levis leggero, cag-

gile [ka"dZ:Ol@] lat caveola gabbia, papagne papavero.

1.3.6. retrofleSSione o cacuminalizzazioneIl fenomeno sta scomparendo: -ll > -dd [:]:

jadde gallo, fdde lat ofella fetta, unndde gonnella, ecc. ecc. (v 5.1.2. e rime in -edde ed -elle).

1.3.7. BetaciSmo abbi lat *adviare avviare, sbi [zbi"a] svia-

re, abbul lat *advolo prendere il volo, Ab-brile Aprile, labbese lat lapis matita, mbasci fasciare.

1.3.8. Velarizzazionedi t: sonche [sONk@] lat sunt sono, vummec

lat vomitare, scche sete, fricule lat frustulum briciola.

1.3.9. naSalizzazionepatane patata, pantfene pantofola, pinele

lat pilula pillola, peggiane pigiama, tanne lat thallus germoglio, tempane fr timbale tim-ballo, cestunje lat cestudo testuggine, ecc.

1.3.10. laBializzazione mupe lat mutus muto, ammup ammutolire,

manecpje manicomio, mpracet infradiciare, cumpitte confetto, mpronte in fronte, men (ve-n) venire.

1.3.11. lamBdaciSmo culec coricare, albetre arbitro, celbbre lat

cerebrum cervello, luffiane lat *rufianus ruf-fiano, farnale lat farinarium crivello, rasuole lat rasorium rasoio, statle stadera, diasille lat dies irae, Gelarde Gerardo, murtale lat mortarium mortaio, Alduine Arduino, sala-mle lat salamoria salamia, ecc.

1.3.12. rotaciSmo curtidde lat culter coltello, cardarle casse-

ruola, sprcchje [sprEc:@] lat speculum spec-chio, scarpidde scalpello, curre lat querela querela, rubbusci [r@b:u"S:a] fr dbaucher ubriacare, parentre parentela, ramre lamie-ra, casteruzzse castelluccese, ecc.

1.3.13. aSSimilazione cn [kn] > nn nncche long knohha nastro;ct [kt] > tt rutt lat ructare ruttare, jett lat

iactare gettare;

Pasquale Cacchio Castelluccese 1. Fonologia

2726

1. Fonologia

kn [kn] > kk racche [rak:@] gr ra-gnatela;

mb > mm: vammace bambagia, bomme bom-ba, chiumme [cum:@] piombo, tammure tam-buro, mute imbuto, ammasciatore ambascia-tore, lammicche alambicco;

nd [Nd] > nn [nn]: quanne quando, mann mandare, vnne vendere, munne mondo, ammunn lat mundare sbucciare, affunn affondare, cannle candela, tunne tondo, ad-dummann domandare, spnne spendere, scnne scendere, cannle candela, quanne quando, mann mandare, vnne vendere, scnne scendere, vanne prvnz banda luogo, fronne lat frons frondis, ecc. e in tutti i ge-rundi (cantnne cantando, vennne venen-do, durmnne dormendo, ecc.);

mn > nn suonne lat somnus sogno;nm > mm Sammechle San Michele, Dom-

martine [dOm:ar"tin@] don Martino, Dommarje [dO"m:arj@] don Mario, ecc.;

nr > nn chemponne [k@F"pon:@] lat compo-nere comporre;

nr > rr Sarrcche San Rocco;nv > mm mmet invitare, mmite invito,

mment [m:@N"ta] inventare, mmrze [m:Erts@] lat inversum inverso, Sammite San Vito, cum-mnte convento, cummince convincere, mmce invece, ecc.

ps > ss isse lat ipse egli, quisse [kwis:@] lat (ec)cu ipse costui;

rc > cc [tS:] acceprute [atS:@"prEut@] arcipreterf > ff faffaridde ar farfar folletto gingil-

lo;rl > rr carrine carlino; rs > zz [ts:] muzzec [muts:@"ka] lat morsi-

care;vr > rr arrije [a"r:ij@] avrei.

1.3.14. diSSimilazione arule ["arul@] lat arbor albero, pinele lat

pilula pillola, zampane [tsaF"pan@] zanzara, patane patata, rasuole lat rasorium rasoio, vippete lat bibitum bevuto, venle lat vene-num veleno.

1.3.15. Scempiamento o degeminazione scete lat siccitas, caf caff, ciuculate cioc-

colato, fulinje lat fuligo fuliginis, camle cammello, machene lat machina, camine io cammino, matone mattone, pecone sp pico piccone, matine lat matutina mattino.

1.3.16. geminazione o raddoppiamento

1.3.16.1. di conSonanti inizialidda [:a], lla l, dd, ll cost, se se, chi

[c:u] pi, n no, nne [n:@] non, rrbbe roba, gghiure [:aur@] afa, ecc.; nelle parole con aferesi: ssu codesto, ddu quello, Mmacula-te [m:aku"lat@] Immacolata, nnste innesto, mmet invitare, scdde [S:e:@] lat axilla ala, nnemale [n:@"mal@] animale, mmane in mano, mmocche in bocca, nnanze dinanzi, ddrte dietro, ecc.; in tutte le parole inizianti con b e g [dZ:]: buone [b:won@], Bare [b:ar@] Bari, ggnte [dZ:ENt@], ggione [dZ:on@] giova-ne, ggelate gelato, ecc.;

1.3.16.2. allinterno di parola Di b: libbere libero, libbre libro, manubbrje

manubrio, sabbete ebr shabbat sabato, sub-bete subito, labbese ["lab:@s@] lapis, rebblle ribelle, abbet abitare, descibbule [d@"S:ibbul@] discepolo, tubbe tubo, rubbentte rubinetto, abbete ["ab:@t@] abito, abbte [a"b:et@] abete, cabbine cabina, tabbacche, tabacco, tabblle tabella, abbuse abuso, manubbrje [ma"nub:rj@] manubrio ecc.;

nel suffisso -bbele [b:@l@] -bile: abbele abile, terribbele terribile, nobbele nobile, ecc.

di f: stuffe stufo, stuff stufare;di g: raggione ragione, reggine regina, stag-

gione stagione, valigge valigia, veggilje vigi-lia, cergge [tS@"rOdZ:@] lat cereolus candela, grigge [gridZ:@] germ gris grigio, peggiane [p@"dZ:an@] pigiama, Parigge Parigi, prestig-ge [pr@s"tidZ@] prestigio, pruggtte progetto, traggedje tragedia, ecc.

di m: lammje gr soffitto, semmen seminare, trammut tramutare, jummnte lat iumentum giumenta, stmmeche stoma-co, lmmete lat limes limitis confine, cem-menije [tS@m:@"nij@] fr chemine camino, uommene ["wom:@n@] uomini, pemmedore pomodoro, ghimmere [":Om:@r@] lat glomus -eris gomitolo, vuommeche ["vwom:@k@] lat vomitus vomito, cmmede comodo, vmmere vomero, lmmete lat limes -itis limite, um-mede ["um:@d@] umido, catramme catrame, nummere numero, smmele semola, ecc.

di n: lunned [lun:@"di] luned;di p: dppe dopo, vippete ["vip:@t@] lat bi-

bitum bevuto, stubbete ["stub:@d@] stupido, trappite lat trapetum frantoio, pippe fr pipe pipa;

di r: barracche baracca, carriagge cariaggio; di s: musse muso.

1.3.17. raddoppiamento Sintattico

C raddoppiamento sintattico dopo le pre-posizioni semplici a a (a ccase [a"k:as@] a cca-sa, a Ffogge [a"f:OdZ:@] a Ffoggia, a mmemrje [am:@"mOrj@] a memoria), che con (che mm [k@"m:e] con me, che nnisciune [k@n:i"S:un@] con nessuno), pe per (pe Nnapule [p@"n:apul@] per Napoli, pe mmangi [p@m:aN"dZ:a] per man-giare); come in italiano, dopo la congiunzione e: vuje e nnuje [vujE"n:uj@] voi e nnoi, crape e ccaule [krapE"k:aul@] capre e ccavoli, i e vve-n [iEv:@"ni] andare e ttornare, luonghe e llarje [lwoNgE"l:arj@] lungo e llargo.

Dopo chi pi, tr tre, ch che pron interr, cac-che [kak:E] qualche, gne [OJ:E], se [s@] se cong: tr ccase [tre"k:as@] tre ccase, cacche ccse [kak:E"k:Os@] qualche cosa, chi bblle, pi bel-lo, se vvuoje [s@"v:woj@] se vuoi, ch llggene? [kE"l:EdZ:@n@], che leggono?

Come in italiano per distinguere tra ch che agg o pron nterr e ch che congiunzioe: ch ffaje? [kE"f:aj@] che ffai?, se dice ch faje [kE"faj@] lu giurnaliste, si dice che fai il giornalista.

Dopo la negaz nne [n:@] non: nne ffume [n:@ f:um@] non fuma, nne jnne [n:@ j:En:@] non an-dare, nne jche [n:@ j:Ok@] non gioca.

Il raddoppiamento sintattico avviene sem-pre coi gerundi preceduti da verbi fraseologi-ci: sta ffacnne [sta f:a"tSEn:@] sta ffacendo, va ddecnne [va d:@"tSEn:@] va ddicendo; non se il verbo fraseologico allinfinito: sta facn-ne [sta fa"tSEn:@] star facendo, i decnne [i d@"tSEn:@] andar dicendo.

Analogamente col pron ninte niente se pre-ceduto o meno da un infinito: nfa ninte [Nfa nj@Nt@] non far nulla (stare con le mani in ma-no), nfa nninte [Nfa n:j@Nt@]*non fa niente (non importa), nda ninte [Nda nj@Nt@] non dar nulla, nd nninte [Nda n:j@Nt@] non d nulla.

Come in italiano, possiamo esprimere anche graficamente il raddoppiamento di locuzioni av-verbiali: accapabbasce [ak:apa"b:aS:@] (a cape abbasce in gi), abbllappste [ab:El:a"p:Ost@] (a blla poste volutamente), ecc.

Non c raddoppiamento sintattico dopo gli articoli: la mane [la man@], nu cane [nu kan@] un cane; con le prep de di e da da: de Fogge [d@ fOdZ:@] di Foggia, de mangi [d@ maN"dZa] di mangiare, da case [da kas@] da casa, da m [da me] da me; con il pronome chi: chi parla? [ki parl@] chi parla?

Diversamente dallitaliano, non c raddop-piamento dopo la copula sse [Es:@] ssere: nure [E niur@] nnero [E n:ero], rusce [E

ruS:@] rrosso [E"r:os:o], fauze [E fauts@] ffal-so [E f:also], Marije [E ma"rij@] Mmaria [E m:a"ria], mije [E mij@] mmio [E m:io]; non se sse essere ha funzione di ausiliare: nnate [E n:ate] nnato, uuarute [E w:a"rut@] gguarito.

1.3.18. epnteSimbricule ["Fbrikul@] lat *moricola mora,

sdradec lat exradicare sradicare, frische [friSk@] lat fistula fischio, fractele lat ficedula beccafico, rentagghi [r@Nta":a] ritagliare, fangtte [faN"gOt:@] fr fagot fa-gotto, ecc.

1.4. fenomeni Vocalici e consonantici

1.4.1. troncamento o apocopeCon sostantivi: mnpatte monopattino, ua-

glione > uaglio! [wa"L:o] nap guaglione, fig-ghile > figghi! [fi":O] nap figliole, papann-ne > papan! nonno, mamme > ma! mamma, fratille > frati! fratello, cumpare > cumpa! compare, Mechle > Mech! Michele, Giuanne > Giu! Giovanni, ecc.;

con verbi: i lat ire andare, di dire, fa fare, sta stare, da dare, curre cu! [kur:@"ku] corri! nchiane nchia! [Ncan@N"ca] sali! scinne sci! [S:in:@"S:i] scendi! ci! zitto! l! via! ecc.;

con aggettivi: bn giorne [bOn"dZOrn@] buon giorno, bn timpe [bOn"tjeMp@] bel tempo, bllu b bel bello, chiane chi! [can@"ca] piano!

con altre parti del discorso: m lat modo adesso, p poi, musce mu [muS:@"mu]! micio micio!

1.4.1. proSteSi j lat est , jsse lat esse essere, ajre

[a"jer@] lat heri ieri, derrutte lat ructus rut-to, restocce [r@s"totS:@] lat stupla stoppia, ad-defresc [ad:@fr@S"ka] rinfrescare, accuss co-s, accalec calcare, arrubb rubare, arruun [ar:uu"na] rovinare, addummann domanda-re, abball ballare, ammunn lat mundare sbucciare, ammuntun ammucchiare, assett sedere, ammatur maturare, ammut lat mu-tare cambiare vestito, arrubb rubare, avan-t vantare, ntrun [Ntru"na] lat tronitus tuo-nare, raccapezz [rak:ap@"ts:a] lat capitium estremit accapezzare, scancell [skaNtS@"l:a] cancellare, smve muovere, sfrec lat frica-re sfregare, scarciffele [skar"tS:Of:@l@] ar kharshuf carciofo, vonge [voNdZ@] lat un-gere, scalef [skal@"fa] lat calefacere scal-dare, sguobbe [zgwob:@] gobbo, mberlcche

Pasquale Cacchio

2928

1. Fonologia

[Fb@r"lOk:@] fr breloque gingillo, sderrubb [zd@r:u"b:a] sp derrumbar precipitare, sghe-rebbizze ghiribizzo, ntenagghje [Nt@"na:@] lat tenacula tenaglia, mprest prestare, ecc.

1.4.2. epiteSi, paragoge > ne [En@] lat est , s > sin [si"no]s, n >

none [non@] no, m > mne lat modo adesso, a m > a mne [a"m:en@] a me, nuteche lat no-dus nodo, tramme tram, barre bar, trisse tris, silsse silos, gippe [dZ:ip:@] jep, gibbe [dZ:Ob:@] ingl job attivit, busenisse [bus@"nis:@] ingl business, cricche cric, nailonne nylon, cagge > caggene ["kadZ:@n@] acacia, Nuje No, scar-cioffele [skar"tSOf:@l@] ar kharshuf carciofo, chetugnele [k@"tuJ@l@] cotogno, mamuocce > mamuoccele [ma"mwotS:@l@] pupazzo, anans-se ananas, cachine [ka"kin@] kaki, ecc.; la pa-ragoge possibile con gli infiniti tronchi: i > ine andare, mangi > mangiane mangiare, purt > purtne portare, juc > jucane giocare; o con altre forme verbali tronche: chi na ne [kiEna"En@] *chi (chiunque sia).

1.4.3. metateSi di e: percche [p@r"kOk@] lat praecoca pe-

sca, mberlcche fr breloque gingillo, furle lat ferula ferula, fernesije [f@rn@"sij@] lat ph-renesis smania;

di i: ferzore [f@r"tsor@] lat frixorium padella;di j: zezzajene [ds"ds:aj@n@] zizzania;di c [k] [tS]: cepressione [tS@pr@"s:jon@] pro-

cessione, meddicule [m@"d:ikul@] lat umbilicus ombelico, pruccul lat proculcare bastonare;

di d e t: fteche ["fet@k@] fegato, strude [strud@] lat destruo distruggere;

di l: Gelorme [dZ@"lOrm@] Girolamo, luteme ul-timo;

di m: meddicule lat umbilicus ombelico;di p: accepp [atS:@"p:a] lat cippus accendere; di r: prete lat petra, frve lat febris, crape

capra, ruspegghi [rusp@::a] lat expergiscor svegliarsi, verned venerd, addarun lat adu-nare raccogliere, frabbuc fabbricare, rimme-ce ["rim:@tS@] lat imbrex -icis coppo, crugnale lat cornus corniolo, rap lat aperire aprire, prule pergola, addrete lat ad retrum dietro, fresc [fr@S"ka]lat fistulare fischiare, rance lat cancer granchio, brescone [br@S"kon@] germ burst, sp brozar spazzola, truone, ntrun lat tonitrus tuono, tuonare, marzucche mazurka,

Rubbane Urbano, fucurile lat foculare focola-re, pestrigge prestigio, petrore pretore, llrge orologio, struppje lat turpis storpio ecc.;

di s: lasche [lask@] lat laxus ampio;di t: spetazz spezzettare, tretec criticare;di v: dteve davate, stteve stavate.

1.4.4. la d eufonica Non mai usata: e jute [E"Ejut@] ed anda-

to, a Anne [a"an:@] ad Anna; eccetto in qualche espressione: pedune [p@"dun@] (pe une) per ciascuno, gge ad tte [OdZ:ad"Ot:@] *oggi ad otto (fra una settimana), chd? [kE"dE] ma lat quid est? cosa ? pigghi ad uocchje [pi":a a"dwoc:@] *prendere a occhio (portare iella).

1.5. sillabeValgono le regole dellitaliano: pu-je-ne

pugno, ce-stid-de cesto, fre-sc [fr@S"ka] fi-schiare, cur-tid-de coltello, a--ree [a"Er@:] aereo, au-gu-rje, ciau-le [tSaul@] taccola, Fa-i-te Faeto.

1.6. accenti la gran parte delle parole sono piane (pape,

ranadinje); numerose le tronche (pap, uaglio ragazzo), le sdrucciole (mbrcule ["mbrikul@] more, cicere ["tSitS@r@] ceci), e non mancano le bisdrucciole (colechene ["kol@k@n@] coricano, acclechene [a"k:al@k@n@] calcano).

1.7. encliticheAggettivi possessivi e pronomi possono le-

garsi a un sostantivo: srme mia sorella, srde tua sorella, fratete tuo fratello, stiteve statevi, famme fammi, dimmlle dimmelo, decitaclle diteglielo, scurdatavlle scordatevelo, castete casa tua, ecc., v 2.3.6.4.

1.8. procliticheFrequentissima la proclitica n in: ncile in

cielo, ntrre per terra, ncape in testa, nchian [Nca"na] lat implano salire; davanti a labiale o a velare diventa m: mmocche in bocca, mmn-te in mente, mmet invitare, ecc.

1.9. parole omografe Qualche esempio tra le numerosissime: case

casa, formaggio, lame frana, lama, pare paio, sembra, vase vaso, bacio, jate andate, fiato, vave vado, bava, pile pelo, vasca, nve nuova, nove, frische fresco, fischio, pizze pizza, luo-go, ecc.

2. Morfologia

2.0. prefissi e terminazioni

2.0.1. prefiSSiNe elenchiamo qualcuno:a- lat ad-, ab- a: abbuur lat abbiberare

abbeverare, abbus abusare, accatt compra-re, avasci abbassare; anche in caso di proste-si: assarec lat sarculare sarchiare, accalec calcare, ecc.;

cum-, cun- lat cum con: cumpagne compa-gno, cunzgne consegna, cuncurd concorda-re, ecc.

n-, m- lat in in: mpar imparare, ncant incantare, mment inventare, ntrre a terra, ncile in cielo, ncape in testa, mbrazze in brac-cio, mmocche in bocca, mmane in mano, ecc.;

n-, m- dalla negazione nen lat non non: nte non ti, nce non ci, ncap non capire, nzap non sapere, ecc., va 2.5.4. e 5.2.1.

2.0.2. terminazioniTutte le parole terminano con la e [@] ato-

na, eccetto molti monosillabi, le parole tron-che, gli aggettivi indefiniti gne [OJ:E] ogni e cacche [kak:E] qualche, i sostantivi fem-minili, che davanti agli aggettivi ricordano la desinenza latina -a (radia nve radio nuo-va, nva tonne neve tonda), gli aggettivi de-clinabili (bllu bello, quistu questo), forme verbali con la desinenza -a (chi vna vne chiunque venga, chi sparagna spreche chi risparmia spreca), il primo dei termini nel-la ripetizione (trra trre terraterra, cima cime lungo la cima, longa longhe lunghis-sima, janca janche bianchissima, va 2.2.5. e 2.5.9), la preposizione cata [kata] gr presso e qualche termine importato (caso ma-je caso mai, ecc.).

Quanto ai suffissi, v rimario pp 73-95 e 5.2.1.

2.1. articolo

2.1.1. determinatiVo

lu lat illud il, lo la lat illa la li lat illi i, gli, le

lu maschile singolare (lu cile il cielo, lu spa-je lo spago), la femminile singolare (la stlle

la stella, la furmiche la formica) e li maschile e femminile plurale (li mascule i maschi, li fm-mene le donne, li nule le nuvole). Si elidono da-vanti a vocale: lanne (lu anne) lanno, lme (lu me) luomo, luommene (li uommene) gli uo-mini, larule (li arule) gli alberi; qualche ecce-zione con li: li ore le ore, li aneme le anime. Non si elidono con le semivocali j (li juorne i giorni, li jadde i galli) e u [w] (lu uante il guanto, la urre la guerra, lu uicce [lu"witS:@] il tacchino; ma: luove luovo, luogghje [lwo:@] lolio).

Pu sostiruire un possessivo: turnate a la case, tornato a casa sua, v 2.3.2.

2.1.2. indeterminatiVo

nu un, uno na una

nu maschile (nu cane un cane, nu nemale [nu n:@"mal@] un animale) e na femminile (na case una casa, na machene unauto).

Si elidono davanti a vocale: narule un albero, nme un uomo, naute un altro, naquele una-quila, naneme unanima.

2.1.3. partitiVoSi usano le espressioni nu pche de..., na

cse de... per il singolare: nu pche de pane del pane, nu puchicchje dacce [nu pu"kic:@ datS:@] del sedano, na cse de slde del de-naro.

Per il plurale si usa laggettivo indefinito cer-ti oppure il numerale duje (f doje): certi fatte dei fatti, certi crestiane delle persone, doje no-ce delle noci.

2.1.4. uSo dellarticoloAnalogo all'italiano: lu cane il cane, lu blle il

bello, lu mije il mio, lu i e ven landare e tor-nare, lu craje e lu pescraje il domani e il dopo-domani, lu pecch e lu peccome il perch e il per come.

2.1.5. diScrezione dellarticolo Abbastanza frequente: lacite laceto > la cite,

laccette laccetta > la cctte, luncine [luN"tSin@] luncino > lu ncine, lantnne > la ntnne lanten-na, ecc.; anche con gli indeterminativi: nuncine > nu ncine [nu"NtSin@], nacctte > na ccette, ecc.

Pasquale Cacchio Castelluccese 2. Morfologia

3130

2. Morfologia

2.2. sostantiVo

2.2.1. genere Il femminile si distingue dal maschile con

luso dellarticolo (lu cane il cane > la cane la cagna, lu figghje figlio > la figghje), per me-tafonia (suocre suocero > socre, mupe muto > mope, v metafonia, 1.2.2.), con suffissi co-me -sse e -ice e con luso di termini specifici (me uomo > fmmene donna, frate fratello > sre sorella).

I sostantivi femminili seguiti da aggettivi o da apposizioni prendono al singolare la desinenza -a: luna vrde legna verde, fcura scche fico secco, la vigna tuje la tua vigna; al plurale ter-minano con la solita e [@] atona: lune vrde, fcure scche, li vigne tje le tue vigne.

2.2.2. numeroAnche singolari e plurali si distinguono con

larticolo (lu lupe il lupo, li lupe i lupi), per metafonia (fiore > fiure, uaglione ragazzo > uagliune, v 1.2.2.), per fenomeni consonanti-ci (puorche porco > puorce, mideche medico > midece), con il suffisso -re, residuo della desinenza latina -ora (ulme olmo > olmere, uosse osso > ssere, dite dito > dtere, pase paese > pasere, denucchje ginocchio > denoc-chjere, chjirchje [circ@] cerchio > chirchjere ["cerc@r@], ecc.), con i suffissi -ne e -le (cerg-ge candela > cerggene candele, czze cozza > czzele), -ore e -one > pl -ure e -une (chelore colore > chelure, metetore mietitore > metetu-re, matone mattone > matune, ecc.). Il suffis-so -uole ha talvolta il plurale in -le: lenzuole lenzuolo > lenzle, ecc., va 1.2.2. (ma: lu pepa-ruole il peperone > li peparuole, lu fasuole il fa-giolo > li fasuole).

2.2.2.1. pluralia e Singularia tantumPochi casi: perzune persone, chelombere

fichi, viscere intestino, rine schiena, parag-ge i dintorni; chiantime piantine da vivaio, chiarfe moccio, cnere cenere, munnzze im-mondizia.

2.2.3. alterazione di SoStantiVi e aggettiViTramite desinenze, spesso con metafonia:-acchje [ac:@]: zurre capro > zurracchje,

volpe > vulpacchje, ruospe moccioso > ruspac-chje, ecc.;

-acne (pl -acune): vjcchje vecchio > vecchia-cone [v@c:a"kon@], ecc.;

-agghione [a":on@] (pl -agghiune): musce lento > musciagghione;

-astre [astr@]: prute prete > pruutastre, ecc.-azze [ats:@]: panare paniere > panarazze;-cchje ["ec:@]: plle > pellcchje [p@"l:ec:@],

frbece > furbeccchje [furb@"tSec:@], ecc.;-dde [E:@], -dde ["e:@]: vcchje vec-

chia > vecchiardde [v@c:a"rE:@], mle mela > meldde, cucchiare [ku"c:ar@] cucchiaio > cuc-chiardde, ecc.;

-tte: figghile ragazza > figghiultte, fuo-glie foglio > fuglitte, Amalje Amalia > Malit-te, ecc.;

-icchje [ic:@]: poce pulce > pucicchje, pen-nille pennello > pennellicchje, pinele pillola > penelicchje, arule albero > arulicchje, ecc.;

-idde, -ille: dite dito > detille, taule tavola > taulidde, ruosse grande > russulidde, ecc.;

-idde [je:@], jlle: jatte gatto > jattarid-de, ruospe moccioso > ruspecidde, vicchje vecchio > vecchiaridde, pvere povero > puu-ridde, ecc.;

-igne [iJ:@] (f -gne [eJ:@]): aspre aspro > asprigne, matte matto > mattigne, ecc.;

-ine: becchire > becchjerine, cucchiare cuc-chiaio > cucchiarine, Ntnje Antonio > Ntuni-ne, ecc.;

-ccele ["OtS:@l@]: vije via > viccele;-le: massarije masseria > massarile, cctte

accetta > ccettle, ecc.;-one (pl -une): mosche mosca > muscone, di-

te dito > detone, ecc.;-tte: Marje Mario > Maritte, pustale cor-

riera > pustaltte furgone, ecc.;-zze [OtS:@], -uozze [wots:@]: tine tino > te-

nzze, birre birra > berrzze, carre carro > car-ruozze, prdeche predica > predecuozze, ecc.;

-ucce [utS:@]: jadde gallo > jadducce, aine [ain@] a-gnello > ainucce, Paule Paolo > Pau-lucce, ecc.;

-uzze ["uts:@]: taralle > taralluzze, tille te-game > tjelluzze [tj@"l:uts:@], ecc., va rimario p 72-95.

2.2.4. SoStantiVi compoStiCon sostantivi (casecavadde caciocavallo,

caulaffiore cavolfiore), con aggettivi (vianve strada, pizzancotte formaggio fresco), con ver-bi (sctrase [jes:E"t:ras@] viavai, tccatcche chiapparello, mmiscammische [m:iSka"m:iSk@] confusione, fuiafuje fuggifuggi), con avverbi (sottssope passeggio, sottecasope sottoso-pra), ecc.

2.2.5. riptizione del SoStantiVoAssumono valore avverbiale alcuni sostantivi

ripetuti (i femminili conservano lantica desi-nenza latina -a): pista piste lungo le orme, cima cime lungo la cima, toppa toppe lungo la cresta, mure mure lungo il muro, jumara jumare lun-go il fiume, mmrza mmrze [m:Erts:a"m:Erts:@] lungo la scarpata, ecc.

2.3. aggettiVo e pronome

2.3.1. aggettiVo

2.3.1.1 genere e numero Anche l'aggettivo qualificativo varia per me-

tafonia (nuove nuovo > nve, vicchje [vjec:@] vecchio > vcchje, cuotte cotto > ctte, v 1.2.2.), ma pi spesso invariabile (jaute [jaut@] alto -a -i, -e, piccule ["pik:ul@] piccolo -a, -i, -e, ecc.), con qualche eccezione (bllu cane bel cane, blli cane i bei cani, blla fmmene bella donna, belli fmmene belle donne).

Se precede un nome femminile prende la desinenza -a: la megghia paste [la mE:a past@] la miglior pasta, na piccula criature [na "pik:ula krja"tur@] una piccola bambina, rssa case grande casa.

2.3.1.2. poSizione dellaggettiVoLaggettivo qualificativo si trova quasi sempre

dopo il sostantivo; se lo precede, pu presen-tare uscite diverse (bllu pase [bEl:u pa"es@] bel paese, blla muntagne bella montagna, lu mgghje pane il pane migliore, la mgghia vi-gne [la mE:a viJ:@] la vigna migliore), qualche forma tronca (bon timpe bel tempo), oppure la desinenza -a se precede sostantivi femminili (rssa case grande casa, piccula chiante picco-la pianta).

Gli aggettivi possessivi stanno sempre e sol-tanto dopo il sostantivo (li trre mje i miei terreni), mentre i dimostrativi, i numerali, la maggior parte degli indefiniti, gli interrogativi e gli esclamativi sempre prima, come in italia-no: qussa pnne codesta penna, qusti casere [kwesti "kas@r@] queste case, lu quinte piane il quinto piano, cacche jatte [kak:E j:at:@] qual-che gatto.

2.3.1.3. comparatiVo Comparativo di maggioranza: si usano le lo-

cuzoni chi de [c:u d@] pi di, chi ch pi che, mgghje de [mE:@ d@] migliore di, mg-ghje ch meglio che, chi mgghje de [c:u

m:E:@ d@] *pi migliore di: Marje chi jaute de Marije Mario pi alto di Maria, Giuanne chi bionde ch rusce Giovanni pi biondo che rosso, qusta cammise chi mgghje de qusse questa camicia migliore di codesta.

Comparativo di minoranza analogamente con le locuzioni mne de meno di e mne ch meno che: lulme mne jaute de lu pigne lolmo meno alto del pino.

Comparativo di uguaglianza con gli avverbi (tante...) quante a... [taNt@ kwaNta] tan-to quanto a, (accuss...) come a... [ak:u"s:i koma] cos come: Marje jaute quanta Marije Mario alto quanto Maria (si noti luso del da-tivo invece del caso del primo termine), tan-te tirchje [tirc@] quante ricche tanto avaro quanto ricco.

2.3.1.4. SuperlatiVo aSSolutoSi forma con gli avverbi assaje [a"s:aj@] as-

sai, prpje [prOpj@] proprio e simili: assaje blle bellissimo, prpje ruosse grandissimo, veramnte scurdje scurissimo; con gli aggetti-vi blle bello, nu bllu poche *un bel poco, buone buono: narule blle jaute un albero altissimo, nu bellu poche luntane lontanissi-mo, bna dritte intelligentissima; oppu-re con indefiniti come paricchje parecchio e tutte tutto: paricchje vasce [pa"ric:@ vaS:@] bassissimo, tuttallgre allegrissimo; analo-gamente i superlativi avverbiali: assaje assaje, prpje assaje, nu bllu pche assaje, paricchje assaje, ecc. moltissimo, v 2.5.8.

Frequente il raddoppiamento dellaggettivo (il primo termine prende al femminile la de-sinenza -a): blla blle bellissima, nure nure nerissimo, nura nure nerissima, janca janche bianchissima, piccula piccule piccolissima.

2.3.1.5. SuperlatiVo relatiVoCome in italiano, con le espressioni lu

chi... de... [lu c:u d@], la chi... de..., li chi... de... il pi... di..., la pi... di..., i pi... di..., le pi... di...: larule chi ruosse [c:u r:wos:@] de lu vsche lalbero pi grande del bosco, la casa chi jaute de lu pase la casa piu alta del paese.

2.3.1.6. comparatiVi e SuperlatiVi organiciDiversamente dallitaliano possono essere

rafforzati dallavverbio chi: chiu mgghje [c:u m:E:@] *pi migliore, chi pgge [c:u p:EdZ:@] *pi peggiore: chi mgghje de isse miglore di lui, la vernata chi pgge linverno peggiore.

Pasquale Cacchio Castelluccese 2. Morfologia

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2. Morfologia

2.3.1.