green line - febbraio 2011
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Rivista di giardinaggioTRANSCRIPT
GYO: la nuova frontieradel garden dall’Inghilterra
T R A D E M A G A Z I N E D E L G A R D E N I N G I TA L I A N O
Anno V - N° 31/2011 - FEBBRAIOFILIALE DI MILANO - € 1,55
RIVISTA UFFICIALE DELLA
� Vasi � Attrezzature � Shopper � Falci � Epoca � Montecolino � Thermoflor � Ribimex � Euroflora
> INCONTRI
Bricolife: il nuovo consorzio del DIY
> CONSUMATORE
Nuova rubrica dedicata al visual merchandising
> VISUAL
Floridea di Verona
> RETAIL GARDEN
Collins Srlwww.netcollins.comwww.mondopratico.it
Aumenta la multicanalità
> Tendenze
GYO: la nuova frontieradel garden dall’Inghilterra
Contro la crisi gli inglesi puntanosull’associazionismo e sul GYO, Grow Your Own.
Ce ne parla Charlie Parker, commercial managerdi Gardenex, l’Associazione che riunisce
i produttori made in Britain.
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NOVITÀ
Grazie all’innovativo ed esclusivo sistema di dosaggio, UNICO il concime in fiale, è l’ideale per la concimazione in appartamento e in balcone, dove il numero di piante è limitato. Le fiale graduate permettono di preparare la giusta dose di fertilizzante in base al numero di piante a disposizione, riducendo gli sprechi di prodotto e gli errori di diluizione. Con una sola tacca potrai preparare un litro di soluzione fertilizzante utilizzando comuni bottiglie d’acqua. Cinque piccole fiale, quattro semplici gesti e un risultato davvero Unico.Scopri tutta la gamma Unico presso il tuo rivenditore.
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Grazie a l successo del le pr ime t re ediz ioni , i l progetto BUYERPOINT fa un sal to d i qual i tà e s i sdoppia in 2 d ivers i appunta-ment i dedicat i a i macro compart i del DIY: i l br ico e i l garden.L’ediz ione di BUYER POINT BRICO, in programma i l 17 maggio2011, s i propone di r iuni re tut t i i p iù important i Buyer specia l iz-zat i del la Distr ibuzione Moderna e Tradiz ionale, senza diment i -care le grandi insegne del l ’edi l iz ia .
Nella prestigiosa cornice dell’NH Hotel di Milano, a due passi da FieraMilanoRho,BUYER POINT BRICO ospiterà il 17maggio 2011 i più importanti Buyer dellaDistribuzione Moderna e Tradizionale del mercato del bricolage.
Nel rispetto della tradizione, la 5a edizionedi BUYER POINT GARDEN si svolgerà a Rimini, in seno alla Mostra SUN, il 20 e 21 ottobre 2011. Un evento al qualeprenderanno parte anche i Buyer deiGarden Center.
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I fornitori incontrano personalmente i buyer,in modo riservato e in una sala dotata di ogni comfort.
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Accessori autoAdesivi e sigillantiAntinfortunisticaBelle arti e decorazioneCasalinghi e articoli per la casaEdiliziaElettricitàElettroutensili
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Partecipare è semplice e gratuito. Registrati sul sito www.buyerpoint.it e tienitilibero per martedì 17 maggio.
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Partecipazione gratuita
Per maggiori info:
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ESPOSITORI SPONSOR
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Opinioni
Il consumatore premiale idee e l’innovazione
Anche il cliente del garden ha necessità di contraddistinguersi e differenziarsi nei consumi. E preferibilmente si “appropria” del punto vendita innovativo. Ma l’innovazione è latente.
di Paolo Montanini
Un insegnamentodal Medioevo
Cosa possiamo imparare dai monaci benedettini? Lo ha spiegato in un’interessante analisi Massimo Folador durante il recente convegno organizzato da MC Sinergie.
di Paolo Milani di Paolo Montagnini
Nell’ambito del convegno “Etica e business” organizzato aBrescia in occasione del decimo anniversario di MC Sinergie diSeverino Sandrini ci ha colpito l’intervento di Massimo
Folador, uomo d’impresa e formatore di grande esperienza, e in par-ticolare il suo parallelismo tra le aziende dei nostri giorni e un esem-pio di perfetta organizzazione che ha messo l ‘etica al centro di unsuccesso che dura da 1.500 anni: i monaci benedettini. Un paragoneche non deve stupire: dal Medioevo a oggi, i seguaci di SanBenedetto hanno eretto cattedrali e gestito 75.000 monasteri intutta Europa; hanno innovato profondamente l’agricoltura e l’artigia-nato, prodotto vini e birre eccellenti, fondato borghi e mercati e tra-smesso ai posteri il sapere attraverso l’opera degli amanuensi.Partendo da questo spunto, Folador ha individuato alcuni puntidi contatto tra l’azienda moderna e un modello organizzativotanto longevo ed efficace. Vediamoli insieme con l’aiuto diPatrizia Menchiari (esperta di marketing e partecipante all’evento)che li ha riassunti per noi.1. Il gioco di squadra - Il cuore dello sviluppo è una comunità affiata-ta e ben organizzata, un luogo di rispetto e di realizzazione in cui illavoro non si fonda solo su competenze tecniche ma si nutre di valo-ri e obiettivi condivisi. Nel convento benedettino, e forse anche nellenostre aziende, “si può fare qualcosa di straordinario a partire datalenti del tutto ordinari”, ha spiegato Folador. A patto che il gruppocammini nella stessa direzione, con una guida sicura e illuminata.2. La leadership - L’abate non è un capo despota e autoritario, ma un“buon padre di famiglia”, saggio e autorevole, che guida le personefacendo leva non sulla paura, ma sull’ascolto e sul coinvolgimento.Prima di prendere una decisione importante, il capo ascolta tutti,anche l’ultimo arrivato: in questo modo tutti si sentono partecipi dellescelte fatte e motivati a portarle avanti.3. La missione e la motivazione - Gli obiettivi generali devono esse-re chiari e condivisi, ossia significativi per tutti, non solo per il capo.Per essere motivate ai comportamenti virtuosi, le persone devonocredere in quello che fanno, sentirsi utili, trarre soddisfazione e arric-chimento dal proprio lavoro.4. Organizzazione e responsabilità - Le regole sono chiare per tutti,ciascuno ha un ruolo preciso, e sono definiti i confini delle responsa-bilità, che vanno affidate in ragione della capacità di amministrarle.5. I valori - In una comunità etica, le persone non perseguono solo ilproprio bene, ma anche il bene comune. Se si condividono un proget-to e dei valori forti, è interesse comune comportarsi in modo leale echiaro, minimizzando le occasioni di conflitto, che finiscono per inde-bolire tutti e allontanare dagli obiettivi.“Trasferendo questi insegnamenti al nostro contesto, potremmoconcludere - suggerisce Folador - che il valore dell’impresa dipendedalla forza del sistema impresa, che include anche l’insieme degliinterlocutori aziendali: collaboratori, fornitori, clienti. Se questi sonosoddisfatti e motivati, ripagheranno l’impresa con consenso e colla-borazione attiva. Ecco, quindi, che lavorare in modo corretto e rispet-toso può diventare una vera e propria strategia di business”.
Lo stile dell’offerta deve rispondere alla nostra personalità esiamo disposti a premiare il negozio che ci appaga e ci permet-te di trasferire il valore innovativo dell’offerta nei nostri acquisti.
Quando invece il negozio ha una sua personalità, sebbene non siaperfettamente allineato al nostro modo di acquistare e non ci tra-smette emozioni ed esperienzialità, lo scegliamo perché di tenden-za, innovativo e originale. Il punto vendita deve trasmettere un valo-re forte quando esce dai binari dei bisogni di base e della funziona-lità. Se frequentiamo un negozio con questi requisiti diventiamoautomaticamente innovativi e trendy anche noi clienti. In ogni casopiace il negozio dinamico che cambia spesso con proposte stimolan-ti. Analogamente a quanto sta accadendo al ciclo di vita del prodotto,che si è velocizzato mettendo sempre più velocemente nell’angolodell’obsolescenza prodotti di recente produzione, anche il negoziodeve periodicamente innovarsi, per alimentare interesse. Oltre unacerta dimensione, l’ampiezza e la profondità di gamma, la qualità del-l’area di vendita, sono considerati fattori impliciti, persino scontati,che non permettono di elevare la qualità percepita dal consumatore.Il problema dell’innovazione sta nel costo, sia della creazione e ricer-ca sia della realizzazione vera e propria nel contesto del negozio. Seil ciclo è veloce non si ammortizza l’investimento e si rischia diripresentarsi, nel tempo, sempre uguali. In considerazione di que-sta premessa e dei primi resoconti dei dati di vendita del Nataleemerge (sembra) che quest’anno chi ha differenziato e innovatola proposta abbia fatto un raccolto migliore. Perché le venditenascono all’interno del negozi e le sensazioni trasmesse, se esco-no dall’ordinario, danno più motivazioni e raccolgono maggioreinteresse e attenzione. Sinceramente quest’anno il villaggio natalesi è preso delle belle responsabilità. Ormai abusato e scontatocome può sostenere l’immagine di chi si propone, come il garden,nel ruolo di leader nella vendita di idee e proposte innovative. Se laquadratura del bilancio deve fare riferimento sulle casette carichea volte di bei prodotti ed a volte di cineserie, è possibile che qualchebilancio con fatica arrivi a quadrare. Nonostante i margini elevati. Sel’immagine è statica e il valore intrinseco del prodotto è analogo aquello di altri canali di vendita, anche più competitivi di prezzo,quale valore resta al consumatore? Possibile che lo spirito diemulazione e la staticità prevalgano sulle idee e sull’innovazione,che potrebbe persino essere anche solo formale e connessa allagestione del prodotto nell’area di vendita? Il cambiamento richiedecoraggio più che inventiva, serve una strategia focalizzata sullacreazione di un valore pragmatico che sia apprezzato dal consuma-tore, sostenibile dal garden e che dia una reale differenziazione del-l’offerta. Il villaggio di Natale lo si trova ormai anche nei negozi cine-si che vendono prezzo e gamma. Se spieghiamo al consumatoreche tutto sommato il garden è in linea con quel tipo di formatocome sarà possibile mantenere fedele il cliente? Se l’acquistodeve essere un’esperienza bisogna che l’esperienza si rinnovi.Non si ritorna nelle situazioni già viste. Comprendo che questa siauna ulteriore complicazione ma va presa in considerazione.
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VENAGROVIGLIETTA MATTEO
VIVAI ASSOCIATIWEBER
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� OpinioniUn insegnamento dal Medioevo di Paolo Milani
Il consumatore premia le idee e l’innovazione di Paolo Montagnini
� In primo piano
� Annunci
� Ambiente
� Innovazione di Paola Tamborini
ricerca e sviluppo� Il verde che non ti aspetti
� Speciale pet
� Cover StoryInghilterra di Paolo Milani
� Gardenex: l’Inghilterra che esporta
� Living di Paola Tamborini
� Incontrigds di Marco Ugliano
� Bricolife, la nuova vita del bricoproduzione di Paolo Milani
� Il nuovo corso di Falcimade in Italy di Paolo Milani
� Epoca Loves Earthproduzione di Marco Ugliano
� Ribimex abbatte i confiniproduzione di Paolo Milani
� I primi 40 anni di Montecolino
� Eventieuroflora a cura della redazione
� Genova sarà la “capitale del fiore” del 2011
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� Trade marketing strategie di John Stanley
� Il tempo: fattore X del nuovo annoshopper a cura della redazione
� Gli shopper non bio sono fuorilegge... forse opinioni di Paolo Montagnini
� Il mercato cambia: quale futuro ci aspetta?consumatore a cura della redazione
� Sono 23 milioni i consumatori italiani “evoluti”opinione di Valentina Bonadeo
� Un bicchiere mezzo pieno per sfidare la crisiopinioni di Paolo Montagnini
� Il modello francesevisual merchandising di Paolo Montagnini
� I segreti del visual merchandising
� Strutturetrend a cura della redazione
� Il nuovo tetto di Intratuin Nuenen
� Retail garden analisi� Visita a Floridea Verona
� Retail brico� Nuove aperture
� Analisivasi di Enrico Bassignana
� La qualità: un fattore irrinunciabileattrezzi e irrigazione a cura della redazione
� Databank: cauto ottimismo per gli attrezzi da giardino
� New Line
� Big Line� Un 2011 sotto il segno del legno
� Piove sempre sul bagnato?” Con GF adesso tocca a te!
� Le proposte 2011 di Altieri Nillo
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Collins s.r.l.Via G. Pezzotti, 420141 Milano
Email: [email protected] - www.netcollins.com
Direttore Responsabile:David Giardino
Direzione Commerciale:Natascia [email protected]
Direttore editorialePaolo [email protected] redazionalePaola [email protected] impianti:Carlo [email protected]
La redazione:Marco Ugliano, Anna Tonet, Carlo Sangalli, Manuela Lai.
Collaboratori:Stefano Albè (corrispondente dalla Francia), Enrico Bassignana, EdwardBent, Valentina Bonadeo (Studio Montagnini), Rita Buffagni (Mediatic),Paola Lauricella (Ismea), Manuela Leonardi (fotografa), LorenzoLucchetta, Marc Mignon (Meravigliosamente), Paolo Montagnini (Studio Montagnini), Riccardo Piccablotto, Andrea Pironi, Paolo Ricotti(Planet Life Foundation), Sandro Rottin, Severino Sandrini (Mc Sinergie),Luisa Sovieni (Databank), John Stanley, Angelo Vavassori, LorenzoVenturini.
Consulenti tecnici:Antonio D’Ambrosio (Rabensteiner), Arnaud Francheschini (MarchegayRichel), Cristian Pisoni (Rp Soft), Paolo Tenca (Tecnova), Fabio Torrini(Florinfo).
Concessionaria esclusiva per la pubblicità:Collins SrlVia G. Pezzotti, 4-20141 Milanotel. 02/8372897 - 8375628 - fax 02/[email protected] - http://www.netcollins.com
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Periodica Italiana
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Vigorplant: investimento record in tvDal 21 marzo al 22 aprile le più importanti emittenti televisive italiane parleranno molto diVigorplant. L’azienda lombarda ha infatti pianificato un investimento recordper il nostro settore sul mezzo tv. Le emittenti coinvolte saranno Rai Uno,Canale 5, Rete 4 e La 7, con telepromozioni nei programmi più visti, come Laprova del cuoco, L’eredità, Il milionario e Le invasioni barbariche e testimoniald’eccezione come Antonella Clerici, Carlo Conti e Gerry Scotti.Oltre a una panoramica su tutte le linee Vigorplant, le telepromozioni siconcentreranno sulla nuova linea Il Mio Raccolto (terricio per insalata, perpromodori e per fragole), sul Terriccio Universale Completo di alta gamma(caratterizzato da un pack innovativo e lucido, simile a un sacchetto di pata-tine) e due prodotti della Comfort Line (il terriccio rigenerante e il terriccioprotettivo, due prodotti “non canonici” che meritano di essere spiegati al
grande pubblico dei consumatori).
In primo piano
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Peraga lancia l’outlet del gardenIl Garden Center Peraga di Mercenasco (TO) ha inaugurato il Peraga Garden Outlet Design, dedi-cando una parte dei suoi 12.000 mq a un outlet di mobili di design da esterno e accessori per lacasa e il giardino.Un outlet in piena regola che offre il meglio delle più importanti firme del mobile di design daesterno nazionali e internazionali a “prezzi da outlet”, raggiungendo, in funzione delle quantità,sconti reali che superano anche il 50% del listino. Una soluzione nata per soddisfare sia i singoli
acquirenti, sia i gruppi di acqui-sto o gli operatori commerciali(per esempio bar e ristoranti).“In questo momento di innega-bile crisi – spiega Gianni Peraga– pensiamo di offrire un’oppor-tunità in più a tutti i nostri clien-ti. I prodotti in vendita nellanostra zona “outlet”, infatti, cer-cano di soddisfare tutti coloroche desiderano oggetti ricercatie con design pregiati a prezziaccessibili”.
www.belos.com
www.vigorplant.it
www.peraga.it
Kärcher compraBelos da GGPKärcher ha rilevato il marchiosvedese Belos, produttore dimacchine professionali per lacura e la manutenzione dellearee pubbliche, da GGP (GlobalGarden Products).Con questa acquisizione il grup-po tedesco, leader mondialenella macchine per la pulizia, haulteriormente rafforzato la pro-pria posizione sul mercato con lagamma Belos: prodotti di altaqualità per la pulizia delle areepubbliche, per la rimozione della
neve dalle strade e per la manutenzione delle aree verdi. Kärcher e GGP Group, attraverso Belos, avevano iniziato acollaborare nel 2009 alla produzione e design di macchinespazzatrici multifunzione.
www.karcher.de
www.ggp-group.com
Scotts vende Global Professional a ICLThe Scotts Miracle-Gro Company ha comunicato di averricevuto un'offerta da ICL per l'acquisizione del pacchettoazionario di Global Professional, la divisione che commer-cializza prodotti professionali per florovivaismo, orticoltura,tappeti erbosi professionali per campi sportivi, campi dagolf e parchi pubblici. L’offerta è di circa 270 milioni di dol-lari, mediante una transazione interamente in contanti.”L'annuncio è un ulteriore passo in avanti nella nostrastrategia che mira a fare di noi un'attività sempre piùfocalizzata sui prodotti di consumo - spiega JimHagedorn, presidente e CEO di ScottsMiracle-Gro -.Nel corso degli ultimi due anni abbiamo fatto evolvere ilnostro portfolio per meglio esercitare un effetto levasulle opportunità di crescita all'interno del segmentoGlobal Consumer, e ciò ci ha consentito di gestire almeglio il valore dell'azienda per gli azionisti. Siamosicuramente fieri degli sforzi messi in campo dal teamdi Global Professional nel corso degli anni e riteniamoche l'abilità nel continuare a gestire la crescita sarà raf-forzata dall'entrata nel gruppo ICL, che ha articolato unchiaro programma di investimenti in questo business persostenerne la crescita”.La vendita è soggetta a varie verifiche e dovrebbe chiu-dersi nel secondo trimestre del 2011.
www.scottsitalia.com
www.scotts.com
www.icl-group.com
125 anni di Bosch Sarà un 2011 ricco di anniversari perBosch: 125 anni di attività e 150 anni
dalla nascita del fondatore.Sono in programma una serie di eventi: il primo
è il lancio del sito www.125.bosch.com che conun’interfaccia divertente permette di viaggiare nella storia di Bosch in un viaggio interattivo
attraverso il tempo. Da provare.
www.125.bosch.com
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ECCO ALCUNI CONSIGLI SU COSA E COMECOLTIVARE NEL NOSTRO ORTO E SFRUTTARLO ALMEGLIO IN TUTTE LE STAGIONI.
GENNAIO - FEBBRAIOPERIODO FAVOREVOLE PER COLTIVARE RAVANELLI, LE CIPOLLE, L’AGLIO, LA LATTUGA.
MARZO - APRILEPERIODO FAVOREVOLE PER SEMINARE POMODORI, PEPERONI, LATTUGA, PISELLI, SPINACI, ZUCCHINE.
MAGGIO - GIUGNOSEMINIAMO CAVOLFIORE, FAGIOLI. TRAPIANTIAMO LE PIANTINEDI POMODORO, PEPERONE,PISELLI, MELANZANA, ZUCCHINE, LATTUGA E LE ERBE AROMATICHE.
LUGLIO - AGOSTOSEMINIAMO I RAVANELLI, LE CIPOLLE, IL CAVOLO VERZA E GLISPINACI PER LA RACCOLTA INVERNALE.
SETTEMBRE - OTTOBRESEMINIAMO CIPOLLA, LATTUGA, AGLIO, SCALOGNO, PER LARACCOLTA INVERNALE E PRIMAVERILE.
NOVEMBRE - DICEMBREPERIODO FAVOREVOLE PER SEMINARE CIPOLLE, AGLIO, LATTUGA, VERZA, SPINACIO.
COLTIVARE LE NOSTRE VERDURE PREFERITE SUL TERRAZZO ÈFACILE, GRATIFICANTE, E CI DÀ TRE GRANDI VANTAGGI:- SAREMO CERTI DELLA QUALITÀ DI CIÒ CHE PORTIAMO IN TAVOLA- MANGEREMO VERDURE APPENA COLTE- EVITEREMO L’USO DI PRODOTTI CHIMICI
RISERVA D’ACQUALE VOSTRE PIANTE AVRANNO SEMPRE LA GIUSTA QUANTITÀD’ACQUA SENZA SPRECHI GRAZIE AL SOTTOVASO E POTRETEFACILMENTE CONTROLLARE IL LIVELLO DELL’ACQUADALL’APPOSITO FORO VISIBILE.
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Nasce NBO, il Natural Born Object Design AwardLa rivista Nemeton e Promoverde, con il patrocinio di ADI (AssociazioneDesign Industriale) e in collaborazione con Unacoma, hanno lanciato la primaedizione del concorso internazionale NBO Natural Born Object DesignAward, che mira a promuovere l’uso dell’elemento vegetale vivo all’internodella casa, con la sua applicazione agli oggetti di uso quotidiano. Il premio
vuole sviluppare una maggiore con-sapevolezza nei confronti dell’ele-mento vegetale in relazione alla cul-tura del design e a quella del florovi-vaismo. Gli oggetti selezionatidovranno contenere elementi vege-tali vivi, scelti per poter durare per latutta la vita funzionale dell'oggetto.Al concorso possono parteciparedesigner, architetti, progettisti,scuole di design, studenti regolar-mente a corsi di design e progetta-zione, alle Facoltà di Architettura edi Agraria.Per partecipare al concorso bisognaiscriversi entro il 20 aprile e conse-gnare i progetti entro il 20 maggio.GreenLine è media partner di NBO.
26/02/2011 - 02/03/2011EUROSHOPDusseldorf - Germania -MesseDusseldorfwww.euroshop.de
01/03/2011 - 04/03/2011GARDEN TOOLMosca - Russia - ExpocentrKrasnaya Presnyawww.gardentool.ru
02/03/2011 - 06/03/2011SAMOTERVerona - Fiera di Veronawww.samoter.com
04/03/2011 - 06/03/2011SEMINATPiacenza - Quartiere Fieristicowww.seminat.it
05/03/2011 - 13/03/2011ORTOGIARDINOPordenone - PordenoneFierewww.ortogiardinopordenone.it
06/03/2011 - 08/03/2011INTERNATIONAL HOME &HOUSEWARE SHOW 2011Chicago - Illinois - USAwww.housewares.org
08/03/2011 - 10/03/2011WORLD FLORAL EXPOMiami FL - USA - ExhibitionCenterwww.worldfloraexpo.com
08/03/2011 - 10/03/2011INTERIORS UAEAbu Dhabi - Emirati Arabi Uniti - Abu Dhabi National Exhibition Centrewww.interiorsuae.com
09/03/2011 - 11/03/2011ASIA PACIFIC SOURCINGColonia - Germania - Koln Messewww.asia-pacificsourcing.com
11/03/2011 - 13/03/2011PROPETMadrid - Spagna - Feria de Madridwww.ifema.es
11/03/2011 - 27/03/2011IDEAL HOME SHOWLondra - Inghilterra - EarlsCourtwww.idealhomeshow.co.uk
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L’Inghilterra elimina la torbaIl Dipartimento inglese dell’Ambiente Defra (Department for EnvironmentFood and Rural Affairs) ha sviluppato un progetto per eliminare la torba daiterricci hobbistici entro il 2020. In particolare l’obiettivo proposto da Defra è dieliminare la torba dai lavori pubblici entro il 2015,dal mercato hobby entro il 2020 e dal mercato pro-fessionale entro il 2030.Defra avvierà una serie di consultazioni con tuttigli operatori interessati, compresi i centri bricolagee i garden center, ed evidenzierà la necessità diaumentare la consapevolezza dei consumatoridegli impatti ambientali legati al consumo di torba.Oltre due terzi della torba utilizzata nel RegnoUnito è destinata agli hobbisti e secondo un’indagi-ne di HTA (Horticultural Trades Association) soloil 12% dei consumatori è consapevole dei problemiconnessi all’uso di torba.Molti rivenditori, come Aylett Nurseries, B&Q,Homebase e Sainsbury's, hanno già avviato pro-grammi per eliminare gradualmente la torba dal-l’offerta.
ww2.defra.gov.uk
www.nemetonmagazine.net.
Icambiamenti climatici, il consumo di risorse non rinnovabili, l’au-mento dell’inquinamento globale costituiscono alcune tra le maggio-ri criticità del nostro tempo con cui anche il mercato, i consumatori e le imprese sono chiamati a confrontarsi.
La sostenibilità ambientale si pone oggi come la nuova frontiera dell’inno-
vazione ed in questa sfida FITT® ha colto una nuova opportunità presen-tando per prima nel mondo del giardinaggio una gamma completa di tubi da giardino eco-sostenibili.Con Bios® l’Azienda lancia sul mercato il primo tubo da irrigazione con elementi vegetali che, grazia alla sua innovativa composizione brevettata, è in grado di soddisfare le richieste dei consumatori più sensibili alle tema-tiche ambientali.
IL BREVETTO BIOS®: INNOVATIVO PER NATURAIl brevetto Bios® trasforma il tubo da irrigazione in un ele-
mento naturale: l’innovativa formulazione fa di Bios® un tubo vivo perché in grado di offrire una seconda vita a materiali organici non riutilizzabili per l’alimentazione umana ed animale. Inoltre, l’impiego di componenti vegetali rapidamente rinnovabili, contribuisce ad una significativa riduzione nell’utilizzo di PVC e di altre
sostanze chimiche difficilmente rigenerabili, minimiz-zando, così, anche l’impatto del ciclo di vita del prodotto
sull’ambiente.
Con Bios® la tecnologia parla il linguaggio della Natura: i materiali vegeta-li, infatti, vengono addittivati al PVC mediante un procedimento esclusi-vamente meccanico che evita il riscorso a processi chimici. Ma non è tutto: per realizzare un tubo come Bios®, la ricerca FITT® ha sviluppato tecnolo-gie produttive innovative che hanno reso il PVC compatibile con materiali naturali anche molto differenti dal punto di vista strutturale.Un ulteriore punto in favore dell’ambiente lo gioca l’impiego nella com-posizione di Bios® di “Regional materials”, ovvero di cariche vegetali che vengono acquistate da fornitori a chilometro zero, evitando così trasporti lunghi ed inquinanti per l’ambiente.
LA GAMMA BIOS® SUL PUNTO VENDITAPer rispondere alle differenti esigenze del mercato, il brevetto Bios® è pro-posto in una gamma completa declinata in tre versioni - tubo retinato, magliato e NTS® - in grado di offrire il miglior rapporto qualità/prezzo, fino a garantire prestazioni professionali con il tubo NTS® Bios, che co-niuga il brevetto per la composizione ecologica a quello anti-nodo per la magliatura.
Bios® è il primo tubo che coniuga eco-sostenibilità e prestazioni profes-sionali perchè:
contiene il 20% di materiali vegetali rapidamente rinnovabili il cui uti-lizzo riduce il ricorso a prodotti derivanti dal petrolio;inserisce i materiali vegetali, inutilizzabili per l’alimentazione umana ed animale, senza ricorrere ad alcun procedimento chimico;assicura una durata d’utilizzo di 30 anni con proprietà anti-nodo ed anti-strozzamento.
Ufficio Marketing FITT® SpA
FITT® S.p.A.
: il tubo da giardino eco-sostenibile grazie all’impiego di materiali vegetali
®
PATENT
Leaflet descrittivo che illu-stra le caratteristiche inno-vative della composizione del tubo.
Nuovo packaging ecologico grazie all’impiego di car-ta riciclata al 100% e all’utilizzo degli stessi inchiostri a base vegetale usati nell’industria alimentare.
In primo piano
16/03/2011 - 20/03/2011GIARDINA ZURICHZurigo (CH) - MesseZurichwww.giardina.ch
17/03/2011 - 20/03/2011LEGNO & EDILIZIAVerona - Fiera di Veronawww.legnoeedilizia.com
17/03/2011 - 20/03/2011FOR GARDENPraga (CZ) - Exhibition Centre Praguewww.for-garden.cz
18/03/2011 - 20/03/2011VERDECASAPadova - Padovafierewww.verdecasa.net
18/03/2011 - 20/03/2011GIARDINI D’AUTORERiccione - Villa Lodi Fèwww.giardinidautore.net
Il made in Italy si allea per aumentare il valore aggiunto delle pianteSgaravatti Tessile e L’Ortofrutticola di Albenga hanno firmato una partnership,per unire le competenze complementari e creare delle eccellenze nel mondo
florovivaistico.L’obiettivo è di partire da una produ-zione di eccellente qualità, per crearevalore aggiunto attorno alla piantaattraverso un elevato contenuto dimarketing.Il primo test di questa joint venturetutta made in Italy è stata la fiera tede-sca IPM di Essen, dove le piante pro-dotte dai soci della cooperativa
L’Ortofrutticola sono state arricchite dalle soluzioni innovative di SgaravattiTessile, come i vasi magnetici della collezione Kalamitica o i nuovissimi portava-si ecosostenibili in ecoallene, unnuovo materiale plastico realizzatoda Lecce Pen proveniente dal riciclodei cartoni del TetraPak.
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In primo piano
Orlandelli vende onlineDa oggi comprare carrelli, cartelli portaprezzo, bancali
e tutti i prodotti necessari per un punto vendita è aportata di click: ci ha pensato OrganizzazioneOrlandelli aprendo la sezione ShopOnline nel
sito www.orlandelli.it. I prezzi online sonoin alcuni casi scontati e non mancano
i “prezzi speciali” per occasioni da cogliere al volo.
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Incontro con icreativi olandesida Boarini Una folta platea di fioristi haseguito il seminario con dimo-strazioni live della creativaolandese Nicky Markslag,presso la sede di FloricolturaBoarini di Montesanto.Utilizzando piante e materialidecorativi, Nicky Markslag harealizzato più di 70 composi-zioni, illustrando con velocitàe maestria le varie fasi e i truc-chi del mestiere.Tutto orientato verso lo stilerustico: colori come il viola, ilbronzo, il rosso, il bianco eoggetti naturali che richiama-no l’ambiente. Nelle composi-zioni live, la maestra olandeseoltre all’argilla ha utilizzatomuschi, licheni, vari tipi di piante, tra la più gettonata laphalaenopsis, ma anche tronchi di vigna, vecchi vasi, pezzidi pelliccia ecologica, cesti, sciarpe colorate.“Questo è il secondo seminario nel giro di un mese – haspiegato Michele Boarini – nell’ambito di un progetto dimassima specializzazione degli operatori del giardinaggio”.
www.boarini.net
ERRATA CORRIGE L’Avvocato Andrea Paoletti delloStudio Legale FranchinaAssociati ci ha chiesto perconto di Sidea Srl di rettificaredue inesattezze contenute nelservizio “Brico Italia: il diy dellepiccole superfici di prossimità”pubblicato sul nr 30/2010.Sidea Srl ha perfezionato conBrico Soluzioni Avanzate Srl un contratto di concessione di licenza per il marchio
Brico Italia e non si è trattato di una “cessione di ramo d’azienda” come indicato nel servizio.Lorenzo Malossi è procuratore di Sidea Srl, la quale ha in essere con Brico Soluzioni Avanzate Srlun contratto di consulenza ed assistenza tecnica.Ci scusiamo per le inesattezze con i lettori e con Sidea.
In primo piano
È nata Compo Agro SpecialitiesDa gennaio tutte le attività Compo di K+SAgricoltura Spa sono conferite nella nuova societàCompo Agro Specialities Srl, interamente parteci-pata dal gruppo tedesco K+S.Compo Agro Specialities opererà con 2 divisionicommerciali - Expert e Consumer - nei rispettivimercati di riferimento.La Divisione Consumer opera nel mercato hobbi-stico con i marchi Compo e Gesal e propone unagamma completa di prodotti dal facile utilizzo e rispondenti a ogni esigenza difiori, piante, orti e giardini, dalla messa a dimora fino alla nutrizione e alla difesa. La Divisione Compo Expert, attiva nel mercato dell’agricoltura professionale,commercializza prodotti a elevato contenuto tecnologico come i fertilizzanti a
lenta cessione Nitrophoska Gold, i concimi a cessione controllata DuraTec, i concimi Novatec.www.compoagro.it
In primo piano
Promoverde accompagna il lancio dell’auto elettricaAll’interno dell’ultimo MMotor Show di Bologna l’evento più interessante èstata la presentazione delle auto elettriche all’interno dell’eventoElectric City: un intero padiglione indoor trasformato in ambientazioneurbana con test drive aperti al pubblico delle nuove macchine elettrichee ad alimentazione ibrida (benzina ed elettrico).La “città del futuro” Electric City ospitava anche colonnine, sistemi perricariche domestiche e stazioni di sostituzione delle batterie: un’occa-sione per illustrare ai visitatori anche le modalità di rifornimento e icosti di manutenzione e di assicurazione con workshop dedicati.Molti giornali hanno ripreso questa notizia, ma pochi hanno sottolineato illavoro svolto da Promoverdeper la realizzazione dell’am-bientazione urbana e la for-nitura di piante. Un’Associazione che si ègià distinta nella comuni-cazione fieristica in occa-sione delle ultime edizionidi ExpoGreen a Bologna(con il verde verticale) eMacef di Milano.
How-To: nasce la community diHome DepotHome Depot ha lancia-to online la community“How-To” in cui i brico-leur possono discute-re e scambiare proget-ti per il miglioramentodella casa e condividere esperienze e trucchi del mestie-re. La community avrà a sua disposizione una squadra diesperti di Home Depot che aiuteranno i membri adaffrontare i progetti di miglioramento e riparazione conmaggiore fiducia. Come in tutte le community, le discus-sioni sono organizzate in categoria: utensili, vernici, ripa-razioni, ecc. E naturalmente non manca un Garden Club.
www.homedepot.com
Il Verde confezionato
Vivai Associati Center Garden SncVia Vittorio Emanuele II, 31/A - 35020 Saonara – PD
T. 049.644955 – F. [email protected] - www.vivaiassociati.it
In primo piano
Private label: +6,5% nel 2010In occasione della Mostra dedicata alle private labelMarca di BolognaFiere, è stato presentato il RapportoAnnuale sulla Marca Commerciale 2010 che certificauna crescita del 6,5% delle private label nello scorsoanno. Un risultato in controtendenza con l’andamentodelle marche industriali (-0,5% nel 2010) e che porta leprivate label al 15,4% delle vendite a valore nel com-parto del largo consumo confezionato. Una percentualemolto lontana dal 38% della Spagna, il 32% dellaGermania o il 32% dell’Inghilterra.Non si deve però pensare alle marche commerciali soloin termini di prezzo, sono infatti le marche premiumquelle che trainano la crescita con un incremento del32,6% a valore: la quota di mercato del premium èpassata dal 3,4% del 2009 al 4,2% del 2010.Soltanto supermercati e ipermercati hanno sviluppatoun giro d’affari di 6,4 miliardi di euro con le marchecommerciali: erano 5,5 nel 2009. In particolare i super-mercati che sviluppano il 78,2% delle vendite con unacrescita del 7,3%.
Vendite valore Quota di mercato2009/2010 2010 - in valore
Private label +6,5% 15,4%Marche industriali -0,5% 84,6%
LA MARCA COMMERCIALE IN ITALIA...
Fonte: Symphony IRI-LCC – Marca BolognaFiere
...E IN EUROPAQuota % di mercato della marca commerciale nel canale grocery
Fonte: Marca BolognaFiere
www.marca.bolognafiere.it
0
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Spagna
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10%
18%
Olanda Germania Francia Italia Grecia StatiUniti
RegnoUnito
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Quanto valgo? Il valo-re economico deglialberi ornamentaliMirco TugnoliSistemi EditorialiPag 112 – euro 12,00> www.sistemieditoriali.it
Atlante dei frutti antichi in ItaliaElena Tibiletti,MariagraziaTibiletti BrunoEdagricolePag. 276 – euro 38,00> www.edagricole.it
La piante e l’architettoMaurizio CorradoSistemi EditorialiPag. 288 – euro 30,00> www.sistemieditoriali.it
Florinfo Academy: corsi gratis a Florexpo I visitatori di Florexpo, il Salone del Florovivaismo della Fieradi Roma, hanno potuto partecipare gratuita-mente ai corsi di Florinfo Academy.Florinfo Academy è un progetto diformazione promosso ormai damolti anni da Florinfo, notasoftware house toscana spe-cializzata nei servizi a favoredel mondo del verde e delflorovivaismo, che ha realiz-zato il software made in Italyper la progettazione dei giardiniFlorinfo Progetto Verde, oggi trai piùutilizzati in Italia.I corsi organizzati a Florexpo analizzeranno due ambiti: ilgiardino (progettazione e paesaggistica) e il gestionale, rea-lizzato in collaborazione con Studio Montagnini, il think tankdel garden italiano.
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In primo piano
Arriva la guida ai Fioristi ItalianiL’idea di riunire in un’unica guida ilmeglio dei fioristi italiani è di MaraVerbena, un’autorità in materia difiori. Con la collaborazione di ArturoCroci e Chicco Pastorino, la guidaFioristi Italiani si propone di presen-tare al pubblico dei potenziali clienti ecommittenti i migliori fioristi italiani, idecoratori d’eccellenza, i garden piùqualificati, i florovivaisti e i grossisti di fiori.La selezione dei migliori operatori e delle migliori aziende nel panorama di oltre 47.000 nominativi è stata affidata a un Comitato di Garanzia composto da referenti regionali
e ispettori nazionali. www.ifioristiitaliani.it
50 garden center per festeggiare i 10 anni di MC Sinergie “Nessuno di noi è intelligente come tutti noi insieme”: con questo pro-verbio Severino Sandrini ha aperto, il 10 gennaio scorso, la celebrazio-ne del decimo anniversario di MC Sinergie, società di consulenza eformazione specializzata per i garden center e l’agro-commerciale.Cuore dell’incontro è stato il convegno “Etica e business” che ha vistola partecipazione di 70 persone, provenienti da 50 garden center ditutta Italia. “Dobbiamo puntare all’eccellenza - ha spiegato SeverinoSandrini -. Le aziende hanno bisogno di gruppi di lavoro uniti per il rag-giungimento di un obiettivo comune. Alla base del vantaggio competi-tivo non ci sono più prodotti o servizi, bensì persone soddisfatte delloro lavoro, orientate al miglioramento continuo e al gioco di squadra”.
www.mcsinergie.it
IPMDubai cambia perio-
do: da marzo a settembreIPM Dubai ha annunciato le nuove date ec’è una sorpresa: nel 2011 non si terrà a
marzo, come negli anni scorsi, ma a settembre:dal 26 al 28. IPM Dubai, insieme alla concomi-tante WOP dedicata all’ortofrutta, è la più impor-
tante fiera ortoflorovivaistica della regione delGolfo. Nel 2010 gli organizzatori (la Fiera diEssen e Planetfair di Dubai) hanno regi-
strato 3.565 operatori specializzatiprovenienti da 66 paesi.
www.ipm-dubai.net
In primo piano
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ATS Florovivaistica Italiana, in collaborazione con la Camera diCommercio Italo-Ellenica organizza la mostra espositiva e workshopGiardino d’Europa, che si terrà ad Atene dal 3 al 5 marzo 2011.L’esposizione sarà realizzata in un’area interna alla stazione centra-le della Metropolitana di Atene, nella centralissima PiazzaSyntagma, teatro di eventi di grande risonanza locale.ATS Floroviaistica Italiana mette a disposizione dei propri asso-ciati 26 stand da 10mq l’uno e un’area vendita comune di circa20mq. La manifestazione si rivolge agli operatori del settore e alpubblico che potrà acquistare prodotti europei dei consorziati in unostand condotto da operatori di Atene.I partecipanti avranno la possibilità di incontrare da un minimo di 8fino a un massimo di 12 tra i principali operatori di settore ellenici,tramite appuntamenti che saranno fissati e comunicati dagliorganizzatori una settimana prima dell’inizio dell’evento.Negli stessi giorni ATS Florovivaistica organizzerà altri eventiparalleli tra cui un convegno, un corso di formazione per operato-ri locali e una campagna pubblicitaria sulla produzione ATS.Per partecipare all’evento, contattare Lever srlemail: [email protected]
Si è svolta nel mese di dicembre la promozione sulla poinsettiainserita nel progetto finanziato dalla ATS Florovivaistica Italianacon il contributo dell Unione Europea e dello Stato Italiano. Lapromozione in Italia si è svolta all’interno di 1.400 fiorai italiani, 68punti vendita della grande distribuzione e 85 garden center, mentrein Grecia questa promozione che è stata veicolata per la primavolta in assoluto, ha toccato 35 garden center.L’azione verso fiorai e garden center italiani e greci è stata veicolatada materiali di affissioni: 4.200 locandine, 400 manifesti e da210.000 flyer calendari.L’azione di promozione svolta da personale specializzato pressola gdo ha ottenuto riscontri molto positivi: un aumento di vendi-
te del prodotto di circa il 60%rispetto all’anno precedente.Presi a campione 25 supermer-cati Carrefour e Bennet, neigiorni del 4 e 5 dicembre levendite di Poinsettia con il sup-porto delle promoters di ATSFlorovivaistica Italiana ha por-tato a 4.888 piante vendute,mentre l’anno precedente neglistessi punti vendita e negli stes-si giorni le vendite senza alcunsupporto di promotrici avevaottenuto vendite che non hannosuperato le 3.000 unità circa.
ATS PROMUOVE LA STELLA DI NATALE
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APPUNTAMENTO AD ATENECON GIARDINO D’EUROPA
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FLORSHOW: il florovivaismo si incontra a VeronaFLORSHOW è l’appuntamento business dedicato al mondodell’impresa che ha lo scopo di presentare le migliori produ-zioni florovivaistiche agli operatori commerciali del com-parto del “verde”. Dal 16 al 18 febbraio si terranno tre giorni di contatti diretti,relazioni professionali e transazioni commerciali in un pro-getto fortemente condiviso dal mondo imprenditoriale, pergestire al meglio l’opportunità di mercato in funzione dellastagione primaverile.FLORSHOW è una vera e propria piattaforma di contrattazio-ne commerciale riservata soprattutto agli operatori economi-ci del comparto della produzione e commercializzazione delprodotto verde finito, ma anche di tutto l’indotto relativo algiardinaggio e alla gestione degli spazi esterni. La formulainnovativa, la raggiungibilità del nuovo sito, l’esperienzaorganizzativa di PadovaFiere e la stretta condivisione dellestrategie di gestione con il mondo dell’impresa, rendono que-sto appuntamento imperdibile.FLORSHOW è la sintesi di una proposta originale che rispon-de all’attuale necessità dell’impresa di affrontare in manieraadeguata l’evoluzione del comparto sul mercato europeo eche, allo stesso tempo, coniuga sia l’esigenza di gestirerazionalmente il tempo, sia la risposta alle richieste commer-ciali dei propri clienti, senza trascurare la qualità dei rapportiinterpersonali: il contatto diretto, un’area geograficamentestrategica e una gestione più semplice ma dinamica caratte-rizzano la formula di efficienza e convenienza di questonuovo appuntamento specializzato.
La chiave usb cherispetta l’ambientePer essere al passo con le nuovetecnologie conservando uno sguar-do attento ai problemi ambientali,c'è Bio Pen Drive, la prima chiavet-ta usb interamente made in Italy ecompletamente biodegradabile. BioPen Drive è ricavata dal mais, gra-zie al processo di fermentazionedell'amido del granoturco.Completamente biodegradabile,non inquina l'ambiente anzi lo pro-tegge: le molecole di glucosio pre-senti nelle fibre vegetali, infatti,fermentano diventando acido latti-co che, dopo un processo di poli-merizzazione, si trasforma in PLA,polimero che ha il doppio vantaggiodi essere biodegradabile e resi-stente quanto la plastica. Dopol'utilizzo, il PLA viene sintetizzatodai microorganismi presenti innatura per essere poi trasformatoin anidride carbonica e acqua. Lachiavetta Usb disponibile nei formati2, 4, 8, 16 e 32 gigabyte ed è com-patibile con tutti i principali sistemioperativi. Non solo impatto zero sul-l'ambiente quindi, ma anche caratte-ristiche professionali, grazie allavelocità in lettura fino a 15 Mbps escrittura fino a 8 Mbps; compatibilitàcon USB 1.1 e USB 2.0.
Ambiente
34 greenline
commercio eco-consapevole
Leroy Merlin ha organizzato un workshop, dedicato ai suoi fornitori, sul tema del “pac-kaging ecosostenibile”. Consapevole dell’impatto ambientale della propria attività, LeroyMerlin Italia desidera creare una “cultura diffusa dello sviluppo sostenibile” che coinvol-ga tutti i suoi fornitori affinchè intervengano sui propri asset e si impegnino in un percor-so di miglioramento continuo delle performance ambientali per trovare il miglior equili-brio tra aspetti ecologici e redditività.Per questo motivo è stato elaborato un documento contenente le linee guida per i propri fornito-ri per supportarli nella realizzazione di un packaging sostenibile. Si tratta di un work in progressche prevede 10 linee guida per un “packaging eco”:
1. Ridurre la quantità di materiale alla fonte;2. Ridurre le tipologie di materiale;3. Usare materiale riciclato; 4. Progettare il trasporto; 5. Progettare secondo le regole;6. Progettare con materiali rinnovabili;7. Attenzione alla chimica del packaging; 8. Adottare strategie di ecodesign;9. Progettare per il riuso e per il riciclo; 10. Progettare per il compostaggio, preferendomateriali a base organica come carta, cartone ebiopolimeri.
in collaborazione con
Un piccolo bonsai a energia solare per ricaricare ilproprio dispositivo mobile: è l’ultima creazione deldesigner francese Vivine Muller. È alto circa 40 cm ecomposto da 42 foglie che altro non sono che piccolipannelli fotovoltaici. Purtroppo solo pochi potranno
acquistarlo vista la produzionelimitata (solo20 esempla-ri) e il prez-
zo pocoaccessibile. Ciascuno dei 42 micro pannelli di
cui è formato il bonsai Electree, va ad ali-mentare una batteria che si trova nellabase e a cui tramite una porta USB si
possono collegare vari apparecchi chesupportano questa tecnologia come cellu-
lari, lettori mp3 e videocamere digitali.Il designer Muller era già noto per aver rea-
lizzato Orkys, un’orchidea perfetta-mente ecosostenibile con ampie
foglie che captano energia sola-re, che viene trasformata peressere utilizzata dai fiori, che in talmodo diventano luminosi.
Il packaging del futuro
Un bonsai per ricaricareil cellulare
Innovazione
36 greenline
Massimo comfort e facilità di trasporto per il camperstudiato per gli amici animali.Una cuccia portatile che rende il soggiorno del caneindimenticabile.
Un compromesso amichevolecon gli amici uccellini.Una casetta che si adatta alle tegole del tetto e checonsente agli uccelli di avereuna propria dimora senza dover nidificare tra le tegole.
Anche gli ambienti piùmoderni e minimal possonobeneficiare di oggetti ispirati
alla natura: come questotappeto a forma di ceppo
d’albero, che all’occorrenza,può anche essere appeso.
Questo purificatore di aria a energia solare è progettatoper l’automobile: utile perrendere più piacevole il viaggio rinfrescando il corpo e riducendo la presenza di batterinell’abitacolo.
Un simpatico accorgimento per mantenere il sellino della bicicletta sempre asciuttoe pulito. Anche nei giorni dipiggia, basta con il timore dirovinare il proprio mezzo.
Un gadget che sposa la tecnologia ecosostenibile:
è Recycled Keyboard, lacornice costruita con i tasti
della tastiera. Disponibile suwww.envirogadget.com.
Fuse Voltaic è un gruppo dialimentazione autonomo dotatodotato di un insieme di impiantifotovoltaici impermeabile: perequipaggiare qualsiasi cosa conuna scossa di energia solare.
Grazie a questo “adattatore”ogni contenitore, anche bottiglie e caraffe, può
diventare un vaso originale da collocare in qualsiasi
punto della casa.
ricerca e sviluppo
di Paola Tamborini
Non solo oggettod’arredamento outdoor:
la casa per api in ceramicadiventa un luogo di nidificazione sicuro
e asciutto. Da collocare in una zona ben
riparata dal sole.
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Il verde che non ti aspetti
Passeggiate all’asciutto con il nostro amico Fido:grazie a questo ombrello
che si applica al guinzaglio ora si può! Visto su
www.foolishgadgets.com.
Pet Line
38 greenline
tutto sul mondo pet
Croccantini e fusa per San Valentino. Questo il sogno del 20% della popolazione mondia-le che, secondo un recente sondaggio, si è dimostrati più propensa a trascorrere la festadegli innamorati con il proprio animale, piuttosto che con il partner.
La ricerca, realizzata da Reuters/Ipsos, ha coinvolto 24.000persone in 23 diversi Paesi. Il risultato? Il 14 febbraio diventa
la giornata del “pet love” per un quinto degli intervistati.I più convinti di questa scelta sono i i giovani sotto i 35anni, non particolarmente benestanti: il 25 per cento pre-
ferisce senza esitazioni stare con il proprio animale. Nellafascia d’età tra i 35 e i 54 anni la percentuale si abbassa inve-
ce al 18%. Col passare degli anni sembra quindi riaffiorare ildesiderio di festeggiare San Valentino con il partner.
Sebbene l’amore per i pet non conosca differenze d’età, genere enazionalità, stando al sondaggio ci sarebbero alcuni popoli che il San
Valentino proprio non vogliono trascorrerlo con il proprio innmorato. Ben il 49%dei Turchi ha risposto di preferire l’animale al proprio partner. Stesso discorso pergli indiani (41 per cento) e i giapponesi (30 per cento).Inguaribili romantici, i francesi mantengono il primato per la nazione più attacca-ta alle tradizioni: quindi alle coccole con Fido, si preferisce ancora una cena alume di candela con il partner.
In questi tempi di diffusa difficoltà a livello economico mondiale, il settoredei prodotti e dei servizi destinati agli animali da compagnia è stato uno deipochi in controtendenza e che registra costanti risultatipositivi. Secondo il Rapporto Assalco 2010, il mer-cato italiano degli alimenti e dei prodotti per la
cura dei pet ha un valore di 1.490,5 milio-ni di euro, una performance che confer-ma la tendenza positiva degli ultimi anni,come dimostra la crescita annuale delsegmento dominante degli alimenti cane egatto, pari al + 5,9%.Ecco quindi che stando alle previsioni EuromonitorInternational al 2014 relativamente al pet food, che pongono l’Italiatra i primi dieci mercati per dimensione, si fa sempre più alta l’aspet-
tativa per l’edizione di Zoomark International 2011, in programma a BolognaFiere dal12 al15maggio.Nel corso delle sue 13 passate edizioni, la manifestazione è cresciuta in modo esponenziale, affer-mandosi come punto di riferimento per il pet: nel 2009 Zoomark ha segnato un nuovo primato: ilsalone ha ospitato ben 616 aziende, 57% delle quali provenienti da 36 Paesi stranieri. Segno delforte richiamo internazionale che, a ogni edizione, attrae oltre 20 mila visitatori da tutto il mondo. Inumeri dell’edizione 2009 sono incoraggianti e parlano di un settore che, a dispetto della crisi, è ingrado di trovare le occasioni vincenti per rilanciarsi. Per la precisione, 20.443 sono stati i profes-sionisti del settore pet, con un incremento di quasi il 10% per i buyer internazionali che hannosfiorato quota 4.800, provenienti da ben 65 Paesi.
Il pet si incontra a Zoomark
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I visitatori di Zoomark2009
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È attiva la tessera sanitaria per i petPromossa dal Ministero dellaSalute, da gennaio è attiva latessera sanitaria individuale pergli animali da compagnia: nonsolo cani e gatti ma anche furet-ti, conigli, roditori, rettili, anfibi,pesci, petauri, ricci, moffette euccelli. Come quella per gliumani, la tessera sanitaria per-metterà di archiviare online tutti idati anagrafici e clinici degli ani-mali (anamnesi, vaccinazioni,profilassi, referti, ecc.): l’accessoalla cartella clinica da parte deiveterinari è il modo più veloce esicuro per garantire la correttasomministrazione delle curemediche in modo rapido ed effi-cace. La tessera sanitaria è rila-sciata da AmicoPets sul sitowww.amicopets.it: sono suffi-cienti pochi secondi e 28 europer il primo animale e 20 europer i successivi.
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Nel 1961 le aziende inglesi specializzate nel giardinag-gio hanno sentito l’esigenza di creareun’Associazione per lavorare insieme sulle sviluppo
delle esportazioni. Nasce così Gardenex, Federation ofGarden and Leisure Manufacturers, che si occupa di studia-re i mercati internazionali e creare le migliori condizioni perlo sviluppo dell’export.Per saperne di più abbiamo incontrato Charlie Parker, com-mercial manager di Gardenex.
FA PIÙ DANNI IL CLIMA DELLA CRISIGreenLine: Come ha reagito il mercato del giardinaggio inglese allacrisi?Charlie Parker: Dopo molti anni di forte crescita, ha subìtouna battuta d’arresto a causa di vari fattori, come la vacillan-
di Paolo Milani
te economia mondiale e le condizioni meteorologiche sfavore-voli. Tuttavia il giardinaggio è ancora e rimane un puntofocale per la maggior parte della popolazione; la percentua-le di persone nel Regno Unito che hanno accesso a un giardi-no, patio, terrazza o balcone è in aumento. Gardenex si occupa di esportazione e non realizziamo analisisul mercato britannico, tuttavia le statistiche di molte orga-nizzazioni ci confermano queste tendenze. L'Horticultural Trades Association, per esempio, fa riferimen-to a un volume d'affari al dettaglio di oltre 5 miliardi di sterli-ne, una cifra che da molti anni è ferma. Le vendite nel 2010 in generale sembrano essere state stabili oin leggera diminuzione rispetto al 2009, anche grazie a condi-zioni climatiche molto favorevoli che hanno determinato unacrescita del 5% delle vendite di attrezzature per il giardino.
Contrariamente agli italiani, poco disponibili all’associazionismo e al lavoro di gruppo, in Inghilterra esiste anche un’Associazione che si occupaesclusivamente di promuovere in “made in Britain” sui mercati internazionali.
Abbiamo incontrato Charlie Parker, commercial manager di Gardenex, per capire i progetti 2011dell’Associazione e l’andamento del mercato inglese di fronte alla crisi.
Gardenex:l’Inghilterra che esporta
c’è il Grow Your Own (GYO), cioè l’autoproduzione di frutta e ver-dura. Un tendenza che sembra destinata a continuare neltempo e ha già determinato un effetto positivo sulle venditedi semi di ortaggi, kit di erbe, articoli di propagazione, attrez-zi da giardino, serre, semenzai e molti altri. Si stima che su 60milioni di sterline di sementi vendute l’anno scorso inInghilterra, il 70% erano per ortaggi, con un tasso di crescitaimportante rispetto ad alcuni anni fa.Altre prove del boom del GYO sono la crescita del 9% degli shop dialimentari bio all’interno dei garden center. Focus oggi vende 1,2milioni di sterline di frutta e verdura GYO, contro le 300.000 del2005. Molti garden center indipendenti e gruppi d’acquisto hannodedicato reparti e promosso lo stile di vita GYO.Un altro segnale è la ricchezza di format dedicati alla cucina in tv,che sottolineano l’importanza e i vantaggi di usare prodotti coltiva-ti freschi. Inutile dire che molti piatti sono della cucina italiana!
I PROGETTI 2011 DI GARDENEXGreenLine: L'Italia è sempre un target per Gardenex e i suoi membri? Charlie Parker: Certo, l'Italia è un paese target per gli esportatoridel Regno Unito e Gardenex ritiene che vi sia spazio per collabora-re maggiormente in futuro. Gardenex organizza regolarmente dei Buyer/Supplier Meeting(incontri personali tra produttori e distributori) per promuovere ilmade in Britain ma abbiamo visto pochi italiani in questi anni.Gli incontri durano circa mezz'ora ciascuno e i buyer hanno lapossibilità di incontrare il meglio delle produzione delRegno Unito. Hanno inoltre la possibilità di visitare dei gar-
GreenLine: Il mercato è influenzato maggiormente del-l’andamento climatico che dalle crisi internazionali?Charlie Parker: Si, la meteorologia è ancora il fat-tore più influente nelle performance del mercatodel giardinaggio. La primavera fredda del 2010 hainfluito molto sulle vendite. Le performance deigarden center in Gran Bretagna sono state a mac-chia di leopardo: alcuni hanno cessato l'attività,mentre alcune catene come Dobbies stanno cre-scendo velocemente. Settimana scorsa Haskins GardenCenter ha annunciato che investirà 16,5 milioni di sterline neisuoi garden center nel 2011. Tornando alla crisi, il settore del gardening ha dimostrato mag-giore tenuta rispetto ad altri settori della vendita al dettaglio. Ilrecente aumento dell'IVA (dal 17,5% al 20%) ha smorzato lafiducia dei consumatori, insieme ai tagli imminenti delGoverno e all’aumento della disoccupazione. Tuttavia lapopolarità del giardinaggio coinvolge una percentuale moltoalta della popolazione britannica e sono convinto che con unabuona primavera vedremo fiorire le vendite di gardening.
GreenLine: Ci sono mercati che hanno sofferto della crisi più di altri? Charlie Parker: Non esistono dati specifici di tutti i settori, masembrerebbe che la vendita di piante da esterno abbia subitole perdite maggiori a causa delle condizioni meteo.Ma ci sono settori che hanno fatto registrare importantitassi di crescita nei garden center inglesi come quelli con-nessi alla raccolta e conservazione delle acqua piovane, ilpet e la ristorazione.
LA MODA DEL GYO GROW YOUR OWNGreenLine: In Italia gli orti stanno tornando di moda. In Inghilterra?Charlie Parker: Dopo il trend di utilizzare il giardino come una stan-za in più all’aperto, oggi in cima alla lista delle tendenze più attuali
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“Dopo il trend di utilizzare il giardino come una stanza in più all’aperto, oggi in cima alla lista delle tendenze più attuali c’è il Grow Your Own (GYO),cioè l’autoproduzione di frutta e verdura”.Charlie Parker, commercial manager di Gardenex
L’International Buyers Centre organizzato da Gardenex in occasione del Glee.
www.gardenex.com
den center nelle vicinanze, avendo così la possibilità divedere le ultime tendenze dell’offerta, le idee di mer-chandising e i visual più attuali del Regno Unito. Nel 2011 Gardenex organizzerà tre Buyer/Supplier Meeting il30 marzo, l'8 giugno e il 7 dicembre.
GreenLine: Quali sono i prossimi progetti Gardenex? Charlie Parker: Oltre ai Buyer/Supplier Meeting, Gardenexorganizzerà una collettiva allo Zoomark italiano a maggio eriunirà un folto gruppo di esportatori al Salone Spoga-Gafa diColonia a settembre.Gardenex naturalmente accoglierà anche i visitatori italianiper la Mostra più importante del Regno Unito, cioè il Glee, chequest’anno si terrà presso il National Exhibition Centre diBirmingham dal 19 al 21 settembre. Quest’anno Gardenexpresenterà l’International Buyers’ Centre, nel cuore del padi-
glione 5: un centro ser-vizi dedicato ai visita-tori internazionali, checomprende un rinfre-sco gratuito, il catalogodella mostra gratuito,possibilità di inviare e-mail e utilizzare inter-preti, aree incontro,guardaroba, ecc.Gardenex forniràinformazioni su tuttele aziende associateespositrici in fiera,insieme a tante altreinformazioni e consigliper trovare i prodotti
più innovativi per il giardinaggio. Per ulteriori consigli su Glee,i Buyer/Supplier Meeting o la partecipazione di Gardenex afiere come Spoga di Colonia o il National Hardware Show diLas Vegas, i compratori italiani mi possono contattare all’indi-rizzo [email protected].
“Gardenex organizzaregolarmente deiBuyer/Supplier Meeting(incontri personali traproduttori e distributori)per promuovere il madein Britain ma abbiamovisto pochi italiani inquesti anni”.Charlie Parker, commercial managerdi Gardenex
Un momento del Buyer Meeting di Gardenex, organizzato per promuovere il made in Britain.
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di Marco Ugliano
Dal primo gennaio di quest’anno èufficialmente presente, nel pano-rama della grande distribuzione
specializzata italiana, Bricolife, grupponato dall’unione e dalla collaborazionetra 8 soci (di cui 7 provenienti dal con-sorzio Puntobrico), per un totale di 53punti vendita.Si tratta di Alfa in Molise; Artigiana
Compensati in Emilia Romagna;Benvenuti e Figli in Liguria; Bricopoint inVeneto; Bricoservice in Lombardia;Gruppo Cfadda in Sardegna; Eurobrico inTrentino e Veneto. A questi ex Puntobricosi è aggiunto un nuovo socio, LaPrealpina, attiva in Piemonte, Valled’Aosta, Liguria e presente anche fuoridal territorio nazionale, in Albania.
La Presidenza del consorzio è stata affi-data a Cosimo Fadda del Gruppo Cfadda,con sede operativa in Sardegna. Il ruolo divicepresidente è ricoperto da FrancoPaterno di Eurobrico, mentre SandroArgenti di Artigiana Compensati è statonominato responsabile del CentroOperativo Commerciale del consorzio consede a Bologna.
I soci di BricolifeAlfa - MoliseArtigiana Compensati - Emilia RomagnaBenvenuti e Figli - LiguriaBricopoint - VenetoBricoservice - LombardiaGruppo Cfadda - SardegnaEurobrico - Trentino e VenetoLa Prealpina - Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria
Bricolife, la nuovavita del bricoDalla collaborazione tra otto soci (setteex-Puntobrico, più la new-entry La Prealpina) è appena nato il consorzioBricolife: abbiamo intervistato il presidente Cosimo Fadda.
Da sinistra a destra, Giulio Ron, Carlo Dal Cengio,Luca Benvenuti, Andrea Busatto, Carlo Izzi, Cosimo Fadda, Roberto Fadda, Franco Paterno,Sandro Argenti.
Cosimo Fadda, presidente Bricolife.
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Abbiamo chiesto al presidente CosimoFadda di spiegarci i motivi alla basedella nascita di questo nuovo gruppo egli obiettivi che si sono prefissati i soci.
Greenline: Perché Bricolife?Cosimo Fadda: Bricolife nasce dallacondivisione da parte dei suoi associa-ti di idee e di progetti innovativi per ilsettore della distribuzione, e dalla con-sapevolezza che per far fronte alladinamicità del mercato e per acquisiremaggiore potere contrattuale nei con-fronti dei fornitori, sia necessario unireforza ed esperienza, che ognuno diessi ha maturato nel corso degli anni. Con le sue iniziative e attività, Bricolifecontribuirà al rafforzamento e allo svi-luppo delle aziende consociate e allacrescita del settore bricolage in Italia. Ilnostro obiettivo è diventare il primoconsorzio in Italia.
Greenline: Che cosa ha causato questa frat-tura all’interno di Puntobrico?Cosimo Fadda: Per tanti anni il consor-zio Puntobrico ha rappresentatoun‘unione di persone che condivideva-no obiettivi comuni. Negli ultimi tempiperò sono emerse diverse visioni per losviluppo futuro, che hanno portato aun’ inevitabile scissione.In sostanza, ognuno è andato per lapropria strada. Gli associati che oggifanno parte di Bricolife sentivano evi-dentemente di avere una velocitàdiversa decidendo dunque di dare vitaad un nuovo progetto.
Greenline: E che direzione ha intrapresodunque Bricolife?Cosimo Fadda: Priorità assoluta delconsorzio è quella di chiudere accordicommerciali vantaggiosi con i fornitoridi merci nazionali e internazionali e disviluppare il settore dell’importazioneavvalendosi dell’esperienza già acqui-
sita di alcuni associati che nello scorsoesercizio hanno importato circa 500containers, selezionando validi par-tner, stipulando accordi di logistica conpossibilità di groupage. Particolare attenzione sarà inoltrededicata agli accordi per la fornitura diservizi di supporto a tutti i consociati:dalla stampa e distribuzione dei volan-tini attraverso un sistema di controlloinnovativo, alle attività di comunicazio-ne e pubblicità, alla formazione del per-
sonale, alla gestione e aggiornamentodel sistema informatico, sino alle con-sulenze d’arredo dei punti vendita.
Greenline: Come sarà strutturato il consorzio?Avete in previsione l’ingresso di nuovi soci?Cosimo Fadda: L’obiettivo è di incre-mentare il numero dei soci attualmenteaderenti al consorzio. Il principale cri-terio di scelta sarà di tipo qualitativo. Aquesto scopo possiamo vantarci diaver già costituito la commissione svi-luppo composta dal vicepresidenteFranco Paterno e dal consigliere d’am-ministrazione Carlo Izzi, i quali perso-nalmente, con grande impegno, seguo-no questa attività contattando e visi-tando le aziende interessate al nostrogruppo. Uno dei parametri selettivisarà l’area di vendita, che non potràessere inferiore ai 1.500 mq; mentregli acquisti delle merci dei fornitori uffi-ciali del consorzio dovranno necessa-riamente raggiungere la soglia delmilione e mezzo di euro.Entrare a far parte di Bricolife significaessere consapevoli del valore dell’effi-cienza e dell’ottimizzazione dei pro-cessi, in un’ottica di sviluppo futuro.Nel processo di selezione garantiremoagli associati la non sovrapposizionedelle loro aree di competenza territoriale.
Greenline: Che cosa significa dunque farparte del consorzio Bricolife?Cosimo Fadda: Far parte del consorziosignifica partecipare a tutte le sue atti-vità e iniziative; usufruire di condizionicommerciali vantaggiose; avere il sup-porto di un’assistenza permanente;confrontarsi continuamente e collabo-rare nello spirito del successo; nelrispetto delle due parole d’ordine diBricolife: onestà e trasparenza.L’imperativo è lavorare insieme, pernon farsi sconfiggere dalla crisi e anda-re incontro a un futuro sicuro.
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I numeri di Bricolife• 53 punti vendita• 98.100 mq di area vendita coperta• 24.200 mq di magazzino• 71.200 mq di area esterna• 761 dipendenti• 145 mln di euro di fatturato
“Con le sue iniziative eattività, Bricolife contribuiràal rafforzamento e allo sviluppo delle aziende consociate e alla crescita del settorebricolage in Italia”.Cosimo Fadda, presidente Bricolife.
Franco Paterno, vicepresidente Bricolife.
Sandro Argenti, responsabile del CentroOperativo Commerciale del consorzio.
tori e i clienti. Far ripartire la produzione èstato più facile, anche perchè le mae-stranze interne hanno un’altissima pro-fessionalità.La lavorazione di una falce forgiata richie-de 25 operazioni differenti: il lavoro difabbro era ed è un lavoro di alta preci-sione e di tecnica artigianale. Da secolil’abilità dei forgiatori droneresi si è tra-mandata di padre in figlio. Un patrimoniostorico, della tipicità italiana, che voglia-mo preservare; perciò abbiamo intenzio-ne di realizzare un Museo interattivodelle falci con annessa Scuola diForgiatura.
Incontriproduzione
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Il nuovo corso di Falci
di Paolo Milani
Il network multinazionale Calvi di Lecco ha acquistato Falci, storico produttore di attrezzi
per il giardinaggio e l’agricoltura. Per parlare del rilancio di uno dei marchi storici del made in Italy,
abbiamo incontrato Carlo Pedretti e Giuseppe Chiapello, presidente
e direttore commerciale di Falci.
La produzione di falci e falciole dalleparti di Dronero, in provincia diCuneo, è una specializzazione di
cui si trova traccia storica fin dal 1600.Nel Novecento, quando l’avvento dell’in-dustria travolse l’artigianato, nacque nel1822 la prima Società Cooperativa Falci,derivata dall’unione di 6 botteghe e nel1923 fu fondata la Fabbriche Riunite,l’azienda che oggi tutti conosciamo. Unimportante produttore di falci forgiate dialta qualità, cui è stata affiancata unagamma completa di attrezzi manuali e dataglio per il giardinaggio e l’agricoltura.Negli ultimi cinque anni Falci ha vissutomomenti difficili, risolti recentementedall’acquisizione da parte del network
multinazionale Calvi di Lecco, che hadeciso di rilanciare l’azienda.Per saperne di più abbiamo incontratoCarlo Pedretti e Giuseppe Chiapello, pre-sidente e direttore commerciale di Falci.
UN PATRIMONIO STORICOGreenLine: Come è nata l’acquisizione diFalci?Carlo Pedretti: Il Gruppo Calvi è specializ-zato nei laminati speciali e Falci era uno deinostri fornitori. Quando l’azienda è entratain crisi nel 2008 abbiamo valutato la possi-bilità di acquisire il laminatoio di Falci per lasua particolare specializzazione. Soltanto dopo abbiamoscoperto un’azienda riccadi storia e con una grandepenetrazione e notorietànel mondo dell’agricolturaitaliana; il Gruppo Calvi hacosì deciso di puntare sulrilancio della divisioneagricoltura di Falci.
GreenLine: È stato facileripartire?Carlo Pedretti: Abbiamodovuto anzitutto creare unnuovo rapporto con i forni-
La sede della CalviHolding Srl di Merate,in provincia di Lecco.
TRA PREZZO E ALTA QUALITÀGreenLine: Quanto vale il mercato hobbi-stico italiano per Falci?Giuseppe Chiapello: Il 30% del nostrogiro d’affari viene sviluppato con leesportazioni e il 70% in Italia. Il fattu-rato italiano si ripartisce al 50% traagricoltura e hobbistica.
GreenLine: Quali prodotti esportate?Giuseppe Chiapello: La nostra offertaè composta da articoli di nostra pro-duzione e da articoli commercializza-ti, utili per presentare una gammacompleta di attrezzi.All’estero esportiamo quasi esclusiva-mente falci e falciole di nostra produ-zione, che sono apprezzate in tutto ilmondo: in Europa, nel nord Africa maanche in Sud e Centro America. Unprodotto tipicamente artigianale.
GreenLine: I consumatori italiani cono-scono poco le qualità di un prodotto for-giato...Giuseppe Chiapello: La cultura delgiardinaggio passa anche attraversoqueste conoscenze. In Italia c’è pocacultura sul giardinaggio e conse-guentemente c’è una conoscenza
molto limitata degli attrezzi delnostro settore.I professionisti, che utilizzano gliattrezzi ogni giorno, sanno riconosce-re la qualità. L’hobbista è un po’sprovveduto, non sa riconoscere laqualità, non ha informazioni e si affi-da al rivenditore specializzato.
GreenLine: I rivenditori specializzatipotrebbero giocare un ruolo importanteper promuovere i prodotti di qualità, anzi-ché puntare tutto sul prezzo, magari d’im-portazione...Giuseppe Chiapello: Il nostro distribu-tore più importante è sempre stato laferramenta: un canale che in effettinon è specializzato nel giardinaggio.Invece le nuove realtà che si stannoaffermando in questi anni, come icentri bricolage, sono interessati apresentare il forgiato. Un prodotto ita-liano e forgiato ben presentato acqui-sta un’importanza e un valore, che glipermettono di essere competitivo. Oggi c’è un ritorno di attenzione versola qualità rispetto agli anni Novanta.Un prodotto di qualità è destinato adurare nel tempo e deve costare dipiù: la performance migliore e pro-lungata nel tempo giustifica il costomaggiore.
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nel canale “specializzato” garden center e agrarie, è il primo
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di Paolo Milani
Epoca sceglie la strada delminor impatto ambientale: conlo slogan “Epoca Loves Earth”nasce il progetto Ecolove. Ce ne parla Sabrina Boriani,direttore marketing di Epoca.
Dal 1968 Epoca produce articoli inmaterie plastiche per svariati setto-ri (dalla pulizia professionale fino ai
prodotti per la casa e il giardinaggio) e havissuto in questi anni, da protagonista,l’evoluzione del made in Italy sui mercatiinternazionali. Una strada che oggi porta iprodotti Epoca in 70 paesi nel mondo.Ci ha colpiti il recente lancio del progettoEpoca Loves Earth e il suo principio ispi-rante: “la ricchezza può essere aumenta-ta riciclando le risorse in prodotti nuovi edi maggior calore”. Il desiderio di creareuna produzione a minor impatto ambien-tale, che si è tradotta nella linea Ecolove.Per saperne di più abbiamo incontrato
Sabrina Boriani, direttore marke-ting di Epoca.
COME STA IL MADE IN ITALY?GreenLine: Dal 1968 Epoca è un punto di rife-rimento del made in Italy del gardening italiano,con una presenza in oltre 70 paesi. Come ècambiato il modo di esportare? Abbiamo dellechance per combattere la concorrenza di prez-zo dell'Estremo Oriente? Sabrina Boriani: Il made in Italy, per quan-to ci riguarda, rimane una delle leve fonda-mentali su cui poter contare nel proporre inostri articoli, in modo particolare, nei mer-cati dei paesi arabi. Non è solo un motivo di argomentazioneper orientare la vendita, ma è soprattuttouna richiesta oggettiva da parte di alcuniautorevoli clienti; ed è così fondamentaleda poter compromettere la trattativa senon fossimo in grado di dimostrare che iprodotti richiesti sono Made in Italy.Quindi forti di questo presupposto, andan-do un po' controcorrente, abbiamo decisodi procedere con i lavori di ampliamentodel nostro stabilimento in modo da poterprodurre nei periodi di bassa stagione, rea-lizzare molte scorte ed essere così equi-paggiati per rispondere a tutte le domandedel mercato nei periodi di alta stagione.
GreenLine: C’è dunque spazio per la qualità?Sabrina Boriani: Un buyer, per noi moltoprestigioso, in occasione di una visita pres-so il nostro stand all'ultima edizione diSpoga-Gafa mi disse “Preferiamo Epoca
come fornitore perchè, a differenza di chioffre il prezzo come valore imprescindibile,voi offrite sempre delle novità e in tutte lerealizzazioni si evidenzia l'uso della creati-vità, un’arma di seduzione che riscuote ilnostro interesse e quello del cliente”.
GreenLine: Altri paesi riescono a organizzare leesportazioni in modo congiunto: penso al lavo-ro di Gardenex in Inghilterra o all’organizzazio-ne degli espositori cinesi a Spoga-Gafa. I pro-duttori italiani affrontano i mercati internazio-nali con scarsa propensione all'associazioni-smo. Non si potrebbe promuovere meglio ilmade in Italy? Sabrina Boriani: Riteniamo che sia giunto ilmomento di “fare il nostro gioco” e cioè ilgioco dell’imprenditore, che non vuole piùessere una isolata pedina in mano alle"istituzioni fieristiche", lasciando - cosìfacendo - il campo libero ai cinesi che conadeguate strategie organizzative riduconoabilmente i costi per la partecipazione allemanifestazioni fieristiche. Per poter rispondere in maniera adeguataalla promozione del made in Italy, in occa-sione, per esempio, delle fiere, basterebbeuscire dal proprio guscio, superare le bar-riere di prestigio narcisistico e associarsicon altri imprenditori italiani per poter ren-dere la partecipazione meno ingrata epiù fruttuosa.
NOVITÀ 2011: ECOLOVE E PINOCCHIOGreenLine: Avete appena lanciato unanuova linea di sprayers "ecologici" Ecolove:di cosa si tratta? Sabrina Boriani: La nuova linea "ecolo-gica" si chiama Ecolove e il progetto mista particolarmente a "cuore". Siamo dei produttori specializzati nellarealizzazione di articoli in materie pla-stiche: proprio per questo motivo abbia-mo pensato di dover contribuire a ridur-re il nostro impatto ambientale. I prodotti della linea Ecolove sono rea-lizzati con materiale derivante dallaraccolta differenziata: risparmianotempi e cicli nella filera produttiva eriducono l'emissione di CO2 nell'atmo-sfera. Si contraddistinguono per il parti-colare colore grigio: colore tipico di tuttiquegli articoli ecosostenibili che vengo-no realizzati con del materiale derivan-te dal post-consumo e per il caratteristi-co profumo di detersivo, proprio dei ser-
batoi che hanno contenuto i prodottiper la detergenza dai quali deriva lamateria prima.
GreenLine: Abbiamo visto altri prodotti aSpoga-Gafa?Sabrina Boriani: Per il 2011 proponia-mo un nuovo innaffiatoio dedicato almondo della fantasia e della fiaba dalnome Pinocchio. Il suo design richia-ma infatti una stretta somiglianza conil viso del celebre burattino. Il becco del-l’innaffiatoio, caratterizzato per essere
lungo estretto, come illungo naso diPinocchio, è molto praticoperché introducendosi tra le foglie arrivadirettamente al substrato bagnando deli-catamente la pianta. Nessuna perdita diacqua e di terra fuori dal vaso e niente piùimbrattamenti di mobili e davanzali. Con lacapacità di 2 litri è molto maneggevole efacilmente proponibile anche ai più piccolicomponenti della famiglia, che potranno unpo’ per gioco prendersi cura delle piante. Verso la fine del 2011 uscirà una versionespeciale di questo innaffiatoio dedicata achi ama essere circondato da cose bril-lanti in tutte le attività che svolge.Inoltre presentiamo una bordura in plasti-ca denominata Epocadecò che consentedi delimitare colture, aiuole e vialetti.Può, inoltre, assumere una importantefunzione di protezione degli alberi duran-te l’attività di sfalcio d’erba e può servirea contenere del terriccio dove coltivarepiccole colture di prodotti orticoli.
“I prodotti della linea Ecolovesono realizzati con materialederivante dalla raccolta differenziata: risparmiano tempi e cicli nella filera produttiva e riducono l’emissione di CO2nell’atmosfera”.Sabrina Boriani, direttore marketing di Epoca
www.epocaspa.com
Nella pagina a fianco: la gamma Ecolove, realizzatacon materiale derivante dalla raccolta differenziata. Sotto: Il nuovo innaffiatoio Pinocchio, nei tre modelliLady, Sun e Cherry.
cato italiano al 60% con articoli brico eal 40% garden, percentuali che invecesono invertite nel mercato francese.
GreenLine: Nonostante il momento difficiledel mercato, Ribimex è riuscita a realizzarenumeri importanti...Alessandro Guzzonato: Cresciamosempre del 25% di fatturato di anno inanno, e ciò dimostra che il lavoro fattoci sta ripagando concretamente. Noi cidistinguiamo da chi ha in mente solo difare fatturato a fine anno senza un pro-getto serio, pensato e lungimirante. Lanostra azienda invece ragiona a lungotermine e lo dimostra il fatto che siamosempre cresciuti con uno sviluppo
Pascal Ribolla: Nata nel 1971 in Franciacome azienda di vendita di prodottiagricoli italiani, Ribimex si è specializ-zata negli anni nel settore giardinaggioe bricolage. Nel 1994 abbiamo poi aper-to una sede a Honk Kong e nel 1999 aShangai, nei cui uffici sviluppiamo ilmarketing, la ricerca e il controllo quali-tà. Nell'anno successivo l’azienda hadeciso di scindere i due rami Garden eBrico, creando così rispettivamenteRibiland e Ribitech. L'azienda arriva inItalia nel 2005 con la filiale direttaRibimex Italia, particolarmente forteper quel che riguarda la produzione ecommercializzazione di prodotti brico.Ciò ci consente di posizionarci sul mer-
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Ribimex abbatte i confiniRibimex abbatte i confinidi Marco Ugliano
Nata 40 anni fa in Francia,Ribimex da oltre 10 anni è presente anche in Italia:specializzata in articoli brico e garden, l’azienda vicentinapunta tutto su qualità, servizio e gamma.
Da 40 anni è presente in Francia e da10 in Italia, con sedi anche aHong Kong e in Cina. Ribimex,
importante realtà del mondo brico egarden, ha fatto della qualità, dell’ampiagamma e della disponibilità di stock leproprie armi vincenti. Abbiamo incontrato Pascal Ribolla,direttore generale Ribimex eAlessandro Guzzonato, direttoreRibimex Italia, per scoprire gli obiettivifuturi dell’azienda e analizzare le prin-cipali caratteristiche di un’azienda incostante crescita.
GreenLine: Quali sono i passaggi fondamenta-li nella storia ormai quarantennale di Ribimex?
Da sinistra, Alessandro Guzzonato, Direttore Generale Ribimex Italia e Pascal Ribolla, Direttore Generale Ribimex.
GreenLine: Ribimex è presente sul mercatofrancese e italiano: ci sono differenze per quan-to riguarda i vostri canali distributivi?Pascal Ribolla: Lavoriamo sostanzialmen-te con gli stessi canali. In Francia attraver-so distribuzione organizzata e specializza-ta, grossisti, distributori locali e rivendi-ta tradizionale. Proprio quest’ultimanon va sottovalutata, perché sta rigua-dagnando, grazie al valore aggiuntodella prossimità, quelle quote di merca-to che aveva perso negli scorsi anni. InItalia ci rivolgiamo alla grande distribu-zione e al canale tradizionale, anchetramite grossista; per quanto riguarda ilgiardinaggio, stiamo iniziando a serviresempre più vivai e garden specialisti.
GreenLine: Che strumenti utilizzate per fideliz-zare il cliente?Alessandro Guzzonato: Puntiamo moltosulla presenza nel punto vendita, che assu-me un duplice vantaggio: se da un lato for-niamo assistenza al negoziante in caso dieventuali problemi che riguardano i prodot-ti, dall’altro riteniamo indispensabile esse-re presenti prima ancora di effettuare lafornitura, e cioè inviando newsletter ecomunicazioni per promuovere tutte lenovità di prodotto e per pubblicizzare almeglio il catalogo.Per favorire vendite sempre più competiti-ve, Ribimex sviluppa concetti lineari capa-ci di rispondere a tutte le esigenze delrivenditore: l’organizzazione delle
“Obiettivo per il 2011 è la conferma del nostro
posizionamento sul mercato,ossia qualità elevata al giustoprezzo, oltre al potenziamento
della produzione in Italia eall’ampliamento della gamma”.
Pascal Ribolla, Direttore Generale Ribimex
mirato negli anni, con una continua ricer-ca di prodotti, di gamma e di qualità.
GreenLine: La crisi ha fatto una certa “selezio-ne” nel mercato, tagliando fuori chi non hainvestito sulla qualità?Pascal Ribolla: La situazione odierna delmercato non consente più i cosiddettiacquisti di impulso. L’utilizzatore finalenon ha più abbastanza potere d’acquistoper “provare” nuovi prodotti di cui nonconosce l’effettiva qualità, ma sceglie alcontrario di concentrare tutto il propriodenaro per un acquisto ragionato. E ciòavvantaggia chi, come Ribimex, si è collo-cata in una fascia di prezzo buono, mache non prescinde dalla qualità.
nostre scaffalature è garanzia di venditeottimizzate.
GreenLine: Ha citato l’assistenza al cliente, cherappresenta uno dei valori aggiunti di Ribimex.Come si concretizza?Alessandro Guzzonato: Se un cliente ha unproblema può inizialmente trovare infor-mazioni utili consultando il nostro sitointernet; per approfondire può inol-tre rivolgersi a una persona com-petente qui in azienda dedicataesclusivamente ad affiancare ilnegoziante che si trovi in difficoltà.Se c’è da far rientrare il prodotto, lo
facciamo a prescindere dal prezzo, a testi-monianza della nostra massima trasparen-za e poi, in un secondo momento, dopoaver valutato l’eventuale difetto, decidiamose sostituirlo o se ripararlo. È importantefar rientrare il prodotto non perché non cifidiamo della segnalazione del nostro clien-te, ma con l’obiettivo di capire cosa abbiagenerato il problema.
Ci teniamo a sottolineare la pre-senza, all’interno del nostro staff,di due ingegneri, uno in Francia euno a Hong Kong, interamentededicati al controllo dei prodotti ealle relative certificazioni.
GreenLine: Quali sono le merceologie che sonocresciute in maniera significativa nel 2010?Alessandro Guzzonato: Negli ultimi mesiabbiamo avuto grandi soddisfazioni dallavendita, tra gli altri, della nostra linea aspi-racenere e dal lancio della linea irrigazione,una gamma completa che nasce dallanostra voglia di investire sulle novità. Amarchio Ribiland, tutti i raccordi sono softtouch, moderni nel design e nell’utilizzo,caratterizzati da una presa sicura e piace-voli al tatto.
GreenLine: Quali sono gli obiettiviper il 2011 di Ribimex?
Pascal Ribolla: Obiettivo per il 2011 è laconferma del nostro posizionamento sulmercato, ossia qualità elevata al giustoprezzo, oltre al potenziamento della produ-zione in Italia e all’ampliamento dellagamma. Ciò che il cliente ci riconosce è l’as-soluta disponibilità dei prodotti a catalogoe la pronta consegna degli stessi, graziealla nostra scelta mirata di avere unmagazzino in Italia e uno in Francia: ciò ciconsente di avere un camion sempre pron-to sulla tratta Vicenza-Parigi e ritorno, persopperire a eventuali rotture di stock dimagazzino, con evidenti vantaggi per lanostra clientela.
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www.ribimex.com
“Per favorire vendite semprepiù competitive, Ribimexsviluppa concetti lineari capacidi rispondere a tutte leesigenze del rivenditore:l’organizzazione delle nostrescaffalature è garanzia divendite ottimizzate”.Alessandro Guzzonato,Direttore Ribimex Italia
A marchio Ribiland, la linea irrigazione si distingue per i raccordi soft touch, moderninel design e nell’utilizzo, caratterizzati da unapresa sicura e piacevoli al tatto.
un potenziale produttivo di oltre 15 milionidi mq, magazzini di distribuzione in Italia eall’estero e gode della fiducia di oltre3.000 clienti attivi. Clienti che spazianodalla grande distribuzione ai piccoli det-taglianti, dai posatori di pavimenti agliallestitori fieristici, dalle agenzie pubblici-tarie agli architetti, dalle industrie calza-
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Quest’anno ricorre il 40esimo anniversario della brescianaMontecolino Spa di Provaglio
d’Iseo, ma va detto che il suo nome haradici più antiche. Il nome Montecolinoderiva infatti dall’omonimo promontoriosul lago d’Iseo dove inizialmente si trova-va l’azienda. Il sito produttivo ospitavaanticamente l’azienda Caproni specializ-zata nella produzione di idrovolanti, famo-sa nella seconda guerra mondiale per laproduzione dei MAS e per essere stata lasede di un incontro segreto tra inglesi etedeschi. Dopo la seconda guerra mondia-le la Caproni chiuse i battenti e nello stabi-limento subentrò un’azienda tessile: laMontecolino.Nel 1971 subentra un imprenditore belga
attivo nel campo degli agugliati, trasfor-mando lo stabilimento in un centro produt-tivo dedito alla produzione di tessuti nontessuti: nasce così nel 1971 la “nuova”Montecolino, che tutti conosciamo per laproduzione di moquette, tappeti tessili emoltissime varianti sul tema, fino all’erbasintetica.Oggi Montecolino non è più nella sedestorica, poiché le ridotte possibilità diampliamento offerte dal promontoriohanno obbligato l’azienda a trasferirsi nelComune adiacente: Provaglio d’Iseo. Nelfrattempo lascia la scena l’imprenditorebelga e Montecolino torna a essereun’azienda italiana.Oggi Montecolino opera su un’area di120.000 mq di cui 54.000 mq coperti, ha
I primi 40 anni di Montecolino
Dal boom delle moquette negli anni Settanta ai prati sintetici di oggi: la storia della Montecolino è un viaggio nel mercato del tessile italiano made in Italy. Ne abbiamo parlato con Nico Fontana, direttore marketing di Montecolino.
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turiere ai cantieri navali, dai garden cen-ter ai tappezzieri, ecc.Per saperne di più abbiamo incontratoNico Fontana, direttore marketing diMontecolino.
DALLA MOQUETTE AL PRATOGreenLine: Negli anni Settanta, nel boomdella moquette, non vi immaginavate di arri-vare anche al prato sintetico 40 anni dopo?Nico Fontana: Descrivere un’azienda comeMontecolino non è facile, proprio perché hauna storia lunga 40 anni. Non è facile per-chè la storia di questa impresa è stata unacontinua evoluzione dettata dalla volontàdi soddisfare puntualmente le necessitàdella clientela e di cogliere le opportunità diun mercato mutevole.Non è facile, perché in questi 40 anni nelsettore dei pavimenti e rivestimenti tessiliè cambiato tutto: si è passati dagli anni incui la moquette era uno dei pavimentidomestici più venduti a un momento dicrisi nera quando la parola moquette eraspesso associata alla parola acaro (peral-tro tale convinzione è stata smentita danumerosi studi); si è passati dal rivesti-mento tessile sulle pareti alla carta daparati ed infine alla semplice pittura; si èpassati dal tappeto orientale visto comebene d’investimento a tappeti moderni cheinvece devono rispondere semplicementeall’esigenza di decorare uno spazio; finoall’erba sintetica sportiva e all’erba sinteti-ca decorativa.
GreenLine: Come è composta oggi la vostraofferta?Nico Fontana: L’offerta dei prodotti è moltovaria con oltre 200 articoli prodotti nellasede di Provaglio d’Iseo o attraverso par-tnership con altre aziende.
GreenLine: Quanto sono importanti questepartnership? Montecolino produce in Italia?Nico Fontana: La scelta di sviluppare
anche articoli con produzione esterna si èdimostrata vincente, perché ha consentitodi sviluppare sinergie importanti e hadecretato la nascita del primo operatoreeuropeo in termini di prodotti offerti e ser-vizio garantito nel campo delle pavimenta-zioni tessili. Non sostituiamo le produzioni internecon produzioni esterne, ma le affianchia-mo: il 70% della produzione è effettuatainternamente.Montecolino è un produttore e vuole con-tinuare a esserlo, ma per fare questo nel-l’era della globalizzazione bisognava vince-re una sfida importante: uscire da unamentalità tipicamente artigianale edentrare in un’ottica più opportunistica,essere capaci di creare un sistema con ipropri partner selezionando solo i miglio-ri operatori. Operatori con i quali è statostretto un accordo di cooperazione e direciproco interesse, partner che condivido-no con Montecolino la stessa filosofia dimassima soddisfazione dei clienti.. La parola d’ordine in questi anni è stataflessibilità: flessibilità nelle collezioni, fles-
sibilità nelle tempistiche, flessibilità nellestrategie. Tale comportamento ha garantitouna rotta sicura, anche in un’epoca in cuimolte aziende del settore sono scomparsedal mercato.
PAROLA D’ORDINE: FLESSIBILITÀGreenLine: Torniamo all’offerta. Quali linee diprodotto trattate?Nico Fontana: Gli articoli possono esseredistinti nelle seguenti categorie: articoli perallestimento fieristico, per l’outdoor, perl’arredamento domestico, articoli per l’in-gresso, per il contract alberghiero, tappe-ti, articoli stampati, per il settore automo-bilistico, il settore navale e applicazioniindustriali.Ovviamente, creare una collezione di 200articoli non è una cosa di per sé ecceziona-le, ma Montecolino lo ha fatto a modo suo,rendendo disponibili a magazzino laquasi totalità degli articoli e sforzandosidi ridurre le tempistiche di quelli persona-lizzati potenziando gli impianti produttivi:questo sì che ha dell’eccezionale. Questo modo di operare ha ovviamenterichiesto ingenti investimenti ma la rispo-sta del mercato ha confermato la bontàdella decisione. Oggi, senza timore di farestime azzardate, si può affermare chepresso i magazzini centrali e perifericidella Montecolino è presente uno stock disicurezza di almeno 2 milioni di mq.
GreenLine: La possibilità di personalizzare iprodotti è molto interessante in un momentofortemente competitivo...Nico Fontana: Accanto alla ricerca di nuoviprodotti e nuove tecnologie Montecolino siè sempre adoperata per fornire anche ser-vizi che fossero all’altezza delle attese deiclienti, ed è per questo che negli anni sonostati creati e potenziati anche i reparti ditaglio a misura, di orlatura, di gommatura epersonalizzazione. Oggi Montecolino ha la forza di proporre aipropri clienti una gran varietà di prodottistandard o di lavorare su progetto, graziealle innumerevoli possibilità di personaliz-zazione che possono consentire, peresempio ai clienti della grande distribu-zione e della distribuzione organizzata, lapossibilità di lavorare con esclusive diprodotto.
“Oggi Montecolino ha la forza di proporre una gran varietà di prodotti standard o di lavorare su progetto.Grazie alle innumerevoli possibilità di personalizzazione possiamo consentire ai clienti della grande distribuzione e della distribuzione organizzata la possibilità di lavorare con esclusive di prodotto”.Nico Fontana, direttore marketing di Montecolino
www.montecolino.com
MontECOlino:l’eco è al centroMontecolino ha intrapreso una strada virtuosa nell’ottica diridurre il proprio impattoambientale: da sempre attentanella progettazione dei propriprodotti, si è sempre distinta nelridurre gli scarti di produzione e le emissioni. Da poco ha inau-gurato un impianto fotovoltaicoda 256 KW e avviato un pro-cesso di riduzione dei consumienergetici interni.
Dopo 5 anni, torna l’appuntamentopiù atteso dagli appassionati edagli operatori del mondo del verde
vivo: Euroflora di Genova, in programmadal 21 aprile all’1 maggio prossimi, è infat-ti uno spettacolo uinico al mondo, capacedi attrarre svariate centinaia di migliaia divisitatori (sono stati 4,5 milioni i visitatoridelle prime 9 edizioni).Temi importanti dell’edizione 2011saranno la tutela della biodiversità, lacapacità dell’uomo di vivere nel rispettodell’ambiente e la necessità di mantene-re un rapporto con la natura nella vita ditutti i giorni. “Il fiore che unisce”, claim diquesta edizione, interpreta lo spirito diunità, di amicizia, di rispetto per il piane-
Eventieuroflora
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Genova sarà la “capitale del fiore”del 2011
a cura della redazione
Dal 21 aprile all’1 maggioEuroflora di Genova organizzeràpiù di 500 concorsi estetici etecnici e uno speciale concorsointernazionale “Orti e giardini”.
ta e per le diversità dei popoli cheEuroflora vuole trasmettere attraverso illinguaggio universale dei fiori. L’edizione 2011 potrà contare sul grandeimpatto scenografico del Palasport, il gran-de padiglione circolare da sempre cuorescenografico della manifestazione, e sulnuovo padiglione Blu disegnato da JeanNouvel in grado di offrire una spettacolarecornice architettonica con 20.000 mqpanoramicamente affacciati sul mare. Quest’anno sono previsti oltre cinque-cento concorsi tecnici e estetici per unmontepremi di 420.000 euro.
Dal 1966 lo show di Euroflora è stata visitato da milioni di visitatori e moltissime autorità.
Nelle foto riconosciamo Grace Kelly nel 1971,Sandro Pertini nel 1986, Francesco Cossiga
nel 1991 e Oscar Luigi Scalfaro nel 1996.
www.euroflora2011.it
di John Stanley
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Trade marketingstrategie
Il tempo: fattore X
del nuovo anno
Il tempo:fattore X
del nuovo anno
Nel corso di questi ultimi anni il mar-keting ha subito una rivoluzione.Sembra che ogni mese arrivi sul
mercato una nuova idea. Sono passati igiorni in cui il marketing si riduceva a scri-vere una pubblicità sui giornali: fatto quello,il lavoro era finito. Il dettagliante di oggi,invece, deve tenere conto dei socialmedia, delle promozioni convenzionali,del marketing legato al passa parola, deiprogrammi fedeltà e di una serie di altreidee per sviluppare la propria attività.Tutti questi nuovi modi per espandere efare crescere la propria attività si sonodimostrati utili per i dettaglianti e per le pic-cole imprese, ma la vera sfida sta nel met-terli in pratica nella propria azienda.
Il segreto per pianificare la vostra attività nel 2011 è quello di utilizzare il tempo in modo più efficace,
per consentire a voi e alla vostra squadra di sviluppare delle strategie di marketing vincenti.
La contrazione e l'incertezza che domina-no il mercato in seguito alla crisi finanziariadel 2008 hanno fatto sì che la maggiorparte delle piccole imprese abbia preso inconsiderazione l'ipotesi di ridurre le propriedimensioni e di licenziare una parte delpersonale o di non assumerne di nuovo.Nel 2010, molte economie di tutto ilmondo si trovano ancora in una fase"delicata", con i governi che adottanoregolamentazioni più rigorose: di conse-guenza, i dettaglianti sono ancora preoc-cupati per crescita dell'economia. Io misono veramente reso conto di questo,quando mi sono messo a chiacchierarecon la mia agente di viaggi. Mentre stava-mo parlando di marketing, mi ha dettoche il problema non era tanto quello diavere delle nuove idee, ma piuttostoquello di avere il tempo di metterle inpratica. Lei era sicura che, se avesseavuto il tempo, avrebbe potuto svilupparela propria attività e trasmettere meglio ilmessaggio su come il suo servizio era ingrado di aiutare i suoi clienti.La mia agente è consapevole che il segre-to del marketing per il 2011 è il Tempo.Le imprese che riescono a trovare iltempo per sviluppare la propria strate-
gia di marketing sono quelle che nel2011 avranno successo.Poco tempo fa, stavo lavorando con uncliente e la sua reazione è stata molto simi-le. Il suo commento è stato: "Sono troppooccupato per fare marketing. Ho bisognodi tutto il tempo a mia disposizione soltan-to per tenere a galla l'azienda; quando lecose andranno bene, mi ritaglierò un po' piùdi tempo per pensare al marketing".La pressione supplementare che i detta-glianti e le piccole imprese si sentonoaddosso in questo momento sta facendo sìche un minor numero di persone lavori dipiù e, di conseguenza, queste non hannotempo per sviluppare la propria attività.Questa strategia funzionerà sì nel brevetermine, ma nel lungo periodo compor-terà una riduzione della clientela, men-tre altre imprese si preparano a svilup-pare le loro strategie di mercato e attirare iclienti, togliendoli alla vostra impresa.Sono sicuro che il 2011 finirà per presenta-re a tutti noi un maggior numero di idee dimarketing uniche, e sarà facile sentirsisommersi da tutte queste idee. Il mio con-siglio è quello di mantenere le cose il piùsemplici possibile, fissarsi degli obiettivi eassicurarsi di raggiungerli.
Come risparmiare tempo
Il segreto per sviluppare la vostra attività nei prossimi mesi èquello di ritornare agli aspetti fondamentali della gestione edi guardare come si può utilizzare il tempo in modo piùefficace per consentire a voi e alla vostra squadra dipersone di sviluppare delle strategie di marketing perla vostra impresa nel 2011.Qui di seguito, ecco un elenco dei miei 7 migliori consigli:
1. Scrivete i vostri obiettivi per quanto riguarda ilmarketing. Che cosa volete ottenere ed entro quando.Penso che il segreto stia nello scriverli, piuttosto che sem-plicemente pensarci e fissare una data precisa al tempoa vostra disposizione per conseguire tali obiettivi.
2. Quando viaggiate, ponetevi un obiettivoda raggiungere. Io sono un tipico "Guerriero dellastrada" e uso il tempo negli aeroporti e durante i voliper conseguire degli obiettivi professionali. Voi potrestenon viaggiare molto spesso in aereo, ma il tempo del viag-gio può comunque essere del tempo prezioso per mettersialla pari e cercare il tipo di marketing che dovete sviluppare.
3. Non rimandate. Fissate una scadenza, scrivetela e mante-netela. Comunicate ai vostri colleghi di lavoro e ai membri della vostrafamiglia quello che state facendo, in modo che vi possano aiutare asviluppare i vostri obiettivi.
4. Trovate un equilibrio nel vostro tempofra il marketing tradizionale e il marke-
ting dei social media. È facile farsi risuc-chiare dall'uno a spese dell'altro. Per il2011, nella vostra cassetta degli attrezzi
avrete bisogno di entrambe le tecniche.5. C'è qualcosa che potete delegare
per consentirvi di dedicare più tempo allecose che faranno una differenza
nella vostra attività? Peralcuni di noi, potrebbevalere la pena delegare icompiti legati al marketing,
per altri può significare dele-gare altre attività lavorative.6. Misurate il successo del
marketing. Misurate il modo in cui con-quistate più clienti e l'aumento delle vendite medie
per cliente. Ciò vi darà la motivazione e la sicurezza per svi-luppare le vostre capacità di marketing.
7. Datevi una ricompensa quando avrete conseguito i vostriobiettivi di marketing.
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Gli shoppernon biosonofuorilegge...forse
Dall’1 gennaio gli shopper in plasticanon biodegradabili sono banditi inItalia, salvo esaurimento scorte da
distribuire gratuitamente. Nulla di inatteso:infatti si tratta di un divieto introdotto giànella Legge Finanziaria del 2007 con sca-denza 1 gennaio 2010, poi prorogato di unanno. Ciò che ha spinto il Ministerodell’Ambiente ad adottare un provvedi-mento così drastico è stato forse il deside-rio di porre fine all’inquinamento causatoda sacchetti non biodegradabili, che resta-no nell’ambiente fino a 200 anni, provocan-do danni collaterali agli animali, all’agricol-tura e alla pesca. Solo il 30% viene riciclato
Trade marketingshopper
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Dall’1 gennaio è vietata la vendita in Italiadi shopper in plastica non biodegradabili. Ma un ricorso europeo potrebbe fartornare tutto come prima.
Ma non tutti sono contenti
LE RAGIONI DEL NOIl “blocco” danneggia anzitutto un set-tore con un fatturato di 800 milioni dieuro, 4.000 addetti e una produzione di220.000 tonnellate all’anno. Un merca-to che ha reagito tempestivamente,anche perchè la procedura del Governoitaliano non è priva di errori.Il primo - e più grave – è che la DirettivaEuropea sui rifiuti da imballaggio(1994/62/EC) dice sostanzialmente cheun imballaggio può essere messo al bandose non soddisfa nessuno dei 4 requisiti
e per produrre le 200 tonnellate di shoppersi utilizzano circa 430.000 tonnellate dipetrolio, pari al consumo di 160.000 autoche percorrono 30.000 km. L’Italia inoltreha un record negativo: consumiamo circa300 shopper a testa, per un totale di 20miliardi all’anno, cioè un quarto del con-sumo europeo. Un problema già sottolinea-to da tempo dalle Associazioni ambientali-ste, come Legambiente con la petizioneStop ai sacchetti di plastica o l’iniziativaPorta la Sporta (www.portalasporta.it)dell’Associazione Comuni Virtuosi chepromuove il progressivo azzeramento ditutti gli imballaggi inutili o evitabili.
Nel 2009 Auchan e Wwf hanno promosso
l’uso di queste borse in sostituzione degli shopper di plastica.
I sacchetti in Mater Bi sono biodegradabili ma, perstessa ammissione dei produttori, un po’ fragili.
Usare 2 sacchetti di Mater Bi per ottenere le stesseprestazioni di un sacchetto normale non è una prati-
ca molto ecologica.
essenziali: riutilizzabile, recuperabile pervia energetica, riciclabile e biodegradabile.Lo shopper di plastica soddisfa i primi 3requisiti. Lo sottolinea senza mezzi terminiin un comunicato del 6 gennaio AlexandreDangis, direttore generale di EuPC(European Plastics Convertes - www.pla-sticsconverters.eu), l’Associazione euro-pea con sede a Bruxelles che tutela i tra-sformatori di materie plastiche: “Questalegge dimostra che il Governo italiano è inviolazione della normativa UE. È una visio-ne miope che non tiene conto dell'esisten-za della legislazione UE e del fatto che i tra-dizionali imballaggi in plastica sono ricicla-bili e riutilizzabili. Abbiamo già presentatouna denuncia contro questo divieto allaCommissione Europea e faremo ogni sfor-zo per contestare questa legge da un puntodi vista giuridico”.Ciò significa che con ogni probabilità entropoche settimane, dopo l’inchiesta prelimi-nare, Bruxelles avvierà una procedura d’in-
frazione e il divieto verrà cancellato. Comed’altronde è già successo alla Francia,quando nel 2007 notificò un provvedimen-to simile da attuare entro il 2010, rapida-mente ritirata dopo le Obiezioni dellaCommissione.
PROMUOVERE STILI DI VITA VIRTUOSIA prescindere dalle implicazioni legislative,l’obiettivo comune dovrebbe essere la limi-tazione - se non l’abolizione - dell’uso deglishopper in plastica non biodegrabili e lapromozione dell’uso di sacchetti o car-relli riutilizzabili, come avviene in granparte d’Europa. Non si tratta di fareuna battaglia alla plastica ma alla cul-tura dell’usa e getta.I produttori di shopper potrebbero raziona-lizzare le dimensioni eliminando i sacchet-ti micro e aumentare la percentuale di pla-stica riciclata nei sacchetti (dal 30%all’80%). E i consumatori, aiutati dalla distri-buzione, dovranno abituarsi a riutilizzaregli shopper o “accontentarsi” di quelli dicarta o i fragili sacchetti biodegradabili.D’altronde molte catene hanno già avviatopercorsi virtuosi. Per esempio nel 2009Auchan e Wwf hanno avviato la sostituzio-ne dei sacchetti di plastica con borse riuti-lizzabili e nella primavera del 2009 Coop hapromosso l’uso di materiali alternativi (oggiin Toscana il 60% degli scontrini non contie-ne shopper). Nel nostro settore LeroyMerlin nel gennaio 2010 ha sostituito leborse di plastica con le Eco-Bag e mentreViridea ha puntato sui sacchetti biodegra-dabili in amido di patata e sulle borse in pla-stica riciclata oxodegradabili.
LE ALTERNATIVEAmmesso e non concesso che il divietoabbia vita lunga, le alternative agli shopperdi plastica sono essenzialmente quattro:
1. le borse biodegradabi-li in Mater-Bi. Per orasono po’ troppo fragili,costano molto di più e laproduzione attuale non èsufficiente per sostituiregli shopper tradizionali.2. Le borse di plastica riu-tilizzabili. Solo la soluzio-ne ideale ma presuppon-gono un consumatore abi-tuato al riuso.3. Le borse di tessuto.Ancora meglio, ma hanno
il limite del punto precedente. E’ ilmomento giusto per promuovere vicinoalle casse l’acquisto di sacchetti riutiliz-zabili: in cotone, tessuto, plastica o altrimateriali.4. I sacchetti di carta e le scatole in car-tone. La carta è sufficientemente resi-stente (dipende dagli spessori e dalla pla-stificazione) ed è maggiormente perso-nalizzabile. I garden center utilizzano datempo le scatole di cartone per le piante.
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www.portalasporta.it
www.plasticsconverters.eu
www.unionplast.it
www.legambiente.it
www.federazionegommaplastica.it
Occorre limitare l’uso degli shopper in plastica non biodegrabili e promuoverel’uso di borse o carrelliriutilizzabili, come avviene in gran parte d’Europa.Non si tratta di fare una battaglia alla plastica ma alla cultura dell’usa e getta.
I sacchetti di carta consentono una maggiore creatività.
I sacchetti in cotone riutilizzabili sono la soluzionemigliore. Purtroppo i consumatori italiani non sonopiù abituati a fare compere con la “sporta”, comefacevano le nostre nonne.
La borsa in cotone con la scritta "I'm not a plastic bag"inventata dalla stilista londinese Anya Hindmarch è uncult per le donne ecochic inglesi.
di Paolo Montagnini
Il mercato cambia: quale futuro ci aspetta?
Secondo l’Osservatorio mensile diFindomestic sta tornando nel consu-matore italiano la fiducia nel futuro;
l’osservatorio cita testualmente: “La fiduciadegli italiani, a dicembre, segna un lieveaumento e si assesta sui valori dell'analo-go periodo del 2007, comunque inferiore aldato del 2008 e 2009. Tutti gli italiani, indi-pendentemente dal livello d'istruzione,sono moderatamente ottimisti”.A questa visione si contrappone quella piùallarmistica che formulano tre importantigiornali americani, The Economist,Financial Times e Wall Street Journal:“aumentano i timori, dopo i programmid’austerity europei, di una nuova recessio-ne, dopo quella scaturita dai mutui subpri-me”. Dunque come stanno le cose? In unarecente intervista rilasciata al Il Riformista,l’economista Alberto Bisin (docente diEconomia alla New York University)afferma che le paure sono fondate per-ché esiste un rischio reale di nuovarecessione. Bisin possiede un interes-sante osservatorio essendo fra gli idea-tori di noiseFromAmeriKa, affermatoblog collettivo di idee economiche ed è un
opinioni più che con delle congetture, ripor-tando i dati e i rapporti mensili che sta otte-nendo dagli amministratori delle sue deci-ne di società direttamente controllate opartecipate in maniera significativa. Questidati segnalano una ripresa dell’economia,non il rischio di una nuova recessione.Ricordo che Buffet è un imprenditore sta-tunitense, soprannominato l'oracolo diOmaha con un patrimonio stimato, nel2009, di 47 miliardi di dollari. Sicuramentequeste visioni, piuttosto discordanti fraloro, non forniscono un orientamento eneppure fotografano lo scenario. Poiché alpeggio non c’è fine, per finire, vorrei sempli-cemente segnalare, parlando di cicli eco-nomici e di congiuntura, un grafico che evi-denzia la teoria delle onde di Kondratiev,teoria che si deve all'economista russoNikolaj Kondratiev (1892-1938)Mi ha recentemente parlato dell’analisisulle Onde di Kondratiev, l’amico e collegaGianni Rizzi di Lexis Ricerche e dai suoistudi riscontra come ci sia attendibilità erispondenza fra teoria e accadimenti.Anche secondo le imprese coinvolte in pro-getti di ricerca.
Trade marketingopinioni
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Che cosa vuole il consumatore?Quali sono le priorità per un’azienda commerciale? Tante domande a cui dare una risposta nel tentativo di fronteggiare un momento difficile.
soggetto di cui fidarsi e che in sostanzaafferma che “i paesi europei sono staticostretti a politiche fiscali restrittive subitodopo gli stimoli dell’anno scorso. Moltitemono che questo induca l’economia auna frenata. Io temo soprattutto una riedi-zione in salsa europea delle restrizioni alcredito dovuta all’incertezza sui bilancidelle istituzioni bancarie”.E qui emerge la teoria della double diprecession che si verifica quando il prodottointerno lordo scivola indietro verso valorinegativi dopo un trimestre o due di cresci-ta positiva. Una recessione double dip siriferisce a una recessione seguita da unaripresa di breve durata, seguita da un'altrarecessione. Le cause di una recessionedouble dip possono variare, ma spessoincludono un rallentamento della domandadi beni e servizi a causa di licenziamenti etagli alla spesa derivanti dalla precedentefase di rallentamento. Ma ogni campanasuona a modo suo e, per completare que-sto breve viaggio, fra le opinioni sulla con-giuntura, vale la pena sentire cosa invecesostiene Warren Buffett, che si è recente-mente pronunciato attraverso motivate
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Secondo Wikipedia: “Le Onde diKondratiev rappresentano dei cicli regolaridel moderno mondo economico capitali-stico. Lunghi da 50 a 70 anni, i cicli consi-stono alternativamente di una faseascendente ed una discendente. Alla faseascendente corrispondono periodi di cre-scita veloce e specializzata, mentre allafase discendente periodi di depressione.Questo tipo di cicli economici è più evi-dente nei dati relativi alla produzioneinternazionale piuttosto che in quelli indi-viduabili nelle singoleeconomie nazionali eriguarda la produzio-ne più che i prezzi”.Quello che si eviden-zia, analizzando lecurve, è che riporta-no il fenomeno delladouble dip reces-sion, quindi dopouna breve ripresa èplausibile aspettarsiuna nuova recessio-ne. Ho provato a pro-porre il suono di campane diverse e nonso chi avrà ragione, ma dovendo foca-lizzare un’azione, come imprenditore,ragionerei partendo da un orientamentoprudente, come se ci dovesse essereuna situazione di non ripresa, se nonproprio recessiva, da affrontare conprudenza e facendo attenzione agliandamenti del mercato.
COME FRONTEGGIARELA CRISIChe cosa deve avere in dote un’impresache deve operare in un contesto economi-
co difficile e con quale mentalità? • Mentalità: incomincerei da qui, perprima cosa sgomberare la mente daesperienze adatte a un mondo vecchioe passato. Nuove tendenze relative alverde, sono ampiamente dichiarate,valga per tutti quanto proposto alrecente salone dell’EIMA nell’area riser-vata al MIA (multifunzionalità in agricol-tura) il garden ha spazio per crescere efare ma deve stare sul pezzo e darsiuna corretta identità di mercato.
• Normative: per gio-care, da qui in avanti sideve stare alle regole.Certificazione energe-tica, certificazionesulla sicurezza, auto-rizzazioni amministra-tive. Anche il puntovendita deve mettersia norma. • Dumping ed etica:dumping è un termineinglese che definisceun concetto economi-
co che si verifica quando la vendita di unbene o di un servizio su di un mercatoavviene a un prezzo più basso di quello divendita oppure addirittura a quello di pro-duzione. Oggi dumping è anche quandoun’azienda gode di vantaggi di costo chepermettono di avere prezzi di cessione piùcompetitivi (chi non paga l’ICI, sebbenedovuta, può girare l’importo come scontoai clienti). Se i vantaggi di costo sono illegit-timi si evidenzia concorrenza sleale e dum-ping, appunto. Ci sono segnali che orienta-no il legislatore a rivedere la situazione delgarden perché crea turbativa. Per esempio
quando un’azienda agricola è di fatto com-merciale oppure quando si inquadrano idipendenti come agricoli senza averne irequisiti. Sono anche i canali concorrentimolto attenti a questi aspetti e le primedenunce sono già arrivate.• Fiscalità: in alcune regioni pare chel’agenzia delle entrate abbia evidenziatocome area critica proprio quella del verde.Obiettivo del “fisco” scontato: focalizzare icontrolli per recuperare gettito. In relazionealla superficie ed alla disponibilità di merce(stock di magazzino) e ad altri parametri,dovranno corrispondere un certo fatturato,una data produttività per mq e per addetto.Poiché il fisco ritiene che tutti gli imprendi-tori siano bravissimi è probabile che ci siaun marcato disallineamento fra quello chesi aspetta l’agenzia delle entrate o la finan-za e quanto dichiarato. Quindi si pagheran-no gli adeguamenti: tasse, IVA come da fat-turato potenziale stimato dall’esattore a cuisi aggiungono le sanzioni. • Imparare a tirare la cinghia: quando lecose si mettono male due sono gli impera-tivi: non comprare più niente, ridurre lapubblicità ed il personale. Se non si compracon cosa si produce il fatturato richiesto?Sono d’accordo sul fatto che si siano butta-ti soldi in campagne di comunicazione mal-fatte ed inutili ma rendersi invisibili è unaltro errore. Possibile evitare sprechi sul personale edevitare che gli straordinari diventino unbenefit improduttivo ma non bisogna a faredi tutta l’erba un fascio e va premiato chelavora bene e da valore all’offerta. Ogniimprenditore deve comprendere le originidel proprio modello di business, che cosavende e che cosa fattura. Evitare, inoltre, ledannose emulazioni fatte in passato e unaltro aspetto importante. Copiare male osolo quello che si vede è uno sbaglio. Sideve agire in base alla propria situazione eal proprio territorio adattando e trasfor-mando delle idee. Copiare non basta. Sebbene la sfera di cristallo non dia segna-li coerenti, si evidenza come la maggiorparte delle istanze siano esogene al puntovendita e, comunque vada, sono da affron-tare. Il controllo economico finanziario euna nuova mentalità che dia diverse lineeguida di crescita sono i fattori principali chesono in mano all’imprenditore. Il resto èrichiesto dal mercato ed è una forca caudi-na sotto cui si dovrà passare indipendente-mente dalla congiuntura.
L’onda di Kondratiev
Copiare male o copiaresolo quello che si vede è uno sbaglio. Si deveagire in base alla propriasituazione e al proprioterritorio, adattando e trasformando le idee.Copiare non basta.
a cura della redazione
Sono 23 milioni i consumatori italiani “evoluti”
L’avvento delle nuove tecnologie(smartphone, Ipad, ecc.) associatoall’evoluzione degli impieghi di inter-
net (dall’era della consultazione all’eradella partecipazione, con lo sviluppo deisocial network e dei blog) stanno rivoluzio-nando la comunicazione. Forse non ci avete fatto caso, ma il 2010appena passato ha segnato molte tappeimportanti: la 3D di Avatar che ha cambia-to il modo di guardare i film, il lanciodell’Ipad di Steve Jobs a febbraio, a marzola market share di Facebook ha raggiuntoquella di Google, senza dimenticare ilfenomeno WikiLeaks di Julian Assange oil lancio della Kinect della Xbox che per-mette di giocare senza joystick.Un mondo che cambia e che l’OsservatorioMulticanalità si propone di “fotografare” eanalizzare ogni anno. Promosso daNielsen, Nielsen Online, Connexia, e laSchool of Management del Politecnico diMilano, l’Osservatorio Multicanalità dal2007 studia il ruolo della comunicazionemulticanale nel processo di acquistodegli italiani. Uno studio condotto sulpanel Nielsen Homescan che comprende3.000 famiglie per un totale di 7.000 indi-vidui con età superiore ai 14 anni.
le nuove tecnologie e con i nuovi media.Ma chi sono i “consumatori multicanale”?Sono persone che vivono il processo diacquisto e la relazione con la marca attra-verso più punti di contatto e con un mag-gior coinvolgimento nel processo e nelledecisioni di acquisto. In particolarel’Osservatorio ha individuato 5 categoriedi consumatori: gli Esclusi (pari al 14%della popolazione, in calo nel 2010), gliIndifferenti (20%), i Tradizionali Coinvolti(22%) e 2 categorie di consumatori multi-
Trade marketingconsumatore
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L’Osservatorio Multicanalitàtorna a fotografare l’approcciodei consumatori italiani ai nuovi media: nel 2010 sono2,6 milioni in più i “consumatori multicanale”.
L’OSSERVATORIO MULTICANALITÀ2010Nello scorso dicembre è stata presentatal’analisi 2010, che ha rilevato un ulterioreaumento dei “consumatori multicanale”di circa 2,6 milioni, portando il totale a 23milioni, cioè il 44% della popolazione. Una crescita a ritmo serrato che confer-ma i trend registrati la scorsa edizione eche è la conseguenza di diversi fattori, trai quali l'aumento dell'accessibilità allarete e il maggior grado di confidenza con
Navigatori attivi del giorno medio 12 milioni
Tempo speso per persona nel giorno medio 1 ora e 26 min
2010 VS 2009 utenti+11%
Fonte: Osservatiorio Multicanalità
Fonte: Osservatiorio Multicanalità
LA MAPPA DELLA MULTICANALITÀ:le dinamiche dei cluster
INTERNET: QUANTI SIAMO?
canale, gli Open Minded (25%) e iReloaded (19%).Secondo i risultati 2010, quasi un italianosu due ha uno stile di consumo e un mododi relazionarsi con le aziende basato sullamulticanalità. Che non è un esclusivitàdelle nuove generazioni: nel 2010 quasi700.000 persone over 54 sono diventatemulticanale. Gli accessi web da smartpho-ne sono in crescita del 31%. La Digital repu-tation, cioè il passaparola online, è rilevan-te quanto il sito istituzionale.La ricerca 2010 ha focalizzato l'attenzionesulla crescita dei cluster Reloaded e OpenMinded verificando nel contempo in chemisura i modelli di business delle aziendesi sono adattati alle esigenze del nuovotarget. Inoltre, a quattro anni dalla primaedizione, nuovi temi sono passati sotto lalente dell'Osservatorio Multicanalità:digital reputation, social network e devicemobile nei processi d'acquisto.L’Osservatorio Multicanalità 2010è disponibile online all’indirizzowww.multicanalita.it.
Fonte: Osservatiorio Multicanalità
Fonte: Osservatiorio Multicanalità
L’ITALIA È TRA I PRIMI PAESI PERPENETRAZIONE DEI SOCIAL MEDIA
COME È’ CAMBIATO IL PROFILO DEI NAVIGATORI IN QUESTI ANNI
di Valentina Bonadeo
Ci troviamo ad affrontare un periododi evidente difficoltà. Ogni giornosentiamo parlare di crisi economi-
ca e purtroppo la tocchiamo con mano.Ricordiamoci, però, che i periodi di diffi-coltà ciclicamente arrivano e dobbiamoimparare ad affrontarli nel modo giusto. O meglio, dobbiamo affrontare il periododi difficoltà con fiducia, cercando di avereun atteggiamento positivo.
negativa; anzi, è la definizione di unostato di cambiamento neutrale e utiliz-zabile nelle forme positiva e negativa.
IL BICCHIERE MEZZO PIENOA questo punto riflettiamo sui concettisopraesposti e vediamo come ricavareoccasioni e atteggiamenti positivi dalperiodo non facile in cui ci troviamo. Nonesistono soluzioni pratiche e sempliciper migliorare, occorre piuttosto opera-re con positività e utilizzare le propriecompetenze per sviluppare una grandeflessibilità. Chi gestisce un punto ven-dita si trova a constatare che i consu-matori così come gli atteggiamenti diconsumo sono cambiati.Ci si trova naturalmente sorpresi eimpreparati.
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Un bicchieremezzo pieno per sfidare la crisi
L’inizio di un nuovo annostimola l’entusiasmo e i buoni propositi. Analizziamo quello che è lo stato dei fatti, per poter dareindicazioni che incoragginoun approccio più positivo.
COSA SIGNIFICA CRISI?È interessante come una parola puòavere differenti significati. Se cerchiamonel dizionario la parola “crisi” possiamotrovare questa definizione: “stato transi-torio di particolare difficoltà e turbamen-to, nella vita di un uomo o di una società”.Se cerchiamo invece l’etimologia delmedesimo termine e quindi l’origine dellaparola, il risultato è sorprendentementedifferente. Infatti il dizionario etimologicosostiene che la parola crisi derivi dalgreco krisis, sostantivo del verbo krinoche significa separo, decido. Secondol’etimologia è “il momento che separa unamaniera di essere o una serie di fenome-ni da altra differente”.Da quello che si legge, quest’ultima defi-nizione perde totalmente l’accezione
Dobbiamo capire che al sopraggiungeredi nuovi atteggiamenti devono corri-spondere strategie e gestioni nuove ingrado di assecondare l’andamento delmercato. L’immobilità non porta risulta-ti positivi, tutt’altro.
CAMBIARE, SVILUPPARE,RICOSTRUIREL’etimologia della parola crisi ci ha dato,nella sua definizione, la possibilità diragionare su due parole: separo e decido.Prendiamo spunto da queste parole evediamo come poterle usare per analiz-zare la condizione attuale. Sicuramentenon è un periodo facile. Sicuramente dob-biamo fare qualcosa. Allora proviamo aseparare e decidere, ossia ad analizzarecriticamente la nostra situazione perso-nale e separiamo tutte quelle che sono levariabili indipendenti da noi da quelleinvece su cui possiamo lavorare.Partiamo dall’analisi di quello chesiamo, cerchiamo i nostri punti di forza,gli elementi da migliorare, le competen-ze da sviluppare e il valore che necessa-riamente dobbiamo far trasparire almercato. Quando ci troviamo in unasituazione di criticità dobbiamo capireche non è detto che si debba ricostrui-re tutto. Se valutiamo obiettivamente lasituazione scopriremo che non per tuttoè necessario un colpo di spugna, non ènecessario ripartire da zero, piuttosto cisaranno elementi da cambiare, altri dasviluppare e altri ancora da ricostruire. Inpoche parole dobbiamo separare le varia-bili buone su cui lavorare o sviluppare daquelle inefficienti da eliminare e deciderechiaramente la strategia da adottare perdiventare più efficienti e produttivi.Poniamoci delle domande:
- sono posizionato correttamente sulmercato?- soddisfo le richieste e le esigenzedel mio target di riferimento?- quali sono le opportunità che il setto-re mi offre e che non ho ancora valu-tato?- ho messo in atto le strategie corretteper differenziarmi sul mercato?- ho adottato una strategia di comuni-cazione che renda intuitiva ai consu-matori la qualità dei miei prodotti eservizi?
Ognuno di noi in prima persona si deveassumere le responsabilità del cambia-
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mento. Rimanere inermi di fronte aimutamenti del mercato ci porterà adaumentare le problematiche ed è perquesto motivo che è necessario lavoraregiorno per giorno sulla costruzione di unnuovo modo di essere.
SETTORI IN CRESCITAA fronte di un abbassamento di venditedi prodotti commerciali riferiti a un tar-get di consumo ampio, tutta la fascia chepotremmo definire alta è in crescita. Ilperiodo di crisi e la paura per un futuroincerto fa sì che si crei una riduzione deiconsumi e che il mercato vada a soffrireper un’incertezza dilagante. Al contrario,tutti quei prodotti di alta gamma risento-no molto meno del calo, anzi, subisconoun innalzamento delle richieste e dellevendite. Come è possibile questo?Potremmo dire che il periodo di crisitocca la fascia di consumo più “debo-le”, o piuttosto che, nel momento in cuiregna l’incertezza verso il futuro, ci siaggrappa a quelli che sono i prodotti diqualità. In sostanza, si scatena il deside-rio di recuperare sicurezza e si vuoleinvestire il proprio denaro in prodotti lacui qualità è buona, in prodotti cheabbiano un “valore”. Per un garden center questo dovrebbeessere un dato positivo. Se è vero che lacrisi ci ha colpiti, è vero pure che abbia-mo nel dna delle competenze e delle
capacità tipiche degli specialisti. Ungarden center dovrebbe essere un luogodove i consumatori trovano qualità, com-petenza e specialità. Purtroppo nonsempre è così, a causa della spasmodicaricerca della competitività legata al prez-zo che ci ha reso fragili di fronte ai nuoviconcorrenti della grande distribuzione eche ha creato confusione e indecisioneai consumatori che non hanno la perce-zione della differenza di offerta.
COMPETENZA, CONSULENZA,QUALITÀQuello che dovremmo fare è lavorareveramente sulle competenze, piuttostoche cercare di ridurre indifferentementei costi. Ottimizzare le risorse è corretto,ma ridurre il servizio, l’assistenza e laconsulenza, non credo che possa porta-re risultati positivi. Aumentare l’efficienza è corretto, anzi èauspicabile, ma l’obiettivo principale ècomunicare e rendere evidenti il valoredell’offerta, il valore della competenza,il valore dell’esperienza, la qualità deiprodotti e dei servizi. È l’unico strumen-to che abbiamo per differenziarci da chibasa la competitività sulla componenteprezzo. Abbiamo già capito che non è lastrada corretta e proficua per chi lavorasulla specialità e non è la strada peruscire da questo momento di difficoltàe crisi diffusa.
La crisi secondo Einstein
Einstein disse a proposito della crisi:“Non pretendiamo che le cose cambino se conti-nuiamo a farle allo stesso modo. La crisi è la migliorcosa che possa accadere a persone e interi paesiperchè è proprio la crisi a portare il progresso.La creatività nasce dall'ansia, come il giorno nascedalla notte oscura. È nella crisi che nascono l'inven-tiva, le scoperte e le grandi strategie.Chi supera la crisi supera se stesso senza esseresuperato. Chi attribuisce le sue sconfitte alla crisi,violenta il proprio talento e rispetta più i problemiche le soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza.Lo sbaglio delle persone è la pigrizia nel trovare soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide,senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. È nella crisiche ognuno di noi affiora, perchè senza crisi qualsiasi vento è una carezza.Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo.Invece di questo, lavoriamo duro! L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla...”
di Paolo Montagnini
Il modello francese
Se penso alla situazione francese dicirca 15 e persino 20 anni fa, con rife-rimento al solo garden center, inteso
sia come punto vendita di elezione per lavendita di verde e giardinaggio ma anchecome canale vero e proprio, ricordo la pre-senza di diverse insegne, ciascuna con unsuo preciso posizionamento. Jardilandoperava già con l’insegna nota e con unaproposta per l’affiliazione a gruppo d’acqui-sto denominata Tripode. Truffaut Jardin,azienda nata nel lontano 1824, che oggi hacirca 55 punti vendita, operava già con unastruttura organizzata e Botanic, nota peressere presenta anche in Italia, è nata pro-prio nel 1995, da una costola di Jardiland eoggi ha quasi 60 Jardineries distribuiteper tutta la Francia. Esistono poi altre inse-gne come, per esempio, Baobab o Vive le
Kiriel, France rurale, Espace Emeraude.La Francia è di fatto, sotto il profilo distribu-tivo un altro mondo, la distribuzione a libe-ro servizio è nata lì e pare ovvio che ci siauna mentalità orientata alla modernitàdistributiva e iI verde ha seguito le orme diqualsiasi altra forma distributiva. In Italiale cose sono andate diversamente e ildiscorso, secondo alcuni, è trito e ritrito enon ha sbocchi, secondo altri va bene così,l’Italia è diversa! Proverò ad argomentarepiù tardi ma una domanda iniziale sorgespontanea: che cosa non è riuscito a noiitaliani? Sul fronte del garden la distanzacon il mercato francese è molto marcata, loè meno in altri settori. Analogo anche quel-lo che succede con il mercato tedesco dovela catena leader è Dehner che ha oltre 90punti vendita segmentati su tre formati
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Perché in Italia nascono cosìpochi nuovi garden?
Una domanda banale, che peròcentra il punto. A cui non è
così facile dare una risposta.
Jardin e persino un’insegna che si presen-ta come discount del verde “Garden Price”che opera con 5 punti vendita e che ha nelproprio pay off la dichiarazione relativa alproprio posizionamento: La Jardinerie àBas Prix. Fenomeno importante in Franciasono poi le LISA, Le Libre service agricole(Libero servizio agricolo o self service inagricoltura), una particolare forma di ven-dita al dettaglio orientata al giardinaggio ealla para agricoltura che si compone di unagrande rete nazionale di punti di vendita dimedie dimensioni, che costituiscono ilcanale semi-professionale del giardinaggioche si orienta, sotto il profilo merceologico,e in relazione alla localizzazione: sulla mac-chine agricole e da giardino, sui prodotti peranimali, per il suolo e sulle piscine. Le inse-gne principali sono: Gamm vert, Point vert,
Alcune insegne di garden center e catene francesi.
distributivi: garden center con fioreria ezoo, garden senza fioreria e solo zoo.L’Austria uguale. Ma allora cosa è successonel bel Paese? O meglio che cosa non èsuccesso? A oggi esiste una sola catenaitaliana di garden che opera in Italia:Viridea, l’altra è Botanic, di matrice france-se, esistono poi altre imprese con più di unpunto vendita che operano nel locale, tra-scurando altre bizzarre iniziative nonrestano che punti vendita indipendenti,qualcuno bello e importante, ma niente ache vedere con la maturità, con la capacitàdi fare sistema e massa critica che hannoaltri mercati. Perché siamo rimasti cosìindietro? Che cosa è mancato al garden?Leggermente diversa la situazione sulfronte del negozio specializzato in giardi-naggio e piccola agricoltura. Finalmenteuna buona iniziativa di affiliazione com-merciale in franchising che opera coninsegna TuttoGiardino. Nata dalla jointventure fra il Consorzio Agrario di Bolzanoe la tedesca Baywa, conta già più di 65punti vendita attivi e le domande di adesio-ne sono elevate. Che cosa significa tutto
questo? Che un buon progetto fatto concompetenza funziona? Anche in un paesediverso? Per comprendere meglio l’asso-ciazionismo per prima cosa va fatta unadistinzione fra il modello della distribu-zione organizzata e la grande distribu-zione. Il primo caso parte da un progettoche mette insieme, sotto un’unica inse-gna, aziende diverse che operano comeuna logica condivisa di immagine, formatodistributivo, posizionamento e che condi-vidono risorse comuni per ottenere massacritica su acquisti e comunicazione e fortieconomie di scala di carattere organizzati-vo e gestionale: gruppi d’acquisto e fran-chising operano in questo modo. Laseconda proposta nasce invece, con imedesimi obiettivi, quando un imprendito-re persegue un proprio progetto realizzan-do una catena di negozi in proprietà.L’esempio eccellente italiano, nel food, èEsselunga. Davvero nel giardinaggio italia-no non c’è spazio per una o più Esselungaorientate al verde specializzato? Per pro-vare a dare una risposta dobbiamo primatornare alla domanda iniziale cercando di
mettere ordine fra i fattori che hanno pro-dotto uno status di arretratezza e che pon-gono il canale specializzato in una posizio-ne di debolezza nei confronti dei canaligeneralisti e multi specialisti. Fermo restando l’individualismo spinto del-l’imprenditore italiano e trascurando il notoaneddoto che definisce le migliori societàitaliane quelle costituite da un numerodispari di persone inferiore a tre; il proble-ma da cosa di dipende? Da una scarsa atti-tudine? Poche competenze? Mancanza difiducia nel prossimo? Incapacità di delega?Totale assenza di un quadro economico egiuridico orientato allo sviluppo? Oppure,più semplicemente, perché non sono emer-si in maniera evidente i vantaggi derivantidal fare massa critica e dall’ottenere econo-mie di scala? La rinuncia del cognome sul-l’insegna quanto ha influito? È stato forseil potere delle corporazioni che ha impedi-to che un qualsiasi processo di ristruttura-zione andasse in porto o addirittura venis-se avviato? Affinché nasca una svoltaverso uno sviluppo in stile europeo checosa manca?
Una premessa: il cambiamento avvienequasi sempre in maniera coatta, quandonon c’è alternativa, quando le condizionidiventano insostenibili e si genera unasituazione per cui qualsiasi altra strada èmeglio dell’attuale. L’insoddisfazioneeconomica, nel caso di un’impresa,diventa la benzina che alimenta il motoredella ricerca di una nuova via per lo svi-luppo, ma si tratta dell’effetto, mentre varicercata la causa. Cambiare presi dal-l’emergenza e dall’urgenza e in assenzadi una visione strategica non porta lonta-no. Prendendo in esame i fattori citati, alfine di capire che cosa non abbia funzio-nato appare evidente che si tratti di unmix, sicuramente manca l’attitudine e lecompetenze sono carenti perché sino aoggi poco necessarie. Sono mancate leleggi ma anche in presenza di queste
ultime si sarebbe continuato allo stessomodo. Perché? In cima alla lista dei fatto-ri che hanno generato la mancata cresci-ta metterei l’inappetenza. Ossia la panciapiena, lo status di redditività che il setto-re ha sino a oggi garantito. Investimentitutto sommato non ingenti, margini ele-vati, imposizione fiscale bassa se nonassente, trend di crescita bassi e spesaprocapite sotto media, in confrontoall’Europa, ma indubbiamente più chesoddisfacenti all’interno del mercato. Inquesto contesto perché pensare a faresistema, ad aprire altri punti vendita ecercare fastidi andando verso una com-plessità aziendale difficile da sostenere.Inutile cercare economie di scala in unmercato dalla competitività controllata ecalmierata in assenza, per altro, di unacompetizione fra canali diversi.
Ma il buio arriva all’improvviso sul paesedi balocchi e la redditività cala veloce-mente, il mercato non cresce e i volumistentano. Il “fisco” batte cassa. Gli altricanali si affacciano al verde con insisten-za e sottraggono quote di mercato. Le autorizzazioni amministrative costa-no. Servono economie maggiori, che i for-nitori non riescono più a garantire nelleattuali condizioni di mercato. L’associazionismo è una via quasi obbliga-ta è perseguibile facilmente così come lacatena in priorità che è però uno sboccoalla portata di pochi. Ora servono davveroattitudini, competenza e professionalità.La partita si inizia a giocare adesso. Serve una strategia, serve una intelligen-za superiore e collegiale, che mi augurotrovi spazio in PromoGiardinaggio, e chedia le linee guida da perseguire.
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Il mercato francese del giardinaggio
Il mondo del giardinaggio hobbistico in Francia. I grandi numeri:l’89% delle case dispone di uno spazio per il giardinaggio.In relazione alla localizzazione il dato medio sulle abitazioni e giardino è il seguente:• il 61% ha un giardino• il 43% hanno una terrazza• il 30% sono dotate di balcone;• il 49% ha un davanzale fiorito.Il 77% dei giardini hanno un prato e il 38% presentano un angolodedicato all’orto.Il valore complessivo è pari ad euro 7.256.000.000 esclusa IVA sulla vendita. Dati 2009.L’evoluzione rispetto al 2008 è del +2,5% in euro correnti e del5,6% in euro di correnti calcolati sulla media degli ultimi 5 anni.
Il mercato francese: quota per canale distributivo
Fonte: Promojardin
Fonte: Promojardin
a cura di
I segreti del visualmerchandising
La parte emozionale dello shoppingoggi è la vera dimensione strategi-ca di ogni punto vendita: sempre
più spesso, l’acquisto di un prodottodiventa per il consumatore finale unavera e propria esperienza emozionale. Ogni prodotto esposto e le ambientazionicreate all’interno di uno spazio commer-ciale devono indurre degli stimoli alcliente finale per attirarne maggiormentel’attenzione e aumentare quindi i volumidi vendita. Compito del visual merchan-diser è quello di ottimizzare tutte le pos-sibilità offerte dalla vendita visiva inqualsiasi spazio commerciale, grande opiccolo che sia. Valorizzare al meglio ilprodotto, il reparto, il punto vendita insintonia con le scelte del format (o stra-tegie commerciali). Una corretta sistemazione della mercepermetterà al cliente finale di capire sepuò o no soddisfare il suo bisogno d'ac-quisto e sarà libero di destreggiarsi nellospesso caotico mondo dei prodotti, tro-vando da solo ciò che cerca.
Trade marketingvisual merchandising
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Grazie alla nuovacollaborazione conDettagli, GreenLinepresenta una serie di consigli utili permigliorare le potenzialità del vostro negozio.
L’allestimento natalizio è statoambientato all’ingresso del puntovendita proprio per sottolinearel’importanza dell’evento.
L’attenzione per i dettagli si ritrova anche nei prodotti selezionati per questo angolo del punto venditache ricreano una cucina dal sapore country.
Rendere autosufficiente il cliente, tramite la facilità di letturadello spazio visivo, significa anche ridurre il personale divendita e quindi le spese, oltre a fare cosa gradita al clientestesso, il quale spesso ama scegliere in completa autonomia. L’immagine e la comunicazione all’interno di uno spaziocommerciale sono un altro punto fondamentale che spes-so è sottovalutato. Un punto vendita che vuole differenziarsi dai propri compe-titor deve prima di tutto avere una propria identità, un pro-prio stile che lo distingua e lo renda riconoscibile dalla con-correnza, è importante curare ogni dettaglio, ogni partico-lare senza lasciare nulla al caso. La riconoscibilità di un’immagine, di un logo o la riconduci-bilità di un prodotto a uno specifico punto vendita consacrail successo di una strategia commerciale. In sintesi, svilup-pare un'ottica di visual merchandising significherà nonsolo l'utilizzo ottimale delle possibilità offerte dal vostronegozio ma anche un aumento della produttività in terminidi costi/benefici.
Dettagli offre una serie di servizi personalizzati a coloro chedecidono di rinnovare la propria immagine e di ampliare lagamma dei prodotti trattati integrando nel proprio punto venditauno spazio dedicato alla casa e all’arredo esterno.Dalla realizzazione e progettazione del logo e dell’immaginecoordinata al lay out alla selezione dei prodotti fino all’allesti-mento del punto vendita.Per informazioni: [email protected]
Vetrina allestita con complementi in ferro di stile country abbinati ad accessori tavola nelle tonalità del verde per fare assaporare l’arrivodella primavera.
a cura della redazione
Un esempio di garden center cherispecchia quelle caratteristichetipiche del centro commerciale
del verde è Intratuin Nuenen nella zonadi Eindhoven, realizzato da Thermoflor,con la collaborazione di BreddelsArchitecten. L’architettura consiste inun misto di tetti da serra, tetti piatti etetti curvi. Il garden center si sviluppasu una superficie di 8.600 mq e al suointerno ha un altro piano, di altri 2.000mq. Questo garden center è stato inau-gurato nel marzo 2010 e il tempo dicostruzione è stato di soli 6 mesi. Laparticolarità di questo garden center èla sua cappa centrale con una altezza dioltre 14 metri e il suo tetto curvo. La facciata frontale si contraddistingueper una doppia valenza: da un lato sem-bra essere una costruzione d’altritempi, dall’altro rappresenta un esem-pio di architettura di garden centermoderno, che si risolve in una combina-zione di vetro isolante Stopsol e rivesti-mento a strisce orizzontali (Resoplan).La decisione da parte del proprietarioJoep Ebben di realizzare un primopiano nel suo garden center è statasicuramente molto audace però si adat-ta correttamente al concetto finale. Ilpercorso creato all’interno del punto
Strutturetrend
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Intratuin Nuenen:il centro commercialedel verde
Inaugurato nel marzo 2010, Intratuin Nuenen di Eindhoven
è un bell’esempio di centrocommerciale del verde.Un garden partito da un
progetto ambizioso: l’uso della tecnologia 3D.
vendita porta quasi automaticamente ilcliente verso la scala che sale al primopiano, dove la merceolo-gia si “adatta” a secondadella stagione: d’estatevengono esposti i mobilida giardino e alla finedell’autunno viene alle-stito il reparto del Natale. Intratuin Nuenen è unbell’esempio di gardenmoderno, nella struttu-ra e nella filosofia.
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L’INGEGNERIA IN 3DPer la realizzazione del punto vendita diEindhoven è stato utilizzata l’ingegne-ria 3D. Questo metodo innovativoaumenta l’efficienza e allo stessotempo riduce i costi di realizzazione. Si tratta, infatti, di una tecnologia chepermette di trasformare il disegnodirettamente in progetto, con enormivantaggi anche per quanto riguardal’esattezza delle misure.
Le caratteristicheSuperficie: Totale 8.600m2
Altezza grondaia: 5,00m, 9,20 m e 11m
Copertura tetto: S5P Polycarbonato
Rivestimento facciata: Legno (Resoplan), Panelli Sandwich e Vetro isolante Stopsol
Particolarità: Un misto di tetti di forma piatti, curvi e sella.Primo piano di 2.000 mq
Il garden center Floridea - Floricoltura Piacenzarappresenta un esempio ben riuscito di gardencompleto e moderno, grazie ai recenti lavori di
ristrutturazione degli interni e grazie, soprattutto,all’esperienza della famiglia Piacenza, attiva nella flori-coltura con serre di produzione e vendita e con un nego-zio di fiori fin dal 1952.Il garden Floridea esalta la decorazione in tutti i suoiaspetti: dagli addobbi floreali, all’area decor, passandoattraverso complementi d’arredo e verde vivo.
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analisi
A Verona, un garden center che deriva dalla tradizione familiaredel promotore. Siamo andati a visitarlo.
Retail Garden
L’INGRESSO
Visitaa FlorideaVerona
fotografie di
Manuela Leonardi
I DATI GENERALI DEL GARDEN
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> Promotore
> Mission
> Tipologia> Formato > Pay off> Superficie complessiva area> Superficie di vendita e struttura> Tipologia della struttura> Uffici> Magazzino garden> Locali tecnici > Parcheggio interno> Numero dipendenti garden > Numero casse> Barriera casse> Aree merceologiche presidiate
> Servizi principali
> Obiettivi e medio termine
Piacenza Maurizio . Il garden apre nel marzo 2000 ma la famiglia Piacenza è attiva nella floricol-tura con serre di produzione e vendita e con un negozio di fiori fin dal 1952.Il garden center come luogo ideale dove comperare piante e articoli complementari e dovetrovare professionalità e servizio.�Floricoltura �Garden center �Top garden�di prossimità �orientato alla fedeltà �di attrattivaqualità e cortesia hanno profonde radici 11.200 Mq2.500 Mq coperti, 3.500 vivaio e ombraiferro vetro e capannone100 Mq300 Mq 50 Mq70 posti auto134con gestionale e barcode �Serra calda, �fiore reciso, �serra fredda, �vivaio, �decor casa, �area tecnica, �motocoltura, �arredo gardino, �zoogarden, �fiori/piante artificiali, �bonsai �Consegne a domicilio, �credito al consumo, �addobbi floreali, �noleggio piante, �installazione impianti di irrigazione a domicilio, �toilettatura per cani e gattiportare al massimo la qualità e la professionalità nel servizio al cliente
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I PRIMI PASSI
LE AREE PROMO
� Colori, struttura, layout: la nuova esposizione è accattivantee molto curata. Accorgimentistudiati per rendere il garden unluogo moderno, anche dal puntodi vista dell’illuminazione.
� Grazie a totem verticali oappesi, le aree promo sonoben visibili e rispecchianol’immagine coordinataFloridea.Da notare, la promozionedella carta fedeltà.
� Poster “Stop ai prezzi”,una soluzione originale perevidenziare le offerte.
COMUNICAZIONE
� Dai colori alla grafica, l’imma-gine oordinata del punto venditarisulta moderna e perfettamentein linea con tutto il punto vendita.
� Le novità: ben visibili ecollocate in un punto dove ilpassaggio è agevole.
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SERRA CALDA
SERRA FREDDA
� Ampiezza degli spazi e dellavista.
� Interessante l’angolo dedicato all’orchidea, con tutti iprodotti complementari per la sua cura.
� Floridea segue i nuovi trend della coltivazionefai da te, con un’area dedicata alle piantine daorto.
� L’ordine regna anche nell’area esterna: unavasta esposizione di piante strutturata in corridoifacilmente accessibili.
DISPLAY PRODOTTI
� Reparti ordinati, puliti e ampi. Ilconsumatore è agevolato nellascelta del prodotto giusto. L’area decor è fornita di prodotti edi idee su come arredare la pro-pria casa.
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Retail Brico
Obi fa il bis a Modena con l’apertura (il 2 dicembre scorso) del secondo negozio, il decimo in EmiliaRomagna. La superficie espositiva è di 5.485 mq e il bacino d’utenza interessato è di oltre 480.000abitanti della zona, che possono disporre di 985 posti auto in parte esterni e in parte interrati e 10casse; 53 i dipendenti in servizio.Come negli altri punti vendita, è possibile usufruire di un ampio eprofondo assortimento (che comprende oltre 50.000 articoliper il bricolage, per la cura della casa e del giardino), un otti-mo rapporto qualità-prezzo, numerosi servizi, massima corte-sia e un’attenta preparazione del personale, adeguatamenteformato sia sui prodotti sia sui concetti di accoglienza, servi-zio e “problem solving”, al fine di fornire il miglior servizio alla
propria clientela. Per il consumatore è semplice trovare il reparto giusto, grazie al “sistema diorientamento” che si basa sull’associazione di ciascun settore merceologico a un colore.Numerosi sono i servizi offerti quali: pulizia delle canne fumarie di stufe, camini e boiler a legna, servizio tintometrico dipersonalizzazione delle tinte grazie al quale si può scegliere il RAL dalla scala cromatica. Inoltre, dedicato al mondo femminile, l’organizzazione di corsi e dimostrazioni di dècoupage e bijoux.
Leroy Merlin di Torrazza Coste (Pv)
Lo scorso 13 gennaio ha aperto a Torrazza Coste (Pv), sotto il nuovo marchio Leroy Merlin,quello che fu il primo storico negozio di bricolage in Italia, nato nel 1982 con il nome di BrikMarket, poi diventato Castorama. Questo rinnovamento è per Leroy Merlin sia un modo per
dare risalto al valore simbolico del negozio sia perestendere la propria presenza in Lombardia.Su una superficie di 4.500 mq coperti e 1.000 inesterno, sono proposte oltre 40.000 referenze, orga-nizzate in 14 reparti in cui sono operativi 75 collaboratori.Tra i settori che sono stati rafforzati, quelli della decorazione e delle piastrelle e sanitari, cosìda rispondere alle richieste da parte di chi vuole ristrutturare casa.
Bricocenter di Nembro (Bg)
Inaugurato il 2 dicembre il nuovo punto vendita Bricocenter a Nembro in provincia diBergamo, su una superficie di 1.400 mq che comprende i reparti: illuminazione, decorazio-ne, vernici, idraulica, arredo bagno,elettricità, utensileria, autoaccessorio,ferramenta, siste-mazione, casa, legno, giardino.Tra i servizi alla clientela il centro brico propone: taglio legno, taglio cornici, tintometro, tra-sporto domicilio, finanziamento, carico merci voluminose. Un parcheggio con 100 postiauto accoglie i clienti, che sono aiutati da sei addetti nella scelta degli acquisti e possonoutilizzare le tre casse a disposizione per effettuare i pagamenti.
nuove apertureLe nuove aperture
sono segnalate sul sito www.mondopratico.it
Obi di Modena
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Brico Io di Città di Castello (Pg)
È gestito dall’affiliato Gruppo Potenti l’ottavo punto vendita umbro di Brico Io,inaugurato il 2 dicembre scorso a Città di Castello (Pg).Su un’area di vendita di circa 1.500 mq sono esposti oltre 25.000 articoli per il faida te, organizzati in 15 reparti, comprendendo prodotti a marchio industriale deifornitori e quelli della private label Brico Io Selection nei settori vernici, lampadi-ne, concimi liquidi per piante, sigillanti e cornici e 13 elettroutensili a marchioesclusivo Brikstein.Entrando nel nuovo Brico Io, si incontra
un’ampia area promozionale, organizzata in due isole, per poi accedere alla corsia centra-le; su entrambi i lati è allestita l’esposizione dell’utensileria. Poi si prosegue con gli altrireparti. Presenti i servizi di taglio legno gratuito, taglio pvc, tovagliati e pizzi, tintometro,duplicazione chiavi, metri di carta, preventivi gratuiti, finanziamenti, rimborso in buonid’acquisto o cambio merce, carta fedeltà Bonus Card, accettazione assegni, carte di credi-to e bancomat, parcheggio gratuito e accesso disabili.Il nuovo centro è dotato di tre casse e occupa 10 addetti; disponibile un parcheggio privato con uncentinaio di posti auto.
Lo scorso 2 dicembre Brico Io ha inaugu-rato un nuovo centro brico a Comacchio(Fe), su una superficie di vendita di circa2.500 mq, raggiungendo così i nove puntivendita attivi in Emilia Romagna e, a livel-lo nazionale, le 118 unità delle quali 36 agestione diretta e 82 in affiliazione. Nellanuova sede di Comacchio è molto ampia e profonda l’offerta, che si basa su circa30.000 articoli per il fai da te, ripartiti su 14 reparti. Con pianta a forma quadrango-lare e i reparti organizzati in quattro blocchi espositivi, Brico Io presenta diverse
aree promozionali all’ingresso e in corsia centrale. Classici i servizi offerti alla clientela. Brico Io di Comacchio dispone di 3 casse eimpiega 20 addetti. Un parcheggio a raso con 350 posti auto accoglie i clienti.
Brico Io di Comacchio (Fe)
Brico Ma di Sant’Angelo Lodigiano (Lo) è entrato a far parte del Consorzio FDT Group dal1 gennaio. Attivo dal 2007, operante con insegna Puntolegno, il centro brico si estendesu 2.000 mq comprensivi di 400 mq di area esterna. I settori merceologici presenti sono
utensileria, ferramenta, elettricità, idraulica, edilizia,climatizzazione, riscaldamento, decorazione, vernici epitture, legno e falegnameria, giardinaggio.Tra i servizi offerti, oltre ai classici (da quello tintome-trico alla falegnameria e taglio legno), si propone laprogettazione gratuita garden, il sopralluogo tecnicoper installazione stufe a pellet e condizionatori.Sette gli addetti a disposizione della clientela e due lecasse operative.
Nuovo affiliato FDT Group
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Retail Brico
nuove aperture
La tripletta di Brico Ok
Brico Ok di Villa di Tirano (So)
Dal 9 dicembre è aperto il nuovo punto vendita diretto di Brico Ok in pro-vincia di Sondrio, precisamente a Villa di Tirano. È il secondo punto ven-dita in provincia di Sondrio, dopo Castione Andevenno, da poco ristruttu-rato e rimodernizzato. La superficie occupata è di 1.800 mq con circa 20.000 referenze e grandi promozioni hanno accompagnato iprimi 10 giorni di apertura. Sette sono gli addetti alle vendite e 2 le casse a disposizione. Il punto vendita è stato impostato con la
medesima struttura delle ultime aperture, lasciando un ampio spazio in ingresso per le promozioni, sem-pre nuove e importanti da Brico Ok.
Brico Ok di Siderno (Rc)
È stato inaugurato lo scorso 1 dicembre il nuovo punto vendita affiliato Brico Ok a Siderno (Rc) all'internodel centro commerciale I Portici di Corso Garibaldi. La superficie espositiva è di 1.000 mq, in cui è presen-te un assortimento di circa 17.000 referenze e tra i servizi offerti ci sono il taglio legno e la consegna adomicilio. Cinque gli addetti e due le casse a disposizio-ne. Il parcheggio offre 60 posti auto. Obiettivo di BricoOk, dopo l’inaugurazione del settimo punto vendita inCalabria è di raggiungere nel futuro i 10 centri.
Brico Ok di Pizzo Calabro (Vv)Ha aperto al pubblico il 1 dicembre il nuovo punto vendita Brico Ok a Pizzo Calabro(Vv), in collaborazione con C.I.B - Compagnia Italiana Bricolage, che ha già all'attivo3 punti vendita con insegna Brico Ok.Il negozio si estende su una superficie di 1.700 mq e offre un parcheggio di 150posti auto. Sono 20.000 le referenze in assortimento.
Il bis di Joho
Joho di Torricella Verzate
Aperto il 18 novembre scorso, il nuovo punto vendita della catena Joho si trova aTorricella Verzate (Pv). Ottavo punto vendita, occupa una superficie di 2.300 mqcirca, oltre un’area esterna che sarà inaugurata la prossima primavera. Dieci gliaddetti che vi lavorano e 2 le casse a disposizione. Rispetto alle altre sedi, in questocentro sono state inserite alcune novità, fra cui il nuovo reparto pet e l’illuminazione
a led in tutto il negozio, innovazione che sarà presto estesa anche agli altri punti vendita dell'insegna. Altra novità riguarda ilBancone Servizi: infatti alla vendita al metro di cavi e corde e alla duplicazione chiavi, si aggiunge il servizio di duplicazionetelecomandi. Gli altri reparti coprono le merceologie tecniche e della decorazione .
Joho di San Rocco al Porto (Lo)È stato inaugurato il 18 dicembre il nono negozio della catena Joho a S. Rocco al Porto (Lo), all’in-terno del Parco Commerciale S. Sisto. Dieci gli addetti impiegati in questo punto vendita, che siestende su una superficie di circa 1.500 mq; 2 casse per i pagamenti e circa 23.000 referenzesono a disposizione della clientela, che può scegliere tra prodotti delle grandi marche come anchereferenze no name. Molto ampio è il parcheggio privato posto davanti al negozio.All’interno del punto vendita ampio spazio è stato dedicato anche alla decorazione, che attrae inparticolare la clientela femminile. Già presente nella sede di Torricella Verzate è l’illuminazione ditutto il negozio con tubi a led e non a neon, in un’ottica di risparmio energetico.
di Enrico
Bassignana
La qualità: un fattore irrinunciabileLa qualità: un fattore irrinunciabileIl settore vasi cerca di risollevarsi, nonostante un 2010 contraddistinto da brutte condizioni climatiche. I nuovi must da tenere sott’occhio sono design ed ecosostenibilità. Diamo la parola alle aziende e ai garden center.
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vasiAnalisi
Ottimisti, ma con i piedi per terra. I produt-tori di vasi guardano all’anno che iniziasenza attendere impennate dal grafico
delle vendite. Ma allo stesso tempo fiutano ilvento, colgono segnali. Vanno tutti nella stessadirezione: nel periodo medio-breve ci sarannobuone notizie.
>>
Serra
lunga
UN 2010 DA DIMENTICAREL’anno che è appena terminato non ha portato l’auspicataripresa. Alla crisi economica perdurante s’è infatti sommatoun andamento meteorologico sfavorevole, con piogge in pri-mavera e autunno. Il risultato? “Per il secondo anno consecu-tivo possiamo parlare di un mercato non particolarmente bril-lante – afferma Silvia Rossi, responsabi-le marketing di Plastecnic –. È statocaratterizzato da acquisti di valore infe-riore ma più frequenti, che hanno richie-sto ai produttori uno sforzo in tema dilogistica”.Su un simile scenario il fattore “prezzo”,assume ovviamente un ruolo di primopiano: “Abbiamo notato da parte delladistribuzione tradizionale e organizzata,sia italiana sia internazionale, una pres-sante ricerca del ‘più economico’ – anno-tano dall’ufficio marketing di ICS – Ciò siè verificato quasi esclusivamente perdifendere i propri margini e per coprire lemancate vendite che si sono verificatedurante il 2010, non solo per il clima, eche si prevede slitteranno al 2011”.Peraltro non tutti i canali di vendita si
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vasiAnalisi
2005 2006 2007 2008 2009 var % 08/09 var.m.a. % 05/09Vasi in plastica iniezione 105,6 111 117 119 119 0 3,2%Vasi in plastica rotazionale 26,7 30 31 30,8 30 -2% 3,1%Vasi in terracotta 27,7 28 29 29,2 28 -4% 0,3%TOTALE 160 169 177 179 175 -2% 2,3%
IL MERCATO ITALIANO DEI VASI(in milioni di euro - sell in)
Fonte: elaborazioni di GreenLine su dati Databank
Stima sell out 2009: 305 milioni di euro
Edelman
Ics
Lechuza Nicoli
sono comportati allo stesso modo: “Notiamo come il settoredella distribuzione organizzata abbia avuto un andamento delsell out leggermente migliore rispetto ai garden – sottolineaGiuseppe Pezzin, direttore marketing Deroma -. Questo nonsi è tuttavia convertito in ordini alla produzione, per la pruden-za dei buyer”.
IL 2011? DA TENERE D’OCCHIOSe l’anno scorso non sarà di quelli da ricordare, che cosariserverà il 2011? Silvia Rossi di Plastecnic, è cauta. Maintroduce una parola-chiave: “Non crediamo che il 2011 saràl’anno della svolta. Piuttosto potrà arrivare un crescita gra-duale dei consumi con una diversa consapevolezza del mer-cato da parte del consumatore finale. Ecco perché i produtto-ri hanno un ruolo fondamentale nel fare informazione e nelportare avanti politiche che siano in linea con logiche legatealla ‘Brand reputation’: oltre che nello sviluppo economico, èimportante una partecipazione dell’impresa anche sul pianosociale”.Il 2011 chiederà dunque parecchio alle aziende: “Sarà neces-sario resistere ancora – prevede Maurizio Reversi, responsa-bile commerciale di Serralunga –. Nello stesso tempo, credia-mo che in quest’anno sia decisivo impostare strategie ade-guate alle esigenze del mercato e intensificare i rapporti dicollaborazione con i rivenditori fidelizzati.”Ma Giuseppe Pezzin di Deroma, mette sul tavolo una serie di
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LE QUOTE DELLA DISTRIBUZIONE(% mercato Italia 2009 per canale e tipo)
GDO
Altro
14
15 48
23
GDS
Gardencentere vivai
GDO
Altro
14
18 44
24
GDS
Gardencentere vivai
GDO
Altro
114
6520GDS
Gardencentere vivai
Fonte
: Gre
enLin
e
TERRACOTTA INIEZIONE ROTAZIONALE
Degrea
Bama
MyYour
elementi su cui riflette-re, e che autorizzanol’ottimismo: “Notiamouna maggiore attenzio-ne al ‘made in Italy’. Iconsumatori prestanomaggiore attenzione allaqualità del prodotto, glioperatori (soprattuttoquelli della GD) dannopeso all’ottimizzazionedegli stock e dei tempi diconsegna, senza perde-re di vista la dinamicadei tassi e del corso deinoli marittimi. Ci sembraquindi di assistere inembrione a un fenomenodi ritorno alla produzio-ne domestica”.
IL VASO? UN AMICO DELLA NATURACome si potrà rispondere alle richieste di un consumatoresempre più consapevole, e dunque attento da più punti divista al prodotto che porterà a casa? Due paiono essere almomento gli elementi cui prestare attenzione: il design el’ecosostenibilità.Che il design abbia un ruolo fondamentale non è scoperta dioggi. Ma è stato soprattutto grazie al design che i vasi hannopotuto trovare canali distributivi diversi da quelli tradizionali.L’ecosostenibilità dei materiali e dei processi produttivi èinvece un aspetto cui si sta iniziando a guardare più di recen-te. All’ultimo Gafa di Colonia, per esempio, non sono mancatele linee di vasi prodotti con materiali riciclati.“Nell’evoluzione dei vasi, il design è certamente un fattoredestinato a pesare anche in futuro – conferma MaurizioReversi, di Serralunga - L’impiego dei vasi ne valorizza sem-pre più un uso decorativo e quale complemento d’arredo,esterno ed interno. I vasi non sono più considerati solo conte-
Analisi
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vasi
31%
Nord ovest
27%
Nord est
25%
Centro
17%
Sude isole
Fonte: GreenLine
I CONSUMI NAZIONALI
(% mercato Italia 2008 per area)
I vasi Terra3 di Deroma
Telcom
Hp Group
5
10
15
20
25
30
nitori per piante, ma vengono valutati anche per le forme, i materiali e il colore, infunzione della loro integrazione in ambientazioni personalizzate”. Va da sé che inquesto caso non si parla di vasi di primo prezzo: “Il prezzo, nei periodi di crisi, è unacomponente importante per qualsiasi prodotto – riconosce Reversi - Ciò nonostan-te il consumatore è sensibile e attento alle differenti caratteristiche emozionali, qua-litative ed ecologiche dei prodotti, oltreché alla loro praticità d’uso”.Su quest’ultimo aspetto intervengono anche dal marketing di ICS: “Tutti sappia-mo che il risparmio va a discapito della qualità. Soprattutto durante questa fasedi ciclo economico all’insegna della difficoltà del reperimento delle materieprime e a prezzi più alti rispetto alle stime fatte per la stagione in corso. E alloraavanti con l’innovazione, la sperimentazione di nuove forme, colori e materieprime, la ricerca di mercati diversi dai rispettivi di riferimento per poter recupera-re volumi e margini. Partecipando a manifestazioni di settore, nazionali e inter-nazionali, e presidiando il mercato ci rendiamo conto che le imprese italianestanno facendo sforzi importanti, su tutti questi fronti, pur di rovesciare unasituazione difficile. Nel nostro caso, è rivelatore il caso della linea ‘Pandora’: è
15%
30%
27%
7% 7%
14%
gen-feb mar-apr mag-giu lug-ago set-ott nov-dic
Fonte
: Gre
enLin
e
I TEMPI DEL SELL OUT(% mercato Italia 2009 per periodo di vendita)
Elho
100 greenline
stata presenta la scorsa primavera e ci ha dato risulta-ti tanto incoraggianti che dalle 24 referenze di parten-za oggi siamo arrivati a 90, declinate in tondi, quadri erettangolari in sette varianti di colore”.Ancora in tema di design: il direttore commerciale diElbi , Simonetta Cucci, mette in guardia i progettisti
dai... “colpi di testa”. “Il merca-to dei vasi in generale ha sem-pre avuto una forte tendenzatradizionalista. Quindi preve-diamo che anche in futurorispetti questo trend: si conti-nueranno a richiedere soprat-tutto vasi con forme semplici eche richiamino la tradizione(nelle forme tradizionali dimedia e larga rotazione) e, inmaniera minore, verrannorichiesti i vasi alla ‘moda delmomento’ per rendere più sti-molante l’acquisto”.È un’osservazione, quest’ulti-ma, che trova concorde ancheGiuseppe Pezzin, di Deroma:
“Notiamo con piacere che, forse pereffetto delle mutate condizioni econo-
miche, si stia affievolendo la ricerca di oggetti didesign fini a se stessi e si stia invece imponendo unconcetto più ‘nordico’, collegato a una funzione realee tangibile. In parallelo c’è una riscoperta del colore intutte le sue gradazioni, che ravvivano gli scaffali e lenostre case”.Ma Pezzin vuole dire la sua anche sul secondo deglielementi cui s’è accennato in partenza: “Come in
“Penso che sia intramontabile. Specie quella artigianale, comela produzione toscana”. Però ci sono vasi in plastica rotaziona-le che, a colpo d’occhio, non si distinguono dalla terracotta: “Masono di plastica: imitazioni perfette, lo riconosco, ma non lastessa cosa – ribatte Gianna Barotti – La vera terracotta è piùbella, a mio avviso, oltre che migliore per ospitare le piante”.Si parla tanto di crisi economica. I clienti che entrano da voiguardano per prima cosa al cartellino del prezzo? “A secondadelle loro necessità. Se occorre un vaso andante, è anche logi-co cercare di risparmiare qualche euro. Ma se è un oggettoimportante, magari si divide la spesa in più tempi, ma si cercadi comperare qualcosa che duri. Ovvio che parlo dei privati”. Inche senso? “Diverso è il discorso degli esercizi pubblici chehanno bisogno di qualche fioriera per esterno. In questo casol’acquisto di un prodotto più abbordabile è giustificato, vista lapossibilità che venga asportato o danneggiato”.Che relazione c’è tra la stagionalità delle vendite (tra marzo egiugno più della metà, per la media italiana) e l’andamento cli-
La voce dei garden center“Vasi ecosostenibili? È un grande punto di domanda. Perchétutti parlano di biologico, ma poi in bicicletta non va nessuno”.Da Novara Gigio Fasoli, di Fasolipiante, guarda con cautelaalla tendenza del momento. Ma poi specifica: “Se è una novità,anche noi dobbiamo averla”.Perché i vostri clienti vanno a caccia di novità? “Non solo:dipende da quali sono le loro esigenze. Se devono sistemaredei gerani sul balcone va bene anche la classica cassettina,se invece c’è necessità di un oggetto che arredi occorreguardare in altre direzioni. Fermo restando che l’assortimen-to deve essere comunque ampio”.In tema di gamma, che spazio dare alla terracotta?“Ovviamente occorre averla, ma a mio avviso è in calo”.Perché? “Girala come vuoi, è sempre lei. Gli altri materiali, inve-ce, offrono una maggiore varietà”.Una lancia a favore della terracotta la spezza però GiannaBarotti, socia del Centro Verde di Santo Stefano Magra:
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matico? “Una relazione diretta, è scontato: una primavera molto piovosa rovi-na la vendita della stagione”.Le aziende produttrici stanno progettando vasi in prodotti riciclabili, per venireincontro alla sensibilità ambientale che sta maturando tra la gente. Lei checosa ne pensa? “Tra la mia clientela non mi pare di cogliere una grande atten-zione a questo aspetto, al momento – ammette Gianna Barotti –. Anche per-ché quando qualcuno acquista un bel vaso, non pensa di doversene liberare abreve. Una maggior coscienza ecologica la noto invece in altri settori: peresempio nel biologico, nei concimi, nei prodotti per la difesa delle piante”.
tutti i settori anche nel settore vaso ha fatto il suo ingresso, al vero con un certoritardo, la tendenza della ecosostenibilità. Come ogni tendenza, ha il pregio di rivita-lizzare il settore e portare una ventata di aria nuova, passata la quale si potrà valu-tare se lo spazio guadagnato inizialmente negli scaffali sarà mantenuto. In Deromapensiamo comunque che il vaso più ecocompatibile che si possa concepire e realiz-zare sia il sempreverde vaso in terracotta. Da oltre 55 anni la nostra azienda produ-ce vasi con argilla e acqua. Null’altro. La terracotta, oltre a essere materia pulita enaturale per eccellenza, ha la caratteristica di creare un involucro ideale per la pian-ta. Un nido che la idrata (grazie alla porosità del materiale) e la isola da sbalzi termi-ci violenti. Semplice e geniale al contempo come la natura sa essere”.Ma questo per voi è sufficiente? “Ciò comunque non basta per chi, produttore,abbia a cuore seriamente il tema ambientale. Il tema si può affrontare da piùpunti di vista. Per esempio dal punto di vista di prodotto, offrendo articoli chemirino alla sensibilità del cliente, oppure dal punto di vista produttivo. Noi lo fac-ciamo da entrambe le direzioni anche col materiale che abbiamo da poco lancia-to, il terra3, che è un’assoluta novità”.Che cos’è? “E’ un composto ottenuto dalle migliori resine mixate con terracotta -risponde Pezzin -. L’unione dei due componenti consente di ottenere il megliodelle caratteristiche dei due materiali: la leggerezza della resina, il ‘calore’ dellaterracotta. Il terra3 è riciclabile al 100% e riciclato al 20%. Come nota a margine,infine, segnalo che il terra3 è un tassello del nostro sforzo per giungere alla cer-tificazione ambientale ISO 14001. Sappiamo che tutti i grandi operatori delladistribuzione hanno, anche in Italia, iniziato un processo simile per migliorarel’efficienza della catena del valore, per rendere trasparente il loro ‘bilancioambientale’: non tarderà il momento in cui chiederanno ai loro fornitori di fare lostesso. Vogliamo arrivare puntuali all’appuntamento”.
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nel mercato degli attrezzi dobbiamo invece arrivare fino alleprime 8 aziende per comporre il 50%.Benché l’Italia sia un grande produttore ed esportatore diattrezzature per il giardino, il 58% dei prodotti acquistati nelnostro paese è di importazione. Una tendenza in costanteaumento, se si considera che nel 2000 l’import valeva il 50%del nostro mercato.
LA CRISI DEL MADE IN ITALYIn Italia operano 43 aziende produttrici, 18 specializzate nel-l’irrigazione e 25 nelle attrezzature, che danno lavoro a 490addetti. Nel 2004 erano 80 per 800 addetti. Un calo che inparte spiega l’aumento di importanza dei prodotti importatinel mercato italiano.Contrariamente all’import, che è aumentato del 3,6%, nel2009 la produzione made in Italy è calata dell’8,9%, attestan-dosi a 113 milioni di euro, condizionata dal calo dell’exportche si è fermato a 61,5 milioni di euro (-8,2% rispetto ai 67 del2008). L’irrigazione (-9,8%) è diminuita maggiormente rispet-to agli attrezzi (-7,1%).Le previsioni per il 2010/2011 sono però di cauto ottimismo esia produzione sia export dovrebbero crescere dall’1 al 3%.“Lo scenario – spiega la ricerca Databank - si caratterizzacomunque per una crescente competizione. La difesa dei mar-
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attrezzi e irrigazioneAnalisi
Databank: cauto ottimismo per gli attrezzi da giardino
Dopo il calo del 2,4% nel 2009, i consumi di attrezzi manuali e irrigazione sono ripresi nel 2010 e le aziende del settore puntano a un +3,2% nel 2011.Ecco in anteprima i primi risultati dell’11esimaedizione della ricerca di Databank.
Iconsumi italiani di attrezzature per il giardinaggio (irriga-zione e attrezzi manuali da taglio e coltivazione) sonocalati del 2,4% nel 2009 ma le previsioni di chiusura del
2010 sono positive (+2,4%) così come ci sono buone aspetta-tive per il 2011 (+3,2%): è quanto sostiene l’11esima edizionedella ricerca Attrezzature per Giardinaggio di Databank, pub-blicata nello scorso dicembre.Nel 2010 gli italiani hanno acquistato 126 milioni di euro diattrezzature, il 48% per irrigazione e il 52% per gli attrezzi. Ilmercato dell’irrigazione è più concentrato e le prime 4 impre-se sviluppano quasi il 50% del fatturato totale del comparto:
a cura della redazione
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gini si impone come aspetto di eleva-ta attenzione: le imprese hannomesso in atto azioni di razionalizza-ione dei costi interni ed esterni, attra-verso la riorganizzazione delle attivi-tà produttive, commerciali e di mar-keting. Si intensifica la competizionesul prezzo in tutte le fasce di prodot-to; le imprese appaiono orientate adifendere il proprio posizionamentosviluppando proposte dal rapportoprezzo/prestazioni adatto a rispon-dere a una domanda che tende acaratterizzarsi per la diminuzionedella capacità di spesa”.
www.databank.it
Irrigazione AttrezziNumero imprese produttrici 18 25Numero di addetti per impresa 16 8Variazione della produzione -9,8% -7,1%Fatturato per addetto 264.300 185.700Valore aggiunto (mln euro) 21,6 11,4Produzione 2009 (mln euro) 74 39Quota della produzione prime 4 imprese 58,8% 51,7%Quota della produzione prime 8 imprese nd 65%Valore del mercato - sell in - mln euro 59,5 63,5Variazione mercato 2009/2008 -2,5% -2,3%Quota di mercato prime 4 imprese 49,6% 29,7%Quota di mercato prime 8 imprese 62,6% 50,0%Previsione di sviluppo della produzione 2009/2010 1,4% 1,3%
ATTREZZI E IRRIGAZIONE: I DATI DI SINTESI
ATTREZZI PER GIARDINAGGIO: MERCATO ITALIA(in milioni di euro - sell in)
ATTREZZI PER GIARDINAGGIO: PRODUZIONE ED EXPORT(in milioni di euro - sell in)
Fonte
: Data
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: Gre
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MERCATO INTERNO
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2004 2005 2006 2007 2008 2010* 2011*2009
*: previsioni
PRODUZIONEEXPORT
114,5 117,5106,5 110
119127 124
113
62,5 64,5
53,4 56 6066 67 61,5
� La recinzione che resiste al soleAll’interno del catalogo Twig 2011 di Alce è possibile trovare una fami-glia trasversale di prodotti (strutture, pannelli grigliati, recinzioni, pavi-mentazioni, fioriere e profili) che subiscono un doppio trattamento: l’im-pregnazione in autoclave, che protegge il legno di conifera dall’attaccodi funghi, muffe e insetti, e la finitura color noce protettiva che preser-va il legno dall’aggressione dei raggi solari. Nella foto: Stisa, la recinzio-ne trattata con la super barriera solare.
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un terriccio che condizionano maggiormente lo sviluppo vegetativo e del-l’apparato radicale (pH, salinità, disponibilità di aria e acqua) sianocostanti nel tempo. La torba, grazie alle sue caratteristiche fisicochi-
miche, è l’elemento naturale dove far crescerele piante in modo sano, robusto ed equilibrato.
TTERRICCIO COMPO SANA:TUTTO COMINCIA DA QUICompo Sana è costituito integralmente datorba per dare alle piante un substrato col-turale di elevata qualità. La torba di CompoSana, accuratamente selezionata e prove-niente dal Nord Europa, è miscelata in modoappropriato per offrire a ogni pianta la dimo-ra più adatta per le proprie radici. Oltre alla torba, in ogni ricetta sono presentiin misura variabile diversi componenti. L’aggiunta di fiocchi di Perlite favorisceil drenaggio e l’ottimale aerazione del terreno, mentre l’Agrosil consente unosviluppo in profondità delle radici, velocizzando la crescita delle piante eaumentandone la resistenza. Il concime, garantito per le prime 4-6 settimane,aiuta infine le piante a insediarsi più rapidamente.
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Nuovo grande appuntamento pro-posto da G.F., azienda specializzata
nei sistemi di irrigazione, per la stagione 2011: si trattadel concorso a premi “Piove sempre sul bagnato? ConGF adesso tocca a te!” che durerà ben 100 giorni a par-tire dal 15 aprile e coinvolgerà direttamente il clientefinale che acquisterà uno dei prodotti in promozione.Una stagione arricchita da 100 favolosi premi istant wine una super estrazione finale!I protagonisti di questa promozione sono best sellerdella produzione GF come la doccia solare SUNNY PRE-MIUM e l’interessante new entry 2011: l’avvolgituboautomatico murale REWALL 25, unico della categoriacon ben 25 metri di tubo.
COME SI GIOCA
Partecipare è semplicissimo: all’interno delle confezioni diSunny Premium e REWALL 25 è contenuta una cartolinacon un codice di partecipazione ricoperto da una patinaargentata. Basterà inviare via sms il codice al numero indi-cato sulla cartolina e attendere l’immediata risposta (ilcosto dell’sms è quello normalmente praticato dal pianotariffario del proprio gestore, senza alcuna tariffa aggiunti-va). In caso di vittoria inviare entro 5 giorni la cartolinavincente e lo scontrino d’acquisto nell’apposita busta pre-compilata a GF concorso piove sempre sul bagnato, perricevere il proprio premio. Ma non è tutto! In caso il cliente finale non vinca subito unpremio potrà registrarsi al sito www.gfpiovesempresulba-gnato.it completando l’apposito modulo che permetterà dipartecipare alla super estrazione finale di 3 Apple I-pad e1 TV 40”LCD 3D.La promozione prevede sul punto vendita una comunica-zione mirata con flyer informativi, video espositori che evi-denziano il tema del concorso. Piove sempre sul bagnato? Con GF adesso tocca a te!
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“Piove sempre sul bagnato?”con GF adesso tocca a te!
Per ulteriori informazioni:www.gfpiovesempresulbagnato.it
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� I terricci vincitoriUna nuova veste grafica per la linea terricciuniversali di Vigorplant che si presentacon il nuovo logo BIO, frutto della regi-strazione presso il Ministero dellePolitiche Agricole Alimentari e Forestali
e la certificazionedell'Università diMilano sul quantitativodi carbonio da sostan-ze umiche contenuto.Inoltre un centro speri-mentale francese di ana-lisi ha condotto un'inda-gine sui terricci hobbisti-ci più diffusi in Europapremiando Radicom ePotgrond come substratipiù performanti.
� La nuova strategia si gioca sul prodottoRealizzato in listelle di legno naturale di pino nordico,il sistema di oscuramento Bekafor Collfort diBetafence è la soluzione ideale per salvaguardare ipropri spazi di privacy e vivere il giardino in pienalibertà. Un pratico kit di montaggio assicura un’istalla-zione semplice e veloce.
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d’uso con l’impiego di formulati di qualità professionale.Non solo, l’innovazione Fertitap coinvolge a 360° tutti
gli aspetti legati all’esposizione del prodot-to, dal packaging impattante e fortementeemozionale, di qualità e appeal quasicosmetico, alla cura con cui sono riportatetutte le informazioni più dettagliate perfavorire un uso agevole del prodotto anche
da parte di utenti neofiti, per arrivare allanuova modalità di somministrazione, che pre-
vede una tecnologia brevettata.Il concetto è quello di un sistema di concimazione
in tappi monouso composto da una bottiglia annaf-fiatoio, specificamente sviluppata e prodotta, dotata di caratte-
ristiche di resistenza superiori e di accorgimenti progettati ad hoc per facilitare lasomministrazione del fertilizzante: impugnatura ergonomica che consente un’ottima prensio-
ne anche da parte di una mano femminile, collo allungato per potersi addentrare tra le frondedelle piante in vaso, favorendo un più agevole raggiungimento del terreno da fertilizzare. Il fer-tilizzante è invece veicolato all’interno di tappi appositamente studiati e coperti da brevetto. Ilpackaging esterno è composto da due astucci dal design ricercato, uno pensato per il primoacquisto e destinato quindi a contenere la bottiglia annaffiatoio e due tappi ricarica.
L’azienda agricola Altieri Nillo amplia la gamma prodotticon l’introduzione di nuove varietà e il consolidamento dellecolture che meglio hanno caratterizzato l’offerta dell’aziendanegli anni scorsi. Ne sono un valido esempio le begonie: daquest’anno saranno a disposizione non solo le classiche ela-tior nelle diverse misure, ma anche le migliori varietà pen-dule in basket, come pure quelle particolari da mezz’ombra (ben 8 varietà diverse) e la nuova thuberhybrida “go-go”.Anche l’offerta riguardante il geraneo è stata ampliata, verràinfatti proposto in diverse soluzioni: accanto alle varietà tra-dizionali ricadenti, erette ed edera, troveranno posto i nuoviibridi meglio resistenti alle alte temperature e le nuove for-mule di colori sfumati.Particolarmente attenta la scelta nel campo delle petu-nie e delle surfinie: saranno a disposizione dalle misuredi fiore più piccole e intense di colore (calibrachoa) aquelle doppie dalla sfumature più insolite, presentate nonsolo nel tradizionale vaso per trapianto sul terrazzo ma
anche sulla spalliera e nel basket.Le cariche colorazioni e sfumature delle dahlie, la semplice bel-lezza delle fuchsie, l’eccentricità dei toni delle nemesie fanno da contorno alle tante varietà di piante da aiuola che verrannoofferte sia nelle taglie più adatte alle bordure sia in quelle utilialla creazione di un giardino o di un terrazzo estremamente vivace e colorato.Va ricordata, inoltre, la proposta di ortensie sia dal fiore tondoclassico nei quattro colori come anche dal fiore piatto (teller) o doppio a disposizione dalle misure per confezioni fino allachioma con oltre 1 metro di diametro. Nell’arco di tutta la primavera ci saranno oltre venti varietà dipiante fiorite ricadenti disponibili in basket, in particolare segna-liamo le dimensioni e i volumi non comuni delle combinazioni dipiante/colori che richiamano i diversi temi delle feste comprese
nella prima metà dell’anno.Hanno trovato ancora spazio levarietà di piante da foglia dalleforme e colori particolari (ipomea,gnaphalium, coleus grandifolia) che maggiormente sono stateapprezzate lo scorso anno.
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Le proposte 2011 di Altieri Nillo
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