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166 L’ATTRICE SARA SERRAIOCCO, 24 ANNI, INDOSSA UN CABAN DOPPIOPETTO IN LANA CON TASCHE E BOTTONI ARGENTATI (GUCCI). DI Fiamma Sanò FOTO Alberto Tommaso Badalamenti STYLING Michela Guasco SARA SERRAIOCCO grazia moda GUARDATE QUESTA RAGAZZA: SARÀ CHIARA ACCANTO A FRANCESCO D’ASSISI, IN UNA FICTION CHE LA RENDERÀ FAMOSA. GRAZIA VE LA PRESENTA IN ANTEPRIMA GR50_166_176_SERAIOCCO_LPV_C.indd 166 28/11/14 22.37

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L’ATTRICE SARA SERRAIOCCO, 24 ANNI, INDOSSA UN CABAN DOPPIOPETTO IN LANA CON TASCHE E BOTTONI ARGENTATI (GUCCI).

DI Fiamma Sanò FOTO Alberto Tommaso Badalamenti ST YLING Michela Guasco

SARASERRAIOCCO

g r a z i a m o d a

GUARDATE QUESTA RAGAZZA: SARÀ CHIARA ACCANTO A FRANCESCO D’ASSISI, IN UNA FICTION CHE LA RENDERÀ FAMOSA. GRAZIA VE LA PRESENTA IN ANTEPRIMA

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VESTITO IN TESSUTO OPERATO CON COLLETTO NERO (VICOLO NORTHLAND, DA€ 47). ORECCHINI IN METALLO CON CRISTALLI E PIETRE (DIOR), DÉCOLLETÉES (STUART WEITZMAN, € 308). PAGINA ACCANTO: MAGLIA IN COTONE A RIGHE SU TOP IN ORGANZA E GONNA IN BROCCATO (TUTTO N° 21). ORECCHINIIN METALLO CON CRISTALLIE PIETRE (DIOR), DÉCOLLETÉESIN VERNICE (STUART WEITZMAN, € 308).

PRIMA DI LEI

È STATA INTERPRETATA DA HELENA BONHAM CARTER, SEMPRE DIRETTA DA LILIANA CAVANI

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VITA

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MINIABITO A TRE COLORI IN COTONE CON PIEGA CENTRALE (VALENTINO, 1.690 CA.). DÉCOLLETÉES IN RASO (CHARLOTTE OLYMPIA). PAGINA ACCANTO: MINIABITO CON CORPINO IN LANAE GONNA A RUOTA IN SATIN (FAUSTO PUGLISI). SOTTO, VESTITO A TRAPEZIO IN COTONEE SETA CON ORLO SAGOMATO (FENDI).

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Quando arrivo sul set, c’è un silenzio irreale. Tutto ordinato, composto, lo studio arreda-to come una camera da letto parigina, ro-mantica, semplice, bianca. I fotografi stan-no sistemando le luci; Michela Guasco, la

stylist, sta già preparando gli abiti. Le scarpe sono in un grosso baule sul pavimento. Sara Serraiocco, 24 anni, è davanti allo specchio. Le stanno passando lo smalto sulle unghie. Già truccata, qualche bigodino in testa che le creerà delle onde naturali sui lunghi capelli neri, non dice una parola. Guarda attentamente il lavoro del truccatore. La schiena dritta, elegante, le spalle un po’ chiuse, assorta nei suoi pensieri. Anche io mi fermo lì, in silenzio. Os-servo la scena. Sara non alza gli occhi se non per darsi una veloce occhiata allo specchio. La guardo e la immagino nei panni di Santa Chiara, nella fiction Francesco di Lilia-na Cavani, che andrà in onda il prossimo 7 dicembre su RaiUno. Non riesco a paragonarla a Helena Bonham Carter, che nel 1989, con la stessa regista, ebbe lo stesso ruolo. Ha qualcosa di Natalie Portman, come le fa notare il fotografo, ma con occhi più scuri e dolci. Mi sorride attraverso il riflesso dello specchio. Lo smalto è a posto, mi siedo di fronte a lei. Siamo pronte per iniziare. Sara parla lentamente, a voce bassissima, faccio quasi fatica a sentirla, nonostante siamo vicinissime. Cerco di rompere il ghiaccio chiedendole “cose da ragazze”.Le piace tutto questo? «Molto. È una parte divertente del lavoro».Ha un trucco fumé sugli occhi. Di solito si trucca così?«No. Uso una base leggera, il mascara e il rossetto nude di Givenchy, il mio preferito. Sono semplice nelle mie abitudini. Una crema per il viso, una per il corpo. Niente profumo». Rompere il ghiaccio con lei è più diff icile di quello che cre-dessi: mi sembra molto timida.«Un pochino sì. Non lo ero, lo sono diventata lavorando. Il mestiere dell’attrice mi ha fatto l’effetto contrario».Lavorare con Liliana Cavani com’è stato?«Un’esperienza bellissima, è stato un onore interpretare questo ruolo. Mi sono affidata molto a lei, sul set».E il paragone con Helena Bonham Carter le ha pesato?«No, perché non è la stessa cosa. Non ci ho pensato pro-prio. Ho pensato solo che era una grande opportunità lavorare con una regista così importante».Questa parte le porterà grande popolarità.«Non ho pensato neanche a quello. Certo, qualcuno mi riconoscerà, ma non credo che in metropolitana mi assal-teranno».Lei è religiosa?«Sono agnostica, da sempre».Interpretare una santa l’ha messa in diff icoltà?

«No, è stato bellissimo. Liliana ha un approccio molto “terreno” nel raccontare San Francesco d’Assisi. Chiara è stata una rivoluzionaria, una donna moderna, che ha scel-to di seguire la sua strada contro la sua famiglia. Chiara e Francesco vivevano per gli altri, si sono spogliati di tutto ciò che era superfluo per cercare la semplicità. Questi sono valori che prescindono dalla religione».Anche se non è religiosa, un’opinione su papa Francesco se la sarà fatta.?«È una domanda difficile, su un argomento delicato. Ap-prezzo il lavoro che sta facendo per riportare la Chiesa alla semplicità».Come si è avvicinata al mestiere di attrice?«Ho studiato danza e l’ho insegnata. Un giorno ho sen-tito che cercavano delle ballerine per una fiction, mi sono proposta. Subito dopo ho iniziato a studiare teatro. E alla fine mi sono iscritta al Centro sperimentale di cine-matografia. Mi ci ha portato l’esperienza. È iniziato per caso, mi sono appassionata».C’è stato un momento in cui si è detta: “Sì, questo è il mio mestiere”?«No. Ma spero che continuerà a esserlo. Sono una perso-na aperta ad altri argomenti, mi piacciono l’arte, la lette-ratura». E i suoi amici?«Ne ho, certo. Ma cerco di tenere lontano la mia vita dal lavoro».Chi è la sua attrice simbolo? «Non una in particolare, ce ne sono molte che mi piac-ciono: Natalie Portman, Julia Roberts, Isabelle Huppert, Juliette Binoche. E Marion Cotillard: è stupenda».Il suo più grande sogno professionale?«Girare un film in Francia. Magari con i fratelli Darden-ne. Amo molto il cinema francese». E quello italiano?«Mi piacerebbe girare una bella commedia, intelligente, per cambiare un po’». Anche un cinepanettone?«Dai, non mi faccia sembrare snob».Ha dribblato il cinepanettone, va bene. Però questa no: qual è l’ultimo f ilm che ha visto?«Quello di Antonio Pietrangeli con Stefania Sandrelli, Io la conoscevo bene».Ma è del 1965! Qualcosa di più recente? Al cinema ci va?«Sì, spesso. Ho visto Torneranno i prati, l’ultimo film di Ermanno Olmi».Lo vede, allora, non sarà snob, ma ha gusti sof isticati.«No, non è vero. Una cosa non deve essere per forza sofi-sticata per piacermi, amo anche le cose semplici».Mi faccia un esempio di cosa semplice.«Mi piace parlare con le mie amiche a casa, stare insieme.

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CAMICIA IN PIZZO BIANCO CON COLLETTO STACCABILEIN COTONE (TWIN-SET SIMONA BARBIERI, 165).

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Ecco, sì, mi piace prendere il caffè con le amiche».Ha appena f inito di girare Accabadora, il f ilm tratto dal romanzo di Michela Murgia. E ora? Partirà per Parigi?«No, adesso ho voglia solo di riposarmi un po’. Ma sto facendo altri provini».E che sacrif ici ha fatto per questo mestiere?«Tanti, ma sono gli stessi che fanno tutti per qualsiasi lavoro. Mi sono mantenuta gli studi insegnando danza, facendo la hostess ai congressi. Mi sono trasferita in una città più grande. Ecco, sono proprio gli stessi di chiunque». E f inora sta andando bene: a 24 anni, ha già un curriculum di tutto rispetto…«Abituata ai no della danza, per ora mi godo i sì del cine-ma. Per Salvo, il film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, ho vinto il Globo d’oro della stampa estera e il Nastro d’argento come migliore esordiente. Ho ricevuto anche altri premi, ma questi sono stati i più importanti».Qual è il premio che sogna?«Magari la Palma d’oro. Quello sarebbe davvero un sogno».E il suo desiderio più grande?«Avere una famiglia e continuare il lavoro che mi piace. Essere libera e in condizione sempre di fare le mie scelte. Poi non si sa che cosa ti porta la vita».È un po’ femminista?«Più che altro mi interrogo sui temi femminili. Mi chie-

do perché all’estero le donne abbiano più opportunità di noi in Italia. Vedo l’esperienza della mia amica a Berlino: lì hanno bonus per i figli, aiuti per mettere su famiglia. Le donne possono fare carriera e vivere la maternità. Qui invece ancora rischiano di non essere neanche assunte se hanno dei figli».Quali sono la cosa più bella e la più brutta del suo mestiere?«Di belle ce ne sono tante. Prima di tutto, entrare ogni volta in un mondo diverso, incontrare persone e scoprire aspetti diversi dell’esistenza attraverso il lavoro. Se vivi in ufficio devi farlo per conto tuo, nel tempo libero. Io inve-ce, per esempio oggi sono qui, a fare un servizio di moda».E il brutto?«La precarietà. Devi lottare ogni giorno, sempre. Ma credo che sia così per tutti».La stylist e il fotografo ci richiamano all’ordine. Ora c’è musica in sottofondo, le luci pronte contro una grande finestra che si affaccia sui tetti di Milano. Tutt’altra at-mosfera, in un secondo Sara si veste dietro un paravento. Indossa un abito rosa, infila scarpe viola, sorride. È molto più rilassata di un’ora fa. Mi fermo a guardare la prima foto di questo servizio. I colori, l’ambiente: sembra di essere a Parigi. E Sara, una ragazza francese. Chissà, ma-gari il provino del quale ci ha accennato la porterà davve-ro da quelle parti. Glielo auguriamo. Intanto, à bientôt.

MONDO DIVERSO

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MINIABITO IN PIZZO CON PLASTRON IN GEORGETTE (TWIN-SET SIMONA BARBIERI, 191); DÉCOLLETÉES IN VERNICE (STUART WEITZMAN,

308). TRUCCO GIOVANNI JOVINE@ WM MANAGEMENT. PETTINATURE GIOVANNI ERROI@GREENAPPLEITALIA PER CHRISTIAN CASTIGLIOLA

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BACKSTAGE

ULTIME PROVE PRIMA DELLE FOTO. A DESTRA, SARA SORRIDE CON L’ABITO CHE HA APPENA INDOSSATO.

DI SPALLE, IL FOTOGRAFO ALBERTO TOMMASO BADALAMENTI DÀ LE DIRETTIVE PER LE LUCI.

SARA AL TRUCCO CON GIOVANNI JOVINE. SOTTO, CON LA GIORNALISTA DI GRAZIA, FIAMMA SANÒ.

Sara Serraiocco è giovanissima e molto timida. Arriva in studio in jeans, stivaletti, senza un filo di trucco. Si mette docilmente nelle mani di truccatore e parrucchiere. Dopo un’oretta è pronta, si vede diversa ma si piace. Le faccio vedere gli abiti che abbiamo selezionato per lei e sembra molto contenta: è quasi stupita dalla bellezza degli abiti e dalla scelta così ampia. Pensava di dover fare una sola foto. Cominciamo a lavorare velocemente e quando arriva l’ora di pranzo mi chiede, sempre timidamente, se può andare fuori con il fidanzato che è venuto a trovarla sul set ed è stato discretamente in disparte. È la prima volta che mi succede. Sono un po’ preoccupata, temo faccia tardi e quindi di non riuscire a fare le foto che avevo preventivato. Sara invece ritorna puntualissima e si mette al lavoro, silenziosa e timida come al mattino.

«Posso andare

È LA DOMANDA CHE L’ATTRICE RIVOLGE ALLA NOSTRA STYLIST. E, DISCIPLINATA, TORNA PUNTUALE DI Michela Guasco

a pranzo?»

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