guida di genova 2014 - centro, centro storico e porto antico

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L'unica free guide turistica di Genova con itinerari, proposte e approfondimenti su Centro, Centro Storico e Porto Antico. La guida è distribuita negli Info Point e nei principali incoming turistici della città di Genova.

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Guida di Genova è la guida a distribuzio-ne gratuita che pone l’accento sull’of-

ferta paesaggistica, storica, artistica e gastronomica di Genova.

Le tipiche creuze, gli scorci e le viste mozzafiato cullano il tuo viaggio nella Superba.

In bilico tra glorioso passato e incerto futuro, Genova ti accoglie bellissima e scontrosa per non

lasciarti mai più …

Buon Viaggio!Guida di Genova is a free guide; Its aim is to highli-

ght what Genoa can offers in terms of landscapes, history, art and gastronomy.

Its typical creuze (a genoese word almost equivalent to “mule track”) and the breathtaking views will lead you

through your journey through Genoa.Beautiful and at the same time standoffish Genoa, suspended between its glorious past and uncertain

future, will welcome you and never let you go ...Enjoy your stay!

Guida alla guidaAbbiamo voluto aiutar-vi nell’utilizzo di questa guida inserendo quat-tro simboli per ogni at-tivà consigliata

Guide to the guide We want to help you use this guide by inserting four symbols summarising every suggested activity

il portale turistico di Genova e Provincia

percorsi storia e curiosità

alberghi locali e ristoranti

cultura e tempo liberoroutes, history and curiosity, hotels, clubs

and restaurants, culture and free time

PAGAMENTOPAYMENT

TIPO DI ATTIVITÀ BUSINESS

TEMPO MEDIO DI PERCORRENZAAVERAGE TRAVEL TIME

PREZZO MEDIOAVERAGE PRICE

ARTIGIANATO LOCALE & ACQUISTILOCAL HANDICRAFT & SHOPPING

PUB & DOPOCENAPUB & AFTER DINNER

BAR, APERITIVI & TAKE AWAYBAR, APERITIFS & TAKE AWAY

PRODOTTI TIPICITYPICAL PRODUCTS

RISTORANTI & TRATTORIERESTAURANTS & PUBS

CASH

ECONOMY

MEDIUM

MEDIUM - HIGH

CREDIT CARD

10 DISTANZA A PIEDI DA P. DE FERRARIDISTANCE FROM P. DE FERRARI ON FOOT

IL CENTRO STORICOIN UN POMERIGGIO

P artenza dalla Cattedrale di San Lorenzo (XII secolo), al cospetto dei due grandi felini e

con gli occhi al cielo a cercare la punta del campanile. Imbocca via di Scurre-ria, che come un ruscello scende sino all’ingresso di Palazzo Imperiale. Dopo pochi metri, sulla sinistra, ti sorprende vico degli Indoratori e il fresco e ver-de respiro del carpino che adombra la “piazzetta dei ragazzi”, un luogo unico nel centro storico di Genova, il cortile dove nella bella stagione a solleticare l’orecchio è il rumore gentile dello sfo-gliare delle pagine e della penna che percorre la carta. Risucchiato per un pugno di secondi nelle buie viscere di vico degli Scudai e vico Carlone, ritrovi la luce in via degli Orefici e quindi a sinistra in piazza Banchi; racchiusa alle spalle dell’antico porto di Genova e di piazza Caricamento (carico e scarico merci), era il cuore economico della su-perpotenza genovese.

Dal balcone della stramba chiesa di San Pietro in Banchi, ecco la sagoma della splendida Loggia della Mercanzia costruita nel 1590 per le contrattazioni di merci e valute fra mercanti e affaristi; oggi piazza Banchi raccoglie a sé il ri-bollire della città vecchia, un passaggio costante fatto di lingue e pelli diverse che condividono il passo, il ritmo, le attese.Scesi i gradini di San Pietro segui via al Ponte Reale e quindi a destra nel-la pancia di Sottoripa. I piccoli negozi vendono l’utile e l’inutile senza che fac-cia troppa differenza, insegne antiche e moderne si confondono e le pietre assorbono gli odori da secoli e secoli. Il mare arrivava a lambire i portici e i banchi esponevano ogni sorta di mer-canzia proveniente dalle navi, quindi, da tutto il mondo. La parte “moderna” di Sottoripa lungo il perimetro di Ca-ricamento lascia nuovamente spazio alla storia nell’ultimo tratto prima di

the historical centre in one afternoon

Start from San Lorenzo Cathedral (12th Century), look up to the sky as if trying to reach the top of the bell tower. Take a left turn onto Via di Scurreria, which, like a river, runs to the front door of Palazzo Imperiale. Only a few metres away on your left is Vico degli Indoratori. It will surprise you with its fresh, green, hornbeam tree casting its shadow over the ‘kids’ square’, a unique site in Genoa’s hi-storical centre, a courtyard where your hearing is tickled by the gentle sound of the turning of pages. For a few moments you get sucked into the dark bowels of Vico degli Scudai and Vico Carlone. In Via degli Orefi-ci you will find the light again. Then on your left is Piazza Banchi, behind the ancient port of Genoa and Piazza Caricamento (which means the ‘loa-ding and unloading of goods’). This was once the economic heart of the Genoese superpower.From the balcony of the San Pietro in Banchi church, you can stand. Follow with your eyes the silhouette of the marvellous Loggia della Mercanzia built in 1590 for the trading of goods and currencies between businessmen and merchants. The old city flows to Banchi, combining the constant hust-le and bustle of different languages and nationalities all sharing the same pace, rhythm and expectations.When you have walked down the steps of San Pietro, go along Via al Ponte Reale, then turn right in the he-art of Sottoripa. Here you can find a bit of everything. Small shops selling useful and useless objects without caring too much, shop signs blending into one another and old stones whi-ch have absorbed the smells of the city for who knows how many years. The sea once lapped the arcades, and the stalls exposed all kinds of goods carried by ships from all over the world. The ‘modern’ part of Sot-toripa, along the perimeter of Carica-mento, still has room for a piece of history in the last section just before the turn, opposite the Aquarium, near Vico Pinelli and the Piazza Pinelli basin, where the building of the same

Trattoria Via San Bernardo 7 - 9r+39 340 3122169FB IL GRILLO PARLANTEAperto dalle 12.30 alle 24, chiuso lunedìUn luogo dove respirare l’antica storia della Superba e gustare piatti della tra-dizione ligure e mediterranea di carne e pesce. A cinque minuti dal centro, vicino al Porto Antico e all’interno della movida A place where you can breathe the ancient hi-story of Superba and taste meat and fish cour-ses typical of the Ligurian and Mediterranean tradition. 5 minutes away from city center, near from Porto Antico, in the middle of movida

La PulsatillaVia dei Macelli di Soziglia 23r+39 010 4071267FB La Pulsatilla Bio Erboristeria L’unione fra la classica erboristeria che propone erbe sfuse, tisane, fisioterapici, rimedi naturali, e un nuovo modo di con-cepire l’attività, con prodotti totalmente bio per cosmetica, alimentazione e curativiIt brings together the typical features of herb shops, with unpackaged herbs, infusions, phytotherapic herbs, natural remedies. It is a new way of conceiving herb shops, which of-fers organic skin care products, natural reme-dies and a wide range of foods

6’

5’La GolettaMagazzini del Cotone Modulo 3 Galleria dell’Elica + 39 010 2518279FB LA GOLETTA PUB - Aperto tutti i giorni 07/01.00, d’estate fino alle 03.00 Ottime colazioni, a pranzo e cena cucina mediterranea con specialità focaccia al formaggio e maxi hamburger di Fasso-na, aperitivo vista mare, birra Guinness, coctkail, vini, serate di musica live e dj setAmazing breakfast, Mediterranean cuisine for lunch and dinner (cheese focaccia and Maxi Hamburger Fassona are the specialties), ape-ritif with a marvellous seaview, Guinness beer, cocktails, wines, live music and dj set nights

BicuPorto Antico Magazzini del Cotone Modulo 4 + 39 010 251221www.bicu.it FB BICU Birra & Cucinaaperto 7 su 7 pranzo, cena, dopocenaNella suggestiva location del Porto An-tico, Bicu abbina al buon cibo la birra artigianale, prodotta nel Birrificio Bicu a pochi passi dal mare. Specialità della cu-cina italiana, aperto 365 giorni all’anno Placed in the enchanting location of Porto An-tico, Bicu matches good food with homemade beer which is produced inside Birrificio Bicu, close to the seaside. Italian specialties, open 365 days a year

13’

13’

svoltare, di fronte all’Acquario, in vico Pinelli e quindi nel catino di piazza Pi-nelli decorato dalle forme dell’omonimo palazzo. Supera piazza dell’Agnello e svolta a sinistra in piazza di San Pan-crazio caratterizzata dalla chiesa ton-deggiante, vagamente fallica, e dalla verde facciata del caseggiato a cui la gomma di un dio qualunque ha cancel-lato le finestre. Sbucherai nella piazza di Fossatello, antico centro del sestie-re di Pré; davanti a te la celebre via del Campo cantata da Fabrizio De André (Museo Viadelcampo29rosso). Dalla piazza imbocca via Lomellini sino alla casa natia di Giuseppe Mazzini (Museo del Risorgimento), filosofo e giornalista genovese, uno degli uomini chiave nell’impervio cammino della storia ver-so la nascita del Regno d’Italia. Proprio di fronte al bello e pulito ingresso del museo, vico degli Adorno conduce al “ghetto” conosciuto dai genovesi come “la zona dei trans”: due facce della stessa moneta, indissolubilmente sal-date.Una volta giunto in piazza della Nun-ziata, sì piccolo al cospetto della ba-silica della Santissima Annunziata del Vastato, risali lungo la nobile via Bal-bi, oggi zona universitaria di Genova. Al numero 4, il bucolico giardino degli agrumi nell’atrio della Facoltà di Lettere è come un massaggio ai piedi, tanto il piacere che infonde in ogni angolo del corpo. Poco più in su il Palazzo Reale, con l’ampia balconata sull’antica via di Pré, la casbah, la zona della città prevalentemente abitata dai “nuovi genovesi”, i cittadini di origine norda-fricana e senegalese. Prosegui in via Balbi sino all’archivolto, alla gola che tossisce i colori vivi delle facciate re-staurate, tutte strette attorno agli anti-chi lavatoi, i truogoli di Santa Brigida. Alle tue spalle salita di Santa Brigida e l’arco logoro, teatro del sanguinoso evento dell’8 giugno 1976 quando un nucleo delle Brigate Rosse uccise in

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the historical centre in one afternoon

name is decorated various art forms. Walk beyond Piazza dell’Agnello and turn left in Piazza di San Pancrazio which features a curved church and a green façade, the windows of which have been erased by some deity.You will come out right in Piazza di Fossatello, the old heart of the Pré district. You will be standing in front of the famous Via del Campo cele-brated by Fabrizio De André’s songs (Museum Viadelcampo29rosso). Go along Via Lomellini as far as the home of Giuseppe Mazzini (The Mu-seum of the Risorgimento), a philo-sopher and journalist, who played a key role in the hard path leading to the birth of the Italian Kingdom. Ri-ght in front of the museum, Vico degli Adorno leads to the ‘ghetto’ known by the locals as the “area of trans-sexuals”: two inseparable sides of the same coin.From Piazza della Nunziata, in front of the Basilica della Santissima An-nunziata del Vastato, walk along the noble Via Balbi, Genoa’s current uni-versity area. At number 4, the bucolic citrus tree garden inside the Faculty of Literature is like a foot massage considering the pleasure that it gives you. Further up you will find Palaz-zo Reale – the Royal Palace – with an ample balcony overlooking the ancient Via di Pré, the casbah, the area of the city with a prevalence of ‘new Genoese’, people hailing from North Africa and Senegal. Carry on walking as far as the archivolt, the lively colour of the restored facades surrounding the ancient washhouses, the Santa Brigida Truogoli. Behind you will find Santa Brigida and the wrecked arch, where a terrorist attack took place on June 8, 1976, when members of the Red Brigades assas-sinated Genoa’s Public Prosecutor Francesco Coco and two policemen. Walk back to Piazza della Nunzia-ta, reach Largo della Zecca and walk through the Giuseppe Garibaldi tunnel.You will come out at piazza Portello. On your left, only a few steps away from you, you will find the entry to

Black Wid Via del Campo 6r+39 010 2461708 www.blackwidow.itEtichetta discografica e negozio situato nella via della musica di Genova, è spe-cializzato in musica psichedelica e pro-gressiva, hard rock, folk, dark, punk. Vasta scelta di dischi originali difficili da reperire, ristampe, cd, dvd, fanzines e libri musicaliA music producer and shop situated in Ge-noa’s music street; it is mainly specialised in psychedelic and progressive music, hard rock, folk, dark, punk. Original albums which would normally be difficult to source can be found here as well as reprinting, cds, dvds, fanzines and music books

Apicultura PiccVico della Rosa 20r +39 010 2519448Nel centro storico di Genova, posto atipi-co per un’azienda agricola, Piccardo pro-duce e vende vari tipi di miele tradiziona-le e la novità allo zafferano, l’idromele (la bevanda alcolica più antica del mondo), creme di nocciole e mandorle, propoli e pappa reale. Si organizzano anche even-ti e degustazioniIn Genoa’s historical centre - an unusual place for a farm - Piccardo produces and sells dif-ferent type of traditional honey, saffron honey, mead (the oldest alcoholic beverage in the world) nut and almond butters, propolis, royal jelly. It organised also events and tasting

10’

5’

Bar Gelateria Mukke Pazze Via alla Calata Marinetta 34+39 327 7691054FB Bar gelateria Mukke pazzeAperto 6.30/19.30, d’estate fino alle 24Bar gelateria, tavola fredda e calda affac-ciato nella bellissima cornice del Porto Antico. Propone tantissimi gusti gelato di crema e frutta che variano a seconda della stagionalità degli ingredienti, grani-te, crepes, aperitivi Ice cream shop, snack bar, cafeteria placed in the beautiful location of Porto Antico. It offers many different types of cream and fruit flavors (that follow the seasonality of ingredients), granitas, crepes, aperitifs

Osteria del Mandraccio Calata Mandraccio 13+39 010 4032412 +39 347 4584696Aperto tutti giorni 08/20; d’estate fino alle 24A pochi passi dall’Acquario e a fianco alla storica Chiesa di San Marco al Molo, of-fre una cucina tipica genovese con pesce sempre fresco, farinata anche d’estate, focaccia al formaggio e dolci fatti in casaJust one step far from the Aquarium and very close to the historical San Marco al Molo chur-ch, Osteria del Mandraccio offers typical Ge-noese cuisine, fresh fish, farinata (even in the summer) cheese foaccia, homemade pies

10’

10’

pieno giorno il Procuratore Generale della Repubblica di Genova Francesco Coco, insieme a due agenti delle forze dell’ordine. Sceso nuovamente in piaz-za della Nunziata raggiungi largo della Zecca e attraversa la galleria Giusep-pe Garibaldi.Raggiunta piazza Portello, alla tua sinistra, ecco l’ingresso dell’ascenso-re Portello – Castelletto. “Quando mi sarò deciso d’andarci, in Paradiso ci andrò con l’ascensore di Castelletto”, scriveva il poeta Giorgio Caproni… Dalle viscere dell’inferno, il colpo di scena: incastonata come un diamante a mille facce dentro la cornice colorata d’ambra e verde della vetrata, eccola, la Superba, la Dominante dei mari. Sorvolerai con lo sguardo i palazzi di via Garibaldi, i grattacieli del centro moderno a protezione del fitto sciame di tetti della città vecchia da cui spic-cano i campanili delle Vigne e della Cattedrale, e alle sue spalle il colle di Sarzano con la torre degli Embriaci; e poi sul Porto Antico, sino alla Lanterna e oltre, verso i grattacieli di San Beni-gno e il caratteristico “Matitone”. Ora attraversa la Spianata di Castelletto

(Belvedere Montaldo) per calarti nuo-vamente nelle budella della città lungo salita alla Spianata di Castelletto. Quasi a prendersi gioco degli occhi, la Lanterna posa fiera fra i due palazzi, sottile e magnifica. La discesa tra fine-stre adornate, foglie di viti e rampicanti, ti condurrà senza fretta alcuna in piaz-za della Meridiana e quindi, alla tua si-nistra, nella regale via Garibaldi, i cui palazzi patrimonio dell’Umanità Une-sco sono aperti al pubblico, i Musei di Strada Nuova: Palazzo Tursi, Palazzo Bianco e Palazzo Rosso. Via Garibaldi si apre alla città in piazza Fontane Ma-rose, da qui puoi scendere in via Luc-coli per immergerti nuovamente nella città vecchia. L’elegante caruggio me-rita un respiro profondo, e almeno un giro su te stesso, soprattutto all’altezza di piazza Luccoli prima di svoltare a si-nistra in vico del Fieno e quindi, una volta in cima, a destra verso piazza San Matteo, il piccolo diamante bianco e nero della città, l’antico centro della famiglia Doria. Ora basta imboccare salita allo Arcivescovato ai piedi della torre di Palazzo Ducale per tornare in piazza San Lorenzo.

the historical centre in one afternoon

the Portello – Castelletto lift. ‘When I decide to go to heaven, I’ll take the Castelletto lift’, wrote the poet Gior-gio Caproni… From the bowels of hell, here you have the twist. There she is, like a diamond with one thou-sand faces inside an amber and gre-en frame, the Superb, the city that dominates the seas. Your gaze will fall on the palaces of Via Garibaldi, the skyscrapers of the modern centre protecting the roofs of the old town from which the Vigne’s and Cathe-dral’s bell towers stand out: behind it, the Sarzano hill with the Tower of the Embriaci. Then further away to the Ancient Port, the Lighthouse and beyond, to the San Benigno skyscra-pers, among which stands the “Mati-tone”, the Big Pencil.With your lungs filled with astonish-ment, cross Spianata di Castelletto (Belvedere Montaldo) and head down again into the bowels of the city along Salita alla Spianata di Castelletto. The poetry that is whispered in your ear awaits you round the corner… It almost makes fun of the eyesight, as the Lighthouse rises proud, thin and magnificent between the two buildin-gs. It is impossible to believe that this marvel has been created by chance. The descent among decorated win-dows and climbing plants will lead you to Piazza della Meridiana in no rush, then on to the regal Via Gari-baldi, its palaces being listed among UNESCO’s heritage sites and open to the public, the museums in Strada Nuova: Palazzo Tursi, Palazzo Rosso, Palazzo Bianco. Via Garibaldi opens to the city in Piazza Fontane Maro-se. From here you can go down along Via Luccoli to gain access to the old town again. The elegant road deser-ves a break and a gaze, especially in Piazza Luccoli before you turn left in Vico del Fieno. Once at the end, turn right towards Piazza San Matteo, the city’s black and white diamond, the Doria family’s ancient heart. Now you will just have to take Salita allo Arcive-scovato at the foot of Palazzo Ducale to get back to piazza San Lorenzo, where you started the tour.

3’

5’

Taggiôu Vico Superiore del Ferro 8r+39 010 2759225 www.taggiou.itAperto a pranzo e cenaAdatto per una pausa pranzo veloce ma di qualità, per un ricco aperitivo o per una gustosa cena, propone una ricca selezio-ne di salumi e formaggi, una curata carta dei vini, primi, secondi e dolci fatti in casa A perfect place for a quick, high-quality lunch break, for a rich aperitif or a delicious dinner. It offers a wide selection of cold cuts and dif-ferent types of cheese, a detailed list of wines,first and second courses, homemade desserts

5’

Luccoli Bistrot Vico Superiore del Ferro 5r+39 339 8906332 FB Luccoli BistrotAperto tutti giorni 7/21.30; giovedì, venerdì e sabato apertura prolungataSi definisce ‘diversamente bar’ e propo-ne piatti fatti in casa, anche vegetariani e vegani, vini selezionati, aperitivi. Tutti i sabati ospita il trallalero live, dedicato ai turisti curiosi e ai genovesi malinconiciLuccoli Bistrot defines itself as a ‘different type of bar’ where you can taste homemade dishes (even for vegetarians and vegans), selected wines, cocktails. A live tralallero is schedu-led every Saturday for curious tourists and nostalgic locals

5’

I PORTICIDI SOTTORIPA

Sottoripa è il più antico sistema di portici pubblici in Italia, edificato nel 1133 (documenti attestano l’elezione a Console nel 1150 di un Guglielmo della Riva che abitava proprio qui). La via era un susseguirsi di botteghe, secondo lo schema costruttivo che prevedeva il negozio al pian terreno e l’abitazione al primo piano. Chi vi aveva bottega era tenuto, per decreto comunale, a provvedere alla manuten-zione della propria porzione di portico, ottenendo il diritto di avere l’abitazione sopra il negozio.

SOTTORIPA Sottoripa is Italy’s oldest public portico.The area began to be built in 1133. Small shops were placed next to one another along Sottoripa, which hosted all of the activities related to the port, while the retail shop was normally situated on the ground floor, and local people actually li-ved on the first floor, in accordance with the house building plans of that time. By decree, shop owners had to see to main-tenance expenditures outside their shop. In return, they were given the right to live in the apartment above the shop.

STRADA NUOVA,PALAZZI DEI ROLLI

Strada Nuova (via Garibaldi) è stata in-serita tra i beni del Patrimonio Unesco per pregio artistico e per la conserva-zione del suo aspetto originale che ne fa una testimonianza storica di inesti-mabile valore. I palazzi fanno parte del sistema dei Rolli, che serviva per orga-nizzare l’ospitalità di personaggi eccel-lenti ai tempi della Repubblica. I Rolli erano rotoli contenenti liste (divise per categoria) di palazzi considerati degni di accogliere ospiti illustri; più impor-tante era l’ospite e più alta era la cate-goria da cui veniva estratto il palazzo.

STRADA NUOVA - ROLLI Its artistic value and pristine buildings make it a priceless monument in history (UNESCO World Heritage Site). The buil-dings is part of the Rolli system, to provide hospitality to prestigious individuals at the time of the Republic. The Rolli were paper rolls containing the list of palaces belon-ging to noble families which complied with the required standards for the accommo-dation of eminent guests. Different cate-gories were listed: the more prestigious the guest the higher the category of the palace that had the honour of hospitality.

LA COMMENDADI PRE’

All’estremità occidentale di via Pré c’è piazza della Commenda, dove si erge il medievale complesso di S.Giovanni di Pré (1180); anti-camente in questa zona, aperta campagna, si trovava la chiesa del Santo Sepolcro, officiata dai Cano-nici Regolari che vi avevano eretto a fianco un ospitale per l’assistenza ai pellegrini diretti in Terra Santa. A fine Duecento i regni in Terra Santa caddero, l’ospitale divenne luogo di cura per ammalati e indigenti. Oggi è sede di mostre.

COMMENDA DI PRE’At the western extremity of via Pré you will find piazza della Commenda, the location of the S.Giovanni di Pré complex (1180). A countryside area in the past, it used to host the Santo Sepolcro church, supervised by Canons Regular who built a complex next to it in order to assist pilgrims coming from the west and marching to the Holy Land. When at the end of the 13th the Holy Land fell and pilgrimage became more difficult and less frequent, the building was used as a hospital: it was transformed into a Commenda, i.e. a medical home. It is now an exhibition area

La Lepre Piazza della Lepre 5r +39 329 6888081Aperto da lunedì a sabato 18/02.00Un locale ‘Meltin Pot’ in un’affascinan-te piazzetta del centro storico. Propone aperitivi, piattini e panini speciali, cocktail, birre alla spina, vini e chupiti; da provare l’assenzio, i rum e i whisky. Musica live il sabato sera, dehor esterno A club hosting different people of different cul-tures in an enchanting square of the centre. It offers aperitifs, special appetizers and sandwi-ches, cocktails, draft beer, wines and shots; absinthe, rum and whisky must be given a go Live music on saturday, external dehor

Taggiôu 5’Vico Superiore del Ferro 8r+39 010 2759225 www.taggiou.itAperto a pranzo e cenaAdatto per una pausa pranzo veloce ma di qualità, per un ricco aperitivo o per una gustosa cena, propone una ricca selezio-ne di salumi e formaggi, una curata carta dei vini, primi, secondi e dolci fatti in casa A perfect place for a quick, high-quality lunch break, for a rich aperitif or a delicious dinner. It offers a wide selection of cold cuts and dif-ferent types of cheese, a detailed list of winesfirst and second courses, homemade desserts

6’

5’

La Pulsatilla Bio ErboristeriaVia dei Macelli di Soziglia 23r+39 010 4071267FB La Pulsatilla Bio Erboristeria L’unione fra la classica erboristeria che propone erbe sfuse, tisane, fisioterapici, rimedi naturali, e un nuovo modo di con-cepire l’attività, con prodotti totalmente bio per cosmetica, alimentazione e curativiIt brings together the typical features of herb shops, with unpackaged herbs, infusions, phytotherapic herbs, natural remedies. It is a new way of conceiving herb shops, which of-fers organic skin care products, natural reme-dies and a wide range of foods

5’

La Berlocca Via dei Macelli di Soziglia 45r+39 393 2158876 www.laberlocca.com Aperto da martedì a sabato a pranzo e cena. Domenica solo su prenotazioneUn ristorante-enoteca che offre una cu-cina di antica tradizione ligure e italia-na con materie prime di qualità. Cucina “espressa” e “tutto preparato in casa”: pane, focaccia, pasta fresca e ripiena, dolci prelibatiIt is a restaurant and wine bar offering tradi-tional Ligurian and Italian cuisine; it uses top quality ingredients. ‘Ready homemade cuisi-ne’ is offered: bread, focaccia, fresh and filled pasta and exquisite pudding

5’

IL CENTRO STORICOIN UN’ORA

D ai lussuosi palazzi di via Gari-baldi, scendi in vico del Ferro e quindi nella piccola e omo-

nima piazzetta: “Io mi trovo dietro”, recita appena visibile la scritta sul muro opera dell’artista tedesca, Ines Tartler. Dall’antica piazza del Ferro si scende lungo via dei Macelli di Sozi-glia, caratteristico caruggio genovese ricco di merce esposta, frutta, verdura e ovviamente carne. La tradizione, in-fatti, non è del tutto andata perduta… Qui in tempi remoti scorreva il torren-te Rialto e, anche grazie alla vicina presenza dell’acqua, avevano sede i macelli della città. Sfocerai, è proprio il caso di dirlo, in piazza Soziglia, spazio adibito al mercato cittadino sino al XVII secolo, poi centro mon-dano a partire dal ‘700 con i cafè e le confetterie più frequentate della città, ricche di ogni ben di Dio provenien-te dalla pancia delle navi, dall’Asia e dalle Americhe.

Imboccando vico Lavagna eccoti ca-tapultato nell’omonima piazza dove cielo e terra sono a specchio, un qua-drato di alti palazzi e panni stesi, lo slargo più ampio del centro storico, una sorta di grande cavedio dove an-cora la gente si parla dalle finestre. Da piazza Lavagna risali in via della Maddalena proseguendo ancora su vico Lavagna.In quel della Maddalena la “legge Merlin” ha ancora difficoltà di appli-cazione... uno spaccato di Genova nudo e crudo che trasuda fascino. Le signorine ti osservano per pochi secondi e chissà cosa riescono a ra-pire di te, chissà cosa hanno capito. L’occhiolino veloce è un fiore sparato all’improvviso dal cannone, nell’istan-te in cui gli sguardi si incrociano. Tutto ciò accade a neanche venti passi dal Municipio e dalla nobile via Garibaldi tutto lustro e musei: questi forti con-trasti di cui Genova è ricca sono in

the historical centre in one hour

From the luxury buildings in Via Ga-ribaldi, walk down along Vico del Ferro and reach the square of the same name: “Io mi trovo dietro” (I am behind), says writing on the wall by German artist Ines Tartler. From the ancient Piazza del Ferro you can go down along Via dei Macelli di Sozi-glia, a typical Genoese caruggio whe-re fruit, vegetables and meat are sold. Tradition has not been totally lost… In ancient times the Rialto torrent flowed here. Due to the presence of water, the city’s abattoir was also here. You will get to Piazza Soziglia, devoted to the city’s market until the 17th century. In the 1700’s it became a social hub with the city’s most crowded cafés and sweet shops, rich with all kinds of go-ods coming on the ships from Asia and America.If you take Vico Lavagna you will be in piazza Lavagna where the earth mirrors the sky, a space of tall buildin-gs and clothes on washing lines, the widest passage in the historic centre, a sort of courtyard where people com-municate from their windows. From Piazza Lavagna go up to Via della Maddalena along Vico Lavagna.At Maddalena the “Merlin law”, which declared that brothels were illegal, ishardly applied… an authentic slice of Genoese life full of charm. The la-dies observe you for a few seconds: who knows what they have understood about you. The quick wink is a flower shot by a cannon in the moment when eyes meet. It all takes place close to the City Hall and the noble Via Garibal-di full of luxury and museums. Genoa Old City is rife with these sharp con-trasts the balance of which has been hanging on a thread for centuries. They show no sign of decline.Advance through Vico dietro il Coro delle Vigne, and Vico della Lepre. Once in the square, stop and turn to your left: the Vigne bell tower stands between the roofs and the sky. If you come here in the morning or at lunch you will be likely to be left alone with this beauty, while at night the old pub is invaded by nightlife. I imagine that bell tower to be modelled by expert

La Lepre Piazza della Lepre 5r +39 329 6888081Aperto da lunedì a sabato 18/02.00Un locale ‘Meltin Pot’ in un’affascinan-te piazzetta del centro storico. Propone aperitivi, piattini e panini speciali, cocktail, birre alla spina, vini e chupiti; da provare l’assenzio, i rum e i whisky. Musica live il sabato sera, dehors esterno A club hosting different people of different cul-tures in an enchanting square of the centre. It offers aperitifs, special appetizers and sandwi-ches, cocktails, draft beer, wines and shots; absinthe, rum and whisky must be given a go. Live music on Saturday, external dehors

6’

Altea - Erboristeria delle Vigne Piazza delle Vigne 28r+39 010 0012510 FB Erboristeria Altea Piazza Vigne10/19.30, dom10.30/13. Chiuso lunedìCaratteristica erboristeria nel cuore del centro storico, propone erbe officinali sfu-se, tisane personalizzate, integratori fito-terapici, spezie e alimenti bio, cosmetici naturali, abbigliamento in fibra naturaleIt is a characteristic organic herb shop located in the heart of old city center; it offers unpacka-ged herbs, personalized infusions, phytothera-pic supplements, biological spices and foods, natural cosmetics, natural fibre clothings

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equilibrio su un filo sottile da centinaia di anni e non sembrano avere inten-zione di cadere.Fatti spazio in vico dietro il Coro delle Vigne, e poi in vico della Le-pre. Giunto nella piazzetta blocca il passo e voltati a sinistra: il campani-le delle Vigne è in posa fra i tetti e il cielo. Se passi di qui la mattina avrai buone possibilità di rimanere solo con questo squarcio di bellezza, mentre la sera l’osteria della piazza viene in-vasa dalla movida. Io quel campanile lo immagino modellato da giganti ed esperte dita, sembra costruito con la sabbia e lasciato al sole a indurirsi e seccare, che qui le onde non arrivano e non lo possono portare via… Scendi vico del Teatro delle Vigne, piazza del-le Vigne è una delle aperture più sug-gestive della città vecchia, le grandi fi-nestre dei nobili appartamenti si aprono sul campanile, che dalla piazza non si riesce a vedere. È luogo di incontri rav-vicinati, i genovesi che abitano e vivono il centro storico considerano le Vigne un punto di riferimento. Loro sanno bene che senza prendere nessun appunta-mento basta fermarsi qualche minuto lì per incontrarsi, come se si trattasse della piazzetta del paese. Alle Vigne troverai gli artisti della città vecchia se-duti ai tavolini, gli squilibrati, i pensionati e i pensatori, fra tazze di tè e tazzine di caffè, calici di vino e bicchieri di birra, dialetto genovese e mugugno facile. Lì ogni giorno nascono sogni e progetti, buona parte dei quali non verranno mai realizzati: se hai tempo (e lo hai) fermati alle Vigne anche tu… ché la condizione che più di ogni altra nobilita l’uomo è il non avere niente da fare, senza sentirsi in colpa.Per raggiungere via San Luca da piazza delle Vigne puoi scendere in piazza Banchi lungo via delle Vigne oppure tagliare imboccando vico Spi-nola e vico della Torre. Via San Luca è la via trafficata d’anime che parlano

a voce alta fra di loro e al cellulare, chi con la valigetta in mano e la cravatta, chi con i sandali e le treccine. Sali sino alla chiesa di San Siro e all’omonimo vicolo per poi ritrovarti in piazza della Meridiana quindi, a sinistra, in via Cai-roli. L’antica via conduce in largo della Zecca, attraversa la strada e imbocca via Vallechiara, la salita ti accompa-gnerà al cospetto del magico borgo del Carmine, la pendice nascosta del-la città vecchia, arroccata sul dorso del colle di Castelletto. Il piccolo, ma fitto, dedalo di strade è lì apposta per concederti l’opportunità di camminare senza sapere dove andare. Scoprirai piazza San Bartolomeo all’Olivella e piazza della Giuggiola, metterai i pie-di in uno di quegli angoli che Genova non ha alcuna intenzione di mostrare, violerai la sua intimità completamente avvolto dal silenzio; e non dimenticare che ti trovi in pieno centro.

the historical centre in one hour

hands. It looks like it was built of sand and left to dry in the sun, as the waves cannot arrive here or take it away.Go down along Vico del Teatro delle Vigne, piazza delle Vigne is one of the old town’s most charming ope-nings. It is a gathering place for the Genoese living in the historic centre who consider the Vigne as a reference point. They know they do not need to schedule an appointment. They only have to stop for a few minutes to meet up, just like in a village square. At the Vigne you will find the old city’s artists sat at tables, the lunatic pen-sioners and thinkers among cups of coffee and tea, glasses of wine, beer, Genoese dialect and typical grum-bling. Every day dreams and plans are generated, the majority of which will never be fulfilled. If you have time – and you have it – stop at the Vigne, as the condition that dignifies man is that of having nothing to do.In order to reach Via San Luca from Piazza delle Vigne you can go down to Piazza Banchi along Via delle Vi-gne or cut the journey short by taking Vico Spinola and Vico della Torre. Via San Luca is crossed by people speaking loudly on the phone or with others. Some carry a bag and wear a tie, others wear sandals and have dre-adlocks. Reach the San Siro church and the alley of the same name and you will be in Piazza della Meridiana, then turn left into Via Cairoli. The an-cient road leads to Largo della Zecca. Cross the road and take Via Valle-chiara. The uphill road will lead you to the magical Carmine suburb, the hid-den corner of the old town, perched on the back of the Castelletto hill. The small, though thick, network of ro-ads is there to give you the opportunity of walking without knowing where to go. You will discover Piazza San Bar-tolomeo all’Olivella and Piazza della Giuggiola. You will reach one of those corners that Genoa does not want to show. You will violate its privacy while you are surrounded by silence. And do not forget that you are in the city centre.

La Giuggiola Piazza della Giuggiola 3+39 3287016464 www.lagiuggiola.netAperto da lunedì a venerdì 9.30/14, sabato e i pomeriggi su appuntamentoLa Giuggiola è un laboratorio di maglieria situato nel suggestivo quartiere del Car-mine, che racchiude in un unico intreccio artigianato, arte, storia, cultura. Propone collezioni versatili e capi perso-nalizzati di qualitàLa Giuggiola is a knitwear shop located in the beautiful Carmine borough, which combines craftsmanship, art, history and culture. It offers versatile collections and customised garments

Bar 8RossoPiazza del Carmine 8r+39 339 8393828 - FB 8rosso Da lunedì a sabato 6.30/22 circaNell’affascinante piazza del Carmine, 8Rosso propone un ottimo caffè, un gu-stoso e originale aperitivo (anche per celiaci, vegetariani, vegani), birre bava-resi, vini italiani ed esteri, panini, toast, insalate, piatti tipici liguriIn the beautiful piazza del Carmine, 8Ros-so offers delicious coffee, tasty and original aperitif (it will also be available for coeliacs, vegetarians and vegans), bavarian beer, ita-lian and foreign wines, sandiwiches, toast, salads and typical ligurian appetizers

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IL CENTRO STORICOIN 30 MINUTI

D alla piazza Dante del primo Novecento, imbocca via D’An-nunzio sino ai giardini Balti-

mora, detti giardini di plastica. Questo gelido scenario “urban style”, circon-dato dai grandi contenitori di uffici, era sino agli anni sessanta una delle zone più caratteristiche del Centro Storico di Genova, via Madre di Dio. Per vedere ad occhio nudo lo stacco fra vecchio e nuovo, risali vico Superiore di Cam-popisano sotto l’arcata del settecente-sco ponte di Carignano. Campopisano è un cioccolatino da scartare, tempio a ricordo della celebre battaglia della Me-loria del 1284.Prosegui lungo vico dietro il Coro di San Salvatore per risalire in piazza Sarzano. Attraversa il piazzale, un tem-po a picco sul mare, continua a salire verso piazza Santa Croce e poi giù, nelle scure budella dell’omonimo ca-ruggio, protetti dalla schiera degli alti palazzi che come sentinelle attendono petto in fuori al cospetto del traffico in-cessante della strada sopraelevata. Al termine della discesa svolta a destra in salita a Santa Maria di Castello, poi a sinistra in piazza Leccavela e ancora a destra in vico dietro il Coro di San Cosimo dove sorge l’antico edificio re-ligioso fra odori speziati e densa quiete.

La facciata della chiesa dà sulla piccola piazza di San Cosimo. Proseguendo in via di San Cosimo gira a destra in via San Bernardo, nelle ore notturne zona frequentata dalla movida, di giorno silenziosa risalita fra antiche botteghe e palazzi storici. Tira su a de-stra in vico dei Giustiniani: piazza Em-briaci arriva che non te l’aspetti, così semplice e imperfetta. Scalino dopo scalino guadagni il dorso del colle, il più antico insediamento della città. Non guardarti i piedi, e non accontentarti della prima cosa che attira la tua atten-zione, come un gatto a caccia della pre-da voltati a destra e a sinistra e poi in alto verso il cielo. Alta sopra la tua testa la Torre degli Embriaci e a pochi passi la facciata in stile romanico dell’anti-chissima chiesa di Santa Maria di Ca-stello databile ancora prima dell’anno 900. Lungo la via di Santa Maria di Castello ecco la piccola piazza di San-ta Maria in Passione. Attraversa l’arco e scendi a sinistra in via Mascherona, quindi via degli Alabardieri e a destra vico Vegetti; scendi in vico Amandor-la e quindi stradone Sant’Agostino, a salire in piazza Sarzano. Da qui puoi discendere in via Ravecca per tornare in piazza Dante incontrando Porta So-prana e la Casa di Colombo.

La voragine, il cratere nel cuore,luce spenta, Santa Maria in Passione.

È la scultura senza firma e nome,il dipinto a caso che ingoia il sole

e il taciuto inspira e attesa rimanda.Oltre la porta ferrata, socchiusa,

un dio che non si prega e non si canta. (Gabriele Serpe)

the historical centre in 30 minutes

From Piazza Dante dating back to the early 20th century, take Via D’Annunzio as far as the Baltimora gardens, also known as the ‘plastic gardens’. This cold urban style scenario surrounded by offices used to be one of the historic centre’s most peculiar areas, Via Madre di Dio. In order to see the gap between old and new with your own eyes, go up along Vico Superio-re di Campopisano under the Carignano bridge from the 18th century. Campopi-sano is a chocolate candy to unwrap, a temple devoted to the memory of the Me-loria battle of 1284. Go along Vico dietro il Coro di San Salvatore to reach Piazza Sarzano. Cross the square, which used to overlook the seaside, keep going up towards Piazza Santa Croce then down to the dark bowels of the street of the same name, protected by the tall buildings whi-ch like sentries stand to attention opposite Genoa’s elevated road. At the end of the downhill road, turn right onto Salita a San-ta Maria di Castello, then left into Piazza Leccavela then right again into Vico dietro il Coro di San Cosimo; the façade of the small church leans onto Piazza di San Co-simo. If you carry on along Via di San Co-simo turn right onto Via San Bernardo, a very popular venue at night. During the day it is a silent alley among ancient shops and the old city’s historic buildings. Turn right into Vico dei Giustiniani: Piazza Embriaci will reach you unexpectedly, so simple yet imperfect. Step by step you will reach the back of the hill, the city’s oldest settlement. Do not look down, do not be satisfied with the first thingthat draws your attention, turn right and left then look up at the sky. High over your head rises theTower of the Em-briaci and only a few steps from you is the Romanesque façade of the very old Santa Maria del Castello church dating back to 900. Along Via di Santa Maria del Castel-lo you will find the small Santa Maria in Passione square. Once you have walked past the arwch of S.M. in Passione, walk down and turn left in Via Mascherona then right under the arch in Via degli Alabardie-ri. Turn right into Vico Vegetti then left and walk down Vico Amandorla, then Stradone Sant’Agostino, and go up to Piazza Sarza-no. Walk along via Ravecca to go back to piazza Dante. You’ll find Porta Soprana and Columbus’s house.

Gelateria Karol Ice Via di Ravecca 45r +39 393 2928469 www.karolice.it FB Gelateria KaroliceAperto lun-ven 11.30/21, sabato 15/21Deliziosa gelateria in zona Sarza-no-Sant’Agostino; propone oltre 20 gusti gelato preparati con ingredienti freschi e di qualità, yogurt con frutta, crepes con nutella, granite e semifreddi. Torte perso-nalizzate con fotografie su ordinazioneAn enchanting ice-cream shop located in Sarzano-Sant’A gostino area. It offers more than 20 flavor prepared with fresh and first quality ingredients, fruits yogurts, nutella cre-pes, granitas, semifreddo. On demand, cakes with personalized pictures can be prepared

E Prie Rosse Via di Ravecca 54/56r +39 010 2512591 FB E Prie Rosse RistoranteAperto 7 su 7 tranne domenica a pranzo; aperto le dom dei festiviRistorantino frequentato dai genove-si...i soliti noti. Menù stagionale, cucina genovese, zuppe e minestrone, carpac-cio, fiorentina, carni crude, stoccafisso, baccalà, salumi iberici, tartufo, foie gras, arrosti, brasa ti, stracotti e i famosi dolci della casa. Alla sera lume di candelaGenoese clients normally visit this restaurant. Seasonal menus, genoese recipes, soups, raw meat, carpaccio, fiorentina, stockfish, Spanish ham, truffle, foie gras, roast meat, stew, the famous homemade desserts. Candle-lit dinner

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PIAZZA DANTE E IL FASCISMO

Negli anni venti e trenta del 900 la città assiste a radicali mutazioni strutturali che la portano ad assume-re progressivamente l’aspetto che ha oggi. Con il piano regolatore del 1930 gli interventi nel centro cittadi-no mettono in pratica la retorica ce-lebrativa di regime voluta dal Duce, Benito Mussolini. La zona di piazza Dante assume il ruolo di centro dire-zionale e rappresentativo dell’imma-gine di grande città industriale con la costruzione degli edifici attuali tra cui il grattacielo Piacentini.

PIAZZA DANTE - FASCISMIn the 1920s and 1930s the structure of the city changed and gradually acquired the shape that it has today. Fascist bombast willed by il Duce Benito Mussolini became reality with the 1930 city planning act and the ensuing main-tenance and construction work. The area of Piazza Dante achieved a directional and representative role for the image of the industrial city with the construction of the current buil-dings, among which the Piacentini sky-scraper.

SANTA MARIADI CASTELLO

Castello era sede del castrum a tre torri, roccaforte difensiva del nucleo primitivo di Genova, impresso per lungo tempo sulle monete d’oro ge-novesi. Quando il Longobardo Ro-tari conquistò la città intorno al 650, provvide a sistemare e rinforzare il castrum; suo figlio Ariperto, fa erigere all’interno delle mura del Castello un tempio dedicato a S.Maria (il primo della città). Su questo nucleo prima-rio venne poi sviluppato il comples-so, ancora oggi esistente, di S.Maria di Castello consacrato nel 1237.

SANTA MARIA DI CASTELLOCastello hosted the castrum with three towers. It was the defensive centre and stronghold of Genoa’s primitive settle-ment, and for a long time it was printed on Genoa’s gold coins. When Lango-bard king Rothari conquered the city in 650, he organised and strengthened the castrum; his son Aripert erected the city’s first temple devoted to Holy Mary inside the Castello walls. Starting from this primary nucleus the S.Maria di Ca-stello complex was completed. Built in the 12th and consecrated in 1237.

LA BATTAGLIA DELLA MELORIA

La Battaglia della Meloria è sta-ta combattuta nel Mar Ligure il 5 e il 6 agosto 1284 fra le flotte del-le Repubbliche di Genova e Pisa e fa parte della guerra fra le due Repubbliche Marinare. I Genovesi distrussero la flotta dei loro odiati nemici e migliaia di pisani venne-ro imprigionati a Genova, ma solo in pochi riuscirono a sopravvivere. La leggenda narra che i loro corpi vennero sepolti in Campopisano, un angolo dimenticato da Dio, sotto i tuoi piedi...

THE BATTLE OF MELORIAThe Battle of Meloria was fought near the islet of Meloria in the Ligurian Sea on 5 and 6 August 1284 between the fleets of the Republics of Genoa and Pisa as part of the Genoese-Pi-san War. The Genoese fleet crushed its enemy. Thousands of Pisa prisoners were taken to Genoa and only a few sur-vived. As the story goes, their bo-dies were buried in Campopisano, a corner forgotten by God, under your feet…

Braceria Vecchia Ravecca Via di Ravecca 29r +39 010 2514721FB Braceria Vecchia RaveccaAperto da martedì a domenica 07/24 Il luogo ideale per un pranzo o una cena in famiglia e per una pausa pranzo gustosa ma economica. Le specialità sono i piatti combinati di carne, pesce e pollo, i taglieri misti di salumi e formaggi con marmella-ta, i dolci della casa. Servizio bar, aperitiviIt is a perfect location for family lunches or din-ners, a delicious, cheap lunch break. Vecchia Ravecca’s specialties are mixed meat dishes, fish and chicken, cold cuts and cheese types with jam, homemade pies. Bar service, aperitifs

La Chianina Salita del Prione 35r (vicino alla Casa di Colombo) - Via V. Ricci 12r +39 010 8594359www.lachianinahamburger.comPropone panini e hamburger, carne alla piastra, cinta senese, fiorentina, verdure grigliate, vini italiani. Il tutto si può perso-nalizzare con i propri ingredienti preferiti. Si vendono carne IGP, salumi e formaggiLa Chianina offers sandwiches, hamburger, grilled meat, cinta senese, T-bone steak, gril-led vegetables, italian wines. You can custo-mise your dish with your favourite ingredients.Sales of IGP meats, cold cuts and cheeses

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IL CENTRO CITTÀIN UN’ORA

S i a m o nel centro moderno del-la città di Genova, in piazza De Ferrari. Imboccando via XX Set-

tembre (la principale strada cittadina) tieni la sinistra sino al bivio con via Sal-vatore Viale (un’anonima scalinata) che conduce alla preziosa piazza di Santo Stefano, luogo dove, si dice, venne bat-tezzato un certo Cristoforo Colombo.Come gazza in posa su un cavo dell’alta tensione, l’antichissima chiesa (le prime notizie nel 972) spezza il ritmo veloce della city ed è brezza rigenerante per le ossa. Pochi passi e alle spalle sale la scalinata del ponte Monumentale, il gi-gante in marmo con la pancia vuota. Vi-site guidate consentono di raggiungere le viscere del ponte e improvvisarsi spe-leologi lungo i passaggi sotterranei della città, sino alla zona sotto il parco dell’Ac-quasola… Ad attendere là sotto da oltre quattrocento anni ci sono diecimila sche-letri in una bara di pietra e malta, testimo-nianza della terribile peste che nel 1656 decimò la popolazione genovese, ma anche i bastioni dell’antica cinta muraria.Dal ponte l’ampio panorama esclude il

mare, caso raro a Genova, e si concen-tra, prevalentemente, sulla città moder-na risultato della riorganizzazione urba-na dell’800.Fronte alla piazza De Ferrari, supera la canuta schiena di Santo Stefano e percorri viale 4 Novembre costeggian-do lo storico parco dell’Acquasola, oggi soffocato da un cantiere “maledetto”, un progetto per la realizzazione di un enorme parcheggio interrato che, al momento, la testa dura dei cittadini ge-novesi è riuscita a fermare, fra ricorsi e manifestazioni.Viale 4 Novembre e quindi l’ultimo tratto di via XII Ottobre, ti conducono in piazza Corvetto. Tieni la sinistra e imbocca via Roma, e poi subito a sini-stra, da largo Eros Lanfranco sino al regale ingresso della Galleria Giusep-pe Mazzini; l’ottocentesco salotto della cultura genovese, con i cafè frequentati in quegli anni da poeti e intellettuali con il panciotto, i lunghi baffi e gli orologi da taschino. Oggi rimane emblema di una città che non ha mai smesso di guar-darsi allo specchio.

the centre in one hour

We are in the modern centre of Ge-noa, Piazza De Ferrari. If you take Via XX Settembre (the city’s main road) keep left as far as the junction with Via Salvatore Viale (an impersonal stairway) which leads to the precious Piazza di Santo Ste-fano, where, it is said, Christopher Columbus was baptised. Just like a wonderful magpie on the high-voltage cable, the ancient chur-ch (the first documents date back to 972) breaks the city’s fast rhythm and the breeze regenerates the body. Only a few steps away are the steps climbing up to Ponte Monumentale, the marble giant with an empty sto-mach. Guided tours allow you to rea-ch the bowels of the bridge and turn into improvised speleologists through the city’s underground tunnels as far as the Acquasola park… Ten thou-sand skeletons have been lying in wait in a stone grave for over 400 ye-ars, thus witnessing the terrible pla-gue that slaughtered Genoa’s popu-lation in 1656. Even the old city walls can be found there. The wide view from the bridge exclu-des the sea, a rare occurrence in Genoa. It mainly focuses on the mo-dern city as it was reorganised in the 1800s… In front of Piazza De Ferrari, go past Santo Stefano’s grey back and walk along Viale 4 Novembre along the historic Acquasola park, now choked by a cursed building site, a project to build a car park, which for the moment has been stopped by the stubbornness of the Genoese people after several demonstrations. Viale 4 Novembre and the last section of Via XII Ottobre lead you to Piazza Cor-vetto. Keep left and take Via Roma, then turn left, from Largo Eros Lanfranco to the regal entry into Galleria Giu-seppe Mazzini. Genoa’s salon from the 1800s, with its cafés populated by poets and in-tellectuals wearing waistcoasts, with moustaches and pocket watches. Today it is the emblem of a city which has never stopped looking at itself in the mirror…

Braceria Vecchia Ravecca 4’Via di Ravecca 29r +39 010 2514721FB Braceria Vecchia RaveccaAperto da martedì a domenica 07/24 Il luogo ideale per una cena o un pranzo in famiglia e per una pausa pranzo gustosa ma economica. Le specialità sono i piatti combinati di carne, pesce e pollo, i taglieri misti di salumi e formaggi con marmella-ta, i dolci della casa. Servizio bar, aperitiviIt is a perfect location for family lunches or din-ners, a delicious, cheap lunch break. Vecchia Ravecca’s specialities are mixed meat dishes, fish and chicken, cold cuts and cheese types with jam, homemade pies. Bar service, aperitifs

Bar HaitiVia Maragliano 7 - 9r +39 010 5451039 FB Bar Haiti di Loretta Bozza e Antonio Zullo Aperto dalle 06, chiuso domenicaBar - easy restaurant a due passi da via XX Settembre adatto per la pausa pranzo. Propone piatti casalinghi veloci e sempre freschi: pasta, pizza, farinata, secondi di carne e pesce, insalate, dolci fatti in casaBar - easy restaurant very close to via XX Settembre. It is perfect for lunch breaks and it offers homemade fresh dishes: pasta, pizza, farinata, second courses with meat and fish, salads, homemade pies and sweets

Strakkino Via alla Porta degli Archi 16r+39 010 541561 www.strakkino.comAperto da lunedì a sabato 12/22Propone gustose specialità culinarie liguri da personalizzare con gli ingredienti prefe-riti: focaccia al formaggio, focaccia farcita Moreskina, Taskina e i krapfen Romanet-ti. Preparazione istantanea, ingredienti di qualità, consumazione in loco o take awayIt offers delicious Ligurian dishes that will be customised by using the clients’ favourite in-gredients: cheese focaccia, filled focaccia Mo-reskina, Taskina and Romanetti donought. Pre-paration is quick, ingredients are of top quality, while the meal can be had inside or taken away

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DA PALAZZO DUCALEA PALAZZO SAN GIORGIO

S palle alla maestosa facciata di Palazzo Ducale in piazza Mat-teotti, percorri salita Pollaiuo-

li e poi a destra nello stretto vicolo. Il sole fatica a incunearsi fra i tetti di via di Canneto il Lungo, dove pa-reti e negozi si stringono a te come l’abbraccio sporco e sudato di un mi-natore. Superi il seicentesco Palaz-zo Donghi e imbocchi vico Sauli, la cui piazza ricavata fra i palazzi è un quadratino dolcemente compito; dai gradini del Palazzo Antonio Sauli, gli antichi bassorilievi dei portoni fanno da eco alle voci che provengono dal-le case quando fa caldo e le persiane gialle e verdi s’aprono al reale rivelan-do le travi in legno scuro dei soffitti. Proseguendo sbuchi in via dei Giu-stiniani, spalla a spalla con la storica “sciamadda” (botteghe storiche geno-vesi che preparano nei forni a legna prodotti tipici) e al cospetto del sinuo-so e instabile profilo di vico di S. Rosa, che i tetti sembrano toccarsi e le pa-reti cercarsi l’una con l’altra, sotto uno spiffero di cielo che pensa ai fatti suoi.Tieni la destra in via dei Giustiniani per raggiungere piazza San Giorgio

(si dice fosse il foro della città di Ge-nova al tempo dei romani), l’omonima chiesa e la parrocchia di S. M. Imma-colata e S. Torpete del XII secolo (ri-costruita nel 1730). La chiesa di San Giorgio, pur ricostruita diverse volte nel corso della storia, è un edificio re-ligioso antichissimo (un primo docu-mento risale all’anno 947).Prosegui in via di Canneto il Curto, il caruggio è affollato praticamente a ogni ora del giorno, gente e odori d’ogni sor-ta e provenienza. Una volta in via San Lorenzo procedi verso il mare, ma non senza voltarti a sinistra per godere della deliziosa balconata ottocentesca di Pa-lazzo Boggiano Savotti. Ora in piazza della Raibetta davanti all’antica farma-cia tieni la destra ed ecco l’inizio dei por-tici di Sottoripa e lo storico Palazzo San Giorgio, oggi sede dell’Autorità Portua-le, esempio di architettura civica medie-vale (anno 1260) nelle cui carceri Mar-co Polo dettò le sue memorie di viaggio pubblicate poi con il titolo “Il Milione”. Il palazzo porge il fianco destro a piaz-za Caricamento, retroporto dell’antico scalo, dove le merci venivano caricate e scaricate dai manovali.

Palazzo Ducale - Palazzo San Giorgio

With the majestic facade of Palazzo Du-cale (Doge’s Palace - Piazza Matteotti) behind you, go down along Salita Polla-iuoli, then turn right in the narrow alley. The sun struggles to make its way throu-gh the roofs in Via di Canneto il Lungo, where walls and shops embrace you like a sweaty miner. Walk past Palazzo Don-ghi, dating back to the 17th century, and take Vico Sauli. Its square is sweetly pla-ced among buildings. From the steps of the Antonio Sauli palace, the ancient low reliefs of the main doors echo the voices coming from the houses when the tem-perature is warm. The yellow and green shutters are open, allowing you to see the dark wooden beams of the ceilings. If you go on, you will reach Via dei Giusti-niani, alongside the historic ‘sciamadda’ (typical Genoese restaurants with wood stoves baking typical products) in front of the winding, unstable profile of Vico di S. Rosa. It looks like the roofs are touching one another and the walls are looking for one another beneath the draft of an ab-sent-minded sky.Keep right along Via dei Giustiniani and you will be in Piazza San Giorgio (it is thought to have been Genoa’s forum in Roman times), the church of the same name, the S. M. Immacolata parish and San Torpete from the 12th century (rebu-ilt in 1730). The church of San Giorgio, though rebuilt many times, is an ancient religious building (the first document da-tes back to 947).Go down along via di Canneto il Curto, is crowded at every hour with people and odours of every kind and origin.Once in Via San Lorenzo head towards the seaside, and turn to your left to ad-mire the marvellous 19th century balcony of Palazzo Boggiano Savotti. When you are in Piazza della Raibetta in front of the ancient pharmacy keep right and you will get to the start of the Sottoripa arca-des and the historic Palazzo San Giorgio, now the office of the Port Authority, an example of medieval architecture from 1260, in the prison from which Marco Polo dictated his travelogue “Il Milione”. The right hand side of the building leans on Piazza Caricamento, behind the old port, where goods were loaded and unlo-aded by dock workers.

Trattoria Il Grillo Parlante Via San Bernardo 7 - 9r+39 340 3122169FB IL GRILLO PARLANTEAperto dalle 12.30 alle 24, chiuso lunedìUn luogo dove respirare l’antica storia della Superba e gustare piatti della tra-dizione ligure e mediterranea di carne e pesce. A cinque minuti dal centro, vicino al Porto Antico e all’interno della movida A place where you can breathe the ancient hi-story of Superba and taste meat and fish cour-ses typical of the Ligurian and Mediterranean tradition. 5 minutes away from city center, near from Porto Antico, in the middle of movida

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Ristorante Sapori di GenovaSalita Pollauioli 17r +39 010 4037622 www.saporidigenova.net Aperto 12/16 19.30/23Sapori di Genova è situato a pochi passi da Palazzo Ducale; qui potrete gustare straordinari piatti ispirati alla tradizio ne culinaria genovese e ligure comodamen-te seduti nello stesso locale in cui nacque nel 1892 il Partito Socialista ItalianoIt is situated only a few steps away from Palaz-zo Ducale; you will be able to taste typical Ge-noese and Ligurian dishes, while comfortably sitting inside the restaurant where the Italian Socialist Party was founded in 1892

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BOTTEGHESTORICHE

Nel centro storico di Genova sono tante le botteghe antiche ancora oggi in attività. Architetture, arredi, attrezzature e documenti d’epoca, testimoniano attività commerciali tramandate di generazione in gene-razione le cui origini si perdono nel tempo, in alcuni casi si fermano alla prima metà del secolo scorso, in al-tri raggiungono anche i due secoli di longevità. Sono dislocate in varie zone della Città Vecchia e del centro cittadino ed è possibile visitarle par-tecipando ai tour guidati.

ANCIENT SHOPSMany ancient shops are still active in Genoa’s centre. Architecture and furni-ture styles and ancient documents still testify to businesses that were passed from one generation to the next until their origins become unknown. In cer-tain cases they date back to the early 20th century, while in other contexts they can even be over 200 years old. They are located in different parts of the Old City and the city centre and can be visited by taking part in guided tours.

PALAZZODUCALE

L’area su cui venne realizzato fu acquistata dal Comune nel 1291. Il Doge, che qui aveva la sua resi-denza, non usciva dal palazzo per l’intera durata del suo mandato se non per le ricorrenze solenni: di-versamente, riceveva a palazzo chi doveva conferire con lui. Di pertinen-za del palazzo la trecentesca Torre Grimaldina o Torre del popolo, usata per molto tempo come prigione (qui morì Jacopo Ruffini), doveva far par-te dell’originario palazzo Fieschi poi inglobato nella struttura del Ducale.

DOGE’S PALACEThe main construction area was purcha-sed by the Comune in 1291. The Doge li-ved here and could not get out of the buil-ding except for celebrations during which he made his public appearance. Otherwi-se, visitors wishing to speak to him were hosted inside the palace. Dating back to the 14th century, the Torre Grimaldina, or Tower of the People, belongs to Palazzo Ducale. It was used as a prison (Jacopo Ruffini died here) which was meant to be part of the original Palazzo Fieschi, later absorbed by the Doge’s Palace.

PALAZZOSAN GIORGIO

A est di piazza Caricamento si tro-va il celebre Palazzo S.Giorgio, edificato nella sua parte medieva-le dall’architetto Frate Oliviero nel 1260 per volere di Guglielmo Boc-canegra, Capitano del popolo, per dare una sede all’istituzione comu-nale. Inizialmente denominato Pa-lazzo del Mare, diventò S.Giorgio quando qui si trasferì il Banco di S.Giorgio, istituzione finanziaria che gestiva debito pubblico ed entrate portuali (madre di tutti i moderni si-stemi bancari).

SAN GIORGIO’S PALACEThe famous S. Giorgio’s Palace, located in the eastern part of the Caricamento square, was built by architect-monk Oliviero in 1260 following the desire of Guglielmo Boccanegra, Captain of the People, so as to provide the Comune with its own headquarters. It was initially called Palazzo del Mare, but its name was changed to S.Giorgio when Banco di S.Giorgio moved there. This bank ma-naged public debt and port incomes, as well as becoming the forerunner of all modern bank systems.

Laura SciunnachVico Casana 5 r +39 010 255566 Salita Pollaiuoli 74 r +39 010 2465240 www.laurasciunnach.com [email protected] Sciunnach inizia la sua attività a 20 anni e oggi, nei suoi due negozi, realizza gioielli con tecniche e materiali all’avan-guardia. Artigianato di qualità e ricerca dell’originalità danno alle sue creazioni uno stile inconfondibile She started her business when she was 20 years old and nowadays, with her two shops, it realizes jewellery with avantguard techniques. The quality in her technique and the originality make her creations unique

Lo ScorrettoPiazza Pollaiuoli 38r +39 348 5215395 Aperto 7 su 7 dalle 07 alle 21 circa sabato e domenica fino alle 02.00Tavola calda e fredda, aperitivi (il giove-di aperitivo speciale con acciughe fritte e marinate), after dinner. Da provare il chu-pito servito in un bicchierino di cioccolato con vari liquori. Il locale trasmette in diretta le partite di calcio su Mediaset PremiumCafeteria, snack bar, aperitifs (on thursday special aperitif served with fried and marina-ted anchovies), after dinner. Chocolate shot glasses to fill with liquor must be given a go. Football matches live (Mediaset Premium)

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G enova nasce, si sviluppa e si conquista un posto di rilievo nelle vicende storiche ed eco-

nomiche europee in quanto città di mare, profondamente legata al suo porto fin dagli albori della propria storia. Protetta da due lingue di terra a est e a ovest – il Molo vecchio e il Promontorio di San Benigno – e cinta a nord dalle catene montuose che la riparano dai venti e da facili incursioni nemiche, la posizione è anche molto favorevole in quanto imprescindibile snodo commerciale: è la porta tra il Mediterraneo e il Nord, lo sbocco na-turale verso l’Oltregiogo e la pianura padana e si trova sulla rotta che porta a Marsiglia, grande scalo mediter-raneo. L’aspetto originario del porto medievale è quello coincidente col naturale bacino, oggi cuore del Porto Antico di Genova, un’area di 130.000 mq restituita alla città nel 1992 dopo il restyling progettato dall’architetto genovese Renzo Piano per ospitare le celebrazioni colombiane per i 500 anni dalla scoperta dell’America, im-presa del marinaio genovese Cristo-foro Colombo.

Il celebre “bigo”, ascensore panorami-co con le braccia protese al cielo, è il simbolo del Porto Antico; sale fino a 40 metri di altezza e offre una vista in-dimenticabile sulla città. Ai suoi piedi si estende la Piazza delle Feste per fiere e concerti (da dicembre a marzo si trasforma in una pista di pattinaggio sul ghiaccio) e poco distante i battel-li per addentrarsi nel cuore del golfo di Genova oppure lungo la riviera di Levante da Camogli a Portofino sino alle Cinque Terre. Nell’area del Molo Vecchio (Magazzini del Cotone) tro-viamo la piscina all’aperto (da giugno a settembre), tanti locali, un cinema multisala, il Museo Luzzati, la Città dei Bambini e il neoarrivato Wow!, un centro dedicato alla scienza e all’ap-prendimento. A ovest spicca l’Acqua-rio di Genova, la Galleria Atlantide, la Biosfera (che racchiude al suo interno un piccolo ecosistema tropicale con specie vegetali e animali) e la pas-seggiata a mare dedicata al cantau-tore genovese Fabrizio De André che conduce all’isola delle chiatte, con le sue panchine galleggianti ai piedi del-la Lanterna.

IL PORTO ANTICO

Genoa grew up, developed and conque-red an important position in Europe’s hi-story and economy. As a maritime city, it has strongly been connected with its port since the beginning of its history. Guar-ded by two strips of land – the eastern Molo Vecchio and the western Promonto-rio – and surrounded by northern moun-tains which protect it from the wind and enemy assaults, its favourable position makes it a commercial junction of pivo-tal importance. It is the door between the Mediterranean Sea and the north, the natural way to the Po river valley, and a location on the route to Marseille, another crucial Mediterranean port.The medieval port’s original aspect coincided with the natural basin which today corresponds to the heart of the an-cient port - Porto Antico - an area of m2 130,000 which became again part of the city after 1992, when the Genoese archi-tect Renzo Piano designed a restoration of the area for the celebrations marking the 500th anniversary of the Discovery of America by the Genoese admiral Chri-stopher Columbus.The famous Bigo, a panoramic elevator with its arms stretching out toward the sky, is the symbol of the ancient port; its height reaches 40 metres whilst it provi-des an unforgettable view of the city. The Piazza delle Feste lies at its feet: the area hosts exhibitions and concerts (from De-cember to March it turns into an ice-ska-ting rink), while close by are the boats leading to the heart of Genoa’s gulf or along the Eastern coast from Camogli to Portofino and Cinque Terre. In the Molo Vecchio - old dock - area (Magazzini del Cotone) an outdoor swimming pool is located from June to September, as well as many clubs, a multiplex, Museo Luz-zati, Città dei Bambini and the newcomer Wow!, a centre dedicated to science and learning. The Aquarium of Genoa stands out in the west, as well as Galleria Atlanti-de, Biosfera (which hosts a miniature tro-pical ecosystem with different species of plants and animals) and the promenade dedicated to the memory of the Genoese singer Fabrizio De André, which leads to the barge island with its floating benches at the foot of the Lighthouse.

porto antico

MANDRACCIOE VIA DEL MOLO

Il Mandraccio, cuore pulsante del porto antico, consisteva in un’ansa protetta dove per secoli si svolsero tutte le attività portuali: qui le imbar-cazioni attraccavano per le operazioni di carico e scarico. Sull’origine del nome Mandraccio, esistono interpretazioni varie: alcuni ritengono che sia da attribuire all’affollamento della miriade di imbarcazioni pres-so i moli ivi costruiti, tanto da sembrare una mandria; altri fanno risalire il termine ai cartaginesi e agli arabi, da cui i genovesi l’avrebbero mu-tuato, per indicare un braccio di mare riparato, “mare braccio” appunto. Se Molo e Mandraccio così com’erano nell’antichità non esistono più (tutta la zona è stata interessata dal restyling che ha dato vita all’area Porto Anti-co), esiste ancora la parte di centro storico che estendeva una sua propag-gine sul mare: è la zona di Via del Molo, con la Chiesa di S.Marco, gli edifici alti e stretti addossati l’uno all’altro, chiusi ancora da un superstite tratto di mura che culmina in Porta Siberia oggi sede del Museo Luzzati.

MANDRACCIO AND VIA DEL MOLO AREAMandraccio, the ancient port’s throbbing heart, was a protected landing place where for centuries all of the port’s activities were performed. Ships were loaded and unloaded here, the navy yard was here as well as the boathouse. There are different versions about the origin of the name Mandraccio. Some claim that it derived from the mass of boats at the docks that had been built there, which looked like a herd (mandria is the equivalent Italian word). Other scholars believe that the name comes from Car-thagininians or Arabs. Supposedly, the Genoese population used the term to indicate a protected sea arm (mare braccio in Italian). Molo and Mandraccio have not kept the same appearance as in the past. The whole area has undergone a restoration process which in the 1990s generated the Porto Antico area. However, the part of the centre that spreads as far as the sea still exists today. It is the Via del Molo area, with the church of S.Marco, and a tangle of tall, narrow buildings surrounded by a segment of the walls that end at Porta Siberia (now Museo Luzzati)

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LA GENOVA IN COLLINA

I n poco più di due ore (andata e ritorno) è possibile raggiungere a piedi dal centro i quartieri col-

linari che dominano la città vecchia e il suo porto. Partendo da piazza Corvetto si può risalire la regale via Assarotti risalente al XIX secolo, con la basilica di S.M. Immacolata, la si-nagoga edificata nel 1935 (proprio mentre in Italia iniziavano le prime av-visaglie di antisemitismo fascista) e la chiesa valdese di Genova. Una volta giunto in piazza Manin (voltandoti ti sorprenderà l’azzurro cristallino del mare dietro la torre di Palazzo Ducale con la bandiera di Genova alla mer-cé dei venti) tieni la destra e imbocca via della Crocetta sino alla stazione del trenino di Casella. Prosegui ver-so il castello Mackenzie seguendo le mura di San Bartolomeo, alla tua destra si spalanca la bassa Val Bi-sagno, i quartieri popolari di Marassi e Staglieno, con lo stadio Luigi Fer-raris in primo piano. Prosegui lungo le mura di San Bernardino seguen-do la scalinata. Giunto in cima ecco

via Domenico Chiodo, zona residen-ziale del quartiere di Righi. Dalla piaz-zetta della fermata dell’autobus godrai di una vista sulla città che saprà dol-cemente ripagarti della faticosa salita. Tornando sui tuoi passi, imbocca nuo-vamente via mura di San Bernardino e scendi a destra in salita superiore San Rocchino, la creuza che scende in città dall’antichissima porta di San Bernardino (ancora in piedi, timida sot-to la strada…). La stretta discesa a val-le, beata e silenziosa, attraversa come una crepa sul muro la parte vecchia di Castelletto, diventa salita inferiore di San Rocchino nell’ultimo tratto, sino in piazza Marsala e quindi in piazza Corvetto. Per chi non ha tempo di fare strada a piedi, da piazza Corvetto si accede alla Villetta Di Negro, parco de-gli inizi dell’800 dove tortuose salite si snodano in un chiaro - scuro disegnato dalla vegetazione, fra sassose grotte, cascatelle artificiali, intimi pergolati e aerei ponticelli… il tutto arricchito dal Museo d’Arte Orientale e dalla splendi-da terrazza sul centro cittadino.

Genoa’s hills

In more or less two hours (round-trip) it is possible to walk from the centre to the hills overlooking the Old City and its port. From Piazza Corvetto can go up along Via Assarotti, built in the 19th century, with the S.M. Immacolata Basilica, the synagogue built in 1935 (while in Italy the first signs of fascist anti-Semitism were coming to the sur-face) and Genoa’s Waldesian Church. When you get to Piazza Manin (if you turn around you will be surprised by the blue sea behind the Doge’s Pa-lace with the Genoese flag waving in the wind) keep right and take Via della Crocetta, as far as the Casella train station. Carry on to the Macken-zie castle along the San Bartolomeo walls. The low Val Bisagno will open up on your right, with the Marassi and Staglieno working-class areas, and the Luigi Ferraris stadium in the fore-ground. Go along the San Bernardi-no walls and follow the steps.When you reach the top you will be in Via Domenico Chiodo, a residen-tial district in the Righi area. From the small square next to the bus stop you will enjoy the view of the city which will reward your efforts after a tiring climb.If you go back on yourself, take Via mura di San Bernardino again and turn right into Salita superiore San Rocchino, the alleyway going down to the ancient San Bernardino door (still on its feet, looking shy under the road…). The narrow downhill road, pleasant and quiet, crosses the old part of Castelletto like a crack in the wall. It turns into Salita Inferiore di San Rocchino in the last section, as far as Piazza Corvetto. For those who have no time to walk, Villetta Di Negro can easily be re-ached from Piazza Corvetto. At the start of the 19th century it used to be a park, where tortuous climbs unwind through a vegetation of light and sha-de, amongst stony grottoes, artificial waterfalls, air bridges… It is all made even richer by the Mu-seum of Oriental Art and its wonderful terrace leaning on the city centre.

Pantarei Salita del Prione 30 - 32rFB Pantarei - Aperto da mercoledì a domenica 20/03.00 American bar a due passi da piazza delle Erbe, vive nel dopocena e propone liquo-ri e distillati, cocktail, birre, vini; da prova-re il Long Island Ice Tea e il Moskov Mule. Musica live, serate Erasmus e Pay tvIt‘s an American bar very close to piazza delle Erbe. It becomes crowded after dinner, when it offers spirits and distilled beverages, cocktails, beers, wines; the Long Island Ice Tea and Moskov Mule cocktails must be given a go. Live music, Erasmus Party, Pay tv

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Osteria Carabàs Vico Tana 4r+39 010 0982866 Chiuso domenica tutto il giorno e lunedì seraCarabàs è una caratteristica osteria nel cuore della città. Propone una cucina li-gure e mediterranea e del buon vino, da gustare nella graziosa sala interna o nel-la bellissima piazzetta esterna tra i carug-gi tipicamente genovesiCarabàs is a characteristic tavern located in the heart of city center. It offers typical Ligurian and Mediterranean cuisine and good wine to enjoy in nice internal room or in the beautiful external square, between genoese ‘caruggi’

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TRENINO DI CASELLA

Costruita in epoca fascista, la ferro-via Genova Casella si arrampica per 25 km verso l’entroterra genovese attraversando la Val Bisagno e la Val Polcevera, su, fino a Casella, copren-do un dislivello che parte dai 93 metri fino ai 405 metri. Un locomotore (la più antica locomotiva elettrica in atti-vità in Italia), qualche vagone e una carrozza bar in stile “belle époque”, sono gli ingredienti che rendono que-sto viaggio (tappa culinaria d’obbligo a Sant’Olcese, patria del salame) un’esperienza davvero affascinante.

CASELLA TRAIN STATIONThe Genova-Manin railway was built during the fascist regime, under the-Mackenzie Castle. It stretches for 25 km through the Genoese hinterland (Val Bisagno and Val Polcevera) as far as Casella. It starts at 93 metres and fi-nishes at 405 metres. A locomotive (the oldest still active in Italy), some wagons and a ‘belle époque’ style restaurant car are the ingredients that make this trip an unforgettable experience. You must stop at Sant’Olcese, the father-land of salami.

STADIOLUIGI FERRARIS

Conosciuto anche come stadio di Marassi dal nome del quartiere, il Lu-igi Ferraris è uno dei più antichi stadi d’Italia ancora in attività. Originaria-mente costruito dal Genoa C.F.C. (a pochi passi dal vecchio stadio dell’An-drea Doria - dal 1946 Sampdoria - chiamato “Cajenna”), ha mantenuto la proprietà privata sino alla Seconda Guerra Mondiale quando è passato al Comune. Nel 1933 è stato intitolato al capitano del Genoa Luigi Ferraris. Oggi è utilizzato per le partire casalin-ghe di Genoa e Sampdoria.

LUIGI FERRARIS STADIUMAlso known as the Marassi from the name of the neighbourhood, is one of the oldest stadiums still in use for football and other sports in Italy. It was originally built by Genoa C.F.C. in 1909 (near the old stadium of Andra Doria - Sampdoria since 1946 - called “Cajenna”) and main-tained as their private property. In 1933, the stadium was named after the former Genoa captain, Luigi Ferraris. During World War II it was passed to municipal ownership. It is currently used for football matches for Genoa and Sampdoria.

CASTELLIDI GENOVA

L’edificazione in collina nella secon-da metà dell’Ottocento è caratteriz-zata dall’affermarsi del gusto ecletti-co di moda con architetti come Gino Coppedé, che a Genova lavorò mol-tissimo: suoi Castello Bruzzo in via Piaggio e Castello Mackenzie presso Manin, che ricalca forme gotiche. Da apprezzare anche le suggestioni me-dievaleggianti della dimora del Capi-tano D’Albertis, il castello omonimo da lui stesso progettato e lasciato in eredità alla città; oggi è sede del Mu-seo delle Culture del Mondo.

GENOA’S CASTLESThe buildings on the hill, dating back to the late 19th century, are characterised by various trend-setting styles with archi-tects like Coppedé, who was very active in Genoa. He designed Castello Bruzzo in via Piaggio and Castello Mackenzie close to Manin, which follows Gothic architecture. Elements which are remi-niscent of the Middle Ages can also be seen in captain D’Albertis’ castle, which he himself designed and left to the city as a homage. Today it hosts the Museo delle Culture del Mondo.

Viganotti - Fabbrica di cioccolatoVico dei Castagna 14r +39 0102514061 www.romeoviganotti.it Aperto da lunedì a sabato 09/19, chiuso nei mesi di luglio e agostoBottega storica di Genova fondata nel 1886, ancora oggi utilizza le ricette, i macchinari e gli stampi dell’epoca. Ogni cioccolatino è frutto di una lunga e curata lavorazione manuale: piccoli “gioielli” da assaporareGenoa’s ancient shop founded in 1886, Viganotti chocolate factory is still using the ancient recipes, machinery and molds. Every pralines its fruit of a careful handraft: smalls ‘jewels’ to taste

Viganotti - PasticceriaSalita del Prione 10r +39 010 2514061 www.romeoviganotti.itAperto da lunedì a sabato 7.30/19.30, domenica e festivi 8/13Nel punto vendita Viganotti in Salita del Prione, aperto nel 2010, si possono de-gustare il caffè torrefatto in proprio, la gustosa pasticceria con paste fesche e secche, torte, brioches e gelati artigianaliIn the shop of Salita del Prione, opened in 2010, you can taste in-house coffee roasting, delicious patisserie, fresh and dry pastries, ca-kes, croissant and artisanal ice cream

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L a Lanterna è il simbolo della città di Genova, la sua immagine corredata dello stemma comunale (dipinto sulla parte inferiore della torre nel 1340) si ripete in tutte le antiche mappe geografiche e carte nautiche. Si staglia

sulla piccola collina che un tempo costituiva la propaggine ultima del promontorio di San Benigno (sbancato tra l’800 e il ‘900 per aprire le vie d’accesso al ponente citta-dino). Fin dall’antichità qui si accendono fuochi per segnalare la costa ai naviganti, e leggenda vuole che il suo progettista venisse lanciato nel vuoto proprio dalla sua cima, affinché non potesse ricreare in altro luogo una costruzione analoga. La Lanterna nasce con la doppia funzione di faro di segnalazione e avamposto fortificato fuori dalla città. La prima notizia certa dell’esistenza di una torre di avvi-stamento risale al 1128, la seconda nel 1161 quando le navi dirette in porto erano tenute a pagare un dazio per il servizio di segnalazione luminosa che veniva garan-tito bruciando sterpaglie di erica e ginestra.Nel 1326 una prima rivoluzione tecnologica: la torre viene dotata di illuminazione con lampade ad olio (d’oliva) che sostituiscono definitivamente i falò. I guardiani in-caricati dell’accensione, del controllo degli stoppini e della cura delle lampade sono detti turrexani (tra di loro nel ‘400 compare anche Antonio Colombo, zio di Cristofo-ro) e ogni sera salgono sul faro per attivare il sistema di segnalazione.Bisogna attendere il 1543 perché venga dato il via a un processo di totale ricostru-zione, che termina l’anno successivo conferendo alla Lanterna l’aspetto che con-serva ancora oggi. Fino al 1841 il combustibile rimane l’olio di oliva, poi il petrolio e infine dal 1936 l’elettricità.Oggi la Lanterna è ancora in funzione, si tratta dell’unico faro aeroportuale ancora operativo in Italia e regola il traffico sia aereo che navale. Il sabato, la domenica e i giorni festivi (dalle 14.30 alle 18.30) è possibile visitare il museo e risalire i 172 sca-lini fino alla prima terrazza che regala un panorama sulla città a 360 gradi, l’unico luogo da cui è possibile osservare il porto in movimento e i suoi lavoratori.

LA LANTERNA

The Lighthouse (Lanterna in Italian) has always been Genoa’s symbol since the 14th century. Its image together with the city’s coat of arms (which was painted on the lower part of the tower in 1340) is pre-sent on every ancient geographical map or nautical chart. The Lighthouse stands out on the small hill which once was the last segment of the massive promonotory called Capo di Faro or Promontorio di S.Benigno; it was excavated between the 18th and 19th centuries in order to link Genoa to its west. It is known that many centuries ago fires were lit up in order to signpost the coast to boats and ships and legend has it that the desi-gner of the lighthouse was thrown out of it, so he could not recreate a similar structure in another place. The Lighthouse had two functions: it served both as a signpost and as a fortified outpost outside the city walls. The first report of the existence of a spotting tower dates back to 1128, the second docu-ment dates back to 1161: the ships coming into the port had to pay a tax for the service provided by the Lighthouse. Night and day, signals were made by burning broom and heather understory.1326 was the year of a technological revolu-tion. The tower was supplied with (olive) oil lamps which replaced fire permanently. The guards in charge of lighting up the lamps, checking the wicks and taking care of the lamps were called turrexani (among them was also Antonio Columbus, Christopher’s uncle, in the 15th century).Only in 1543 was the green light given to a process of total reconstruction, which fi-nished the following year, thus giving the Lighthouse the look that it has kept until today.Until the end of the 19th century olive oil was used as fuel. Petrol was used in the early 20th century. Finally, electricity arrived in 1936.The Lanterna - still active today - is the only working lighthouse in Italy, regulating air and sea traffic. Visiting the museum and climbing up the 172 steps leading to the first balcony to get a 360 degrees view of the city is now possible. The lighthouse is the only place from which the hustle and bustle of the port and its workers can be seen.

the Lighthouse

Zupp Salita Coccagna 10r (traversa via Ravecca) +39 010 2475601 www.zupp.it Aperto 12/15 19.30/23, chiuso la do-menica e il lunedì a cenaSeguiteci su Facebook e Instagram“Una buona zuppa è come una sinfonia dove la pentola è il teatro e ogni sapore, ogni colore, ogni ingrediente si esprime solo se in armonia con tutti gli altri”“A good soup is like a symphony where the co-oking pot is the stage and every taste, every colour, every ingredient expresses itself only if it is in harmony with all of the others”

Gioielleria Natoli Via XX Settembre 137r +39 010 585809 www.natoligioielli.com Sotto il piazzale dell’Abbazia di Santo Stefano, potrete ammirare le sfavillanti vetrine della gioielleria Natoli, dove cre-azioni uniche si affiancano a prestigiosi marchi di orologi. Natoli vi condurrà nella scelta di un regalo che sarà anche il ricor-do eterno di una vacanza meravigliosaUnder the Santo Stefano Abbey, you can admire the glittering shop windows of Natoli Jewelry, where unique creations and wristwa-tch brands are placed side by side. Natoli will help you choose a present wich will be everla-sting memory of a wonderful holiday

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Q uando via Garibaldi si chiamava ancora via Montalbano, era il sito del postribolo pubblico, l’analogo del lupanare di Pompei. Siamo al tempo delle Repubbliche Ma-rinare, il “malaffare” si estendeva dalla Maddalena fino a Porta Soprana. La prosti-

tuzione non era un libero mestiere perché, ogni 5 anni, la via veniva appaltata e, dunque, essendo fonte di denaro doveva essere regimentata.Dove, adesso, ci sono i dissuasori per il traffico, a quei tempi c’era un cancello per defi-nirne i confini. Le “signorine”, infatti, pagavano regolarmente le tasse, 5 genovini al giorno e, come lavoratrici, avevano il sabato libero, la domenica andavano alla messa, rigoro-samente vestite di giallo e, a S. Giovanni, seguivano la processione dietro l’effige della Maddalena, loro simbolo. La notte tornavano a fare il loro mestiere: avevano un portinaio per scoraggiare i violenti e se qualche ragazza veniva ferita, il responsabile era costretto a pagare la diaria cioè l’equivalente del mancato lavoro. Erano chiamate le donne delle candele perchè il tempo e quindi l’onere della prestazione era determinato da una tacca incisa su un cero.All’inizio del 1500 i nobili genovesi, per costruire i loro sontuosi palazzi, spostarono più a valle la vita notturna. Poiché il denaro continuava a fluire, non cambiò nulla fino all’Unità d’Italia, quando Cavour si inventò la legge sulle case chiuse cioè case con persiane rigo-rosamente oscurate onde evitare sguardi indiscreti. Queste venivano censite come edifici di lusso e regolarmente tassate.Accanto ai lussuosi Suprema e il Mary Noir, di prima categoria, dove c’erano velluti, ca-viale e champagne, si trovavano quelle di bassissimo livello in vecchi magazzini, con panche in legno e tende come separé. La più famosa, tra il 1900 e la fine della guerra, era chiamata il Lepre ed era gestito da una certa Rina meglio conosciuta come la “Tigre di Gondar” per i suoi passati al seguito dell’esercito italiano in Etiopia. Un mondo che possono raccontare solo i più anziani e che è finito il 1 gennaio 1958 con la legge Merlin.

GENOVA E LE SUE SIGNORINE

Illustrazione a cura di Valentina Sciutti

When via Garibaldi was still called via Montalbano it used to be the location of public brothels similarly to the Lupanar of Pompei. This was the time when Genoa was a Mariner Republic, and brothels covered the area from the Maddalena to Porta Soprana. Prostitution was not a free activity as, every 5 years, it was out-sourced and, being a source of income, it had to be registered.Today, speed bumps are located where at that time a gate marked the borders. Prostitutes were regular taxpayers – they paid 5 genovinos per day – and, as wor-kers, they did not work on Saturdays whi-le, dressed in yellow, they went to church on Sundays. On Saint John’s Day they would follow the procession behind the image of the Magdalene, their symbol.At night they would go back to their job. A doorman would put off violent men and if a girl was hit, the person who was guil-ty of the offence would have to pay the equivalent of one day’s work. They were named candle women because the dura-tion and fee of their performance was de-termined by a notch etched on a candle.At the beginning of the 16th century, in or-der to make room for its lavish buildings, the Genoese nobility moved the brothels to another area. As money kept flowing, nothing changed until the Reunification of Italy, when Cavour drafted a bill accor-ding to which the shutters of the brothels had to be shut so that people could not peep into the rooms. These houses were registered as luxury buildings and regu-larly taxed.Alongside the luxurious Suprema and Mary Noir, ranked as first class, where one could find velvet, caviar and cham-pagne, were other low-quality brothels in old stores with wood benches and simple curtains used for dividing the rooms. The most famous, between 1900 and the end of the war, was called Lepre. It was run by a woman named Rina, also known as “Gondar Tiger” due to the period when she followed the Italian army in Ethiopia. Only elderly people can tell stories about this world of anecdotes, to which the Mer-lin Law put an end on January 1, 1958.

Brothels in Genoa: history and curiosity

Apicultura Piccardo - Mielaus Vico della Rosa 20r +39 010 2519448Nel centro storico di Genova, posto atipi-co per un’azienda agricola, Piccardo pro-duce e vende vari tipi di miele tradiziona-le e la novità allo zafferano, l’idromele (la bevanda alcolica più antica del mondo), creme di nocciole e mandorle, propoli e pappa reale. Si organizzano anche even-ti e degustazioniIn Genoa’s historical centre - an unusual place for a farm - Piccardo produces and sells dif-ferent type of traditional honey, saffron honey, mead (the oldest alcoholic beverage in the world) nut and almond butters, propolis, royal jelly. It organised also events and tasting

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Jalapeño Via della Maddalena 52r +39 0104038018 FB Jalapeño, Genova Aperto lunedì/venerdì 12/15 18/24, sabato 12/24. Presente su TripadvisorBar tapas nel cuore della Maddalena, propone birre e piatti dal mondo gusta-bili dal pranzo all’aperitivo in tre diverse porzioni, per soddisfare tutte le esigenze.Il locale ospita esposizioni di artisti localiBar tapas in the heart of Maddalena; it offers from lunch to aperitif beer and international dishes which can be tasted in three different courses in order to satisfy all tastes. It hosts exhibitions of local artists

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L a storia dei primi piatti genovesi, e di tutta la cucina ligure, si intreccia con quella della salsa genovese per eccellenza, il pesto. Nato da un impasto di semi oleosi, pinoli, noci e formaggio acidulo, trova la sua veste definitiva all’ini-

zio del XIX secolo, con l’uso dell’olio, del basilico e del pecorino. Questo sugo, famoso nel mondo, consegue un mirabile sposalizio con le trofie(gnocchi) il cui nome sembra derivare da “strufuggiâ” (atto dell’impastare) e la cui culla, si dice, essere stata Sori.Rimanendo nel mondo della pasta, non si possono dimenticare i “pansotti” anche se sono giovani. Il loro debutto ufficiale pare essere il 18 maggio 1961, quando venne pubblicato un articolo dal titolo “Pansotti che cibo curioso”. Caratterizzati dal ripieno di erbe, vengono conditi con il sugo di noci e sono “cugini” dei classici ravioli.Tra i piatti tipici ecco la farinata, cotta nel tian, teglia rotonda in ferro battuto, che rac-conta di un fatto che, secondo la leggenda, avvenne su alcune galee genovesi, cariche di prigionieri pisani. Durante una tempesta, alcuni barilotti d’olio e dei sacchi di ceci si rovesciarono e, inzuppandosi di acqua salata, crearono una nauseabonda poltiglia, la quale fu resa mangiabile lasciandola essiccare al sole. Di qui lo spunto di usare un simi-le composto, cotto doverosamente al forno e che, a beffa degli sconfitti, venne chiamata ‘l’oro di Pisa’. Sorella della farinata è la panissa. Nel tentativo di migliorare la qualità del pane che, per via dell’aria salmastra di Genova è di cattiva lievitazione, compare intorno alla metà del 500 la “focaccia alla genovese” che era e rimane la colazione da gustare con un buon caffè o con un bicchiere di vino bianco come era in uso tra le banchine del porto, nei cantieri o tra la popolazione più povera.Come dimenticare, infine, il dolce che porta il nome di un quartiere di Genova, il Lagac-cio. I famosi e antichi biscotti furono inventati nel 1593 da un pasticcere del sestiere di San Teodoro con l’intento di “addolcire” le insipide gallette dei marinai. Ultima, ma solo per citazione, è la cima la cui macchinosa preparazione è parafrasata in una canzone di Fabrizio De Andrè e che, secondo i maligni, è l’emblema della spilor-ceria dei genovesi: viene spacciata per un piatto di carne, ma carne non è…

PIATTI TIPICI

Indelible and timeless in the history of Ge-noa’s “main courses” is the sauce par excel-lence, i.e.pesto. A mixture of oily seeds, pine nuts, nuts and slightly sour cheese, pesto acquired its definitive look in the late 19th century, with the use of oil, basil and pecori-no. This sauce, famous all over the world, re-aches its best when paired with trofie (gnoc-chi), the name of which seemingly derives from strufuggiâ (the act of kneading). It is said that the village of Sori was the cradle of pesto.Talking about pasta, we cannot forget pan-sotti, even though they are quite recent. Fil-led with herbs in a walnut sauce, it seems that they made their official debut on May 18, 1961, when a Genoa’s daily newspaper pu-blished an article entitled: “Pansotti, what a bi-zarre dish”. Ravioli belong to the same family. Farinata is another traditional dish, baked on a large pan, tells a story which – legend has it – occurred on certain Genoese gal-leys carrying prisoners from Pisa. During a storm, several oil barrels and chickpea bags got capsized and became drenched in seawater, thus creating a disgusting mush, which was left to dry out in the sun in order to become edible again. This provided the in-spiration to use a similar compound, baked in the oven, which was called “Pisa’s gold” in order to mock the defeated enemy. Panissa is the farinata’s “sister”.In order to improve the quality of bread, whi-ch does not rise properly due to Genoa’s salty air, the focaccia alla genovese made its appearance in the middle of the 16th cen-tury. It must be tasted with a coffee or a glass of white wine, as was common on the port’s quays, inside the shipyards or among the lowest social classes.In conclusion, Lagaccio, the biscuit having the same name as a neighbourhood in Ge-noa, cannot be omitted from the list. These famous, old biscuits were invented in 1593 by a pastry chef in order to “sweeten” the fla-vourless crackers eaten by sailors. Last but not least is the cima alla genove-se. As Fabrizio De André explains in one of his songs, its preparation is quite com-plicated. Rumour – quite nastily – has it that this dish is the emblem of Genoese stinginess. It is passed off as a meat dish, but in fact it is not...

Genoa’s “main courses”

Antico Forno Patrone Via Ravecca 68-70-72 r+39 010 2511093 Aperto 07/19.30 www.panificiopatrone.itPanificio storico di Genova a due passi da Porta Soprana; è rinomato per la tipi-ca focaccia genovese e per il panettone. Produce vari tipi di pane e focacce, pizza, pasticceria fresca e secca, specialità ga-stronomiche per la pausa pranzoA historical bakery in Genoa, close to Porta Soprana; it is renowned for its typical Geno-ese focaccia and for panettone. It produces various types of bread and focaccias, pizza, fresh and dry pastries, culinary specialities for a quick but tasty lunch break

Pasticceria Tagliafico Via Galata 31r +39 010 565714 www.pasticceriatagliafico.itE’ situata nel cuore di Genova e dal 1880 è un dolce punto di riferimento per la città, dove trovare l’originale Pandolce Geno-vese, deliziose torte e un ottimo caffè. E’ una meta irrinunciabile per chi vuole as-saggiare la vera pasticceria genoveseIt is located in the heart of Genoa and since 1880 is a sweet meeting point in the city where to find the original Genoese pandolce, deli-cious cakes and amazing coffee. It is conside-red the fundamental destination for those who want to try the real Genoese patisserie

4’

7’

I n un quartiere residenziale di Genova chiamato Foce, che po-tremmo definire “magico”, a po-

chi passi dal mare, seduti su alcune panchine nei pressi del Cinema Auro-ra in Via Cecchi o ai tavolini del Bar Igea in Corso Torino, una generazione di giovani dall’indubbio talento artisti-co, sul finire degli anni ‘50, sembrava ormai pronta per fare il grande salto e rivoluzionare il mondo della musica italiana. Sono un gruppo di amici, che scrivono canzoni, poesie, armonie e che si chiamano Gian Franco e Gian Piero Reverberi, Giorgio Calabrese, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi, Fabrizio De André.Compongono testi geniali, innovativi so-stituendo le normali parole e le melodie all’italiana con parole diverse, più vere. Respirano la stessa arte, ma ognuno è un mondo a sé, unico e inimitabile.Soltanto alcuni anni più tardi, chia-

mati a Milano dai fratelli Reverberi, gli amici di sempre che si sentivano troppo soli e che avevano deciso che era ora di fare musica sul serio, quei giovani artisti incontreranno Nanni Ri-cordi, scopritore di talenti senza pari in Italia, che aprirà loro un cammino di successo e di fama tali da consegnarli alla storia come “la scuola genovese” della canzone d’autore italiana.Da quel momento, lasciata Genova per poi farvi ritorno ognuno in tempi diversi, è cominciata la loro avven-tura, percorsi artistici ed umani che hanno reso la nostra città una fucina di talenti unici al mondo.A chi si chiede perché proprio a Ge-nova sia accaduto tutto ciò, possiamo rispondere che la nostra città fu punto di arrivo della musica d’importazione, lecita e non, proveniente dagli Sta-ti Uniti, dal Jazz allo Swing, seguita da quella francese di Brassens e Brel

LA “SCUOLA GENOVESE” DEI CANTAUTORI

In the late 1950s, in a residential district in Genoa called Foce, which could be defined as “magical”, close to the seasi-de, on the benches close to the Aurora cinema in Via Cecchi or at the tables of Bar Igea in Corso Torino, a generation of young, talented artists was on the verge of revolutionising Italian music. They were a group of friends writing songs, poems and music whose names are Gian Franco and Gian Piero Rever-beri, Giorgio Calabrese, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi, Fabrizio De André. They wrote brilliant, innovative lyrics by replacing common words and Italian melodies with words that were different and more truthful. Though they breathed the same art, yet each of them is unique and inimitable.Only a few years later, summoned to Mi-lan by the Reverberi brothers, the age-old friends who felt too lonely and had decided to play some real music, those young artists met Nanni Ricordi, an un-rivalled talent scout in Italy, who would open the doors to success and fame for them. They went down in history as the “Genoese school” of Italian songwriting.Their adventure started in that moment, after leaving Genoa, to which they would go back at different times. They embarked on artistic and human jour-neys which made our city renowned all over the world for producing talents.To those who wonder why this hap-pened in Genoa we can say that our city was the arrival point of - legal-ly or not - imported American music, from jazz to swing, and French music with Brassens and Brel, who inspi-red De André and Paoli in particular.Giorgio Calabrese, a lyricist born in 1929, claimed: “The Genoese school does not exist, nor has it ever existed. We were a group of friends put together by Natalino Otto, who was the leader, sort of, then the oldest members, that was me, Umberto Bindi and Franco Re-verberi, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Luigi

Tenco, then Fabrizio De André who had been born in 1940 and was the youn-gest of all. We shared the same tastes, the same ways of seeing and listening to music. Because Genoa isn’t a me-tropolis, it’s actually quite tiny, it often happens that those who have the same aspirations “smell” each other like truffle dogs, as we used to say in the past...”The great Genoese composer Gian Piero Reverberi made a significant statement about one of the most in-tense moments in music history that turned Genoa into a city of singers and song-writers and poets: “We just wanted to listen to lots of music. We listened to French authors, who produced brilliant lyrics, they were actual poets. Fabrizio De André had a huge knowledge of po-ets and you could feel that his way of writing was poetic. We also listened to American authors. Giorgio Calabrese, who was older than us, knew a lot about their way of writing and about the tran-slation of the lyrics. In this situation of excitement and curiosity, whenever you wrote you would never come up with anything stupid. Rather, you were trying to reach that level.” Today the “Genoese school” has a home which could not be situated in any other place than via del Campo, the al-ley that provided the title for one of De André’s most famous songs. Called Via-delcampo29rosso, it is a store/museum the entrance to which is free of charge. It exposes original LPs, photos, books, posters, old magazines, multimedia installation, curiosities and different objects that can be seen, among whi-ch the legendary Esteve ’97, Fabrizio De André’s guitar, which was put up for auction by his family to raise funds for Emergency. It was obtained by a group called Via del Campo, which gathered an incredible number of people.Starting from via del Campo (an area where traditionally trade of goods was mixed with the “business” - bordering on

a cura del Museo Viadelcampo29rosso

dai quali soprattutto De André e Paoli trassero ispirazione.Giorgio Calabrese, paroliere geno-vese classe ‘29, racconta: “La scuo-la genovese non esiste, non c’é mai stata, eravamo un gruppo di amici for-mato da Natalino Otto che era un po’ il capo in testa dell’epoca, poi c’erano i più anziani che eravamo io, Umberto Bindi e Franco Reverberi, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Luigi Tenco, da ultimo Fabrizio De André che era del ’40, il più giovane di tutti. Avevamo gli stes-si gusti, gli stessi modi di vedere e di sentire la musica, ora siccome Geno-va non è una metropoli ma é picco-lina, tra gente che più o meno ha le stesse aspirazioni ci si annusa e ci si trova così, come i “cani da trifoli” (tar-tufi) come si diceva una volta...” Fra le testimonianze dei grandi prota-gonisti di una delle pagine più intense della musica che hanno reso grande Genova, città di cantautori e di poe-ti, significativa è quella del grande compositore genovese Gian Piero Reverberi: “Ci importava soltanto di sentire tanta musica. Ascoltavamo gli autori francesi, che facevano dei testi notevoli, erano dei veri poeti. Fabri-zio De André aveva una conoscenza spaventosa dei poeti, e si sentiva che il suo modo di scrivere era poetico. Sentivamo anche gli autori ame ricani, Giorgio Calabrese che aveva anche più anni di noi era documentatissimo sul modo di scrivere e sulle traduzioni

delle canzoni. In questa situazione di fermento e di curiosità, se ti mettevi a scrivere, non scrivevi mai una stu-pidaggine, ma cercavi di avvicinarti a quel tipo di livello.” Oggi la “scuola genovese” ha una casa e questa non poteva che essere in via del Campo (strada che ha dato il titolo ad una delle più celebri can-zoni di De André). Si chiama Viadel-campo29rosso, è un emporio/museo ad ingresso libero che espone dischi in vinile originali, fotografie, libri, lo-candine, riviste d’epoca, installazioni multimediali, curiosità e mirabilia, fra cui la mitica Esteve ’97, chitarra ap-partenuta a Fabrizio De André, con-cessa dalla famiglia per un’asta be-nefica a favore di Emergency, che la cordata denominata Via del Campo si aggiudicò grazie ad una commoven-te mobilitazione popolare. Partendo da via del Campo (tradizio-nale zona dell’angiporto genovese dove i traffici di merci si mescolavano, al limite tra lecito ed illecito, con gli “affari” delle “graziose” di De André), tutti coloro che amano la musica e la poesia e che vogliono conoscere Ge-nova, la sua storia e le sue tradizio-ni, possono partecipare a visite gui-date pensate come esperienze “full immersion” nel Centro Storico della Superba, tra realtà e immaginazione. Seguendo i testi di De André e degli altri cantautori suoi contemporanei, è possibile scoprire l’anima di questa

Listen on Spotify:Creuza de Ma (entire album) - Fabrizio De AndrèAnime Salve (entire album) - Fabrizio De AndrèIl cielo in una stanza - Gino PaoliUn giorno dopo l’altro - Luigi TencoL’ufficio in riva al mare - Bruno Lauzi

the illegal - of the prostitutes described by De André), music and poetry fans wil-ling to get to know Genoa, its history and traditions, can take part in guided tours as “full immersion” experiences in the ci-ty’s historical centre, between reality and imagination. By reading the lyrics of De André and his contemporaries, one can discover the heart of Genoa, its most au-thentic traits which draw attention to the “closed” personality of its inhabitants. One can move among the tangle of al-leys where “the good Lord does not give His sunbeams”, between Via del Campo and the modern piazza De Ferrari, two opposite poles of the old city figuratively representing the Genoa of the working class and that of the upper class. In the small square in front of the museum a slate monument was placed in memory of Fabrizio in 2001, quoting the final li-nes of his song Via del Campo “nothing is created from diamonds, flowers are created from manure...”.Among perfumes and fragrances that you can smell as you walk around Sotto-

ripa, among historical groceries and fish and chips shops you can taste “A Cim-ma” (the traditional dish to which De An-dré dedicated a song in the local dialect). You can also improve the knowledge of Genoese, a language which achieved this status thanks to Faber, who decided to write one of his best albums “Creuza de ma” in the local language.If you walk past the Aquarium, where you can find “Via al Mare Fabrizio De André”, the path continues with sharp - even ar-chitectural - contrasts toward Piazza De Ferrari, and only a few steps from there toward Vico Carabaghe, an area famous for brothels: it seems that it was in one of these buildings that Gino Paoli found the inspiration to describe poetically the purple ceiling of ‘Il cielo in una stanza”. And for those who can continue the jour-ney we recommend a visit to Boccadas-se, an evocative seaside resort where time seems to have stopped and Paoli lived for a while in an attic overlooking the sea. Ciacola, the protagonist of “La gatta”, lived there.

a cura del Museo Viadelcampo29rosso

Esteve di Fabrizio De André (Foto di Stefano Goldberg)

città, i suoi lati più autentici, che met-tono in risalto il carattere un po’ “chiu-so” dei suoi abitanti. Muoversi nell’in-tricato dedalo di carruggi “dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi”, tra Via del Campo e la moderna piazza De Ferrari, poli opposti della città vec-chia che rappresentano anche meta-foricamente la Genova degli “ultimi” e i quartieri della “buona borghesia”. Nella piazzetta di fronte al museo, un’ardesia posizionata nel 2001 ricor-da Fabrizio con gli indimenticabili ver-si conclusivi dell’omonimo brano “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior...”.Tra profumi e sapori che si avvertono percorrendo i portici di Sottoripa, tra drogherie storiche e friggitorie dove si può gustare “A Cimma” (la tradizio-nale pietanza a cui De André dedicò una canzone in dialetto), si può anche approfondire la conoscenza del “ge-

novese”, una autentica lingua assunta a questo rango proprio grazie a Faber che volle scrivere uno dei suoi album più conosciuti come “Creuza de ma” interamente in questa veste.Passando oltre la zona dell’Acquario, dove si trova “Via al Mare Fabrizio De André”, l’itinerario proposto prosegue con forti contrasti, anche architettoni-ci, verso Piazza De Ferrari, e poco più in là in Vico Carabaghe, una zona nota per le “case di tolleranza”: in una di queste sembra che Gino Paoli ab-bia trovato l’ispirazione per descrivere così poeticamente il soffitto viola de ‘Il cielo in una stanza”. E per chi può continuare il “viaggio” consigliamo una visita a Boccadasse, suggestivo borgo marinaro in cui il tempo sembra essersi fermato e dove lo stesso Paoli abitò per qualche tempo in una man-sarda sul mare. Lì viveva Ciacola, la protagonista de “La gatta”.

E ‘nt’a barca du vin ghe naveghiemu ‘nsc’i scheuggi / emigranti du rìe cu’i cioi ‘nt’i euggi / finché u matin crescià da puéilu rechéugge / frè di ganeuffeni e dè figge / bacan d’a corda marsa d’aegua e de sä / che a ne liga e a ne porta

‘nte ‘na creuza de mä.

E nella barca del vino navi-gheremo sugli scogli / emi-

granti della risata con i chiodi negli occhi / finché il mattino

crescerà da poterlo raccoglie-re / fratello di garofani e di

ragazze / padrone della corda marcia di acqua e di sale / che ci lega e ci porta in una

creuza di mare

And, drunk, we will sail on the rocks / emigrants of laughter with nails in our eyes / until the morning grows and we can pick it up / brother of

carnations and girls / owner of a rope soaked in water

and salt / which binds us and leads us to a creuza leading to

the seaside

(Fabrizio De Andrè,“Creuza de Ma”)

Black Widow Records Via del Campo 6r+39 010 2461708 www.blackwidow.itEtichetta discografica e negozio situato nella via della musica di Genova, è spe-cializzato in musica psichedelica e pro-gressiva, hard rock, folk, dark, punk. Vasta scelta di dischi originali difficili da reperire, ristampe, cd, dvd, fanzines e libri musicaliA music producer and shop situated in Ge-noa’s music street; it is mainly specialised in psychedelic and progressive music, hard rock, folk, dark, punk. Original albums which would normally be difficult to source can be found here as well as reprinting, cds, dvds, fanzines and music books

10’

La Locanda degli Adorno Vico degli Adorno 50r +39 010 256695 FB Alla Locanda degli AdornoAperto lunedì/venerdì pranzo; ven an-che a cena, altre sere su prenotazioneNel cuore del Ghetto di Genova, un locale dal gusto genuino e di altri tempi con un tocco di moderno de-sign, dedicato agli amanti della cuci-na tradizionale ligure. Il menù è tra-dotto in inglese, francese e spagnoloAt the heart of Genoese ‘Ghetto’, a restaurant with a natural taste from the past with a touch of modern design for those who love traditional Ligurian cuisine. The menu is translated into English, French and Spanish. MOB FREE, WIFI

11’

Museo a ingresso gratuito(vinili, fotografie, riviste d’epoca e

memorabilia)

POSTAZIONI MULTIMEDIALImonitor e touch screen

VISITE GUIDATEpercorsi a tema nella città vecchia sulle orme dei cantautori genovesi

info e prenotazioni+39 010 2474064

DIDATTICAapprofondimenti e laboratori

info e [email protected]

EVENTImostre, show-case,

incontri con gli autori, reading di poesia

BOOKSHOPlibri, cd, dvd sul cantautorato genovese,

vinili da collezione, gadget e merchandising personalizzato materiale informativo sulla città

www.viadelcampo29rosso.com

Free Entrance Museum(LPs, photos, old magazines and

memorabilia)

MULTIMEDIAmonitor and touch screen

GUIDED TOURSFocused on stories of the old town

told by the “cantautori”info and booking+39 010 2474064

WORKSHOPIn-depht meeting and workshop

info and [email protected]

EVENTSTemporary exhibitions, show-case

meeting with the artists, poetry reading

BOOKSHOPBooks, cd, dvd about the

‘Scuola Genoese’, Lps, gadget and personalized merchandising,

information about the City

follow us

A CENTO METRI DAL PORTO ANTICOLA CASA DEI CANTAUTORI GENOVESI

INGRESSO LIBERO

Galata Museo del MareCalata De Mari 1+39 010 2345655

Galleria Nazionale di Palazzo SpinolaPiazza Pellicceria+39 010 2705300

Museo Civico di Storia NaturaleVia Brigata Liguria 9+39 010 564567

Museo D’Arte Contemporanea Villa CroceVia J. Ruffini 3+39 010 580069

Museo D’Arte OrientalePiazzale Mazzini 4+39 010 542285

Museo dei Beni Culturali Cappuccini di GenovaViale IV Novembre 5+39 010 8592759

LISTA MUSEI

INFO UTILI

Musei di Strada NuovaPalazzo BiancoVia Garibaldi 11+39 010 5572193

Musei di Strada NuovaPalazzo RossoVia Garibaldi 18+39 010 5574972

Musei di Strada Nuova Palazzo TursiVia Garibaldi 9+39 010 5572193

Archivio Museo della Stampa “Raccolta gutenberghiana Francesco Pirella”Via del Molo 65+39 010 9814369

Castello D’AlbertisCorso Dogali 18+39 010 2723820

Commenda di PrèPiazza della Commenda+39 010 5573681

Dialogo nel BuioDarsena - Calata de Mari+39 010 0984510

Museo del Jazz G.DagninoVia T. Reggio 34+39 010 585241

Museo del RisorgimentoVia Lomellini 11+39 010 2465843Museo del TesoroPiazza San Lorenzo+39 010 2471831

Museo Dell’Accademia Ligustica di Belle ArtiLargo Pertini 4+39 010 5601327

Museo di Palazzo RealeVia Balbi 10+39 010 271 0236

Museo di Sant’AgostinoPiazza Sarzano 35 r+39 010 2511263

Museo DiocesanoVia T. Reggio 20 r+39 010 2532408

Museo Emanuele LuzzatiArea Porto Antico 6+39 010 2530328

Museo Navale di PegliPiazza Bonavino 7+39 010 6969885

Museo Nazionale dell’AntartideCalata Mandraccio+39 010 254 3690

Palazzo VerdeVia del Molo 65+39 010 9814369

ViadelCampo29RossoVia del Campo 29 r+39 010 2474064

Villa del PrincipePiazza del Principe 4+39 010 255509

LISTA MUSEI

1518 Viabilità in tempo reale. Notizie sul traffico in tutta Italia. Il servizio è sem-pre attivo e con aggiornamenti in tem-po realewww.autostrade.it

892021 Trenitalia www.trenitalia.com, per chi chiama dall’estero 0039 06 684 754 75 Informazioni per acquisti, cambi pre-notazione, orario treni.Servizio a pagamento

800 898 121 Aviazione Civile. Informazioni su sicu-rezza delle compagnie aeree nazio-nali ed estere, diritti del passeggero, scioperi

848 000030 AMT Genova www.amt.genova.it. In-formazioni sulle linee urbane, orari e percorsi, reclami per disservizi, detta-gli su biglietti e abbonamenti

800 085 302 AMT Genova Drin Bus Informazioni e pre-notazione per il Drin bus dell’AMT, servizio di trasporto pubblico a chia-mata. Attivo in tre zone della città: Pe-gli/Multedo, Quinto/Nervi e Bolzaneto/Morego/San Biagio.E’ possibile prenotare una corsa per il giorno stesso e i successivi

Volabusé il servizio Amt che collega l’aeropor-to alle stazioni ferroviarie di Genova Brignole e Genova Piazza Principe, passando per il centro cittá.

0105966 Taxi www.5966.it

1530 Emergenze in mare numero blu sem-pre attivo per tutte le emergenze in mare

112 Carabinieri, da contattare in situazioni di emergenza o pericolo

113 Polizia di Stato, da contattare in situa-zioni di emergenza o pericolo

115 Vigili del fuoco, contattare in caso di incendio o in particolari situazioni di emergenza e calamità

117 Guardia di Finanza, per ricevere assi-stenza o segnalare questioni di com-petenza del settore e richiedere infor-mazioni e notizie sui servizi del corpo

118 Emergenze sanitarie numero gratuito attivo su tutto il territorio regionale da chiamare in caso di emergenza sani-taria e per richiedere l’intervento ur-gente di un’ambulanza

NUMERI UTILI

1518Live Traffic. Info Traffic news for all of Italy. The service is active 24 hours with live updates www.autostrade.it

892021 Trenitalia www.trenitalia.com, the number to call from outside of Italy is 0039 06 684 754 75. Information for purchases, changing reservations, train schedules and prizes.Paid service

800 898 121 Civil Aviation. Information on the sa-fety of domestic and international airlines, passenger rights and labour strikes

848 000030AMT Genova www.amt.genova.it. Information on bus lines, schedules, routes, customer complaints, ticket information and passes

800 085 302 AMT Genova Drin Bus Information and reservation for AMT, public tran-sport on call active in three city areas:Pegli/ Multedo, Quinto/ Nervi and Bolzaneto/ Morego/ San Biagio. Tran-sport may be reserved for the same day and beyond

Volabus Amt shuttle bus service departing from Cristoforo Colombo airport to Brignole and Principe Train Stations, crossing the city centre.

0105966Taxi www.taxiagenova.com

1530Emergencies at Sea public service number active 24 hours for all emer-gencies at sea

112 Carabinieri, contact in case of emer-gency or danger

113Polizia di Stato, contact in case of emergency or danger

115 Fire Department Emergency number for the Fire Department, contact in case of fire, specific emergency situa-tions or natural disasters

117 Guardia di Finanza, to receive assi-stance, report sector-related issues and to request information regarding department services

118 Health emergencies toll-free number active 24 hours over all Italy to call for health emergencies and for the urgent assistance of an ambulance

NUMERI UTILI

Ospedali Hospitals

Ospedale GallieraVia Volta Alessandro 8 +39 010 56321

Istituto Giannina GasliniOspedale PediatricoLargo Gaslini Gerolamo 5 +39 010 381434

Ospedale S. MartinoViale Benedetto XV 10+39 010 352859

Ospedale Evangelico Corso Solferino 1Piazzale Gianasso 4, Voltri+39 01055221

Villa Scassi Corso Scassi Onofrio 1+39 010 41021

Farmacie aperte tutta la notte All-night Chemist’s

Farmacia Pescettovia Balbi 185 r (a 2 minuti dalla Stazione FS Genova Principe)+39 010 261609

Farmacia EuropaCorso Europa 676+39 010 380239

Farmacia GhersiCorte Lambruschini 16+39 010 541661

OSPEDALI E FARMACIE

In macchina

ParcheggiL’uso dell’automobile può essere dif-ficoltoso a causa della conformazione geografica di Genova; grazie alla rete di mezzi pubblici la macchina non è necessaria per esplorare le attrattive della città, per questo è consigliabile parcheggiare l’auto nei numerosi par-cheggi pubblici presenti in città.

L’area del centro storico è tutelata da una Zona a Traffico Limitato (ZTL) e la circolazione e la sosta al suo interno è vietata agli autoveicoli dei non re-sidenti.

Fuori dalla ZTL si trova “Blu Area”, zona contrassegnate da segnaletica orizzontale blu la cui finalità è quella di garantire il massimo acceso alla so-sta per i residenti.

Nel sistema “Blu Area” la sosta dei veicoli per i non residenti è onerosa con tariffe a tempo.

Maggiori informazioniwww.genovaparcheggi.itwww.bluareagenova.it

By Car

Car ParksDriving a car can be difficult, due to the layout of Genova Thanks to its public transport network a car is not necessary to explore the city’s tourist attractions, and visitors are advised to park in one of the city’s numerous pu-blic car parks.

Genoa’s historic centre is protected by a Limited Traffic Zone (ZZTL); dri-ving through and parking in the ZTL is prohibited for vehicles of non-residen-ts.

Outside the ZTL, parking is regulated by the “Blu Area” system: areas desi-gnated by blue pavement markings serve to ensure maximum availability of parking for residents.

Within these “Blu Area” parking zones, non-resident vehicle parking is costly, with metered rates.

More informationwww.genovaparcheggi.itwww.bluareagenova.it

INFO UTILI

Nell’incantevole location del quartiere del Carmine, all’interno di uno splendido edificio liberty, il Mercato del Carmine propone le eccellenze della produzione enogastronomica ligure.

All’interno del Mercato, banchi di carne, salumi e prodotti caseari, pesci, frutta e verdura vendono prodotti di qualità, rispettandone la stagionalità e garantendone la provenienza ligure. La parte dedicata alla ristorazione offre un servizio a orario continuato dal bar alla trattoria fino al mangiare d’asporto. Il ristorante è anche sede dell’Enoteca Regionale, che propone degustazioni e vendita delle migliori etichette della nostra regione.

Un luogo di incontro, di scambio, una piazza nella piazza, con tante iniziative culturali, even-ti, manifestazioni e laboratori didattici

Placed in the enchanting location of Carmine borough, in an Art Nouveau building, Carmine Market offers the best of Ligurian wine and food.Inside the Market, meat, cured meats and dairy products, fish, fruit and vegetables stands sell local products in their own season. The part devoted to catering offers a service ranging from that typical of bars to that of restaurants, and takeaway food. The offices of the Regional Wine Promotion Board are located inside the restaurant; it promotes taste and sales of the wine produced in our region.A venue where people can exchange their experiences, a square inside the square which aims to involve citizens with cultural events, exhibitions and educational workshops

APPUNTI

NOTES

APPUNTI

Hanno realizzato il progettoAnnalisa SERPE

Responsabile Marketing, Commerciale e Vendite

Manuela STELLA Responsabile Amministrazione

Gabriele SERPE Testi e Approfondimenti

Daniele CANEPA Traduzione percorsi

e approfondimentiConstanza ROJAS

Progetto grafico e Copertina

Con la collaborazione diClaudia BAGHINO, Adriana

MORANDO, Elettra ANTOGNETTI, Marco BRANCATO, Daniele ORLANDI, Diego ARBORE

Partner del progettoAlbatravel Group

Book Shop di Palazzo TursiCosta Edutainment

Dialogo Nel BuioGenova Segway Tours

Grand Hotel SavoiaGuide Turistiche Genova, Portofino

e Cinque TerreHotel Assarotti

Hotel AstroHotel Cairoli

Hotel ContinentalHotel Vittoria Orlandini

Manena HostelMuseo Castello D’Albertis

Museo Galata del MareMusei di Strada Nuova

Museo Viadelcampo29rossoPorto Antico Genova S.p.A.

IAT Provincia di GenovaThe Hostel

Guida di Genova nasce da Genova e Dintorni, progetto turisti-

co-culturale edito nel 2011.Oggi rappresenta l’unica guida turistica

a distribuzione gratuita della città.

A cura di Era Superba Gruppo Editoriale Indipendente Editore Associazione culturale Pirri

Sito web guidadigenova.itStampa Tipografia Meca

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