hurrà grigi estate

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MASSIMO TAGGIASCO S iamo alla vigilia di una nuova, importante sta- gione per l’Alessandria calcio. La squadra che affronterà il campionato della neonata serie C unica non è ancora definita, anche se alcuni ‘colpi’ di mercato sono già stati piazzati ed i tifosi non nascon- dono la loro soddisfazione. Non dobbiamo e non vo- gliamo alimentare facili entusiasmi, ma ci pare di po- ter dire che siamo sulla strada giusta. Alcuni addii so- no stati piuttosto dolorosi e noi conserveremo per sempre nel cuore coloro che ci hanno ri- portato al calcio che conta. Adesso, pe- rò, si tratta di guardare avanti e di af- frontare una stagione che ci vedrà in prima fila con altre formazioni dalla grande storia e dalle importanti ambi- zioni. Bisogna dare vita ad una squadra di categoria, lascian- do da parte ogni sentimen- talismo: se non si vuole sopravvivere nella mediocrità, è questo il momento di nutrire grandi ambizioni. Pensia- mo che il Presi- dente e gli uomi- ni di mercato si stiano muoven- do molto bene, con competenza, chiarezza di idee e solidità finan- ziaria. Erano anni che non vivevamo un’estate così serena! È la prima stagione in cui Di Masi può forgia- re l’Orso Grigio secondo la sua volontà, senza grandi eredità e condizionamenti dal passato. Pensiamo ab- bia maturato l’esperienza giusta e trovato i collabora- tori più abili per fare una grande Alessandria. Inizia una nuova avventura, continua una grande storia. Abbiamo sogni che non osiamo quasi pronunciare, ma siamo sicuri che vivremo un campionato da pro- tagonisti. L’impegno, per noi tifosi, sa- rà uno solo: vogliamo e dobbiamo riempire il Moccagatta per accom- pagnare le im- prese di un nuo- va, grande Ales- sandria. Hurrà Grigi! QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiasco Anno VI n. 10 11/07/2014 L’alba di una nuova era VIA PIACENZA, 3 - CASCINAGROSSA (AL) EX S.S. 10 ALESSANDRIA - TORTONA Tel. 0131 619898 - Fax 0131 216330 bollolisas@gmail.com per l’edilizia dal 1907 GRANDE OFFERTA!!! PELLETS 1ª qualità a 4,30 AL SACCO (15 kg) PIZZERIA-RISTORANTE Chiuso il mercoledì ALESSANDRIA Corso Crimea 67 Tel. 0131 445005 PIZZERIA-RISTORANTE Chiuso il mercoledì ALESSANDRIA Corso Crimea 67 Tel. 0131 445005 ALL’INTERNO SPECIALE DI QUATTRO PAGINE DEDICATO AI CENTAURI

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L'alba di una nuova era

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Page 1: Hurrà Grigi Estate

MASSIMO TAGGIASCO

Siamo alla vigilia di una nuova, importante sta-gione per l’Alessandria calcio. La squadra cheaffronterà il campionato della neonata serie C

unica non è ancora definita, anche se alcuni ‘colpi’ dimercato sono già stati piazzati ed i tifosi non nascon-dono la loro soddisfazione. Non dobbiamo e non vo-gliamo alimentare facili entusiasmi, ma ci pare di po-ter dire che siamo sulla strada giusta. Alcuni addii so-no stati piuttosto dolorosi e noi conserveremo persempre nel cuore coloro che ci hanno ri-portato al calcio che conta. Adesso, pe-rò, si tratta di guardare avanti e di af-frontare una stagione che ci vedrà inprima fila con altre formazioni dallagrande storia e dalle importanti ambi-zioni. Bisogna dare vita ad unasquadra di categoria, lascian-do da parte ogni sentimen-talismo: se non sivuole sopravviverenella mediocrità, èquesto il momentodi nutrire grandiambizioni. Pensia-mo che il Presi-dente e gli uomi-ni di mercato sistiano muoven-do molto bene,

con competenza, chiarezza di idee e solidità finan-ziaria. Erano anni che non vivevamo un’estate cosìserena! È la prima stagione in cui Di Masi può forgia-re l’Orso Grigio secondo la sua volontà, senza grandieredità e condizionamenti dal passato. Pensiamo ab-bia maturato l’esperienza giusta e trovato i collabora-tori più abili per fare una grande Alessandria. Iniziauna nuova avventura, continua una grande storia.Abbiamo sogni che non osiamo quasi pronunciare,ma siamo sicuri che vivremo un campionato da pro-tagonisti. L’impegno, per noi tifosi, sa-rà uno solo: vogliamo e dobbiamoriempire il Moccagatta per accom-

pagnare le im-prese di un nuo-va, grande Ales-sandria.

Hurrà Grigi!

QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiasco Anno VI n. 10 • 11/07/2014

L’alba di una nuova era

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ALL’INTERNO SPECIALE DI QUATTRO PAGINE DEDICATO AI CENTAURI

Page 2: Hurrà Grigi Estate

HURRÀ GRIGI anno VI n. 10

Quanto sono lontani i tempi incui Giovanni Ferrari, Luigi Ber-tolini, Eraldo Monzeglio, Pietro

Rava, tutti figli di una fertile terra ales-sandrina produttrice di calciatori, al-zavano al cielo la Coppa Rimet appe-na conquistata. Allora il grigio era uncolore... da nazionale e il calcio erauna cosa sana, piena di ideali, in cui avincere era l’impegno, il sudore, il sa-crificio. Quanto sono lontani queitempi!

Non solo da un punto di vista pura-mente cronologico. Se per il calenda-rio è passata un’ottantina d’anni, perla mentalità, per ‘l’idea sportiva’ è pas-sato molto di più.

La differenza è facilmente riscontra-bile mettendo a confronto due nomi,con tutto ciò che ne consegue: JulesRimet e Sepp Blatter, la semplicità el’arroganza, lo spirito di servizio e losfoggio del potere, l’ideale e il denaro.Un confronto veramente improponi-bile e impietoso per l’attuale sovranodel calcio mondiale.

È cambiato il mondo, è cambiato ilcalcio, sono cambiate le motivazioniche lungo il percorso ‘mondiale’ han-no portato Rimet, Barassi, Delaunay,Rous fino ad Havelange e Blatter a or-ganizzare gli appuntamenti iridati.

Qualcuno sta forse comprendendoche questa strada che propone il cal-cio business, pur tra le illusioni dipaillettes e cotillons, sta portando ilcalcio verso la propria deriva, in un vi-colo cieco, col rischio quanto mai con-creto di trasformare il ‘più bel giocodel mondo’ in uno show fine a se stes-so, con protagonisti più attenti al ta-

glio dei capelli, al colore delle scarpe,all’originalità dell’ultimo tatuaggioche non al gesto tecnico, alla presta-zione in campo, al risultato.

Qualcuno, si diceva, sta forse com-prendendo. E punta con decisione suigiovani. Ci sono campionati (anchecampionati importanti come quelloinglese e quello tedesco) in cui mette-re in campo un ragazzino di 18 o 20anni non è considerata follia. In Italiano. In Italia a quell’età giochi ancorain un inutile campionato Primavera,con speranze scarse di diventare tito-lare in B nel giro di un paio d’anni: altuo posto, in prima squadra, c’è unostraniero magari sconosciuto anchenel suo stesso paese. Noi non possia-mo permetterci di ‘rischiare’ un giova-ne in un campionato così importante

come il nostro, meglio lasciarlo matu-rare fino verso la trentina: e così nonsarà mai pronto per la prima squadra,figurarsi per la Nazionale.

Un cambio totale di mentalità: que-sta l’unica speranza per il calcio italia-no.

Per arrivare a preferire un italiano dibelle speranze a un anonimo giappo-nese, per credere nelle potenzialità diun ‘prodotto di casa’ piuttosto che in-vestire in un improbabile brasiliano diterza fascia sospinto da un abile pro-curatore.

Un cambio di mentalità che partadalla base, per arrivare a investire sullacrescita dei tanti bambini che si avvi-cinano al calcio affidandoli alle manidi chi sa insegnare calcio invece disprecare le poche risorse a disposizio-ne per soddisfare gli ultimi appetiti diun ‘marpione’ ultratrentenne che cipromette di far vincere un campiona-to di Terza o Seconda Categoria.

Un cambio di mentalità che porti apuntare sulla crescita di un ragazzinosenza fisico ma buona tecnica, senzasacrificarlo a un ‘bisontino’ coi piediquadri.

Troppi mister improvvisati ambisco-no solamente a vincere un qualche in-significante torneo, tanto... ‘vincere iMondiali tra dieci anni non è un pro-blema mio...’

Se poi anche i nostri Grigi, in SerieC, assoldano un centrocampista nige-riano, una mezzapunta brasiliana,uno stopper uruguagio e un portieresloveno... non ci sarà mai più un Giua-nìn Ferrari ad alzare una Coppa delMondo!

2014/15 NORME SEMPRE PIÙ STRINGENTI

Lega Pro Unica,scadenze vicine

Le vacanze estive stanno,quasi, per terminare e si avvi-cina inesorabile l’inizio del riti-ro estivo per le squadre delcampionato di Lega Pro Unica2014/2015.

La stagione 2014/2015 èl’alba di un a nuova Lega Pro:non più due categorie, prima eseconda divisione, ma un uni-co campionato a 60 squadresuddiviso in tre gironi. Sono 59i club ce hanno acquisito il di-ritto di partecipazione, ancorada decidere chi prenderà il po-sto della Nocerina esclusadalla giustizia sportiva per il-lecito sportivo.

Entro il 30 giugno le societàhanno dovuto presentare inLega la domanda d’iscrizioneaccompagnata dalla fidejus-sione di 600.000 euro e allaCo.Vi.Soc., organo di controllosulle società di calcio, la do-cumentazione economica fi-scale della stagione trascorsainsieme al budget finanziariotrimestrale per la prossima.Entro la stessa data dovrannoessere assolti gli obblighi le-gati agli aspetti strutturali edorganizzativi degli impiantisportivi, come il numero deiposti a sedere e i sistemi di il-luminazione.

Le società che non risultas-sero in possesso dei requisitirichiesti potranno sanare le ri-spettive posizioni entro il 15luglio per poi presentare di-rettamente ricorso allaCo.Vi.Soc. Questo termine èperentorio, chi non lo rispettasarà automaticamente estro-messo dal prossimo campio-nato. Sui ricorsi l’ultima deci-sione spetterà al Consiglio Fe-derale durante la riunione del18 luglio, che deciderà anchein merito a ripescaggi vari ealla composizione dei gironi.

Uno dei criteri che risulteràtra i più penalizzanti, per riu-scire a formalizzare l’iscrizio-ne al prossimo campionato, èquello legato alle infrastrut-ture. Gli stadi dovranno sotto-stare a una normativa moltorigoroso ed essere conformi auna serie di prescrizioni previ-ste dal sistema delle licenzenazionali. Da più parti le cro-nache riferiscono di società inforte difficoltà per adeguarsialle normative vigenti, ancheperché gli impianti sono diproprietà dei Comuni e spessii necessari adeguamenti sonoappesantiti da lunghi iter bu-rocratici.

Entro il termine passato dapoco, 20 giugno, le societàdella divisione Unica hannodepositato presso la Commis-sione Criteri Infrastrutturalila documentazione compro-vante la disponibilità di un im-pianto ubicato nel territoriocomunale. La Lega NazionaleCalcio Professionistico ha do-vuto, entro il termine del 25giugno, aver certificato allaCommissione Criteri Infra-strutturali che l’impianto indi-cato dalla società richiedentela licenza rispetti i requisiti in-frastrutturali prescritti. Nelcaso in cui l’impianto disloca-to nel territorio comunale nonsia conforme ai requisiti ri-chiesti, le società della Divi-sione Unica hanno l’obbligo didepositare presso la Commis-sione Criteri Infrastrutturaliuna formale istanza per otte-nere la deroga a svolgere l’at-tività in un impianto ubicatonella regione del Comune incui ha sede la società. Entro iltermine del 25 giugno la LegaNazionale Calcio Professioni-stico ha dovuto fornire allaCommissione Criteri Infra-strutturali il parere sulleistanze in deroga, da conce-dersi in via eccezionale e perfondati motivi.

La soluzione dei gironi oriz-zontali è la più logica secondomolti. Ma il Presidente dellaLega Pro Mario Macalli nonsembra essere dello stessoavviso: «Il tema non è cosiscontato. Non è affatto dettoche la suddivisione sia territo-riale. In Lega stiamo discu-tendo, tutto è possibile, e chi silancia in previsioni molto pro-babilmente sbaglia; stiamoparlando di un campionato na-zionale, non regionale. Se ab-biamo stadi semivuoti lo dob-biamo alla ripetitività di certepartite corso degli anni. Un po’di novità non farebbe male».[Paolo Baratto]

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L’Italia Campione del Mondo nel 1934. In piedi, da sinistra: Combi, Monti, Ferraris IV, Allemandi, Guaita, Ferrari. Accosciati: Schiavio, Meazza, Monzeglio, Bertolini e Orsi. Sotto. un giovane Giovanni Ferrari con la maglia dell’Alessandria.

Mario Macalli

IL PUNTO di Giovanni Mediliano

Dal grigio a uno sgualcito azzurro...

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Page 3: Hurrà Grigi Estate

Tutti ci aspettiamoun’Alessandria com-petitiva, per dire la

sua senza timori nella nuo-va serie C unica, un palco-scenico finalmente di pre-stigio. E per questo sta lavo-rando la società del presi-dente Luca Di Masi, chenon ha mai fatto mistero diconsiderare percorribile lastrada addirittura per la B.Se non subito, comunque amedio termine. «Uominiscelti per lavorare per il benedell’Alessandria». Con que-ste parole lo stesso Di Masiha presentato il nuovo di-rettore sportivo GiuseppeMagalini, che dal canto suosi è detto orgoglioso di que-sta nuova prospettiva pro-fessionale, che considera‘un’opportunità unica an-che in relazione al prestigioe all’importanza’ della suanuova società.

Magalini è consideratomolto esperto, alquantoastuto. Riconfermato il tec-nico Luca D’Angelo, il pri-mo colpo di mercato è statol’ingaggio annuale del nige-riano Kenneth Obodo, clas-se 1985, di ruolo centro-campista. Fratello del piùconosciuto Christian, loscorso anno militava nelGrosseto, l’ultimo club doveha operato proprio Magali-ni prima di giungere in rivaal Tanaro. Fisico possente(182 cm di altezza per 82chili di peso) tra i marem-mani ha disputato 26 parti-te segnando due gol.

Michele Marconi poi, ve-stirà ancora la maglia grigiaper le prossime due stagio-ni. Il giocatore è stato rile-vato a titolo definitivo dalVenezia .

Cristian Sosa , detto il‘Chino’, classe 1985, 82 pre-senze in B, difensore uru-guagio proveniente dallostesso Venezia, arriva a tito-lo definitivo sottoscrivendoun contratto biennale. Nelsuo curriculum ci sono an-che 42 presenze in due annicol Cittadella in B. Sosa haesordito da professionistain patria con il DefensorSporting, poi si è trasferitoin Italia, ‘scovato’ dal Taran-to con cui ha disputato laLega Pro. Successivamenteil passaggio al Gallipoli, nel-la stagione per lui più proli-fica in fatto di gol (tre in 34presenze), poi una parente-si in Romania con lo scono-sciuto club del Targu Mures.E ancora: ritorno al Taranto,due anni,comedetto,al

HURRÀ GRIGI 311 luglio 2014 HURRÀ GRIGI

Cittadella nella cadetteriacon un buon utilizzo daparte di mister Foscarini el’ultimo campionato in C aVenezia, con sole 12 partitegiocate e una rete. Difenso-re di sostanza, Sosa ha lecaratteristiche del vecchio‘stopper roccioso’, classicheper chi è cresciuto allascuola uruguagia dove con-ta la cosiddetta ‘garra char-rua’. Come ha avuto mododi sottolineare la critica, po-trebbe essere abile sia inuna difesa a tre, sia in unacoppia di centrali con la li-nea a quattro. Buon marca-tore e ottimo saltatore di te-sta, potrebbe colmare le la-cune nel gioco aereo chel’Alessandria aveva palesatonell’ultima C2, con tante re-ti subite su palla inattiva.

Altro colpo grosso del duoDi Masi-Magalini è AdrianoMezavilla, centrocampistaclasse ’83, lo scorso annocapitano della Juve Stabiain serie B. Mezavilla ha sot-toscritto un contratto bien-nale. Adriano Sartorio Me-zavilla (Maringá, 14 genna-io 1983) è un calciatore bra-siliano: nel calciomercato

invernale del 2005 si tra-sferì al Catania, squa-

dra che lo fa esordirein B, facendogli di-sputare 6 gare nel

girone di ritorno. Aluglio 2005 passò in prestitoal Perugia in C1 dove hacollezionato 23 presenzaandando a segno per duevolte. Alla fine della stagio-ne 2005-‘06, ritorno al Cata-nia per fine prestito. Con gli

etnei ha giocato soltanto ilgirone d’andata disputando16 partite e segnando ungol. Nel luglio 2006 è statoceduto in compartecipazio-ne al Cesena, allora in B.Con i romagnoli ha all’atti-vo due campionati giocan-do 36 partite tra categoriacadetta e Coppa Italia. Nelgennaio 2008, con la formu-la del prestito, si è poi tra-sferito al Pisa: con i neraz-zurri ha continuato a mili-tare in B giocando 14 garenel periodo di sei mesi, ter-minati i quali ritornò al Ca-tania che intanto era statopromosso in A.

Vincenzo Cammaroto: ilvalore di un uomo e di ungiocatore lo si vede anchenel momento dell’addio.Siamo in un’epoca dove ilcalcio sta sempre più per-dendo il significato delle‘bandiere’. Non si è peròtrattato di date un taglionetto col passato, ma dellaconstatazione di alcuni li-miti d’età e tecnici per af-

frontare una categoria im-pegnativa come la C unica.Così il portiere Andrea Ser-vili è passato nello staff tec-nico come allenatore pro-prio degli estremi difensori,e l’ex Vado, l’ultimo dei‘vecchi’ rimasti, dopo setteanni ha concluso la sua av-ventura in maglia grigia.

«Ho 31 anni quindi ana-graficamente non mi sentoproprio da buttare. Se inve-ce, il termine riguarda lamia militanza allora è di-verso, sono effettivamentel’ultimo dei vecchi rimastiessendo qui da sette cam-pionati», ha voluto sottoli-neare il popolare ‘Camma’,arrivato in silenzio dal dallaserie D. Sembrava un rin-calzo ma poco alla volta èdiventato un guerriero, illeader della difesa e il capi-tano, con esaltanti prove inC1: con Sarri in panchinaha sfiorato persino la serieB. Poi l’inizio di una sorta dideclino, reso evidente nelmomento che gli è stata tol-ta la fascia di capitano.

Ragazzo molto serio, ca-ratterialmente propenso aporsi come punto di riferi-mento per i compagni, Ser-vili già nel corso dell’ultimastagione in panchina avevafatto intendere di averespunti validi per poter in-traprendere la carriera di al-lenatore. Così la società nonsi è lasciata sfuggire l’occa-sione. «Il mio nuovo incari-co è il raggiungimento di unsogno, un obiettivo raggiun-to e, quindi, vale ogni tipo disacrificio. Mentalmente or-mai sono concentrato suquesta nuova dimensioneprofessionale, anche se, inrealtà, speravo che questafosse la mia strada... Ora laè, per davvero e mi sentomolto responsabilizzato» haspiegato lo stesso Servili.

L’Alessandria punta acompletare il più possibilel’organico. Difensore e por-tiere sono i ruoli che ancoranecessitano di un rinforzo.

«Sappiamo cosa e comefare, è solo una questione ditempo» tranquillizza il dsMagalini. Sull’innesto in re-troguardia il nome più cal-do resta quello di NicholasGuidi, in scadenza di con-tratto a Cosenza e, come hasottolineato ancora Magali-ni, «libero di scegliere. È unelemento che seguivamo eche stiamo seguendo. È ungiocatore importante nelsuo ruolo, più di un club diLega Pro è interessato. Ve-dremo come andrà a finire».

In partenza l’esperto Da-vide Baiocco (che dovrebberaggiungere un accordo conl’Akragas di Agrigento, cheattende il ripescaggio in C),sul portiere, infine, si sonoarenate le piste SimoneAresti, finito al Pescara, eDavide Facchin, convintodalla nuova proprietà cine-se a restare al Pavia.

Giacomo Poluzzi, di con-tro, non interessa più alForlì che ha optato perFrancesco Scotti.

DETTO FUORI DAI DENTI di Mario Bocchio

Via Cammaroto, per l’Alessandriagli uomini giusti al posto giusto

Cristian Sosa

Adriano Mezavilla

Kenneth Obodo

Magalini e società:mosse intelligenti

Silvio, come vedi questo ini-zio di stagione estiva da partedella nuova società?

«Se dovessi usare uno slo-gan, direi ‘poco ma buono’.»

Perché poco?«Perché poche sono le noti-

zie di cui possiamo parlare.»E allora dimmi perché buo-

no…«Perché mi pare che la socie-

tà si sia mossa bene.»Menegatti era quindi incon-

fermabile?«Io ti dico sì, non tanto per

avere commesso clamorosi er-rori di mercato, quanto per nonaver allestito rose sufficiente-mente competitive (a fronte deimezzi che, soprattutto nel se-condo anno, gli erano stati mes-si a disposizione), per non aversaputo fare una politica dei gio-vani degna di questo nome edinfine per aver costretto la pro-prietà, almeno sulla carta, a ri-voluzionare la rosa per tre voltein tre anni.»

Allora sei soddisfatto del-l’arrivo di Magalini?

«Al momento sì, mi pare chesi stia muovendo con intelligen-za, anche se, come abbiamofatto per tutti i suoi predecesso-ri, lo giudicheremo alla luce deifatti.»

Cosa ti spinge a questa va-lutazione positiva?

«Mi pare che l’Alessandriastia mettendo sul mercato gio-catori di cui può effettivamenteprivarsi e stia invece cercandodi trattenere elementi (uno sututti, Marconi) che credo ci fa-rebbero comodo anche nel nuo-vo campionato.»

Poi?«E poi gli ingaggi internazionalidi Mezavilla, Obodo e Sosa (ele-menti di esperienza e ben piaz-zati fisicamente) sono indice diuna evidente volontà di raffor-zare innanzitutto la difesa e ilcentrocampo. E come tutti imaestri del calcio insegnano, legrandi squadre si costruisconoinnanzitutto dal baricentro ingiù.»

Parliamo adesso dei mon-diali: cosa ne pensi?

«Guardando alle quattro se-mifinaliste, possiamo dire chele grandi scuole calcistiche allafine prevalgono sempre, anchese, come in tutti i mondiali, c’è

sempre qualche sorpresa, posi-tiva e negativa.»

Quelle positive?«Certamente quello che è

stato già denominato fattorelatino, con formazioni quali Co-starica, Messico e Colombiache si sono mostrate capaci difar soffrire le grandi.»

Quali invece le sorpresenegative?

«I flop di Italia, Inghilterra eRussia che fanno capire comela geografia del calcio si spostisempre di più verso i paesi po-veri: al riguardo, non dimenti-chiamo che anche Germania eOlanda sono zeppe di emigrantio di figli di emigranti.»

Cosa pensi dell’Italia?«Non aver superato per la

seconda edizione consecutivala fase finale a gironi è unosmacco secondo me rivelatoredi una non facile transizione alivello generazionale.»

Chiosiamo con un com-mento su Brasile-Germania1-7…

«Un mio anziano parenteemigrato in Brasile mi descrive-va lo schiaffo dell’Uruguay nel1950 come una tragedia nazio-nale che faceva ancora male adistanza di 40 anni: basta que-sto per dire che questa partitaresterà nella storia.»

L’INTERVISTAa Sivio Bolloli (Radio Voce Spazio)

Page 4: Hurrà Grigi Estate

HURRÀ GRIGI4 anno VI n. 10

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Quando il grigio divenne azzurro:Inostri 102 anni di storia si sono

anche incrociati con l’azzurrodella Nazionale, grazie a cam-

pioni nati ad Alessandria e anchegrazie a giocatori che hanno vesti-to la maglia grigia. Il 31 gennaio1915 Carlo Carcano fu il primogiocatore grigio a vestire la magliadell’Italia. Il gioco di Carcano eratalmente efficace nella sua Ales-sandria che presto le Commissio-ni Tecniche del tempo, che aveva-no l’incarico di scegliere gli ele-menti per la Nazionale, si accorse-ro di lui. Il suo debutto in azzurroavvenne a Torino contro la Svizze-ra, che risultò battuta per 3-1. Ter-minato il drammatico conflittodella Grande Guerra, l’attività cal-cistica riprese, sia nel campionatoche nelle prove internazionali eCarcano venne selezionato nellasquadra azzurra cinque volte, gio-cando l’ultima partita in Naziona-le sul terreno di viale Lombardia aMilano dove, il 6 marzo 1921, l’Ita-lia affrontò ancora una volta laSvizzera. Carcano aveva ormaitrent’anni e pensò bene di toglier-si le scarpe a bulloni per dedicarsialla carriera di tecnico, diventan-do famoso alla guida della Juven-tus. Anche Vittorio Pozzo, nellasua qualità di Commissario Unicoper la Nazionale, si avvalse del-l’opera di Carcano come allenato-re per la comitiva azzurra, e la vit-toria dell’Italia nel CampionatoMondiale del 1934 fu, non soltan-to merito dello stesso Pozzo e deisuoi Azzurri, ma parecchio anchedi questo tecnico abile, avveduto,consumatissimo: un autenticomago ‘avanti lettera’. Carcano nonera soltanto un allenatore, ma an-che uno psicologo che conoscevaa fondo i caratteri dei suoi uominiai quali sapeva chiedere, ottenen-dolo, il massimo rendimento.

Altro campionissimo alessan-drino a vergare di gloria le pagineazzurre è stato Adolfo Baloncieri.‘Balòn’ in Nazionale mise a segnoventicinque reti: considerandoche allora non c’erano le difese azona e che gli Azzurri non gioca-vano così tante partite, realizzareventicinque goal in quarantasettepartite è stato qualcosa di leggen-dario, come tutta la carriera diquesto centravanti arretrato daipiedi buonissimi ma anche dallavisione di gioco sopraffina, degnadi un regista.

Giuseppe Gandini, detto ‘Pip-po’, fu uno dei forti mediani chel’Alessandria, prima con AugustoRangone e poi con Carlo Carcano,seppe plasmare nel corso deglianni Venti. Esordì in Nazionale il14 giugno 1925, in una gara ami-chevole disputata a Valencia con-tro la Spagna. All’inizio degli anni

Trenta diversi giocatori lasciaronol’Alessandria per migrare versograndi centri. La conseguenza fuche, se nel 1928 erano stati due glialessandrini a festeggiare con laNazionale la vittoria della meda-glia di bronzo alle Olimpiadi diAmsterdam, il centrocampistaBanchero ed il terzino di riservaViviano (oltre a Baloncieri, alloradi proprietà del Torino), alla vitto-ria dei Mondiali del 1934 e del1938 parteciparono ex-grigi comeFerrari e Bertolini, grazie ai qualila Juventus aveva notevolmenteaccresciuto le sue potenzialità.

Vittorio Pozzo schierò ElvioBanchero due volte interno destroed una sola al centro dell’attacconei tre incontri nei quali indossòla maglia azzurra: nel 1928 (due) enel 1931, realizzando complessi-vamente quattro reti. Con l’Ales-sandria vinse la Coppa Coni nel1926 e sfiorò la vittoria dello scu-detto nella stagione 1927-’28. Altermine di quell’anno fu convoca-to tra gli Azzurri destinati, comedetto, a vincere il bronzo olimpiconel calcio ad Amsterdam 1928: di-sputò due gare segnando quattroreti, una all’esordio contro la

Francia e tre nello storico 11-3contro l’Egitto.

Renato Cattaneo, soprannomi-nato ‘Ciaplen’, nella sua carrierapoté vantare anche due presenzeed una rete (a Genova contro ilLussembrgo) nella Nazionale ita-liana, con la quale esordì il 25gennaio 1931 a Bologna (Italia-Francia 5-0).

Luigi Bertolini, Pietro Rava eGiovanni Ferrari sono ancora oggitre leggende mondiali. Tra i ricordipiù belli di ‘Testa fasciata’ c’è sem-pre stata la gara ormai famosa diLondra, quando l’Inghilterrasconfisse l’Italia per 3-2 dopoaverle inflitto tre reti (a zero) nelprimo tempo. Lo stadio di Higbu-ry ribolliva come un vulcano. Po-co prima dell’inizio Pozzo ordinòa Bertolini di togliersi la bendabianca che gli cingeva la fronte,alla quale era abituato ormai daanni. Gli inglesi, gli spiegò Pozzo,non accettavano quella piccolamania, definendola esibizionisti-ca. Se la tolse a malincuore. Senzaquella benda candida sulla frontegli pareva d’esser nudo di fronte a100.000 spettatori. Nel clima ro-vente della battaglia di Higbury

Bertolini scordò la benda ed ognialtra cosa. Monti si fece male, frat-tura ad un piede, dopo pochi mi-nuti. Gli inglesi, che volevano adogni costo travolgere gli Azzurriappena reduci dall’alloro mondia-le di Roma, attaccarono con unaviolenza impressionante. Ridottiin dieci i giocatori azzurri replica-rono colpo su colpo e nella ripre-sa, con il pubblico che man manos’azzittiva, cominciò la rimonta.Due volte Meazza fece centro ed a30 secondi dalla fine Guaita, solodavanti al portiere britannico, col-pì il palo con un tiro irresistibile.Rava fu chiamato a partecipare aiGiochi Olimpici di Berlino, dovedebuttò in Nazionale il 3 agosto1936 contro gli Stati Uniti (venneanche espulso, ma non squalifica-to per le gare successive) per poidisputare tutte le altre tre partitedel torneo, compresa la vittoriosafinale del 15 agosto all’ Olympia-stadion per 2-1 contro l’Austria.Nel 1937 esordì nella Nazionalemaggiore e divenne titolare nellasquadra che vinse i Mondiali del1938. In maglia azzurra disputò 30partite (due da capitano) tra il1936 e il 1946, perdendone una

soltanto, nel 1939, contro la Sviz-zera. Dopo il secondo conflittomondiale disputò nell’Alessandriail campionato 1946-’47, ottenen-do anche una nuova convocazio-ne in maglia azzurra a Milano, il 1dicembre 1946, (successo per 3-2sull’Austria) per poi ritornare allaJuventus nel 1947. Giovanni Ferra-ri è il più grande grigio di sempre.Sempre Vittorio Pozzo (giornalistae Commissario Unico degli Azzur-ri due volte Campioni del Mondoe Campione Olimpico), selezionòper la prima volta ‘l’Asso dellaCannarola’ il 9 febbraio 1930 a Ro-ma contro la Svizzera superata (4-2) con le reti di Magnozzi, Orsi eMeazza (2): l’alessandrino giocòmezzala destra a fianco del bareseCostantino. Nella Coppa del Mon-do 1934 Ferrari formò uno straor-dinario attacco con Guaita, Meaz-za, Schiavio ed Orsi all’ala sinistra,invece a Parigi nel 1938 i suoicompagni di prima linea furonoBiavati, ancora Meazza, Piola eColaussi, il triestino. GiovanniFerrari ha confessato: ‘Ho battutoZamora nel Mondiale del 1934 aFirenze, però la maggior soddisfa-zione la provai l’anno precedente,

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HURRÀ GRIGI 511 luglio 2014

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e archivio ‘Hurrà Grigi’

l’Alessandria e la Nazionale

a Roma, contro gli inglesi. Erano imaestri. Con un lungo tiro ingan-nai il portiere Hibbs; peccato che,poco dopo, Bastin abbia ottenutoil pareggio che, tuttavia, ci feceonore’. Il mistero sugli inglesi, rite-nuti invincibili, incominciò a sve-larsi. Quindi la lunga attività cometecnico. Giocatore-allenatore nel-la Juventus, poi trainer dell’Inter,ed infine l’arrivo alla Nazionale,con la quale non riuscì ad evitareil fallimento della spedizionemondiale in Cile, patendo moltola totale mancanza di fiducia neisuoi confronti, tanto che fu affian-cato da Mazza e Spadaccini, conPasquale a tirare i fili.

Per Gianni Rivera la Nazionale èstata materia esplosiva. Non di ra-do il ‘Golden Boy’ ingaggiò batta-glia con lo staff tecnico, lo criticò avoce alta, pagando talvolta prezzicarissimi. Il più pesante fu l’ac-cantonamento nella finale con ilBrasile a Messico ‘70, con l’umilia-zione di essere impiegato per solisei minuti a sconfitta già matura-ta, una decisione incomprensibi-le, tenendo conto di come fu pro-prio Rivera a portare l’Italia fino infondo con la brillante prestazionecontro il Messico nei quarti e ilmemorabile gol del 4-3 contro laGermania Ovest. Le amarezze az-zurre fecero il paio con le gioie

rossonere, anche perché se in am-bito nazionale non ci fu un com-missario tecnico che abbia credu-to in lui fino in fondo, nel MilanNereo Rocco considerò sempreRivera uomo imprescindibile.

Ad uno dei prodotti più pregiatidel vivaio alessandrino, GinettoArmano, nell’Inter diventato laprima ala tornante del calcio ita-liano, non giunse mai la telefona-ta tanto attesa. Nonostante più di400 presenze e più di 100 realizza-zioni nella massima serie non eb-be infatti mai la soddisfazione divestire la maglia della Nazionalemaggiore, poiché chiuso dallo ju-ventino Muccinelli. Ci furono poi

gli oriundi che nel corso delle lorocarriere indossarono le maglie dilana (allora erano tali) anche del-l’Alessandria e della Nazionale.

L’argentino Juan Carlos Tacchivenne convocato nel periodo delTorino, ma non scese mai in cam-po. Giocò comunque nella rappre-sentativa della Lega italiana chenel novembre 1960 affrontò la Le-ga inglese. L’incontro terminò 4-2per l’Italia e fu proprio Tacchi amettere a segno il primo gol, alquinto minuto, con un diabolicotiro dal corner. Come volevasi di-mostrare.

Nella Fiorentina Francisco Ra-mon Lojacono disputò tre stagio-ni e fu questo anche il suo periodomigliore come calciatore. Si meri-tò infatti la convocazione in Na-zionale azzurra ed al suo esordiocontro la Spagna a Roma, il 28febbraio 1959, mise a segno la retedel pareggio italiano. Per due annirestò nel giro azzurro disputando8 gare nella Nazionale A e 2 nellarappresentativa B segnando in to-tale 5 gol. Perse l’occasione, dopoaver partecipato alle eliminatorie,di essere convocato per il Mondia-le in Cile nel 1962. Furono in moltia pensare che per lui stava ini-ziando il periodo discendente, manon fecero i conti con la sua se-conda giovinezza che, dopo le pa-rentesi di Roma e Sampdoria,sbocciò come per incanto proprioad Alessandria.

Bruno Nicolè, era particolar-mente veloce, dotato di una buo-na tecnica di tiro: esordì in Nazio-nale maggiore quando era nellaJuventus, il 9 novembre 1958, inun’amichevole contro la Francia;segnando una doppietta diventò,a 18 anni e 258 giorni, il più giova-ne goleador della storia della Na-zionale azzurra, record ancora im-battuto. Salito alla ribalta troppogiovane, bruciò le tappe e, lasciatii bianconeri nel 1963, non riuscìpiù ad esprimere appieno le pro-prie potenzialità. Influì negativa-mente sulla sua crescita, e dunquesul prosieguo della carriera, lospostamento di ruolo, all’ala de-stra, essendo il centro occupatoda John Charles e Omar Sivori (ein Nazionale, nei primi anni Ses-santa, da Altafini e prima ancoraBrighenti, e la fascia destra daMora). Chiuse con il calcio pro-prio con i Grigi, in serie B.

Il talento e la grinta di Elio Va-nara vennero premiati con la con-vocazione nel primo gruppo diatleti per la selezione preparatoriadei Campionati del Mondo del1962: la prestazione fu buona evenne messa in rilievo dall’interastampa nazionale, ma purtroppoun grave incidente al ginocchio,

subìto nella nota trasferta a SanBenedetto del Tronto lo bloccòper parecchio tempo escludendo-lo dalle successive selezioni.

Nell’estate del 1967 Mario Faravenne convocato nella Nazionaleolimpica per i Giochi del Mediter-raneo in Tunisia. La competizioneiniziò all’insegna della polemicasollevata da alcune nazionali nor-dafricane nei confronti propriodell’Italia per il fatto che gli Azzur-ri annoveravano giocatori profes-sionisti del calibro dello stesso Fa-ra, di Anastasi e di Chiarugi. Lavittoria finale dell’Italia sullaFrancia avvenne in modo fortuno-so e rocambolesco: il trofeo venneassegnato ai nostri giocatori persorteggio, dopo che la partita eraterminata 0-0, ma già durante lequalificazioni gli Azzurri avevanosconfitto sonoramente i Gallettitransalpini. Questa fu la formazio-ne schierata da Gigi Peronace nel-la finalissima: Vecchi, Pasetti, Bot-ti, Battisodo, Cresci, Scala, Baisi,Parola, Anastasi, Fara e Chiarugi.Altri due elementi di quella ‘rosa’(dove figurarono anche Rampantie Savoldi) scrissero pagine impor-tanti nella storia dell’Orso Grigio:Baisi e il secondo portiere Zanier.

E veniamo a tempi più recenti,dove altri tre ex Grigi sono entratinelle statistiche del calcio interna-zionale per essere stati convocatinella Nazionale maggiore. AngeloGregucci esordì a Cipro con cittìArrigo Sacchi. Le ottime prestazio-ni di Massimo Carrera al primoanno in maglia juventina gli valse-ro il suo unico gettone azzurro:scese in campo il 19 febbraio 1992a Cesena in un’amichevole controSan Marino.

L’ultima citazione è per ValerioBertotto, classe 1973: roccioso di-fensore, ha legato la sua storia cal-cistica soprattutto all’Udinese evenne anche chiamato in azzurroda Giovanni Trapattoni. Chiudia-mo questo articolo con un altroimportante, ma ormai conosciutosolo dai vecchi tifosi mandrogni,episodio storico. Nella stagione1956-’57 i Grigi disputarono il lorotredicesimo campionato di serieB, destinato a concludersi con lavittoria nello spareggio-promo-zione di San Siro contro il Brescia:in amichevole, giocata allo stadioFirenze, capitan Franco Pedroni ecompagni riuscirono addirittura abattere per 3-2 la Nazionale italia-na. La notizia fece talmente scal-pore che per tanti anni la princi-pale selezione azzurra evitò digiocare sfide amichevoli controsquadre di club. Per evitare un im-barazzo come quello che inveceimpreziosisce la nostra secolareesistenza.

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1 Carlo Carcano e Giuseppe Ticozzelli fecero parte dell’undici titolare che diede vita alla spettacolare partita Italia-Fran-cia 9-4, disputatasi il 18 gennaio 1929 al Velodromo Sempione di Milano. Questa la formazione italiana: Cameroni (Legna-no), Ticozzelli (Alessandria), De Vecchi R. (Genoa) cap., Ara (Pro Vercelli), Carcano (Alessandria), Lovati C. (Milan), Berar-do (U.S. Torinese), Aebi (Inter), Brezzi (Genoa), Cevenini III (Inter), Bergamino I (Genoa). Tecnico: N. Resegotti. Le retiazzurre frono messe a segno da Cevenini III al 7’, da Aebi al 18’, ancora da Cevenini III al 19’, da Brezzi al 38’ a al 41’.Nella ripresa andarono in gol Aebi al 62’e al 70’, Carcano al 72’ e Brezzi all’84’. 2 Adolofo Baloncieri, durante Francia-Ita-lia 3-3 nel 1927. 3 Genova, 6 aprile 1930, la Nazionale italiana si impone sul Lussemburgo per 8-1. Renato Cattaneo rea-lizza un gol con un magistrale calcio ad effetto. 4 Elvio Banchero, il primo accosciato partendo da sinistra, nell’Italia cheil 22 febbraio 1931 sconfisse l’Austria. 5 Luigi Bertolini in maglia azzurra. 6 ‘Gioanin’ Ferrari e Pietro Rava ritratti al Cen-tro tecnico federale di Coverciano. 7 L’Alessandria sconfigge in amichevole per 3-2 la Nazionale maggiore italiana. 8 Gian-ni Rivera, il ‘Golden Boy’, con la maglia azzurra. 9 1967, la Nazionale Olimpica che conquistò i Giochi del Mediterraneosconfiggendo in finale la Francia. In piedi, da sinistra: Anastasi, Vecchi, Fara, Baisi, Botti, Cresci. Accosciati, da sinistra:Pasetti, Parola, Scala, Battisodo e Chiargi. Alla guida tecnica Gigi Peronace.

Page 6: Hurrà Grigi Estate

Non sappiamo se l’arrivo diLuca Di Masi fosse scritto.Ma ‘nel calcio, come nella

vita, per vincere bisogna crederci’.Quindi sì, credo proprio che fossegià deciso da qualcuno o da qual-che parte. E tutto questo, me lohanno insegnato 239 pagine dipura essenza calcistica. 239 pagi-ne di me, di voi, di tutti. 239 pagi-ne di vita. E tutto questo me lo hainsegnato Fabio Caressa, con ilsuo nuovo romanzo. Non uno diquei romanzi che definiscono taliperché quando si leggono si fa in-digestione di parole e paragrafi.Bensì un libro che capisci o chenon capisci. Che vivi o che non vi-vi. In cui ci sei dentro al mille permille, o in cui non ti ritrovi in unaparola.

E fidatevi, cari Alessandrini, chein quelle poche centinaia di pagi-ne, ci siamo noi. Proprio tutti.Nessuno escluso. Vecchiacci pe-rennemente negativi, personaggitanto saggi quanto misteriosi, gio-catori dal grande carisma, uominie donne profondi, passioni since-re.

Non credo comunque che l’au-tore abbia bisogno di tante pre-sentazioni: il suo sguardo brillan-te, il suo sorriso contagioso e lasua così inconfondibile voce, nonsi scordano facilmente.

Questo è un libro che apre unmondo nuovo e che permette discoprire un altro modo, più pro-fondo, di vivere il calcio. O, forse,di vivere e basta. È un romanzoche mostra e dimostra. Mostra lestorie, vere, di persone che hannoraggiunto il loro apice. Persone,che come dice l’autore, ce l’han-no fatta. Ce l’ha fatta lo Zambianel 2012 vincendo la Coppad’Africa. Ce l’ha fatta Molina,sconfiggendo la paura di un al-tro devastante contrasto estrappando un’uscita al(la)presidente. Ce l’ha fatta IlSindaco annientando quelcosì profondo sonno che gliimpediva di stare accantoai suoi amori. Ce l’ha fat-ta Nadia, salvandosi dauna retrocessione chetutti davano per sconta-ta. Ce l’ha fatta Lupi(chissà per quale motivo,fin dal primo momento,l’ho paragonato al buon‘vecchio’ Sonzogni) che ha fat-to mangiare erba e terriccio a tut-ti quei personaggini superficiali.Ce l’ha fatta Emanuele Filippini,segnando il suo primo gol in SerieA contro il Lecce... e sì, con lui cel’ha fatta anche Vittorio Mero.Quello che però, a parer mio, me-rita il primo premio tra coloro chece l’hanno fatta, resta Berisha.Giovane portiere ed evidente ta-lento, figlio del custode del cam-po, entra in punta di piedi e di-venta una pedina fondamentale.Unica pecca: non azzeccataun’uscita. E, anche lui ce l’ha fat-ta. Anche lui ha imparato. Ha im-parato a volare.

Si vola con il corpo, stendendopiù che si può le braccia per rag-giungere quel maledetto pallone.Si vola con la mente. Ed esiste unvolo migliore, di quello della fede?Io volo perché ho fede. E se si hafede, si pensa che le cose possanomigliorare, evolversi, cambiare. Esi spera. E si crede. In se stessi, inciò che si ama, in un dio, alla tÚch(tùke), al fato, all’angioletto tuttobianco sulla spalla destra. Proba-bilmente, il succo della storia èproprio questo. Fede, dedizione,altruismo e certe volte, anche un

po’ di attributi. Lo dice, Caressa:‘per segnare un rigore decisivo inun momento decisivo puoi es-sere due cose: o un cam-pione o un pazzo’. E pen-so valga la pena esseretutti e due. Anzi, pen-so valga la pena esse-re e basta. O meglio,essere Grigi. Perché senon si crede, non si è.E se tu, né credi, né sei,con i Grigi non c’entriproprio niente. Perchénoi lo sappiamo, che sesiamo ancora qui è soloper la nostra fede, per ilnostro orgoglio, perla nostra spe-ran-

za, per la nostra più grande pas-sione. Lo sa persino Caressa, chel’Alessandria é come il primoamore e nella vita tutto il restomuore.

È anche un romanzo che dimo-stra. Dimostra che l’amore vincela sfortuna, che la fede vince lapaura, che la forza dell’unità ab-batte l’impossibile. Dimostra chea Nadia sotto sotto Molina intriga-va, che Bepi riusciva ancora aguardare la sua ex moglie conl’occhio di un marito premuroso,che il Vecchio non era una perso-na ma La Persona. Dimostra cheAlessandria, ‘la desolazione delPiemonte’, ‘la città più grigia e cu-pa d’Italia’ con ‘la squadra menofortunata di tutto il calcio italiano’può diventare il fulcro di una re-gione che cerca di riprendersi, la

città che è sì grigia, manon Grigia smog...

Grigia argento,con una delle

squadre piùrispettate etemute, per-ché il letargoè finito e per-ché è arrivato

il momentodel riscatto.

«Come si fa adirlo?» Mi chie-

derete voi. «É scritto in

cielo» sarà la ri-sposta.

HURRÀ GRIGI6 anno VI n. 10

PARLA L’ORSO di Beatrice Bruno

Scritte che riempiono il cielo

Qualche giorno dopo l’inaugurazio-ne del ‘Museo Grigio’, nel corso dellapresentazione del volume Scrivilo incielo edito da Mondadori, con il Diret-tore di Hurrà Grigi Massimo Taggia-sco e la partecipazione del Presiden-te dell’Alessandria Luca Di Masi, c’èstata la possibilità di approfondirel’argomento con l’autore (nonché fa-moso commentatore televisivo e Di-rettore di Sky Sport 24) Fabio Cares-sa. Parlando infatti in modo specificodi lodevoli inziative come quella del‘Museo Grigio’, lo stesso Caressa hasottolineato come «la fiducia dei tifosisi conquista con i risultati, come hafatto il Presidente Di Masi quest’annoe anche riavvicinandosi alla città, coniniziative che possano creare un climaancora più carico di ottimismo, che tipermetta di guardare avanti e di al-largare gli orizzonti». Del resto «lascintilla da cui è scaturita l’idea diquesto libro è rappresentata dai mieiamici alessandrini Chicco Amisano,Maurizio Alicata, Marco Balossino eLuca Bura: una volta al mese andia-mo a pranzare al ‘Gallo d’oro’, doveMimmo ci cucina i piatti tipici come gliagnolotti, gli antipasti e il fritto allapiemontese. È proprio in questo con-testo che è nata l’idea di far partirequesto romanzo da Alessandria, unacittà che io vivo come mia, essendoormai alessandrino di adozione e nonsolo perché è anche la città di miamoglie». E infatti, anche la nota gior-nalista Benedetta Parodi, ha fornitouna spiegazione molto interessantedel modo in cui ha vissuto in primapersona la stesura del libro scrittodal marito: «Per me è stato davverocommovente, nel romanzo ci sonotante storie di miracoli calcistici e dipersone che con la loro fede e con illoro coraggio hanno ottenuto grandirisultati: mi ha fatto tenerezza comeFabio ha inquadrato Alessandria.Questa non è una città facile: nellamia vita mi è capitato di portare ma-gari ragazzi da fuori che però non sisono ambientati. Fabio, invece, findalla prima volta che l’ho portato alBar Roxy, 16/17 anni fa, già dalla pri-ma sera si è trovato subito a suo agio,facendo amicizia con tutti: la cosa cu-riosa, è che adesso Fabio viene adAlessandria molto più spesso di me.Quindi, mi fa piacere che lui abbiascoperto quel fascino di questa città,che è un fascino un po’ particolare,con quell’ironia che non è poi così lon-

tana da quella dei romani...». Ma chericordo ha Benedetta Parodi degli an-ni vissuti ad Alessandria, ad esempioquando ha frequentato la Scuola Me-dia Vochieri o il Liceo Classico Plana:(Sorridendo, mentre rivolge lo sguar-do alla madre, ovviamente presenteall’avenimento, ndr.) «Guarda, allemedie io ero più che altro la figlia del-la Professoressa Parodi e quindi eroanche un po’ temuta, visto che miamamma era un’insegnante severa..Eh, beh, da lì è iniziato tutto, ho co-minciato a crescere, a conoscere lemie amiche, a uscire il pomeriggio, fa-cendo le vasche in Corso Roma...» Achiudere un’ideale cerchio, a marginedella presentazione del libro Sei per-fetta e non lo sai..., c’è stata l’opprtu-nità chiedere anche alla sorella Cri-stina Parodi (non solo notissimagiornalista, conduttrice televisiva edesperta di moda, ma anche neo ‘first-lady’ del Comune di Bergamo) un ri-cordo dei suoi inizi di carriera legati(anche) al mondo del calcio: «Sì, è ve-ro: ho iniziato come giornalista sporti-va e con il calcio in particolare, anchese, onestamente, il mio sport era so-prattutto il tennis, avendolo praticatoe avendo anche scritto per riviste spe-cializzate su questo sport. Poi mi è ca-pitata la possibilità di iniziare con latelevisione, in un programma in ondasu Odeon TV dedicato al al calcio e ov-viamente l’ho fatto. La trasmissioneaveva un titolo profetico, visto che sichiamava ‘Forza Italia’ (ma alloraera soltanto un semplice inno per i no-stri calciatori della Nazionale...) edera condotto da Walter Zenga e Ro-berta Termali. Devo dire che iniziarea lavorare come giornalista nel mon-do del calcio mi è servito molto: il cal-cio è una scuola che ti aiuta molto perciò che riguarda la precisione, la veri-fica delle notizie, nella cura del detta-glio. I telespettatori e i lettori appas-sionato di calcio sono quelli più attentie ‘maniaci’, quindi non pui mai com-mettere errori...» (Sorride, ndr.) «È unmondo che ricordo con affetto, ancheperché ho avuto la fortuna di averedei ‘maestri’ bravissimi e importantis-simi come Maurizio Mosca, GiorgioTosatti o Marino Bartoletti, che mi haassunto per la prima volta in Media-set. Sì, allora ero ancora una sorta di‘matricola’, soprattutto per ciò che ri-guardava il mondo del calcio, ma houn bellissimo ricordo di quel periodo».[Gianmaria Zanier]

Per visionare i video delle varie interviste, cercate su Youtube la pagina Gianmariazanier Videointerviste oppure cliccate direttamente sul link

https://www.youtube.com/channel/UCYOGuxJ5hYg9N5WJ47o2lSQ/feed

Organo dell’Associazione Culturale Orso GrigioCorso Roma 85 - 15121 Alessandria - Tel./Fax 0131 267842

Registrazione al Tribunale di Alessandria n. 627 del 28 settembre [email protected] - [email protected]

Stampa: CSQ Centro Stampa QuotidianiVia dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) - Tel. 030 7725511

NUOVO Hurrà Grigi

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INTERVISTE TRE VIP DI CASA IN ALESSANDRIA

Incontro con Fabio Caressa, Benedetta e Cristina Parodi

Page 7: Hurrà Grigi Estate

HURRÀ GRIGI 711 luglio 2014

MARIO MARCHIONI

Presso i locali del Circolo ‘LaCasetta’ ad Alessandria, si èsvolta la conferenza stampa

di presentazione del 69° Motora-duno Internazionale Madonninadei Centauri, durante la quale èstato illustrato dettagliatamente ilprogramma ufficiale (che trovatein altra parte del giornale n.d.r.) ele iniziative collaterali organizzateper l’occasione ed è stata inoltrepresentata e consegnata la rivistaufficiale edita per l’importanteevento. Erano presenti il Segreta-rio del Vescovo di AlessandriaGianpaolo Orsini, il sindaco diAlessandria Rita Rossa, il sindacodi Castellazzo Bormida Gianfran-co Ferraris, il Presidente Interna-zionale MCMCI Luigi Bussetti, irelativi Presidenti ed alcuni rap-presentanti del Moto Club Ma-donnina dei Centauri Alessandriae del Moto Club Castellazzo Bor-mida. Durante la presentazionesono state evidenziate le novità diquesta edizione: il sito web uffi-ciale ed il ruolo stretto ed impor-tante con le varie Autorità che so-no in qualche modo collegate alMotoraduno della Madonnina,iniziando dal Presidente d’onoreRoberto Parodi, giornalista e scrit-tore, che da sempre si trova in sel-la alla sua moto, in viaggi avven-turosi ed alla scoperta di luoghiremoti, per proseguire con il neopresidente del Moto Club Madon-nina di Alessandria Fulvio Bianco,che percorre migliaia di chilome-tri ogni anno in giro nei vari radu-ni in Italia e all’estero, quindi conpressoché identico curriculumanche il ‘collega’ del Moto Club

Castellazzo Marco Nani, per ter-minare con il neo sindaco di Ca-stellazzo Bormida Gianfranco Fer-raris (per tutti ‘Gil’), rieletto dopole recenti consultazioni elettorali,il quale ha portato in giro con or-goglio per l’Italia e per l’Europa lafascia tricolore, è stato anche ‘Pri-mo centauro’ lo scorso anno al ra-duno in Belgio ed ha partecipatoal recente raduno a Logrono, inSpagna.Nel suo breve interventoMons. Gianpaolo Orsini, a nomedel Vescovo di Alessandria, ha vo-luto ribadire che «in questo gran-de appuntamento, è davvero im-portante poter festeggiare insiemea tutti i centauri con gioia ed affet-to la nostra grande Patrona, nostramadre e nostra protettrice».

Il sindaco di Alessandria RitaRossa ha detto: «Come di tradizio-ne Alessandria saluterà le migliaiadi motociclisti con l’entusiasmoche abbiamo riposto in tutte le ini-ziative che abbiamo portato avan-ti quest’anno, sfatando l’anticaconvinzione che Alessandria siauna città grigia. Voglio infine ri-volgere un riconoscimento agli or-ganizzatori – ha concluso il sinda-co Rossa - che attraverso la passio-ne per le due ruote, hanno saputocreare negli anni e continuano acreare ancora oggi, saldi valori diamicizia, lealtà e solidarietà».

«Porto in saluto di tutta la miacollettività, che partecipa attiva-mente per offrire, nel migliore deimodi, una buona ospitalità ai cen-tauri provenienti da tutta Europa -ha dichiarato il sindaco di Castel-lazzo Bormida Gianfranco Ferra-ris, da poco rieletto. Anche perquesta edizione troviamo un Ra-duno tradizionale, come giusto che

sia, nella sua caratteristica religio-sa, ma con sempre nuove offerte acontorno, di svago e di divertimen-to molto importanti per noi moto-ciclisti e tutto questo nasce da unacollaborazione attiva sia da partedel Moto Club Madonnina deiCentauri, sia da parte del MotoClub Castellazzo Bormida, che miauguro continui sempre neltempo».

Il Motoraduno ‘della Madonni-na’ è una tradizione consolidata,che si ripete ad Alessandria e Ca-stellazzo Bormida nel secondoweek end di luglio, l’appuntamen-to tra i più attesi e straordinarioper i motociclisti e per tutti gli ap-passionati dei motori a due ruote,che è giunto alla 69a edizioneconsecutiva, unica manifestazio-ne nel settore che può vantarequesto singolare primato in Italiaed in Europa. Per il quinto annoconsecutivo, la location del il ca-poluogo alessandrino rimane an-cora la Caserma Valfrè, dove neisuoi grandi spazi, che sono libera-mente fruibili all’interno, gliiscritti avranno a propria disposi-zione un ampio parcheggio, maanche un attrezzato servizio risto-rante con circa 400 posti a sedere,

due bar, birreria e paninoteca,servizio di birreria e bar (in duepostazioni diverse), distribuzionedi farinata e pizza (in due posta-zioni diverse), due gelaterie arti-gianali disposte su strutture mo-bili, interpreti in diverse linguestraniere, assistenza meccanica diemergenza ed alcune staffette delMoto Club a disposizione per rag-giungere le varie destinazioni enumerosi espositori del settore,mentre venerdì e sabato sera sonoin programma serate con musicalive ed infine ricordiamo che perl’intero svolgimento della manife-stazione l’ingresso pedonale ri-mane totalmente gratuito (conentrata unica ed obbligatoria dalportone principale di piazza Val-frè) e questo permetterà a chiun-que di ammirare tutti i mezzi inesposizione.

Accoglienza delle delegazioni

La tradizionale cerimonia delsabato pomeriggio, con la corteseaccoglienza delle delegazioni ita-liane ed estere, avrà luogo in duelocation diverse: alle ore 17,30 adAlessandria nel cortile del Palazzo

Ore 19,30APERTURA STAND GASTRONOMICOCON MENÙ A BASE DI PRODOTTI TIPICI LOCALI

Serata musicale con l’orchestra

EWA FOR YOU

SABATO 12 LUGLIO DOMENICA 13 LUGLIOOre 19,30APERTURA STAND GASTRONOMICOCON MENÙ A BASE DI PRODOTTI TIPICI LOCALI

Serata di intrattenimento. Su maxischermo

FINALE MONDIALIORE 21,30 - TRIBUTO A LIGABUE

COMUNE DI CASTELLAZZO BORMIDAIN OCCASIONE DEL 69° RADUNO INTERNAZIONALE ‘MADONNINA DEI CENTAURI’

LA PRO LOCO PROPONE PRESSO IL CENTRO COMUNALE POLIFUNZIONALE 1° MAGGIO

Pro LocoTempoComune

DALLEORE 19,30BIRRA, SALAMINIE RAVIOLIA VOLONTA’

VENERDÌ 11 LUGLIO

CON BIRREARTIGIANALI

SABATO 12 LUGLIODOMENICA 13 LUGLIO

LA SAGRA DELLA SAGRA DEL

SPECIALE CENTAURI Quest’anno appuntamento da venerdì 11 a domenica 13 luglio

Alessandria e Castellazzo in festaper il Motoraduno della Madonnina

Comunale, mentre a CastellazzoBormida alle ore 18,45 circa sisvolgerà sul piazzale del Santuario(per il quarto anno consecutivo econ positivo riscontro soprattuttoda parte dei delegati stranieri),dove si avrà anche l’assegnazionedelle ‘Damigelle d’onore’ ai primicentauri di ogni nazione rappre-sentata in questa edizione 2014.Alle ore 21 il motoraduno entrerànel vivo della sua parte religiosa,che rimane importante e rappre-sentativa, con la Funzione in suf-fragio dei caduti della strada, cheverrà officiata all’interno del San-tuario da S.E. Mons. Guido Galle-se, Vescovo di Alessandria e deiCentauri.

Domenica mattina il clou dell’evento

Dopo il giro d’onore del corteomotorizzato per le vie del paese,alle ore 10 presso il Santuario del-la Madonnina di Castellazzo Bor-mida, dopo l’ingresso dei PrimiCentauri sulle loro moto (a moto-re acceso), avrà luogo la celebra-zione della S. Messa officiata dalVescovo Mons. Gallese, che al ter-mine della funzione religiosa daràla benedizione a tutti i motocicli-sti presenti sul piazzale, a seguire,verso le 11 partirà da CastellazzoBormida la colonna motorizzata,preceduta da Autorità e Comitatod’Onore e dopo aver attraversato isobborghi di Cantalupo e Caba-nette e le vie di Alessandria, giun-gerà e culminerà in Piazza Gari-baldi con la parata conclusiva, da-vanti al palco delle Autorità.

Info www.motoradunomadonnina.it

Page 8: Hurrà Grigi Estate

HURRÀ GRIGI8 anno VI n. 10

Venerdì 11 luglio

✓✓ 12.00 Apertura area raduno eiscrizioni ufficiali FMI. Per i soliiscritti al raduno, è possibile pre-notare la partecipazione alla gitalunga del sabato (quota euro22.00 alla prenotazione).

✓✓ 15.00 Partenza per giro turisticogratuito. L’ingresso ai siti è con-sentito con pass indossato e benvisibile.

✓✓ 19.00 Chiusura iscrizioni ufficialiFMI, l’ingresso all’area del radu-no rimane comunque aperto airadunisti

✓✓ In serata musica dal vivo e intrat-tenimento con ‘Rock n soul’ acu-stic band.

Sabato 12 luglio

✓✓ 08.00 Apertura area raduno.✓✓ 09.00 Apertura iscrizioni ufficiali

FMI. Per i soli iscritti al raduno, èpossibile prenotare la partecipa-zione alla gita lunga del sabato(quota euro 22,00 alla prenotazio-ne).

✓✓ 09.45 Concentrazione e controllopartecipanti al giro turistico.

✓✓ 10.15 Partenza per giro turisticoenogastronomico - culturale dicirca 120 Km con sosta pranzo(quota euro 22,00 alla prenotazio-ne) Presentarsi con il pass e laprenotazione effettuata

✓✓ 12.30 Chiusura iscrizioni ufficialiFMI

✓✓ 14.00 Riapertura iscrizioni ufficia-li FMI

✓✓ 15.00 Partenza per giro turisticoenogastronomico - culturale gra-tuito, riservato ai soli iscritti. L’in-gresso ai siti è consentito conpass indossato e perfettamentevisibile.

✓✓ 17.30 Nel Palazzo Comunale diAlessandria accoglienza delle de-legazioni italiane ed estere da par-

te delComunedi Alessan-dria. Al termine,nell’area antistante il Palaz-zo Comunale di Alessandria, pre-parazione corteo delle moto, chedovrà raggiungere CastellazzoBormida, scortati da una pattugliadella Polizia Municipale di Ales-sandria.

✓✓ 18.45 circa Sul piazzale del San-tuario di Castellazzo Bormida, ce-rimonia di accoglienza delle dele-gazioni italiane ed estere da partedel Comune di Castellazzo B.da edassegnazione delle Damigelled’onore a tutti i primi centauri. Altermine sarà disponibile un buffetdi prodotti enogastronomici tipicidel territorio, nel piazzale del San-tuario.

✓✓ 21.00 All’interno del Santuario diCastellazzo Bormida rito religiosoin suffragio dei caduti della stra-da, officiato da S.E. Mons. GuidoGallese, Vescovo dei Centauri. Al

terminedella fun-

zione, da partedel Presidente d’ono-

re accensione della fiaccola vo-tiva, che rimarrà perennementeaccesa fino a domenica sera; a se-guire formazione del corteo con leAutorità per raggiungere piazzaVittorio Emanuele, dove il Sindacodi Castellazzo B.da porterà unbreve saluto ai presenti e darà uf-ficialmente il via alla ‘Mezza nottebianca’, che prevede spettacoli iti-neranti, fiera con bancarelle e mu-sica live in diverse vie del centrostorico e zone limitrofe del paese.

✓✓ 21,45 circa Ad Alessandria, all’in-terno dell’area raduno nella Ca-serma Valfrè, intrattenimento conla musica live della band ‘Mr. Fan-tasy’, che propone Dance Pop &Fun anni ‘70 ‘80 ‘90. Apertura echiusura concerto live diretta-mente con Web Radio Vertigo One,DJ set con Simone Camussi.

✓✓ 22.30 Chiusura iscrizioni ufficiali

FMI, l’ingresso nell’area del radu-no rimane comunque aperto ai ra-dunisti.

Domenica 13 luglio

✓✓ 07.30 Apertura area raduno.✓✓ 08.00 Apertura iscrizioni ufficiali

FMI.✓✓09.00 Formazione del corteo uffi-

ciale e partenza della colonna mo-torizzata dal Palazzo Vescovile inAlessandria per il Santuario di Ca-stellazzo Bormida,

✓✓ 10.00 Celebrazione dellaS. Messa nel Santuario, ingressodei Primi Centauri con le loro mo-to a motore acceso e benedizionedel Vescovo dei Centauri Mons.Gallese a tutti i motociclisti pre-senti al raduno.

✓✓ 11.00 Partenza del corteo da Ca-stellazzo Bormida, preceduto dal-le Autorità e dal Comitato d’Ono-re.

✓✓ 11.45 Dopo aver attraversato levie di Alessandria, arrivo del cor-teo in Piazza Garibaldi per la para-ta conclusiva, che culminerà difronte al palco delle Autorità. Alrientro del corteo, ingresso gratui-to alla caserma Valfrè a tutti i par-tecipanti, anche se non iscritti alraduno.

✓✓ 13.00 Chiusura iscrizioni ufficiali.✓✓ 14.00 Esposizione delle classifi-

che ufficiali.14.30 Inizio premiazione.

★★Quota Iscrizioni: Tesserati FMIeuro 6,00 / Non Tesserati FMI eu-ro 8,00 / Esteri euro 8,00

★★Corteo conclusivo della domenicada Castellazzo Bormida ad Ales-sandria con oltre 10.000 parteci-panti, che sfilano per circa 80 mi-nuti, distribuiti in un serpentone dimoto lungo circa 12 Km.Da solo vale la pena di esserci!

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Provincia di Alessandria

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Noi ci samancatNoi ci samancat

Siate prudenti,

indossate il cascoSiate prudenti,

indossate il casco

Il Moto Cluborganizzatoredeclina ogniresponsabilitàper eventuali dannia persone o cose,che potrannoverificarsi prima,durante e dopola manifestazione

SPECIALE CENTAURI Dettaglio completo degli appuntamenti

Il programma ufficiale

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Page 9: Hurrà Grigi Estate

HURRÀ GRIGI 911 luglio 2014

Domenica

13 luglio:

venite

a godervi

la sfilata

da noi...

DOMENICA 13 LUGLIO

APERITIVOEASY RIDER

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Benveuti

Centauri!

Roberto Parodi è scrittore egiornalista. Alessandrino, da sem-pre viaggia in moto alla scopertadi luoghi remoti, in viaggi avven-turosi dove la componente tecni-ca del mezzo a due ruote si fondecon l’avventura letteraria.

Ha affrontato viaggi impegnativicon vecchie moto per sentirsi ‘adarmi pari’ con la natura e nel ri-spetto di vecchi motociclisti anni‘70 nei quali si riconosce. Ha at-traversato l’Africa più volte, di cuiuna volta interamente da nord asud, partendo da Tunisi fino a Ca-pe Town. Ha compiuto la Trans-Asia da Milano a Nuova Delhi e haviaggiato su quasi tutte le grandimother-road, strade maestre chelo hanno ispirato nella scrittura dimolti suoi libri e romanzi, daScheggia a Controsole e Chiedi al-la Strada.

Dal 2012 conduce Born To Ridesu Italia2, un programma televisi-

vo da lui ideato e scritto, basato sugrandi viaggi in moto e passioni adue ruote.

È sposato e ha tre figli.

Comune di Alessandria

EGIONEEMONTE

FONDAZIONECASSA DI RISPARMIO DI ALESSANDRIA

nio di Con il contributo di

MOTORADUNO INTERNAZIONALE MAD

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ALESSANDRIA11-12-13 LUGLIO 2014

M.C. - M.C.I.

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OrganizzazioneMOTO CLUB MADONNINA DEI CENTAURI INTERNAZIONALI

Alessandria - Italia - Tel/Fax 0131 40664www.mcmadonnina.it - [email protected]

Sito web ufficiale: www.motoradunomadonnina.it

PRESIDENTE D’ONORE DEL RADUNO È ROBERTO PARODI, CONDUTTORE DI BORN TO RIDE

Grandi avventure su due ruote alla scoperta di luoghi remoti

Dopo aver degnamente festeggiato i75 anni del Salumificio Cereda, un’azien-da di eccellenza del territorio castellaz-zese, fondata nel 1938 da Francesco edErnesto Cereda, quest’anno si festeggiaun’altra importante ricorrenza: il 40° an-no di gestione di Mandirola. La grandefesta anniversario si è svolta domenica15 giugno u.s. presso l’area polifunzio-nale di Castellazzo Bormida ed è iniziatadalla metà del pomeriggio con la degu-stazione gratuita dei prodotti di Cereda,quindi a seguire, seppur in un contestocondizionato dal tempo inclemente, sisono tenuti i giochi a premi per bambini,

con la ‘caccia al cacciatorino’ di Ceredaed infine la festa anniversario si è con-clusa con una squisita cena benefica,che ha visto sempre primeggiare i genui-ni prodotti di Cerede …che non temonoconfronti! «Lo scorso anno abbiamomesso in risalto e festeggiato i 75 annidella nostra azienda, oggi questa parti-colare ricorrenza dei 40 anni di gestioneMandirola del Salumificio Cereda - ha di-chiarato il Cav. Mauro Mandirola, duran-te il suo intervento rivolto alle numerosepersone presenti alla cena - e desiderosolo rivolgere un sincero ringraziamentoalle autorità, ai collaboratori ed a tutti

coloro che hanno voluto onorare questoappuntamento, che è davvero molto im-portante non solo per l’azienda, ma so-prattutto per me in particolare. Nel no-stro lavoro abbiamo sempre messo inpratica un costante impegno ed unagrande passione - ha aggiunto Mandirola- che sono rimasti inalterati in tutti que-sti 40 anni e che hanno permesso di of-frire sempre prodotti naturali e genuini, iquali vengono apprezzati dalla nostraclientela e dai consumatori. E concludonaturalmente con la promessa e la ga-ranzia di continuare così anche nel futu-ro». [Mario Marchioni]

ECCELLENZE PIEMONTESI CELEBRATI I QUARANT’ANNI DELLA GESTIONE MANDIROLA

Grande ricorrenza per il Salumificio Cereda

Novità di rilievo quest’anno per la69a edizione del Motoraduno Inter-nazionale Madonnina dei Centauri,che entra decisamente sul web conun sito tutto suo interamente dedica-to all’evento ed è una novità digitaleche permette di stare al passo coitempi, soprattutto in vista dell’edizio-ne del prossimo anno, che sarà la nu-mero 70. All’indirizzo web www.mo-toradunomadonnina.it è infatti pos-sibile trovare tutte le informazioniutili sul Motoraduno: la storia, il pro-gramma, le gite e tutte le novità (an-

che le più recenti) minuto per minuto.Unitamente al sito, che è tradottonelle cinque lingue ufficiali della ma-nifestazione, il Motoraduno ha ancheuna sua pagina ufficiale su Facebook,il più diffuso social network; all’indi-rizzo http://www.facebook.com/ma-donninacentauri potete trovare foto,video e commenti dei momenti piùbelli relativi ai tre giorni di motoradu-no che ci attendono! Invitiamo quinditutti a commentare, postare e condi-videre con noi, sul web, il piacere distare assieme anche quest’anno!

NOVITÀ ON-LINE DA QUESTA EDIZIONE

Benvenuti nel sito web ufficiale del MotoradunoMadonnina dei Centauri

Page 10: Hurrà Grigi Estate

HURRÀ GRIGI10 anno VI n. 10

ALES

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- Via

Milan

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6004

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Il Comune di Alessandria, conla Camera di Commercio, laConfesercento e il Moto Club

Madonnina dei Centauri, presen-ta la notte bianca.

✓✓ Dalle 19 in poi Alessandria accende imotori e vive.

✓✓ Dalle 19 aperitivi e cocktail del cen-tauro.

✓✓ Dalle 19 trucca bimbi, gonfiabili e at-trazioni per i baby centauri in piazzadella Libertà.

✓✓ Dalle 20 alle 23 apertura del Museodel Cappello in via Cavour e delle Sa-le d’Arte in via Machiavelli.

✓✓ Dalle 20,30 esibizioni di varie discipli-ne sportive in piazza della Libertà (la-to Comune), via dei Martiri, piazzettadella Lega, corso Roma (da piazzettadella Lega a via Piacenza) offerte da:Tennis Club Alessandria, maestra:Manuela Falleti; Pallavolo Avbc; Ac-cademia Sport Center; Csi Model;Alessandria Calcio; Yume Alessan-dria; Accademia Kodokan; Scuoladanza Leyla Noura; Alessandria Rug-by; Alessandria Sailing Team; Dlf Tirocon l’arco; Overall Cycling Team;Monferrato Basket.

✓✓ Alle 21,30 in via dei Martiri pressoPetit Cafè, spettacolo di animazioneproposta dall’Associazione Me.Dea‘Percussioni e danza tribal’ con leGirls e la compagnia Leyla Noura.

✓✓ Alle 22 nelle vie del centro, sfilata dimoto Goldwing ‘Parata di Luci’.

✓✓ Cene a tema, musica, saldi estivi.

Via Cavour

✓✓ Hemingway Cafè Apericena MotoGrigio.

✓✓ Gelateria Soban Gelato alla birra deicentauri, sorbetto al brachetto, grani-ta al mojito.

✓✓ I Due Buoi Rossi ristorante, bistrot,vermutterie. ‘Easy Rider Drink Party’,party in via Cavour, special cocktail‘Easy Rider’.

Via Vochieri

✓✓ Caffè degli Artisti. Live music.✓✓ Ristorante Dragut. Cena sotto le

stelle.✓✓ Escobar Happy hour con le due ruo-

te.✓✓ Osteria Bell’Ombra. Menù di benve-

nuto ai centauri. 25 euro bevande in-cluse.

Piazza Garibaldi

✓✓ Antonella Dolci. Coppa e dolce delcentauro.

✓✓ Baby-Yogurt. Yogurt alla giandujapiemontese.

✓✓ Caffè Alessandrino. Agnolottata emusica live con i Sexy Panama e Kar-ma Positivo.

✓✓ Coffeè Time. Musica con dj.✓✓ Piedigrotta 2 Express (Il Pizzino).

Il pizzino del centauro.

Piazza Marconi

✓✓ Bar Luxury. Stand gastronomico conmusica dal vivo.

✓✓ Bar-Pizzeria-Farinata Bulè. Farinatadel motociclista.

✓✓ Gelateria Casa del Gelato. Gelatodel centauro.

✓✓ Pizzeria Il Buco. Pizza e farinatasotto le stelle.

Piazza Santo Stefano

✓✓ Bar Santo Stefano. Cocktail del cen-tauro.

✓✓ Pizzeria Dolce Vita. Pizza del moto-ciclista.

✓✓ Ristorante I Due Storti. Aperitivo emenù del centauro.

Via Arnaldo da Brescia

✓✓ Hop Mangiare di Birra. Motorcycledj set night. Selezione musicale dedi-cata al mondo delle due ruote. Pre-sentazione birra dei centauri.

Via Pastrengo

✓✓ Locanda Miseria e Nobiltà. Menùdegustazione, prezzo speciale per icentauri: 20 euro.

Via Chenna

✓✓ Ristorante Gallo d’Oro. Menù degu-stazione dei centauri: 25 euro bevan-de incluse.

✓✓ Ristorante Pepe Nero. Menù delcentauro.

Via Milano

✓✓ Antica Caffetteria. Aperitivo sotto lestelle.

✓✓ Mezzo Litro. Musica con il gruppo‘Trigumiru’, vini del territorio e cucinaaperta.

Via Trotti

✓✓ Noir Cafè. Aperitivo e musica

Piazza della Libertà

✓✓ Caffè Teatro. Cena sotto le stelle✓✓ Cremeria della Piazza. Aperitivo del

centauro, birra alla spina, salsiccia epatate.

Via Legnano

✓✓ Osteria La Luna in Brodo. SpecialeCentauri, menù degustazione 25 eurobevande incluse e 9 portate.

✓✓ Ristorante L’Arcimboldo. Menù de-gustazione della Madonnina dei cen-tauri, 30 euro bevande escluse.

Corso Crimea

✓✓ Gelateria Cercenà. Gelato del cen-tauro ai gusti birra, Moscato e Bra-chetto d’Acqui.

✓✓ I-bar. Menù del centauro steak-hou-se e birra sotto le stelle, musica e in-trattenimenti vari.

Via San Lorenzo

✓✓ Coffeè Set. Caffè del centauro.✓✓ Sopra le Righe. Cena sotto le stelle.✓✓ Gelateria Soban. Gelato alla birra dei

centauri, sorbetto al brachetto, grani-ta al mojito.

Via Savona

✓✓ Big Mama. Aperitivo sotto le stelle.

Via Ferrara

✓✓ Nos3ss. Aperitivo sotto le stelle.

Via Volturno

✓✓ Il Moscardo. Menù a tema.

Viale della Repubblica

✓✓ Caffè Marini. Cena del centauro conmusica dal vivo.

Via Parma

✓✓ Ristorante Duomo. Menù centauro.

Via Bergamo

✓✓ Tazza d’Oro. Apericena per i centauri.

Via S.G. della Vittoria

✓✓ Bar L’Idea. Apericena del centauro.

Vicolo dell’Erba

✓✓ Biocafè. Musica dal vivo e dj.

Via Modena

✓✓ Ristorante Porca Vacca. Specialità abase di carne per i centauri.

Galleria Guerci

✓✓ Pasticceria Bonadeo. Brunch delcentauro.

SPECIALE CENTAURI Sabato 12 luglio si celebra il motoraduno con la Notte Bianca

Alessandria accende i motori✓✓ Ristorante Da Diego. Menù del cen-

tauro con musica a cura del Conser-vatorio Vivaldi.

Via Rattazzi

✓✓ Ristorante Napoleon. Cena musicaleper i centauri.

Giardni Pubblici

✓✓ Bar Coccobello. Menù del centauro.✓✓ Bar Il Chiosco. Stuzzicheria e servi-

zio bar per i centauri.

Via dei Martiri

✓✓ Petit Cafè. Aperitivo dei centauri emusica dal vivo.

Via Piacenza

✓✓ Bar Saturno. Cena sotto le stelle.✓✓ Osteria del Vinacciolo. Prosciutto e

bollicine per i centauri.

Corso IV Novembre

✓✓ Crepes l’Avarizia. Menù speciale egadget ai centauri ospiti.

Piazzetta della Lega

✓✓ Gelateria Cercenà. Gelato al Bra-chetto e crema al whisky.

Via Casale

✓✓ Ristorante Il Grappolo. Cena e buf-fet in strada (dehor).

Corso Roma

✓✓ Caffè di Via Roma. Aperitivo sotto lestelle

✓✓ Loko Bar. Serata musicale con grup-po di musica italiana, inizio ore 18.

Via San Giovanni Bosco

✓✓ Circolo Ricreativo-sportivo La Ca-setta. Cena e ballo per i centauri.

dal 1938

www.salumificiocereda.it • [email protected]

����anno di gestione

MANDIROLA

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Page 11: Hurrà Grigi Estate

HURRÀ GRIGI 11

Alessandria e l’Alessandriarappresentano i Grigi, iGrigi rappresentano non

solo la squadra ma anche un’inte-ra città. È questo il concetto fon-damentale emerso in una serie diincontri e manifestazioni avvenu-te subito dopo la conclusione delcampionato. A partire dall’inau-gurazione del Museo Grigio, perora solo virtuale ma che non na-sconde l’ambizione di diventareun luogo ‘reale’. Come ha giusta-mente sottolineato il Presidentedell’Alessandria Luca Di Masi «sa-rebbe bello vedere in futuro unluogo tangibile in cui ci siano tuttele cose che ci rappresentano. E’ im-portante non dimenticare mai ciòche si tramanda di generazione ingenerazione: essere grigi è una cosameravigliosa e spero di poter ‘rim-polpare’ il Museo Grigio con le ge-sta di questa società. Sì, c’è stata laPromozione nel primo anno effet-tivo di gestione, ma io spero di po-ter donare a questo Museo ancoratante emozioni e tanti ricordi».Non poteva mancare anche unariflessione sull’unicità della ma-glia: «Noi siamo i grigi, siamo uni-ci al mondo, anche se qualcuno stacercando di copiarci i colori quan-do si tratta della seconda maglia...Ma sono maglie sempre un po’stinte, magari con un po’ di argen-to... non è il Nostro Grigio!» Unaconsiderazione imprescindibile,se è vero che anche il conduttoredella serata, il noto giornalistaDarwin Pastorin, ha ricordato: «Intutto il mondo, quando si parladei grigi, si parla dell’Alessandria.Io sono italo-brasiliano e ogni vol-ta che torno in Brasile, posso con-fermare che la squadra dell’Ales-sandria viene ricordata proprioper il colore della maglia, mentrele altre società hanno prima unnome e solo dopo le connotazionicromatiche della maglia. È impor-tante questo passaggio nella storiadella società, perchè significa riu-nire insieme tutto il passato e tuttele memorie: secondo me, ci saran-no ancora tante cose da scoprire,perché so che la ricerca non finiscequi ma continuerà. È sempreun’emozione parlare di calcio inquesto modo: ricuperando la me-moria storica, i miti del passato,quelli che sono stati i fasti, le parti-te, i giocatori... Il significato, chenon è soltanto sportivo ma anchesociale e culturale di una societàcome appunto l’Alessandria che haun valore storico, per quanto ri-guarda non soltanto il Piemonte,ma anche l’intera nazione». Sulla

A TUTTOCAMPO di Gianmaria Zanier

Identità e appartenenza

L’emozione provata nel vedere entrare in campo undici maglie grigieè impossibile da spiegare. Forse è proprio per quella maglia unica

al mondo, quel colore che può assumere tonalità diverse ma rimanesempre elegante, sempre prezioso. Noi siamo i Grigi, è così che tutta

l’Italia definisce giocatori e tifosi dell’Unione Sportiva Alessandria,una squadra nobile, mitica, da leggenda.

E quando torneremo grandi sarà ancora più bello.

I TABELLINI, LE STAGIONI, IL BLOG,LE BIOGRAFIE E LA RICCA GALLERIAFOTOGRAFICA DEI CALCIATORICHE HANNO FATTO GRANDEL’ALESSANDRIA CALCIO

LA LEGGENDA DELL’ORSO www.museogrigio.it

in futuro ci saranno sicuramentetante occasioni per far sentire lavicinanza delle istituzioni e delComune in prima battuta, che na-turalmente non può non essere alfianco a quel percorso di memoria,di storia e di passione che è tuttociò che ruota attorno alla magliagrigia. Ho sempre pensato che isuccessi e la coesione intorno allasquadra siano l’orgoglio anche dichi abitualmente non si reca allostadio. La Società sta lavorandoproprio sull’orgoglio e sulla storiadella maglia grigia per proiettarenel futuro i successi della squadra,con un progetto sportivo e un’iden-tità che rimane nel cuore di cia-scun alessandrino: se questo si in-trodurrà nelle presenze sempremaggiori nel momento delle parti-te, naturalmente sarà un grandis-simo successo». Per quanto riguar-da il discorso sulla concessionedello stadio «la Società ha dichia-rato di voler protrarre oltre i duedecenni la validità di un progettosportivo, di voler fare dello stadioMoccagatta il ‘cuore’ di quell’orgo-glio grigio e la ‘casa’ naturale deigrigi: non ci sono secondi fini nellagestione di questa Società, se nonun progetto sportivo e la voglia dialzare l’asticella dei sogni e pensa-re alla possibilità di approdare inbreve tempo a categorie superiori.Mi fa piacere sottolineare come ilcoinvolgimento dei giovani (tuttoil discorso relativo al settore giova-nile, le varie iniziative come gio-cALmocca e Summer Camp...) rap-presenti una bella risorsa che nonvogliamo perdere: quindi, da partenostra, c’è tutta la disponibilità adare in concessione l’utilizzo dellastruttura per gli investimenti chela società riterrà utile fare.»

stessa linea d’onda, anche l’idea-tore di questo progetto, EmanueleBellingeri: «Sono stato molto con-tento per le presenze. Le personeche tengono ai Grigi e che poteva-no esserci c’erano: Orgoglio Grigio,i club organizzati, gli Ultras, i tifo-si della Tribuna, dei Parterre e ditutti gli altri settori dello stadio.Questo significa che, sta ritornan-do l’amore per l’Alessandria, che èla cosa principale. Noi di ‘MuseoGrigio’ siamo scesi in campo e fare-mo la nostra parte e auspichiamoche anche tutti i tifosi facciano al-trettanto: che si abbonino all’Ales-sandria, che aderiscano ad unclub, ecc. Per quanto riguarda ildiscorso del ‘Brand Alessandria’, seripensiamo a quanto detto circaun anno e mezzo fa (il riferimentoè all’intervista da me fatta allostesso Bellingeri sul numero diHurrà Grigi del 9 novembre 2012),forse il discorso non era completa-mente comprensibile: con l’avven-to della nuova dirigenza, con i ri-sultati sportivi e anche, nel nostropiccolo, con la nostra iniziativa,abbiamo fatto capire quanto siaimportante il ‘brand’ e quanto il

‘brand’ possa fare da volano per ifuturi successi. Quello che mi piacedel Presidente è che anche un tifo-so, è uno di noi. Ma questo non si-gnifica che non si possa lavorarecon professionalità e con proget-tualità, pur essendo tifosi: dovre-mo dimostrare che questo è possi-bile». Non a caso, anche il Presi-dente Onorario di Museo Grigio,Ugo Boccassi, ha ricordato comequesta iniziativa «sia partita daEmanuele Bellingeri, che è un gio-vane ed è appassionato di un cal-cio senza età: quindi rappresentaun po’ una diversità rispetto al ti-foso normale, che segue la squadradel momento, magari con passio-ne, ma che del passato, tutto som-mato, non è che gliene importi piùdi tanto. Noi abbiamo collaboratocon il nostro materiale e la speran-za è che il museo si trasformi davirtuale in reale. Di materiale cen’è tanto e saremmo veramente iprimi ad avere una consistenza e

un’importanza di quresto tipo. Èun contesto unico: se va bene lasquadra, porta della gente e il no-me dell’Alessandria va. Quindi, neguadagnano anche quelli che nonsono tifosi, ma tutta la città. Il Mu-seo, essendo un fatto più unico cheraro, potrà richiamare ad Alessan-dria tanti turisti e visitatori: lad-dove finora ha fallito l’altra perladi Alessandria che è il ‘Museo Bor-salino’». Particolarmente signifi-cativo, infine, il commento delSindaco Rita Rossa, che non hapotuto essere presente all’inaugu-razione del Museo per l’accaval-larsi di vari impegni istituzionali,ma che ovviamente non ha volutofar mancare il sostegno sia perquesta iniziativa, sia per i colorigrigi (come peraltro hanno testi-moniato le molte presenze que-st’anno al Moccagatta in Tribunad’Onore, seduta a fianco del Presi-dente di Masi e del suo staff): «Ab-biamo dato il nostro patrocinio e

Per poter visionare i video delle varie interviste, cercate su Youtube la pagina Gianmariazanier Videointerviste oppure cliccate direttamente sul link

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Page 12: Hurrà Grigi Estate

HURRÀ GRIGI12 anno VI n. 10

Sabato 7 e domenica 8 giu-gno la Nazionale ItalianaSpecial Olympics di basket

unificato si è radunata nel lodi-giano in preparazione ai GiochiEuropei di Anversa del prossimosettembre. Ospite dell’A.S. ‘No Li-

mits’ il team guidato dal trio Vio-lante, Petrozzi e Santini ha vissu-to un’intensa ‘due giorni’ di alle-namenti per testare le condizionidi forma dei nove atleti chiamatia rappresentare l’Italia nel cam-pionato continentale. Tra questianche un portacolori del Cissaca:l’ala Luca Ugaglia, partner stori-co dei Tori, che avrà per la primavolta l’onore di indossare la divi-sa azzurra. Nel roster anche Ta-magnone, Pozzi, Montorfano,Paleari, Pilia, Orsenigo, Parma eManavella.

Nella giornata di sabato, dopo i

due allenamenti presso il palaz-zetto di San Martino in Strada,c’è stato spazio anche per le atti-vità ‘promozionali’.

La stella NBA dei Denver Nug-gets Danilo Gallinari, da sempregrande sostenitore di SpecialOlympics, ha voluto accogliere esalutare i ragazzi della nazionale,cogliendo al balzo l’occasioneper rilanciare la Campagna diraccolta fondi ‘Adotta un campio-ne’, volta a sostenere i costi orga-nizzativi delle trasferte interna-zionali della squadra italiana.«Ormai è da sette anni che sono

Ad accogliere esalutare i ragazzi della

nazionale, la stellaNBA Danilo Gallinari,da sempre sostenitoredi Special Olympics

testimonial di Special Olympics enon voglio mai perdere occasioneper dimostrare la mia assoluta vi-cinanza a questo mondo» ha di-chiarato il ‘Gallo’.

Per la mattina di domenicamatch amichevole contro la for-mazione femminile di promozio-ne del Basket Club Borgo Pieve.Un incontro di rifinitura per te-stare l’efficacia degli accorgimen-ti tattici preparati il giorno prima,con particolare attenzione all’as-setto difensivo e alle varie decli-nazioni della difesa mista. Le av-versarie partono forte e mettonosubito in chiaro la loro intenzio-ne di non voler recitare un sem-plice ruolo da sparring partner:l’obiettivo è vincere e portare acasa un successo importantecontro un team ancora poco af-fiatato, ma potenzialmente effi-cace. Ottima percentuale da fuorie le atlete locali mettono la testaavanti nel primo quarto. Dopoun primo momento di difficoltàgli azzurri cominciano ad oliaregli ingranaggi offensivi e ad usarecon regolarità il pick and roll chelibera al tiro da sotto l’ottimoUgaglia autore di una prestazioneda incorniciare. Dopo l’intervallolungo la Nazionale prende il lar-go concludendo la partita con unvantaggio in doppia cifra chepassa comunque in secondo pia-no rispetto alla bella giornata disport e integrazione vissuta conle ragazze del B.C. Borgo Pieve.

Prossimo appuntamento per ilTeam Special Olympics a Biellapoprio in queste ore per il radu-no al quale prenderanno partetutti gli alfieri della delegazioneitaliana in Belgio.

SPECIAL OLYMPICS Entrano nel vivo gli allenamenti per l’appuntamento di settembre

I Bulls azzurri Ugaglia e Petrozzipreparano gli Europei di Anversa

Sono rientrato, della trasferta sve-dese al seguito della società, USDMonferrato di San Salvatore Monfer-rato, dal 24 al 30 giugno 2014, in oc-casione della decima edizione deltorneo calcistico giovanile, ‘Nils Lie-dholm Cap’. Il torneo si è giocato aValdemarsvik, Svezia, in una sugge-stiva cornice naturale tra fiordo eboschi, con due campi da gioco inerba e uno in sintetico, impeccabili.La tranquilla cittadina affacciata sulfiordo ha accolto gli atleti con un or-ganizzazione efficientissima sia logi-stica che di sicurezza, lasciando unbellissimo ricordo a tutti, anche perla cortesia degli abitanti del luogo.Suddiviso in due categorie, equiva-lenti alle nostre Esordienti e Allievi,

ha contato sulla partecipazione diotto squadre maschili e otto femmi-nili per categoria, che si sono affron-tate in gironi di qualificazione diquattro squadre con i successivi gi-roni per le semifinali e finali. Il tor-neo si svolge da dieci anni in onoredel gran calciatore svedese Nils Lie-dholm che giocò anche in Italia permolte stagioni, protagonista delcampionato di serie A, con la magliadel Milan dal 1949 al 1961, segnan-do 81 gol in 359 partite giocate. Inseguito al ritiro dal calcio giocato di-ventò stimato allenatore d’impor-tanti squadre come Roma, Milan,Fiorentina. L’USD Monferrato hapartecipato con due rappresentativeuna per categoria ben figurando sul

campo sia per gioco espresso, cheper far play, ricevendo i complimentidell’organizzatore svedese del tor-neo. Le squadre del Monferrato han-no incontrato gironi impegnativi checomprendevano rappresentative disocietà che hanno la prima squadranelle massime divisioni del campio-nato svedese la nostra serie A e se-rie B, come ad esempio la squadradel Kalmar Sondra IF. Hanno gioca-to senza timore referenziale facendovedere carattere e determinazionenel vendere cara la pelle, mettendoa segno vittorie, pareggi o sconfittema uscendo dal campo tra gli ap-plausi di tutto il pubblico, senza do-versi rimproverare nulla in fattod’impegno di gioco. Anche se impe-

gnati in partite mattutine e pomeri-diane il clima fresco, della Svezia haaiutato i ragazzi a non calare nellaresistenza e nella forma fisica, per-mettendo così di giocare belle parti-te sia dal punto di vista tecnico checalcistico, con pregevolissimi spuntiche hanno più volte messo sottopressione gli avversari. Al termine,delle partite che hanno sancito i vin-citori del torneo, premiazione e festaper tutti, nello spirito, del bel calcio,della partecipazione e della voglia distare insieme, con la passione dicorrere dietro ad un pallone fino inrete. È stata anche per noi adulti alseguito una bellissima esperienzacon la possibilità di vivere una setti-mana di sano calcio.

USD Monferrato San Salvatore, trasferta in Svezia

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Ma us póli!?I m’àn tràcia ant la gabiëtacmè ch’a fisa ‘na delinquénta. I m’àn dic: «Cara micëta,i tó citt a j’auruma nénta!»Am són truvàja ans in taulàsch’al ava propi in brüt udùr;ater che andemni a spàs!Um sa che chi i són dulùr.I m’àn splaja cmè San Quintén,và a savéi ‘sé chi sercàvu!Im studiàvu el pansén:stàvu cìtu e... is uardàvu.«Oh Signùr! As suma šbaglià!Um dispiàš me càr bistién...us vigh ch’it avu za sbrujà!»Ma... andèvla a piè ant u stupén!!‘Sé ch’iv scherdivi! D’avei ‘na gàtach’a l’avniva dai strición?Adès chi, con stà plàtapu che in gàt sméi in pulastrón!!El bastava dè in óg,anfurmèsi in mumentén!E pó... a són nénta péina ‘d piógg!A són ammà in gràm gatén!!

...u j’è ‘na dicia an Sità!

Ma si può!?Mi hanno infilata nella gabbiettacome se fossi una delinquente!Mi hanno detto: «Cara micettai tuoi piccoli non li vogliamo!»Mi sono trovata su un tavolaccioche aveva proprio un cattivo odore.Altro che andarmene a spasso!Mi sa che qui sono dolori.Mi hanno spelata come San Quintino;va a sapere cosa cercavano...mi studiavano il pancino:stavano zitti e... si guardavano!«Oh Signore! Ci siamo sbagliati!Ci dispiace, cara bestiola.Evidentemente ti avevan già sterilizzata!»Ma... andate a quel paese!!Cosa credevate! D’avere una gattache veniva dai trivii?Adesso con questa pelata piùche un gatto, sembro un gallinaccio!!Bastava dare un’occhiata,informarsi un momentino!E poi... non sono piena di pidocchi!Sono solo un povero gattino!!

...da un fatto di cronaca!

L’ANGOLO DEL DIALETTOdi Luciano Olivieri

Page 13: Hurrà Grigi Estate

HURRÀ GRIGI 1311 luglio 2014

JUNIORES DEL FELIZZANOLIMPIA

Lopardo, numero 1Brasile 2014 è stato anche

e soprattutto il mondiale deiportieri. Un ruolo un tempotrascurato, oggi da tutti esal-tato, giustamente. È bello chei nostri ragazzi inseguano,quindi, un sogno da numero 1.

Danilo Lopardo è uno diquesti.

Alla fine della stagione ago-nistica ha acquisito riconosci-menti e titoli nelle squadre dicalcio che ha difeso. Nel cam-pionato cui ha partecipato hasfiorato la vetta della CoppaPiemonte; in seguito, chiama-to a partecipare nella Rappre-sentativa Provinciale Piemon-te, si è aggiudicato un ottimosecondo posto. Sul finire dellastagione agonistica ha parte-cipato al 14° Torneo MemorialGiampiero Gavio con ragazzidella Leva dal 1994 al ‘96 (lui- unico - classe ‘99) vincendola finale categoria Juniorestra Felizzanolimpia e AscaAlessandria con un sonoro 5 a3 ai rigori: partita giocata neltempio del calcio che è il Pa-lazzetto dello Sport di Castel-nuovo Scrivia. Nel ‘MemorialGigi Tresca’ disputatosi a SanSalvatore Monferrato con la‘Felizzanolimpia’ ha sfoderatoun’ altra ottima prestazione.

Oltre che con la Junioresdel ‘Felizzanolimpia’ ha blin-dato la porta al torneo ‘Me-

morial Gigi Tresca’ con altret-tante magnifiche esibizioni.

Viene annoverata la parte-cipazione al Torneo dei ‘100anni del Coni’ in quel di Vena-ria Reale dove ha ottenuto ilsecondo posto.

Ci auguriamo che tanti sia-no i ragazzi che vogliono intra-prendere il gioco più bello delmondo. Non è importante di-ventare dei fenomeni, c’è solobisogno di aria nuova e pulitaper riportare in alto il nostrocalcio.

PALLAVOLO Marco Ruscigni è il nuovo coach, Miriam Mascaro l’esperienza in campo

Alessandria VBC Novità in campoin panchina per le ragazze della C

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«Alzare l’asticelladegli obiettivi edell’impegno»:

lo aveva annunciato alla fi-ne della stagione scorsa ilpresidente Ernesto Pilotti elo ha ribadito ora, al mo-mento di iniziare i lavoriper quella che sarà l’annatasportiva 2014-2015.

«Un’Alessandria VBC checambia - conferma Pilotti -e lo fa a molteplici livelli.Negli allenatori, nei dirigen-ti, nella ricerca e nella curadei particolari. Perché è an-che nei particolari che sicomprende come e quanto cisia la volontà di crescere.»

Il primo importantissimotassello, a questo riguardo,è quello della nomina delnuovo allenatore dellasquadra femminile che par-teciperà al campionato diSerie C: Marco Ruscigni,una lunga esperienza di co-ach, qualche ‘sirena’ che lochiamava a sedersi su pan-chine anche di categoriasuperiore e una scelta «in-dipendentemente dalla ca-tegoria - ha confessato - sele cose vengono fatte bene ec’è un progetto serio, quello èl’ambiente dove mi piace la-vorare!»

Le buone intenzioni so-cietarie, infatti, sono con-fermate dall’acquisizionedelle prestazioni di una gio-catrice che, a livello di SerieC, può essere consideratacome una vera e propria‘top player’: Miriam Masca-ro.

Nata in Francia nel 1978da famiglia italiana, a 17anni Miriam esordiva in Se-rie A a Matera, per iniziareuna carriera caratterizzata«dalla voglia di giocare, diessere protagonista - comeassicura lei - a discapito diguadagni o categorie.»

Una forte passione el’amore per la pallavolo l’-hanno portata in giro perl’Italia, in campionati di B1e B2 in cui ha sempre rive-stito ruoli importanti. DaChivasso a Volta Mantova-na, da Altamura a Potenza,da Falconara a Frosinone(dove nasce una profonda

intesa tecnica con coachLuca Secchi), da Gela a Po-tenza, a Casarza Ligure, conle parentesi di San PietroVernotico, dove a seguito diuna banale caduta saltanocrociato e menischi del gi-nocchio sinistro, unicogrande infortunio di unalunga carriera.

Proprio l’infortunio portaMiriam a cominciare a pen-sare al ‘dopo carriera’, quel-lo che probabilmente l’haindotta ad accettare le pro-poste alessandrine.

«Alla base di tutto - con-ferma l’atleta - c’è la serietàe la voglia di far bene che mi

hanno trasmesso il presi-dente Pilotti e il ds Rusti-chelli. Hanno saputo farmisentire ancora importanteper contribuire a far crescereun gruppo che promette ot-time cose. Proprio il gruppodovrà essere la nostra forza!E poi mi hanno dato la pos-sibilità di offrire la miaesperienza per iniziare a la-vorare nel settore giovanile:allenerò le ragazze di 12 an-ni, un’esperienza nuova chemi riempie di entusiasmo emi garantisce un’ulteriorevoglia di far bene nell’af-frontare questa nuova av-ventura alessandrina».

Renato Rustichelli (direttore sportivo), Marco Ruscigni (allenatore), Miriam Mascaro (giocatrice)

Page 14: Hurrà Grigi Estate

Quando un personaggio come CarlaBozulich annuncia il ritorno alla for-ma canzone dopo le scure (e, per ilsottoscritto, splendide) sperimenta-zioni che hanno caratterizzato tantoil progetto ‘Evangelista’, quanto ipropri ultimi dischi solisti, la mentenon può non ritornare ai ‘GeraldineFibbers’, che la stessa Bozulich, ametà negli Anni Novanta, guidò nelloro progetto di rivisitazione (moder-nizzazione?) della musica countrystatunitense.L’idea di un ritorno a quelle atmosfe-re e di un disco nuovamente pop eraintrigante, ma, ancora una volta, l’ar-tista newyorkese ha spiazzato tutti,con un disco che certamente è menocontorto della propria ultima produ-zione, ma che non può certo definirsiné facile né pop in senso stretto.Boy, uscito nella tarda primavera, ri-vela infatti due anime: una più speri-mentale, martellante, quasi oppri-mente, ed una più leggera, menocontorta, anche se mai pienamenteincasellabile in un genere ben defini-to.Del primo gruppo fanno parte OneHard Man, metallica ed elettronica,la recitata Ain’t No Grave (che si ri-vela un mezzo capolavoro noise),Don’t Follow Me, una sorta di mo-nologo recitato su un tappeto ditamburi ‘agitati’ e Number X, un pez-zo per di più strumentale,in cui solo negli ultimissi-mi secondi appare la vo-ce della Bozulich.Più tradizionali si rive-lano invece Dance-land, una sorta diblues con venaturebolero, dominatodalla voce strega-ta dell’artista,Drowned To TheLight, dal ritor-nello struggente

e Deeper Than The Well, una cantile-na che richiama molto da vicino cer-te atmosfere del progetto ‘Evangeli-sta’ e Gonna Stop Killing, basata sulsuono ottenuto da una chitarra a do-dici corde che ricorda quello di unclavicembalo.Lazy Crossbones infine, merita undiscorso a parte, con le sue atmo-sfere sofisticate che richiamano allamente i ‘Portishead’ e racchiude insé entrambe le anime del disco, conquelle percussioni sempre identi-che, il tappeto sonoro creato dalletastiere e quel ritornello così sempli-

ce che quasi non sembravero all’interno di un la-voro come questo: inrealtà ci sta benissimo.In conclusione, si può

affermare che Boy costi-tuisce un’ottima rappre-

sentazione delle stra-tificazioni sonore edella poetica cheun’artista poliedricacome Carla Bozu-lich ha saputo co-struire nell’arco del-la propria carriera:un buon punto dipartenza per tuttiquelli che hannovoglia di avvicinar-si alla sua opera.

mezzi. Troppo cara era venduta lapelle, troppe tragedie nel tempo sisommarono, sino a scuotere lasensibilità dei minatori che prete-sero e ottennero, dalle societàestrattive, maggiori sicurezze e tu-tele per gli altissimi rischi a cuierano esposti. Fu per questo moti-vo che molte miniere chiusero: ilcosto per l’estrazione dei mineraliera cresciuto a tal punto che, di-venne insostenibile e molte socie-tà decisero, loro malgrado, di ab-bandonarle. Ben presto alcune fu-rono trasformate in museo e de-stinate a incrementare un settorein espansione, a cui oggi si do-

vrebbe puntare sempre più: quellaturistico-culturale. Le miniere dicui voglio parlarvi, si trovano nelMonferrato e dalla metà del seco-lo scorso, facevano parte di un’im-portante zona mineraria perl’estrazione della ‘marna’, dalla cuilavorazione si otteneva calce e ce-mento. Oggi, gran parte di esse,hanno chiuso i battenti trasfor-mando il loro obiettivo da econo-mico-sociale a puramente cultu-rale, da cui è scaturito un impor-tante filone turistico chiamato: ar-cheologia industriale. Una brancadi storia che in questo specificocaso ripercorre l’epopea delle mi-

PERSONAGGI UNA PASSIONE SPECIALE PER CHITARRA E MANDOLINO

Il compositore sconosciuto

HURRÀ GRIGI14 anno VI n. 8

Da quanto tempo ti occupi dell’artedei suoni?

«Direi sin da bambino. Sono fra le no-te da quasi mezzo secolo; da ragazzo hocominciato a strimpellare un po’ la chi-tarra. Ho comprato quello strumento asuon di mance, portando fiori da una ca-sa all’altra e quando mi davano tantoprendevo 50 lire... e... nelle feste di Na-tale qualche rarissima volta mi davanoil doppio!»

Non è un’occasione quotidiana trovar unbuon musicista compositore da intervistare,

ora si è riusciti nell’intento, così davanti ad un buon caffè si parla di musica, tuttavia

l’intervistato non vuol svelare il nome

Cosa ricordi del tuo primo stru-mento?

«È uno strumento costruito da Car-melo Catania, mi costava 20.000 lire.Ad Alessandro Monferrato, noto per lasua attività nel commercio di strumentimusicali, bravo liutaio, molto probabil-mente, ha intuito le mie rinunce perl’amore della musica: compreso nelprezzo m’ha donato l’accordatore a fi-schietto, con il metodo per imparare a

suonare. Sono per me oggetti intoccabi-li, tuttora li conservo; ogni tanto li sbir-cio come se fossero rarità.»

Come sei riuscito a mettere insie-me le note?

«Ho iniziato con la chitarra classica,con tanta passione, senza una seriapreparazione propedeutica, se nonquelle poche nozioni apprese sotto laguida di un amico di mio padre. Succes-sivamente ho acquistato qualche librodi armonia, analisi musicale, contrap-punto, acustica; ho letto qualche nozio-ne di composizione, il tutto nell’arco diqualche decennio perché era prioritario

aiutare i genitori, contemporaneamentestudiare; dopo il diploma, l’impiego;quindi la mia famiglia, senza mai trala-sciare la musica, almeno nei rari ritaglidi tempo.»

Ti sei fermato solo sulla chitarra?«Da lì al mandolino il passo è stato

breve. Ho avuto la fortuna di aver sem-pre un mandolino in casa per cui non miè stato difficile suonicchiare pure quel-lo. Successivamente è cresciuto mio fi-glio, affinché facesse meno fatica a in-dividuare le note, ho comprato una ta-stiera, ceduta successivamente per ac-quistare un piano elettronico costruito

da un marchio fra i più affermati, con itasti pesati, ossia hanno la medesimaresistenza al tocco di quelli del piano-forte, un modo per imparare, anzi com-prendere meglio i segreti delle note, se-guendo metodi consigliati alle giovanileve iscritte al conservatorio.»

Mi hanno detto che componi, è ve-ro?

«Solo ora ho deciso di scarabocchiarequalche nota, dopo aver cercato di stu-diare i capolavori dei grandi. A dir il veroqualche brano lo avevo composto de-cenni or sono, per divertimento, peramicizia.»

La Bozulich torna pop

LA MUSICA CHE GIRA INTORNOdi Davide De Faveri

EVENTI RISPETTIVAMENTE DOMANI E SABATO 26 LUGLIO (PISCINA)

Carrozzone Musicale: nuove tappea La Voglia Matta e Monte Valenza

Sabato, al mitico locale ‘La Voglia Matta’ presso la ‘Cittàdella Moda’ un pubblico delle grandi occasioni ha fatto dacornice al grande evento dedicato al buon canto e alla bel-lezza. Lo Showman Mauro, attore principale del ‘Carrozzo-ne Musicale’, ha rappresentato diciotto giovani cantanti divisiin varie categorie, per contendersi la finalissima di questasettima edizione. Una giuria tecnica, presieduta dallo spon-sor ufficiale ‘Amos’, ha decretato la vittoria della giovanecantante Erica Bertonasco. Ai posti d’onore Gianni Canniz-zaro e Filippo Terranova. Nella Categoria Esordienti strepi-tosa vittoria della brava cantante Mimma Zaccaria, che hamesso d’accordo critica e pubblico. Nella Categoria Giovaniottimo posto d’onore della brava Noemi Lopez, giovane mo-

della già apprezzata in occasione del concorso ‘Bellezze inCittadella-Ragazze immagine’. La modella e cantante Clotil-de Armellini, conduttrice ufficiale in coppia con lo ShowmanMauro, ha presentato ben diciassette modelle provenienti davarie località; il pubblico ha gradito moltissimo l’eleganza ela padronanza di queste giovani aspiranti modelle. La giuria,composta da personaggi del mondo dello spettacolo e dellamoda, alla presenza dell’ospite Miss Liguria, ha decretatoMiss Cittadella Aurora Melatti, Miss Cinema ex aequo Va-lentina Nani e Chiara Caccavale, ex aequo Martina Lapi-cella e Giada Foresta. Il regista e produttore Mike Yacin,con tutti i membri del suo staff, vi dà appuntamento sabato12 luglio a grande richiesta al ‘La Voglia Matta’.

ECHI DI VIAGGIO di Simonetta Gorsegno

Storie di miniera

Esiste, e non potrebbe esserealtrimenti, un legame indis-solubile tra la storia delle

miniere e la vita degli uomini, che,votati al sacrificio e alla sofferen-za, sepolti, non so dire quanti me-tri sotto terra, vi lavorarono. Storiedi vita eroiche, destinate a diven-tare un’icona, in termini di condi-zioni umane, dei tempi moderni.Le miniere così come l’immagina-rio collettivo ci suggerisce, nonesistono più. Benchè la loro ric-chezza abbia sfamato intere gene-razioni, creato villaggi, intorno al-l’economia che da esse si propa-gava, il fine non ha giustificato i

Page 15: Hurrà Grigi Estate

SAGGIO IL GENERALE JOUBERT

Da Novia Marengo

HURRÀ GRIGI 1511 luglio 2014

Goool!La sceneggiatura non è certo il punto diforza di questa pellicola animata (siamo

sempre lì: l’insicuro, la squadra di scartiumani, la bella e lo sbruffone). Ma per fortuna,

l’animazione è piacevole e i personaggi (icalciatori del biliardino) riescono a dare unperché al tutto, con i loro ragionamenti,

adattati al piccolo spazio in cui si muove-vano, e le diverse e marcate personalità,che scatenano battibecchi, anche con

l’avversario, il granata, la cui squadraperde sempre contro i campioni manovrati

dal protagonista. Nel complesso, non male,con qua e là alcune simpatiche trovate.

MaleficentÈ indubbio che un cattivo, che partebuono, poi cambia e ricambia nonpotrà mai avere lo stesso fascino diun malvagio fino al midollo (le ban-deruole, in tutti i settori, difficilmen-

te convincono). Ma ciò non toglieche questa favola punteggiata di dark

abbia una sua dignità e riesca a benefi-ciare dell’interpretazione di una Jolie de-

cisamente in parte. Purtroppo, le tre fate,eccessivamente dementi, sono assai poco

sopportabili, mentre il corvo è una buonaspalla. Qui i cosiddetti umani non fanno certo

una bella figura. Non male, dopotutto.

Edge of TomorrowL’influenza di una pellicola come Ricomincio da capo è evidente(il meccanismo è quello). Quindi non era facile realizzare qual-cosa che potesse sfruttare la stessa idea, dandole però nuova

linfa e un suo perchè. Ma qui, in parte, ci sono riusciti,soprattutto grazie a un Cruise in forma (lei invece èmonoespressiva: solo sofferenza) e a buoni effetti (itarantolati alieni non sono male). Nonostante le

trovate non siano poi molte einevitabilmente ci si ripeta, il

ritmo è buono, alcune sce-ne sono adrenaliniche e iltutto scorre piuttosto be-

ne. Peccato per il finaleassai poco coraggioso.

Le meravigliePellicola che, a differenza di Brutti, sporchi e

cattivi, ci presenta sì un’altra realtà, ma fattadi gente che, pur vivendo nella povertà, lo

fa con dignità, guadagnandosi da so-pravvivere lavorando. Certo, lo sfrutta-

mento di minori è all’ordine del giorno; equando non bastano, si pesca dall’esterno.

Ma nonostante tutto, il concetto di famiglia ècomunque presente. Purtroppo, tanto è

naturale e quasi documentaristica la vitadi questo singolare nucleo, quanto

maldestra e fastidiosa quella sul gio-co, dove si sfiora più volte la farsa.

Merita solo come spaccato di vitavissuta ai margini.

Jersey BoysEastwood è senza dubbio un abile narratore;

e lo dimostra anche in questa occasione.Avvalendosi di buone caratterizzazionidei vari personaggi, accompagna lo spet-tatore in un’avventura musicale durante

la quale il gruppo dei Four Seasons passe-rà varie fasi, sempre però sostenuto dalla

voce e anima dei quattro (Valli), che si farà ilmazzo, sia per loro, sia per tentare di salvarela sua famiglia (ma ci sono cose che vanno al

di là). Nel suo genere è una pellicola riu-scita, nonostante il ritmo non sia

costante, facendo soffrire un po’il minutaggio. Walken gigioneg-gia, ma non disturba.

I PALLINI di Puppigallo

niere senza escludere vita, dram-mi, dolori, lotte e conquiste del-l’uomo che intorno ad esse gravi-tavano. Il percorso tra le vecchieminiere abbandonate si snoda trale colline di Ozzano e Coniolo ed èpercorribile in macchina o in bici-cletta. Le mappe, all’uopo traccia-te, indicano le strade che ad esseconducono e si trovano nelle im-mediate vicinanze di ognuna e,per ognuna, è riportata la dirama-zione che conduce alla successiva.Desta immediata incredulità,quando si giunge qui impreparati,scoprire lo scheletro arrugginitodi una miniera ergersi davanti a

Com’è comporre?«È come descrivere un evento, un og-

getto, per così dire una cosa qualsiasi.Basta avere le idee! Se le hai, le hai, al-trimenti non arrivano.»

Per chi componi?«Principalmente per me. E, quando

mi stanno a sentire, la mia famiglia, gliamici, i vicini di casa. Qualche amico, af-ferrato nel mestiere mi ha detto di con-tinuare, però non sempre c’è la giustaispirazione, specie su comando. Anziper invogliare questa tardiva passioneha arrangiato qualche brano uscito dal‘mio estro’, mi raccomand:o mettilo fravirgolette con un sorriso canzonatorio.»

Sono ancora tante le cose da chiede-re... ne riparleremo quanto prima con lasperanza di poter scrivere il tuo nome!A presto! A presto! [Franco Montaldo]

LIBRI CONSIGLIO PER CHI PASSA L’ESTATE NELLA LIGURIA DI PONENTE

La biblioteca Bicknell di Bordighera Se quest’estate cercate, anche solo per una breve pausa, qual-

cosa che parli non solo ai vostri occhi, ma anche al cuore e siete invacanza nella Riviera Ligure di Ponente, ci permettiamo un breveconsiglio. A Bordighera, sulla via Romana, al numero 39, c’è la bi-blioteca Bicknell, dal nome del suo creatore, matematico, botanicoe pittore, uno dei personaggi più originali della colonia inglese dellacittadina agli albori del novecento. Il piccolo edificio è immerso inun parco magico, bellissimo, fuori dal tempo, dove la Regina Mar-gherita amava passare le ore immersa nella lettura. Poi c’è la bi-blioteca che nella forma ricorda un teatro o forse una chiesa: i libri,la cultura, l’amore per tutto ciò che parla allo spirito si respiranonell’aria di un ambiente quasi mistico. «Sentire, pensare e impara-re - imparare sempre: questo solamente significa essere vivi e gio-vani nel senso più profondo» diceva Freya Stark, la grande viag-giatrice amante del Ponente Ligure. Provare per credere.

Il testo è uscito dalle stampe di un manoscrittocurato da due eminenti studiosi, gli infaticabili Re-si Cibabene e Cesare Simonassi i quali hannorovistato negli angoli più impensati alla ricercad’autentico materiale reperito tra Pont-de-Vaux,paese natale del Generale Joubert e la città diNovi, dove trovò la morte sul campo di battaglia.Il saggio è la rievocazione di una figura fonda-mentale dell’incontro bellico avvenuto in terra diNovi nel giorno di ferragosto dell’ultimo anno del1700; ripercorre quei lontani giorni, uno ad uno,alla ricerca di uomini in prima linea, quali direttiprotagonisti d terribili combattimenti, ripetuti unadecina di mesi dopo a poca distanza. A Marengo.Gli autori sono scesi nei minuziosi particolari, han-no tracciato le figure di questi protagonisti, deglieventi salienti allo scopo di porre al lettore la pos-sibilità di trarre le conclusioni su combattimentiavvenuti sulla nostra terra. Il lavoro è un’oculatastesura di cruenti scontri, alcuni già commentatiperò, questa volta, sono rivisti sotto una nuova ot-tica, completi di quelle parti emerse di recente,adeguatamente ampliati. Il libro si concentra suifatti d’arme considerati dagli storici... avvenimentipiù sanguinosi di tutte le battaglie dei periodo re-pubblicano..., tuttavia sono esaminati, dettagliata-mente, corredati da note, lettere, scritti firmatidagli stessi umili combattenti sia da parte france-se, sia dagli Austro-Russi, ciascuno con opinionidivergenti pur raccontando gli identici episodi. Ledescrizioni non sono di semplice apertura, le pun-tuali illustrazioni sono un valido aiuto per il lettoreinteressato, collocate nei punti attentamente indi-viduati, un insieme assemblato per essere valuta-to, affinché ciascuno abbia la possibilità di indivi-duare una propria opinione su questi importantieventi quali frammento di storia: la nostra storia.Le oltre 250 pagine sono state stampate con ilpatrocinio della Fondazione della Cassa di Rispar-mio di Tortona, a cura del ‘Centro Studi In Novita-te’, impresse dalla Litoservice snc di Novi Ligure.[Franco Montaldo]

Da Novi 15 agosto 1799 a Marengo14 giugno 1800 con il sottotitolo: due

scontri con uguali vicende, madiversa fortuna. È la precisa cronaca

di eventi succeduti in un periododi 304 giorni raccontati

da Resi Cibabene e Cesare Simonassisulla scorta di importanti ricerche

noi. Chiusa, con un catenaccioanch’esso arrugginito, non si sabene cosa abbia da mostrare ditanto interessante. Banale e profa-na considerazione, se si tralascia ilpaesaggio incantevole in cui leminiere sono inserite e l’interes-sante storia cui sono legate, a ca-vallo tra due secoli. Per ricordarel’epopea dei minatori che qui la-vorarono, a Coniolo è sorto il mu-seo ‘Il paese che visse due volte’:una storia unica che invitiamo ascoprire. Scattata qualche foto aimastodontici altiforni che svetta-no nel cielo, all’interno è vietatoentrarvi. E se fisicamente è proibi-to, alla fantasia è accessibile eprende il sopravvento attuandouna visita immaginaria. Proprio lì,dai vetri infranti dei finestroni si-no giù nelle viscere della terra,lungo corridoi bui e tortuose gal-lerie, le voci dei prodi minatori ri-salgono, attraverso la grande boc-ca del relitto, della carcassa arrug-ginita e scricchiolante. A decinefuoriescono, con un fardello distorie da raccontare. E chi prova aimmedesimarsi sentirà su di sé, lafatica di quegli uomini che, rico-perti di polvere, con estremo co-raggio, scendevano nel loro perso-nale inferno. Armati di torcia epicconi con in capo un elmetto,abbracciavano ogni giorno le lorodonne. Le salutavano con un arri-vederci pregando che non fosseun addio. Scomparivano in pro-fondità illuminati dallo sguardodei loro cari, pronto a guidarli nelregno dell’oscurità. Tempi duri incui c’era chi si arricchiva e chi fa-ticava. Prendere o lasciare. Oggi,questi colossi di ferraglia sono te-nuti in piedi, in mezzo alla cam-pagna, come elogio all’epoca in-dustriale e a ricordo dell’operositàdell’uomo. Un peccato, permette-temi la divagazione, che non si siapensato a un progetto analogo perla ciminiera di Borsalino, enco-miabile testimonianza all’impren-ditoria e al lavoro. Eco mondialenella lavorazione del cappello esimbolo della città è stata, in anniaddietro, si è preferito abbatterla esostituita con anonimo cemento.

Page 16: Hurrà Grigi Estate

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