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Aspetti tecnico/giuridici dei finanziamenti
I contratti di credito al consumo
1
Slide di Studio
Corso Aggiornamento 30 ore OAM - Modulo 2
Nome file:SlideDiStudio_mod2
I contratti - 1
Un’operazione di credito al consumo
→ può essere attuata mediante svariate figure
contrattuali
Vi sono tuttavia alcune esclusioni stabilite in
ragione delle particolari caratteristiche di taluni
negozi
2
Si sottraggono dall'applicazione della normativa
o finanziamenti di importo inferiore a 200 euro e superiori a
75.000 euro
o contratti di somministrazione (ex artt. 1559 ss. del Codice
Civile)
o contratti di appalto (di cui all'art. 1677 del Codice Civile)
o finanziamenti
nei quali è escluso il pagamento di interessi o altri oneri
a fronte dei quali il consumatore è tenuto a corrispondere
esclusivamente commissioni per un importo non significativo, qualora il
rimborso del credito debba avvenire entro 3 mesi dall'utilizzo della
somma
destinati all’acquisto o conservazione di un diritto di proprietà su un
terreno o su un immobile edificato o progettato e
garantiti da ipoteca su beni immobili aventi una durata superiore a 5
anni 3
I contratti - 2
Vendita rateale e prestito personale
I contratti più semplici sono:
o la vendita rateale (disciplinata dagli artt. 1522
ss. C.C.)
o il prestito personale
→ comune mutuo privo di specifici riferimenti
o a un bene o
o a un servizio
(segue)
4
Finanziamento finalizzato
o Il finanziamento finalizzato
→ erogazione del credito in vista dell'acquisto di un
bene o di un servizio predeterminato
usualmente con versamento diretto della somma
concordata
dall'ente finanziatore
al rivenditore convenzionato
5
Credito rotativo
Il credito regolato in conto corrente, a uso
rotativo
→ l'ente finanziatore si obbliga a tenere a
disposizione del cliente una determinata somma
utilizzabile in tutto o in parte per acquisti presso punti
vendita convenzionati
consentendo il riutilizzo di quella rimborsata dal
cliente con versamenti
o rateali o
o in unica soluzione
6
La cessione del quinto - 1
La cessione del quinto è un mutuo
o rimborsabile attraverso cessione di una parte non
superiore al quinto dello stipendio (per i lavoratori)
o della pensione
o disciplinato
dal D.p.R. 180/1950 e
dai successivi provvedimenti speciali
7
Le caratteristiche essenziali della cessione del quinto
o i destinatari sono
dipendenti pubblici
dipendenti privati
lavoratori atipici e
pensionati
o durata massima del periodo di ammortamento di 120 mesi
o rata mensile non eccedente 1/5 di stipendio (o pensione), trattenuta alla fonte
dal datore di lavoro o
dall'istituto previdenziale
o assenza di destinazione di scopo
o polizza assicurativa accessoria obbligatoria
→ a copertura dei rischi di premorienza del lavoratore (o del pensionato) e di perdita di
impiego
8
La cessione del quinto - 2
Il Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) è
l'indicatore del costo totale del credito a carico
del consumatore
→ espresso in percentuale annua del credito concesso
Consente al richiedente di valutare la
convenienza del finanziamento proposto rispetto
a offerte alternative
9
ll TAEG - 1
Il costo totale del credito (art. 121 del TUB,
riformulato dal D.lgs. 141/2010 in attuazione della
direttiva 48/2008/CE) indica
→ gli interessi e tutti gli altri costi incluse
le commissioni
le imposte e
le altre spese a eccezione di quelle notarili
che il consumatore deve pagare
in relazione al contratto di credito e
di cui il finanziatore è a conoscenza
10
ll TAEG - 2
ll TAEG - 3
Nel costo totale del credito sono inclusi anche
i costi relativi a servizi accessori connessi
con il contratto di credito compresi i premi i
assicurativi se la stipula della polizza è
requisito
o per ottenere il credito o
o per ottenerlo alle condizioni offerte
11
ll TAEG - 4
La Banca d'Italia stabilisce le modalità di calcolo
del TAEG
Per calcolare il tasso annuo effettivo globale di
un finanziamento è necessario determinare il
costo totale del credito sulla base di quanto
previsto
o dalla norma primaria e
o dalle disposizioni attuative specifiche dettate
dal CICR e
da Banca d'Italia
12
ll TAEG - 5
Le differenze in materia di calcolo del
TAEG
o tra la nuova disciplina e
o quella previgente (contenuta nel D.M.
Tesoro 8 luglio 1992, rimasta in vigore
fino a maggio 2011)
sono nette
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ll TAEG - 6
La previgente disciplina considerava il TAEG
come indicatore del costo totale del credito
o a carico del consumatore
o espresso in percentuale annua del credito
concesso
o corrispondente al compenso percepito
dall'istituto
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ll TAEG - 7
Con la previgente disciplina:
o erano incluse tutte le voci di costo a carico del consumatore
che remuneravano l'istituto mutuante, es.
o interessi
o spese apertura pratica
o spese di incasso delle rate per la parte eccedente il costo
effettivamente sostenuto
o mentre erano escluse le voci di costo non riconducibili a
una remunerazione dell'istituto mutuante, es.
o imposte e tasse
o spese di incasso delle rate per la parte corrispondente al costo
effettivamente sostenuto
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ll TAEG - 8
Con la nuova disciplina tutti gli oneri connessi
con l'operazione di finanziamento determinano
o il costo totale del credito e
o il TAEG
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La trasparenza, la forma e il contenuto dei contratti La pubblicità
Gli annunci pubblicitari che o riportano il tasso di interesse o
o altre cifre concernenti il costo del credito
devono indicare
o tasso di interesse, specificando se fisso o variabile
o spese comprese nel costo totale del credito
o importo totale del credito
o TAEG
o eventuali servizi accessori necessari per ottenere il credito o per
ottenerlo alle condizioni pubblicizzate, qualora non inclusi nel TAEG
o durata del contratto, se determinata
o se determinabile in anticipo, importo totale dovuto dal consumatore e
o ammontare delle singole rate 17
La pubblicità
Dette informazioni devono essere riportate in forma
o chiara
o concisa e
o graficamente evidenziata
o con un esempio rappresentativo
Nessuna voce tra quelle elencate può avere
maggiore evidenza del TAEG
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Gli obblighi precontrattuali - 1
L'art.124 del TUB impone l'utilizzo di un
modulo denominato «Informazioni europee
di base sul credito ai consumatori» che
sostituisce i documenti informativi previsti dalla
disciplina previgente:
o foglio informativo
o documento sui principali diritti del cliente
o documento di sintesi
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Gli obblighi precontrattuali - 2
Tutte le informazioni e i documenti previsti
dalla normativa sulla trasparenza nel credito ai
consumatori
→ possono essere forniti attraverso
supporto cartaceo o
altro supporto durevole
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Il contenuto del modulo standard
→ non può essere modificato
Se il finanziatore intende fornire al consumatore
informazioni aggiuntive sul contratto di credito
→ queste devono essere riportate in un documento
distinto
Sempre in sede precontrattuale il consumatore ha
diritto di ottenere gratuitamente, su richiesta
→ una copia del testo contrattuale idonea per la stipula
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Gli obblighi precontrattuali - 3
Offerta di servizi accessori
Se intendono offrire servizi accessori, gli intermediari
devono adottare procedure organizzative e di controllo
interno che assicurino costantemente:
o una valutazione dei rischi
o la comprensibilità dei rischi derivanti dalla connessione
o l’inclusione nel TAEG dei costi connessi
o procedure di vendita trasparenti e corrette
o la sottoscrizione per ciascun contratto su documenti distinti
o l’assenza di «forti incentivi» alla rete di vendita per la
commercializzazione del servizio accessorio
o il rispetto dell'eventuale disciplina specifica applicabile al
servizio accessorio 22
Comunicazioni alla clientela
Al consumatore deve essere fornita con cadenza
almeno annuale una comunicazione
o completa e chiara in merito allo svolgimento del
rapporto
o volta ad assicurare che il consumatore abbia un
quadro aggiornato dell'andamento del rapporto
Nei contratti di credito a durata determinata
→ il consumatore ha diritto di chiedere e ottenere
gratuitamente dal finanziatore in qualsiasi momento del
rapporto la tabella di ammortamento a essi relativa
23
Carte di credito
L'organo di vigilanza, dopo aver ribadito la non
applicabilità della normativa sul credito al
consumo alle carte «a saldo»
→ ha operato un opportuno coordinamento tra la normativa in materia di servizi di pagamento e
quella in tema di credito al consumo, applicabile anche
alle carte cosiddette «opzione» e rateali
24
La valutazione del merito creditizio e il credito responsabile, le banche dati - 1
Per credito responsabile si intende → il principio in base al quale i finanziamenti erogati
devono essere commisurati alle esigenze del cliente e
compatibili con il suo merito di credito
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La valutazione del merito creditizio e il credito responsabile, le banche dati - 2
Con il recepimento della direttiva 48/2008/CE i
soggetti mutuanti hanno in particolare 2 nuovi
obblighi da assolvere in fase precontrattuale,
relativi o alla valutazione del merito di credito dei mutuatari
(artt. 124-bis e 125 TUB) sulla base di informazioni
adeguate fornite dal consumatore stesso e, ove necessario
ottenute consultando la banca dati pertinente
o ai «chiarimenti adeguati» da fornire ai clienti
(art. 124, comma 5, TUB)
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La valutazione del merito creditizio e il credito responsabile, le banche dati - 3
La valutazione del merito creditizio
(art. 124-bis del TUB) ha lo scopo di
o promuovere l'adozione di pratiche equilibrate e
responsabili nella concessione del credito ed
o evitare l'esposizione degli intermediari a un rischio
legale potenzialmente assai elevato
27
La valutazione del merito creditizio e il credito responsabile, le banche dati - 4
Il «credito responsabile» (art. 125, comma 2, del
TUB) prevede che, ove il finanziatore rifiuti la
richiesta di credito
→ sulla base delle informazioni presenti in una banca
dati
deve informare il consumatore immediatamente e
gratuitamente
o del risultato della consultazione e
o degli estremi della banca dati consultata
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La valutazione del merito creditizio e il credito responsabile, le banche dati - 5
Le procedure che i finanziatori sono tenuti ad
adottare devono
o garantire facilità di accesso alle spiegazioni
o permettere al consumatore di poterle ottenere
oralmente o
attraverso tecniche di comunicazione a distanza
che gli consentano un'interazione individuale con gli
addetti
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La valutazione del merito creditizio e il credito responsabile, le banche dati - 6
Gli addetti devono avere un'adeguata e
aggiornata conoscenza
o dei contratti di credito offerti
o dei diritti dei consumatori e
o della normativa primaria e secondaria in materia
di credito al consumo
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Forma e contenuto dei contratti - 1
I contratti di credito devono essere redatti
o su supporto cartaceo o
o su altro supporto durevole che soddisfi i requisiti
della forma scritta nei casi previsti dalla legge (art.
125-bis TUB)
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Forma e contenuto dei contratti - 2
Un esemplare del contratto deve essere
consegnato al consumatore
La consegna, in caso di copia cartacea, deve
essere attestata
→ da sottoscrizione del consumatore
ulteriore rispetto alla firma del contratto
apposta sulla copia conservata dal finanziatore
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Forma e contenuto dei contratti - 3
Il contratto di durata determinata con
ammortamento del capitale deve menzionare il
diritto del consumatore
→ di ricevere una tabella di ammortamento
in qualsiasi momento del rapporto
su sua richiesta e
senza spese
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Il legislatore ha confermato (art. 125-bis, comma 7) un
meccanismo di integrazione legale delle clausole
o mancanti o
o affette da nullità
secondo i seguenti criteri
a) il TAEG equivale al tasso nominale minimo dei buoni
del tesoro annuali o di altri titoli similari
○ eventualmente indicati dal ministro del Tesoro
○ emessi nei 12 mesi precedenti la conclusione del contratto
b) la durata del credito è di 36 mesi
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Forma e contenuto dei contratti - 4
La modifica delle condizioni - 1
Nei contratti a tempo indeterminato può essere
convenuta
→ con clausola specificatamente approvata dal
cliente
la facoltà di modificare unilateralmente
o i tassi
o i prezzi e
o le altre condizioni previste dal contratto
qualora sussista un giustificato motivo
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La modifica delle condizioni - 2
Nei contratti di durata la modifica unilaterale
può essere convenuta esclusivamente
→ per le clausole non aventi a oggetto i tassi di
interesse, sempre che sussista un giustificato
motivo
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Le modifiche unilaterali delle condizioni devono
essere comunicate
o espressamente al cliente
o con preavviso minimo di 2 mesi
o in forma scritta o mediante altro supporto
durevole, preventivamente accettato dal cliente
stesso
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La modifica delle condizioni - 3
La modifica si intende approvata ove il cliente non
receda, senza spese, dal contratto entro la data
prevista per la sua applicazione
In sede di liquidazione del rapporto il cliente ha
diritto all'applicazione delle condizioni
precedentemente praticate
38
La modifica delle condizioni - 4
Estinzione anticipata e recesso - 1
Il consumatore (art. 125-sexies del Testo unico)
o può rimborsare anticipatamente l'importo al
finanziatore e
o ha diritto a una riduzione del costo totale del
credito pari all’importo
degli interessi e
dei costi
dovuti per la vita residua del contratto
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L'indennizzo spettante al creditore in caso di
estinzione anticipata non può superare
o l’1,1% dell'importo rimborsato in anticipo
→ se la durata residua del contratto è superiore a
un anno
o lo 0,5% dell'importo rimborsato in anticipo
→ in caso di durata residua inferiore all'anno
40
Estinzione anticipata e recesso - 2
L'indennizzo non è dovuto se il rimborso
anticipato:
○ è effettuato in esecuzione di un contratto di
assicurazione destinato a garantire il credito
○ riguarda un contratto di apertura di credito
○ ha luogo in un periodo in cui non si applica un
tasso di interesse espresso da una percentuale
specifica fissa predeterminata nel contratto
○ corrisponde all'intero debito residuo ed è pari o
inferiore a 10.000 euro
41
Estinzione anticipata e recesso - 3
Estinzione anticipata e recesso - 4
Nei contratti a tempo indeterminato, il
consumatore ha diritto di recedere
o in ogni momento
o senza penalità e senza spese
Il contratto può prevedere a tal fine un preavviso
→ non superiore a un mese
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Estinzione anticipata e recesso - 5
Quanto invece al recesso del finanziatore, i
contratti a tempo indeterminato possono
prevedere il diritto
o il diritto di recesso del finanziatore
→ con un preavviso di almeno 2 mesi
o il diritto di sospendere per giusta causa l’utilizzo
del credito
→ dando comunicazione in anticipo e, ove ciò non
sia possibile, immediatamente dopo la
sospensione
43
Recesso per ripensamento
Il consumatore dispone di un periodo di 14 giorni
di calendario per esercitare il diritto di recesso
In caso di recesso deve restituire al creditore
o il capitale eventualmente ricevuto e
o gli interessi contrattualmente dovuti su tale capitale
fino al momento della restituzione
entro 30 giorni dall'invio della comunicazione di
recesso
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Surroga e portabilità dei finanziamenti
Per effetto della surrogazione
→ il mutuante surrogato subentra nelle garanzie
personali e
reali
accessorie al credito a cui la surrogazione si riferisce
La surrogazione comporta il trasferimento del
contratto
→ alle condizioni stipulate tra il cliente e l'intermediario
subentrante con esclusione
di penali o
altri oneri di qualsiasi natura 45
Risoluzione e decadenza dal beneficio del termine - 1
Nei contratti di credito al consumo trovano
applicazione i principi generali in tema
o di risoluzione per inadempimento e
o di decadenza dal beneficio del termine
46
La decadenza dal beneficio del termine
→ non richiede un inadempimento attuale del
debitore nei confronti del finanziatore, essendo a
tal fine sufficiente
una situazione di generalizzata insolvenza,
ovvero
la diminuzione o il venir meno delle garanzie
prestate
47
Risoluzione e decadenza dal beneficio del termine - 2
La risoluzione del contratto risulta
viceversa invocabile
→ in caso di inadempimento del debitore
alle obbligazioni contrattualmente poste
a suo carico
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Risoluzione e decadenza dal beneficio del termine - 3
L'indicazione delle cause di decadenza dal
beneficio del termine (art. 1186 C.C.) è ritenuta
tassativa
Le cause di risoluzione possono essere
liberamente determinate
→ in via convenzionale, mediante l'adozione di
apposite clausole risolutive
49
Risoluzione e decadenza dal beneficio del termine - 4
La deliberazione del CICR del 9 febbraio 2000
sancisce la legittimità dell'applicazione di interessi
di mora sull'intero importo
o delle rate scadute e non pagate nonché
o del cumulo - all'importo dovuto - degli interessi
maturati nel periodo di differimento del rimborso nel
caso di contratti che prevedano un periodo di
prefinanziamento
50
Risoluzione e decadenza dal beneficio del termine - 5
La responsabilità del finanziatore in caso di inadempimento del fornitore - 1
Il primo comma dell'art. 125-quinquies dispone
che, nei contatti di credito collegati, in caso di
inadempimento da parte del fornitore dei beni o
dei servizi il consumatore
→ dopo aver inutilmente effettuato la costituzione in
mora del fornitore
ha diritto alla risoluzione del contratto di credito
→ se con riferimento al contratto di fornitura di beni o
servizi ricorrono le condizioni di cui all'art. 1455 c.c.
(«Importanza dell'inadempimento»)
51
La responsabilità del finanziatore in caso di inadempimento del fornitore - 2
Il «contratto di credito collegato» è un contratto di
credito finalizzato esclusivamente a finanziare
→ la fornitura di un bene o la prestazione di un
servizio specifici al ricorrere di almeno una delle
seguenti condizioni
o il finanziatore si avvale del fornitore del bene o del
prestatore del servizio per promuovere o
concludere il contratto di credito
o il bene o il servizio specifici sono esplicitamente
individuati nel contratto di credito
52
La responsabilità del finanziatore in caso di inadempimento del fornitore - 3
L’intervenuta risoluzione del contratto di credito
o comporta l'obbligo del finanziatore di rimborsare al
consumatore
→ le rate già pagate nonché ogni altro onere
eventualmente applicato
o mentre non comporta l'obbligo del consumatore di
rimborsare al finanziatore
→ l'importo che sia stato già versato al fornitore dei beni
o dei servizi
53
I prodotti di credito al consumo - 1
Nel corso degli anni, si è registrato un netto
riequilibrio della domanda-offerta di prodotti non
finalizzati rispetto ai finanziamenti finalizzati
In virtù di una sostanziale modifica
o dei comportamenti dei consumatori e
o degli orientamenti dominanti sul lato dell'offerta verso
una significativa disintermediazione del credito al
consumo
il peso dei prestiti non finalizzati (prestiti personali
cessioni del quinto e carte revolving) ha registrato un
sensibile incremento
54
I prodotti di credito al consumo - 2
L'aumento della rilevanza del credito non
finalizzato è un trend che accomuna le
banche retail e gli intermediari specializzati
→ nonostante assuma un ruolo molto
diverso nei portafogli prestiti e nei modelli
di business delle due tipologie di
intermediari
55
I prodotti di credito al consumo - 3
Il credito non finalizzato presenta
o caratteristiche
o finalità finanziarie e
o logiche di servizio
sostanzialmente differenti dal credito
finalizzato
56
I prodotti di credito al consumo - 4
Il credito finalizzato, essendo legato ad acquisti di
beni e servizi più o meno durevoli, si presenta
o maggiormente parcellizzato
o con durate e importi inferiori rispetto ai prestiti
personali
o costituisce, molto spesso, il primo affidamento di un
cliente
o sconta gli effetti di una conoscenza e una gestione più
standardizzate, unicamente legate
alle informazioni disponibili a livello di sistema e
all'interazione fra dealer commerciale e cliente
57
I prodotti di credito al consumo - 5
I prestiti non finalizzati (a eccezione delle carte
rateali) sono frequentemente legati a fabbisogni
finanziari:
o meno temporanei della famiglia
o di maggiore consistenza e
o che portano il consumatore a un processo di
acquisto più complesso
→ gestito più frequentemente attraverso canali
diretti
58
I prodotti di credito al consumo - 6
L'innovazione di prodotto nel credito al consumo è legata
o alle nuove possibilità operative e distributive offerte dalla
tecnologia
→ che modificano il processo produttivo o le caratteristiche del
prodotto
o alle nuove combinazioni di prodotto-cliente-canale
→ che generano un migliore e più efficiente accesso al prodotto
o alle nuove combinazioni di prodotti e servizi accessori o
complementari
→ che ne arricchiscono i bisogni soddisfatti, originano una più
elevata personalizzazione e, quindi, aumentano il valore
generato e la qualità percepita
59
Classificazione dei prodotti di finanziamento - 1
I servizi di finanziamento sono classificati
secondo la tipologia contrattuale
60
Classificazione dei prodotti di finanziamento - 2
Una classificazione dei prodotti di credito alle famiglie
può essere immaginata sulla base di 3 elementi:
o la forma contrattuale delle operazioni
contratto di mutuo e
apertura di credito
o durata dell'operazione
credito a scadenza determinata e
credito rotativo (revolving o a scadenza indeterminata)
o struttura dell'operazione per finalità
credito finalizzato e
credito non finalizzato
61
Classificazione per forma contrattuale - 1
La suddivisione per tipologia contrattuale
conduce a due forme contrattuali tipiche
o mutuo e
o apertura di credito
62
Classificazione per forma contrattuale Il mutuo - 1
Il mutuo (art. 1813 C.C.) è il contratto con cui
→ una parte (mutuante - una banca o una
società finanziaria) consegna all'altra
(mutuatario, il consumatore nel credito al
consumo) una determinata quantità di
denaro o di altre cose fungibili e quest'ultima
si impegna a restituire altrettante cose della
stessa specie e qualità
63
Classificazione per forma contrattuale Il mutuo - 2
Il mutuo è un contratto
o consensuale e
o reale
Insieme al possesso si trasferisce la proprietà della
cosa stessa e il rischio inerente di perdita
La restituzione del prestito può avvenire in un'unica
soluzione o, come spesso accade, ratealmente
Il mancato rispetto da parte del debitore degli
obblighi di pagamento periodici previsti nel contratto
→ determina maggiori oneri (interessi di mora)
64
Classificazione per forma contrattuale Il mutuo - 3
I finanziamenti possono essere
→ assistiti da garanzie reali e personali
Nella maggior parte dei finanziamenti ai consumatori le garanzie
non sono richieste a seguito
o del limitato importo delle operazioni e
o della tendenza a valutare la capacità di rimborso sulla base della
capacità di reddito del consumatore
Negli ultimi anni, l'incremento del ricorso a forme di credito non
finalizzato, l'aumento degli importi e l'ampliamento dell'offerta
anche ai segmenti di clientela near prime hanno reso più
frequente la richiesta di garanzie, personali e reali, limitatamente
a tali tipologie di finanziamenti
65
Classificazione per forma contrattuale Il mutuo - 4
Nel credito al consumo il mutuo si differenzia
sulla base
o durata
o tasso d'interesse
o rata periodica e
o garanzie
66
Classificazione per forma contrattuale Le aperture di credito - 1
L'apertura di credito è un contratto (art. 1842 C.C.)
attraverso cui una banca mantiene a disposizione del
cliente un certo importo
→ per un periodo di tempo
determinato (apertura di credito a scadenza) o
indeterminato (apertura di credito a revoca)
Il cliente
o può utilizzare detta somma in un'unica soluzione o in più
soluzioni in relazione al proprio fabbisogno finanziario e
o può restituirla in modo flessibile sulla base delle proprie
esigenze e disponibilità
67
Classificazione per forma contrattuale Le aperture di credito - 2
L'apertura di credito può essere distinta in due
tipologie
o l'apertura di credito rotativa e
o l'apertura di credito semplice
68
Classificazione per forma contrattuale Le aperture di credito - 3
La linea di credito rotativa (revolving) in cui il
rimborso (anche parziale) delle somme
utilizzate
→ non determina la fine del finanziamento ma il
ripristino del fido che può essere nuovamente
utilizzato dal cliente nei limiti dell'ammontare
concesso
69
Classificazione per forma contrattuale Le aperture di credito - 4
L'apertura di credito semplice è forma di finanziamento in cui
o la disponibilità della somma è immediata, mentre
o le modalità di utilizzo rientrano fra le facoltà del
consumatore che decide quando e quanto utilizzare
Il cliente può utilizzare il credito ottenuto solo una volta,
magari attraverso utilizzi parziali
→ ma senza che sia possibile ripristinare la disponibilità di fido
in seguito ai rimborsi effettuati
Normalmente non è definito il piano di rimborso anche se
l'apertura semplice è quasi sempre a scadenza
determinata
70
Classificazione per forma contrattuale Le aperture di credito - 5
In generale, queste forme contrattuali si pongono alla base di
tutti i prodotti di finanziamento richiesti a fronte di fabbisogni
finanziari e di consumo variegati e distribuiti nel tempo, di
importi anche contenuti
Ciò fornisce elasticità di cassa al bilancio della famiglia e
allo stesso tempo permette di ottenere una sensibile
flessibilità di rimborso in relazione all'andamento delle entrate
Infatti, sotto questo profilo, può essere prevista una rata
minima tutti i mesi oppure non esserci alcuna indicazione
sulle modalità di rimborso, fatto salvo un termine di scadenza
o la facoltà di recesso da parte dell'intermediario finanziario
71
Classificazione per forma contrattuale Le aperture di credito - 6
L'apertura di credito costituisce il vero rapporto di
finanziamento a fronte del quale possono essere
previsti differenti modalità di utilizzo come
o le carte di credito
o i prelevamenti o
o i tradizionali strumenti di pagamento
→ assegni, bonifici, etc.
72
Classificazione per forma contrattuale Le aperture di credito - 7
Il costo di queste linee di fido è proporzionale
agli importi e ai periodi di utilizzo della linea di
credito
Il costo viene normalmente calcolato sulla base
di un tasso d'interesse che, data la natura di
contratto a scadenze non determinate
→ è oggetto della facoltà di revisione
dell'intermediario finanziario sulla base di una
clausola specificatamente approvata dal cliente
73
Classificazione per scadenza I finanziamenti a scadenza determinata - 1
Tutti i prestiti finalizzati e gran parte dei non finalizzati
o hanno orizzonte temporale definito e
o terminano con il versamento dell'ultima rata prevista dal
piano di rimborso che estingue l’obbligazione esistente
o la scadenza è generalmente non superiore ai 10 anni
o il tasso è fisso
o le garanzie, non sempre necessarie, variano in base a
rischiosità del cliente o
finalità dell'operazione
74
Classificazione per scadenza I finanziamenti a scadenza determinata - 2
I finanziamenti a scadenza determinata
o sono generalmente di elevato importo e
o sono specificamente progettati sulle caratteristiche
e sulla rischiosità del richiedente
75
Classificazione per scadenza I finanziamenti a scadenza indeterminata - 1
I finanziamenti a scadenza indeterminata (senza
scadenza predefinita)
→ costituiscono delle linee di credito rotative poste a
disposizione di un cliente (una famiglia) a cui si può
attingere per soddisfare i fabbisogni finanziari di
varia natura
Sono sostanzialmente simili a un'apertura di credito
in conto corrente a eccezione della possibilità di
legarvi un contratto di deposito e quindi con saldo
massimo pari a zero
76
Classificazione per scadenza I finanziamenti a scadenza indeterminata - 2
Le linee di credito cosiddette rotative permettono a una
famiglia di avere sia un servizio di finanziamento che un
servizio di tesoreria che agevola la gestione delle spese
nell'anno
→ consentendo di riutilizzare su base continuativa la
disponibilità di denaro concessa dalla banca o dalla
società finanziaria
Queste linee possono essere
o legate all'utilizzo di una carta di credito oppure
o utilizzabili attraverso i normali strumenti di pagamento
(assegni, bonifici, prelievi ecc.)
77
Classificazione per scadenza I finanziamenti a scadenza indeterminata - 3
Il piano di rimborso non è predefinibile e dipende
dalla struttura dell'operazione
Può essere
o flessibile (legato agli utilizzi e ai flussi positivi che la
dinamica familiare origina) o
o proporzionale al livello di utilizzo
Il tasso d’interesse tende ad essere fisso
78
Classificazione per finalità Il credito finalizzato - 1
L'espressione «credito finalizzato» indica un
finanziamento il cui scopo è determinato al
momento della richiesta e, in generale, è
rappresentato dall'acquisto di un bene durevole,
di un bene di consumo o di un servizio
Il cliente può accedere al finanziamento
direttamente dal punto vendita del venditore
→ attraverso differenti modalità organizzative che
permettono una rapida gestione dell'istruttoria di
fido e della concessione dello stesso
79
Classificazione per finalità Il credito finalizzato - 2
Normalmente il credito finalizzato è costituito
o da finanziamenti rateali a tasso fisso
o con un piano di rimborso a rate costanti
80
Classificazione per finalità Il credito non finalizzato - 1
L'espressione «credito non finalizzato» riassume
tutti i finanziamenti erogati a favore di una famiglia
→ destinati a coprire un fabbisogno finanziario la cui
causa non è strettamente collegata all'acquisto di
uno specifico bene o servizio
Il rapporto con la banca o la società finanziaria non
è «intermediato» da un distributore commerciale
→ ma esiste sulla base di una relazione di clientela
autonoma
81
Classificazione per finalità Il credito non finalizzato - 2
Il credito non finalizzato comprende
o le aperture di credito in conto corrente o semplici
o i prestiti personali
o le carte di credito revolving
o i prestiti contro cessione del quinto dello stipendio
82
L'apertura di credito in conto corrente - 1
L'apertura di credito in conto corrente costituisce un
prodotto di finanziamento di natura ibrida a metà fra
o un servizio di finanziamento di un fabbisogno
finanziario e
o un servizio finalizzato a fornire elasticità di cassa al
bilancio domestico
83
L'apertura di credito in conto corrente - 2
L'apertura di credito in conto corrente è un contratto
(art. 1842 C.C.) attraverso cui una banca
→ pone a disposizione del cliente una certa somma di
denaro per un periodo di tempo determinato
(apertura di credito a scadenza) o indeterminato
(apertura di credito a revoca)
84
L'apertura di credito in conto corrente - 3
L'apertura di credito in conto corrente è una linea di
credito rotativa (revolving)
→ in cui il rimborso (anche parziale) delle somme
utilizzate non determina la fine del finanziamento ma il
ripristino del fido nuovamente utilizzabile dal cliente nei
limiti dell'ammontare concesso (frequentemente non
superiore a 5 mila euro)
85
L'apertura di credito in conto corrente - 4
L'apertura di credito in conto corrente non deve essere
confusa con lo scoperto di conto corrente
Quest'ultimo non può in nessun caso essere
considerato un affidamento ma uno sconfinamento
tollerato a fronte del quale
→ la banca accetta che il cliente privo di autorizzazione
utilizzi delle somme su cui applica un tasso d'interesse
superiore e, in alcuni casi, anche penali e la
commissione di massimo scoperto
86
L'apertura di credito in conto corrente - 5
Il D.lgs. 141/2010 lo definisce come l'utilizzo da
parte del consumatore di fondi concessi dal
finanziatore in eccedenza
o rispetto al saldo del conto corrente in assenza di
apertura di credito ovvero
o rispetto all'importo dell'apertura di credito
concessa
87
L'apertura di credito in conto corrente - 6
Le condizioni economiche applicate all'apertura di
credito sono definite dal contratto e, se
espressamente previsto dallo stesso, la banca
mantiene la facoltà di modificarle unilateralmente
A differenza dell'apertura di credito a scadenza
fissa, l'apertura a scadenza indeterminata
attribuisce alla banca il diritto di recesso e la
possibilità di revocare il fido e richiedere il
rimborso delle somme utilizzate entro un periodo (di
norma brevissimo) definito dal contratto
88
L'apertura di credito in conto corrente - 7
Gli elementi che concorrono a determinarne il
costo complessivo sono di varia natura e
riguardano, oltre agli interessi
o le modalità di capitalizzazione composta
trimestrale degli oneri finanziari
o le commissioni fisse
o le spese di istruttoria
o i giorni valuta e
o la commissione di massimo scoperto (nella
misura massima e secondo le modalità previste
dalla normativa)
89
Le linee di credito revolving - 1
I crediti revolving a scadenza determinata o
non determinata sono modalità di
finanziamento rotativo in cui
→ non è previsto un conto corrente dove il cliente
ha a disposizione una somma da utilizzare e
rimborsare secondo le proprie esigenze
90
Le linee di credito revolving - 2
I crediti revolving differiscono dal conto corrente
o assenza di un rapporto di conto corrente
o previsione di un piano di rimborso minimo
predefinito:
→ queste operazioni, ferma restando la flessibilità di
utilizzo, possiedono quasi sempre l'obbligo di una
rata minima (e a volte massima) di rimborso mensile
che può ovviamente essere aumentata dal debitore
oppure rinviata, anche se il mancato rimborso della
rata minima per un determinato numero di periodi
determina il diritto di recesso per l'intermediario
91
Le linee di credito revolving - 3
Queste linee di credito sono spesso proposte ai clienti che
hanno sperimentato positivamente altre forme di credito al
consumo e rimborsato senza criticità il finanziamento ottenuto
La subordinazione temporale è dovuta essenzialmente al fatto
che ci troviamo di fronte a uno strumento di sviluppo e
fidelizzazione del cliente acquisito in seguito a un contatto
originato da un prestito finalizzato
Detta sequenza temporale si è progressivamente attenuata
con lo sviluppo delle reti proprie e delle strategie di direct
marketing che hanno portato gli intermediari a offrire
direttamente questo strumento di finanziamento ai segmenti
di clientela con una buona qualità creditizia
92
Le linee di credito revolving - 4
L'applicazione delle condizioni economiche della
linea di credito a uso rotativo avviene, a eccezione
di alcune spese fisse, solo a seguito dell'effettivo
utilizzo da parte del consumatore della stessa linea
di credito a uso rotativo
93
Il prestito personale - 1
Il prestito personale è un finanziamento non
finalizzato cioè
→ non collegato all'acquisto di uno specifico bene o
servizio
94
Il prestito personale - 2
Il prestito personale costituisce una modalità di
finanziamento meno rigida
o non richiede convenzione con il venditore del
bene o del servizio
o non richiede scopo specifico
95
Il prestito personale - 3
I prestiti personali sono spesso legati a fabbisogni
finanziari
o meno contingenti, di maggiore consistenza
(oltre la metà supera i € 15.000) e
o con scadenze prolungate nel tempo
(oltre due terzi 5 o più anni)
96
Il prestito personale - 4
Il prestito personale è un contratto di finanziamento che
prevede l'erogazione di una determinata somma a un
cliente che si obbliga a rimborsarla secondo un piano
di ammortamento predefinito al momento della stipula
del contratto
Lo schema contrattuale del prestito personale è il
contratto di mutuo
Il finanziato si assume l'obbligo di restituire l’importo
(quota capitale) e gli interessi (quota interessi)
o entro una certa data, di norma non superiore ai 10 anni
o a tasso fisso o a tasso variabile
97
Il prestito personale - 5
La possibilità di utilizzare canali distributivi propri, in
grado di valorizzare molto meglio il contatto con il
cliente e di evitare costosi passaggi distributivi,
l'ampliamento dei segmenti di clientela obiettivo e la
maggiore redditività, dovuta anche alla più efficace
capacità commerciale e di cross selling
→ hanno determinato negli ultimi anni una crescita
intensa dell'offerta/domanda prestiti personali, che
sono giunti a rappresentare oltre un terzo del
credito al consumo erogato
98
Il prestito personale - 6
Il prestito personale può essere
o assistito da garanzia reale o personale o
o senza garanzia specifica o generica
La presenza di garanzie
o dipende dalle caratteristiche economico-finanziarie
del richiedente ed
o è fornita da un terzo che si co-obbliga
al pagamento delle rate e
alla restituzione del finanziamento
99
Le carte di credito sono documenti elettronici
nella forma di plastic card che consentono al
titolare
o di effettuare pagamenti attraverso i terminali POS
installati negli esercizi commerciali convenzionati
o di ottenere anticipi di contante presso gli sportelli
ATM
senza che queste operazioni diano luogo
all'addebito contestuale sul conto corrente della
spesa o degli anticipi
100
Le carte di credito rateali - 1
101
Le carte di credito con funzione rateale - 2
Con periodicità solitamente mensile
o l'emittente trasmette al titolare della carta di credito
l'estratto conto degli utilizzi e
o il saldo viene addebitato sul conto corrente con
valuta futura, indipendentemente dal giorno in cui le
operazioni sono state eseguite
102
Le carte di credito con funzione rateale - 3
Le modalità di rimborso variano in base al tipo di
carta
→ Carta saldo (charge): in un'unica soluzione alla
scadenza pattuita
il giorno definito (normalmente una data fra l'inizio e la
fine del mese successivo) sono regolati, senza
addebito di interessi, tutti gli utilizzi effettuati mediante
la carta e automaticamente si ricostituisce il massimale
di spesa
(segue)
Le carte di credito con funzione rateale - 4
→ Carta rateale pura: in forma rateale, secondo modalità
predefinite
sono collegate con una specifica linea di credito rotativo
(revolving) che consente al titolare di rateizzare il pagamento
dell'importo dovuto, corrispondendo gli interessi sulla
dilazione ottenuta. I rimborsi via via effettuati determinano
per pari importo la ricostituzione del massimale mensile e
quindi la possibilità di utilizzare di nuovo la carta.
accanto alla funzionalità rateale con l’applicazione del tasso
di interesse al saldo utilizzo mensile, si è diffusa una diversa
modalità di rateizzazione che prevede di suddividere in un
numero predefinito di rate (es 12, 18, 24) le spese mensili
effettuate dal titolare
(segue)
103
Le carte di credito con funzione rateale - 5
→ Carta opzione: rimborso a scelta del titolare
Le carta opzione lasciano al titolare la possibilità di
scegliere se rimborsare in un’unica soluzione oppure se
rateizzare il credito. La decisione può avvenire alla stipula
del contratto, a ricevimento dell’estratto conto, al momento
dell’acquisto oppure con una richiesta specifica
dell’emittente
Negli ultimi anni c’è stata una forte espansione delle carte
opzione a scapito delle carte rateali pure. Inoltre sempre
più carte di credito charge offrono la possibilità di
estendere le funzionalità, prevedendo la possibilità di
rateizzazione
104
Le carte di credito con funzione rateale - 6
Le carte di credito con funzione rateale possono
essere ulteriormente classificate per tipo di
spendibilità
o carte di credito di circuito (legate al circuito di
pagamento internazionale tipo Visa, Master),
o carte di credito co-branded di circuito (legate al
circuito di pagamento internazionale tipo Visa,
Master, emesse a seguito di accordi con partner
convenzionati)
o carte di credito privative (fidelity), a spendibilità
limitata presso la catena commerciale o il network
industriale che ne ha richiesto l'emissione
105
Le carte di credito con funzione rateale - 7
Negli ultimi anni si assiste ad un processo di
trasformazione delle carte fidelity in carte di
credito co-branded, emesse da banche o
intermediari finanziari, con il marchio del partner
Si segnala tuttavia che la nuova normativa ha
imposto delle restrizioni sulla distribuzione delle
carte presso i punti vendita, che ha ridotto
notevolmente le nuove emmisioni attraverso questo
canale
106
Le carte di credito con funzione rateale - 8
L'emittente della carta di credito è l'intermediario finanziario,
banca o finanziaria, che promuove, direttamente o
indirettamente, l'intero processo delle carte di credito, dalla
produzione al collocamento e alla gestione di tutte le attività
necessarie al funzionamento della carta
Questo processo può essere suddiviso nelle componenti di
o issuing: comprende tutti i processi e le operazioni finalizzati
alla produzione e al collocamento della carta presso
l'utilizzatore finale e
o acquiring: riguarda tutti i processi e le operazioni rivolti
all'espansione della rete di esercizi commerciali
convenzionati, che quindi accettano in pagamento la carta
107
Le carte di credito con funzione rateale - 9
Le banche distributrici
o non sono emittenti di proprie carte di credito ma
o collocano presso la clientela quelle emesse da
altri intermediari
108
Le carte di credito con funzione rateale - 10
Le società di service sono soggetti che in
outsourcing rispetto all'emittente
→ gestiscono ed elaborano dati derivanti dalle
attività di back office relative alle fasi dell'issuing
e dell'acquiring
109
Le carte di credito con funzione rateale - 11
Le carte di credito svolgono, insieme, una funzione
di pagamento e una creditizia
Differiscono tra loro per
o la natura dell'emittente
o la circolarità
o i servizi offerti e
o la tariffazione
110
Le carte di credito con funzione rateale - 12
Le carte di credito a differenza delle carte di debito
(bancomat)
→ non necessitano di un conto corrente presso
l'emittente o la società distributrice
Il cliente non utilizza
o le disponibilità esistenti sul proprio conto corrente
ma
o un fido concesso appositamente da una banca o
da una società finanziaria specializzata
111
Le carte di credito con funzione rateale - 13
Gli interessi
o sono calcolati sulla base del tasso nominale annuo
e
o riguardano unicamente gli importi utilizzati
Nel caso di carta rateale non utilizzata o non
attivata la banca o la società finanziaria
→ non percepisce alcun corrispettivo a titolo di
interessi
112
Le carte di credito con funzione rateale - 14
Una carta di credito rateali possiede funzioni simili
all’apertura di credito in conto corrente
Il punto di forza principale rispetto alle altre forme di
credito al consumo sta nella disponibilità immediata del
finanziamento, senza dover attivare, a ogni acquisto,
un'istruttoria di fido e attendere la delibera di affidamento
La carta rateali permette di finanziare acquisti anche di
piccolo importo e le transazioni fatte su internet e di
raggiungere beni in settori e punti vendita tradizionalmente
non serviti dal credito al consumo tradizionale, finanziando
tutti gli acquisti fatti transitare sulla carta di credito
113
Le carte di credito con funzione rateale - 15
Le carte di credito rateali generano proventi
o non solo attraverso il prezzo pagato dall'utilizzatore
per il possesso della carta e la rateizzazione degli
acquisti
o ma anche attraverso la struttura di commissioni che
viene applicata agli esercenti commerciali o di altra
natura che ricevono i pagamenti mediante le carte
di credito
114
Gli elementi di costo sono molto simili alle forme
di finanziamento revolving
Gli interessi, a differenza dell'apertura di credito
o si calcolano sugli importi effettivamente utilizzati
ma, normalmente
o non si ha un calcolo sul saldo liquido giornaliero
115
Le carte di credito con funzione rateale - 16
Prestito contro cessione del quinto - 1
La cessione del quinto un finanziamento senza
vincolo di destinazione prevede
o l’erogazione di una somma definita all'inizio del
rapporto e
o il rimborso progressivo attraverso un piano di
ammortamento a rate costanti
116
Prestito contro cessione del quinto - 2
Come previsto dall'ultima versione del D.P.R. 5 gennaio 1950 n.
180 (come aggiornato dalla legge 14 maggio 2005 n. 80) questa
tipologia di prestito è destinata a tutte le categorie di lavoratori
dipendenti
o sia dello Stato e del comparto para-statale (come specificamente
previsto dal testo originale del provvedimento legislativo)
o che delle aziende private (come definitivamente sancito dagli
aggiornamenti previsti dalla legge 80/2005)
Nella stessa legge 80/2005 è stata estesa la possibilità di cedere
parte della propria retribuzione anche ai pensionati di tutti gli
enti previdenziali
La cessione del quinto è stata estesa anche ai lavoratori
parasubordinati (regolamento ministeriale entrato in vigore a
febbraio 2007)
117
Prestito contro cessione del quinto - 3
L'art. 5 del D.P.R. n. 180 del 1950 prevede una deroga
al principio generale di incedibilità degli emolumenti e
introduce la cessione del quinto concedendo ai soggetti
indicati nella slide precedente
→ la facoltà di contrarre prestiti per periodi non
superiori a 10 anni da estinguersi con cessione di
quote fino al quinto dello stipendio o del salario
In caso di contratto a tempo determinato, il limite
decennale si contrae fino a coincidere con la scadenza
del contratto di lavoro
118
Prestito contro cessione del quinto - 4
Sono abilitati a concedere finanziamenti dietro
cessione del quinto
o le banche
o gli intermediari finanziari iscritti nell‘albo previsto
dall'art. 106 del TUB
o le compagnie di assicurazione e
o l'Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti
dell'Amministrazione Pubblica (INPDAP), oggi
assorbito dall’INPS
119
Prestito contro cessione del quinto - 5
L'operazione è assistita da assicurazione contro i
rischi di
o decesso del mutuatario
o cessazione dal servizio per qualunque causa (es.
sopravvenuta invalidità, dimissioni e licenziamento)
o riduzione di stipendio o salario per effetto della
quale non sia più consentita la ritenuta dell'intera
quota ceduta
120
Prestito contro cessione del quinto - 6
La delegazione di pagamento è un finanziamento
senza vincolo di destinazione a rate costanti,
tecnicamente molto simile alla cessione del quinto
Rappresenta, insieme alla cessione, una delle rare
forme di prestito disciplinate dall'ordinamento
In particolare, le principali fonti normative sono
o l'art. 58 del D.p.R. 180/1950 e
o le circolari del Ministero del Tesoro n. 46 e n. 63 del
1996
121
Prestito contro cessione del quinto - 7
La delegazione di pagamento può essere concessa
solo a lavoratori dipendenti in attività di servizio, per
periodi non superiori a 10 anni dagli stessi istituti
abilitati a erogare finanziamenti contro cessione del
quinto
Deve il suo nome alla modalità di rimborso del prestito:
→ il lavoratore può, infatti, richiedere al datore di
lavoro di procedere per proprio conto al pagamento
delle rate mensili attraverso una trattenuta fissa
sullo stipendio o sul salario, al massimo pari al
quinto dell'emolumento 122
Prestito contro cessione del quinto - 8
A differenza della cessione, la delegazione non
può essere acquisita senza l'esplicito assenso
del datore di lavoro, che non è tenuto ad
accettare l'incarico
La delegazione riconosce, inoltre, al datore di
lavoro un indennizzo per il ruolo svolto nel
processo di erogazione del prestito
L'indennizzo è addebitato all'ente mutuante e
l'ammontare è stabilito con apposita convenzione
123
Prestito contro cessione del quinto - 9
La delegazione segue in linea di massima l'iter e le
regole generali della cessione del quinto, sia per
quanto riguarda la modulistica e l'istruzione della
pratica sia per i requisiti al conseguimento.
Le condizioni economiche offerte dagli operatori
sono simili
Spesso è proposta come finanziamento accessorio
alla cessione del quinto al fine di consentire
l'addebito di rate più robuste che impegnino fino a
due quinti dell'emolumento
124
Gli equity loan (release) - 1
Gli equity release sono finanziamenti con finalità di
consumo
o senza vincolo di destinazione e
o garantiti da ipoteca su proprietà immobiliare
Sono offerti di solito a clientela con età avanzata in
due forme tipiche
o lifetime mortgage
o home reversion
125
Gli equity loan (release) - 2
Il lifetime mortgage (prestito ipotecario vitalizio)
o prevede il rimborso del finanziamento in un'unica
soluzione
o non richiede pagamento del contraente all'atto
della stipula o durante la vita del prestito
o gli interessi e le spese sono capitalizzati entro 6-12
mesi dalla scomparsa del mutuatario o del coniuge
più longevo
o il prestito è assistito da ipoteca su immobile di
residenza
126
Gli equity loan (release) - 3
Avvenuto il decesso, l'ente erogante ha diritto
o di escutere la garanzia ipotecaria e
o di rifarsi del credito attraverso la vendita della casa di residenza
Come alternativa, è sempre concesso agli eredi di provvedere
al rimborso, estinguendo il debito
o direttamente con proprie disponibilità o
o utilizzando i proventi della vendita dell'abitazione
Per tutta la durata del prestito l'immobile rimane di proprietà
del mutuatario, che può abitarvi ma non può affittarlo
Qualora decida di vendere, deve provvedere al rimborso
anticipato del finanziamento
127
Gli equity loan (release) - 4
Il prestito ipotecario vitalizio ha la finalità di
smobilizzare parte del valore della proprietà
→ consentendo al cliente (senza costringerlo a lasciare
l'abitazione o a venderla) di integrare reddito e
disponibilità liquide per:
migliorare il proprio tenore di vita
fronteggiare spese mediche e di assistenza, anche
attraverso la sottoscrizione di polizze sanitarie
supportare figli e nipoti nell'acquisto di immobili di
residenza e nell'avvio di attività imprenditoriali,
anticipando parte del valore dell'eredità
128
Gli equity loan (release) - 5
Il lifetime mortgage presenta per l'istituto erogante un profilo di
rischio sostanzialmente diverso rispetto al tradizionale mutuo
ipotecario. È incerta:
o la data di rimborso del prestito, che dipende dalla longevità del
mutuatario
o la somma da incassare, che risponde alla periodica
capitalizzazione degli interessi
Indeterminato è anche il valore dell'immobile sul quale il
finanziatore può rivalersi a scadenza
Il combinarsi di questi tre fattori di rischio può spingere l'importo
da rimborsare al di sopra del valore dell'abitazione ipotecata,
costringendo l'istituto ad agire nei confronti degli eredi per il
recupero del residuo
129
Gli equity loan (release) - 6
L’home reversion prevede che il mutuatario, pur
mantenendo a vita il diritto a occupare l'abitazione di
residenza
→ venda al finanziatore tutto o parte dell'immobile in
cambio di un vitalizio o di una somma di denaro
(solitamente tra il 30 e il 65% del valore della
proprietà ceduta)
130
Gli equity loan (release) - 7
Il prestito vitalizio è spesso assistito
o da garanzia no negative equity e
o da coperture assicurative sull'immobile
131
Il credito finalizzato - 1
Il rateale classico è un prestito con vincolo di destinazione
riconducibile alla struttura contrattuale del mutuo
Prevede
o erogazione di una somma definita all'inizio del rapporto
o rimborso progressivo attraverso un piano di ammortamento a
rate costanti calcolato applicando un interesse di norma fisso
Dato il vincolo di destinazione, l'erogato non viene incassato
dal mutuatario ma, su sua disposizione, versato direttamente
al fornitore del bene (o servizio) oggetto di finanziamento
I principali operatori attivi sono specialisti di derivazione
bancaria
132
Il credito finalizzato - 2
La gamma di condizioni praticate su questo tipo di
finanziamento risulta estremamente varia e
diversificata
Le politiche di pricing risentono
o del profilo del richiedente
o dell'importo e della durata del prestito, ma anche
o degli obiettivi commerciali dell'ente erogante e dei
produttori dei beni finanziati
133
Il credito finalizzato - 3
Diversamente, può essere lo stesso convenzionato,
o il produttore del bene, a richiedere alla finanziaria
di praticare dei tassi promozionali per sollecitare le
vendite
La formula più nota del rateale classico è il tasso
zero, con interessi addebitati in tutto o in parte al
dealer o alla marca
134
Il credito finalizzato - 4
I prestiti con maxirata prevedono rimborso del
prestito con
o rate periodiche costanti di importo limitato e
o rata finale importante
(di solito per l’acquisto di autovetture)
135
Il credito finalizzato - 5
I prodotti abbinati alle operazioni di credito
rateale classico sono di due tipi:
o le polizze Creditor Protection Insurance (CPI) e
o il credito rotativo
136
L'innovazione nei prodotti di credito al consumo - 1
L’innovazione finanziaria si riconduce al
cambiamento che contraddistingue un contesto
competitivo quando
o affiora un nuovo tipo di intermediario
o si forma un nuovo mercato
o si modifica il contesto di regole e di controlli
o si adotta un'innovazione tecnologica
137
L'innovazione nei prodotti di credito al consumo - 2
È ragionevole supporre che le principali spinte
innovative nel settore del credito al consumo
siano innescate dallo sviluppo della tecnologia
138
L'innovazione nei prodotti di credito al consumo L'arricchimento delle caratteristiche dei prodotti
Per arricchimento si intende quando gli intermediari
attivi nel credito al consumo creano una
combinazione di prodotto e servizi accessori
→ in grado di soddisfare diverse esigenze della
clientela legate al finanziamento principale (es.
durante l’acquisto di un’automobile vengono
forniti un esempio di servizi supplementari come
assistenza nella scelta, estensione della
garanzia etc.)
139
L'innovazione nei prodotti di credito al consumo La personalizzazione delle caratteristiche
dei prodotti
La personalizzazione ha consentito agli operatori di
→ adattare i prodotti esistenti alle esigenze di
particolari segmenti di clientela
(es. offrendo ai senior prodotti aggiuntivi ad hoc)
140
Introduzione
Per lungo tempo il modello di riferimento per la
valutazione della clientela è stato quello delle «5C»
(Capacity, Capital, Collateral, Conditions,
Character)
Il funzionario dell'azienda di credito era incaricato di
valutare, caso per caso e sulla base delle sue
personali conoscenze e dell'esperienza tecnica
maturata, il merito di credito dei soggetti richiedenti
(famiglie o aziende), sulla base della regola delle
«5C»
142
Risk
Management Recupero crediti
e contenzioso
Valutazione
e acquisizione
143
Gestioni dei
clienti/ portafogli
Pianificazione dei
prodotti/mercati target Realizzazione
delle perdite
Schema della gestione del ciclo di credito
Fonte: Manuale del credito al consumo a cura di Filotto U. e Cosma S. - ed. 2011
I dati - 1
I dati sono gli elementi primitivi attraverso i quali
l'azienda accumula conoscenze e capacità di sviluppo
del proprio business
Per essere utilizzabili nei processi di gestione, devono
soddisfare almeno due requisiti fondamentali:
o la qualità intesa come
consistenza di significato (sia nello spazio che nel tempo) e
completezza di registrazione (il dato è registrato nella totalità
dei casi, con una minima tolleranza di scarti) e come
accuratezza di registrazione (in termini di aderenza alla
realtà dei fatti rappresentati e di criteri di controllo incrociato)
(segue)
144
I dati - 2
o la quantità nel senso dell'articolazione e complessità
di registrazione di dettagli utili alle diverse aree di
gestione
Una terza importante caratteristica dei dati è la
storicità, cioè la capacità di mantenere memoria
degli eventi registrati al passare del tempo e al
mutare delle condizioni che essi rappresentano
145
I dati - 3
In un'azienda di credito le fonti primarie dei dati sono
almeno tre:
o i clienti, che richiedono un prodotto/servizio attraverso un
modulo, che prevede la raccolta di una serie di
informazioni relative al cliente e al prodotto
o gli archivi interni, che mantengono la storicità dei
comportamenti dei clienti nelle varie dimensioni dello
svolgimento della relazione con l'ente finanziatore
146
I dati - 4
o le basi dati esterne, che registrano eventi che si
determinano all'esterno dell'azienda ma che sono di
interesse rilevante per la gestione della relazione con
il cliente
147
I dati - 5
Di seguito un sintetico censimento delle fonti informative
che concorrono a rappresentare il profilo del cliente e
della sua relazione con l'ente finanziatore e il sistema
creditizio:
o moduli di richiesta di prodotti/servizi e
documentazione allegata (documenti di identità, di
reddito, altri documenti di corredo o per controllo)
o dati statici e dinamici relativi ad altri prodotti detenuti
dal cliente e dai soggetti ad esso collegati (nel caso di
una banca, anche i prodotti di raccolta diretta e indiretta e
i servizi)
(segue)
148
I dati - 6
o database interno relativo alle operazioni
fraudolente (in richiesta e per transazioni) e a tutti i
soggetti segnalati a rischio con relativa motivazione
o database interno relativo ai clienti in gestione al
recupero crediti o che hanno determinato perdite
economiche per mancati pagamenti
o Centrale dei Rischi istituzionale (Banca d'Italia)
o Sistemi di Informazione Creditizia (credit bureau
privati - CB - costituiti su base contrattuale e
volontaria; in Italia CRIF ed Experian e, per i soli dati
negativi, CTC - Consorzio Tutela Credito)
(segue) 149
I dati - 7
o CAI (Centrale di Allarme Interbancaria) per dati sui
mezzi di pagamento
o fornitori di dati pubblici relativi a protesti, dati
pregiudizievoli da conservatori e tribunali, dati
catastali, bilanci e altri dati aziendali
o fornitori di informazione di geo-referenziazione e
profilazione socio-demografica per finalità di
marketing e di rilevazione aggregata del rischio
150
I dati - 8
La trasformazione della massa di dati in informazioni
(e soprattutto in decisioni) avviene in genere
attraverso l'applicazione di due strumenti:
o i modelli statistici (che approfondiremo in seguito),
rivolti a definire misure sintetiche dei fenomeni che si
intende gestire e prevedere
o le applicazioni software specificamente concepite per
implementare i processi decisionali utilizzando i dati
disponibili e le misure derivate dai modelli
151
I dati - 9
Una soluzione ampiamente diffusa è legata
all'utilizzo di motori decisionali, che sono strati di
software collocati nel sistema che gestisce le
operazioni dei vari processi (i cosiddetti sistemi
transazionali) permettendo di:
o raccogliere i dati necessari dai diversi archivi e fonti
strutturate
o calcolare valori previstivi (score) dei diversi
comportamenti rilevanti del cliente (rischio, risposta,
take-up, propensione, redditività, attrition ecc.)
(segue)
152
I dati - 10
o determinare il trattamento appropriato al profilo
comportamentale del cliente e alla specifica area
decisionale attraverso un processo di
segmentazione
o applicare strategie differenziate a segmenti
omogenei individuati in modo casuale (strategie
champion/challenger), per verificare gli effetti
differenziali di più strategie che agiscono
contemporaneamente sullo stesso profilo di cliente
o ritornare la decisione finale al sistema di
gestione delle operazioni
153
I dati - 11
Le aree decisionali interessate
all'implementazione di questi sistemi sono:
o valutazione della nuova clientela in ingresso,
definizione delle condizioni economiche e profili di
prodotto
o valutazione della clientela esistente per
campagne di promozione di nuovi prodotti,
prevenzione dell'abbandono, revisione dei limiti di
credito, repricing di prodotto
(segue)
154
I dati - 12
o autorizzazione delle transazioni per prodotti di
credito rotativo con o senza carte di pagamento
associate
o gestione dinamica degli sconfinamenti per
affidamenti in conto corrente
o recupero crediti e gestione del contenzioso
Attraverso sistemi di automazione diventa fattibile
un approccio sofisticato alla sperimentazione e
all'adattamento continuo all'evoluzione delle
condizioni interne ed esterne, noto come metodo
champion/challenger
155
I modelli - 1
Il terzo ingrediente del paradigma è costituito dai
modelli di previsione di eventi rilevanti per la
gestione e le decisioni, generalmente basati su
metodologie di analisi statistica quantitativa
Possiamo distinguere tra due ampie classi di
modelli:
o individuali, basati sui dati dei singoli soggetti
(individui o famiglie)
o aggregati, basati su dati di portafoglio
(per segmenti rilevanti)
156
I modelli - 2
L'obiettivo dei modelli individuali è di ordinare i
fenomeni di interesse secondo una scala
d'intensità
La principale criticità della metodologia discende
dal fatto che vengono utilizzati dati del passato
(possibilmente non troppo remoto) per prevedere
risultati futuri, quindi
o non vi è una motivazione teorica
o ma più semplicemente un approccio empirico e
fattuale alla previsione dei comportamenti,
utilizzando metodologie di inferenza statistica 157
I modelli - 3
I modelli aggregati sono invece sviluppati su dati panel
(serie storiche di dati sezionali) derivati per aggregazione
dei dati individuali rispetto a specifiche misure (tempo,
prodotto, segmento di clientela, area territoriale, rischio ... )
Lo scopo di tali modelli è quello di descrivere in modo
sintetico la struttura delle relazioni fra
o le variabili chiave (volume e valore di bilancio dei crediti,
realizzazione degli insoluti e delle perdite, relazioni fra
componenti di costo e ricavo, cash flow... ) e
o le variabili di scenario macroeconomico (produzione,
occupazione, prezzi, tassi di interesse ... ) 158
Queste strutture danno informazioni utili alla
formulazione delle strategie operative e
rappresentano il principale strumento per simulare
scenari di stress sulle variabili esterne al fine di
valutarne l'impatto sul portafoglio sotto diverse
ipotesi, nonché la robustezza dell'impianto
economico-patrimoniale dell'azienda non solo nel
business-as-usual ma anche in condizioni estreme
159
I modelli - 4
L’organizzazione - 1
Nelle esperienze concrete distinguiamo due
modelli comunemente applicati, quello funzionale e
quello divisionale o per prodotto
○ Il modello funzionale favorisce il controllo dei
costi di struttura rendendo tuttavia più difficile la
valutazione della profittabilità per prodotto e il
bilanciamento di obiettivi potenzialmente conflittuali
(segue)
160
L’organizzazione - 2
○ Il modello divisionale, che ha all'estremo quello
per prodotto, determina duplicazioni di costi ma
posiziona a un livello più basso nella gerarchia
aziendale la realizzazione degli equilibri
necessari per ottenere la massima redditività
161
L’organizzazione - 3
Alcuni criteri generali sono comunque comuni a
diversi livelli di complessità:
o l'identificazione delle deleghe operative e delle
relative responsabilità
o l'adozione di standard operativi, di reporting e di
controllo delle operazioni (non solo a livello di
sistema dei controlli interni e compliance)
o la definizione di obiettivi misurabili, chiaramente
identificati, realistici e raggiungibili
o l'elaborazione di un sistema di incentivi in grado
di sostenere l'equilibrio della gestione su orizzonti
temporali non di breve o brevissimo periodo 162
L’organizzazione - 4
Gli operatori specializzati nel credito alla famiglia (e
quindi con una gamma di prodotti limitata) sviluppano
di solito una struttura organizzativa di tipo
funzionale
La struttura funzionale è favorita in una situazione di
specializzazione, in cui i prodotti sono relativamente
omogenei e i mercati target ben delimitati
163
Amministratore delegato
Audit
Compliance
Staff
Direttore generale
Staff
Risk management
Comitato crediti
Crediti Marketing e prodotti
Operations
Istruttoria
Commerciale Finanza e servizi
Contact center
Recupero e cont.
Reti distrib. Cont. e bilancio
Tesoreria
Acquisti e serv. g.
Organizzazione
Controllo di gest.
Informatio Tech. Fonte: Manuale del credito al consumo a cura di Filotto U. e Cosma S. - ed. 2011
Esempio di struttura organizzativa funzionale
Richieste pending (completate attive)
Anagrafica clienti
db operazioni db prospect
canali di acquisizione
Ricezione richiesta
Verifiche sui dati interni
D1: policy reject
dati credit bureaux
Interrogazioni DB esterni
strategia decisionale
archivia dati S
N
Fonte: Manuale del credito al consumo a cura di Filotto U. e Cosma S. - ed. 2011
Diagramma di flusso della lavorazione delle richieste di
finanziamento - 1
strategia decisionale
D2: risk reject D3: accettato D4: revisione manuale
archivia dati
D7: nuove condizioni
D1: condizioni accettate
D6: rifiuta
N N
N
S
S
D8: rientro e check contatto
archivia dati
apertura operazione su gestionale
S
Diagramma di flusso della lavorazione delle richieste di
finanziamento - 2
Fonte: Manuale del credito al consumo a cura di Filotto U. e Cosma S. - ed. 2011
Recupero e Contenzioso
Strategie e Reporting
Recupero Contenzioso Investigations
rintracci
frodi
agenzie esterne
gestione assicurazioni
legale
post vendita
recupero telefonico
Struttura organizzativa della funzione recupero e contenzioso
Fonte: Manuale del credito al consumo a cura di Filotto U. e Cosma S. - ed. 2011
La gestione del ciclo di credito in una fase recessiva - 1
In particolare, per quanto riguarda il processo di
acquisizione di nuovi clienti o di promozione dei
prodotti verso la clientela esistente nella fase di
discesa del ciclo, vanno valutate diverse linee di
azione:
o riduzione delle attività promozionali o
reindirizzamento su segmenti ristretti meno
interessati dalla crisi, risegmentazione della base
clienti in virtù delle informazioni di scenario rilevanti
(impatto su specifici settori di attività, per esempio
costruzioni, industria automobilistica, meccanica
tradizionale ...) (segue)
168
La gestione del ciclo di credito in una fase recessiva - 2
o inasprimento delle condizioni di accesso al credito
sia in termini di cut-off score che di requisiti di policy
(livelli di reddito personale e familiare, prospettive di
stabilità dei comparti di attività economica,
percentuali di anticipo obbligatorie, ove previsto)
o maggiore attenzione al monitoraggio delle
performance dei sistemi di score, al fine di cogliere le
variazioni della curva di ordinamento del rischio e
per procedere ad azioni correttive in termini di cut-
off, fino all'eventuale completa ristima dei modelli, se
necessario adottando impostazioni metodologiche
concorrenti (segue)
169
La gestione del ciclo di credito in una fase recessiva - 3
o adozione di misure di score - in particolare prodotte
dai sistemi di informazione creditizia - al momento
non utilizzate nei processi di valutazione
o modifica delle condizioni iniziali di credito dei piani di
prodotto su specifici target di clientela
o assegnazione di facoltà discrezionali agli operatori
sulla base della soft information raccolta (torna utile
avere formato nel tempo dei buoni analisti del credito)
170