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I CPIA E GLI INTERVENTI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE SUI MINORI analisi e proposte A cura di Rita Garlaschelli Referente Intercultura USR per la Lombardia

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  • I CPIA E GLI INTERVENTI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE SUI MINORI analisi e proposte

    A cura di Rita Garlaschelli

    Referente Intercultura

    USR per la Lombardia

  • I CPIA e gli interventi sui minori

    Due aree di emergenza pedagogica:

    - i quindicenni

    - I minori non accompagnati

  • Art. 3 comma 2 del DPR 263 del 2012

    Ai Centri possono iscriversi anche coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di eta' e che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, ferma restando la possibilita', a seguito di accordi specifici tra regioni e uffici scolastici regionali, di iscrivere, nei limiti dell'organico assegnato e in presenza di particolari e motivate esigenze, coloro che hanno compiuto il quindicesimo anno di eta'.

  • Accordo territoriale tra Regione Lombardia e USR per la Lombardia30 gennaio 2015

    Art. 1

    Gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età privi del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione e in ritardo con la carriera scolastica, possono essere iscritti e frequentare i CPIA nel percorso di primo livello - primo periodo didattico, per particolari e motivate esigenze, nel caso si trovino nelle seguenti situazioni:

    � seguano le attività didattiche nell’istituto secondario di primo grado con frequenza irregolare;

    � dimostrino rilevanti difficoltà di apprendimento nel gruppo dei pari;� abbiano un profitto negativo e/o un comportamento inadeguato

    rispetto al regolamento di istituto; � siano venuti meno al Patto di corresponsabilità sottoscritto.

  • Modalità di lavoro previste dall’Accordo

    1. Domanda di iscrizione corredata da specifico progetto

    2. Presa in carico da parte della Commissione e stesura del Piano personalizzato

    3. Assegnazione ad un Gruppo per la frequenza al percorso di I livello, I periodo didattico presso il CPIA

  • Punti da approfondireGruppo di lavoro regionale

    - uniformità di linee di azione sul livello regionale

    - eventuale revisione dell’Accordo

    - accesso dell’utenza straniera: i quindicenni NAI

  • I MINORI NON ACCOMPAGNATI

    Una precisa definizione normativa e il sistema dei diritti

    I dati

    Le competenze e le responsabilità in carico a più Ministeri e a diverse Istituzioni

    Possibili linee di azione

  • I MINORI NON ACCOMPAGNATI

    Per minore straniero non accompagnato si intende il minorenne non avente cittadinanza italiana o di altri Stati dell'Unione Europea che, non avendo presentato domanda di asilo politico, si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privo di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell'ordinamento italiano" (art.1, comma.2, D.P.C.M. n. 535/1999).

  • IL SISTEMA DEI DIRITTILa convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989 ratificata in Italia e resa esecutiva con Legge n. 176 del 1991 (PRINCIPIO DEL SUPERIORE INTERESSE DEL MINORE); risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea del 26.09.1997; TU 286 del 1998 sull’immigrazione e successive modifiche.

    � PROTEZIONE E ASSISTENZA

    � Collocazione in luogo sicuro� Affidamento� Tutela� Inespellibilità e rimpatrio assistito� ISTRUZIONE

  • I DATIRapporto con dati al 31 agosto 2015 della Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: in Lombardia 745 minori non accompagnati.

  • RESPONSABILITÀ

    Dal punto di vista di USR vanno richiamate e governate quelli in carico al sistema ISTRUZIONE. Dai dati relativi all’età dei minori non accompagnati rilevata a livello nazionale il ruolo della scuola secondaria di II grado, ma soprattutto dei CPIA è strategico.

  • PROPOSTE L’esperienza della Regione Toscana, presentata in un recente convegno, ci puo’ aiutare. Primo livello di azione : censimento degli inserimenti scolastici;Secondo livello di azione: tavoli territoriali in cui i CPIA giochino un ruolo specifico nella progettazione e gestione della formazione dei minori non accompagnati;Terzo livello di azione: progettazione e realizzazione di diversi modelli di intervento (accoglienza; alfabetizzazione linguistica, con attenzione all’azione per gli analfabeti; integrazione dell’offerta con la formazione professionale)