i disturbi dell’equilibrio nei pazienti a … · l’armonica coordinazione di atti motori che...
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Il movimento rappresenta il primo e più importante strumento posseduto dall’uomo per adattarel’ambiente in cui vive e contemporaneamente per adattarsi ad esso
Combinazione di azioni muscolari coordinate al fine di produrre lo schema richiesto da uno specifico programma motorio, applicando la forza muscolare nei punti e nella direzione più vantaggiosi, con il minimo dispendio di energia
Fattori per l'organizzazione motoria
integrazione tra riflessi posturali statici e riflessi di raddrizzamentoindividuazione, in ogni movimento, di: una componente posturale tonicauna componente esecutiva (cinetica)una componente di raddrizzamento
MOVIMENTO
La postura di base e la coordinazione cinetica costituiscono il prerequisito, affinché l’atto motorio, sia volontario che automatico, possa adeguatamente e correttamente raggiungere il target prefissato
POSTURA E COORDINAZIONE
la postura viene definita come un processo che precede, interagisce e rielabora l’esperienza di una melodia cinetica
"La postura segue il movimento come un'ombra"Sherringhton
Contrapponendosi al concetto teleocinetico di movimento volontario, identifica un’entità sia statica che dinamica definita dall’orientamento a feed-back di uno o più segmenti corporei rispetto a sistemi di riferimento estrinseci o intrinseci
Postura
TALAMO NUCLEI DELLA BASE
CERVELLETTO
TRONCO ENCEFALICO
MIDOLLO SPINALE
CORTECCIA CEREBRALE
Gangli della base, Talamo,Cervellettosono aree fondamentali della coordinazione dinamica
POSTURA: SISTEMI TRONCO-ENCEFALICI
POSTURAmeccanismi di regolazione
N E R V O S IN E R V O S IAttività di tipo integrativo a vari livelli:
Aree corticali e sottocorticali, sistema limbico, aree associative, gangli della base, cervelletto, informazioni periferiche sensitivo-sensoriali
Attraverso un controllo sugli effettori (fibre muscolari) determinano il tono muscolare, esercitando sulle UFCL, di volta in volta sollecitate dalla forza di gravità nelle varie condizioni, un'azione uguale e contraria a quella della gravità al fine di mantenere la postura
(postura come fenomeno attivo)
POSTURAmeccanismi di regolazione
N O N N E R V O S IN O N N E R V O S I
sono saldati alle proprietà meccaniche intrinseche delle unità funzionali capsulo-legamentose (UFCL) che si adattano qualunque sia la posizione da esse assunte nello spazio
(postura come fenomeno passivo)
Nelle prove sensibilizzate la strategiaposturale messa in atto dai soggetti testati èla strategia di caviglia e la strategiadell’anca.Queste reazioni posturali rappresentanorisposte a feedback negativo mediate per via nervosa.
EQUILIBRIO E STRATEGIE POSTURALI
La capacità di mantenere una posizioneeretta è stata saggiata esponendo deisoggetti ad una varietà di contesti o condizioni sensoriali e spostando la base diimpianto
Si evocano risposte posturalianche in condizioni di controlloa feedforward in cui vengonoanticipate perturbazioni in arrivo, in coordinamento con ilprogramma motorio completoche deve essere eseguito.
Ad es. un soggetto viene istruitomediante un tono acustico a tirare unamaniglia posta sulla parete; l’EMGmette in evidenza una contrazione deimuscoli degli arti inferiori prima diquelli dell’arto superiore, in quantoviene anticipata la perturbazioneposturale che si avrebbe nel tirare la maniglia
Corretto comportamento motorio
•Integrità muscolo-scheletrica dell’effettore•Corticalizzazione schema corporeo•Corrette afferenze sensitivo-sensoriali•Integrità cerebellare e dei nuclei della base•Normotonia muscolare•Corretta coordinazione statica e dinamica•Integrazione con il sistema nervoso vegetalivo•Motivazione •Assenza di turbe neuropsicologiche•Assenza di psicopatologie e di connotazioni ansiose•Assenza di turbe attentive, mnesichee di apprendimento
Fondamentale che gli engrammi visuo-cinetici del movimento siano immagazzinati in un adeguato SCHEMA CORPOREO che attraverso determinate circuiteriecerebrali modula il sistema motorio al fine di attuare le appropriate posizioni spaziali in una determinata sequenza temporale
Perché sia corretta è necessaria una continuità nelle vie che collegano le aree associative sensitivo-sensoriali, dove viene formulato il progetto cinetico, a quelle motorie dove l’atto viene realizzato.
L’armonia e la fluidità cinetica si articolano attraverso l’apporto di informazioni dei distretti corporei e di afferenze sensoriali, specie visive, fondamentali nella fase di programmazione del movimento:onde ottenere, in sequenza temporale, posizioni spaziali appropriate alla natura del gesto ed alla localizzazione e dimensione dell’oggetto.
IMMAGINE CORTICALE (SCHEMA CORPOREO)
IL CONTROLLO DELLCONTROLLO DELL’’EQUILIBRIOEQUILIBRIO E’UNO DEGLI ASPETTI PARTICOLARI
DELLA POSTURAPOSTURA, , PARTICOLARMENTE SVILUPPATO NELL’UOMO, DATA L’INSTABILITA’ DELL’APPOGGIOAPPOGGIOBIPODALICOBIPODALICO CHE E’ IL PUNTO DI
PARTENZA DELLA LOCOMOZIONE
Quindi l'uomo è in equilibrio instabile e deve costantemente ricorrereall'apparato neuromuscolare per dare stabilità al proprio corpo.
La natura, nella evoluzione della specie, ha realizzato, per i vertebrati, onde sostenere gran parte del corpo, un ponte flessibile e robusto armonicamente distribuito fra arti anteriori e posteriori con grande base di appoggio e centro di gravitàrelativamente basso.
L’evoluzione ha trasformato il treno anteriore, con funzione di appoggio, inarto superiore, dotato di raffinata psicomotricità, tradotta particolarmente dalla pinza (opposizione del pollice a livello termino e sub-termino terminale alle altre dita): ciò ha richiesto, tra l’altro, una verticalizzazione del rachide nell’homo erectus e un trasferimento, a livello delle zone piùcaudali della colonna e dell’apparato muscolo-legamentoso, del carico e dei compiti di stabilizzazione e di equilibrio.
Per il mantenimento della posizioneeretta, la specie umana ha sviluppatoun’attività tonico-posturale, differente daltono di base, che sfrutta contrazionimuscolari riflesse, o meglio, isometricheantagoniste ripetute.
Le Le reazioni posturalireazioni posturali e le e le reazioni di raddrizzamentoreazioni di raddrizzamento regolano regolano ll’’armonica coordinazione di atti motori che opponendosi alla armonica coordinazione di atti motori che opponendosi alla forza di gravitforza di gravitàà concorrono al mantenimento dellconcorrono al mantenimento dell’’equilibrioequilibrio
Le reazioni posturalipossono essere distinte in reazioni locali (originano nei mm.)(originano nei mm.)
segmentali (originano nei originano nei mm.mm. ed operano su mm. ed operano su mm. controlateralicontrolaterali))
generali
Riflessi di natura propriocettiva che si integrano a livello del nevrasse e in cui il sistema extrapiramidale gioca un ruolo fondamentale
Gli aggiustamenti posturali anticipatori (APA),intervengono prima o contestualmente al movimento volontario:
1. minimizzano i disturbi dell’equilibrio durante i movimenti volontari;
2. assistono i movimenti in termini di velocità e forza;
3. mantengono costante l’orientamento dei segmenti corporei che sono utilizzati come riferimento per l’organizzazione del movimento.
4. sostengono testa e corpo contro la forza di gravità o contro altre forze;
5. mantengono il centro di massa del corpo (baricentro) all’interno dell’area di appoggio e quindi controllano l’equilibrio;
6. stabilizzano parti del corpo che esercitano azione di supporto al movimento eseguito da altre parti.
La coordinazione La coordinazione posturaleposturale deve tener conto deideve tener conto deivincoli esterni ed internivincoli esterni ed interni..
I vincoli esternivincoli esterni, , legati alle condizioni ambientali,sono:1)forza di gravit1)forza di gravitààun movimento è diversamente organizzato secompiuto contro od in favore di gravità2)forza di reazione al suolo2)forza di reazione al suoloun movimento è diversamente organizzato secompiuto calzando scarpe di gomma o pattini arotelle3)inerzia 3)inerzia degli oggetti messi in movimento degli oggetti messi in movimento (propriet(proprietààintrinseca della materia di opporsi a qualunqueintrinseca della materia di opporsi a qualunquecambiamento del proprio stato di quiete o di moto)cambiamento del proprio stato di quiete o di moto)4)ostacoli4)ostacolilungo il percorso.
I vincoli interni sono:
1)struttura e geometria dei segmenti corporei 2)gradi di libertà delle articolazioni3)inerzia delle parti corporee4)forze interne legate alla contrazione muscolare5)ostacoli "interni" come la fatica muscolare e l’aumento viscosità muscolo tendinea.
L’organizzazione dell’atto motorio richiede la conoscenza dei vincoli per poterne prevedere gli effetti; questa conoscenza si acquisisce con l’apprendimento.
L’obiettivo fondamentale della stazioneeretta è quello di mantenere il baricentrocorporeo sulla base di supporto o diimpianto, costituita dai piedi, in modoche il corpo non cada
SISTEMA POSTURALE equilibrio e strategie posturali
Il limite di stabilità è definito dall’ambitodi posizioni corporee che giacciono al disopra di tale base di supporto. Quando gli estremi della oscillazionecorporea vanno al di là di questi limiti, ilcorpo deve ridurli, fare un passo avanti o in dietro oppure cade
La patologia neurologica scompaginando l’armoniosa integrazione centrale sia dei riflessi tonico-statici e tonico-dinamici sottendenti l’equilibrio, che delle molteplici afferenze condizionanti l’orientamento del corpo nello spazio, produce turbe oggettive e soggettive peculiari
Principali neurolesioni determinanti alterazioni della postura
• Stroke• PCI • Morbo di Parkinson• Lesioni cerebellari• Atassie• Lesioni midollari• Turbe del S.N.P.• Miopatie
1) Lesioni di origine centrale
2) Lesioni di origine periferica
La lesione del sistema piramidale dovuta ad interruzione delle vie motorie discendenti produce perdita della forza e della potenza, ma in tali circostanze la perdita è generalizzata e coinvolge l’emisomacontrolaterale al lato della lesione cerebrale.
PLEGIAPARESIIPOSTENIA
EMI
Espressioni quantitativamente
diversedi un deficit
emisomatico della motilità
volontaria, in genere controlaterale alla sede della lesione,
con spesso concomitantiturbe della
ibili à
Estensione lenta e tonica dell’alluce per stimolazione del margine esterno della pianta del piede.All’estensione dell’alluce può associarsi l’abduzione delle dita del piede (segno del ventaglio). Normalmente se si striscia la superficie plantare del piede si ottiene una flessione plantare delle dita (riflesso plantare superficiale)
RIFLESSI PIRAMIDALI
Il segno di Babinski è espressione di sofferenza e perturbamento delle vie piramidali. Se la lesione è periferica si può avere un Babinski periferico quando la funzionalità dei muscoli flessori è diminuita rispetto agli estensori
SEGNO DI BABINSKI
MARCIA
• L’estremità inferiore viene mantenuta in estensione a livello dell’anca e del ginocchio, con flessione plantare del piede e delle dita.• Equinismo del piede con accorciamento del tendine d’achille.• Il paziente trascina o “strascica” il piede sfregando le dita sul pavimento; quindi per sollevare le dita è costretto a circondurre l’arto colpito.
• “Andatura falciante”, ↑ tono muscolare per i muscoli estensori dell’arto inferiore, equinismo e supinazione del piede con ↑ peso corporeo sulla superficie anteriore e laterale del piede
BAROPODOMETRIA ELETTRONICAClinical Gait Software
Versione modulare con “piattaforma barosensibile”per indagini statiche, dinamiche e posturografiche
• Sensori a matrice resistiva fino a 100 Kg/cm2
• Modulare (120/240 x 40 cm) con sensori di 1 cm2
• Rivestimento (pelle artificiale con metallizzazione interna che deformandosi trasmette le informazioni ai sensori sottostanti)
misura la distribuzione dell’appoggio plantare nella stazione eretta sia in fase statica che durante la deambulazione
ANALISI POSTUROGRAFICA
Spostamento massimo (cm)
Lunghezza del gomitoloInsieme delle oscillazioni, correlata all’energia spesa
Superficie ellisse Superficie che contiene il 90% dei punti campionati
Velocità media delle oscillazioni sul piano frontale e sagittale
Registrazione ed analisi quantitativa delle modalità di mantenimento dell'equilibrio statico: ciò consente di superare i limiti del test di Romberg (acquisizione in 51,2 sec.)
POSTUROGRAFIAparametri di valutazione
INDICE DI ROMBERG
Superficie (occhi chiusi)
I.R. = Superficie (occhi aperti)
Valori normali da 0.65 a 2.20Risulta significativo dell'influenza dell'informazione visiva sul controllo posturale
POSTUROGRAFIAE' possibile studiare l'eventuale effetto destabilizzante indotto dalla perturbazione di uno o più ingressi sensoriali con numerosi altri test stabilometrici complementari che hanno lo scopo di individuare il contributo dei singoli sottosistemi.
- componente cervicale- compenente oculomotoria- componente stomatognatica- componente relativa agli arti inferiori- componente relativa ai distretti rachidei
VALUTAZIONE BIO-POSTURALE
STABILOMETRICA
- Aumento superficie delle oscillazioni sia nei cerebrolesidestri che sinistri - Aumento lunghezza del gomitolo sia nei cerebrolesi destri che sinistri
- Lunghezza del gomitolo maggiore nei cerebrolesi destri
strategia posturale deficitaria nei cerebrolesi destri(compromissione dell’ area parietale dx – area dello schema corporeo)
Emiparesi
VALUTAZIONE BIO-POSTURALE
STABILOMETRICA
Emiparesi
I cerebrolesi destri, per ottimizzare al meglio la coordinazione sia statica che dinamica, inficiata dal deficit motorio, devono utilizzare strategie posturalipiù complesse e, quindi, più dispendiose dal punto di energetico.
Da ciò negli esiti di Stroke la BPE è utile per monitorare la reintegrazione, con l’ausilio di un intervento mirato sia con tecniche di rieducazione che con utilizzo di sostanze che modulano la spasticità, delle reazioni posturali chiave indispensabile per il passaggio da una motilità primitiva, povera, globale e stereotipata ad una più evoluta e libera nelle scelte operative
SPASTICITA'
L'evento forse più significativo delle lesioni del neurone motore superiore (tratto cortico-spinale efibre corticoreticolospinali del sistema laterale) è la comparsa della spasticità.Rappresenta anche il piùimportante segno positivo del danno centrale
SPASTICITA'Aumento velocità-dipendente della resistenza che un muscolo oppone al suo allungamento passivo. Tale disordine motorio nei riflessi tonici di stiramento (tono muscolare) è sintoma di danno del I motoneurone del SNC ed è sensibile al trattamento riabilitativo
Può anche essere definita:Esaltazione delle contrazioni muscolari toniche a partenza riflessa, antigravitaria, stereotipata, realizzata in un contesto tale da ostacolare l’estrinsecarsi di
configurazioni posturali adatte ed articolate (PINELLI 1992)
Produce una paralisi bloccando l'emissionepresinaptica di Ach con una denervazione chimica reversibile della fibra muscolare
Poiché la denervazione chimica è reversibile, essendo il muscolo progressivamente reinnervatodal nerve sproutings, la tossina botulinica ha effetti temporanei
Un recente progresso nel trattamento dellaspasticità è rappresentato dall'iniezionelocale intramuscolare di tossina botulinicapurificata del tipo A o B che produce un botulismolocalizzato
PazientiDiagnosi:Durata spasticitàAshworth
n=46 (26 m, 20 f)emiparesi2.8 aa
Lower Limb Units Botox
100-200
Soleo 100
⊇ 2
Gastrocnemio mediale e laterale
PAZIENTI SOTTOPOSTI AD INFILTRAZIONE
Nel pre-trattamento la BPE mostrava una distribuzione del carico dell’avampiede, del retropiede e del carico totale maggiore in corrispondenza dell’arto inferiore sano
Dopo somministrazione di tossina i carichi pressori risultavano ridistribuiti - con acquisizione di una migliore stabilità -
Dopo somministrazione di tossina si evidenzia, all’esame bio-posturale, un’ottimizzazione della fluiditàmotoria.
Pre
Post
La superficie d’appoggio (in cm²) appare, durante il rotolamento del piede, aumentata dopo somministrazione di T.B.Tale aumento della superficie può essere considerato indice dimigliore stabilità durante la deambulazione.
Pre
Post
MORBO DI PARKINSON• Le alterazioni posturali sono presenti nel64% dei casi soprattutto per alterazionimorfo/funzionali del rachide dorsale e lombare (atteggiamento camptocormico);
• La Bradicinesia condiziona ed aggravail controllo posturale;
• La presenza di ipertono plastico aggraval’equilibrio sia statico che dinamico;
• Il pz perde facilmente il controlloposturale se deve eseguirecontemporaneamente un altro compitocognitivo o motorio (assenza del controlloposturale automatico);
Sono presenti disturbi dell’equilibrio, legati ai deficit dell’aggiustamento posturale automatico, che normalmente consente di adattare in ogni istante la coordinazione dinamica del soggetto al momento sia esso statico che dinamico.
Se mentre cammina gli si tira un lembo del vestito, il paziente ècostretto a fermarsi e a fare un passo indietro per non cadere:
è privo di reazioni posturali.
I rischi di caduta sono quindi frequenti.
GANGLI DELLA BASE… ipotesi sulla funzione
I gangli della base contribuiscono alla esecuzione automatica delle sequenzemotorie
I pz affetti da morbo di Parkinson hanno difficoltà a muovere simultaneamente, o in sequenza, diverse parti corporee.
Ciò è dovuto, secondo questa ipotesi alla perdita di segnale d’uscita del GPi checausa una difficoltà di produrre movimenti sequenziali rispetto alla produzione dimovimenti singoli.
Tibiale anterioreFlette (flessione dorsale) il piede (a), lo solleva medialmente (supinazione) (b) e lo ruota in dentro (adduzione) (c).Con il piede in massima estensione (flessione plantare) rafforza l’arco della volta plantare (avvicina i metatarsi al calcagno).
Estensore lungo dell’alluceFlette (flessione dorsale) l'alluce e il piede (a).In sinergia con il Tibiale anteriore solleva il piede medialmente (supinazione) (b) e lo ruota in dentro (adduzione) (c).
Aumento patologico del numero dei passi nell’unità di spaziomisurato in metri.
Aumento patologico del numero dei passi nell’unità di tempo misurato in sec.
Aumento patologico della velocità dell’appoggio plantare (durantela fase taligrada) nell’unità di tempo misurato in m/sec. Diminuizione della lunghezza del passo misurato in cm.
Parkinson
Superficie dell’ellisse: aumentata
Lunghezza gomitolo: aumentata
Radar balance: oscillazioni cheprediligono l’emisomamaggiormente deficitario
Parkinson
POSTUROGRAFICA
La La vistavista gioca un gioca un ruolo ruolo fondamentale nella regolazione fondamentale nella regolazione della posturadella postura, sia in virt, sia in virtùù della della stimolazione retinica, essendo la stimolazione retinica, essendo la retina una periferia sensoriale retina una periferia sensoriale importante ai fini della postura, importante ai fini della postura, sia in rapporto alla sia in rapporto alla oculooculo--motricitmotricitàà captorecaptore essenziale del essenziale del meccanismo di stabilizzazione meccanismo di stabilizzazione delldell’’occhio rispetto al vestibolo. occhio rispetto al vestibolo.
Le Le afferenzeafferenze visivevisive costituiscono costituiscono un importante canale di un importante canale di informazione per il controllo della informazione per il controllo della postura in postura in ortostasiortostasi..
ATASSIA CEREBELLARE
L’andatura del paziente affetto da lesione cerebellarenon viene influenzata dalla chiusura degli occhi
•La deambulazione ricorda quella di un ubriaco
•base di appoggio allargata, braccia in abduzione, piedilanciati a zig-zag
•incapace di seguire una linea retta sul pavimento
•oscillazione o deviazione persistente verso il lato dellalesione (lesione emisferica)
•se esegue alcuni passi all’indietro e in avanti, si puòevidenziare una deviazione a compasso
Atassia cerebellare
CERVELLETTOIl cervelletto costituisce una delle parti piùgrandi del sistema nervoso, occupandopiù di un terzo della capacità cranica.Il cervelletto riceve infornazioni sensoriali, motorie, percettive e cognitive da tutte le componenti del sistema motorio
LA FUNZIONE CEREBELLARE
Tutte le efferenze dal cervelletto vengono prodotte dai nuclei cerebellari profondi che contengono una rappresentazione somatotopica, e controllano il movimento delle parti ipsilaterali del corpo.
Tutte le proiezioni dai nuclei profondi sono eccitatorie glutammatergiche; solo un piccolo numero di neuroni invia proiezioni inibitorie al complesso olivare inferiore.
NON VI SONO PROIEZIONI DIRETTE DAI NUCLEI PROFONDI AI GANGLI DELLA BASE
Il nucleo vestibolare e quello del fastigio controllano l’equilibrio, il mantenimento della postura eretta e la deambulazione.
Il nucleo interposito controlla il riflesso da stiramento, da contatto, di piazzamento, ecc.
Il nucleo dentato controlla i movimenti volontari delle estremità, come i movimenti di raggiungimento e prensione oggetti.
Anomalie cliniche nelle patie delCERVELLETTO
Atassia: assenza di coordinazione dei movimenti rispetto alle diverse parti del corpo (atassia della stazione eretta, della deambulazione, ecc); sottende unalesione dei nuclei vestibolari e del vestibolocervelletto.
Anomalie cliniche nelle patie delCERVELLETTO
Dismetria: incapacità ad indirizzare un movimento verso un punto posto ad unadistanza specifica (ipometria, ipermetria)
Anomalie cliniche nelle patie delCERVELLETTO
Adiadococinesia: incapacità ad eseguire movimenti rapidi ed alternati di un arto(anormale controllo del sistema agonisti-antagonisti); sottende un danno del nucleo interposito o del nucleo dentato
Asinergia: incapacità a combinare movimenti di singoli segmenti di un arto in un movimento coordinato multisegmentale (lesioni del fastigio e del vermecerebellare)
MARCIA ATASSICA-SENSITIVA
Interruzione delle vie propriocettive del midollo spinaleIl pz perde la consapevolezza della posizione del corpo nel suo insieme
• Ad occhi aperti la deambulazione può essere normale
• Ad occhi chiusi aumentano l’incertezza e l’instabilità ed egli puòessere incapace di camminare
• Marcia irregolare, a scatti con base allargata
• Il paziente scaglia i piedi di lato e s’appoggia prima sul tallone poi sulle dita dei piedi battendo a terra pesantemente il piede in due fasi, con un rumore sonoro, o doppio colpo
• Guarda i propri piedi e tiene gli occhi fissi sul pavimento mentre cammina
• Lesioni del motoneurone• Lesioni delle radici nervose• Lesioni del tronco nervoso• Lesioni della giunzione neuromuscolare• Lesioni della muscolatura
LESIONI DEL SISTEMA SPINO-MUSCOLARE
LESIONI MIDOLLARIIl centro midollare degli arti inferiori è localizzatotra L2 ed S2 incluso per cui una lesione unicamente midollare sottostante ad S2 non darà paraplegia.
LESIONE DEI PRIMI SEGMENTI LOMBARI L1-L2:•Motilità: paralisi dei muscoli degli arti inferiori•Sensibilità: anestesia degli arti inferiori•Riflessi: abolizione del rotuleo e dell’achilleo
LESIONE DEGLI ULTIMI SEGMENTI LOMBARI L3-L4:•Motilità: impossibilità di addurre e flettere dorsalmente il piede; risparmiata
parzialmente la funzione del quadricipite•Sensibilità: anestesia dell’arto ad eccezione della faccia antero-esterna della coscia•Riflessi: abolizione del rotuleo e dell’achilleo
Marcia paraparesi
forme caratteristiche:• deambulazione sulle punte• deambulazione da gallinaceo
Lesioni midollari
MARCIA NELLE SINDROMI DISTROFICHE
Miopatie, miotonie e altre malattie del livello spino-muscolare in cui sia presente una debolezzadei muscoli del cingolo pelvico (soprattutto glutei medi).
Il paziente, nella posizione eretta presenta una pronunciata lordosi e nel camminare dondolamarcatamente per la difficoltà di tenere fissa la pelvi (andatura anserina):1) inclinazione laterale del bacino, esagerata a ciascun passo, dal lato dell’arto oscillante; ilbacino non essendo più trattenuto dal lato portante da una forza sufficiente, ricade a ciascunpasso dal lato oscillante, attratto dall’arto che vi è sospeso;
2) inclinazione laterale del tronco, con pendenza dal lato opposto, cioè dal lato dell’artoportante per poter mantenere l’equilibrio.
• Marcata difficoltà nel salire le scale, necessario uno scorrimano, per potersi tirare verso l’alto con le mani.
• Impossibilità a sollevarsi dalla posizione coricata o dalla posizione seduta senza aiutarsi con le mani, “arrampicandosi su se stesso”, ponendo le mani prima a livello delle ginocchia e poi delle anche per sostenersi.
CONCLUSIONINella pratica clinica si riscontrano numerose turbe della postura digrado differente nel corso sia di patie del S.N. che di altri sistemi.
Sulla scorta delle osservazioni cliniche e strumentali ilNeuroRiabilitatore può prendere in carico il paziente affetto da taliturbe focalizzando le sue strategie terapeutiche a quei compensi checonsentano al soggetto di ottimizzare la coordinazione sia statica chedinamica .