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4 aprile 2017
In primo piano
SGR • InvestiRe, al mo-mento la sgr è an-cora priva di fondi dedicati al mondo alberghiero
• Serenissima possiede oggi in un portafoglio di asset alberghieri italiani di poco sotto ai 150 mi-lioni di euro, pari a quasi il 10% della massa totale dei capitali gestiti
• Castello sgr, mi-lanese, è tra a monte del gruppo Italian Hospitality Collection, che ha da poco annun-ciato l'apertura a fine 2018 di un nuovo hotel a Courmayeur, desti-nato ad aggiun-gersi al proprio at-tuale portafoglio di quattro resort uplevel e luxury in Sardegna (uno) e Toscana (tre) ed è inoltre già proprie-taria di circa 2 mila camere in tutta Italia
Compagnie alberghiere
• Unipol Gruppo Finanziario cinque anni fa, all'epoca dell'acquisizione di Fondiaria Sai, si è trovata tra le mani una realtà (Ataho-tels) e l'acquisto di Una Hotels, di cui è stata recen-temente annun-ciata la chiusura definitiva del deal, appare una chiara mossa volta a co-struire un opera-tore dotato della massa critica ne-cessaria a stare sul mercato
• Hnh: operatore veneto a tradizio-nale matrice fami-liare, che gestisce una decina di strutture in Italia, alcune delle quali affiliate Best We-stern, ma che oggi punta ad aprire il proprio capitale al-l'esterno per spin-gere le proprie politiche di espan-sione
FONDI D'INVESTIMENTO: riflettori accesi sul turismo
stenta a rimanere sul mercato», ha denunciato sempre Schiavo. Non solo: le proprietà sono ancora troppe volte valutate al metro quadrato, in-vece che in base alle loro perfor-mance effettive. Per non parlare de-gli asset di matrice familiare, il cui valore presunto assume spesso con-notati che prescindono da qualsiasi contesto realistico di mercato.
Passione per caso E le compagnie alberghiere? A volte, persino per loro, la passione per l 'hòtellerie giunge quasi per caso. Come per Unipol Gruppo Fi-nanziario che cinque anni fa, al-l 'epoca dell'acquisizione di Fondia-ria Sai, si è trovata tra le mani una realtà (Atahotels) «che perdeva qualcosa come 20-30 milioni al-l 'anno. Il nostro primo pensiero è stato perciò quello di venderla», ha ammesso il direttore generale im-mobili e società diversificate del gruppo bolognese, Gianluca Santi. Solo con la scomposizione in due parti dell 'azienda alberghiera (asset immobiliari e società di gestione), e con la riorganizzazione di quest'ul-tima, i bilanci hanno cominciato a virare verso il nero. Tanto che oggi Unipol pare non avere più alcuna in-tenzione di disfarsi della sua con-trollata afferente al mondo del-l'ospitalità. Anzi, l 'acquisto di Una Hotels, di cui è stata recentemente annunciata la chiusura definitiva del deal, appare una chiara mossa volta a costruire un operatore dotato della massa critica necessaria a stare sul mercato. Anche in questo caso, tut-tavia, le difficoltà non sono affatto mancate, se è vero che «per sigillare l 'accordo con la compagnia fioren-tina abbiamo impiegato pratica-mente due anni, dovendoci sedere a un tavolo con ben 17 banche diffe-renti», ha aggiunto ancora Santi. Parte da lontano infine, la vocazione alberghiera di Hnh: operatore ve-neto a tradizionale matrice fami-liare, che gestisce una decina di strutture in Italia, alcune delle quali affiliate Best Western, ma che oggi punta ad aprire il proprio capitale al-l'esterno per spingere le proprie po-litiche di espansione: «Siamo tra le tante realtà nazionali che hanno sempre unito proprietà e gestione in un unico soggetto - ha concluso in-fatti il ceo. Luca Boccato. - Ora però abbiamo deciso di dividere net-tamente le due attività, concentran-doci soprattutto sulla seconda». Una mossa, che ha contribuito a facili-tare la recente entrata in società di Siparex: un fondo di private equity francese che ha messo sul piatto 8 milioni di euro per acquisire una quota del 37% del capitale sociale della compagnia.
In questa fase l 'attenzione è concentrata sul ricettivo. Ma questo è solo l ' inizio
Il comparto alber-ghiero sta pren-dendo il proprio spazio nel "main-stream" dei grandi investitori, come è emerso alla tavola rotonda organiz-zata dal Master in economia del turi-smo della Bocconi di Milano, in colla-borazione con Confindustria Al-berghi e Horwath Htl
di M A S S I M I L I A N O S A R T I
MILANO - Piano, piano, quasi inosservato, il comparto alberghiero sta progressivamente prendendo il proprio spazio nel "mainstream" dei grandi investitori. Complici anche tassi di interesse ridotti all 'osso, e una certa carenza di alternative, chi gestisce oggi notevoli masse di ca-pitali guarda con sempre maggior interesse, e cosa più importante con crescente consapevolezza, a un set-tore fino a ieri considerato troppe volte d'importanza marginale. An-che solo per la complessità che il comparto reca con sé, soprattutto se raffrontato con il mercato degli as-set class più tradizionali, spesso le-gati al residenziale e al retail. A suf-fragare la rinnovata vivacità del set-tore, c 'è persino la recente notizia dell'ingresso in Alpitour di Tamburi Investimenti Partners (Tip) che, tra-mite la società Asset Italia, ha ap-pena sottoscritto un aumento di ca-pitale da circa 120 milioni di euro. Tip possiede così oggi una quota del 32,67% del gruppo torinese, nel quale da tempo operano anche i fondi di private equity Hirsch & Co e Wise. E il comparto alberghiero, con il marchio Voihotels, riveste si-curamente una parte importante della strategia di sviluppo griffata Alpitour. Come testimonia la firma, a inizio della scorsa estate, di un contratto di leasing per due 5 stelle a Taormina, che ha portato il porta-foglio complessivo della compagnia a 14 alberghi: una quota di tutto ri-spetto nel panorama frammentato della ricettività italiana.
Tavola rotonda in Bocconi Ma ancora più significative appa-iono forse le parole dei rappresen-tanti delle società di gestione del ri-sparmio (sgr) e dei gruppi alber-ghieri riuniti recentemente attorno a una tavola rotonda organizzata dal Master in economia del turismo della Bocconi di Milano, in collabo-razione con Confindustria Alberghi e Horwath Htl. Su tutti, la presenza di InvestiRe, è apparsa molto signi-ficativa, in quanto al momento la sgr è ancora priva di fondi dedicati al mondo alberghiero: «Il mercato sta
cambiando. Ci stiamo appassio-nando al tema, specialmente in am-bito luxury. Senza però dimenticare la parte bassa del mercato, fatta non solo di strutture budget, ma anche di ostelli e student house», ha spiegato infatti il managing director, Dome-nico Bilotta.
Due storie dal nord Attiva già da qualche anno nel com-parto dell'hòtellerie, Serenissima ha invece una storia differente. Anche se persino la vocazione originaria della sgr veneta guardava decisa-mente altrove. La passione per gli hotel è venuta col tempo, fino a de-clinarsi oggi in un portafoglio di as-set alberghieri italiani di poco sotto ai 150 milioni di euro, pari a quasi il 10% della massa totale dei capitali gestiti. «Noi veneti siamo abituati alla politica dei piccoli passi. Il doge una volta diceva "avanti pian, quasi indrio". Ma siamo così convinti delle potenzialità del settore, che con-tiamo di raddoppiare in un anno i no-stri investimenti alberghieri, fino ad arrivare a impegni per 300 milioni di euro entro la fine del 2017», ha rac-contato l 'amministratore delegato Serenissima, Luca Giacomelli. Piede sull 'acceleratore anche per Castello. La sgr milanese è tra le al-tre cose a monte del gruppo Italian Hospitality Collection, che ha da poco annunciato l'apertura a fine 2018 di un nuovo hotel a Courma-yeur, destinato ad aggiungersi al pro-prio attuale portafoglio di quattro re-sort uplevel e luxury in Sardegna (uno) e Toscana (tre). Non appare quindi per nulla un caso se Castello, già proprietaria di circa 2 mila ca-mere in tutta Italia, intraveda oggi grandi potenzialità soprattutto nelle destinazioni leisure della Penisola. «Nel prossimo futuro mi aspetto la messa in vendita di un buon numero di asset legati ai cosiddetti crediti non performanti (i famosi Npl, che pesano sui conti di molte banche ita-liane, ndr)», ha osservato l 'a.d. della sgr, Giampiero Schiavo. Il suo accenno agli Npl apre ovvia-mente le porte a quelle che ancora sono le criticità dello scenario im-mobiliare alberghiero italiano: «Il 50% dei nostri hotel non investe e
120 min i Aumento di capi-tale del gruppo Tamburi Investi-menti Partners, che ha appena ac-quisito una quota del 32,67% del gruppo Alpitour
Comparto alber-ghiero del gruppo Alpitour che ha portafoglio com-plessivo della compagnia a 14 alberghi: una quota di tutto ri-spetto nel pano-rama frammentato della ricettività ita-liana
3 0 0 min i Investimenti entro la fine del 2017 della Sgr veneta Serenissima
Siparex fondo di private equity francese che ha messo sul piatto 8 milioni di euro per acquisire una quota del 37% del capitale sociale di Hnh
Per sigillare Vaccordo con Atahotels abbiamo impiegato praticamente due anni
Gianluca Santi
Noi veneti siamo abituati alla politica dei piccoli passi. Ma siamo convinti della potenzialità del settore
Luca Giacomelli
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