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I giardini cosmici di Bruno Gorgone
Ritratto di Bruno Gorgone
Bruno Gorgone
“I giardini cosmici”
18 - 31 ottobre 2019
testo di
Gabriele SimonginiGabriele Simongini
a cura di Giovanni Morabito
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ufficio stampa : Gianluca Morabito tel. +39 3480537611 - [email protected]
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I giardini cosmici di Bruno Gorgone
Bruno Gorgone cerca un eden ideale, un giardino delle armonie popolato di anime-farfalle, di angeli e di fiori variopinti, sotto
un cielo cristallino oppure ammantato in una notte stellata. Il suo immaginario floreale e vegetale (memore dei terrazzamenti
liguri ma anche dei giardini segreti di Venezia) fa tornare alla mente le riflessioni di Mirò che paragonava l’artista ad un giardiniere:
ognuno di noi, amava dire il grande artista spagnolo, con le proprie opere getta tanti semi nel mondo, alcuni dei quali fioriranno
mentre altri cadranno nel nulla. Da oltre tre decenni, in modi sempre diversi e volti recentemente ad una progressiva essenzialità
che è anche il frutto di un costante processo di chiarificazione, Gorgone dà vita ad un arioso arabesco segnico dalla matriceche è anche il frutto di un costante processo di chiarificazione, Gorgone dà vita ad un arioso arabesco segnico dalla matrice
vegetale, che trova, mutatis mutandis , il suo impareggiabile nume tutelare in Henri Matisse con la sua idea alta e nobile di “decorazione” espansa in una superficie che avanza verso di noi per avvolgerci in un abbraccio di colore. Così la vocazione
astratta del nostro artista fiorisce sempre dal reale visibile e sensibile, non è mai fine a se stessa ed è dotata di una malia
quasi fiabesca, incantata, forse nel desiderio di un ritorno all’infanzia, all’alba primigenia della vita, una vita che deve prendere
forma. E certo Gorgone può ben condividere la celebre riflessione di Cézanne secondo cui “il colore è il luogo in cui l’universoforma. E certo Gorgone può ben condividere la celebre riflessione di Cézanne secondo cui “il colore è il luogo in cui l’universo
e il nostro cervello si incontrano”.
Nelle opere degli anni ottanta il ritmo di crescita vitale della natura era suggerito dall’intersecarsi serrato di piani, in una sorta
di ludico cubofuturismo reinventato, nel quale fluiva la magnificenza di un ininterrotto immaginario vegetale, di riflessi acquorei,
di baluginanti lame di luce penetrate nell’intrico di piante e cespugli. Tra la fine di quel decennio e l’avvio degli anni novanta
(si veda, solo per fare un esempio,”Naturale fluttuante” del 1993) una specie di improvvisa scossa elettrica trasforma in un
flusso verdeggiante la placida immobilità dell’esistenza vegetale. In seguito e sempre più all’avicinarsi dei nostri giorni, unaflusso verdeggiante la placida immobilità dell’esistenza vegetale. In seguito e sempre più all’avicinarsi dei nostri giorni, una
chiara volontà di sintesi ha disteso e placato i piani cromatici, vivacizzandoli con i contrasti simultanei dei colori e popolandoli
con un “elemento” che è diventato un alter ego dell’artista stesso e della sua visione del mondo, una sorta di
seme-baccello-ala d’angelo-anima che volteggia libero e proliferante nelle opere di Gorgone. Un modulo poetico e felicemente
variabile, mai assolutamente standardizzato come un timbro, ma dotato di un’impercettibile unicità nel suo costituirsi di volta
in volta in segno dotato di una propria personalità. Ecco allora ”L’infinito viaggiare nel segno” che ha dato il titolo ad una in volta in segno dotato di una propria personalità. Ecco allora ”L’infinito viaggiare nel segno” che ha dato il titolo ad una
significativa mostra presentata nella sua città natale, a Cuneo, nelle sale di Palazzo Samone.
Nelle opere di Gorgone il dinamico flusso della vita è stato purificato da qualsiasi nevrosi frenetica ed ossessiva e portatoin una dimensione più distesa ed interiore, vicina alla musica ed alla poesia per i suoi ritmi sonori. Così il suo astrattismoempatico e contemplativo evoca anche un’inesauribile proliferazione generativa, una piena armonia che lega l’Uno al Tutto e al Molteplice. Ma siccome nel dna dell’artista c’è pure una matrice futurista, perlomeno quella più lirica e raffinata di Balla e Severini, Gorgone ha sentito l’esigenza di far entrare sempre più il quadro nel mondo, trasformandolo di volta in volta, solo per fare qualche esempio, nella magnifica serie dei vetri di Murano intitolata fin dal 1999 “Specchio di Narciso”, solo per fare qualche esempio, nella magnifica serie dei vetri di Murano intitolata fin dal 1999 “Specchio di Narciso”, nell’installazione “La stanza di Narciso” presentata nel Museo Civico di Villa Groppallo, a Vado Ligure, nel 2004, nei dipinti su vetro convesso con cornice intitolati “Futurismi di Narciso”, nell’installazione denominata “Luogo di Narciso” (con sei elementi in vetro di Murano) e presentata nel Padiglione Italia della 54a Biennale di Venezia, nel 2011. Si approda così alle opere recenti che svelano un evidente spessore plastico tanto da poter essere esposte anche come “sculture” da appoggiare su una base, oltre che come lavori da sistemare a parete, in una coinvolgente dialetticacome “sculture” da appoggiare su una base, oltre che come lavori da sistemare a parete, in una coinvolgente dialetticafra bidimensionalità e tridimensionalità che dialoga con l’ambiente. In molti lavori di questi ultimi anni Gorgone sembraandare a cercare il proprio eden in spazi cosmici, come dicono anche titoli quali “Stars Window”, “Costellazione giardino”, “Viaggio nelle Effemeridi”, “Atlante di stelle”,”Giardino stellare”. E’ come se ora quell’eden inseguito dall’artista si identificassecon l’universo stesso e i suoi fiori fossero stelle e i suoi viottoli diventassero galassie. Ecco il sogno mirabile di una pittura che sa darci conforto portando il nostro sguardo in una dimensione prima imprevedibile.che sa darci conforto portando il nostro sguardo in una dimensione prima imprevedibile.
Gabriele Simongini
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“Cielo delle piu splendenti Anime”, 2010 olio su tela cm 80 x 100
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“Stars Window”, 2014 olio su tela cm 60 x 45 x 8
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“Habitat Narciso”, 2010 olio su tela cm 100 x 80
“Giardino stellare”, 2010 olio su tela cm 120 x 100
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“Costellazione Giardino”, 2012 olio su tela cm 60 x 45 x 7
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“Icone. Identita d’Anime”, 2015 olio su tela cm 90 x 70 x 5 (Composizione)
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“Notte di San Lorenzo”, 2014 olio su tela cm 60 x 45 x 7
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“Cielo di molti colori e fiori”, 2019 Tecnica mista su carte intelate cm 100 x 80 (Composizione)
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“Atlante di Stelle”, 2013 olio su tela cm 45 x 35 x 7
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“Atlante di Stelle”, 2012 olio su tela cm 45 x 35 x 7
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“Narciso, specchio rubino 1”, 2011 Incisione su lamina d’oro a caldo su vetro di Murano sommerso cm 29 x19 x 9
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“Narciso, specchio rubino 2”, 2011 Incisione su lamina d’oro a caldo su vetro di Murano sommerso cm 29 x 19 x 10
“Anime del Bosco di Sèvres”, 2014 olio su tela cm 30 x 45 x 5
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Bruno Gorgone. Artista esponente dell’Astrazione italiana, è presente nel panorama internazionale dell’arte contemporanea daiprimi anni Ottanta. E’ noto per la sua personale pittura di pattern e per le opere in vetro di Murano incise su lamina d’oro. Laureato in Architettura all’Università di Genova, ha proseguito la sua formazione artistica a Venezia attraversando varie forme
di espressione creativa. Nella città lagunare entra in contatto con esponenti della cultura con cui collabora alla realizzazione
di importanti eventi;; realizza l’opera “Ipotesi per una scenografia” in collaborazione con i Teatri Goldoni e La Fenice, pubblica
opere grafiche con testi di Vittorio Sgarbi e con poesie di Milena Milani, Mario Stefani ed alcune inedite di Andrea Zanzotto. opere grafiche con testi di Vittorio Sgarbi e con poesie di Milena Milani, Mario Stefani ed alcune inedite di Andrea Zanzotto.
Dalla fine degli anni Novanta la sua ricerca è caratterizzata da un ulteriore approfondimento del rapporto segno/colore.
Nello stesso periodo il critico francese Pierre Restany, teorico del Nouveau Réalisme, si interessa al suo lavoro e alle sue sperimentazioni nell’uso dei nuovi media scrivendo il testo “Gorgone. Il colore nel nuovo destino dell’immagine”. Nel 2001
è invitato a partecipare con la personale “Luoghi di Narciso” alla Rassegna Roma Città Eterna per un Pianeta
Ideale – Architetti Artisti a confronto, con la partecipazione dell’Università di Ancona - Facoltà di Architettura;; catalogo conIdeale – Architetti Artisti a confronto, con la partecipazione dell’Università di Ancona - Facoltà di Architettura;; catalogo con
testi di Marco Pacetti e Pierre Restany. Nello stesso anno presenta le sue “Mitocromie” alla White Box Gallery di New York.
E’ invitato a partecipare alle principali esposizioni nazionali ed internazionali tra cui il Salone Europeo d’Autunno di Parigi,
1981;; le edizioni di Ligne et Couleur di Parigi del 1992 (Orangerie des Jardins du Luxembourg) e del 1996 (Ecole Nationale
Supérieure des Beaux- Arts);; Mostra Internazionale Miniartextil, Como 1998, e varie edizioni successive, a cura di Luciano
Caramel;; Esposizioni di Arte Contemporanea degli Istituti Italiani di Cultura di Innsbruck (2001) e Praga (2008);; il LV PremioCaramel;; Esposizioni di Arte Contemporanea degli Istituti Italiani di Cultura di Innsbruck (2001) e Praga (2008);; il LV Premio
Michetti “Mito e realtà. Uno sguardo ad Oriente”– Francavilla al Mare, a cura di Stefano Zecchi e Anna Imponente;; “Savona
‘900. Un secolo di pittura scultura ceramica”, Fortezza Monumentale del Priamar, 2008, a cura di Germano Beringheli e
Riccardo Zelatore;; Artisti Italiani a Parigi – Commissione Nazionale Francese dell’UNESCO, Parigi 2009;;
il Premio L’Arciere – Isola di Sant’Antioco 2010, a cura di Vittorio Sgarbi;; il Festival dei Due Mondi di Spoleto 2010, a cura di
Vittorio Sgarbi;; il XXXVII Premio Internazionale Sulmona;; la LIV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia Vittorio Sgarbi;; il XXXVII Premio Internazionale Sulmona;; la LIV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
– Padiglione Italia;; Mediterraneo – Common Ground, Università degli Studi di Catania;; la Mostra Internazionale Padiglione
Tibet, evento parallelo alla LV Biennale di Venezia, a cura di Ruggero Maggi;; l’Esposizione Triennale di Roma 2014, a cura di
Daniele Radini Tedeschi;; il Premio Vasto 2014 “L’icona ibrida”, a cura di Gabriele Simongini;; la Biennale del Fin del Mundo 2014
”Contrasti e Utopie”, Mar del Plata (Argentina);; III Biennale del Libro d’Artista, PAN - Museo delle Arti Napoli. Nel 2015 espone
all’EXPO 2015 MILANO, nell’ambito del Global Art Contest “Le Qualità della Cina”, a cura di Qualitaly, dove viene segnalato all’EXPO 2015 MILANO, nell’ambito del Global Art Contest “Le Qualità della Cina”, a cura di Qualitaly, dove viene segnalato
per alcune mostre in Cina effettuatesi nel corso del 2016.
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Il suo percorso artistico è inoltre segnato da oltre cinquanta personali in gallerie, spazi pubblici e museali sotto l’egida di
prestigiose istituzioni culturali. Tra le più recenti si ricordano le retrospettive ”Giardino Mentale – Opere 1980/2010”, Pinacoteca
Civica di Savona – Palazzo Gavotti, con il Patrocinio della Regione Liguria, a cura di Germano Beringheli, 2010 e “L’infinito
viaggiare nel segno – Opere 1980/2014”, Palazzo Samone, Comune di Cuneo, con il Patrocinio della Regione Piemonte,
a cura di Giorgio Barberis e Gabriele Simongini, 2014.
Si sono occupati del suo lavoro e ne hanno scritto, tra gli altri: Giorgio Barberis, Germano Beringheli, Silvia Bottaro, Gian Antonio
Cibotto, Costanzo Costantini, Enzo Di Martino, Edoardo Di Mauro, Carlo Franza, Italo Gomez, Sebastiano Grasso, Milena Milani,Cibotto, Costanzo Costantini, Enzo Di Martino, Edoardo Di Mauro, Carlo Franza, Italo Gomez, Sebastiano Grasso, Milena Milani,
Ferdinando Molteni, Pierre Restany, Paolo Rizzi, Carlo Romano, Angelo Rossi, Giorgio Seveso, Vittorio Sgarbi, Gabriele Simongini,
Tommaso Trini.
Sul suo lavoro sono state pubblicate le monografie: Angelo Rossi, “Giardini di un viaggio. Opere 1982-1994”, Edizioni delle
Grafiche Veneziane, 1994;; Tommaso Trini, “Eden-Surf”, Edizioni D’Ars, 2000;; e per Marco Sabatelli Editore: Gabriele Simongini,
“I giardini delle delizie e i semi della luce”, 2005;; Vittorio Sgarbi, “Gorgone, la storia come pattern”, 2007;; Costanzo Costantini,
“La luce-colore di Bruno Gorgone”, 2008. Nel 2010 per De Ferrari Editore - Fondazione De Ferrari Genova è stato pubblicato “La luce-colore di Bruno Gorgone”, 2008. Nel 2010 per De Ferrari Editore - Fondazione De Ferrari Genova è stato pubblicato
il catalogo monografico “Bruno Gorgone - Giardino mentale. Opere 1980-2010”, a cura di Germano Beringheli che ne ha così
sintetizzato l’iter creativo:
“La vicenda artistica di Bruno Gorgone è quanto mai intensa e complessa poiché scorre lungo un itinerario che procede dalla
rappresentazione realistica della natura a quella del tutto ideativa, immaginativa e perciò concettuale, dell’astrattismo. Il suo
percorso ha proceduto dalle proposizioni di Matisse a quelle di Rothko attraversando De Stijl (di cui, laureato in architettura,
ha contemplato il respiro delle proporzioni architettoniche con la forza evocativa dei colori) e senza trascurare alcuno dei ha contemplato il respiro delle proporzioni architettoniche con la forza evocativa dei colori) e senza trascurare alcuno dei
significati delle avanguardie storiche e dei contigui settori della cultura generale successiva alle proposizioni di Baudelaire.”
La sua opera è documentata presso Musei, Archivi e Fondazioni in Italia e all’estero e presso l’Accademia dei Lincei di Roma.
Nato a Cuneo, vive attualmente tra Savona e Venezia.
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monogramma arte contemporaneavia margutta 102 - 00187 Romatel. +39 0632650297 - fax. +39 [email protected]