i numeri dell’anno 2013 · la spesa per consumi delle famiglie residenti , conche 970.404 milioni...

I NUMERI DELL’ANNO 2013

Report n. 10

INDICATORI DI REDDITO E DI SPESA IN PROVINCIA DI TREVISO

Ottobre 2014

A cura dell’Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale

SETTORE SVILUPPO IMPRESE

Francesco Rossato – Dirigente

Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale:

Federico Callegari – Responsabile dell’Area

Ilenia Beghin, Michela Bianchin, Meri Dalla Libera, Anna Morandin, Elena Plancher © Camera di Commercio di Treviso, Ottobre 2014 Piazza Borsa – 31100 Treviso Tel.: 0422.595239 Fax.: 0422.595687 E-mail: [email protected] Website: www.tv.camcom.gov.it Si autorizza la riproduzione a fini non commerciali e con la citazione della fonte

mailto:[email protected]�

http://www.tv.camcom.gov.it/�

Sommario 1. PIL e Valore aggiunto ............................................................................................... 4

2. Valore aggiunto del Sistema Produttivo Culturale .................................................... 9

3. Reddito disponibile delle famiglie .......................................................................... 11

4. Consumi finali e spesa media delle famiglie ........................................................... 12

5. Povertà relativa ........................................................................................................ 18

6. Mercato immobiliare ............................................................................................... 19

7. Nuove immatricolazioni di autovetture e parco veicoli circolanti .......................... 20

8. Prodotti petroliferi e gas naturale ............................................................................ 23

9. Energia elettrica....................................................................................................... 24

10. Rifiuti prodotti ......................................................................................................... 25

11. Patrimonio delle famiglie ........................................................................................ 26

12. Rimesse ................................................................................................................... 27

Appendice statistica ...................................................................................................... 29

Indice delle tavole ....................................................................................................... 30

I NUMERI DELL’ANNO - 2013, Report n. 10/2014 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO 4

INDICATORI DI REDDITO E DI SPESA IN PROVINCIA DI TREVISO

Sono stati di recente resi disponibili, per l’anno 2013, i dati territoriali relativi ai classici aggregati del conto economico: valore aggiunto, reddito disponibile, consumi interni (questi ultimi ulteriormente segmentati per disponibilità di spesa delle famiglie e per tipologia di spesa). Il presente lavoro analizza i vari indicatori disponibili attorno a queste voci, specificando di volta in volta il dettaglio territoriale considerato (quando possibile, provinciale, talvolta solo regionale). Accanto a queste grandezze macroeconomiche si affiancano altri particolari indicatori di spesa (diretti e indiretti), disponibili a livello provinciale, come: le compravendite immobiliari, le immatricolazioni di autovetture, il consumo di prodotti petroliferi, gas e di energia elettrica, la produzione di rifiuti urbani. Chiudono, sempre in tema di indicatori di ricchezza, i dati relativi al patrimonio delle famiglie e alle rimesse verso l’estero. 1. PIL e Valore aggiunto Nel 2013 il Prodotto Interno Lordo nazionale ai prezzi di mercato è stato pari a 1.618.904 milioni di euro correnti, con una riduzione dello 0,6% rispetto all'anno precedente. La diminuzione del Pil è stata accompagnata da un calo del 4,5% delle importazioni di beni e servizi. Dal lato degli impieghi – complessivamente 2.044.309 milioni di euro - si registrano flessioni sia dei consumi finali nazionali (-1,3%), sia degli investimenti fissi lordi (-4,9%). La spesa per consumi delle famiglie residenti che, con 970.404 milioni di euro, assorbe il 75% dei consumi nazionali, ha segnato ancora una contrazione (-1,6%), dopo quella già registrata nel 2012 (-1,3%). In valori assoluti, dal 2011 al 2013, la contrazione è di quasi 30 miliardi di euro.


La marcata flessione registrata negli investimenti fissi lordi (-4,9%) si aggiunge a quella ancora più negativa rilevata nell’anno precedente (-5,7%). In termini assoluti la componente si è ridotta, in due anni, di oltre 33 miliardi di euro. Tavola 1 - Conto economico delle risorse e degli impieghi. Anni 2011-2013 (Valori a prezzi correnti in milioni di euro e variazioni percentuali)

Aggregati 2011 2012* 2013* Variazioni %

12/11 13/12

Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 1.638.857 1.628.004 1.618.904 -0,7 -0,6

Importazioni di beni e servizi fob 467.932 445.397 425.405 -4,8 -4,5

Totale Risorse 2.106.789 2.073.401 2.044.309 -1,6 -1,4

Consumi finali nazionali 1.329.508 1.311.072 1.294.177 -1,4 -1,3

- Spesa delle famiglie residenti 999.772 986.483 970.404 -1,3 -1,6

Investimenti fissi lordi 321.837 303.489 288.609 -5,7 -4,9

Variazioni delle scorte e oggeti di valore 13.225 -1.230 -773 - -

Esportazioni di beni e servizi fob 442.219 460.071 462.296 4,0 0,5

Totale Impieghi 2.106.789 2.073.402 2.044.309 -1,6 -1,4

(*) Dati provvisori I totali possono non corrispondere alla somma delle componenti per gli arrotondamenti effettuati.

Fonte: Istat. I nuovi conti economici nazionali secondo il SEC 2010. Dati edizione ottobre 2014. I conti economici territoriali Istat, consentono, poi, di analizzare, con dettaglio regionale (massima disaggregazione disponibile), la serie storica del valore del Pil totale e per abitante, aggiornata all'anno 2012. Nel complesso, il Veneto, con 146.605 milioni di Euro, risulta essere, la terza regione italiana, dopo la Lombardia e il Lazio, per valore di Pil. Rispetto al 2011, si constata una flessione del -1,2% a fronte del -0,8% su scala nazionale. La misura del Pil pro-capite regionale si attesta, nel 2012, su 29.531 euro - contro una media nazionale pari a circa 25.729 - e fa sì che il Veneto si collochi al quinto posto dopo la Valle d'Aosta, il Trentino Alto Adige, la Lombardia e l'Emilia Romagna che superano ampiamente la soglia dei 30 mila euro. La variazione percentuale rispetto all’anno precedente rileva flessioni pari a -1,6% sul territorio veneto e -1,1% a livello nazionale.


Figura 1 – Prodotto Interno Lordo pro-capite. Anni 2007-2012. Graduatoria delle prime 10 Regioni italiane per valori 2012 (Valori in Euro)

Fonte: Istat Spostare l’ambito di osservazione ai dati del valore aggiunto1

consente un’analisi settoriale. Nel 2013 si rileva, su base nazionale, una diminuzione complessiva del -0,4%. Tutti i settori hanno segnato variazioni negative, ad eccezione dell'agricoltura, silvicoltura e pesca. Le diminuzioni più alte sono state nelle costruzioni (-5,0% dopo il -2,0% dell’anno precedente) e nelle attività manifatturiere (-1,2% dopo il -5,6% del 2012).

Tavola 2 - Valore aggiunto ai prezzi base per settore produttivo. Anni 2011-2013. (Valori a prezzi correnti in milioni di euro e variazioni percentuali)

Attività economiche 2011 2012* 2013* Variazioni %

'12/'11 '13/'12

Agricoltura, silvicoltura e pesca 30.880 31.901 33.699 3,3 5,6

Industrie estrattive, manifatturiere e altre attività industriali

273.891 264.690 262.619 -3,4 -0,8

di cui: attività manifatturiere 232.204 219.090 216.520 -5,6 -1,2

Costruzioni 82.072 80.448 76.390 -2,0 -5,0

Servizi 1.084.886 1.085.749 1.084.095 0,1 -0,2

Valore aggiunto totale 1.471.729 1.462.788 1.456.803 -0,6 -0,4

(*) Dati provvisori I totali possono non corrispondere alla somma delle componenti per gli arrotondamenti effettuati.

Fonte: Istat. I nuovi conti economici nazionali secondo il SEC 2010. Dati edizione ottobre 2014. 1 Il v. a. misura l’apporto che ciascuna unità economica fornisce alla formazione del PIL.

20.000 25.000 30.000 35.000 40.000

ITALIA

Liguria

Piemonte

Toscana

Friuli-Venezia …

Lazio

Veneto

Emilia-Romagna

Lombardia

Trentino Alto …

Valle d'Aosta

2007

2008

2009

2010

2011

2012


Unioncamere-Istituto G. Tagliacarne diffondono, poi, su base provinciale dati definitivi aggiornati all'anno 2012 e dati "pre-consuntivo" riferiti all'annualità 2013. Nella Marca Trevigiana viene registrato, per quest'ultimo anno, un valore aggiunto pari a circa 22.919 milioni di euro correnti sostanzialmente in linea con il dato dell'anno precedente (marcata la contrazione nel biennio: -7,3%).

Figura 2 - Valore aggiunto per il totale delle attività economiche. Province venete. Anni 2011-2013* (Valori assoluti in milioni di Euro correnti)

(*) Il 2013 è un dato di preconsuntivo. Fonte: Unioncamere-Istituto Tagliacarne

Figura 3 - Valore aggiunto per il totale delle attività economiche. Province venete, Veneto, Italia. Anni 2011-2013

(Variazioni percentuali annuali)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Unioncamere-Istituto Tagliacarne Osservando il contributo dei macrosettori alla formazione del valore aggiunto totale, (disaggregazione disponibile solo con aggiornamento al 2012) nella provincia trevigiana si conferma il peso storico del manifatturiero (29,3% contro il 25,1% del Veneto e il

Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza 2011 5.519,3 25.715,7 5.591,2 24.720,2 23.005,7 25.340,9 23.731,3 2012 5.758,2 26.478,9 5.660,5 22.948,4 22.442,8 25.033,0 23.917,1 2013 5.740,5 26.479,7 5.711,4 22.918,6 22.368,2 25.189,1 23.885,7

0

10.000

20.000

30.000

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

2012/2011

2013/2012


18,4% nazionale). La situazione del terziario è speculare: 62,6% a Treviso, 66,5% nel Veneto, 73,8% in Italia.

Figura 4 - Valore aggiunto per settori di attività economica. Provincia di Treviso. Anno 2012 (Composizione percentuale)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Unioncamere-Istituto Tagliacarne

Nel dettaglio settoriale, rispetto al 2011, il valore aggiunto dell’industria in senso stretto, si flette di -10,6%, per il settore delle costruzioni il calo è di -15,2%, per la componente dei servizi contrazione del -4,0%. Spostando l'attenzione alla misura del valore aggiunto pro-capite significativa la situazione nel lungo periodo: nel 2013 Treviso rimane appena sotto la soglia dei 26 mila euro, mentre nel 2007 il valore superava abbondantemente i 28 mila euro. Nell’ultimo anno osservato, solo per Rovigo, tra le province venete, risulta un valore inferiore a quello trevigiano. La media regionale è pari a quasi 27 mila euro pro-capite mentre la media nazionale si ferma a 23.333 euro. Rispetto al 2012, per Treviso, Veneto e Italia si rilevano, riduzioni di modesta entità: –0,6% su base provinciale e regionale, –1,0% su scala nazionale.

Figura 5 - Valore aggiunto pro-capite. Treviso, Veneto, Italia. Anni 2007-2013 (Valori assoluti in Euro correnti)

Fonte: Unioncamere-Istituto Tagliacarne

1,6

29,3

6,5 62,6

Agricoltura, silvicoltura e pesca

Industria in senso stretto

Costruzioni

Servizi

20.000 22.000 24.000 26.000 28.000 30.000

Italia

Veneto

Treviso

Italia Veneto Treviso 2007 23.819,2 27.841,3 28.623,8 2008 24.096,2 27.721,1 29.234,2 2009 23.158,7 26.576,2 26.319,9 2010 23.455,2 26.874,1 26.142,6 2011 23.833,3 27.591,6 26.622,0 2012 23.560,3 27.166,6 26.117,9 2013 23.333,4 26.991,7 25.971,4

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013


2. Valore aggiunto del Sistema Produttivo Culturale E' possibile, grazie al contributo di Unioncamere-Fondazione Symbola, analizzare il valore aggiunto generato dal Sistema produttivo culturale2

A Treviso, le attività "culturali" hanno complessivamente prodotto, nel 2012, 1.766 milioni di euro, pari al 7,7% del valore aggiunto complessivo. Solo Vicenza, tra le province venete, registra un’incidenza più alta di quella trevigiana.

, un sottoinsieme di attività economiche "misurato" anche in termini di imprese registrate e di occupazione.

In tutte le province venete, all’interno del Sistema produttivo culturale, il peso maggiore è dato dalla componente delle industrie creative. Per Treviso esse contribuiscono a più del 70% dell’intero sistema. Il segmento predominante è quello relativo a "design e produzione di stile" che produce – con circa 732 miliardi di euro - il 41,5% del valore aggiunto totale. Le industrie culturali producono 475 milioni di euro (27% del valore aggiunto totale) più della metà relativo alle attività di "libri e stampa". Il valore aggiunto generato dal patrimonio storico e artistico trevigiano è limitato a 10,2 milioni di euro: pur con questa grandezza, nel Veneto la Marca è seconda, a debita distanza naturalmente da Venezia, che svetta con 46,2 milioni di euro. Nelle attività relative all'intrattenimento artistico e le attività fieristiche convegnistiche il primato è di gran lunga veronese con oltre 170 milioni di euro.

Figura 6 - Valore aggiunto prodotto dal sistema produttivo culturale per settori di attività. Treviso, Veneto, Italia. Anni 2010-2012. (Composizione percentuale)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Unioncamere-Fondazione Symbola

Treviso pesa per il 18% in termini di imprese e quasi per il 22% in termini di occupati sui rispettivi totali regionali. Nel trevigiano operano 7.245 imprese (erano 7.183 nel 2011), che danno occupazione a circa 35.400 addetti (erano 35.200 nel 2011). Nel Veneto si contano complessivamente 39.876 imprese per circa 161.200 addetti. 2 Sono comprese: - “industrie creative” segmentate in “architettura”, “comunicazione e branding”, “design e produzione di stile” e “artigianato” (vedi box in calce alla tavola 4 dell’appendice statistica); - “industrie culturali” segmentate in “film, video, radio-tv”, “videogiochi e software”, “musica”, “libri e stampa”; - “patrimonio storico-artistico”; - “performing arts, intrattenimento”.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

2012 2011 2010 2012 2011 2010 2012 2011 2010

Italia

V

enet

o Tr

evis

o

47,1

60,0

71,1

46,4

34,9

26,9 Industrie creative

Industrie culturali

Patrimonio storico-artistico


Nella Marca, tra le industrie creative, il sottoinsieme “design e produzione di stile” assorbe il maggior numero di lavoratori (più di 16 mila unità occupati in 622 imprese); specularmente, il sottoinsieme “architettura” vede il maggior volume di imprese a fronte di un basso volume di occupati (2.325 imprese; 3.600 addetti).

Figura 7 - Sistema produttivo culturale: imprese registrate e lavoratori occupati. Provincia di Treviso. Anno 2012. (Valori assoluti)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Unioncamere-Fondazione Symbola

Appena divulgati i dati aggregati relativi al 2013: dalle tre graduatorie, costruite sull'incidenza percentuale dell’indicatore (valore aggiunto, imprese registrate, occupati) sul relativo totale provinciale, si può osservare, come la provincia di Treviso si collochi rispettivamente al 5°, al 28° e al 3° posto. Mediamente, sul territorio nazionale, le incidenze sono pari, rispettivamente, a: 5,4%, 7,3% e 5,8%. Tavola 3 - Sistema produttivo culturale: graduatorie del valore aggiunto, del numero delle imprese registrate e dell'occupazione: prime dieci province e posizione delle province venete. Anno 2013. (Incidenza percentuale sul totale)

Valore aggiunto Imprese registrate

Occupati

Rank Provincia Incidenza % Rank Provincia Incidenza

%

Rank Provincia Incidenza %

1 Arezzo 9,0

1 Firenze 11,8

1 Arezzo 10,4

2 Pordenone 7,9

2 Milano 10,9

2 Pesaro e Urbino 9,1

3 Pesaro e Urbino 7,9

3

Monza-Brianza 10,3

3 Treviso 8,9

4 Vicenza 7,7

4 Arezzo 10,1

4 Vicenza 8,9 5 Treviso 7,6

5 Como 10,0

5 Pordenone 8,6

6 Roma 7,5

6 Roma 9,7

6 Pisa 8,1 7 Macerata 7,3

7 Pisa 9,6

7 Firenze 8,1

8 Milano 7,0

8 Lecco 9,0

8 Macerata 8,0 9 Como 6,9

9 Trieste 8,9

9 Como 7,8

10 Pisa 6,8

10 Bologna 8,7

10 Milano 7,6

11 Verona 6,6

12 Vicenza 8,4

12 Verona 7,1 19 Padova 5,9

15 Padova 8,1

17 Padova 6,5

54 Rovigo 4,5

17 Venezia 8,0

50 Venezia 5,1 56 Venezia 4,4

23 Verona 7,7

87 Belluno 4,2

62 Belluno 4,3

25 Belluno 7,5

91 Rovigo 4,0

28 Treviso 7,5

104 Rovigo 4,7

Italia 5,4

Italia 7,3

Italia 5,8

Fonte: Unioncamere-Fondazione Symbola

0

5.000

10.000

15.000

20.000

0 500

1.000 1.500 2.000 2.500 Imprese

Occupati


La Marca si trova ad occupare posizioni di rilievo grazie soprattutto ad attività finalizzate alla valorizzazione delle tipicità trevigiane, alla creatività nello stile, nella moda e nel design e allo sviluppo di idee innovative e tecnologiche (incubatori e start-up innovative).

3. Reddito disponibile delle famiglie La variazione annuale del reddito a disposizione delle famiglie (-2,8% per Treviso, -2,6% per il Veneto e -2,1% il totale nazionale) non sorprende visto il perdurare della crisi economica. Considerando i valori pro-capite le flessioni sono ancora più marcate: Treviso e Veneto -3% circa; Italia -2,4%.

Figura 8 - Reddito disponibile delle famiglie consumatrici.

Treviso, Veneto, Italia. Anni 2009-2012. (Variazioni percentuali annuali)

Figura 9 - Reddito disponibile delle famiglie consumatrici: valori pro-capite.

Treviso, Veneto, Italia. Anni 2009-2012. (Variazioni percentuali annuali)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne Significativa la serie storica del reddito 2009-2012, con valori attualizzati al 2012 in base al tasso di inflazione del periodo: a parità di potere di acquisto, risulta infatti che, mediamente, il reddito delle famiglie trevigiane disponibile al 2012 è inferiore dell’8,2% a quello del 2009 (-8,0% su base regionale; -8,9% su base nazionale). Variazioni di segno negativo ancora più accentuato per i valori pro-capite: -8,8% sul territorio trevigiano, -8,6% in Veneto, -9,5% mediamente in Italia. Pur all’interno di differenze non eclatanti, evidente, per il 2012, il primato della provincia di Padova con 19.808 euro, e la penultima posizione occupata da Treviso con circa 18.697 euro (alle sue spalle solo Rovigo). Il valore regionale medio si attesta su circa 19.227 euro mentre la media nazionale si riduce a circa 17.307 euro.

1,8

2,7

-2,8

1,9 2,6

-2,6

1,1 1,9

-2,1

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

2010/2009 2011/2010 2012/2011

Treviso Veneto Italia

1,6

2,6

-3,1

1,6

2,5

-2,9

0,8

1,8

-2,4

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

2010/2009 2011/2010 2012/2011

Treviso

Veneto

Italia


Figura 10 - Reddito disponibile delle famiglie consumatrici: valori pro-capite. Province venete, Veneto, Italia. Anni 2009-2012.

(Valori in Euro correnti)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne

4. Consumi finali e spesa media delle famiglie L'Istat fornisce un'accurata analisi del tasso di crescita della spesa per consumi finali e del tasso di crescita del potere d'acquisto3

Nel secondo trimestre 2014 la propensione al risparmio delle famiglie si è attestata all'8,3% in diminuzione di 1,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,8 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2013.

calcolando la conseguente propensione al risparmio (definita dal rapporto tra risparmio lordo e reddito disponibile lordo) delle famiglie consumatrici italiane.

La riduzione del tasso di risparmio è dovuta: - in termini congiunturali alla diminuzione del reddito disponibile (-1,4%) e

all'aumento (+0,2%) della spesa per consumi finali; - in termini tendenziali ad un calo del -1,1% del reddito e ad una crescita dei

consumi del +0,8% (come illustra la figura seguente).

Figura 11 - Propensione al risparmio delle famiglie consumatrici italiane e tassi di crescita trimestrali tendenziali del potere d'acquisto e di spesa per consumi finali (dati destagionalizzati). Serie storica 1° trim. 2005 - 2° trim. 2014

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Istat 3 Reddito lordo disponibile delle famiglie in termini reali ottenuto utilizzando il deflatore della spesa per consumi finali delle famiglie espressa in valori concatenati con anno di riferimento 2010.

15.000 16.000 17.000 18.000 19.000 20.000 21.000

ITALIA VENETO

Vicenza Verona

Venezia Treviso Rovigo

Padova Belluno

2009

2010

2011

2012

0,0

3,0

6,0

9,0

12,0

15,0

-8,0 -6,0 -4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Tasso di crescita del potere d'acquisto (scala sx) Tasso di crescita della spesa per consumi finali (scala sx) Propensione al risparmio (scala dx)


L'andamento dei numeri indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) che va a misurare l’impatto dell'inflazione rileva per Treviso una variazione percentuale media del 2013 pari +1,0% contro il +1,2% nazionale. Nel corso del primo periodo 2014 gli indici mostrano che la tendenza al rallentamento, già manifestatasi nella seconda parte del 2013, risulta ancora più accentuata: a ottobre 2014 su base provinciale la variazione percentuale dell’indice generale è risultata pari a +0,3% e a +0,1% per l’Italia. Se si sposta l’attenzione all’indice FOI, si nota che nelle rilevazioni degli scorsi mesi di agosto e settembre ’14 è già comparso il segno negativo e attorno a questo segno si addensano le preoccupazioni degli economisti perché in una situazione in cui si sviluppano attese di ulteriori ribassi dei prezzi, l’economia stenta, a maggior ragione, a ripartire. Figura 12 - Numeri indice mensile dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) al lordo dei

tabacchi per territorio. Serie storica mensile 2008-20144

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Istat Al fine di utilizzare la spesa per consumi delle famiglie come strumento per la valutazione dello standard di vita delle famiglie stesse ed il loro comportamento di spesa, l’Istat rende confrontabili (equivalenti) i livelli di spesa delle diverse famiglie applicando opportuni coefficienti (scala di equivalenza). Le famiglie vengono così ordinate rispetto alla spesa equivalente e poi classificate in base al quinto di appartenenza (determinato attraverso i valori dei quintili).5

4 Con riferimento ai dati provinciali, in alcuni mesi dell'anno e per alcune capoluoghi di provincia, l'indice può non essere calcolato a causa della mancata rilevazione dei prezzi o perché la stessa viene effettuata in modo non conforme alle norme definite dall'Istat.

I numeri indici mensili del periodo gennaio 2008 - dicembre 2010 sono stati ricalcolati utilizzando la media annua 2010. 5 Nel 2013, il primo quinto, costituito dal 20 per cento di famiglie con la classe di spesa mensile più bassa, presenta livelli di spesa media mensile equivalente inferiori o uguali a 1.200,83 euro; per contro l’ultimo quinto, costituito dal 20 per cento di famiglie con la classe di spesa mensile più alta, ha un livello di spesa mensile equivalente superiore a 3.066,71 euro.

94,0 96,0 98,0

100,0 102,0 104,0 106,0 108,0 110,0

Gen

M

ar

Mag

Lu

g S

et

Nov

G

en

Mar

M

ag

Lug

Set

N

ov

Gen

M

ar

Mag

Lu

g S

et

Nov

G

en

Mar

M

ag

Lug

Set

N

ov

Gen

M

ar

Mag

Lu

g S

et

Nov

G

en

Mar

M

ag

Lug

Set

N

ov

Gen

M

ar

Mag

Lu

g S

et

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Treviso - Indice generale Treviso - prodotti alimentari e bevande analcoliche Veneto - Indice Generale Veneto - prodotti alimentari e bevande analcoliche


Di conseguenza l’Istat calcola, complessivamente, e per capitolo di spesa, le quote di spesa equivalente sostenute dalle famiglie. In generale, la diversa disponibilità economica e la diversa propensione al consumo delle famiglie si traducono in una differente struttura della spesa per consumi: quelle meno abbienti tendono a destinare quote più elevate del loro budget mensile alle spese non comprimibili (alimentari, abitazione, utenze), mentre quelle con più alto tenore di vita spendono maggiormente per acquistare beni e servizi tipici di un elevato livello di benessere (mobili, elettrodomestici, tempo libero, trasporti e altri beni e servizi come vacanze, pasti fuori casa, onorari di professionisti). La quota destinata al soddisfacimento dei bisogni alimentari decresce all’aumentare del livello di benessere delle famiglie.

Figura 13 - Ammontare dei quintili della spesa media mensile delle famiglie italiane Anni 2005-2013. (Valori in Euro)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Istat I livelli di spesa equivalente vengono elaborati, oltre che nel complesso del territorio nazionale, anche su base regionale. La serie storica, ricostruita per gli anni 2005-2013, dimostra, in particolare, come, nel Veneto, aumenti progressivamente l’ampiezza del quintile inferiore: se nel 2007 la sua numerosità era pari al 6,5% del complesso delle famiglie, nel 2013 ha raggiunto il 13,0%. Nel 2013 i tre quintili inferiori rappresentano il 51,5% del complesso delle famiglie (erano il 44,2% nel 2007). Un raffronto tra gli ultimi due anni disponibili evidenzia che i tre quintili inferiori tendono ad aumentare a fronte di una riduzione dei due quintili superiori.

1.100,00

1.600,00

2.100,00

2.600,00

3.100,00

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 I quintile 1.158,5 1.197,8 1.222,2 1.229,9 1.224,1 1.246,9 1.259,0 1.258,7 1.200,8

II quintile 1.612,9 1.643,6 1.680,9 1.715,9 1.669,2 1.718,6 1.739,0 1.756,3 1.762,7

III quintile 2.125,4 2.173,7 2.228,0 2.293,3 2.239,6 2.259,4 2.303,2 2.338,0 2.284,3

IV quintile 2.984,9 3.040,8 3.121,8 3.171,5 3.117,1 3.148,0 3.226,5 3.117,3 3.066,7

Amm

onta

re d

ei q

uint

ili


Figura 14 - Distribuzione delle famiglie venete per quinti di spesa totale equivalente6

Anni 2005-2013. (Composizione percentuale) .

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Istat Con il limite della disaggregazione regionale l’Istat, rende disponibili i dati della spesa media mensile delle famiglie per capitoli di spesa aggiornati al 2013. Le uscite totali si sono attestate, per le famiglie venete, a circa 2.706 euro contro una media nazionale pari a circa 2.359 euro. Rispetto al 2007, le famiglie venete hanno ridotto dell’11,2% le loro uscite mensili mentre su base nazionale la spesa registra una flessione molto meno marcata: 4,9%. Anche nel 2013 le uscite per l’abitazione restano la voce più consistente nella spesa delle famiglie venete (29,4%); segue la spesa alimentare (16,1%) e quella relativa ai trasporti (15,9%) spinta dall’incremento dei prezzi dei carburanti. All’interno delle spese per generi alimentari la voce più corposa è stata, come di consueto, quella per l’acquisto di “carne” (22,1%), seguono “ortofrutta” e “pane e cereali”. 6 L’Istat suddivide la spesa mensile equivalente sostenuta, nei singoli anni, da ciascuna famiglia italiana rientrante nel campione interessato all’indagine (preventivamente ordinata dal valore più piccolo al più grande) in cinque insiemi di famiglie di uguale numerosità (quinto). Al I quinto corrisponde così la classe di famiglie con la spesa mensile più bassa mentre al V corrisponde la classe di famiglie con la spesa mensile più alta. I quattro livelli di spesa equivalente (quintili) che delimitano questi sottoinsiemi (figura 13) vengono poi utilizzati dall’Istat per calcolare la stessa distribuzione per ogni regione italiana. Nella figura 14 i dati relativi al Veneto. La spesa mensile equivalente è calcolata dall'Istat dividendo il valore familiare della spesa per un opportuno coefficiente di correzione (scala di equivalenza) che permette di tener conto dell’effetto delle economie di scala e di rendere direttamente confrontabili i livelli di spesa di famiglie di ampiezza diversa.

10,3 9,8 6,5 10,2 11,4 11,7 9,5 11,1 13,0

18,1 15,9 15,2

15,5 18,0 16,7 18,1 16,6 17,0

21,7 22,3 22,5

21,5 19,7 20,0 20,6 19,1

21,5

25,6 24,5

26,2 24,5 24,6 25,1 23,9 26,0 24,4

24,4 27,6 29,7 28,4 26,3 26,6 27,9 27,3 24,1

0%

20%

40%

60%

80%

100%

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

V Quinto

IV Quinto

III Quinto

II Quinto

I Quinto


Figura 15 - Spesa media mensile delle famiglie venete. Anno 2013 (Incidenza percentuale per tipologia di spesa)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Istat

Nel lungo periodo 2007-2013, quasi tutte le voci di spesa hanno subito consistenti contrazioni soprattutto, relativamente al segmento non alimentare, le spese per “abbigliamento e calzature” -34,0% e “per “mobili, elettrodomestici e servizi per la casa” -30,9%. L'unica categoria in aumento è quella per combustibili ed energia +14,6%.

Figura 16 - Spesa media mensile delle famiglie venete. (Variazione percentuale 2013/2007 per tipologia di spesa)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Istat Grazie all’elaborazione di Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne dei dati su base provinciale riferiti ai consumi finali interni con aggiornamento 2012, si dispone di un ulteriore set di valori (sia totali, sia pro-capite).

0,6

1,1

1,8

4,1

4,3

4,5

4,7

6,1

11,4

15,9

16,1

29,4

0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0

Tabacchi Istruzione

Comunicazioni Sanità

Abbigliamento e calzature Tempo libero, cultura e giochi

Mobili, elettrod. e servizi per la casa Combustibili ed energia

Altri beni e servizi Trasporti

Alimentari e bevande Abitazione (principale e sec.)

-34,0

-30,9

-19,6

-17,5

-15,8

-15,1

-10,8

-9,3

-6,9

-4,4

-2,1

14,6

-40,0 -30,0 -20,0 -10,0 0,0 10,0 20,0

Abbigliamento e calzature

Mobili, elettrod. e servizi per la casa

Tempo libero, cultura e giochi

Trasporti

Altri beni e servizi

Sanità

Tabacchi

Comunicazioni

Istruzione

Alimentari e bevande

Abitazione (principale e sec.)

Combustibili ed energia


Per Treviso, il valore complessivo si attesta, per l'ultimo anno disponibile in 15.123 milioni di euro correnti (17,5% dei consumi finali veneti). Il 45,8% riguarda le uscite per beni e, di questi, circa la metà è destinata a “mobili, elettrodomestici, mezzi di trasporto e beni vari” e quasi il 32% “alimentari, bevande e tabacco”. I trevigiani destinano meno uscite della media nazionale per “alimentari, bevande e tabacco” (14,6% contro 16,9%) e per “mobili, elettrodomestici, mezzi di trasporto e beni vari” mentre per “vestiario, abbigliamento, calzature e pelletteria” spendono più di quanto si rilevi mediamente in Italia: 8,1% a fronte del 6,8%.

Figura 17 - Consumi finali interni per tipologia e territorio. Treviso, Veneto e Italia. Anno 2012

(Composizione percentuale)


La misura pro-capite ha visto, nel 2012, i trevigiani spendere 17.212 euro a testa contro una media veneta di 17.737 e nazionale di 16.169 euro. Tra le province venete spiccano le posizioni, sopra soglia 18 mila euro, in ordine decrescente, di Venezia, Belluno e Verona.

Figura 18 - Consumi finali interni: valori pro-capite. Province venete, Veneto e Italia. Anno 2012

(Valori assoluti in euro correnti)


16,9

13,9

14,6

6,8

7,8

8,1

24,1

24,6

23,1

15,3

16,7

15,5

36,8

37,0

38,7

0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0

Italia

Veneto

Treviso

Alimentari, bevande e tabacco Vestiario, abbigliamento, calzature e pelletteria Mobili, elettrodomestici, mezzi di trasporto e beni vari Affitti reali e figurativi delle abitazioni Altri servizi

15.000 16.000 17.000 18.000 19.000


5. Povertà relativa Per verificare il quadro di erosione nella ricchezza e nella capacità di spesa delle famiglie, è utile analizzare l’indice di "povertà relativa"7

In Veneto la stima dell'incidenza di povertà tra le famiglie

. Questo strumento pone in rapporto il numero di famiglie con una spesa mensile per consumi pari o al di sotto della soglia di povertà relativa sul totale.

8

Gli indicatori di povertà o esclusione sociale

è stata pari, nel 2013, al 6,6% (5,8% nel 2012); i rispettivi valori nazionali raggiungono percentuali pressoché doppie vale a dire 12,6% e 12,7%. In termini di valori assoluti, nell’ultima annualità disponibile, sono state rilevate in Italia 3 milioni 230 mila famiglie in condizioni di povertà relativa (di cui 733 mila del Nord Italia). In termini di individui si tratta di oltre 10 milioni di persone (il 16,6% dell'intera popolazione) di cui 2,3 milioni circa residenti in Italia settentrionale.

9 indicavano che nel 2013 - per 100 individui con le stesse caratteristiche - il 10,5% delle persone residenti in Veneto risultava a rischio di povertà10

All’interno dei confini veneti risulta nettamente peggiorata, rispetto al 2012, la variazione percentuale relativa alla condizione di “bassa intensità lavorativa”: il valore 2013 è aumentato di ben 1,4 punti percentuali rispetto all’annualità precedente quando si attestava sul 5,1%.

(19,1% in Italia); il 4,1% in condizioni di grave deprivazione materiale (12,4% in Italia) e il 6,5% viveva in famiglie caratterizzate da una bassa intensità di lavoro (11% in Italia). L’indicatore sintetico di rischio di povertà o esclusione sociale, che include tutti coloro che si trovano in almeno una delle suddette condizioni, era quindi pari, per la regione Veneto, a 16,1% (28,4% in Italia).

A Treviso, nel 2012, grazie all’elaborazione di Unioncamere, si contavano 28.587 famiglie in condizione di povertà relativa (incidenza pari all'8,0%) in progressivo e costante aumento rispetto alle annualità precedenti. Nel 2009 le famiglie in tale 7 La stima dell'incidenza della povertà relativa (la percentuale di famiglie e persone povere viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà) che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti è pari alla spesa media mensile per persona nel Paese, che nel 2013 è risultata di 972,52 euro (-1,9% rispetto al valore della soglia nel 2012, che era di 990,88 euro. Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa mensile pari o inferiore a tale valore vengono classificate come povere. Per le famiglie di ampiezza diversa il valore della linea si ottiene applicando un'opportuna scala di equivalenza. La linea di povertà relativa si sposta di anno in anno a causa della variazione sia dei prezzi al consumo sia della spesa per consumi delle famiglie o, in altri termini, dei loro comportamenti di consumo. 8 Istat. La povertà in Italia – anno 2013. 9 Istat. Reddito e condizioni di vita – anno 2013. 10 La popolazione a rischio di povertà è la percentuale di persone che vivono in famiglie con un reddito disponibile equivalente inferiore ad una soglia di rischio di povertà fissata al 60% della mediana della distribuzione del reddito familiare disponibile equivalente nel paese di residenza. Nel 2013 la soglia di povertà (calcolata sui redditi 2012) è pari a 9.456 euro annui.


situazione risultavano nell'ordine delle 17 mila unità e la relativa incidenza non raggiungeva il 5% del totale famiglie. Rispetto alle altre province venete, Treviso rileva la più alta incidenza di famiglie "povere" sul totale famiglie. L’8% trevigiano supera di oltre 2 punti percentuali la media veneta che è pari a 5,8% (12,6% la media nazionale).

Figura 19 - Famiglie in condizioni di povertà relativa. Province venete, Veneto e Italia. Anni 2009-2012.

(Incidenza percentuale sul totale delle famiglie)

Fonte: Unioncamere - Si.Camera 6. Mercato immobiliare Continua anche nel 2013 la crisi del settore immobiliare: -12,8% su base annua per Treviso, a fronte di – 8,5% per il Veneto e -7,2% su base nazionale. Nella Marca, il dettaglio delle transazioni per classe dimensionale11

Sul lungo periodo (2007-2013) la variazione percentuale calcolata sul complesso delle compravendite indica per il mercato immobiliare trevigiano una contrazione molto marcata: -59% (-50% su scala nazionale).

risulta, inoltre, particolarmente negativo per gli immobili residenziali di dimensione "piccola" e "medio-piccola" per i quali la flessione raggiunge rispettivamente -15,7% e -18,3%.

Figura 20 – Compravendite immobili residenziali per

classe dimensionale dell’immobile. Treviso, Veneto, Italia. Anni 2012-2013.

(Variazione percentuale 2013/2012)

Figura 21 – Compravendite immobili residenziali per classe dimensionale dell’immobile.

Treviso, Veneto, Italia. Anni 2007 e 2013. (Variazione percentuale 2013/2007)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Agenzia delle Entrate-Osservatorio immobiliare 11 In base alla classe dimensionale gli immobili vengono classificati in: "Monolocale" fino a 2,5 vani catastali; "Piccola" tra 2,5 e 4 vani catastali; "Medio-Piccola" tra 4 e 5,5 vani catastali; "Media" tra 5,5 e 7 vani catastali; "Grande" maggiore di 7 vani catastali.

0,0

5,0

10,0

15,0

2009

2010

2011

2012

-20,0

-15,0

-10,0

-5,0

0,0


-80,0

-60,0

-40,0

-20,0

0,0



Le compravendite rilevate in provincia di Treviso nel 2013 – in totale 4.801 - hanno riguardato prevalentemente la dimensione immobiliare "media" (33,8% del totale) e, in seconda battuta, la dimensione "piccola" (20,9%). A Treviso si osserva, inoltre, che il 18,5% del totale è rivolto all'immobile di "grande" dimensione a fronte del 10,4% rilevato in ambito nazionale. Speculare la misura delle compravendite di "monolocali": 3% a Treviso, 9,4% complessivamente in Italia.

Figura 22 – Compravendite immobili residenziali per classe dimensionale dell’immobile. Treviso, Veneto, Italia. Anno 2013.

(Composizione percentuale)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Agenzia delle Entrate-Osservatorio immobiliare

Anche il mercato delle compravendite immobiliari ad uso non residenziale non risulta indenne al contraccolpo della crisi. Soffermandoci su tre tipologie significative si nota che: le compravendite di "uffici" tra il 2013 e il 2007 si sono più che dimezzate (187 contro 399); "negozi e centri commerciali" indicano un volume di transazioni pari, nel 2013, a 369 quando nel 2007 erano 739; il mercato di "capannoni e industrie" ha fatto registrare, nel 2013, 244 operazioni contro le 475 del 2007.

7. Nuove immatricolazioni di autovetture e parco veicoli circolanti Nel 2013 l'Aci rileva in provincia di Treviso poco meno di 18 mila immatricolazioni di nuove automobili (-3% su base annua; dimezzate rispetto al 2007).

Figura 23 - Immatricolazioni di autovetture. Provincia di Treviso.

Anni 2007-2013. (Valori assoluti)

Figura 24 - Immatricolazioni di autovetture. Treviso, Veneto, Italia.

Anni 2007-2013. (Variazioni percentuali annuali)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati ACI

3,0 5,5 9,4 20,9 23,5 25,5 17,2

18,5 19,4

33,8 32,0 30,1

18,5 14,1 10,4 6,4 6,3 5,2

0%

20%

40%

60%

80%

100%


nd Grande Media Medio-Piccola Piccola Monolocale

0

10.000

20.000

30.000

40.000

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 -25,0

-20,0

-15,0

-10,0

-5,0

0,0

08/07 09/08 10/09 11/10 12/11 13/12



L'incidenza percentuale delle nuove immatricolazioni sul parco vetture circolanti è quindi sceso - in provincia di Treviso - al 3,3% contro il 6,8% del 2007. Il parco veicoli trevigiano conta, a fine 2013, 712.722 unità delle quali oltre il 77% della categoria autovetture. Sia per il complesso dei veicoli, sia per il sottoinsieme delle autovetture, la consistenza riferita al 2013 è pressochè stazionaria rispetto al 2012 mentre sul lungo periodo - 2007-2013 - si calcola una variazione rispettivamente pari al +3,3% e +3,9%. Figura 25 - Parco veicoli circolanti per tipologia

e territorio. Anni 2012-2013 (Variazioni percentuali)

Figura 26 - Parco veicoli circolanti per tipologia e territorio. Anni 2007 e 2013

(Variazioni percentuali)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati ACI

La distribuzione delle autovetture circolanti suddivise per tipologia di omologazione – con riferimento alle normative europee antinquinamento - consente di rilevare il trend di "svecchiamento" delle vetture circolanti (circolazione che si può tradurre in immatricolazione e quindi acquisto di auto nuove, conformi alle direttive europee, a fronte di rottamazione di auto di vecchia generazione). Nel 2013 a Treviso circolavano, su un totale di 551.938 autovetture, circa l'11% appartenenti alla tipologia "Euro 0 e 1" a fronte di circa il 16% "Euro 5 e 6". Appare interessante, dopo aver trattato il tema delle immatricolazioni e dei veicoli circolanti, presentare i dati rilasciati dal Ministero dello Sviluppo Economico su scala regionale relativamente alle vendite di carburante (benzina, gasolio e GPL). Nel Veneto, in termini di peso, si assiste, ad un calo progressivo e consistente nelle vendite di benzina (- 33% tra il 2007 e il 2013), a vendite tendenzialmente in flessione per il gasolio, a vendite significativamente in crescita per il GPL (116 mila tonnellate nel 2013 contro le circa 63 mila tonnellate del 2007).

-4,0

-3,0

-2,0

-1,0

0,0

1,0


-40,0

-20,0

0,0

20,0

40,0



Figura 27 - Vendite di benzina. Regione Veneto. Anni 2003-2013 (Valori assoluti in migliaia di tonn.)

Fonte: Elaborazioni ACI su dati Ministero dello Sviluppo Economico

Figura 28 - Vendite di gasolio. Regione Veneto. Anni 2003-2013 (Valori assoluti in migliaia di tonn.)


Figura 29 - Vendite di GPL. Regione Veneto. Anni 2003-2013 (Valori assoluti in tonn.)


0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000


8. Prodotti petroliferi e gas naturale Dopo aver analizzato le vendite dei carburanti, appare significativo presentare le statistiche sui consumi nazionali di alcuni prodotti petroliferi – in termini di peso - elaborati dal Dipartimento per l'Energia del Ministero dello Sviluppo Economico con aggiornamento al 2012. Nel complesso, a Treviso, le vendite di gasoli, tipologia prevalente, hanno contribuito - con quasi 280 mila tonnellate - al 62,4% del totale, seguono le benzine con circa il 24%.

Figura 30 - Vendite di prodotti petroliferi per tipologia.

Provincia di Treviso. Anno 2012 (Composizione percentuale)

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

Su base annua per Treviso si rileva una riduzione di -14,4% relativamente alle vendite di benzine, di -12,7% per i gasoli, di -15,8% per gli oli combustibili, di -7,3% per il GPL, di -15,8% per i lubrificanti. Le variazioni sul biennio rilevano percentuali negative ancor più marcate che oscillano dal -13,6% relativo ai gasoli al -30,9% dell'olio combustibile. Misurabili anche le vendite di gas naturale (metano) che, su tutti i territori considerati, ricalcano il medesimo trend negativo rilevato per i prodotti petroliferi. A Treviso, sulla base di un volume di vendite pari, nel 2012, a 755 milioni di standard metri cubi (a 38,1 MJ), si calcola una riduzione del -1,3% su base annua e del -7,4% sul biennio 2010-2012. Le quantità vendute su scala nazionale, registrano contrazioni ancora più marcate: rispettivamente -4,5% e -9,3%.

Figura 31 - Vendite di prodotti petroliferi per tipologia. Treviso, Veneto, Italia.

Anni 2010 e 2012 (Variazione percentuale biennale)

Figura 32 - Vendite di gas naturale. Treviso, Veneto, Italia.

Anni 2010 e 2012 (Variazione percentuale biennale)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati MISE - Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati MISE – Dip. Energia – Stat. ed analisi energetiche e minerarie. Dati SNAM Rete gas, S.G.I. spa e altre

23,9%

62,4%

5,3% 7,7% 0,7%

Benzine Gasoli Olio combustibile GPL Lubrificanti

-40,0

-30,0

-20,0

-10,0

0,0

10,0


-18,5 -15,3 -16,0

Benzine Gasoli Olio combustibile GPL Lubrificanti -10,0

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0


-7,4 -7,8 -9,3


9. Energia elettrica Nella Marca trevigiana, nel 2013, sono stati complessivamente consumati 4.800 milioni di Kwh, il 20% assorbito dalle utenze domestiche e, relativamente ai comparti economici, il 3% dall'agricoltura, circa il 51% dall'industria e il rimanente 26% circa dal settore terziario. Il settore industria evidenzia un trend in contrazione: i consumi del 2013 hanno subito un calo di circa il 3% rispetto al 2012 attestandosi a quota 2.443 Kwh. Per contro il terziario registra un andamento in lieve crescita: + 1,6%. Riduzione per il consumo domestico dovuto presumibilmente alle difficoltà economiche accusate dai nuclei familiari: -3,9% su base annua.

Figura 33 - Consumi di energia elettrica per i principali settori economici. Provincia di Treviso. Anni 2011-2013

(Valori assoluti in milioni di Kwh)

Fonte: TERNA

Figura 34 - Consumi di energia elettrica per i principali settori economici. Treviso, Veneto, Italia. Anni 2011-2013

(Variazioni percentuali annuali)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati TERNA

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013

Industria Terziario Domestico

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

12/11 13/12 12/11 13/12 12/11 13/12

Industria Terziario Domestico



10. Rifiuti prodotti Dal grafico – costruito sui dati regionali veneti e su quelli nazionali - appare evidente come l'andamento della produzione dei rifiuti urbani sia, in stretta correlazione con il trend dei consumi interni.

Figura 35 – Consumi delle famiglie e produzione di rifiuti urbani. Regione Veneto e totale Italia. Anni 2002-2013.

(Analisi per numeri indice 2002=100)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Istat (consumi finali interni) e ISPRA (rifiuti urbani)

In provincia di Treviso la produzione di RU che dal 2007 al 2010 ha registrato trend altalenanti, dal 2010 al 2012 è risultata in continua e significativa riduzione mentre il 2013 ha visto valori pressochè analoghi all'anno precedente (315.871 tonn. di cui il 78,2% rifiuto differenziato). Sul lungo periodo - 2007-2013 - Treviso ha dimostrato una riduzione del rifiuto urbano totale (-9,1%), superiore alla media regionale (-6,7%) e alla media nazionale (-5,9%) risultando, tra tutte le province, una delle più virtuose (in particolar modo nell'impegno per la riduzione della raccolta indifferenziata a beneficio della differenziata). Oltre ai fattori di carattere economico (flessione dei consumi), altre azioni possono aver concorso ad un calo nella produzione dei rifiuti urbani come, ad esempio, la diffusione di sistemi di raccolta domiciliare che contribuiscono ad una riduzione dei conferimenti impropri. Significativa la misura della produzione di RU pro-capite: nel 2013 i trevigiani hanno prodotto circa 356 chilogrammi a testa raggiungendo, in un biennio una riduzione pari a -3,8%. Ampliando l'universo di osservazione, emerge che gli italiani, sempre nel 2013, si sono distinti per una quantità prodotta pro-capite (circa 487 chilogrammi) molto superiore a quella trevigiana e variazione percentuale biennale più marcata: -7,8%.

98,0

100,0

102,0

104,0

106,0

108,0

110,0

112,0

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Consumi Veneto Consumi Italia

Rifiuti Veneto Rifiuti Italia


Figura 36 – Produzione di rifiuti urbani. Treviso. Anni 2007-2013 (Valori assoluti in tonn.)

Figura 37 – Produzione pro-capite di rifiuti urbani. Province venete, Veneto, Italia. Anni 2011-2013 (Valori assoluti in Kg.)

Fonte: ISPRA Fonte: ISPRA 11. Patrimonio delle famiglie A Treviso, nel 2012, il patrimonio complessivo è pari a 145.310 milioni di euro (+1,4% rispetto all’anno precedente). Tra le "attività reali" la voce relativa alle abitazioni segna una flessione pari a -2,1% (-3,9% su scala nazionale). Se in Italia il patrimonio abitativo rappresenta più del 60% del patrimonio totale, nel trevigiano - con uno stock pari a quasi 80 miliardi di euro – esso contribuisce per circa il 55% al totale. All’interno del patrimonio finanziario invece il segmento che più pesa è quello relativo ai valori mobiliari (21% circa per Treviso, con uno stock pari a poco meno di 31 miliardi in aumento rispetto al 2011 del +8,6%).

Figura 38 - Patrimonio totale delle famiglie. Treviso. Anno 2012. (Composizione percentuale)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Unioncamere-Istituto Tagliacarne Nel lungo periodo - 2007-2012 - la consistenza patrimoniale trevigiana relativa alle attività reali (abitazioni e terreni) risulta in crescita (+5,2%) mentre quella delle attività finanziarie accusa, specularmente, una significativa riduzione (-6,3%). Stesse dinamiche

300.000

310.000

320.000

330.000

340.000

350.000

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 200 300 400 500 600

Italia

Veneto

Vicenza

Verona

Venezia

Treviso

Rovigo

Padova

Belluno 2011

2012

2013

54,9

3,6

11,3

21,1

9,1

Abitazioni

Terreni

Depositi

Valori mobiliari

Riserve


si rilevano sia sul territorio veneto che su base nazionale anche se con variazioni più contenute.

Figura 39 - Patrimonio delle famiglie per macro-tipologia. Treviso, Veneto, Italia. Anni 2007 e 2012 (Variazioni percentuale)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Unioncamere-Istituto Tagliacarne

Unioncamere fornisce inoltre un dato medio patrimoniale per famiglia: a Treviso il valore registrato è pari, nel 2012, a 406.502 euro contro i 401.235 euro dell’anno precedente (-1,7% circa). Considerando che tutte le altre province venete, ad esclusione di Rovigo, rilevano valori superiori a quello trevigiano, si osserva che la media regionale 2012 raggiunge quota 425.985 euro. La consistenza patrimoniale familiare, su base nazionale, è invece più modesta: 362.285 euro. 12. Rimesse Una parte della ricchezza prodotta nel Paese lascia, di fatto, il territorio nazionale per effetto delle rimesse verso l'estero degli immigrati residenti in Italia. Nel 2013 Treviso - con un valore totale di quasi 62 milioni di euro - ha contribuito all'importo complessivo delle rimesse regionali per circa il 15%. Il periodo di crisi ha generato effetti negativi anche sull’andamento di questo indicatore e, se per Treviso, dopo il drastico calo del 2012, il trend sembra essersi stabilizzato, per il Veneto si rileva una flessione annuale 2013/2012 pari a –2,0%, e, nel complesso del dato nazionale pari a –19,5%.

Figura 40 - Rimesse verso l'estero degli immigrati. Treviso, Veneto e Italia. Anni 2005-2013 (Analisi per numeri indice 2005=100)

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Banca d'Italia

5,2

-6,3

0,1

3,2

-4,5

0,1 2,0

-3,5

-0,1

-9,0

-6,0

-3,0

0,0

3,0

6,0

Attività reali Attività finanziarie

Totale

Treviso

Veneto

Italia

100,0

135,6 153,2

160,0 157,1

161,2

174,9

145,6 146,1

134,6

175,9 184,2 184,8 183,2

215,8

183,0 179,3

116,1

154,8 163,5

173,0 168,5

189,6

175,2

141,0

100,0

120,0

140,0

160,0

180,0

200,0

220,0

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013



I maggiori beneficiari delle rimesse degli immigrati trevigiani risiedono in Romania, Senegal, Bangladesh. Solo in Romania, Stato che, fin dal 2005 (primo anno di rilevazione del dato) si è rivelato la prima destinazione in termini di volume di trasferimenti, sono confluiti, nel 2013, più di 8,7 milioni di euro.

Figura 41 - Rimesse verso l'estero degli immigrati a Treviso. Anno 2013 Graduatoria in ordine decrescente dei primi 10 stati esteri di residenza del beneficiario.

(Valori in milioni di euro)


Inoltre, nell'osservare l'andamento, in serie storica, si evidenzia la Cina dove, via via, sono state trasferite sempre maggiori risorse tanto da diventare, nel 2013, il 5° Stato in graduatoria con più di 4,2 milioni di euro di rimesse in entrata. Territorio dalla dinamica emergente risulta, inoltre, il Bangladesh (3° posto in graduatoria) dove sono confluiti, sempre nel 2013, più di 5 milioni di euro e dove il trend appare in crescita.

Figura 42 - Rimesse verso l'estero degli immigrati a Treviso. Anni 2005-2013

Primi 5 stati esteri di residenza del beneficiario per valori del 2013. (Valori in milioni di euro)


2,0

2,3

2,5

3,1

3,3

4,2

4,9

5,2

6,0

8,7

0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0

SRI LANKA

UCRAINA

INDIA

REPUBBLICA DOMINICANA

BRASILE

CINA REP.POP.

MAROCCO

BANGLADESH

SENEGAL

ROMANIA

8,2

10,2 10,5 9,7 9,6 9,8 9,7

8,4 8,7

3,8

6,3

8,0

8,4 7,2

6,9 6,8 6,0 6,0

0,3 0,6 1,2

2,6

4,8 4,2 5,5

3,7

5,2 5,9

7,6 8,3

7,6 6,5

6,3 6,3

5,2 4,9

0,4 0,5 1,1 0,9 0,4

2,8

6,0

4,6 4,2

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

ROMANIA

SENEGAL

BANGLADESH

MAROCCO

CINA REP.POP.


Appendice statistica Anno 2013

Report n. 10 – Ottobre 2014


Indice delle tavole pag. Tav. 1 Prodotto interno lordo a prezzi correnti: regioni italiane e totale Italia. Anni 2007-2012 32

Tav. 2 Valore aggiunto per settori di attività e territorio. Anni 2011-2012 33

Tav. 3 Valore aggiunto procapite: province venete, Veneto, Italia. Anni 2002-2013 34

Tav. 4 Valore aggiunto prodotto dal sistema produttivo culturale per settori di attività e territorio. Anni 2011-2012

35

Tav. 5 Valore aggiunto prodotto dal sistema produttivo culturale per settori di attività e territorio. Anno 2012

36

Tav. 6 Imprese registrate e lavoratori occupati del sistema produttivo culturale per settori di attività e territorio. Anni 2011-2012

37

Tav. 7 Reddito disponibile delle famiglie consumatrici. Province venete, Veneto e Italia. Anni 2009-2012

38

Tav. 8 Numeri indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) al lordo dei tabacchi per territorio. Anni 2007-2013

39

Tav. 9 Principali indicatori annuali per le famiglie consumatrici. Totale Italia. Anni 2005-2013 40

Tav. 10 Spesa media mensile delle famiglie per capitoli di spesa. Veneto, Italia. Anni 2007-2009-2011-2013

41

Tav. 11 Consumi finali interni per tipologia e territorio. Province venete, Veneto e Italia. Anno 2012

42

Tav. 12 Famiglie in condizioni di povertà relativa. Anni 2009-2012 43

Tav. 13 Mercato immobiliare: compravendite del settore residenziale e indice di intensità immobiliare per classe dimensionale dell'immobile e per territorio. Anni 2007, 2012 e 2013

44

Tav. 14 Mercato immobiliare: compravendite del settore residenziale per classe dimensionale dell'immobile e territorio. Anni 2007, 2012 e 2013

45

Tav. 15 Mercato immobiliare: compravendite del settore residenziale per classe dimensionale dell'immobile e territorio. Anni 2007, 2012 e 2013

46

Tav. 16 Mercato immobiliare: compravendite del settore non residenziale e indice di intensità immobiliare per tipologia di immobile e per territorio. Anni 2007, 2012 e 2013

47

Tav. 17 Mercato immobiliare: compravendite del settore non residenziale per tipologia degli immobili e per territorio. Anni 2007, 2012 e 2013

48

Tav. 18 Immatricolazioni di autovetture. Numerosità per anno e territorio. Anni 2007-2013 49

Tav. 19 Parco veicoli circolanti. Numerosità per tipologia e territorio. Anni 2007, 2012 e 2013 50

Tav. 20 Parco veicoli circolanti per tipologia e territorio. Anni 2007, 2012 e 2013 51


Tav. 21 Autovetture circolanti per tipologia di omologazione. Numerosità per anno e territorio. Anni 2011-2013

52

Tav. 22 Vendite di carburanti per tipologia e per territorio. Veneto e Italia. Anni 2007-2013 53

Tav. 23 Vendite di prodotti petroliferi e di gas naturale per territorio. Anni 2010-2012 54

Tav. 24 Consumi di energia elettrica per settore economico e territorio. Anni 2011-2013 55

Tav. 25 Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani per tipologia e territorio. Anni 2011-2013

56

Tav. 26 Patrimonio delle famiglie per tipologia e territorio. Anni 2007, 2011 e 2012 57

Tav. 27 Patrimonio delle famiglie delle province venete, Veneto e Italia. Anni 2009/2012 58

Tav. 28 Rimesse verso l'estero degli immigrati in Italia per territorio. Anni 2005-2013 59

Tav. 29 Rimesse verso l'estero degli immigrati residenti a Treviso per stato estero di residenza del beneficiario. Anni 2005-2013. Graduatoria dei primi 20 stati esteri per valori dell'anno 2013

60

2007

2008

2009

2010

2011

2012

Piem

onte

126.

915,

4112

7.46

3,07

119.

398,

5412

3.86

4,73

126.

606,

4012

4.92

6,29

Valle

d'A

osta

4.32

9,63

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4.24

6,37

4.42

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4.49

0,40

4.44

2,50

Ligu

ria44

.394

,61

45.0

75,5

343

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,92

43.5

57,6

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64,4

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317.

767,

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6733

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Alto

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147.

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1614

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36.4

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935

.995

,94

Emili

a-R

omag

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9.27

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0513

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1714

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913,

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22,0

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________________________________________________________________________________________________________ I NUMERI DELL’ANNO - 2013, Report n. 10/2014 – CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO

32

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