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15 febbraio 1970 – Il Melegnanese
Il nuovo direttivo del MOTO CLUB
La sera di mercoledì 13 gennaio, presso il Bar Centrale, sede del Moto
Club “Natalino Boneschi” si è svolta l’assemblea dei soci, per l’elezione del
nuovo consiglio. La votazione, in tutto regolare e democratica, ha confermato
in linea di massima, gli stessi dirigenti, dando fiducia anche per il 1970 al
vecchio consiglio, meritevole di avere sempre espletato i propri doveri
egregiamente. Il Direttivo:
Presidente onorario: Lorini Antonio; Presidente effettivo: Geom. Miracoli; Vice
Presidenti: Tessera Gaetano e Boneschi Giuseppe; Segretario: Cossu
Martino; Vice Segretario Pisani Mario; Cassiere: Sig. Cremascoli Luciano;
Direttore Sportivi: Cipolla Silvio e Maghini Gaetano; Consiglieri e Revisori
Conti: Regazzetti Luigi, Passerini Aldo, Boneschi Sigfrido, Spini Giancarlo,
Miracoli Renzo, Scala Riccardo, Conti Edmondo, Cremascoli Iginio.
Al riconfermato Consiglio auguriamo numerosi successi e nuovi giovani
soci, dalla sentita passione motociclistica. (Lope)
Deliberazione n. 359 del 30.10.1972
La Giunta comunale ha ripartito il fondo stanziato nel Bilancio 1972 a
favore delle Società Sportive locali a titolo di contributo nelle spese
sostenute per l’attività svolta negli anni 1971-1972 (lo scorso anno non
venne dato alcun contributo)
Misura del contributo assegnato alle Società:
MOTO CLUB “N.BONESCHI” L. 200.000
S.C.A.M. L. 100.000
14 novembre 1972 – Il Melegnanese
Moto Club Incontro Sociale
Per festeggiare i vincitori della Gara motociclistica 2° Trofeo Fiera del
Perdono 1972 i soci e simpatizzanti del Moto Club N.Boneschi si riuniranno
in un pranzo sociale alle ore 12,30 del 3 dicembre 1972 all’Albergo
Telegrafo in via Zuavi, 52.
I dirigenti del Moto Club invitano con l’occasione tutti i cittadini appassionati
all’incontro e ad associarsi al glorioso Club sportivo che nei prossimi giorni
rinnoverà i quadri direttivi in vista di un rilancio della tradizionale
agonistica.
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Enduro - Il termine deriva dall'inglese "endurance", cioè "resistenza", infatti tale disciplina si pratica
principalmente su strade sterrate con qualsiasi condizioni del terreno e del tempo. I tracciati, di
difficoltà e lunghezza variabile, sono principalmente in linea ed aperti al traffico. I concorrenti devono
percorrerli con medie velocistiche e tempi d'impiego prefissati, nel rispetto del codice della strada.
All’interno del percorso sono inserite delle prove speciali, chiuse al traffico, da affrontare in velocità.
Le classifiche vengono stilate in base ai tempi cronometrati e alle eventuali penalità causate da
mancato rispetto dei controlli orari.
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15 giugno 1974 – Il Melegnanese
A Imola col Moto Club N.Boneschi
In occasione del GRAN PREMIO DELLE NAZIONI di motociclismo il moto club
“N.Boneschi” organizza per domenica 19 maggio una gita a IMOLA con
partenza da piazza Garibaldi alle ore 6 e arrivo ad Imola alle 9 circa (con
pullman G.T.)
Per le iscrizioni e relative informazioni rivolgersi presso la sede sociale
“Bar Centrale” Tel. 980230
1 dicembre 1980 – Il Melegnanese
Motoregolarità
Con la premiazione di domenica 23 novembre u.s. avvenuta nella sala del
consiglio comunale, si è conclusa la stagione agonistica di Motoregolarità
del “Moto Club N.Boneschi Melegnano”.
Stagione molto impegnativa per il gran numero di gare e la difficoltà dei
percorsi, ma ben combattuta dai nostri 28 piloti fra juniores e cadetti, i quali
hanno saputo sempre essere all’altezza della situazione. Durante la
cerimonia è avvenuta la votazione per il rinnovo del consiglio del Moto Club,
per tanto il nuovo consiglio sarà così composto: Puccetti Livio, Presidente;
Manca Antonio, Segretario; Carafòli Luigi, Cassiere; Boneschi Natale,
Direttore Sportivo; Cazzaniga Marco, Responsabile Motoraid-Moto d’Epoca;
Morutto Maurizio, Cipollini Mauro, Oriani Claudio, Cavallotti Andrea,
consiglieri.
Un grazie a tutte le persone che partecipano con vita attiva alla conduzione
di questa attivtà sportiva, purtroppo non da tutti capita e apprezzata, ed un
grazie particolare agli sponsor quali: “Sangalli carrelli Rack” –”Pioneer H.F.
Elf Lubrificanti. (Carafòli)
Il 4 aprile del 1983, lunedì di Pasqua, viene organizzato dal Moto Club
Boneschi, all’interno del Parco del Castello Mediceo il 1° Motoraduno.
Il 27 febbraio 1984 il M.C. “N.Boneschi” gestisce l’organizzazione della
Mostra Scambio Ricambi d’Epoca a Novegro (MI). La manifestazione
continuerà ad essere riproposta, con le stesse modalità, sino al 1991.
Il 14 luglio 1984 a Melegnano si svolge la Rassegna Moto d’Epoca sotto
l’egida del Moto Club “N.Boneschi”.
Venerdì 25 aprile 1986 viene organizzata una rievocazione storica del
circuito a cura del Moto Club Boneschi e della Pro-Loco Melegnano.
Tra il 1983 e il 1991 il Moto Club si dedica alla sola partecipazione di
gare Enduro ai vari livelli: Regionale, Nazionale ed Internazionale, così
come nei successivi 1992 e 1993.
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1 dicembre 19811 agosto1983 1 gennaio 1982
Moto Club Melegnano “Natale Boneschi” – 1979 (Archivio M.C.M.)
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Regolarità anni ‘80 - Parco chiuso in castello (Archivio MCM)
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Nel 1991 il Moto Club Melegnano viene riorganizzato: dal 5 dicembre,
con un’assemblea costitutiva che formalizza l’evento, sarà una nuova
storia.
Il 15 gennaio 1992 viene inoltrata la richiesta alla F.M.I, il successivo
15 marzo lo statuto costitutivo sarà approvato.
L’organigramma del “nuovo” M.C.M. sarà così composto: Doriano
Codeghini, Presidente; Rinaldo Olivari, V.Presidente; Giannantonio
Crespiatico, Direttore Sportivo; Gianluigi Rossi, Segretario; Diego Valenti,
Claudio Oriani, Marco Recagni, Piergiuseppe Zetti, Consiglieri.
La ritrovata vitalità e la tenacia di Gianluigi Rossi permette il ritorno al
M.C.M. della responsabilità di organizzare una prova, come di
consuetudine ad inizio stagione, del Campionato di Enduro.
In due occasioni la gara avrà validità per il Campionato Italiano e sarà
dedicata ad Andrea Cavallotti. La disponibilità di tutta la comunità di
Cerro al Lambro ha permesso che questa ritornasse ad essere un evento
sportivo di riferimento per il territorio.
La gara, dal 2011, viene dedicata a Marco Paolo Chiesa; nel 2016,
trentaquattro anni dopo, la base di partenza ritorna a Melegnano.
Mediamente queste gare vedono la partecipazione di oltre 300 piloti.
L’onore e l’onere di organizzare una gara contribuisce ad elevare la
credibilità e il prestigio del Club. Anche i risultati delle gare, dei singoli
piloti o di squadra, determinano notevolmente a diffondere entusiasmo.
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1994 I° prova Campionato Provinciale Enduro Milano Lodi Pavia
1995 I° prova Campionato Provinciale Enduro Milano Lodi Pavia
1996 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
1997 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
1998 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
1999 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
2000 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
2001 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
2002 I° prova Campionato Italiano Enduro Cadetti Trofeo A.Cavallotti
2003 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
2004 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
2005 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
2006 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
2007 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
2007 III° prova Campionato Regionale Minienduro Lombardia
2008 I° prova Campionato Italiano Enduro U.23 e Senior Trofeo A.Cavallotti
2009 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
2010 II° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia
2011 II° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia I° Memorial M.P. Chiesa
2012 II° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia II° Memorial M.P. Chiesa
2015 II° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia III° Memorial M.P. Chiesa
2016 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia IV° Memorial M.P. Chiesa
2017 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia V° Memorial M.P. Chiesa
La qualità dei piloti determina risultati crescenti. Nei vari anni hanno
fatto parte del club: Mauro Uslenghi, Remo Fattori, Antonio Bozzi, Marco
Chiesa, Alvaro Abbili, Luigi Stevan e il dakariano Claudio Terruzzi: piloti
che hanno al loro attivo partecipazioni a gare nazionali, prove di Coppa del
Mondo, oltre che di Sei Giorni internazionali.
Fattori ha in bacheca dieci titoli nazionali; da pilota ufficiale KTM ha
ottenuto importanti piazzamenti; Chiesa è stato vice-campione italiano
cinque volte. Vincitori di vari campionati regionali sono stati, oltre allo
stesso Chiesa, Massimo Brambati, Gianluigi Rossi, Remo Fattori e Paolo
Trezzi vincitore anche di un titolo cross. Con particolare orgoglio da
annotare i successi come squadra: 2° posto nel Campionato Italiano nel
1993 con Chiesa, Uslenghi, Zanrè, Abbili; 1° posto conquistato da Rossi,
Brambati, Trezzi e Chiesa, nel campionato regionale 2003.
Una lista che potrebbe continuare all’infinito, paragonarlo ad un elenco
telefonico darebbe solo un’idea parziale; bisogna inoltre fare assegnamento
all’affidabilità di memorie storiche tramandate che hanno sempre qualche
lacuna. Nonostante gli sforzi il nostro sarà pertanto incompleto; non
allieva il nostro dispiacere scusarsi con i tanti che non saranno
menzionati. L’attuale dirigenza del Club è peraltro impegnata a
provvedere, nell’immediato futuro, ad una pubblicazione che faccia storia
di tutta questa cronaca.
Dal 2015 il Club viene diretto da: Presidente, Marcello Cusinato;
Consiglio Direttivo, Diego Valenti, Gianluigi Rossi, Piergiuseppe Zetti, Luca
Cusinato.
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Le immagini sono eloquenti, non è uno sport facile.
Eppure nella fatica, nel fango e nel sudore riusciamo a
scorgere anche del sentimento. Questa volta è espresso
attraverso una lettera pubblicata sul programma della
gara di Campionato Italiano a Cerro al Lambro 2008.
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Ai piloti del M.C. Melegnanoper la conquista del
CAMPIONATO REGIONALE A SQUADRE 2003
(FATTORI-CHIESA-ROSSI-BRAMBATI)
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Daniele non era un campione, era un ragazzo come tanti, sfidava ogni
domenica sui campi di gara altri come lui; la macchina di papà, la moto
sul carrello, la sveglia presto e via, verso il momento atteso e sognato una
settimana. Insieme a lui prima Patrizia e poi anche Elisabetta, il suo
mondo, gli affetti di un uomo e i sogni di un bambino.
Il destino lo ha voluto, lo ha preso una mattina, lo ha chiamato a sé e
non ha atteso risposta, mentre giù….la macchina di papà e la moto sul
carrello…..!
DANIELE
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ANDREA
Caro Andrea,
sappiamo benissimo che ci stai osservando da lassù e sicuramente come
questi ragazzi starai affrontando la tua prova speciale.
Ti vogliamo ricordare in questo modo spensierato, con l’ironia delle tue
battute che mille volte ci hanno fatto sorridere prima della gara.
Non possiamo dimenticarci della spettacolarità della tua guida lungo il
percorso, alternata ai tuoi silenzi se risultavi perdente per qualche motivo
nel confronto diretto con noi.
Questo ha sicuramente contribuito a non influenzare il vero spirito di
amicizia unito alla grande passione che abbiamo condiviso per la moto da
fuoristrada.
Credici, in questi dieci anni non ti abbiamo mai dimenticato, aspettavamo
solo la giusta occasione per dedicarti un momento così importante.
I tuoi amici di sempre
Lettera scritta dagli amici del Moto Club Melegnano in occasione della disputa del I° TrofeoAndrea Cavallotti – Campionato Italiano Enduro Cadetti
Cerro al Lambro, 10 marzo 2002
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MARCO
TREDICI MARZO
Gocce d’acqua,struggenti, continue
cadono dal cielo,come lacrime di pioggia.
Gocce di luce dagli occhi,scendono sulla nostra terra,
Il giorno della festa,nel giorno della nostra gara.
Gara di sempre, come sempre,all’inizio dell’anno di gare,
di impegno, di piacere, di passione,gare condivise, combattute, convissute.
Per Marco che stavolta non c’era,che fino a ieri c’è sempre stato,
oggi abbiamo partecipato,corso, gareggiato,
a lui questo evento dedicato.
Perché anche lui ne fosse partecipe,così come lo è sempre stato,
protagonista, titolato,da noi tutti degnamente ricordato.
Per Marco, che ha affrontato la gara più dura,che ci ha lasciato scritto come incoraggiamento,
come un suo sportivo testamento:
DiegoMelina
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Ciao Marcone, Ti vogliamo ricordare con lo sguardo concentrato per
trovare la giusta traiettoria mentre percorri un sentiero insidioso e sereno in
sella alla tua potente moto da enduro che ti trasmetteva energia positiva.
Il tuo fisico possente e atletico che incuteva suggestione ai tuoi avversari
non ha invece impressionato il crudele destino, invisibile, senza corpo, che ti
ha lanciato una sfida.
Come in una “extreme” hai usato tutte le tue forze per concludere la “gara”
in ottima posizione, ma a questa gara non ti sei iscritto di tua spontanea
volontà. Ti ha iscritto, chissà per quale ragione e a tua insaputa, il
“vigliacco”.
Grande Marcone, grazie per il tuo esempio ed ovunque tu sia: Apriiiii!!!!
22 novembre 2010, i tuoi amici del Moto Club Melegnano
Marco nasce a Milano il 1 novembre 1958. Il pilota del Moto Club
Melegnano inizia la sua carriera motociclistica nel 1975 in sella ad una
Aspes 50 per poi passare, grazie alle sue brillanti doti sportive, ad una
Fantic 125 ufficiale. Un infortunio lo porta ad allontanarsi dal mondo delle
ruote artigliate, ma la grande passione per questo sport era talmente forte
che tornò più agguerrito che mai, diventando pilota di riferimento delle
nuove moto 4 tempi. Nei Campionati Major arriva molte volte vicino al
tricolore. Nella sua carriera sportiva conquista alcuni titoli regionali e
partecipa anche a diverse edizioni della “Six Days”.
Di carattere schivo e riservato; agonisticamente aggressivo, potente e
infaticabile, si distingue per la sua grande onestà ed il fair play, nello sport
e nella vita. Molto generoso ed altruista con i “cadetti” (piloti da 14-18
anni) ai quali non lesinava incoraggiamenti prima delle gare, trasferendo
loro preziosi consigli e i trucchi del mestiere.
Marco e Luca Cusinato
Marco e Massimo Chiesa
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BONESCHI
Accomuniamo sotto questo semplice titolo, quanto è possibile di una
storia di tradizione sportiva incancellabile. Troppo poco è stato scritto su
una intera generazione di una famiglia che ha fatto, dello sport
motoristico, una ragione di vita. Forse siamo traditi dall’enfasi, prodotta
dai ricordi di ragazzini, che vedevano e ammiravano quelle moto,
rigorosamente rosse, sul percorso per andare a scuola. Visione
fantastica, destrieri per eroi che si chiamavano Surtees, Agostini,
Bergamonti, Venturi e Hailwood.
Il nome più conosciuto di questa saga famigliare: Natale; come a tutti
coloro a cui viene chiesto il supremo sacrificio: escono dalla storia ed
entrano nella leggenda. Di quanto è stato scritto e tramandato di lui ci
ritroviamo a sfogliare un ricordo edito nel 1985, con ampio materiale
fornito dalla generosità della famiglia, attraverso il Moto Club che portava
il suo nome, scritto da Cesare Amelli. Nell’occasione “Il Melegnanese”,
nella sua recensione, ricordò quanto fosse ancora vivo il ricordo di Natale
nei melegnanesi. Il contributo che oggi vogliamo dare, in umiltà, senza
cercare confronti impossibili con l’illustre storico, è farne importante base
di partenza per ampliarne la memoria.
L’opera di Don Cesare: Onore e Gloria a Natale Boneschi, pubblicata
nel 50° anniversario della morte, è un ritratto molto intimo che si
sofferma molto sull’uomo più che sul campione. Il suo rapporto, molto
stretto, con la famiglia, con il suo paese e con la sua gente. Uomo e
campione d’altri tempi, uomo e campione dei suoi tempi. Con la
possibilità oggi consentita dalla consultazione mediale e informatica di
emeroteche e archivi, abbiamo cercato conferma, con rispettosa
devozione, di quanto riportato su quell’opera.
Natale comincia da “garzone di bottega” ad occuparsi di motori; sulle
spalle ha già una guerra (1915-18) combattuta, giovanissimo, come
volontario garibaldino. La sua storia e il suo lavoro si intrecciano con
quello di un artigiano locale che, al pari di molti “meccanici” dell’epoca,
realizza una motocicletta, definizione che nasce dall’unione di moto con
bicicletta. Non sorrida il lettore alla precisazione che non vuole essere un
saccente esercizio linguistico, ma una doverosa spiegazione di quanto
stava nascendo all’epoca: qualcosa che non c’era, più o meno quello che
accade oggi quando chiamiamo “smartphone” ciò che fino a ieri era
“telefono”. Nella stampa dell’epoca non è difficile infatti trovare, per i
competitori del nuovo sport, la definizione di motobiciclettisti: ciclisti
motorizzati.
Probabilmente dedicata alla primavera questa “motobicicletta”,
costruita dalla ditta E.Prinelli & C., viene chiamata “Rondine”. Non
conosciamo la data del debutto; secondo la rivista Motociclismo potrebbe
essere il 10 agosto 1924.
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In effetti lo troviamo sulla pagina sportiva del Corriere della Sera dell’11
di quel mese: quinto in classifica nella Biella-Santuario di Graglia, gara in
salita di km 11,660 percorsa in 47’1” 1/5. La competizione vede al via i
migliori della categoria; il vincitore delle “Biciclette a Motore” è Soffientini
su Orione in 13’3” 3/5 alla media di 56,540 km/h. Non sfugge il divario
molto grande, pensiamo a probabili problemi meccanici, di Natale dal
vincitore.
Questo non lo scoraggia di certo e la sua carriera successiva dimostrerà
ben altro. Per dovere di cronaca segnaliamo che nella stessa giornata
troviamo in classifica, in categoria diversa (500cc.), un certo Achille Varzi.
Nel 1925 partecipa al Circuito di Melegnano, sempre con la “Rondine”,
classificandosi terzo. Poco o tanto che sia tutto ciò basta all’ing. Alberico
Seiling, costruttore della M.A.S., che lo vuole nella sua azienda. Da quel
momento sarà un’altra storia, sarà meccanico, collaudatore e pilota, sino
a quando la fatale distrazione di un automobilista metterà fine alla sua
vita.
Lo scorrere delle innumerevoli affermazioni di Natale, riportate
nell’opera amelliana, ci consente l’occasione di uno sguardo ravvicinato,
dataci dalla disponibilità di Andreas Seiling, nipote di Alberico, alle
immagini delle medaglie conquistate dalla squadra M.A.S..
Medaglie conquistate dalla squadra M.A.S.(1926-1933) (Archivio Seiling)
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1930 DRIVER 1°d 2°d 3°d 4°d 5°d 6°d TOT med
54 GILERA R.Grana 7 7 argent
55 GILERA L.Gilera 1 1 argent
56 GILERA M.Maffeis 7 7 argent
57 ARDEA S.Vailati 18 H.C.
58 MAS N.Silvestri 0 or
59 MAS N.Boneschi 16 10 26 diplome
60 MAS L.Bonatti 8 4 12 bronze
61 ARDEA B.Martelli 2 A 302
62 ARDEA V.Fieschi 2 H.C.
61 A.J.S. Buzzano N.P.
In tempo per conquistare con la “Rondine”, nonostante l’inferiorità del
mezzo, almeno secondo la stampa dell’epoca, il Campionato del Moto Club
Lombardo, e cominciano impegni che porteranno Natale in mezza Europa.
Le gare sono parte integrante della strategia aziendale: dimostrano
l’efficacia e l’affidabilità di un prodotto. Tutte le grandi case vi partecipano;
Seiling privilegia quelle di durata, la velocità interessa meno; nel pensiero
dell’ingegnere, di origini tedesche, chiunque può salire su una sua moto e
arrivare dove desidera in qualsiasi condizioni di tempo e di percorso.
Questo limita le ambizioni del pilota melegnanese che vorrebbe
competere, non solo per arrivare, ma per vincere. Le descrizioni lo vedono
in possesso di una “seria preparazione meccanica”, “buonissime doti
motociclistiche” e “tempra di lavoratore instancabile”. Mentre raccoglie
vittorie e onori in campo regolaristico: 24 ore, Sei giorni Italiana ed
Internazionali. Trasforma inoltre personalmente una M.A.S 175,
adattandola alla velocità, con l’occhio compiacente di Seiling, e gareggia
ovunque ci sia occasione, facendosi sempre onore.
Rimarranno due sogni: il Tourist Trophy e Monza; al primo dovrà
rinunciare per l’onerosità della trasferta, per il secondo sarà una caduta a
fermarlo durante le prove. Senza fortuna anche le partecipazioni al Raid
Nord-Sud, Milano-Napoli.
Per Natale Boneschi l’apice del prestigio come uomo di sport arriva dalle
Sei Giorni. Gare considerate come un vero e proprio campionato
continentale, rappresentavano un duro banco di prova per uomini e
mezzi. Il successo nella manifestazione aveva risonanza sulla stampa e
veniva enfatizzato a supporto di campagne pubblicitarie. Conquistare il
“mercato” attraverso la pubblicità non è quindi invenzione di oggi.
XII° SIX JEURS INTERNATIONAUX – 29.07-3.08 1930 (GRENOBLE)
INTERNATIONAL SILVER VASE:2° ITALY (Bonatti-Boneschi-Silvestri)
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1934 DRIVER 1°d 2°d 3°d 4°d 5°d 6°d TOT med
11 MAS E.Picozzi A - A -
99 MAS F.Bardelli 5 12 A - A -
191 MAS R.Tommasi 0 gold
215 MAS N.Boneschi 0 gold
1931 DRIVER 1°d 2°d 3°d 4°d 5°d 6°d TOT med
1 MAS L.Bonatti 0 0 0 0 0 0 0 oro
2 MAS E.Picozzi 0 0 0 0 0 0 0 oro
3 MAS N.Boneschi 0 0 0 0 0 0 0 oro
12 MAS N.Silvestri 0 0 0 0 0 0 2 argent
85 MAS R.Tommasi 0 2 0 0 0 0 2 argent
1932 DRIVER 1°d 2°d 3°d 4°d 5°d 6°d TOT med
3 MAS L.Bonatti 0 oro
15 MAS N.Boneschi 0 oro
30 MAS G.Parodi 0 oro
35 MAS E.Picozzi 0 oro
38 MAS "Pater" 0 oro
1933 DRIVER 1°d 2°d 3°d 4°d 5°d 6°d TOT med
21 BIANCHI T.Bandini R 300 -
28 MAS L.Bonatti 7 3 10 silver
35 MAS N.Boneschi 0 gold
40 MAS E.Picozzi 4 4 silver
53 GILERA R.Grana 12 14 R 326 -
56 BIANCHI A.Pigorini R 600 -
65 BIANCHI G.Aldrighetti R 500 -
73 TRIUMPH P.Opessi 6 6 silver
INTERNATIONAL SILVER VASE:5° ITALY (“B” team) p. 14 (Bonatti-Boneschi-Picozzi)
XVI° INTERNATIONAL SIX DAY – 27.08-1.09 1934 (GARMISH)
XV° INTERNATIONAL SIX DAY – 18-23.08 1933 (CARDIFF)
XIV° INTERNATIONAL SIX DAY – 29.08-4.09 1932 (MERANO)
XIII° INTERNATIONAL SIX DAY – 30.08-4.09 1931 (MERANO-MONZA)
2° SILVER VASE – ITALY “B” (nr. 1 – 2 – 3)GOLD METAL F.M.I.C. - MAS
GOLD METAL F.M.I.C. - MAS
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Sarà proprio la Sei Giorni in Galles del 1933 a portarlo, insieme a tutta
la squadra, all’attenzione della stampa e consacrarlo campione: lui è
l’unico dei concorrenti italiani di quella spedizione a vincere la medaglia
d’oro. La prima pagina della Gazzetta Sportiva (domenicale) del 24
settembre del 1933 riporta in prima pagina, con tanto di fotografia, i
protagonisti dell’impresa.
La rivista motociclismo dedicherà, nel numero del 12 ottobre del 1933,
un’ampio articolo all’avvenimento, alla squadra, ai piloti, all’azienda e ai
festeggiamenti che ne seguirono.
Motociclismo n. 41 - 12 ottobre 1933 (XI)
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Motociclismo - anno XXI n.19, 9 maggio 1935, pag. 40
A questo punto appare superfluo fare un ulteriore elenco di piazzamenti
e vittorie già ampiamente trattati in altre pubblicazioni. La speranza di un
futuro che sembrava aprirsi alle più rosee aspettative famigliari, personali
e sportivi si infrange nell’incrocio fatale di una strada. Viene tolto alla
figlia, alla moglie e alla famiglia l’uomo, al suo paese e alla sua gente il
campione. Dalle radici del suo sacrificio possiamo ricordarlo rilanciando la
sua memoria e il suo esempio.
La stampa dà ampio risalto alla morte di Natale; le stesse esequie,
ampiamente descritte nel volume citato, ne sono la testimonianza: la
famiglia, le più alte cariche sportive, le autorità locali e tutta la sua gente.
L’ultimo caloroso abbraccio da quanti lo hanno amato, sostenuto e
ammirato.
In occasione del cinquantesimo anniversario della morte il Comune di
Melegnano conferisce a Natale Boneschi la medaglia d’oro per meriti sportivi.
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L’apporto generazionale dei Boneschi allo sport non si esaurì con
Natale. Nel cuore degli sportivi trovano posto anche i fratelli Sigfrido,
Giuseppe e Beniamino.
Di quest’ultimo rimangono solo scarsi ricordi di qualche approccio
all’attività agonistica di non particolare rilievo.
Sigfrido, scampato alla morte nell’incidente che costò la vita a Natale,
tornò al suo lavoro alla M.A.S.. Un successivo incidente gli costò una
menomazione alla gamba; questo non bastò a dissuaderlo dal fare il
passeggero, sulla motocarrozzetta di Seiling, e raccogliere allori in diverse
prove di regolarità. Sul finire degli anni ’30, nonostante le sue condizioni,
ritornò alle moto “normali” per partecipare e vincere alcune prove
regolaristiche. Nel 1938 partecipa alla Milano-Taranto con una Gilera
500; 15 maggio, n.110, ora di partenza 3.07 da Rogoredo. Immaginiamo
l’applauso di Melegnano che ha accompagnato il suo passaggio sulla via
Emilia; ci uniamo al caloroso saluto ammirati da tanto coraggio. Apre una
officina in paese, porta con sé il fratello Giuseppe trasferendogli
esperienza, competenza, passione e iniziandolo all’attività, oltre che
lavorativa, agonistica.
“Testa russa”: Giuseppe ai più era conosciuto così; nomignolo affettuoso
che lo distingueva, in famiglia e fuori, dall’uniforme colore dei capelli del
resto del mondo. Approccio all’agonismo a Crema nel 1938 con non molta
fortuna. Nell’immediato dopoguerra riprende cercando nella velocità la via
del successo. L’apporto dei mezzi meccanici disponibili è scarso: le sue
Guzzi 250, Benelli 250 e Gilera 500 sono modelli desueti e non all’altezza
per competere degnamente. Nel 1951, con lo scooter MV 125 arriva terzo
nel circuito di casa. Ancora un Boneschi che mostra caparbietà e
resistenza, ancora un Boneschi che incide il suo nome nella storia della
regolarità motociclistica italiana.
Qualche buon risultato nella gara del 1946 a Melegnano, una 24 ore e
una prova bergamasca. Nel 1951 partecipa, vincendo l’argento, a “Lo
Scudo del Sud”: percorso che si snoda tra Foggia, Taranto, Cosenza e
Salerno, coast to coast diremmo oggi; 1835 km., quattro tappe ed
altrettante regioni, otto province.
Nel contempo diventa, con altri componenti della sua famiglia tra cui lo
stesso Sigfrido, l’anima sportiva del Club cittadino che perpetua la
memoria del fratello. Nel 1986 “Il Melegnanese” in occasione della sua
scomparsa gli dedica queste parole: -..una vita trascorsa tra il rombo dei
motori, e poi all’improvviso il silenzio..!-.
Silenzio che non può cancellarne la memoria.
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Fra i costruttori-corridori è quello che certamente ha al suo attivo il maggior
numero di prove compiute in sella alle sue macchine, che erano le M.A.S..
Specialista della regolarità, preferiva le gare lunghe ed a tappe continuate poiché le
riteneva il miglio collaudo per le sue creazioni.
Ed al collaudo di queste prove portò tutti i suoi tipi, dalla prima bicimotore del
1923, che si chiamava ancora Meiller, alla prima M.A.S. 125 e poi su su tutte le
altre cilindrate compresa la due cilindri affiancati, col side e senza, e non esitò
anche a collaudare sul terreno sportivo un suo motocarro 670 (6 giorni di Padova,
1936) su cui in una poltroncina di fortuna stava come in trono il fedele meccanico
Nando Bardelli. Nelle gare dei carrozzini ebbe per tanti anni quale passeggero
Sigfrido Boneschi che non rinunciò all’incarico nemmeno quando per un incidente
personale, fu mutilato di una gamba.
I calendari regolaristici tra il 1923 ed il 1936 portano a fianco di quasi tutte le
gare italiane una crocetta rossa e molte ne hanno anche una bleu. Le primo sono le
prove a cui l’Ing. Seiling ha preso parte, le seconda indicano le sue gare vittoriose.
Prendete dunque quei calendari ed avrete una chiara idea dell’attività di questo
industriale che tranquillamente alle non poche cure dell’azienda domenicalmente
aggiungeva quelle regolarismo intensissimo. Tutte le Sei Giorni Italiane,
Internazionali, di Padova di quei tempi lo ebbero protagonista come tutte le 24 Ore,
e varcò anche i confini per vincere le gandi prove francesi come, esempio citato a
caso, la Parigi-Nizza del 1935.
La sua figura, era una delle più popolari nell’ambiente regolaristico e tra tanti
giovani che già anche nell’equipaggiamento di pelle amavano darsi delle arie di
spericolati assi della velocità, spiccava lui con la sua turistica combinazione
impermeabile color sabbia, il berretto ed il suo fare di turista tranquillissimo. Però
lui era sempre tra i primissimi. (Da ITALIA MOTOCICLISTICA 1901-1950
Edisport)
in alto: equipaggio vincente Coppa SIAP 1928.da sx sulle moto:
Alberico Seiling, Scevola Ruscellottie Francesco De Angelis
a dx: Pubblicità celebrativa patecipazioneAlla Six Days in Galles 1933.
Natale Boneschi, Lino Bonazzi, Egidio Picozzi
67
MAS
La generosa sensibilità della signora Luisa Barbieri, vedova di Natale
Boneschi, ci porta a Parma. Luisa onora il marito facendo dono della sua
moto, riparata dopo l’incidente mortale, donandola ai Padri Saveriani di
Parma, affinché sia usata per le loro missioni in Cina. All’atto della
donazione padre Pasquale de Martino, allora rettore della Casa Madre e da
poco tornato da quel paese, si fece ritrarre a bordo della motocicletta per
suggellare l’avvenimento. L’immagine è oggi esposta nel matroneo del
Santuario dedicato a Guido Maria Conforti, fondatore dei missionari, e fa
parte di una straordinaria mostra iconografica sul periodo cinese (1899-
1954) dell’ordine missionario.
Considerata la notorietà di Boneschi come corridore, nel novembre
1936 la rivista Motociclismo diede ampio risalto all’episodio pubblicando
foto e articolo sulla donazione.
***************************************
Padre Pasquale de Martino nasce
a Como il 7 marzo del 1900. Dopo
le scuole manifesta interesse per il
sacerdozio. Gli eventi bellici del
‘15-18 lo portano a Parma a
seguito del suo Reggimento.
Matura qui il suo ideale missionario
entra nell’Istituto dove sarà
ordinato sacerdote nel 1924.
Dietro sua specifica richiesta
venne subito inviato in Cina. Nel
1935 rientra in Italia perché è
nominato segretario generale e
rettore della casa madre, in
particolare dello studentato. Nel
1940 la nomina a rettore lo porta
alla casa madre di Massa di
Lucania. Nel 1946 torna nell’amata
Cina da dove sarà espulso nel
1951. Al rientro in Italia è nominato
rettore a Parma, ma l’amore per le
missioni lo porta, nel 1953, a
Sumatra (Indonesia). Sarà Prefetto
Apostolico per 9 anni e poi inviato
per altri 2 in Brasile. Con il fisico
definitivamente minato muore a
Tavernerio (CO) il 7 agosto del
1968.
***************************************
Padre De Martino e la Mas – Parma 1936(Archivio Istituto Padri Saveriani – Parma)
Padre DE MARTINO
68
In quel periodo il settore cross ha, sul territorio nazionale e
nell’interesse generale, uno sviluppo crescente sino a diventare diretto
concorrente, in termini di spettatori ed appassionati, della velocità. Del
Club cittadino si rammenta l’organizzazione di una gara estemporanea di
mini-cross.
Il Melegnanese1 marzo 1985
ALTRI….CLUB
Nel 1984 la città vede
diversificare l’offerta di
associazionismo: viene
fondato il Moto Club Città
di Melegnano.
Il nuovo sodalizio ha
interesse verso il cross
quindi porta i suoi atleti
verso campi sportivi
adatti a questa categoria.
69
Benedizione vessillo Vespa Club Melegnano – 1959 (Archivio Raineri)
1° gennaio 1959 - Nasce a Melegnano il Vespa Club. L’iniziativa,
condotta in prima persona da Giuseppe Raineri dell’omonima
concessionaria Piaggio, vuole dare organizzazione all’insieme degli amici
della “Vespa” che già partecipavano alle numerose competizioni, gincane e
regolarità, che si svolgevano su tutto il territorio nazionale. Sino a quel
momento tutto era stato fatto in collaborazione con il Club del capoluogo,
ma ormai le esperienze, le capacità e le competenze erano tali che si
poteva affrancarsi e alzare , orgogliosamente, il vessillo cittadino.
VESPA CLUB MELEGNANO
70
Gennaio 1959. Un comunicato stampa pubblicato sulle riviste
specializzate informa della nascita del Club:
I vespisti si associano – Si è costituito il il “Vespa Club Melegnano”, con
sede presso il Caffè Negri, in via G.Dezza 65, tel. 506. Ad esso possono
iscriversi gli utenti della Vespa ed i simpatizzanti della zona.
Il Consiglio Direttivo è così composto: presidente, Fabio Bercellesi; vice
presidente, Antonio Ladini; segretario, Giuseppe Raineri; cassiere,
Domenico Dolcini; commiss. Sportiva, Gandini e Secondi; Commiss.
Turistica, Cremascoli e Galliena; Propaganda, Bellani.
Ai soci il “Vespa Club” offre, oltre alle pubblicazioni tecniche e turistiche:
sconto sulla miscela, sulla benzina, del 40% sull’assicurazione, nonché
sull’acquisto di una nuova Vespa; assistenza nell’ottenere la patente
motociclistica e tecnica.
Il “Vespa Club” invita amici e simpatizzanti a dare la loro adesione.
Il programma base per il 1959 prevede: Marzo: gita in occasione della
Milano-S.Remo; Pasqua: Inaugurazione ufficiale del “Vespa Club” con
benedizione e raduno: Aprile: Caccia al tesoro (2 tappe): Maggio: Ciliegiata;
Giugno: Gita in Svizzera; Luglio: Ginkana; Settembre: Festa dell’uva;
Novembre: Banchetto sociale.
Nei mesi di aprile, Maggio, giugno, luglio e agosto si organizzeranno gite e
raduni, oltre a partecipare ai raduni dei Vespa Club nazionali.
Una elegante squadra di vespisti, in tute tricolori, parteciperà ai raduni di
“Vespa Club”.
Sfilata inaugurale Vespa Club Melegnano – 1959 (Archivio Raineri)U.Bosio, A.Congiu, G.Bosio
71
L’attività del Club è subito frenetica: raduni, gite e gincane che però non
bastano a caratterizzare l’impegno sociale del sodalizio. Un’occasione si
presenta subito propizia: le celebrazioni dell’8 giugno 1959, Centenario
per una data importante del nostro Risorgimento. Nel quadro di questo
evento sarà inserita una “Staffetta Tricolore”; quattro ardimentosi soci del
club, con tre Vespa G.S., compiranno un raid che porterà un messaggio di
pace accomunando Italia, Svizzera e Francia.
Un’iniziativa coraggiosa ed audace, in una Europa ancora da costruire
e una Melegnano che si appresta a diventare città. Simbolo di questa
Staffetta sarà un’urna, con la Terra dell’Ossario melegnanese: sarà
deposta nei cimiteri militari di Berna e Chambèry, da cui sarà prelevata
altra Terra da riportare al monumento cittadino. Uno scambio che unirà
idealmente i caduti di guerra e con essi gli stessi popoli. Un viaggio inteso
come percorso di incontro: portare, donare e ricevere.
L’ampio resoconto firmato da Giuseppe Raineri, capostaffetta, svolge al
meglio il compito di accompagnare il lettore nello spirito dei valori morali
ed etici della missione.
Dall’organo ufficiale del Vespa Club d’Italia (luglio 1959):
“Una iniziativa di Melegnano - Una Staffetta Tricolore in visita ai cimiteri e
alle municipalità di Berna e Chambèry.
Nel quadro delle Manifestazioni per le Celebrazioni delle Battaglie
Risorgimentali del 1859 il Vespa Club Melegnano ha organizzato, su
iniziativa e sotto il Patrocinio del Comune di Melegnano, una manifestazione
avente come scopo l’affratellamento fra la nostra borgata e la città di Berna
e Chambèry, dove riposano le salme dei caduti italiani di guerra.
Compito della Staffetta Tricolore era quello di portare alle tombe suddette
la terra del locale Cimitero Ossario (che ospita caduti Francesi e Svizzeri), il
messaggio del nostro Sindaco e i medaglioni ricordo, all’uopo coniati dal
Comune di Melegnano; oltre che di riportarne la Terra straniera, con i
messaggi dei Sindaci delle Città visitate.
La Staffetta Tricolore, composta dai vespisti sigg. Giuseppe Raineri, capo
gruppo, Pietro Cremascoli, Giuseppe Cremonesi e Vincenzo Ballerini,
montati su 3 Vespa G.S.; vestiva le tute nere per il viaggio e portava come
ricambio delle tute tricolore, da indossare in occasione delle Cerimonie;
anche le Vespa erano decorate con i colori di Italia.
La cerimonia ufficiale per la partenza si è tenuta la sera del 3 giugno
scorso in una piazza del paese, alla presenza di tutte le autorità cittadine,
ed in tale occasione il sig. Sindaco, Dr. A.Cavalli, aveva consegnato alla
Staffetta tutto il materiale per i colleghi stranieri. Fra 2 fitte ali di folla i
vespisti si portarono poi alla sede del Vespa Club ed infine alle rispettive
abitazioni. La partenza effettiva avvenne infatti l’indomani mattina, 4
giugno alle ore 5: meta Berna.
72
Dopo aver superato la Dogana di Ponte Tresa (e ci furono utili le lettere
credenziali affidateci oltre che dal Comune di Melegnano anche dai Consoli
Generali di Svizzera e Francia), puntammo decisamente su Berna,
attraverso Lugano, Bellinzona, Wassen, Interlaken, Thun, attraverso i
valichi alpini del San Gottardo e del Susten Pass (2.262 m. fra due muraglie
di neve).
Fu una tappa dura e pesante, che ci portò, per circa 350 km. attraverso
quasi tutta la Svizzera orientale sino a Berna, con la preoccupazione di
giungere in tempo all’appuntamento, e, soprattutto, di giungere sani e
salvi.E giungemmo in anticipo di circa un’ora, grazie soprattutto alle
fenomenali G.S. che andavano sempre meglio col passar dei chilometri e
che riscuotevano l’interesse di coloro che….si vedevano sorpassare lungo le
rampe delle salite o per i pericolosi tornanti del Susten Pass. A Berna, ci
accolse calorosamente un rappresentante del Sindaco, che ci condusse
all’Hotel Adler, dove fummo alloggiati a spese della Municipalità di Berna.
Alle 18,30 visitammo la locale Agenzia Piaggio, ditta Fegbli, Vespa Haus; ci
fu riservata un’accoglienza indimenticabile e fummo coperti di gentilezze e
complimenti.
Lasciate le macchine in Agenzia fummo riaccompagnati all’Hotel in
macchina e qui, finalmente ci fu concesso di….rimetterci dallo stordimento.
Eravamo 4 giovani italiani, sballottati da un’idea in un paese straniero,
ignari della lingua, ma coperti di ogni attenzione, guardati e ammirati da
quella gente che, per natura è molto fredda e piuttosto restia alle corali
manifestazioni di plauso: e noi ci stupivamo di tanto affetto!
L’indomani una macchina della Polizia Svizzera ci condusse al Municipio
dove ci ricevette il Sindaco che, dopo averci rivolto nobili parole, ci pregò di
voler visitare la città in compagnia del V.Sindaco e di voler gradire il suo
invito a voler consumare la colazione in sua compagnia in un locale di
Berna: girammo così la città in lungo e in largo, visitammo il Cimitero di
Guerra (ove deponemmo la nostra Terra) attirando ovunque l’attenzione dei
placidi svizzeri. Poi finalmente, alle 14, potemmo ripartire, salutati
calorosamente, specie dall’Agente Piaggio suddetto, con 2 ore di ritardo
sulla tabella di marcia.
E’ necessario qui segnalare la solerte cortesia della gestione dell’Agenzia
Fegbli, Vespa Haus che ci ha riempiti di attenzioni, ci ha messo a punto le
macchine (anche se non ne avevano bisogno) e ci ha fatto il pieno di
carburante senza volere nemmeno che ringraziassimo. E ci dirigemmo verso
la Francia, sulle meravigliose strade che costeggiano i laghi di Neuchatel e
di Ginevra, bagnati da frequenti e fortissimi temporali; di nuovo preoccupati
di giungere in orario a Chambèry dove la cerimonia si doveva svolgere alle
18,30 dello stesso giorno, 5 giugno.
Ma fummo sfortunati: a Ginevra la Conferenza dei Ministri degli Esteri
(con conseguente blocco delle strade) più avanti un uragano ed infine alla
frontiera le difficoltà del cambio e della assicurazione, sommati al ritardo di
due ore alla partenza ci fecero arrivare a Chambèry alle 10 di sera: ma qua-
73
Melegnano - Partenza della Staffetta – 3 giugno 1959 (Archivio Ballerini)
Melegnano - Partenza della Staffetta - (Archivio Ballerini)
le non fu la nostra gioia quando ci vedemmo accolti da una ventina di
vespisti del locale Vespa Club che, ci dissero, «sapevano che noi saremmo
arrivati». Mi misi a piangere per la commozione! Ci rifocillarono, ci permisero
di cambiarci e… poi fu l’assalto! Vollero provare le nostre G.S., ammirarono
le nostre tute ci subissarono di domande e ci mandarono a letto all’1,30 di
notte. E il mattino seguente ben 3 di loro non andarono al lavoro per farci
da guida e per accompagnarci dal Sindaco. La Cerimonia si svolse come
previsto con gli scambi dei messaggi e della terra; e anche il sig. Sindaco di
Chambèry, per non essere da meno del suoi concittadini volle venire al
Cimitero seduto su di una nostra Vespa.
74
Come al solito partimmo con le nostre due ore di ritardo, accompagnati
sotto la pioggia dai nostri 3 accompagnatori. Ci aspettava il Moncenisio,
ancora coperto di neve, ma ci confortava il ricordo delle belle giornate
passate ed avevamo la certezza che le macchine ci avrebbero portato
ovunque noi avessimo voluto andare: da Berna infatti (dove per il resto
avevamo fatto pulire candele e carburatori, a solo scopo precauzionale) non
avevamo più avuto cura di sentire i motori e non chiudevamo neppure i
rubinetti della miscela, tanto avevamo fiducia nel nostro mezzo. Ed in 5 ore
fummo a Susa, alle 7,30 a Torino!
Eravamo dunque quasi al termine delle nostre fatiche e soprattutto
avevamo quasi concluso il nostro raid senza fastidi di sorta, secondo il
programma prestabilito: ora ci aspettavano i nostri cari ed il Sindaco, che
certamente era in ansia per noi. Pernottamento a Chivasso, e sotto l’acqua,
coprimmo di un sol fiato i chilometri dell’autostrada per Milano: alle 8,30
eravamo a Milano, alle 10 precise, accompagnati dai vespisti del nostro
Vespa Club, eravamo a Melegnano.
Ci fermammo all’inizio del paese accolti dai nostri cari e da tutti quanti
avevano trepidato per il buon esito della nostra iniziativa, in attesa del
Corteo, che doveva compiere la Cerimonia al Cimitero Ossario: eravamo
stanchi, ma aspettavamo con ansia il momento di poter affidare al Sindaco
la Terra Straniera.
E finalmente giunse il corteo: c’erano tutte le rappresentanze dei Comuni
Lombardi, i Militari francesi e nostri, i Combattenti in congedo, le Autorità, i
Consoli di Svizzera e di Francia e passavano davanti a noi, che schierato a
bordo della strada, di fianco alle nostre Vespa, aspettavamo che giungesse
il nostro fiammante Gonfalone ed il Sindaco ci vide, il viso gli si illuminò,
sorrise felice e volle abbracciarci tutti quanti, stringendosi a sé e
chiedendoci notizie sul nostro viaggio. Fui felice allora di aver patito il freddo
e l’acqua, perché finalmente potevo dire: - Sig. Sindaco, sono lieto di offrirLe,
a nome della Staffetta Tricolore del Vespa Club, la Terra raccolta nei
Cimiteri di guerra di Francia e di Svizzera-.
Poi dopo la Cerimonia, il Corteo si portò di nuovo in Comune e noi
eravamo appena prima del gonfalone del Comune, sudati e stanchi,
commossi e felici per gli applausi e gli incitamenti che ci venivano indirizzati
dalla folla. Poi, infine, dopo le interviste alla RAI, le foto e le congratulazioni,
finalmente a casa, al nostro giusto riposo. Ma le nostre Vespa ci furono
sequestrate e poste nell’atrio della Mostra dell’Artigianato e Commercio,
coperte di fango e polvere, ancora cariche delle valigie, delle bandiere e
delle lacrime che scendevano dai nostri occhi quando fummo sommersi
dalla ressa della gente che ci voleva per sé.”
75
76
Il Corriere della Sera, lunedì 8-9 giugno 1959, si occuperà della
cronaca della giornata citando l’episodio:
“I gonfaloni di 50 comuni al corteo del centenario del ’59
Invito del Sindaco a esporre il tricolore alle finestre – Rievocate le gloriose
battaglie risorgimentali anche a Melegnano e Magenta.
…....Intanto Melegnano ha rievocato la battaglia dell’8 giugno. Fra le
autorità presenti ci sono il sottosegretario alla Difesa onorevole Martino, il
prefetto di Milano dottor Angelo Vicari. Il presidente della provincia
avvocato Casati, monsieur Aujai de La Dure, console generale di Francia a
Milano, il presidente dell’Associazione Amici della Francia Ferdinando
Visconti di Modrone, il professor Martinenghi in rappresentanza del
sindaco di Milano e altri.
Alle 10 dal Comune si è mosso il corteo fra due ali di folla plaudente.
Almeno 40 mila persone erano accorse ieri a Melegnano. Il corteo si è
diretto verso l’Ossario dove i reduci di una staffetta tricolore hanno
consegnato al sindaco il messaggio dei sindaci delle città di Berna e
Chambèry dove si erano recati e un cofanetto contenente la terra
dell’ossario franco-italiano di Chambèry, dove sono sepolti 24
italiani……….”
Scrive un giornale dell’epoca:
“Ovunque entusiastiche accoglienze - Staffetta patriottica a Berna e a
Chambèry.
I melegnanesi della Staffetta Patriottica che in quattro giorni hanno coperto
in Vespa circa 1500 chilometri, sono giunti a Melegnano stanchi e
impolverati proprio nel momento in cui il corteo arrivava al Monumento-
Ossario.
Dal capo staffetta Raineri, abbiamo appreso con vivo piacere che ovunque
è stata loro tributata una accoglienza squisita e calorosa che non sarà
tanto presto dimenticata.
Partiti da Melegnano mercoledì alle ore 21 raggiungevano Berna il giorno
successivo e alle ore 19 sono stati ricevuto dal Vice-Sindaco. Il mattino
seguente, venerdì alle ore 8,30 il Sindaco di Berna ha ricevuto la Staffetta
che ha consegnato un messaggio del nostro Sindaco e un medaglione
ricordo della Battaglia, opera del prof. Marchini. La stessa ovazione di
entusiasmo e simpatia per la bella iniziativa è stata tributata ai quattro
melegnanesi a Chambèry meta del lungo raid. Al Sindaco della città sono
stati consegnati: un messaggio, un medaglione-ricordo e un cofanetto
contenente terra del nostro Ossario. Altrettanto è stato fatto dal Sindaco di
Chambèry che ha inoltre incaricato il sig. Raineri di portare i suoi personali
saluti e complimenti al dott. Cavalli.“
77
Sustenpass (CH) – 2224 m. (Archivio Raineri)
Da un giornale francese:
“Vendredì, à 18 h. 30, une réception devait se dèrouler à la mairie de
Chambèry, où MM. Le colonel Dusseau, premier adjoinnit, rèpresentant M.
Pierre Dumas, dèputè-mairie; Legros, coseiller municipal; Leprovost,
prèsident, et un important dèlègation du Vespa-Club de Savoie, M.Vibaud,
concessionaire de la marque attendaient trois Vespistes italiens partis de
Melegnano. Apres un crochet par la Suisse, via Berne ot Genève,
apportaient de la terre de Belegnano où en 1515, eutlieu la bataille de
Marignan, et où, le 8 juin 1859, se dèroula l’une des batailles qui devaient
prènaner les victoires de Magenta et de Solfèrino. Ce geste symbolique ètait
completè, par la remise, aux visiteurs, d’une urne contenant de la terre
prèlevèe sur le tombes en 1914-1918 et enterrès au cimitière de Charrière-
Neuve.
Hèlas! On attendit en vain les Italiens dont il fut impossible d’avoir les
moindres nouvelles On s’nquèta fort sur leur sort et, à 21 heures largement
passèes, es Vespistes chambèriens les attendaient toujours vainement, à
leur siège, au Restaurant Savoyard, place Monge. Finalement, on les arrèta
au passage, à 21 h. 45, alors qu’ils s’appretaient à filer syr Lyon.
Auparavant, ils avaient essuyè une sèrie d’orages extrèmement violents,
s’ètaient trompès de route, avaient chercè les Vespites chabèriens partis à
leur rencontre. Ils avaient aussi tentè de tèlèphoner à Chambèry, mais ne
parlant pas de mot de français, s’ètaient heurtès à la difficultès qu’ils
n’avaient pur surmonter.
Finalement, l’èchange symbolique et lieu samdi à 9 h., et l’onpardonna
volontiers à ces hôtes sympathiques, victimes de tant d’avatars un retard
qu’ils ètaient les premiers a dèplorer.
Cette croisère du souvenir ètait placèe sous le signe de la
commèmoration du Centenaire et entrait dals la cadre des nombreuses
manifestation qui consacrent la fraternitè et l’amitiè franco-italienne.
78
La Staffetta al Vespa Haus Berna
La Staffetta e il Sindaco di Berna
La Staffetta al Cimitero militare e con le autorità di Chambèry
(Archivio Ballerini)
La Staffetta e il Sindaco di Chambèry
79
******************************************************************
Il monumento ritratto con i “vespisti” rappresentava un
“fascio littorio” posto, durante il regime fascista, per
segnare il confine nazionale. Con lo spostamento di
quest’ultimo, dopo la seconda guerra mondiale, fu
inglobato in territorio francese e dedicato alle truppe alpine.
Per questo sopravvisse all’abbattimento dopo la caduta del
regime; fortemente danneggiato dall’usura del tempo è
stato recentemente demolito durante i lavori di
sistemazione del Mont-Cenis.
******************************************************************
Sulla strada del ritornoMont-Cenis (F) – 2083m.
(Archivio Raineri)
Telegramma speditodopo l’arrivo a Berna
80
Cerimonia all’Ossario(Archivio Ballerini)
Corteo in città – 8 giugno 1959 (Archivio Ballerini)
81
Incontro con le autorità - (Archivio Ballerini)
82
Perl’organizzazionedell’eventoeranointervenuteanche
lemunicipalitàdellecittàinteressate.L’archiviocomunale
dellacittà
diBernaharesogentilmentedisponibilela
corrispondenza
intercorsaconMelegnano.
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84
Vincenzo Ballerini con i ricordi del viaggio - 2016
Uomini, poco più che ragazzi, ambasciatori di un’idea e di un ideale,
che oggi commentano: -Siamo stati trattati come re e colmati di ogni
attenzione - parole che Vincenzo Ballerini e Giuseppe Cremonesi si
concedono nel nostro incontro, mentre alberga in loro, inciso nella mente
e nel cuore, il commosso ricordo per i compagni d’avventura, Giuseppe
Raineri e Pierino Cremascoli, oggi scomparsi.
Le difficoltà, gli ostacoli e le barriere, che sembravano impossibili, sono
lenite dal tempo e dalla storia. Alcune strappano il sorriso viste così da
lontano: l’età anagrafica (si diventava maggiorenni a 21 anni e quindi
occorreva il permesso dei genitori); il percorso, segnato su delle carte
lontane parenti dei moderni supporti; la lingua e l’incognita dell’efficienza
dei mezzi, anche se vi era grande fiducia nell’affidabilità delle loro Vespa;
la resistenza fisica, messa a dura prova dall’inclemenza del tempo; le
comunicazioni a chi attendeva, alla meta e/o a casa.
La bella notizia che annunciava l’arrivo, “Giunti bene a Berna” pervenuta
attraverso telegramma, che oggi sarebbe filtrata da qualche diavoleria
elettronica, era stata voce verbale, portata di porta in porta, casa per casa,
accompagnata dai sospiri di sollievo, dagli abbracci e dalle strette di
mano, di genitori, mogli, fidanzate, parenti, amici o semplici curiosi. Tanta
l’attesa, tanta la sorpresa, con molta più umanità rispetto all’intercalare di
un freddo touch-screen.
85
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PIAGGIO – Azienda fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio. Si occupò inizialmente di arredamento
navale e materiale ferroviario per passare poi anche alle costruzione aereonautiche. Nel 1938 alla
morte di Rinaldo subentrò il figlio Enrico. Nel 1946, su progetto dell’ing. Corradino D’Ascanio nacque
la “Vespa”. Ad oggi ne sono state prodotte oltre 16 milioni.
VESPA G.S. – Il modello viene prodotto nel 1955. Motore da 150 cc. la GS (Gran Sport) rende lo
scooter competitivo con le piccole motoleggere dell'epoca. Il motore, rispetto alle versioni
contemporanee, è potenziato e con carburatore direttamente innestato sul cilindro, la carrozzeria è
rastremata per una migliore penetrazione nell'aria permettendogli così di raggiungere i 100 km/h.
Aristide CAVALLI – Sindaco dal 1956 al 1959. Nel corso del suo mandato venne concesso a
Melegnano, per decreto presidenziale in data 26 agosto 1950, il titolo di “città”.
BERNA – Capitale della Confederazione Elvetica, sede del parlamento, del governo svizzero e
capoluogo del Cantone Berna. Situata su una altipiano si sviluppa su di una penisola formata dal
fiume Aare. Conta circa 150.000 abitanti. Monumenti importanti: lo Zytglogge, torre dell’orologio, il
Munster, cattedrale con la torre campanaria più alta della Svizzera. Simbolo della città è l’orso, per il
quale è stata appositamente allestito una zona di alloggio, detta “Fossa degli Orsi”, dove vivono
praticamente indisturbati.
CHAMBÈRY – Comune francese di circa 60 mila abitanti. Capoluogo della Savoia. Dopo il travagliato
periodo napoleonico e della Rivoluzione Francese, passò dal Regno di Sardegna alla Francia nel
1860. Luoghi di interesse la Cattedrale e il Castello che ospitò tra il 1502 e il 1578 la Sacra Sindone.
Vitaliano MARCHINI – Scultore, nato a Melegnano nel 1888 ha vissuto l’infanzia prevalentemente a
Milano. Da semplice garzone marmista ad insegnante a Brera. Tornò a sposarsi a Melegnano dove
visse dal 1921 al 1939. Ritornò a Milano per trasferirsi poi, una volta lasciato l’insegnamento nel
1960, a Mergozzo (NO), dove morì nel 1971. Di lui in Castello Mediceo una ricca collezione delle sue
opere donate alla città dagli eredi.
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Le Vespa in esposizione - (Archivio Ballerini)
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Programma e attività ambiziosi ed intensi; un opuscolo del Club riassume
i primi due anni:La società ha finalità e scopo d’inquadrare, tutelare e disciplinare la attività dei Vespisti
della zona, curarne gli interessi, ecc.
E’ qui di seguito riportata l’attività svolta nell’anno 1959:
27 Marzo – Partecipazione alla gara di regolarità “Casco K” 6 partecipanti; 6 classificati
– 1° ex-aequo.
12 Aprile – Raduno sociale e cerimonia di inaugurazione: 56 Vespisti; 4 Vespa Clubs
lombardi; sfilata per le vie cittadine – fiori ai caduti – benedizione.
25 Aprile – Gimkana vespistica regionale di Melegnano ; 50 partecipanti; 7 Vespa Clubs
– Coppa Mobili del Corno (1° premio assoluto al Vespa Club di Milano) (1° di
Melegnano Raineri Renzo).
3 Maggio – Gimkana di Crema : 1° assoluto Raineri Giuseppe – 1° premio di squadra.
10 Maggio – Gimkana di Casalpusterlengo: 1° Raineri Renzo – 2° Lampugnani D. – 1°
premio di squadra – 2° premio concorso eleganza.
24 Maggio – Primavera Vespistica Lombarda (regolarità): 3° premio du sq.
2 Giugno – Staffetta a Solferino e San Martino: 1a manifestazione nel quadro delle
celebrazioni del Centenario.
5-7 Giugno – Staffetta Tricolore a Berna e Chamberj.
7 giugno – Gimkana provinciale Moto Club Boneschi Melegnano: 1° assoluto; 1° - 4° -
5° categoria 150.
6 Settembre – Gita sociale in Svizzera con 35 vespa e 55 soci.
15 Novembre – Staffetta corteo festeggiamenti Melegnano-Città – Operazione patenti ai
motociclisti – richieste pervenute n. 142
Attività 1960.
Ecco i piazzamenti ottenuti dai rappresentanti del Vespa C. Melegnano nelle gare
disputate:
25 aprile – Melegnano – Gimkana : 1° Merlo G. – 4° Raineri – 7° Lampugnani.
1° maggio – Codogno – Gara di regolarità nazionale: 3° Cremonesi G. – 3° premio
assoluto di squadra.
8 maggio – Sanremo – Raduno Internazionale: 4° premio concorso eleganza.
15 maggio – Abbiategrasso – Gimkana regionale: 1° premio assoluto di squadra – 5° -
8° - 10° individuale con Lampugnani D, Raineri R., Merlo G.
22 maggio – Inverigo – Gimkana : 1° Lampugnani D. – 2° premio di squadra.
26 maggio – Melegnano – Caccia al Tesoro (gara a squadre): 1° Merlo G. – Dossena U.
– Vitali A.
29 maggio – Milano – Gara di regolarità: 20° cremonsei G.
5 giugno – Caslpusterlengo – Gimkana: 1° premio di squadra – 1° assoluto Lampugnani
D. – 3° Raineri G. – 4° Marini R. – 5° Lavesi A – 8° Bosio G.P.
3 luglio – Melegnano – Gara di Regolarità per il Campionato Provinciale F.M.I.: 30
corridori sono stati classificati al primo posto e tra questi Lampugnani, Cremonesi,
Raineri .
10 luglio – Chignolo Po – Gimkana: 3° Lampugnani – 6° Lavesi – 10° Merli – 3° nella
classifica di squadra.
17 luglio – Milano – Eliminatoria Regionale per il Campionato Italiano: 2° Lampugnani.
10 settembre – Lodivecchio – Gimkana – 1° Lampugnani – 2° Raineri R.
4 Ottobre – Codogno – Gimkana: 4° Lampugnani (il solo concorrente del Vespa C.
Melegnano).
10 ottobre – Bologna – Finale del Campionato Italiano: 5° Lampugnani (1° della
Lombardia)
87
25.04.1959 - Gincana vespistica - (Archivio Raineri)
25.04.1959 - Premiazione del vincitore - (Archivio Raineri)
88
7.06.1959Gincana “M.C. Melegnano”
1° - Lampugnani5° - Raineri6° - Gandini
89