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15 febbraio 1970 – Il Melegnanese Il nuovo direttivo del MOTO CLUB La sera di mercoledì 13 gennaio, presso il Bar Centrale, sede del Moto Club “Natalino Boneschi” si è svolta l’assemblea dei soci, per l’elezione del nuovo consiglio. La votazione, in tutto regolare e democratica, ha confermato in linea di massima, gli stessi dirigenti, dando fiducia anche per il 1970 al vecchio consiglio, meritevole di avere sempre espletato i propri doveri egregiamente. Il Direttivo: Presidente onorario: Lorini Antonio; Presidente effettivo: Geom. Miracoli; Vice Presidenti: Tessera Gaetano e Boneschi Giuseppe; Segretario: Cossu Martino; Vice Segretario Pisani Mario; Cassiere: Sig. Cremascoli Luciano; Direttore Sportivi: Cipolla Silvio e Maghini Gaetano; Consiglieri e Revisori Conti: Regazzetti Luigi, Passerini Aldo, Boneschi Sigfrido, Spini Giancarlo, Miracoli Renzo, Scala Riccardo, Conti Edmondo, Cremascoli Iginio. Al riconfermato Consiglio auguriamo numerosi successi e nuovi giovani soci, dalla sentita passione motociclistica. (Lope) Deliberazione n. 359 del 30.10.1972 La Giunta comunale ha ripartito il fondo stanziato nel Bilancio 1972 a favore delle Società Sportive locali a titolo di contributo nelle spese sostenute per l’attività svolta negli anni 1971-1972 (lo scorso anno non venne dato alcun contributo) Misura del contributo assegnato alle Società: MOTO CLUB “N.BONESCHI” L. 200.000 S.C.A.M. L. 100.000 14 novembre 1972 – Il Melegnanese Moto Club Incontro Sociale Per festeggiare i vincitori della Gara motociclistica 2° Trofeo Fiera del Perdono 1972 i soci e simpatizzanti del Moto Club N.Boneschi si riuniranno in un pranzo sociale alle ore 12,30 del 3 dicembre 1972 all’Albergo Telegrafo in via Zuavi, 52. I dirigenti del Moto Club invitano con l’occasione tutti i cittadini appassionati all’incontro e ad associarsi al glorioso Club sportivo che nei prossimi giorni rinnoverà i quadri direttivi in vista di un rilancio della tradizionale agonistica. *************************************************************************************************************************** Enduro - Il termine deriva dall'inglese "endurance", cioè "resistenza", infatti tale disciplina si pratica principalmente su strade sterrate con qualsiasi condizioni del terreno e del tempo. I tracciati, di difficoltà e lunghezza variabile, sono principalmente in linea ed aperti al traffico. I concorrenti devono percorrerli con medie velocistiche e tempi d'impiego prefissati, nel rispetto del codice della strada. All’interno del percorso sono inserite delle prove speciali, chiuse al traffico, da affrontare in velocità. Le classifiche vengono stilate in base ai tempi cronometrati e alle eventuali penalità causate da mancato rispetto dei controlli orari. *************************************************************************************************************************** 45

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15 febbraio 1970 – Il Melegnanese

Il nuovo direttivo del MOTO CLUB

La sera di mercoledì 13 gennaio, presso il Bar Centrale, sede del Moto

Club “Natalino Boneschi” si è svolta l’assemblea dei soci, per l’elezione del

nuovo consiglio. La votazione, in tutto regolare e democratica, ha confermato

in linea di massima, gli stessi dirigenti, dando fiducia anche per il 1970 al

vecchio consiglio, meritevole di avere sempre espletato i propri doveri

egregiamente. Il Direttivo:

Presidente onorario: Lorini Antonio; Presidente effettivo: Geom. Miracoli; Vice

Presidenti: Tessera Gaetano e Boneschi Giuseppe; Segretario: Cossu

Martino; Vice Segretario Pisani Mario; Cassiere: Sig. Cremascoli Luciano;

Direttore Sportivi: Cipolla Silvio e Maghini Gaetano; Consiglieri e Revisori

Conti: Regazzetti Luigi, Passerini Aldo, Boneschi Sigfrido, Spini Giancarlo,

Miracoli Renzo, Scala Riccardo, Conti Edmondo, Cremascoli Iginio.

Al riconfermato Consiglio auguriamo numerosi successi e nuovi giovani

soci, dalla sentita passione motociclistica. (Lope)

Deliberazione n. 359 del 30.10.1972

La Giunta comunale ha ripartito il fondo stanziato nel Bilancio 1972 a

favore delle Società Sportive locali a titolo di contributo nelle spese

sostenute per l’attività svolta negli anni 1971-1972 (lo scorso anno non

venne dato alcun contributo)

Misura del contributo assegnato alle Società:

MOTO CLUB “N.BONESCHI” L. 200.000

S.C.A.M. L. 100.000

14 novembre 1972 – Il Melegnanese

Moto Club Incontro Sociale

Per festeggiare i vincitori della Gara motociclistica 2° Trofeo Fiera del

Perdono 1972 i soci e simpatizzanti del Moto Club N.Boneschi si riuniranno

in un pranzo sociale alle ore 12,30 del 3 dicembre 1972 all’Albergo

Telegrafo in via Zuavi, 52.

I dirigenti del Moto Club invitano con l’occasione tutti i cittadini appassionati

all’incontro e ad associarsi al glorioso Club sportivo che nei prossimi giorni

rinnoverà i quadri direttivi in vista di un rilancio della tradizionale

agonistica.

***************************************************************************************************************************

Enduro - Il termine deriva dall'inglese "endurance", cioè "resistenza", infatti tale disciplina si pratica

principalmente su strade sterrate con qualsiasi condizioni del terreno e del tempo. I tracciati, di

difficoltà e lunghezza variabile, sono principalmente in linea ed aperti al traffico. I concorrenti devono

percorrerli con medie velocistiche e tempi d'impiego prefissati, nel rispetto del codice della strada.

All’interno del percorso sono inserite delle prove speciali, chiuse al traffico, da affrontare in velocità.

Le classifiche vengono stilate in base ai tempi cronometrati e alle eventuali penalità causate da

mancato rispetto dei controlli orari.

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15 giugno 1974 – Il Melegnanese

A Imola col Moto Club N.Boneschi

In occasione del GRAN PREMIO DELLE NAZIONI di motociclismo il moto club

“N.Boneschi” organizza per domenica 19 maggio una gita a IMOLA con

partenza da piazza Garibaldi alle ore 6 e arrivo ad Imola alle 9 circa (con

pullman G.T.)

Per le iscrizioni e relative informazioni rivolgersi presso la sede sociale

“Bar Centrale” Tel. 980230

1 dicembre 1980 – Il Melegnanese

Motoregolarità

Con la premiazione di domenica 23 novembre u.s. avvenuta nella sala del

consiglio comunale, si è conclusa la stagione agonistica di Motoregolarità

del “Moto Club N.Boneschi Melegnano”.

Stagione molto impegnativa per il gran numero di gare e la difficoltà dei

percorsi, ma ben combattuta dai nostri 28 piloti fra juniores e cadetti, i quali

hanno saputo sempre essere all’altezza della situazione. Durante la

cerimonia è avvenuta la votazione per il rinnovo del consiglio del Moto Club,

per tanto il nuovo consiglio sarà così composto: Puccetti Livio, Presidente;

Manca Antonio, Segretario; Carafòli Luigi, Cassiere; Boneschi Natale,

Direttore Sportivo; Cazzaniga Marco, Responsabile Motoraid-Moto d’Epoca;

Morutto Maurizio, Cipollini Mauro, Oriani Claudio, Cavallotti Andrea,

consiglieri.

Un grazie a tutte le persone che partecipano con vita attiva alla conduzione

di questa attivtà sportiva, purtroppo non da tutti capita e apprezzata, ed un

grazie particolare agli sponsor quali: “Sangalli carrelli Rack” –”Pioneer H.F.

Elf Lubrificanti. (Carafòli)

Il 4 aprile del 1983, lunedì di Pasqua, viene organizzato dal Moto Club

Boneschi, all’interno del Parco del Castello Mediceo il 1° Motoraduno.

Il 27 febbraio 1984 il M.C. “N.Boneschi” gestisce l’organizzazione della

Mostra Scambio Ricambi d’Epoca a Novegro (MI). La manifestazione

continuerà ad essere riproposta, con le stesse modalità, sino al 1991.

Il 14 luglio 1984 a Melegnano si svolge la Rassegna Moto d’Epoca sotto

l’egida del Moto Club “N.Boneschi”.

Venerdì 25 aprile 1986 viene organizzata una rievocazione storica del

circuito a cura del Moto Club Boneschi e della Pro-Loco Melegnano.

Tra il 1983 e il 1991 il Moto Club si dedica alla sola partecipazione di

gare Enduro ai vari livelli: Regionale, Nazionale ed Internazionale, così

come nei successivi 1992 e 1993.

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1 dicembre 19811 agosto1983 1 gennaio 1982

Moto Club Melegnano “Natale Boneschi” – 1979 (Archivio M.C.M.)

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Regolarità anni ‘80 - Parco chiuso in castello (Archivio MCM)

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Nel 1991 il Moto Club Melegnano viene riorganizzato: dal 5 dicembre,

con un’assemblea costitutiva che formalizza l’evento, sarà una nuova

storia.

Il 15 gennaio 1992 viene inoltrata la richiesta alla F.M.I, il successivo

15 marzo lo statuto costitutivo sarà approvato.

L’organigramma del “nuovo” M.C.M. sarà così composto: Doriano

Codeghini, Presidente; Rinaldo Olivari, V.Presidente; Giannantonio

Crespiatico, Direttore Sportivo; Gianluigi Rossi, Segretario; Diego Valenti,

Claudio Oriani, Marco Recagni, Piergiuseppe Zetti, Consiglieri.

La ritrovata vitalità e la tenacia di Gianluigi Rossi permette il ritorno al

M.C.M. della responsabilità di organizzare una prova, come di

consuetudine ad inizio stagione, del Campionato di Enduro.

In due occasioni la gara avrà validità per il Campionato Italiano e sarà

dedicata ad Andrea Cavallotti. La disponibilità di tutta la comunità di

Cerro al Lambro ha permesso che questa ritornasse ad essere un evento

sportivo di riferimento per il territorio.

La gara, dal 2011, viene dedicata a Marco Paolo Chiesa; nel 2016,

trentaquattro anni dopo, la base di partenza ritorna a Melegnano.

Mediamente queste gare vedono la partecipazione di oltre 300 piloti.

L’onore e l’onere di organizzare una gara contribuisce ad elevare la

credibilità e il prestigio del Club. Anche i risultati delle gare, dei singoli

piloti o di squadra, determinano notevolmente a diffondere entusiasmo.

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1994 I° prova Campionato Provinciale Enduro Milano Lodi Pavia

1995 I° prova Campionato Provinciale Enduro Milano Lodi Pavia

1996 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

1997 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

1998 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

1999 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

2000 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

2001 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

2002 I° prova Campionato Italiano Enduro Cadetti Trofeo A.Cavallotti

2003 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

2004 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

2005 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

2006 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

2007 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

2007 III° prova Campionato Regionale Minienduro Lombardia

2008 I° prova Campionato Italiano Enduro U.23 e Senior Trofeo A.Cavallotti

2009 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

2010 II° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia

2011 II° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia I° Memorial M.P. Chiesa

2012 II° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia II° Memorial M.P. Chiesa

2015 II° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia III° Memorial M.P. Chiesa

2016 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia IV° Memorial M.P. Chiesa

2017 I° prova Campionato Regionale Enduro Lombardia V° Memorial M.P. Chiesa

La qualità dei piloti determina risultati crescenti. Nei vari anni hanno

fatto parte del club: Mauro Uslenghi, Remo Fattori, Antonio Bozzi, Marco

Chiesa, Alvaro Abbili, Luigi Stevan e il dakariano Claudio Terruzzi: piloti

che hanno al loro attivo partecipazioni a gare nazionali, prove di Coppa del

Mondo, oltre che di Sei Giorni internazionali.

Fattori ha in bacheca dieci titoli nazionali; da pilota ufficiale KTM ha

ottenuto importanti piazzamenti; Chiesa è stato vice-campione italiano

cinque volte. Vincitori di vari campionati regionali sono stati, oltre allo

stesso Chiesa, Massimo Brambati, Gianluigi Rossi, Remo Fattori e Paolo

Trezzi vincitore anche di un titolo cross. Con particolare orgoglio da

annotare i successi come squadra: 2° posto nel Campionato Italiano nel

1993 con Chiesa, Uslenghi, Zanrè, Abbili; 1° posto conquistato da Rossi,

Brambati, Trezzi e Chiesa, nel campionato regionale 2003.

Una lista che potrebbe continuare all’infinito, paragonarlo ad un elenco

telefonico darebbe solo un’idea parziale; bisogna inoltre fare assegnamento

all’affidabilità di memorie storiche tramandate che hanno sempre qualche

lacuna. Nonostante gli sforzi il nostro sarà pertanto incompleto; non

allieva il nostro dispiacere scusarsi con i tanti che non saranno

menzionati. L’attuale dirigenza del Club è peraltro impegnata a

provvedere, nell’immediato futuro, ad una pubblicazione che faccia storia

di tutta questa cronaca.

Dal 2015 il Club viene diretto da: Presidente, Marcello Cusinato;

Consiglio Direttivo, Diego Valenti, Gianluigi Rossi, Piergiuseppe Zetti, Luca

Cusinato.

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Le immagini sono eloquenti, non è uno sport facile.

Eppure nella fatica, nel fango e nel sudore riusciamo a

scorgere anche del sentimento. Questa volta è espresso

attraverso una lettera pubblicata sul programma della

gara di Campionato Italiano a Cerro al Lambro 2008.

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Ai piloti del M.C. Melegnanoper la conquista del

CAMPIONATO REGIONALE A SQUADRE 2003

(FATTORI-CHIESA-ROSSI-BRAMBATI)

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Daniele non era un campione, era un ragazzo come tanti, sfidava ogni

domenica sui campi di gara altri come lui; la macchina di papà, la moto

sul carrello, la sveglia presto e via, verso il momento atteso e sognato una

settimana. Insieme a lui prima Patrizia e poi anche Elisabetta, il suo

mondo, gli affetti di un uomo e i sogni di un bambino.

Il destino lo ha voluto, lo ha preso una mattina, lo ha chiamato a sé e

non ha atteso risposta, mentre giù….la macchina di papà e la moto sul

carrello…..!

DANIELE

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ANDREA

Caro Andrea,

sappiamo benissimo che ci stai osservando da lassù e sicuramente come

questi ragazzi starai affrontando la tua prova speciale.

Ti vogliamo ricordare in questo modo spensierato, con l’ironia delle tue

battute che mille volte ci hanno fatto sorridere prima della gara.

Non possiamo dimenticarci della spettacolarità della tua guida lungo il

percorso, alternata ai tuoi silenzi se risultavi perdente per qualche motivo

nel confronto diretto con noi.

Questo ha sicuramente contribuito a non influenzare il vero spirito di

amicizia unito alla grande passione che abbiamo condiviso per la moto da

fuoristrada.

Credici, in questi dieci anni non ti abbiamo mai dimenticato, aspettavamo

solo la giusta occasione per dedicarti un momento così importante.

I tuoi amici di sempre

Lettera scritta dagli amici del Moto Club Melegnano in occasione della disputa del I° TrofeoAndrea Cavallotti – Campionato Italiano Enduro Cadetti

Cerro al Lambro, 10 marzo 2002

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MARCO

TREDICI MARZO

Gocce d’acqua,struggenti, continue

cadono dal cielo,come lacrime di pioggia.

Gocce di luce dagli occhi,scendono sulla nostra terra,

Il giorno della festa,nel giorno della nostra gara.

Gara di sempre, come sempre,all’inizio dell’anno di gare,

di impegno, di piacere, di passione,gare condivise, combattute, convissute.

Per Marco che stavolta non c’era,che fino a ieri c’è sempre stato,

oggi abbiamo partecipato,corso, gareggiato,

a lui questo evento dedicato.

Perché anche lui ne fosse partecipe,così come lo è sempre stato,

protagonista, titolato,da noi tutti degnamente ricordato.

Per Marco, che ha affrontato la gara più dura,che ci ha lasciato scritto come incoraggiamento,

come un suo sportivo testamento:

DiegoMelina

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Ciao Marcone, Ti vogliamo ricordare con lo sguardo concentrato per

trovare la giusta traiettoria mentre percorri un sentiero insidioso e sereno in

sella alla tua potente moto da enduro che ti trasmetteva energia positiva.

Il tuo fisico possente e atletico che incuteva suggestione ai tuoi avversari

non ha invece impressionato il crudele destino, invisibile, senza corpo, che ti

ha lanciato una sfida.

Come in una “extreme” hai usato tutte le tue forze per concludere la “gara”

in ottima posizione, ma a questa gara non ti sei iscritto di tua spontanea

volontà. Ti ha iscritto, chissà per quale ragione e a tua insaputa, il

“vigliacco”.

Grande Marcone, grazie per il tuo esempio ed ovunque tu sia: Apriiiii!!!!

22 novembre 2010, i tuoi amici del Moto Club Melegnano

Marco nasce a Milano il 1 novembre 1958. Il pilota del Moto Club

Melegnano inizia la sua carriera motociclistica nel 1975 in sella ad una

Aspes 50 per poi passare, grazie alle sue brillanti doti sportive, ad una

Fantic 125 ufficiale. Un infortunio lo porta ad allontanarsi dal mondo delle

ruote artigliate, ma la grande passione per questo sport era talmente forte

che tornò più agguerrito che mai, diventando pilota di riferimento delle

nuove moto 4 tempi. Nei Campionati Major arriva molte volte vicino al

tricolore. Nella sua carriera sportiva conquista alcuni titoli regionali e

partecipa anche a diverse edizioni della “Six Days”.

Di carattere schivo e riservato; agonisticamente aggressivo, potente e

infaticabile, si distingue per la sua grande onestà ed il fair play, nello sport

e nella vita. Molto generoso ed altruista con i “cadetti” (piloti da 14-18

anni) ai quali non lesinava incoraggiamenti prima delle gare, trasferendo

loro preziosi consigli e i trucchi del mestiere.

Marco e Luca Cusinato

Marco e Massimo Chiesa

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BONESCHI

Accomuniamo sotto questo semplice titolo, quanto è possibile di una

storia di tradizione sportiva incancellabile. Troppo poco è stato scritto su

una intera generazione di una famiglia che ha fatto, dello sport

motoristico, una ragione di vita. Forse siamo traditi dall’enfasi, prodotta

dai ricordi di ragazzini, che vedevano e ammiravano quelle moto,

rigorosamente rosse, sul percorso per andare a scuola. Visione

fantastica, destrieri per eroi che si chiamavano Surtees, Agostini,

Bergamonti, Venturi e Hailwood.

Il nome più conosciuto di questa saga famigliare: Natale; come a tutti

coloro a cui viene chiesto il supremo sacrificio: escono dalla storia ed

entrano nella leggenda. Di quanto è stato scritto e tramandato di lui ci

ritroviamo a sfogliare un ricordo edito nel 1985, con ampio materiale

fornito dalla generosità della famiglia, attraverso il Moto Club che portava

il suo nome, scritto da Cesare Amelli. Nell’occasione “Il Melegnanese”,

nella sua recensione, ricordò quanto fosse ancora vivo il ricordo di Natale

nei melegnanesi. Il contributo che oggi vogliamo dare, in umiltà, senza

cercare confronti impossibili con l’illustre storico, è farne importante base

di partenza per ampliarne la memoria.

L’opera di Don Cesare: Onore e Gloria a Natale Boneschi, pubblicata

nel 50° anniversario della morte, è un ritratto molto intimo che si

sofferma molto sull’uomo più che sul campione. Il suo rapporto, molto

stretto, con la famiglia, con il suo paese e con la sua gente. Uomo e

campione d’altri tempi, uomo e campione dei suoi tempi. Con la

possibilità oggi consentita dalla consultazione mediale e informatica di

emeroteche e archivi, abbiamo cercato conferma, con rispettosa

devozione, di quanto riportato su quell’opera.

Natale comincia da “garzone di bottega” ad occuparsi di motori; sulle

spalle ha già una guerra (1915-18) combattuta, giovanissimo, come

volontario garibaldino. La sua storia e il suo lavoro si intrecciano con

quello di un artigiano locale che, al pari di molti “meccanici” dell’epoca,

realizza una motocicletta, definizione che nasce dall’unione di moto con

bicicletta. Non sorrida il lettore alla precisazione che non vuole essere un

saccente esercizio linguistico, ma una doverosa spiegazione di quanto

stava nascendo all’epoca: qualcosa che non c’era, più o meno quello che

accade oggi quando chiamiamo “smartphone” ciò che fino a ieri era

“telefono”. Nella stampa dell’epoca non è difficile infatti trovare, per i

competitori del nuovo sport, la definizione di motobiciclettisti: ciclisti

motorizzati.

Probabilmente dedicata alla primavera questa “motobicicletta”,

costruita dalla ditta E.Prinelli & C., viene chiamata “Rondine”. Non

conosciamo la data del debutto; secondo la rivista Motociclismo potrebbe

essere il 10 agosto 1924.

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In effetti lo troviamo sulla pagina sportiva del Corriere della Sera dell’11

di quel mese: quinto in classifica nella Biella-Santuario di Graglia, gara in

salita di km 11,660 percorsa in 47’1” 1/5. La competizione vede al via i

migliori della categoria; il vincitore delle “Biciclette a Motore” è Soffientini

su Orione in 13’3” 3/5 alla media di 56,540 km/h. Non sfugge il divario

molto grande, pensiamo a probabili problemi meccanici, di Natale dal

vincitore.

Questo non lo scoraggia di certo e la sua carriera successiva dimostrerà

ben altro. Per dovere di cronaca segnaliamo che nella stessa giornata

troviamo in classifica, in categoria diversa (500cc.), un certo Achille Varzi.

Nel 1925 partecipa al Circuito di Melegnano, sempre con la “Rondine”,

classificandosi terzo. Poco o tanto che sia tutto ciò basta all’ing. Alberico

Seiling, costruttore della M.A.S., che lo vuole nella sua azienda. Da quel

momento sarà un’altra storia, sarà meccanico, collaudatore e pilota, sino

a quando la fatale distrazione di un automobilista metterà fine alla sua

vita.

Lo scorrere delle innumerevoli affermazioni di Natale, riportate

nell’opera amelliana, ci consente l’occasione di uno sguardo ravvicinato,

dataci dalla disponibilità di Andreas Seiling, nipote di Alberico, alle

immagini delle medaglie conquistate dalla squadra M.A.S..

Medaglie conquistate dalla squadra M.A.S.(1926-1933) (Archivio Seiling)

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1930 DRIVER 1°d 2°d 3°d 4°d 5°d 6°d TOT med

54 GILERA R.Grana 7 7 argent

55 GILERA L.Gilera 1 1 argent

56 GILERA M.Maffeis 7 7 argent

57 ARDEA S.Vailati 18 H.C.

58 MAS N.Silvestri 0 or

59 MAS N.Boneschi 16 10 26 diplome

60 MAS L.Bonatti 8 4 12 bronze

61 ARDEA B.Martelli 2 A 302

62 ARDEA V.Fieschi 2 H.C.

61 A.J.S. Buzzano N.P.

In tempo per conquistare con la “Rondine”, nonostante l’inferiorità del

mezzo, almeno secondo la stampa dell’epoca, il Campionato del Moto Club

Lombardo, e cominciano impegni che porteranno Natale in mezza Europa.

Le gare sono parte integrante della strategia aziendale: dimostrano

l’efficacia e l’affidabilità di un prodotto. Tutte le grandi case vi partecipano;

Seiling privilegia quelle di durata, la velocità interessa meno; nel pensiero

dell’ingegnere, di origini tedesche, chiunque può salire su una sua moto e

arrivare dove desidera in qualsiasi condizioni di tempo e di percorso.

Questo limita le ambizioni del pilota melegnanese che vorrebbe

competere, non solo per arrivare, ma per vincere. Le descrizioni lo vedono

in possesso di una “seria preparazione meccanica”, “buonissime doti

motociclistiche” e “tempra di lavoratore instancabile”. Mentre raccoglie

vittorie e onori in campo regolaristico: 24 ore, Sei giorni Italiana ed

Internazionali. Trasforma inoltre personalmente una M.A.S 175,

adattandola alla velocità, con l’occhio compiacente di Seiling, e gareggia

ovunque ci sia occasione, facendosi sempre onore.

Rimarranno due sogni: il Tourist Trophy e Monza; al primo dovrà

rinunciare per l’onerosità della trasferta, per il secondo sarà una caduta a

fermarlo durante le prove. Senza fortuna anche le partecipazioni al Raid

Nord-Sud, Milano-Napoli.

Per Natale Boneschi l’apice del prestigio come uomo di sport arriva dalle

Sei Giorni. Gare considerate come un vero e proprio campionato

continentale, rappresentavano un duro banco di prova per uomini e

mezzi. Il successo nella manifestazione aveva risonanza sulla stampa e

veniva enfatizzato a supporto di campagne pubblicitarie. Conquistare il

“mercato” attraverso la pubblicità non è quindi invenzione di oggi.

XII° SIX JEURS INTERNATIONAUX – 29.07-3.08 1930 (GRENOBLE)

INTERNATIONAL SILVER VASE:2° ITALY (Bonatti-Boneschi-Silvestri)

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1934 DRIVER 1°d 2°d 3°d 4°d 5°d 6°d TOT med

11 MAS E.Picozzi A - A -

99 MAS F.Bardelli 5 12 A - A -

191 MAS R.Tommasi 0 gold

215 MAS N.Boneschi 0 gold

1931 DRIVER 1°d 2°d 3°d 4°d 5°d 6°d TOT med

1 MAS L.Bonatti 0 0 0 0 0 0 0 oro

2 MAS E.Picozzi 0 0 0 0 0 0 0 oro

3 MAS N.Boneschi 0 0 0 0 0 0 0 oro

12 MAS N.Silvestri 0 0 0 0 0 0 2 argent

85 MAS R.Tommasi 0 2 0 0 0 0 2 argent

1932 DRIVER 1°d 2°d 3°d 4°d 5°d 6°d TOT med

3 MAS L.Bonatti 0 oro

15 MAS N.Boneschi 0 oro

30 MAS G.Parodi 0 oro

35 MAS E.Picozzi 0 oro

38 MAS "Pater" 0 oro

1933 DRIVER 1°d 2°d 3°d 4°d 5°d 6°d TOT med

21 BIANCHI T.Bandini R 300 -

28 MAS L.Bonatti 7 3 10 silver

35 MAS N.Boneschi 0 gold

40 MAS E.Picozzi 4 4 silver

53 GILERA R.Grana 12 14 R 326 -

56 BIANCHI A.Pigorini R 600 -

65 BIANCHI G.Aldrighetti R 500 -

73 TRIUMPH P.Opessi 6 6 silver

INTERNATIONAL SILVER VASE:5° ITALY (“B” team) p. 14 (Bonatti-Boneschi-Picozzi)

XVI° INTERNATIONAL SIX DAY – 27.08-1.09 1934 (GARMISH)

XV° INTERNATIONAL SIX DAY – 18-23.08 1933 (CARDIFF)

XIV° INTERNATIONAL SIX DAY – 29.08-4.09 1932 (MERANO)

XIII° INTERNATIONAL SIX DAY – 30.08-4.09 1931 (MERANO-MONZA)

2° SILVER VASE – ITALY “B” (nr. 1 – 2 – 3)GOLD METAL F.M.I.C. - MAS

GOLD METAL F.M.I.C. - MAS

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Sarà proprio la Sei Giorni in Galles del 1933 a portarlo, insieme a tutta

la squadra, all’attenzione della stampa e consacrarlo campione: lui è

l’unico dei concorrenti italiani di quella spedizione a vincere la medaglia

d’oro. La prima pagina della Gazzetta Sportiva (domenicale) del 24

settembre del 1933 riporta in prima pagina, con tanto di fotografia, i

protagonisti dell’impresa.

La rivista motociclismo dedicherà, nel numero del 12 ottobre del 1933,

un’ampio articolo all’avvenimento, alla squadra, ai piloti, all’azienda e ai

festeggiamenti che ne seguirono.

Motociclismo n. 41 - 12 ottobre 1933 (XI)

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Motociclismo - anno XXI n.19, 9 maggio 1935, pag. 40

A questo punto appare superfluo fare un ulteriore elenco di piazzamenti

e vittorie già ampiamente trattati in altre pubblicazioni. La speranza di un

futuro che sembrava aprirsi alle più rosee aspettative famigliari, personali

e sportivi si infrange nell’incrocio fatale di una strada. Viene tolto alla

figlia, alla moglie e alla famiglia l’uomo, al suo paese e alla sua gente il

campione. Dalle radici del suo sacrificio possiamo ricordarlo rilanciando la

sua memoria e il suo esempio.

La stampa dà ampio risalto alla morte di Natale; le stesse esequie,

ampiamente descritte nel volume citato, ne sono la testimonianza: la

famiglia, le più alte cariche sportive, le autorità locali e tutta la sua gente.

L’ultimo caloroso abbraccio da quanti lo hanno amato, sostenuto e

ammirato.

In occasione del cinquantesimo anniversario della morte il Comune di

Melegnano conferisce a Natale Boneschi la medaglia d’oro per meriti sportivi.

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L’apporto generazionale dei Boneschi allo sport non si esaurì con

Natale. Nel cuore degli sportivi trovano posto anche i fratelli Sigfrido,

Giuseppe e Beniamino.

Di quest’ultimo rimangono solo scarsi ricordi di qualche approccio

all’attività agonistica di non particolare rilievo.

Sigfrido, scampato alla morte nell’incidente che costò la vita a Natale,

tornò al suo lavoro alla M.A.S.. Un successivo incidente gli costò una

menomazione alla gamba; questo non bastò a dissuaderlo dal fare il

passeggero, sulla motocarrozzetta di Seiling, e raccogliere allori in diverse

prove di regolarità. Sul finire degli anni ’30, nonostante le sue condizioni,

ritornò alle moto “normali” per partecipare e vincere alcune prove

regolaristiche. Nel 1938 partecipa alla Milano-Taranto con una Gilera

500; 15 maggio, n.110, ora di partenza 3.07 da Rogoredo. Immaginiamo

l’applauso di Melegnano che ha accompagnato il suo passaggio sulla via

Emilia; ci uniamo al caloroso saluto ammirati da tanto coraggio. Apre una

officina in paese, porta con sé il fratello Giuseppe trasferendogli

esperienza, competenza, passione e iniziandolo all’attività, oltre che

lavorativa, agonistica.

“Testa russa”: Giuseppe ai più era conosciuto così; nomignolo affettuoso

che lo distingueva, in famiglia e fuori, dall’uniforme colore dei capelli del

resto del mondo. Approccio all’agonismo a Crema nel 1938 con non molta

fortuna. Nell’immediato dopoguerra riprende cercando nella velocità la via

del successo. L’apporto dei mezzi meccanici disponibili è scarso: le sue

Guzzi 250, Benelli 250 e Gilera 500 sono modelli desueti e non all’altezza

per competere degnamente. Nel 1951, con lo scooter MV 125 arriva terzo

nel circuito di casa. Ancora un Boneschi che mostra caparbietà e

resistenza, ancora un Boneschi che incide il suo nome nella storia della

regolarità motociclistica italiana.

Qualche buon risultato nella gara del 1946 a Melegnano, una 24 ore e

una prova bergamasca. Nel 1951 partecipa, vincendo l’argento, a “Lo

Scudo del Sud”: percorso che si snoda tra Foggia, Taranto, Cosenza e

Salerno, coast to coast diremmo oggi; 1835 km., quattro tappe ed

altrettante regioni, otto province.

Nel contempo diventa, con altri componenti della sua famiglia tra cui lo

stesso Sigfrido, l’anima sportiva del Club cittadino che perpetua la

memoria del fratello. Nel 1986 “Il Melegnanese” in occasione della sua

scomparsa gli dedica queste parole: -..una vita trascorsa tra il rombo dei

motori, e poi all’improvviso il silenzio..!-.

Silenzio che non può cancellarne la memoria.

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Fra i costruttori-corridori è quello che certamente ha al suo attivo il maggior

numero di prove compiute in sella alle sue macchine, che erano le M.A.S..

Specialista della regolarità, preferiva le gare lunghe ed a tappe continuate poiché le

riteneva il miglio collaudo per le sue creazioni.

Ed al collaudo di queste prove portò tutti i suoi tipi, dalla prima bicimotore del

1923, che si chiamava ancora Meiller, alla prima M.A.S. 125 e poi su su tutte le

altre cilindrate compresa la due cilindri affiancati, col side e senza, e non esitò

anche a collaudare sul terreno sportivo un suo motocarro 670 (6 giorni di Padova,

1936) su cui in una poltroncina di fortuna stava come in trono il fedele meccanico

Nando Bardelli. Nelle gare dei carrozzini ebbe per tanti anni quale passeggero

Sigfrido Boneschi che non rinunciò all’incarico nemmeno quando per un incidente

personale, fu mutilato di una gamba.

I calendari regolaristici tra il 1923 ed il 1936 portano a fianco di quasi tutte le

gare italiane una crocetta rossa e molte ne hanno anche una bleu. Le primo sono le

prove a cui l’Ing. Seiling ha preso parte, le seconda indicano le sue gare vittoriose.

Prendete dunque quei calendari ed avrete una chiara idea dell’attività di questo

industriale che tranquillamente alle non poche cure dell’azienda domenicalmente

aggiungeva quelle regolarismo intensissimo. Tutte le Sei Giorni Italiane,

Internazionali, di Padova di quei tempi lo ebbero protagonista come tutte le 24 Ore,

e varcò anche i confini per vincere le gandi prove francesi come, esempio citato a

caso, la Parigi-Nizza del 1935.

La sua figura, era una delle più popolari nell’ambiente regolaristico e tra tanti

giovani che già anche nell’equipaggiamento di pelle amavano darsi delle arie di

spericolati assi della velocità, spiccava lui con la sua turistica combinazione

impermeabile color sabbia, il berretto ed il suo fare di turista tranquillissimo. Però

lui era sempre tra i primissimi. (Da ITALIA MOTOCICLISTICA 1901-1950

Edisport)

in alto: equipaggio vincente Coppa SIAP 1928.da sx sulle moto:

Alberico Seiling, Scevola Ruscellottie Francesco De Angelis

a dx: Pubblicità celebrativa patecipazioneAlla Six Days in Galles 1933.

Natale Boneschi, Lino Bonazzi, Egidio Picozzi

67

MAS

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La generosa sensibilità della signora Luisa Barbieri, vedova di Natale

Boneschi, ci porta a Parma. Luisa onora il marito facendo dono della sua

moto, riparata dopo l’incidente mortale, donandola ai Padri Saveriani di

Parma, affinché sia usata per le loro missioni in Cina. All’atto della

donazione padre Pasquale de Martino, allora rettore della Casa Madre e da

poco tornato da quel paese, si fece ritrarre a bordo della motocicletta per

suggellare l’avvenimento. L’immagine è oggi esposta nel matroneo del

Santuario dedicato a Guido Maria Conforti, fondatore dei missionari, e fa

parte di una straordinaria mostra iconografica sul periodo cinese (1899-

1954) dell’ordine missionario.

Considerata la notorietà di Boneschi come corridore, nel novembre

1936 la rivista Motociclismo diede ampio risalto all’episodio pubblicando

foto e articolo sulla donazione.

***************************************

Padre Pasquale de Martino nasce

a Como il 7 marzo del 1900. Dopo

le scuole manifesta interesse per il

sacerdozio. Gli eventi bellici del

‘15-18 lo portano a Parma a

seguito del suo Reggimento.

Matura qui il suo ideale missionario

entra nell’Istituto dove sarà

ordinato sacerdote nel 1924.

Dietro sua specifica richiesta

venne subito inviato in Cina. Nel

1935 rientra in Italia perché è

nominato segretario generale e

rettore della casa madre, in

particolare dello studentato. Nel

1940 la nomina a rettore lo porta

alla casa madre di Massa di

Lucania. Nel 1946 torna nell’amata

Cina da dove sarà espulso nel

1951. Al rientro in Italia è nominato

rettore a Parma, ma l’amore per le

missioni lo porta, nel 1953, a

Sumatra (Indonesia). Sarà Prefetto

Apostolico per 9 anni e poi inviato

per altri 2 in Brasile. Con il fisico

definitivamente minato muore a

Tavernerio (CO) il 7 agosto del

1968.

***************************************

Padre De Martino e la Mas – Parma 1936(Archivio Istituto Padri Saveriani – Parma)

Padre DE MARTINO

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In quel periodo il settore cross ha, sul territorio nazionale e

nell’interesse generale, uno sviluppo crescente sino a diventare diretto

concorrente, in termini di spettatori ed appassionati, della velocità. Del

Club cittadino si rammenta l’organizzazione di una gara estemporanea di

mini-cross.

Il Melegnanese1 marzo 1985

ALTRI….CLUB

Nel 1984 la città vede

diversificare l’offerta di

associazionismo: viene

fondato il Moto Club Città

di Melegnano.

Il nuovo sodalizio ha

interesse verso il cross

quindi porta i suoi atleti

verso campi sportivi

adatti a questa categoria.

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Benedizione vessillo Vespa Club Melegnano – 1959 (Archivio Raineri)

1° gennaio 1959 - Nasce a Melegnano il Vespa Club. L’iniziativa,

condotta in prima persona da Giuseppe Raineri dell’omonima

concessionaria Piaggio, vuole dare organizzazione all’insieme degli amici

della “Vespa” che già partecipavano alle numerose competizioni, gincane e

regolarità, che si svolgevano su tutto il territorio nazionale. Sino a quel

momento tutto era stato fatto in collaborazione con il Club del capoluogo,

ma ormai le esperienze, le capacità e le competenze erano tali che si

poteva affrancarsi e alzare , orgogliosamente, il vessillo cittadino.

VESPA CLUB MELEGNANO

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Gennaio 1959. Un comunicato stampa pubblicato sulle riviste

specializzate informa della nascita del Club:

I vespisti si associano – Si è costituito il il “Vespa Club Melegnano”, con

sede presso il Caffè Negri, in via G.Dezza 65, tel. 506. Ad esso possono

iscriversi gli utenti della Vespa ed i simpatizzanti della zona.

Il Consiglio Direttivo è così composto: presidente, Fabio Bercellesi; vice

presidente, Antonio Ladini; segretario, Giuseppe Raineri; cassiere,

Domenico Dolcini; commiss. Sportiva, Gandini e Secondi; Commiss.

Turistica, Cremascoli e Galliena; Propaganda, Bellani.

Ai soci il “Vespa Club” offre, oltre alle pubblicazioni tecniche e turistiche:

sconto sulla miscela, sulla benzina, del 40% sull’assicurazione, nonché

sull’acquisto di una nuova Vespa; assistenza nell’ottenere la patente

motociclistica e tecnica.

Il “Vespa Club” invita amici e simpatizzanti a dare la loro adesione.

Il programma base per il 1959 prevede: Marzo: gita in occasione della

Milano-S.Remo; Pasqua: Inaugurazione ufficiale del “Vespa Club” con

benedizione e raduno: Aprile: Caccia al tesoro (2 tappe): Maggio: Ciliegiata;

Giugno: Gita in Svizzera; Luglio: Ginkana; Settembre: Festa dell’uva;

Novembre: Banchetto sociale.

Nei mesi di aprile, Maggio, giugno, luglio e agosto si organizzeranno gite e

raduni, oltre a partecipare ai raduni dei Vespa Club nazionali.

Una elegante squadra di vespisti, in tute tricolori, parteciperà ai raduni di

“Vespa Club”.

Sfilata inaugurale Vespa Club Melegnano – 1959 (Archivio Raineri)U.Bosio, A.Congiu, G.Bosio

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L’attività del Club è subito frenetica: raduni, gite e gincane che però non

bastano a caratterizzare l’impegno sociale del sodalizio. Un’occasione si

presenta subito propizia: le celebrazioni dell’8 giugno 1959, Centenario

per una data importante del nostro Risorgimento. Nel quadro di questo

evento sarà inserita una “Staffetta Tricolore”; quattro ardimentosi soci del

club, con tre Vespa G.S., compiranno un raid che porterà un messaggio di

pace accomunando Italia, Svizzera e Francia.

Un’iniziativa coraggiosa ed audace, in una Europa ancora da costruire

e una Melegnano che si appresta a diventare città. Simbolo di questa

Staffetta sarà un’urna, con la Terra dell’Ossario melegnanese: sarà

deposta nei cimiteri militari di Berna e Chambèry, da cui sarà prelevata

altra Terra da riportare al monumento cittadino. Uno scambio che unirà

idealmente i caduti di guerra e con essi gli stessi popoli. Un viaggio inteso

come percorso di incontro: portare, donare e ricevere.

L’ampio resoconto firmato da Giuseppe Raineri, capostaffetta, svolge al

meglio il compito di accompagnare il lettore nello spirito dei valori morali

ed etici della missione.

Dall’organo ufficiale del Vespa Club d’Italia (luglio 1959):

“Una iniziativa di Melegnano - Una Staffetta Tricolore in visita ai cimiteri e

alle municipalità di Berna e Chambèry.

Nel quadro delle Manifestazioni per le Celebrazioni delle Battaglie

Risorgimentali del 1859 il Vespa Club Melegnano ha organizzato, su

iniziativa e sotto il Patrocinio del Comune di Melegnano, una manifestazione

avente come scopo l’affratellamento fra la nostra borgata e la città di Berna

e Chambèry, dove riposano le salme dei caduti italiani di guerra.

Compito della Staffetta Tricolore era quello di portare alle tombe suddette

la terra del locale Cimitero Ossario (che ospita caduti Francesi e Svizzeri), il

messaggio del nostro Sindaco e i medaglioni ricordo, all’uopo coniati dal

Comune di Melegnano; oltre che di riportarne la Terra straniera, con i

messaggi dei Sindaci delle Città visitate.

La Staffetta Tricolore, composta dai vespisti sigg. Giuseppe Raineri, capo

gruppo, Pietro Cremascoli, Giuseppe Cremonesi e Vincenzo Ballerini,

montati su 3 Vespa G.S.; vestiva le tute nere per il viaggio e portava come

ricambio delle tute tricolore, da indossare in occasione delle Cerimonie;

anche le Vespa erano decorate con i colori di Italia.

La cerimonia ufficiale per la partenza si è tenuta la sera del 3 giugno

scorso in una piazza del paese, alla presenza di tutte le autorità cittadine,

ed in tale occasione il sig. Sindaco, Dr. A.Cavalli, aveva consegnato alla

Staffetta tutto il materiale per i colleghi stranieri. Fra 2 fitte ali di folla i

vespisti si portarono poi alla sede del Vespa Club ed infine alle rispettive

abitazioni. La partenza effettiva avvenne infatti l’indomani mattina, 4

giugno alle ore 5: meta Berna.

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Dopo aver superato la Dogana di Ponte Tresa (e ci furono utili le lettere

credenziali affidateci oltre che dal Comune di Melegnano anche dai Consoli

Generali di Svizzera e Francia), puntammo decisamente su Berna,

attraverso Lugano, Bellinzona, Wassen, Interlaken, Thun, attraverso i

valichi alpini del San Gottardo e del Susten Pass (2.262 m. fra due muraglie

di neve).

Fu una tappa dura e pesante, che ci portò, per circa 350 km. attraverso

quasi tutta la Svizzera orientale sino a Berna, con la preoccupazione di

giungere in tempo all’appuntamento, e, soprattutto, di giungere sani e

salvi.E giungemmo in anticipo di circa un’ora, grazie soprattutto alle

fenomenali G.S. che andavano sempre meglio col passar dei chilometri e

che riscuotevano l’interesse di coloro che….si vedevano sorpassare lungo le

rampe delle salite o per i pericolosi tornanti del Susten Pass. A Berna, ci

accolse calorosamente un rappresentante del Sindaco, che ci condusse

all’Hotel Adler, dove fummo alloggiati a spese della Municipalità di Berna.

Alle 18,30 visitammo la locale Agenzia Piaggio, ditta Fegbli, Vespa Haus; ci

fu riservata un’accoglienza indimenticabile e fummo coperti di gentilezze e

complimenti.

Lasciate le macchine in Agenzia fummo riaccompagnati all’Hotel in

macchina e qui, finalmente ci fu concesso di….rimetterci dallo stordimento.

Eravamo 4 giovani italiani, sballottati da un’idea in un paese straniero,

ignari della lingua, ma coperti di ogni attenzione, guardati e ammirati da

quella gente che, per natura è molto fredda e piuttosto restia alle corali

manifestazioni di plauso: e noi ci stupivamo di tanto affetto!

L’indomani una macchina della Polizia Svizzera ci condusse al Municipio

dove ci ricevette il Sindaco che, dopo averci rivolto nobili parole, ci pregò di

voler visitare la città in compagnia del V.Sindaco e di voler gradire il suo

invito a voler consumare la colazione in sua compagnia in un locale di

Berna: girammo così la città in lungo e in largo, visitammo il Cimitero di

Guerra (ove deponemmo la nostra Terra) attirando ovunque l’attenzione dei

placidi svizzeri. Poi finalmente, alle 14, potemmo ripartire, salutati

calorosamente, specie dall’Agente Piaggio suddetto, con 2 ore di ritardo

sulla tabella di marcia.

E’ necessario qui segnalare la solerte cortesia della gestione dell’Agenzia

Fegbli, Vespa Haus che ci ha riempiti di attenzioni, ci ha messo a punto le

macchine (anche se non ne avevano bisogno) e ci ha fatto il pieno di

carburante senza volere nemmeno che ringraziassimo. E ci dirigemmo verso

la Francia, sulle meravigliose strade che costeggiano i laghi di Neuchatel e

di Ginevra, bagnati da frequenti e fortissimi temporali; di nuovo preoccupati

di giungere in orario a Chambèry dove la cerimonia si doveva svolgere alle

18,30 dello stesso giorno, 5 giugno.

Ma fummo sfortunati: a Ginevra la Conferenza dei Ministri degli Esteri

(con conseguente blocco delle strade) più avanti un uragano ed infine alla

frontiera le difficoltà del cambio e della assicurazione, sommati al ritardo di

due ore alla partenza ci fecero arrivare a Chambèry alle 10 di sera: ma qua-

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Melegnano - Partenza della Staffetta – 3 giugno 1959 (Archivio Ballerini)

Melegnano - Partenza della Staffetta - (Archivio Ballerini)

le non fu la nostra gioia quando ci vedemmo accolti da una ventina di

vespisti del locale Vespa Club che, ci dissero, «sapevano che noi saremmo

arrivati». Mi misi a piangere per la commozione! Ci rifocillarono, ci permisero

di cambiarci e… poi fu l’assalto! Vollero provare le nostre G.S., ammirarono

le nostre tute ci subissarono di domande e ci mandarono a letto all’1,30 di

notte. E il mattino seguente ben 3 di loro non andarono al lavoro per farci

da guida e per accompagnarci dal Sindaco. La Cerimonia si svolse come

previsto con gli scambi dei messaggi e della terra; e anche il sig. Sindaco di

Chambèry, per non essere da meno del suoi concittadini volle venire al

Cimitero seduto su di una nostra Vespa.

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Come al solito partimmo con le nostre due ore di ritardo, accompagnati

sotto la pioggia dai nostri 3 accompagnatori. Ci aspettava il Moncenisio,

ancora coperto di neve, ma ci confortava il ricordo delle belle giornate

passate ed avevamo la certezza che le macchine ci avrebbero portato

ovunque noi avessimo voluto andare: da Berna infatti (dove per il resto

avevamo fatto pulire candele e carburatori, a solo scopo precauzionale) non

avevamo più avuto cura di sentire i motori e non chiudevamo neppure i

rubinetti della miscela, tanto avevamo fiducia nel nostro mezzo. Ed in 5 ore

fummo a Susa, alle 7,30 a Torino!

Eravamo dunque quasi al termine delle nostre fatiche e soprattutto

avevamo quasi concluso il nostro raid senza fastidi di sorta, secondo il

programma prestabilito: ora ci aspettavano i nostri cari ed il Sindaco, che

certamente era in ansia per noi. Pernottamento a Chivasso, e sotto l’acqua,

coprimmo di un sol fiato i chilometri dell’autostrada per Milano: alle 8,30

eravamo a Milano, alle 10 precise, accompagnati dai vespisti del nostro

Vespa Club, eravamo a Melegnano.

Ci fermammo all’inizio del paese accolti dai nostri cari e da tutti quanti

avevano trepidato per il buon esito della nostra iniziativa, in attesa del

Corteo, che doveva compiere la Cerimonia al Cimitero Ossario: eravamo

stanchi, ma aspettavamo con ansia il momento di poter affidare al Sindaco

la Terra Straniera.

E finalmente giunse il corteo: c’erano tutte le rappresentanze dei Comuni

Lombardi, i Militari francesi e nostri, i Combattenti in congedo, le Autorità, i

Consoli di Svizzera e di Francia e passavano davanti a noi, che schierato a

bordo della strada, di fianco alle nostre Vespa, aspettavamo che giungesse

il nostro fiammante Gonfalone ed il Sindaco ci vide, il viso gli si illuminò,

sorrise felice e volle abbracciarci tutti quanti, stringendosi a sé e

chiedendoci notizie sul nostro viaggio. Fui felice allora di aver patito il freddo

e l’acqua, perché finalmente potevo dire: - Sig. Sindaco, sono lieto di offrirLe,

a nome della Staffetta Tricolore del Vespa Club, la Terra raccolta nei

Cimiteri di guerra di Francia e di Svizzera-.

Poi dopo la Cerimonia, il Corteo si portò di nuovo in Comune e noi

eravamo appena prima del gonfalone del Comune, sudati e stanchi,

commossi e felici per gli applausi e gli incitamenti che ci venivano indirizzati

dalla folla. Poi, infine, dopo le interviste alla RAI, le foto e le congratulazioni,

finalmente a casa, al nostro giusto riposo. Ma le nostre Vespa ci furono

sequestrate e poste nell’atrio della Mostra dell’Artigianato e Commercio,

coperte di fango e polvere, ancora cariche delle valigie, delle bandiere e

delle lacrime che scendevano dai nostri occhi quando fummo sommersi

dalla ressa della gente che ci voleva per sé.”

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Il Corriere della Sera, lunedì 8-9 giugno 1959, si occuperà della

cronaca della giornata citando l’episodio:

“I gonfaloni di 50 comuni al corteo del centenario del ’59

Invito del Sindaco a esporre il tricolore alle finestre – Rievocate le gloriose

battaglie risorgimentali anche a Melegnano e Magenta.

…....Intanto Melegnano ha rievocato la battaglia dell’8 giugno. Fra le

autorità presenti ci sono il sottosegretario alla Difesa onorevole Martino, il

prefetto di Milano dottor Angelo Vicari. Il presidente della provincia

avvocato Casati, monsieur Aujai de La Dure, console generale di Francia a

Milano, il presidente dell’Associazione Amici della Francia Ferdinando

Visconti di Modrone, il professor Martinenghi in rappresentanza del

sindaco di Milano e altri.

Alle 10 dal Comune si è mosso il corteo fra due ali di folla plaudente.

Almeno 40 mila persone erano accorse ieri a Melegnano. Il corteo si è

diretto verso l’Ossario dove i reduci di una staffetta tricolore hanno

consegnato al sindaco il messaggio dei sindaci delle città di Berna e

Chambèry dove si erano recati e un cofanetto contenente la terra

dell’ossario franco-italiano di Chambèry, dove sono sepolti 24

italiani……….”

Scrive un giornale dell’epoca:

“Ovunque entusiastiche accoglienze - Staffetta patriottica a Berna e a

Chambèry.

I melegnanesi della Staffetta Patriottica che in quattro giorni hanno coperto

in Vespa circa 1500 chilometri, sono giunti a Melegnano stanchi e

impolverati proprio nel momento in cui il corteo arrivava al Monumento-

Ossario.

Dal capo staffetta Raineri, abbiamo appreso con vivo piacere che ovunque

è stata loro tributata una accoglienza squisita e calorosa che non sarà

tanto presto dimenticata.

Partiti da Melegnano mercoledì alle ore 21 raggiungevano Berna il giorno

successivo e alle ore 19 sono stati ricevuto dal Vice-Sindaco. Il mattino

seguente, venerdì alle ore 8,30 il Sindaco di Berna ha ricevuto la Staffetta

che ha consegnato un messaggio del nostro Sindaco e un medaglione

ricordo della Battaglia, opera del prof. Marchini. La stessa ovazione di

entusiasmo e simpatia per la bella iniziativa è stata tributata ai quattro

melegnanesi a Chambèry meta del lungo raid. Al Sindaco della città sono

stati consegnati: un messaggio, un medaglione-ricordo e un cofanetto

contenente terra del nostro Ossario. Altrettanto è stato fatto dal Sindaco di

Chambèry che ha inoltre incaricato il sig. Raineri di portare i suoi personali

saluti e complimenti al dott. Cavalli.“

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Sustenpass (CH) – 2224 m. (Archivio Raineri)

Da un giornale francese:

“Vendredì, à 18 h. 30, une réception devait se dèrouler à la mairie de

Chambèry, où MM. Le colonel Dusseau, premier adjoinnit, rèpresentant M.

Pierre Dumas, dèputè-mairie; Legros, coseiller municipal; Leprovost,

prèsident, et un important dèlègation du Vespa-Club de Savoie, M.Vibaud,

concessionaire de la marque attendaient trois Vespistes italiens partis de

Melegnano. Apres un crochet par la Suisse, via Berne ot Genève,

apportaient de la terre de Belegnano où en 1515, eutlieu la bataille de

Marignan, et où, le 8 juin 1859, se dèroula l’une des batailles qui devaient

prènaner les victoires de Magenta et de Solfèrino. Ce geste symbolique ètait

completè, par la remise, aux visiteurs, d’une urne contenant de la terre

prèlevèe sur le tombes en 1914-1918 et enterrès au cimitière de Charrière-

Neuve.

Hèlas! On attendit en vain les Italiens dont il fut impossible d’avoir les

moindres nouvelles On s’nquèta fort sur leur sort et, à 21 heures largement

passèes, es Vespistes chambèriens les attendaient toujours vainement, à

leur siège, au Restaurant Savoyard, place Monge. Finalement, on les arrèta

au passage, à 21 h. 45, alors qu’ils s’appretaient à filer syr Lyon.

Auparavant, ils avaient essuyè une sèrie d’orages extrèmement violents,

s’ètaient trompès de route, avaient chercè les Vespites chabèriens partis à

leur rencontre. Ils avaient aussi tentè de tèlèphoner à Chambèry, mais ne

parlant pas de mot de français, s’ètaient heurtès à la difficultès qu’ils

n’avaient pur surmonter.

Finalement, l’èchange symbolique et lieu samdi à 9 h., et l’onpardonna

volontiers à ces hôtes sympathiques, victimes de tant d’avatars un retard

qu’ils ètaient les premiers a dèplorer.

Cette croisère du souvenir ètait placèe sous le signe de la

commèmoration du Centenaire et entrait dals la cadre des nombreuses

manifestation qui consacrent la fraternitè et l’amitiè franco-italienne.

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La Staffetta al Vespa Haus Berna

La Staffetta e il Sindaco di Berna

La Staffetta al Cimitero militare e con le autorità di Chambèry

(Archivio Ballerini)

La Staffetta e il Sindaco di Chambèry

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Il monumento ritratto con i “vespisti” rappresentava un

“fascio littorio” posto, durante il regime fascista, per

segnare il confine nazionale. Con lo spostamento di

quest’ultimo, dopo la seconda guerra mondiale, fu

inglobato in territorio francese e dedicato alle truppe alpine.

Per questo sopravvisse all’abbattimento dopo la caduta del

regime; fortemente danneggiato dall’usura del tempo è

stato recentemente demolito durante i lavori di

sistemazione del Mont-Cenis.

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Sulla strada del ritornoMont-Cenis (F) – 2083m.

(Archivio Raineri)

Telegramma speditodopo l’arrivo a Berna

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Cerimonia all’Ossario(Archivio Ballerini)

Corteo in città – 8 giugno 1959 (Archivio Ballerini)

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Incontro con le autorità - (Archivio Ballerini)

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Perl’organizzazionedell’eventoeranointervenuteanche

lemunicipalitàdellecittàinteressate.L’archiviocomunale

dellacittà

diBernaharesogentilmentedisponibilela

corrispondenza

intercorsaconMelegnano.

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Vincenzo Ballerini con i ricordi del viaggio - 2016

Uomini, poco più che ragazzi, ambasciatori di un’idea e di un ideale,

che oggi commentano: -Siamo stati trattati come re e colmati di ogni

attenzione - parole che Vincenzo Ballerini e Giuseppe Cremonesi si

concedono nel nostro incontro, mentre alberga in loro, inciso nella mente

e nel cuore, il commosso ricordo per i compagni d’avventura, Giuseppe

Raineri e Pierino Cremascoli, oggi scomparsi.

Le difficoltà, gli ostacoli e le barriere, che sembravano impossibili, sono

lenite dal tempo e dalla storia. Alcune strappano il sorriso viste così da

lontano: l’età anagrafica (si diventava maggiorenni a 21 anni e quindi

occorreva il permesso dei genitori); il percorso, segnato su delle carte

lontane parenti dei moderni supporti; la lingua e l’incognita dell’efficienza

dei mezzi, anche se vi era grande fiducia nell’affidabilità delle loro Vespa;

la resistenza fisica, messa a dura prova dall’inclemenza del tempo; le

comunicazioni a chi attendeva, alla meta e/o a casa.

La bella notizia che annunciava l’arrivo, “Giunti bene a Berna” pervenuta

attraverso telegramma, che oggi sarebbe filtrata da qualche diavoleria

elettronica, era stata voce verbale, portata di porta in porta, casa per casa,

accompagnata dai sospiri di sollievo, dagli abbracci e dalle strette di

mano, di genitori, mogli, fidanzate, parenti, amici o semplici curiosi. Tanta

l’attesa, tanta la sorpresa, con molta più umanità rispetto all’intercalare di

un freddo touch-screen.

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PIAGGIO – Azienda fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio. Si occupò inizialmente di arredamento

navale e materiale ferroviario per passare poi anche alle costruzione aereonautiche. Nel 1938 alla

morte di Rinaldo subentrò il figlio Enrico. Nel 1946, su progetto dell’ing. Corradino D’Ascanio nacque

la “Vespa”. Ad oggi ne sono state prodotte oltre 16 milioni.

VESPA G.S. – Il modello viene prodotto nel 1955. Motore da 150 cc. la GS (Gran Sport) rende lo

scooter competitivo con le piccole motoleggere dell'epoca. Il motore, rispetto alle versioni

contemporanee, è potenziato e con carburatore direttamente innestato sul cilindro, la carrozzeria è

rastremata per una migliore penetrazione nell'aria permettendogli così di raggiungere i 100 km/h.

Aristide CAVALLI – Sindaco dal 1956 al 1959. Nel corso del suo mandato venne concesso a

Melegnano, per decreto presidenziale in data 26 agosto 1950, il titolo di “città”.

BERNA – Capitale della Confederazione Elvetica, sede del parlamento, del governo svizzero e

capoluogo del Cantone Berna. Situata su una altipiano si sviluppa su di una penisola formata dal

fiume Aare. Conta circa 150.000 abitanti. Monumenti importanti: lo Zytglogge, torre dell’orologio, il

Munster, cattedrale con la torre campanaria più alta della Svizzera. Simbolo della città è l’orso, per il

quale è stata appositamente allestito una zona di alloggio, detta “Fossa degli Orsi”, dove vivono

praticamente indisturbati.

CHAMBÈRY – Comune francese di circa 60 mila abitanti. Capoluogo della Savoia. Dopo il travagliato

periodo napoleonico e della Rivoluzione Francese, passò dal Regno di Sardegna alla Francia nel

1860. Luoghi di interesse la Cattedrale e il Castello che ospitò tra il 1502 e il 1578 la Sacra Sindone.

Vitaliano MARCHINI – Scultore, nato a Melegnano nel 1888 ha vissuto l’infanzia prevalentemente a

Milano. Da semplice garzone marmista ad insegnante a Brera. Tornò a sposarsi a Melegnano dove

visse dal 1921 al 1939. Ritornò a Milano per trasferirsi poi, una volta lasciato l’insegnamento nel

1960, a Mergozzo (NO), dove morì nel 1971. Di lui in Castello Mediceo una ricca collezione delle sue

opere donate alla città dagli eredi.

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Le Vespa in esposizione - (Archivio Ballerini)

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Programma e attività ambiziosi ed intensi; un opuscolo del Club riassume

i primi due anni:La società ha finalità e scopo d’inquadrare, tutelare e disciplinare la attività dei Vespisti

della zona, curarne gli interessi, ecc.

E’ qui di seguito riportata l’attività svolta nell’anno 1959:

27 Marzo – Partecipazione alla gara di regolarità “Casco K” 6 partecipanti; 6 classificati

– 1° ex-aequo.

12 Aprile – Raduno sociale e cerimonia di inaugurazione: 56 Vespisti; 4 Vespa Clubs

lombardi; sfilata per le vie cittadine – fiori ai caduti – benedizione.

25 Aprile – Gimkana vespistica regionale di Melegnano ; 50 partecipanti; 7 Vespa Clubs

– Coppa Mobili del Corno (1° premio assoluto al Vespa Club di Milano) (1° di

Melegnano Raineri Renzo).

3 Maggio – Gimkana di Crema : 1° assoluto Raineri Giuseppe – 1° premio di squadra.

10 Maggio – Gimkana di Casalpusterlengo: 1° Raineri Renzo – 2° Lampugnani D. – 1°

premio di squadra – 2° premio concorso eleganza.

24 Maggio – Primavera Vespistica Lombarda (regolarità): 3° premio du sq.

2 Giugno – Staffetta a Solferino e San Martino: 1a manifestazione nel quadro delle

celebrazioni del Centenario.

5-7 Giugno – Staffetta Tricolore a Berna e Chamberj.

7 giugno – Gimkana provinciale Moto Club Boneschi Melegnano: 1° assoluto; 1° - 4° -

5° categoria 150.

6 Settembre – Gita sociale in Svizzera con 35 vespa e 55 soci.

15 Novembre – Staffetta corteo festeggiamenti Melegnano-Città – Operazione patenti ai

motociclisti – richieste pervenute n. 142

Attività 1960.

Ecco i piazzamenti ottenuti dai rappresentanti del Vespa C. Melegnano nelle gare

disputate:

25 aprile – Melegnano – Gimkana : 1° Merlo G. – 4° Raineri – 7° Lampugnani.

1° maggio – Codogno – Gara di regolarità nazionale: 3° Cremonesi G. – 3° premio

assoluto di squadra.

8 maggio – Sanremo – Raduno Internazionale: 4° premio concorso eleganza.

15 maggio – Abbiategrasso – Gimkana regionale: 1° premio assoluto di squadra – 5° -

8° - 10° individuale con Lampugnani D, Raineri R., Merlo G.

22 maggio – Inverigo – Gimkana : 1° Lampugnani D. – 2° premio di squadra.

26 maggio – Melegnano – Caccia al Tesoro (gara a squadre): 1° Merlo G. – Dossena U.

– Vitali A.

29 maggio – Milano – Gara di regolarità: 20° cremonsei G.

5 giugno – Caslpusterlengo – Gimkana: 1° premio di squadra – 1° assoluto Lampugnani

D. – 3° Raineri G. – 4° Marini R. – 5° Lavesi A – 8° Bosio G.P.

3 luglio – Melegnano – Gara di Regolarità per il Campionato Provinciale F.M.I.: 30

corridori sono stati classificati al primo posto e tra questi Lampugnani, Cremonesi,

Raineri .

10 luglio – Chignolo Po – Gimkana: 3° Lampugnani – 6° Lavesi – 10° Merli – 3° nella

classifica di squadra.

17 luglio – Milano – Eliminatoria Regionale per il Campionato Italiano: 2° Lampugnani.

10 settembre – Lodivecchio – Gimkana – 1° Lampugnani – 2° Raineri R.

4 Ottobre – Codogno – Gimkana: 4° Lampugnani (il solo concorrente del Vespa C.

Melegnano).

10 ottobre – Bologna – Finale del Campionato Italiano: 5° Lampugnani (1° della

Lombardia)

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25.04.1959 - Gincana vespistica - (Archivio Raineri)

25.04.1959 - Premiazione del vincitore - (Archivio Raineri)

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7.06.1959Gincana “M.C. Melegnano”

1° - Lampugnani5° - Raineri6° - Gandini

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