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ANIEM
Rassegna Stampa del 27/10/2016
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INDICE
ANIEM Il capitolo non contiene articoli
ANIEM WEB Il capitolo non contiene articoli
SCENARIO EDILIZIA
27/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale
«Se vuoi i soldi devi chiamare lo zio Paperone»5
27/10/2016 Il Sole 24 Ore
Tangenti, maxi-retata su Tav e A37
27/10/2016 Il Sole 24 Ore
Pochi sviluppi a Genova aspettando «Blueprint»9
27/10/2016 La Repubblica - Nazionale
"Quel cemento è colla" Le grandi opere pilotate con escort e bustarelle10
27/10/2016 La Repubblica - Firenze
Pisa, sott'inchiesta il People mover per l'aeroporto11
27/10/2016 La Stampa - Nazionale
Tav, A3 e treno di Pisa Cosche e tangenti dietro le grandi opere13
27/10/2016 Il Messaggero - Abruzzo
Grandi appalti, raffica di arresti15
27/10/2016 Il Messaggero - Abruzzo
Sensori sismici nel palazzo del 70017
27/10/2016 ItaliaOggi
Ancora tangenti sulle grandi opere18
27/10/2016 Avvenire - Nazionale
Grandi opere, 30 in manette20
27/10/2016 Il Giornale - Nazionale
La maledizione Grandi opere Ora la tangente è l'appalto22
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27/10/2016 Libero - Nazionale
Retata di ladri ed escort ad Alta Velocità24
SCENARIO ECONOMIA
27/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale
L'Italia risponde alla Ue: spese legittime27
27/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Varoufakis: «Renzi fa bene a protestare Ma deve ottenere il cambio delle regole»29
27/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale
«Il richiamo sulla manovra? Non abbiamo chiesto sconti»31
27/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Mediolanum, Bce contro Fininvest Si riapre la battaglia dei ricorsi33
27/10/2016 Il Sole 24 Ore
UniCredit per l'aumento valuta conversione o buy-back dei bond34
27/10/2016 Il Sole 24 Ore
Pensioni, tutte le regole per chiedere l'anticipo36
27/10/2016 La Repubblica - Nazionale
Mps, vendere o convertire? Rebus per gli obbligazionisti39
27/10/2016 La Stampa - Nazionale
Stop all'aumento Iva ma nel 2018 può salire al 25 per cento41
27/10/2016 La Stampa - Nazionale
Guzzetti: "Atlante? Meglio star fuori"43
27/10/2016 Il Messaggero - Nazionale
Fisco, caccia in banca all'evasore con pignoramenti mirati nei conti44
SCENARIO PMI
27/10/2016 Il Sole 24 Ore
Manifattura, cresce chi punta sull'export47
27/10/2016 Avvenire - Nazionale
La manifattura frena Solo +1,2% nel 201649
27/10/2016 Libero - Nazionale
Italia in svendita Stranieri scatenati per i nostri marchi50
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SCENARIO EDILIZIA
12 articoli
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LE INTERCETTAZIONI «Se vuoi i soldi devi chiamare lo zio Paperone» Giovanni Bianconi «le imprese sanno come si devono comportare...»: nelle parole dell'ingegnere Giampiero De Michelis c'è la
sintesi del presunto meccanismo fraudolento. Le imprese che volevano da lui un trattamento compiacente
dovevano affidare subappalti alle stesse ditte da lui indicate.
a pagina 21
ROMA «Loro sanno benissimo, le imprese... Le imprese sanno come si devono comportare... C'hanno
pochi soldi, no? ... So' disorganizzati, ma mica so' stupidi... A te ti capiscono come si de..., che cosa gli
conviene fare... Loro devono capire che il servizio è omnicomprensivo».
Nelle parole di Giampiero De Michelis c'è la sintesi del meccanismo: le imprese che volevano da lui,
direttore dei lavori, un trattamento compiacente, dovevano affidare sub appalti alle ditte indicate dallo
stesso De Michelis. L'ingegnere è considerato il «promotore e organizzatore» della presunta associazione
per delinquere messa in piedi per corrompere ed essere corrotti nell'aggiudicazione e gestioni degli appalti
legati alle Grandi opere.
«Commistioni
e profitti illeciti»
«Servizio omnicomprensivo», dunque: prendi e dai. Che il giudice per le indagini preliminari, nell'ordine
d'arresto eseguito ieri, riassume in un una «gravissima commistione di interessi tra controllori e controllati,
nella quale l'unico collante è dato dal perseguimento dei profitti illeciti in danno della collettività». Il sospetto
«socio occulto» di De Michelis, l'imprenditore calabrese Domenico Gallo, esprime lo stesso concetto in altre
parole: «Le loro aziende, hanno un orticello loro e cose ... però... in joint venture con l'ingegnere». Anche
perché, altrimenti, i controlli del direttore dei lavori sarebbero di tutt'altra severità. E dall'esito poco
conveniente: «L'ingegnere è tosto... se non passano dalla strada giusta... fa alla lettera il suo lavoro e vuol
dire che è meglio che rinunciano... che si buttano a mare».
In un'altra conversazione Gallo cita «l'amalgama», ma al di là delle definizioni il sistema è abbastanza
chiaro. Così funziona una fetta di lavori pubblici in Italia, secondo le intercettazioni dei dialoghi dei
protagonisti. Se si tratta di indizi sufficienti a diventare prove della responsabilità delle persone arrestate si
vedrà nel corso dell'inchiesta e dell'eventuale processo; intanto l'apparente trama per lucrare indebitamente
sulle Grandi opere emerge dalla viva voce di imprenditori e manager impegnati nei cantieri del Terzo valico
dell'Alta velocità, o nell'ultimo tratto dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. E risale a molto tempo fa.
«L'abbiamo fatto
sulla Salerno-Reggio»
Ne parla Ettore Pagani, direttore generale del Consorzio Cociv (dove la Salini Impregilo è presente con il 63
per cento delle quote), con un altro manager del gruppo, sempre a proposito dei comportamenti e delle
richieste di De Michelis: «Purtroppo siamo stati noi ad aver abituato questa gente a operare in un certo
modo, e in passato lo abbiamo fatto su Cavet soprattutto. (...) Lui viene da lì... Lo abbiamo fatto sulla
Salerno-Reggio e da altre parti ancora... Va bè, il vero problema è che sono cambiati i tempi e loro non
riescono a capirlo... Diventa un po' un pasticcio».
Dunque lo scambio tra direttori di lavori e imprese controllate, attraverso sub-appalti pilotati, sarebbe di
antica data, ammette Pagani: «Non è la prima volta che fa queste cose, e noi diciamo che lo sappiamo ma
non lo sappiamo... Però lo sappiamo... Le abbiamo gestite anche noi queste cose, anche io... però non
c'erano parenti, non c'erano collegamenti così palesi». Stavolta, invece, sono quasi diretti: tra le aziende a
cui affidare le commesse imposte dal direttore dei lavori alle ditte da controllare, ce n'è una riferibile alla
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 5
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figlia di De Michelis, Jennifer.
Proprio con Cociv, nella primavera del 2015, secondo gli inquirenti De Michelis mostra un «atteggiamento
compiacente» quando si dichiara pronto a certificare uno stato di avanzamento dei lavori (Sal) gonfiato.
L'ingegnere si mostra subito disponibile: «Vabbé, se Italfer è d'accordo non è quello il problema... si
straccia tutto e si rimette, a fare si può fare». E il giorno dopo si parla di cifre: «Fare 23 milioni di Sal in più,
non sono spicci... Erano i 40 che, hai capito che si aspettavano, no?», dice De Michelis a un suo
collaboratore. Ventiquattr'ore più tardi viene intercettato uno scambio di sms tra De Michelis e Pagani che i
magistrati considerano piuttosto eloquente.
De Michelis: «Ettore, totale 45».
Pagani: «Ma 45 sono l'extra di giugno o è compreso il Sal lavori?».
De Michelis: «Esagerato, 17 vecchio più recupero 45 totale».
Pagani: «Ma lo zio Pietro ha chiamato che li vuole tutti e subito. Sigh».
De Michelis: «Digli che chiami zio Paperone, oppure la Banda Bassotti».
Nella ricostruzione dell'accusa, per un periodo De Michelis s'è mosso in combutta con Giandomenico
Monorchio, che come amministratore della società Sintel incaricata della direzione dei lavori sul Terzo
valico aveva individuato De Michelis per quel ruolo. Nella seconda metà del 2015, però, l'ingegnere
comincia a muoversi autonomamente, creando allarme nell'ambiente. È ancora Pagani a rivelare che «lui si
sta mettendo in proprio, anziché farlo con Giandomenico lo fanno loro... È un mostro che abbiamo creato
noi... poi ho paura che possa diventare un problema».
Il ricatto
a Monorchio
La rottura tra Monorchio e De Michelis arriva a provocare l'estromissione dagli incarichi del secondo decisa
dal primo. De Michelis vuole essere reintegrato, e si muove in modo tale che ora è scattata l'accusa di
estorsione ai danni di Monorchio. Il cui nome compariva, seppure di sfuggita, nelle carte dell'indagine di
Firenze sull'Alta velocità, sfociata negli arresti del marzo 2015.
A dicembre De Michelis lancia la sfida tramite Pagani: «Io un po' di cazzi li so (e ride, annotano i
carabinieri, ndr )... Siccome sono stato qualche giorno fa a Firenze, no? E quello mi ha detto "ma
ingegnere, lei è sicuro di non sapere come stanno queste cose?"... Io dico no, non so niente... Però posso
ricordarmi». Pagani aveva già intuito a chi era rivolta la minaccia: «Riferirò, tu parli al nuoro perché suocero
intenda». Ma lo aveva avvertito: «Stai attento anche tu, perché... quando si fa il botto ci si può anche finire
dentro».
Tuttavia l'ingegnere sembra deciso ad andare avanti. A gennaio va a parlare con un maresciallo dell'Arma
a Firenze, e all'uscita confida alla moglie: «Io c'ho una lettera... in cui si spartiscono i lavori... Ci sta scritto
che fanno 50 per cento a Sina (Società iniziative nazionali autostradali, ndr ), 3o per cento a Monorchio e
20 per cento a me». In un'altra occasione De Michelis si sfoga contro Monorchio: «Lo voglio vedere in
galera». Ieri ci sono finiti tutti e due.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La parola
amalgamaÈ il nome dell'inchiesta delle Procure di Genova e Roma sulle Grandi opere. Definisce il sistema illegale
che si è venuto a creare tra imprese, tra controllati e controllori, tra appaltatori e subappaltatori.
L'«amalgama» terrebbe insieme alcuni dei più grandi gruppi imprenditoriali italiani, che gestiscono appalti
pubblici per miliardi, e soggetti in contatto con le cosche della 'ndrangheta; un sistema in cui la corruzione
da occasionale sarebbe diventata sistemica e la vecchia tangente sostituita dall'assegnazione di lavori ©
RIPRODUZIONE RISERVATA
27/10/2016Pag. 1
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 6
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Grandi opere. Tra gli arrestati il figlio di Monorchio - Indagato Lunardi junior Tangenti, maxi-retata su Tav e A3 Ivan Cimmarusti Sara Monaci pUna cupola gestiva i lavori di una tratta della linea Tav MilanoGenovae dell'A3 Salerno-Reggio. Sono 31 gli
arrestati. In manette anche Giandomenico Monorchio, figlio dell'ex Ragioniere generale dello Stato.
Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro dei Trasporti è indagatoa piede libero. Servizi u pagina 11 pEra il
«sistema» delle Grandi opere. Questa la tesi investigativa: un meccanismo rodato di corruzione e
subappalti manipolati per mungere denaro pubblico da maxi lavori, come l'Alta velocità Milano-Genova,
l'Autostrada SalernoReggio Calabriae il People Mover, che collega la stazione di Pisa con l'aeroporto. Sono
due inchieste, delle procure di Roma e Genova, a svelare il presunto malaffare «incancrenito» nella
gestione delle subcommesse bandite dalle aggiudicatarie dei lavori: il Consorzio Coccia, Reggio
Calabria-Scilla scpa e il Consorzio pubblico Pisa Mover. In manette 31 persone (11 in carcere), tra le quali i
due direttori dei lavori dei tre maxi cantieri, Giampiero De Michelis e Domenico Gallo e Giandomenico
Monorchio, titolare di una società di ingegneria e figlio dell'ex ragioniere dello Stato Andrea Monorchio. Agli
arresti anche i vertici delle tre società: Michele Longo, Ettore Pagani, Giulio Frulloni (del consorzio Covit),
Michele Firpo, Marino Aprea (di Pisa Mover) e Pacifico Belli (di Condotte spa). Tra gli indagati
l'imprenditore Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro Pietro Lunardi. Ipotizzati i reati di associazione per
delinquere, corruzione e turbativa d'asta. Le due indagini sono state svolte dai carabinieri del nucleo
investigativo di Roma e dal Gico della Gdf di Genova. «L'amalgama» L'indagine del pm romano Giuseppe
Cascini, coordinato dai procuratori aggiunti Paolo Ielo e Michele Prestipino, ruota attorno all'associazione
per delinquere capeggiata da De Michelis, che svolgeva il ruolo di direttore dei lavori attraverso la società
Sintel di Monorchio. Stando all'accusa avrebbero creato una «joint venture che opera nell'ambito di una
"amalgama" che copre tutti gli illeciti». L'accordo sarebbe stato si- glato con alcune società: in cambio del
silenzio sugli eccessivi risparmi- come quelli relativi alla qualità del calcestruzzo definito nelle intercettazioni
«colla» o «troppo liquido» - compiuti dalle imprese nei subappalti, queste si impegnavano a comprare
forniture dalle società di De Michelise Gallo.I lavori ottenuti con questi mezzi ammonterebberoa circa 17,5
milioni. Escort Gli accertamenti di Genova avrebbero evidenziato come nello scambio ci fossero anche
escort.È il caso dell'imprenditore Marciano Ricci, della Europa92 spa, che avrebbe offerto prostitute ai
dirigenti di Cociv Longo, Pagani e Frulloni. Gli incontri si sarebbero svolti all'Hotel Tower di Genova. In
cambio avrebbe ottenuto i lavori relativi alla galleria Cava Vecchie Fornaci per il Tav Milano-Genova. «Il
mostro» De Michelis avrebbe avuto un at- teggiamento definito dagli stessi coindagati «spavaldo». Nelle
intercettazioni lo definiscono il «mostro» per le continue richieste di tangenti. Per questoa dicembre 2015
decidono di rimuoverlo,e così il figlio dell'ex ragioniere dello Stato lo allontana. Tuttavia De Michelis
pianifica un dossier che gli consentirà il reintegro. Tra le minacce che fa giungere c'è anche quella di
rivelare alla Procura di Firenze (nell'inchiesta "Sistema") presunti «illeciti consumati in Anas». De Michelis
lo dicea Gallo: «Tenete conto di un'altra cosa, che qua caschiamoe tutta la Salerno-Reggio Calabria,
dell'opera non collaudabile». L'inchiesta di Firenze In un capitolo si fa riferimento «all'alta sorveglianza di
Italferr», la società da Fs che di questo si occupa. Si richiama «un atto integrativo di convenzione tra Cociv
e Rfi del 2011, all'interno del quale Rfi (di Ferrovie dello Stato, ndr) riconosce a Italferr un mandato con rap-
presentanza sulle funzioni di alta sorveglianza per le opere dell'alta velocità Milano-Genova». Spiegano gli
inquirenti che occorre approfondire anche «cosa sia successo nell'incontro tra De Michelisei funzionari
Turie D'eugenio, che quello afferma di aver incontrato presso gli uffici Italferr». In questa sede, De Michelis
avrebbe minacciato Turi dicendo che «sarebbe andato dalla Gdf di Firenze a denunciare fatti gravi,
accelerando altre indagini». Si parla probabilmente dell'indagine "Sistema" che ha visto coinvolto il
manager pubblico Ercole Incalza e l'imprenditore Stefano Perotti (citato più volte nelle intercettazioni). Da
27/10/2016Pag. 1
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 7
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sottolineare che intanto l'inchiesta fiorentinaè stata in gran parte archiviata pochi giorni fa. Il consorzio
Cociv si dichiara parte lesa dichiarando che non esistono oneri aggiuntivi per lo Stato. Mentre il premier
Matteo Renzi si augura che il processo sia «equoe rapido».
Doppia inchiesta IMAGOECONOMICA NEL MIRINO DEI PMDue inchieste giudiziarie, delle procure di Romae Genova hanno fatto emergere un sistema «grandi
opere»: secondo gli inquirenti un meccanismo di corruzionee sub-appalti in maxi lavori, come l'Av
Milano-Genova, l'Autostrada Salerno-Reggio Calabriae il People Mover, la navetta che collega la stazione di
Pisa con l'aeroporto
GLI ARRESTIAgli arresti 31 persone( 11 in carcere):i due direttori dei lavori dei tre maxi cantieri, Giampiero De Michelise
Domenico Gallo,e Giandomenico Monorchio figlio dell'ex ragioniere dello Stato Andrea Monorchio. Tra gli
oltre 50 indagati figura anche l'imprenditore Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro Pietro Lunardi
27/10/2016Pag. 1
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 8
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focus città Pochi sviluppi a Genova aspettando «Blueprint» Concorso per dare vita al waterfront di Piano Nuove costruzioni solo ad Albaro e Boccadasse Paola Pierotti a Nella città di Renzo Piano non ci sono gru. A Genova, simbolo di vitalità dopo la riqualificazione dell'area
portuale negli anni '90, e culla di tanti studi professionali affermati in Italia e all'estero, i progetti di
rigenerazione urbana e di sviluppo immobiliare sono grandi assenti. Non c'è lavoro per progettisti e
costruttori e gli investitori istituzionali, come fondie banche private, pretendono un rendimento del 7-8%
considerando che qui il rischio è maggiore rispetto a location più sicure come Milano. A Genova non sono
mancati i grandi annunci, primo tra tutti quello della Piazza del Mediterraneo firmato dagli olandesi di
UnStudio, da anni fermo sulla carta. Sotto i riflettori in questi mesi c'è il piano di riqualificazione del fronte
mare a partire dalle aree a ridosso del quartiere fieristico: questo è il tema del concorso Blueprint lanciato
prima dell'estate per trovare una soluzione complessiva per sviluppare un'idea messa a punto dallo stesso
Renzo Piano. «Abbiamo una disponibilità governativa di 15 milioni, erogata dal Mibact e in delibera al Cipe,
oltre a una concreta manifestazione di interesse da parte di Invimit - spiega Stefano Franciolini, presidente
di Spim, la società pubblica che si occupa di promuovere il patrimonio del comune-. Parallelamente alla
fase concorsuale rivolta ai progettisti contiamo di conferire i cespiti di Spim e del Comune in un solo fondo
immobiliare, con il sostegno dello Stato per poter realizzare le infrastrutture e le parti propedeutiche alle
iniziative private. L'operazione vale 250 milioni, dovremo coprirne 50 con il pubblico, mentre la restante
quota sarà carico dei privati». Franciolini confida in «un disegno imprenditoriale che guardi al futuro, e non
una semplice iniziativa immobiliare. La soluzione dovrà avere una capacità di rendimento e i privati
dovranno essere parte attiva del processo di trasformazione urbana». Spim ha già iniziato un road show di
presentazione del progetto, dalla Russia ad Astana, «in Cina andrà presto il sindaco - commenta Franciolini
- intanto abbiamo in programma due tappe a Roma, con un risvolto politico, e una a Milano, rivolto
soprattutto a costruttori e investitori». Complessivamente Spim ha un patrimonio che supera i 300 milioni,
ha già sviluppato il comparto del mercato ortofrutticolo trasformandolo da struttura mercatale in centro
logistico agro-alimentare e prima della crisi aveva realizzato con successo la conversione dell'antico
monastero delle suore domenicane con un mix di uffici e alloggi. Tra le nuove costruzioni fanno eccezione
le Torri Faro, alcune palazzine con poche decine di alloggi nella zona di Albaro e un intervento a
Boccadasse in un'area che era occupata dall'ex deposito dell'azienda dei trasporti. Le Torri Faro - che
raggiungono i 18 e 20 piani e contano 145 appartamenti vista mare - sono un progetto di nuova
edificazione a ridosso del nuovo quartier generale Msc Crociere da poco disegnato dallo studio 5+1AA.
Nella zona di Albaro, invece, quartiere residenziale del levante genovese, si distinguono alcune iniziative
per una cinquantina di alloggi complessivi: tre operazioni sono praticamente ultimate e una in un'area ex
Telecomè partita da poco. Una di queste è sviluppata dall'impresa Costruzioni spa, storica azienda
genovese guidata oggi da Filippo Delle Piane (cheè anche presidente dell'Ance locale) e conta 22 alloggi in
classe A. L'azienda di Delle Piane ha avviato anche un altro cantiere nella popolosa Sestri Ponente per altri
40 alloggi. «I lavori del primo complesso, gestiti per conto di investitori locali, saranno ultimati la prossima
settimana e sono già stati venduti cinque alloggi. La seconda operazione invece - spiega il costruttore - è
già terminata ed è quasi completamente allocata con prezzi che oscillano intorno ai 2.400-2.600 euro/ mq.
In entrambi i casi abbiamo investito in termini di efficienza energetica». A Boccadasse lo studio di Giuseppe
Galasso ha firmato per Abitcoop il progetto di riconversione di un'area che era occupata dal deposito
dell'Amt. «Una novantina di appartamenti con tagli variabili e modulabili da 50 a 100 mq e 220 box. in
vendita inizialmente a cifre dell'ordine dei 4.300 euro/mq al piano terra, fino a 7.000 euro/mq all'ultimo piano
- spiega l'architetto - ora sul mercato con una riduzione di circa il 30%».
27/10/2016Pag. 23CASA 24 PLUS
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 9
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L'inchiesta "Quel cemento è colla" Le grandi opere pilotate con escort e bustarelle Trenta arresti per il Terzo valico e la Salerno-Reggio Arrestato il figlio di Monorchio, indagato Lunardi jr.Coinvolti grandi gruppi e imprenditori vicini alle 'ndrine Cantone: valuteremo se commissariare quei cantieri FABIO TONACCI GIUSEPPE SCARPA ROMA. Nell'amalgama di imprese colluse, di relazioni tecniche taroccate per illudere sul rispetto delle
tempistiche, di funzionari corrotti, affonda il segreto del perché, in Italia, le grandi opere pubbliche non
finiscono mai. E del perché, quelle volte che arrivano a conclusione, si scoprono giganti con piedi di
cemento scadente. «Cemento che sembra colla», come dicono al telefono gli uomini che tale "amalgama"
hanno creato attorno a due infrastrutture vitali per il paese - la linea dell'Alta Velocità Milano-Genova,
l'autostrada Salerno-Reggio Calabria - e al progetto del People mover, che dovrà collegare l'aeroporto
Galilei e la stazione di Pisa.
Due inchieste separate dei pm di Roma e Genova, "Amalgama" e "Arka di Noè", condotte dal Nucleo
investigativo provinciale del comando di Roma e dal tributario dalla Finanza, hanno portato all'arresto di 30
persone in tutta Italia, con le accuse di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d'asta, tentata
estorsione. Quattro di loro figurano in entrambe le indagini: il direttore tecnico Giampiero De Michelis,
l'imprenditore Domenico Gallo (che pare avere legami con le 'ndrine di Platì), Michele Longo e Ettore
Pagani. Non due nomi qualunque, questi ultimi. Oltre ad avere ruoli apicali nella Salini-Impregilo, il colosso
delle costruzioni asso pigliatutto dei lavori pubblici in Italia (tra le altre cose, il Ponte di Messina), sono
anche direttore e presidente del consorzio Cociv cui le Ferrovie dello Stato hanno affidato la realizzazione
del Terzo Valico della Tav, un'arteria strategica tra Genova e Milano (del costo di 6,2 miliardi, fine lavori nel
2021). Nel consorzio, oltre a Impregilo, c'è la Condotte d'Acqua spa.
Gli stessi attori del sesto macrolotto della Salerno-Reggio Calabria, che ha richiesto un investimento per lo
Stato di 632 milioni di euro.
Questo è il quadro. Ciò che racchiude la cornice è desolante, ma spiega molte cose. Il personaggio chiave
è il "mostro", come è soprannominato De Michelis, il tecnico della Sintel di Giandomenico Monorchio
chiamato per fare il direttore dei lavori delle tre opere, assumendo il ruolo di pubblico ufficiale. Il "mostro"
conduceva le danze: invece di controllare le imprese subappaltatrici (tra cui anche la Rocksoil dell'indagato
Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro del Pdl), ometteva. I procuratori aggiunti Michele Prestipino e Paolo
Ielo l'accusano di non aver segnalato «le irregolarità nelle forniture di prefabbricati e nell'ingresso nei
cantieri di mezzi e materiali non autorizzati», di essersi "dimenticato" di applicare penali per i ritardi, di aver
permesso che venissero montati cordoli costruiti con calcestruzzo sbagliato. La sua "cecità" aveva un
prezzo: ottenere appalti per aziende (Breakout, Oikodomos, Tecnolab, Mandrocle) riconducibili a lui e a
Gallo. Per ottenere la compiacenza e chiudere qualche occhio, giravano anche mazzette e escort. «Quel
cemento sembrava colla, abbiamo rimandato indietro tre betoniere», si lamenta l'impresario Paolo Piazzai,
quando si accorge di cosa erano fatte le miscele mandate dalla Breakout.
Un suo collega aggiunge: «L'iniziale fornitura era acqua, la seconda non scendeva nemmeno dalla
canalina e si intasa pure la pompa». In un altro caso il gruppo cerca di nascondere una gettata di
calcestruzzo malfatta, priva delle previste strutture di contenimento.
«La cassaforma non c'era! Perché avete firmato una cosa così», sbraita al telefono un imprenditore con
Jennifer De Michelis, la figlia del direttore dei lavori. «Valuteremo se ci sono le condizioni per chiedere il
commissariamento di alcuni appalti: se necessario, siamo pronti a farlo», spiega il presidente dell'Anac,
Raffaele Cantone.
Foto: IL VALICO Il cantiere vicino a Genova all'interno del valico ferroviario Genova-Milano FOTO: ©LUCA
ZENNARO/ANSA
27/10/2016Pag. 8
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 10
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Pisa, sott'inchiesta il People mover per l'aeroporto Le verifiche della Procura di Roma toccano la regione Coinvolta anche Condotte, impegnata nel nodo Tavdi Firenze. Filippeschi: "Fiducia nella magistratura" FRANCA SELVATICI LUCA SERRANÒ LA TOSCANA entra nell'inchiesta "Amalgama" della procura e dei carabinieri di Roma con il People mover,
l'infrastruttura di 1,8 km, costata 82 milioni e quasi completata, che collega l'aeroporto Galilei alla stazione
di Pisa con una navetta. Nell'inchiesta è coinvolta anche la società Condotte, impegnata a Firenze nella
controversa vicenda della stazione Foster. «L'ingegner Giampiero De Michelis, revocato dall'incarico della
direzione dei lavori dalla Sintel, società scelta dalla associazione delle imprese realizzatrici Pisamover, è
stato oggetto di un nostro esposto querela.
Abbiamo piena fiducia nell'azione della magistratura» ha detto ieri il sindaco di Pisa Filippeschi.
SELVATICI E SERRANÒ A PAGINA V LA Toscana entra nell'inchiesta "Amalgama" della procura e dei
carabinieri di Roma con il People mover, l'infrastruttura di 1,8 km, costata 82 milioni e quasi completata,
che collega l'aeroporto Galilei alla stazione ferroviaria di Pisa con un treno navetta. «L'ingegner Giampiero
De Michelis, revocato dall'incarico della direzione dei lavori dalla Sintel, società scelta dalla associazione
delle imprese realizzatrici Pisamover, è stato oggetto di un nostro esposto querela, presentato alla procura
di Pisa per le sue insinuazioni considerate false e gravemente dannose che la stessa Sintel definì 'ritorsive'
proprio per il suo allontanamento». Così ieri il sindaco di Pisa Marco Filippeschi è intervenuto parlando
dell'indagine romana sulla corruzione nelle grandi opere che è costata il carcere a De Michelis.
Pisamover è il contraente generale del People mover ed è una associazione di imprese fra Leitner,
Condotte, Inso e Agudio spa. Condotte è anche la capogruppo di Nodavia, il contraente generale dei lavori
(ora molto in bilico) del nodo Tav di Firenze. L'ex direttore dei lavori del People mover di Pisa, Giampiero
De Michelis, è accusato di corruzione con i vertici di Pisamover. L'opera (People mover), il contraente
generale Pisamover e la stazione appaltante (l'azienda di mobilità del Comune di Pisa Pisamo) hanno nomi
quasi sovrapponibili, il che crea qualche confusione. De Michelis, che era il direttore dei lavori, è accusato
di aver violato i suoi doveri di imparzialità inserendo nello Stato di avanzamento lavori (Sal) dell'agosto
2015 opere non completamente ultimate o progettualmente carenti e di aver omesso, nel dicembre 2015, di
applicare le penali previste per i ritardi nell'esecuzione dell'opera. Il tutto in cambio della promessa da parte
del contraente Pisamover di affidare servizi di progettazione e assistenza agli impianti a società
riconducibili a De Michelis e al suo socio Domenico Gallo. Per questo anche i vertici di Pisamover sono
stati decapitati. Sono agli arresti domiciliari per corruzione il presidente Mariano Aprea, il project manager,
direttore del cantiere e direttore della sicurezza Michele Firpo e il funzionario Pacifico Belli, tutti di Condotte.
De Michelis fu licenziato dalla Sintel nel dicembre 2015 ma non si rassegnò affatto e ora è accusato anche
di aver tentato di ricattare l'amministratore delegato della Sintel, Giandomenico Monorchio, figlio dell'ex
ragioniere generale dello Stato, minacciando di rivelare presunti illeciti compiuti da Monorchio e dai vertici
di Condotte e di Impregilo ai magistrati di Firenze titolari dell'inchiesta Sistema sulle direzioni lavori di
Grandi Opere, nella quale i principali indagati sono l'ex grand commis di Stato Ercole Incalza e l'ingegner
Stefano Perotti, altro asso pigliatutto delle direzioni lavori. «Non avevamo avuto notizia delle indagini
romane - ha dichiarato il sindaco Marco Filippeschi - e abbiamo fiducia nell'azione della magistratura e
degli inquirenti. Il cantiere del People mover è nelle fasi conclusive e il mezzo di trasporto è in fase di
collaudo. L'investimento, fatto con l'impiego di fondi Ue, si è mantenuto entro le previsioni di spesa, e i
tempi di realizzazione concordati sono rispettati: avvenimenti rari, questi, purtroppo, nel nostro Paese». (f.s.
e l.s.)
27/10/2016Pag. 1 Ed. Firenze
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 11
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Foto: IL PROGETTO Il rendering del people mover dell'aeroporto di Pisa, una delle opere entrate
nell'inchiesta
27/10/2016Pag. 1 Ed. Firenze
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Tav, A3 e treno di Pisa Cosche e tangenti dietro le grandi opere Arrestate 35 persone, coinvolti i figli di Monorchio e Lunardi I magistrati: questo è il cuore della corruzionedel Paese EDOARDO IZZO ROMA Sono in totale 35 arresti. È la nuova inchiesta sulle Grandi opere condotta dai carabinieri di Roma e
denominata «Amalgama». Le procure di Roma e Genova mettono sotto la lente i lavori per Terzo Valico
della Tav MilanoGenova, il 6° Macrolotto dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria e il treno automatico
People Mover di Pisa. Ci potrebbe essere anche un riverbero su Firenze, dove hanno appena chiuso
l'inchiesta Sistema (quella che ha visto prosciolto Ettore Incalza), ma da qui emergono nuove piste.
Entrambe le inchieste ruotano attorno al consorzio Cociv: quella di Genova si è concentrata direttamente
sugli appalti dell'alta velocità, individuando episodi di corruzione nelle gare per 4 dei 6 lotti, per un totale di
324 milioni. L'indagine di Roma è la costola di un'inchiesta dell'antimafia. E ora s'ipotizzano associazione a
delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e tentata estorsione. Grandi lavori e grandi
imprese: per i magistrati questo è il cuore della corruzione del Paese. A legare le due inchieste sono
quattro persone: il presidente del consorzio Cociv, Michele Longo; il direttore generale dello stesso
consorzio Ettore Pagani; Giampiero De Michelis, direttore lavori rimosso a dicembre 2015 e l'imprenditore
calabrese Domenico Gallo, soggetto che risulta legato a esponenti della 'ndrangheta. «Siamo parte lesa»,
si affretta a rimarcare il consorzio Cociv, che raccoglie i più altisonanti nomi dell'imprenditoria italiana delle
costruzioni: Salini, Impregilo, Condotte. Non risultano politici coinvolti. L'inchiesta però scuote
inevitabilmente il mondo politico, perché sono coinvolti l'imprenditore Giandomenico Monorchio (figlio
dell'ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio) e Giuseppe Lunardi, anch'egli imprenditore, figlio
dell'ex potente ministro berlusconiano Pietro Lunardi. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi si tiene molto
distante. «Sono indagini relative a fatti del passato, una vicenda che comunque non conosco». Coglie
l'occasione, però, per fare un discorso generale («I processi si fanno nei tribunali»), per rivendicare il valore
delle riforme («Non è che con le nuove regole si smette di rubare, ma si rende più semplice per forze
dell'ordine e magistrati arrestare chi ruba») e soprattutto per attaccare i grillini («Non si possono bloccare
gli eventi perché c'è il rischio che qualcuno rubi. Chiudere alle Olimpiadi è stato un grave errore»). Stessa
linea per il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio: «Questi fatti ci dicono che avevamo visto giusto.
Non avevamo sbagliato la diagnosi con il Codice appalti e la cura che abbiamo indicato». S'è allertato il
presidente dell'Anac, Raffaele Cantone: «Abbiamo già chiesto copia delle ordinanze cautelari e valuteremo
se ci sono le condizioni per chiedere il commissariamento di alcuni appalti. Il male, secondo Cantone, è
sempre nel vecchio Codice appalti. «È il sistema che emerge da queste indagini meritorie e quel sistema è
oggetto di un ripensamento vero nel nuovo Codice degli appalti». c
Sono indagini relative a fatti del passato Una vicenda che comunque non conoscoI processi si fanno in tribunale, non si possono bloccare gli eventi perché qualcuno forse ruba Matteo Renzi
Presidente del Consiglio
324 milioni La procura di Genova ha individuato episodi di corruzione in quattro dei sei lotti dell'alta velocità,per un totale di 324 milioni Terzo valico ferroviario Milano-Genova La linea ad alta velocità, definita di
«interesse strategico nazionale», dovrebbe essere pronta per il 2021. La Tav ligure «vale» 6,2 miliardi, si
sviluppa lungo 53 chilometri, di cui 37 in galleria People Mover di Pisa Il People Mover è una metropolitana
di superficie che collegherà l'aeroporto «Galilei» alla stazione di Pisa. Il tracciato sarà lungo 1,78 chilometri
e costerà intorno ai 78 milioni di euro
Le grandi opere coinvolte
27/10/2016Pag. 8
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Salerno-Reggio Calabria Il VI Macrolotto dell'A3 Calabria riguardava il tratto tra lo svincolo di Scilla e quello
di Campo Calabro: 3 chilometri, 32 tra ponti e viadotti, 8 gallerie naturali, 1 artificiale e l'ammodernamento
di 4 svincoli
Foto: MICHELE D'OTTAVIO/BUENAVISTA
Foto: FRANCO SILVI/ANSA
Foto: Giuseppe Lunardi Il figlio dell'ex potentissimo ministro dei Trasporti del Pdl risulta tra i 50 indagati.
Imprenditore, è Ceo della Rocksoil, la società di geoingegneria fondata dal padre
Foto: FABRIZIO VILLA/BUENAVISTA
27/10/2016Pag. 8
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Grandi appalti, raffica di arresti LA RETATA
Coinvolto anche l'Abruzzo nella vasta operazione condotta a livello nazionale dai carabinieri sugli appalti
nelle grandi opere che ha portato all'arresto di 21 persone, 11 delle quali finite in carcere e nove ai
domiciliari, accusate a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione e tentata estorsione. Per gli
investigatori era stata creata una vera e propria organizzazione finalizzata a compiere condotte corruttive
per ottenere contratti di subappalto nei lavori di una tratta della Tav Milano-Genova; 6° Macrolotto dell'A3
Salerno-Reggio Calabria e della People Mover di Pisa. E fra i personaggi di primo piano di quella che è
stata definita una vera e propria struttura associativa criminale, il direttore dei lavori, l'ingegner Giampiero
De Michelis, nato ad Avezzano insieme alla figlia Jennifer. Sarebbe lui, per l'accusa, il promotore e
l'organizzatore del gruppo insieme all'imprenditore calabrese Domenico Gallo. Avrebbe messo a
disposizione la sua funzione pubblica per favorire alcune imprese impegnate a eseguire i lavori, ottenendo
in cambio commesse e subappalti in favore di società riferibili di fatto a lui stesso e all'imprenditore
calabrese. Sarebbe stata inoltre accertata l'esistenza di rapporti corruttivi tra lui e i vertici dei General
Contractor che si occupano della realizzazione delle tre grandi opere pubbliche.
De Michelis e la figlia sono finiti in carcere. Ai domiciliari, invece, un altro abruzzese, il pescarese Claudio
Sergiacomo, 47enne residente nel capoluogo adriatico. Sergiacomo, accusato di associazione per
delinquere e corruzione, è coinvolto nell'inchiesta in quanto referente della società Tecnolab Srl con sede a
Ortona, che opera nel settore delle analisi di laboratorio sui materiali costruttivi, e sulla quale stando
all'accusa sarebbero state veicolate da De Michelis commesse relative alle prove di affidabilità e resistenza
sui materiali utilizzati nei lavori.
L'ORDINANZA
Da quanto emerso nelle indagini e riportato nell'ordinanza di custodia cautelare, la Tecnolab, insieme
almeno ad altre quattro società, sarebbe riconducibile al sodalizio o per lo meno i suoi laboratori. Alcune di
queste società come la Oikomodos, Mandrocle e Breakout sarebbero state appositamente costituite o
acquisite da Gallo e da De Michelis per soddisfare le esigenze della consorteria (acquisizione e gestione di
commesse da società impegnate nei lavori per il terzo valico). Per quanto riguarda invece la Tecnolab
sarebbe stata individuata dal gruppo per affidare ad essa provvisoriamente le commesse acquisite dalla
consorteria. Per le prove tecniche sui materiali di lavorazione, i promotori dell'associazione hanno infatti
dapprima acquisito il controllo del laboratorio della società Ets e poi, a seguito delle difficoltà della ditta a
dotarsi delle necessarie autorizzazioni e della inaffidabilità del suo referente, hanno deciso di avvalersi di
un'altra ditta, appositamente costituita, la Mandrocle.
Nell'attesa di completare le varie attività propedeutiche all'avvio di tale laboratorio e di acquisire le varie
certificazioni, con l'evidente intento di saturare il mercato Cociv accaparrandosi più clientela possibile, De
Michelis e Gallo hanno individuato dunque una società complice, che era la Tecnolab, di cui era referente
Sergiacomo. Per l'accusa, la Tecnolab Srl era poi diventata di fatto una società strumentale di De Michelis
e Gallo. Per quanto riguarda Sergiacomo, per il gip, aveva un ruolo attivo. Procacciava anche informazioni
per conto dell'associazione criminale. Il suo arresto è stato eseguito dai carabinieri di Roma, in
collaborazione con i colleghi della compagnia di Pescara, diretti dal maggiore Claudio Scarponi. Ma nella
inchiesta figura, nel ruolo di indagato, anche Giovanni D'Alessandro, anche lui come i De Michelis,
originario di Avezzano. D'Alessandro sarebbe il referente delle società Oikomodos e Ets e proprietario
formale della società Mandrocle Srl. Stando a quanto accertato dagli inquirenti, il sodalizio sarebbe riuscito
a ottenere dalle ditte esecutrici dei lavori contratti per oltre 5 milioni di euro a favore proprio delle ditte a loro
riconducibili.
27/10/2016Pag. 31 Ed. Abruzzo
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 15
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Alessandra Di Filippo
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 16
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Sensori sismici nel palazzo del 700 LA CITTA' CHE RINASCE
Sarà il settecentesco palazzo Mannetti, in Corso Vittorio Emanuele, il primo edificio della città
costantemente monitorato durante le scosse di terremoto. Sono stati infatti posizionati all'interno dei muri
perimetrali del palazzo alcuni sensori che comunicheranno ad una centralina le vibrazioni di eventuali
terremoti. Palazzo Mannetti, i cui lavori sono curati dall'impresa Mancini, sarà restituito entro la fine
dell'anno ed è il primo degli edifici visitati in occasione del tour dei cantieri del centro storico, organizzato
ieri da Officina L'Aquila.
IL RESTAURO
Punta di diamante del tour, la chiesa di Santa Maria del Suffragio, conosciuta anche come delle Anime
Sante, i cui lavori affidati alla Italiana Costruzioni sono ormai in dirittura d'arrivo. Le complesse operazioni di
consolidamento e restauro hanno interessato la facciata, realizzata in pietra bianca di Poggio Picenze,
l'apparato decorativo della cupola crollata in larga parte con le scosse del terremoto, i delicati stucchi interni
e gli arredi in legno dorato.
BIFORE
Il tour ha toccato anche il palazzo settecentesco della Castellina che tornerà ad ospitare una galleria di
negozi, che affaccia su piazza della Commenda e sul Corso, e sette famiglie. L'edificio sarà pronto entro
Natale e i lavori sono curati dall'Ati Covit Coaf. L'aggregato del palazzo della Castellina prosegue con un
edificio più piccolo che si affaccia sul Corso dalle bifore trecentesche, ripulite e recuperate con specifici
impacchi di ammoniaca.
CARISPAQ
Ci vorrà invece circa un anno e mezzo di lavori per concludere il cantiere del palazzo dell'ex Carispaq, i cui
lavori sono curati dalla ditta Cingoli. L'intervento di riparazione e miglioramento sismico costerà circa 10
milioni di euro. «L'edificio, che non è vincolato, è tuttavia molto a cuore agli aquilani - afferma Harry Citerei
della ditta Cingoli - I danni sono stati notevoli, era infatti classificato E. Negli anni 60 il palazzo fu sventrato
lesioni e i 4 piani sovrastanti furono realizzati in calcestruzzo. È stato riconsolidato e collegheremo la
struttura in calcestruzzo alla muratura per far sì che lavorino in simbiosi».
BETTI
È in fase di ultimazione anche il cantiere di palazzo Betti che domina piazza Duomo dal 1860, con le sue
volte affrescate e i preziosi pavimenti in graniglia e seminato veneziano. I lavori di consolidamento
dell'edificio curati dal consorzio Di Vincenzo e Strever sono consistiti in interventi alle fondazioni, rinforzi di
murature, consolidamento di strutture murarie, e la ricostruzione di alcuni solai danneggiati. «L'edificazione
è recente rispetto alla datazione degli altri palazzi del centro - Vinicio Polidori, direttore dei lavori - l'edificio
ospitava una banca uffici e l ispettorato scolastico regionale. Il terremoto ha retto bene, non ha subito grossi
danni, a dimostrazione che all'Aquila una tradizione di costruzioni antisismiche c'è sempre stata».
Marianna Galeota
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27/10/2016Pag. 35 Ed. Abruzzo
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 17
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Tav, Terzo Valico e Sa-Rc, 21 arresti tra cui il fi glio di Monorchio, indagato Lunardi jr Ancora tangenti sulle grandi opere La scossa in Centro Italia riapre il confronto con Bruxelles sui conti FRANCO ADRIANO E EMILIO GIOVENTÙ Ètornata la paura nel Centro Italia con una forte scossa nel maceratese. Il sisma di magnitudo 5.4 con
epicentro a Castelsantangelo sul Nera, sui Monti Sibillini, ad una profondità di appena 9 chilometri, è stato
avvertito con forte evidenza anche in Umbria, a Pescara, L'Aquila e Roma. Il presidente del consiglio
Matteo Renzi ha annullato i suoi impegni per seguire gli sviluppi. Fino al momento in cui ItaliaOggi è andato
in stampa non sono state rese notizie di vittime. Tangentopoli continua Fin dalle prime luci dell'alba, tra il
Lazio, la Lombardia, il Piemonte, la Liguria, la Toscana, l'Abruzzo, l'Umbria e la Calabria sono state
eseguite le misure cautelari nei confronti di 21 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione
per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d'uffi cio e tentata estorsione. L'attività investigativa,
coordinata dalle procure di Roma e Genova, denominata «Amalgama» e «Arka di Noè» ipotizza
un'associazione per delinquere fi nalizzata al compimento di condotte corruttive per l'ottenimento di contratti
di subappalto nell'ambito dei lavori per la realizzazione di varie opere pubbliche. Le opere pubbliche sono:
tratta Tav Milano-GenovaTerzo Valico Ferroviario dei Giovi» (Alta Velocità Milano-Genova); sesto
macrolotto dell'autostrada A3 SalernoReggio Calabria e della People mover di Pisa. L'indagine ha
ricostruito le condotte illecite di un gruppo di persone costituito, organizzato e promosso da colui chefi no al
dicembre 2015 era il direttore dei lavori nell'ambito delle tre citate opere pubbliche, Giampiero De
Michelis,e dal suo socio di fatto, un imprenditore calabrese operante nel ramo delle costruzioni stradali, che
si è avvalso del contributo di altre 9 persone, tra cui anche alcuni funzionari del consorzio Cociv. In
particolare, la guardia di fi nanza di Genovaha eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare per i reati di
corruzione, concussione e turbativa d'asta, nei confronti di alcuni imprenditori e di dirigenti di un consorzio
che sta realizzando la linea ferroviaria ad alta velocità. la procura ha appurato episodi di corruzione,
concussione e di turbativa d'asta perpetrati dagli indagati in relazione all'aggiudicazione di commesse per
un valore complessivo di oltre 324 milioni di euro. «È una indagine nella quale si ha la convergenza di
diversi settori criminali», ha detto procuratore aggiunto della Procura di Roma, Michele Prestipino. Le
attività investigativa sono partire inizialmente con una indagine su un circuito di riciclaggio di denaro a
Roma», ha spiegato, «e si è giunti al circuito corruttivo: ci sono con uenze tra questi due circuiti criminali»
che «si interfacciano « e si «relazionano» tra loro. «Assistiamo alla trasformazione della tangente da
denaro in assegnazione di lavori», ha sottolineato il procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ielo. «Una
corruzione 'triangolare», è stata defi nita da Ielo. Arrestato Monorchio e indagato Lunardi jr C'è anche
Giandomenico Monorchio, imprenditore e figlio dell'ex ragioniere dello Stato Andrea, tra le persone finite in
carcere nell'ambito dell'inchiesta romana sulle grandi opere legate agli appalti sulla Tav Milano-Genova e
A3. Figura nell'elenco degli indagati a piede libero, invece, Giuseppe Lunardi, fi glio dell'ex ministro dei
Trasporti e delle Infrastrutture Pietro. Quanto a Monorchio, amministratore della Sintel, arrestato per
corruzione, «sono continue le sue pressioni», ha sottolineato il gip Gaspare Sturzo, «verso Ettore Pagani
(direttore del general contractor per cercare di ottenere liquidazioni di parti del corrispettivo nell'ambito del
rapporto tra Cociv e la stessa Sintel, di cui al contratto milionario del primo aprile 2015 che invece alla luce
dei fatti, ove fosse stato correttamente valutato dagli organismi di vigilanza delle aziende di cui al Cociv o
Scilla Reggio Calabria scpa, avrebbero comportato certamente l'immeditata risoluzione dello stesso, come
del resto riscontrabile dalla lettura degli inadempimenti gravi e del codice etico». Per la Procura di Roma,
Monorchio, d'accordo con De Michelis, avrebbe ricevuto indebitamente da Pagani «promesse di utilità
consistite in forniture di servizi nel settore delle prove sui materiali da costruzione in favore della società
consortile Kronotech, partecipata dalla Crono srl, riconducibile a Monorchio, quale prezzo per l'esercizio
27/10/2016Pag. 4
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della funzione e per la violazione dei doveri di imparzialità e terzietà del pubblico uffi ciale». Ma anche dai
vertici della società Ceprini Costruzioni spa e da quelli della Berti Sisto e Costruzioni Stradali, Monorchio
avrebbe ricevuto «utilità consistite in un contratto per la fornitura del «servizio di gestione qualità,
ambientale e sicurezza», e per prestazioni legate «al prelievo e alle prove su campioni dei materiali»
sempre a benefi cio della Crono. Il fi glio dell'ex ministro Lunardi, invece, anche lui indagato per corruzione,
nella veste di consigliere e proprietario in quota della Rocksoil spa e amministratore della Tre Esse
Engineering srl, avrebbe promesso nel 2015, assieme a Giovanna Cassani, direttore tecnico della stessa
Rocksoil spa e amministratrice di fatto dell'altra società, a De Michelis, direttore dei lavori per la
realizzazione della tratta dell'Alta Velocità MilanoGenova, Terzo valico Ferroviario dei Giovi, «utilità
consistite in commesse in favore di società riconducibili allo stesso De Michelis e da Domenico Gallo per la
fornitura di servizi» I pm ritengono che De Michelis e Gallo siano «i promotori e gli organizzatori
dell'associazione per delinquere, di cui stabiliscono le modalità operative, curando la costituzione delle
società destinatarie delle commesse e individuando le ditte con le quali stipulare gli accordi corruttivi». Per
Francesco Cozzi, procuratore capo di Genova l'aspetto più inquietante dell'inchiesta sono le modalità
utilizzate: «Anche attraverso intimidazioni tipiche della criminalità organizzata e mafi osa». In ballo non
c'erano soltanto denaro e appalti, secondo Maurizio Cintura, comandante del nucleo di polizia tributaria
della Guardia di fi nanza di Genova: «I proventi della corruzione sono stati denaro contante e in più
prestazioni di escort». Una scossa riapre il confronto con l'Ue «Servono spiegazioni dall'Italia in merito alla
discrepanza tra le raccomandazioni del Consiglio europeo sugli aggiustamenti strutturali e le fi gure
contenute nel piano di bilancio», il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Pierre
Moscovici non vuole drammi ma neppure minimizzazioni. L'Ue ha riscontrato «uno scarto»
sull'aggiustamento strutturale di bilancio previsto, rispetto agli obiettivi raccomandati dal Consiglio europeo.
L'invito a non fare drammi va a scontrarsi comunque con il quadrato eretto dagli esponenti del governo
italiano a difesa della manovra. Una posizione che si rafforzerà ulteriormente dopo la scossa del terremoto
di ieri sera. Argomento forte dell'Italia insieme a quello dell'immigrazione. «La lettera non deve
preoccupare, fa parte di un'interlocuzione normale» con la Commissione secondo il governo. Secondo il
ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda è tutto «ampiamente previsto». «Il tema vero è che qui
manca uno 0,1 sul tema come quello dei migranti su cui l'Italia facendo un grande sforzo. Credo che
avranno il buonsenso di capire che ci sono tutte le premesse per chiudere d'amore e d'accordo», ha
aggiunto. Acri-Ipsos: gli italiani hanno ripreso a risparmiare Cresce la quota di italiani che affermano di
essere riusciti a risparmiare negli ultimi 12 mesi, passando dal 37% del 2015 al 40% attuale, il dato più alto
dal 2003, superando coloro che consumano tutto il reddito (34% nel 2016 contro il 41% del 2015).
Dall'indagine Acri-Ipsos su «Gli italiani e il risparmio» n occasione della Giornata mondiale el risparmio che
si svolgerà oggi, emerge che al contempo tornano ad aumentare le famiglie in saldo negativo di risparmio,
dal 22% del 2015 al 25% attuale, perché crescono coloro che intaccano il risparmio accumulato (dal 16%
dello scorso anno al 19% attuale) e rimane costante al 6% chi ricorre a prestiti. La crisi, infatti, è ancora
parte integrante della vita degli italiani, l'86% la percepisce come grave e ritiene che durerà ancora per
anni. La metà dei nostri connazionali si aspetta di tornare ai livelli pre-crisi soltanto dopo il 2021. La crescita
di chi è in saldo negativo è quasi esclusivamente legata al Nord mentre scende di un punto al Sud. Al Nord
si allarga la polarizzazione tra coloro che riescono a risparmiare e coloro che sono in diffi coltà.
Investimenti, solo il 30% sceglie il mattone. Sembra che l'investimento ideale non esista più: il 32% ritiene
che proprio non ci sia.
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 19
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Grandi opere, 30 in manette Corruzione: inchieste a Roma e Genova, arrestato figlio di Monorchio Doppio blitz di Gdf e Carabinieri. Alcentro delle indagini scambi di favori e appalti su Tav Milano-Genova, A3 e «People mover» di Pisa VINCENZO R. SPAGNOLO Opere eseguite in modo approssimativo: «Ci hanno rimandato indietro tre betoniere perché il cemento
sembrava colla». E un accordo di ferro per scambiarsi favori e lavori, con la formula dell'«amalgama» o
della «joint venture». Un'intesa, cioè, tra corruttori e corrotti in grado di consentire a tutti di coltivarsi
«l'orticello loro», una torta di appalti milionarie di opere pubbliche. È solo una parte del preoccupante
scenario svelato ieri da due maxi-indagini, che hanno portato a più di trenta misure cautelari: 21 (11 in
carcere, 9 ai domiciliari e un obbligo di dimora) eseguite dai Carabinieri del comando provinciale di Roma in
8 regioni (dal Lazio alla Calabria) su richiesta del gip capitolino; e altre 13 (su 14 richieste, più una decina di
indagati) eseguite dalla Guardia di Finanza su richiesta del gip di Genova. L'inchiesta romana, chiamata
«Amalgama», si è concentrata sui lavori per tre grandi opere: una tratta della Tav Milano-Genova, il sesto
Macrolotto dell'A3 Salerno-Reggio Calabria e la People Mover di Pisa. Quella genovese, invece,
sull'aggiudicazione di commesse per 324 milioni di euro per il Terzo Valico (alcuni arrestati sono destinatari
di ordinanze in entrambe le inchieste). Nel filone romano, afferma il procuratore aggiunto Michele
Prestipino, era attiva «un'organizzazione stabile, composta da professionisti e imprenditori, accordatisi per
un reciproco scambio di utilità a danno del contribuente, perché stiamo parlando di denari pubblici».
Abbiamo assistito, dice il suo collega Paolo Ielo, «alla trasformazione della tangente da denaro in
assegnazione di lavori». In manette è finito, fra gli altri, Giampiero De Michelis (nel 2015 direttore dei lavori
delle tre opere pubbliche), che sarebbe riuscito a ottenere dalle imprese contratti (fra consulenze,
commesse e forniture) per oltre 5 milioni di euro, in favore di società riconducibili a lui e all'imprenditore
calabrese Domenico Gallo (attivo nel settore delle costruzioni stradali e anche lui agli arresti). Quest'ultimo,
in un dialogo intercettato, diceva a un collaboratore: «La stazione appaltante e i subappaltatori, deve
crearsi l'amalgama... Perché se uno tira e un altro storce non si va mai avanti...». Fra i destinatari delle
misure d'arresto, c'è pure Giandomenico Monorchio, 46 anni (amministratore della Sintel, incaricata della
direzione lavori per una tratta dell'Alta velocità e figlio di Andrea, ex ragioniere generale dello Stato), mentre
fra gli indagati ci sarebbe Giuseppe Lunardi, figlio di Pietro, ex ministro dei Trasporti. Nell'inchiesta
genovese, che ipotizza reati di corruzione, concussione e turbativa d'asta, sono stati arrestati alcuni
dirigenti del consorzio Cociv, general contractor (composto da Salini-Impregilo, 64%, Società Italiana
Condotte d'Acqua, 31% e Civ, 5%), fra cui il presidente e il vicepresidente del Cociv, Michele Longo (
general manager domestic operation di Salini) ed Ettore Pagani. Per aggiudicarsi gli appalti dei lavori per il
Terzo Valico, alcuni imprenditori avrebbero versato tangenti, ma anche offerto prestazioni sessuali di
escort. «Non per fare il nordico, ma c'è troppa Salerno Reggio Calabria, è diventato un consorzio a
gestione meridionale... Non va bene, troppi calabresi», si lamentava un imprenditore intercettato col
direttore responsabile del Tronco Piemonte dell'Alta Velocità. Una discussione nata, secondo i pm
dell'inchiesta genovese, perché De Michelis cercava di favorire il suo amico Gallo, convincendo altri a
comprare inerti da lui: «Ti fa arrivare quei messaggi trasversali... nel modo calabrese... che danno fastidio».
Per i magistrati, Gallo intendeva acquistare cave piemontesi per incrementare il lavoro. I lavori delle tre
opere sotto inchiesta «sono quasi tutti finiti e, per quelli che restano, non è stato posto alcun blocco», dice il
procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo. «Abbiamo chiesto copia delle ordinanze cautelari, valuteremo se
ci sono le condizioni per chiedere il commissariamento di alcuni appalti», fa sapere il presidente dell'Anac,
Raffaele Cantone, «se necessario, siamo pronti a farlo». Il presidente del Consiglio Matteo Renzi auspica
«un processo equo e rapido. Non è che, con le regole nuove, la gente smette di rubare». E il ministro delle
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 20
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Infrastrutture, Graziano Delrio, conclude: «Aspettiamo che la magistratura faccia il suo lavoro, ma
l'inchiesta mostra che, col codice degli appalti, avevamo visto giusto. La cura è la lotta alla corruzione, con
norme chiare e collaborazione con l'Anac».
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 21
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La maledizione Grandi opere Ora la tangente è l'appalto Raffica di arresti per due inchieste tra Roma e Genova In manette il figlio di Monorchio, indagato Lunardi jr Patricia Tagliaferri Roma Subappalti truccati, tangenti non più in soldi ma in commesse, direttori dei lavori che certificavano la
regolarità delle opere a prescindere dalle modalità di esecuzione, anche quando veniva usato calcestruzzo
di scarsa qualità o cemento che sembrava colla, come documentato dalle indagini. L'importante era
accaparrarsi più cantieri possibili, contando sull'omertà degli imprenditori che sapevano degli illeciti ma
tacevano per non essere estromessi dagli affari. E poi ci chiediamo il perché di cantieri infiniti come quello
della Salerno-Reggio Calabria, che infatti risulta nell'elenco delle grandi opere, insieme alla Tav Milano-
Genova e la People Mover, la navetta che collega aeroporto e stazione di Pisa, finite in due inchieste, della
Procura di Roma e di Genova, che ieri hanno portato ad una raffica di arresti in tutta Italia per accuse che
vanno dalla corruzione alla tentata estorsione, fino all'associazione a delinquere. Il procuratore aggiunto
Paolo Ielo ha garantito che sulle grandi opere coinvolte non è stato posto alcun blocco, mentre il presidente
dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, vuole valutare se ci sono le condizioni per un
eventuale commissariamento. Tra le 21 persone per le quali il gip Gaspare Sturzo ha disposto le misure
cautelari tra il carcere e i domiciliari c'è anche Giandomenico Monorchio, figlio dell'ex ragioniere dello Stato,
in veste di amministratore della Sintel, una società incaricata della direzione dei lavori per la realizzazione
della tratta Av Milano-Genova-Terzo Valico dei Giovi. Tra gli indagati invece risulta Giuseppe Lunardi, figlio
dell'ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture («Non ho ricevuto alcuna informazione di garanzia, io
estraneo», dice in serata). A capo dell'organizzazione sgominata dai carabinieri del comando provinciale di
Roma c'era Giampiero De Michelis, fino al 2015 direttore dei lavori delle tre opere. Con il suo socio,
l'imprenditore calabrese Domenico Gallo, sarebbe riuscito ad ottenere dalle ditte esecutrici dei lavori
contratti, commesse, consulenze e forniture per oltre 5 milioni di euro a favore di aziende a loro
riconducibili, con la complicità di funzionari e dirigenti del General Contractor Cociv. Altre 14 misure ai
domiciliari sono state disposte dalla Procura di Genova, la cui indagine riguarda l'aggiudicazione di
commesse per un valore complessivo di oltre 324 milioni di euro per la realizzazione del Terzo Valico.
Quattro degli indagati sono coinvolti anche nell'inchiesta romana, tra questi Gallo e De Michelis. Anche qui
assegnazioni pilotate dei lotti, offerte anomale diventati regolari, concorrenti di comodo per indirizzare le
aggiudicazioni. In un caso la turbativa d'asta sarebbe stata accompagnata dal pagamento di una somma di
denaro. Tangenti, ma non solo. Talvolta per aggiudicarsi i lavori gli imprenditori offrivano prestazioni
sessuali di escort. Nell'ordinanza il gip Sturzo sottolinea come gli indagati rivestono ancora «ruoli apicali
all'interno di società impegnate nella realizzazione di importanti opere pubbliche nell'ambito delle quali da
un lato realizzano una gravissima violazione della regole della libera concorrenza, includendo nelle attività
solo le imprese disponibili ad elargire favori, dall'altro violano le procedure di sicurezza e di qualità delle
opere realizzate grazie alla compiacenza della direzione dei lavori che continua ad essere gestita dalla
Sintel di Monorchio». Tutto questo, oltretutto, mettendo a rischio l'incolumità delle persone.
I verbaliIL J'ACCUSE DEL GIP
Violate in maniera sistematica le procedure di sicurezza e di qualità delle opere
L'INTERCETTAZIONE/1
Perché la stazione appaltante, i subappalti... Deve crearsi l'amalgama
L'INTERCETTAZIONE/2
Si fosse degnato di venire a vederlo il cantiere... Il calcestruzzo era già una colla FAVORI E ANCHE
ESCORT Tra gli appalti A3 e la Tav Milano-Genova. Cantone: commissariamento
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 22
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Foto: CANTIERI E GUAI A sinistra lavori sulla A3. In alto l'ingegner Giandomenico Monorchio. Sotto
Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro Pietro
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 23
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GRANDI OPERE / Scandalo sulla Tav Milano-Genova e sulla A3: trenta arresti Retata di ladri ed escort ad Alta Velocità Lucciole in cambio di appalti. Nei guai i figli di Lunardi e Monorchio. L'intercettazione: il cemento pare colla ROBERTA CATANIA Appalti truccati da Nord a Sud, tangenti per accaparrarsi le opere della Tav e delle autostrade. In un caso -
oltre alle mazzette - è stata offerta perfino una escort in cambio di gare milionarie. Ieri questo sistema è
stato smantellato, con i 31 arresti disposti in due ordinanze distinte, dei tribunali di Roma e Genova, ma che
si intrecciano sullo stesso tema della corruzione. E a poche ore dalle manette, il presidente dell'Autorità
nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ha spiegato che saranno «verificate le condizioni per il
commissariamento». Il gip del tribunale di Genova ha dato mandato alla Guardia di Finanza di eseguire 14
ordinanze di custodia cautelare. I militari del Nucleo di Polizia tributaria della Liguria, agli ordini del
colonnello Maurizio Cintura, impegnati su questa storia dal 2014 avevano ricostruito il modo truffaldino con
il quale alcuni imprenditori genovesi erano riusciti ad aggiudicarsi gli appalti dei lavori per il Terzo Valico
genovese: non solo pagavano tangenti, ma offrivano anche prestazioni sessuali di escort già retribuite.
Secondo gli investigatori, ad esempio, la gara di appalto dei lavori per la galleria Vecchie Fornaci sarebbe
stata assegnata a due società, la Europea 92 e la Cipa spa in cambio di serate con prostitute oltre che
mazzette, viste scambiare nella penombra di un ufficio dove era stata chiusa la porta e abbassate le
tapparelle. Non solo, spesso gli indagati comunicavano a gesti, (...) segue a pagina 6 segue dalla prima (...)
immaginando o temendo intercettazioni ambientali, senza pensare alle telecamere nascoste. In particolare,
nell'ordinanza dell'operazione "Arka di Noè" si legge come «Ricci Marciano, nella qualità di amministratore
di fatto della società Europea 92 Spa, organizzava e pagava un incontro tra Giulio Frulloni e una escort e
successivamente gli prometteva l'organizzazione di un analogo incontro affinchè Frulloni, in qualità di
coordinatore costruzioni del consorzio Cociv, aiutasse la società Europea e CIPA Spa a vincere la gara ad
inviti indetta dal Cociv per l'appalto dei lavori di costruzione della galleria Vecchie Fornaci». Ironia della
sorte, la gara in questione non è stata vinta dalla ditta che organizzava gli incontri a luci rosse a Frulloni,
ma siccome l'operazione non è andata in porto per vizi di forma e non perché sia venuta meno la volontà
del presunto corrotto, il reato resta in piedi. In un caso, le Fiamme gialle hanno documentato l'incontro
sessuale tra Frulloni e una prostituta di colore, sulla quale successivamente sono anche stati intercettati
sgradevoli commenti a sfondo razziale. OLTRE 6 MILIARDI La linea ad alta velocità "Terzo Valico di Giovi"
è stata definita di «interesse strategico nazionale»: collegherà Genova a Milano e dovrebbe essere pronta
per il 2021. Il Tav ligure è un'opera che vale 6,2 miliardi e ha l'obiettivo di potenziare i collegamenti del
sistema portuale della Liguria con le principali linee ferroviarie del nord Italia e il resto d'Europa. Il Cipe ha
fissato un limite di spesa di 6,2 miliardi per il consorzio Cociv - un colosso di cui fanno parte Salini
Impregilo, Condotte e Civ - che dovrà realizzare i sei lotti. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i
reati di corruzione, concussione e turbativa d'asta in relazione all'aggiudicazione di commesse per un
valore di 324 milioni. Quattro delle 14 persone coinvolte compaiono anche nell'ordinanza romana, a carico
di 21 persone. Tra i nomi coinvolti nell'indagine spiccano quelli di due figli d'arte: in cella è finito
Giandomenico Monorchio, imprenditore e figlio dell'ex ragioniere generale dello Stato Andrea; risulta invece
indagato a piede libero Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Per
quanto riguarda le accuse, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coordinati dalla Procura
capitolina, hanno accertato a vario titolo associazione per delinquere, corruzione e tentata estorsione. Tutto
per ottenere contratti di subappalto nei lavori di una tratta della Tav MilanoGenova; sesto Macrolotto dell'A3
Salerno-Reggio Calabria e della People Mover di Pisa. MATERALI SCADENTI In una delle intercettazioni
dell'operazione battezzata "Amalgama", si sente uno degli indagati parlare di «cemento che sembra colla»,
riferendosi a lavori eseguiti con materiali scadenti. In un'altra conversazione si sottolinea che è
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 24
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«fondamentale raggiungere l'amalgama», che consente di «stare tutti a coltivare l'orticello» e ottenere i
subappalti che si sarebbero spartiti - tra lavori, consulenze e commesse - per 5 milioni di euro. Al centro
dell'organizzazione ci sarebbero stati l'ingegnere Giampiero De Michelis, fino al 2015 direttore dei lavori per
le tre opere pubbliche interessate, e dal suo socio Domenico Gallo, imprenditore calabrese molto noto nelle
costruzioni stradali. Secondo le indagini del Carabinieri di Roma, in alcuni casi era De Michelis a obbligare
le ditte vincitrici della commessa a spezzettare i lavori in diversi subappalti, così da poterli assegnare alle
ditte che era lui a indicare. Altrimenti, l'ingegnere si sarebbe sbizzarrito con un capillare lavoro di verifiche e
controlli, sinonimo di costi aggiuntivi, ritardi e penali. Il gip romano nelle 408 pagine dell'ordinanza spiega
come gli inquirenti avessero scoperto «l'impedimento di un atto di libera concorrenza, nel fatto che altre
imprese siano ingiustamente escluse o siano impossibilitate a fare un offerta libera (...)» e come si fosse
generato «un clima per cui nessuno ha denunciato questi fatti, avendo timore delle conseguenze della
rottura dell'omertà sul piano delle conseguenze imprenditoriali», generando l'egemonia sul terrore, come
usa fare la mafia.
::: LA SCHEDA TRENTUNO ARRESTI Sono trentuno gli arresti disposti dalle procure di Roma e Genovaper associazione a delinquere, corruzione, tentata estorsione e turbativa d'asta. Tra le persone indagate ci
sono anche il figlio dell'ex ragioniere di Stato, Andrea Monorchio. Giandomenico Monorchio è finito in
carcere. Solamente sotto indagine, invece, Giuseppe Lunardi, figlio di Pietro Lunardi, ex ministro dei
Trasporti. MAZZETTE E RAGAZZE Secondo i pm di Genova, alcu- Una pagina dell'ordinanza ni
imprenditori avrebbero corrotto i funzionari offrendo loro escort. Oltre a mazzette di denaro, che si
scambiavano al buio e senza parlare, ma comunicando a gesti. Gli indagati temevano di essere incastrati
dalle intercettazioni ma avevano sottovalutato le telecamere nascoste. LE GRANDI OPERE Le grandi
opere attorno alle quali si sono scatenati gli sciacalli della mazzetta sono la Tav Milano-Genova, Sesto
Macrolotto dell'Autostrada A3 Salerno- Reggio Calabria e della People Mover di Pisa. In cambio di soldi, gli
ingegneri avrebbero evitato le verifiche e lasciato che le ditte usassero materiali scadenti.
Foto: Il Terzo valico ferroviario collegherà Genova alle linee ferroviarie del nord Italia e del resto d'Europa
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SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 25
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SCENARIO ECONOMIA
10 articoli
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L'Italia risponde alla Ue: spese legittime Il commissario europeo, Moscovici: non bisogna drammatizzare la lettera inviata a Roma Tagli di spesa aiministeri in caso di mancato gettito previsto con la «voluntary disclosure» Lorenzo Salvia ROMA Non ci saranno clausole di salvaguardia, cioè aumenti automatici delle tasse, nel disegno di legge di
Bilancio. Il meccanismo è contenuto in una bozza della manovra, superata in queste ore: prevedeva il
rincaro delle accise su benzina e tabacchi come rete di sicurezza per i conti pubblici se non dovesse
arrivare il miliardo e 600 milioni di euro previsto dal governo come gettito della voluntary disclosure , la
procedura per l'emersione dei capitali nascosti al Fisco. Ma fonti del ministero dell'Economia fanno sapere
che quelle clausole «non corrispondono al testo del provvedimento», ancora in fase di elaborazione a più di
10 giorni dal via libera in Consiglio dei ministri. Non è solo un problema politico, perché un aumento delle
tasse, sebbene ipotetico, non è una mossa vincente in campagna elettorale. Ma è anche una questione di
rispetto della legge.
Le nuove regole di Bilancio, che debuttano proprio con questa manovra, vietano espressamente il ricorso
alle clausole di salvaguardia, meccanismo che negli ultimi anni è stato usato fin troppo. «Avrei dovuto
stralciare l'intero articolo sulla voluntary disclosure » dice Francesco Boccia (Pd), presidente della
commissione Bilancio della Camera, dove nei prossimi giorni partirà l'esame della manovra. Le clausole
verranno sostituite da tagli di spesa divisi tra i ministeri. In realtà le nuove regole di Bilancio prevedono che,
in prima battuta, il taglio sia tutto a carico del ministero competente, in questo caso proprio quello
dell'Economia. Con la possibilità di scaricare parte del costo sulle altre amministrazioni solo se nel proprio
bilancio non ci sono risorse a sufficienza. Ma sul punto non si è ancora deciso.
Oggi il governo invierà la lettera di risposta ai chiarimenti sulla manovra chiesti dalla Commissione europea.
Bruxelles dice che non abbiamo mantenuto gli impegni sul deficit e chiede spiegazioni sulle spese per
ricostruzione post terremoto e immigrazione, che il governo considera «eccezionali». Nella risposta il
governo italiano terrà il punto, sostenendo che non conteggiare quelle due voci nei vincoli sul deficit è
pienamente compatibile con le regole europee. L'arrivo a Bruxelles della lettera viene preceduto dai toni
distensivi del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici: «Non bisogna minimizzare ma neanche
drammatizzare». E da un editoriale del Financial Times che dà ragione al governo italiano, sostenendo che
sarebbe sbagliato comprimere ora il deficit. Mentre dall'Italia l'ex ministro Giulio Tremonti paragona Renzi a
«Mussolini che reagiva virilmente alla Società delle Nazioni» ma «gli strumenti sono di latta». Ieri l'Agenzia
delle Entrate ha inviato a 156 mila contribuenti un avviso bonario, per ricordare la mancata presentazione
della dichiarazione al 30 settembre.
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I numeri della legge di Bilancio 15,1 miliardi Sterilizzazione dell'Iva 15 miliardi Spending review, recupero
evasione, frequenze Ammontare totale della legge di Bilancio 27 miliardi Flessibilità per le pensioni 1,9
miliardi Investimenti pubblici 1,4 miliardi Pubblico impiego 1 miliardo Misure per la famiglia 700 milioni 12
miliardi LE MISURE LE COPERTURE IL DEFICIT GLI OBIETTIVI LA MANOVRA CRESCITA PIL 1%
DEFICIT 2,3% Corriere della Sera
1,6 i miliardi che il governo prevede come gettito della voluntary disclosure156 le migliaia
di avvisi bonari inviati ieri dall'Agenzia delle Entrate
ai contribuenti
27/10/2016Pag. 10
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 27
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Il divietoLe nuove regole
di Bilancio,
che debuttano proprio
con l'attuale manovra finanziaria, vietano espressamente il ricorso alle clausole di salvaguardia, ovvero ad
aumenti automatici delle tasse
27/10/2016Pag. 10
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 28
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l'intervista l'ex ministro greco Varoufakis: «Renzi fa bene a protestare Ma deve ottenere il cambio delleregole» La mia Grecia? Il canarino mandato in miniera in cerca di gas. L'Europa è quella miniera Maria Serena Natale «Contatti con Tsipras? Nessuno. Se ci incontrassimo ora dubito che avrebbe qualcosa da dire o il coraggio
di guardarmi negli occhi. Eravamo stati eletti per liberare la Grecia dal carcere. La Grecia è ancora
prigioniera». Così parlò Varoufakis. L'ex ministro delle Finanze torna con una missione (non) impossibile,
riformare l'Europa. E un messaggio per Matteo Renzi: «Ha il dovere morale di cambiare le regole a
Bruxelles». Nel 2015 a Varoufakis erano bastati cinque mesi per diventare il volto della resistenza al verbo
dell'austerity. Poi venne l'estate del referendum («che non volevo») sul salvataggio internazionale respinto
dal 61% dei greci, e il cambio di marcia del premier Alexis Tsipras che sacrificò alla stabilità il suo
«economista per sbaglio e marxista erratico», come si definì lui stesso. La Grecia oggi è al terzo
programma di aiuti finanziari dal 2010. Lo scorso febbraio Varoufakis ha presentato DiEM25, "Movimento
per la democrazia in Europa" che punta a una nuova Costituzione entro il 2025 e alla rifondazione della Ue.
Lo ha fatto nello storico teatro dell'avanguardia tedesca, la Volksbühne di Berlino, ricollegandosi idealmente
alla lotta per l'emancipazione del proletariato dal cuore della Germania tutrice del rigore. Questo
pomeriggio alle 18.30 Varoufakis riapre al Teatro Franco Parenti di Milano il festival La Milanesiana ideato
e diretto da Elisabetta Sgarbi, con un dibattito sul suo nuovo libro, I deboli sono destinati a soffrire? (La
nave di Teseo). Ne parla in anteprima con il Corriere .
Yanis Varoufakis, abbiamo costruito un mondo che nega agli ultimi la possibilità di riscatto?
«Le élite mondiali non hanno ormai altro obiettivo che preservare i propri poteri e privilegi attraverso un
sistema di distribuzione della ricchezza che avvantaggia non più del dieci per cento della popolazione,
condannando il resto a un costante peggioramento».
Un sistema che però crea anche le condizioni per lo sviluppo di forze destabilizzanti interne...
«Infatti la base comincia a ribellarsi. La politica si confronta con un malcontento trasversale, dal Regno
Unito che ha premiato il linguaggio tossico degli euroscettici alla Germania dove cresce l'ultradestra di
Alternative für Deutschland , fino agli Usa di Donald Trump».
Da ministro denunciò il rischio che l'Europa implodesse, suggerendo che non dovesse per forza essere
Atene a innescare il domino. Dopo la Grecia abbiamo avuto l'emergenza migratoria, la vittoria della Brexit,
la spaccatura tra Nord e Sud, Est e Ovest d'Europa in un generale avanzamento delle forze centrifughe. È
l'inizio della disgregazione?
«A meno che quelle forze non siano incanalate in un autentico percorso democratico. Il titolo del mio libro si
rifà a un episodio della guerra del Peloponneso riportato da Tucidide, nel quale i generali ateniesi
riassunsero un'idea di potere nella frase "i più forti fanno quanto possono, i più deboli soffrono quanto
devono". Ho aggiunto il punto interrogativo perché credo che quell'idea vada contestata. Non è vero che
non esiste alternativa».
Quali alternative a un progetto comunitario esangue?
«L'Europa continua a trattare le singole crisi come se non fossero sintomi di un pericolo comune. La crisi
però è europea. Non italiana, né greca,