il caposala facilitatore e l’infermiere facilitatore

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Pneumo Trieste 2014 IL CAPOSALA FACILITATORE E L’INFERMIERE FACILITATORE LUCIA SAMBO

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IL CAPOSALA FACILITATORE E L’INFERMIERE FACILITATORE. LUCIA SAMBO. LA FACILITAZIONE E’:. - PowerPoint PPT Presentation

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IL CAPOSALA FACILITATORE E

L’INFERMIERE FACILITATORE

LUCIA SAMBO

lucia
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LA FACILITAZIONE E’:

• Un insieme di principi e metodi, di strumenti operativi e pratiche lavorative che provano a combinare e integrare fattori che solitamente vengono intesi in modo dicotomico e che qui si tenta di “unire” in un nuovo paradigma, centrato su lavoro e persona, simultaneamente.

• Due focus rilevanti:1. richiesta di aiuto emotivo e relazionale2. necessità di nuova competenza organizzativa nello svolgersi del lavoro

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Face-model lo strumento operativo

• Nasce con 2 obiettivi: sintesi e applicativo

• È costruito su una prima architettura bimodale che per la sanità sono: Assistenza e Partecipazione.

• Il lavoro produttivo è frutto dell’incontro di 2 piani: tecnico e umano.

• Dai 2 assi emergono 4 aree di competenza chiamate funzioni:

• F 1 COORDINARE • F 2 COINVOLGERE• F 3 AIUTARE• F 4 ATTIVARE

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FACE-MODEL (2010)

F1- Coordinare F2 - Coinvolgere- Organizzare il contesto

- Catalizzare, strutturare

- Connettere e mediare differenze

- comunicare, conciliare, unire

F3 - Aiutare F4 - Attivare- Trasformare le negatività

- Integrare emozione e cognizione

- Motivare fatti e conoscenza

- Apprendere da/nel lavoro

Assistenza Partecipazione

Partecipazione Assistenza

De Sario Pino, “La facilitazione in sanità

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LA FACILITAZIONE SI PUO’ APPRENDERE?

• Sotto un livello manifesto e superficiale si celano in ognuno di noi aspirazioni più profonde verso buone relazioni con gli altri, per un avvicinamento sé-altro che abbiamo nei nostri neuroni oltre che nella nostra antropologia.

lucia
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FORMAZIONE ALLA FACILITAZIONE• CHI? Figure di direzione e coordinamento, coloro che

occupano ruoli di snodo di (e tra) unità operative, coloro che gestiscono persone, budget, sicurezza e rischio.

• OBT FACE-TRAINING: “formazione di facilitatori” con “laboratorio formativo” per la costruzione attiva e interattiva dei saperi (si impara insieme), allenando gli strumenti pratici (si impara facendo), supportando temperamenti e tratti personali (si impara crescendo).

• L’aula attiva integra i canoni della formazione (action learning), della palestra (coaching) e del supporto (counseling), alternando unità frontali, sessioni di discussioni, autocasi, sessioni teoria-nella pratica quale connessione di mappe e abilità.

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LEAN ORGANIZATION

• Strategia derivata dai processi aziendali in atto nelle industrie automobilistiche (Toyota), è stata trasferita e adattata ai sistemi sanitari principalmente nei paesi anglosassoni. Si tratta di un processo di snellimento della organizzazione, finalizzato alla rimozione degli sprechi, centrato sul rispetto dei malati e realizzato tramite un approccio all’eccellenza attraverso un processo di autoapprendimento.

• Nell’ambito assistenziale deve essere finalizzata – attraverso l’eliminazione degli sprechi – ad incrementare il tempo dedicato all’assistenza e alla relazione tra operatori e malati.

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OBBLIGHI DI LEGGE

• Profilo Professionale D.M. 739/94

• Processo di Nursing

• Modelli Teorici

• L 42/99

• Codice Deontologico

• L 251/00

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L 42/1999 “Disposizioni in materia di professioni

sanitarie”Il campo proprio di attività e

responsabilità delle professioni sanitarie …. È determinato dai contenuti dai decreti ministeriali istitutivi dei:

• Relativi profili professionali• Degli ordinamenti didattici dei rispettivi

corsi di diploma universitario e di formazione post-base

• Degli specifici codici deontologici

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Decreto Ministeriale N° 739 - 14 settembre 1994

PROFILO PROFESSIONALE DELL’INFERMIERE• Art. 11. L’Infermiere è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario

abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, è responsabile dell’assistenza generale infermieristica.

2. L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, è di natura tecnica, relazionale, educativanatura tecnica, relazionale, educativa.

3. L’Infermiere:A. partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettivitàb. identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivic. pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristicod. garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutichee. agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e socialif. per l’espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera del personale di supportog. svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e nell’assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale.

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PROCESSO DI NURSING

ACCERTAMENTO

IMPLEMENTAZIONE

VALUTAZIONE

DIAGNOSI INFERMIERISTICA

PIANIFICAZIONE

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FASI DEL PROCESSO DI NURSING

1.ACCERTAMENTO

MODELLO TEORICO

5.GESTIONE DEGLI

INTERVENTI(NIC E ATTIVITA’)

6.VERIFICA E

VALUTAZIONE(INDICATORI

RISULTATI NOC)

2.IDENTIFICAZIONE

PROBLEMIDELLA PERSONA

DIAGNOSI INFERMIERISTICHENANDA - I

3. PIANIFICAZIONE DEI RISULTATI

(NOC)

4. PIANIFICAZIONE

DEGLI INTERVENTI(NIC)

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L 251/2000“Disciplina delle prof. San. Infermieristiche,

tecniche, riabilitazione, prevenzione, ostetrica”Articolo 1- Professioni sanitarie Infermieristiche e professione sanitaria

ostetrica

1. Gli operatori (…) svolgono con autonomia professionale le loro attività (…) Utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza.

3. Il Ministero della Sanità (…) emana linee guida per: a. l’attribuzione in tutte le aziende sanitarie della diretta responsabilità

e gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni

b. la revisione dell’organizzazione del lavoro, incentivando modelli di assistenza personalizzata

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CODICE DEONTOLOGICO 2009

• Art 1. L’Infermiere è il professionista sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica

• Art 2. L’assistenza infermieristica è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa

• Art 3. La responsabilità dell’Infermiere consiste nell’assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell’individuo.

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DOCUMENTAZIONE SANITARIA E TECNOLOGIE

DOSSIER SANITARIO ELETTRONICO• Cartella clinica ed infermieristica informatizzata (impostata con

Modello Teorico di riferimento, diagnosi NANDA-I, NOC e NIC)

PRESCRIZIONE INFORMATIZZATA DELLA TERAPIA: OBT diminuire gli errori nella fase di prescrizione e somministrazione

• Sistemi di prescrizione informatizzata• Distribuzione dei farmaci in dose unitaria• Partecipazione attiva del farmacista clinico alla gestione della

terapia

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CONCLUSIONI

La facilitazione in sanità comprende metodi e pratiche per migliorare il lavoro degli operatori

sanitari.All’assistenza del malato si giunge con una modalità lavorativa corale e negoziale che unisce fattori e attori dell’azienda sanitaria,

capace di trasformare stress e limiti in nuove risorse lavorative. Negozialità e competenza diffusa rendono la facilitazione un metodo per

l’equipe adatto anche per ridurre costi e sprechi.

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“Le nostre radici storiche e tradizionali sono certamente profonde; la nostra eredità religiosa e militare, conosciuta; le nostre radici teoriche sono, tuttavia, meno solide e meno nutrite. Un albero mal radicato rischia di presentare dei rami e delle foglie dall’apparenza fragile, che si lasceranno scuotere

facilmente dai cambiamenti climatici; la stessa cosa succede anche ad una professione: senza

fondamenti teorici solidi, essa si vede sballottata dai venti di contestazione

provenienti dai mutamenti profondi di una società in evoluzione.”

Evelyn Adam, “Essere Infermiera”