il caso helen keller e lincontro con annie sullivan: una storia educativa

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Il Caso Helen Keller e Il Caso Helen Keller e l’incontro con Annie l’incontro con Annie Sullivan: una storia Sullivan: una storia educativa educativa

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Page 1: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Il Caso Helen Keller e l’incontro con Il Caso Helen Keller e l’incontro con Annie Sullivan: una storia educativaAnnie Sullivan: una storia educativa

Page 2: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Il Caso Helen Keller e l’incontro con Il Caso Helen Keller e l’incontro con Annie Sullivan: una storia educativaAnnie Sullivan: una storia educativa

1)1) La storia di HelenLa storia di Helen

2)2) La storia di AnnieLa storia di Annie

3)3) Descrivere il contesto familiare e le Descrivere il contesto familiare e le dinamiche familiaridinamiche familiari

4)4) Helen , i deficit e le sue disabilitàHelen , i deficit e le sue disabilità

5)5) Le potenzialità di HelenLe potenzialità di Helen

6)6) L’approccio pedagogico di Anne: metodi L’approccio pedagogico di Anne: metodi e strumentie strumenti

Page 3: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Helen KellerHelen Keller Pluriminorata: disabilità sensoriali diverse: deficit visivo, deficit Pluriminorata: disabilità sensoriali diverse: deficit visivo, deficit

uditivo e fonologicouditivo e fonologico Helen viene lasciata a se stessa pure all’interno del contesto Helen viene lasciata a se stessa pure all’interno del contesto

familiare: la famiglia tende a considerarla come irrecuperabile e le familiare: la famiglia tende a considerarla come irrecuperabile e le lascia fare tutto.lascia fare tutto.

Helen è come abbandonata e anche rifiutata con il proprio deficitHelen è come abbandonata e anche rifiutata con il proprio deficit Helen sviluppa un enorme sentimento di onnipotenza (riflesso di un Helen sviluppa un enorme sentimento di onnipotenza (riflesso di un

complesso d’inferiorità e di assenza di volontà)complesso d’inferiorità e di assenza di volontà) Helen dimostra un disturbo dell’ attenzione e non riesce a gestire e Helen dimostra un disturbo dell’ attenzione e non riesce a gestire e

controllare le proprie frustrazionicontrollare le proprie frustrazioni Non è il fatto di essere cieca e sordomuta che provoca il suo rifiuto Non è il fatto di essere cieca e sordomuta che provoca il suo rifiuto

di imparare ma è il contesto handicappante della famiglia che non fa di imparare ma è il contesto handicappante della famiglia che non fa nulla per creare le condizioni per una presa di coscienza di Helen nulla per creare le condizioni per una presa di coscienza di Helen attraverso la mediazione dell’azione educativaattraverso la mediazione dell’azione educativa

Il contesto sociale di Helen è quello di una famiglia ricca che si può Il contesto sociale di Helen è quello di una famiglia ricca che si può permettere una educatrice privatapermettere una educatrice privata

Page 4: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

L’approccio pedagogico di Annie L’approccio pedagogico di Annie SullivanSullivan

Annie Sullivan era parzialmente cieca e recupera la quasi totalità della Annie Sullivan era parzialmente cieca e recupera la quasi totalità della vista dopo diverse operazionivista dopo diverse operazioni

Impara a comunicare nel linguaggio dei ciechi e anche dei sordi : parte Impara a comunicare nel linguaggio dei ciechi e anche dei sordi : parte da una rielaborazione della propria esperienza di vitada una rielaborazione della propria esperienza di vita

Annie si pone da subito la questione di sapere come entrare in contatto Annie si pone da subito la questione di sapere come entrare in contatto con Helen: il nodo centrale è quello della comunicazione , delle sue con Helen: il nodo centrale è quello della comunicazione , delle sue modalità e dei mezzi adeguati per facilitarlamodalità e dei mezzi adeguati per facilitarla

Annie usa una serie di mediazioni e di mediatori/facilitatori della Annie usa una serie di mediazioni e di mediatori/facilitatori della comunicazione: le vibrazioni provocate dalla valigia sulle scale comunicazione: le vibrazioni provocate dalla valigia sulle scale all’ingresso della casa, la bambola, gli indumenti, il lasciarsi toccare il all’ingresso della casa, la bambola, gli indumenti, il lasciarsi toccare il volto, il linguaggio dei gesti , il toccare gli oggetti di vita quotidiana, volto, il linguaggio dei gesti , il toccare gli oggetti di vita quotidiana, l’imparare a rispettare le regole di convivenza sociale in momenti l’imparare a rispettare le regole di convivenza sociale in momenti significati della giornata (come il pranzo o la cena),il contatto corporeo e significati della giornata (come il pranzo o la cena),il contatto corporeo e l’esercizio dei sensi attraverso le percezioni provocate dall’acqua, l’esercizio dei sensi attraverso le percezioni provocate dall’acqua, dall’aria , dal cibo . L’imparare a prendersi cura di sé ma anche degli altri dall’aria , dal cibo . L’imparare a prendersi cura di sé ma anche degli altri esseri viventi(i piccioni, l’uovo e il pulcino , il cane), il ragazzino nero esseri viventi(i piccioni, l’uovo e il pulcino , il cane), il ragazzino nero come compagno di giococome compagno di gioco

Esercizi motori per coordinare i movimenti, orientarsi anche nello Esercizi motori per coordinare i movimenti, orientarsi anche nello spazio,spazio,

Annie osserva, ascolta e tenta di comprendere; va per tentativi Annie osserva, ascolta e tenta di comprendere; va per tentativi

Page 5: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Non esiste un metodo unico e Non esiste un metodo unico e l’importanza della relazionel’importanza della relazione

Dall’esperienza pratica di Annie si può dire che non esiste un metodo Dall’esperienza pratica di Annie si può dire che non esiste un metodo unico ma l’uso e l’integrazione di più metodiunico ma l’uso e l’integrazione di più metodi

La relazione è fondamentale: solo una relazione autenticamente La relazione è fondamentale: solo una relazione autenticamente affettiva e significativa crea le motivazioni e il contatto che permette affettiva e significativa crea le motivazioni e il contatto che permette l’incontrol’incontro

Senza l’incontro non vi è insegnamento e apprendimento possibileSenza l’incontro non vi è insegnamento e apprendimento possibile Annie deve fare i conti con le resistenze di Helen: è propria la Annie deve fare i conti con le resistenze di Helen: è propria la

resistenza di quest’ultima che spinge Annie ad innovare e ad inventare resistenza di quest’ultima che spinge Annie ad innovare e ad inventare i metodii metodi

La relazione educativa come relazione di aiuto: il contenimento; La relazione educativa come relazione di aiuto: il contenimento; l’essere insieme coinvolta e distantel’essere insieme coinvolta e distante

Annie scrive un diario di bordo dei suoi vissuti e di quello che fa Annie scrive un diario di bordo dei suoi vissuti e di quello che fa nell’esperienza educativa con Helen (un processo auto-valutativo)nell’esperienza educativa con Helen (un processo auto-valutativo)

Annie insiste molto sull’importanza dell’acquisizione della Annie insiste molto sull’importanza dell’acquisizione della comprensione , dell’associazione tra oggetti, segni e parole. Vuole comprensione , dell’associazione tra oggetti, segni e parole. Vuole insegnare a Helen la parola: la parola struttura il linguaggio interiore e insegnare a Helen la parola: la parola struttura il linguaggio interiore e funziona come un “attrezzo mentale” che permette di organizzare le funziona come un “attrezzo mentale” che permette di organizzare le emozioni, controllare le pulsioni e dare un significato ai propri vissuti. emozioni, controllare le pulsioni e dare un significato ai propri vissuti.

Annie vuol portare Helen ad un minimo di auto-consapevolezzaAnnie vuol portare Helen ad un minimo di auto-consapevolezza

Page 6: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Metodi e strumenti usati da Annie SullivanMetodi e strumenti usati da Annie Sullivan

L’approccio pedagogico di Annie Sullivan si rifà alle pedagogie L’approccio pedagogico di Annie Sullivan si rifà alle pedagogie attive che fanno del soggetto che apprende l’attore del proprio attive che fanno del soggetto che apprende l’attore del proprio processo di apprendimento processo di apprendimento

In quel periodo negli Stati Univi si sviluppa la pedagogia pragmatica In quel periodo negli Stati Univi si sviluppa la pedagogia pragmatica ed attiva di ed attiva di John DeweyJohn Dewey (filosofo e pedagogo) che sostiene che il (filosofo e pedagogo) che sostiene che il processo educativo è anzitutto un processo comunicativo e in processo educativo è anzitutto un processo comunicativo e in quanto tale lo spazio della relazione educativa funziona come uno quanto tale lo spazio della relazione educativa funziona come uno spazio transazionale dove avviene uno scambio costante tra spazio transazionale dove avviene uno scambio costante tra educatore ed educando; una negoziazione permanente dei termini educatore ed educando; una negoziazione permanente dei termini della relazione.della relazione.

Annie Sullivan condivide quello approccio e condivide anche la Annie Sullivan condivide quello approccio e condivide anche la teoria pedagogica delle motivazioni che è alla base di questo modo teoria pedagogica delle motivazioni che è alla base di questo modo di concepire il processo educativo: per motivare l’alunno ad di concepire il processo educativo: per motivare l’alunno ad apprendere e superare le sue resistenze occorre partire dal suo apprendere e superare le sue resistenze occorre partire dal suo linguaggio , dai suoi interessi. Solo così l’alunno s’impegnerà e farà linguaggio , dai suoi interessi. Solo così l’alunno s’impegnerà e farà uno sforzo per imparare poiché l’imparare richiede sforzo e uno sforzo per imparare poiché l’imparare richiede sforzo e volontà(concentrazione)volontà(concentrazione)

Page 7: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Lo spazio educativo e riabilitativo come Lo spazio educativo e riabilitativo come spazio transizionalespazio transizionale

Annie Sullivan attraverso l’organizzazione dello spazio e Annie Sullivan attraverso l’organizzazione dello spazio e della relazione crea quello che possiamo chiamare uno della relazione crea quello che possiamo chiamare uno ‘spazio transizionale ‘ utilizzando il concetto elaborato da ‘spazio transizionale ‘ utilizzando il concetto elaborato da Donald Winnicott per definire oggetti e spazi (holding, Donald Winnicott per definire oggetti e spazi (holding, contenitori) che funzionano come sostituti affettivi della contenitori) che funzionano come sostituti affettivi della figura materna.figura materna.

Annie usa de mediatori (oggetti) e delle mediazioni (spazio Annie usa de mediatori (oggetti) e delle mediazioni (spazio e linguaggi) per creare le condizioni psicologiche e linguaggi) per creare le condizioni psicologiche affettive di una rielaborazione positiva dell’esperienza affettive di una rielaborazione positiva dell’esperienza che permette di apprendere e cresceche permette di apprendere e cresce

Page 8: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Metodi specificiMetodi specifici

Per creare effettivamente le condizioni per Per creare effettivamente le condizioni per produrre motivazioni in Helen occorre produrre motivazioni in Helen occorre usare alcuni “percorsi indiretti”, alcune usare alcuni “percorsi indiretti”, alcune mediazioni specifichemediazioni specifiche

Annie usa diversi metodi e strumenti per Annie usa diversi metodi e strumenti per favorire la comunicazione e gli favorire la comunicazione e gli apprendimenti: il metodo Tadoma, il apprendimenti: il metodo Tadoma, il metodo Malossi, la dattilologiametodo Malossi, la dattilologia

Page 9: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Metodo TadomaMetodo Tadoma

Il metodo di comunicazione TadomaIl metodo di comunicazione Tadoma è costituito dal è costituito dal riconoscimento dei suoni vocali appoggiando il pollice riconoscimento dei suoni vocali appoggiando il pollice sulle labbra ed il palmo della mano sulle guance di chi sulle labbra ed il palmo della mano sulle guance di chi parla.parla.

Infatti la posizione della bocca e delle labbra cambia ed Infatti la posizione della bocca e delle labbra cambia ed è caratteristica per ogni suono che emettiamo: sono è caratteristica per ogni suono che emettiamo: sono proprio queste diverse posizioni che si possono imparare proprio queste diverse posizioni che si possono imparare a distinguere al tatto. Questo metodo è utilizzato a distinguere al tatto. Questo metodo è utilizzato prevalentemente per insegnare ai bambini a riconoscere prevalentemente per insegnare ai bambini a riconoscere il movimento delle labbra e quindi il movimento delle labbra e quindi per imparare a parlare.per imparare a parlare.

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Metodo MalossiMetodo Malossi

Proposto dai maestri napoletani Artusio e Aurelio Colucci, esso è Proposto dai maestri napoletani Artusio e Aurelio Colucci, esso è localizzato su aree anatomiche della mano ben definite: sulle tre localizzato su aree anatomiche della mano ben definite: sulle tre falangi delle dita, sull’articolazione delle dita dalla mano e al “vertice” falangi delle dita, sull’articolazione delle dita dalla mano e al “vertice” delle dita.delle dita.

Per esempio sull’indice della mano sinistra della prima falange abbiamo Per esempio sull’indice della mano sinistra della prima falange abbiamo la lettera V, nella seconda falange abbiamo G, nella terza B e ‘in cima’ la lettera V, nella seconda falange abbiamo G, nella terza B e ‘in cima’ Q. Le lettere vanno pizzicate e in questo modo il sordo e cieco ne Q. Le lettere vanno pizzicate e in questo modo il sordo e cieco ne assocerà il significatoassocerà il significato

Colpisce vedere la velocità con cui due persone sordo-cieche possono Colpisce vedere la velocità con cui due persone sordo-cieche possono comunicare tra loro con il Malossi. Questo metodo è utilizzato comunicare tra loro con il Malossi. Questo metodo è utilizzato generalmente dalle persone che hanno appreso la lettura e la scrittura generalmente dalle persone che hanno appreso la lettura e la scrittura prima di diventare sordo-cieche. Inoltre, si presta bene anche alla prima di diventare sordo-cieche. Inoltre, si presta bene anche alla comunicazione con le persone che vedono e sentono normalmente comunicazione con le persone che vedono e sentono normalmente che, anche se non lo conoscono in dettaglio, lo possono praticare che, anche se non lo conoscono in dettaglio, lo possono praticare facilmente utilizzando un guanto che riporta le letterefacilmente utilizzando un guanto che riporta le lettere

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LISLIS

Lingua italiana dei segniLingua italiana dei segni

Page 12: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Linguaggio dei segni ,dattilologia e Linguaggio dei segni ,dattilologia e italiano segnatoitaliano segnato

LIS: la lingua italiana dei segni è una vera lingua LIS: la lingua italiana dei segni è una vera lingua con un proprio sistema di regole complesse, con un proprio sistema di regole complesse, strutture grammaticali e sintattiche(usato dalle strutture grammaticali e sintattiche(usato dalle persone non vedenti per comunicare tra di loro)persone non vedenti per comunicare tra di loro)

La dattilologia non è la LIS è soltanto l’alfabeto La dattilologia non è la LIS è soltanto l’alfabeto manuale che si usa per riferirsi a nomi propri e a manuale che si usa per riferirsi a nomi propri e a parole straniere o sconosciuteparole straniere o sconosciute

L’italiano segnato: è un sistema gestuale in L’italiano segnato: è un sistema gestuale in grado di seguire parola per parola la lingua grado di seguire parola per parola la lingua vocale; è solo un supporto gestuale all’interno di vocale; è solo un supporto gestuale all’interno di un modello riabilitativo(usato dai vedenti per un modello riabilitativo(usato dai vedenti per comunicare con i non vedenti)comunicare con i non vedenti)

Page 13: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Metodo BrailleMetodo Braille

Metodo inventato da Louis Braille , egli stesso cieco, alla Metodo inventato da Louis Braille , egli stesso cieco, alla fine dell’ottocentofine dell’ottocento

Un sistema di scrittura e lettura: sei punti a rilievo, a la Un sistema di scrittura e lettura: sei punti a rilievo, a la loro combinazione corrisponde alle lettere dell’alfabeto. loro combinazione corrisponde alle lettere dell’alfabeto.

Braille ha esteso il suo metodo alla matematica e alla Braille ha esteso il suo metodo alla matematica e alla musicamusica

Oggi le tastiere dei computers con la scrittura Braille Oggi le tastiere dei computers con la scrittura Braille sono composte da 8 puntisono composte da 8 punti

Page 14: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Helen Keller: intellettuale, scrittrice e Helen Keller: intellettuale, scrittrice e militantemilitante

Quando l’impossibile diventa possibileQuando l’impossibile diventa possibile

Page 15: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Helen Keller: una storia(1880-1968)Helen Keller: una storia(1880-1968)

Le ragioni del cuore e Le ragioni del cuore e dell’umanitàdell’umanità

- A 19 mesi in seguito ad una A 19 mesi in seguito ad una scarlattina diventa cieca e sordascarlattina diventa cieca e sorda

- Nel 1894 Helen va a New -York dove Nel 1894 Helen va a New -York dove frequenta il liceo, s’iscrive al Radcliff frequenta il liceo, s’iscrive al Radcliff College e si laurea in giurisprudenzaCollege e si laurea in giurisprudenza

- 1903: The story of my 1903: The story of my life(autobiografia)life(autobiografia)

- S’impegna a favore del diritto delle S’impegna a favore del diritto delle persone disabili, sostiene le persone disabili, sostiene le suffragette e il movimento pacifista, suffragette e il movimento pacifista, diventa membro del partito diventa membro del partito socialistasocialista

- 1960:Light in my darkness1960:Light in my darkness

- Rapporti con Charlie Chaplin e Mark Rapporti con Charlie Chaplin e Mark Twain(le Avventure di Tom Sawyer)Twain(le Avventure di Tom Sawyer)

- American Foundation for the BlindAmerican Foundation for the Blind

Page 16: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Anne Sullivan: incontro e educabilitàAnne Sullivan: incontro e educabilità1866-19361866-1936

Educare e educarsiEducare e educarsi Credere nella Credere nella l’educazione come l’educazione come pratica della libertàpratica della libertà

Page 17: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Lev Vygostky e la pedagogia delle mediazioniLev Vygostky e la pedagogia delle mediazioni

Una concezione complessa, dinamica e dialettica dello sviluppo della Una concezione complessa, dinamica e dialettica dello sviluppo della persona come processo bio–psico–sociale, con una dimensione storico–persona come processo bio–psico–sociale, con una dimensione storico–culturale fondamentale per comprenderlo;culturale fondamentale per comprenderlo;

Il deficit come sviluppo altro, originale e produttore di meccanismi creativi di Il deficit come sviluppo altro, originale e produttore di meccanismi creativi di compensazione;compensazione;

L’importanza delle mediazioni nel processo educativo e riabilitativo. L’azione L’importanza delle mediazioni nel processo educativo e riabilitativo. L’azione educativa rivolta al soggetto con deficit prende delle strade indirette e non educativa rivolta al soggetto con deficit prende delle strade indirette e non lineari; mediazioni e mediatori servono a potenziare la zona di sviluppo lineari; mediazioni e mediatori servono a potenziare la zona di sviluppo prossimale e quindi il grado di autonomie;prossimale e quindi il grado di autonomie;

L’insufficienza della volontà come ostacolo allo sviluppo delle potenzialità del L’insufficienza della volontà come ostacolo allo sviluppo delle potenzialità del bambino con deficit; insufficienza dovuta all’introiezione delle barriere sociali bambino con deficit; insufficienza dovuta all’introiezione delle barriere sociali incontrate e l’importanza dell’educazione di questa capacità come base incontrate e l’importanza dell’educazione di questa capacità come base dell’autonomia possibile;dell’autonomia possibile;

L’educazione alla socialità attraverso il vivere con gli altri nella comunità e L’educazione alla socialità attraverso il vivere con gli altri nella comunità e l’attività lavorativa; quest’ultimo è uno strumento importante di l’attività lavorativa; quest’ultimo è uno strumento importante di apprendimento e d’inclusione sociale.apprendimento e d’inclusione sociale.

Per Vygostky non c'è nessuna differenza sostanziale tra il “bambino Per Vygostky non c'è nessuna differenza sostanziale tra il “bambino normale” e quello “anormale”: «Entrambi sono persone, entrambi sono normale” e quello “anormale”: «Entrambi sono persone, entrambi sono bambini, in entrambi lo sviluppo si svolge secondo la medesima legge. La bambini, in entrambi lo sviluppo si svolge secondo la medesima legge. La differenza consiste nel modo in cui si svolge lo sviluppo».differenza consiste nel modo in cui si svolge lo sviluppo».

Page 18: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Quale intelligenza?Quale intelligenza?

Vygotsky (come Henri Wallon e Decroly) mette in Vygotsky (come Henri Wallon e Decroly) mette in discussione la definizione d’intelligenza data discussione la definizione d’intelligenza data dalla scienza del suo tempodalla scienza del suo tempo

Critica l’impostazione di Binet e Simon sulla Critica l’impostazione di Binet e Simon sulla misurazione del Q.I: è possibile usare gli stessi misurazione del Q.I: è possibile usare gli stessi criteri di valutazione per bambini con un deficit criteri di valutazione per bambini con un deficit intellettivo o una disabilità psico-motoria?intellettivo o una disabilità psico-motoria?

Il lavoro antropologico di Vygostky: Il lavoro antropologico di Vygostky: sperimentazione e ricerca sul linguaggio , le sue sperimentazione e ricerca sul linguaggio , le sue forme e l’apprendimento (con il neurolinguista forme e l’apprendimento (con il neurolinguista A.Lurija)A.Lurija)

Page 19: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Deficit, sviluppo altro e meccanismi Deficit, sviluppo altro e meccanismi di compensazionedi compensazione

- Vygostky afferma che la legge della compensazione è la - Vygostky afferma che la legge della compensazione è la “legge della vita psichica”: «l’insufficienza di una capacità “legge della vita psichica”: «l’insufficienza di una capacità è compensata completamente o parzialmente dal è compensata completamente o parzialmente dal maggiore sviluppo di un’altra; ogni deficit crea degli maggiore sviluppo di un’altra; ogni deficit crea degli stimoli alla produzione di una compensazione». stimoli alla produzione di una compensazione».

- Quando è presente un deficit (cecità, sordità, ritardo - Quando è presente un deficit (cecità, sordità, ritardo mentale dovuto ad una paralisi cerebrale) dà vita «a mentale dovuto ad una paralisi cerebrale) dà vita «a forme di sviluppo creative, infinitamente varie, a volte forme di sviluppo creative, infinitamente varie, a volte estremamente originali, come non se ne osservano nello estremamente originali, come non se ne osservano nello sviluppo tipico dal bambino normale». Secondo questo sviluppo tipico dal bambino normale». Secondo questo approccio dinamico «dalla debolezza nasce la forza, approccio dinamico «dalla debolezza nasce la forza, dall’insufficienza la capacità»dall’insufficienza la capacità»

Page 20: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Percorsi indirettiPercorsi indirettiIl caso dei bambini con ritardo mentale:Il caso dei bambini con ritardo mentale:““Nello sviluppo dei bambini mentalmente ritardati, come nello Nello sviluppo dei bambini mentalmente ritardati, come nello

sviluppo di ogni bambino aggravato da un deficit, esistono dei sviluppo di ogni bambino aggravato da un deficit, esistono dei processi che sono originati dal fatto che l’organismo e la processi che sono originati dal fatto che l’organismo e la personalità del bambino reagiscono alle difficoltà che incontrano, personalità del bambino reagiscono alle difficoltà che incontrano, reagiscono alla propria insufficienza e nel processo di sviluppo, reagiscono alla propria insufficienza e nel processo di sviluppo, nel processo di adattamento attivo all’ambiente, essi elaborano nel processo di adattamento attivo all’ambiente, essi elaborano una serie di funzioni, grazie alle quali compensano, correggono e una serie di funzioni, grazie alle quali compensano, correggono e sostituiscono le insufficienze. Noi osserviamo il fatto che il sostituiscono le insufficienze. Noi osserviamo il fatto che il bambino scontrandosi con le difficoltà, è costretto a seguire un bambino scontrandosi con le difficoltà, è costretto a seguire un cammino tortuoso per superarle. Noi osserviamo che dal cammino tortuoso per superarle. Noi osserviamo che dal processo d’interazione del bambino si crea una situazione che processo d’interazione del bambino si crea una situazione che spinge il bambino verso la compensazione. Il destino dei processi spinge il bambino verso la compensazione. Il destino dei processi compensatori e dei processi di sviluppo, nell’insieme dipende non compensatori e dei processi di sviluppo, nell’insieme dipende non solo dal carattere e dalla gravità del deficit, ma anche dalla sua solo dal carattere e dalla gravità del deficit, ma anche dalla sua realtà sociale cioè dalle difficoltà alle quali porta il deficit dal realtà sociale cioè dalle difficoltà alle quali porta il deficit dal punto di vista della posizione sociale del bambino. “punto di vista della posizione sociale del bambino. “

Page 21: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

La pedagogia speciale e la La pedagogia speciale e la questione delle mediazioniquestione delle mediazioni

Per Vygotsky la parola chiave della sua concezione psico-pedagogica Per Vygotsky la parola chiave della sua concezione psico-pedagogica è la parola “mediazione”, un concetto chiave che accompagna è la parola “mediazione”, un concetto chiave che accompagna quello di compensazione e che sta ad indicare l’intervento socio– quello di compensazione e che sta ad indicare l’intervento socio– educativo e l’uso di mediatori per favorire gli apprendimenti del educativo e l’uso di mediatori per favorire gli apprendimenti del bambino con deficit. Secondo lui «in fin dei conti non è il deficit in bambino con deficit. Secondo lui «in fin dei conti non è il deficit in sé a determinare il destino della personalità, ma le sue conseguenze sé a determinare il destino della personalità, ma le sue conseguenze sociali, la sua realizzazione socio–psicologica».sociali, la sua realizzazione socio–psicologica».

la pedagogia speciale è parte integrante della pedagogia generale, la la pedagogia speciale è parte integrante della pedagogia generale, la arricchisce, non è una pedagogia deficitaria cioè una pedagogia con arricchisce, non è una pedagogia deficitaria cioè una pedagogia con il segno meno, anzi si tratta di una pedagogia che si preoccupa di il segno meno, anzi si tratta di una pedagogia che si preoccupa di educare la persona come totalità e non la cecità e la sordità; educare la persona come totalità e non la cecità e la sordità; ricorda che avere un deficit è una cosa, essere deficitario è un’altra ricorda che avere un deficit è una cosa, essere deficitario è un’altra cosa. Il deficit (la cecità, la sordità, la paralisi cerebrale) non può cosa. Il deficit (la cecità, la sordità, la paralisi cerebrale) non può essere eliminato; l’educazione deve fare i conti con il deficit, ne essere eliminato; l’educazione deve fare i conti con il deficit, ne deve tener conto, per evitare che il bambino non diventi, appunto, deve tener conto, per evitare che il bambino non diventi, appunto, deficitario cioè incapace di attivare tutte le sue potenzialità, di deficitario cioè incapace di attivare tutte le sue potenzialità, di rafforzare, consolidare e sviluppare tutti i meccanismi di rafforzare, consolidare e sviluppare tutti i meccanismi di compensazioni per favorire l’acquisizione di una grande varietà di compensazioni per favorire l’acquisizione di una grande varietà di competenze personali e sociali. competenze personali e sociali.

Page 22: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Educazione speciale non vuol dire Educazione speciale non vuol dire creare separazionecreare separazione

«Noi non neghiamo la necessità «Noi non neghiamo la necessità dell’educazione speciale e dell’istruzione dell’educazione speciale e dell’istruzione dei bambini deficitari. Al contrario, dei bambini deficitari. Al contrario, affermiamo che insegnare a leggere ai affermiamo che insegnare a leggere ai ciechi e parlare ai sordomuti richiede una ciechi e parlare ai sordomuti richiede una tecnica pedagogica speciale, speciali tecnica pedagogica speciale, speciali procedimenti e metodi (…). Tuttavia non procedimenti e metodi (…). Tuttavia non dobbiamo dimenticare anche che bisogna dobbiamo dimenticare anche che bisogna educare prima di tutto il bambino e non il educare prima di tutto il bambino e non il cieco». cieco».

Page 23: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

Un progetto educativo per Un progetto educativo per l’integrazionel’integrazione

Per questa ragione diventa importante ricostruire il processo biografico Per questa ragione diventa importante ricostruire il processo biografico che significa raccontare la storia del suo sviluppo indicando: che significa raccontare la storia del suo sviluppo indicando:

la linea fondamentale del potenziale del soggettola linea fondamentale del potenziale del soggetto la linea conduttrice della sua vitala linea conduttrice della sua vita i fotogrammi del film della sua esistenza i fotogrammi del film della sua esistenza la traiettoria complessa e dinamica della sua storia. Sul piano educativo la traiettoria complessa e dinamica della sua storia. Sul piano educativo

«non ci si può basare su quello che manca in un certo bambino, su quello «non ci si può basare su quello che manca in un certo bambino, su quello che in lui non si manifesta, ma bisogna avere una sia pure vaga idea di che in lui non si manifesta, ma bisogna avere una sia pure vaga idea di quello che possiede, di quello che è»quello che possiede, di quello che è»

fare molta attenzione all’ambiente sociale e all’interazione tra il soggetto fare molta attenzione all’ambiente sociale e all’interazione tra il soggetto con deficit e il suo mondo vitale anche perché: «La cecità, per esempio, con deficit e il suo mondo vitale anche perché: «La cecità, per esempio, non è psicologicamente uguale nei diversi ambienti sociali. La cecità per la non è psicologicamente uguale nei diversi ambienti sociali. La cecità per la figlia dell’agricoltore americano, per il figlio del latifondista ucraino, per la figlia dell’agricoltore americano, per il figlio del latifondista ucraino, per la duchessa tedesca, per il contadino russo, per il proletario svedese sono duchessa tedesca, per il contadino russo, per il proletario svedese sono realtà psicologiche completamente diverse. Psicologicamente la cecità non realtà psicologiche completamente diverse. Psicologicamente la cecità non rappresenta in sé un ostacolo alla vita spirituale» rappresenta in sé un ostacolo alla vita spirituale»

che il bambino con deficit ricorre a percorsi indiretti per apprendere e che il bambino con deficit ricorre a percorsi indiretti per apprendere e quando sul percorso diretto viene ostacolato; «quando le necessità di quando sul percorso diretto viene ostacolato; «quando le necessità di adattamento che si presentano al bambino sorpassano le sue possibilità, adattamento che si presentano al bambino sorpassano le sue possibilità, quando la reazione naturale non gli basta a far fronte al compito che gli si quando la reazione naturale non gli basta a far fronte al compito che gli si pone».pone».

Page 24: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

L’importanza delle mediazioni e L’importanza delle mediazioni e della zona di sviluppo prossimaledella zona di sviluppo prossimale

L’apprendimento deve essere congruente con il livello di sviluppo L’apprendimento deve essere congruente con il livello di sviluppo del bambino: vi è una relazione tra un dato livello di sviluppo e la del bambino: vi è una relazione tra un dato livello di sviluppo e la capacità potenziale di apprendimento. capacità potenziale di apprendimento.

Il processo complessivo di sviluppo del soggetto con deficit è Il processo complessivo di sviluppo del soggetto con deficit è collegato alle capacità potenziali di apprendimento che vanno collegato alle capacità potenziali di apprendimento che vanno sostenute. Secondo Vygotsky esistono due livelli: sostenute. Secondo Vygotsky esistono due livelli:

1) il livello di sviluppo effettivo e naturale del bambino con deficit, 1) il livello di sviluppo effettivo e naturale del bambino con deficit, quello delle funzioni senso–motorio e psico–intellettive raggiunte quello delle funzioni senso–motorio e psico–intellettive raggiunte come risultato di un processo già compiuto;come risultato di un processo già compiuto;

2) la “zona di sviluppo prossimale”: il livello raggiungibile con il 2) la “zona di sviluppo prossimale”: il livello raggiungibile con il sostegno e l’accompagnamento dell’adulto o dell’educatore, cioè sostegno e l’accompagnamento dell’adulto o dell’educatore, cioè con le mediazioni della didattica speciale (ausili e sostegni con le mediazioni della didattica speciale (ausili e sostegni diversi); «La differenza tra il livello dei compiti eseguibili con diversi); «La differenza tra il livello dei compiti eseguibili con l’aiuto degli adulti e il livello dei compiti che possono essere svolti l’aiuto degli adulti e il livello dei compiti che possono essere svolti con una attività indipendente, definisce l’area di sviluppo con una attività indipendente, definisce l’area di sviluppo prossimale del bambino».prossimale del bambino».

Page 25: Il Caso Helen Keller e lincontro con Annie Sullivan: una storia educativa

L’educazione della volontà e l'educazione L’educazione della volontà e l'educazione sociale per l'inclusione nella societàsociale per l'inclusione nella società

Per Vygostky «bisogna impedire al senso d’inferiorità di Per Vygostky «bisogna impedire al senso d’inferiorità di svilupparsi, di assoggettare il bambino e di condurlo a svilupparsi, di assoggettare il bambino e di condurlo a forme patologiche di compensazione»; forme forme patologiche di compensazione»; forme patologiche di compensazione che diventano disturbi patologiche di compensazione che diventano disturbi psichici e degli apprendimenti. psichici e degli apprendimenti.

L’assenza di volontà nel realizzare quello che può fare e L’assenza di volontà nel realizzare quello che può fare e l’iper–valutazione di sé pensando di poter fare tutto l’iper–valutazione di sé pensando di poter fare tutto come se non ci fosse il deficit sono le due facce di una come se non ci fosse il deficit sono le due facce di una compensazione fittizia che riflette anche una reazione compensazione fittizia che riflette anche una reazione soggettiva allo scarso apprezzamento dell’ambiente nei soggettiva allo scarso apprezzamento dell’ambiente nei suoi confronti. suoi confronti.

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Il compito dell’educatoreIl compito dell’educatore

Il compito dell’educatore consiste nell’inserire il Il compito dell’educatore consiste nell’inserire il bambino con deficit nella vita sociale, nel creare bambino con deficit nella vita sociale, nel creare per il bambino, ma anche per l’ambiente dove per il bambino, ma anche per l’ambiente dove vive, la comprensione del proprio deficit. Si vive, la comprensione del proprio deficit. Si tratta, con le mediazioni dell’azione educativa, di tratta, con le mediazioni dell’azione educativa, di ripristinare il legame sociale con la vita che è ripristinare il legame sociale con la vita che è stato interrotto; creare le “compensazioni sociali” stato interrotto; creare le “compensazioni sociali” che rompono l’isolamento e favoriscono che rompono l’isolamento e favoriscono l’esperienza di sé nel rapporto con l’altro. l’esperienza di sé nel rapporto con l’altro.

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Cosa fare per favorire Cosa fare per favorire l’integrazione?l’integrazione?

combinare educazione speciale e generale, combinare educazione speciale e generale, abbattere le mura di tutte le scuole speciali ed abbattere le mura di tutte le scuole speciali ed

aprirle alla vita sociale aprirle alla vita sociale svolgere il più possibile attività integrate con svolgere il più possibile attività integrate con

bambini “normali” bambini “normali” entrare a pieno nella vita per esercitare tutti i entrare a pieno nella vita per esercitare tutti i

sensi e le attività motorie nel mondo realesensi e le attività motorie nel mondo reale offrire molte occasioni di comunicare e offrire molte occasioni di comunicare e

partecipare alla vita sociale e lavorativa. partecipare alla vita sociale e lavorativa. offrire la possibilità di viversi in ruoli diversi e offrire la possibilità di viversi in ruoli diversi e

situazioni diversesituazioni diverse

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Un esempioUn esempio““Una lettera scritta con i caratteri Braille può essere capita soltanto dal cieco e, in Una lettera scritta con i caratteri Braille può essere capita soltanto dal cieco e, in

questo modo, non serve per un rapporto allargato tra ciechi e vedenti, ma per questo modo, non serve per un rapporto allargato tra ciechi e vedenti, ma per il mondo ristretto e chiuso dei ciechi. Invece proprio tutte le nostre il mondo ristretto e chiuso dei ciechi. Invece proprio tutte le nostre aspirazioni devono essere rivolte a far uscire la sua esperienza dagli stretti aspirazioni devono essere rivolte a far uscire la sua esperienza dagli stretti confini del suo difetto e a collegarla, nel modo più possibilmente ampio e confini del suo difetto e a collegarla, nel modo più possibilmente ampio e intenso, con l’esperienza sociale dell’umanità. Ecco perché, dal punto di vista intenso, con l’esperienza sociale dell’umanità. Ecco perché, dal punto di vista psicologico, è necessario porre l’esigenza di una possibile riduzione del psicologico, è necessario porre l’esigenza di una possibile riduzione del periodo di insegnamento speciale per i ciechi e un loro inserimento quanto periodo di insegnamento speciale per i ciechi e un loro inserimento quanto più precoce nelle scuole comuni, medie e superiori. L’isolamento dei ciechi in più precoce nelle scuole comuni, medie e superiori. L’isolamento dei ciechi in scuole speciali non può dare buoni risultati, poiché nel far ciò, tutto il lavoro scuole speciali non può dare buoni risultati, poiché nel far ciò, tutto il lavoro educativo fissa l’attenzione degli alunni sulla loro cecità invece di dare ad educativo fissa l’attenzione degli alunni sulla loro cecità invece di dare ad essa un’altra direzione. Si rafforza la psicologia del separatismo proprio dei essa un’altra direzione. Si rafforza la psicologia del separatismo proprio dei ciechi restringendoli in un microcosmo stretto e soffocante. “(Psicologia ciechi restringendoli in un microcosmo stretto e soffocante. “(Psicologia pedagogica)pedagogica)

Secondo Vygostky l’operatore pedagogico ha due compiti principali: Secondo Vygostky l’operatore pedagogico ha due compiti principali: 1) l’osservazione e lo studio specifico di tutte le caratteristiche particolari di ogni 1) l’osservazione e lo studio specifico di tutte le caratteristiche particolari di ogni

singolo bambinosingolo bambino2) l’adattamento individuale di tutti i metodi educativi e dell’interazione 2) l’adattamento individuale di tutti i metodi educativi e dell’interazione

dell’ambiente sociale a ognuno di essi, perché «fare di ogni erba un fascio è dell’ambiente sociale a ognuno di essi, perché «fare di ogni erba un fascio è l’errore più grande della pedagogia e la sua premessa fondamentale esige l’errore più grande della pedagogia e la sua premessa fondamentale esige necessariamente l’individualizzazione. Una definizione cosciente e precisa necessariamente l’individualizzazione. Una definizione cosciente e precisa degli scopi individuali dell’educazione per ogni alunno».degli scopi individuali dell’educazione per ogni alunno».

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