il corriere della città - luglio 2012

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orriere C ittà C orriere C C www.ilcorrieredellacitta.com CITTADINI CONTRO LA DROGA: INSIEME PER LA VITA PAG. 14 il ittà della Anno 4 Numero 7 LUGLIO 2012 GRATUITO SCRIVI E RISOLVI: LE SEGNALAZIONI DEI CITTADINI PAG. 18 UN'ESTATE DA CRONACA NERA PAG. 19 L'AMBIENTE SECONDO GLI STUDENTI LICEALI PAG. 20 libertà informazione politica cronaca cultura sport

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Ultime Notizie di Cronaca, Politica, Attualità, Sport: Il Corriere della Città, il giornale più letto a Pomezia & Ardea. Online il numero di Luglio 2012

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Politica Pomezia

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronacaorriereC ittàC

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CITTADINI CONTROLA DROGA: INSIEME PERLA VITA

PAG.14

il

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Anno 4 Numero 7LUGLIO 2012

GRATUITO

SCRIVI E RISOLVI:LE SEGNALAZIONIDEI CITTADINI

PAG.18

UN'ESTATE DACRONACA NERA

PAG.19

L'AMBIENTESECONDO GLI STUDENTI LICEALI

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0402 Luglio 2012

STESSA SPIAGGIA, STESSO MARE,STESSI PROBLEMI

C i risiamo. E’ arrivata l’estate e con essai parcheggiatori abusivi, che hannocome al solito occupato il tratto di lun-

gomare che va dal Villaggio Tognazzi aTorvaianica. I turisti giornalieri, che non porta-no un solo centesimo nelle casse dei com-mercianti locali, pagano invece almeno 5 euroagli extracomunitari che “sorvegliano” le loroauto, mettendole al riparo da eventuali sfregi.Le vetture, soprattutto in fase di manovra,intralciano notevolmente il traffico, facendoinnervosire i residenti, i quali non trovano unasola cosa positiva in questo tipo di turismo.Situazione analoga, di sera, in via Danimarca,all’altezza del Luna Park. I parcheggiatoriabusivi trovano posto a tutti, anche se di postinon ce ne sono. Poco importa se così nonsolo si rallenta la circolazione, ma si mettonoa rischio i pedoni.“Ma non sarebbe meglio per tutti (tranne cheper i parcheggiatori abusivi) mettere dei par-cometri con le famigerate ed odiate strisce

blu, che al centro del paese sollevano tantepolemiche e che proprio lì invece potrebberoinvece essere una panacea? Oppure, stileSabaudia qualche anno fa, non sarebbe utilemettere un paio di giovani autorizzati dalComune al posto di quelli illegali? Loro gua-dagnerebbero onestamente uno stipendio, sulquale verrebbero ovviamente trattenute letasse, e l'Amministrazione ricaverebbe beisoldini dai turisti mordi e fuggi, che non porta-no al nostro territorio altro che sporcizia sullespiagge e ulteriore traffico sulle strade. Latipologia di vacanzieri che affolla quel tratto diarenile, infatti, è solitamente quella che siporta il “cestino da picnic” da casa (scelta giu-stissima, soprattutto in tempo di crisi, ma chenon crea movimento economico sul territorio):almeno pagassero il parcheggio al Comune,e quindi a noi cittadini, invece che agli abusi-vi (che si portano il panino da casa pureloro)!” Questo paragrafo è in virgolettato per-ché riprende un nostro articolo di tre estati fa.

Da allora nulla è cambiato, se non il fatto chele casse comunali sono sempre più vuote.Nessuno ha pensato di fare qualcosa, comese il problema non riguardasse direttamentel’Amministrazione. Riportiamo un altro passodell’articolo pubblicato anni fa: “Purtroppoqueste scene, che pure si ripetono da decen-ni sul Lungomare Tognazzi, sembrano sfuggi-re all'attenzione degli Amministratori e dellaPolizia Municipale. Eppure ogni anno ne par-liamo, con la speranza che prima o poi qual-cuno si decida ad aprire gli occhi per vederequante sono le auto che ogni giorno parcheg-giano lì. A 5 euro a vettura, quasi quasi ci sipaga qualche debituccio del Comune...”.Ormai, per scrivere le notizie su Pomezia, permolti argomenti basta fare il copia ed incolla.Tanto i problemi sono sempre gli stessi, forseperché anche i nostri politici sono sempre glistessi…

Maria Corrao

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0404

Lettera

Luglio 2012

Gentile Direttore,

ho letto con interesse le ultime segnalazioni dei cittadini apparse sulmensile da Lei diretto. Ho anche appreso che alcune delle problema-tiche hanno avuto riscontro in azioni e risposte da parte delle istituzio-ni. Con questa mail desidero segnalarLe il degrado in cui versa PiazzaSan Benedetto. La centralissima piazza di Pomezia ha, come è noto,pochi anni, ma ne dimostra tanti, troppi. L’originario ruolo di aggrega-zione e incontro per le famiglie per il quale era stata concepita, strap-pando una buona fetta di territorio al traffico locale, è venuto meno conil passare dei giorni. Gli ampi spazi sono stati imperdonabilmente con-quistati dal vandalismo locale. Le famiglie sono andate via. A nullasono servite le segnalazioni fatte ai competenti Uffici. Nelle foto cheallego alla presente, si può riscontrare non solo il degrado, ma l’asso-luta mancanza delle condizioni di sicurezza (illuminazione carente,cestini dei rifiuti mancanti, alberi inariditi, marmi divelti, faretti in disu-so, fontana non funzionate, scritte di ogni genere, ringhiere di prote-zione pericolanti, etc.). Un’amministrazione non può arrendersi all’in-curia dietro lo scudo della mancanza di risorse. Anche perché non par-liamo di cifre astronomiche. Una sana manutenzione ed interventi diripristino della sicurezza, se realizzati in breve periodo, sarebbero suf-ficienti ad evitare di compromettere inesorabilmente la situazione. Misottraggo da fare proposte risolutive che risulterebbero offensive pertecnici e politici che, per esperienza e competenza, hanno tutti gli stru-menti per recuperare la Piazza e restituirla al suo ruolo originario.Grazie per la cortese attenzione.

G.A.

Gentile lettore,

il problema da lei esposto è stato immediatamente girato agli uffici com-petenti, ovvero all’Assessorato ai Lavori Pubblici. Questa è la rispostache ci è pervenuta dal dirigente, l’ingener Renato Curci. “Per quantoriguarda Piazza San Benedetto ci siamo subito attivati in seguito allasegnalazione ricevuta. Ho contattato l’Impresa, che inizierà l’intervento

sui marmi caduti lunedì 9 luglio; contemporaneamente, in officina, ver-ranno preparati i pezzi per sistemare le ringhiere, che verranno collegati- come già fatto in precedenza - in un tratto della stessa Piazza. Verrannoinoltre messi dei rivestimenti, sempre metallici, per gli angoli dei rivesti-menti in travertino, soggetti a beccature”. La piazza avrà quindi a brevel’aspetto che merita, sperando che i soliti vandali non distruggano quan-to viene fatto.

Scrivici all’indrizzo email:[email protected]

ROMA 2, FINALMENTE L’ACQUADopo ben 23 di attesa, gli abitanti di Roma 2

cominciano a credere che l’acqua sgorgheràdavvero dai loro rubinetti. Il 28 Giugno, infatti,iIl

prezioso liquido è arrivato nella torre piezometrica diSanta Palomba, dove il Sindaco di Pomezia Enrico DeFusco ha presieduto all’apertura dei serbatoi insiemeall’Assessore ai Lavori Pubblici Edgardo Cenacchi, aldirigente Ing. Renato Curci, all’Ing. Ranelletta di Aceae al Comitato di Quartiere. “Oggi è un giorno importan-te per questa zona del territorio – ha dichiarato ilSindaco – i cittadini aspettavano l’acqua potabile da tempo e abbiamodovuto affrontare e superare problemi legati al collegamento dell’im-pianto. Ma adesso siamo qui e sentiamo scorrere l’acqua: la fornitura

di un servizio primario come questo è sinonimo di cre-scita culturale e di civiltà per la nostra Città. Mentre siprocederà al necessario lavaggio della torre, che perragioni igienico sanitarie durerà circa 45 giorni, lavore-remo tutti insieme, Amministrazione, Acea e Comitatodi Quartiere, per formalizzare il prima possibile i con-tratti di utenza”. E’ infatti importante che, durante ilperiodo di lavaggio del serbatoio, i cittadini procedanocon gli allacci alle loro abitazioni: per facilitare le pro-cedure l’Acea metterà a disposizione uno sportello iti-

nerante nel quartiere per informare e procedere ai contratti di utenza.Il costo dell’intera opera è stato di oltre 3 milioni di euro, finanziati inte-ramente dal Comune di Pomezia.

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Luglio 2012

NO AI CONDIZIONAMENTI, SO RAGIONARE CON LA MIA TESTAPaolo Ruffini racconta un anno di maggioranza quasi in trincea

E’ stato sicuramente l’uomo più all’opposizio-ne della maggioranza guidata dal sindacoEnrico De Fusco. Paolo Ruffini, in questi 13

mesi di amministrazione, si è distinto per non avermai accettato a priori le decisioni altrui, chiedendosempre il confronto, per poter esprimere le proprieidee. Insieme ad Omero Schiumarini ha dato piùvolte filo da torcere alla sua stessa coalizione,esponendo a chiare lettere il proprio dissenso suvari argomenti, tra i quali spicca la vicendaAndreani, sulla quale Ruffini è stato l’unico, nelcorso del consiglio comunale del 23 maggio scor-so, a non adeguarsi alla decisione presa dal restodel suo gruppo, astenendosi dal voto sulla mozio-ne per la revoca del servizio di riscossione dei tri-buti evasi alla società privata. “Mi dispiace di dare l’impressione di essere unasorta di bastian contrario, perché non è così”.E com’è, allora? Quel giorno, prima del voto,anche Schiumarini sembrava contrario a quantodeciso dal resto della coalizione, ma poi è “basta-to” l’intervento del sindaco nel corso della riunionedi maggioranza per fargli decidere di allinearsi, cosa che lei non hainvece fatto.“Per assurdo, credo di essere stato l’unico a capire fino in fondo ilvolere del sindaco. Il mio comportamento era finalizzato a smuoverele acque e le coscienze, affinché il problema venisse trattato inmaniera diversa. Ed è quello che è stato fatto il giorno dopo proprio daDe Fusco, che ha inviato una lettera di richiesta chiarimenti al dirigen-te del settore finanziario, riconoscendo così le sue responsabilità. Iocapisco che votare una mozione presentata dall’opposizione risultadifficile a livello politico, ma qui si trattava di dover andare a fondo aduna questione che, da quanto emerso dalla relazione presentata dal-l’apposita Commissione, non è certo positiva. La cosa grave è che lamaggioranza ha dato l’impressione di aver paura di pronunciarsi, per-dendo una grande occasione per dimostrare compattezza e poteredecisionale su questo argomento. Io ho fatto mio l’atteggiamento delsindaco, che ha voluto rimandare al dirigente le proprie competenze:secondo me è il resto della maggioranza che ha interpretato male lesue intenzioni”.Resta il fatto che lei spesso rappresenta la voce fuori dal coro.“Mi rendo conto che spesso dico cose molto dure: il mio carattere miporta a prendere posizioni rigide in un modo che un politico più smali-ziato di me non farebbe, ma questo non significa che io non sia pron-to ad ammettere di aver sbagliato qualora con i fatti mi si dimostrassela ragione altrui. Dopo un confronto posso anche cambiare idee edopinioni: l’ho già fatto molte volte nella mia vita e sono pronto a rifarloogni volta che capisco che chi la pensa in modo diverso da me haragione. Però, da democratico, voglio che le mie idee, giuste o sba-gliate che siano, possano essere esposte”.Lei, prima delle elezioni, ha parlato di continuità amministrativa, anchese non faceva parte del governo precedente. Adesso la pensa ancoracosì?“Sicuramente sì, secondo me la continuità amministrativa è un qualco-sa che porta ricchezza alla città. M a questo non significa che nellacontinuità vadano inclusi anche gli errori del passato. Sono quelli cheio cerco di combattere. Se c’è qualcosa chiaramente fatto male, non èche perché proviene dalla maggioranza io lo subisco senza discutere.Non ho mai accettato imposizioni da nessuno, né in politica né nellavita privata, e non inizierò adesso. Quindi, se qualcuno vuole farmiagire in un certo modo, deve prima convincermi della bontà di quantoafferma attraverso una discussione alla pari e carte alla mano. Quelloche deve andare avanti è la forza delle idee, non la forza della prepo-tenza, che si cerca di utilizzare per alcuni argomenti”.

Quali?“Non serve dirli, tutti sanno quali sono gli argo-menti dove non sempre a prevalere è la ragione”.Noi supponiamo che uno di questi sia l’urbanisti-ca, ma Ruffini non conferma. Un altro potrebberiguardare i concorsi, dove sospetti ed illazioniserpeggiano sin dal momento in cui sono statiindetti, tant’è che più di qualcuno ha presentatoesposti alla Magistratura, soprattutto dopo avervisto le graduatorie finali. “Io ho fatto una battaglia affinché i concorsi aves-sero delle commissioni presiedute dai dirigenti,così come prevede la legge. Devo riconoscereche forse la mia è stata una battaglia che si sareb-be potuta evitare, anche se fatta in perfetta buonafede. Detto questo, non mi sento di condannare al100% i dirigenti. Certo che sentir parlare di pre-sunte irregolarità lascia l’amaro in bocca. Questonon vuol dire che sia vero che tali irregolarità cisiano state davvero”.E’ però inconfutabile che molti dei vincitori sonoparenti o amici di politici ed amministratori.

“Questo succede in tutto il mondo”.Ma non è certo una giustificazione.“Infatti non voleva esserla, perché non posso di certo dire che la gra-duatoria finale fosse premeditata. Da parte mia posso assicurare dinon avere nessun parente che ha partecipato ai concorsi: questo mida’ la libertà di dire che anch’io mi sarei aspettato andamenti diversi.Invece non ho trovato in graduatoria tanti ragazzi che hanno già lavo-rato in maniera più che buona per il nostro Comune. Ma io cerco divedere il lato positivo: grazie a questi concorsi tante persone adessohanno un lavoro sicuro, magari molti saranno anche parenti o amici diqualcuno, ma tanti altri no. Su una cosa avrei agito diversamente: perquanto riguarda coloro che verranno assunti a tempo determinato,forse sarebbe stato meglio prenderli part-time al 50%, per dare modoa più persone di lavorare”.Qual è la situazione politico-amministrativa che vede a Pomezia nelprossimo futuro?“A livello politico credo che la situazione nazionale influenzi sempre dipiù anche quella locale, con i partiti allo sbando. Sono quindi semprepiù convinto che la scelta di appartenere ad una lista civica sia statala migliore. Forza Pomezia in poco tempo si è radicata nel territorio,dimostrando che le idee di base, al di là dei singoli atteggiamenti, sonovalide e finalizzate al bene della nostra città. Se poi guardiamo ai rap-porti con gli altri partiti, riconosco che abbiamo rotto i vecchi schemi egli equilibri che si erano creati tra PD e IDV. Siamo quindi una sorta di“terzo incomodo”, ma secondo me questo va visto in maniera positiva,perché rappresentiamo quell’innovazione che permette di vedere lecose da una prospettiva diversa. Questo non significa che ForzaPomezia voglia imporre le sue idee: come dicevo prima, quello checerchiamo è il confronto. Guardando invece alla vita amministrativapenso che il “ritorno” del sindaco al suo ruolo sia stato fondamentale.De Fusco ha preso consapevolezza di quanto accaduto nei mesi scor-si ed ha garantito la sua presenza a tutto campo. Più volte è statodetto che io mi comportavo da sindaco: non è così, io sono il presiden-te del consiglio, fiero di esserlo, ma consapevole del ruolo ricoperto,che non è certo quello di Primo Cittadino. Ognuno deve avere le suecompetenze: il fulcro della vita amministrativa è il sindaco, non altri. E’lui che deve indicare quale sia la via da prendere, perché senza unaguida autorevole ci si troverebbe davanti ad un bivio virtuale con troppe strade”.

Maria Corrao

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Politica

Luglio 2012

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CONCORSI, RIFIUTI E POLITICA

Un anno e poco più di amministrazionevista dall’opposizione, o, più precisa-mente, dall’unico vero antagonista di

Enrico De Fusco per la carica di sindacodurante le elezioni del 2011. Luigi Celori,capogruppo PDL, fa il punto della situazione.Ma cosa è stato fatto in questi 13 mesi?“Innanzi tutto sono stati presi in giro tutti queicittadini che hanno partecipato ai concorsi. Ilmiraggio di un posto fisso al Comune è statousato benissimo in campagna elettorale perilludere e promettere tutto a tutti, ma orabasta guardare le graduatorie per accorgersidi chi verrà assunto, sia a tempo indetermina-to che determinato parziale a 30 ore settima-nali per 3 anni, propedeutici all’assunzionedefinitiva. Nomi e cognomi dei vincitori fannocapire quale grande presa in giro siano statiquesti concorsi”.Secondo lei, quindi, tutto parte da un’illusio-ne, ma come prosegue?“Con la certezza di avere un sindaco sicura-mente furbo ed estremamente capace, checonosce bene i suoi “polli”. Il problema è chea questi “polli” il mangime lo paghiamo noi”.Cosa intende?“De Fusco ancora una volta ha dimostrato disaper rimettere in riga i più ingordi minaccian-do le dimissioni, ricordando loro che alcunisono entrati grazie al premio di maggioranzae che, se non fanno quello che dice il PrimoCittadino, li manda tutti a casa”.E la minoranza, nel frattempo?“Per quanto mi riguarda sto facendo una veraopposizione. Ho preso il 40% dei voti dellepersone che si sono recate alle urne al ballot-taggio: mi sento responsabile verso tutte lepersone che mi hanno accordato la loro fidu-cia e cerco ogni giorno di guadagnarmelalavorando per la città, in mezzo ai cittadini erappresentandoli degnamente in consigliocomunale, con interventi in aula e attraverso imanifesti che faccio affiggere per la città,attraverso i quali informo le persone di quan-to accade”.E cosa accade?“Faccio solo qualche esempio: i debiti delConsorzio universitario, non di certo imputabi-li all’attuale presidente Giorgio Di Micco, madei quali sicuramente la maggioranza ricon-fermata, sindaco in testa, ha le sue responsa-bilità; la situazione della Pomezia Servizi, conil personale che non viene utilizzato nel modocorretto, rischiando addirittura, come nel casodei lavoratori del settore manutenzione, per iquali c’è la serissima possibilità di restaresenza lavoro tra pochi giorni. La situazionedei manutentori è l’emergenza, ma poi ci sonotutti gli altri problemi, che riguardano oltre 200dipendenti: dagli stipendi a rischio alla man-canza di un orizzonte che vada oltre dicem-bre. La società Pomezia Servizi è in seria dif-ficoltà economica per le mancate rimesse daparte del Comune. Non si capisce perché siabbia a disposizione una Municipalizzata contanti lavoratori, se poi i lavori vengono fattifare da altri, tramite appalti o affidati diretta-

mente attraverso consulenze esterne, concosti ovviamente di gran lunga maggiori esenza la possibilità di valorizzare e motivare idipendenti interni, che potrebbero svolgeremeglio i lavori da fare. Adesso si parla anchedi ridare la gestione del verde pubblico ad unaditta esterna. C’è poi, ancora, il grande pro-blema della raccolta dei rifiuti”.Che sarebbe dovuto essere stato risolto giàdallo scorso settembre…“Questa era una delle tante favole che cihanno raccontato: la situazione vera è sottogli occhi di tutti, con continue emergenze rifiu-ti. La maggioranza si è riempita la bocca conla raccolta differenziata, ma in queste condi-zioni i cittadini la fanno a fatica, senza conta-re che spesso questa fatica viene vanificatadal fatto che i rifiuti vengono poi raccolti tuttiinsieme”.A questo si aggiunge lo spettro di una discari-ca a ridosso del territorio pometino.“E’ un problema che ritorna: già anni fa erastata avanza questa ipotesi, ma – contraria-mente a quanto afferma qualcuno, sostenen-do che non mi sono mai impegnato inRegione per il mio territorio – fino a quandoero consigliere regionale questo pericolo èstato sventato anche grazie alla mia fermaopposizione, tenendo la nostra città al riparoda scelte scellerate. Credo comunque che siaassurdo pensare ancora che i rifiuti debbanoessere conferiti in discarica, nonostante ilparere negativo dato dalla Comunità Europeaormai da 10 anni. Ricordo che tutta l’impianti-stica che tratta i rifiuti nel Lazio, come i gassi-ficatori, gli impianti di compost o i termovalo-rizzatori, è stata autorizzata ed inauguratadurante il periodo della mia presidenza nellaCommissione Ambiente della Regione.Purtroppo adesso questo importante settore èin mano a persone incompetenti”.Torniamo alla questione dell’affidamento aprivati di lavori che potrebbero essere gestitiin house: perché accade, secondo lei?

“Perché, nonostante i proclami, il sindaco èinteressato solo all’obiettivo “grosso”, ovveroall’urbanistica, appoggiato da soggetti privi discrupoli che lo appoggiano in maggioranzaper cercare di ottenere qualcosa, distruggen-do così questa città”.Perché distruggerla?“Ai piani attualmente fermi se ne vorrebberoaggiungere altri altrettanto devastanti: io hoprovato a spiegare ai cittadini l’impatto cheavranno i progetti di questa amministrazionenei confronti di zone come Campo Ascolano oTorvaianica Alta, ma non sono riuscito a farmicapire, o forse non sono interessati: infattinon ho visto nessuna ribellione da parte deicomitati di quartiere o delle associazioni.L’urbanistica può essere una grande occasio-ne per la città, ma solo a patto che venga uti-lizzata nella maniera corretta, ricavando acosto zero per l’Amministrazione quei serviziprimari di cui il territorio necessita e che ilComune, a causa della mancanza di fondi,non potrebbe realizzare”.Un parere sull’attuale opposizione.“Pur nella sua enorme variegatezza e con gliopportuni distinguo, nelle cose importantiabbiamo dimostrato di poter anche esserecompatti, presentando mozioni che vanno aldi là degli orientamenti ideologici e votandolebattendo la maggioranza”.Guardiamo al futuro più lontano: chi vedecome futuro sindaco?“A Pomezia tanti hanno le capacità per ricopri-re il ruolo di Primo Cittadino, è importanteperò che si facciano avanti già da adesso, pervalutare la loro capacità ed affidabilità. Finoraa Pomezia abbiamo visto solo candidati del-l’ultima settimana, mentre questa città habisogno di persone davvero capaci e compe-tenti, non di salvatori della patria o di fenome-ni dell’ultimo minuto. Purtroppo, come dimo-strato anche dalle ultime elezioni, dove hannovotato pochissime persone rispetto agli aven-ti diritto, i cittadini si disinteressano della poli-tica, con il risultato che la politica poi si disin-teressa di loro. Ho inoltre il sospetto che moltidi coloro che si sono recati alle urne al ballot-taggio lo abbiano fatto perché invogliati dapromesse personali e non perché credevanoveramente in quello che stavano facendo,come quelli che io chiamo “i camerati del bar”,che adesso danno consigli alla destra puravendo votato la sinistra”.Qual è il futuro di Pomezia?“Domanda da un milione di euro a cui possorispondere solo con la mia speranza, ovveroche questo si trasformi in un territorio davve-ro in crescita, economica, sociale e culturale,che possa offrire lavoro ai nostri figli, che nonvada sui giornali solo per fatti negativi. Daparte mia, c’è l’impegno perché questo possarealizzarsi, ma affinché sia possibile servireb-be l’aiuto di tutti e non la superficialità ed ilqualunquismo che si vede in giro”.

Alfredo Corrao

Un anno di amministrazione vista da Luigi Celori

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Pomezia News

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Politica

Luglio 2012

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NOVITA’: Noleggio

RisciòCostantino Brighenti: voglio ricordarti così,sorridente, mentre partecipi ad una delletante manifestazioni sportive per amatori. Tene sei andato a 70 anni, inaspettatamente edimprovvisamente, il 9 giugno, proprio mentreprendevi parte all’ennesima competizione.Ciao Nanà, dal tuo amico Antonio Maniscalco.

S iamo a circa un mese e mezzo dalle elezioni di Ardea, appenaalla seconda seduta del nuovo Consiglio Comunale e già il baro-metro politico non volge al bello per il sindaco Di Fiori, anzi sem-

bra proprio che pesanti nubi si addensino pericolosamente sul prosie-guo della consiliatura appena inaugurata. Il sistema democratico, come abbiamo osservato lo scorso mese, nonè perfetto, ma uno migliore non è stato ancora inventato. In democra-zia governa chi è eletto e fa opposizione chi perde. Questo, però, pre-suppone che la competizione si svolga con regole proprie del momen-to elettorale, da tutti accettate poiché promananti dalla legge. E’ notoche di solito chi perde cerca sempre di minimizzare, cerca di dimostra-re che la sconfitta è stata di misura e per i più fantasiosi si innescanomeccanismi populistici tendenti a far circolare voci che ci sono statireati quali il voto di scambio o addirittura veri e propri brogli elettorali.Il voto di scambio è molto più facile a dirsi, molto più difficile a provar-si, anche perché presuppone che l’elettore fatto oggetto della praticaillegale si autodenunci o vi sia tal altro in grado di far valere delleprove al riguardo. Onde dunque, quando si parla di voto di scambionoi propendiamo per non tenerne conto. Stessa cosa, anzi anchemeno concreta e molto più fumosa è la fattispecie che comunementesi definisce come broglio elettorale. Cosicché all’indomani delle ele-zioni di Ardea abbiamo riportato le dicerie che animano le piazze e ibar, ma abbiamo messo in guardia il lettore dal dargli il benché mini-mo credito, invitandolo anche ad attendere eventuali esiti della magi-stratura competente. Bene, a distanza di circa un mese, le cose sonofortemente cambiate e i brogli elettorali e moltissime altre irregolarità,sembrano veramente dimostrati e non più fantasie da piazze o bar.Come si sa le parole se le porta via il vento, gli atti sono atti e alloravediamo di comprendere lo stato della situazione che appare piùingarbugliata del previsto per il neosindaco, anche in relazione a altrevicende delle quali accenneremo più avanti. Il primo atto di riferimen-to è l’esposto presentato il 6 maggio alla Procura della Repubblica diVelletri dai partiti di Centrosinistra per il reato commesso da un can-didato presentatosi su due liste. Apparentemente sembrerebbe pocacosa, ma in realtà si tratta di una criticità di forte rilievo per i seguentimotivi: a) tutto il materiale divulgativo del Comune recante i partiti, leliste e i candidati, presentava la doppia candidatura e quindi tutti gliorgani d’informazione hanno portato a conoscenza dei cittadini unainformazione errata e solo all’ultimo momento si è provveduto adapplicare sul nominativo un bollino, peraltro trasparente e quindi conancora visibile il nominativo; b) con la doppia candidatura formalmen-te si è carpita la volontà dell’elettore che ha sottoscritto due volte perla stessa persona, ma in due distinte liste. Infatti, taluno potrebberoaver apposto la firma a causa della presenza di quel soggetto, la cuimancanza avrebbe potuto indurre l’elettore a non aderire alla richiestadi sottoscrizione. Poi ci sono le irregolarità sui verbali dei seggi: can-

cellature, pezzi di carta incollata anche maldestramente e, soprattut-to, la mancata corrispondenza tra le schede elettorali firmate e quelleutilizzate e consegnate. Vi sono casi di schede votate che risultanosuperiori al numero degli elettori di quel seggio. Ancora, manchereb-bero all’appello circa tremila schede, un’enormità! Il secondo espostoè stato presentato da un candidato di centrodestra, il quale ha denun-ciato la mancanza di voti in suo favore, ma soprattutto ha vergato inomi e i cognomi di consiglieri e funzionari che in ore piccole del mat-tino uscivano della struttura adibita a seggio centrale che doveva risul-tare chiusa già da molte ore. Al riguardo il Prefetto di Roma ha indiriz-zato all’interessato e all’Udc nazionale una nota con la quale confer-ma che gli elaborati in originale sono conservati presso il suo ufficio.Ancora, come si ricorderà, la Lista Eufemi fu oggetto di contestazioni,poiché in molti ritennero che fosse stata presentata oltre l’orario discadenza. Bene, oltre al fatto inedito che un eletto ha fatto pervenirealla stampa una nota che a suo dire “gira su internet” con la quale siricostruisce l’intera vicenda con l’affermazione che a causa della can-cellazione di due nominativi dalla lista la documentazione fu presenta-ta oltre le ore 12, confermando implicitamente la non corretta acquisi-zione delle sottoscrizioni di elettori. Al peregrino girovagare di dettodocumento si aggiunge la dichiarazione giurata rilasciata da un emi-nente personaggio del centrodestra che conferma punto per puntoquanto già indicato nella lettera girovaga. A questo punto si può affer-mare che a tutt’oggi sono stati presentati tre esposti alla Procura dellaRepubblica e due ricorsi al Tar Lazio, uno per l’annullamento delle ele-zioni e l’altro per l’annullamento della proclamazione del sindaco e intal caso si andrebbe al ballottaggio. Il Tar Lazio potrebbe adottare unadecisione già il 18 ottobre 2012, data fissata per la prima udienza enon è affatto detto che non possa decidere subito per l’annullamentodelle elezioni e l’arrivo del Commissario, anche perché arrivano aintrecciarsi la questione amministrativa con quella penale, qualorasiano accertate le responsabilità denunciate con i tre esposti. Alledisavventure giudiziare si aggiungono altri “rospi” per il neosindaco: laminoranza pretende il rispetto della rappresentanza femminile comeda precedenti giurisprudenziali e da leggi vigenti, ma la cosa non è fat-tibile poiché si andrebbe a eliminare un assessore che spetta a qual-che capobastone. Nel frattempo la Giunta ha decretato l’aumentodella Tarsu del 12% e, sempre sul versante giudiziario, nel prossimomese di luglio arriva al “pettine” la vicenda giudiziaria della concussio-ne riguardante il cimitero. In tal caso il Comune ben difficilmente potràsottrarsi dal costituirsi come parte civile e considerati i personaggieccellenti coinvolti le grane non sembrano di poca cosa, anche se ègiusto ribadire che vale sempre la presunzione di innocenza fino acondanna definitiva.Dunque si può concludere affermando che assai probabilmente l’esta-te del sindaco sarà molto calda e non solo per colpa del sole.

PESANTI NUBI SI ADDENSANO SULGOVERNO DI FIORI di Michele Lotierzo

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Luglio 2012 09

IL CONSIGLIO COMUNALEDEL 20 GIUGNO 2012

Partita finalmente in perfetto orario (solo 45 minuti di ritardo!) confischio d’inizio del presidente Giordani, la seconda “gara” del-l’era Di Fiori. La prima, come si ricorderà, si era tenuta in quel

della Pineta Dei Liberti, in un clima da stadio comunale; questa voltaè tutto più dimesso, anche se a giudicare dai nominalismi dovremmotrovarci al cospetto della storia, dell’arte e dell’archeologia: infattisiamo in quella che pomposamente viene definita area museale.Nulla di più falso, di reperto museale c’è solo qualche vecchio “arne-se” della politica rutula. Per il resto uno spazio enorme, di recentecostruzione, banchetti rimediati e precari, sedie stranamente vecchiee polverose per un locale nuovo, spazio risicatissimo per la stampa,tanti ambienti vuoti e dei bagni raccapriccianti: uno dei quali vietato ainon magrissimi a causa dell’obbligo di scelta tra l’entrare o chiudere laporta!

CHE SPETTACOLO PENOSO!Per questa riunione ci verrebbe di mutuare lo slogan di un candidatoalle recenti elezioni di Ardea che recitava: “Che spettacolo!”, riferitoalla sua persona. Ce la sentiamo di adottarlo in parte, non potendomancare di completare l’espressione nel senso più congeniale: chespettacolo penoso!Come potrebbe altrimenti etichettarsi una riunione dell’assise princi-pale di un comune di 46.000 abitanti che ha cincischiato per due orea parlare del nulla? E poi è proseguita sul nulla o quasi? Su iniziativaintelligente della Capraro, condivisa dalla minoranza, è stata presen-tata una mozione per un aiuto ai terremotati dell’Emilia individuatonella misura del 50% degli emolumenti dei consiglieri, assessori e sin-daco. Immediata la reazione della maggioranza che ha inteso tenerecol fiato sospeso l’intera platea di cittadini con un esercizio (dialetti-co?) grottesco, intriso d’iniziative aggiuntive che per eufemismo (ciperdoni chi pensasse a Eufemi) definiremo incommentabili.

L’INSULTO DEMAGOGICO - SINDACO DOVE SEI? Ma il peggio è arrivato subito dopo, allorché alcuni esponenti dell’in-tellighenzia di destra si sono lasciati avvincere dalla più bieca dema-gogia: devolvere ai bisognosi di Ardea il 50% del ricavato degli aiutiall’Emilia, ovvero qualche migliaiata di euro. A corollario di quanto pre-cede è interviene la circostanza che i zelanti consiglieri comunalisono gli stessi che hanno in giunta i loro referenti, ovvero quei cam-pioni di amministratori che, tanto per gradire, hanno già disposto l’au-mento del 12% della TARSU. Pensate che spiccato senso di solidarie-tà: da una parte propongono l’aiuto ai bisognosi con i bruscolini, men-tre dall’altra mettono la mano in tasca dei cittadini per depredarli. Sig.Sindaco, se questo è l’inizio per “Continuare il buon lavoro” e per com-piacerci che “Ardea cresce” (suoi slogan elettorali), allora veramenteabbiamo molto da rimpiangere. A proposito Sig. Sindaco, vuole spie-gare ai suoi concittadini che fine hanno fatto i 12 milioni di euro pigno-rati da un fornitore e giudicati non dovuti dal Tribunale? Piuttosto cheaumentare la Tarsu non sarebbe preferibile recuperare almeno partedei soldi usciti dalle casse comunali semplicemente per inedia o permalversazione di qualche funzionario?

PRODUTTIVITA’ DA LICENZIAMENTO Se si potesse o volesse valutare la produttività della “azienda” consi-liare comunale si potrebbe bendire che sono molti i consiglieri - soprattutto di maggioranza, maanche qualcuno dell'opposizione - già da censurare fortemente e damandare subito a casa, se il Comune fosse un organismo privato voltoalla produzione.

QUOTE ROSA: UN MIX DI ARROGANZA, IGNORANZA E PATETI-CHE ARGOMENTAZIONI.La Capraro, ancora lei, con la condivisione della minoranza, ha pre-

sentato una mozione tendente a modificare l’assetto della giuntacomunale in favore della rappresentanza femminile. La consiglieraproponente ha snocciolato una serie di normative intese a garantirerappresentanza femminile e le ha arricchite col riferimento allaCostituzione Italiana e le sentenze del Tar Lazio, soprattutto quellarecentissima dello scorso anno che ha costretto “Aledanno” ad azze-rare la Giunta e includervi una donna, come peraltro avvenuto anchea Viterbo, in Sardegna e Puglia. Ma il guru della Lista Eufemi ha con-vintamente sostenuto che non lo prevede lo Statuto comunale e inbuona sostanza qualora vi si aderisse si commetterebbe una dispari-tà. Da applauso come sempre! Invece il neofita di Città Nuove si è pro-dotto in uno sforzo intellettivo da far presagire un grande contributoalla causa della maggioranza. Ha sostenuto che loro hanno messo incampo una lista di sole donne. Per la minoranza Mauro Giordani hasostenuto che la presenza femminile sarebbe anche un atto di elegan-za, mentre la Capraro ha cercato in tutte le maniere di arrivare a favo-rire un ravvedimento e quando ha inteso che il vero motivo è sempli-cemente quello di non voler eliminare una poltrona per i capobastoneè sbottata: “… c’è qualcosa che non va nella discussione, invito a fareun test antidroga!”. Abate si è dichiarato d’accordo e ha chiesto divotare la mozione. Risultato: un solo astenuto, sei favorevoli e novecontrari.

INTERRUZIONE DI SERVIZIO PUBBLICOMauro Giordani ha chiesto conto della chiusura degli uffici dell’urbani-stica ad opera del dirigente preposto e motivata per carenza di perso-nale. Giordani, documenti alla mano, ha dimostrato che le assenzeerano fisiologiche. Finalmente Di Fiori ha battuto un colpo: ha comu-nicato di aver scritto una lettera di richiesta di chiarimenti e ilPresidente dell’assise ha dichiarato che si darà la risposta al prossimoconsiglio.

COMMISSIONI CONSILIARI E RINVIO PUNTI ALL’ODG A proposito di produttività, l’augusta assise ha impiegato tre quartid’ora per nominare i compenti delle commissioni consiliari e quando siè passati agli atri punti all’ordine del giorno, dopo ampia e inutilediscussione, è prevalsa la giusta tesi del veterano Policarpo il quale,sorprendendo l’uditorio, si è accalorato sul rispetto delle regole e quin-di sulla necessità che i punti all’ordine del giorno siano prima valutatinelle Commissioni. La seduta, convocata per le 18 ed iniziata alle18:45, è termina alle ore 21:15.

Michele Lotierzo

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Politica

Luglio 2012

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UN’ESTATE AL LAVORONiente ferie per Luca Di Fiori, che parla del suo ruolodi sindaco e del prossimo futuro

Un’estate senza ferie, ma con tanto lavo-ro da fare. E’ questo ciò che si prospet-ta per le prossime settimane per Luca

Di Fiori, sindaco di Ardea da poco meno didue mesi. Ma qual è la prima impressionerispetto al ruolo ricoperto? E’ come se loaspettava?“Se devo riassumere questo inizio in unaparola, direi: faticoso. Ma in linea di massimasì, è come me lo aspettavo, anche perchéprovengo da cinque anni di consiliatura astretto contatto con il mio predecessore CarloEufemi, e soprattutto perché vivo la città ognigiorno, da politico e da cittadino. Conoscoquindi in modo abbastanza approfondito lasituazione.”.Anche quella finanziaria?“Quella è stata una brutta sorpresa: Ardea siè ritrovata all’improvviso con 6 milioni di euroin meno. Quello che prima era il gettito delloStato, infatti, non c’è più, ed al suo posto c’èun buco che bisogna colmare al più presto”.In che modo?“Innanzi tutto con i tagli alle spese, che abbia-mo già iniziato a fare a tutti i livelli, tranne chenell’ambito dei servizi sociali. Questo ovvia-mente salvaguardando quelli che sono i servi-zi primari per tutti. Manterremo l’impegno conle scuole paritarie, anche se dovremo appor-tare alcune modifiche per cercare di rispar-miare qualcosa”.Cos’altro state facendo?“Ho deciso di tagliare il nucleo di valutazione,portandolo da 3 elementi ad 1, ho rinunciatoall’auto di servizio ed all’autista, mettendolo adisposizione di tutta l’Amministrazione. A que-sto si aggiungono tagli sulle spese telefonichelegate ai cellulari e su tutto quello che non èindispensabile. Il superfluo non può più esi-stere. Per quanto riguarda le entrate, invece,contiamo molto sull’IMU”.In campagna elettorale lei aveva promessoche l’aliquota sarebbe stata la più bassa con-sentita: conferma quanto affermato oppure i

cittadini riceveranno cartelle con cifre più altedi quanto previsto?“Per le prime case l’aliquota sarà quella mini-ma, come promesso. Gli aumenti, seppurcontenuti, riguarderanno solo le seconde abi-tazioni”.A livello nazionale si parla tanto di recuperodell’evasione fiscale. Cosa sta facendo inquesto senso l’Amministrazione di Ardea?“Il servizio di accertamento e recupero del-l’evasione fiscale è stato affidato qualchemese fa, prima che io diventassi sindaco, aduna ditta esterna, l’AIPA – Agenzia Italianaper le Pubbliche Amministrazioni - che ha ilcompito di scovare gli evasori, sia totali cheparziali, e di portare nuovi flussi nelle cassecomunali. Purtroppo non possiamo gestirequesto servizio in house, perché non abbiamosufficiente personale”.A questo proposito, il 19 giugno l’ufficio tecni-co ed il protocollo del settore urbanistica sonorimasti chiusi per mancanza di personale.Come pensa di affrontare questo problema?“Ho richiesto formalmente spiegazioni al diri-gente che ha affisso i cartelli di chiusura, manon nego che il problema del personale man-cante è davvero serio: a causa delle normati-ve in vigore non possiamo fare nuove assun-zioni e siamo stati costretti a mandare a casai 30 lavoratori interinali che ci aiutavano acoprire i vari servizi. Nelle pieghe di bilanciocercheremo di trovare delle soluzioni, anchealternative, per poter comunque offrire tutti iservizi ai cittadini”.Ha parlato di bilancio: ma quando verràdiscusso?“In Giunta è già stato approvato il 20 giugno.Come si dice in questi casi, è purtroppo unbilancio di lacrime e sangue, con sacrifici daparte di tutti. Siamo stati costretti a ritoccarele tariffe della TARSU, che è stata aumentatadel 12%: senza questa modifica non sarem-mo stati in grado di garantire un servizio effi-ciente per tutto il territorio. Quest’anno non ci

saranno nuove opere pubbliche, ma solo laprosecuzione dei lavori già iniziati, che sonocomunque moltissimi”.L’opposizione afferma che tanti cantieri sonostati inaugurati nel corso della campagna elet-torale per attirare voti, ma che ora gli stessicantieri sono fermi, a chiara indicazione chesi è tratto di un bluff. Come risponde a questaaccusa?“L’opposizione ricopre il suo ruolo ancheattraverso queste dichiarazioni, anche se noncorrispondono al vero. Secondo qualcunoArdea è addirittura una città allo sbando,secondo altri non è stato fatto nulla. Facendoun’analisi dei fatti, invece, in poco più di unmese di amministrazione abbiamo non solofatto tutto ciò che la legge prevede, dallenomine di Presidente del Consiglio, Assessorie Commissioni, ma la macchina amministrati-va ha proseguito il suo lavoro senza alcunainterruzione. Il 90% dei cantieri in itinere sonoin funzione, ce ne sono solo un paio fermi acausa di tecnicismi legati ad uno squilibrio delpatto di stabilità dovuto al gap delle mancateerogazioni da parte dello Stato. Ma stiamolavorando per farlo rientrare nei tempi previstidalla legge attraverso percorsi virtuosi. Vorreiprecisare che, al contrario di quanto qualcunoafferma, non ci sono ditte che devono prende-re chissà quanti soldi dal Comune: con nessu-na abbiamo ritardi maggiori di 3 o 4 mesi, chein un periodo di crisi come questo è un feno-meno più che normale”.Sempre l’opposizione, ma non solo, l’accusadi aver violato lo Statuto sulle quote rosa."La polemica della minoranza non riguardasolo quello, visto che ha anche presentatodue ricorsi al TAR per far invalidare le elezio-ni. Io affronto tutto con serenità: non ho viola-to alcuna norma o legge, perché lo Statutonon obbliga la presenza femminile. Per lequote rosa ribadisco tutta la mia stima neiconfronti delle donne, ma ricordo che la scel-ta degli assessori è frutto di un equilibrio inter-no che non dipende solo dal sindaco, bensìdalle varie forze politiche. Sono favorevolealla modifica dello Statuto e non soltanto perquanto riguarda le quote rosa, ma per tuttociò che andrebbe rivisto a favore della nuovacondizione della città e dei suoi cittadini, chenegli ultimi vent’anni anni sono triplicati. Perle accuse di brogli elettorali sarà laMagistratura, ad ottobre, a dare il responso:nel frattempo io continuerò a fare con onestàe correttezza il mio lavoro di sindaco, chesvolgo tra la gente e con la gente”.Siamo in piena estate: pausa per tutti?“Assolutamente no, anzi, approfitteremo diquesto periodo per recuperare il tempo persodurante la campagna elettorale. Devo direche tutto il personale ha accettato questa miarichiesta di collaborazione: tra le tante coseche faremo, la messa a norma delle scuoleavrà sicuramente la precedenza”.

Alessia Ambra Achille

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www.ilcorrieredellacitta.comSeguici sul sito web per rimanere informato su tutte le ultime news CronacaIL CERTIFICATO ANAGRAFICO? ORA SI FA ALLA POSTASe la mancanza di personale è un pro-

blema grave che non si può risolvereattraverso nuove assunzioni, ecco che

arrivano partnership inaspettate. Ardea hainfatti preso parte all’iniziativa “SportelloAmico”, che vede le gli uffici postali dotarsidella strumentazione necessaria per poterrilasciare certificati anagrafici ai cittadini chene fanno richiesta. “La nostraAmministrazione – ha dichiarato la Dott.ssaAntonella Liberatori, Responsabile dei ServiziDemografici Comune di Ardea – ha inviato alMinistero la propria disponibilità al progetto,mettendo a disposizione i database e tutta latecnologia necessaria per il corretto funziona-mento degli sportelli”. Ma di cosa si tratta?“Poste Italiane ha aderito al progetto “Retiamiche”, promosso dal Ministero dellaPubblica Amministrazione e Innovazione perfacilitare l’accesso dei cittadini ai servizi dellaPubblica Amministrazione e ridurre i tempidelle procedure burocratiche – ha spiegato la

Liberatori - A seguito dell’accordo, PosteItaliane ha messo a disposizione la propriarete di infrastrutture e gli uffici postali persemplificare e migliorare il servizio pubblicoistituendo un particolare gruppo di ufficipostali denominato “Sportello Amico”, dotatodi tecnologie adeguate, come la piattaformamulticanale, che consente l’erogazione di tuttii servizi progettati al fine di agevolare il rap-porto tra la Pubblica Amministrazione ed il cit-tadino. Naturalmente ciò avviene attraverso isistemi applicativi di Poste ed i database delComune, adeguatamente predisposto per taliattività”. Ed Ardea ha già approntato lo startup del servizio, che consentirà a cittadini diArdea di poter ritirare i propri certificati in tuttaItalia, ovviamente rivolgendosi ad uno deinumerosi sportelli che Poste Italiane hamesso a disposizione. Servizio comodissimosoprattutto per chi lavora fuori Comune e che,finora, doveva chiedere dei permessi perpotersi recare all’ufficio anagrafe di Ardea. “In

particolare –ha proseguito la responsabile - ilrilascio certificati è il servizio di poste italianeche consente ai cittadini di richiedere unaserie di certificati “securizzati” in tempo realee senza recarsi più presso gli uffici anagraficidel proprio Comune. Ciascun cittadino puòrichiedere il proprio certificato presso gliSportelli Amico abilitati al servizio, compilan-do l’apposito modulo di richiesta; l’operatoredi sportello, attraverso i dati anagrafici del cit-tadino rilascia in tempo reale la copia “secu-rizzata” del certificato richiesto. La richiestaviene inviata al sistema della P.A. L. (PubblicaAmministrazione Locale) coinvolta che, aseguito delle verifiche delle credenziali deidati del cittadino, emette la documentazionerichiesta. La stampa prodotta del certificato èeffettuata su carta semplice e dispone dellatecnologia dei glifi, che garantiscono la sicu-rezza dei dati inseriti”.

Alfredo Corrao

Altro mare si scopre alla vista dei cittadini.L’opera di abbattimento delle costruzioni abu-sive sul Lungomare degli Ardeatini è infattiproseguita a pieno ritmo anche con il neo sin-daco Luca Di Fiori, che solo nel mese di giu-gno ha firmato ordinanze per 6 demolizioni,portando a quota 108 il totale di manufatticaduti sotto i colpi delle ruspe, aprendo nuoviaccessi alla spiaggia e liberando il paesaggioper residenti e turisti. Nei prossimi giorni altredemolizioni verranno effettuate, trasformando

così sempre più il litorale rutulo. “Quello chesolo qualche anno fa poteva sembrare unsogno si sta trasformando in una bellissimarealtà: liberare il mare dal cemento – hadichiarato il Primo Cittadino – La miaAmministrazione si è assunta l’impegno diproseguire il lavoro iniziato da Carlo Eufemi,per il quale la lotta al cemento abusivo eradiventata un dovere primario”.

A.C.

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Inchiesta

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POMEZIA ED ARDEA TERRA DI EVASORI?

Inchiesta sull’evasionefiscale in Italia, conparticolare attenzioneal nostro territorio

“L'evasione fiscale mina la credibilitàdell'Italia nel mondo e il rapporto traStato e cittadini, pertanto contrastarla è

priorità del Governo”. Queste le parole pro-nunciate dal Premier Mario Monti il 21Giugno, in occasione del 238° anniversariodella Guardia di Finanza. La lotta all’evasio-ne, almeno a parole, è la priorità per il recupe-ro di quella liquidità che manca all’Italia daormai troppo tempo. E all’evasione si uniscela frode fiscale, forma ancora più subdola, cheavviene con sofisticati meccanismi che crea-no un'apparenza di regolarità, al di sotto dellaquale si cela però l'evasione, rendendo cosìpiù difficoltosa l'opera di accertamento del-l'amministrazione finanziaria. Le fatture diacquisto false per ridurre l'imponibile fiscalesono l’esempio più eclatante.Nell'evasione fiscale l'Italia tallona la Grecia.“La dimensione dell'evasione fiscale è parti-colarmente elevata, fino a 18% del Pil, collo-cando il nostro Paese al secondo posto dellagraduatoria internazionale guidata dallaGrecia”, ha denunciato il presidente dellaCorte dei Conti Luigi Giampaolino nel suointervento alla Camera in occasione dellaGiornata della Giustizia tributaria.Ma qual è la situazione in Italia e nel nostroterritorio, quindi a Pomezia ed Ardea? A livel-lo nazionale, su 15 mila controlli effettuatidalle Fiamme Gialle nel corso di quest’anno èemerso che il 37% non ha emesso lo scontri-no fiscale di acquisto merce. Ma l’evasionefiscale non è certo tutta racchiusa in unoscontrino: ci sono evasori totalmente scono-sciuti al fisco, che non hanno mai dichiaratoreddito. Oppure persone che dichiarano menodi mille euro al mese e nascondono ricchezzeda capogiro. Imprenditori che guadagnano –secondo quanto riportato nei loro 730 o 740 -meno dei loro operai, liberi professionisti che

vivono con 600 euro al mese. Assurdità smen-tite poi dal tenore di vita elevato, da automo-bili costose e vacanze di lusso.Complessivamente l'evasione fiscale in Italianel 2012 è stimata in circa 120 miliardi di eurol'anno, con una media di 2000 euro a perso-na, il cui recupero totale equivale all’azzera-mento dell'intero debito pubblico - che nel2012 ammonta a circa 1900 miliardi di euro -in soli 16 anni. Nel corso della festa dellaGuardia di Finanza sono stati comunicati i datidei controlli relativi ai primi 5 mesi del 2012,dai quali emerge una situazione di certo nonrosea. Ecco cosa è risultato: oltre alle irrego-larità relative a scontrini e ricevute fiscali, dagennaio a maggio 2012 sono stati scopertiredditi non dichiarati per 1,6 miliardi di euro eIva evasa per 120 milioni: nel dettaglio, 292grandi evasori sono stati denunciati per ilreato di frode fiscale e dieci di essi sono statiarrestati. Sono inoltre stati sequestrati beni,tra cui ville, barche e conti correnti, per untotale di 49 milioni di euro. A seguito di verifi-che mirate neiconfronti di seisocietà che ave-vano trasferito inmodo fittizio lapropria sede inPaesi a fiscalitàp r i v i l e g i a t a ,sono stati sco-perti 637 milionidi redditi imponi-bili da recupera-re a tassazione.Sul fronte delcontrasto allavoro nero, neiprimi mesi del-l'anno 568 ope-

rai, in 123 aziende, sono stati identificaticome lavoratori in nero o irregolari, con ilrecupero di 9,4 milioni di ritenute Irpef nonversate all'erario.Passiamo ora a “casa nostra”. Pomezia, perla sua struttura industriale e commerciale,anche se ormai in crisi, ha un tessuto socialeche potenzialmente potrebbe ospitare un grannumero di evasori fiscali. Ma qual è la realtàdi questo Comune e di quello limitrofo, Ardea?La fotografia del territorio ricadente sotto ilcontrollo della Compagnia di Pomezia appareassolutamente in linea con lo spaccato dellasituazione economico-finanziaria del resto delnostro Paese. Si tratta di un territorio ricco diattività produttive equamente distribuite tradiversi settori, quali attività manifatturiere,alberghi, ristoranti, attività finanziarie ed assi-curative. Particolarmente fiorente, invece, è ilsettore edile e del commercio in genere, oltreil tradizionale settore dell’industria che dasempre ha caratterizzato la zona. Un terreno fertile, quindi, per l’evasione fisca-le, che a Pomezia ed Ardea c’è, eccome,anche se non è possibile fare un confrontopreciso tra dati locali e dati nazionali, cosìcome non si riesce a collocare la realtà eco-nomica del nostro territorio in un’ottica nazio-nale: le statistiche della Guardia di Finanza,infatti, sono effettuate a livello centrale e nondistinguono i singoli Comuni. E’ però possibi-le avere un quadro abbastanza preciso dellasituazione, verificando quali sono le cifre con-statate sia a livello di importi evasi che dinumero di evasori, dalle Fiamme Gialle pome-tine. Dal 1° gennaio al 31 maggio 2012 i finanzieridi via Cavour hanno ultimato, nel territorio diPomezia ed Ardea, 25 verifiche nei confrontidi “soggetti economici” anche di rilevantidimensioni, oltre a più di 140 controlli nel set-tore IVA e IIDD, accertando complessivamen-te quasi 50 milioni di euro di imponibile sot-tratto a tassazione, che corrispondono adoltre 10 milioni di euro di IVA evasa. Neglistessi mesi sono stati effettuati più di 800 con-trolli in materia di scontrini e ricevute fiscali,constatando circa il 30% di violazioni, quindi

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Si è trattato di uno dei primissimi casi inItalia: l’8 Giugno gli agenti della Guardia diFinanza di Pomezia, guidati dal CapitanoPaolo Lauretti, hanno confiscato un immobilein via Pisa, nel quartiere della Nuova Floridaad Ardea, formato da due villini bifamiliari, aseguito di reati fiscali. I finanzieri di viaCavour, nel corso di una verifica fiscale ini-ziata nel 2009 e conclusa un anno dopo, ave-vano appurato che una società di costruzioniedili di Ardea, la Puleo Costruzioni, nonaveva dichiarato al fisco circa 700 mila euro,guadagni provenienti della vendita di variimmobili. La società aveva inoltre utilizzatofatture per operazioni inesistenti, per abbat-tere il reddito imponibile ed avere il creditod’imposta. Conclusa la verifica, è scattataimmediatamente la denuncia alla Procuradella Repubblica di Velletri, dalla quale erapartita la richiesta di un sequestro preventi-vo, firmato dal Giudice delle indagini prelimi-nari il 28 settembre 2010. Nel frattempo ilTribunale, accogliendo in pieno le risultanzedegli accertamenti compiuti dai finanzieripometini e l’impianto accusatorio delPubblico Ministero, ha condannato l’ammini-stratore della società e, in seguito al patteg-giamento della pena, ha disposto anche laconfisca degli immobili di sua proprietà. Traquesti, appunto, la bifamiliare di via Pisa.L’immobile è suddiviso in due appartamenti,le cui piantine originali prevedono poco più di40 mq calpestabili. Ma all’interno la metratu-ra è più grande: in una delle due abitazioniera già stata inserita una scala a chiocciola

che porta al sottotetto, trasformato in unastanza, mentre l’intercapedine, piuttostoampia, stava per essere trasformata in unacameretta. In tutto ogni casa avrebbe potutocontare su una superficie superiore ai 60 mq,più un centinaio di metri di giardino. Per unadelle due villette era già stato firmato il com-promesso di vendita, con un acconto di circa60 mila euro: l’atto era poi stato bloccato dalnotaio in quanto pochi giorni prima la societàaveva dichiarato fallimento, mentre gli immo-bili avevano subito un primo sequestro perabuso edilizio.“Questo è uno dei primi atti di confisca perfrode fiscale avvenuti in Italia – ha dichiarato

il Comandante della Compagnia dellaGuardia di Finanza di Pomezia PaoloLauretti – La normativa, entrata in vigore conla legge finanziaria del 2008, adesso preve-de che sia obbligatorio chiedere la confiscadei beni in caso di evasione fiscale, beni cheadesso seguiranno una procedura ben preci-sa: la sentenza emessa è stata notificata alrappresentante legale della società e trascrit-ta nei registri immobiliari dell’Agenzia delTerritorio. A breve l’atto sarà comunicatoall’Agenzia del Demanio, che potrà destinaregli immobili a finalità di pubblico interesse”.

Matteo Acitelli

leggermente al di sotto della media nazionale,la cui quasi totalità riguarda il mancato rilasciodel documento fiscale. Moltissimi anche i con-trolli sui lavoratori in nero, dai quali è emersoche sono diverse le attività, non solo stagio-nali, che non mettono in regola i loro dipen-denti. Un tipo di evasione difficile da combattere èquella legata agli “importi minori”: si paga 100e si riceve uno scontrino di 20. Questo feno-meno riguarda soprattutto liberi professionisti,dall’idraulico all’ingegnere, ma anche il par-rucchiere e l’estetista. Per non parlare poidegli insegnanti che danno ripetizioni aglialunni, soprattutto in vista degli esami.Ma qual è la categoria che maggiormente pro-pende per l'evasione?Per i finanzieri non è facile distinguere unacategoria rispetto ad un’altra più incline a nonvoler pagare le tasse: la piaga sociale del-l’evasione fiscale, dell’elusione e dell’erosio-ne fiscale, secondo le Fiamme Gialle trovadiffusione nelle più svariate categorie sociali,soprattutto in un periodo di difficoltà e di crisieconomica come quello che stiamo vivendo. In una zona che, ai tempi della Cassa delMezzogiorno, è stata presa d’assalto sia dainvestitori “sani” che da meri speculatori, perpoi essere abbandonata soprattutto da que-st’ultimi al primo sentore di crisi o perchéattratti da nuove sirene, la piaga dell’evasionenel comparto industriale è certamente di rilie-vo. Ma l’identikit dell’evasore è sicuramente

complesso e spesso nasconde persone inso-spettabili. Proprio per questo motivo, negliultimi mesi la Guardia di Finanza di Pomeziaha cercato di rendere più incisiva l’azione diprevenzione e repressione nei confronti diquei soggetti che illegittimamente hannoavuto accesso o hanno tentato di accedere aforme di ammortizzatori sociali non avendone,di fatto, alcun titolo, recando danno all’interacomunità e, in particolare, a chi ne sarebbe ilnaturale destinatario. Stiamo parlando di unfenomeno che da anni è conosciuto soprattut-

to a Pomezia, dove sembrano esserci diversepersone che girano in Suv, ma vivono in casepopolari o usufruiscono degli aiuti dei servizisociali comunali, dall’assistenza domiciliareall’esonero del pagamento della mensa o delpullmino scolastico, a discapito di chi neavrebbe realmente bisogno e diritto. Per contrastare questo tipo di evasione, chesupera i confini del semplice reato, la Guardiadi Finanza necessita della collaborazionedelle Amministrazioni locali. Da tempo il setto-re Servizi Sociali di Pomezia invia segnalazio-ni e liste alla Guardia di Finanza affinché van-gano effettuati controlli. Controlli però nonsemplici, che richiedono molto tempo e chespesso non portano ai risultati sperati.Ma, al di là dei servizi sociali, ormai la coope-razione tra le Amministrazioni comunali e laGuardia di Finanza per la lotta al'evasione èdiventata più stretta: a causa della riforma delfisco municipale e del riassetto delle modalitàdi finanziamento degli Enti Locali, della sop-pressione delle attuali trasferimenti statali el’introduzione di nuove forme di entrate, comel’IMU, i Comuni hanno una maggiore autono-mia di entrata e di spesa: voci che non posso-no essere bilanciate se da una delle due partipesa in maniera abnorme l’evasione fiscale.Ed è per questo che, dopo Pomezia con lacontestata Andreani, anche Ardea ha decisodi affidare il servizio di accertamento e riscos-sione dei tributi evasi ad una società esterna.

Matteo Acitelli

Ad Ardea la prima confisca per frode fiscale

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Pomezia News

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Inchiesta

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ARDEA (E NON SOLO) PER LA VITA,CONTRO LA DROGAParla Marcello Sorgini, l’uomo che i pusher di Pomezia ed Ardea temono ed odiano

Ha un nome che da solo dice tutto.“Ardea per la vita”, l’associazione natanel 1997 per il recupero dei tossicodi-

pendenti e alla lotta agli spacciatori è ancorain prima linea per combattere un fenomenoche, purtroppo, è ben lungi dall’essere scon-fitto. I programmi portati avanti dall’associa-zione hanno raggiunto dei risultati moltoapprezzabili per quanto riguarda il recuperodei giovani, ma è soprattutto nella lotta aglispacciatori in ausilio alle forze dell’ordine chel’associazione si è distinta in tutto il territorioche va da Pomezia, Ardea, Anzio, Nettuno edAprilia. “Questo è un territorio dove la drogache circola è almeno tre volte superiore allestime fatte dalle forze dell’ordine – spiegaMarcello Sorgini, tra i fondatori dell’associa-zione – Qui si trova di tutto, dalle droghe leg-gere a quelle più pesanti, soprattutto in areeben circoscritte”. Secondo lei perché circolatanta droga in questo territorio? “Credo siacolpa di infiltrazioni camorristiche, che qui simimetizzano aprendo negozi che sono sem-pre vuoti, ma fanno da paravento alle vereattività di questi signori. Non è difficile, standoattenti, accorgersi dei traffici che ci sonosoprattutto nella zona del litorale che va daCarbonetti, al confine tra Torvaianica e Marinadi Ardea, e la fine di Tor San Lorenzo. Glispacciatori sono spesso sfacciati, perchécontano sul fatto che ci sono pochi agenti, tracarabinieri, polizia locale, finanza e polizia diStato, che badano a loro. Ma noi non ci arren-diamo e proseguiamo nel lavoro iniziato più divent’anni fa, che ci ha portato a raggiungereben 1300 arresti di spacciatori”. Tutto parteinfatti nel 1991, quando un nutrito gruppo di

persone, tra le quali figurano genitori di ragaz-zi che hanno perso la vita per colpa delladroga, decidono di riunirsi per monitorare ilterritorio e tenere lontani i giovani dagli spac-ciatori che hanno invaso le zone traTorvaianica e Tor San Lorenzo. Organizzanopattugliamenti, osservazioni, pedinamenti.Riescono a scoprire le abitudini dei tossicodi-pendenti e dei loro fornitori. Svolgono un lavo-ro prezioso, che poi “passano” alle forze dipolizia. Ma quali sono i rapporti con le forzedell’ordine? “Solitamente buoni, ma in passa-to erano migliori. Diciamo che ora, purtroppo,sono altalenanti – ha spiegato Sorgini – Inquesto periodo, ad esempio, lavoriamo moltocon la polizia di Stato, mentre qualche annofa il nostro punto di riferimento erano i carabi-nieri”. I membri dell’associazione, autotassan-dosi, si sono forniti di attrezzature di tuttorispetto, dalle macchinette fotografiche conpotenti teleobiettivi a telecamere sensibilissi-me, oltre ad autovetture, radiotelecamere,visori notturni, binocoli, radiotelefoni e telefo-nini. “Noi ci basiamo sull’articolo 383 del codi-ce penale, che tratta della facoltà di arrestoda parte dei privati e riporta testualmente che“nei casi previsti dall'articolo 380 ogni perso-na è autorizzata a procedere all'arresto in fla-granza, quando si tratta di delitti perseguibilidi ufficio; la persona che ha eseguito l'arrestodeve senza ritardo consegnare l'arrestato e lecose costituenti il corpo del reato alla poliziagiudiziaria la quale redige il verbale della con-segna e ne rilascia copia”. Questo ci ha con-sentito di effettuare gli arresti quando abbia-mo colto in flagranza di reato gli spacciatori didroga, ma non solo”. Proprio Sorgini, infatti,

ha partecipato all’arresto del killer che, qual-che anno fa, uccise un indiano a Tor SanLorenzo. “In quel caso siamo stati anche aiu-tati dalla fortuna: mi trovavo con un amicocarabiniere, di sera, quando ho visto alcuniindiani che stavano rubando dei cocomeri inun campo privato. Li abbiamo fermati e, vistoche l’omicidio del loro connazionale era avve-nuto da pochi giorni, abbiamo chiesto chi loconosceva. Siamo stati indirizzati ai “Tukul”,dove altri indiani, che vivevano in condizionipietose, ci hanno indirizzato verso una palaz-zina dietro al “Samoa”. Lì abbiamo trovatoaltro degrado, con persone che dormivano in6 in un letto, arrivando ad essere più di ventiin un appartamento. Erano quasi tutti ubria-chi. Non posso dire esattamente cosa siaaccaduto, ma siamo usciti di lì con una video-cassetta ed un album fotografico, che conte-neva la foto dell’assassino, il quale nel frat-tempo era fuggito in Grecia. Attraversol’Interpool è stato arrestato pochi giorni dopo”.C’è poi stato il caso della spacciatrice di viaCavarzere, che nascondeva nella sua abita-zione 900 grammi di eroina purissima, e tantialtri. “Ma ci sono anche altre situazioni di cuisiamo venuti a conoscenza e che abbiamodenunciato ai carabinieri o alla polizia, comequello di un bambino di appena 5 mesi: lamadre era in carcere e viveva con il padre,che era agli arresti domiciliari, dai quali eva-deva regolarmente, lasciando da solo il picco-lo. Ovviamente il padre è stato arrestato nonsolo per evasione, ma anche per abbandonodi minore”. Qual è la situazione attuale? “Ci sono deipunti, come ad esempio dietro al Patio, a TorSan Lorenzo, vicino ai negozi dei pakistani,dove basta aspettare un po’ per vedere dieci,quindici spacciatori che tirano fuori le dosidalle scarpe, dalle tasche e persino dallabocca: è quindi facile coglierli sul fatto mentrecedono la droga ai loro clienti. Abbiamo poinotato che, quando non riescono a vendereabbastanza, “ripiegano” sui furti nelle abita-zioni o nei negozi. Sul lungomare invece,soprattutto fino a qualche tempo fa, la mag-gior parte delle case abusive erano occupateda spacciatori, ovviamente senza il permessodei proprietari”. Ma quello che fate non è pericoloso?“Sicuramente sì, visto che spesso siamooggetto di minaccia. Inizialmente non ci cono-sceva nessuno e riuscivamo a lavorare tran-quillamente. Poi, anche per il risalto dato amolte operazioni nate – e spesso anche por-tate a termine - da nostre iniziative, si ècominciato a sapere chi siamo. Per questoalcuni, tra cui il sottoscritto, hanno ricevutominacce di vario tipo”. A lei cosa è successo?“Una volta hanno sparato contro la mia auto,un’altra contro la finestra della mia camera da

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letto, un’altra ancora mi hanno puntato un col-tello alla gola. Tuttavia io vado avanti per lamia strada, anche se adesso sono malato.Ma, fino a quando ce la farò fisicamente, tuttoil mio impegno va a favore di questa associa-zione, per cercare togliere quanti più ragazzidal mondo della droga”. Ma non tutti hannoresistito: al momento, infatti, l’associazioneconta appena una dozzina di persone. “Alcunihanno preferito smettere, per vari motivi,anche di natura economica. Tutto quello chefacciamo è a nostre spese, non abbiamo maiavuto alcun tipo di sovvenzione, e posso assi-curare che le attrezzature che utilizziamosono costose. Queste attività sono alquantodelicate e dispendiose, ed essendo questosodalizio senza nessun fine di lucro ma purovolontariato non profit , gli stessi associati sisono autotassati per raggiungere questi obiet-tivi, visto il latitare delle autorità comunali chenonostante numerose promesse non hannomai e poi mai contribuito minimamente agliscopi della stessa ed hanno sempre dimostra-to disinteresse per il problema droga e, ingenerale, per i problemi giovanili, in un territo-rio ad alta densità di tossicodipendenti espacciatori. Noi ci rimettiamo tempo e soldi,ma il nostro grande guadagno è la soddisfa-zione di far arrestare chi vende morte. Ognispacciatore che riusciamo a far arrestare,anche se spesso dopo pochissimo tempo lorivediamo in giro, è il compenso alle nostrefatiche”. Ma il vostro scopo non è solo l’arre-sto degli spacciatori. “No, noi vogliamo ancheche i giovani tossicodipendenti riescano aduscire dal tunnel della droga e per questo cer-chiamo di sostenerli ed aiutarli in tanti modi,soprattutto attraverso una stretta collabora-zione con il centro d’ascolto della ComunitàIncontro di Nettuno e con diversi operatorisociali che lavorano sul nostro territorio.Bisogna ricordare che il giovane tossicodi-pendente è una persona debole e minata nelfisico, perciò, non potendo trovare alcunaposizione nel mondo del lavoro, pur di procu-rarsi la dosa non esita minimamente a com-mettere reati, in particolare furti, dapprima infamiglia e poi ai danni di chiunque, andandocosì ad alimentare il fenomeno della microcri-minalità che ormai ha raggiunto vette incon-trollabili. Ma non solo, una volta che il giova-ne ha assunto lo stupefacente si trova con iriflessi alquanto scemati, perciò, messo allaguida di un’autovettura potrebbe essere peri-coloso per qualsiasi utente della strada. Non

parliamo poi di scippi, furti, rapine nonché alladispersione nell’ambiente di siringhe infette”.Il vostro lavoro è sicuramente impegnativo.Ma ci sono cittadini che collaborano con voi,magari attraverso segnalazioni? “Sì, ci arriva-no numerose segnalazioni. Poche via e-mail,tante telefoniche, perché chiamandoci alnumero che abbiamo messo a disposizione ditutti coloro che ci vogliono contattare, si rie-sce a mantenere il completo anonimato, men-tre via e-mail per forza di cose si fornisconoinformazioni sulla propria identità, e sonopochi a volerlo fare, per la pericolosità chequesto comporta”. L’associazione ha ancheun sito internet, www.ardeaperlavita.it, dovesono riportate le rassegne stampa di moltedelle operazioni condotte dai volontari dell’as-sociazione. “La rassegna stampa si ferma acirca un anno fa – ha precisato Sorgini – per-ché preferiamo non far sapere su quali casiabbiamo lavorato di recente o su cui conti-nuiamo a lavorare, soprattutto adesso, che cisono delle variazioni nell’associazione, la cuipresidenza sta per essere presa da un luogo-tenente dei carabinieri in pensione”. Questoporterà ad una maggiore collaborazione conle forze dell’ordine? “Noi la collaborazionel’abbiamo sempre cercata e sempre la cer-

cheremo. Abbiamo offerto la nostra opera peraffiancare gli agenti “veri” in maniera gratuita,magari solo con in cambio una copertura assi-curativa per i rischi che si corrono, ma parenon sia possibile, nonostante in Paesi evoluticome l’Olanda questo si faccia ormai dadecenni. Noi non parliamo di ronde, ma di unservizio di controllo del territorio fatto inmaniera discreta, per prevenire i crimini. Midispiace che non si possa fare così comel’avevamo pensato, ma posso assicurare che,fino a quando ce la farò fisicamente, io saròsempre in prima linea per combattere controla droga”.

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Cronaca

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LEGA ARCOBALENO, CASTRICIANOE’ IL NUOVO PRESIDENTE

E’ Giampiero Castriciano, nostro concit-tadino da sempre in prima linea per lasalvaguardia dei diritti delle persone

disabili e per l’abbattimento delle barrierearchitettoniche, il nuovo presidente della“Lega Arcobaleno”, la federazione nazionalealla cui guida c’era Bruno Tescari, punto diriferimento importante nella storia della lottaper la liberazione dall'handicap e dalla disabi-lità scomparso di recente. Per onorare lamemoria di Tescari, dopo il primo incontropubblico svoltosi lo scorso aprile a PalazzoValentini - dove la Provincia di Roma lo havoluto ricordare con tutta l'ufficialità del casoinsieme a personalità politiche e sociali – l’as-sociazione “Vialibera Onlus”, di cui castriciano è presidente, ha voluto organizzare unconvegno, dal titolo Bruno Tescari: memoriadi un viaggio tra i normaloidi, che si è svolto aPomezia l’8 giugno ed al quale hanno parteci-pato come relatori anche gli Assessori allePolitiche Sociali di Pomezia ed Ardea,Rosaria del Buono e Massimiliano Gobbi el'Assessore alle Politiche Finanziarie diPomezia, Antonio Maniscalco.“Durante l’incontro – ha spiegato Castriciano -ci siamo soffermati a riflettere pubblicamentesull'opera e la figura di questo personaggio:Bruno Tescari, egli stesso disabile per postu-mi di poliomielite contratta all'età di due anni,ha speso una vita intera non solo per favorirel'introduzione di leggi adeguate a salvaguar-dia dei diritti di tutte le persone, ma anche perpromuovere un nuovo atteggiamento cultura-le nei confronti dei “diversi”che vivono in unmondo dominato da quelli che lui chiamava“normaloidi”. La sua è stata una lotta per ladignità umana, per la salvaguardia dei piùdimenticati, dei reietti, dell'ultima persona,disabile o no, che si trovasse nel punto piùlontano e dimenticato del mondo. Dicevasempre: “Sono molto più preoccupato dell'ulti-

mo ed unico anziano disabile che vive aSaracinesco che di quelli numerosi che vivo-no in una grande città”. Se oggi disponiamo distrumenti legislativi adeguati per l'abbattimen-to delle barriere architettoniche, dei trasportiaccessibili, dei servizi alle persone svantag-giate, lo dobbiamo soprattutto a BrunoTescari, professore emerito, presidente diimportanti organismi associativi, membro econsigliere di commissioni istituzionali. Pertutti noi è stato un maestro di vita e di esem-pio nell'azione”.“Di lui - ha proseguito Castriciano - si sonoricordate le sue lotte per i diritti, ma sopratut-to le sue qualità di uomo e di politico. Sì, per-ché di politica si tratta quando si affrontanotemi come quelli dell'handicap, della disabili-tà, dei diritti. La sua non era la politichettabecera ed ignorante che spesso contraddi-stingue il mondo dei partiti, dove vige con pre-ponderanza l'ambizione personale e lacostante preoccupazione dei voti, ma erainvece il risultato di una grande esperienzapersonale e culturale, di una profonda cono-scenza dei fatti umani e delle disgrazie deimeno fortunati. Era una politica fondata sul-l'intelligenza, la preparazione, il buon senso,la lealtà, la tenacia della lotta, sulla riflessionedelle cose del mondo e sulla fantasia di trova-re soluzioni per la salvaguardia dei diritti e delprogresso sociale. Su questo era inflessibile ela sua schiettezza, conscio del proprio valore,si scontrava spesso con un mondo ancorapoco preparato ad accogliere e capire lepunte più avanzate del pensiero umano”.Si tratta quindi di un’eredità pesante, quellaraccolta da Giampiero Castriciano. “E' un incarico difficile e gravoso soprattuttoperché è stato di un grande personaggiocome Bruno Tescari. Essere il prosecutoredella sua opera e l'interprete del suo pensieronon sarà facile e mi colma di un onore per il

quale mi sento inadeguato. Come presidentedella Lega Arcobaleno i prossimi mesi mivedranno impegnato affinché la RegioneLazio approvi il disegno di legge, elaborato daBruno Tescari, sull'assistenza indiretta. A talescopo verrà costituito un Comitato IntergruppiConsiliari, insieme alla Lega Arcobaleno, conl'obiettivo di coinvolgere quanti più partiti econsiglieri possibile al fine di sostenere abreve l'approvazione della legge sia inCommissione che in Consiglio”.Ma l’attuale situazione finanziaria del paesenon facilita di certo le cose: oggi si pone il pro-blema di come continuare la sua opera e met-tere in pratica il suo pensiero. “Una riflessione– ha spiegato Castriciano - è stata fatta suquesto e ancora si dovrà discutere soprattut-to in un momento difficile come l'attuale in cui,in nome e per conto di una crisi economicaforse voluta e di una necessità di “far quadra-re i conti”, si stanno annullando tanti diritti fati-cosamente conquistati e si sta spingendo nel-l'angolo il problema del sociale. Insieme alleassociazioni presenti, gli assessori diPomezia ed Ardea, in qualità di relatori delconvegno, hanno condiviso le comuni preoc-cupazioni ma soprattutto hanno espresso lavolontà di fare qualcosa di concreto”. E qualcosa lo hanno fatto nei giorni immedia-tamente successivi, nominando GiampieroCastriciano vice referente del tavolo tematicosulla disabilità nell'ambito dell'organizzazionedei Piani di Zona. Un riconoscimento impor-tante, non solo per soddisfare un obbligo dellaConvenzione Onu sulla Disabilità, ma per ini-ziare a lavorare sui temi dell'handicap inmaniera diversa che nel passato. “Ho accettato con onore anche questo incari-co, in merito al quale posso dire che il tavolotematico si è già riunito una volta e dall'incon-tro è emersa subito la difficoltà ad elaborarenuovi progetti nell'immediato, in quantomanca un quadro completo ed esaurientedelle necessità prioritarie. Proprio per questosto già lavorando affinché Pomezia ed Ardeaattuino un censimento sulle situazioni di disa-bilità, che è l'unico strumento valido per cono-scerne compiutamente problemi ed urgenze”.L’azione congiunta tra le due Amministrazionie la figura di Castriciano, che rappresenta nonsolo l’associazione “Vialibera” ma anche la“Lega Arcobaleno”, potrebbe, se portata a ter-mine senza interferenze di sorta, far giungerei due Comuni a livelli molto più che accettabi-li la qualità di vita delle persone con disabilitàdi varia natura. Di strada da fare ce n’è sicu-ramente molta, speriamo solo che non siafatta solo di speranze e buone intenzioni, maanche di azioni concrete.

Matteo Acitelli

All’illustre riconoscimento si aggiunge anche l’incaricodi vice referente del tavolo tematico sulla disabilitàper i Comuni di Pomezia ed Ardea

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Seguici sul sito web per rimanere informato su tutte le ultime news QuartieriSTRADE “LUNARI”: BENVENUTI IN VIA VERONALe traverse di via Naro sono tutte in cattive condizioni,che in alcuni punti diventano pessime

“Salve, mi chiamo Christian Ruggieri esono un vostro lettore, nonché cittadinodi Pomezia da poco. Sono nato e cre-

sciuto a Roma, ma ho acquistato casa nel2010 in un complesso residenziale deliziososituato dietro via Naro, in Via Verona, dove misono trasferito circa un anno fa.Integrato benissimo, pratico sport in una pale-stra di pugilato a Pomezia, sto conoscendomolte persone, insomma, sto diventando unpomentino. Scrivo questa e-mail per chieder-vi se esiste la possibilità di fare un reportageper mettere in evidenza la strada per accede-re a questi complessi residenziali: è comple-tamente disastrata, ed è un enorme peccato,perché - ripeto - i complessi sono deliziosi.Per rendersi conto che non sto esagerandobasta fare un giro da queste parti: venendo davia dei Castelli Romani occorre girare su viaNaro, percorrerla per 200 metri, girare adestra per via Treviso e, dopo 50 metri, sullasinistra c'è via Padova: già da qui potete tran-quillamente accorgervi della situazione, conbuche enormi, pendenze strane ed avvalla-menti che rendono pericoloso, soprattuttoquando piove, tornare a casa”. Inizia così lalettera ricevuta in redazione qualche giorno fada parte di un “nuovo” cittadino di Pomezia,ottimo spunto per trattare il quartiere delmese. Seguendo il percorso fornito daRuggieri ci si trova effettivamente davanti aduna strada disastrata, con rattoppi da tutte leparti - “le buche sono state riempite qualchegiorno fa”, ha spiegato poi Christian Ruggieri– avvallamenti e pendenze su vari lati cherendono difficoltoso il passaggio non solodelle auto, ma anche dei pedoni. “Proprioqualche giorno fa una signora che vive qui ècaduta, riportando serie conseguenze allagamba - hanno aggiunto alcuni residenti di viaVerona – Sappiamo che ha sporto denunciacontro il Comune, spero che serva per farcapire che lo stato di questa strada è divenu-to ormai indecente”. “Io sono felicissimo diessermi trasferito da Roma a Pomezia: lavo-rando all'Eur in un quarto d'ora sono in ufficio,vivo in una zona che offre aria pura ed intor-

no a questi complessi residenziali, nonostan-te si tratti di un'area industriale, c'è moltoverde. Ma il problema delle strade, che a chinon lo vive quotidianamente potrebbe sem-brare inconsistente, rovina tutto, a me comeagli altri residenti”. “E' vero – ha confermatoun cittadino – per arrivare a queste abitazioniservirebbe un fuoristrada, perché ogni giornosi rischia non solo di bucare gli pneumaticidell'auto, ma anche di danneggiarla pesante-mente”. “I rattoppi che si vedono – ha prose-guito Ruggieri - sono dei palliativi che duranopochi giorni, al massimo una settimana: poi,tra la pioggia ed il passaggio di auto ecamion, la situazione torna ad essere quelladi prima, se non peggiore. Buche assurda-mente grandi e profonde, pericolosissime,che vanno poi riempite nuovamente. Mi chie-do perché si continuino a spendere soldi perqualcosa di inutile e spesso anche fatto male:non sarebbe molto più conveniente rifare,almeno nei tratti più rovinanti, l'intero mantostradale e non pensarci più per decine dianni?”. Ma ci sono altri problemi, oltre allestrade disastrate? “Io personalmente miaccontenterei di avere una strada percorribile,ma capisco che per chi ha bambini questonon è l'ambiente ideale”. Non ci sono infattispazi verdi attrezzati, nonostante di fronte aivillini – quelli fatti e quelli ancora in costruzio-ne – lo spazio non manchi. “I nostri figli – pre-cisa una donna – devono vivere relegati incasa. Non possono scendere in strada a gio-care perché è troppo pericoloso, non ci sonoposti dove possano ritrovarsi: per “incontrare”un'altalena bisogna andare a Pomezia centro.Non c'è nulla neanche per i giovani o per glianziani. Anzi, a dirla tutta, non c'è nulla pernessuno. E' vero che questa prima era unazona industriale, ma adesso si sta trasfor-mando in residenziale, e necessita di servizicome gli altri quartieri di Pomezia. Ormai soloin via Verona vivono una trentina di famiglie,altrettante in via Padova, ed a queste vannoaggiunte quelle di tutte le strade limitrofe. Sepoi vogliamo parlare dell'intera via Naro e ditutte le sue traverse, arriviamo a migliaia dipersone che non hanno una piazzetta, unparco giochi, un punto di ritrovo. Noi non pre-tendiamo i servizi sotto casa, ma almeno cheil nostro diventi un quartiere degno di questonome, che abbia punti di riferimento e nonsolo case e industrie”. Da qualche mese qui èarrivata l'acqua. “Di questo siamo gratiall'Amministrazione: in questa zona ci sonopersone che per decenni si sono dovute rifor-nire alle fontane pubbliche. Ma l'acqua, dasola, non basta. Serve un po' di cura in più,quel po' di attenzione che non ci faccia senti-re abbandonati”. Un altro problema è legato airifiuti. Nonostante la zona sia potenzialmenteadatta alla raccolta porta a porta, qui la diffe-

renziata non c'è. “Il fatto – ha spiegatoChristian Ruggieri – è che non ci sono nean-che i secchioni. I più vicini stanno a circa 500metri di distanza, da fare in salita. Sono solodue, insufficienti per le esigenze di tutti i resi-denti. Più avanti ce ne sono altri tre, che ven-gono però utilizzati soprattutto dalle industrie.Ci ritroviamo quindi sempre con i cassonettipieni, ed ora che è arrivato il caldo la cosanon è piacevole, dal momento che sono vec-chi, disastrati e privi dei coperchi. Chiediamoall'Amministrazione che i rifiuti vengano ritira-ti più spesso, passando magari alla raccoltadifferenziata”. Piccole richieste, che potrebbero essereevase senza troppo sacrificio da partedell'Ente. E che magari porterebbero semprepiù romani, stanchi del traffico e della confu-sione della Capitale, a diventare nuovi pome-tini.

Alessia Ambra Achille

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Segnalazioni

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RICHIESTA E RISPOSTA… CON INTERMEDIAZIONEI cittadini segnalano, il Corriere interviene, il Comune risolve

Salve Direttore,

abito nei pressi di via Copernico. Non so se sia giusto segnalare a voiqueste immagini, che parlano da sole: l'albero si trova tra viaCopernico e via Pertini. Come si può ben vedere, crea numerosi pro-blemi. Bisognerebbe intervenire in breve tempo, visto che oltre adostacolare il passaggio pedonale ed a coprire la segnaletica stradale,la pericolosità è soprattutto nel peso dei rami, che possono caderecolpendo qualche passante. (Pomezia, 19 Giugno) Gennaro Adiletta

Gentile Gennaro, ho immediatamente girato la sua segnalazione al dirigente del settorelavori pubblici ed ambiente, l’ingegner Renato Curci, che con puntua-lità e gentilezza ci ha risposto nel seguente modo: “La ringrazio per lasegnalazione, che ho già passato al Dr. Agr. Sbaraglia della PomeziaServizi S.p.A., per valutare se sussiste realmente un pericolo di cadu-ta di rami, e comunque per programmare la potatura della pianta.Credo che però il dettaglio più importante, di cui sembra non essersiaccorto il cittadino, è la cassetta ENEL danneggiata, per la quale invie-remo debita segnalazione appunto all’ENEL. Spero di esserLe statoutile. (Pomezia 26 Giugno) Renato Curci”.

A seguito di questo scambio di e-mail, il 28 giugno è arrivata un’ulte-riore missiva del sig. Adiletta:“La potatura è stata effettuata questa mattina, grazie al suo interven-to, visto che è stata l'unica ad interessarsi e a rispondermi”.

Buongiorno direttore,

Vi rimetto in allegato una lettera che è stata inviata qualche giorno faal Comune di Pomezia, alla quale non abbiamo ricevuto riscontro.Sono venuta a conoscenza del fatto che tramite il Vs periodico moltiproblemi a Pomezia sono stati risolti; vorremmo sensibilizzare la Vsattenzione anche su questo che non è un problema strutturale, manon meno importante. Inoltre vorrei segnalare che sulla strada adia-cente al bar Simon Cafè le vetture sfrecciano a velocità esageratesoprattutto la sera. Vi chiediamo di intervenire affinché tramite delledune di cemento si possa limitare tale velocità.(Pomezia 26 giugno) Cristina

Cara Cristina,non riporto l’intera lettera, troppo lunga per questo spazio, riassumen-dola in poche parole: sia lei che i suoi vicini non sopportate più i trop-pi rumori (dalla musica agli schiamazzi) provenienti dai locali pubblicisottostanti alle vostre abitazioni e dai piazzali adiacenti, ormai ritrovodi intere comitive. Anche questa segnalazione è stata passata al dott.Curci, che si è immediatamente attivato, inviandoci la seguente rispo-sta:

“Gent.ma Dr.ssa Corrao,1) farò verificare il regolamento di zonizzazione acustica del Comune,presso l'Ufficio Ambiente, per vedere se ci sono prescrizioni in meritoa quanto lamentato dai condomini di Largo Lucullo; "a caldo" sonopurtroppo scettico, perché, per quanto a mia limitata conoscenza epurtroppo esperienza sull'argomento, la giurisprudenza recente si èevoluta depenalizzando i cosiddetti "schiamazzi notturni", per cui soche anche l'Arma dei Carabinieri, ad esempio, non può più interveni-re efficacemente nel reprimere simili comportamenti, ma solo "esor-tando" o "convincendo" i colpevoli a mitigare i rumori. Comunque, èl'occasione per approfondire l'argomento dal punto di vista legislativo,perché altre segnalazioni analoghe pervengono da altre zone del ter-ritorio, non ultima, ovviamente, Torvaianica;2) per quanto concerne invece la possibilità di istallare dossi su ViaAugusto Imperatore (quella del Simon Café), ne va verificata la com-patibilità con l'Art. 179 del regolamento di esecuzione del codice dellastrada, che consente l'istallazione di dossi unicamente su strade resi-denziali, e non su vie che costituiscano percorso preferenziale deimezzi di soccorso; sentiremo in merito anche la Polizia Municipale;circa la fattibilità economica, vedremo le eventuali disponibilità delbilancio di prossima approvazione, perché abbiamo una lista lunghis-sima di strade dove sarebbe opportuno istallare dei dossi, per le qualila Polizia Municipale si è peraltro già espressa favorevolmente, percui al momento non posso dare né certezze né tempistiche.(Pomezia 28 Giugno) Ing. Renato Curci”.

Siamo felici di essere riusciti a dare risposte a questi cittadini intempi quasi da record, ma vorrei far presente che, senza l’interven-to del dirigente, che si è messo a nostra disposizione per tutte lenostre segnalazioni – e sono davvero tante – Il Corriere della Cittàavrebbe potuto fare ben poco. Nel primo caso il problema è comple-tamente risolto, nel secondo l’iter per poter andare incontro alle esi-genze segnalate dalla lettrice è partito correttamente. Rivolgo quin-di un ringraziamento al dott. Curci, che ha dimostrato che non tuttoquel che riguarda l’Amministrazione debba essere per forza negati-vo. Ci sono anche (purtroppo devo mettere la locuzione, perché nonsi può dire la stessa cosa per tutti i dipendenti e gli Amministratori)persone corrette che lavorano con dedizione e competenza. Continuate a segnalare, noi proseguiremo nella nostra opera di pun-golo verso il Comune: anche se si tratta di piccole cose, insieme riu-sciremo a risolvere molti problemi.

Inviaci le tue segnalazioni:Email: [email protected]: Il Corriere della CittaTwitter: @CorriereCitta

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Seguici sul sito web per rimanere informato su tutte le ultime news CronacaSTORIE DI “ORDINARIA” VIOLENZAL’estate è iniziata tra fatti di cronaca nera che hanno sconvolto il nostro territorio

LITE FINISCE IN TRAGEDIA: TRANSESSUALE ARGENTINO UCCI-DE IL CONVIVENTE 21ENNEUna lite. Dapprima come tante altre, poi con i toni sempre più alti, finoad arrivare all’omicidio. E’ successo il 25 giugno a Torvaianica, in viaSiviglia numero 2. Teatro della tragedia l’attico della palazzina all’in-crocio con il Lungomare delle Meduse. Sono circa le 20:00, due ragaz-zi, Luca Berni, un italiano di 21 anni ed il suo convivente, AlbertoAntonio Oscari, un transessuale argentino di 26 anni, iniziano a litiga-re. All’improvviso spunta un coltello, con il quale il sudamericano col-pisce con un colpo al cuore il 21enne. Le grida di Luca impaurisconoi vicini, che chiamano i carabinieri, mentre il sudamericano si allonta-na dalla palazzina a tre piani. Sul posto interviene immediatamenteuna pattuglia della Stazione di Torvaianica, gli agenti salgono nell’ap-partamento e trovano il ragazzo ormai morto. Il transessuale vieneinvece trovato poco dopo, mentre vagava per Torvaianica. In viaSiviglia arriva anche l'ambulanza del 118, che trasporta la vittima, nataa Roma ma residente a Torvaianica, alla Clinica S. Anna di Pomezia.Nella palazzina di via Siviglia è un via vai di investigatori: almeno 6 lepattuglie, sia con i colori istituzionali che con auto civetta, che per tuttala notte compiono rilievi, ascoltano i vicini e cercano di ricostruire l'ac-caduto. Con i militari del posto presenti anche gli uomini del nucleoinvestigativo del gruppo di Frascati, che effettuano i rilievi tecnici.Alberto Antonio Oscari passa la notte nella caserma dei carabinieri diPomezia, sotto interrogatorio. Ad indagare sull'accaduto i militari dellaCompagnia di Pomezia guidata dal Maggiore Rodrigo Micucci e dellaStazione di Torvaianica, comandata dal Maresciallo Pippo Bisignani.Dalle prime ricostruzioni, sembra che le liti tra i due conviventi fosse-ro all'ordine del giorno, soprattutto per motivi di gelosia. Ma questavolta è finita in tragedia. Sulle scale le tracce di sangue lasciate dal-l'omicida durante il tentativo di fuga, finito dopo neanche mezz'oragrazie al pronto intervento delle forze dell'ordine.

PICCHIA LA CONVIVENTE CON CALCI E PUGNI, ARRESTATOTUNISINOSi nascondeva tra le dune del litorale tra Torvaianica ed Ostia, in unatenda insieme alla convivente, nel tentativo di sfuggire all’arresto dellaPolizia. L’uomo, un 27enne tunisino, era destinatario di un’ordinanzadi custodia cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale avve-nuta lo scorso anno nei confronti di una cittadina romena, ma il suocomportamento violento lo ha messo nei guai ancora una volta. Al ter-mine di una lite, avvenuta il 27 Giugno, ha picchiato la convivente concalci e pugni fino a farle temere per la propria vita se fosse rimastanella tenda con lui. La donna mentre percorreva la via Litoranea persottrarsi all’uomo, ha fermato una Volante della Polizia impegnata nelpattugliamento della zona. Visibilmente spaventata ed agitata, ha rac-contato agli agenti di essere stata picchiata dal suo convivente e diavere paura a ritornare nella tenda dove i due dormivano. Prima diessere sottoposta alle cure dei sanitari, la donna ha mostrato ai poli-ziotti l’alloggio di fortuna condiviso con il tunisino. Barhoumi Bilel, che

era ancora all’interno della tenda, ha tentato di giustificarsi dicendoagli agenti di aver colpito la sua compagna durante una lite. Quandoè stato accompagnato negli uffici del Commissariato di Ostia, direttodal dr. Antonio Franco, i poliziotti hanno scoperto che l’uomo era desti-natario di un ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato diviolenza sessuale. Il ricercato, temendo di essere arrestato, si erareso irreperibile cambiando frequentemente la sua “residenza”.

STALKING DOPO TENTATO OMICIDIO: ARRESTATO MAROCCHI-NO 32ENNEPerseguitava la sua ex ormai da più di un anno, arrivando al punto difar esasperare talmente la sua vittima da “costringerla” a reagire conun fendente al collo. Ma il 27 Giugno la storia di violenza che ha vistoprotagonisti un 32enne pregiudicato, di origine marocchina in Italiasenza una fissa dimora, ed una donna di 10 anni più grande è termi-nata grazie all’intervento dei Carabinieri della Stazione di Marina TorSan Lorenzo, che hanno arrestato l’uomo in ottemperanza ad un ordi-nanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Velletripoiché ritenuto responsabile di “stalking” e di vari reati contro la per-sona ed il patrimonio. L’uomo, dopo aver interrotto la relazione con laex convivente, domiciliata nel famigerato complesso Le Salzare di TorSan Lorenzo, non riusciva proprio a rassegnarsi all’idea che la donnapotesse incontrare altre persone, tanto da renderle la vita impossibile.I Carabinieri di Tor San Lorenzo, a conclusione di una meticolosa atti-vità investigativa, hanno accertato che il ragazzo, dall’aprile 2011 adoggi, aveva posto in essere una serie di condotte violente e persecu-torie nei confronti della ex convivente e delle persone che cercavanodi intrattenere una relazione con lei. La persecuzione dello stalkerandava dal semplice pedinamento fino a vere aggressioni, sia verbaliche fisiche, accompagnate il più delle volte da minacce varie ed ingiu-rie. Le indagini hanno permesso di appurare che il 32enne, in almenodue casi, era entrato nell’abitazione della donna asportando denarocontante ed oggetti vari. La vittima, che in più circostanze è dovutaricorrere alle cure dei sanitari per le lesioni riportate - che hannoriguardato talvolta anche altre persone che si trovavano con lei - nelloscorso gennaio dopo l’ennesima discussione avvenuta nei giardini diTorvajanica, presa dall’esasperazione, aveva sferrato un fendente alcollo al proprio stalker. Per questo la donna fu arrestata nella stessagiornata dai carabinieri di Pomezia per tentato omicidio, e tuttora sitrova sottoposta al regime degli arresti domiciliari. Nonostante quantoaccaduto il pregiudicato, una volta ripresosi, ha continuato imperterri-to la sua azione di disturbo nei confronti della donna, arrivando aminacciarla e a perseguitarla presso la sua abitazione, incurante delfatto che fosse sottoposta ad una misura cautelare. La persecuzioneè terminata con l’arresto, avvenuto mentre il marocchino si stavarecando per l’ennesima volta dalla ex convivente.

L'Arpa - Agenzia Regionale ProtezioneAmbientale - dice che il mare a Torvaianicaè pulito, peccato che l'Amministrazionesporchi l'ambiente affiggendo manifesti inspazi non consentiti...

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Cultura

Luglio 2012

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AMBIENTE, ROBA DA STUDENTII l Liceo Pascal di Pomezia anche quest'anno ha inserito nel proprioprogramma due corsi di Educazione Ambientale dell'Associazione"Remmondo". I corsi sono “Inquinamento atmosferico e problema

Amianto” per le classi IV, “Inquinamento dell'acqua e confronto traacqua in bottiglia e acqua del rubinetto” per le classi I. Entrambi i corsisono terminati con un concorso che ha previsto per ogni classe la pre-sentazione di un articolo di giornale, un reportage fotografico ed unmini TG. Per le classi IV l'argomento è stato "Amianto a Pomezia", perle classi I "Acqua a Pomezia".Un concorso per sensibilizzare i giovani sull’ambiente. Mesi di ricerca,di lavoro accurato per capire di quali problemi soffre maggiormentel’ambiente nel nostro territorio. Il tutto riportato in un “articolo”, corre-dato di foto e video. Lavori originali, alcuni ottimi, altri un po’ meno, matutti degni di nota. Il Corriere della Città era tra la giuria del concorso,che ha visto vincere la Iª A e la IVª H. La proclamazione dei vincitori èavvenuta alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune diPomezia Rosaria Del Buono. Come premio i ragazzi hanno ricevutol’abbonamento annuale ad una rivista ambientale. Per riconoscere laloro buona volontà, la nostra redazione ha deciso di pubblicare, così

come sono stati scritti, i due “articoli” vincitori, mentre per il prossimoanno scolastico abbiamo dato la disponibilità per tenere un mini corsodi giornalismo per gli studenti del Liceo.

ACQUA ASSASSINA Rischio avvelenamento ad Ardea

Ad Ardea non in tutte le case l'acqua che sgorga dal rubinetto èpotabile. Questo è dovuto sia da fattori naturali che umani.Ardea sorge su una rocca tufacea e per questo le acque pota-

bili sono a contatto con sostanze molto pericolose come l'arsenico ,ilvanadio e il fluoro. Ma Ardea non ha ancora un potabilizzatore funzio-nante al 100% e si prevede il totale funzionamento nel 2014 . Per que-sti motivi alcune zone della città non ricevono acqua potabile e le fami-glie sono costrette a comprare bottiglie d'acqua incrementando l'inqui-namento ambientale.A seguito delle recenti analisi effettuate dalla Asl Roma H sull’acquaerogata dal pozzo di via Carlo Poerio(Ardea), il Sindaco Carlo Eufemiha emesso un’ordinanza al fine di tutelare i cittadini residenti nellazona servita da tale acquedotto. I parametri di arsenico riscontratidalle ultime analisi sono risultati pari a 14 microgrammi/litro, valoresuperiore ai 10 mg/L del D.Lgs. 31/2001, ma comunque inferiore ai 20microgrammi/litro, limite previsto in deroga dal DPR Lazio n. T0258del 19 luglio 2011. Pertanto è possibile utilizzare l’acqua erogata pertutti gli usi potabili, domestici e alimentari ad eccezione per gli usipotabili e il consumo destinati ai bambini di età inferiore ai 3 anni (rei-dratazione e ricostituzione alimenti: preparazione biberon, the, mine-strine, ecc) e alle donne in gravidanza. Le analisi condotte ad Ardea,non sono state effettuate in tutte le zone del comune e non hannoseguito completamente le norme di sicurezza e affidabilità emanatedalla legge pubblicata dal presidente della repubblica nel 1989, laquale prevede che tutte le regioni debbano effettuare un’analisi “setto-riale”, per garantire il consumo dell’acqua potabile ad ogni ente fami-gliare; ogni comune,invece, secondo tale legge ha l’obbligo di effettua-

re le medesime analisi ad ogni famiglia del territorio, non trascurando-ne alcuna.“Noi non abbiamo ricevuto l’assistenza di uno specialista che ci indi-casse le operazioni da svolgere per effettuare un’ analisi precisa , alfine di garantire estrema affidabilità; Ad alcuni di noi non sono stateeffettuate affatto , solo ad altri, più fortunati sono state effettuate inmaniera superficiale, senza rispettare i criteri prescritti dalla normati-va che regola il settore; in quest’ultimo caso il sindaco si è solamentepreoccupato di spedire dei contenitori in plastica e lasciare che gli abi-tanti li riempissero di acqua, senza sapere come svolgere l’operazio-ne”. Così si esprime la popolazione di Ardea, evidenziando più volte lasuperficialità con cui sono state svolte queste analisi, infatti sono statetrascurate famiglie, che ora non hanno ancora acqua potabile nellapropria abitazione.Una soluzione potrebbe essere terminare il prima possibile la proget-tazione e l’esecuzione dei lavori per la realizzazione di un nuovo pota-bilizzatore, che sono bloccati per la mancanza dei fondi che dovreb-bero essere stanziati dalla regione. Il nuovo impianto sarà a serviziodi molteplici comuni: Ardea, Albano Laziale (parte), Lanuvio, Ariccia,Nemi, Genzano. In parallelo avverrebbe l'eliminazione degli impianti diFontana di Papa (in comune di Ariccia) e Monte Giove (in Comune diGenzano – Nemi) e la realizzazione dei collegamenti tra iquelli elimi-nati ed il nuovo . Grazie a questi lavori si potrebbe potabilizzare l'acqua proveniente dalpozzo di via Carlo Poerio e le famiglie risparmierebbero un ingentesomma di denaro.

Gli studenti della 1ª A

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21Luglio 2012

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Seguici sul sito web per rimanere informato su tutte le ultime news CulturaLA FIBRA D'ORO CHE NON LUCCICAL’asbesto, comunemente detto amianto, è un minerale naturale

con struttura microcristallina, di aspetto fibroso, appartiene allaclasse chimica dei silicati e alle serie mineralogiche del serpen-

tino e degli anfiboli. Presente in natura, può essere ricavato dopomacinazione ed arricchimento, per poi essere lavorato in diversi modie, addirittura, essere tessuto. In Italia, la parola amianto indica settecomposti differenti: Crocidolite, Cristolio (dal greco “fibra d’oro”),Amosite, Balangeroite, Tremolite, Antofillite e Actinolite. Minerale igni-fugo, l’amianto è praticamente indistruttibile, da qui la denominazione“Eternit” del cemento-amianto, utilizzato per costruire, soprattutto, tettie contenitori per l’acqua. L’amianto appare per la prima volta nell’anti-ca civiltà dei Persiani, i quali chiamavano l’asbesto “lana della sala-mandra” proprio a causa della sua resistenza al fuoco; fu usato comeunguento, per la creazione di manufatti a scopi magici e, nel corso del1800, fu utilizzato per la prima volta dalle industrie. Fin qui, sembrache l’amianto sia il minerale perfetto, purtroppo le polveri contenentifibre di amianto causano nell’uomo gravi patologie come l’asbestosi, ilmesotelioma pleurico e il carcinoma polmonare. L’emergenza amian-to” attuale nasce dall’utilizzo dell’Eternit per la costruzione di tetti perle abitazioni e per le industrie, i quali espongono l’uomo alle polvericontenenti fibre di amianto.Ma questa è una spiegazione che, attualmente, potete ascoltare da unchimico o un geologo; una definizione ragionata, riflesso di studi ericerche. Ma quanto ne sa la popolazione italiana dell’asbesto, comu-nemente detto amianto?Per illustrare il grado di conoscenza, anche se sarebbe più correttoscrivere di ignoranza, della popolazione nei riguardi dell’amianto, nonposso continuare sulla falsariga della prima parte dell’articolo. Devo“scendere”, per quanto riguarda l’aulicità della forma, ad un livello allaportata di tutti, devo insinuarmi, anche letterariamente, tra la gente. Ed

una volta insinuatomi, cosa ho scoperto? Che la gente non ne sanulla. L’impiego dell’amianto in Italia è fuori legge dal 1992, nel 1995una normativa coinvolgeva l’INAIL e nuovamente nel 2003 la normati-va che vedeva coinvolto l’ente pubblico prima citato viene modificata,facendo nuovamente notizia, arrivando nuovamente nelle case degliitaliani. Sono passati diciassette anni dall’emanazione della legge cheproibiva l’uso dell’amianto; proibito proprio perché dannoso per lasalute … e la gente continua a non sapere che nell’edificio posto difronte alla propria abitazione è presente un tetto in amianto o chel’azienda posta ai margini della propria città fa ancora uso dell’asbe-sto, esponendo i lavoratori ad una malattia mortale. Ma se la gentenon ne sa niente, non posso non affermare che qualcosa, nel sistemaitaliano, ha fallito. Sia chiaro, non scrivo questo articolo per incolparequalcuno, scrivo perché la popolazione ancora non riesce ad alzare gliocchi e rendersi conto che la “minaccia amianto” è tutt’altro che finita,scrivo con la speranza che qualcuno riesca ad uscire dal suo “stato diminorità”, se vogliamo emulare lo stile di Kant, per iniziare ad agire,anche se spinti dall’intento egoistico della benevolenza della propriasalute. Devo ripetervelo e ripetermelo: qualcosa ha fallito e, anche seho affermato di non voler incolpare nessuno, voglio però che siate voi,e con “voi” mi riferisco alla popolazione italiana, estraniandomi per unattimo dalla funzione di cittadino, a far evolvere la situazione.Informazione, volontà e azione, sono questi i mezzi per mettere fineall’emergenza della “fibra d’oro” che di oro, per nostra sfortuna, non hanulla.

Gli studenti della 4ª H

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Quartieri

Luglio 2012

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I LOVE TORVAIANICALa manifestazione della Proloco anima le serate sul lungomare pometino

L’estate a Torvaianica è partita sotto l’insegna della Proloco, anzi,con l’insegna “I Love Torvaianica”. Di questa iniziativa, cheaccompagnerà turisti e residenti fino al 26 Agosto, parla il promo-

tore Fabio Miatti, presidente della Pro Loco. “Abbiamo semplicementeriannodato il filo con quanto fatto, anche se in maniera molto ridotta,due anni fa, quando alcuni spettacoli da noi organizzati hanno trovatoun enorme riscontro positivo”. Ma questa volta si parla di un’interaestate… “Noi della Proloco abbiamo pensato di offrire un programmache andasse a sopperire alle carenze economichedell’Amministrazione comunale, che non avrebbe potuto affrontare laspesa per poter garantire un’estate piena di eventi”.

Se non arrivano dal Comune, da dove sono stati presi i fondi per glispettacoli? “Grazie alla collaborazione delle due sigle sindacali delcommercio e i rispettivi presidenti, Astrid Fragalà per laConfcommercio e Gianni Martinelli per la Confesercenti, siamo riusci-ti a coinvolgere commercianti, che hanno partecipato non solo attra-verso contributi economici, ma addirittura con serate e spettacoliorganizzati direttamente da loro”.

Che genere di spettacoli ci sono in programma?“Sono sicuramente variegati, per accontentare tutti i tipi di pubblico,dai bambini agli anziani, passando dai ragazzi e dalle famiglie. Almomento abbiamo confermato 36 spettacoli, ma speriamo di arrivare

almeno a 40: tutto ciò che arriva come contributo viene infatti reinve-stito in attività di intrattenimento. Abbiamo tanta musica, dai balli digruppo alla discoteca, dalle cover di band famose alla canzone popo-lare romana e napoletana. Ma ci sono anche giochi per bambini, attra-zioni per i giovanissimi, come i ragazzi di Amici, e spettacoli, come ilcabaret, per tutta la famiglia. Ci saranno poi serate particolari, condimostrazioni di wrestling o, il 15 luglio, con un fuori programma chevedrà protagonista un nostro concittadino, Roberto Meloni, campionedi judo in partenza per le Olimpiadi di Londra. Molto particolare laserata interculturale dedicata alla Romania: vista la numerosa presen-za di cittadini rumeni a Torvaianica mi sembrava doveroso fare qual-cosa anche per loro”.

Con questa manifestazione Torvaianica, per la prima volta, è illumina-ta per tutta l’estate.“Si, abbiamo deciso di lasciare le luminarie, che coinvolgono quasi 4km di strade, sempre accese, anche quando non ci sono rappresenta-zioni”.

La manifestazione, però, non è solo spettacoli, ma anche “bancarelle”,più volte contestate dai commercianti stanziali negli anni precedenti.Bancarelle forse odiate da qualcuno, ma sicuramente molto frequen-tate da chi passeggia per il lungomare. “Vorrei fare una precisazione:a gennaio abbiamo fatto una sorta di referendum con raccolta firme trai commercianti delle strade interessate all’iniziativa. Tra questi, abbia-mo ricevuto 72 consensi e solo 7 voti contrari. Mi sembra quindi cheanche gli stanziali apprezzino l’aumento di flusso di turisti e residentidove vengono installate le bancarelle, che indubbiamente attirano lepersone, favorendo di conseguenza anche la visibilità dei negozi tra-dizionali. Per quanto riguarda le “bancarelle”, voglio approfittare del-l’occasione per ringraziare il presidente dell’ANVA Antimo Ianniello,che ha provveduto all’allestimento dell’area di viale Francia e VialeSpagna. Ringrazio inoltre i volontari della Proloco, in particolar modoCesare, Maurizio, Alessio, Mario ed Alessandro, tutti quei commer-cianti che ci hanno dato fiducia, le forze dell’ordine, la Pomezia servi-zi, tutti i dipendenti, funzionari e dirigenti del Comune di Pomezia checi hanno coadiuvato per il rilascio di tutte le autorizzazioni e, ovvia-mente, l’Assessore Rosaria Del Buono ed il Sindaco Enrico DeFusco”.

Tornando all’Amministrazione, ci sono serate organizzate direttamen-te dal Comune di Pomezia?“Purtroppo no, almeno finora”.Quindi, a prescindere dai gusti personali, se non ci fosse stata laProloco questa estate sarebbe stata davvero buia, in tutti i sensi…

Alfredo Corrao

Il Corriere della Città

info: [email protected]. 392-6939763

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Sport Il Corriere della Cittàlibertà - informazione - politica - cronaca - cultura - sport

Luglio 2012

Il Corrieredella Cittàwww.ilcorrieredellacitta.com

Numero 7 Anno 4LUGLIO 2012 - Distribuzione gratuita

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

EDITORE: La Città

DIRETTORE RESPONSABILE:Maria Corrao

E-MAIL:[email protected]@ilcorrieredellacitta.it

IN REDAZIONE:Alessia Ambra Achille, Mauro ValentiniLuca Mugnaioli, Matteo AcitelliAlfredo Corrao, Pietro Conti, Savino Tommasi,Giuditta ZampieroClaudia Sperduti, Michele Lotierzo

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:MA&MC

CHIUSURA REDAZIONALE: 28/06/2012

STAMPA: Arti Grafiche

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

Gol, prodezze e sfide imperdibili tra stelle di prima grandezza ditutto il calcio pontino: va in onda lo spettacolo della 1° edizio-ne del torneo “Pontina calcio a 7 show”, la grande novità del-

l’estate calcistica 2012.Organizzato dalla redazione di “Pontina calcio show” – il fortunato for-mat televisivo rivelazione tra i programmi sportivi dell’emittenza loca-le, in onda sulle frequenze di TelePontina, Supernova e Amicitv –Pontina calcio a 7 show è l’unico torneo di calcio “a sette” dedicato allesocietà dilettantistiche partecipanti ai vari campionati locali,dall’Eccellenza, alla 3° categoria. Dal 30 Maggio al 20 Luglio, ogni Mercoledì e Venerdì tre partite a sera,dirette da arbitri professionisti presso il campo dei Preti, a Pomezia, invia Orazio: 12 squadre s’incrociano in due gironi da 6, indipendente-mente dalla categoria, e in anomale formazioni a 7 che esaltano lequalità tecniche dei calciatori. Tra chi insegue la palma di miglior gio-catore, chi scruta volti nuovi e chi si propone grazie alla ribalta dellavetrina televisiva, “Pontina calcio a 7 show” sta così animando le sere,raccogliendo consensi e ritagliandosi fin dall’esordio un ruolo autore-vole, e dopotutto unico, nel panorama dei vari tornei estivi. La vera differenza è soprattutto nella presenza delle telecamere di“Pontina calcio show”: per una copertura totale dell'evento. Tutti i gol,ricche sintesi, e tutte le interviste di ogni partita in esclusiva assolutain onda su Telepontina (ch. 115). Non è finita: news, foto ed approfon-dimenti giornalistici e statistici in costante aggiornamento sul sitowww.pontinacalcioshow.it, dove è possibile rivedere gli highlights dellakermesse e consultare album fotografici dell'evento unici nel lorogenere. Mai prima d’ora l’offerta mediatica è stata così massiccia perun torneo estivo: il tutto, con il marchio di fabbrica della professiona-le redazione sportiva di TelePontina.

Daniele Silvestri

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Curiosità:MIGLIOR GIOCATORE: BAYSLAK. Lo sgusciante attaccantedell’Unipomezia, con due preferenze già conquistate in 4 partite, sistacca da un gruppo nutrito di “best players”, eletti ogni sera dallo staffdi Pontina calcio show sulla base delle prestazioni individuali, partitaper partita.

IL GOL PIU’ BELLO: ROMAGNUOLO (Costruzioni Di Gioia.it – RealAirone Ardea). Il bomber stoppa di petto un difficile pallone aereo,svetta difendendo la sfera spalle alla porta, tenta la rovesciata si coor-dina perfettamente e piega il portiere. Lasciandosi poi andare ad unameritata, entusiastica esultanza.

Classifica Marcatori:8 GOAL: KLAUSS SEFERI (PCS All Stars)

6 GOAL: AURELIO AQUILANI (Atletico Telepontina)EMANUELE BAYSLAK (Unipomezia)

5 GOAL: ROBERTO DE ANGELIS (ASD Campoverde)STEFANO PETTINARI (Real Airone Ardea)

4 GOAL: ROBERTO MANCA DI MORES (Atletico TSL)PASQUALE ROMAGNUOLO (Costruzioni Di Gioia.it)GIANLUCA FRANCO (Lido dei Pini)

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Sport

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CAMPIONATI REGIONALI DI EQUITAZIONEF.I.S.D.I.R.: POMEZIA E TOR SAN LORENZOGRANDI PROTAGONISTIS i è svolta nelle giornate del 16 e 17 Giugno scorsi la quarta edi-

zione dei Campionati Regionali F.I.S.D.I.R. (FederazioneItaliana Sport Disabilità Intellettive- Relazionali ndr) presso gli

impianti del Centro Militare di Equitazione di Montelibretti (Roma). Alconcorso, suddiviso in due giornate, hanno partecipato 13 societàsportive laziali di equitazione promozionale ed agonistica , nonchéspecialistica per portatori di handicap. Due le specialità presenti:Gimkana e Dressage. L’evento, molto apprezzato e seguito dal pubbli-co, è stato organizzato e diretto dalla Dr.ssa Francesca Tedeschiresponsabile delle attività sportive per disabili all’interno del CentroMilitare di Equitazione di Montelibretti.

I RISULTATI: IL NOSTRO TERRITORIO PROTAGONISTA – Due primiposti, medaglie d’oro per Alessia Picchi e Luigi Cannata, ed un terzopiazzamento, medaglia di bronzo, sempre per Alessia Picchi. Questi igrandi risultati ottenuti dai nostri portabandiera, entrambi appartenen-ti alla società A. s. d. ESERCITO Centro Militare, nella competizione,a testimonianza che l'Ippica nel nostro territorio non è certo disciplinasconosciuta. Venendo alle gare, l’atleta Alessia Picchi - Tor SanLorenzo classe 1988 - si è imposta salendo sul gradino più alto delpodio nella prova Dressage livello medio con il cavallo Fumea, otte-nendo poi un ottimo terzo posto nella prova Gimkana, grado elemen-tare. La competitor Ardeatina non è certo nuova a tali successi: bastascorrere i resoconti delle sue ultime apparazioni per accorgersi dellevittorie tra le altre, della scorsa edizione della competizione nonché

del successo riportato nella prima proposizione dei CampionatiRegionali di Equitazione all'interno della specialità “Dressage”, gradoelementare. La vera rivelazione della manifestazione, sempre consi-derando i nostri atleti in concorso, è stato tuttavia Luigi Cannata -Pomezia, classe 1987 - in sella al cavallo Nadir, vincitore nella provadi Dressage grado elementare. Citazione particolare inoltre, la meritaanche un giovane atleta del territorio, Fabrizio Picchi (Tor SanLorenzo, classe 1992) anch'egli appartenente all'A.s.d. Esercitoc.m.e., per la sua ottima performance nella prova di Gimkana gradoelementare.

Il “Team” degli allenatori – I risultati, specie quando così importanti,non sono certo frutto del caso, ma la risultante di lunghi periodi di alle-namento sotto le disposizioni, a volte rigide, degli allenatori.Impossibile dunque non sottolineare lo straordinario lavoro delle istrut-trici Francesca Tedeschi, Francesca Sansone e Cristiana D’Anna,team manager presso la struttura di Pomezia, il Circolo IppicoMontedoro. Il prossimo obiettivo sarà la quarta edizione delCampionato Italiano di Equitazione presso il centro Equestre Caldesedi Città di Castello (Perugia) che si svolgerà dal 6 al 8 Luglio 2012,dove si tenterà assolutamente di ripetere i grandi risultati ottenuti,neltentativo di esportare l'Ippica locale anche al di fuori dai confini regio-nali.

Luca Mugnaioli

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Pagina autogestita da Giuliano Piergiovanni

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L’E3 2012 ha mostrato un buon numero dititoli interessanti, ma è stata Sony aregalare le emozioni più grandi con il

videogameplay dell’esclusiva The Last of Us,titolo sviluppato da Naughty Dog annunciatocirca due anni fa. Dopo molto silenzio dun-que, il gioco si mostra già in fase avanzata estupisce per innumerevoli motivi, tanto daprendersi le lodi di Kojima, che si è dettoimpressionato dalla nuova avventura del teamamericano autore della serie Uncharted.

Un uomo, una ragazzina e la sopravvivenzaLe premesse di The Last of Us sembranoapparentemente appoggiarsi su qualcosa digià visto: lo scenario è quello degli USA post-apocalisse, in cui ogni angolo del Continenteè stato contaminato dall’epidemia di un fungoche ha lentamente mandato in rovina l’interaciviltà americana, trasformando molti cittadiniin zombie e tutti gli altri in sciacalli. La storiacomincia nel Massachusetts, precisamente aBoston, e vede coinvolti due protagonisti: Joeled Ellie.Joel è un ex cacciatore sulla quarantina cheha visto lo svilupparsi dell’epidemia, con unpassato ricco di violenze e colpe da espiare;Ellie è una ragazzina di 14 anni nata già nel-l’epoca moderna, quando ormai l’epidemiaaveva fatto il suo corso, ed affascinata da ciòche rimane della storia americana pre-apoca-lisse, civile e non. I due si ritrovano a viaggia-re insieme nel tentativo di fuggire dalla zonacontaminata dopo che Joel avrà promesso adun amico di portare in salvo la ragazzina.La lotta per la sopravvivenza mostrerà, adetta degli sviluppatori, un’originale coinvolgi-mento emotivo in cui le conseguenze dell’epi-demia - ovvero gli zombie e gli sciacalli -faranno solo da contorno alla relazione traJoel ed Ellie, che cominceranno a cooperareper il bene comune. La coppia è quasi ineditaper un videogame, ma lo è certamente in que-ste circostanze, in cui la maturità ed il corag-gio di Ellie faranno spesso la differenza,affiancate dalla forza e dalla sicurezza su cuiconterà Joel.

Cooperazione, tattica, esplorazione e casualitàSette minuti di gameplay nella conferenza E3bastano ed avanzano al titolo Naughty Dogper fare incetta di premi della critica. Lasequenza mostra un po’ di tutto, anche selascia spazio a diverse altre idee e caratteri-stiche non svelate.Joel ed Ellie si muovono con cautela nellacittà ormai deserta ed in disuso, cercando ditrovare la via più agevole per proseguire ilcammino. Joel riesce ad entrare in un edificio,probabilmente un tempo condominio: la strut-tura è abitata da diversi sciacalli, e mentre idue protagonisti parlottano cercando di capir-ci qualcosa, comincerà il primo scontro afuoco: Joel si ripara dietro armadietti e muri,utilizzando soprattutto combattimenti corpo acorpo per avere la meglio sull’avversarioarmato, ma dopo aver eliminato la primaminaccia gli altri non si faranno attendere,chiamando il videogiocatore a studiare subito

una tattica per uscirne vivo.Lo scontro a fuoco aperto è praticamente lavia più difficile: come in ogni survival, i proiet-tili sono pochissimi, il prezzo è invece altissi-mo, pertanto i nemici spareranno con moltaprecisione e velocità. Considerata la scarsitàdi medicinali e cure in generale, l’utente dovràcercare di risparmiare munizioni e salute conl’ingegno. Il video mostra Joel aggirare i nemi-ci entrando nelle stanze comunicanti per poiprendere di soppiatto gli sciacalli. Se il finegiustifica i mezzi, ci si fa subito scudo con unnemico, inducendo tutti gli altri a non sparareper non rischiare di uccidere il compagno,mettendo in posizione di vantaggio il protago-nista.Ellie intanto segue il suo protettore, standoattenta a non farsi vedere, e partecipaall’azione passivamente, raccogliendo ciò chepuò esserle utile. Joel spara al nemico titu-bante ed elimina anche colui con cui si erafatto scudo - semplicemente picchiandolo conl’arma - ma nella stanza sopraggiunge unaltro sciacallo: l’ex cacciatore non ha piùmunizioni in canna e quando se ne accorge ilsuo avversario comincia ad avvicinarsi spa-valdo per eliminare il protagonista: è proprioin questo momento che Ellie tira fuori il suocoraggio lanciandogli dritto in testa un matto-ne che aveva recuperato pocanzi, regalandoa Joel la possibilità di finire il nemico.Cooperazione, tattica, esplorazione e casuali-tà: se Joel non fosse entrato nelle stanzecomunicanti, Ellie non avrebbe recuperato ilmattone; se Joel non si fosse fatto scudo colnemico i proiettili sarebbero finiti prima. Ilvideo termina poco più avanti, quando l’uomoormai privo di qualsivoglia potenza di fuococostruisce una molotov per fronteggiare altridue nemici: il primo viene dato alle fiamme,mentre il secondo - in preda al terrore - vieneabbattuto con la forza del suo stesso fucile,implorando pietà.L’incedere di Joel ed Ellie si appoggia a passiincerti e cauti, come detto all’inizio: NaughtyDog ha lavorato molto sulla naturalezza deimovimenti, a cominciare dal sistema di coper-tura che sembra fondersi col gameplay “libe-ro”. Spesso e volentieri l’ancoraggio dietro unostacolo separa il protagonista dall’ambiente,mentre in The Last of Us, notiamo Joelappoggiarsi semplicemente all’armadio o almuro, senza forzare più di tanto il movimento,proprio come se volesse cercare di muoversiin silenzio senza allertare gli sciacalli.Quando viene colpito da un proiettile, l’uomoscivola verosimilmente in terra, così comequando è chiamato a muoversi rapidamenteverso la stanza adiacente. Ben più rapida èEllie, che non da l’impressione di essere stan-ca, pur ostentando una certa sicurezza neimovimenti.Gli elementi per un capolavoro di giocabilità cisono tutti: tensione, tempismo, survival eazione. L’avventura si divide tra il dinamismodelle azioni durante gli scontri e l’esplorazio-ne dell’ambiente, sempre molto lenta.Quando l’utente entra nell’inventario, Joel sitoglie lo zaino e comincia a guardarci dentro,recuperando gli oggetti che il videogiocatore

ha intenzione di usare: in questi frangenti ilgioco non viene messo in pausa e pertanto ilprotagonista è inerme, rendendo necessario ilpianificare le azioni da svolgere in circostanzesicure e tranquille.

Ogni goccia al suo postoParlando di un prodotto targato Naughty Dogviene subito da pensare che il comparto grafi-co sia una perla del mercato, ed è propriocosì. In quei 7 minuti scarsi di videogameplayci si perde nei dettagli e nella cura maniacaleper i particolari sia all’interno che all’esterno,nonostante la zona all’aperto duri una man-ciata di secondi.L’ambiente sporco, le stanze sottosopra e l’in-terazione con gli oggetti: le sequenze corpo acorpo mostrano colpi proibiti ed espressionidel viso che rendono davvero l’idea dell’emo-zione dei personaggi, con lo sciacallo spaven-tato ed inerme mentre Joel gli spezza il fiato,piuttosto che dare a qualcuno una testatacontro l’armadietto che spinge l’oggetto sopradi esso. Effetti sul viso e sul pavimento, il san-gue che esce dal naso in seguito ad una bottacol fucile e chiazze ovunque vi sia una collut-tazione, rendono visivamente ciò che è suc-cesso nell’arco di qualche secondo, senzaconsiderare gli effetti audio e il doppiaggio:Joel zittisce Ellie quando capisce la minaccia,spifferi oltre le porte, imprecazioni, frasi bal-bettate per la paura.

Capolavoro annunciato?The Last of Us sembra a tutti gli effetti queltitolo destinato a prendere il perfect scoreovunque, magari allontanato dalla perfezionesolo perché “la perfezione non esiste”, mache in realtà se la meriterebbe. In 7 minutipare evidente trovarsi davanti un prodottoforte sotto ogni aspetto, che si fa forza di unatrama perlopiù concentrata su sentimenti edemozioni, in cui le azioni del survival seguonoper forza di cose e i due protagonisti se necaricano il peso perché si deve, pur di uscirnevivi.Il survival Naughty Dog vedrà la luce nellaseconda metà del 2013.

Angelo Brunowww.cyberludus.com

THE LAST OF US

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29Luglio 2012

“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI”NOTIZIE TASCABILI di Luca Mugnaioli

CRONACA: Tragica gita sul monte Calvana,un bimbo morto, altri 60 soccorsi. La comitivaha camminato sotto il sole per chilometri, poiuno di loro, Franco, è andato in arresto car-diaco. Doveva essere una semplice gita sulmonte Calvana, località casa Bastioni, vicinoa Prato. Una come tante altre, in gruppo. Mala lunga passeggiata in mezzo alla natura dioltre sessanta bambini (fra gli 8 e i 16 anni)della parrocchia di Paperino si è trasformatain una tragedia. Dopo aver camminato perchilometri un bambino, di 11 anni, FrancoLori, è entrato in arresto cardiaco ed è morto.Saranno gli accertamenti sul cadavere a sta-bilire le cause della morte: «Le indagini sonoa 360 gradi», ma fra le ipotesi prese in consi-derazione dagli investigatori c'è anche quellache alla base del malore che ha provocato ildecesso del bambino durante la gita sullaCalvana a Prato ci sia «un problema congeni-to». (FONTE:http://corrierefiorentino.corrie-re.it/firenze/notizie/cronaca/2012/26-giugno-2012/bimbi-scout-disidratati-stremati-soccor-si-monte-grave--201770036529.shtml FOTO:Bernardini - Ansa - Sestini)

POLITICA: Casini, "Temo elezioni anticipate"- Intervistato a Otto e Mezzo, il leader dell'Udccommenta: "Io penso che sarebbe folle matemo elezioni anticipate". Poi, tornando sultema dell'alleanza tra progressisti e moderati:"Propongo di passare da un governo tecnicoad un governo con connotazioni politiche cheunisca le forze migliori del Paese. Volete chia-marla svolta? Fatelo, ma è in piena continuitàcon ciò che ho sempre detto". Nel frattempo ilfaccia a faccia tra Monti e il leader dell'Udcpotrebbe svolgersi dopo il Consiglio europeo,ma tra i due c'è già stata una telefonata defi-nita "rassicurante". (FONTE: LA REPUBBLI-CA)SENTENZE: Taxi, la Corte d'appello confer-ma: «Sanzioni per i blocchi del 2006»ROMA - La Corte di Appello di Roma haaccolto il ricorso presentato dall'Autorità digaranzia sugli scioperi, relativo ai blocchieffettuati dai taxi in varie città italiane nelluglio del 2006, quando, nelle Aule parlamen-tari, venivano discussi interventi legislativi intema di liberalizzazioni. È quanto si legge inuna nota della Commissione di garanzia perlo sciopero. Riconosciuta, in breve, la respon-sabilità delle associazioni di categoria.(FONTE: IL MESSAGGERO)

L'APPROFONDIMENTO: TRATTATIVAMAFIA-STATO, I DOCUMENTI DEL PRE-SUNTO PATTO. La lettera a Scalfaro scrittanel 1993 dai familiari dei boss detenuti al41bis. L'appunto in cui il direttore del DapNicolò Amato suggerisce l'alleggerimento delcarcere duro. E l'elenco completo dei mafiosiche ne beneficiarono. Queste alcune dellecarte al centro dell'inchiesta di Palermo suipresunti accordi segreti per fare cessare lastagione delle stragi.Il Fatto Quotidiano prova a riscostruire la sto-ria di una vera e propria trattativa iniziata conuna lettera dei familiari dei boss in cui si parladi “mutande e biancheria” per far calare lebraghe allo Stato. Una trattativa che la pubbli-cistica in voga vorrebbe sia stata chiusa dal-l’allora ministro Giovanni Conso con il rilasciodi 334 mafiosi, usciti dal regime dell’isolamen-to nel novembre del 1993 e che invecepotrebbe essere ancora aperta, come dimo-stra la storia di una strage mancata duranteuna partita di calcio, Roma-Udinese del 23gennaio 1994. Il punto di rottura degli equilibridecennali tra Stato e mafia, nelle ricostruzio-ni, potrebbe essere stato il 31 gennaio del1992, quando la Cassazione inflisse migliaiadi anni di carcere ai boss mafiosi imputati almaxi-processo. (Consulta l'articolo completosul sito www.ilfattoquotidiano.it.)EMILIA. "Don't cry, Emilia, don't cry" la nottemagica del Dall'Ara Raccolti 2,5 milioni dieuro - "Don't cry, Emilia, don't cry": diceZucchero aprendo il concertone al Dall'Ara.Sul palco e sugli spalti c'è l'Emilia che nonpiange, che non si piega di fronte al terremo-to, rappresentata da tanti suoi artisti di famamondiale. "Sei qui per dire: il meglio deveancora venire" incoraggia Ligabue. La stessasperanza di "Domani sarà un giorno migliore"di Paolo Belli, che trasforma il prato in un'mare dell'amore', con migliaia di mani cheballano tutte insieme. Ci crede CesareCemonini, che canta "Ho visto un posto chemi piace, si chiama mondo". Tutti insieme,"con un amico vicino", come ricorda AndreaMingardi.E' Francesco Guccini, comunque, con "Il vec-chio e il bambino" a mettere subito su livellialtissimi l'emozione dei 40.000 dello stadio.La stessa che porta tutti a cantare l'eterna "Iovagabondo" con cui Beppe Carletti torna sulpalco con i 'suoi' Nomadi. (FONTE: IL RESTODEL CARLINO)Pomezia, Sport – Apriamo questa sezionededicata allo sport locale portando una preci-sazione in merito alla rubrica calcistica appar-sa sul Corriere del mese scorso. La foto apag. 24 in alto a destra, ritraente il TeamNuova Florida in festa e riportata senza l'indi-cazione della fonte di provenienza, appartie-ne ad una serie di scatti del sig. SalvatoreCannata al quale vanno le nostre scuse pernon aver pubblicato il suo nominativo.Passando alle notizie di questa fase estiva, inattesa che si riaprano i giochi il prossimoSettembre, segnaliamo l'ufficializzazionedella fusione fra le Società Virtus Pomezia e

Unipomezia; alla Città di Pomezia è stato inol-tre assegnato il premio Fair Play per la stagio-ne appena conclusasi.

Curiosità & Life StyleVodafone presenta l’ombrello.. che ricarica ilcellulare e aumenta il segnale! - Oltre a svol-gere la normale funzione di riparare dallapioggia quando piove, è in grado anche diricaricare il cellulare quando c’è il sole, e dipotenziare il segnale del cellulare. L’ombrello,sviluppato dal ricercatore Kenneth Tongdell’University College London, è dotato dipannelli solari sopra il tessuto, di un’antennaintegrata e una porta USB sul manico. In que-sto modo, l’ombrello è in grado di generareuna corrente a 12 Volt che può essere usataper ricaricare il cellulare. Inoltre l’ombrello èdotato di un alloggiamento per il cellulare, inmodo da poterlo usare senza avere le maniimpegnate. Il peso è di soli 800 grammi, quin-di non c’è un incremento di peso eccessivorispetto ad un normale ombrello.“È un po’ unombrello da James Bond”, commenta l’inven-tore, “da chiuso non si capisce che è moltopiù di un normale ombrello”.

Vorrei quello Scarabeo con Diamante perfavore! - Cosa c'entrano questi animaletti conle pietre preziose? Decisamente tutto se vitrovate in Messico. si sta diffondendo la modadei Makech, grossi coleotteri dello Yucatanche vengono trasformati in gioielli, incollando-gli sopra decorazioni in oro o altre pietre pre-ziose. La leggenda alla base di queste “deco-razioni” avrebbe radici nella tradizione Maya,e racconta di una principessa a cui fu impedi-to di sposare l’amato, e smise di bere e man-giare. Un sapiente, per toglierla dalle suepene, la trasformò in una spilla vivente, inmodo che potesse essere indossata dal suoamore, vicino al suo cuore, senza che la suafamiglia potesse impedirglielo . Inutile direche la diffusione di questi “gioielli” ha solleva-to numerose proteste da parte degli animali-sti, che denunciano questa pratica come unaforma inutile di violenza su animali.(FOTO EARTICOLO: notizie.delmondo.info)SAPEVATE CHE..LA CHIAVE A BRUGOLA ATESTA ESAGONALE CHE HA RIVOLUZIO-NATO L'ASSEMBLAGGIO DEVE IL SUONOME A EGIDIO BRUGOLA CHE LABREVETTÒ NEL 1945, IDEANDONE ANCHEIL GAMBO A TORCIGLIONE. (FOTO: HTTP://WWW.RIDERS-ONLINE.IT/?P=4249)

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Pomezia News

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Bon-Ton

Luglio 2012

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LA VERA DIETA:“MENO PAROLEINUTILI E RAPPORTI PESANTI”

La dipendenza dal cibo è spesso l’effetto della dipendenza di unamentalità rigida e da rapporti statici.

Ci preoccupiamo molto, soprattutto in questo periodo estivo, delnostro aspetto estetico ma poco invece ci soffermiamo a pensare per-ché scatta questo meccanismo che incessantemente ci porta a cerca-re ovunque il rimedio che ci possa riempire questo vuoto interiore.Perché effettivamente di questo si tratta. Si certo, si comincia unadieta perché vogliamo che il nostro fisico sia più gradevole, più armo-nioso. Ma ciò non basta se poi il nostro obiettivo è il bisogno di esse-re sempre perfetti con tutti. Proviamo a pensare, invece, che non solodal cibo ci dobbiamo limitare per stare bene ma, anche e soprattutto,dalle parole inutili e dai rapporti pesanti, quelli obbligati, ripetitivi, sta-tici.Quante volte mangiamo solo per noia, tra parenti e amici in cui il ciboera il solo argomento di relazioni vuote!E quante volte ci siamo sentiti vittime degli altri cercando conforto nelcibo?Che vita è quella di vivere per avere l’approvazione degli altri, del par-tner, degli amici, al lavoro – per sentirci dire che siamo bravi, perfetti?

Altro che liberarci delle esagerazioni alimentari, sarebbe meglio libe-rarsi di chi ci fa star male!!La prima dieta sarebbe quindi quella delle parole.Cominciare con l’evitare di confidare a chicchessia i nostri stati interio-ri, non mettiamo in piazza il nostro privato, non riempiamo la nostratesta di chiacchiere proprio come riempiamo di cibo il nostro corpo.Proteggiamo il nostro mondo interiore trattandolo come la cosa piùpreziosa che possediamo e la vita subito si alleggerisce di tante cose.E quando ci sentiamo davvero liberi? Quando riusciamo a stare beneanche da soli, autonomi ed indipendenti. Quando invece le relazionisono ripetitive, statiche, chiuse, insoddisfacenti, abitudinarie, il cibodiventa l’unico barlume di gioia. Quante volte ci costringiamo a com-portamenti dove chiniamo la testa a tutta una serie di regole per esse-re accettati, per essere parte del gruppo non tanto per il piacere quan-to per la paura di essere messi da parte.Questi rapporti pesano sulla nostra vita perché non ci permettono diessere noi stessi, ma se non siamo noi stessi come possiamo pensa-re di essere in forma?Spesso si sente dire che si mangia troppo perché si soffre tanto. È iltipico atteggiamento di chi è ingabbiato dal vittimismo.Mangio troppo perché la vita è stata ingiusta con me, per il grandeamore che non arriva, per colpa degli altri che mi hanno fatto soffrire,per colpa del genitore che non mi ha voluto abbastanza bene, oppureper la carriera che non ho fatto…. Si potrebbe continuare per un’ora emolti lo fanno per davvero! Sono i lamentosi, quelli che hanno sempreuna recriminazione da fare verso il destino e la vita.Certo, una parte di verità in quelle frasi c’è, ma nessun dolore duracosì tanto da farti vivere dopo anni in un’atmosfera mentale fatta dicontinui lamenti. A meno che questa atmosfera non sia stata creataapposta come alibi per auto-assolversi, perché così, in fondo, se nonprendi in mano la tua vita la colpa è sempre di qualcun altro!!

Antonio GUIDOEsperto di Galateo ed Immagine Relazionale

“CHI INGRASSA E’ AFFAMATO, MADELLA VITA CHE NON VIVE”

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