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4 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Sabato 9 Aprile 2016 N d ra n g h e t a Relazioni pericolose nella città di Delrio, agli atti del processo Aemilia Quei dem calabresi a Reggio Emilia Non discriminiamo gli amici cutresi LA STORIA » DAVID MARCEDDU E FERRUCCIO SANSA P ellegrinaggi in Calabria. Missioni dal Prefetto con imprenditori di Cutro. Cene discutibili. Silenzi o, peggio, dichiarazioni di sostegno a persone toccate da inchieste di ndrangheta. Politica e Pd hanno tanto da chiarire, chiede il M5S. Reggio Emilia la rossa, la chiamavano, quella che portò un milione di per- sone al comizio di Berlinguer. La città di Nilde Iotti, di don Dossetti e degli operai uccisi nel 1960 per i quali a momenti scoppiava la rivoluzione. Da qualche anno invece senti due parole: infiltrazioni mafiose. Inizialmente sembrava che la politica fosse immune. Gli an- ticorpi della Resistenza, si di- ceva. Oggi sono tutti concordi nel dire che i politici dormiva- no e gli imprenditori hanno fatto affari. A dare la sveglia, nel 2009, arriva il prefetto An- tonella De Miro che toglie il certificato antimafia a ditte in odor di 'ndrangheta. Si tratta spesso di imprenditori cutre- si: tradizionalmente attivi nell'edilizia, morsi tra crisi e p r o vv e d i m en t i prefettizi, chie- dono conto alla politica a cui por- tano in dote mi- gliaia di voti. È il 2011 quando il sindaco Grazia- no Delrio accom- pagna tre rappre- sentanti della co- munità cutrese in prefettura per rassicurarli che non c'è persecu- zione anti-cala- brese. Con Delrio c'è Antonio Olivo, consigliere comunale Pd, che in un'intervista del- l'ottobre 2012 rassicurava i compaesani: Vedrò di orga- nizzarmi con Scarpino per ve- dere se abbiamo un margine di manovra per aiutare Sarcone e gli amici cutresi. Sarcone è Gianluigi Sarcone, ora a pro- cesso per asso- ciazione mafio- sa. In un'intervi- sta gli aveva fatto appena sapere di essere deluso: Non difende mai la nostra gente quando è attaccata sui te- mi della mafia. La gente non è con- tenta di lui. Però nessuno gli ha bruciato l'auto. Salvatore Scarpi- no, anche lui cutrese, è consi- gliere comunale Pd. A Cutro, alla processione del 2009, ol- tre al sindaco Delrio e altri po- litici c'era anche lui, nelle set- timane di campagna elettora- le. Nel febbraio scorso Pa- squale Brescia imprenditore di origine calabrese, oggi a processo per associazione mafiosa manda dal carcere una lettera al sindaco di Reg- gio, Luca Vecchi, e in alcuni passaggi cita Scarpino e in- contri elettorali con la comu- nità cutrese. Una lettera che in città qualcuno ha interpretato come un avvertimento. Bre- scia rimprovera a Vecchi scar- sa attenzione verso i cutresi, nonostante sua moglie sia na- ta a Cutro. CON DELRIO dal prefetto ci va anche Rocco Gualtieri, consi- gliere Pdl. Gualtieri nel marzo 2012 parteciperà a una cena organizzata per discutere del- le interdittive da un gruppo di imprenditori calabresi: molti dei quali, secondo la Direzione distrettuale antimafia di Bolo- gna, appartenenti alla 'ndrina reggiana. Va detto che Scarpi- no, Olivo, Gualtieri e Delrio non sono indagati nell'inchie- sta Aemilia, anche se sono stati chiamati a testimoniare al pro- cesso proprio da Brescia. Non è un cattivo ragazzo, ha lavo- rato tanto e ha fatto lavorare, ha detto Olivo riferendosi a Brescia in un'intervista alla Gazzetta di Reggio. Alla fine, fino al terzo grado di giudizio non puoi giudicare. LItalia è piena di gente libera che do- vrebbe essere arrestata e di gente arrestata che dovrebbe essere libera, la risposta di Gualtieri su Brescia. Reggio Emilia, ma anche la provincia. Perfino la Brescello di don Camillo e Peppone. Og- gi cè chi la chiama Cutrello. U- na commissione prefettizia sta valutando se sciogliere o Gemelli entrò al Senato con lo staff della Finocchiaro L INCURSIONE Quinto, segretario della ex capogruppo, portò il fidanzato dell ex ministra quando cera la Boschi, nei giorni dell emendamento » PRIMO DI NICOLA E CARLO TECCE T utto confermato. Co- me il Fatto Quotidiano ha scritto ieri, li m- prenditore Gianluca Gemelli, compagno dellex ministro dello Sviluppo eco- nomico Federica Guidi, inda- gato a Potenza per corruzione e traffico di influenze illecite, il 27 novembre 2014 era in Se- nato. Ad attenderlo cera Pao- lo Quinto, collaboratore della presidente della commissio- ne Affari costituzionali, la de- mocratica Anna Finocchiaro. Il riscontro arriva da un dupli- ce fronte: dai vertici di Palaz- zo Madama e da un comuni- cato diffuso ieri sera dallav- vocato Giuseppe Di Noto, le- gale dello stesso Quinto. PER QUANTO riguarda il Sena- to, una nota diramata dalluf- ficio stampa spiega che a se- guito di verifiche sugli accessi ai palazzi, risulta che Gianluca Gemelli era presente in Sena- to il 27 novembre 2014 in mat- tinata. E che i lavori della commissione Affari costitu- zionali, ai quali peraltro aveva partecipato anche la ministra Maria Elena Boschi insieme alla sottosegretaria Sesa Ami- ci, si sono svolti nel pomerig- gio. Con una ulteriore, pun- tigliosa precisazione: Duran- te lo svolgimento delle sedute non è comunque consentita la presenza di persone estranee a ll interno delle aule delle commissioni. Il 27 novembre 2014 mancano due settimane allapprovazione dellemen- damento che sblocca il centro di Tempa Rossa in Basilicata, prezioso per i petrolieri. Paolo Quinto, invece, tra- mite lavvocato Di Noto, fa sa- pere di conoscere a lc un e persone che vengono richia- mate nellambito della vicen- da tra cui il signor Gianluca Gemelli, che ha avuto modo di incontrare privatamente in u- na occasione nel 2014 in Sena- to. Salvo annunciare anche querele nei confronti di chi, a suo avviso, avrebbe diffuso notizie diffamatorie sul suo conto. E ancora: Linchiesta farà il suo corso come è giusto che sia, ma Paolo Quinto non appartiene a nessuna criccao quartierino, come si legge sulla stampa. INCONTRO privato, dunque. Ma resta una domanda: quali le ragioni del colloquio? Di co- sa dovevano parlare Gemelli e Quinto? Sul punto, il legale del collaboratore della presiden- te Finocchiaro non fornisce spiegazioni. Di certo, altra coincidenza, a parte lappun- tamento in commissione con la Boschi nel pomeriggio, in quei giorni il governo stava di- scutendo anche della costitu- zione del comitato di esperti che si sarebbe occupato di mi- gliorare la competitività del sistema portuale e logistico nazionale e, in particolare, del riassetto e dellaccorpamento delle Autorità portuali esi- stenti. Argomento che, come emerge dalle intercettazioni agli atti dellinchiesta di Po- tenza, stava moltissimo a cuo- re al compagno della ministra Guidi. Attentissimo a tutto quello che poteva interessare le sorti del porto di Augusta, la città di Gemelli. Quinto con- ferma il rapporto con Gemelli, e non dà ulteriori spiegazioni. La Finocchiaro ripete di non aver mai conosciuto o incon- trato limprenditore siciliano, ma Quinto è da tempo un suo fidato collaboratore. Tantè che, durante la scorsa legisla- tura, Quinto era dipendente del gruppo dem a Palazzo Ma- dama, perché la Finocchiaro era la capogruppo dei senato- ri. Senza successo, in vista del- le elezioni del 2013, Quinto sè candidato alle primarie del Pd per entrare nelle liste bloccate della Camera. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sotto la lente dei pm Il centro Total di Tempa Rossa a Corleto Perti- cara (Potenza), al centro delle indagini Ansa TOMTOM D LA VISITA 27 NOVEMBRE 2014 Gianluca Gemelli, ingegnere si- ciliano, imprenditore e compa- gno di Federica Guidi, che ha la- sciato lincarico di ministro del- lo Sviluppo economico, andò in Senato il 27 novembre 2014, in Commissione affari costituzio- nali D LEMENDAMENTO VOTATO A DICEMBRE Nel novembre 2014 i petrolieri spingono per lapprovazione dellemendamento Tempa Ros- sa e il compagno della Giudi, per laccusa, è impegnato per aiutare la Total. Limpegno sarà ripagato la notte del 14 dicem- bre con un intervento ad hoc nella Legge di Stabilità D IL CENTRO TOTAL LE ACCUSE DEI PM Lingegnere Gianluca Gemelli è indagato in uno dei tre filoni dellinchiesta per corruzione e traffico di influenze illecite Anna Finoc- chiaro, presi- dente della commissione, a destra il suo segreta- rio Paolo Quinto su Facebook Palazzo Madama L indagato attendeva la norma su Tempa Rossa perché voleva il subappalto di Total Infiltrazioni In Comune tre anni fa si preoccupavano di soggetti ora a giudizio per mafia LECCALECCA L ABRAMO LINCOLN DIGITALE » FQ , LIDEA pare sia sua. E quindi, France- sco Nicodemo, membro dello staff co- municazione di Matteo Renzi, giustamente la rivendica: #matteorisponde, il botta e rispo- sta social tra il premier e i cittadini, è stato un successo. Ok, va bene. Più di due milioni di persone raggiunte, 140 mila interazioni: ottimo lavoro, Ni- codemo. Ma come al solito, dalle parti di Palazzo Chigi, si fanno prendere un potroppo la mano dalla narrazione. Così, ieri su lUnità, Nicodemo ci ha spiegato che la comunicazione è politica(ma va?). Ma soprattutto ha teorizzato che #matteorisponde è una best practice mondialeperché un capo del governo del G8(sì, è Renzi) ha dato lopportunità di parlare direttamente con chi prima non aveva questo diritto di parola. Un novello Abramo Lincoln, una Rosa Parks 2.0. Il pri- mo uomo (sì, sempre Renzi) che ha usato un ha- shtag in un discorso politico in assemblea pubbli- ca. Poco importa che ci sia chi - una su tutti, Clau- dia Vago alias @tigella, che di Rete se ne intende - abbia alzato il dito: va bene la disintermediazio- ne, ma oltre ai cittadini ci vorrebbero giornalisti ed espertiche possano effettuare una sorta di fact checking e a cui Renzi potrà ovviamente ri- spondere . Ecco, Nicodemo, a questo #matteori- sponde?

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4 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Sabato 9 Aprile 2016

‘N d ra n g h e t a Relazioni pericolose nella città di Delrio, agli atti del processo Aemilia

Quei dem calabresi a Reggio Emilia“Non discriminiamo gli amici cutresi”

LA STORIA

» DAVID MARCEDDUE FERRUCCIO SANSA

Pellegrinaggi in Calabria.Missioni dal Prefetto con

imprenditori di Cutro. Cenediscutibili. Silenzi o, peggio,dichiarazioni di sostegno apersone toccate da inchiestedi ‘ndrangheta. “Politica e Pdhanno tanto da chiarire”,chiede il M5S. Reggio Emiliala rossa, la chiamavano, quellache portò un milione di per-sone al comizio di Berlinguer.La città di Nilde Iotti, di donDossetti e degli operai uccisinel 1960 per i quali a momentiscoppiava la rivoluzione. Daqualche anno invece senti dueparole: infiltrazioni mafiose.Inizialmente sembrava che lapolitica fosse immune. Gli an-ticorpi della Resistenza, si di-ceva. Oggi sono tutti concordinel dire che i politici dormiva-no e gli imprenditori hannofatto affari. A dare la sveglia,nel 2009, arriva il prefetto An-tonella De Miro che toglie il

certificato antimafia a ditte inodor di 'ndrangheta. Si trattaspesso di imprenditori cutre-si: tradizionalmente attivinell'edilizia, morsi tra crisi ep r o vv e d i m en t iprefettizi, chie-dono conto allapolitica a cui por-tano in dote mi-gliaia di voti. È il2011 quando ilsindaco Grazia-no Delrio accom-pagna tre rappre-sentanti della co-munità cutresein prefettura perrassicurarli chenon c'è persecu-zione “anti-cala -brese”. Con Delrio c'è AntonioOlivo, consigliere comunalePd, che in un'intervista del-l'ottobre 2012 rassicurava icompaesani: “Vedrò di orga-

nizzarmi con Scarpino per ve-dere se abbiamo un margine dimanovra per aiutare Sarconee gli amici cutresi”. Sarcone èGianluigi Sarcone, ora a pro-

cesso per asso-ciazione mafio-sa. In un'intervi-sta gli aveva fattoappena sapere diessere deluso:“ N o n d i f e n d em a i l a n o s t r agente quando èattaccata sui te-mi della mafia. Lagente non è con-tenta di lui. Perònessuno gli habruciato l'auto”.Salvatore Scarpi-

no, anche lui cutrese, è consi-gliere comunale Pd. A Cutro,alla processione del 2009, ol-tre al sindaco Delrio e altri po-litici c'era anche lui, nelle set-

timane di campagna elettora-le. Nel febbraio scorso Pa-squale Brescia –imprenditoredi origine calabrese, oggi aprocesso per associazionemafiosa – manda dal carcereuna lettera al sindaco di Reg-gio, Luca Vecchi, e in alcunipassaggi cita Scarpino e in-contri elettorali con la comu-nità cutrese. Una lettera che incittà qualcuno ha interpretatocome un avvertimento. Bre-scia rimprovera a Vecchi scar-sa attenzione verso i cutresi,nonostante sua moglie sia na-ta a Cutro.

CON DELRIO dal prefetto ci vaanche Rocco Gualtieri, consi-gliere Pdl. Gualtieri nel marzo2012 parteciperà a una cenaorganizzata per discutere del-le interdittive da un gruppo diimprenditori calabresi: moltidei quali, secondo la Direzione

distrettuale antimafia di Bolo-gna, appartenenti alla 'ndrinareggiana. Va detto che Scarpi-no, Olivo, Gualtieri e Delrionon sono indagati nell'inchie-sta Aemilia, anche se sono statichiamati a testimoniare al pro-cesso proprio da Brescia. “Nonè un cattivo ragazzo, ha lavo-rato tanto e ha fatto lavorare”,ha detto Olivo riferendosi aBrescia in un'intervista allaGazzetta di Reggio. “Alla fine,fino al terzo grado di giudizionon puoi giudicare. L’Italia èpiena di gente libera che do-vrebbe essere arrestata e digente arrestata che dovrebbeessere libera”, la risposta diGualtieri su Brescia.

Reggio Emilia, ma anche laprovincia. Perfino la Brescellodi don Camillo e Peppone. Og-gi c’è chi la chiama Cutrello. U-na commissione prefettiziasta valutando se sciogliere o

Gemelli entrò al Senatocon lo staff della Finocchiaro

L’INCURSIONE Quinto, segretario della ex capogruppo, portò il fidanzatodell’ex ministra quando c’era la Boschi, nei giorni dell’emendamento

» PRIMO DI NICOLAE CARLO TECCE

Tutto confermato. Co-me il Fatto Quotidianoha scritto ieri, l’i m-prenditore Gianluca

Gemelli, compagno dell’exministro dello Sviluppo eco-nomico Federica Guidi, inda-gato a Potenza per corruzionee traffico di influenze illecite,il 27 novembre 2014 era in Se-nato. Ad attenderlo c’era Pao-lo Quinto, collaboratore dellapresidente della commissio-ne Affari costituzionali, la de-mocratica Anna Finocchiaro.Il riscontro arriva da un dupli-ce fronte: dai vertici di Palaz-zo Madama e da un comuni-

cato diffuso ieri sera dall’av -vocato Giuseppe Di Noto, le-gale dello stesso Quinto.

PER QUANTO riguarda il Sena-to, una nota diramata dall’uf -ficio stampa spiega che “a se-guito di verifiche sugli accessiai palazzi, risulta che GianlucaGemelli era presente in Sena-to il 27 novembre 2014 in mat-tin ata”. E che i lavori dellacommissione Affari costitu-zionali, ai quali peraltro avevapartecipato anche la ministraMaria Elena Boschi insiemealla sottosegretaria Sesa Ami-ci, “si sono svolti nel pomerig-gio”. Con una ulteriore, pun-tigliosa precisazione: “Duran -te lo svolgimento delle sedutenon è comunque consentita lapresenza di persone estraneea ll ’interno delle aule dellecommissioni”. Il 27 novembre2014 mancano due settimaneall’approvazione dell’e m e n-damento che sblocca il centrodi Tempa Rossa in Basilicata,prezioso per i petrolieri.

Paolo Quinto, invece, tra-mite l’avvocato Di Noto, fa sa-pere di conoscere “a lc un epersone che vengono richia-mate nell’ambito della vicen-da tra cui il signor GianlucaGemelli, che ha avuto modo diincontrare privatamente in u-na occasione nel 2014 in Sena-to”. Salvo annunciare anchequerele nei confronti di chi, asuo avviso, avrebbe “di f f u s onotizie diffamatorie sul suoconto”. E ancora: “L’inchiestafarà il suo corso come è giusto

che sia, ma Paolo Quinto nonappartiene a nessuna ‘cricca’o‘quartierino’, come si leggesulla stampa”.

I N CO N T RO privato, dunque.Ma resta una domanda: qualile ragioni del colloquio? Di co-sa dovevano parlare Gemelli eQuinto? Sul punto, il legale delcollaboratore della presiden-te Finocchiaro non forniscespiegazioni. Di certo, altracoincidenza, a parte l’appun -tamento in commissione conla Boschi nel pomeriggio, inquei giorni il governo stava di-scutendo anche della costitu-zione del comitato di espertiche si sarebbe occupato di mi-gliorare la competitività delsistema portuale e logisticonazionale e, in particolare, delriassetto e dell’accorpamentodelle Autorità portuali esi-stenti. Argomento che, come

emerge dalle intercettazioniagli atti dell’inchiesta di Po-tenza, stava moltissimo a cuo-re al compagno della ministraGuidi. Attentissimo a tuttoquello che poteva interessarele sorti del porto di Augusta, lacittà di Gemelli. Quinto con-ferma il rapporto con Gemelli,e non dà ulteriori spiegazioni.La Finocchiaro ripete di nonaver mai conosciuto o incon-trato l’imprenditore siciliano,ma Quinto è da tempo un suofidato collaboratore. Tant’èche, durante la scorsa legisla-tura, Quinto era dipendentedel gruppo dem a Palazzo Ma-dama, perché la Finocchiaroera la capogruppo dei senato-ri. Senza successo, in vista del-le elezioni del 2013, Quinto s’ècandidato alle primarie del Pdper entrare nelle liste bloccatedella Camera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sotto la lentedei pmIl centro Totaldi Tempa Rossaa Corleto Perti-cara (Potenza),al centro dellei nd ag i n i Ansa

TOM TOM

DLA VISITA27 NOVEMBRE 2014

Gianluca Gemelli, ingegnere si-ciliano, imprenditore e compa-gno di Federica Guidi, che ha la-sciato l’incarico di ministro del-lo Sviluppo economico, andò inSenato il 27 novembre 2014, inCommissione affari costituzio-nali

DL’E M E N DA M E N TOVOTATO A DICEMBRE

Nel novembre 2014 i petrolierispingono per l’a p p rova z i o n edell’emendamento Tempa Ros-sa e il compagno della Giudi,per l’accusa, è impegnato peraiutare la Total. L’impegno saràripagato la notte del 14 dicem-bre con un intervento ad hocnella Legge di Stabilità

DIL CENTRO TOTALLE ACCUSE DEI PM

L’ingegnere Gianluca Gemelli èindagato in uno dei tre filonidell’inchiesta per corruzione etraffico di influenze illecite

Anna Finoc-chiaro, presi-dente dellacom m i s s ione,a destrail suo segreta-rio PaoloQ u i ntosu Facebook

Palazzo MadamaL’indagato attendevala norma su TempaRossa perché volevail subappalto di Total

I n f i lt ra z ion iIn Comune treanni fa sipre o cc u p ava nodi soggettiora a giudizioper mafia

L ECC A L ECC A

L’ABRAMO LINCOLND I G I TA L E» FQ

, L’IDEA pare sia sua. E quindi, France-sco Nicodemo, membro dello staff co-

municazione di Matteo Renzi, giustamente larivendica: #matteorisponde, il botta e rispo-sta social tra il premier e i cittadini, è stato unsuccesso. Ok, va bene. Più di due milioni di personeraggiunte, 140 mila interazioni: ottimo lavoro, Ni-codemo. Ma come al solito, dalle parti di PalazzoChigi, si fanno prendere un po’troppo la mano dalla

narrazione. Così, ieri su l’Unità, Nicodemo ci haspiegato che “la comunicazione è politica”

(ma va?). Ma soprattutto ha teorizzato che#matteorisponde è “una best practicemondiale”

perché “un capo del governo del G8” (sì, è Renzi)ha dato “l’opportunità di parlare direttamente conchi prima non aveva questo diritto di parola”. Unnovello Abramo Lincoln, una Rosa Parks 2.0. Il pri-mo uomo (sì, sempre Renzi) che ha usato “un ha-

shtag in un discorso politico in assemblea pubbli-ca”. Poco importa che ci sia chi - una su tutti, Clau-dia Vago alias @tigella, che di Rete se ne intende -abbia alzato il dito: va bene la “d i s i n te r m e d i a z i o -ne”, ma oltre ai cittadini ci vorrebbero “giornalistied esperti” che possano “effettuare una sorta difact checking e a cui Renzi potrà ovviamente ri-s p o n d e re ”. Ecco, Nicodemo, a questo #matteori-s p o n d e?

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Sabato 9 Aprile 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 5

L’INCHIESTA Le manovre di mister Guidi

Il comitato d’affaripuntava ai lavoridel porto di NapoliNon solo lo stoccaggio del petrolio ad Augusta:la “combriccola ” sognava una grande operazione

» ANTONIO MASSARIE DAVIDE VECCHI

inviati a Potenza

Il “gancio” con Graziano Delrioaveva portato la “combriccola”a immaginare un nuovo affaremilionario: lo “sminamento”

del porto di Napoli. L'idea – si leggenegli atti – era venuta a Nicola Co-licchi, imprenditore ciellino ed exdirigente della Compagnia delle o-pere, un uomo centrale del “quar -tierino” romano, grande amico diGianluca Gemelli, il compagno del-l'ex ministra Federica Guidi che altelefono parlava appunto di “com -briccola”, “clan” e “ quartierino”. Ildato –non c'è nessuna ipotesi di rea-to sul porto di Napoli – è utile a in-quadrare l'aspetto politico della vi-cenda. Quando il capitano di fregataEnrico Vignola gli chiede chi avreb-be potuto fungere da “gancio” con ilministro delle Infrastrutture e Tra-sporti, Colicchi “indica Ivan Lo Bel-lo”, vicepresidente siciliano di Con-findustria, “affermando come conquest'ultimo si sarebbe arrivati di-rettamente alla persona del mini-stro, essendo ‘amicissimi’”, scrive laSquadra mobile di Potenza in un’in -formativa dell’inchiesta sul CentroTotal di Tempa Rossa.

È LO BELLO, per l’asse Gemelli–Co -licchi, l'uomo chiave per incassaredal ministero delle Infrastrutture edei trasporti (Mit) le decisioni au-spicate. Il nome di Lo Bello, non in-dagato, compare decine di volte ne-gli atti d'indagine. E sempre in re-lazione al progetto di convincereDelrio a confermare, come capo del-l'autorità portuale di Augusta (Sira-cusa), il commissario Alberto Coz-zo, effettivamente nominato con de-creto di Delrio nel maggio 2015. Po-chi giorni prima, Colicchi è al tele-fono con il capo di Stato maggioredella Marina, Giuseppe De Giorgi, alquale racconta che “su invito di LoBello Delrio avrebbe dato indicazio-ni al vicecapo di Gabinetto di strap-pare un decreto già predisposto (…)che avrebbe previsto la nomina diMacauda a capo dell'Autorità Por-tuale, in attesa che si attuasse la ri-forma definitiva”. E ancora: “Perfet -to, quindi io a questo punto spingo,vuol dire che il rapporto fosse otti-mo lo sapevo, però una cosa è il rap-porto di carattere umano, perché LoBello è uno così, lo conosci. Invecequello è operativo. Cioè io ti vengo adire di fare una cosa, la fai? L'ha fatta.Certo – aggiunge – l'uomo è moltodiffidente...” Delrio in un'intervistaa Repubblica ieri ha confermato gliincontri con Lo Bello ma ha negatodi aver parlato con lui di Cozzo. Mac'è un altro dettaglio sui legami LoBello-Colicchi- Gemelli-Cozzo cheha attirato l'attenzione della Procu-ra di Potenza. Lo stesso Cozzo il 12maggio 2015, il giorno prima dellasua nomina, in preda alla sfiducia,invia un sms allarmato a Gemelli.Teme che non sarà riconfermato al-la guida del porto: “Il gabinetto Del-rio vuole commissario il comandan-te del porto Macauda, come a Napolie Gioia Tauro, in vista della riforma.A meno che Renzi non dica che lariforma non è tra le priorità”. E an-

cora: “Fanculo Delrio”. Il giorno do-po, invece, Cozzo sarà riconfermatodal Delrio. E gli inquirenti sono in-curiositi da una strana coincidenza.Pochi giorni prima, l'8 maggio, Coz-zo dice a Gemelli: “Senti, copia degliatti te li ha rilasciati?”. La Squadramobile scopre che, quello stesso 8maggio, viene costituita una società,la Alfa Tanko Srl, che intende occu-parsi dell'affare che Gemelli sognada tempo. L'affare per il quale ha bri-gato, secondo l'accusa, per ottenerela nomina di Cozzo e, nel tempo stes-so, ha aiutato l'ammiraglio De Gior-gi, attraverso il ministero della suacompagna, ad accelerare il progettodella Legge Navale. Un affare da mi-lioni di euro l'anno: stoccare il pe-trolio nel porto di Augusta. E pro-prio di questo si occuperà la AlfaTanko: stoccaggio. Gemelli non

compare tra i soci, tra i quali c'è Al-fredo Leto, ma secondo la Squadramobile è “evidente l’interesse ‘oc -culto’ nella Alfa Tanko di altri sog-getti, non solo del Gemelli, che cer-tamente ha presenziato alla stipulade ll ’atto costitutivo, ricevendo co-pia pure degli atti”.

NON SEMBRA UN CASO, infatti, cheil giorno in cui Cozzo viene confer-mato come commissario Cozzo ri-ferisce a Gemelli di aver sentito Letocon il quale parla di una “seconda o-perazione da fare a settembre”. LaProcura decide così di indagare sulvero ruolo di Cozzo nell'affare cheGemelli voleva realizzare ad Augu-sta. Un affare per il quale era neces-saria la conferma di Cozzo, caldeg-giata, secondo le indagini, dal poten-te Lo Bello, pronto a spingere su Del-rio per la sua riconferma. Lo stessoLo Bello che il grande amico di Ge-melli, Nicola Colicchi, definisce il“gancio” giusto per il Mit e il mini-stro quando immagina di poter av-viare lo sminamento del porto di Na-poli. Di lì a poco, però, Gemelli e Co-licchi scoprono di essere indagati.La nomina di Cozzo diventa im-provvisamente inutile. Ogni mano-vra per puntare allo stoccaggio delpetrolio, dal pontile ai container, di-venta un incubo: Gemelli e i suoi a-mici sono al centro di un’inchiestache sta scuotendo il governo. E Del-rio scopre persino che un loro uomodi fiducia, il consulente del ministe-ro dello Sviluppo economico ValterPastena, parlava di un “dossierag -gio” ai suoi danni sul quale ora in-dagano i pm di Potenza.

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L’a f fa reIl portodi Napoli e adestra IvanLo Bello, giàpre sidentedi Confindu-stria SiciliaAnsa

“Sono amicissimi”“Lo Bello (ConfindustriaSicilia) uomo chiave perarrivare a Delrio”. Decretostracciato e rifatto

meno il Comune per infiltra-zioni mafiose. Tutto era co-minciato dall’allora sindaco,Marcello Coffrini (lista di cen-trosinistra), da alcune frasiche si lasciò sfuggire: “Unomolto composto, educato, cheha sempre vissuto a basso li-vello”. Peccato che stesse par-lando di Francesco Grande A-racri che abita nel paese ed èstato condannato per associa-zione mafiosa. Ma soprattuttoche è fratello di quel Nicolinoche i pm considerano boss del-la cosca attiva tra Cutro e l'E-

milia.Dopo le esternazioni del

sindaco, Brescello scese inpiazza. Ma per urlare che “lamafia non c’è”. “Brescello nonè mafiosa”, affermò il parrocodopo la processione. Peccatoche, come disse il senatoreLuigi Gaetti, vicepresidentedella Commissione parlamen-tare Antimafia, “in piazza (du-rante la manifestazione di so-stegno al sindaco, ndr) c’eranoanche f igl i e parenti delboss”.

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In tv Il ministro Graziano Delrio ieri era ospite di Lilli Gruber La Pre ss e

CINEGIORNALE LUCE

C’È UN DOSSIERDA SGOMINARE» TO. RO.

, INTERVISTA senza domande e contrad-dittorio per il ministro Graziano Delrio,

nel Tg1 delle 20. Il servizio è cucito sulla versionedel titolare delle Infrastutture e dei trasporti.Dura circa un minuto. “Ministro, – chiede ilgiornalista – emerge l’esistenza di un dossiercontro di lei. Ha mai ricevuto pressioni per ap-palti o nomine?“. “Assolutamente no, non sono maistato ricattato, né mi ritengo ricattabile. Il fatto che un

comitato d’affari mi ritenga un pericolo mi o-nora, però voglio che gli italiani sappiano la ve-rità, per questo presenterò un esposto alla

Pro c u ra ”. La domanda successiva, se possibile,è ancora più incalzante: “Sì ministro, ma cosaintende denunciare? Lei dice che vuole saperese pezzi dello stato tramano contro altri pezzi

dello Stato. Che intende? “Voglio sapere se vi sono sta-te attività di carabinieri che abbiano dato a questi co-

mitati d’affari degli elementi informativi”. Qui un po’dicuriosità potrebbe domandare quali siano questi “e-lementi informativi”, se non addirittura qualche chia-rimento sul viaggio di Delrio a Cutro o sul peso dellacomunità calabrese a Reggio Emilia, dove era sindaco.Giammai. Al ministro viene chiesto se l’inchiesta diPotenza rallenterà le opere pubbliche. Ovviamente no:“Il lavoro del governo aiuterà il Paese a uscire da unasituazione di insufficiente crescita”.

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6 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Sabato 9 Aprile 2016

LETTERA AL QUIRINALE

I 5Stelle chiedonoincontro a Mattarella:“È una Tangentopoli”

q UNA LETTERA al presidente della Re-pubblica, in cui chiedono di essere rice-

vuti “per parteciparle tutta la preoccupazionedel Movimento per quella che si stra profilandocome una nuova Tangentopoli”. Dopo aver in-vocato per giorni un intervento del Quirinale , ilM5s ha inviato a Sergio Mattarella una richie-sta ufficiale di incontro, per discutere con luidei risvolti politici dell’inchiesta di Potenza.

“Chiediamo di ricevere una delegazione di par-lamentari” scrivono i 5Stelle, che ribadiscono:“Sarebbe stato opportuno votare le mozioni disfiducia (la cui discussione è fissata per il 19 inSenato, ndr) prima dell’approvazione definiti-va della modifica costituzionale: segnale ditrasparenza e correttezza istituzionale”. IlM5s sperava che il Quirinale intervenisse. Maora punta a ottenere un incontro prima del re-

ferendum sulle trivelle del 17 aprile. Intanto dalPd arriva un’altra querela per il Movimento.Destinatario è il deputato Carlo Sibilia, duris-simo ieri in conferenza stampa: “Trivellopoli èuno scandalo che non coinvolge solo un mini-stro: è un sistema mafioso che opera con glistessi metodi della criminalità organizzata”.“Parole gravissime, sporgeremo querela” af -ferma il tesoriere dem Francesco Bonifazi.

La scheda

n LA LEGGEIl decretosui contributipluriennaliper la Marinaserve, trale altre cose,per l’a cq u i s todi navi, dip a t t u g l i a to r id’altura, diunità anfibimultiruolo

n I FONDIIl programman ava l ed ovevaco s t a re3,8 miliardidi euro, mail governofa riferimentoa una m m o n t a reco m p l e ss i vodi 5,4 miliardi.A che servela cifrain eccesso?

» CARLO TECCE

Così funziona il gover-no italiano. Un vener-dì di dicembre, per laprecisione l’11 dicem-

bre 2014 mattina, l’imprendi -tore Nicola Colicchi allertacon un messaggio l’irrefrena -bile Gianluca Gemelli, inda-gato a Potenza per corruzionee traffico di influenze illecite,compagno dell’ex ministroFederica Guidi (Sviluppo E-conomico): “Per favore potre-sti chiedere a Federica se fir-ma il documento legge Nava-le?”. E Gemelli, pragmatico, fauna verifica: “Mi informo”.Nel pomeriggio, verso le 18, lostesso Colicchi esulta: “F i r-mato”. Quel giorno gli uffici diCamera e Senato ricevono dalministro Guidi e protocollanolo schema di decreto sui con-tributi pluriennali per la Ma-rina: pattugliatori polivalentid’altura, unità anfibi multi-ruolo, unità di supporto logi-stico, unità navali polifunzio-nali. In sintesi: un affare da 5,4miliardi , un appalto pervent’anni. Un vanto, e l’ultimamedaglia, per l’am mi ra gl ioGiuseppe De Giorgi, il capodella Marina indagato semprea Potenza nel filone sicilianoche riguarda il porto di Augu-sta, la città di Gemelli. Il com-pagno del ministro, di recentedegradato a “padre di mio fi-glio”, è l’uomo ovunque. E pu-re generoso. Perché non aiu-tare De Giorgi se poi – in que-sta commistione di interessi –potrà ricambiare? Per gli ami-ci degli amici, quelli che laGuidi definisce “quartierino”,il passaggio in Parlamento è u-na formalità. Che sarà mai ot-tenere il parere nelle commis-sioni Difesa di Camera e Sena-to sul copioso “programmanavale”? Agli amici degli ami-ci piace, e molto, il governoche avanza di fretta. Anche laGuidi è celere.

IN MANIERA irrituale, il mini-stro accompagna la spedizio-ne del “programma navale”con un’accorata lettera: “Mipreme segnalare l’urgenza delpar ere”. Va rammentato chesiamo in dicembre, e le vacan-ze incombono. Non è tempoper i cavillosi. Il 22 dicembre, avaligie pronte, si riunisce lacommissione Difesa di Mon-tecitorio per benedire il “pro -gramma navale”. Il presidenteElio Vito, ex radicale conver-tito al berlusconismo, fa unarapida premessa: fissa il termi-ne all’8 gennaio, che poi coin-cide con la riapertura dei pa-lazzi. Come a dire: più che di-scutere, colleghi, variamo. Ebuon anno. Ma la pattuglia deiCinque Stelle è sospettosa. E ilgoverno non ha previsto il flu-viale intervento di Gian PieroScanu, capogruppo dem, giàsindaco di Olbia, sottosegreta-rio con Romano Prodi, un sar-

Ve l e n i L’incontro dopo gli insulti usciti sui giornali. Ma svicolano: “Tutto tranquillo”

La prima riunione dei ministri-coltelliRenzi: “Difficoltà, ma andiamo avanti”

PALAZZO CHIGI

» WANDA MARRA

Ci sono delle difficoltà, madobbiamo andare avanti”.

Ieri Matteo Renzi davanti aisuoi ministri riuniti per l'ap-provazione del Def, nel primoCdm dopo le dimissioni di Fe-derica Guidi, ha esordito così.Poi ha ribadito quello che vadicendo da giorni, pubblica-mente: “Non siamo il governodelle lobby, stiamo facendoquello che dobbiamo fare”.

TONI BASSI , rassicuranti, qua-si da padre magnanimo. Ma le“d i f fi c o l t à ”, sono quelle piùcomplicate da affrontare in ungruppo di persone: quelle u-mane e personali. Per una set-timana, i giornali hanno messoin piazza conversazioni moltopoco edificanti. Dalle afferma-zioni piene di livore della Gui-di su Claudio De Vincenti, Sot-tosegretario a Palazzo Chigi esuo ex vice dal quale si sentivacommissariata, e sul ministro

dell’Economia, Pier Carlo Pa-doan, agli annunci di dossie-raggio contro Graziano Del-rio. E sullo sfondo, il funziona-mento di un sistema di potere,dove per arrivare a MatteoRenzi, si deve passare per Lu-

ca Lotti e Maria Elena Boschi.Quel “chiedi a Luca”, “chiedi aMaria Elena”, che pratica-mente tutti, a tutti i livelli, di-cono. Ma ieri il tavolo del Cdmci ha tenuto a tenere un con-tegno il più normalizzantepossibile. “Tranquillo”è la pa-

rola che tutti usano per descri-vere il clima, quasi si fosseromessi d’accordo. Ad eccezionedi Lotti, in Sicilia, c’erano iprotagonisti delle vicende diquesti giorni: la Boschi, inter-rogata dai Pm di Potenza lune-dì, il ministro della Difesa, Ro-berta Pinotti, descritta comevittima e oggetto delle tramedell’Ammiraglio De Giorgi, DeVincenti, e ovviamente Pa-doan. “Si è cercato di parlared’altro, di spostare l'argomen-to”, racconta chi c’era. Renzi,in particolare, ci ha tenuto acondividere la sua decisionedella rottura con l’Egitto. Mapoi, la riunione è stata inter-rotta prima della fine: confe-renza stampa, ovviamente aduso di Tg1. “Ciò che costituiscepettegolezzo dovrebbe esserederubricato a quello che è.Non tutto quello che è statopubblicato attiene alla dimen-

sione giudiziaria”, ha detto.Anche questa, ammissione didebolezza. Mentre dichiara dinon aver ancora trovato la so-luzione per il Mise. Nel frat-tempo, Delrio corre a Otto eMezzo. Faccia stravolta, provaa seguire la linea: “Le dimissio-ni della Guidi sono state unasorpresa per tutti noi. Ma cre-do che questa situazione vadafocalizzata su questo, e non sulfatto che tutti i ministri vannouno contro l’altro armati, per-

ché non è vero”. Anzi, “siamouna squadra molto coesa. IlGoverno non è balcanizzato”.

MA RENZI sente il clima: tantoè vero che martedì sarà a Mon-tecitorio e interverrà nel di-battito sulle riforme, che arri-vano all’ultimo voto. Strada insalita da qui a ottobre. Nel frat-tempo, la Boschi lunedì nonsarà alla Camera per la discus-sione generale: visita istituzio-nale a Londra, dove parlerà alParlamento di Westminster.Non si farà mancare neancheuna tavola rotonda con im-prenditori e investitori britan-nici. I due si scambiano i ruoli:lui mette la faccia sulla batta-glia politica più importante, leiporta il governo all’estero. E sioccupa di affari, come ha sem-pre fatto il premier nelle mis-sioni internazionali.

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do tignoso: “Il governo chiari-sca come intende utilizzare ladifferenza di importo tra i 3,8miliardi di euro stanziati e i 5,4a ut o ri z za t i”. Perché il “pr o-gramma navale” costerà 3,8miliardi di euro, ma il governofa riferimento a un ammonta-re complessivo di 5,4 miliardi.Per l’appunto, non tornano 1,6miliardi: si tratta degli interes-si di un prestito bancario o c’èl’intenzione di comprare an-cora un po’ di navi? Il 7 gen-

naio, in commissione Difesa apalazzo Madama, i senatoriscacciano il dubbio sul denaro:per evitare risposte comples-se, evitano di formulare do-mande. Il presidente NicolaLatorre, in pochi minuti, con-quista il parere favorevole. Ilsenatore Riccardo Conti, chein teoria non è in maggioranzae in pratica è un sodale di DenisVerdini, ri-chiama l’a s-semblea al ri-s p e t t o d e lprestigio mi-l i t a r e : “ L ac o mm i s s io n enon dovreb-be soffermar-si su aspettime ra men tecontabili”. Ma gli aspetti me-ramente contabili, sollevati daScanu, inchiodano la commis-sione Difesa a Montecitorio.In commissione, per due volte,ci va il sottosegretario Gioac-chino Alfano, non la titolareRoberta Pinotti. Alfano comu-nica ai deputati che il governoha deciso di sfruttare le risorsea disposizione nel bilanciodello Sviluppo Economico – ildicastero di Federica Guidi –per finanziare il programma

navale senza chiedere prestiti.Sorpresa: ci sono 1,6 miliardiin più. Questi soldi a cosa ser-vono? Il ministero indugia, al-lora Scanu evoca la legge n.244del 2012: per spendere ancoradovete tornare in commissio-ne. Questo accade a palazzoMadama. Con l’indagine diPotenza scopriamo i tormentidi De Giorgi. Il pluridecoratoammiraglio chiama Gemelli einsulta Alfano (“Una testa dicazzo”) e argomenta: “Alfanoè stato ricondotto a miti con-sigli da Pinotti: l’ha cazziato”.E Scanu? “Ha fatto il pazzo, ilgruppo dem è contro di lui”, faun ’analisi politica l’am mi ra-glio. “Non si riesce a fermareneanche con un bazooka?”, silegge ancora nelle carte (ma

non è un ’e-spressione diDe Giorgi).L ’ a m m i r a-glio ha buonefonti, perchédavvero i se-natori demo-cratici, asse-c o n d a t i d aEttore Rosa-

to (capogruppo a Montecito-rio, corrente di Franceschinicome la Pinotti), tentano di sfi-duciare Scanu. L’ex sindaco diOlbia resiste, litiga con i colle-ghi, e denuncia “pressioni”. Il20 gennaio, Scanu presenta ilparere agganciato a una seriedi condizioni essenziali. Laprima: il governo non può toc-care il miliardo e seicento mi-lioni senza consultare il Parla-mento. E non è finita.

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L’allarmeIl dem Scanu: “Hosubito forti pressioni”Per fermarlo dissero:“Basta il bazooka?”

L’a m m i rag l ioIl capo di Statomaggiore del-la Marina, Giu-seppe De Gior-gi, è indagatone l l’inchie stadi PotenzaAnsa

Il solito Gemelli Il compagno della Guidi e l’affare da 5,4 miliardiCosì alla vigilia delle feste, la commissione Difesa cede al “quar tierino”

Appalti Marina,governo e politicapiegati dalla cricca

IL CASO

Scambio di ruoliIl premier in aula peril voto sulle Riforme,la Boschi vola a Londraa nome del governo

Matteo Renzi Ansa