il fatto quotidiano del 3 maggio 2013

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Venerdì 3 maggio 2013 – Anno 5 – n° 120 1,20 – Arretrati: 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 Il governo del nostro scontento Il Portabugie di Marco Travaglio I n questi tempi bizzarri accadono cose dav- vero strane. Càpita persino di ricevere le- zioni di giornalismo e deontologia da Pasquale Cascella, giornalista di cui sfuggono i pensieri e le opere, ma non le parole e le omissioni. Gior- nalista dell’Unità a targhe alterne, Cascella fu portavoce di Napolitano presidente della Ca- mera, poi di D’Alema premier (quando Palazzo Chigi divenne – Guido Rossi dixit – “l’unica merchant bank dove non si parla inglese”), poi di Violante capogruppo Ds alla Camera, poi di nuovo di Napolitano presidente della Repub- blica. Dunque è Cavaliere di Gran Croce, Gran- d’Ufficiale e Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica, e ora candidato del Pd a sin- daco della natìa Barletta. Ieri il Port. Cand. Cav. Gr. Cr. Grand’Uff. ha rilasciato un’intervista al prestigioso programma radiofonico La Zanzara: “La vicenda D’Ambrosio? Bisogna chiedere a Travaglio se non ha problemi di coscienza, per il modo in cui ha fatto informazione, non credo sia un modo di fare giornalismo. È stato un attacco mirato alla persona, a Napolitano. Mi chiedo come alcuni facciano informazione sul Fatto , come facciano a convivere con la propria coscienza e deontologia professionale, che nel caso D’Ambrosio è stata violata”. Questo mo- numento dell’informazione libera e indipen- dente si riferisce al magistrato Loris D’Am- brosio, come consigliere giuridico di Napoli- tano, sorpreso l’anno scorso dalle intercetta- zioni disposte dai giudici di Palermo sui te- lefoni di Nicola Mancino ad attivarsi, su ri- chiesta dell’ex ministro indagato per falsa te- stimonianza, per deviare le indagini sulla trat- tativa Stato-mafia con pressioni sul procura- tore antimafia Grasso e sui Pg della Cassazione Esposito e Ciani. Il Fatto , come tutti i quo- tidiani, pubblicò le telefonate, depositate e non più segrete. Criticò, come pochi quotidiani, le intromissioni del Quirinale in un’indagine in corso. E, come nessun quotidiano, diede la pa- rola a D’Ambrosio con un’ampia intervista. D’Ambrosio disse di non poter rispondere sul ruolo di Napolitano mandante delle sue mosse (come emergeva dalle sue parole intercettate), perché era tenuto a un presunto “segreto” e a un’imprecisata “immunità” presidenziale. Ma s’impegnò a farlo se il capo dello Stato l’avesse svincolato. Il che purtroppo non avvenne: al posto suo intervenne Cascella per opporre il silenzio stampa. Il Fatto inviò le domande di- rettamente a Napolitano. Il quale rispose, con un dispaccio recapitatoci da un messo in mo- tocicletta, che non intendeva rispondere. Però fece poi sapere che D’Ambrosio gli aveva of- ferto le dimissioni e lui le aveva respinte con- fermandogli “affetto e stima intangibili”. An- che quella fu una risposta ai nostri interro- gativi, incentrati su una questione cruciale: quando D’Ambrosio svelava a Mancino di aver parlato a Grasso, Esposito e Ciani in nome e per conto del “Presidente” che “ha preso a cuore la questione” e “sa tutto”, millantava credito o diceva la verità? Il fatto che Napolitano gli con- fermasse fiducia significa che D’Ambrosio non millantava: obbediva agli ordini. Dunque tutto ciò che ha fatto, conseguenze comprese, è re- sponsabilità di Napolitano (e Mancino). Forse tutto sarebbe ancor più chiaro se il Colle avesse divulgato il contenuto delle quattro telefonate Napolitano-Mancino, anziché scatenare la guerra termonucleare ai pm di Palermo per farle distruggere, a maggior gloria dell’inciucio. Non contento, quando D’Ambrosio morì d’in- farto, Napolitano tentò di scaricare la colpa su chi l’aveva criticato. Ora il Port. Cand. Cav. Gr. Cr. Grand’Uff. Cascella ci riprova. Ma sbaglia indirizzo. Noi siamo a posto con la nostra co- scienza, avendo esercitato il dovere di cronaca, il diritto di critica e di replica. Chissà se può dire altrettanto chi usò D’Ambrosio come scu- do umano e parafulmine. Ma in Italia, oltre al principio di responsabilità, è stata abolita an- che la vergogna. Gli hacker violano ancora le mail private di parlamentari e attivisti del M5S. Ma nessuno dice niente. Se lo avessero fatto con Schifani o D’Alema, sai gli strilli EUTANASIA PD: INCIUCIO CONTESTAZIONI E VOTI IN FUGA Nel nuovo governo anche un’esperta di robotica. È l’urologa di Berlusconi » www.spinoza.it LA CATTIVERIA » CRISI A TUTTO VOLUME Feltrinelli, contratto di solidarietà per 1378 dipendenti Franchi » pag. 14 “Se sparano non lamentiamoci” Bufera su Becchi M5S lo scarica IL “CENCELLI” DI LETTA Da Torino a Bologna cresce il malcontento dei militanti del partito furiosi per l’alleanza con il Caimano. Un disastro anche nei sondaggi, che avvantaggiano solo il Pdl. Intanto l’opposizione di sinistra (ma c’è anche Crimi) si raccoglie intorno a Rodotà. Al via la “contro Convenzione” CHAMPIONS LEAGUE Bayern-Borussia, finale über alles: il dominio tedesco dei conti in ordine di Roberto Beccantini L a finale di Champions tra Bayern e Borussia fissa un confine netto, profondo. Si può vincere con i bilanci in ordine. Il podio resta dei ric- chi, sì, ma non necessaria- mente “scemi”. » pag. 15 » L’INTERVISTA » Il segretario della Cisl all’attacco Bonanni: “Galera per gli evasori fiscali, come in Usa” Q uando dal palco del Pri- mo maggio, Raffaele Bo- nanni ha proposto di inasprire le sanzioni penali per il reato di evasione fiscale non scher- zava. Cannavò » pag. 6 Viceministr i e sottosegretari: ecco De Luca, Micciché, Catricalà e Biancofiore Calapà, Caporale, Liuzzi e Palombi » pag. 2 - 3 QUIRINALE L’austerity colpisce ancora: addio al ricevimento del 2 giugno di Malcom Pagani Q uesta è una notizia fe-ra-le”. Il tono di Mario D’Urso, ex dirigente Lehman Brothers, ex se- natore, ex primatista mondiale di capodanni nella stessa notte (Manila, Los Angeles, Honolu- lu), è ferito. » pag. 7 Il sindaco di Salerno (Pd) alle Infrastrutture, Fassina e Casero per l’Economia. Alle Comunicazioni l’erede di Gianni Letta a Palazzo Chigi durante il governo tecnico. Entra anche Borletti Buitoni, quella dei 710 mila euro a Monti Nicoli » pag. 5 BRUXELLES Tassi e deficit, Europa e Bce aiutano il premier Ma niente Imu D all’Europa buone notizie che fanno guadagnare tem- po al governo Letta. La Commis- sione europea è pronta a chiudere la procedura per deficit eccessivo contro l’Italia. Feltri » pag. 4 Il sindacalista: “Basta depenalizzazione, finiamola con la tolleranza nei confronti dei furbetti. Quello di Berlusconi sull’Imu è un puntiglio. Meglio ridurre le tasse. Rivedere ancora la riforma Fornero? Non mi convince” Zanca » pag. 9 PROTESTE ANCHE AL 1° MAGGIO “Nessun inciucio con il Pdl”, uno degli slogan al corteo torinese del 1° maggio Ansa Paolo Becchi durante la trasmissione “Servizio pubblico” su La7 Ansa » L’AGGUATO A ROMA » y(7HC0D7*KSTKKQ( +@!"!,!"!@

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Notizie e fatti di politica, economia

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Page 1: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

Venerdì 3 maggio 2 01 3 – Anno 5 – n° 120 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Il governo del nostro

scontento

Il Portabugiedi Marco Travaglio

In questi tempi bizzarri accadono cose dav-vero strane. Càpita persino di ricevere le-

zioni di giornalismo e deontologia da PasqualeCascella, giornalista di cui sfuggono i pensieri ele opere, ma non le parole e le omissioni. Gior-nalista dell’Unità a targhe alterne, Cascella fuportavoce di Napolitano presidente della Ca-mera, poi di D’Alema premier (quando PalazzoChigi divenne – Guido Rossi dixit – “l’unicamerchant bank dove non si parla inglese”), poidi Violante capogruppo Ds alla Camera, poi dinuovo di Napolitano presidente della Repub-blica. Dunque è Cavaliere di Gran Croce, Gran-d’Ufficiale e Cavaliere dell’Ordine al meritodella Repubblica, e ora candidato del Pd a sin-daco della natìa Barletta. Ieri il Port. Cand. Cav.Gr. Cr. Grand’Uff. ha rilasciato un’intervista alprestigioso programma radiofonico La Zanzara:“La vicenda D’Ambrosio? Bisogna chiedere aTravaglio se non ha problemi di coscienza, peril modo in cui ha fatto informazione, non credosia un modo di fare giornalismo. È stato unattacco mirato alla persona, a Napolitano. Michiedo come alcuni facciano informazione sulFa t to , come facciano a convivere con la propriacoscienza e deontologia professionale, che nelcaso D’Ambrosio è stata violata”. Questo mo-numento dell’informazione libera e indipen-dente si riferisce al magistrato Loris D’Am-brosio, come consigliere giuridico di Napoli-tano, sorpreso l’anno scorso dalle intercetta-zioni disposte dai giudici di Palermo sui te-lefoni di Nicola Mancino ad attivarsi, su ri-chiesta dell’ex ministro indagato per falsa te-stimonianza, per deviare le indagini sulla trat-tativa Stato-mafia con pressioni sul procura-tore antimafia Grasso e sui Pg della CassazioneEsposito e Ciani. Il Fa t to , come tutti i quo-tidiani, pubblicò le telefonate, depositate e nonpiù segrete. Criticò, come pochi quotidiani, leintromissioni del Quirinale in un’indagine incorso. E, come nessun quotidiano, diede la pa-rola a D’Ambrosio con un’ampia intervista.D’Ambrosio disse di non poter rispondere sulruolo di Napolitano mandante delle sue mosse(come emergeva dalle sue parole intercettate),perché era tenuto a un presunto “segreto” e aun’imprecisata “immunità” presidenziale. Mas’impegnò a farlo se il capo dello Stato l’avessesvincolato. Il che purtroppo non avvenne: alposto suo intervenne Cascella per opporre ilsilenzio stampa. Il Fa t to inviò le domande di-rettamente a Napolitano. Il quale rispose, conun dispaccio recapitatoci da un messo in mo-tocicletta, che non intendeva rispondere. Peròfece poi sapere che D’Ambrosio gli aveva of-ferto le dimissioni e lui le aveva respinte con-fermandogli “affetto e stima intangibili”. An-che quella fu una risposta ai nostri interro-gativi, incentrati su una questione cruciale:quando D’Ambrosio svelava a Mancino di averparlato a Grasso, Esposito e Ciani in nome e perconto del “Presidente” che “ha preso a cuore laquestione” e “sa tutto”, millantava credito odiceva la verità? Il fatto che Napolitano gli con-fermasse fiducia significa che D’Ambrosio nonmillantava: obbediva agli ordini. Dunque tuttociò che ha fatto, conseguenze comprese, è re-sponsabilità di Napolitano (e Mancino). Forsetutto sarebbe ancor più chiaro se il Colle avessedivulgato il contenuto delle quattro telefonateNapolitano-Mancino, anziché scatenare laguerra termonucleare ai pm di Palermo perfarle distruggere, a maggior gloria dell’inciucio.Non contento, quando D’Ambrosio morì d’in-farto, Napolitano tentò di scaricare la colpa suchi l’aveva criticato. Ora il Port. Cand. Cav. Gr.Cr. Grand’Uff. Cascella ci riprova. Ma sbagliaindirizzo. Noi siamo a posto con la nostra co-scienza, avendo esercitato il dovere di cronaca,il diritto di critica e di replica. Chissà se puòdire altrettanto chi usò D’Ambrosio come scu-do umano e parafulmine. Ma in Italia, oltre alprincipio di responsabilità, è stata abolita an-che la vergogna.

Gli hacker violano ancora le mail privatedi parlamentari e attivisti del M5S. Manessuno dice niente. Se lo avessero fatto con Schifani o D’Alema, sai gli strilli

EUTANASIA PD: INCIUCIOCONTESTAZIONI E VOTI IN FUGA

Nel nuovo governo ancheun’esperta di robotica.È l’urologa di Berlusconi

» w w w. s p i n oza . i t

LA CATTIVERIA

» CRISI A TUTTO VOLUME

Feltrinelli, contrattodi solidarietà per1378 dipendenti

Franchi » pag. 14

“Se sparano nonlamentiamoci”Bufera su BecchiM5S lo scarica

IL “CENCELLI” DI LETTA

Da Torino a Bologna cresce il malcontento dei militanti del partito furiosi per l’alleanza con ilCaimano. Un disastro anche nei sondaggi, che avvantaggiano solo il Pdl. Intanto l’opposizionedi sinistra (ma c’è anche Crimi) si raccoglie intorno a Rodotà. Al via la “contro Convenzione”

CHAMPIONS LEAGUE

Bayern-Bor us sia,finale über alles:il dominio tedescodei conti in ordine

di Roberto Beccantini

La finale di Champions traBayern e Borussia fissa un

confine netto, profondo. Sipuò vincere con i bilanci inordine. Il podio resta dei ric-chi, sì, ma non necessaria-mente “scemi”. » pag. 15

» L’INTERVISTA » Il segretario della Cisl all’a t t a cco

Bonanni: “Galeraper gli evasorifiscali, come in Usa”

Quando dal palco del Pri-mo maggio, Raffaele Bo-

nanni ha proposto di inasprirele sanzioni penali per il reatodi evasione fiscale non scher-zava. Cannavò » pag. 6

Viceministr ie sottosegretari: eccoDe Luca, Micciché,Catricalà e Biancofiore

Calapà, Caporale, Liuzzi e Palombi » pag. 2 - 3

QUIRINALE

L’austerity colpisceancora: addioal ricevimentodel 2 giugno

di Malcom Pagani

Questa è una notizia fe-ra-le”.Il tono di Mario D’Urso, ex

dirigente Lehman Brothers, ex se-natore, ex primatista mondiale dicapodanni nella stessa notte(Manila, Los Angeles, Honolu-lu), è ferito. » pag. 7

Il sindaco di Salerno (Pd) alle Infrastrutture, Fassina e Caseroper l’Economia. Alle Comunicazioni l’erede di Gianni Letta aPalazzo Chigi durante il governo tecnico. Entra anche BorlettiBuitoni, quella dei 710 mila euro a Monti Nicoli » pag. 5

B R UX E L L E S

Tassi e deficit,Europa e Bceaiutano il premierMa niente Imu

Dall’Europa buone notizieche fanno guadagnare tem-

po al governo Letta. La Commis-sione europea è pronta a chiuderela procedura per deficit eccessivocontro l’Italia. Fe l t r i » pag. 4

Il sindacalista: “Basta depenalizzazione,finiamola con la tolleranza nei confrontidei furbetti. Quello di Berlusconi sull’Imuè un puntiglio. Meglio ridurre le tasse.Rivedere ancora la riforma Fornero?Non mi convince”

Zanca » pag. 9

PROTESTE ANCHE AL 1° MAGGIO “Nessun inciucio con il Pdl”,uno degli slogan al corteo torinese del 1° maggio Ansa

Pa o l oB e c ch idurante lat ra s m i s s i o n e“Serviziop u bbl i c o ”su La7 Ansa

» L’AGGUATO A ROMA »

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Page 2: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

2 VENERDÌ 3 MAGGIO 2013 il Fatto Quotidiano

Cifre sbagliate,chiesta inchiestasugli esodati

CRISI DEMOCRATICA

di Emiliano Liuzzi

Un’onda lunga, sen-za colori né padrinipolitici. Più che al-tro esasperazione.

La voglia di far sentire la propriavoce in un giorno, il Primomaggio, che dovrebbe essere difesta, anche se per qualcunonon c’è niente da festeggiare:perché chi non lavora non puòincrociare le braccia. E unobiettivo, oltre quel muro digomma che si chiama disagio: ilPartito democratico, giudicatocolpevole di aver lasciato la cau-sa del lavoro per abbracciarequella di Berlusconi. “Mi chia-mano provocatore, ci provinoloro ad alzarsi la mattina e a nonsaper dove sbattere la testa. So-no dimagrito dieci chili, ho per-so la dignità, nonostante io ab-bia le mani pulite”, dice Fabri-zio Tonelli, 38 anni, operaio incassa integrazione. “La mia vitaera la fabbrica, gli orari scanditidai turni. Poi la crisi, la consa-pevolezza che sarebbe toccatoanche a noi. Così è stato. Ora so-pravvivo, ma parlare di vita è ec-cessivo”. Tonelli è una delle per-sone che hanno contestato aBologna Vasco Errani, presi-dente della giunta dell’EmiliaRomagna, uomo forte di quelloche doveva essere il governo diBersani, oggi tornato a occu-parsi della sua regione. La pre-tesa era quella di festeggiare in-sieme ai sindacati e agli indu-striali. La risposta è stata quelladi andarsene a casa. Una cosache Maurizio Landini, segreta-rio della Fiom, sigla assente inPiazza Maggiore ma presente insolitaria a Copparo vicino Fer-rara dove la Berco ha licenziatocentinaia di operai, aveva anchepiù o meno previsto: “Per par-lare coi lavoratori ci sono altri364 giorni”.

BOLOGNA, dove il Pd ha ancherisposto a gran voce (“non cifacciamo intimidire da questiprovocatori”, prima di chiudereil banchetto in piazza Maggio-re), ma anche Ferrara, Rimini, esoprattutto Imola. Qui il Pd, ter-rorizzato dall’idea di perdere ilComune (voto il 25 maggio,sondaggi che non la diconobuona) ha inaugurato la rotato-ria dei “licenziati”. Ma non è ba-stato. Il sindaco Manca, legato aErrani, candidato in epoca an-tecedente all’inciucio a prender-ne il posto in Regione, è statougualmente contestato.L’Emilia e la Romagna, terre chefurono rosse, ma non è che al-trove sia andata meglio. Torino,per dirne una. Dove sono volatele uova. Nel mirino ci sono finititutti. Il sindaco Piero Fassino,Pd, come il presidente della Re-gione, Roberto Cota, Lega. Cisono finiti i sindacalisti dellaCgil, della Cisl o della Uil, senza

distinzione alcuna. Nessuna fe-sta. Nessun Primo maggio. For-ze dell’ordine e attivisti non en-trano in contatto, il corteo deidimostranti avanza per arrivarea occupare il palco in un gestodimostrativo. È qui che lo stri-scione con il nome dello spara-tore di Palazzo Chigi, Preiti, vie-ne esibito accanto alle foto di al-cuni imprenditori che si sonotolti la vita per la crisi. “Esaspe -razione”, scandiscono alcuni diloro, che proseguono la marciafino alla stazione, dove la con-testazione si conclude. Il sinda-

co Fassino si salva come può:“Chi fischia non ha argomenti”,dice. “Questo governo si è inse-diato da 24 ore, prima di lamen-tarci vediamo di spingerlo a farele cose”. Non è stato un Primomaggio. O, meglio, è stata unacosa diversa, chiamata esaspe-razione. Sicuramente non festa.Possiamo continuare a percor-rere l’Italia, dal nord al sud. Il ri-tornello è il solito. A Napoli, peresempio, dove il concerto inpiazza è stato sospeso. Cassinte-grati della Fiat di Pomigliano,lavoratori dell’Irisbus, ma an-

che attivisti dei movimenti na-poletani schierati a favore di una“urgente” bonifica del quartieredi Bagnoli (per anni assediatodall’amianto dell’Italsider) perore se la sono presi con i sinda-cati colpevoli, a detta loro, “dinon aver ostacolato la chiusuradi aziende”. Il concetto: “Ogginon c’è nulla da festeggiare, vi-sto che anche a causa dei sinda-cati, il lavoro è morto”. E, perfarlo capire bene a tutti, i mani-festanti sono riusciti a entrare fi-no all’area del concerto dove c’e-rano anche famiglie. In pochi

secondi è scoppiato il caos: tran-senne divelte, paura tra gli spet-tatori, urla contro i sindacati. Èfinita con 15 denunciati. Il sin-daco Luigi De Magistris ha con-dannato la violenza, ma ha ri-cordato la necessità di “ascoltareil dissenso”.

PRIMO MAGGIO URLA E FISCHILA PIAZZA CONTESTA IL PDDA TORINO A NAPOLI E BOLOGNA, LA FESTA DEL LAVORO È STATAL’OCCASIONE PER MANIFESTARE CONTRO L’ACCORDO DI GOVERNO

Parla il senatore consigliere“Vi racconto la via Crucis di Bersanida Grillo al governo con Berlusconi”

Miguel Gotor

di Antonello Caporale

Queste sono le brevi memo-rie di Miguel Gotor, l’in -

tellettuale che con l’ansia delconsigliere entusiasta e fidatoha vissuto la crudele debaclepolitica di Pierluigi Bersani.“Mi avete chiamato spin doc-tor, intendendo me come lostratega, l’esperto di comunica-zione non so cos’altro. Ero in-vece un ufficiale di collegamen-to tra il gruppo che lavorava aiprogrammi del governo Bersa-ni e il partito. Lo specifico per-chè è giusto ridare a ciascuno ilruolo e laresponsabilità che si è assunto.Sapevo e so che il nostro mon-do è fatto di fortune repentine enon ho nulla di cui dolermi. Hofatto ogni cosa per evitare loscenario che poi si è impadro-nito della realtà. Dunque nonsono pentito, non ho pianto,non sono demoralizzato né di-strutto. Avevo ogni cosa benchiara”.

CHIARA, LEI DICE. Si vota unprogramma elettorale per ilcambiamento, al quale imma-gino avrà offerto qualche spun-

to originale, e ci si ritrova con ilCavaliere statista. “Riavvolgia -mo il nastro. Ero tra i più pes-simisti anche prima del voto: ri-tenevo che anche un 34 per cen-to e una maggioranza sia allaCamera che al Senato sarebbestato un risultato risicato. Ciavrebbero sparato tutti addos-so, e invece di cambiare il Paesesaremmo potuti naufragare do-po una decina di mesi. Figurarsidopo il voto e quel deludente 29per cento, con l’irruzione di unaterza forza e la rottura delloschema bipolare. Un movi-mento che raccoglie il 25 percento non è un incidente dellastoria, è una presenza che reste-rà negli anni. L’unica possibilitàper tenere fede al nostro impe-gno era un governo di mino-ranza. Bersani non è stato unpazzo né un visionario, sapevabenissimo che per evitare iltrauma che oggi patiamo c’erasolo quella strada stretta da se-guire. Lui ha sentito una tale re-sponsabilità su di sé, per questonon ha gettato la spugna, alpunto di affrontare quei 55giorni come una via crucis”. So-no gli stessi giorni della prigio-nia di Moro anche se è impa-

ragonabile quella tragedia aquesta. “Bersani è di una mo-ralità indiscutibile e non è uo-mo buono a ogni progetto. Perevitare la strada delle larghe in-tese ha scelto questa via che a leisembra un immolarsi sulla stra-dadella irrealtà”. Volevate i votidel M5S. “Volevamo l’astensio -ne loro. Abbiamo parlato al loroelettorato e abbiamo spiegato lenostre ragioni. E una crepa si èmanifestata, una riflessione erain atto, un primo risultato rag-giunto”.Astensione al Senato significa

voto contrario. “C’era anche l’i-potesi di cambiare il regola-mento in quel ramo del Parla-mento. Avremmo restituito aisenatori il diritto a scegliere laneutralità che oggi è pratica-mente negato”. Era spaventatoper le sorti di un solido governodi maggioranza e neanche unalito di paura per unmiserello esecutivodi minoranza?“C’era altra stra-da? C’era il buconero dell’accor -do con Berlu-sconi.

Certo sarebbe stato un esecuti-vo da combattimento. Avrem-mo tentato e sfidato la sorte”.Vagheggiavate il trono mentre ivostri compagni preparavano ipugnali. “No, la valutazione eradi realizzare nella Convenzioneper le riforme il coinvolgimentodi tutte le forze politiche, da

Berlusconi ai Cinquestel-le. Quello era il luogo

propulsivo del pro-gramma. Quello cheavrebbe deciso laConvenzione avreb-be fatto da stella po-

lare per il gover-

IL NUOVO ministro del Welfare,Enrico Giovannini, oltre a verificareil numero preciso degli esodati avviianche un’indagine interna per sta-bilire definitivamente a chi vannoattribuite le responsabilità per que-sta grave vicenda”. È la richiesta deideputati del Pd Michele Anzaldi,

Luigi Famiglietti, Davide Faraone,Ernesto Magorno e i senatori de-mocratici Roberto Cociancich,Mauro Del Barba e Laura Cantini.“L’ex ministro Fornero disse che lecifre sbagliate furono fornite daisuoi uffici. Il neoministro ha il do-vere di verificare con esattezza e

trasparenza a chi vanno attribuite lecolpe passate. Una volta appuratochi sono i responsabili – p ro s e g u o n oi parlamentari Pd – il ministro Gio-vannini valuti se esistano i presup-posti per un’azione disciplinare opiù semplicemente per un avvicen-damento, anche ai livelli più alti”.

C O N T E S TA Z I O N IDa Torino (foto in alto) a Na-

poli (foto a destra) a Bologna,non è stato un buon Primo

maggio per il Pd. L’ultimo son-daggio lo dà al 22%. Il dato èattutito da Sel che cresce dal

3,2% al 6%, dando al centrosi-nistra il 28,5% contro il 29,5%

delle elezioni di febbraio Ansa

27 % 22 %27, 5 %

O B I E T T I VO

S E NAT O

Volevamo cambiare

il regolamento

di Palazzo Madama

di modo che

l’astensione non

valesse come

voto contrario

L’ULTIMO SONDAGGIO (IPR MARKETING PER RAI3 DEL 30 APRILE 2013)

Page 3: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

3il Fatto Quotidiano VENERDÌ 3 MAGGIO 2 01 3CRISI DEMOCRATICA

ferenze tra destra e sinistra: “Ilvuoto che l’implosione del Par-tito democratico crea è perico-loso. Io non ho consigli da dare,ma al dirigente politico del Pdche nei giorni scorsi ha soste-nuto che un dipendente delleposte di certo non sa chi è Ro-dotà (Stefano Fassina, ndr), ri-spondo di non guardare dentrogli uffici postali, ma piuttostoalla società italiana, perché cisono tanti come me che adessostanno aprendo dei cantieri a si-nistra. Dico questo essendoconscio dell’eccesso della legit-timazione nei miei confronti:non ho mai mandato tanti smscome in questi giorni. Quando èmorto il capo della polizia An-tonio Manganelli qualcuno hascherzato: per la successione sifanno i nomi di Rodotà e Za-grebelsky”. Entusiasmo e ap-plausi, appunto, anche per Ci-vati: “Abbiamo un governo chenon deve durare troppo: devefare la legge elettorale... perchéio, che rappresento il 3 per cen-to del Pd, non ho capito cosa vo-gliono fare, secondo me non è ilcaso di togliere l’Imu ai ricchiper esempio”. Poi Civati dice divoler restare nel partito, per gio-carsi la partita del Congresso,che deve essere anticipato. Lastessa cosa che chiede da giorniSergio Cofferati: “L’abbandonosilenzioso di iscritti ed elettori èpreoccupante, ma dobbiamolavorare per scongiurare scis-sioni”. Il vendoliano Miglioreannuncia: “Abbiamo propostodi abolire la parata militare del 2giugno”. E il prossimo appun-tamento per questa ritrovataarea di sinistra d’opposizione,che invoca cantieri e spera in unnuovo inizio, sarà proprio du-rante la festa della Repubblica:“Per noi quel giorno è anche lafesta della Costituzione, faremouna manifestazione – rilanciaSandra Bonsanti – con Rodotà eZagrebelsky, perché bisogna ri-partire dall’opposizione a rifor-me sciagurate”. Quindi, paroladi Rodotà, “occorre organizzarequesta Controconvenzione,nella speranza che quella vera,la Convenzione di Pd e Pdl, allafine non funzioni”.

Twitter @viabrancaleone

termine. Dico questo ma voglioaggiungere che non condividogli estremismi, non andrei abraccetto con Casa Pound, madarei una limata da entrambe leparti: il diritto alle ideologie èsacrosanto, ma a noi interessa labuona amministrazione, dicia-mo no agli steccati ideologici”.Fischi e malumori, gli applausiCrimi li recupera solo con l’a-neddoto dell’incontro con uncommosso Rodotà, quando luie Roberta Lombardi gli hannoriferito della candidatura allapresidenza della Repubblica.

LO STESSO Rodotà poco primaaveva parlato proprio delle dif-

che la riforma elettorale non ègià più una priorità del gover-no, quella è la cosa che il par-lamento dovrebbe fare subito”.Le parole di Stefano Rodotà, ie-ri all’Eliseo di Roma, hannoriunito la sinistra, “grande pa-trimonio storico del Paese”.Lunga la schiera di invitati delnuovo fronte all’iniziativa or-ganizzata dal settimanale Lef t:da Sergio Cofferati alla Fiom,rappresentata da Francesca Re-david, da Sandra Bonsanti diLibertà e Giustizia all’ex pmGherardo Colombo ad Anto-nio Ingroia, dallo storicoAdriano Prosperi a GennaroMigliore di Sel.

TUTTI AL TAVOLO del diretto-re di Lef t Maurizio Torrealta,davanti ad un teatro pieno dicittadini ed elettori rimasti sen-za punti di riferimento. Chehanno riservato, Rodotà esclu-so, l’applauso più lungo e sen-tito a Pippo Civati, il dissidentePd che non ha votato la fiduciaal governo Letta, uscendo dal-l’aula. E hanno fischiato VitoCrimi, capogruppo al Senatodei Cinque Stelle, quando hacercato di spiegare: “Sono felicedi essere qui con persone conuna forte connotazione di sini-stra, nell’accezione migliore del

di Giampiero Calapà

Nasce la Controcon-venzione di Stefa-no Rodotà perbloccare “eventuali

sfregi alla Costituzione”: la si-nistra e l’opposizione ripartonoda qui, Cinque Stelle compresi(“Hanno voglia di imparare co-me si fa politica, non possiamoescludere nessuno”). E da“nuovi cantieri”, quello di Sel ègià fissato a piazza Santi Apo-stoli l’11 maggio, per riorganiz-zare un’area che “con l’implo -sione del Pd subisce un vuotopericoloso”.“Una Convezione bipartisan –denuncia il giurista –, magaripresieduta da Silvio Berlusconiper sfregiare la Costituzione,sarebbe un grave errore. Badate

CASCELLA ALLA ZANZARAIL FATTO HA D’AMBROSIO SULLA COSCIENZAPasquale Cascella, portavoce fino alla scorsa set-timana del presidente della Repubblica e attualecandidato sindaco di Barletta, sceglie il program-ma radiofonico La Zanzara di Radio 24 per preve-dere il timing del settennato di Giorgio Napolitanoche, a detta di Cascella, non sarà concluso dall’at -

tuale inquilino del Colle: “Napolitano non resteràsette anni, no. Il tempo di vedere le riforme avviatee poi lascerà. Tre anni? Speriamo molto prima”.Spiega: “Il presidente aveva già in mano le chiavidel suo ufficio al Senato, aveva già spostato libri,fotografie e quadri”. Ha anche attaccato il Fa t toQ u o t i d i a n o, reo di aver attaccato Loris D’A m b ro s i o,il consigliere del Quirinale morto il 26 luglio del

2012 a seguito di un attacco di cuore. Cascella haanche parlato dello “s c h e r zo” fatto proprio dallaZanzara al “s a g g i o” Valerio Onida (che confidò auna finta Margherita Hack l’inutilità dei saggi me-desimi). “- ''Quando lo scherzo fu reso noto la pri-ma reazione di Onida fu: almeno io non posso uc-cidermi come l’infermiera inglese”. Fu Napolitanoa bloccarne le dimissioni subito presentate.

no. Nel terzo anello un presi-dente della Repubblica che riu-scisse a tenere uniti i primi due.Eravamo quasi giunti in porto”.

CON FRANCO MARINI sarestegiunti in porto? “Io dico di sì”. Ilsuo era un leader così forte chenon si era accorto che il partitoandava per i fatti suoi. “Vero,quello è stato un trauma. Ladoppia botta Marini-Prodi haazzerato e messo al tappeto tuttinoi. Io non lo credevo possibile.C’erano state due direzioni delpartito che avevano confermatolinea e leadership”. Chi vi ha ac-cecati? Come avete fatto a sot-tovalutare un fenomeno di ri-fiuto così limpido? E come po-tevate ritenere che la figura diMarini potesse essere simbolodi cambiamento?“Col senno di poi ammetto iltorto. Ma Marini per noi dava lagaranzie di potere accompagna-re questa fase in virtù della suaesperienza”. Avete azzerato ilPd, l’avete reso un luogo indi-stinto, un coagulo di odi e ran-cori. “Il partito va rifondato”. Ilpartito? Esistono due, forse trepartiti. “E io dico che non si di-viderà”. Sta nascendo una gran-de e nuova Democrazia cristia-na. “Esiste una pressione versol'accentramento perchè la divi-sione tra berlusconiani e anti-berlusconiani sta svanendo, staper essere superata. È una cosache cambierà la politica e ancheil giornalismo, è la più grande

opportunità che ha Enrico Let-ta”. Il vice di Bersani, dunquenella squadra del cambiamento,oggi è titolare dell’esecutivo del-la restaurazione. “La penso di-versamente”. A ciascuno il suopensiero, ma l’idea che sia statofatto una grande frittata resisteoltre ogni auspicio. “Il rifiutodelle larghe intese era più mioche di tanti altri, la paura di que-sta prospettiva, ci ha guidati findall’inizio e abbiamo fatto ognicosa per scongiurare questaeventualità”. Siete parsi velleita-ri. “Siamo invece stati coraggio-si. Bersani ha dovuto affrontareun periodo nel quale il leader delmovimento con cui intendevainterloquire si mascherava, fa-ceva del situazionismo, correvain spiaggia come Batman. Ri-corda?”. Ricordo, ma forse Ber-sani non era il candidato adattoper legare M5S a voi. “Lui avevaavuto i voti, lui si è preso la cro-ce”.Il risultato, direbbe Crozza, èquesto grande mappazzone.“Non siamo riusciti ad eleggereun capo dello Stato e se avessimofatto convergere i voti su Rodo-tà, Monti e Berlusconi ci avreb-be fatto eleggere la Cancellieri”.Gotor non si pente, né piange.“Sono nuovo di questo mondo eso che le fortune sono repentine,fatte di alti e di bassi. Credo diessermi impegnato in questimesi per una causa giusta accan-to a un uomo di valore. Le ba-sta?”.

GRILLINI PRESENTI

Qualche fischio soltanto

per Vito Crimi del M5S

Il più applaudito

è Pippo Civati. Il 2 giugno

m a n i fe s t a z i o n e

con Zagrebelsky

CASA DEMOCRAT

Il dilemma del reggente“di sinistra”ma non troppoOramai è il delirio dei nomi, la festa dell’im -

probabile, il giorno in cui tutto è possibile.Si parla del Pd e della sua reggenza, carica a cuipersino la carneade Katiuscia Marini, da tre an-ni presidente dell’Umbria, è stata accostata: lei,bontà sua, ha risposto che è “assolutamente”non disponibile, anche perché nessuno gliel’hachiesto. In realtà, per non perdersi nello statoconfusionale democratico, è necessario nonperdere di vista, per così dire, il campo da gioco.Serve qualcuno che sostituisca Bersani fino alCongresso, che sia a luglio (improbabile) oppu-re a ottobre. Il tizio/la tizia in questione potràchiamarsi reggente oppure segretario - comechiedono, ad esempio, Massimo D’Alema e Ni-cola Zingaretti, che ricordano il precedente delFranceschini post-Veltroni – e sarà quasi cer-tamente espressione della sinistra del partito, vi-sto che a palazzo Chigi c’è il moderatissimo Let-ta. Tutto questo, però, è secondario rispetto al-l’unico dilemma che va davvero sciolto primadell’Assemblea di sabato 11 maggio: il reggen-te/segretario, detto brutalmente, sarà un ReTravicello alla mercè delle varie correnti mag-gioritarie oppure un nome abbastanza forte daessere anche un candidato per il congresso? Adesempio,se si parladi Gugliel-mo Epifa-ni, cioè diun ex se-gretariodella Cgil

con tutto il carico di tessere e spendibilità me-diatica che questo comporta, si parla di un pos-sibile candidato al congresso. Per questo l’ipo -tesi pare già tramontata: “Troppo a sinistra” pergli ex popolari, “troppo divisivo” per i renziani,“socialista” e “nemmeno iscritto al Pd” per quasitutti gli altri.

QUALCUNO HA FATTO il nome di Anna Finoc-chiaro ma solo con un congresso anticipato a lu-glio, perché l’ex capogruppo vorrebbe la presi-denza della commissione Affari costituzionalidel Senato e non può stare troppo dietro al par-tito. Autoeliminatosi dalla corsa il neopresiden-te del Lazio Zingaretti (“impensabile”), la novità- per così dire - degli ultimi giorni è Gianni Cu-perlo: classe 1961, laurea al Dams, segretario del-la Fgci quando cadde il muro di Berlino, depu-tato dal 2006, l’intellettuale pop del gruppo cheun tempo si sarebbe detto dalemiano. Cuperlo èun mix tra le due opzioni di cui sopra: se, com’èprobabile, lo Statuto verrà modificato per scin-dere la figura del segretario da quella del can-didato premier, il secondo sarà Matteo Renzi -con la benedizione di D’Alema - e non c’è ra-gione per cui il primo non debba essere un uomo

macchina exDs come lui.C’è tempo, co-munque: oggic’è la sparti-zione dei sot-tosegretari.

ma.pal.

GUGLIELMO EPIFANIL’ex segretario della Cgil pareva lanciato

verso il ruolo. Adesso si pensa anche a

Cuperlo, Finocchiaro e Marini (Katiuscia)

La “c o n t r o - c o nve n z i o n e ”di Rodotà per la sinistraNUOVO FRONTE D’OPPOSIZIONE DALLA FIOM AI DISSIDENTI DEL PDPER BLOCCARE “QUALSIASI TIPO DI SFREGIO ALLA COSTITUZIONE”

Rodotà, Torrealta, Vito Crimi, Gennaro Migliore e Adriano Prosperi Dlm

Page 4: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

4 VENERDÌ 3 MAGGIO 2013 il Fatto Quotidiano

L’Ocse vede neroe prevede unanuova manovra

SE IL DEFICIT dell'Italia sarà sopra il 3per cento “qualcosa bisognerà fare. Èfondamentale uscire dalla proceduradi infrazione”: così risponde il capoe-conomista dell’Ocse Pier Carlo Pa-doan a chi gli chiede se saranno ne-cessarie misure correttive sui contipubblici. Il think tank di Parigi non è

molto ottimista sull’Italia. Nel suo rap-porto sull'economia italiana rivede dinuovo al ribasso le stime sul Pil per il2013, prevedendo una contrazionedell’1,5 per cento, contro il -1 per centoprevisto nell’outlook del novembres co rs o.Il ritorno alla crescita non è previsto

di Stefano Feltriinviato a Bruxelles

Per una volta dall’Eu-ropa arrivano sol-tanto buone notizieche fanno guada-

gnare tempo al governo Letta.La Commissione europea èpronta a chiudere la proceduraper deficit eccessivo contro l’I-talia, aperta nel 2009. E quandosaremo di nuovo nella lista deiPaesi virtuosi sarà più facile ot-tenere deroghe ai vincoli di bi-lancio per combattere la reces-sione. E la Banca centrale eu-ropea di Mario Draghi, nono-stante le resistenze dei tede-schi, ha tagliato il costo del de-naro dallo 0,75 per cento allo0,5, mossa di cui beneficerannosubito banche e imprese (e inparte anche le famiglie con un atasso variabile). I mercati reste-ranno tranquilli per un po’.

L’INCONTRO con il presidentedella Commissione europea Jo-sé Barroso, ieri a Bruxelles, èandato bene: grandi sorrisi,Barroso si dice “molto impres-sionato” dal debutto del gover-no Letta, il premier si producein una conferenza stampa tuttain inglese e francese (di solito ileader parlano nella lingua ma-dre, per non costringere le tvpatrie a doppiarli). Barroso ri-spetta le forme, ma nella so-stanza annuncia che il 29 mag-gio, quando la Commissioneformulerà le sue analisi sui sin-goli Paesi, l’Italia uscirà dallaprocedura di infrazione (servi-rà un passaggio formale dal-l’Eurogruppo, prima). Nelleprevisioni economiche chevengono presentati oggi a Bru-xelles, infatti, il deficit italianodovrebbe risultare sotto il 3 per

cento sia nel 2012 che nel 2013.Poco importa che ieri l’Ocse, ilthink tank di Parigi, abbia cal-colato invece per l’Italia un de-ficit 2013 al 3,3 per cento e al 3,8nel 2014. Quello che conta sonoi numeri della Commissione,che dovrebbero promuoverci.Così torneremo ufficialmentenella ristretta lista dei Paesi coni conti in ordine. Almeno dalpunto di vista del deficit, il de-bito pubblico resta enorme, al130 per cento del Pil. Una voltalasciata la lista nera (in cui cisono Francia, Spagna e altri)potremo avanzare richieste for-ti dell’aver fatto i compiti a casa.Letta e Barroso hanno spiegatoche il momento decisivo sarà ilConsiglio europeo del 26 e 27giugno, quando i capi di Stato edi governo si riuniranno per di-scutere della crisi e di quella cheè la nuova priorità, i disoccu-pati. In quel summit l’Italia diLetta conta di ottenere “margi -ni concreti” di azione. Cioè unalista di spese che si possono fi-nanziare senza che venganoconteggiate ai fini del calcolodel deficit. Sembrano tecnici-smi contabili, ma nella praticasignifica il permesso di spende-re alcuni miliardi di euro, il mi-nistro del’Economia FabrizioSaccomanni ieri ha parlato ad-

dirittura di 10-12 miliardi, conuna stima forse un po’ genero -sa. A breve la Commissione fa-rà la sua proposta di GoldenRule, cioè lo scorporo delle spe-se per infrastrutture (se un Pae-se costruisce, ipotizziamo,un’autostrada può spenderesenza far salire il deficit e ma-gari ricevendo finanziamentida Bruxelles). Letta chiarisceperò quale dovrebbe essere lavoce che verrà sbloccata, “la lot-ta per la disoccupazione giova-nile”.Le implicazioni politiche sonoevidenti: Letta deve convincereSilvio Berlusconi e il Pdl a noncreare troppi problemi da qui agiugno, una volta incassato il

dividendo dell’austerità alConsiglio Ue ci saranno bene-fici per tutti. Anche se in nes-suno scenario l’Italia potrà in-serire la restituzione o l’aboli -zione dell’Imu tra le spese da te-nere fuori dal deficit. Il taglio ditasse su beni improduttivi co-me le case (e per di più volutosolo per ragioni politiche) èesattamente il tipo di cosa cheBruxelles vuole scoraggiare.Sull’argomento per ora Barrosonon infierisce, ma soltanto per-ché Letta ha promesso il rispet-to degli obiettivi di bilancio. Ilpresidente della Commissioneavverte comunque: “Monitore -remo con attenzione”.Se la maggioranza regge, tutto

sembra deporre a favore del go-verno italiano. La decisione diDraghi di tagliare il tasso di in-teresse ieri è maturata con un“consenso prevalente” tra imembri del consiglio direttivo.Secondo l’interpretazione di al-cuni analisti, cioè, parte deimembri non voleva tagliare (èla linea di Berlino) e altri vo-levano tagliare mezzo punto in-vece di 0,25. Il presidente dellaBce ha anche accennato al fattoche in futuro potrebbero arri-vare interventi diretti a favoredelle piccole imprese, magari

con operazioni di finanza strut-turata (simili in modo inquie-tante ai derivati alla base dellacrisi) che permettano ad azien-de sane ma senza liquidità diaccedere ai finanziamenti dellabanca centrale. I mercati, in-somma, hanno abbastanzaspunti per essere ottimisti e la-sciare tranquillo lo spread.

SECONDO QUANTO riferisco -no al Fa t to alcuni funzionari eu-ropei di alto livello che seguonoil settore finanziario, “c’è abba-stanza liquidità e abbastanzabarriere per evitare una nuovacrisi di panico come quella del2011, anche se dovesse esserciqualche piccolo choc come larichiesta d’aiuto da parte dellaSlovenia”. Tra le novità che ras-sicurano i mercati e che rendo-no ben disposte le istituzionieuropee c’è il fatto che “l’Italiaha ritrovato stabilità politica”,come ha detto ieri Barroso. Al-meno fino a quando converrà aBerlusconi.

Twittwer @stefanofeltri

di Marco Palombi

Enrico Letta ha scoperto ie-ri pomeriggio cosa vuol

dire non scegliersi da solo il mi-nistro dell’Economia. FabrizioSaccomanni, com’è noto, è sta-to fortemente voluto in quelposto da Giorgio Napolitanoper garantire – insieme a lui,ovviamente – gli impegni presidall’Italia coi suoi creditori (sevolete chiamateli “partner del-l’Unione europea”).Il consolidamento dei contipubblici, che serve soprattuttoa garantire il pagamento del de-bito estero, è il credo e la filo-sofia di governo del neomini-stro: insomma, con l’Imu e del-le altre tasse e/o spese si puòscherzare solo fino ad un certopunto. Ieri, in audizione al Se-nato sul Def, ha con una certa

nettezza riportato alla realtàtanto la sua maggioranza che ilsuo presidente del Consiglio:“In questo momento non pos-sono esserci rinegoziazioni conla Ue”, “il deficit sarà tenutosotto il 3%, che è un limite in-valicabile”; “il nuovo governoproseguirà sulla strada del con-solidamento dei conti”; “riscri -veremo una parte del Def e ilnuovo testo indicherà quelloche si può fare coerentementecon gli obiettivi per il supera-mento del disavanzo eccessivo.Per il resto (il programma an-nunciato in aula da Letta, ndr)andranno trovate coperture”;su esodati e rifinanziamentodella Cassa integrazionestraordinaria “non possono es-sere assunti provvedimenti im-provvisati”.Quasi negli stessi minuti, anche

Mario Draghi - grande sponsordi Saccomanni, che tentò an-che di far diventare governato-re di Banca d’Italia dopo la suaascesa alla Bce - insisteva sulfatto che i paesi dell’eurozona“non devono allentare gli sforziper ridurre i deficit, e dovreb-bero continuare a promuovereriforme strutturali”.

Letta, in sostanza, gioca unapartita che persino in Italia ve-de in campo tre attori princi-pali: l’azionista di maggioranzadebole (il Pd), quello di mino-ranza che possiede la goldenshare (il Pdl) e quello bancarioche si è ritrovato in mano un belpo’ di quote durante la crisi e dàpure le carte (la burocrazia Uevia Saccomanni e Napolitano).La faccenda rischia di farsi dav-vero complicata proprio sull’I-mu, su cui c’è “una considera-zione esclusiva e quasi morbo-sa del dibattito politico” (co -pyright Mario Monti). Il cen-trodestra non pare voler accan-tonare la sua bandierina eletto-rale dell’abolizione completasulla prima casa e della restitu-zione delle rate del 2012. Ieri, inserata, ci è tornato Silvio Ber-lusconi: “Non potremmo vera-

mente far parte di un governo,e neanche sostenerlo dall’ester -no, che non tenesse fede alla pa-rola che noi abbiamo dato. Intermini semplici, perderemmocompletamente la faccia e noncredo sia il caso”. Il Pd, dal can-to suo, continua a non gradirela cosa: “Io ne faccio un discor-so pratico – dice il responsabileeconomia Stefano Fassina - Seimprovvisamente abbiamotrovato 10-12 miliardi da spen-dere ben venga, ma non saràcosì. Meglio evitare l’aumentodell’Iva che pesa sui consumi equindi sull’attività produttivadelle imprese e sul lavoro e can-cellare l’aumento dei ticketprevisto per il 2014”. Ora èchiaro che bisognerà chiedereun parere anche al ministroSaccomanni, il Monti senzaMonti.

TASSI E DEFICIT, DA EUROPA E BCEAIUTI A LETTA. MA NON PER L’IMUPRESTO SAREMO TRA I PAESI VIRTUOSI E POTREMO SPENDERE DI PIÙ

E U RO C R I S I

MARIO DRAGHI

La Banca centrale

taglia i tassi di interesse

al minimo storico

e prepara

altre misure straordinarie

per le imprese

0, 5 0IL TASSO

DELLA BCE

3, 3%DEFICIT 2013PER L’OCSE

IL NEGOZIATO

Decisivo il Consiglio

europeo di fine

giugno: l’Italia

dovrebbe ottenere

risorse per i giovani

d i s o cc u p a t i

prima del 2014, per cui l’o r-ganizzazione stima un +0,5%.“I migliori piani di aggiusta-mento sono quelli che si ‘a g-g i u s t a n o’ strada facendo”, hadetto il generale dell’Ocse,Angel Gurria, presentando ilrappor to.

La vera opposizione ora è SaccomanniIL MINISTRO È IL GUARDIANO DEL 3% CONTRO GLI APPETITI DEI PARTITI. MA B. TORNA ALLA CARICA

LO SCONTRO

Berlusconi: “Non

possiamo far parte di un

esecutivo che non tiene

fede alla parola data”

Fassina: “Meglio evitare

l’Iva e i ticket sanitari”

Letta e José Barroso, ieri a Bruxelles. Sotto, Fabrizio Saccomanni La Pre ss e

fino a 50fascia di versamento in euro

[dati in % del totale]

centimetri.it

50 - 100 100-150

contribuenti

importo versato

casa, b vuole salvare i ricchi

150-200 200-300 300-400 400-500 500-600 oltre 6oo

17,79 18,07

2,17

14,76

5,89

11,25

8,11

14,7616,03

8,66 8,33 7,52

12,73

6,79

29,04

3,12

9,76

4,95

Page 5: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

5il Fatto Quotidiano VENERDÌ 3 MAGGIO 2 01 3LE POLTRONIADI

Nasce bastard& Poor’$, il ratingdei lavoratori

LA PRIMA AGENZIA di rating dei lavoratori sull avo ro”. Nasce “Bastard and Poor’$” la nuovapiattaforma online (presente anche su facebooke twitter) che permette ai dipendenti pubblici eprivati di esprimere un giudizio sull'azienda ol'ente per cui lavorano. Restando anonimi, conquesta sorta di Wikileaks per dipendenti, si po-tranno denunciare condizioni di sfruttamento,

precariato e bassi salari. Il lavoratore potrà for-mulare un giudizio sulla propria azienda com-pilando un apposito form sul sito, diviso in duemacro aree: “L avo ro” e “We l fa re ”. Scegliendo lavalutazione da una scala di valori che va da A+ “ino ss e r va z i o n e ”, passando per B, “p re o cc u p a n te ”,C “p e ss i m o”, D “d e c l a ss a to” e F, cioè “sciope-ro ”.

di Sara Nicoli

Èstato quando De-nis Verdini, alle seidi pomeriggio, habuttato sul piatto la

nomina di Debora Bergaminia nuovo responsabile dellaComunicazione del ministerodello Sviluppo economico(con Anna Grazia Calabriasottosegretario) che le cartedel castello della seconda filadi governo, costruito con tat-ticismo cencelliano con DarioFranceschini, sono volate inaria come colpite da un tor-nado. Tutto da rifare, allora?Macché. Con il decisionismotipico di chi ha ancora in manoil potere della nomina fresca,Enrico Letta ha convocato im-mediatamente un Consigliodei ministri per evitare che lasituazione degenerasse da unaressa a una rissa.

UN CAOS. Acuito anche dallapartita della nomina del nuovocapo della polizia. Letta avevachiesto ad Alfano di nominareFranco Gabrielli nella caricache fu di Manganelli e il mi-nistro dell’Interno aveva datoil suo placet. Peccato che poi,come sempre avviene in casaPdl, sia entrato a gamba tesa lostesso Berlusconi. Che da Ar-core ha ricordato ad Alfanoche Gabrielli non è proprio daconsiderare “un amico no-stro”.Alla fine la decisione è statapresa in venti minuti. Con sor-prese inattese. Entrano a farparte della Presidenza delConsiglio, con delega specifi-ca, Giovanni Legnini (Editoriae Attuazione programma), Se-sa Amici (Rapporti con il Par-lamento e coordinamento at-tività di governo, del Pd) Sa-brina De Camillis (Rapporticon il Parlamento e coord. at-tività governo, Pdl) WalterFerrazza (Affari Regionali eAutonomie), Michaela Bian-cofiore (Pari Opportunità,Pdl) e Gianfranco Micciché(per il leader di Grande Sud laPubblica amministrazione eSemplificazione). Dopo unalunghissima trattativa sonosaltati i nomi in lizza ed ecco

apparire all’Interno FilippoBubbico (viceministro), Do-menico Manzione e Giampie-ro Bocci. Agli Esteri Lapo Pi-stelli (viceministro), BrunoArchi (viceministro), MartaDassù (viceministro), MarioGiro. Alla Giustizia, Giuseppe

Beretta, Cosimo Ferri, alla Di-fesa Roberta Pinotti, Gioacchi-no Alfano, all’Economia Stefa-no Fassina (viceministro), Lui-gi Casero (viceministro) Pier-paolo Baretta, Alberto Gior-getti. Allo Sviluppo economicoCarlo Calenda (viceministro)

DE LUCA & FASSINA,MICCICHÉ & CATRICALÀ:L’INCIUCIO È COMPLETOCDM LAMPO PER EVITARE I VETI INCROCIATI. FERRI ALLAGIUSTIZIA, BIANCOFIORE ALLE PARI OPPORTUNITÀ,GIRLANDA ALLE INFRASTRUTTURE E PINOTTI ALLA DIFESA

Antonio Catricalà (vicemini-stro) Simona Vicari, pidiellinadi ferro, Claudio De Vincenti.Alle Infrastrutture il sindaco diSalerno Vincenzo De Luca (vi-ceministro), Erasmo De Ange-lis, Rocco Girlanda (amico diVerdini, finito nelle intercetta-

zioni dell’inchiesta sulle Gran-di Opere). Quindi, all’Agricol -tura Maurizio Martina e Giu-seppe Castiglione, all’Ambien -te Marco Flavio Cirillo, al La-voro Cecilia Guerra (vicemini-stro) Jole Santelli, Carlo Del-l’Aringa, all’Università Ga-

briele Toccafondi, Marco Ros-si Doria, Gianluca Galletti, in-fine ai Beni culturali SimonettaGiordani e Ilaria Borletti Bui-toni (finanziatrice di Scelta Ci-vica, che l’ha candidata in Par-lamento, per 710 mila euro);alla Salute, Paolo Fadda.

STEFANO FASSINAECONOMIA (PD)L’allievo di Vincenzo Visco sa-rà viceministro all’Eco n o m i acon delega alla riforma fiscale

LUIGI CASEROECONOMIA (PDL)Viceministro in quota Pdl èstato responsabile economicodel partito

GIANFRANCO MICCICHÈSEMPLIFICAZIONE (G. SUD)Il leader di Grande Sud è finitonella squadra di governo. Ha ladelega a Pa e Semplificazione

La pidina Paola De MicheliCi sarà una tassaequa ed europea

di Caterina Perniconi

È la responsabilenazionale del Par-

tito democratico per le piccole e medie imprese,uno dei settori che in questo momento soffre dipiù. Ed è una lettiana di ferro, pronta a difenderele idee del neo premier.Onorevole, Letta rinvierà l'Imu come chiede il Pdo la cancellerà come chiede il Pdl?Nessuna delle due. Il governo riformerà l’Imuall’interno di un’idea di rilancio totale del rap-porto tra i cittadini e la casa.Tra d o t to?Non solo tasse ma anche incentivi per il rispar-mio energetico, le ristrutturazioni e accesso fa-cilitato ai mutui per i più giovani.Ma l’Imu ci sarà o no?Nel 2014 non ci sarà più l’Imu, avremo una tassacon un profilo europeo, come quelle sugli im-mobili che esistono negli altri Paesi, più giusta e

che peserà meno sui cittadini.Modulata per reddito?Certo, ma la riforma sarà talmente radicale chenon riguarderà solo chi possiede case ma anchechi ha attività produttive. L'Imu non è una tassada togliere di qua e rimettere di là come dice conun approccio semplificativo il centrodestra.Ma dove li prenderete i soldi?Alla copertura ci penserà il ministero dell’Eco -nomia insieme al Parlamento. Dobbiamo pre-servare i comuni da una crisi di liquidità.Appunto, in che modo?Abbiamo tonnellate di proposte già pronte.Il premier ha detto però che non c’è da aspettarsiun “relax fiscale”.Significa che non possiamo abbassare tutte leimposte perché finiremmo fuori dai parametrieuropei su cui Letta ha preso impegni chiari.Nessuna paura che Berlusconi stacchi la spina?No, le sue sono frasi da campagna elettorale, noisiamo già oltre.

Il pidiellino Maurizio GasparriVia l’impostao cade il gove r n o

Non ci sono mezzemisure. O la tassa

sulla casa viene cancel-lata o il Pdl decreterà la

fine del governo. Parola di Maurizio Gasparri,tra i falchi di Berlusconi, che dice di voler essere“buono” nei primi giorni di vita dell’esecutivo.Quindi onorevole accetterete una rimodulazionedella tassa?Vedremo la proposta, ma per ora un’alternativanon c’è. Ho sentito solo un discorso vacuo e ge-nerico del premier che sa cosa chiediamo noi edovrà venirci incontro.Voi chiedete che non ci siano più tasse sugli im-mobili?Per noi è una questione fondamentale. Insiemealla restituzione dell’Imu del 2012.Ma con quali coperture?Continuando sulla strada della spending review,recuperando soldi dalla Svizzera...Sareste a favore di una tassa sui soldi all’e ste ro?

È un processo lungo ma una soluzione va tro-vata. E poi si possono anche rimodulare gli in-centivi alle energie alternative, che per ora han-no portato alla luce più speculatori che veri in-vestitori.Quindi per togliere l’Imu torniamo al nucleare?Purtroppo non è facile riaprire quella pratica maè meglio di altre fonti.Ulteriori riforme urgenti per il Pdl?La detassazione delle nuove assunzioni. Il lavoroè la prima cosa a cui pensare.Prima la casa o il lavoro?Senza crescita dei consumi le aziende chiudonoe i lavoratori non comprano case.Ma Letta dice no al “relax fiscale”.L’Europa se continua così va a sbattere, quindiqualche provvedimento va preso e subito.Secondo Monti sull’Imu siete morbosi.Se noi siamo morbosi lui è maniaco. E lo dicocon tono scherzoso, lo stesso che ha usato lui.

Twitter: @laperniconi

ANTONIO CATRICALÀSVILUPPO ECONOMICOIl fedelissimo di Berlusconi oc-cuperà la casella delle Teleco-municazioni

BERNABÒ BOCCATURISMO (PDL)Presidente di Federalberghi,marito di Benedetta Geronzi,eletto in Friuli Venezia Giulia

COSIMO FERRIGIUSTIZIA (PDL)L’uomo di Berlusconi al Csm,finisce in un posto di sottogo-ve r n o.

ROBERTA PINOTTIDIFESA (PD)Franceschiniana, voleva fare ilsindaco di Genova, non c’è riu-scita, è tornata al Senato

ROCCO GIRLANDAINFRASTRUTTURE (PDL)Amico di Verdini, lambito dal-l’inchiesta sui grandi appalti, vaalle Infrastrutture e trasporti

MICHAELA BIANCOFIOREPARI OPPORTUNITÀ (PDL)L’amazzone è riuscita a strappa-re una poltrona, dopo aver ri-schiato l’elezione in Alto Adige

GIANLUCA GALLETTIBENI CULTURALI (UDC)Presidente dei deputati Udc, alleelezioni regionali 2010 in Emi-lia-Romagna ottenne il 4,2%

I DIECI BIG

Page 6: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

6 VENERDÌ 3 MAGGIO 2013 il Fatto Quotidiano

Di Matteo, 200magistrati dicono noall’azione disciplinare

di Salvatore Cannavò

Quando dal palco delPrimo maggio, Raf-faele Bonanni haproposto di inaspri-

re le sanzioni penali per il reatodi evasione fiscale non scherza-va. La sua idea è infatti quella diun inasprimento complessivodella legislazione vigente. “Ilpatteggiamento deve sparire”spiega in questa intervista alFatto quotidiano. “Voglio vederequanta gente, sapendo di ri-schiare la galera, è disposta a

evadere. Dovremmo fare comenegli Usa e in generale comequalsiasi paese civile”.Segretario, lei sa bene che lesanzioni penali già esistono. Inche senso occorre essere piùduri?Sappiamo bene qual è la legi-slazione vigente ma nel corsodegli anni c’è stata una diffusadepenalizzazione e l’evasionefiscale, nei fatti, è diventata unreato amministrativo. Fattosalvo per chi evade cifre supe-riori ai 50 mila euro oppure perchi occulta redditi superiori ai 2

milioni. Sappiamo che c’è la ga-lera fino a tre anni. Ma sappia-mo anche che c’è il patteggia-mento che permette di evitarela pena.Occorre intervenire sul patteg-g i a m e n to?Innanzitutto occorre interve-nire sulle soglie dei 50 mila euroe dei 2 milioni di reddito.Propone di abbassare o elimi-nare la soglia?Tutte le evasioni, tutte le risorserubate allo Stato vanno rubri-cate come reato penale. È as-surdo pensare che si vada in ga-lera solo se si evade almeno 50mila euro. Poi, sarà il buon sen-so a stabilire se fissare una so-glia e quanto debba essere.Quanto al patteggiamento, de-ve semplicemente sparire per-ché non significa niente.I Dolce e Gabbana o i ValentinoRossi, quindi, devono essereperseguiti penalmente?Certo. Finché non ci sono peneesemplari l’evasore sarà indot-to a evadere perché se viene pe-scato sa che ci sarà il patteggia-mento. Una norma “civetta”che considero inconsistente. Iosono stato l’unico a sostenereEquitalia quando sembrava chei criminali fossero coloro chepagano le tasse.Le risorse della lotta all’evasio -ne fiscale a cosa servono?Alla riduzione delle tasse per illavoro dipendente e per le im-prese.Ma voi sapete bene che conqueste tasse si pagano sanità eservizi sociali a vantaggio deilavoratori. Come si evita unpossibile contraccolpo?Non credo che sia questo il pro-blema principale perché oggi il

Paese ha ilproblema delcongelamen -to dei consu-mi e quindidel blocco delsistema pro-duttivo. Se non funziona ilmercato interno non usciamodalla crisi. Non lo dico io ma lodice l’economista Stiglitz. Seaumenta il reddito disponibilee quindi i consumi alla fine au-menteranno anche le entrate fi-scali.Cosa dite allora sull’I m u?

Per noi la priorità è la riduzionefiscale. Se proprio devono in-tervenire sull’Imu, se proprionon ne possono fare a meno, lariduzione o la soppressione de-ve riguardare chi ha una solacasa.Che pensa della posizione ulti-matista di Berlusconi e Brunet-t a?Si tratta di un puntiglio. Se dav-vero vogliono andare incontroalla gente devono semplice-mente ridurre le tasse..Che pensa dell’ipotesi di rivede-re ancora la legge Fornero sulmercato del lavoro?Non mi convince ricominciaredaccapo. Comunque se voglio-no intervenire devono ascolta-re le parti sociali.Una riedizione della concerta-z i o n e?La si chiami come si vuole, an-che Andrea. Per me significaconfronto. Se ritoccano la sani-tà ascolteranno i medici, se in-tervengono, ancora, sul merca-to del lavoro occorre ascoltarechi ne capisce. Governi e par-lamento si sono mossi finora sulogiche ideologiche con l’obiet -tivo di piantare bandierine.Con l’accordo sulla rappresen-tanza sindacale, accettato an-che dalla Fiom, è pace fatta conLandini?Io ho fatto un accordo con laCgil e la Fiom è una federazionedella Cgil. In ogni caso speroche sia pace perché gli atteggia-menti divisivi non hanno reca-to vantaggi. Mi sta bene che ci siponga il problema di andared’accordo anche con gli altri.Le piace l’ipotesi di GuglielmoEpifani segretario del Pd?Sì. Almeno so come ragiona.

di Beatrice Borromeo

Mancava solo l’ufficializzazione: che l’espe-rienza di Rivoluzione Civile, il partito fon-

dato poco prima di Natale da Antonio Ingroia,fosse conclusa, era chiaro già da mesi. Perchèincassata la batosta elettorale (appena il 2,2% deivoti) e superato lo smarrimento iniziale, i pro-tagonisti di RC hanno subito cominciato a rin-facciarsi a vicenda la colpa del flop. E proprio daldivorzio a mezzo stampa tra Luigi De Magistris(secondo cui la responsabilità del fallimento eratutta di Ingroia), Antonio Di Pietro e lo stessoIngroia (“il sindaco di Napoli è sleale”), nasceora Azione Civile. “Nei giorni scorsi ci siamoriuniti con i soci fondatori di RC, e abbiamodetto che quell’esperienza è finita. Il progettopolitico però continua”, spiega Ingroia dallanuova sede del partito, in via del Corso a Roma.In una stanza spoglia con una bellissima vista sulcupolone di San Pietro, il pm palermitano ricevei giornalisti per mostrare il nuovo simbolo espiegare perchè questo esperimento sarà diver-so: “Stiamo rilanciando un movimento civico

puro, che non crei quella parvenza da cartelloelettorale”. Dunque sul modello dei CinqueStelle, senza tessere né segreterie di partito, conuna struttura orizzontale, dimenticando l'infe-lice alleanza con Comunisti, Arancioni, Verdi eIdv. Anche se i soldi per la campagna elettorale -circa un milione di euro - erano arrivati propriodal partito di Di Pietro: “Adesso invece non ab-biamo più un euro”, scherza Ingroia. E spiegache i fondi verranno raccolti ogni volta che cisarà un progetto da finanziare, fino alla pros-sima competizione elettorale: “Già da ieri è onli-ne il sito di Azione Civile dove si può aderire almovimento versando una cifra simbolica, quat-tro o cinque euro”.Le differenze con M5S sembrano poche, anche

se Ingroia ci tiene a dire che “questo movimentonon è personalistico, va oltre me. Cammina conle sue gambe ed è stato fortemente voluto dagli800mila cittadini che ci hanno votato”. Una ri-sposta, questa, per tentare di temporeggiare an-cora. Scaduta l'aspettativa elettorale, Ingroianon ha ancora deciso cosa fare da grande: “Mol-to dipende dal Csm - spiega - se insistono nel

mandarmi ad Aosta, dove non c’è una direzionedistrettuale antimafia, rimango in politica”. Di-pendesse da lui, la prima scelta sarebbe quella diriscuotere le tasse in Sicilia (come gli aveva of-ferto il governatore Rosario Crocetta) o di la-vorare alla dna: “Ci sono state petizioni dei cit-tadini che chiedevano di mandarmi alla dire-zione nazionale antimafia. Non è successo. Marestare in magistratura per me ha senso solo semi permettono di proseguire il cammino di que-sti anni, continuando a combattere la mafia”.La scelta definitiva arriverà tra un paio di set-timane, in tempo per la prima assemblea na-zionale di Azione Civile, il prossimo 22 giugno.Lo spazio politico - giura Ingroia - c’è eccome:“Si è capito durante l'elezione del presidente del-la Repubblica. Sia Prodi sia Rodotà avrebberodato forti segnali di cambiamento, ognuno amodo suo. Ma né il Pd né M5S sono riusciti adialogare. Molti dei loro elettori sono venuti dame dicendosi pentiti. E anche il governo Letta,riedizione dell'esecutivo di Monti, non dà certoun segnale nuovo”.

Twitter @ B o r ro m e o B e a

La rivoluzione è finita, Ingroia cambia nomeCHIUSA DEFINITIVAMENTE L’ESPERIENZA CON DI PIETRO, DILIBERTO, FERRERO E GLI ARANCIONI

RICETTEBonanni, se-gretario della

Cisl, propone ilcarcere per gli

evasori Dlm

I TA L I E

Ingroia ieri alla presentazione di Azione Civile Dlm

AZIONE CIVILEIl nome del nuovo movimento

L’ex pm aspetta le decisioni del Csm: “Se

insistono con Aosta, resto in politica”

Ci vuole coraggio a far le primarie e poi av-fare un governo con i ministri del Pdl!” In

piazza San Carlo, a Torino, hanno scelto il primomaggio per ricordare al sindaco Piero Fassino lesbandate dei suoi colleghi nazionali. La bandieredel Pd sventolano a pochi metri. Per terra visibiliresti di uova lanciate. In corteo, i responsabili delservizio d’ordine di tantissime manifestazioni dicentrosinistra adesso sfilano contro i dirigentiche hanno sempre difeso. Squillano le trombedei giorni di festa, l’atmosfera è piuttosto tesa.Tocca al sindaco salire sul palco. È circondatodalle telecamere, ma quelle del Fa t to chiede sispostino più in là. Dice la scorta: “Il sindaco hagià detto che con voi non ci vuole parlare”. At-tendiamo colloqui su L i b e ro e interviste al Gior-nale.

I N T E RV I ST E

Fassino non parlacon il Fatto

Da parte della famiglia Carrano: tuttoquesto a causa dello Stato. Grazie”: lo

hanno scritto sui manifesti mortuari i fami-liari dell’operaio Nicola Carrano, di 62 anni,che si è impiccato ieri ad Albanella (Salerno).L’uomo ha lasciato una lettera per spiegare imotivi del gesto da far risalire - secondo i fa-miliari - alla mancanza di lavoro. Sono statiloro a ritrovarlo penzoloni, appeso a una cordalegata a una trave del soffitto e hanno subitoavvertito i carabinieri della compagnia diAgropoli. L’anno scorso era stato licenziatodall’impresa per la quale lavorava. Per mesi hacercato un nuovo lavoro da carpentiere ma erariuscito al massimo a rimediare qualche ora dilavoro in qualità di muratore. Il 62enne lasciala moglie e tre figli.

MURATORE IMPICCATO

Per la famiglia“è colpa dello Stato”

TA S S EE LAVORO

Basta tolleranza

Quello di Berlusconi

sull’Imu è un puntiglio

Rivedere ancora

la riforma Fornero?

Non mi convince

OLTRE DUECENTO m a g i s t ra t ihanno espresso solidarietà e so-stegno nei confronti del pm dellatrattativa mafia-Stato AntoninoDi Matteo, sotto procedimento di-sciplinare per iniziativa del procu-ratore generale della CassazioneGianfranco Ciani con l’accusa di

avere rivelato in un’intervista l'e-sistenza delle conversazioni inter-cettate tra l'ex ministro NicolaMancino e il Capo dello StatoGiorgio Napolitano.In realtà l’esistenza di quei nastri,poi distrutti il 22 aprile, era giàstata rivelata dal sito Pa n o ra m a . i t .

L'iniziativa a sostegno di Di Mat-teo è partita da Giovanni Favi, giu-dice del Tribunale di Torre Annun-ziata (Napoli), il quale ha sotto-lineato la forte “p re o cc u p a z i o n eper una eventuale tendenza a con-figurare l'illecito disciplinare intermini esclusivamente formali

così minando potenzialmente difatto l'indipendenza interna dellam a g i s t ra t u ra ”.Preoccupazione accentuata dalle“minacce di morte successiva-mente rivolte a Di Matteo e adaltri suoi colleghi”.g. l. b.

Raffaele Bonanni

“Facciamo comenegli Usa: chievade va in ga l e r a ”

Il segretario Cisl

Page 7: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

7il Fatto Quotidiano VENERDÌ 3 MAGGIO 2 01 3A M A R C OR D

CARICA ALLO STATO Renato Schifani,allora presidente del Senato, con la moglie

Anche Giorgino fa festa

Ricevimento addio

Nei giardini del Quirinalela R ep u bbl i c a non brinda più

Il comunicato di Napolitano“Per ragioni di sobrietà e di massima attenzioneal momento di grave difficoltà che larghe fascedi popolazione attraversano”, si legge nella notadel Colle: 200 mila euro di risparmio

Da Saragat a CiampiLe porte aperte per la prima volta nel ‘69. I citta-dini potevano entrare nel pomeriggio del 2 giu-gno, i vip il giorno prima. Andò avanti fino al ‘77.Poi ci ripensò Carlo Azeglio Ciampi

di Gianni Boncompagni

IL NUOVO GOVERNO ha subito dato segnidi vita davvero sensazionali. Nessuno si sa-rebbe aspettato di un disegno di legge del ge-nere approvato in soli 45 minuti all'unanimità. Sitratta di una legge nuova e spettacolare.Da domani è tassativamente vietato ai politici di tutti ran-ghi parlare. Durante la progettazione della nuova leggechiamata "Zittotù" era stato approvato un decreto che ob-bligava i politici a indossare, anche durante la notte, unamaschera di caucciù che impediva di parlare.Poi, visto il malcontento della maggioranza, il decreto èstato abolito.Comunque da domani i politici non potranno più parlareneppure con i parenti più stretti.Una sola eccezione riguarda il segreto del confessionaledove il politico può elencare al sacerdote tutti i suoi pec-cati. Quindi alla Camera e al Senato sono aboliti microfonie altoparlanti di tutti i generi. Per ora è solo l'inizio, ma c'èchi dice che tutto promette bene.

CO M P L I M E N T I

Se adesso passala legge “Zittotù”

CIELO AZZURRA Pier Ferdinando Casinicon la moglie, figlia di Francesco Gaetano Calta-gi r o n e.

ROMA CAPOCCIA Francesco Rutelli, ex sin-daco e ministro, con la moglie Barbara Palombelli

I N O S S I DA B I L E Lamberto Dini con la mogliecon un vestito che ricorda una meringa

RAGAZZO FORTUNATOLorenzo Jovanotti si aggira curio-

so nei pressi del Quirinale

RAGAZZE DI PAPI La bionda Anna Gra-zia Calabria con un’amica. Vestiti appariscenti.

Non certo per non farsi notare

di Malcom Pagani

La voce si incrina: “Ma davvero? Ne èsicuro? Ma chi gliel’ha detto? Questaè una notizia fe-ra-le”. il tono di Ma-rio D’Urso, ex dirigente della Le h m a n

B ro t h e rs , ex senatore, ex primatista mondiale dicapodanni nella stessa notte (Manila, Los An-geles, Honolulu), ma ancora e per sempre dan-dy di lino vestito a suo agio in qualunque bal-doria, è ferito. Il presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano ha annullato il consueto ri-cevimento del primo giugno nei giardini delQuirinale: “Per ragioni di sobrietà e di massimaattenzione al momento di grave difficoltà chelarghe fasce di popolazione attraversano”. Due-centomila euro di risparmio da aggiungere aitagli sul tema già messi in atto nel 2012. Buoneragioni che non impediscono all’uomo che traun trenino maremmano, una corsa a CentralPark con Jackie Kennedy, una vacanza con gliAgnelli e una colazione con la regina d’Olandanel patio di casa sua ama divertirsi, di esprimereun sacrosanto rammarico: “Sono dispiaciutis-simo”. All’evento aveva riservato la giusta im-portanza, ma Mario D’Urso (frase preferita:“Non è chic”) è ferito come può esserlo un uo-mo di mondo: “Speravo di essere invitato, in-fatti. Mi ero tenuto libero. Avevo rimandato lavisita in America per il compleanno di Kissin-ger posticipandola al 3, c’era una mostra fan-tastica a Berlino proprio negli stessi giorni. Chele devo dire? Reagirò”. D’Urso, che in una me-morabile intervista a Barbara Palombelli tra-mandò il segreto per ovviare alle trappole deldestino e ai grigiori dell’esistenza : “In ufficio, inviaggio, in macchina, avere sempre due cami-cie. Un’avventura, una macchia, un bottone chesalta, bisogna sempre essere pronti al cambioveloce”, muterà rapidamente programma. Rot-ta verso altre feste e mappe da riscrivere a cuidovrà iniziare a pensare anche il prìncipe CarloGiovannelli, indomito presenzialista del ’34, ie-ri nel Nord Italia: “Con Simona Ventura e altriamici” per uno degli estenuanti riti mondaniche costellano il suo orizzonte e domani ovun-que, con lo smoking d’ordinanza, tranne chenei giardini che ai tempi della Repubblica Ro-mana, ogni domenica, potevano essere visitatianche senza essere capo delegazione di una rap-presentanza diplomatica. “Ma il problema èproprio questo” - arringa il prìncipe - “il Pre-sidente Napolitano ha fatto benissimo e ha evi-tato che la stampa, cominciando proprio da voi,lo attaccasse pretestuosamente. Il momento èquel che è, forse i costi sono diventati insoste-nibili e ormai il ricevimento era aperto davveroa chiunque”. Cani e porci? “Se vuole, se le piacela definizione. A gente che comunque non c’en -trava nulla. Ai miei tempi, la mia prima volta fucon il Presidente Leone, gli estranei si chiama-vano Vitti, Tognazzi o Visconti”.

IN UN MOMENTO DI ALLEGRIA, il primo adaprire improvvidamente alla gente fu Saragatnel ‘69. La leggenda racconta che gli Unni ca-larono a migliaia, sparirono piatti, cucchiai ebicchieri e vennero ritrovate signore addor-mentate nella siepe con la bottiglia nella destra.Allora, nel cuneo di una finissima ipocrisia inguanti bianchi, si differenziò l’invito. Giardiniaperti per i cittadini nel pomeriggio del 2 giu-gno. Tavolata per pochi intimi 24 ore prima. Co-sì per anni, fino al 1977. Quando nel riflusso finìoltre a molto altro, anche il déjeuner sur l'herbe.Ciampi, non prima di un serio intervento bo-tanico al teatro di posa, riprese la tradizione nel2001. In diretta proporzione all’abbrutimentogenerale, anche la parata di sistema fu fagocitatadallo Stracafonal. Assembramenti inumani in-torno al buffet, ex mogli a sventolarsi sotto ilGinco Bilobale, amanti, parenti, portaborse, cu-

gini di quarto grado, amici degli amici. Tutti conuna conoscenza giusta all’ingresso. Capaci, mar-tellando per giorni pudori e segreterie compe-tenti, di forzare la rigidità e trovare uno strapun-tino in lista. Lontanissimi dal contegno della no-menklatura quirinalizia che Pasolini, in “Petro -lio”, fissò come una Polaroid: “In cerchi concen-trici attorno al Capo dello Stato, il verminaio eratutto un agitarsi di capini ora pelati ora canuti,ora folti ora radi: ma tutti assolutamente digni-tosi”. Quisquilie per l’elegantissimo d’Urso, unoche all’orrore, preferisce l’elegia e che mai, nonfoss’altro che per educazione, sputerebbe nelpiatto in cui ha mangiato: “Ho memoria solo esoltanto di ricevimenti imperdibili, stile assolutoe grandi presidenti. Il mio favorito è Napolitano,nato a Monte di Dio, a Napoli, nella stessa stradain cui vidi la luce io”. Poi dipana altre parentele,altri ricordi, altri frammenti festaioli che que-st’anno, in zona Quirinale, rimarranno solo un’a-spirazione. Saluta, ma prima di farlo, ha un ul-timo rimpianto invocato anche da Giovannelli.La beneficenza. Se il principe giura che ormai“quasi non esiste festa che non la preveda” D’Ur -so non si capacita della mancanza di organizza-zione. Se lo avessero chiamato, avrebbe saputocome fare: “Sarebbe stato facile. Peccato. Sarà an-che cambiato tutto, ma io al ricevimento del Qui-rinale ero abituato. Devo essere diventato pro-prio vecchio”. foto di Umberto Pizzi

Page 8: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

8 VENERDÌ 3 MAGGIO 2013 il Fatto Quotidiano

Bloccata una bustacon proiettiliinviata ad Arcore

UNA LETTERA contenente oggettisimili a proiettili destinata a Silvio Ber-lusconi è stata individuata ieri a Mi-lano, al centro smistamento poste invia Cristina Belgioioso. Gli addettihanno bloccato la missiva dopo che alcontrollo dei raggi è apparsa distinta-mente la sagoma degli oggetti. Oltre

ai proiettili ci sarebbe anche della pol-vere all’interno della busta. La Que-stura ha inviato al centro di via Bel-gioioso il nucleo Nbcr (Nucleare-Bio-logico-Chimico-Radiologico) dei vigilidel fuoco. Sulla missiva è riportato ilnome del “Cavalier Silvio Berlusconi”e l’indirizzo della villa di Arcore. Non è

indicato alcun mittente.E un’altra busta, con polvere sospettae una lettera di minacce indirizzata aRenzo Pinard, sindaco di Chiomonte(To) il comune del cantiere del Tav To-rino-Lione, è stata recapitata ai cara-binieri del paese. Il maresciallo dellastazione che l’ha aperta si trova ora in

quarantena, a scopo precauzionale, inattesa dell’esito degli esami sulla pol-vere. Sul posto i vigili del fuoco e gliartificieri dell’Arma. Analoga lettera èarrivata martedì al sindaco di Meana.È probabile si tratti di un altro gestoriconducibile alle frange estreme deiNo Tav.

di Davide VecchiMilano

Berlusconi come An-dreotti. “Merita didiventare senatorea vita”, ma “la no-

mina non lo salverà dalla ma-gistratura” che, “politicamenteschierata”, continuerà “ad ac-canirsi su di lui” come ha fattocol Divo Giulio. “Nonostantel'invito del capo dello Stato,inascoltato dai magistrati diMilano”. Quando parla del“presidente”, Niccolò Ghediniè un funambolo che nascondela corda su cui poggia, in equi-librio decisamente stabile, tesatra il suo ruolo di legale e quellodi parlamentare dell'ex pre-mier. Resta a metà, equidistan-te. Tenta di parlare con distac-co dell’uomo che ne ha fatto lafortuna.Senza Berlusconi del resto cosasarebbe oggi Ghedini? E Berlu-sconi senza Ghedini?Lo difendo con molta tranquil-lità da quindici anni, insiemeabbiamo affrontato più di tren-ta processi.Per questo lascia il testimoneall’avvocato Franco Coppi. Si èst a n c a to?C'è stato un equivoco: io nonlascio niente e Coppi non su-bentra a nessuno. Semplice-mente ci affiancherà in Cassa-zione per il processo sui diritti

televisivi. Fra l’altro ancora nonc'è nessuna nomina del dottorCoppi. Dato che è il miglioreabbiamo pensato, io e Longo, di'prenotarlo' per la Cassazione.Certo, il processo sui diritti te-levisivi acquistati da Mediaset.Berlusconi rischia di vedersicon dannare nel giro di pochimesi a cinque anni di interdizio-ne dai pubblici uffici. La senten-za di primo grado, se conferma-ta, rappresenterebbe la fi-ne politica dell'ex pre-m i e r.In Cassazione trove-remo giustizia, lapartita si giocheràtutta lì.Intanto la Consultadeve pronunciarsisul conflitto di attri-buzione, magari an-che lì arriverà qual-che invito...Immagino si riferisca a Na-politano. L’invito che fecedopo il voto al rispettodel risultato e a la-sciare lavorareBerlusconi, ahimènon è stato minima-mente percepitodalla Procura diMilano. Un in-vito a mio avvi-so di grandepregio al quale imagistrati mi-lanesi hanno ri-

ro moltissimo al Paese. Ma perquanto riguarda i processi noncambierebbe niente, Andreottiè stato costretto a un processolungo 15 anni seppure fosse se-natore a vita.Come dire: Berlusconi ha dato...E continua a essere vittima diun accanimento da parte di al-cuni magistrati, una situazioneanomala. In Italia abbiamo unamagistratura eccellente, un li-vello qualitativamente moltopiù alto della media degli avvo-cati, però purtroppo, una certamagistratura, politicizzata, ciricorda che c’è una problema-tica grossa: i magistrati godonoancora dei privilegi della Ma-gna Charta del 1215 e si auto-giudicano, si assolvono fra diloro.Dopo il lodo Alfano e il legitti-mo impedimento, entrambi ten-tativi falliti, state forse escogi-tando qualche nuova leggina ad

p e rs o n a m?Ma va là. Il problema non è Sil-vio Berlusconi, ma l’attuale si-stema della giustizia. Non homai creduto neanche alla sepa-razione delle carriere come so-luzione. Dico che al Paese serveuna magistratura super partes.Credo sia necessaria una sortadi alta corte che giudichi i ma-gistrati o altro. L’aver modifi-cato l’articolo 68 della Costitu-zione (relativo all’immunitàparlamentare, ndr) lasciandoimmutati i poteri della magi-stratura lo ritengo un errore.Credo sia necessaria una rifor-ma per il bene del Paese.E per il bene di Berlusconi.Se non ci fosse stato questo ac-canimento avremo già affron-tato la questione in modo con-creto. Ma ora ci assolverannoda tutte le accuse e non ci saràpiù questo problema.Coppi sarà pure il migliore, ma

sperare in tutte assoluzioni...Coppi ci aiuterà solo in Cassa-zione, ripeto: glielo abbiamochiesto sei mesi fa non oggi.Prima dell’interessamento delColle, dunque?Quando è arrivata la sentenzadi primo grado lo abbiamo‘prenotato’ in vista della Cassa-zione. Sull’invito del Colle, ri-peto, l’ho ritenuto di grandepregio.

d .ve cc h i @ i l fa t to q u o t i d i a n o. i t

Niccolò Ghedini

“B. senatore a vita? Lo meritama i pm insisteranno”

L’i n te r v i s ta

RE SURREZIONI

GLI AIUTI

DAL COLLE

L’invito di Napolitano

è stato di grande

pregio, ma i magistrati

di Milano gli hanno

risposto fissando

tre udienze di fila,

il solito accanimento

Nuovi ministri, idee vecchie. E pensare che il pre-mier Enrico Letta aveva chiesto prudenza e si-

lenzio ai suoi: non aveva fatto i conti con l’irresitibilerichiamo di Un giorno da Pecora, trasmissione radio-fonica che – nel far straparlare i politici – ha pochirivali. Flavio Zanonanto (Pd), neo ministro delloSviluppo economico ci è cascato rilanciando l’ideo-na del nucleare, pluribocciato dai referendum: “Nonmi piace – ha detto ai microfoni di Radiodue – quan-do si enfatizzano le cose demonizzandole. L’energianucleare è una forma di energia, se si può gestire nonè sbagliata di per sè”. Alla domanda dei conduttori se“In Italia si dovrebbe usare?”, Zanonato risponde:“Credo che non si possa fare, ma nel mondo c’è. Mase avessimo i siti adatti, perchè no?, ma non ci sono eva rispettato il referendum che nel giugno del 2011ha sancito il no degli italiani all’energia nucleare”.Alle reazioni negative piovutegli addosso da più par-ti, Zanonato risponde piccato con un tweet in serata:“Disinformazione – scrive – mai sostenuto che inItalia il nucleare si può fare ma che non ci sono siti.Aggiungo, riispettare il referendum”.

Z A N O N AT O , la nostalgiadell’energia nucleare

sposto fissando udienze per tregiorni di fila. Diciamo che la di-sponibilità è stata decisamentepoca e abbiamo dovuto presen-tare la rimessione per poteravere finalmente un minimo direspiro.Immagino vi sentiate spessocon Berlusconi, confida di esse-re nominato Senatore a vita?Compete al capo dello Stato de-cidere. Io ritengo che sarebbe

un riconoscimentogiusto e meritato,

per una personache ha dato e

continua adare davve-

L’AV VO CAT O

COPPI

Non sostituisce

né me né Longo,

gli abbiamo chiesto

di affiancarci

quando arriveremo

in Cassazione: solo

lì avremo giustizia

PIAZZE & PALAZZI

I soldi a Monti? Sacrificio necessarioIl bonifico per Scelta Civica

aveva tante cifre: 710.000euro, in un’unica rata. Il nomeper esteso è tanto lungo IlariaCarla Anna Borletti Dell’Ac -qua coniugata Buitoni. In ver-sione ridotta e colloquiale, Ila-ria Borletti, deputata montia-na, capolista in Lombardia.Doveva entrare nel governo,ministro: Cultura, anzi Beniculturali perché il prezioso vacustodito e apprezzato: “Perfortuna non mi hanno chia-mato, già sentivo il peso di unaresponsabilità enorme”. Nondispera perché le porte d’in -gresso, seppur laterali, ci sonosempre. “In caso di bisogno,

sono pronta”.Ma quei soldi, onorevole Bor-letti?Non è stato facile.Nemmeno difficile.Come no?Ha vinto il premio miglior fi-nanziatore privato di questi ul-timi mesi. Nessuno ha osato dipiù.Ho fatto un passo più lungoper le capacità delle mie gam-be finanziare.Pe n t i t a?No, credo ancora nel progettodi Mario Monti, anche sequalcuno si defila.

Pe rc h é ?Perché si defilano, dice?No, perché ci crede?C’è spazio per un’alternativatra destra e sinistra, un movi-mento riformista che rimettain moto questo paese, altri-menti finisce per tutti e persempre.Ha visto Italia Fu-tura di Luca Corde-ro di Montezemo-l o?La donazione?Pochino, 150.000.Dovete girare que-sta domanda aMontezemolo. Ioho dato il mio con-

tributo perché davvero sentol’urgenza di uno sforzo. Io, sì,diciamo che ho sentito questaurgenza.Ma occorrevano davvero710.000 euro?Io rappresentavo Monti nellasua Milano contro Berlusconi:

sa la forza econo-mica del Cavalie-re?S’aspettava un mi-n i ste ro?Come potrei ambi-re a una poltrona.Non è nel mio sti-le.I rimborsi pubbliciai partiti vanno

aboliti?Mai, ridotti sì.Q u a n to?I partiti devono incassarequello che spendono, ancoraoggi ci guadagnano e non èammissibile.E i finanziamenti privati?Vanno regolati. Ha visto chenegli Stati Uniti la lobby dellearmi, che investe tanti soldisui repubblicani, tiene fermala riforma?In teoria, anche lei potrebbecondizionare Scelta Civica?Ma no, io mi accontento.G e n e ro s a .Abbiamo percepito lo stato incui versa l’Italia.

Insomma.Se non fosse così, sarebbe gra-ve.Cosa ha percepito?Una sofferenza diffusa, unaflessione generale, un mo-mento di stasi.Però Monti non pare più unbuon investimento.Resta valida la sua idea di po-litica riformista. Abbiamo unapossibilità, e io l’afferro senzachiedere nulla in cambio.Questo suo gesto, altruista, èstato molto costoso.Sì, ma se il paese vive un pe-riodo pericoloso, io uno sfor-zo, anche economico, lo devofare.

di Carlo Tecce

Ilaria Borletti Ansa

GHEDINIPa rl a m e n t a redel Pdl e legale

di Berlusconicon Longo

La Pre ss e

Page 9: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

9il Fatto Quotidiano VENERDÌ 3 MAGGIO 2 01 3

Difesa, spese folliL’Espresso: 3 mldper i satelliti

LA SPARATORIA DI BECCHIM5S: “NON CI RAPPRESENTA”IL PROF E IL GOVERNO: “NON LAMENTIAMOCI SE PRENDONO IFUCILI”. GRILLO SI DISSOCIA: “NON È IL NOSTRO IDEOLOGO”

di Paola Zanca

L’ultima volta, lasua firma sul blogdi Beppe Grillo,era comparsa do-

menica sera, nove ore dopoche Luigi Preiti puntasse lapistola contro i due carabi-nieri davanti a palazzo Chigi.Quindici righe, “M e z z o g i o r-no di fuoco” il titolo, buttategiù di pancia, come spesso ca-pita al professor Paolo Bec-chi, docente di Filosofia deldiritto a Genova e cattedra-tico del Movimento, barbabianca, il grande saggio deigrillini. “Un attentato comequesto – scriveva domenica -ricompatta con il solito vec-chio cliché: uniti contro laviolenza e, al contempo, uniticontro chi semina la violenzae qui il messaggio è chiaro.Del gesto eclatante – scrivevaancora il professore genovese– vi è comunque un respon-sabile: il M5S che con il suolinguaggio inciterebbe ad attidi questa natura. E così siprendono due piccioni conuna fava. Ma il M5S non sifarà impallinare tanto facil-mente”. Eppure, quattrogiorni più tardi è toccato allostesso Becchi fare mea culpa:“Mi dispiace dal profondo delcuore di aver danneggiato ilM5S. Sono caduto nella trap-pola che io stesso avevo pre-visto. Tolgo il disturbo”. Latrappola, come la chiama, sa-rebbe stata architettata daDavid Parenzo e GiuseppeCruciani, i due conduttori deLa Zanzara che catturano unapreda con cadenza quotidia-na. Eppure Becchi non se l'a-spettava. E quando gli hannochiesto un commento sull'at-tentato di palazzo Chigi hadetto che dietro ci sono “p o-teri invisibili”, quando si è di-scusso di commissioni ha

parlato di un “golpettino isti-tuzionale” e aggiunto che“non è una follia pensare cheuno possa prendere le armi”,quando gli hanno domanda-to che ne pensa del governoha tuonato: “Se qualcuno traqualche mese prende i fucilinon lamentiamoci, abbiamomesso un altro banchiere al-l’Economia”.

COSÌ, il pomeriggio di Becchiè finito con una scomunicache mai si sarebbe aspettato.Appena le agenzie hanno co-minciato a riprendere le suefrasi, nello staff comunicazio-ne del Movimento è scattatol'allarme: “Ma a nome di chiparla questo?”. Poi sono par-tite le telefonate a Genova eMilano. E il via libera è ar-

rivato: stavolta, il professore,è andato oltre le provocazio-ni. Bisogna dissociarsi. Primaparla il vicepresidente dellaCamera Luigi Di Maio (“Noisiamo contro la violenza e pa-cifici. È un’idea sua”), poi esceil comunicato dei gruppi diCamera e Senato per ribadireche “il professor Becchi non èun ideologo del M5S, si trattasemmai di un'etichetta attac-cata al personaggio sulle cuiposizioni deputati e senatorinon si riconoscono affatto”,infine il sigillo finale è un

tweet di Grillo: “Becchi nonrappresenta il M5S”.Argomento complicato, quel-lo della sparatoria a palazzoChigi (anche la presidentedella Camera Laura Boldrini èstata impallinata per aver det-to, il primo maggio, che “l'e -mergenza lavoro" fa sì che "lavittima diventi carnefice, co-me purtroppo è successo neigiorni scorsi davanti a Palaz-zo Chigi").

MA IERI NON ERA giornatanemmeno per chi si occupa dieconomia e di informatica.L’Huffington post ha pubblica-to la relazione al Def dei Cin-que Stelle e stroncato il pro-gramma con un “via tutte letasse” (dall’Imu alla Tares,passando per il fiscal compacte la revisione del trattato diMaastricht). L’E s p re ss o inveceha pubblicato la seconda pun-tata del Grilloleaks, ovvero ilresoconto delle incursionihacker nelle caselle mail di al-cuni parlamentari grillini. Era

toccato la settimana scorsa aGiulia Sarti e Stefano Vigna-roli, ora è stata la volta dellaposta di Tancredi Turco eMassimiliano Bernini. I piratiinformatici minacciano dipubblicarne una a settimana,fino a che Grillo e Casaleggionon renderanno trasparentile loro dichiarazioni dei red-diti e gli introiti del sito “gui -da” dei Cinque Stelle. Che ora- forse - ha perso uno dei suoi“editorialisti” di punta. A S e r-vizio Pubblico ieri sera Becchiribadiva: “Non mi sono maiattribuito il ruolo di ideolo-go”. Sul blog di Grillo non tut-ti sono d’accordo con la sco-munica: “Pecoroni, perbeni-sti, non avete il coraggio didire che la pensate comelui”.

Due Papi in Vaticano

RATZINGER TORNA E PREGA CON FRANCESCODopo aver trascorso due mesi a Castel Gandolfo,Ratzinger, che vivrà in un ex monastero di clausura,è tornato in Vaticano e poi ha pregato con ilsuccessore, Francesco Ansa

IL VOLANTINOIl manifesto che inneggia al-la sparatoria di Luigi Preitiaffisso in Val di Susa.A destra, il professor PaoloB e c ch iAnsa / Olycom

di Martina Castiglianied Emiliano Liuzzi

Non è questione di doppiostipendio, ma di doppia

poltrona. Graziano Delrio eFlavio Zanonato, neoministridel governo Letta, non lascia-no la guida delle loro città.Reggio Emilia e Padova al-l’improvviso si ritrovano condue sindaci senza fissa dimo-ra. Argomento su cui BeppeGrillo si è avventato senzanessun fair play: “Doppi in-carichi ostinati: Delrio ha det-to che non ha nessuna inten-zione di dimettersi, e vuole

continuare a fare il primo cit-tadino di Reggio Emilia. Percorrispondenza”. La protestala firma Matteo Olivieri, con-sigliere comunale del Movi-mento 5 Stelle: “Il sindaco hadetto che è disposto a rinun-ciare agli 80 mila euro di sti-pendio, dimentica però che daministro dovrebbe prenderequasi 200 mila euro lordi al-l'anno. Tuttavia, visto chequesti politici amano i cavilli,gli ricordiamo che l’articolo13, comma 3, del decreto leggen. 138 del 2011 prevede che ledue cariche siano incompati-bili”. La mossa di Delrio è stata

quella di nominare un vicesindaco Pd in fretta e furia conun consiglio comunale d’ur-genza la mattina del 1° mag-gio. Ugo Ferrari al posto di Fi-lomena De Sciscio dell’Italiadei Valori.

IN QUESTO modo, si potrà fardecadere il sindaco senza scio-gliere la giunta ed evitare cosìil commissariamento alle por-te delle elezioni comunali, traun anno. “La procedura”, hacommentato Delrio su Twit-ter, “ha tempi e modi regolatida una legge che si applica perla prima volta. Il sindaco di Pa-

dova e io abbiamo deciso diseguire questa seconda strada,non per amore dei doppi in-carichi o per amore dei doppistipendi. Ma per affetto allenostre comunità che hanno bi-

SINDACI E MINISTRI

Graziano Delrio La Pre ss e

“VENTIDUE miliardi per digitalizzare l’esercito, 3miliardi per i satelliti militari, oltre 600 milioni perun missile che resterà prototipo”: sono alcuni deiprogrammi “più esosi e discutibili" delle forzearmate, secondo quanto afferma un articolo deL’Espresso nel numero in edicola oggi di cui ilsettimanale ha fornito un’anticipazione.“Forza Nec, Sicral, Skymed, Meads. Sono progetti

militari ignoti ai più che si traducono in miliardi acarico dei cittadini" scrive tra l’altro l’E s p re ss o sot-tolineando che le spese sono state ricostruire“grazie a un documento redatto dal governoMonti”. Si parte dal capitolo sull’ “attività spa-ziale”: l’Italia, si legge nell’articolo, “ha una co-stellazione di satelliti spia e da comunicazionemilitare già costati due miliardi e si prevede di

spendere un altro miliardo nei prossimi anni”. Inparticolare l’E s p re ss o parla dei satelliti Sicral 2(costo 235 milioni di euro) e degli Athena, inconsorzio con la Francia (63,5 milioni). C'è poi il"piano Mgcp per la mappatura digitale del globoche inghiotte 34 milioni" e i satelliti spia CosmoSkymed (costo 1.137 milioni) con i loro radarscansionano senza sosta i continenti.

UOMINI NUOVI

TASSE E HACKER

La relazione al Def

(via Imu e fiscal

compact) e il nuovo

attacco informatico:

violate altre due

caselle mail

Delrio&Zanonato, doppia poltronasogno di vedere realizzati gliimpegni presi”. E nel clima ditregua e pace tra parti politi-che, le proteste si contano sulledita di una mano. “I lavori so-no già ben avviati”, commentaLuca Vecchi, capogruppo delPartito Democratico in consi-glio comunale a Reggio Emi-lia, “e non ha senso abbando-nare la città nelle mani di uncommissario a questo puntodella legislatura”. Del resto incittà il sindaco sono abituati avederlo poco dal 2011, daquando Delrio, battuto al bal-lottaggio Michele Emiliano, èdiventato Presidente Anci.

Quella carica è incompatibilecon la nomina a ministro e do-vrà per forza essere affidata aun sostituto. Il punto è chequella poltrona la vuole Mat-teo Renzi e Del Rio, già de-mocristiano e renziano dellaprima ora, userà tutte la di-plomazia di cui è capace perpassargli il testimone.

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10 VENERDÌ 3 MAGGIO 2013 il Fatto Quotidiano

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Paul Hilton/Greenpeace

Parma, inceneritoreacceso. Pizzarotti:“Noi ancora contro”

IL SINDACO Federico Pizzarotti,primo cittadino a cinque stelle diParma, affida a Facebook il com-mento dopo l’accensione dell’i n-ceneritore, a cui si era duramenteopposto durante la sua trionfalecampagna elettorale. “L’inizio del-le attività – ha scritto Pizzarotti sul

suo profilo – pur con un balletto didate e di mancate comunicazioni,era stato annunciato da tempo. Ilnostro percorso per una diversagestione dei rifiuti continua. Ab-biamo aderito alla campagna na-zionale rifiuti zero, e stiamo col-laborando per studiare norme e

leggi con i nostri parlamentari”.Non getta la spugna Pizzarotti chepromette “la giornata di oggi nonci ferma. Abbiamo iniziato questabattaglia non perché fosse facile oscontato vincerla, ma perchè eragiusto portarla avanti, molte voltein pochissimi e senza mezzi”. Nel

frattempo l’assessore comunaleall’ambiente Gabriele Folli rilancial’alternativa del trattamento mec-canico biologico dei rifiuti, consi-derato più conveniente dal puntodi vista economico e più sosteni-bile da quello ambientale.

A. A.

stesso rifiuto non veniva mai ri-mosso dalla discarica”. Il puntoè che nelle campagne vicine, in-quinate da rifiuti, sono stati col-tivati vigneti destinati alla ven-dita. E per capirlo basta leggerequesta intercettazione: “Là statutto inquinato...”, dice Lestingial telefono, “su di me infieriscecon parolacce... di tutti i tipi...che poi andranno su internet...gli ho detto... non togliere il ten-done... e lui ha confessato chel’uva l’ha tagliata...”.

LA TESI è confermata dalle ana-lisi svolte dai carabinieri, e da unvideo, filmato alcuni anni fa, nelquale si vedono fumi tossici chesi alzavano dalle campagne, a ri-dosso della vecchia discarica. Ela nuova non sembrava destina-ta a una sorte migliore: “Nel2008 – dice un operaio – parte -cipavo alla realizzazione delledue vasche della discarica diConversano. Mettevamo duemetri di argilla alla prima vasca,al fine di non permettere alle ac-que meteoriche di rivitalizzare ilrifiuto; solo in questo punto èpresente l’argilla, mentre in tut-ta l’area delle stesse vasche sonostati messi solo grossi sassi”.Stiamo parlando, quindi, dellaseconda discarica, quella seque-strata e affidata al consorzio traLombardi e Cogeam. Un affare,quello della nuova discarica, daben 125 euro a tonnellata. Nel2006, però, la tariffa dispostadalla Regione era di circa 60 eu-ro. Ben sei pagine, nelle 138 deldecreto di sequestro, si soffer-mano sull’aumento della tariffache, nel nuovo contratto, crescedel 107 per cento. “L’ordinanzadel 18 marzo 2011 – si legge ne-gli atti – non definisce le moda-lità con cui s’è determinata lanuova tariffa, né fa riferimento aulteriori documenti tecnici disupporto”. Nel marzo 2011 sia-mo in una fase transitoria. E gli

inquirenti ricordano che gli au-menti sono soggetti all’indiciz -zazione su base Istat. Pochi mesidopo, in base all’indicizzazione,sale a 125 euro. Se Vendola, nelnuovo contratto, avesse indiciz-zato la tariffa iniziale – quella di58 euro del 2006 – ci saremmotrovati dinanzi a una cifra no-tevolmente inferiore: “Si fa pre-sente – continuano gli inquiren-ti – che il valore della tariffa re-lativa al 2006, pari a 60,54 europer tonnellata, attualizzata al2011, risulterebbe pari a 68,95euro”. Un aumento sproposita-to, soprattutto, se si scopre – co -

me sottolinea il Noe – che “la ta-riffa del 2011 non tiene contodei costi di gestione del tratta-mento di rifiuti della raccoltadifferenziata. Non c’è alcuna ir-regolarità, spiega l’assessore re-gionale all’ambiente LorenzoNicastro: “Non è stata una sceltaarbitraria. Nel 2011 il Consigliodi Stato ci ha obbligati ad indireuna nuova gara e stipulare unnuovo contratto. Che, tariffe in-cluse, è stato vagliato dall’avvo -catura della Regione. Ed è inne-gabile che qualsiasi costo d’a-zienda, dal 2006 a oggi, sia no-tevolmente cresciuto”.

di Antonio MassariBari

Questa è una storiache riguarda due di-scariche e vent’annidi crimini ambien-

tali. Molti ancora da scoprire.Di certo, secondo le accuse,quintali di rifiuti tossici sonostati sversati nelle campagne:fiumi di percolato hanno “in -naffiato” uva e ciliegie, poi ven-dute in giro per l’Italia, serviteinfine sulle nostre tavole. Lavecchia discarica di Conversa-no è chiusa da tempo. La secon-da, in parte, è stata sequestratada poco: “Le vasche di soccorso– si legge negli atti – sono stateutilizzate come una vera e pro-pria discarica”. E se non bastas-se: Nichi Vendola – commissa -rio straordinario per la gestionedei rifiuti – ha raddoppiato ilpagamento dei gestori di questabomba ecologica. Le tariffe –dal2006 a oggi – sono aumentatedel 107 per cento: un aumentoche, per la procura di Bari, è og-getto d’indagine.

IL PM Baldo Pisani, ad agosto,ha sequestrato la “nuova” disca -rica, gestita da un consorzio,guidato dalla Lombardi ecolo-gia, al quale partecipa anche laCogeam del gruppo Marcega-glia. E con l’accusa di disastroambientale sono indagati RoccoLombardi e suo padre Paolo, inconcorso con alcuni funzionaripubblici e un dirigente dell’Ar -pa. Per comprendere gli scempiavvenuti nella gestione dellavecchia discarica è sufficienteleggere le dichiarazioni di Do-menico Lestingi, ex operaio, og-gi principale accusatore di Lom-bardi: “Ricordo che i cingoli delmezzo incaricato alla spalmatu-ra di quel rifiuto ospedaliero siintrisero di sangue, tanto chel’autista avvertì malessere: lo

CO N V E R SA N O

Due discariche,

una chiusa e l’a l t ra

sotto sequestro:

ve n t ’anni

di disastri ambientali

in Puglia

Il luogo dove è stato ritrovato il corpo di Ilaria Leoni Ansa

sata per oggi, a stabilire i mo-tivi esatti della morte e a direanche se qualcuno ha abusatodella giovane. Intanto i cara-binieri del comando provin-ciale, coordinati dalla procu-ra di Livorno e dal magistratoFiorenza Marrara, stanno

passando al se-taccio tutte leamicizie dellagiovane, le suechiamate al cellu-lare e la sua atti-vità sui social net-work. Senza di-menticare Face-book, dove Ilariapubblicava spes-

so foto e immagini. Per oranessuna pista viene esclusa,nemmeno quella passionale.La giovane da qualche meselavorava in un ristorante del-la zona, portava i piatti ai ta-voli per guadagnarsi i primisoldi, come molti ragazzi del-la sue età. Il paese, neanchenovemila anime a ridossodella Maremma, avvezzo aituristi più che agli omicidi, èsotto choc. “Sono sconvolto esenza parole”, scuote la testail sindaco di Castagneto, Fa-bio Tinti: “Abitava in casacon la madre, conosco la suafamiglia. Non capisco comesia potuta accadere una cosasimile a Castagneto”.

R. R.

Livorno

Diciannove anni. Permantenersi faceva la ca-

meriera, nonostante avesseun sorriso da bambina cerca-va una strada che l’accompa-gnasse verso l’età adulta. Lastrada si è fermatain un bosco a ri-dosso del maredella Toscana. Ila-ria Leoni è statatrovata ammazza-ta. I carabinieri di-cono, senza girar-ci troppo attorno,che è stata stran-golata a mani nu-de. I genitori la cercavano damercoledì sera, quando, nonvedendola tornare a casa,erano andati col nodo in golain caserma. Ma le loro spe-ranze si sono spente ieri mat-tina, intorno alle 11, nel mo-do che mai avrebbero volu-to.

IL CORPO di Ilaria, infatti, èstata trovato senza vita e con ipantaloni abbassati tra gli uli-vi a due passi da CastagnetoCarducci e Donoratico, dovela ragazza viveva. È possibileche chi ha ucciso abbia ten-tato anche di violentarla: asuggerire questa ipotesi agliinquirenti sono alcuni lividi.Anche se sarà l’autopsia, fis-

BOMBA ECOLOGICA DI MARCEGAGLIAVENDOLA RADDOPPIA LE TARIFFERIFIUTI TOSSICI SU UVA E CILIEGIE. INDAGINE SUI “PREZZI”DI NICHI

SPROFONDA ITALIA

ORRORE IN TOSCANA

Muore strangolataa 19 anni: la “pista”è passionaleILARIA LEONI RITROVATA SENZA VITANEI BOSCHI DI CASTAGNETO CARDUCCI

Un escavatore a Conversano. Sotto, Emma Marcegaglia La Pre ss e

Una foto di Ilaria dalsuo profilo Facebook

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12 VENERDÌ 3 MAGGIO 2013 il Fatto Quotidiano

re immobili (per esempio scuole,ospedali etc.) bisognosi di ristruttu-razione, adeguamento, messa a nor-ma e via dicendo.La società di gestione del risparmioè, come dice la parola stessa, fina-lizzata alla raccolta di capitali, e perquesto la sua operatività è subordi-nata ad autorizzazione della Bancad’Italia. Funzionerà costituendo deifondi d’investimento immobiliari,che dovranno raccogliere capitali dainvestitori istituzionali, in primis glienti previdenziali. I capitali dovran-no essere utilizzati nelle operazioniimmobiliari e debitamente remune-rati. Operazione non semplice, piùsimile a a un faticoso artigianato chealla grande operazione finanziaria.Che poi la Sgr costituisca i fondi do-ve far affluire massicciamente gli im-mobili pubblici, da vendere poi pocoalla volta massimizzando il prezzo, èuna prospettiva per adesso solo teo-rica. Sulla quale dovrà lavorare Sac-comanni, se la durata di questo go-verno gliene darà il tempo.

Tw i t te r @ g i o rg i o m e l e t t i

E C ONO M I A

di Giorgio Meletti

Il decreto non è ancora statopubblicato sulla Gazzetta Uf-ficiale, ma è pronto, firmato etimbrato dalla Corte dei

Conti. Nasce la Sgr (società di ge-stione del risparmio) istituita nel2012 dal governo Monti per valo-rizzare gli immobili pubblici at-traendo capitali privati. E ne diventapresidente il potentissimo Vincen-zo Fortunato, capo di gabinetto delministero dell’Economia dal 2001 al2006 e poi ancora dal 2008 a oggi.Secondo Il Sole 24 Ore con questamossa l’uscente Vittorio Grilliavrebbe voluto mettere in salvo For-tunato dallo spoil system, cioè dall’e-ventualità che il nuovo ministro Fa-brizio Saccomanni non lo confermisulla strategica poltrona da molticonsiderata più influente di quelladello stesso ministro. Ma per Sac-comanni il problema principale nonè solo non poter disporre della no-mina in un ruolo chiave per la ge-stione dei conti pubblici. Numerosesono le incognite da risolvere intor-no al tema della dismissione degliimmobili pubblici, della quale si di-scute da almeno vent’anni senza ap-prezzabili risultati pratici.

IN TEORIA, secondo la relazionetecnica che ha accompagnato il de-creto con cui il governo Monti haistituito la Sgr, lo Stato dispone di unpatrimonio immobiliare vendibiledi valore compreso tra 239 e 319 mi-liardi. Dentro c’è di tutto: beni delDemanio statale, ma soprattutto im-mobili di proprietà di regioni, pro-vince e comuni, che secondo le stimepiù attendibili valgono da quattro a

cinque volte quelli dello Stato cen-trale.Nelle discussioni degli ultimi mesi ècapitato assai spesso di sentire il par-tito degli ottimisti proiettato sull’i-dea che una massiccia dismissione dibeni statali consentirebbe di dareuna prima sensibile spallata al debitopubblico. Aggirandosi lo stock deldebito statale sui 2 mila miliardi, lavendita in blocco dei 300 miliardi diimmobili lo taglierebbe più o menodi un sesto.La realtà concreta è meno rosea. Neidecenni passati i vari tentativi (da

Immobiliare Italia a Patrimonio spa,fino alle cosiddette cartolarizzazioniScip1 e Scip2) hanno prodotto intutto per lo Stato un beneficio finan-ziario di pochi miliardi di euro, nonpiù delle dita delle mani. In questocaso le previsioni di Grilli hanno in-dicato l’obiettivo di far incassare alloStato 15 miliardi all’anno. Da unaparte si tratta di una cifra preziosaper i conti pubblici di questi annimagri, anche se poco rilevante ai finidell’abbattimento del debito. Madall’altra parte anche l’obiettivo dei

15 miliardi appare pro-blematico.A gestire operativa-mente la nuova societàè stata chiamata Elisa-betta Spitz, una dellemassime competenzenel ramo dopo aver tra-scorso molti anni allaguida dell’Agenzia delDemanio. Risponderàa un consiglio d’ammi -nistrazione composto,oltre che da Fortunato,da Olga Cuccurullo,che già siede nel cda delCentro sperimentale dicinematografia, Antimo Prosperi,dirigente generale del Tesoro, e Fe-derico Merola, ex direttore generaledell’Ance, la lobby dei costruttori.

IN REALTÀ la nuova società è daconsiderare propriamente una star tup, da costruire e organizzare e da farcrescere a partire da un nucleo ini-ziale non faraonico. Probabilmentenon sarà pienamente operativa pri-ma della fine di quest’anno.Per adesso il governo ha fatto pianiconcreti prudenti. All’inizio la socie-tà avrà in dotazione un pacchetto di350 immobili, del valore stimato di1,5 miliardi di euro. Ma soprattuttola vocazione iniziale non è per nientequella della massiccia dismissione diimmobili, quanto quella della lorovalorizzazione. E al centro dell’at -tenzione ci sono soprattutto gli im-mobili degli enti territoriali. In pra-tica il mandato della Sgr sarà quellodi individuare nel patrimonio di re-gioni e comuni immobili, oggi ab-bandonati, da mettere a reddito, nonnecessariamente vendendoli. Oppu-

LA SOSPENSIONE

“Tagli all’I n p s,c an c e l l at ele visite fiscali”L’ALLARME DEI MEDICI: MILLEPOSTI DI LAVORO A RISCHIO

L’allarme è lanciato dalla Federazionedei medici di famiglia, il sindacato

professionale più importante della cate-goria. Con una lettera inviata ai dirigentidell’Inps e al Ministero del Lavoro,la Fimmg lamenta la decisione di sospen-dere le visite mediche domiciliari di con-trollo richieste d’ufficio. Con il rischiodi perdere 1000 posti di lavoro.“Alle nostre organizzazioni - si legge nellalettera - risulta che l’Ente, in ottemperanzaalle richieste di riduzione della spesa (spen-ding review) degli Enti pubblici di previden-za, abbia già formalmente provveduto a ren-dere operativa a far data dal 1 maggio lasospensione delle visite mediche di control-lo domiciliare disposte d’ufficio lasciandooperative solo quelle richieste dai datori dilavoro”. Con questa decisione, infatti, l’Inpsintenderebbe risparmiare una spesa che ver-rebbe considerata “non obbligatoria”. L aFimmg fa però notare che in questo modol’Inps “rinuncia a svol-gere il proprio ruolo so-ciale”. Non è difficileimmaginare, in effetti,la soddisfazione di tantilavoratori pubblici eprivati che lucrano suiriposi di malattia e chein questo modo sareb-bero del tutto introva-bili. Secondo la decisio-ne, infatti, solo quando a chiedere la visitafiscale sono i datori di lavoro i medici simettono in azione.Questa decisione, ribadisce la Fimmg, “nonfarà altro che determinare, nel breve tempoun consistente aumento dell’attuale spesaper l’indennità di malattia, in quanto le vi-site mediche di controllo hanno dasempre rappresentato un elemento cardinedel contenimento del costo di questa vocedel welfare e nella lotta all’abuso dell’ as-senteismo”.Secondo il sindacato dei medici “l’eventualecrescita, anche di solo 1-2 decimali di puntodella percentuale di assenteismo,comporta un aumento della spesa di granlunga superiore a quanto l’Inps ha speso nel2012 per le visite mediche di controllo”.Il servizio, infatti, è assicurato da mediciincaricati dall’Ente previdenziale chesvolgono questa attività in modo preva-lente. Anche perché devono sottostare aincompatibilità previste dalla legge. Ognimedico deve svolgere almeno 21 visitesettimanali. In queste condizioni, la sop-pressione del servizio potrebbe portare allicenziamento di circa mille medici. LaFimmg ha chiesto un incontro al ministrodel Lavoro Enrico Giovannini.

s .c .

VALORE VIRTUALE

In teoria alla società

di gestione del risparmio

si potrebbe affidare

un patrimonio vendibile

di valore compreso

tra 239 e 319 miliardi

IMMOBILI DA VENDEREGRILLI, SACCOMANNIE IL SOLITO F O RT U N AT OIL MINISTRO DELL’ECONOMIA USCENTE BRUCIA SUL TEMPO ILSUCCESSORE E CONSEGNA AL SUO CAPO DI GABINETTO LASOCIETÀ CHE DOVREBBE INCASSARE ALMENO 300 MILIARDI

Il ministero dell’Economia e, a destra,Antonio Mastrapasqua, presidente Inps Ansa

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BREVI

ALEMANNO ”A ROMA STOP A EQUITALIA”“Abbiamo approvato una delibera che dice stopa Equitalia dal 1° luglio, al suo posto subentra ilDipartimento Risorse economiche Roma Capita-le”, ha detto ieri il sindaco Alemanno. La Pre ss e

RCS ECCO GLI STIPENDI D’O ROPietro Scott Jovane ha percepito nel 2012 1,066milioni di euro per la carica di ad e direttore gene-rale di Rcs Mediagroup. Angelo Provasoli, presi-dente del gruppo dal 2 maggio 2012, ha ricevuto333 mila euro. L’ex ad di Rcs, Antonello Perriconeha ricevuto una buonuscita di 3,35 milioni.

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13il Fatto Quotidiano VENERDÌ 3 MAGGIO 2 01 3

di Alessandro Oppes

Qualsiasi banale pretesto va-le per scatenare una vio-

lenza sempre latente. Oakkan,cuore economico della Birma-nia, un centinaio di chilometri anord dell'ex capitale Rangoon:una donna in bicicletta urta inmodo accidentale un monacodi 11 anni, facendogli cadere ilrecipiente destinato a raccoglie-re le offerte. È la scintilla che fascattare l'ennesima, sproposita-ta reazione buddhista contro laminoranza musulmana. In po-che ore, un uomo ucciso, dieciferiti, 18 arresti, decine di case enegozi dati alle fiamme in quat-tro villaggi della zona. Nel pae-sino di Mie Laung Sakhan, unafolla inferocita di almeno 300persone arrivate in moto, di-strugge completamente unamoschea. Dietro questa barba-rie, sempre più spesso, c'è ilgruppo che si fa chiamare“969”, contraddizione stridenteal preteso principio di non-vio-lenza che dovrebbe animare lareligione buddhista: con il loroincitamento a una specie diapar theid islamofobico, raccol-gono sempre maggiori consensinel paese. Si oppongono ai ma-trimoni misti, invitano i bud-dhisti a non mettere piede neinegozi gestiti dai musulmani,

chiedono che nessuno venda oaffitti terre ai Rohingya, la mi-noranza apolide (poco meno diun milione di persone) concen-trata nello stato sud-occidenta-le di Rakhine. Nonostante lamaggior parte di loro abbianosempre vissuto in Birmania, icirca 3 milioni di buddhisti diquesta zona li considerano co-me intrusi del vicino Banglade-sh, fomentati in questo anchedai monaci.

È PROPRIO nel Rakhine che, nelcorso del 2012, si è registrata lapiù grave ondata di scontri, con200 morti e 140 mila sfollati. Eancora nel marzo scorso, le per-secuzioni religiose hanno fatto43 vittime a Meiktila, nel centrodel paese. Al solito, un banalepretesto ha funzionato da scin-tilla: una disputa tra un com-

merciante musulmano e alcuniclienti buddhisti. Solo dopo cheinteri quartieri erano stati datialle fiamme, l'esercito è interve-nuto in applicazione dello statod'emergenza proclamato dal go-verno centrale, proprio mentrele violenze si estendevano in di-rezione della nuova capitale Na-ypyidaw: una chiara dimostra-zione che il piano del presidentecivile Thein Sein per arginare gliestremismi è ancora lontano dalraccogliere i suoi frutti. Proprionei giorni in cui la Ue ha pre-miato le aperture democratichedella Birmania con l'abolizionedefinitiva delle sanzioni, un rap-porto di Human Rights Watch ac -cusa le forze di sicurezza localiappoggiate dai monaci buddhi-sti di “crimini contro l'umanità”in una campagna di “pulizia et-nica” contro i musulmani.

ALTRI MONDI

POLIGONO FAMILIARE Due immagini riprese dal sito del-l’azienda che produce armi vere per bambini

Dagli al musulmano: quandoil monaco buddhista s’incazza

L’estrema destra che spingel’Inghilterra fuori dalla Uedi Caterina Soffici

Londra

Nello spot che passa sulle tvbritanniche Nigel Farage,

il leader del Uk Independent Par-ty , è seduto al pub e beve unabirra scura. “La mia Britannia –dice – non vuole più versare 53milioni di sterline al giorno nel-la casse di Bruxelles”. Parla aipescatori, alle casalinghe, aipensionati, agli operai, ai disoc-cupati. A quella fascia di popo-lazione che sta pagando sullasua pelle l’austerità del governoCameron e riversa sull’Europatutte le sue frustrazioni. Ma an-che ai militari e ai taxisti, cheinvece vedono negli immigratiuna minaccia alla sicurezza e al-la tradizione britannica, oltreche uno scippo di posti di la-voro e risorse del già massacra-to Welfare State. “Say No to Eu-ropean Union” (Di’ no all’Unio -ne europea) è il messaggio. Di-retto, senza fronzoli. Molto po-polare con questi lumi di luna.Pub, birra scura, aria decisa: unmessaggio super popolare, lon-tano anni luce dalla spocchiaclassista di Cameron e dei suoietonian boys compagni di gover-no. Nigel è l’uomo che potreb-be sconvolgere gli equilibri del-la politica britannica e l’establi -shment lo guarda con paura: 49

anni, uscì dal Partito conserva-tore nel 1992, dopo la ratificadel Trattato di Maastricht. Ieriin Inghilterra e Galles si è vo-tato per il rinnovo di molte am-ministrazioni locali e per il seg-gio parlamentare di SouthShields, vacante dalle dimissio-ni di David Miliband lo scorsomarzo. I sondaggi danno l’U-kip al terzo posto con il 17%,dietro i Tory in caduta libera al28%, il Labour al 38 e i Liberaldemocratici all’8. I risultati siavranno solo oggi (si è votatofino alle 10, le 11 italiane).

Q U E STO è il test elettorale piùimportante dell’anno, che po-trebbe segnare la tendenza perle europee dell’anno prossimo ele politiche del 2015. Nelle scor-se settimane sono volati glistracci tra Cameron e l’Ukip. Il

premier li ha definiti un “pugnodi lunatici razzisti”. A marzo inun'altra piccola tornata eletto-rale l’Ukip era arrivato al terzoposto e qualcuno aveva azzar-dato un paragone con i grilliniitaliani. Ma l’Ukip è un movi-mento di estrema destra con ve-nature razziste, più simile allaLega che al M5S. Anti immigra-zione, anti euro, forte connota-zione populista, l’Ukip si collo-ca a destra dei Tory. Il partito almomento non è rappresentatoin Parlamento, ma di questopasso potrebbe sbancare alleprossime politiche e per questoCameron cerca di spostare lacoalizione di governo a destra epromette un voto anti Europaprima delle prossime elezioni.Oggi sapremo se gli euroscetticibritannici avranno dei nuovi al-leati.

Carestia in Somalia

ALMENO 260 MILA MORTI, METÀ BAMBINIL’agenzia Onu per l’alimentazione, la Fao, afferma che lacarestia in Somalia ha provocato tra il 2010 e il 2012 lamorte di almeno 260 mila persone, metà bimbi La Pre ss e

di Angela VitalianoNew York

Un incidente. Così lapolizia di Cumber-land County inKentucky, ha clas-

sificato la morte di una bam-bina di 2 anni, Caroline Starks,uccisa da suo fratello di 5. Lamadre dei due fratellini, cheoggi parla di tragica fatalità, erauscita nel cortile di casa la-sciandoli soli a giocare, per po-chissimi minuti. Abbastanza alungo, però, perché il piccoloprendesse il fucile, che gli erastato regalato mesi fa, ed esplo-desse quel colpo fatale che erarimasto in canna. I genitori, in-fatti, hanno detto di non sapereche il Crickett, questa la marcadell’arma, fosse carico e che erariposto in un luogo sicuro. Nonmolto, evidentemente, vistoche nel giro di pochi istanti si èconsumata una tragedia desti-nata a segnare per sempre la vi-ta di un’intera famiglia.I genitori avevano comprato ilfucile, prodotto da un’aziendaspecializzata in armi per bam-

bini, come regalo per il loro fi-glio, un gesto che in Kentucky,come in altri Stati in cui la mag-gioranza della popolazione è afavore delle armi, consideratonormale.La compagnia Crickett, non acaso, pubblicizza, con orgoglio,i propri prodotti come “armida fuoco per la gioventù ame-ricana”. Ce ne sono di vari tipi emodelli e addirittura ci sonodiverse opzioni nella scelta deicolori, tanto per dare l’idea chesi tratti di un giocattolo: si vadal rosa, adatto alle bambine, aun arcobaleno allegro di coloridestinato, probabilmente, a en-trambi i sessi. La maggior partedei siti che pubblicizza e vendepistole e fucili per bambini è insintonia con la Nra (l’associa-zione degli armaioli) che, coninvestimenti milionari, sta cer-cando in tutti i modi di bloc-care i tentativi dell’Ammini-strazione Obama per regolare,sebbene in maniera blanda, ilmercato e la circolazione dellearmi. L’uccisione della piccolaCaroline è, peraltro, il quartoepisodio, in un solo mese, che

vede coinvolto un minore chespara contro un genitore o unfratello, causando ferite di unacerta entità.Il website della Crickett, peral-tro, non precisa o limita l’etànecessaria per avere accesso aifucili e mostra, nella pagina de-dicata all’“angolo dei bambi-ni”, foto di bambini davveropiccoli che impugnano fiera-mente un’arma. L’episodio,inutile dirlo, ha infiammato

ancor più il dibattito sulle armiche, da dopo la strage di Ne-wtown, vede la maggioranzadegli americani a favore di unaregolamentazione, tuttavia,bocciata in prima istanza dalSenato. I singoli Stati si stannomuovendo autonomamente:in California mercoledì è statovarato un provvedimento peraumentare i fondi per la lottaalle armi illegali e il loro seque-stro.

Follia americanaAssassino a 5 annicon il suo primo fucileSPARA ALLA SORELLA DI 2. IL BUSINESS DELLE ARMI MORTALI DONATEAI BAMBINI. LA LEGGE SULLA LIMITAZIONE BLOCCATA IN SENATO

TEST ELETTORALE

Nel voto delle

amministrazioni locali

il partito nazionalista,

spinto dalla crisi, miete

successi. Il premier:

“Pugno di lunatici razzisti”

Pianeta terra

VENEZUELA RISSE E RICORSI ELETTORALI IN PARLAMENTOEnnesimo giorno di tensioni in Venezuela. Il leader dell’opposi-zione Henrique Capriles presenterà un ricorso contro i risultatidelle elezioni del 14 aprile, mentre continuano le polemiche dopola mega-rissa in Parlamento fa tra chavisti e antichavisti. Ansa

SIRIA MASSACRO A BAIDA: 100 VITTIMEMentre continua il silenzio sulla sorte di Dome-nico Quirico, di cui si sono perse le tracce dal 9aprile, l’opposizione siriana annuncia il “m a ss a -c ro” - 50, forse 100 le vittime - da parte di mi-litari e milizie del presidente siriano Bashar nelvillaggio costiero di Baida.

USA SPARI ALL’AEROPORTO DI DALLASColpi di arma da fuoco sono stati sparati al ter-minal B del Bush intercontinental airport diHouston, in Texas. Nella città texana nel wee-kend si apre l’assemblea della National Rifle As-sociation (Nra), lobby delle armi Usa. Ci sarebbestato almeno un uomo ferito. Stop a tutti i voli.

Una protesta dei monaci buddhisti birmani Ansa Nigel Farage Ansa

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14 VENERDÌ 3 MAGGIO 2013 il Fatto Quotidiano

SECONDO TEMPO

me la Feltrinelli deve raziona-lizzare i costi per evitare taglipiù pesanti al personale.I dipendenti messi “in solida-rietà” si chiedono però comemai, viste le difficoltà, la hol-ding dello stesso gruppo – Effe2005 – il 28 marzo scorso ha de-ciso di comprare la maggioran-za dell’Antica Focacceria SanFrancesco, la società sicilianache gestisce anche lo storico lo-cale palermitano. “L'operazio -ne rientra nella strategia di di-versificazione del proprio busi-ness e va a rafforzare la sua po-sizione all'interno del settore

di Marco Franchi

Il 21 marzo scorso, a PalazzoMezzanotte sede della Borsa diMilano, le librerie Feltrinelliavevano conquistato la coronadi “miglior azienda italiana do-ve lavorare”. Sarà difficile ripe-tere l’impresa nel 2014. Perchéla miglior azienda italiana dovelavorare ha deciso di far partiredal 10 giugno 1378 contratti disolidarietà della durata di unanno. Il gruppo Feltrinelli, chepossiede la più grande catena dinegozi di libri e musica d’Italia,ha infatti firmato il 24 aprile unaccordo con i sindacati (da di-scutere nelle assemblee con i la-voratori) che interessa appuntoi 1.378 dipendenti dei 102 puntivendita (tra le società LibrerieFeltrinelli, Finlibri e Libreriedelle Stazioni).Il motivo? In un incontro con isindacati del 19 febbraio l’a-zienda ha annunciato un calodelle vendite pari al 10,5% indue anni denunciando l'anda-mento critico di 66 punti ven-dita e ipotizzando la chiusura di15 librerie nei 12-24 mesi suc-cessivi (con un totale esuberi di130 unità). L'obiettivo per met-tere in sicurezza il gruppo,quindi, è di risparmiare di 4,3milioni in 12 mesi (pari a 216mila ore). Morale: c’è la crisi eanche un colosso del settore co-

Massimo Bray, ministro fai-da-teVISITA A POMPEI

Feltrinelli, focacce e sacrificiLA CATENA LIBRARIA VARA IL CONTRATTO DI SOLIDARIETÀ PER 1378 DIPENDENTI. UNA“D I E TA”CHE CONTRASTA CON LA RECENTE ACQUISIZIONE DI UNO STORICO MARCHIO DELLA RISTOR A Z I ON E

MORTO IL RAPPER KELLYUCCISO DA UNA OVERDOSEChris Kelly, negli anni 90 componente delduo Kriss Kross, è morto ad Atlanta.Assieme a Chris Smith aveva vendutomilioni di copie. Jump il brano più famoso

GIRO D’ITALIA, IVAN BASSO SI RITIRAA POCHE ORE DALLA PARTENZAIl Giro, che partirà da Napoli, perde uno deipossibili protagonisti. Ivan Basso, a causa diuna cisti, ha deciso di ritirarsi. I medici hannodato esito negativo dopo gli ultimi esami

LEONE D’ORO A FRIEDKINGIRÒ ANCHE “L’E S O R C I S TA”Riconoscimento al regista William Friedkin,in occasione della settantesima mostrainternazionale del cinema di Venezia. Ilfestival si svolgerà dal 28 agosto al 7 settembre

di Giorgio Meletti

Auricolari ben piantati nelle orecchie, comeun passeggero qualsiasi, il ministro dei Beni

culturali Massimo Bray viaggia sulla Circumve-suviana in serena solitudine alla volta di Pompei.Giustamente va a verificare di persona come van-no le cose il 1° maggio in uno dei centri del suomandato non solo cultura ma anche turismo.Non c’è auto blu, non c’è scorta. Ma Bray inter-preta in modo originale l’onda nuova della riser-vatezza nell’era di Twitter. Il ministro non viaggiain incognito perché i cittadini vengono informatiin tempo reale di ogni suo atto e pensiero. Dentroquegli auricolari, si pregia di twittarci, scorre lamusica del musicista israeliano Asaf Avidan. Lo faperché la signora che lo vede sul treno e lo trovasomigliante al neoministro della Cultura non gli

rivolge la parola, ma lo fotografa e twitta: “Secon -do me stamattina @massimobray era in circum-vesuviana accanto a me”. Lui legge e risponde,dettagliando su cosa stava ascoltando in quella fo-to disponibile all’universo mondo.

SOLO CHE LA Circumvesuviana non è ancoraproiettata del tutto nell’ipermondo dei social net-work, i suoi binari sono saldamente piantati nellaterra di Napoli. E dunque il treno si ferma e il mi-nistro resta a terra. Si fa fotografare e twitta: “Ar -riveremo a Pompei grazie a un passaggio”. Il po-polo del web, come dicono quelli meno modernidi Bray, esplode di entusiasmo per il ministro au-tostoppista. Intanto la direzione della Circumve-suviana corre ai ripari. L’effetto Twitter comportauna figura di palta a livello globale. Parte il co-municato: “Ci scusiamo con il ministro e con i

viaggiatori, ma il danneggiamento di alcuni treni aopera di teppisti, unito all’afflusso straordinario diviaggiatori per la giornata festiva ha avuto riper-cussioni sulla rete”. Bilancio da guerriglia urbana:30 treni danneggiati, vetri rotti, rovinati i sensoridi 200 porte automatiche.Bray giunge infine alla meta. Visita gli scavi per unpaio d’ore, dichiara di aver provato “una grandeemozione” e che le cose vanno molto bene. Non glifa velo la notizia che i visitatori sono solo 12 milacontro i 24 mila dell’anno scorso. Pronta la spie-gazione: si sono dimenticati di avvertire che l’in -gresso sarebbe stato gratuito.Niente comunicato, niente addetto stampa. Il mi-nistro fa da sé. Riparte, si rifotografa e ritwitta ladidascalia: “Aspettando la circumvesuviana chedopo l’interruzione dovrebbe riportarci a Napoli”.Perfetto, a parte un condizionale poco istituzio-

nale. Poi c’è tempo per diffondere altri spezzonidel pensiero di questo intellettuale salentino cheper diventare ministro lascia la direzione dell’En -ciclopedia Treccani, nonché il coordinamentodella Taranta. Un saluto a Giovanna Melandri cheoccupò quel ministero prima di lui, e lo ha accoltotwittando un tifosissimo “Evvai!”. “I tuoi consiglimi saranno preziosi”. E il ringraziamento a unablogger che gli ha dedicato un ritratto “divertentee azzeccato”. Eccolo integrale, per farvi un’idea:“Non fategli mettere giacca e cravatta per favore! Ildolcevita nero e la giacca scura da intellettuale, ar-tista, sopra le parti con i fogli nel taschino al postodella pochette... Massimo Bray è anarchico e in-tellettualmente snob”. Azzeccato, sì.

della ristorazione”, aveva spie-gato il gruppo. Annunciandoanche aperture di ristoranti An-tica Focacceria San Francescoin Italia e all'estero, nonché l’i-naugurazione di nuovi spazi diristorazione all'interno di puntivendita Feltrinelli.Certo, in un settore particolar-mente delicato come quello del-l'editoria libraria, è ragionevolemodificare la struttura del bu-siness aprendosi a nuovi scena-ri. Eppure il 3 febbraio, in un ar-ticolo del Sole 24 Ore, l’ammini -stratore delegato del gruppo,Stefano Sardo, guardava al fu-

turo con un certo ottimismo: “Il2012, secondo i nostri dati, do-vrebbe chiudere, come mercatogenerale, con una flessione del6% a valore. Il nostro risultatoinvece è migliore, avremo unaflessione intorno al 2,3%”, ave-va sottolineato il manager alquotidiano di Confindustria.Tanto da programmare nuoveaperture compreso il nuovopunto vendita di Milano (450metri quadri per libri, ristoran-te e mercatino di prodotti tipicia insegna Red) alla base dellaTorre Unicredit. E prevedereanche il trasferimento nel 2015

del quartier generale milanesedel gruppo in pieno centro, adue passi da corso Como. Esempre per diversificare il grup-po ha investito nella Effe Tv, chefra qualche settimana andrà inonda con un canale sul digitaleterrestre, in joint venture conLa7. La società, nel cui consigliodi amministrazione siede ancheGad Lerner, ha tempo massimotre anni per portare i conti in pa-reggio. Ma i piani sono cambiaticon l’arrivo del nuovo proprieta-rio dell’ex televisione di Telecom,Urbano Cairo, che ha una solapriorità: assumere dal primo lu-

glio la guida operativa del canale eridurne i costi per far quadrare iconti. Col passaggio di La7 all’e-ditore di settimanali popolari ilgruppo guidato da Carlo Feltri-nelli avrebbe iniziato a cercarenuovi partner e, come ricostruitodal Fattoquotidiano.it , sarebbe vi-cino a un accordo col gruppoEspresso per sostituire Cairo. Nelfrattempo chiede un anno di sa-crifici a quasi 1.400 dipendenti.

NON SOLOLIBRI Unpunto venditaFeltrinelli; sot-to, il ministrodella CulturaMassimo BrayMileStone /La Pre ss e

D I V E R S I F I CA R E

Il gruppo ha varato anche

Effe Tv, presto in onda

sul digitale terrestre,

in unione con il Gruppo

Espresso. Tre anni per

portare i conti in pareggio

I l libro Rosso di Jung? Sugli scaffali assieme allamarmellata capricci di bosco e a bottiglie di melo-

grano, rosse come lui. Dal senso, inteso come seman-tica, al senso inteso come papille gustative: è la nuovafilosofia dei punti Red Feltrinelli – slogan Read, Eat,D re a m - il primo dei quali era stato inaugurato a Romanel luglio scorso (salvo poi essere chiuso causa cedi-mento di una colonna). E, mentre a Parma il negozioha riaperto con ristorante, altri Red sono in arrivo nel-le grandi città: Milano a metà giugno, poi Bologna,Napoli, Palermo. Non più librerie dove si mangia, mabistrot dove si legge, in un trionfo di paccheri e finoc-chione, corsi di cucina ed eventi. D’altronde, come re-cita la scritta di Lord Byron appesa al Red di Roma,“tutta la storia umana attesta che la felicità dell’uo -mo, da quando Eva mangiò il pomo, dipende molto dalp ra n zo”. Esca il lettore forte, entri quello buongustaio.

di Elisabetta Ambrosi

Red: bistrot rossola trionferà

S P E T TAC O L I . S P ORT. I DE E

Page 15: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

15il Fatto Quotidiano VENERDÌ 3 MAGGIO 2 01 3

di Roberto Beccantini

Bayern-Borussia fissa un confine netto, pro-fondo. Si può vincere con i bilanci in or-

dine. Il podio resta dei ricchi, sì, ma non ne-cessariamente “scemi”. La finale di ChampionsLeague, in programma il 25 maggio a Wembley,celebrerà dunque il quarto derby della storia,dopo Real-Valencia del 2000, Milan-Juventusdel 2003 e Manchester United-Chelsea del2008. Il calcio si muove anche quando sembrafermo. Per spostarlo di un centimetro servonoanni, geni, scintille. L’aspetto più sconvolgenteè il distacco che, in campionato, separa il Ba-yern, primo, dal Borussia, secondo: venti punti.Segno di un livello straordinario. Il Bayern hapolverizzato il Barcellona (4-0, 3-0); il Borussiaha eliminato il Real (4-1, 0-2). L’intrusa è lasquadra di Klopp: sfiorato il fallimento, è an-data a caccia di figure e non di figurine: Le-wandowski, polacco di sangue non certo blu, neincarna la svolta. Per la cronaca, il Real inseguela “decima” dal 2002. I cicli tracciano la mappa.Cominciò proprio il Real di Di Stefano, poi toc-cò al calcio all’italiana di Inter e Milan, per ar-rivare all’Ajax totale dei primi Settanta, il cuitestimone venne raccolto da un Bayern menoalieno. Quindi gli inglesi, Liverpool su tutti, eancora il Milan di Sacchi, la Juventus di Lippi,che ispirò il Manchester United di Ferguson,

fino al Barcellona del t i k i - ta ka , concepito daGuardiola lungo l’asse Van Gaal-Rijkaard, laceleberrima pista olandese che ebbe in Cruijff ilsuggestivo big bang.Più che finita, la saga del Barça sembra sfinita.Gli allenatori sono l’idea, i fuoriclasse l’attua-zione. Dio ci protegga dagli stregoni che si cre-dono anche “attuazioni”. L’hanno spre-muto come un limone, Messi: ecco i ri-sultati. I triboli di Vilanova hanno con-tribuito a turbare e disarmare lo spo-gliatoio.

IL BAYERN moderno è alla terza finale,dopo quelle del 2010 e 2012, entrambeperse: con l’Inter al Bernabeu, con ilChelsea addirittura incasa, ai rigori. In occa-sione della prima, ilmister era proprio VanGaal, il filo che uniscela fabbrica bavarese al-la sartoria del Barça.Heynckes, 68 anni il 9maggio, ha rifinito l’o-pera. Le catene laterali– Alaba e Ribery, Lahme Robben – danno ilsenso della velocità edell’ampiezza. Titolare

era Kroos: il suo k.o. ha liberato Robben. Laforza del destino. Guardiola aveva accentuato ilpressing alto, a ridosso dell’area avversaria, esostituito il centravanti classico con lo spazio,pur di garantire a Messi gli itinerari più agevoli eletali. Se la Pulce latita, lo schema si riduce a unariga di lavagna. L’epopea del Barcellona è anche

elenco di allenatori. Viceversa,la leggenda del Real è un inno aisolisti, da Di Stefano a Cristia-no Ronaldo. I domatori vengo-no dopo. Si chiamino Capello oMourinho.A dicembre, il Bayern ha ingag-giato proprio Guardiola. Nonimmaginava che Heynckes sa-rebbe stato capace di tanto. Ilsuo gioco non è banalmente fi-

sico: è raffinato, avvolgente. Ogni sta-gione, un passo avanti. La manovra delBorussia, in compenso, privilegia latransizione rapida da porta a porta.In attesa di verificare se il Bayern, giu-stiziere della Juventus nei quarti, sapràpiegare il menu ai suoi appetiti, credoche una certa idea di Barcellona se nesia andata. Sta per rivincere la Liga e,magari, un giorno o l’altro tornerà ariprendersi l’Europa. Ma non più con labellezza di ricami così esclusivi.

di Andrea Scanzi

Il Concertone è segnatodal tempo”. Lo ha dettoSusanna Camusso, lopensano in molti. A se-

gnalare tale cortocircuito, duegiorni fa quelli più applauditi apiazza San Giovanni sono statiElio e le Storie Tese, che a fineset hanno eseguito Complesso delPrimo Maggio, canzone che sot-tolinea i cliché dell’adunanza si-nistrorsa. Applaudendo quelbrano, la piazza ha di fatto be-nedetto la propria parodia. Spe-rando nell’autoassoluzione.La canzone è stata introdotta daEugenio Finardi: “È perfetta inogni dettaglio, anche quandoMangoni parte con la tiratacontro il capitalismo e sotto sisente Bella ciao, però in una

chiave tutta particolare e un po’sbagliata, proprio da Primomaggio”. È un evento bolso?“Tutto è criticabile, ed è veroche gli artisti più giovani, adesempio i rapper, sono menopoliticizzati. Alle manifestazio-ni per il 25 aprile non trovi quasipiù nessuno sotto i 50 anni. Noiavevamo Gramsci, loro no. For-se anche il Concertone è un ritoun po’ stanco, ma di questi tem-pi me lo terrei. Insieme a Sanre-mo, è l’unico evento musicaleche trova spazio in tivù”. Treanni fa, dallo stesso palco, Fi-nardi avvertì una piazza “pron -ta al cambiamento e alla libera-

zione”. E nel 2013? “Pioggia aparte, ho avvertito più di ognialtra edizione la preminenza deltema del lavoro. Anche dietro alpalco, tra artisti e maestranze, siparlava solo di quello: non cel’ha quasi più nessuno”. Il temaera già stato anticipato quasivent’anni fa da Ivan Graziani,

nel brano L’orchestrale bastardo.Come ha riassunto Spinoza.it,“Vedere gli italiani festeggiare ilPrimo maggio è un po’ come ve-dere i single festeggiare San Va-lentino”.

È STATO un Concertone con alti(Elio, Gazzé, Capossela, Silve-stri, Marta sui Tubi, De André ela Grande Orchestra Rock diVittorio Cosma) e bassi. Più altiche bassi, almeno a livello mu-sicale. È piaciuto a chi lo ama aprescindere ed è risultato noio-setto a chi lo reputa una mine-strina indigesta. Semplificando,i favorevoli sono in quota Pd-Sel

e i detrattori in quota M5S. LaRai, tanto per cambiare, ha qua elà oscurato alcuni artisti per esi-genze di scaletta (De André).Geppi Cucciari ha saputo gesti-re i non pochi tempi morti. Sullagiornata aleggiava Fabri Fibra,escluso perché ritenuto (dallefemministe) cattivone e birban-

tello: per molti, benché (o poi-ché) assente, il più bravo è statoproprio lui. Non è mancata lapolemica, che però – pure quella– è invecchiata: ieri i ribelli era-no Elio e Andrea Rivera, oggi iManagement del dolore po-st-operatorio, band abruzzeseche – purtroppo seriamente –nelle interviste dice cose tipo:“Come San Francesco con laChiesa o Carmelo Bene con ilmercato, crediamo che sia ne-cessario agire dall’interno di unsistema per poterlo modificare”.Il cantante Luca Romagnoli, esi-bendo una chierica monacale,ha alzato al cielo un preservativo

I N C I DE N T I

Cacciato il leader

dei “Management”che

insegna un’eucarestia

con un preservativo

al posto dell’ostia: più che

censura, buon gusto

Gli ultimi modelli sul mercato na-zionale e internazionale, le news, le

innovazioni tecnologiche e, perché no,qualche sogno. Ma soprattutto un oc-chio attento ai temi dell'eco-mobilitàche c’è e di quella che ancora deve na-scere. E poi i consigli ai consumatori sucome risparmiare nel rapporto con laloro auto/moto oppure orientarsi nelloslalom tra le offerte e le sirene delle casecostruttrici.

SENZA DIMENTICARE l’antica tara del-la burocrazia italiana, con i suoi balzelli,le sue vittime e i pochi vincitori di unmercato simbolo della difficoltà dellapolitica nella gestione della crisi.Questi gli ingredienti che danno vita aMotori 2.0, la nuova sezione de ilfatto -q u o t i d i a n o. i t interamente dedicata almondo delle due e delle quattro ruote.Curata da un gruppo di esperti e dallaredazione milanese del sito, Motori 2.0racconterà il settore a 360 gradi, man-tenendo sempre e comunque il punto divista degli utenti che con le loro auto emoto viaggiano quotidianamente. Perfar sapere anche a loro quello che gli altrinon dicono.

MOTORI 2.0, sul sitole nostre 4 ruote

GAME OVER

Più che finita, la saga

del Barça sembra sfinita

Messi spremuto come un

limone ed ecco i risultati

I problemi di Vilanova

hanno fatto il resto

tipo ostia. Poi, parafrasando ilrito dell’eucarestia, ha scandito:“Questo è il budello che uso io,che toglie le malattie dal mondo.Prendetene e usatene tutti. Fatequesto, sentite a ‘mme”. Dopodue brani, la Rai ha mandato lapubblicità e gli organizzatori(che preannunciano azioni le-

gali) li hanno cacciati dal palco.Più che censura, è parsa un’ap -plicazione minima di buon gu-sto. L’ennesimo gruppetto qua-si-alternativo de-sinistra, pro-fessionista dell’anticonformi -smo conformista, aveva esordi-to con Pornobisogno. Cominciacosì: “Lo sanno tutti/ le ragazzedi Venere hanno le malattie ve-neree/ Difatti alle primarie nes-suno va a votare/ Tutti alle presecon le infezioni alle vie urina-rie”. Poi va avanti, riuscendopersino a peggiorare. Il serviziopubblico ha tanti difetti, ma se“oscura” artisti così vien quasivoglia di pagare due canoni.

di Sandra Amurri

Oltre 50 mila persone hannopartecipato alla Wo o d s to c k

di Taranto, il concerto del 1°maggio organizzato dal comi-tato Cittadini Lavoratori Liberie Pensanti che diventerà un ap-puntamento fisso. Giovani,tantissimi, intere famiglie con ibambini al seguito che dalle 14 anotte fonda hanno riempitoogni piccolo spazio del Parcodelle mura greche abbandonatoal degrado, e attrezzato, grazieal lavoro dei volontari, di puntiristoro e mercatino dell’artigia -nato. Grande assente la politica.Non c'era il sindaco Stefano checome detto a Il Fatto: “Non amala musica” a cui ha risposto suFacebook uno degli artisti che sisono esibiti, Roy Paci: “SignorSindaco, la musica non devepiacere, la musica si ama e ba-sta”.Toccante l'intervento di Catal-do Ranieri che ha parlato a no-me di tutti i lavoratori dell’Ilva:“Non voglio che il prezzo delmio diritto al lavoro sia che imiei figli abbiano il ferro nelsangue. Non voglio che il miodiritto al lavoro provochi ma-lattie e morte”. Così come han-no fatto vibrare le corde piùprofonde dell’emotività le sto-rie raccontate dai malati di can-cro e i nomi elencati uno ad unodi chi non ce l’ha fatta. “Tarantolibera”, lo slogan ripetuto all’in -finito dal palco, libera dalla ma-no compromessa e conniventedella politica che garantisce il

diritto al profitto della FamigliaRiva a scapito di quelli sancitidalla Costituzione. Mercoledì ilmalessere è divenuto partecipa-zione di massa a suon di mu-sica. La felicità è un diritto ne-gato, come quello di lavoraresenza ammalarsi, di vivere sen-za respirare veleni, di tornare amangiare, come un tempo, lebuonissime cozze allevate nelMar piccolo. La generosità degliartisti che hanno scelto di esserea Taranto a spese proprie e sen-za percepire cachet è stata ri-compensata da “Grazie ,grazie”urlato ad ogni loro apparizione.Da Raf a Francesco Baccini aElio Germano, Michele Riondi-no, Luca Barbarossa, Roy Pacifino a Fiorella Mannoia, tuttihanno accompagnato le lorointerpretazioni con parole didolore per una città così bellaumiliata distrutta dall’inquina -mento ma anche di speranza difronte a tanti cittadini che era-no lì per rivendicare il diritto didifenderla con ogni mezzo.Non a caso Fiorella Mannoia hascelto un grande pezzo dellaprima rivoluzione beat deglianni 60, cantata da The Rokes escritta da Lind-Mogol: “È lapioggia che va”... Quante volteci hanno detto sorridendo tri-stemente le speranze dei ragazzisono fumo. Sono stanchi di lot-tare e non credono più a nien-te... il denaro e il potere sonotrappole mortali che per tanto etanto tempo han funzionato... Èla pioggia che va, poi torna il se-reno”.

SECONDO TEMPO

Dominare con i bilanci in ordineIL CALCIO È TEDESCO

Mannoia scuotel’altro meeting

QUI TARANTO

DOPPIO APPUNTA-MENTO Piazza San Giovan-ni a Roma. In alto, primo mag-

gio a Taranto. Ansa

Il Concertone un po’ stancoche applaude la sua parodiaTANTA QUALITÀ, QUALCHE CADUTA DI STILE. ALLA FINE IL PUBBLICO APPLAUDE IL‘COMPLESSO DEL I° MAGGIO’DI ELIO: LA CATARSI CHE ABBATTE TUTTI I CLICHÉ

Page 16: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

16 VENERDÌ 3 MAGGIO 2013 il Fatto QuotidianoSECONDO TEMPO

QUELLO DELLA NOTTE

Catalano se n’è andatole sue massime restano

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

Passioni e co m p l o t t ial profumo di stereotipo

ALEXANDRA DINU, p r o t ago n i s t adella fiction “Rosso San Valentino” Ansa

di Nanni Delbecchi

Serafico, sorridente, impertur-babile; un uomo di mondo dal-

l’aria vagamente fané, o forse, apensarci meglio, già implicitamen-te autoironico nell’immagine tele-visiva. Barba, riporto e foulard.Questo è Massimo Catalano, mor-to ieri nella sua casa di Amelia, inUmbria, all’età di 77 anni. Sarebbemeglio buscarsi l’influenza e gua-rire con un’aspirina che dover lot-tare invano per un anno contro unmale incurabile, come avrebbechiosato lui. Invece è andata al con-trario, anche se il re dell’ovvio, di-spensatore di immortali massimesui divani di Quelli della notte “è de-stinato a rimanere nel nostro les-sico, e dire catalanata ormai è di-ventato un modo di dire per tutti”,come ha dichiarato il suo mentoreRenzo Arbore.

ARBORE lo aveva scovato nelle can-tine romane dove si improvvisava iljazz; fin dagli anni Sessanta Mas-simo suonava la tromba nel gruppodei Flippers . Era scritto che dovessepassare alle jam session umoristi-che del salotto che resta il capola-voro di Arbore, un salotto affollatodi personaggi tutti sconosciuti algrande pubblico (e tutti destinati adiventare celebri). Nella Raidue del1985 Quelli della notte fu la prima pa-

rodia del talk show quando ancora italk show si potevano prendere ingiro (quello di Costanzo era appenapartito su Rete4). C’era chi si tra-sformava in macchietta fissa, comeil comunista di Maurizio Ferrini o ilFra Antonino da Scasazza di NinoFrassica; chi trasferiva di peso lapropria carica surreale, come Ma-rio Marenco, e chi, come RobertoD’Agostino, si inventò la critica dicostume, e già che c’era anche sestesso. Catalano, seguace di Lapa-lisse, si limitava a interloquire neigrandi dilemmi della vita posti dalfilosofo Riccardo Pazzaglia, piaz-zando l’affondo definitivo: “È me-glio lavorare poco e fare tante va-canze, piuttosto che lavorare moltoe fare poche vacanze”. Dopo quel-l’exploit geniale, che genialmenteArbore non volle mai ripetere, co-minciarono i mille e uno tentativi diimitazione di Quelli della notte, e iconfronti imbarazzanti non si sonomai interrotti, anche ora che la po-litica si è impadronita del talk show,ora che le due entità sono insepa-rabili in natura (checché ne pensi ilsenatore Mastrangeli). Ora cheogni sera, a sentire le pensose di-chiarazioni di onorevoli e analisti,viene da rivalutare la saggezza diMassimo Catalano. Meglio dire ov-vietà in serie prendendosi in giro,che spararle sempre più grosseprendendosi sul serio.

di Luigi Galella

Il profumo (1985) è un celebre roman-zo del tedesco Patrick Süskind, am-

bientato nella Francia del '700 e costrui-to sull'impressionante potenza dell'ol-fatto. In un momento storico in cui, co-me scrive l'autore, chi “dominava gliodori, dominava il cuore degli uomini”.Best seller mondiale, tradotto in qua-ranta lingue e affascinante nella creazio-ne di un personaggio sublime e orribile,totalmente privo di umanità, ma pro-digioso nel suo dono di riconoscere gliodori, più di qualsiasi altro essere viven-te, e di distinguerne analiticamente lecomponenti.Forse nasce da quest'evocazione alta l'i-dea di Rosso San Valentino, una fiction diRai Uno in sei puntate di 100 minuti, lacui ultima (mercoledì, 21.10) ha supe-rato in audience – 5.4 milioni di spet-tatori – sia la partita di Champions, Ba-yern-Barcellona, sia il concertone delprimo maggio, condotto quest'anno daGeppi Cucciari.Anche qui c'è un “naso”, non all'altezzadi quello di Jean-Baptiste Grenouille,ma ugualmente dotato di una sensibilità

straordinaria, in grado di rintracciare adesempio la presenza di cacao nel pro-fumo di tabacco di una stanza. È quellodella protagonista, Laura Argenti (Ale-xandra Dinu), che si trova al centro diuna complessa vicenda, infarcita di que-gli elementi un po' grossier, che subitorimarcano in maniera stereotipata i per-sonaggi, distinguendoli in buoni e cat-tivi. Nella schiera dei primi c'è appuntolei, bella e naturalmente dotata. In quel-la dei “cattivi” la perfida, avida Daria,suo marito Giorgio e l'infido Lorenzo.

LA TRAMA è faticosa e ardua da rias-sumere. Il “naso” fa ritorno in Liguria,nelle Cinque Terre, con l'idea d'essere as-sunta dall'industria di cosmetici Danieli.Nel frattempo ha già conosciuto Gio-vanni (Luca Bastianello), figlio del fon-datore e fra i due sembra scoppiare su-bito, da uno sguardo d'intesa, la scintilladella passione, come accade in ogni fa-vola d'amor fatale. Ma lui è prossimo almatrimonio: sentimento contrastato,quindi.Il compito di Laura, che come desiderasarà per l'appunto assunta grazie allequalità del suo olfatto, è quello di rico-

struire la formula perduta del profumoRosso San Valentino. Cosa che le riesce,ma qui iniziano una serie di problemidovuti a quel gruppo dei cattivi di cuisopra, che vogliono impadronirsi dell'a-zienda, e per centrare il loro obiettivo de-cidono di farla fallire, per poi ricomprar-la con pochi spiccioli, oppure entrandonella proprietà con nuove quote, per po-ter giungere facilmente al controllo.Lorenzo aggiunge nel profumo una so-stanza urticante, un agente allergenico.Laura viene arrestata, con l'accusa di sa-botaggio industriale: avrebbe agito conlo scopo di vendicare la memoria di suopadre. E Giovanni – l'altro buono, maanche po' fesso – che aveva lasciato la suapromessa sposa Sofia per Laura, non cre-dendo più in lei la abbandona. Il dram-mone – di sicuro a lieto fine – è al quartoatto, non è concluso quindi e questo è unpiccolo assaggio degli eventi che lo ri-guardano. Ridondanti. Amori, intrighi,complotti, inganni. Troppa carne al fuo-co e troppo fuoco sulla carne, che rischiadi bruciare. Imperizia della scrittura nar-rativa e povertà di dialoghi. Ma discretosuccesso popolare: cos'altro conta?

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Gli ascoltidi mercoledì

ROSSO SAN VALENTINOs p e t t a to r i 5,4 mln share 2 0.1 %BA RC E L LO N A- BAY E R Ns p e t t a to r i 4,4 mln share 1 6 .1 %

V U LC A N Os p e t t a to r i 2,2 mln share 8.5%CO N C E RTO N Es p e t t a to r i 1,8 share 8%

18.30 Transatlantico Attual.19.00 News Notiziario19.25 Sera Sport Notiziario

sportivo19.30 Il Caffé: il punto

Attualità20.00 Il Punto alle 20.00

AttualitàMeteo Previsioni deltempo (all’ interno)

20.58 Meteo Previsioni deltempo

21.00 News lungheNotiziario

21.26 Meteo Previsioni deltempo

21.30 Visioni di futuroAttualità

21.56 Meteo Previsioni deltempo

22.00 Visioni di futuroAttualità

22.26 Meteo Previsioni deltempo

22.30 News lungheNotiziario

22.56 Meteo Previsioni deltempo

23.00 Il Punto + RassegnaStampa Attualità

23.27 Meteo Previsioni deltempo

23.30 Il Punto + RassegnaStampa Attualità

23.57 Meteo Previsionitempo

0.00 News + RassegnaStampa Attualità

0.27 Meteo Previsioni deltempo

6.00 Prima PaginaInformazione

7.55 Traffico - Borsa eMonete Informazione

8.00 TG5 MattinaInformazione

8.40 La telefonata diBelpietro Rubrica

8.50 Mattino CinqueAttualità

11.00 Forum Real Tv13.00 TG5 - Meteo.it

Informazione13.40 Beautiful Soap14.10 CentoVetrine Soap14.45 Uomini e Donne Talk

show16.05 Amici Reality show16.50 Pomeriggio Cinque

Attualità18.50 The Money Drop

Gioco20.00 TG5 - Meteo.it

Informazione20.40 Striscia la Notizia -

La voce dell'insolvenzaAttualità

21.10 Paperissima "Ospiti:Alessia Marcuzzi,Ficarra e Picone eEdoardo Raspelli"Varietà

23.00 SuperCinema Rubrica23.30 Tutti per Bruno "Cuor

di leone" Telefilm0.30 TG5 Notte - Meteo.it

Informazione1.00 Striscia la Notizia -

La voce dell'insolvenzaAttualità (Repl.)

7.50 Tutto in famiglia "Larecita" "La guerra deiKyle" Telefilm

8.40 Una mamma per amica"La donna misteriosa""Come una veracoppia" Telefilm

10.30 E.R. - Medici in primalinea "Il libro di Abby""Aggressione" Telefilm

12.25 Studio Aperto -Meteo.it Informazione

13.00 Sport MediasetNotiziario sportivo

13.40 Cartoni animati16.05 Smallville "Killer senza

volto" "Prigioniera delmio corpo" Telefilm

17.45 Prima tv Mediaset TheMiddle "Il matrimonio"Telefilm

18.10 Prima tv Life BitesSit com

18.30 Studio Aperto -Meteo.it Informazione

19.20 Così fan tutte Sit com19.30 C.S.I. NY "Crimine e

misfatto" "Cina bianca"Telefilm

21.10 Ferite mortali -Poliziesco (Usa 2000).Di Andrzej Bartkowiak,con Steven Seagal,Isaiah Washington

23.10 Le Iene Varietà 0.40 Disaster Movie -

Comico (Usa 2008).Di Jason Friedberg,Aaron Seltzer, con Matt Lanter

7.45 Miami Vice Telefilm8.40 Hunter Telefilm9.50 Carabinieri 6 Telefilm

10.50 Ricette all'italianaRubrica

11.30 TG4 Informazione12.00 Un detective in corsia

"Dolce omicidio"Telefilm

12.55 La signora in giallo"La casa delle tenebre"Telefilm

14.00 TG4 Informazione14.45 Lo sportello di Forum

Real Tv15.35 My Life - Segreti e

passioni Soap16.00 Cuori Ribelli -

Avventura (Usa 1992).Di Ron Howard, conNicole Kidman, TomCruise

18.55 TG4 Informazione19.35 Tempesta d'amore

Soap20.30 Quinta Colonna il

Quotidiano Attualità21.10 Quarto Grado "Il giallo

sulla scomparsa diRoberta Ragusa"Attualità (Diretta)

23.55 I bellissimi di R4Rubrica

0.00 L'ultimo appello -Drammatico (Usa1997). Di James Foley,con Gene Hackman,Chris O’ Donnell

2.05 TG4 Night NewsInformazione

6.00 TGLa7 - Meteo -Oroscopo - TrafficoInformazione

7.00 Omnibus AttualitàTG La7 Informazione(all'interno)

9.50 Coffee Break Attualità11.00 L'aria che tira Attualità12.25 I menù di Benedetta

Rubrica (Replica)13.30 TG La7 Informazione14.05 TG La7 Cronache

Attualità14.40 Le strade di San

Francisco "La guerra èfinita" Telefilm

15.30 Diane, uno sbirro infamiglia "Genitoriresponsabili" "Voglia divendetta" Telefilm

17.10 Il CommissarioCordier "Confessioneimprevista" Telefilm

18.45 I menù di BenedettaRubrica

20.00 TG La7 Informazione20.30 Otto e mezzo Attualità21.10 Crozza nel paese delle

meraviglie VarietàCondotto da MaurizioCrozza (Dir.)

22.20 Zeta - La Commediadel Potere "Tra gliospiti: il ministroKyenge e GiulioTremonti"Attualità (Dir.)

0.15 Omnibus NotteAttualità

1.15 TG La7 Sport

6.00 Euronews Informazione6.10 Unomattina caffè

Rubrica6.30 TG1 Informazione6.45 Unomattina Attualità

10.00 Unomattina VerdeRubrica

10.25 Unomattina RosaAttualità

10.55 Che tempo faInformazione

11.00 TG1 Informazione11.05 Unomattina Storie Vere

Rubrica12.00 La prova del cuoco

"Pizza con mango,pesche grigliate,liquerizia o datteri"Varietà

13.30 TG1 Informazione14.00 TG1 Economia

Informazione14.10 Verdetto Finale "Figli

svogliati" Attualità15.15 La vita in diretta

Attualità18.50 L'eredità Gioco

20.00 TG1 Informazione20.30 Affari tuoi Gioco21.10 La terra dei cuochi

"Seconda puntata"Varietà

23.35 TV7 Attualità0.35 Carosello, il tesoro

nella pubblicitàDocumentario

1.15 TG1 Notte Informazione1.50 L'Appuntamento

Rubrica2.20 Sottovoce Rubrica

6.40 Cartoon FlakesRagazzi contenitore

8.05 TGR - MontagneRubrica

8.35 Le sorelle McLeod"L'uomo che fecefortuna" "La perla"Telefilm

10.00 TG2 Insieme Attualità11.00 I Fatti Vostri Attualità13.00 TG2 Giorno

Informazione13.30 TG2 Eat Parade

Rubrica13.50 TG2 Sì , Viaggiare

Rubrica14.00 Detto fatto Attualità16.10 Senza traccia "Buio"

"Il biglietto dei sogni"Telefilm

17.45 TG2 Flash L.I.S. -Meteo 2 Informazione

17.50 Rai TG Sport Notiziariosportivo

18.15 TG2 Informazione18.45 Cold Case "Ali

spezzate" Telefilm19.35 Squadra Speciale

Cobra 11 "Braccato"Telefilm

20.30 TG2 - 20.30Informazione

21.05 Prima tv Rex "Dueuomini e un bebè""Blackout" Telefilm

22.50 TG2 Informazione23.05 L'ultima parola

Attualità0.35 Rai Parlamento

Telegiornale Attualità

8.00 Agorà Attualità10.00 La Storia siamo noi

Documentario10.50 Codice a barre

Attualità11.30 Buongiorno Elisir

"Dermatite" Attualità12.00 TG3 Informazione12.25 TG3 Fuori TG "Verde

urbano" Attualità12.45 Le storie - Diario

italiano Attualità13.10 Prima tv Lena, amore

della mia vita Soap14.00 TG Regione - TG3

Informazione14.50 TGR Leonardo Rubrica15.05 TGR Piazza Affari

Rubrica15.10 La casa nella prateria

Telefilm16.05 Ciclismo, 96° Giro

D'Italia PresentazioneSquadre

17.35 Geo & GeoDocumentario

19.00 TG3 - TG RegioneInformazione

20.00 Blob Varietà20.10 Stanlio e Ollio20.35 Un posto al sole Soap21.05 Novità Amore

criminale "Primapuntata - OspiteNicolas Vaporidis."Attualità

23.20 Ritratti Documenti0.00 TG3 Linea notte

Attualità1.00 Meteo 3 Informazione

LA TV DI OGGI

LA RADIO

SC1 Cinema 1SCH Cinema HitsSCP Cinema

PassionSCF Cinema

FamilySCC Cinema

ComedySCM Cinema MaxSCU Cinema CultSC1 Sport 1SC2 Sport 2SC3 Sport 3

17.25 Karate Kid 4 SCF17.35 Baciato

dalla fortuna SCC17.50 Spy kids SCH18.35 The Raven SC119.05 Prima

della pioggia SCU19.05 Heartburn -

Affari di cuore SCP19.15 La coniglietta

di casa SCC19.15 La carica dei 102 -

Un nuovo colpo dicoda SCF

19.25 Four Rooms SCH19.25 The Hit List - Lista di

morte SCM21.00 Prima tv Damsels in

Distress - Ragazze allosbando SCU

21.00 S.P.Q.R. 2000 e 1/2 anni fa SCC

21.00 Madeline - Il diavolet-to della scuola SCF

21.00 Natale In Affitto SCP21.00 Amityville

Horror SCM21.05 Thor SCH21.10 Versione estesa

C'era una volta in America SC1

22.35 I Muppet SCF22.35 Quel che resta

del giorno SCP22.35 Charlie's Angels SCM22.45 Un gelido invernoSCU22.45 Niente

da dichiarare? SCC23.35 Senza arte

nè parte SCH

19.00 Calcio, Champions League 2012/2013Semifinale. Gara diritorno Real Madrid -Borussia Dortmund(Sintesi) SP1

19.00 Wrestling, WWE NXTEpisodio 45 SP2

20.00 Calcio, Champions Lea-gue 2012/2013 Semifi-nale. Gara di ritornoReal Madrid - BorussiaDortmund (Sint.) SP3

21.00 Wrestling, WWEDomestic SmackdownEpisodio 45 SP2

21.00 Golf, PGA EuropeanTour Volvo ChinaOpen: 2a giornata(Replica) SP3

21.30 Calcio, ChampionsLeague 2012/2013Semifinale. Gara diritorno Barcellona -Bayern Monaco(Sintesi) SP1

22.00 Calcio, Serie A2009/2010 5a giornata Inter -Napoli (Sintesi) SP1

22.30 Calcio, Serie A2010/2011 Posticipo18a giornata Inter -Napoli (Sintesi) SP1

22.45 Basket, NBA2012/2013 Playoff.Gara 5 Los AngelesClippers - MemphisGrizzlies(Replica) SP2

I film Lo sportRadio3 Mondo:Polonia imprenditoria “rosa”Nel giorno della Festa della Costituzione polacca posiamo lo sguardo sulla condizione lavorativafemminile in Polonia, uno dei Paesi europei che vanta il maggior numero di imprenditrici. Leimprese guidate da donne si concentrano maggiormente nei settori al dettaglio, diretti al consu-matore, nella produzione e nei servizi. Quali sono i fattori che hanno spinto molte polacche aintraprendere proprie attività? Esistono programmi di finanziamento o supporto logistico perdonne che vogliono aprire proprie imprese? Nella puntata di Radio3 Mondo in onda oggi Anna Maria Giordano ne parlerà con Maria Nowin-ska, designer di borse polacca che vive a Shanghai e con Isabella De Maddalena, fotografa del-l’ agenzia Luz che si occupa di temi legati alla condizione femminile nel mondo.RADIOTRE 11.00

Page 17: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

17il Fatto Quotidiano VENERDÌ 3 MAGGIO 2 01 3

IL CONCERTO DA NON PERDERE

I N V U L N E RA B I L E ©Tr i c a r i coNar

LA BELLEZZA di Francesco Tricarico è tutta neitesti: delicati, introspettivi, originali con un toccodi candore infantile. Mai come in “I nv u l n e ra b i l e ”troviamo l’artista spogliato da ogni barriera: emerge la potenza dellasemplicità descrittiva di un cantautore atipico e poco propenso a se-guire colleghi paraculi. L’impronta musicale del nuovo album è rock,quasi a sottolineare sillabe e strofe scagliate come pietre. “L’America”èrealizzare la realtà delle cose (“dovevi dirlo che era solo una favola”); latitle-track è una profonda riflessione sulla ricerca del germoglio piùprofondo dell’anima: “dove non c’è, dove sarai invulnerabile e troveraidentro di te ogni risposta ad ogni perché”. “Amico mio” è un inno asorridere, anche quando le cose non vanno propriamente bene. “Riat -taccare i bottoni” è un auspicio per la sopravvivenza della coppia: “Unacrisi indubbiamente turba l’anima e la mente; rammendare i calzini,riattaccare i bottoni come faceva mia nonna dopo una guerra mondiale.Un grande amore, indubbiamente, rende la vita più sorprendente”. Echiosa come una lama: “si affina l’ingegno nella tempesta”.

(Guido Biondi)

IL CANTAUTORE

di Carlo Bordone

Il segno X indica tantouna incognita quantouna variabile. Oppure,in senso calcistico-esi-

stenziale, un pareggio: tra duecontendenti (per esempio inun rapporto di coppia) ma an-che tra aspettative e risultati,tra sogni e realtà. Tutti concettiche, se abbinati a una parolasquisitamente inafferrabile co-me “musica”, diventano anco-ra più suggestivi. E proprioMusica X è il titolo del nuovoalbum dei Per turbazione, an-nunciato dal video La vita da-va n t i e in uscita lunedì 6 mag-gio. Attenzione: in uscita sì, manon nei negozi, almeno all'ini-zio. Il disco, che conta tra gliospiti personaggi di estrazionediversissima quali Luca Carbo-ni, I Cani e la giovane cantau-trice Erica Mou, si troverà per

un mese in edicola, allegato al-la rivista XL, e solo successiva-mente verrà distribuito trami-te i canali consueti.La strategia di lancio, mai spe-rimentata prima in Italia peruna raccolta di canzoni inedi-te, non è l’unica novità di que-sto settimo album della bandnata più di vent’anni fa tra ibanchi di un liceo di Rivoli,nella prima cintura torinese, ediventata punto di riferimentoamatissimo (grazie anche apiccoli classici come Ag o s to eSe mi scrivi) del cosiddetto “in-die-pop” italiano. Incasella-mento che, pur nella sua gene-ricità, da tempo sta stretto alquintetto piemontese. Nelledieci canzoni di Musica X - “Xcome l’indeterminato, l’inco-nosciuto, il poco familiare,l’eccessivo. Ossia tutto quelloche maneggiamo quotidiana-mente senza mai davvero co-

glierne il senso profondo,compresa la nostra musica”,spiega il chitarrista Gigi Gian-c u rs i – si avvertono timbri escansioni sonore differenti,frutto dell’incontro con un il-lustre concittadino con il qualei Perturbazione non avevanomai collaborato in precedenza.La produzione di Max Casacci,mente dei Subsonica, ha im-merso le melodie, come sem-pre istantaneamente ricono-scibili, in sfumature digitali eperturbazioni electro-pop.

A GIOVARE del trattamentosono soprattutto la voce delcantante Tommaso Cerasuolo el’immediatezza dei brani, ine-vitabilmente più ritmici e mo-derni – una “modernità” che aben ascoltare riporta comun-que a un certo suono tipico deiprimi anni Zero – che in pas-sato. Una voglia di leggerezza a

cui forse allude ironicamente lapalla da discoteca stilizzata incopertina, e che tuttavia nonsvilisce testi che paiono tra i piùbrillanti nell’intera discografiadel gruppo. Tra citazioni di tor-mentoni del linguaggio corren-te e situazioni di ordinaria quo-tidianità (una litigata all'Ikea,per esempio), tra uno sguardoal pubblico e molti di più al pri-vato, le parole mettono in scena

una politica dei sentimenti nel-la quale è facile riconoscersi.Se nel disco precedente, Del no-stro tempo rubato, la metaforadel “trasloco” serviva a fissareun momento di passaggio nellacarriera - e nelle vite stesse - deiPerturbazione, qui il concettochiave è “l’appartenenza, vistacome ciò che ci tiene assieme eciò che ci separa”. In ogni caso,un lavoro che segna una svoltadi percorso. Verso quali mete èancora presto per dirlo, moltodipenderà anche dall’impattoradiofonico di queste canzoni.Giusto per ricordarci che il fu-turo è sempre una X, ma anche“che la musica è la fuori, che noicantiamo per non essere soli”.

Per turbazione,il rock incognitoDAL 6 MAGGIO “MUSICA X”, IL SETTIMO LAVORODELLA BAND TORINESE PRODOTTO DA MAX CASACCI

IL RITORNO

MUSICA X ©Per turbazioneM e s ca l

SHAKING THEA B I T UA L ©The KnifeRabid

N E L L’OCEANO di Spotify ilnaufragio è dietro l’a n go l o.Ma emergono anche isole in cui fermarsi. Come ilnuovo disco, dopo 7 anni dei cervellotici The Knife,che con “Shaking the habitual” decostruiscono leconsolidate strutture del potere con un doppio di98 minuti. Femminismo e anticapitalismo fanno dasfondo a un disco che attraversa una quantità inu-sitata di paesaggi musicali mantenendo una coe-renza interna. Come mostrano i due singoli: mentreFull of fire ha il piglio di un pezzo trance anni '90, Atooth for an eye è un ballo tribale che può far pen-sare agli Animal Collective. Qualcosa di selvaggioed eversivo in ogni caso, ma di differente tessiturasonora. Nel denso minutaggio si passa da tracce da19 minuti con dilatazioni degne degli Ambient wor-ks di Aphex Twin (Old dreams waiting to be rea-lized) ad altre da 37 secondi (Oryx) che sembranoprove di una sinfonia di Arvo Part, e ancora da per-cussioni su cui si innestano melodie arabeggianti(Wrap your arms around me), fino alla rarefazionepiù minimale (Freaking fluid injection).

(Eli. Bat.)

L’amore soffertodi Tricarico

La psichedeliarinasce in TexasINDIGO MEADOW©The Black AngelsTba

A TRE ANNI dal precedente “PhospeneD re a m s ”, il gruppo americano torna sulla scenacon un album interessante e intrigante comepochi. La sferzata di energia si avverte sin dalle primissime note dellatitle-track: esplosiva con un tocco di magia tipica di Frank Zappa. Psi-chedelico ma non troppo, l’album è una rivisitazione del meglio degliAnni 60, periodo da cui attingono idee, strumentazione e concept. “Ev i lTh i n g s ” e “The Day” sono incursioni prog di tutto rispetto; “Love MeFo reve r ” riporta a un periodo d’oro della sperimentazione musicale.Supportati dalla produzione di John Congleton (David Byrne, Clap YourHands Say Yeah), i quattro uniscono uno stile dark al miglior soundsixties: Black Sabbath, Beatles e Velvet Underground. C’è una curamaniacale al suono e questo resta l’elemento che contraddistingue laband rispetto ai tanti musicisti desiderosi di tuffarsi nella psichedelia.C’è da augurarsi che qualcuno organizzi un tour italiano.

(G. B.)

REVIVAL D’AU T O R E

The Knife,il mondo in 98’

QUATTRO PASSI SU SPOTIFY

ABOVE (DELUXE)©Mad SeasonColumbia Records

È IL 1994, Mike McCready,chitarrista dei Pearl Jam e ilbassista John Saunders si in-contrano in una clinica. Sono lì per disintossicarsi.Tornati a Seattle, chiamano Barrett Martin degliScreaming Trees, storica band di Mark Lanegan, eformano i Gacy Bunch. I tre scrivono di getto duebrani, Wake up e River of Deceit. Presto alla band siunisce Layne Staley, cantante degli Alice in Chains,da tempo alle prese con l’eroina. Nascono così iMad Season e nel marzo del 1995 esce Above, illoro primo e unico disco. A 18 anni di distanza, i MadSeason tornano sul mercato con una riedizione del-l’album, arricchito da cinque inediti, ricavati dallesession del secondo (e mai realizzato) disco, la cuilavorazione venne interrotta a causa del peggiora-mento delle condizioni di salute di Layne Staley.

(Pasquale Rinaldis)

LA RISTAMPA

Mad Season18 anni dopo

“My Bloody” ètornato, finalmenteMY BLOODY VALENTINE©“m b v” To u r27 maggio, Bologna29 maggio, Roma

CHISSÀ quale sarà l'età media degli spet-tatori dei due concerti italiani dei My BloodyValentine 27 maggio a Bologna, 29 a Roma).Si tratta del primo tour mondiale dopo l’u-scita del terzo disco, “m b v”, 22 anni dopol’ultimo “Love l e ss ”. La mente del gruppo ir-landese, Kevin Shields, nel frattempo ha col-laborato con Primal Scream, Dinosaur Jr.,Patty Smith e Sofia Coppola (per la colonnasonora di Lost in Translation), ma per lamaggior parte dei musicofili cresciuti neglianni Ottanta è sempre stato il leader dei“My Bloody”, il creatore dei brani alieni diIsn’'t anything, degli equilibrismi perfettidell’ep You made me realise e soprattutto

l’artefice di Loveless, 1991, considerato una-nimemente un capolavoro, una di quelleopere musicali che colgono alla perfezionel’essenza dei tempi e la esprimono con un’o-riginalità nei suoni e nelle strutture, una pie-tra miliare davanti alla quale si è atteso in-vano un cenno di vita. Per lustri è arrivatosolo il silenzio. Poi nel 2008 il ritorno sul pal-co. Ma nessuna nuova. Ora, con “m b v” unodei misteri del rock è archiviato: Kevin Shiel-ds (1963), Belinda Butcher (1961), Colm O’Ciosoig (1964) e Debbie Googe (1962) han-no forzato il muro dei 50 anni con nuovifeedback e distorsioni, mantenendo voci trail paradisiaco e l’infernale. Il tour per è unodegli eventi musicali dell’anno. Sarà curiosovedere se l’attesa avrà incanutito i fan ita-liani o ne avrà aggiunti di nuovi. Di certo hareso più stilizzate le loro ultime canzoni.

(Elisa Battistini)

SECONDO TEMPO

Atte saDaft Punkbl i n d at ain unava l i ge t t adi Giudo Biondi

Random Access Memories è,senza dubbio, l’album più

atteso del 2013, progettato daidue francesi Thomas Bangaltere GuyManuel De Ho-mem-Christo nell’arco di cin-que anni in alcuni dei più pre-stigiosi e storici studi di regi-strazione in tutto il globo. Il di-sco è arrivato per via aerea al-l’etichetta Sony di Milano inuna valigetta arancione con unlucchetto e, all’interno, un di-spositivo audio con le tracce in-cluse, senza possibilità alcuna dimasterizzarlo. L’ambizione di-chiarata dai Daft Punk è quelladi eguagliare i più grandi pro-duttori di qualità della scenadance ed elettronica sconfinatinel pop: Quincy Jones e Trevo r nHorn su tutti. Inoltre si è volutorecuperare lo spirito originaledella musica da ballo, chiaman-do direttamente alla collabora-zione Nile Rodgers degli Chic eGiorgio Moroder (la sua Fro mHere To Eternity ha influenzato lascena elettronica più di qualun-que altro compositore). I due“robot” omaggiano l’autore ti-rolese con un brano a lui dedi-cato partendo da una sua inter-vista registrata e inserendo, apoco a poco, il suo tipico soundrielaborato con una professio-nalità e una passione fuori dalcomune. Get Lucky è un singolopotentissimo, quasi una BillieJean di Michael Jackson; una hitirresistibile ai vertici di 45 paesisu iTunes (e record storico distreaming su Spotify). Il resto èun viaggio tra almeno duecentocitazioni “colte” – Fl e e two o dMac, Steely Dan, Alan Parsons eGeorge Clinton le più evidenti –e strumenti realmente suonati,con un unico sample presente. Idetrattori si indignano per unodei più divertenti guerrilla mar-keting degli ultimi tempi: han-no trovato un mecenate (la So-ny) e hanno saputo sfruttarnel’indotto. Anche in questo sonodei geni.

ESPERIMENTO

L’album sarà

in vendita nelle

edicole per un mese,

poi la distribuzione

attraverso i canali

tradizionali

I torinesi Perturbazione O l yco m

Page 18: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

18 VENERDÌ 3 MAGGIO 2013 il Fatto Quotidiano

di Giuseppe Gulotta

Caro lettore, provaanche tu a vederticosì. A diciotto an-ni, ammanettato, le

caviglie legate alla sedia, ilsudore che gocciola dallafronte. Non puoi chiedereaiuto, non puoi chiamare icarabinieri a salvarti perchésono loro, i carabinieri, i tuoicustodi. Senti i passi avvici-narsi sempre più veloci,ascolti il suono urlato del tuonome. Sei di schiena, nonriesci a vedere la porta ma

capisci che è stata aperta. Inun attimo di silenzio ti cir-condano. Gli occhi ti fannomale per quanto li tieni sbar-rati. Non importa se sei statotu, se sei colpevole o inno-cente, se ricordi dove haipassato quella notte maledet-ta in cui due ragazzi veniva-no ammazzati senza pietà.Non importa chi sei né cometi chiami, devi solo rispon-dere alle domande. Non seinemmeno il prigioniero diqualche esercito, non haiun’ideologia o una bandieraa cui aggrapparti fiero. Sei

solo un ragazzo e i volti chevedi sono lo Stato. “Non hofatto nulla”, non riesci a direaltro. Ti pieghi quando tistrizzano le palle. Senti l’alitoferoce del capobranco, quel-lo che ti ha graffiato la facciacon la canna della pistolamentre uno dei suoi uominiti urlava: Adesso ti ammaz-ziamo.

Il lupo e l’agnelloin una stanza

Ma tu non sai dire altro che laverità: “Non ho fatto nulla”.All’improvviso tutto finisce,rimani solo con lui, il capo-branco con i baffi neri che ri-saltano sul ghigno. Non riescia staccare gli occhi dalle suemani guantate, dal cappelloche ha posato sulla scrivania,da quei baffi, da quei denti.Siete soli, tu e lui. Il lupo e l’a-gnello. La sua cantilena cerca

di Roberta De Monticelli

Caro amico ti scrivo…Tiscrivo per non piangere e

per non leggere i giornali, pernon andare a passeggiare in ri-va al fiume, per non risponde-re a mio figlio che mi chiedenotizie dell’Italia. Ti scrivo pernon salire sul tetto e mettermia urlare in mezzo alla notte,senza neppure la speranza chefa urlare i gatti. Del resto, checosa resta se non urlare, quan-do la lingua è ridotta a unamelma di nonsensi a furia difarle dire tutto e il contrario ditutto. Di usare le parole per ri-ferirsi al loro contrario. Di direresponsabilità e intendereomertà, dire giustizia e inten-dere impunità, dire rinnova-mento e intendere AngelinoAlfano, dire legalità e intende-re messa al sicuro dei fuorileg-ge, dire democrazia e intende-re consorteria.

NON SO se a un italiano è ca-pitato di sentirsi così in altritempi. Ma questa finzione didemocrazia ridicolizza anchelo sdegno. Distrugge tutto,compresa la rabbia – che affon-da prima nella nausea e poinell'infinita noia, condita dallamelassa dell’universale soddi-sfazione. Cannoni e campane,bandiere e campanellino, giu-ramenti e sorrisi. Una fiorituradi ceffi e mammole su una di-scarica d’infamia, con terzismoe cinismo a far da cagnolinid’onore. Caro amico ti scrivoper dirti quanto spero che tu tirimetta dal tuo male e scongiu-ri il mio, quello che incombe,peggiore di tutti – la rassegna-zione. Questo paese non è ri-formabile. Disperare è peccato.Ma quando il trionfo del cini-smo e della mediocrità è tale,manca il respiro per ciò che do-vrebbe essere più importantedel modo in cui si governa unpaese – per ciò cui ogni gover-no dovrebbe servire. La possi-

bilità per tutti di una vita uma-na: di intravedere almeno ognitanto lo splendore e lo sgo-mento d’esser qua, l’altezza e laprofondità di ciò che esiste.Ma dove sono le facce di co-storo, le cose più alte non ci so-no più. Anche le amicizie si al-lentano, la voglia di fuggiresempre più lontano è grande. Ilsenso di un assassinio consu-mato su ciò che restava dell'e-redità comune, diciamo della

patria, si fa macchia di lutto incuore e avvelena tutto. Ognifrase che dico in un’altra linguaè avvelenata dall'invidia cheprovo per chi ha una patria, oalmeno una res publica da ono-rare. Che significa anche per-sone di cui avere stima.Perché alla fine anche questosuccede: si perde il gusto dellastima come sentimento in ge-nerale. La si perde anzituttoper se stessi – perché chi non ècolpevole se questo paese è ri-dotto così. Cosa ho fatto deimiei anni per portargli un po'di bene. Per dare un po' di spe-

ranza all’età che più ne ha bi-sogno. Niente. Meno di nien-te.

EPPURE la mia generazione èquella che si è mangiata tuttoquello che c'era, a scapito di chiè venuto dopo. Con le sue or-rende seconde case ha ucciso labellezza del paesaggio, con isuoi pensieri sgangherati e in-coerenti ha ucciso la logica el'etica, con i suoi desideri me-schini ha abbassato l'orizzontefino a disgustare perfino iddio.Ha tollerato di farsi governareda stirpi di nani lascivi, di sci-lipotidi osceni e di farabuttianalfabeti. Ha messo a tutti iposti di comando gli uominipiù mediocri e più vigliacchi. Ole donne, se è per questo. Halodato filosofi inesistenti escrittori senza talento. Ha ac-cettato ogni compromesso,non ha mosso un dito controgli abusi, ha isolato i dissen-zienti e adorato i coristi. Nonha lasciato alla trasparenza unasola finestra, ha consumatoogni soperchieria senza veder-la. All’insaputa perfino di sestessa. È ingrassata a spese deipropri figli.Caro amico ti scrivo per ricor-darti che non è sempre statocosì. Tu ad esempio bene haivissuto e pensato e scritto e di-pinto, e tanta gioia hai dato –come hai potuto. E hai saputodire parole di speranza fino al-l'ultimo, anche ora. E il ricordodi alcuni della tua generazioneè ancora quello che ci tiene invita. Il resto è davvero buio –che i nostri figli trovino qual-che luce altrove, che non lachiedano più a noi che non ab-biamo più che la vergogna,quando va ancora bene. E lo soche sono anche ingiusta. È par-te del buio, parte della tristezza.Caro amico, ti scrivo il salutodella buonanotte.Che un angelo ci sfiori col suoriso, e la disperazione ci cadadal cuore. Domani.

di Bruno Tinti

n SIA IL VOSTRO parlare: sì, sì; o no, no: quel che viè di più proviene dal male” (Matteo 5,37). Un in-segnamento che Michele Vietti, attuale vicepresi-dente del Csm e indicato come possibile ministrodella Giustizia (poi hanno preferito la Cancellieri),non deve aver assimilato, nonostante sia deputatoUdc e dunque, presumibilmente, cattolico. Il suo elo-quio è tale che l’interlocutore finisce invariabilmentecon il grattarsi la testa chiedendosi: ma che ha detto?Una volta si smarrì e disse, papale papale. “Sì è vero,questa legge (quella sul legittimo impedimento cheservì a B per bloccare i suoi processi per altri 2 annidopo che i lodi Schifani e Alfano erano stati dichiaratiincostituzionali) probabilmente è incostituzionale;ma ci servirà per fermare i processi al presidente delConsiglio per un paio d’anni, fino a quando sarà ap-provata la riforma della Costituzione che gli garantiràl’immunità” (il riassunto è di chi scrive, il concetto èfedelmente riportato). Impeccabile come legislato-re. Da allora parla con lingua annodata. Che non si èsciolta nemmeno nell’intervista rilasciata ad Anto-nella Mascali (Il Fatto dell’1 maggio). “Pensa ancora,come nel 2004, che vada ripristinata l'immunitàp a r l a m e n t a re? ”. “Un sistema di ammortizzatori cheeviti una frizione diretta tra iniziativa giudiziaria erappresentanza parlamentare esiste in molti Paesioccidentali e nello stesso Parlamento europeo. Se nepuò discutere laicamente, anche se non mi pare oggiuna priorità, evitando in ogni caso soluzioni autoas-s o l u to r i e ”. Fantastico. Ibis redibis non morieris in bello(“ritornerai e non morirai in guerra”; oppure, a se-

conda della punteggiatura, andrai, non ritornerai emorirai in guerra). Bisogna evitare le “frizioni”tra giu-stizia e politica: processare i ladri comuni è eserciziodell’azione penale; processare i ladri politici è una“frizione”. Ci va un “s i s te m a ”per eliminarle. Non dicequale ma non ce n’è bisogno, lo aveva già detto nel2004: immunità parlamentare. Che significa affida-re a un Parlamento che ha affermato essere vero-simile che Ruby fosse la nipote di Mubarak la de-cisione se è giusto che uno del branco debba essereprocessato per un reato analogo a quello che moltialtri suoi colleghi hanno commesso o addiritturastanno commettendo, magari in concorso con lui.Però bisogna evitare “soluzioni auto assolutorie”.Dunque, non bisogna affidare la decisione al Parla-mento. Appunto: ibis redibis...

n VIETTI è persona colta. Sa che l’immunità par-lamentare è nata per proteggere i parlamentari dalSovrano assoluto, quello che non sopportava ilcontrollo del Parlamento sugli affari suoi; e sa chel’immunità che ha proposto lui nel 2004 e che pu-dicamente suggerisce oggi servirebbe per sottrar-re i ladri di Stato al controllo di legalità. Ma è po-litico esperto e navigato; non stupisce che coe-renza e cultura non gli siano di impaccio. Stupisceche non si renda conto dell’impatto che una legge(costituzionale, ovviamente) avrebbe su cittadinicosì schifati di lui e dei suoi sodali da votare inmassa per Grillo, Sel e per quella parte del Pd chepresto abbandonerà un governo succubo di B&C.Stai fregandoti con le mani tue, verrebbe da dirgli.Poi ci si pensa bene e si resta zitti.

Una vita in carcereda innocente

IL LIBRO

SECONDO TEMPO

Vietti giustifica gli inciucicon il suo politichese

GIUSTAMENTE

Cara Italia, mi hai stufatoLA LETTERA di convincerti che un modo

c’è per uscire da lì, per liberar-ti da quell’orrore: “A me puoidirlo cos’hai fatto...”.Continui a ripetere: “Non hoho fatto nulla”, ma non basta.Adesso è quasi l’alba, sei pri-gioniero da ore, da solo inquella caserma. Hai un’unicavia d’uscita, rispondere alledomande, poi tutto finirà. Lebotte sono ricominciate, matu non le senti più, e nemme-no gli insulti, non senti piùnulla. Ti sei pisciato addosso.Svieni.Dottore, dottore, presto. Sìfate presto – pensi accasciatosul pavimento –, lasciatemi

tornare a casa. Ma non saràcosì. Il prezzo della tua vita almercato dell’infamità e statogià fissato. Una mano ti tam-pona la faccia rossa di sangue.È mattina. Svegliati. Vi dicotutto quello che volete, bastache la smettete. Sono io, e lamia voce. La voce di un ragaz-zo di diciotto anni.

Per 36 anni sono statoun assassino

Mi chiamo Giuseppe Gulotta.Per trentasei anni sono statoun assassino. Oggi finalmentemi posso abituare a un’altravita, quella che non ho maiavuto. Una vita da uomo libe-ro, perché innocente lo sonosempre stato. Avevo diciottoanni quando sono stato accu-sato di un crimine orrendo:l’omicidio di due ragazzi, duecarabinieri, di notte, nella ca-serma dove prestavano servi-zio, ad Alkamar. Un atto vile,ignobile. Per trentasei annisono stato un assassino dopoche mi hanno costretto a fir-mare una confessione con lebotte, puntandomi una pisto-la in faccia, torturandomi per

una notte intera. Mi sono au-toaccusato: era l’unico modoper farli smettere. Da lì inavanti non ho avuto un atti-mo di pace.

Ho passato in cella gli annimigliori della mia vita

Oggi ho cinquantacinque an-ni. Ho passato in una cella imigliori anni della mia vita.Come potevo immaginareche a un semplice muratorecome me, mai finito in storiedi crimine, potessero cucireaddosso l’abito del mostro?Perché io, innocente, dovevopagare per colpe che non ave-vo commesso? La mia con-danna serviva a restituire lapace a tanta gente: ai due ca-rabinieri uccisi, ai loro colle-ghi che li dovevano vendicaree a quelli che, pur sapendo ointuendo la verità, dovevanotrovare un falso colpevole.Il colpevole falso ero io, io do-vevo pacificare i patti e i ricat-ti, i segreti e le menzogne.Tante persone hanno giocatocon la mia vita. Tante altre pe-rò mi sono state vicine. Traqueste ne ho scelta una che miaiutasse a scavare nella me-moria, nel mio dolore e nellemie gioie, e nella morte di queidue poveri ragazzi uccisi. È di-ventato il mio grillo parlante,la voce che mi accompagneràin queste pagine. Ho passatoventidue anni in carcere e neho attesi trentasei per scrol-larmi di dosso questo pesoenorme. Ho vissuto di spe-ranza. Mi sono nutrito dell’a-more che mi è stato dato. Michiamo Giuseppe Gulotta equesta è la mia storia.

FALSO COLPEVOLE

Giuseppe Gulotta

fu accusato di aver

ucciso due carabinieri.

La “resurrezione”

dopo 22 anni

diventa testimonianza

INGANNI

Questa finzione

di democrazia

ridicolizza anche

il senso di ribellione

E la voglia di fuggire

è sempre più grande

La solitudine dietro le sbarre. In basso, Angelino Alfano Ansa

ALKAMAR ©Giuseppe Gulottae Nicola BiondoChiarelettere ¤ 13,90

Una storia vera che sembra il copione di un film. A diciotto anniGiuseppe Gulotta, muratore, viene arrestato e costretto aconfessare l’omicidio di due carabinieri ad “A l ka m a r ”, piccolacaserma in provincia di Trapani. Gulotta ha vissuto ventidueanni in carcere da innocente, e trentasei anni di calvario con lagiustizia. La storia è raccontata da lui stesso, assieme algiornalista Nicola Biondo, in un libro che da oggi è disponibile:ecco il prologo.

Page 19: Il Fatto Quotidiano del 3 maggio 2013

19il Fatto Quotidiano VENERDÌ 3 MAGGIO 2 01 3

A DOMANDA RISPONDOFurio Colombo

SECONDO TEMPO

La vocazione del Pdall’inciucio

La vocazione alla viltà eall'inciucio del Pd (ex Pci)viene da lontano. 1946:con l'appello ai “compa-gni in camicia nera” el'amnistia Togliatti siaprono le porte dell'Eser-cito, Magistratura, Buro-crazia, Politica alla delin-quenza fascista. 1998: perviltà e per sembrare “affi-dabile” all'alleato ameri-cano il governo D'Alemaconsente il bombarda-mento di una capitale eu-ropea cristiana (Belgra-do). Oggi: rifiutando il so-stegno a Rodotà si dà il viaal governissimo. Ma dadove nasce questa stranavocazione? Secondo meda un complesso di colpamai risolto: lo stalinismo,colpa vera che ha accom-pagnato il Pci fino al 1968(Praga) escluso. Ancoranel 1956 Napolitano ap-poggiava l'invasione so-vietica in Ungheria. La te-rapia? Rivedere profon-damente il proprio assetideologico. Del leninismoconservare il “No allaguerra” del 1918 il chevuol dire (attualizzando)ritiro delle missioni mili-tari all'estero, uscita daipatti militari, politica dipace. Aprirsi alla spiritua-lità della non violenza,dell'ambientalismo, dellavita sobria.

Giancarlo Fincato

Rodotà muoviti:salva la democrazia

Nell'estate del 2006 eranoin corso le trattative per lafusione tra il Pds (cioè excomunisti) e la Marghe-rita (cioè ex Dc e cespuglivari). Dato che mi sem-brava una cosa assurdainviai l'11/7/2006 unalettera all'Unità, con laquale spiegavo la mia op-posizione per le seguentiragioni. Il Pds aderiva al-l’Internazionale Sociali-sta e al Partito SocialistaEuropeo; la Margherita,invece, aderiva al PartitoPopolare Europeo. Chie-devo, quindi, come sipossono fondere duepartiti che hanno pro-spettive, programmi eidealità diverse. Uno lai-co, l’altro confessionale.

La lettera non fu pubbli-cata e ora ci troviamo difronte al caos assoluto colPd che è esploso, doveognuno pensa alle suepoltrone. E come pensa-no di salvarsi? Aggrap-pandosi a “Nonno Napo-litano” a quel logorroico,super valutato del MatteoRenzi, dalla boccucciadal quale esce solo “ariafritta”. E allora per la sal-vare la Repubblica e laDemocrazia (conquista-te col sangue e carcere dichi si oppose al fascismo)Rodotà muoviti! Prendil’iniziativa! In tantissimiti seguiremo!

Pino Salomè

Pensioni d’o roe buonuscite milionarie

In una tavola rotonda Fer-rero di Rifondazione Co-munista sosteneva che si do-vrebbero limitare le pensio-ni oltre i 5000 euro. Sonoprivilegi che devono essereeliminati come le buonusci-te milionarie dei manager.Così come non è giusto chesi abbiano pensioni che van-no ben oltre rispetto ai con-tributi versati e che quindisono a carico della colletti-vità e corrispondono a in-giusto sfruttamento di lavo-ro altrui. La giusta realtà do-vrebbe essere che ciascunopercepisca una pensioneadeguata al valore prodottodal proprio lavoro, con ledovute calmierazioni perevitare di produrre squilibri,

discriminazioni e interessieconomici particolari che,alla lunga, si trasformereb-bero in ineguaglianze e in-giustizie sociali.

Arnaldo Terenzi

DIRITTO DI REPLICA

Il conflittod’i n te re ss i

Gentile Direttore, nonposso non essere d'accor-do sul principio di totaletrasparenza dei pubbliciamministratori e pertantoritengo sia giusto che l’o-pinione pubblica sia in-formata di tutto ciò che at-tiene all'attività di un po-litico e di un ministro nel

mio caso. Mi permetto pe-rò di farle osservare, inmerito all'articolo sul pre-sunto conflitto d'interessiche mi riguarderebbe, chemio padre è dipendentedel Consorzio Agrario diBenevento dal 1979, dun-que non é mai stato am-ministratore, né commis-sario liquidatore. Inoltrela competenza sull’attivitàdi questo ente non è delmio dicastero, bensì del-ministero dello Sviluppoche ha la vigilanza esclu-siva sulle cooperative. So-no certa che comprenderàl’importanza di tale diffe-renza anche ai fini di unapiù completa informazio-ne da offrire ai suoi letto-ri.

On. Nunzia De Girolamo

Il senatore Baranie i “m o d e ra t i ”

Egr. direttore, l’editorialedi Marco Travaglio, ap-parso su Il Fatto Quotidia-no di lunedì 29 aprile, miha incuriosito, in partico-lare per l’attacco del pezzo.Il dott. Travaglio ha esor-dito elencando una seriedi esponenti del Pdl o co-munque appartenenti allapiù ampia area del centro-destra, tra cui il sottoscrit-to. Orbene, l’autore dell’e-ditoriale ha ritenuto dicollocare questo suo“elenco” nella categoriadei moderati, mi è parso,con una certa dose di iro-nia. Un sarcasmo che pro-prio non comprendo dalmomento che mi sentoprofondamente e con

CARO FURIO COLOMBO, in un Tg delprimo maggio ho visto il Presidentedella Repubblica deporre una coronad’alloro alla lapide dei morti sul lavoro.E ho visto sulla lapide la parola “v i t t i-me”. Sbaglio o è una parola che mettedeliberatamente i morti sul lavoro inun gradino sotto “i caduti” in guerra?

Gina

È UNA RIFLESSIONE, che è giusto ap-profondire. Nel linguaggio delle celebra-zioni istituzionali, ma anche in quellogiornalistico, “vittima” è il protagonistapassivo e involontario di un evento cheporta gravi danni o la morte. E di solitoi sentimenti che immediatamente ven-gono evocati dalla parola “vittima” sonoquelli di “ingiustizia” (nel senso diun’ingiustizia della vita) e di destino.Anche nelle azioni di guerra la “vittimadi danni collaterali” viene descritto co-me estranea e innocente, ma non avràmai gli onori dei soldati delle due partiche, quando muoiono, non sono vitti-me, sono “caduti”. E subito entrano, inquasi ogni Paese, nel ciclo di infinite ce-lebrazioni, praticamente in ogni circo-stanza di festa o di lutto. Mi rendo contoche il discorso è macabro, perché verteintorno a una graduatoria che si è isti-tuita fra morti in guerra (livello superio-re e fatto percepito come eccezionale,nonostante la frequenza degli eventibellici) e morti per “accidente” in fabbri-ca (livello inferiore, perché queste morti,

anche se frequentissime, sono ogni voltaun caso “di cui si sta occupando l’a u t o-rità competente” e di cui poi non sapre-mo più nulla). Ovviamente un simileconcorso fra diversi modi di morire(quasi sempre da giovani) è fuori posto.Ma non è fuori posto il confronto fra laparola “vittima” che suggerisce ruolopassivo ed estraneità all’evento, e “c a-duto” in azione di guerra, che ha unaconnotazione di protagonismo eroico.Mi sembra giusto dire che i morti sul la-voro non devono, nel ricordo ufficialedel Paese, essere rinchiusi nella parola“vittima” perché non si tratta di “v i t t i-me del lavoro” ma di protagonisti di unaattività non meno importante di quellabellica, spesso in situazioni non menopericolose (ricordate i morti bruciatidella Thyssen Krupp di Torino?) e quasimai accidentali perché il più delle voltedovute a colpe che non sono di chi lavo-ra. Mi sembra che siano doverosi duesuggerimenti: definire nelle lapidi i“morti sul lavoro” per quello che sononella piena dignità del loro impegno edella loro vicenda: “Morti sul lavoro”. Efare in modo che ce ne siano sempre me-no. Fino a raggiungere il senso dettatodella nostra Costituzione, che fonda laRepubblica sul lavoro, dunque sulla si-curezza nel lavoro.

Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano00193 Roma, via Valadier n. 42l e t te re @ i l fa t to q u o t i d i a n o. i t

Morti sul lavoro:cadutio vittime?

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convinzione moderato, secon questo termine si vuo-le indicare chi si oppone acerti massimalismi, daqualsiasi parte essi pro-vengano, privilegiando unapproccio alla res publicaed alla politica laico, libe-rale e riformista. In que-st’ottica sono fiero di esse-re definito moderato. Pe-rò, come già evidenziato,l’accento ironico e, comedi consueto, polemico diTravaglio, suggerisce in-vece la scelta del termine amò di sfottò. In tale acce-zione di moderato, quindidi finto tale, non mi rivedoe da essa mi discosto. Dafinto moderato apparter-rei infatti alla categoria deinon-moderati alla qualemi oppongo, cosa che as-

solutamente non è. Le mieposizioni politiche, di cuinon ho mai fatto mistero,sono tutt’altro che estre-miste o fintamente mode-rate. L’inneggiare al valoredella libertà come beneprimario non mi sembracosì eversivo. Se poi lo èper il dott. Travaglio per-ché vorrei che questoprincipio fosse applicatoanche alla carcerazionepreventiva, per un ridi-mensionamento di questoistituto, o perché, semprein tema di libertà, che sia divoto, di stampa o diespressione, propongo ilrispetto dell’esito referen-dario sulla responsabilitàcivile dei magistrati, que-sto è un altro paio di ma-niche. É fanatismo ritene-

re che chi sbaglia, chiun-que, debba pagare in ma-niera adeguata e propor-zionata? É da estremistisostenere che andrebberorivisti i limiti della custo-dia cautelare in carcere incui purtroppo sempre piùinnocenti incorrono?Queste, condivisibili o me-no, sono le mie battaglie,portate avanti sempre a visoaperto e nelle sedi preposte,senza tentare di fomentarela piazza o di cavalcare irre-sponsabilmente il proble-ma. Violenza e ironia le la-scio ad altri.

Sen. Lucio Barani

È vero, l’unico rapportoche ha il sen. Barani con lapiazza è il monumento chefece erigere al centro delComune che lo aveva persindaco, Aulla, in onore diBettino Craxi e delle altrepresunte “vittime di Tan-gentopoli”. Che non erano,beninteso, i cittadini deru-bati dai ladri, ma i ladrimedesimi. Questo – si ca-pisce – a proposito di “chisbaglia e deve pagare”. Macon molta, molta modera-zione. (m.trav.)

I NOSTRI ERRORINell’edizione del 1° mag-gio abbiamo scritto “tor -niamo in edicola giovedì3”, anziché “venerdì 3”.Ce ne scusiamo.

Con riferimento all’arti -colo, pubblicato il 14 feb-braio 2011, dal titolo “Ilsenatore Invisibile”, in cuisi riferiva, tra l’altro, del-l’esistenza di un’indaginepenale, svolta dall’autori -tà giudiziaria italiana, supresunte irregolarità nel-l’ambito delle elezioni po-litiche italiane del 2008,svoltesi in Argentina, pre-cisiamo, anche alla lucedegli accertamenti suc-cessivamente effettuati,che l’ex Console Generalea Buenos Aires, GiancarloMaria Curcio era del tuttoestraneo ai fatti e che, per-ciò, non risulta mai esserestato iscritto nel registrodegli indagati.

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