il ferrarino - anno 6 - num. 1

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Il Progetto Comeniusn (papa(pag.5) i i l l f f e e r r r r a a r r i i n n o o L'odore della legalità ( pag. 3) Intervista al comico G i o v a n n i C a n g i a l o s i ( p a g . 1 1 ) Al British Institute per la giornata europea delle lingue (pag.7) Open Day U n p r e m i o m e r i t a t o ! U n p r e m i o m e r i t a t o ! U n a g i t a p e r i p r o m o s s i a g i u g n o U n a g i t a p e r i p r o m o s s i a g i u g n o ( p a g 3 ) P e r i o d i c o d i i n f o r m a z i o n e e d i s c u s s i o n e d e l l I T C P e r i o d i c o d i i n f o r m a z i o n e e d i s c u s s i o n e d e l l I T C F e r r a r a P a l e r m o a n n o 6 n . 1 o t t . n o v . 2 0 1 0 F e r r a r a P a l e r m o a n n o 6 n . 1 o t t . n o v . 2 0 1 0

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Il giornalino del Ferrara

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Page 1: Il Ferrarino - Anno 6 - Num. 1

Il Progetto Comeniusn(papa(pag.5)

ii ll    ff ee rr rr aa rr ii nn oo

L'odore della legalità( pag. 3)

Intervista al comico 

Giovanni Cangialosi(pag. 11)

Al BritishInstitute perla giornata

europea dellelingue(pag.7)

Open Day

Un premio meritato!Un premio meritato!Una gita per i promossi a giugno Una gita per i promossi a giugno 

(pag 3)

Periodico di informazione e discussione dell�ITCPeriodico di informazione e discussione dell�ITC Ferrara ­ Palermo  anno 6 n.1 ott.­nov. 2010Ferrara ­ Palermo  anno 6 n.1 ott.­nov. 2010

Page 2: Il Ferrarino - Anno 6 - Num. 1

I pochi lettori che ci seguono da qual-che anno avranno notato che IlFerrarino ha cambiato volto. Abbiamorivoluzionato la prima pagina struttu-randola come quella di un periodico enon di un quotidiano. Abbiamo sceltodi riservare maggiore visibilità ai veriprotagonisti e autori del giornale pub-blicando le loro foto ritratto. Il cambiamento però non riguarda solola grafica del giornale ma anche l’orga-nizzazione pratica della redazione. Daquest’anno, infatti, Il Ferrarino è pre-sente sul circuito nazionale Albopress,curato dall’Associazione di giornali-smo scolastico Alboscuole, che mettein rete migliaia di studenti-redattori digiornali scolastici. Gli alunni che fannoparte della redazione, così, attraverso iloro blog personali, non solo hanno lapossibilità di confrontarsi con il lavoroe le opinioni di altri studenti di ogniparte d’Italia ma sono anche proiettatiin un contesto molto più ampio cheabbandona gli stretti confini dell’insu-larità. Grazie all’entusiasmo trasmessodagli alunni che a maggio scorso hannopartecipato al meeting di giornalismoscolastico, tenutosi a ChiancianoTerme, all’interno della redazione si ècreato un clima positivo di sana compe-tizione, stimolata dal fatto che sul gior-nale web vengono è possibile contare levisite e i commenti ricevuti. Insomma,la passione per la scrittura sta “conta-giando” non pochi alunni, tanto che,per motivi di spazio, non è stato possi-bile pubblicare nella versione stampatadel nostro giornale tutti i contributipervenuti in redazione. Ciò dimostrache, quando la scuola riesce a stare alpasso con i tempi e utilizza le nuove

tecnologie, i risultati, anche dal puntodi vista motivazionale, non mancano. Nuova organizzazione della redazionea parte, il nostro giornale è rimastoimmutato mantenendo il suo intentooriginario, ovvero quello di dare vocealle opinioni di tutti i nostri studenti enon solo quelli che collaborano attiva-mente con la redazione. Pertanto saran-no sempre ben accetti tutti i contributi,le opinioni e suggerimenti di quantivorranno dire la loro. In questo primo numero, pubblichiamoalcune riflessioni sui tristi e più recen-ti fatti di cronaca che hanno catalizzatol’attenzione dell’opinione pubblica. Maallo stesso tempo, come è sempre statonello spirito del giornale, desideriamotrasmettere un messaggio positivo.In un momento nel quale i mass mediasembrano concentrarsi solo sulla crona-ca nera, ignorando le buone notizie chepur esistono, abbiamo scelto di andarecontrotendenza pubblicando l’eloquen-te immagine di copertina e l’intervistaal cabarettista Giovanni Cangialosi.L’artista palermitano ci è sembrato unesempio propositivo per la sua innatacapacità di cogliere gli aspetti positividella vita di tutti i giorni, sottolineandoquanto sia importante la volontà indivi-duale per la costruzione del futuro diciascuno.Infine, desideriamo porgere il nostro

più caloroso benvenuto ai professoriche da quest’anno sono in servizio alFerrara e agli alunni delle prime classidi cui a pag. 13 (anche questa è unanovità) pubblichiamo le foto.Un buon anno scolastico a tutti.

La Redazione

Anno scolastico nuovo, Ferrarino nuovo!

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Visitate Il Ferrarino WebPotrete leggere altri articoli e lasciare i vostri commenti visi-tando Il Ferrarino web sul portale di Alboscuole all�indirizzo

www.alboscuole.it/111374.Come sempre potete utilizzare anche il nostro indirizzo mail([email protected]) o la bacheca di Facebook del gruppo ilferrarino per inviarci i vostri contributi e suggerimenti.

EE dd ii tt oo rr ii aa ll ee

Il FerrarinoPeriodico dell’ITC “F. Ferrara”

PalermoAnno 6 n. 1 ott.- nov. 2010

Comitato di redazione:

Anna La Barbera IV Pr2, Rosalia PortanovaIVPr1, Valeria Gianfalla III E, Marta

Onorato III Pr1, Francesca CasabiancaIVF, Yara Cipolla III Pr1,

Serena Tripi, Martina Albanese, Ferdinando Donnarumma IIE.

Hanno collaborato in questo numero:

Schiavo Jessica, Baiamonte VincenzoIF, Mangano Antonella IVPr1, Chiara

Iavazzo IC, Luigi Di Maio IB, prof.ssa Daniela Ganci

Docenti impegnati nel progetto:Vincenzo Muscato, Claudia Prainito.

Stampa: Tipolitografia

Giambrone SalvatoreVia G. Li Bassi, 72 - 90127 Palermo -

tel. 091 484109

Sommario3 L�odore della legalità

4 Un premio meritato

5 Il progetto ComeniusEat fish

6 Elezioni scolastiche

7 La scuola al cinemaOpen day

8 Parliamone

9 Pensieri e parole

11 L�intervista

13 Speciale prime classi

14 Sportivamente

15 La posta dei lettori

16 Relax

Page 3: Il Ferrarino - Anno 6 - Num. 1

A fondamentodell 'esistenzaumana vid o v r e b b e r oessere l'one-

stà, la libertà, l'amore, lagiustizia, il rispetto delprossimo e delle leggi.Ma per fortuna o sfortuna, nonsaprei, ogni uomo è in grado discegliere la propria strada e dicementare le proprie radici.Essere liberi di poter svolgereil proprio mestiere, senza alcu-na paura, senza alcun timore didover pagare la solita "tassaobbligatoria", questo è l'inse-gnamento che gli imprenditoriGiuseppe Todaro, Giosafat DiTrapani, Giuseppe Russello,Antonio Casano e GiusiCastiglione hanno volutotestimoniare ad alta voce e conorgoglio, in una delle settegiornate del festival della lega-lità, svoltosi presso villaFilippina.Le loro parole piene di corag-gio facevano però intravede unvelo di paura malcelata, quan-do con soddisfazione racconta-vano il momento in cui hannodetto per la prima volta NO!No al PIZZO e Sì alla loroDIGNITA' di uomini LIBERI!Non sono degli eroi, sonopersone che coraggiosa-mente hanno denunciato,senza ripensamenti coloroche promettevano il falso,che volevano arricchirsicol lavoro degli altri.Giuseppe Todaro, uno degli

imprenditori, ha affermato:«Chi paga il pizzo è un collusoe chi vuole affermare i suoiprodotti pagando il pizzo inrealtà paga non solo il com-mercio di droga, di alimentinon controllati, ma anche gliassassini dei nostri giudici!»Sui libri si studia che l’impren-ditore è chi esercita professio-nalmente un’attività economi-ca organizzata al fine dellaproduzione e dello scambio dibeni e servizi; Mercoledì 6Ottobre 2010, seduti ad ascol-tare esperienze di vita, abbia-mo capito che vi sono duecategorie d’imprenditori: una,menzionata nel codice civile etutelata dalla legge, l’altra che,per paura, mensilmente “fattu-ra” la solita tassa, credendo diricevere protezione, quandoinvece l’unica protezione perl’uomo è la LEGALITA’! Tuttisiamo uomini liberi e possia-mo continuare il lavoro di chici ha preceduto. Cominciamoperciò dai piccoli gesti, soprat-tutto in una terra che hal’omertà nel cuore.L’imprenditore Giosafat DiTrapani ha affermato: « questihanno paura di essere arresta-ti». Se è così, se l’odore dellalegalità è così forte da farescappare questi delinquenti,tutti noi dovremmo fare unesame di coscienza e scacciarevia l’omertà che ci perseguitaanche attraverso la denuncia.NO al PIZZO! Ma soprattuttoNO alla MAFIA!

La mafia non dispensa lavoro

La partecipazione alla I Conferenza antimafiadi Anna la Barbera IV Pr2

Anche quest’anno, come accade già da qual-che annualità, la nostra scuola, con le classi IVPr2 e III Pr1, ha partecipato al progetto educa-tivo antimafia promosso dal Centro PioLa Torre.

L’incontro, intitolato “Dall’Unità d’Italia ad oggi: evoluzionestorica tra mafia, potere e opposizione sociale”, si è svolto il26 Ottobre presso il cinema “Rouge et Noir” ed è stato con-dotto dal prof. Salvatore Lupo (ordinario di storia contempo-ranea all’Università di Palermo) con l’intervento dell’asses-sore ai Beni Culturali, Sebastiano Messineo.Attraverso gli interventi degli esperti, abbiamo potuto sfatareil mito della mafia dispensatrice di “lavoro”; in realtà la mafiaimpiega “certa” gente, uomini e donne compiacenti e senzascrupoli, togliendo in questo modo il lavoro alle persone one-ste che invece non vogliono rinunciare alla propria libertà eche vogliono continuare a ragionare con la propria testa. Mala connivenza mafiosa non solo svilisce la dignità dell’essereumano, essa fa di più perché rallenta il ritmo dello sviluppoeconomico del nostro Paese, che sarebbe migliore se non cifossero il pizzo e l’usura. Partecipare a quest’incontro è stato interessante anche perché,durante i lavori noi ragazzi abbiamo avuto la possibilità diporre delle domande al relatore.Abbiamo appreso che in fondo, nel corso dei decenni, lamafia non è cambiata; in realtà è cambiata la società; oggiperò sono molti coloro che hanno compreso che la mafia èl’antistato e che per questo piuttosto che cedere al ricatto oalla lusinga preferiscono denunciare. Partecipare a quest’incontro è stato particolarmente interes-sante anche perché eravamo noi giovani i protagonisti, oltre10.000 studenti di 94 scuole distribuite sul territorio naziona-le che potevano ascoltare ed intervenire tramite uno straordi-nario strumento come la videoconferenza.

L'odore della legalitàdi Casabianca Francesca IVF

Nella foto sopra, Francesco Giardina (III Pr1 ) duran-te il suo intervento alla videoconferenza presso ilcinema Rouge et Noir di Palermo.Nella foto in alto, i partecipanti al Festival della legali-tà a villa Filippina

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Le meraviglie della natura

La gita premio alle Macalube e alla Scala dei Turchi

di Valeria Gianfalla III E

Chi studia vapremiato!

È così che lapensa il nostroIstituto. Ogni anno

infatti tutti gli alunni promossia giugno senza debiti formativipartecipano ad una gita intera-mente offerta dalla scuola. Lameta scelta quest'anno è stata lariserva regionale di Macalubeche si trova nei pressi diAragona, 15 Km a Nord dallacittà di Agrigento.La Riserva nasce per tutelareun raro fenomeno geologicoche viene definito vulcanismosedimentario che si manifestain presenza di gas, e i gas delleMacalube sono costituiti essen-zialmente da metano. Una visione suggestiva è stataquella della collina deiVulcanelli e quella dei laghifangosi (v. foto in alto) chericordano un paesaggio quasilunare.

Dopo la visita alle Macalube cisiamo recati alla Scala deiTurchi, un'enorme traversata agradoni di roccia bianca. Perraggiungerla abbiamo fatto unalunga e rilassante passeggiatalungo la costa. Il paesaggio dicui si può godere in quest’areadell’agrigentino è stupendo,sembra quasi "da cartolina".Noi ragazzi tra foto, risa,schizzi d'acqua e passeggiate cisiamo divertiti tantissimo! In ultimo il pranzo al ristoranteSole Mediterraneo, che disponedi un grande giardino addobba-to con tavoli, giochi e campoda calcio; in quest'ultimo, spe-cialmente i ragazzi, si sono sca-tenati! Nel pomeriggio, i motori deipullman erano già accesi prontiper il rientro a Palermo. Sulpullman anche se stanchiabbiamo continuato a scherzarecantando a squarciagola ognigenere di canzoni, che resisten-za, quasi per due ore di seguito!

Il risultato? Siamo rimasti conun filo di voce. È difficile pernoi alunni del Ferrara nondivertirci! A sera eravamo giàa Piazza Verdi. Così, fra percorsi naturali vul-canici e marittimi, l'intera gior-nata è trascorsa velocemente,lasciando a tutti noi il piaceredi un momento vissuto in com-pagnia e la convinzione che

studiare tutto l'anno, e non soloin estate, fa bene.A nome di tutti gli alunni pro-mossi a giugno ringrazio il pre-side per averci premiato. Ungrazie particolare va alledocenti Di Salvo, Cavallaro eCulotta che si sono prodigateall'organizzazione di quest'in-dimenticabile escursione!

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Numerose ricerche evidenzianocome la componente umana siala principale causa degli inci-denti stradali e come la fascia dietà esposta a maggior rischio siaquella dell’adolescenza.Appare quindi quanto mainecessario promuovere, a parti-re dai banchi di scuola, unamaggiore consapevolezza suitemi della sicurezza e della pre-venzione degli incidenti. Proprio con questa finalità, ilnostro Istituto ha aderito al pro-getto “Scuola sicura” promos-so dalla Provincia Regionale diPalermo. L’iniziativa ha vistocoinvolti gli alunni di tutte le

seconde e terze classi che aturno si sono recate in aulamagna, nei giorni 8 e 9Novembre scorso, per parteci-pare ad un incontro tenuto dagliagenti di Polizia Provinciale.Tra i temi affrontati, l’importan-za del corretto uso dei dispositi-vi di sicurezza, in primo luogo ilcasco; gli effetti dannosi chealcol e droga producono su chi èalla guida di un veicolo.Al termine dell’incontro, è statodistribuito agli alunni un utileopuscolo contenente le informa-zioni sulla normativa e le cono-scenze tecniche necessarie peruna guida sicura.

“Scuola sicura”Un progetto per la promozione di un corretto stile di guida

Alcuni alunni in aula magna con due agenti della Polizia Provinciale di Palermo.

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La tappa turcadi Daniela Ganci

Altra tappa delp r o g e t t oC o m e n i u s"Tolerance asthe art of life":

destinazione Sirnak, Turchia.Il progetto, che vede coinvoltiinsegnanti e studenti di cinquepaesi, due scuole dell'Italia(oltre la nostra, la scuola mediadi Statte in provincia di

Taranto), una scuola dellaRepubblica Ceca (Bzenec), unadella Slovacchia (Bratislava),una della Grecia (Serres) e unaappunto della Turchia (Sirnak),è già arrivato al suo quartoappuntamento. Per il nostroIstituto erano presenti le pro-fessoresse Ganci e Vaiana.Ancora una volta abbiamoavuto la straordinaria opportu-nità di confrontarci con colle-ghi provenienti da altri paesi inun clima di amicizia e simpatiache si rafforza sempre più manmano che gli incontri si susse-guono. Nel corso dei mesi tra-scorsi insieme abbiamo tutti

condiviso speranze, emozioni,sensazioni, lavorando fianco afianco per realizzare il nostroprogetto comune: l'integrazio-ne fra popoli diversi, nell'otticadel reciproco rispetto e dellavalorizzazione delle diverseculture e tradizioni.La tappa turca ha rappresentatoforse per tutti noi il momentopiù emozionante; un viaggiodell'anima e nell'anima dellaTurchia orientale (la provinciadi Sirnak si trova infatti al con-fine con la Siria), con le suecontraddizioni, la sua arretra-tezza economica, i suoi costu-mi, così diversi dai nostrimodelli occidentali.Rimarranno per sempre neinostri cuori gli occhi dei bam-bini della scuola di Kumcati,piccolo villaggio vicino Sirnak,le aule così poveramente arre-date, ma anche l'entusiasmo ela passione dei nostri colleghiturchi. Non dimenticheremomai la bellezza dei paesaggi, lemontagne, il suggestivo fiumeTigri e neppure la sontuositàdelle moschee e l'austerità deimonasteri ortodossi, in unaterra dove musulmani (la stra-

grande maggioranza dellapopolazione) e cristiano-orto-dossi convivono da secoli; ma,soprattutto, non dimentichere-mo mai l'ospitalità della gente,la gentilezza dei nostri colle-ghi, soprattutto Hilal, che ci haaccompagnato sempre e ovun-que con uno straordinario egenuino entusiasmo, affinchétutti noi conoscessimo e inte-riorizzassimo le varie realtà diquesta parte della Turchia.Prossimo appuntamento, aMarzo, a Palermo; questa voltasaremo noi a ospitare i colleghie gli alunni delle altre scuole,sperando di ricambiare adegua-tamente la loro generosa ospi-talità, in vista dell'ultimo e con-clusivo incontro, a Maggio aBratislava.

Sapore di mareUna conferenza sull'importanza

del pesce nell’alimentazionedi Martina Albanese (IIE)

L'alimentazione purtrop-po è un argomento chenoi giovani non teniamoabbastanza in considera-zione, nonostante la sua

importanza. Come tutti gli esseri viventi,per compiere tutte le nostre attività, noiabbiamo bisogno di energia che ricavia-mo dal cibo. Per crescere sani e mante-nersi in forma, è importantissimo mangia-re bene, dosando tra loro i diversi alimen-ti e i diversi principi nutritivi. Su questotema, il 20 ottobre scorso, abbiamo riflet-tuto grazie al progetto "Eat Fish" che hacoinvolto anche la nostra scuola. In Aulamagna, la dott.ssa Mariolina Blanda cheha condotto l'incontro ci ha spiegatocome l'assunzione di cibo consente diintrodurre nell'organismo vivente lesostante indispensabili per la sua soprav-vivenza: si può quindi dire che il cibo è il

"carburante" necessario per tutti gli esse-ri viventi. Gli alimenti possono essereinfatti suddivisi in costruttori, energetici,regolatori, a seconda della funzione chesvolgono. I carboidrati sono utilizzati dal-l'organismo quando si deve compiere unosforzo intenso. Sono alimenti energetici:forniscono energia per camminare e percrescere. Le vitamine sono alimenti rego-latori e contribuiscono al buon funziona-mento di tutto l'organismo aiutandolo adifendersi dalle malattie. Infine, le protei-ne sono alimenti costruttori; sono i costi-tuenti essenziali di tutte le cellule, sonoquindi necessarie per la loro crescita, illoro mantenimento e la loro riparazione.Le proteine di origine animale sono con-tenute nel latte, nel pesce, nel formaggio,

nella carne e nelle uova; quelle di originevegetale si trovano invece nei legumi. Unalimento fondamentale che non sempreviene considerato tale è il pesce. Uno deitipi più ricchi dal punto di vista delle pro-teine è senz'altro il pesce azzurro, caratte-rizzato da una colorazione dorsale ten-dente al blu. Il pesce azzurro è moltoapprezzato in cucina per le qualità nutri-zionali delle sue carni, generalmentemolto digeribili e con prevalenza di gras-si insaturi, in particolare del tipo omega 3(una categoria di acidi grassi essenziali,indispensabili per il corretto funziona-mento dell'organismo). Spesso noi ragaz-zi non amiamo il pesce per diversi moti-vi: in primo luogo per la "seccatura" disfilettarlo e poi perché il suo sapore ètroppo delicato rispetto a cibi più salati.Tuttavia, dovremmo sforzarci di introdur-lo sempre più spesso nella nostra dieta.Questo incontro è stato davvero utile, spe-cialmente perché ci ha fatto capire l'impor-tanza del pesce per la nostra salute.

Il progetto Comenius

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Nella foto, alcuni alunni delle classiseconde in aula magna con la dott.ssaMariolina Blanda che ha tenuto gli incon-tri del progetto Eat fish.

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Elezioni scolastiche. Ecco i risultati

GENITORE ELETTOIN CONSIGLIO

D'ISTITUTOPrestigiacomo Cinzia

genitore alunna La RoccaValeria - classe 1^ F

GENITORI ELETTINEI CONSIGLI DI

CLASSE:1ª A - Orlando Conti V.zo

genitore alunno Gabriele

1ª D - Bruno Maria genitore alunno Rizzo M.

Alì Sheik Ismail genitore alunno Begum

1ª F - Prestigiacomo C.genitore alunna La Rocca

2ª F - Di Salvo Mariagenitore alunna Marino R.

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ALUNNI ELETTI NEI CONSIGLI DI CLASSE:1^ A - Di Lorenzo Giovanni - Celano Ivan2^ A - Goumair Hanza - Manca Rosolino 1^ B - Massa Carmela - Montalto Fabrizio 2^ B - Poliziotto Elide - Calvaruso Antonino1^ C - Cacopardo Francesco - Faranna Sebastian2^ C - Ferdico Rita - Cusenza Caterina1^ D - Cascio Noemi - Di Bella Monica1^ E - Pizzo Vincenzo - Di Stefano Giovanni2^ E - Tripi Serena - Giacolone Davide3^ E - Zarcone Antonino - Leto Mercurio4^ E - Ferro Nicola - Di Francesca Dario5^ E - Cicardo Sonia - Lo Coco Jesenia1^ F - Ruffino Giulia - Baiamonte Vincenzo2^ F - Catanzaro Antonino - Panci Simone3^ F - Mira Gabriella - Arnone Giuseppe4^ F - Lo Verso Anna - Lucchese Marco3^ PR1 - Fiorenza Salvatore - Castellana Emanuela4^ PR1 - Puglia Patrizia - Tortorici Alberto5^ PR1 - Corda Antonino - Giordano Mirko3^ PR2 - Rivolo Cosimo - Lo Ricco Danilo4^ PR2 - Burgio Annalisa - Kauroo Jamal5^ PR2 - Draganov Ivaylo - Morgavì Emanuele3^ A/s - Falcone Ornella Maria - Cangemi Giacoma 5^ A/s - Biondo Andrea - Savoca Gabriele

ALUNNI ELETTI IN CONSIGLIO

D'ISTITUTO(nella foto da sx)

DE SIMONE PIETRO classe 5^ PR1 - voti 115

CALABRESE GIUSEPPEclasse 5^ PR1 - voti 115

BIANCONE GIORDANOclasse 5^ PR1 - voti 136

GOUMAIR HANZAclasse 2^ A - voti 195

La scuola a teatro

Di Rosalia Portanova IV Pr1

Per giorni, inclasse ne abbia-mo studiato latrama e il perio-do storico. Poi,

il 26 Ottobre scorso, abbiamoassistito alla sua rappresenta-zione. Mi riferisco al"Riccardo III", l’'ultima dellequattro opere teatrali di WilliamShakespeare sulla storia inglese.Dopo Amleto, questa è l'operateatrale più estesa diShakespeare.Ad accoglierci è stato come ognianno il teatro Libero, presso ilquale il nostro Istituto ha sempreun posto in prima fila e ciò gra-zie alla sensibilità dei nostridocenti e del nostro DirigenteScolastico che anche per que-st'anno ha acquistato per noiallievi 35 abbonamenti. Tramitequesta iniziativa, periodicamen-te, un po' tutti noi allievi deltriennio avremo l'opportunità diassistere a svariate rappresenta-zioni teatrali. Questa volta avivere l'emozione dello spetta-colo siamo stati noi allievi dellaIV e V PR1 e devo dire cheabbiamo assistito a una perfor-mance avvincente: gli attorisono stati veramente moltobravi. E io che pensavo che misarei annoiata sono stata smenti-ta. Assistere a uno spettacoloteatrale non è stato per nientepesante.

“Capire e farsi capire”Avviato il progetto PON per stranieri

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Al suono della campana dellaVI ora, l’Istituto si svuota masolo per poco perché già nelprimo pomeriggio un piccologruppo di ragazzi volenterosientra in aula per seguire ilcorso di italiano per stranieri. Provengono dal Gana, dalBangladesh, dalla Cina, dalloSri Lanka, dalla Polonia edalla Tunisia, parlano a bassa

voce, sono instancabili e siimpegnano con encomiabilemotivazione.Seguiti dalla prof.ssaCitarella, esperta di ItalianoL2, stanno raggiungendo risul-tati ragguardevoli. Intanto duedi loro, con nostro grande pia-cere, hanno deciso di frequen-tare anche il corso diurno.

Page 7: Il Ferrarino - Anno 6 - Num. 1

La conoscenza delle lingue straniere oggi più chemai rappresenta una risorsa fondamentale soprat-tutto per noi giovani.

Per questo abbiamo partecipato volentieriall'Open Day, la giornata europea delle lingue. Le

attività seminariali e laboratoriali si sono svolte il 27 settembrepresso la sede del British Institute che, in collaborazione con

l'Instituto Velàzquez e l'Italian Languge School, ha organizzato ladensa giornata di lavoro. È stata un'esperienza davvero moltobella e divertente! Inizialmente abbiamo assistito alla proiezionedi un video in lingua spagnola sulla città di Valencia, commenta-to dalla direttrice di una Università della città spagnola. Il coffeebreak, a base di dolcetti e drink, è stato un'ottima occasione perscambiare qualche parola anche con alcuni ragazzi di altre scuo-le di Palermo e provincia che, come noi "ferrarini", erano presen-ti all'iniziativa. Dopo la breve pausa siamo stati divisi in gruppi eaule diverse, alcuni per una lezione di spagnolo, altri per unalezione di inglese. Lì, ad aspettarci c'erano dei docenti di madrelingua straniera. Nella mia "classe" c'erano due professori:Thomas, britannico, patito per il Manchester City ed Antony,canadese. Entrambi sono stati davvero simpatici e gentili.Abbiamo imparato tanto sull'Inghilterra divertendoci, aspettoimportantissimo. Questa è stata un'esperienza davvero costruttivaperché ci siamo confrontati con persone di culture diverse dallanostra. Spero anche che questa occasione si ripeta nei prossimianni e, contrariamente a quanto è avvenuto con la riformaGelmini, spero che si dia la giusta importanza all'apprendimentodelle lingue straniere per noi giovani che vogliamo essere cittadi-ni del mondo.

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Fra gli anni1984 e il 2007le vite diMattia e diAlice scorronoparallele senza

mai riuscire a congiungersi.Due infanzie difficili, compro-messe da un avvenimento terri-bile che segnerà le fragili esi-stenze dei protagonisti fino allamaturità. Tra gli amici, in fami-glia, sul lavoro, Matteo edAlice, portano dentro e fuori diloro i segni del passato. La con-sapevolezza di essere diversidagli altri non fa che accresce-re le barriere che li separanodal mondo fino a portarli ad unisolamento inevitabile ma con-sapevole. Questa è la tramaavvincente del film tratto dal-l’omonimo best seller (giàrecensito sul nostro Ferrarino

lo scorso anno nella rubrica Lettida voi).Per molti ragazzi il film è statopesante e noioso, per altri, eanche per me è stato invece unfilm commovente ed educativoallo stesso tempo. Drammaticoper le esperienze sentimentali eaffettive dei due protagonisti.Educativo per il modo in cuisono stati rappresentati i com-portamenti spesso errati deigiovani protagonisti (l’autole-sionismo di Mattia o la bulimiae l’anoressia di Alice). Il film indaga temi particolar-

mente cari a noi giovani e spin-ge a riflettere su alcuneesperienze sociali quali ladiscriminazione, l’handi-cap, il bullismo, l’incapaci-tà di comunicare. Già nel titolo il film allude abil-

mente all’esistenza difficile deidue ragazzi attratti l’uno dal-l’altra ma destinati a rimaneresoli come i numeri primi chepossono essere divisi solo perun numero uguale a se stesso.

“La scuola al cinema” La solitudine dei numeri primi

dà il via al progetto di Antonella Mangano

Open Day…what a good day! Al British Institute per la giornata europea delle lingue

di Serena Tripi II E

Nella foto accanto, gli alunni della II E che hanno par-tecipato all�Open Day presso il British Institute.In alto, alcuni degli alunni presso il cinema Rouge et Noir.

Page 8: Il Ferrarino - Anno 6 - Num. 1

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La fine del mondodi Rosy Portanova IV Pr1

Madri che uccidono i figli, figli che uccidono igenitori, zii che uccidono le nipoti, vicini di casache ammazzano un'intera famiglia, fidanzati cheuccidono le loro compagne, mariti che picchianole mogli, le ammazzano e si disfano dei loro

corpi. E stiamo ancora aspettando il 2012 per la fine del mondo?La fine del mondo è tutto ciò: violenza.Come si fa a continuare a vivere in una società come questa incui la violenza domina le nostre vite? L'esempio più vicino a noiin questo periodo è la violenza che la piccola Sarah Scazzi hadovuto subire. La violenza ci intimorisce, ci toglie pian pianoanche la voglia di continuare a lottare perché entra in scena lapaura. Paura di parlare, esprimere un pensiero e ancora di più didenunciare. Ecco, DENUNCIARE, secondo me è l’atto miglio-re, il solo che può intimorire tutti coloro che commettono questigesti così atroci. Attenzione a tutti coloro che ci circondano,ricordiamoci che non tutti siamo uguali e che dobbiamo semprefare attenzione e non sottovalutare le situazioni.

Violenza gratuitadi Casabianca Francesca IV F

A volte si rimane indifferenti di fronte a scene diviolenza gratuita. Non ci poniamo minimamen-te il problema del perché accadano fatti delgenere. La Tv ci propina la violenza come panequotidiano, come se uccidere una donna sferran-dole un pugno nel mare dell’indifferenza totale

della gente sia un atteggiamento normale. Rimanere immobilimentre un uomo viene ucciso davanti un bar di Napoli e comenulla fosse continuare a camminare indifferenti. Vedere liti estare fermi a guardare, come se si fosse in un campo di combat-timento non assumendo alcuna posizione.Il problema più grave e scandaloso è che ciò accade anche ascuola! Liti, minacce che portano naturalmente a sospensioni econtinue tensioni in un ambiente in cui si è “costretti” a convi-vere. Forse in questa società un po’ troppo allo sbaraglio, noiche siamo il futuro, noi che abbiamo la possibilità di avereun’istruzione, dovremmo quantomeno capire le regole fonda-mentali del saper vivere. Dovremmo capire che la vita non dà unvoto finale e che oltre la cultura, l’Ego di ognuno di noi dovreb-be formarsi con legalità, rispetto di noi stessi e delle persone checi circondano. Si dovrebbe avere fiducia nelle Autorità,Carabinieri, Polizia ma anche nel Preside e negli insegnanti checi tutelano e non attuare la solita “giustizia fai da te”, adatta alMedioevo e non ai giorni nostri.Le persone si differenziano dagli animali per l’uso della ragio-ne e della parola ma quando la violenza prevale la ragione vienemeno. I problemi vanno risolti con le parole e non con le manio la violenza. A qualsiasi tipo di povertà si può dare rimedio maalla povertà di spirito no. Chi si ostina a vivere nell’illegalitànon rispettando gli altri sarà sempre un essere inferiore.

Papa Benedetto XVI a Palermodi Yara Cipolla III Pr1

La visita di PapaBenedetto XVI aPalermo ha fatto moltodiscutere anche perchéè costata circa duemilioni di euro, 500.000dei quali a carico delComune di Palermo. AlForo Italico, in una splendida giornata di sole, circa 200.000 fede-li si sono ritrovati in uno scenario suggestivo. Tra loro giovani eadulti, tutti animati da un evidente entusiasmo. L'ultima volta diun Papa in Sicilia risale al 1993, quando Giovanni Paolo II intimòai mafiosi di pentirsi. Il 3 ottobre 2010, con la sua omelia,Benedetto XVI ha cercato invece di dare speranza a noi cittadini,oppressi dalla criminalità organizzata. Per rimarcare il suo mes-saggio, alla fine della sua visita, il Papa si è fermato lungo l'auto-strada di Capaci dove, il 23 maggio 1992, fu ucciso GiovanniFalcone insieme alla moglie e alla scorta. C'è chi dice che questo Papa non sia come Giovanni Paolo II, c'èchi dice che sia migliore, comunque, anche lui ha lasciato unsegno; tutto è stato perfetto come da copione. Tuttavia, da cittadi-na palermitana, mi chiedo, c'era proprio bisogno della visita delPontefice per abbellire un po' la città? Modifiche alle linee Amat,riparazioni di alcune vie del centro. Non sarà che si è data solol'immagine di una città accogliente e perfetta, in realtà decaden-te e abbandonata a se stessa?

Secondo datipubblicati direcente, gli ita-liani si aggiu-dicano il prima-to di permanen-

za sul social network più fre-quentato del globo, trascorren-do su Facebook ben 6 ore e 27minuti al mese contro le 6 oredei colleghi statunitensi e le 4 e12 minuti dei cugini francesi. Sono sempre in continuoaumento i casi di persone chenon possono più fare a menodei social network. Molto utiliper sentirsi con una personaattraverso la messaggeria istan-tanea, le piazze virtuali peròcatalizzano troppo il tempodegli utenti, non solo per chat-tare, ma anche per caricare fotoo per guardare quelle degliamici, condividere link e com-mentarli, giocare e ancoraaltro. Se c’è chi lo usa per fareamicizia o per cercare il ragaz-zo o la ragazza adatta, c’èanche chi corre dei veri e propririschi, quali vedere la sua fotopubblicata su un’ altro profilo ovedersi sottratte informazionipersonali. Sebbene inizialmen-te non esisteva un controllo a

difesa della privacy, dal 31maggio 2010 è possibile perso-nalizzare le impostazioni sullaprivacy anche per singoli com-menti, riducendo quindi irischi. Inoltre è stata estesa lalista delle varie opzioni,aggiungendo un’opzione per-sonalizzata attraverso la qualepossiamo rendere accessibile inostri dati. In particolare leopzioni disponibili sono:Amici, Amici di amici, Tutti,Personalizzato.Naturalmente, facciamo atten-zione, perché queste imposta-zioni non limitano l’accesso ainostri dati da parte dei gestoridel sito, possibilità peraltro nonvietata dalla legge.Utilizziamo, quindi, corretta-mente le impostazione di prote-zione della privacy, evitando diaggiungere persone che non siconoscono o comunque di cuinon si ha la certezza dell’iden-tità.Da buona appassionata di facebook che si collega ogni gior-no, tenendo alta la medianazionale, credo sia il casoperò di non esagerare conl’uso.

Facebook, ormai unadroga per molti

di Yara Cipolla III Pr1

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Io, Sarah Scazzi... racconto immaginario

di Martina Albanese II E

Cosa sono questi segni sul mio corpo?Cosa ci faccio qui, in questo pozzo terri-ficante e con quest'acqua torbida chebagna il mio nudo corpo? E come mainon ho più i vestiti addosso? Ho paura,qui è tutto buio e il silenzio è così assor-

dante che mi terrorizza. Ho tanto sonno e i miei occhi vor-rebbero vedere tanto la luce....Dopo queste parole, Sarah si addormenterà per sempre eal suo risveglio sarà già un piccolo angelo che cercherà dicapire la verità.Finalmente adesso riesco a vedere tutto più chiaro e stra-namente non ho più paura. Ho capito tutto, la mia soffe-renza è cessata, sono diventata un angelo... Guardo il miopiccolo corpicino e cerco di guarire le mie ferite affinchémia madre non soffra tanto quando mi rivedrà. Ricordobene chi mi ha fatto tanto male ma non so spiegarmi ilperché di così tanta crudeltà. Adesso l'unica cosa chevoglio è aiutare mia madre a riprendersi da questo dolo-re, so che sarà difficile ma ricordati, mamma, adesso ioqui ho trovato la mia pace e ti voglio bene. Capirai prestochi sono i miei assassini, perché io da quassù sto lottandoper far venir a galla la verità.Sarah adesso sta bene e conosce bene i suoi assassini, pre-sto sapremo anche noi i loro nomi e pagheranno per quel-lo che hanno fatto, ma quello che più conta in questa tristevicenda è che questo piccolo angelo volato in cielo troppopresto ora è al sicuro e nella pace del paradiso. Le accusee le sentenze non la riguardano più perché sa che chi le hafatto del male un giorno pagherà la più triste delle pene.

Lettera a un drogatoMartina Albanese II E

Poco tempo fa, ho avuto l'occasione di conoscere unragazzo di nome Salvo che a 16 anni aveva cominciatoad avere problemi con la giustizia. Non si sentiva soddi-sfatto della sua vita e così per gioco cominciò a drogar-si. Quindi fu arrestato, processato e condannato perspaccio di droga. Nonostante avesse trascorso ben dueanni in carcere, la sua dipendenza dalla droga non cessò.Le sue confessioni mi facevano stare male tanto che hocercato di fargli cambiare idea con questa lettera.

Caro Salvo, pensando a ciò che mi hai detto, ho capito che ancoraoggi non sei consapevole del male che ti stai facendo.In questo momento probabilmente vedi nella droga ilrifugio più sicuro, la soluzione dei tuoi problemi.Vorrei che capissi che in realtà questa è soltanto l'illu-sione di una vita migliore, hai soltanto parcheggiato ituoi problemi senza risolverli. Molti pensano che ladroga sia un tunnel senza uscita, che intrappola chinon ha speranza e voglia di vivere. Questo non è il tuocaso, l'amore della tua famiglia e dei tuoi amici ti aiu-terà a ritrovare te stesso e a riprendere in mano la tuavita.

La vitadi Valeria Gianfalla III E

"La vita è unafavola narrata dauno sciocco, pienadi strepito e difurore, ma senzasignificato".

(William Shakespeare)"La vita è un brutto quarto d'oracomposto di momenti squisiti"

(Oscar Wilde)"La vita e i sogni sono fogli dellostesso libro. Leggerli in ordine èvivere, sfogliarli a caso è sogna-re”

(Arthur Shopenhauer)"La vita umana nel suo insieme,non è che un gioco, il gioco dellapazzia". (Erasmo da Rotterdam)"La vita è quella piccola parte del-l'esistenza che riusciamo a teneretutta per noi" (G. Lepore)

Ecco come la pensano alcuni gran-di scrittori sulla vita.È difficile esprimerne una defini-

zione completa. Molti fanno tantie tanti giri di parole senza arrivaread alcuna conclusione.Io sono solo una sedicenne conpoca esperienza ma voglio condi-videre con voi il mio pensieroriguardo la vita!È senz'altro un grande dono che

purtroppo da molti non vieneapprezzato! È il complesso di tuttociò che facciamo, che sogniamo,che amiamo; è il matrimonio trasogno e realtà, tra follia e ragione,tra essere e non essere, tra quiete econfusione, tra angoscia e felicità,tra tutto e niente; è un'avventurache va presa con leggerezza ealtrettanta serietà.Bisogna dare alla vita il giustovalore, vivendola appieno e rico-noscendo che è la cosa più bellache ci possa essere!

E se Sarah...di Jessica Schiavo I F

Il 26 Agosto laquindicenne SarahScazzi è scompar-sa dalla città diAvetrana.

Lei, una ragazza con una vitadavanti, è stata uccisa e molti sonoancora i dubbi sulla vicenda. A noiche guardiamo dall'esterno questatriste storia, rimarrà sempre il dub-bio che forse Sarah sarebbe ancoraviva se avesse confidato i suoisegreti alla mamma. Tutti abbiamobisogno di confidarci con qualcunoper parlare di noi stessi e di quelloche ci rallegra o ci turba. Moltospesso però i ragazzi tendono a

confidare i propri segreti ai coeta-nei. Ma è veramente un bene? Iocredo che bisognerebbe avere unrapporto confidenziale con i proprigenitori anche se so che è difficilee imbarazzante perché gli adultihanno più esperienze e quindi pos-sono consigliarci meglio. Spesso sipreferisce non parlare con gli adul-ti o con i propri genitori perché siha paura, paura di non essere capi-ti oppure giudicati. I genitori poisembrano chiusi e ostili (quantisono quelli che non accettano lescelte dei figli, anche le più bana-li), ma anch'essi non agiscono cosìper cattiveria, lo fanno perchéhanno ricevuto un’ educazionediversa dalla nostra. In tutta questatriste vicenda ce n'è un'altra ancorapiù squallida che dovremmodenunciare e che riguarda i media.Giorno dopo giorno hanno trasfor-mato il caso di cronaca in un gos-sip. Non nascondo che anche iovengo catturata da questo genere ditelevisione ma capisco anche chesarebbe ancora più interessanteconoscere i fatti di cronaca magariattraverso i sondaggi o il confrontodelle idee e delle opinioni. Credoche la libertà di informazione siamolto importante però pensoanche che bisogna trovare ilmodo giusto per comunicare lenotizie.

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La migliore amica

È leale, è sincera, comprende i tuoi silenzi, i tuoi stati d'ani-mo, ti puoi fidare ciecamente di lei, sai che non ti tradirà mai:sì, è proprio lei, la tua migliore amica.

Quando sei abbattuta, scoraggiata, sai che lei è sempre lì, pronta atenderti la mano e ad ascoltare. Quando non ti va di parlare, nientepaura! Lei capisce cosa provi in quel momento senza che tu glielodica, e prontamente ti dà una pacca sulla spalla e ti rassicura dicen-doti: "Tranquilla, io sono qui con te e non ti lascio sola!" La tua migliore amica è lì, sempre presente! Non ti opprime, non èpossessiva, non usa "catene". Lei è un complemento, una parte dellatua vita, una delle più importanti ed è difficile farne a meno.Con lei sei una persona migliore, più felice. Questa felicità deriva dalsuo modo d'essere, dalla sua dolcezza, dalla sua capacità di fartistare bene senza un tocco, senza una parola, senza un cenno, soloessendo se stessa. Quando ti trovi nei momenti più difficili, solo allo-ra, pensi di aver investito bene il tuo tempo, perché lei è la pioggia chepermette al fiore dell'amicizia di aprirsi e mostrare la sua infinita bel-lezza! Lei non critica, non giudica, non pretende, ma a volte non laapprezzi abbastanza; solo quando ti accorgi di averla persa ti rendiconto che non hai più nessuno su cui contare.Non ci sono parole per definire la tua migliore amica, solo il cuore eil tempo le potranno attribuire il giusto significato!

Valeria Gianfalla III E

Amicizia è sinonimo di vita

U n famoso proverbio dice "Chi trova un amico, trova untesoro", io questo tesoro l'ho trovato e non permetterò maia nessuno di prenderlo. Beh, questo articolo voglio dedi-

carlo alla mia migliore amica e alla forza della VERA AMICIZIAche purtroppo è un valore che con il tempo è stato trascurato.L'espressione "migliore amica" racchiude tante di quelle cose cheneanche possiamo immaginarlo, con la migliore amica si condividetutto, ci si confida, è lei la persona che asciugherà le lacrime dal tuoviso, è lei la persona con cui gioirai quando sarai felice, in pocheparole è lei la tua compagna di vita. Claudia per me non è solo unacompagna di classe, di banco, è proprio lei la mia migliore amica,quella che riesce a capirmi in tutte le situazioni. Insieme a lei, quan-te pazzie, quanti momenti impressi tutti nella mia mente, quantedelusioni ma insieme con la forza della vera amicizia abbiamoavuto il coraggio di andare avanti, sempre con il sorriso stampatosul viso. Voglio dare un messaggio a quelle ragazze che spesso si

sentono sole, stanno male con se stesse e a volte fanno gesti incon-scienti. Il rimedio sapete qual è? Trovare qualcuno di cui fidarsi,con cui parlare, sfogarsi e magari fare passeggiate insieme, sì, è pro-prio questo ciò che potrebbe farvi stare bene. La mia fortuna è leiperchè proprio grazie alla mia migliore amica ho affrontato periodidella mia vita che non avrei mai saputo superare da sola. I primiamori? Ne sapete qualcosa? Beh, questo è il tasto dolente per noiragazze! Loro, quelli per cui prendiamo le nostre prime cotte, cifanno soffrire, ma solo grazie alla migliore amica queste delusionipossono essere superate. Lei è quella che ti dà consigli, quella che tiaiuta a prendere la strada più giusta per la tua vita. Fortunamente,fra quei banchi tanto odiati, io ho trovato lei, la mia vera amicacapace di farmi stare bene anche solo con un suo sorriso. La veraamicizia è qualcosa di meraviglioso che riesce sempre a farti starebene. Non abbandonate un amico solo per un amore, perchè l'amicoquando l'amore finisce è lì pronto ad aiutarti, asciugarti le lacrimee lottare per farti ritrovare la felicità perduta.

Martina Albanese II E

Pioggia di pensieri

Le brutte giornate infondono tristezza, ma la pioggia aumentaancor di più questa sensazione, colmando il mio cuore diangoscia e di tanti ricordi che la mia mente ha, invano, cerca-

to di cancellare.Sono vicina alla finestra e mi incanto a guardare tutte queste "goc-cioline" d'acqua posarsi una dopo l'altra a terra, sembra quasi che sistiano esibendo in un'elegante coreografia. Ognuna di queste gocce fariaffiorare in me un pensiero malinconico.I miei ricordi si soffermano su tutti quegli attimi vissuti insieme apersone che dicevano di volermi un bene dell'anima, di starmi sempreaccanto comunque sarebbero andate le cose. Alla fine però si sonorivelate tutte futili parole, semplici soffi d'aria.Poi riconosco di dover andare avanti e così inizio a fantasticare sulmio futuro. Cerco di pensare alle persone, a come dovrò agire in deter-minate situazioni, a chi mi ronzerà attorno per un poco, a chi miresterà per sempre accanto, alle scelte che farò e alle conseguenze chequeste comporteranno.Improvvisamente un raggio di sole illumina il mio viso, attraverso lavetrata e torno sul "pianeta Terra": il temporale è già passato, portan-do via con sé tutta la sua malinconia.

Valeria Gianfalla III E

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Con il sorriso “stampato” sullelabbra e la battuta sempre pron-ta, Giovanni Cangialosi sprizzasimpatia da tutti i pori e ti mettesubito di buon umore. Fin dapiccolissimo sognava di diven-tare un grande comico, di quel-li che vedeva in televisione eche lo affascinavano tanto.Sembra che il suo sogno si siarealizzato visto che la sua car-riera artistica può vantare lapartecipazione a film di succes-so come “Il 7 e l’8” di Ficarrae Picone e “Baarìa” di G.Tornatore oltre alla presenza inTV in trasmissioni come “Lasai l’ultima?” o “Zelig”. Senzacontare gli innumerevoli spet-tacoli nei teatri, nei locali enelle piazze di tutta la Sicilia ele fiction comiche trasmessesulle reti locali.Ci accoglie, come da copione,con una battuta: “Ragazze,prima di iniziare, vi devo chie-dere scusa in anticipo”. Dicosa? “Del fatto che l’intervi-sta durerà almeno 3 ore emezza, visto che vi risponderòa rate…. Sapete già che sonob a - b a - b a - b a l b u z i e n t e ! ” .Mentre ci avviamo al bar doveci rilascerà l’intervista, diversi

passanti lo salutano. Qualchebattutina spiritosa anche perloro, una foto ricordo per noi epoi la prima domanda: Sul tuo sito è scritto che, stu-diando e lavorando sodo, haiottenuto brillantemente la 3^elementare. Ma che studi haifatto realmente?Dopo la scuola media, ho fre-quentato per alcuni mesi unIstituto d’Arte ma, visto cheavevo bisogno di soldi, hodovuto sospendere gli studi.Ti sei pentito di questa scelta?Se devo essere sincero un po’sì. Penso che lo studio siaimportantissimo, ma si può stu-diare anche da soli. Se si habuona volontà e si crede inquello che si fa, si possonougualmente ottenere risultatiimportanti. Io non ho il diplo-ma, non ho la laurea, ma hodedicato lo stesso tanto tempoallo studio. E da autodidatta hoscritto le mie sceneggiature chemi hanno regalato molte soddi-sfazioni.Quali sono i tuoi hobby?Mi piace dipingere, soprattuttopaesaggi, strade, prati ecc, lamia casa è piena di quadri cheho dipinto io e spesso i mieiospiti rimangono sorpresiquando vedono la firma del-l’autore! Un altro mio hobby èscrivere canzoni ma ciò cheamo di più è inventare discorsicomici. AMO RIDERE E FARRIDERE!Insomma sei un artista a 360gradi!È quello che mi ha detto ancheil regista G. Tornatore quandoeravamo in Tunisia per girare“Baarìa”. Ci trovavamo in unristorante dove un tunisino conla chitarra cantava canzoni

arabe. Allora io mi sono fattoprestare la chitarra (parlo l’ara-bo a gesti!) ed ho intrattenuto ipresenti con canzoni siciliane.In quell’occasione Tornatore midisse “Giovanni, vedo che neltuo arco ci sono molte frecce!”A proposito di “Baarìa” cosaci puoi raccontare? È stata una bellissima espe-rienza! Se potessi la rifareisubito. Tornatore è riuscito aricreare perfettamente l’atmo-sfera di quel periodo. Ricordoil mio primo giorno di ripresein Tunisia quando ho indossatoi costumi di scena e, con unlook un po’ antiquato, da anni‘30, mi aggiravo sul set. Tuttosembrava reale, strade, edifici eambienti … fino a che nongiravi l’angolo e ti accorgevidelle travi che sostenevano lescene!E come è stato lavorare afianco di due “grandi” delcinema quali Ficarra ePicone?Sono amico di Ficarra e Piconeda molto tempo, prima cheloro diventassero famosi. Sonostati loro stessi a chiamarmi eoffrirmi una parte nel loro film.Mi sono divertito tantissimo.Loro scherzano molto sul set efanno tante battute fuori pro-gramma.

Nel film Il 7 e l’8 hai interpre-tato la parte di un poliziottoun po’ tonto, questo ha influi-to sulla tua carriera? Sì, ha influito positivamente.Questo personaggio è simile alprotagonista della nuova fic-tion che sto preparando: “2Poliziotti cuasi perfetti”. Raccontaci qualcosa di più diquesta tua nuova fiction.E’ la nuova versione di“Distratti di Polizia”. Io sonoil regista. Le riprese sono diSalvo Amato e NicolaGiuliano; il montaggio invece èsempre di Salvo Amato. Andràin onda, nei primi mesi delprossimo anno, su TGS, suSKY e sui canali regionali. E’la storia di due poliziotti chenon si rendono conto di quelloche sta succedendo attorno aloro. Uno dei personaggi è ilmio amico e collega GinoCarista che interpreta la partedel padre geloso della miafidanzata, Vincenza Greco.Ah sei fidanzato? Come visiete conosciuti?Sono fidanzato da un anno. Cisiamo conosciuti prima del-l’inizio di un mio spettacolo aPiana degli Albanesi, dove leiabita. Io ho finto di essere unodel pubblico e le ho chiesto seconosceva chi si sarebbe esibi-to e se sarebbe valsa la penarimanere per lo spettacolo…Lei ha retto lo scherzo. Poi cisiamo contattati tramiteFacebook e da li è nato tutto!Anche lei è un’artista come me,canta e scrive pezzi…Parlaci della tua carriera,come è nata in te la passioneper il cabaret e per gli spetta-coli comici?

(segue a pag. 12)

Amo ridere e fare ridereIl cabarettista GiovanniCangialosi si raccontadi Valeria Gianfalla e Marta Onorato

“Se si ha buonavolontà e si credein quello che si fa,si possono ottene-re risultati impor-tanti.”

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La copertina del CD di G.Cangialosi; nella foto in alto,l’artista con Valeria Gianfallae Marta Onorato.

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La favola del riccioDurante l'era glaciale molti animali morirono per il freddo.

I ricci se ne accorsero e decisero di unirsi in gruppo e aiutarsi.In questo modo si proteggevano, ma le spine di ognuno feriva-no i compagni più vicini che davano calore. Perciò decisero diallontanarsi e iniziarono a congelare e a morire.Così capirono che o accettavano le spine del compagno vicinooppure sparivano dalla terra e morivano in massa. Con saggez-za decisero di tornare tutti insieme. In questo modo impararo-no a convivere con le piccole ferite che un compagno vicinopuò causare, dato che la cosa più importante era il calore del-l'altro. In questo modo sopravvissero...Morale della storia

Le relazioni migliori non sono quelle con delle persone perfet-te, ma quelle nelle quali ogni individuo impara a vivere con idifetti degli altri e ad ammirare le qualità.

Modi di dire: �Sbarcare il lunario�

Significa cercare di sopravvivere alla meglio, con il poco che siriesce a guadagnare, durante il corso di un anno. “Lunario”,infatti è il nome di un libretto, una specie di almanacco, untempo molto diffuso soprattutto nelle campagne, nel quale veni-vano riportati i santi, le fiere, le feste, le variazioni della lunanei dodici mesi del calendario. Sbarcare sarebbe usato nel sensodi portare a compimento un’impresa ardua, appunto quella ditraghettarsi dall’inizio alla fine del mese.

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Già da piccolo, a scuola, facevoridere i compagni e i professo-ri; ero “tuastu”, molto estroso.Vedevo i comici in tv e volevoessere lì con loro a divertirmi.Ho lavorato 10 anni al pianobarsuonando la chitarra con il miocompagno di avventura e sven-tura Danilo Enfiamusi. Insiemeformavamo la coppia Caino eAbele. La mia prima apparizio-ne in tv, invece, risale a “La sail’ultima?” che è stata il miotrampolino di lancio. Pocodopo, infatti, ho partecipato aDomenica In e a tanti altri spet-tacoli. Ben presto sono riuscitoa realizzare uno spettacolotutto mio: TIPI TOCHI in cuiinterpretavo il ruolo dellanonna.Che rapporto hai con ituoi colleghi? C’è rivalitàfra di voi?No assolutamente! Nella miafiction ho coinvolto un sacco diamici comici. Penso che l’unio-ne faccia la forza e che ci siaspazio per tutti.Come ti descriveresti?Sono un tipo a cui piace rideree scherzare, uno che non sipiange addosso ma che la mat-tina si alza e si inventa il lavo-ro. Penso che con la buonavolontà e credendo in ciò che sifa, si possa riuscire in tuttonella vita.Com’è vivere a Palermo?

Senz’altro nella nostra cittàconviviamo con molti proble-mi. Tuttavia io vivo bene aPalermo, riesco perfino a pren-dere spunti per le mie sceneg-giature.Cosa ti piace di Palermo e deipalermitani?Noi palermitani siamo moltoaffettuosi e premurosi verso glialtri, abbiamo un grande patri-monio culturale e un climainvidiabile che ti mette il buonumore. Cosa non ti piace di Palermoe dei palermitani?Senz’altro la cosa che detesto èla sporcizia per le strade e l’in-quinamento sempre in crescita!Ma se c’è qualcosa che vera-mente detesto è la mentalitàmafiosa e arrogante di nonpochi palermitani.Un messaggio che lanceresti atutti i nostri compagni “stu-diosi” come te?Lo studio è importante! Credoche ognuno di noi debba guar-dare dentro di sé e capire cosavuole veramente dalla vita!Deve fare camminare il cervel-lo! Volere è Potere, basta cre-derci!

Che mondo sarebbe senza la musica!

La musica per noi ragazzi oggi è diventata un elementoessenziale per fare qualsiasi cosa: ecco, mentre scrivoquesto articolo sto ascoltando musica. La musica è qual-cosa di stupendo, riesce a farti ricordare qualcosa oqualcuno. La musica può cambiare i nostri stati d'animo,può renderci pensierosi, allegri, tristi, delusi. Ancheuna semplice canzone può rappresentarci e descriverci.Per me la musica è alla base della mia vita, ascoltare unpo' di musica è un punto fermo di ogni mia giornata e avolte la modifica anche. Un consiglio che vorrei dare atutti è proprio questo: ascoltate la musica perchè puòrenderci diversi e può essere un modo per molti di noi(timidi) di esprimerci e di comunicare con il mondoesterno.

Rosy Portanova IV Pr1

Amo ridere e fare ridere(segue da pag.11)

Ingredienti:300 gr. di riso non del tipoparboiled100 gr. pecorino stagionatograttugiatoun uovoun cucchiaio di prezzemolotritatopangrattatooliosalesalsa chili o curry100 gr. di prosciuttoPreparazione:Lessare il riso, scolarlo e met-terlo in una terrina. Lasciarlointiepidire poi aggiungere ilformaggio, l’uovo, il prosciut-

to, il prezzemolo ed il sale.Amalgamare con cura; poicon le mani leggermente inu-midite preparare le crocchettedando una forma allungata,passarle nel pangrattato e frig-gerle in olio ben caldo.Sgocciolare su carta da cucinae servire calde con salsa chilio insaporire con un pizzico dicurry.

Informazioni:- Ingredienti per: 4 persone- Tempo di cottura: 30 min- Tempo di preparazione: 30min- Difficoltà: Ricetta Facile

Crocchette di risoRicetta provata e consigliata da Valeria Gianfalla

Orto in condotta Il piacere della cucina sana

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Prima di arrivare in questa scuola...

Prima di venire in questa scuola crede-vo di non esserne all'altezza e di nonessere adatta. Beh, ora so di essermi

sbagliata, perché pensavo di trovare genteche fosse al di sopra di me. I primi giorni

sono stati difficili, avevo paura di dare una brutta impressio-ne e di far credere di essere quella che non sono. Adesso,dopo un mese, ho stretto molte amicizie, i professori sonomolto cordiali e gentili, i compagni non sono niente male. Sì,però mi manca la mia vecchia scuola, ma si deve andareavanti, si deve crescere e capire finalmente com'è la vita.

Chiara Iavazzo 1C

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Ainizio d’anno, ho frequentato un Istitutoper il Turismo, ma una settimana dopo,una mia amica, che oggi è una mia compa-

gna di classe, mi ha parlato del Ferrara. Poiché lematerie erano uguali a quelle del Turismo e la

posizione centrale del Ferrara era più comoda per me, ho deciso ditrasferirmi. A distanza di un mese, penso di aver fatto la sceltamigliore perché ho trovato dei compagni simpatici e allegri e deiprofessori ben disposti. Mi auguro di poter concludere questocorso di studi nel migliore dei modi.

Luigi Di Maio IB

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Perché il derby si chiama così?Tutto ebbe inizio con Edward Stanley, conte di Derby, che nel 1780 organizzòuna gara per cavalli. Fu battezzata in suo nome e diventò un evento prestigioso."Derby", nel secolo scorso, ha fatto la sua apparizione per indicare un avveni-mento molto popolare e atteso, come succedeva alle contese fra due team dellastessa città. Poi è entrato nel linguaggio del calcio.

Assistere a uno spettacolo spor-tivo, ad una partita di calcio inparticolare rappresenta uno deipiù diffusi e popolari modi diimpiegare il tempo libero.

Purtroppo, quella che dovrebbe essere una festasi trasforma spesso, specialmente da noi in Italia,in un appuntamento di violenza.Le cronache delle partite sulla stampa sportivanon si limitano ormai da tempo a raccontarci ledoti agonistiche del giocatore, ma ci riferisconodi aggressioni, scontri, risse, assedi, agguati,accoltellamenti, ferimenti, lanci di oggetti, dipetardi, di pietre, di bombe, giù giù fino a che,talvolta, l'insensata spirale di violenza non lasciasul campo il morto ammazzato.Il problema della violenza negli stadi è in Italiaun problema sempre esistito. In altri paesi come l'Inghilterra, per esempio, iltifo violento negli stadi, quello dei tristementenoti hooligans, è stato debellato tramite una seriedi provvedimenti che hanno restaurato l'ordine eche consentono ai veri sportivi di godersi la par-tita in un clima di confortevole convivialità.Da noi ciò non sembra possibile. Le partitesi trasformano in occasione di guerrigliaurbana, il tifo calcistico si colora, oltre chedi rivalità campanilistiche, di improbabilivalenze politiche e ideologiche. Nelle curvesi inneggia alla violenza senza che ne esi-stano giustificazioni plausibili.Eppure basterebbe poco per ripristinare la sicu-

rezza: seguire l'esempio di chi ci è riuscito. Ciòsignifica zero tolerance nei confronti dei violen-ti, pene certe e severe che comprendano la carce-razione, divieto assoluto di frequentare lo stadioper i facinorosi, la giustizia rapida ed efficace,responsabilizzazione dei club nella gestione dellasicurezza degli stadi. In Inghilterra ha funziona-to. Dopo i deprecabili fatti del Marassi (costati lasconfitta a tavolino per i Serbi schierati control’Italia), credo sia giunto il momento per ribadireforte e chiaro che la ricreazione è finita, che cisono delle regole da rispettare e che l'istituzionepiù adatta a farsi carico dei criminali, perché diquesto si tratta, è la galera.Non è più tempo di sconti.

Dopo 31 anni di serieB, nel campionato2003/2004 è finalmen-te arrivata la primavera grande soddisfa-zione per il Palermo

Calcio: la tanto attesa serie A!Da allora non sono mancate le soddi-sfazioni, dal quinto posto conquistatonel primo anno di presenza nella mas-sima serie alla qualificazione inEuropa. Il Palermo in questi sei anni ha lottatocontro tutti sempre in modo leale, cor-retto e senza il calcio sporco. L'annoscorso il Palermo era vicinissimo allaqualificazione nell'Europa che contaovvero la Champions League cui parte-cipano le grandi squadre del calcioeuropeo. Grazie al lavoro del nostromister Delio Rossi, questo traguardostava per essere raggiunto. All'internodella rosa a disposizione della nostrasquadra oggi ci sono grandi fenomenicome il capitano, Fabrizio Miccoli cheproprio quest'estate ha rifiutato un'of-ferta faraonica dall'Inghilterra perrimanere in patria o come il giovanissi-mo talento argentino, Javier Pastore(nella foto), conosciuto anche come "elflaco". Potenza, agilità, tiro, dribblingsono le grandi caratteristiche di questoragazzo che a 18 anni ha già ricevutoofferte stratosferiche da tutto ilmondo! Quest'anno il Palermo ha cominciato ilcampionato zoppicando: fino ad ora hasubìto 5 sconfitte, compensate però daaltrattante vittorie e 2 pareggi. Ma quello che preoccupa di più i tifosipalermitani è la decisione del presiden-te Zamparini di voler vendere ilPalermo e lasciare il calcio, decisionepresa dopo la serie di risultati negativiottenuti con complicità degli arbitri(ennesimo torto subìto nella partitapersa contro il Milan).

Zamparini in un intervista spiega diessere stanco di un mondo “pseudo-sportivo” dove non c’è uguale tratta-mento delle società piccole e e di quel-le grandi (Inter, Milan, Juve) e dove ivalori sportivi hanno ceduto il posto aipoteri economici e mediatici di pochiclub che vogliono con ogni mezzo divi-dersi gli scudetti.Il Presidente, tuttavia, aggiunge diavere un grandissimo affetto per la cittàe per la squadra e per questo non lalascerà nelle mani di un presidente chenon le garantisca un futuro certo. Per fortuna, la bella vittoria dell’atte-sissimo derby Palermo-Catania haridato speranza ai tifosi palermitani.Allo stadio Renzo Barbera erano pre-senti i tifosi catanesi per la prima voltadopo gli incidenti del 21-2-2007 cheavevano causato la morte dell’IspettoreF. Raciti. Ancora una volta, è statodeterminate Javier Pastore che, con lasua tripletta, ci ha fatto dimenticare ladelusione per la sconfitta contro ilMilan e ha nuovamente rimesso lasquadra in corsa per la Champions. Chissà se questo servirà anche a farcambiare idea al nostro Presidente. Noici speriamo. In ogni caso, gli diciamo“grazie Presidente per tutto quello chehai fatto per la nostra squadra”!

Violenza negli stadi. È ora di cambiare

di Rosy Portanova IV Pr1

Il Palermo di nuovo in corsa per la Champions

di Baiamonte Vincenzo I F

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VISITATEVISITATEil sito della nostra scuola,curato dal Prof. Picciurro:

www.francescoferrara.pa.itpotrete scaricare i numeri, anche

arretrati, del ferrarino in PDF.

Page 15: Il Ferrarino - Anno 6 - Num. 1

Luci e ombre!Salve, prima di tutto mi presento, ilmio nome è Roberto Valentini.Ho sentito il bisogno discriverVi per ringraziarVi dellavoro che state svolgendo, miriferisco al bellissimo progetto“La scuola adotta un monu-mento”.Il 22 maggio scorso mi trovavoa Palermo per lavoro e avendoun po' di tempo libero ho deci-so di fare una visita veloce incentro, alle 12:35 volevo entra-re a visitare il Teatro Massimoma arrivato all'ingresso ho tro-vato dei ragazzi che mi hannobloccato (un finanziere blocca-to da dei ragazzi non s'era maivisto!!) decido di forzare ilposto di blocco consapevoleche erano passati 15 anni dal-l'ultima volta che avevo visita-to Palermo, quindi quei cinqueminuti di ritardo mi sarebberocostati non poco. Antipatico econ faccia tosta dico ai ragazziche sono un finanziere! lorogiustamente mi rispondono"questo è abuso di potere!" iorispondo "è vero ma salgo unminuto guardo il teatro all'in-terno e poi vi prometto che rie-sco subito" li ho lasciati pococonvinti ma posso dire cheavrei mantenuto la mia pro-messa.Non sono ancora entrato e sta-volta mi blocca una distintasignora che scopro subito esse-re la responsabile, si impietosi-sce e mi accompagna personal-mente facendomi fare molto dipiù di quello che avrei sperato,visita guidata all'interno contanto di spiegazione fatta dairagazzi bravissimi nelle descri-zioni, dentro di me pensavoalla fortuna avuta nell'incon-trare questa persona che hodovuto salutare in fretta perchèimpegnata a bloccare una folladi turisti arrivati ormai troppotardi.Ecco, tutto questo per direGRAZIE alla professoressa direligione Elisa Bolazzi e GRA-ZIE a tutte le scuole di Palermo

ai loro docenti e ai loro alunni.A Palermo la città assumedegli aspetti che non riesco acapire, per citare il mio Capovi sono "luci ed ombre" riferen-dosi a realtà urbane ferme aldopoguerra! interi edifici chesembrano essere stati bombar-dati la settimana prima, per chicome me viene da fuori è diffi-cile entrare in certe dinamichesociali, però vedere questiragazzi, mi ha fatto capire chec'è speranza.GRAZIE per il vostro lavoro.Grazie Proff.

Roberto Valentini

"la mitica 2B2009/2010"

La 2b dello scorso anno erauna classe fantastica, meravi-gliosa e non solo per gli alunniche la componevano ma ancheper i professori che insegnava-no in quella sezione ..... però ametà anno iniziano le nuoveiscrizioni per la terza. Nuoviindirizzi! nuovi compagni?Questi erano i pensieri miei edei miei compagni; L'idea checi saremmo divisi ci facevastare malissimo.... ma comesempre fra scherzi e sanodivertimento abbiamo superatoquesti momenti. Se anche inclasse esistevano litigi eincomprensioni, facevamopace in due minuti.. A giugno arrivano brutte noti-zie! Molti dei miei compagnisono stati bocciati. Una docciafredda. :-(((( Solo con alcunidi loro oggi mi trovo in 3pr1;altri due compagni sono passa-ti in 3E e così ... la coppiettache vedevate sempre in giro,"le attrici" del cortometraggio,io e Vali, ci siamo divise.Quanto mi manca la mia inse-parabile amica. Devo dire peròche, nonostante ci siamo divisi,i nostri rapporti non sono cam-biati, anzi … mi ritrovo concompagni nuovi, nuovi profes-sori, tutto diverso! Certoall'inizio non è stato bellissimo,

però devo dire che oggi in que-sta nuova classe mi trovo bene(certo non sarà come la mitica2b). Anche qui i proff. sonobravi, ci sostengono veramen-te, come hanno fatto quelli delbiennio cui va un ringrazia-mento per le opportunità dicrescita che ci hanno dato.Ragazzi, un consiglio: godia-moci questi anni che sonomeravigliosi!

Marta Onorato III Pr1

Disprezzavamoquei tempi

Ho da poco visitato il sitodella scuola e ho visto con pia-cere che i vari numeri delFerrarino, anche quelli deglianni precedenti, rimangono online. Rivedere la foto della miaclasse (la V Pr1 del 2006) miha fatto sentire come se non mifossi mai diplomata e come sefossi ancora parte del Ferrara!Quanti ricordi in questa scuo-la! Disprezzavamo quei tempi,ma in realtà erano "I MIGLIO-RI ANNI DELLA NOSTRAVITA".Un consiglio ai ragazzi cheattualmente frequentano lascuola: non vivete questi annicon frustrazione. Lo so, nonvedete l'ora di diplomarvi, masappiate che fuori è tutt'altracosa. Non ci sarà nessuno chevi giustificherà e che vi faràriparare qualche debito...parlo metaforicamente! Fuoripotete contare solo su voi stes-si. Non ci sarà nessuno che vipasserà il "compito in classe".Il mondo è come il mare, se nonsai nuotare, affondi. Non voglio spaventarvi, vogliosolo dirvi di divertirvi e goder-vi questi anni perché non tor-neranno più! Vivete ogni gior-no nella sua pienezza, non tra-scurate nulla. Non mollate!Camminate sempre a testaalta! Non pensate che un votosia sempre ingiusto... lo so, virode da morire, ma dovete pen-

sare a quello che vi rimanedentro. La scuola non è solovoti, interrogazioni e compiti inclasse. Dovete cercare di cap-tare tutto. Ascoltate i vostriprofessori, non perché dovetefarlo per forza, ma perché loroconoscono la vita più di voi epotranno insegnarvi molto.Anche dal prof più stravagantepotrete imparare qualcosa,perché anche lui, se ci pensatebene, ha una storia dietro, epotrà aiutarvi ad evitare qual-che sbaglio. Vi sembrerò pazzao retorica, ma un giorno viassicuro che ricorderete quelleche adesso vi sembrano cavo-late! Un saluto ai proff.Picciurro, Salerno, Gullo...insomma ai proff. del corsoprogrammatori e "in bocca allupo" a tutti i ragazzi.

Morena Lo Piccolo

Inviate le vostre lettere a: [email protected] imbucatele nella cassetta postale dell’aula “arcobaleno”

Musicisti cercasiSalve, sono Manuel Morgavidella V Pr2. A maggio scor-so, sono stato invitato comeospite speciale alla Rassegna"Rock 10 e lode", all’internodella quale ho recitato unamia poesia. Quest’anno mipiacerebbe nuovamente par-tecipare alla manifestazionecon un brano musicale di cuiio potrei scrivere il testo. Seci sono dei musicisti tra voiche sono interessati a parte-cipare all’evento, possonocontattarmi. Il concorso halo scopo di premiare la crea-tività dei giovani studentiche frequentano le ScuoleSuperiori della Sicilia ed èun’ottima occasione per igiovani artisti emergenti cheintendono presentare i lorobrani inediti.

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Page 16: Il Ferrarino - Anno 6 - Num. 1

Si chiama S.A.D.A.E e simanifesta così:Decido di lavare la macchina.Mentre mi avvio al garage,vedo che c'è posta sul mobilet-to dell'entrata. Decido di con-trollare prima la posta. Lasciole chiavi della macchina sulmobiletto per buttare le bustevuote e la pubblicità nellaspazzatura e mi rendo contoche il secchio è strapieno.Visto che fra la posta ho trova-to una fattura, decido di appro-fittare del fatto che esco a but-tare la spazzatura per andarefino in banca (che sta dietrol'angolo) per pagare la fatturacon un assegno. Prendo dallatasca il porta assegni e vedoche non ho assegni. Vado su incamera a prendere l'altrolibretto, e sul comodino trovouna lattina di coca cola chestavo bevendo poco prima eche avevo dimenticata lì. Lasposto per cercare il librettodegli assegni e sento che ècalda...allora decido di portar-la in frigo. Mentre esco dallacamera vedo sul comò i fioriche ha regalato mio figlio allamamma, ricordo che li devomettere in acqua. Poso la cocacola sul comò e lì trovo gliocchiali da vista che è tutta lamattina che cerco. Decido diportali nello studio e poi met-terò i fiori nell'acqua.Mentre vado in cucina a cerca-re un vaso e portare gli occhia-li sulla scrivania, con la codadell'occhio vedo un teleco-mando. Qualcuno deve averlodimenticato lì (ricordo che ierisera siamo diventati pazzi cer-

candolo). Decido di portarlo insala (al posto suo!), appoggiogli occhiali sul frigo, non trovonulla per i fiori, prendo un bic-chiere alto e lo riempio diacqua...(intanto li metto quidentro...).Torno in camera con il bic-chiere in mano, poso il teleco-mando sul comò e metto i fiorinel recipiente, che non è adat-to naturalmente..e mi cade unbel pò di acqua...(mannag-gia!), riprendo il telecomandoin mano e vado in cucina aprendere uno straccio. Lascioil telecomando sul tavolo dellacucina ed esco... cerco diricordarmi che dovevo farecon lo straccio che ho inmano...

Conclusione:Sono trascorse due ore. - non ho lavato la macchina- non ho pagato la fattura- il secchio della spazzatura èancora pieno- c'è una lattina di coca colacalda sul comò- non ho messo i fiori in unvaso decente- nel porta assegni non c'è unassegno- non trovo più il telecomandodella televisione né i mieiocchiali- c'è una macchiaccia sul par-quet in camera da letto e nonho idea di dove siano le chiavidella macchina!Mi fermo a pensare: Comepuò essere? Non ho fatto nullatutta la mattina, ma non hoavuto un momento di respi-ro...mah!!

Curricula ridiculaEnza Consul è lo pseudonimo dell�anonimo autore cheper Sperling & Kupfer ha pubblicato La mia aziendasta stirando le cuoia - mille curricula ridicula dell�Italiache cerca lavoro. Ridicoli strafalcioni di chi non masti-ca bene l�italiano� eccone alcuni.Station wagonIn risposta al Vostro annuncio premetto che dispongodi un ampio bagagliaio d�esperienza.Non vale un gran cheAllego un breve straccio del mio curriculum.La piovraLa vostra inserzione è tentacolarePoliziescoAllego alla presente il mio identikid.GerarchieStato di famiglia: padre, madre, fratello inferiore.Per le mamme siamo sempre bambiniHo due bambini piccoli di 12 e 18 anni.

Paura infondataUn milanese posteggia la macchina a Palermo conla paura che gli freghino lo stereo. Quindi decidedi lasciare un biglietto sul parabrezza con scrit-to: "non ho lo stereo"...Al ritorno non trova piu la macchina ma solo ilbiglietto con scritto:"TRANQUILLO CIU MITTIAMU NUATRI"

Come può essere?

Specialità siciliane

Agricoltura biologicaLa pubblicità è l�anima del commercio

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