il gesto grafico dallo stampato al corsivo continuo · esercizi “presa a pinza” ... stampatello...
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Il gesto grafico
dallo stampato al corsivo
continuo
a cura di Daniela Michetti
ICS 6 Lucca
IL GESTO GRAFICO
Spesso chiediamo ai bambini di
scrivere senza preoccuparsi di
come questa competenza, non
solo linguistica, ma anche
motoria, venga acquisita.
L’apprendimento e
l’automazione di movimenti
efficienti
oltre a creare una scrittura
chiara e leggibile, sono a
pieno supporto della
capacità espressiva.
In Italia nei programmi scolastici
ministeriali
sono assenti indicazioni rispetto
alla didattica della scrittura come
competenza motoria strumentale
e questa sottovalutazione si è
tradotta in confusione circa le
metodologie da adottare.
Cosa fanno le scuole europee ?
In Europa già da molto tempo
viene considerata questa
competenza come
fondamentale.
Quali sono le azioni didattiche
• È prevista per tutto il corso della scuola primaria un’ora dedicata alla grafia.
• Si adottano quaderni specifici che la facilitano.
• Si utilizzano fino dalla scuola dell’infanzia strumenti che agevolano l’impugnatura.
In Italia ….
Il metodo più comunemente
utilizzato per insegnare a
scrivere è quello di chiedere ai
bambini di copiare le lettere
alla lavagna o da alfabetieri
appesi alle pareti.
In assenza di indicazioni su
come riprodurre questi modelli,
ovvero in quale direzione, con
quali movimenti, il bambino
trova delle proprie strategie più
o meno funzionali.
Tali movimenti spesso discontinui
e superflui contribuiscono a
frammentare e a rallentare il
flusso della scrittura.
Secondo gli attuali studi delle
neuroscienze incidono nello
sviluppo delle capacità
espressive.
E’ necessario sviluppare
• corrette abitudini posturali e
grafomotorie
• direzioni esecutive funzionali
delle lettere
• un’adeguata consapevolezza
spaziale
La didattica del grafismo
“Educare alla mobilità digitale dopo aver
sciolto il braccio dalla spalla e la mano dal
braccio”. (Pierre Vayer)
• Rilassamento segmentario.
• Esercizi di indipendenza del braccio.
• Esercizi di indipendenza della dita.
Rilassamento segmentario
Dissociazione delle braccia dal busto
“il mulino”, in piedi ruotare ripetutamente insieme
le braccia allungate avanti e poi indietro.
Dissociazione degli avambracci
“ i tergicristalli” da seduti, con gomiti appoggiati
al tavolo, muovere insieme gli avambracci
sollevati dal tavolo a destra e a sinistra, tenendo
ben fermo il resto del corpo.
Dissociazione del polso
Ruotare una alla volta le mani attorno ai polsi in
un senso e poi nell’altro, tenendo fermo il polso
con l’altra mano.
Dissociazione delle mani
Muovere insieme velocemente in modo morbido
e sciolto le dita prima in una mano poi nell’altra,
tenendo ferma la mano con l’altra mano che
afferra saldamente il polso, tenendo l’indice
allungato nel palmo della mano.
Esercizi di motricità fine
“Dita a coppie”
Opporre i polpastrelli del pollice di entrambe le mani a turno con ogni dito, seguendo un certo ritmo e contando ad alta voce, in avanti e all’indietro.
“Gioco delle palline”
Mimare il lancio di una biglia tra il pollice e ogni dito, contando ad alta voce, prima in modo lento poi più veloce, prima in avanti dall’indice al mignolo e poi eventualmente all’indietro.
Esercizi “presa a pinza”
“Gioco delle palline”
Mimare il lancio di una biglia tra il pollice e ogni
dito, contando ad alta voce, prima in modo lento
e poi più veloce.
“Gioco del cannocchiale”
Opporre indice e pollice di entrambe le mani
come per creare due cerchi, mentre le altre dita
sono arrotondate e un po’ aperte.
I movimenti della scrittura
• Lo scorrimento del gesto nel senso
sinistra – destra.
• Lo scorrimento del gesto alto – basso.
• Il senso antiorario o sinistrogiro per
l’esecuzione delle lettere o numeri
circolari.
I segni per la scrittura
in stampato maiuscolo
• Le verticali dall’alto verso il basso.
• Le orizzontali da sinistra verso destra.
• I tondi in senso antiorario.
• Le diagonali dall’alto verso il basso.
La coordinazione tra occhio e mano si perfeziona con la tracciatura e copia
delle linee di base seguendo il movimento indicato.
Le forme base per la scrittura in
stampato
“La copia fluente delle seguenti forme rappresenta il requisito minimo per la lettura e scrittura in
stampatello maiuscolo” (J. Bickel)
+
Indicazioni metodologiche
• Uso di strumenti che aumentano l’attrito a punta larga come pennelli, gessetti, matite a cera, lapis triangolari grandi.
• Esercitazioni su piani verticali in posizione eretta (impegno motorio delle articolazioni prossimali: spalla, braccio, avambraccio).
• Esercitazioni su piani orizzontali (impegno motorio delle articolazioni distali:polso, mano, dita).
• Esercitazioni su sabbia, lavagna (cancellare la traccia rafforza la memorizzazione della stessa).
Esercizi con le forme verbali
• Scrittura delle lettere con segni – modello
di ampie dimensioni (8/10 cm) con
riduzione graduale.
• Ogni lettera deve avere l’indicazione del
verso con freccia e del punto d’inizio.
• Ogni lettera deve essere tracciata con
linea continua per ogni segmento.
• Verbalizzazione dei movimenti.
I O T
Codifica e decodifica
Richiedono l’automazione della fluidità
motoria:
• Della mano per la scrittura
• Dell’occhio per la lettura
Come iniziare
• Copia di lettere isolate e sillabe indicando l’esecuzione corretta di ogni lettera (uso di modelli al tavolo, uso della sabbiera).
• Avviare alla lettura di sillabe in modo da memorizzare le combinazioni di ogni consonante con i 5 suoni vocalici (uso del cartellone delle sillabe).
• Avviare alla composizione di parole bisillabe piane (uso dello stendi lettere, sillabe mobili, parole modello).
Organizzazione del lavoro
• Nel piccolo gruppo
• A coppie
• Individualmente
L’organizzazione del modello Senza Zaino consente di operare nelle tre modalità differenziando
le attività dei tavoli
Due attività
• Il bruco sillabico
composizione di parole
bisillabe
• Martinè
decodifica e codifica
di parole bisillabe piane
byaldomarchesini
IL CORSIVO CONTINUO
Il passaggio deve essere graduale
e progressivo preceduto da
opportuni esercizi
Movimenti di base del corsivo
ESERCIZI
• la “ghirlanda”, l’”arcata” (alla base delle
lettere “n”, “m”, “v” e “p”)
• l’”asola” (alla base delle lettere “e”, “l”, “b”,
“f”,“h”),
• ripasso di tratti rettilinei (presente sia in
diverse lettere basse come la “u”e la “n”,
ma soprattutto nelle aste delle lettere “t”,
“p” e “d”).
LA POSIZIONE
Le gambe devono formare un angolo retto e
i piedi devono toccare in terra
La schiena deve percepire la spalliera senza
appoggiarsi
Le mani appoggiate a formare un triangolo
isoscele: una sostiene, l’altra scrive
L’IMPUGNATURA
• “A pinza” con appoggio sul dito indice
• Distanza dal fondo del lapis di 2 cm
• Lapis con mina 2/3
LE FAMIGLIE
Le singole lettere del corsivo sono
raggruppate in “famiglie” di lettere
a seconda del movimento di base
comune
Le famiglie
“ i u r t ” punte
“ e l f b” fiocchi
“ n m p h v” ganci
“c a d q g o” pancioni
“ s z ” serpenti
Attività corsivo 1
• Il lavoro si svolge per tavoli nel piccolo gruppo, mentre gli altri bambini sono impegnati in attività in autonomia.
• L’insegnante si accerta che i bambini abbiano una posizione corretta: i piedi devono toccare in terra,le ginocchia a 90° gradi, il sedere deve arrivare in fondo alla seduta, la schiena deve sfiorare lo schienale,le braccia devono poggiarsi sul banco formando un triangolo isoscele, il quaderno deve essere leggermente inclinato verso destra.
• I bambini hanno a disposizione il lapis triangolare il quaderno Formati con le righe (6mm) e una lavagnetta con la stessa rigatura, ma con le righe più grandi.
• L’insegnante predispone una lavagna a fogli mobili con la rigatura per il corsivo ed esegue il modello del primo gruppo di lettere (u,t,r,i) una su ciascuna riga invitando i bambini ad osservare attentamente.
• I bambini copiano il modello sulla lavagnetta e poi sul quaderno ripetendo ogni lettera per alcune righe.
• L’insegnante segue il movimento e incoraggia i bambini , se necessario riproduce di nuovo il modello lentamente accompagnando i gesti con la narrazione di ciò che sta eseguendo.
• Quando i bambini sono sicuri nel gesto, l’insegnante propone di unire le lettere per formare parole. Scrive sulla lavagna a fogli mobili parole come “tiri , urti, irti, riti” compiendo lentamente i gesti di legatura senza mai staccare il lapis dal foglio.
• I bambini ricopiano i modelli sempre seguiti dall’insegnante che li incoraggia e li guida.
• La stessa attività viene proposta ai bambini degli altri tavoli in tempi successivi.
Attività corsivo 2
• L’insegnante presenta le altre famiglie di lettere che
hanno la stessa difficoltà di esecuzione nel piccolo gruppo.
• Ogni tavolo viene dotato di un alfabetiere triangolare con le lettere in stampato e la corrispondente lettera in corsivo. Ogni bambino è fornito anche di un piccolo alfabetiere personale con le lettere nei quattro caratteri divise per famiglie .
• I bambini scrivono parole e piccole frasi sul quaderno del corsivo seguendo il modello dell’insegnante secondo la procedura già esposta: prima il bambino deve osservare attentamente la maestra, poi riprodurre il modello.
• Una volta sicuri, i bambini possono
produrre parole a e frasi in modo
autonomo.
• Il lavoro sul quaderno del corsivo impegna
i bambini per un tempo breve (15-30
minuti) , le restanti attività sulle difficoltà
ortografiche o la produzione viene svolta
sul quaderno in stampato maiuscolo.
IL MODELLO
L’insegnante deve scrivere
lentamente e in bella calligrafia
perché è l’esempio.
I gesti devono essere lenti come
per dipingere un quadro.
La scrittura in corsivo continuo
riduce gli errori ortografici perché i
bambini dopo aver scritto la
parola con un solo gesto
continuo, la rileggono per
completarla.
Gli esercizi di “bella scrittura” dovrebbero
continuare per tutto l’arco della scuola
primaria.
E’ solo verso i 14 anni che si giunge alla
completa acquisizione degli automatismi di
scrittura personalizzata.
FINE
Il gesto grafico
dallo stampato al corsivo continuo
Scuola primaria
San Vito
ICS 6 - Lucca
a cura di Daniela Michetti