il giornale di casoria

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Anno II - Numero 35 - Domenica 23 dicembre 2012 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita Tropp Bon!!! Tropp Bon!!! Buon Natale e Buon 2013!

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Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 35 - Domenica 23 dicembre 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita

Tropp Bon!!!Tropp Bon!!!

Buon Natale e Buon 2013!

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2 il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 2012

E D I T O R I A L E

NATALE Casoriano...Buon Natale!di Giuseppe Storti

E’ Natale! Ma quest’anno non pare pro-prio così. Un Natale così nessuno se lo ricorda. Nemmeno i superstiti del

dopoguerra. Un Paese: l’Italia che usciva da una rovinosa guerra, foriera di distruzioni e di morte. Con gli americani in casa, nelle vesti dei liberatori che imponevano le loro regole e la loro democrazia. Ma c’era la speranza per il futuro. L’economia era a pezzi. La fame la faceva da padrona. Ma la gente era con-tenta, sapeva che una nuova era stava per sorgere all’orizzonte. Ora invece, nell’Italia di Monti e dei tecni-ci chiamati come medici rianimatori di una nazione in coma, c’è paura del futuro. Siamo salvi! Siamo stati riammessi nel club europeo dei tecnocrati e dei burocrati di Bruxelles al punto che i membri del club ci dicono: qua-si ci impongono, di tenerci il Professore della Bocconi per ancora molto tempo. Quanto ci è costata l’Europa? Nessuno ce lo dirà mai. Quest’Europa degli eurobond , dei mercanti e dei mercati……….. e dei banchieri, come è diversa da quella immaginata dai padri fon-datori: Altiero Spinelli, Alcide De Gasperi, Robert Schumann. L’Europa dei diritti, delle pari opportunità, delle tradizioni popolari, del lavoro, della libera circolazione di persone e di idee. La gente è stufa. Non riesce a sbarcare il lunario. Dicembre è stato un mese tragico per le finanze del popolo. L’Imu: una vera e propria patrimoniale dei poveri, costringerà tanta gente a non spendere nemmeno per il tradizionale cenone di Natale. Un’autentica mazzata, anche a Casoria. C’è crisi profonda. La Regione Campania, si è affrettata a fare una legge sul commercio, anticipando i saldi. Un incentivo a spendere. Ma per spendere bisogna avere soldi. Ed i soldi non ci sono proprio. Intanto aumenta la corruzione. Au-mentano gli scandali della malapolitica. Ma è civile un Paese che per evitare la corruzione deve fare una legge anticorruzione? E’ civile un Paese che per evitare di ritrovarsi 100 tra deputati e senatori pregiudicati e condannati per reati penali in parlamento(la situazione

attuale) deve fare una legge per impedire che i condannati si candidino? Nell’antica Roma i candidati al senato romano sfilavano in una tunica bianca(candida), per dimostrare al po-polo il proprio candore e la propria probità. Oggi, dovrebbero sfilare vestiti di nero: il colore della propria anima. E’ civile un Paese con un tasso di evasione fiscale tra i 255 ed i 275 miliardi di euro? L’equivalente di sei- sette manovre finanziarie. Solo quest’anno lo Stato ha speso un miliardo di euro per la cassa integrazione. Un vero record. Solo in

Campania ci sono ben 650 vertenze aperte per industrie o imprese che hanno chiu-so. Ed intanto aumentano i suicidi di imprenditori e commercianti stretti nella morsa della crisi. Questo è lo stato dell’arte. E’ salva l’economia: forse! Ma il po-polo è alla fame. Ma soprat-tutto è in crisi ed in difficol-

tà quel ceto medio che costituisce l’ossatura della società. La crisi ha sfiancato chi ha due stipendi, ed oggi non spende, non compra, travolto dal peso delle tasse, che sfiorano il 51% del reddito. Tassare la prima casa è una vera e propria rapina. Il gettito intero andrà ai comuni? Mah! Intanto, con i tagli effettua-ti dallo Stato, i comuni italiani sono sull’orlo del default. L’economia è salva? Ma il debito pubblico italiano nell’era dei profes-sori e dei banchieri ha sfondato il muro dei duemila miliardi di euro. Una cifra astronomica. Intanto in questo Natale di crisi, di freddo e di fame: una volta si scherzava così. Ora è diventata una realtà nuda e cruda; si mette in moto la macchina elettorale. A febbraio si vota. Fervo-no i preparativi. I partiti, o ciò che resta dei partiti, in attesa di annun-ci messianici si predispongono alla contesa dei voti. Anche a Casoria è così. Già quasi certa la candidatura del senatore Casillo, mentre si pre-parano sorprese clamorose per un altro assessore della giunta Carfo-ra. Addirittura si prevedono già le candidature al prossimo consiglio regionale. La vittoria alle primarie ha messo le ali al motore dell’API casoriana. Intanto pero’ questa città, solo di nome e di titolo, ma di fatto estrema periferia napoletana soffre

e forse non spera nemmeno più. Migliaia i disoccupati. Ormai non ci sono più industrie sul territorio. L’Alenia sta per chiudere con il suo carico di esodati. L’ex Carrefour non esi-ste più. Gli operai sono riusciti, con la lotta a farsi riconoscere la cassa integrazione. E dopo? Nessuno lo sa. I disoccupati storici: quelli dell’Usb e del movimento disoccupati per la legalità aspettano ancora progetti occu-pazionali. Per il momento solo il piano casa. Il punto è proprio questo. Ma dal piano casa e dall’ufficio di piano quanti posti di lavoro usciranno per i disoccupati casoriani? E dal PIU’ EUROPA, incarichi a parte per i soli-ti noti, quanti posti di lavoro usciranno per i giovani casoriani? E’ partito il microcredito, anche a Casoria. ma chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena può mai pensare a mettersi in proprio, ed aprire una attività pur in presenza di finanziamenti a fondo per-duto? Quanti vecchietti incontriamo la do-menica. Camminano arrancando, portano in misere buste, ciò che hanno racimolato, grazie alla carità di qualche parroco casoriano per il pranzo domenicale. Ormai non bastano più i pacchi settimanali. Occorre dare ogni giorno qualcosa da mangiare a gente che ha fame. Gente che sfugge alle statistiche comunali. E sicuramente non frequenta i centri sociali per anziani. Noi auguriamo BUON NATA-LE a queste persone. Certo, non un Natale di speranze. La speranza di questi tempi è merce rara. Ma almeno un Natale di serenità! Buon Natale Casoria, città senza troppe speranze, ma con tanta forza e dignità per continuare a chiedere più qualità della vita, più sviluppo, più posti di lavoro e meno cemento!

Page 3: Il Giornale di Casoria

3il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 2012

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P O L I T I C A

Quello che molti cittadini non sanno. di Rosa Davide

E’ corsa al pagamento dell’Imposta Municipale Propria (IMU), che con le modifiche attuate dal governo

Monti, è divenuta di fatto una nuova ICI sulle abitazioni principali. Molti i cittadini, che per il calcolo dell’imposta si sono rivolti ai CAF o hanno seguito le indicazioni presenti online sul sito del comune, non essendo a conoscenza dell’esi-stenza dei regolamenti.La commissione bilancio, pre-sieduta dal consigliere comuna-le Gianluca Cortese, ha invece introdotto nel regolamento dell’IMU delle agevolazioni, di cui ancora oggi in pochi sono a conoscenza. Queste ri-guardano l’art. 10 e precisamente sono:- comma 9.1: i contribuenti nel cui nucleo

familiare è convivente (non ricoverato) un cieco assoluto, un sordomuto, un invalido civile o del lavoro con accompagnamento, viene concessa una detrazione di cinquan-ta euro, anche se superata l’età di ventisei anni.

- comma 9.2: per gli anziani ultra sessanta-cinquenni che vivono da soli ed usufru-iscono di una pensione sociale minima, è prevista una riduzione dell’imposta del 50%

I cittadini che hanno già effettuato il pa-gamento e che non erano a conoscenza del tutto, possono già da subito fare richiesta di rimborso della somma versata in più. Inol-tre, sempre grazie al lavoro svolto dal consi-gliere di FLI, il provvedimento di rimborso

sarà eseguito entro 180 giorni dalla data di presentazione dell’istanza, come riportato all’articolo 21 comma 4 del re-golamento.“Sono soddisfatto del lavoro svolto dalla mia commissione. Abbiamo fatto il possibile per tutelare gli interessi dei citta-dini. Coloro che sono venuti

a conoscenza di queste modifiche si sono complimentati per l’operato svolto dalla commissione da me presieduta. I cittadini devono essere informati dell’esistenza del regolamento sull’IMU. Voglio anche rassi-curare coloro che hanno già pagato. Potran-no infatti richiedere il rimborso, che sarà effettuato entro 180 giorni.” Queste le di-chiarazioni del più giovane tra i consiglieri comunali, Gianluca Cortese.

Regolamento IMUAuguri e sereno Natale in tutte le CASEdi Carlo De Vita

Cari lettori siamo alla fine dell’anno 2012 e sento il dovere di ringraziarvi per l’enorme successo editoriale- im-

prenditoriale del gruppo NAPOLINCASA – IL GIORNALE DI CASORIA. Sono fiero di essere tra le piccole o meglio tra le “piccolissime” aziende in Campania ad aver sviluppato un gruppo che pensa da grandi e mira a risultati di prestigio che grazie e Voi siamo riusciti a raggiungere. Ed è per questo che dedico a Voi lettori che avete accreditato la nostra iniziativa editoriale imprenditoriale per serietà, capacità e radicamento al territo-rio. Non ci stancheremo mai di lavorare per il bene della città, e di ostacolare chi in questa città ne trae solo benefici personali. Grazie di cuore perché avete rinnovato settimana dopo settimana la fiducia alle nostre risorse uma-ne che crescono avendo chiaro il concetto che lavorare mettendo in campo trasparenza, onestà e formazione continua, è sinonimo di quel valore aggiunto che differenzia i progetti e le aziende permettendo la crescita e l’inte-resse di una sempre più attenta ed esigente clientela. Infine l’augurio, doveroso a tutti i lettori, che il nuovo anno possa regalare alle persone a voi più care la serenità e la realizza-zione dei desideri, ma soprattutto l’augurio a tutti affinchè possano ritrovare quei valori che sono alla base di una crescita sana e robusta per affrontare il futuro lavorativo e familiare: PILASTRI indiscutibili della vita umana!

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4 il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 2012

I L C A S O

Disabilità ai nostri giorni...di Antonietta Perna

Ho incontrato la mamma di Spe-ranza (cosi chiameremo la bam-bina protagonista di questa triste

vicenda) la signora F. perché son venuta a conoscenza di questa storia, che non dovrebbe accadere in una società progredita come la no-stra.Speranza è una bambi-na di 11 anni, affetta da una malattia genetica molto rara; probabil-mente se le chiedessimo un desiderio da porta-re a Babbo Natale, la piccola chiederebbe sicuramente un po’ di comprensione e supporto dagli organi competenti che nonostante gli appelli e le promesse non hanno ancora risolto il suo piccolo grande problema, ossia; assistenza specifica durante le ore scolastiche.

Ebbene si, la piccola Speranza anche quando sta a scuola “per la sua età è un di-ritto/obbligo andarci” deve essere assisti-ta dalla mamma, la quale viene chiamata dalla scuola ogni qual volta la piccola ha bisogno di essere assistita e cambiata.Mi chiedo è mai possibile che una mam-ma deve essere lasciata sola a gestire la sua bimba “speciale”? Dove sono le politiche di welfare e d’ in-

tegrazione dei diversamente abili nella società ?In verità probabilmente è la scuola di appartenenza di Speranza che dovrebbe intervenire in questa vicenda; con propri fondi dovrebbe provvedere a reclutare una

figura competente per gestire la piccola.Possiamo capire che ci sono tagli su tagli, che le casse comunali non sono le più rosee, ma credo che si possa trovare una soluzione indolore per questa bimba, già segnata da una malattia che non le fa vive-re in pieno la sua adolescenza.Io non sò se tecnicamente è possibile ma non si potrebbe impiegare un OSS (ope-ratore socio sanitario) o un OSA (opera-tore socio assistenziale) che già assistono disabili sul territorio nelle ore in cui Spe-ranza sta a scuola? O parte di esse?Questa vicenda è molto triste perché si incrociano diversi diritti negati; c’è una bimba che non “può” andare a scuola, una mamma lasciata sola dalle istituzioni; la non possibilità di F. di poter lavorare stabilmente poiché deve essere sempre

reperibile qualora Speranza abbia bisogno di essere cam-biata.Spero che qualcuno possa portare il disagio di questa mamma alle nostre istituzio-ni, prima che si arrivi a gesti estremi (denunce, tv etc etc), dimostriamo tutti che siamo responsabili e che sappiamo rispondere prontamente ai problemi dei nostri cittadini,

non è con luci e sfavilli che si rende il Na-tale più bello, ma sono i gesti concreti che lo rendono speciale, mi auguro (questo è il mio desiderio che porto a Babbo Natale) che la prossima volta possa raccontare il lieto fine di questa storia.

S.O.S. Aiutiamo Speranza ...accade a Casoria...

Alexander Caffèdi Aruta Salvatore

augura un Buon Natale e Felice Anno 2013

Via Roberto Bracco - Casavatore - 081/7572629

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Page 5: Il Giornale di Casoria

5il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 2012

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P R I M O P I A N O

Vita di un artista.di Francesco Gemito

Era l'anno 1957, il giovane Giu-seppe Mauriello, in arte Pino Mauro, iniziava la sua lunga car-

riera artistica. Nasceva nello stesso paese di Sergio Bruni, (Villa-ricca NA). Fra i suoi pri-mi successi discografici "Malu figlio", la famosa canzone viene interpreta-ta dopo tre anni da Ma-rio Merola. Pino Mauro è stato il primo cantante a debuttare nella sceneg-giata napoletana, teatro popolare nato nel primo dopo guerra con lo sco-po di unificare il genere classico con il teatro. Una delle prime compagnie che ha interpretato la sceneggiata e’ stata quel-la di Cafiero - Fumo, ed ha visto sul palcoscenico grandi nomi , da Nino Taranto a Titina De Filipppo. Mauro e Merola sono stati i più grandi interpreti di questo genere che oggi è scomparso. La sceneggiata è un te-atro completo, si ride e si piange, si balla e si canta, c'è il buono, il brutto e cattivo,

insomma, fare la sceneggiata oggi non è facile. Fin da ragazzino ho visto molti spettacoli del grande Mauro, anche poeta e autore di numerosi successi, sul palco-scenico aveva un'immagine eccezionale, senza togliere merito a Merola, ma Pino Mauro è stato davvero un grande attore della sceneggiata, infatti nei grandi libri che raccontano la storia di questo genere

teatrale, troviamo solo Mauro e Merola. Pino Mauro nella sceneggiata è stato di-retto da registi come Anoldo Foà e Aldo Giuffrè. Fra i suoi ammiratori troviamo Pippo Baudo e l'indimenticabile Carme-lo Bene. Ha cantato i più grandi classi-

ci napoletani, fra i suoi successi: 'o bene mio, Veleno, Nun t'aggia perdere. Ha girato diversi film, tante volte ospite alla trasmissione televisiva “ Domenica in”, ha cantato in tutto il mondo, insomma la vita di Pino Mauro è una storia bel-lissima che ben presto leggeremo nel suo libro: “L'ultimo dei Grandi”. Un noto artista su Rai Uno ha detto che a

Napoli non ci sono più cantanti, si sbaglia. A Na-poli oltre al grande Pino Mauro, c'è Mario Trevi, Antonio Bonomo, An-tonello Rondì, mi scuso se non menziono altri nomi. Questi artisti sono la storia del festival della canzone napoletana. La loro voce rimane scolpita nella grande storia della canzone napoletana, co-nosciuta in tutto il mon-do. Sempre con il titolo: “L'ultimo dei grandi”, Pino Mauro darà vita al nuovo spettacolo teatrale, dal 6 al 13 gennaio 2013,

debutterà al teatro Trianon di Napoli, dopo, lo spettacolo sarà portato nei mi-glior teatri d'Italia. Sono andato a trovar-lo nella sua casa di Pompei, c'è tanto da imparare da un uomo di cultura come il grande Pino Mauro,

L’ultimo dei grandi: Pino Mauro

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6 il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 2012

A R T I G I A N I C A S O R I A N I

Un nome e un sapore tutto da scoprire.di Daniela Devecchi

Solo ingredienti naturali e di prima qualità, latte fresco, panna, uova e zucchero, un' oasi di gusto e di

pace, uno stand gastronomico adatto a tutti i gusti, anche per chi soffre di intol-leranze alimentari. Questa è la gelateria Malibù di Casoria in via Principe di Pie-monte, orgoglio e vanto di grandi maestri gelatai, un luogo che, aperto solo da qualche anno, ha già riscon-trato enormi successi di pub-blico. Dato forte dell'esercizio è che, attenzione, non si tratta solo di una semplice gelateria: in loco infatti è possibile gustare anche torte e semifreddi rigorosamente artigianali, piccola pasticceria la domenica, frappè e, giustappun-to per Natale, panettoni glassati e non con o senza canditi, vuoti o ripieni di gelato appena fatto. Come già citato, anche per chi è allergico al glutine, o per chi è a dieta, i prodotti di Malibù soddisfano davvero ogni esigenza: i gelati a frutta, ideali per chi non deve eccedere con le calorie, sono prodotti rigorosamente con frutta fresca, e altri gusti sono senza glu-tine, proprio per permettere a tutti, ma proprio tutti, una piccola pausa mattuti-na e anche pomeridiana. Il titolare Ciro Barisano, ha presentato con orgoglio e

La gelateria Malibù di Casoriavanto per la città di Casoria, il suo eserci-zio situato nel bel mezzo della città, l' ha valorizzato, l' ha reso un luogo di ritrovo serale e per il fine settimana, è riuscito a riunire una clientela di ogni età, atti-rando soprattutto famiglie con bambini. Secondo le sue dichiarazioni:”Questo esercizio davvero è in grado di soddisfa-re tutti i gusti e dotato di tante piccole e grandi prelibatezze- ha affermato con fierezza- la mia gelateria è nominata so-prattutto per i gusti pistacchio, nocciola e per i dolci tronchetti. In due anni con la qualità dei miei prodotti ho rivoluzionato

il locale: sono riuscito ad attirare soprat-tutto le famiglie che vengono a gustare i nostri prodotti appena fatti da noi in spe-cial modo nel fine settimana. Le nostre prelibatezze- continua fiero- si gustano veramente in ogni stagione: in questo periodo ad esempio, i ragazzi vanno mat-ti per il nostro frappè prodotto solo con frutta fresca. Per quel che riguarda la crisi

di cui tanto si parla, io posso dire di non averne avvertito gli effetti, specialmente in estate, adesso i clienti sono sensibil-mente diminuiti, ma nemmeno di molto: per ora continuo a vendere ancora tanti semifreddi e prodotti di pasticceria che produco io stesso la domenica mattina-e aggiunge- abbiamo anche delle chicche in “allestimento” per il 2013: produrremo dei gusti di gelato assolutamente unici, tra cui svelo il gusto Veleno, con base di fior-dilatte con panna variegato con miscela di caffè, una base di tiramisù con pinoli tostati, burro, zucchero di canna; Bene-

vento, torrone bianco macinato, gianduia, nocciole e granelle del Piemonte copertura fondente e una di strega. Sono prelibatezze che usciranno la prossima pri-mavera, ma che già ho comin-ciato ad ideare- conclude- dal nostro esercizio produciamo anche prodotti per esportazione, gelati e torte su ordinazione. Per me questa vendita così copiosa è davvero molto gratificante...”Ed è così che i casoriani hanno ri-scoperto un luogo di piacere e di ritrovo proprio al centro città. I

clienti sembrano davvero soddisfatti del-la produzione e il nome Malibù, anche d'inverno diventa sempre più simbolo di gusto, dolcezza e relax. Se è così già dalla bassa stagione, figuriamoci per la prossi-ma e calda estate. Le idee ci sono, le novi-tà non tarderanno ad arrivare... I più go-losi, c'è da scommetterci, già cominciano a ...Leccarsi i baffi!!!

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Page 7: Il Giornale di Casoria

7il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 2012

P R I M O P I A N O

Il mensile della strada vive grazie alla comunità di Sant’Antonio Abate.di Margherita De Rosa

Storie di ordinaria miseria, attribui-te ormai sempre più spesso alla cri-si economica, ma che non sarebbe

erroneo definire endemiche delle nostre zone, hanno tanti, involontari, protagonisti: Massimo è uno dei t “reduci” della strada, uno che, come chissà quanti in passato ed ancor più attualmente, nell’alba tragica del primo degli innumerevoli giorni da vivere senza lavoro, si è ritrovato a condividere il triste destino dei clochard per forza... for-tunatamente oggi è fuori da tale condizione ed è approdato a poca distanza dalla chiesa parrocchiale di sant’Antonio Abate, dal-la quale abita a pochi passi, in un piccolo ma decoroso locale. Massimo ha trovato il suo supporto nel gruppo che si adopera per la diffusione e la vendita della storica rivista “Scarp de’ tennis”, il periodico che si autodefinisce “mensile della strada”: saran-no sicuramente molti coloro che sapranno dell’esistenza di un giornale così particolare, ma è altrettanto fuor di dubbio che anco-ra qualcuno ignori una realtà straordinaria, che fonde giornalismo e solidarietà, traen-done sostentamento per quanti altra risorsa

non hanno se non, appunto, la strada. Padre Marco Liardo, parroco della comunità di sant’Antonio Abate, mensilmente, rende possibile la testimonianza di chi ha vissuto sulla propria pelle la drammatica esperienza della povertà più estrema a cui non può non fare da compagna di viaggio la disperazio-ne: ciascuno narra, con semplicità e dignità, come gli sia stato possibile rinascere a nuova vita. C’è molto da riflettere su ogni singola storia e c’è poco da arricciare il naso, per-ché racconti come quelli di Massimo o di donne ex tos-sicodipendenti ora tornate ad incar-nare il ruolo più bello qual è, è stato e sempre resterà quello di mamma, racconti del genere dicevamo, rendo-no chiara l’idea di quanto la fragilità umana sia un patrimonio “collettivo”, latente nell’io di ciascuno, an-che del più forte, del più arrogante, di chi pare avere l’autostima a mille: vite spezza-te da un dissesto finanziario, da un crollo emotivo, da uno stravolgimento degli equi-libri affettivi ed ecco che ingegneri, avvo-cati, manager, uomini e donne di cultura, e non solo coloro che un destino avaro aveva già ascritto tra i più deboli, si ritrovano an-nientati, vinti, abbandonati, reietti e senza

alcun motivo per potere o voler ricomincia-re…eppure, proprio nel buio della solitu-dine, nell’abissale condizione di sconforto in cui precipita, inevitabilemnte, chi spe-rimenta una situazione cosi’ estrema, si fa strada la luce della solidarieta’, quella vera, concreta, posta in essere, ancora una volta. dalla chiesa, nello specifico dalla caritas e da quanti hanno ben compreso che la giustizia sociale, anche in senso laico, e’ l’unico valore che puo’ garantire un mondo piu’ equo, piu’

vero, piu’ umano…un pensiero di gratitudine e’ da indirizzarsi a don marco, che in tan-ti apprezzano per profondita’ spiri-tuale e sensibilita’ sociale: accogliere i testimoni delle nuove miserie e delle nuove po-

verta’ e far si che essi mostrino, concreta-mente, come sia facile crollare ma quanto sia altrettanto straordinario rialzarsi per na-scere a nuova vita e’ uno dei modi piu’ belli per invitare, credenti e non, a riflettere sulla propria condizione, apprezzando cio’ che si ha ed imparando a guardare un po’, an-che solo un millimentro, aldila’ del proprio “particulare”: un modo semplice e profondo perche’ natale sia veramente “ un Buon Na-tale”: Auguri!!!

Scarp de’ tennis, un rivista particolare

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8 il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 2012

P R I M O P I A N O

Hanno messo in piedi un nuovo ’68, pure migliore.di Luca Scialò

Questa volta è stato scelto un ter-mine inglese per sbeffeggiare i giovani italiani: choosy, il cui

suono british da’ un tocco meno offen-sivo del precedente bamboccioni coniato qualche anno fa dall’ormai defunto Mi-nistro Padoa Schioppa. Ad usarlo, come noto, il Ministro Elsa Fornero, non nuo-va a sparate del genere (come d’altronde tutto l’esecutivo in carica), inconsapevole del resto di come se la passano le nuove generazioni italiane, visto che la figlia, trentenne, gode già di una brillante car-riera. Così come altri “figli di” di questo Governo: a soli 37 anni è infatti profes-soressa associata di Genetica medica alla facoltà di Medicina dell'Università di Torino e responsabile della ricerca alla Hugef; una fondazione che si occupa di genetica, genomica e proteomica umana. Alcune sue ricerche sono state finanziate dalla Compagnia di Sanpaolo, fondazio-ne che è la prima azionista della banca Intesa Sanpaolo, di cui sua madre era vi-cepresidente.I cosiddetti choosy però non ci stanno e in questi mesi si stanno mobilitando in lungo e largo per l’Italia, così come i loro coetanei europei, per manifestare “in piazza” il proprio disagio. Il quale è mol-to più drammatico di quello che spinse i giovani nella famosa controrivoluzione culturale del ’68.I giovani che oggi manifestano - manga-nellati dalle forze dell’ordine, che a quan-to pare dal G8 di Genova non sono mi-gliorati - sono ragazzi a cui è stato tolto il

Altro che choosy, i GIOVANI D’OGGI sono disperatifuturo; la speranza. Costretti a lunghi pe-riodi di stage sottopagati o per nulla pa-gati, a contratti di lavoro che durano qual-che mese, alla poca certezza di avere una pensione da vecchi, alla nulla possibilità di farsi una vita propria lontano dalla fa-miglia. Manifestano più di quanto hanno fatto le generazioni precedenti, degli anni ’80,’90 e primi anni 2000, che si limitava-no a qualche corteo ordinato, narcotizzati com’erano dalla televisione. Giovani dalla pancia piena, pigri, a cui, nel frattempo, la politica cancellava i diritti. Quelli di oggi hanno la pancia vuota o quasi; tanti hanno gli stessi genitori che non lavorano o sono precari. Molti hanno definito le attuali manifestazioni come “nuovo ‘68”. Ma io credo siano anche molto migliori e più vere. I giovani del ’68 erano tutti stu-denti delle superiori e universitari, il che, allora, voleva già dire essere discretamente agiati. In piazza non scesero certo i giovani contadini, manovali o operai (questi ulti-mi lo fecero qualche anno dopo, riuscendo ad ottenere l’Articolo 18, oggi ormai raggi-rato). I sessantottini non fanno testo, erano figli della borghesia e della borghesia ave-vano preso tutti i no-tori vizi: il cinismo e l’opportunismo. Non volevano cambiare il mondo ma sempli-cemente sostituirsi ai loro padri nell’eser-cizio del potere, con

metodi, se possibile, ancora più trucidi. Il viso di Paolo Mieli diceva, già allora, tutto: non voleva fare nessuna rivoluzione ma diventare, per vie scorciatoie, diretto-re del Corriere della Sera. Caratteristiche che facevano dire a Pasolini di stare con i poliziotti e non con gli studenti.E che questa non sia un’esagerazione lo dimostra come sono oggi quei giovani di allora, specie chi occupa ruoli dirigenziali in partiti, giornali o aziende: gente svuo-tata di valori, imborghesita, opportunista. Non resta che augurarsi che questa agita-zione sia costante, e non sia il solito “au-tunno caldo” pre-natalizio, per allungare le festività sospendendo le attività didat-tiche.

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Page 9: Il Giornale di Casoria

9il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 2012

A R P I N O

RACCOLTA INGOMBRANTICOMUNICATO

Si avvisa la cittadinanza che a seguito di alcuni imprevedibili eventi, peraltro, già comunicati nei precedenti articoli riportati sui principali giornali locali la raccolta dei rifiuti ingombranti subirà un rallentamento.Difatti, soprattutto la difficoltà incontrata dalle nostre maestranze a causa delle difficili operazioni di scarico presso gli impianti di smaltimento fanno sì che la raccolta ingombranti venga ,giocoforza, rallentata .A tal proposito, invitiamo, ancora una volta , la cittadinanza a cooperare con la Casoria Ambiente S.p.A. e a non depositare ,mo-mentaneamente , rifiuti ingombranti sulle strade cittadine che potrebbero, se non raccolti, creare notevoli disagi alla popolazione e nel peggiore dei casi causare incendi.Ci scusiamo con la cittadinanza se, per i motivi sopra esposti, l’ufficio e il call center preposto all’assegnazione dei numeri di protocollo per il deposito dei rifiuti ingombranti nei prossimi giorni non potrà funzionare regolarmente ma sarà necessario sospendere le prenotazioni dal giorno 18/12/2012. A partire dal giorno 27/12/2012, a seguito, di un auspicabile miglioramento della situazione, relativa allo smaltimento rifiuti sugli impianti preposti sarà ripristinato il normale funzionamento del call center con il numero 0815849271 che provvederà di nuovo ad assegnare, a chi ne facesse richiesta, i numeri di protocollo necessari per il deposito e conseguente ritiro dei materiali ingombranti.Sicuri, ancora una volta, della necessaria cooperazione da parte dei cittadini ulteriormente ricordiamo che eventuali segnalazioni relative alla raccolta rifiuti possono essere inviate o alla e mail dell’Ufficio Pubbliche Relazioni [email protected] o ai vigili ambientali del Comune di Casoria.Cogliamo l’occasione per ringraziare la cittadinanza che da sempre collabora e coopera con la Casoria Ambiente S.p.A. e nel contempo inviamo gli auguri di Buon Natale e di un sereno Anno Nuovo

Il Presidente C.d.A. Dott. F. Girardi

ASSESSORATO AMBIENTE

Accade ad Arpino: l’altra città.di Angela Uliano

Cade in una buca e si ferisce al vol-to. E' quanto è successo sabato mattina davanti

all'edicola di Via del-le Puglie ad un signore anziano mentre andava a comprarsi il giornale. E, ancora una volta torna di attualità il problema dei marciapiedi e delle strade che, spesso per le cattive condizioni in cui versano, diventano un’insidia so-prattutto per le persone anziane. Vengono subito allertati i soccorsi che stentano ad arrivare. Il 118 arriva dopo una ventina di minuti

quando il presidio è ad appena un centi-naio di metri dall'accaduto e la telefonata al comando dei vigili urbani di Arpino, i quali oltre a dichiarare la non disponibi-lità all'immediato sopralluogo dell'unica pattuglia perchè impegnata altrove, invita-vano il povero malcapitato a presentarsi al comando per sporgere denuncia. Voi ve lo

immaginate il povero anziano sanguinan-te chiedere all'ambulanza di fare marcia

indietro per andare a sporgere denuncia? Intanto il malcapitato è stato trasporta-to nel più vicino nosocomio per i dovuti accertamenti. Mentre altri cittadini testi-moni dell'accaduto hanno provveduto a fotografare la buca colpevole ma in realtà sarebbe da fotografare l'intero marciapie-de di Via delle Puglie, che collega il P.rco

del sole con via I Maggio, che sembra un percorso di guerra. “Abbiamo preso i nominativi dei presen-ti e testimonieremo tutti contro questo Comune completamente incapace di tutelare la sicurezza dei cittadini. Da mesi invitia-mo a coprire le buche sui marciapiedi ma da que-sta amministrazione non abbiamo avuto nessuna

risposta” , i commenti delle decine di per-sone che hanno assistito l'accaduto.

Le buche killer della CITTADELLA

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il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 201210

C A S O R I A N E L L A S T O R I A

Padre Ludovico da Casoria: ispiratore di opere sante.a cura di Giuseppe Storti

Tutti sono a conoscenza della grande Opera di Pompei, luogo di adorazio-ne e di pellegrinaggi, in cui i fedeli

rendono omaggio alla Madonna del Rosario, affidando a Lei tutte le loro preghiere, certi di essere ascoltati e rasserenati. La realizzazione del Santuario della Beata Vergine di Pompei fu resa possibile grazie alla mistica figura di Bartolo Longo (Latiano, 10 Febbra-io 1841- Pompei, 5 Ottobre 1926) beatificato da papa Giovanni Paolo II il 26 Ottobre 1980. Ciò di cui forse non tutti sono a conoscenza è che il cammino di Bartolo Longo, il quale giunse a Napoli nel 1863 per com-pletare gli studi di Giurisprudenza, verso una conversione più intima e profonda avvenne sotto la guida di anime sante ed ispirate. In un pri-mo momento il Longo si avvicinò ad un movimento spiritista, a quel tempo molto diffuso a Napoli, ma con l’aiuto del Prof. Vincenzo Pepe, uomo molto religioso, che lo affidò a padre Radente, egli si aggregò al Terz’Ordine di San Domenico (il culto della Madonna del Ro-sario risale proprio all’epoca dell’istituzione dei domenicani nel XII secolo). Egli accettò poi, in modo particolare, i consigli di padre Ludovico da Casoria, già noto per le sue in-numerevoli virtù e per le sue opere di carità. Era il Giugno del 1865 e Bartolo Longo si trovava in un momento di profondo scon-forto, il Marchese Imperiali (uomo cristiano e caritatevole) lo condusse allora al Tondo di Capodimonte in una chiesetta dov’erano in preghiera fanciulle e fanciulli mori, in mezzo ad essi stava un frate francescano, dallo sguar-do vivace e ardente al tempo stesso … era il nostro padre Ludovico. Quarant’anni più tardi Bartolo Longo disse del frate casoriano: “ Io non saprei dire quanto abbia influito su

tutta la mia vita il Padre Ludovico da Casoria, il frate poverello per le cui mani la Provviden-za faceva scorrere tesori; l’apostolo della carità che passava fra accenti di benedizione, mentre ovunque intorno a lui fervevano ire di parte e idee; l’uomo semplice e grande, che dava del tu a tutti perché nel principe e nell’operaio, nell’uomo di fede e nell’avversario non vedeva che un fratello: meraviglioso frate che sullo sfondo cupo del secolo decimo nono su cui incombevano le ombre nere dello scetticismo e quelle non meno fosche dell’egoismo socia-le, seppe far rivivere in tutto il loro ingenuo candore le immortali pagine dei Fioretti di San Francesco”.Padre Ludovico ebbe il merito di orientare

in modo definitivo Bartolo Longo verso una spiritualità più profonda, facendolo arrivare dove la Provvidenza lo voleva, cercò dunque di interpretarne la vera vocazione, spronando-lo a seguirla. Durante un loro incontro Bar-tolo Longo disse a padre Ludovico: “ Padre mio, aiutatemi con le vostre preghiere, io sono nel fango!”, il fraticello lo guardò e gli disse : “ Nel fango stai, tu?!...” e il Longo: “Sì, il Signore mi ha prostrato nel lezzo!” e padre Ludovico rispose: “Se sei nel fango allora è segno che il Signore vuole da te una grande opera; perché quando Dio vuole impiantare un’opera sua, prostra prima nel fango l’anima dell’uomo, affinché non risenta della superbia, e poi edifica su quella umiliazione”. Da padre Ludovico il Longo apprese l’importanza delle opere di carità cristiana, poiché come il frati-cello francescano stesso diceva “la carità apre

prima il cuore e poi la mente. Se vuoi salva-re l’anima di uno, sovvienilo prima nel corpo eppoi arriverai facilmente a convertirlo!” e ancora esprimendosi circa la carità di Cristo “non ha occhi, non guarda in faccia ad alcuno per giudicarlo. Non guarda se chi la riceve è povero degno o povero indegno, se appartiene a questo o a quel partito, a questa o a quella categoria; non fa distinzione fra fanciullo cri-stiano o fanciullo eretico, fanciullo bianco a fanciullo nero … non vede e non considera che una cosa sola, il bisogno!” .Lo stesso Bartolo Longo, per dare testimo-nianza dello spirito grande e caritatevole del frate, narra di un rilevante episodio riportato nell’anno 1934 nella rivista Il Rosario e la

Nuova Pompei ed è il seguente : “Nel mese di Marzo 1884 avevo comincia-to a pubblicare in Napoli questo perio-dico …; ma il padre Ludovico mi disse … Tu devi impiantare una tipografia, e stampare a Valle di Pompei. Prendi con te dei fanciulli poveri e derelitti, educali e stampa con essi il giornale e i tuoi libri …”. L’umile fraticello gli mise anche a disposizione una sua macchina da stampa che al momen-to teneva inutilizzata. Fu così che, nell’Agosto del 1884, la Tipografia pompeiana cominciò a funzionare, stampando il periodico in proprio. Il

Rosario e la Nuova Pompei continua ad es-sere pubblicato tuttora ed è diffuso in tutto il mondo! Ecco cosa scrisse Bartolo Longo in una lettera al cardinale Alfonso Capecelatro, primo biografo di padre Ludovico : “Io aveva il padre Ludovico in concetto di santo, non solamente perché ero stato testimone delle sue virtù eroiche, ma anche per alcune pre-dizioni; onde ogni volta in lui m’imbattevo, sentivo nell’animo mio riversare una piena di dolcezze spirituali che da quell’animo santo, candido ed affettuoso erompevano con parole brevi, ma calde d’amore”. Ancora una volta l’ardente fuoco di carità di padre Ludovico riuscì, per vie inaspettate, ma mai insperate, ad operare in modo efficace, spingendo Bar-tolo Longo verso il suo destino e rendendo possibile la realizzazione di grandi opere a sostegno e conforto dell’umanità.

BARTOLO LONGO ispirato dal “Fraticello d’oro” casoriano

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L E T T E R E A L D I R E T T O R E

Riceviamo e volentieripubblichiamo.

Le docenti del Plesso “Vitt. Emanuele” dell’Istituto Comprensivo “2 Maglio-ne” esprimono tutto il loro disappunto

per la proposta presentata dal Comune di Ca-soria alla Regione Campania riguardo al piano di razionalizzazione della rete scolastica sul nostro territorio, in particolare per la decisione presa per il plesso “ Vitt. Emanuele”. La Leg-ge 111/11 che impone alle scuole di diverso ordine e grado di accorparsi in nome di una pedagogia spicciola e discutibile, in realtà do-vuta soprattutto a criteri di ordine economico mirante all’ottica del risparmio, non ha fatto altro che calpestare i principi di qualità e con-tinuità che la stessa finalità della scuola impo-ne. Ma andiamo con ordine, lo scorso anno, il II Circolo Didattico ha subito il piano di di-mensionamento, essendo stato accorpato alla

Scuola Secondaria di Primo Grado “Cardinale Maglione”, ciò ha comportato un momento di instabilità nel corpo docente, che allo stato odierno, ancora non è stato superato. Comun-que, i docenti erano convinti che il nuovo pia-no di dimensionamento per l’anno scolastico 2013/14 non avrebbe più sconvolto gli equi-libri di questa nuova istituzione che, se pur, a fatica stavano raggiungendo. Così non è stato, anzi, pur non comprendendo gli arcani motivi, il II Circolo ancora una volta doveva pagare uno scotto. E questa volta il prezzo da pagare è stato alquanto alto. Nelle proposte presen-tate dal Comune di Casoria alla Regione, il Plesso “Vitt. Emanuele” veniva staccato dal “II Maglione” e accorpato all’Istituto “F. Palizzi”, comportando uno squilibrio totale nel corpo docente e discente. Questa prospettiva che si va a delineare, è, dunque, un’ulteriore scure che si abbatte sul II Circolo Didattico di Casoria, se si considera che già negli anni si è attin-to a tale istituzione per tenere in vita scuole

Piano di dimensionamento della RETE SCOLASTICA

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che, altrimenti, sarebbero state soppresse. La situazione che si prospetta genera incertezze, apprensioni e forti preoccupazioni nei docenti coinvolti. Una realtà scolastica così composita, storicamente consolidata e con una connota-zione di risorse umane e professionali, che si configura come un forte punto di riferimen-to sul territorio, non è liquidabile in questo modo. Il D. S. aveva presentato più di una pro-posta al Comune, proposte che non avrebbero leso la scuola primaria e dell’infanzia, proposte che non sono state neppure prese in conside-razione. Proposte che avrebbero garantito, allo stesso modo, tutte le istituzioni scolastiche, senza sconvolgimenti di sorta, salvaguardando la qualità e la continuità della Scuola. I docenti del Plesso “VITT. Emanuele” chiedono alle Istituzioni perché non sono stati tutelati nel processo di disgregazione messo in atto nei confronti del proprio plesso. Certi di un con-fronto, con rabbia, attendiamo.

I docenti del plesso “V. Emanuele”

La replica del consigliere comunale Esposito Orsino.

Con estremo rammarico mi trovo a dover rispondere alle affermazioni del rappre-sentante dell’USB il signor Gennaro

Laudiero. Il quale durante la conferenza stampa del 5 Dicembre 2012, per spiegare il suo pun-to di vista sui gravissimi fatti accaduti durante il consiglio comunale del giorno 3 Dicembre 2012,mi attribuiva una serie di responsabilità per l’accaduto.Ho letto varie volte le dichiarazioni del signor Laudiero senza mai trovare nemmeno una pa-rola di condanna per gli atti di assoluta e as-

surda violenza che non sono mai giustificati e giustificabili,soprattutto quando si accampano motivazioni che nulla hanno a che fare con la realtà .Secondo il signor Laudiero il sottoscritto in una precedente seduta del consiglio comunale non avrebbe appoggiato la proposta del con-sigliere Emilio Polizio , ossia di destinare dei fondi per il diserbo ed affidare il lavoro alla Cooperativa , sempre secondo il rappresentante dell’USB il sottoscritto avrebbe ipotizzato di affidare il lavoro di diserbo agli Ex lavoratori del Carrefour .Premesso che non è mai stata formalizzata nes-suna richiesta che va in tal senso, tengo a pre-cisare che io non ho mai detto e mai pensato di voler affidare agli Ex lavoratori Carrefour nessun tipo di attività .

Al Movimento di Lotta per il Lavoro Nel consiglio al quale si fa riferimento ho solo chiesto al collega Emilio Polizio di non stru-mentalizzare le necessità e i bisogni dei disoc-cupati e a tenere un comportamento più sobrio.Secondo il signor Laudiero io avrei fatto tali affermazioni in consiglio comunale ,conside-rando che tutti i consigli comunali vengono re-gistrati , sfido chiunque a trovare riscontro alle frasi che mi vengono attribuite.Penso che tutte le persone che hanno un ruolo di responsabilità debbano sempre condannare la violenza senza se e senza ma ,solo così si può costruire una società migliore .Io che sono una persona proveniente dalla so-cietà civile e sempre attento alle necessità degli altri , prendo le distanze da chi vuol far valere i propri diritti con la violenza .Sicuro che questo increscioso equivoco si chiu-da qui , porgo i miei più sinceri auguri di un felice e sereno Natale sia ai disoccupati del mo-vimento USB di Casoria sia ai lavoratori Ex Carrefour .

Distinti Saluti, Esposito Orsino

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L U I E L E I

Matrimonio… Prima e Dopo! di Orsola Liguori

Di Origine antichissime. Secondo al-cuni esisteva già in epoca romana, tant’è che avevano l’usanza di fe-

steggiare con il confetto eventi importanti, era una specie di “bon bon”. La fabbricazione intesa in senso moderno, si ebbe con la sco-perta dello zucchero. Durante il periodo rina-scimentale gli ospiti erano accolti con coppe ricolme di confetti durante i ricevimenti per festeggiare l’evento. Nel 1400 iniziò a Sul-mona la fabbricazione dei confetti secondo il criterio odierno. La parola “confetto” deriva da “confectum”, ossia preparato, confezionato. Si tratta di una specialità già dagli inizi usata come simbolo di fortuna e prosperità, prodot-ta fin dai tempi antichi. E’ un dolce, formato da una mandorla ricoperta di zucchero che simboleggia l’unione della coppia attraver-so le due metà della mandorla. Sono ormai diffuse molte varianti formate da un nucleo di pistacchi, nocciole o cioccolato ricoperti, da zucchero. Poiché le mode cambiano, oggi gli sposi possono sbizzarrirsi e scegliere solu-zioni diverse, esistono infinite scelte: confetti ricoperti di cioccolato bianco, ripieni di frutta, caffè, liquori vari, nocciola, pistacchio, spezie varie, etc. Possono essere di vari colori e cia-scun colore, quando è offerto durante un'oc-casione, deve essere appropriato per la ceri-monia che si intende festeggiare. Bianchi per matrimonio, prima comunione, cresima (gialli per il secondo matrimonio). Azzurri o Rosa per il battesimo. Verdi per fidanzamento. Rossi per laurea o compleanni. Rosa per noz-ze di cotone (1°anniversario) Fuxia per nozze di seta (5°anniversario) Giallo per nozze di stagno (10°anniversario). Beige per nozze di porcellana (15°anniversario). Giallo sole per

nozze di cristallo (20°anniversario). Argento per nozze di argento (25°anniversario). Ac-quamarina per nozze di perle (30°anniversa-rio). Blu per nozze di zaffiro (35°anniversario). Verde per nozze di smeraldo (40°anniversa-rio). Rosso per nozze di rubino (45°anniver-sario). Oro per nozze d'oro (50°anniversario). Avorio per nozze d'avorio (55°anniversario). Bianco per nozze di diamante (60°anniver-sario) o altre ricorrenze di nozze (insieme alla bomboniera). Confetti decorati, a mano, in pasta di zucchero, personalizzati per varie occasioni. In questo periodo sono distribuiti, già confezionati in sacchetti, ma la tradizione vuole che la sia la sposa accompagnata dallo sposo al termine del ricevimento, a distribuire con un cucchiaio d’argento i confetti sciolti (e rigorosamente bianchi) disposti su un vassoio elegante e d’argento o in un cesto. Se si prefe-risce distribuirli in sacchetti già confezionati, l’importante è che siano di numero dispari, generalmente il numero di confetti presenti è

Il CONFETTO5, ma non è una regola. Anche il numero co-munque ha un significato:5 confetti rappre-sentano: fertilità, longevità, salute, ricchezza e felicità;3 confetti simboleggiano: la coppia e il figlio;1 confetto si riferisce invece, all’uni-cità dell’evento. Non vanno mai offerti prima di aver celebrato il Rito Civile o Religioso, e si chiude l’evento offrendoli. E’ vissero tutti felici e contenti ma, attenti ai denti! Augu-randovi i mei più Sinceri Auguri di un Sereno Na-tale e di Un Nuovo Anno Prospero di Sentimenti , Salute e Soldi. Aspetto vs domande e curiosità: [email protected], cell 3386737186, http://orsolaliguoriwp.altervista.org, guardami su facebook e twitter: orsola liguori, alla pros-sima settimana. Eventi mese di GENNA-IO dedicate agli sposi. TUTTO SPOSI dal 12 al 20 gennaio 2013 Mostra d´Oltremare Napoli. SPOSI MA NON SOLO dal 26 AL 29 gennaio 2013 Padiglione Fieristico Centro Agroalimentare Salerno. NOZZE QUI WEDDING WEEK 26 e 27 gennaio 2013 Castellammare di Stabia Napoli presso Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast.

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14 il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 2012

R U B R I C A M E D I C A

La "cervicale" uno dei dolori più diffusi.a cura della Dott.ssa Rossella Pace

Il dolore cervicale, comunemente chiamato “cervicale” e correttamen-te cervicalgia, è uno dei disturbi più

diffusi nel mondo occidentale. Questo tipo di sofferenza interessa il tratto cer-vicale della colonna vertebrale con le sue sette vertebre e le strutture muscolari e legamentose ad esse connesse che, nel loro insieme, costituiscono un’armoniosa e complessa architettura articolare che sorregge e conferisce ampia mobilità alla testa. Nella maggior parte dei casi, il do-lore cervicale è causato da uno stato di tensione o contrattura dei muscoli del collo, con il frequente coinvolgimento anche dei muscoli delle spalle, che reg-gono la testa sulla parte posteriore e ne controllano la rotazione. Per questa ra-gione, la cervi-calgia è spesso accompagnata da rigidità del collo e significa-tiva limitazione dei suoi movi-menti. Esistono tuttavia cervi-calgie di altra natura, come la sindrome cervi-co-cefalica (con cefalea, vertigi-ni, disturbi della vista) e la sin-drome cervico-brachiale (con dolore nucale ed al braccio), la cui origine è diversa. Pertan-to, nel caso di dolore cervicale persistente ed associato ad altri sintomi è indi-spensabile rivol-

gersi al medico per una corretta diagnosi in base ad approfondimenti diagnostici clinici e strumentali (radiografia, TAC, risonanza magnetica).CAUSE Le cause più comuni delle cer-vicalgie sono riconducibili ad una serie di fattori presen-ti nella vostra vita quotidiana: stress psico-fisico; posi-zioni scorrette (alla scrivania, al computer, guardando la televisione); uso di cuscini inap-propriati e/o materassi troppo morbidi; sedentarietà o scarsa attività fisica; pratica di sport trau-matici; esiti di eventi traumatici al tratto cervicale.Più raramente la cervicalgia è causata da una vera e propria malattia (ad esempio artrosi cervicale, compressione delle ra-dici nervose) ed in tal caso la sintoma-

tologia generalmente è più complessa e necessita della consultazione medica.TERAPIA Per una rapida risoluzione del dolore cervicale sono consigliati i farmaci antidolorifici di automedica-zione, sia da applicare localmente con il massaggio sia da assumere per via orale, naturalmente avvalendosi sempre della consulenza del farmacista per un corret-to utilizzo in relazione alle caratteristiche di ciascun soggetto. Per una strategia de-stinata a portare a risultati duraturi nel

tempo è sicura-mente necessa-rio modificare, per quanto pos-sibile, il proprio stile di vita qualora siano presenti fatto-ri scatenanti la cervicalgia. In aggiunta, possono venire

in nostro soccorso alcuni semplici ma efficaci esercizi di mobilizzazione della regione cervicale. Tali esercizi, se ese-guiti con regolarità e costanza, possono infatti sensibilmente attenuare lo stato di tensione muscolare che gioca un ruolo fondamentale nell’insorgenza del dolore cervicale.

Dolori CERVICALI

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il giornale di Casoria • Domenica 23 dicembre 2012

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A R T C U L I N A I R E

Anno II - Numero 35Domenica 23 dicembre 2012

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 20 dicembre 2012.

[email protected]. 081 7588818 - 3358270557

Inserto di Napolincasa News

Aut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

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Segreteria di redazione:Imma D'Angelo - Anna Baratto

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La collaborazione è aperta a tutti ed è a titolo gratuito. L’editore non è obbliga-to alla pubblicazione degli articoli per-

venuti. Le lettere indirizzate al giornale non devono superare le trenta righe dattiloscritte, devono essere firmate e riportare indirizzo e numero di telefono dell’autore. Ai sensi delle vigenti leggi in materia di stampa,e delle nor-me di deontologia professionale non possono essere pubblicate lettere o messaggi anonimi e/o i cui autori non siano identificabili, tra-mite indirizzo completo e recapito telefonico. Non saranno pubblicati articoli scritti a mano per i quali si richiede una digitazione interna. Il materiale pervenuto in redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito.

A cura di Monica Acri

Un gustosissimo piatto a base di carciofi,un sapore

esaltato dalla ricotta e sicu-ramente semplice da prepa-rare!

Ingredienti:400 gr di maccheroni5 carciofi 4 olive nere300 gr di ricotta di pecora 50 gr di grana grattugiato1 spicchio di aglio Olio di oliva extra vergine q.bSale q.bPrezzemolo q.b 1 Limone

Preparazione:Pulite i carciofi eliminando una parte del gambo e le foglie esterne dure per inte-re, fino a trovare quelle interne chiare e tenere,per evitare che anneriscano, met-

Maccheroni carciofi e ricottatete tutte le parti dei carciofi che utilizzerete, in acqua acidulata con limone.Risciacquate e tagliate a fet-tine i carciofi,versateli in un tegame aggiungendo 4 cuc-chiai di acqua,le olive nere

snocciolate, sale,aglio e qualche foglia di prezzemolo e fate cuocere per circa 15 minuti.Nel frattempo mettete a cuocere i mac-cheroni in abbondante acqua bollente salata.A fiamma spenta aggiungete la ricotta ai carciofi ,amalgamate fino ad ottenere una crema liscia. Scolate la pasta e mettetela nella crema,riempite i piatti guarnendo con formag-gio e prezzemolo.

Consiglio: Dato il suo contenuto calorico mol-to basso il carciofo è indicato speciale-mente nelle diete,se seguite una sana dieta non esitate nel mangiare questo piatto,omettete semplicemente la ricotta.

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