il giornalino dell 'ic contrada
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giornalino realizzato dall'istituto comprensivo di contrada (AV)TRANSCRIPT
IO SCRIVO
Numero 1 Febbraio 2013
I Piani Operativi Nazionali esprimono l’attuazione delle azioni di supporto
e innovazione finanziate dall’Unione Europea per armonizzare le Politiche
di Sviluppo e crescita economica dei Paesi Membri. La Commissione Euro-
pea ha approvato i P.O.N. predisposti dal Ministero della Pubblica Istruzio-
ne con due tipi di azioni: Fondo Sociale Europeo (F.S.E.), riguardante le
competenze per lo sviluppo; Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
(F.E.S.R.), riguardante la creazione di ambienti per l’apprendimento. Gra-
zie a detti fondi l’offerta formativa della nostra scuola in questi ultimi anni
si è arricchita ed articolata. Durante l’anno scolastico 2011/2012 sono
stati autorizzati, nonché completati, tre moduli formativi (Obiettivo/Azione
C1- FSE 2011-281) laboratoriali rivolti agli alunni della Scuola Secondaria
di primo grado. Interventi per lo sviluppo di competenze chiave. Comuni-
cazione in lingua inglese: “Easy English”. 50 ore allievi della prima clas-
se. Interventi per lo sviluppo di competenze chiave. Comunicazione e
competenze digitali: “Comunico e scrivo con la LIM”. 50 ore allievi
delle classi seconde. Interventi per lo sviluppo di competenze chiave. Co-
municazioni in lingua italiana/giornalismo:”Io scrivo”! 50 ore allievi della
classe terza. La finalità principale della nostra istituzione scolastica è stata
ed è formare gli alunni in modo che sappiano sviluppare i diversi aspetti
della personalità, per vivere con senso di maturità e responsabilità nella
società attuale italiana che è integrata nella realtà europea, raggiungere il
successo formativo e prepararsi ad essere futuri cittadini inseriti non solo
nella società italiana, ma anche in quella europea. La partecipazione con
entusiasmo ai piani operativi nazionali ha avuto lo scopo di coniugare in
maniera operativa le indicazioni normative con i bisogni dei fruitori del
servizio scolastico e con le esigenze emergenti del territorio su cui la
scuola stessa opera. Ha nel corso della frequenza esplicitato l’identità
culturale e progettuale che si sostanzia nella progettazione curricolare,
extracurricolare, educativa ed organizzativa. Essendo, quindi, la nostra
scuola per alunni, genitori, insegnanti ed operatori scolastici il luogo delle
relazioni per eccellenza, tutti abbiamo imparato a crescere, a confrontarsi,
a misurarsi e rispettarsi. Ma soprattutto abbiamo imparato a conoscere, a
riflettere e a superare gli egoismi, ad operare delle scelte, a rispettare le
diversità, anzi, a trarne da esse arricchimento. E' stato un lavoro fatto di
approfondimento, di spirito critico e di amore per la conoscenza.
L’idea di realizzare questo giornalino
nasce come naturale prosieguo di un pro-
getto PON realizzato con grande successo lo
scorso anno: si è deciso di conservarne il titolo,
”IO SCRIVO”, ma di estenderne voci, contributi,
soggetti, ispirazioni al più elevato numero possibile di alunni
del nostro Istituto Comprensivo, come è giusto che sia, in quanto la pluralità
è la caratteristica prioritaria e fondamentale di uno strumento, didattico e
culturale, come questo. Con la speranza di risultare graditi, piacevoli, inte-
ressanti,…vi auguriamo BUONA LETTURA!
Il perc
hé di
que-
sto “G
iornal
ino”
Sommario
La 3^ b adotta
Benjamen 2
La corrispon-
denza con
Benjamen 3
Victor Hugo 4
I diritti nega-
ti 5
Se il Papa si
dimette 6
La forza delle
donne 7
Lettura pra-
tica Ceneren-
tola 8
Il carnevale
dei bambini 9
Le ricette di
carnevale 10
Lo sport a
Contrada 11
Giocherellando 12
Biografia
Benjamen Olubembe
Data di nascita 25/05/1998
Nazione : Kenya
Benjamen vive con suo padre e sua ma-
dre. In casa aiuta a portare
l’acqua,raccogliere la legna da arde-
re e curare l’ orto; suo padre e sua
madre lavorano saltuariamente come
braccianti .All’ in
terno del programma di
Compassion, Benjamen partecipa alle attività
di chiesa, alle classi bibliche e alla scuola biblica e-
stiva. Nella scuola pubblica frequenta le elementari do-
ve il suo rendimento è nella media. Il c
alcio e giocare a
guardie e ladri sono i su
oi passatempi preferiti.
Benjamen abita ad Emulunya, 40 Km a
nord di Kisumu, in una zona pianeg-
giante dove abitano circa 19.000 per-
sone. Le case hanno il pavimento in
terra battuta, le pareti di fango essica-
to o mattoni e il tetto in lamiera. Ap-
partiene all’etnia degli Abaluhya la
loro lingua è la luhya.
La dieta regionale consiste di mais e
fagioli. Le malattie più comuni in que-
sta zona sono malaria, tifo, AIDS e
malnutrizione. Molti adulti di Emu-
lunya sono disoccupati; alcuni sono
contadini, ma ciò che guadagnano è
insufficiente. In questa comunità
scarseggiano le opportunità di lavoro
e occorre materiale scolastico un siste-
ma educativo affidabile e degli ospe-
dali.
Con il nostro contributo, Benjamen,
ha la possibilità di usufruire di inse-
gnamenti biblici, giochi, gite educati-
ve, pasti nutrienti, corsi di formazione,
lezioni di sostegno e visite mediche
domiciliari per lui e la sua famiglia.
L a terza B adotta Benjamen
ADOTTARE UN FRATELLINO A DISTANZA Io e la mia classe, dal primo anno che siamo arrivati
nella scuola media, abbiamo adottato a distanza Benja-
men Olubembe, un ragazzo di un anno più grande di noi che vive in Kenya, in un villaggio vicino alla città
di Emoluya. Benjamen è nato il 25 maggio 1998, la sua
famiglia è composta dal padre, la madre e altri quattro fratelli più grandi di lui. Da grande vuole diventare un
pilota di elicottero, ha due amici del cuore con i quali
gioca a calcio, la sua materia scolastica preferita è l’inglese, il cibo preferito è il tè con il pane, il colore è
il verde, il racconto è la nascita di Gesù. Benjamen ci
ha detto che va a scuola, dove è stato promosso alla nona classe, cioè al primo anno delle superiori, che
però aiuta i genitori a coltivare un piccolo orticello e a
prendere l’acqua potabile in un pozzo lontano diversi chilometri dal villaggio e che raggiunge a piedi. La casa
dove vive in realtà è una capanna con il tetto di foglie e
le pareti di fango, la dieta alimentare che segue è a base di fagioli e mais. Il suo papà fa il bracciante ma non ha
un lavoro stabile. Noi siamo molto contenti di aiutarlo,
lui ci scrive quasi ogni mese per farci sapere come sta e cosa fa a scuola, ci ha detto anche che la mamma è
molto malata, noi preghiamo perché ritorni a stare bene
e così lui possa essere felice. E’ bello sapere che con il nostro piccolo aiuto rendiamo Benjamen contento, a
volte pensiamo che sia quasi impossibile che lui e la
sua famiglia possano vivere per un mese con i soldi che inviamo (facciamo una colletta di 26 euro, il soste-
gno-base!), mentre noi gli stessi soldi possiamo spen-
derli in un giorno! A volte ci racconta di aver comprato delle coperte, un tavolo, una zanzariera, tutte cose
indispensabili (a proposito:la moneta locale è il KES,o
scellino keniota, e il cambio è: 1 EURO=116,806 KES!!). Sicuramente è una fortuna per il nostro
“fratellino” poter andare a scuola regolarmente, riceve-
re cure mediche adeguate, avere anche dei momenti di svago, tutto questo grazie all’associazione COMPAS-
SION ITALIA ONLUS, che si occupa di adozioni a
distanza da più di trent’anni e che ci ha messo in con-tatto con lui! Speriamo che un giorno tutti i paesi meno
fortunati del mondo, grazie al nostro piccolo contributo
e a quello di tante altre persone, possano trovare la vera felicità, fatta di pace e sviluppo, e che tanti bambini
possano vivere in maniera normale giocando e andando
a scuola, come è giusto che sia, e non costretti a lavora-re o, peggio, combattere, e morire, in guerra.
Chiara Giannattasio, classe 3^B
WWW.icscontrada.gov.it Febbraio 2013
KE8250168
IT1024645
Cari sostenitori,
Spero stiate bene insieme a tutte le vo-
stre famiglie. Voglio farvi sapere che
sono andato bene agli esami. Nel mio
villaggio la gente si sta preparando alla
raccolta del granoturco. Mia mamma
ancora non sta bene, anche se lo staff
del Centro l’ha portata all’ospedale e
sta migliorando. Tuttavia ha ancora bi-
sogno di preghiere. Grazie del vostro
interessamento e delle vostre preghiere.
Possa Dio benedirvi. Sono sicuro che
mia mamma starà meglio.
Abbiamo perso il nostro ministro della
sicurezza interna in un incidente aereo.
Ci stiamo preparando per le elezioni
del presidente e dei senatori. Pregate
per il nostro paese. A scuola ora abbia-
mo la corrente elettrica così possiamo
imparare bene e usiamo la corrente co-
me su dovrebbe. Ti lascio con un ver-
setto di Giacomo 4:8, che dice:
“avvicinatevi a Dio ed Egli si avvicine-
rà a voi”.
Possa Dio benedirvi.
Vostro figlio Benjamin
L a nostra corrispondenza con Benjamen
Victor H
ugo
Les enfants soldats
À L’École nous sommes en train d’étudier de
l’actualité et comme écrivain francais nous
avons choisi de parler de Victor Hugo parce-
que on a dit que “Hugo ne finit pas d’être mo-
derne ...tout ce qu‟il a dénoncè dans son oeu-
re, depuis la piene de mort et le travail des en-
fants jusqu‟ au respect de la nature et des be-
tes, est aujord‟hui d‟une terrible actualité .
Victor Hugo est un des plus importants respé-
sentants du Romantisme mouvement litteraire
et artistique du début du 19 siècle qui valorise
l‟ espressi profonde des sentiments persomels .
Son chef d‟ouvre est sous dòute le roman “ Les
Miserable “ Dans ce roman Gavroche , un
petit jamin abandonné par sa famille va com-
battre en jouant à cache cache avec la mort .
“Gavroche “ n‟est pas seulement un héros des “
Misérrables” ; aujourd‟hui dans le monde en-
tier, selon Amnesty International, on compte
au moins 300.000 enfants soldats. Ce nombre
ne cesse d‟augmenter car la plupart des pays
qui sont en guerre de-
puis des années voient
leurs adultes dispari-
tre .Alors pour continuer
à combattre on compte
sur les enfants que l‟on
envoie au front . Cer-
tains n‟ont que sept ans.
Parfois les enfants, com-
me Gavroche dans le ro-
man d‟Hugo, rejoignent
volontairement les rangs
de l’armée.
I bambini soldato
A scuola stiamo studiando l‟attualità e come
scrittore francese abbiamo scelto Victor Hugo
perché si dice che „‟Hugo non finisce di essere
moderno. Tutto quello che denuncia nelle sue
opere, dalla pena di morte e il lavoro dei
bambini, al rispetto della natura e degli ani-
mali, è oggi di una terribile attualità‟‟.
Victor Hugo è uno dei più importanti rappre-
sentanti del Romanticismo, movimento lette-
rario e artistico degli inizi del 19° secolo che
valorizza la profonda espressione dei senti-
menti persona.
Il suo capolavoro è senza dubbio il romanzo
„‟I Miserabili‟‟; oggi nel mondo intero, secon-
do Amnesty International, ci sono almeno
300.000 bambini soldato. Questo numero
non cessa di aumentare in maggior parte nei
paesi che sono in guerra da anni e vedono i
loro adulti morire. Allora per continuare a
combattere si conta sui bambini che vengono
inviati al fronte. Alcuni non hanno che sette
anni.
Quando non combattono direttamente, i
bambini sono utili come spie o posatori di
mine; si trovano in prima linea con l‟obbligo
di uccidere per non essere uccisi.
A volte gli danno forti consumazioni d‟alcool
e di sostanze allucinogene per farli diventare
vere macchine da guerra.
Classe 3^ B
I DIRITTI NEGATI:
LO SFRUTTAMENTO DEI MINORI
I BAMBINI-SOLDATO
Sono circa 250.000 i bambini-soldato nel mondo, al
servizio di guerriglieri che non hanno niente a che
fare con i governi regolari dei loro rispettivi Paesi.
Questi guerriglieri sono spietati e assetati di sangue,
conducono i bambini sui campi minati per sgombra-
re la strada procurando loro ferimenti e mutilazioni
terribili e spesso la morte. Bambini dagli otto ai
quindici anni sono impiegati nei combattimenti bel-
lici o per difficoltà di arruolamento degli adulti o
perché sono più facili da gestire, grazie anche alle
droghe che vengono loro somministrate. Questo
triste fenomeno purtroppo è molto sviluppato in di-
versi Paesi dell’Africa, come il Congo, la Somalia,
il Sudan, l’Uganda, la Sierra Leone. Nel corso di
queste guerre anche le bambine vengono strappate
alle famiglie dai guerriglieri e costrette a fare le
cuoche, le corriere, ma anche a subire abusi sessua-
li. Questi bambini fanno una brutta vita, anzi la loro
è una non-vita, essendo obbligati ad addestrarsi al-
lontanandosi dalla famiglia, e qualche volta pur-
troppo i guerriglieri li rivoltano persino contro i lo-
ro genitori, fratelli, parenti. Esistono per fortuna
numerose organizzazioni internazionali che si occu-
pano di questo fenomeno e cercano sia di processa-
re e condannare i responsabili, sia di re-
stituire questi bambini ad una vita norma-
le, garantendo loro i diritti fondamentali
degni di ogni persona. Sono attive ad e-
sempio Amnesty International e Save the
Children, oltre all’UNICEF, che si occu-
pano di disarmo e reintegrazione, mentre
la Corte Speciale per la Sierra Leone ha
incriminato Thomas Lubanga, ex capo
dei ribelli attivi nell’est del Congo nel 2000. Il pro-
cesso si è aperto il 26 gennaio del 2009 e la princi-
pale accusa è l’arruolamento di bambini sotto i 15
anni. Molte di queste informazioni le abbiamo ap-
prese grazie al nostro testo di narrativa,”Esistiamo
anche noi: storie di ragazzi dai diritti negati”, a cura
di Giuseppe Di Luciano, e il fatto stesso di conosce-
re l’esistenza di questi casi drammatici che coinvol-
gono bambini e ragazzi di molte parti del mondo, e
di interessarci ad essi, è un primo passo importante
nel difficile cammino verso un mondo migliore.
Martin Calabrese, classe 3^A
Ascol-
tando i di-
scorsi nei luoghi di la-
voro, in palestra, nei bar, alle fer-
mate dell’ autobus, ci si rende con-
to che, in questi tempi strani, tutto
può succedere: il quasi ottantenne
Berlusconi si ricandida alle elezio-
ni, un marito napoletano dà fuoco
alla moglie, al festi-
val di Sanremo non
ci sono le presenta-
trici “bellissime” e
mezze nude, persino
che un asteroide ca-
de in Russia ma nes-
suno, neanche i Ma-
ya, avrebbero potuto
prevedere le dimis-
sioni del Papa.
Il giorno 11 febbraio il bollettino
del Vaticano annuncia che il Ponte-
fice, dopo aver “esaminato la sua
coscienza davanti a Dio”, è arrivato
alla conclusione che le sue forze,
per l’ età avanzata, non sono più
adatte per svolgere in modo ade-
guato il ministero papale. Il bollet-
tino propone anche i ringraziamenti
del Papa per l’amore dimostratogli
durante il suo ministero.
E la domanda sorge spontanea:
“Può il Papa dimettersi?”
Il diritto canonico stabilisce che il
Papa, in piena libertà, può rinuncia-
re al pontificato. In realtà è già suc-
cesso altre volte che un papa si di-
mettesse, l’ ultima circa 700 anni
fa.
La decisione del Sommo Pontefice
ha scatenato numerose polemiche.
Queste dimissioni sono state defini-
te uno choc mondiale, qualcuno ha
paragonato il Papa ad un padre che
abbandona i propri figli, qualcun
altro ha giustificato
tale decisione vista l’
età avanzata ma,
quale che sia la vera
motivazione di que-
ste dimissioni, si
tratta di una scelta
fatta liberamente da
un uomo, anche se è
il Papa, e come tale
va rispettata.
A noi fedeli non resta che augurar-
gli ogni bene e pregare affinché il
Conclave elegga un Papa degno di
essere il successore di Pietro e ca-
pace di guidare i cristiani in questi
tempi così difficili.
SE IL PAPA SI DIMETTE…
IL MONDO SEMBRA VI-
VERE MOMENTI DIFFI-
CILI
Erica Iannaccone, classe 2^A
Sono molti gli av-venimenti che hanno portato alla formazione di una identità femminile più forte e consa-pevole, della lotta per la rivendica-zione di tutti i di-ritti delle donne. Nel 1907, ad e-sempio, si è di-scusso della que-stione femminile e del voto da accor-dare alle donne.
Alla fine del 1908 il PARTITO SOCIALISTA AMERICANO ha deciso di dedicare all’ organizzazione di una manife-stazione per il voto alle donne. Per celebrare la”FESTA DELLE DONNE” è stata scelta la data l’ 8 marzo che fa risalire ad una tragedia accaduta nel 1908, che vede come protagoniste le operaie dell’ industria tessile “COTTON di NEW YORK”. Queste donne il 7 marzo ini-ziarono uno sciopero per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare nell’ opifi-cio . Il proprietario dell’ industria però blocco le porte per impedire alle donne di uscire e qualcuno diede fuo-co alla fabbrica; le 129 operaie morirono bruciate vive, quindi in ricordo di questa tragedia, venne scelta la da-ta come giornata di lotta internazionale a favore delle
donne. Da quel momento nel corso degli anni la donna ha avuto una grande evoluzione a livelli sociali e politici; ciò però non è bastato a fermare la violenza contro il
genere femminile, infatti in Italia, solo nel
2012, si contano un centinaio di donne
ammazzate dai loro mariti, compagni, fidan-zati, familiari, ex-fidanzati. Questi omici-di sono detti FEMINICI-DI perché le vittime so-no solo donne. Il 14 febbraio 2013, in 190 paesi del mondo, tutte le donne scendono in piazza in segno di protesta “DANZANO PER DIRE BASTA ALLA VIOLENZA”. Fermare la violenza contro le donne è una delle 10 ri-chieste contenute nell’ agenda per i diritti umani italiani. Basta parole: è ora di passare ai fatti.
La forza delle donne Le conquiste politiche e sociali del “gentil sesso “e i vari so-
prusi patiti nel corso dei secoli
La donna è un opera
di Dio non rovinarla
<<BALLANDO SUL MONDO>> Un miliardo di donne che ballano per protestare contro i diritti negati
Il 14 febbraio 2013, giorno di San Valentino e ricorrenza dedi-
cata a tutti gli innamorati, quest’anno passerà alla storia per
essere stata la prima volta, in assoluto, che le donne di tutto il
pianeta sono scese nelle piazze e nelle strade a passo di danza,
per manifestare senza alcuna paura o timore contro le violenze
che, molte di loro, purtroppo, sono costrette a subire quotidia-
namente. Lo slogan di questa straordinaria manifestazione “un
miliardo di donne violate nel mondo è un’atrocità, un miliardo
di donne che ballano è una rivoluzione” esprime pienamente il
senso profondo di una tale protesta; le donne, che ogni giorno
sono violate e sono vittime indifese di soprusi e prevaricazioni
di ogni tipo da parte di uomini spregevoli e senza dignità che
per imporre la propria autorità non conoscono un altro mezzo
se non la violenza, hanno fatto sentire la propria voce, utiliz-
zando la musica e il ballo come strumento di lotta e ribellione.
Quest’iniziativa deve dimostrare a tutte le donne del mondo che
insieme e con l’aiuto di chi davvero tiene a loro, si può sconfig-
gere e cancellare definitivamente questo vergognoso fenomeno
che affligge e macchia profondamente la moderna società, nella
quale tanto ci vantiamo di vivere.
Ylenia Saporito, classe 2^A
Serena Pennetti, classe 2^A
Ci capita a volte di parlare con persone che non ricor-
dano neppure quale sia il loro ultimo libro letto, oppu-
re di assistere a spettacoli di gente che non sa né scri-
vere né parlare. Perché tutto ciò? Trovare una risposta
è facile: nel mondo di oggi quasi nessuno ha tempo
per leggere perché è interessato da altre cose, infatti
oggi la lettura è stata completamente “sommersa” da
videogiochi e computer; ma cosa è meglio di una bella
lettura in tutta tranquillità?
Secondo le statistiche il 62% degli italiani non legge
neanche un libro all’anno, l’Italia sta andando “alla
deriva”! Nel sud Italia la lettura è una pratica quasi
inesistente!
La lettura invece è sempre stata fondamentale per
l’uomo: la capacità di leggere e di scrivere ha permes-
so all’uomo di svilupparsi ed evolversi; insomma la
capacità di leggere è una delle qualità più preziose che
possediamo e, inoltre, essa permette di arricchire il
“nostro bagaglio culturale”. Gli studiosi ritengono la
lettura necessaria per una buona crescita culturale, in
poche parole leggere ci fa vivere al 100%, in pienez-
za! La lettura non è solo un piacere, ma è anche
un’ottima produttrice di ricchezza e progresso; ci sono
tantissimi aggettivi per descriverla: divertente, entu-
siasmante, coinvolgente, bellissima, commovente,
riflessiva, … insomma è un’azione di cui non do-
vremmo farne a meno!
LETTURA PRATICA “CENERENTOLA”.
[ LE STATISTICHE SONO IMPIETOSE ]
Alla fine del 1800 in alcune città italiane furono pubbli-
cate le prime copie “delle avventure di Pinocchio”, uno
dei libri più famoso al mondo di Carlo Lorenzini, in arte
Collodi, era già allora uno scrittore molto affermato, ma
non si sarebbe mai aspettato che la “Storia di un buratti-
no”, questo il primo titolo, avrebbe riscosso così tanto
successo negli anni che seguiranno. Qualche settimana fa
a Napoli e in altre città, pinocchio ha festeggiato i primi
130 anni dalla sua nascita editoriale e molti centri cultu-
rali hanno voluto mettere in risalto la grandezza di questo
personaggio capace ancora oggi di parlare al cuore di
tutti i ragazzi del mondo ai quali attraverso le sue mara-
chelle trasmette piccole lezioni di vita. La nostra classe
per il corrente anno scolastico ha scelto di adottare il li-
bro di pinocchio e leggendo le pagine del testo abbiamo
compreso quanto ancora oggi sia attuale e significa la
figura del burattino di legno. Quanti di noi ragazzini in
realtà si comportano?
Sicuramente tanti e per questo il burattino più famoso di
tutti i tempi è diventato un nostro amico.
Buon compleanno Pinocchio.
PINOCCHIO COMPIE 130 ANNI
I NOSTRI CONSIGLI PER UNA BUONA LETTURA
E’ un pallone da calcio il simbolo
del sogno di decine di migliaia di
ragazzi che ogni anno dell’Africa
tentano l’avventura verso
l’Europa e le sue prestigiose so-
cietà calcistiche. Ma è facile che il
sogno si trasformi in incubo. La
storia di Daniel -fortunatamente a
lieto fine- è uno spaccato di que-
sta realtà.
Una storia commo-
vente d’amicizia,
speranza e rispetto
per la natura e per
gli animali in un
libro adatto sia ai
ragazzi sia ai loro
genitori.
Erica Iannaccone, classe 2^A
Classe 1^A
Un sogno in fuorigioco L’unico e
insuperabile
Ivan
Pulcinella
Pulcinella
è una delle
maschere
italiane p
iù diverte
nti origin
aria
di Napoli
(in Campan
ia) ha un
ca-
rattere ma
leducato,
infatti ma
ngia
sempre e s
olo spaghe
tti col su
go;
è burlone pazzo
e chiacchier
one
con una co
rporatura
goffa e bu
ffa.
Infine ha dei
pantaloni
e una
giacca bia
nchi accom
pagnati da
una
maschera nera
con un nasone sul
viso non t
oglie mai.
Il carnevale dei bambini
Descrizione fisica e caratteriale della
maschera del Veneto. Colombina.
Colombina è la più conosciuta fra le
servette, nacque nel ‘500.
Fu chiamata Colombina perché portava
sotto il braccio un paniere in cui si in-
travedevano due colombe. Colombina è
molto vanitosa e un po’ civettuola e ci
tiene ad avere sempre un aspetto ordi-
nato ed attraente.
Colombina non ha peli sulla lingua e
riesce sempre a sorprenderti, talvolta è
bugiarda ma sempre a fin di bene. Il suo
eterno fidanzato è Arlecchino che deve
star ben attento, se cerca di fare lo
sdolcinato con qualche altra sua collega
come Corallina o Ricciolina, sa lei come
farlo rigare dritto. Il suo modo di fare
così vivace e malizioso nasconde un ca-
rattere volitivo ed una naturale furbi-
zia che fanno di Colombina un personag-
gio simpaticamente sbarazzino molto
amato dal pubblico, proveniente da Ve-
nezia una grande città molto conosciuta
anche per il Carnevale e per le sue ma-
schere particolari
Classe
4A Scuola primaria
Frittelle al cioccolato (ingredienti per 6
persone)
400 G di farina
2 bicchieri di latte
100 g di zucchero
Zucchero a velo
30 g di burro
1 bustina di vanillina
Lievito
Olio di semi
Un pizzico di sale
Per salsa al cioccolato
200 g di cioccolato fondente
400 ml di latte
LE TRADIZIONI ALIMENTARI PER CARNEVALE NEL MIO PAESE
Mezzo kg di fantasia, 500 g
d’allegria, 200 g di coriandoli e 100 g
di stelle filanti, aggiungere 3 cucchiai
di risate, mezzo litro di bontà e infine,
un pizzico di pura felicità.
Mescolare tutti gli ingredienti e
aggiungere pian pianino la bontà.
Infine trovare un posto, adatto e
scatenarsi alla pazza gioia, cosi
verrà fuori una festa speciale, fat-
ta appositamente per il tuo bel
carnevale.
ZEPPOLE (ingredienti)
1 kg di farina
1 kg di patate
50 g di burro o 4 cucchiai di
olio
4 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di sale
4 uova intere
4/5 cucchiai di latte tiepido
1 + 1/2 cubi di lievito di birra
Tortelli di carnevale (ingredienti)
300 g di farina
70 g di burro
5 uova
60 g di zucchero a velo
3 dl di olio di semi
1 cucchiaino di fior di arancia
Sale
Classe
5A Scuola primaria
L’equitazione a Contrada
Chi l’avrebbe mai detto! A Contrada paesino a
pochi chilometri da Avellino, sono presenti di-
versi centri sportivi. Tra questi spicca il centro
di equitazione, non è molto grande e si svilup-
pa ai piedi di una collina, proprio di fronte a
Faliesi. Appena si arriva c’è una grande salita
che costeggia prima il campo all’aperto poi le
scuderie e, più in alto, il Club House e infine le
case del custode. Pur essendo piccolino il
centro ha tutti i comfort e le attrezzature per
una buona attività sportiva. Le scuderie sono
aperte e ogni cavallo ha il suo box, che tutti i
giorni va pulito perché i quadrupedi hanno bi-
sogno di essere puliti sul mantello e sotto gli
zoccoli. Si tratta di
animali molto abitu-
dinari e per questo
pretendono di vivere
la loro giornata con
orari e lavori presta-
biliti. Nel maneggio
si svolgono varie at-
tività tra cui: Il turi-
smo equestre, l’ippoterapia e l’equitazione a-
gonistica. Il turismo equestre consiste nel fare
passeggiate per campi e boschi. L’ippoterapia
è l’equitazione dedicata ai bambini diversa-
mente abili che durante la terapia vengono se-
guiti da un dottore e un istruttore, sembra che
queste terapie siano molto efficaci, in quanto il
cavallo è un animale molto empatico. Che per
questo lega molto con i suoi “amici”. Nel cen-
tro è presente un bravo istruttore, egli ha il
compito di allenare i suoi allievi per poi farli
gareggiare prima a li-
vello regionale e poi a
livello nazionale. L’
attività principale del
centro è l’endurance
che consiste di percor-
rere un tratto chilome-
trato e vince il cavallo
con i battiti cardiaci più
bassi e il miglior tempo. Come si vede una
grande opportunità viene offerta nel piccolo
centro di Contrada.
Le vaste attività dell’equitazione a Contrada
Chiara Manzione, classe 1^A
Gio
ch
er
ellan
do