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Il Meraviglioso - Leggende, fiabe e favole t·cinesi
La Casa editrice Annando Dadò ha concluso un 'impegnativa e meritoria impresa editoriale con la pubblicazione del quarto volume della collana «TI Meraviglioso - Leggende, fiabe e favole ticinesi». TI primo volume si era rivolto al Locamese e al Gambarogno, alle Centovalli, alI' Onsernone, alla Verzasca e alla Valmaggia; il secondo alle valli del Luganese e il terzo alle sponde del Ceresio e al Mendrisiotto. La raccolta e la selezione dei testi è stata affidata a cinque uomini di scuola: Domenico Bonini, Sandro Bottani, Amleto Pedroli, Roberto Ritter e Franco Zambelloni. In quest'ultimo volume, i curatori si addentrano nel Bellinzonese e nelle Tre Valli ambrosiane. Un terreno quanto mai propizio al nascere dell'immaginario, favorito dall ' isolamento e dalla solitudine di gente semplice, di un'umanità che nel corso dei secoli è vissuta alle prese con i problemi più elementari di lotta per l ' esistenza. Gente che, a volte, non sapeva cosa mettere in pentola per il pranzo e per la cena. Contadini e montanari aggrappati alle loro montagne i quali
cercano nell'immaginario un conforto alle loro angosce e un sostegno alla fragilità della vita. <<La bellezza stessa del paesaggio montano - scrivono i curatori - ne fa per eccellenza l' ambiente in cui l'uomo supera i propri limiti, cambia profondamente, riceve un'iniziazione, riesce a superare, sublimandolo, il mondo in cui giorno per giorno è costretto a vivere». Alla lettura del libro, la prima impressione è quella di uno straordinario impegno nella ricerca dei racconti più significativi, nella loro selezione, a cui occorre aggiungere il consistente apparato critico, informativo ed esplicativo che lascia intendere il vasto orizzonte culturale dei curatori, oltre all'evidente proposito di andare incontro al lettore nell'interpretare il senso del meraviglioso contenuto in ogni storia; pur dando per scontato che i significati veri sono soprattutto quelli che il lettore sa ricavame per conto suo. L'impegno dei curatori e la loro dotta indagine nei meandri del meraviglioso si manifestano in modo esemplare nei saggi introduttivi nei quali, con frequenti rimandi a studi critici
Disegno a china, attribuito a Bernardino Mercoli (1682-1704)
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autorevoli, danno conto del significato del mito, del suo legame con la tradizione classica e con il Cristianesimo, dell'origine di ogni leggenda, favola o fiaba contenuta nel libro. E un' altra impressione è che la collana in quattro volumi del «meraviglioso» ticinese può, senza eccessivo timore reverenziale, essere accostata all' opera di Italo Calvino che, nel 1956, raccolse nel suo libro <<Fiabe italiane» duecento storie del folclore e della tradizione di tutte le regioni d'Italia. Straordinaria è la presenza nei racconti proposti di personaggi fantastici. Infatti, accanto a quelli legati alla tradizione cristiana che intervengono a punire, premiare, ammonire e proteggere, incontriamo tutta una consorteria di altre figure che farebbero venire i brividi se non sapessimo che sono immaginarie: in prima fila il Demonio, che ne fa di tutti i colori, ma poi anche streghe, stregoni, mostri, draghi, spettri e briganti. Di particolare interesse, specie per le leggende della Leventina, è la presenza dei nani, piccoli esseri dispettosi ma, all'occorrenza, anche servizievoli, i qua li ci ricordano come la nostra tradizione popolare risenta pure di infiltrazioni nordiche. Converrà anche annotare che non è sempre facile distinguere nei componimenti raccolti in quale misura gli attributi distintivi dei tre generi -leggenda, fiaba o favola - abbiano la prevalenza. Nel suo andamento e nei suoi contenuti, infatti, una leggenda assume talvolta il colorito di una favola o di una fiaba. Delle leggende in senso stretto, che costituiscono il corpus di questo bel libro, è interessante rilevare che, pur mantenendo il carattere immaginario, quasi tutte sono ancorate alla realtà geografica del paese e, in qualche caso, anche a quella storica, come avviene proprio per la prima leggenda del quarto volume, «L'ebreo errante», nella quale Giovan Giulio Rusconi del Palasio è accompagnato nel suo viaggio da Como a Giubiasco dal misterioso personaggio, non privo di una sua tragicità nell'insonne peregrinare per il mondo. La dimora patrizia dei Rusconi alla quale il protagonista è diretto si trova - dice il testo - <<Dell'idillica terra giubiaschese che si adagia alle falde del colle della Madonna degli Angeli». E chissà che nel futuro, in occasione di una ristampa, «TI Meraviglioso» non si arricchisca di una nuova leggenda.
La scuola elementare O spiegata alle famiglie alloglotte Cf)
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Pregio cospicuo del libro e di tutta la collana appare quello di consentire al lettore di ripercorrere un cammino in parte dimenticato o che arrischia di esserlo nel convulso frastornamento dei nostri tempi. Ripercorrere un sentiero percorso da altri - che sono poi i nostri antenati -riscoprire la patetica vegetazione delle loro fantasie, capire l'avara povertà del montanaro esposto al repentaglio delle sventure, all' azzardo delle stagioni. Né sembra fuor di luogo anche un altro proposito, di natura squisitamente culturale, se è vero che «cultura» è interpretazione del mondo e partecipazione storica, anche affettiva, e non soltanto arida erudizione o conoscenza di ciò che è avvenuto nei tempi e capita attorno a noi. Il libro «Il Meraviglioso» è quindi destinato a tutti: ai piccoli per diletto e ai grandi per utile svago, ma anche perlariscoperta di un mondo del quale solitamente la storia ufficiale non parla. Non per niente, nella presentazione svoltasi a Biasca nella Casa Cavalier Pellanda, ricordando un pensiero espresso da Italo Calvino in merito a una delle più note e giustamente famose favole moderne, «Il piccolo principe» di Antoine de Saint-Exupéry, è stato detto: «E' un libro per ragazzi che piace anche a quei grandi che sono in grado di capirlo». Così per «Il Meraviglioso» delle Edizioni Armando Dadò.
Cleto Pellanda
Il Dipartimento dell'istruzione e della cultura (Ufficio dell'insegnamento primario) ha recentemente pubblicato una raccolta intitolata «La scuola elementare nel Cantone Ticino». Sono otto fascicoli, ciascuno redatto in una lingua diversa, che presentano gli elementi fondamentali dell'organizzazione e del funzionamento di questo settore. L' informazione è destinata in primo luogo alle famiglie degli allievi alloglotti che risiedono o risiederanno nel Cantone. Le spiegazioni concernenti le istituzioni che i neoimmigrati non conoscono mirano a facilitarne l'integrazione. I nuovi arrivi di allievi alloglotti, tra settembre e metà novembre 1993, sono stati 174 nella scuola elementare e 120 nella scuola media. L'insegnamento specifico è attualmente organizzato in 49 Comuni (o Consorzi) per la scuola elementare (50 docenti impegnati) e in 32 delle 36 sedi di scuola media pubblica (33 docenti). Complessivamente la popolazione di alloglotti seguiti nelle scuole pubbliche comprende attualmente 688 allievi, 332 nelsettore primario e 356 in quello medio. Questo materiale informativo sarà consegnato alle famiglie degli allievi alloglotti che frequentano la scuola elementare. Al momento di un nuovo arrivo, le sedi potranno rivolgersi agli ispettorati per ottenere i fascicoli necessari nella lingua desiderata. Un primo obiettivo è già stato raggiunto con la traduzione del testo in francese, inglese, tedesco, turco, serbo-croato, spagnolo e portoghese, grazie alla collaborazione di diverse ambasciate, di persone di lingua madre straniera residenti in Ticino e di docenti delle scuole medie superiori. La distribuzione del fascicolo anche a tutte le sedi del settore med io, ai docenti degli alloglotti, agli ispettori delle scuole dell'infanzia e delle scuole speciali nonché ai capigruppo del sostegno pedagogico ha lo scopo di avviare una riflessione generale sulle possibilità della scuola di migliorare l'accoglienza e l'inserimento di questi allievi. L'insegnamento particolare per allievi alloglotti implica infatti molteplici aspetti da ridefinire con l'esperienza:
creazione in classe dell'aspettativa e dell'accettazione del nuovo arrivato; sostegno da parte di allievi «tutori» e interpreti; opportuna valorizzazione del luogo di provenienza; allacciamento dei contatti con la famiglia; collaborazione con il docente titolare; possibilità di impostare una strategia di educazione interculturale come progetto d'istituto (alcune sedi hanno già chiesto e ottenuto un'apposita dotazione oraria). La raccolta è rivolta anche ai genitori che da sempre risiedono nel Cantone. In quest'ottica costituisce un aggiornamento delle informazioni che le autorità sono tenute a dare ai genitori sulle finalità della scuola, l' atteggiamento educativo, i programmi, la valutazione. Altri capitoli presentano il doposcuola, la scuola fuori sede, il servizio di sostegno pedagogico e l'insieme dei servizi scolastici e parascolastici. Un capitolo è riservato ai provvedimenti previsti per facilitare il passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola elementare. Famiglie di allievi ticinesi potrebbero trovare nella pubblicazione l'incentivo per un' assistenza pratica da prestare a genitori di allievi alloglotti in quelle incombenze quotidiane che presuppongono la conoscenza della lingua e delle usanze locali. Il fascicolo soddisfa anche le necessità degli amministratori comunali, cui compete buona parte delle responsabilità sulla scuola elementare. Offre infatti un riepilogo ragionato delle principali norme legislative che riguardano la scuola e delucida quegli aspetti prettamente didattici come, ad esempio, la valutazione, la cui precisa conoscenza contribuisce . a favorire i rapporti tra autorità locali e operatori scolastici.
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