il mercato del lavoro presentazione del 01-12-2012 - oristano
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Il mercato del lavoro: contesto socio-economico e prospettive per la SardegnaTRANSCRIPT
Il mercato del lavoro: contesto socio-economico e prospettive
Lucia Schirru1° dicembre 2012
Struttura della presentazione
• Analisi demografica• Le caratteristiche dell’attuale mercato del lavoro• Il contesto economico regionale• Le prospettive per il futuro:
o Il livello europeoo Il livello regionale
Partire da una analisi demografica
La demografia è in grado di descrivere e interpretare i cambiamenti che si verificano nell’ambito delle popolazioni e di fornire importanti elementi per l’attuazione di politiche e di interventi in campo sociale ed economico.Analizza gli aspetti sociali del mutamento demografico: il mercato, il malessere sociale, la povertà, l’invecchiamento della popolazione, la crescita economica, il sistema pensionistico.
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Analisi demografica
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Analisi demografica
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Analisi demografica
8 nati ogni 1000 residenti 6,7 nati ogni
1000 residenti
8,8 morti ogni 1000 residenti 13,9 morti ogni
1000 residenti
2% di stranieri8% di stranieri
Tasso di crescita negativo
Età media popolazioneOggi: 43,8
2061: 52,9 anni
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Analisi demografica
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Analisi demografica
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Analisi demografica
Carbonia
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Analisi demografica
Nel 2011 il tasso di crescita regionale è dello 0,6, ma varia tra le province
ProvinciaCrescita totale
(per 1000 residenti)
Olbia-Tempio 9,2Cagliari 2,4Sardegna 0,6Sassari 0,4Ogliastra -0,8Carbonia-Iglesias -2,5Nuoro -3,2Medio-Campitano -4,0Oristano -4,6
Analisi demografica
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
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In sintesi: • Invecchiamento della popolazione • Ripartizione geografica non omogenea della popolazione (abbandono dei
piccoli centri in favore delle città costiere)• Basso tasso di natalità• La crescita è dovuta solo all’immigrazione• Indice di vecchiaia molto elevato (rapporto tra anziani e giovani= 355 nel 2061)• Previsioni per il 2061: riduzione della popolazione di 300 mila unità
Cosa fare?• politiche di sostegno alla famiglia • politiche in favore dell’immigrazione e dell’inclusione sociale
Analisi demografica
Distribuzione degli occupati per classe d’età nel 2011 (media annua)
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Il mercato del lavoro
Occupati in Sardegna
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Il mercato del lavoro
Anno 2011
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Il mercato del lavoro
Anno 2011
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Il mercato del lavoro
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Ci basterà aspettare …
…entro i prossimi 50 anni, ma anche prima stando ai dati demografici, non ci sarà più la disoccupazione giovanile!!
Province Agricoltura Industria Servizi Totale occupati
Sassari 2,5% 15,8% 81,7% 120Nuoro 12,1% 27,6% 60,3% 58Cagliari 2,9% 15,9% 81,2% 207Oristano 10,3% 19,0% 70,7% 58Olbia-Tempio 4,5% 21,2% 74,2% 66Ogliastra 10,0% 15,0% 70,0% 20Medio Campidano 12,1% 18,2% 69,7% 33Carbonia Iglesias 2,4% 31,7% 65,9% 41Sardegna 5,3% 19,1% 75,5% 603Italia 4,4% 38,2% 57,4% 13.619
Distribuzione percentuale degli occupati – anno 2011
Totale in migliaia di unitàFonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Il mercato del lavoro
Comprende anche i cassaintegrati
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Distribuzione percentuale degli occupati – anno 2011
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Istat
Il mercato del lavoro
Province agricoltura, silvicoltura e pesca
totale industria escluse
costruzionicostruzioni
commercio, alberghi e ristoranti
altre attività dei servizi
Sassari 2,5% 6,7% 9,2% 24,2% 57,5%
Nuoro 12,1% 17,2% 10,3% 20,7% 39,7%
Cagliari 2,9% 8,2% 7,7% 20,3% 60,9%
Oristano 10,3% 10,3% 8,6% 17,2% 55,2%
Olbia-Tempio 4,5% 10,6% 10,6% 27,3% 47,0%
Ogliastra 10,0% 5,0% 10,0% 20,0% 50,0%
Medio Campidano 12,1% 9,1% 9,1% 24,2% 45,5%
Carbonia Iglesias 2,4% 24,4% 9,8% 22,0% 43,9%
Sardegna 5,3% 10,3% 9,0% 21,9% 53,7%
Italia 4,4% 25,6% 12,7% 18,8% 38,6%
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Agricoltura Industria Servizi Settore non indicato
Totale occupati
Sardegna 8,3% 23,1% 64,4% 4,2% 27Italia 8,5% 29,6% 57,0% 4,9% 3.648
Distribuzione percentuale degli occupati stranieri – anno 2011
Totale in migliaia di unitàFonte: Elaborazione Centro Studi su dati Dossier statistico Immigrazione Caritas e Migrantes
Il mercato del lavoro
5,6% degli occupati residenti
16,4% degli occupati residenti
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In sintesi: • L’occupazione è concentrata principalmente nel settore dei servizi• Sta sparendo il contributo dell’industria• I giovani contribuiscono sempre meno al mercato del lavoro• Invecchiamento della forza lavoro• L’occupazione e la disoccupazione seguono le variazioni produttive del
territorio.
Cosa fare?• Individuare le potenzialità dell’isola a partire dalla situazione economica
attuale• Individuare le professioni più richieste e ricercate e riconvertire attraverso la
formazione professionale la forza lavoro non più occupata nei settori in crisi (politica di breve periodo)
Il mercato del lavoro
Imprese registrate in Camera di Commercio al 30/09/2012
Il contesto economico
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Movimprese
Settore di attività economica Numero %Commercio 43.059 26%Agricoltura, silvicoltura pesca 35.001 21%Costruzioni 24.200 14%Attività dei servizi alloggio e ristorazione 12.831 8%Attività manifatturiere 12.458 7%Altre attività 29.714 18%Imprese non classificate 11.287 7%TOTALE 168.550 100%
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Titolari d’impresa stranieri, propensione all’imprenditorialitàe valore aggiunto creato nel 2011
Il contesto economico
RegioneTitolari stranieri Imprese
straniere su tot imprese
Valore aggiunto creato dall'occupazione straniera (2010) Tasso di crescita
dello stock di titolari stranieri
(2011/2010)
numero % su Italiavalore in mln di
euro % su Italia% su VA totale
Sardegna 3.396 1,4% 2% 1.317,3 0,8% 4,4% 15%
Italia 249.464 100% 4,1% 167571,9 100% 12% 9,2%
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Dossier statistico Immigrazione Caritas e Migrantes
La propensione ad investire
Ripartizione Rapporto Impieghi/depositi*100Cagliari 111Sassari 142Nuoro 82Oristano 86Carbonia-Iglesias 99Ogliastra 80Olbia-Tempio 225Medio Campidano 101SARDEGNA 118ITALIA NORD-OCCIDENTALE 173ITALIA NORD-ORIENTALE 160ITALIA CENTRALE 202ITALIA MERIDIONALE 101ITALIA INSULARE 120TOTALE NAZIONALE 162
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Banca d’Italia
Il contesto economico
Valore al 31/12/2011
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In sintesi: • Solo le zone prettamente turistiche (es. Olbia Tempio) sono in grado di
attirare capitali d’investimento• E’ sempre più difficile fare impresa, a causa di: infrastrutture carenti, costi
energetici, burocrazia, credito, ecc• Ci sono troppe micro imprese
Cosa fare?• Politiche industriali di lungo periodo e bonifica dei siti industriali dismessi • Economia a basso impatto ambientale • Favorire l’integrazione tra i settori, partendo dal turismo che funge da volano• Favorire «l’Industria della conoscenza e culturale»• Incentivare l’attività d’impresa – credito e microcredito, start up, imprese
innovative• Attirare capitali d’investimento
Il contesto economico
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I vincoli
• I NEET• Il contesto europeo (e/o internazionale)• Il contesto nazionale: assenza di risorse e vincoli alla
spesa pubblica (patto di stabilità)
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Incidenza dei Neet per classi di laurea e tipologia di diploma (valori percentuali)
Classi di laurea (1)
Discipline umanistiche
Scienze sociali
Scienze naturali
Ingegneria e architettura
Scienze Mediche Altro Totale
Sardegna 34,2 24,8 15,2 17,2 10,1 14,9 22,7Mezzogiorno 36,5 35,7 27,9 24,4 18,3 30,9 31,4Italia 24,9 24,3 17,4 13,6 11,9 19,8 20,3
(1) Laureati nella classe di età 25-34, medie dei valori trimestrali, dal terzo trimestre 2008 al secondo trimestre 2011. Rapporto fra il numero di Neet appartenenti a ciascuna classe di laurea e il totale dei laureati della stessa classe.
(2) Diplomati nella classe di età 19-24, medie dei valori trimestrali, dal terzo trimestre 2008 al secondo trimestre 2011. Rapporto fra il numero di Neet appartenenti a ciascuna tipologia di diploma e il totale dei diplomati
Fonte: Elaborazione Centro Studi su dati Banca d’Italia
I NEET
Tipologia di diploma (2)
Istituti professionali Istituti tecnici
Licei classici e scientifici
Istituti magistrali, licei artistici e
linguistici TotaleSardegna 51 32 11 31 28,7Mezzogiorno 48 37 8 28 28,9Italia 33 25 7 21 20,7
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Caratteristiche dei NEETI NEET
Alto tasso di NEETAlta disoccupazione femminileMolti NEET non attivi e senza esperienza di lavoroProfili professionali elevati
Basso tasso di NEETMolti NEET non attivi con esperienza di lavoroProfili professionali bassi
Basso tasso di NEET con esperienza di lavoroPiù uomini NEET che donne
Basso tasso di NEETDisoccupati con esperienzaPiù donne NEET che uominiProfili professionali medi
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Costo in percentuale sul PIL - 2011I NEET
Europa:Incidenza sul PIL 1,21%
Italia:Incidenza sul PIL 2%
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Il contesto europeo:
Una previsione per il 2020
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Fonte: European Centre for the Development of Vocational Training (Cedefop)
Il contesto europeo
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Il contesto europeo
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Il contesto europeo
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Il contesto europeo
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Il contesto europeo
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Il contesto europeo
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Variazione nella popolazione e nelle forze di lavoro per classi di età, tra il 2010 e il 2020 (EU 27 + Norvegia e Svizzera) – Cedefop 2010
Il contesto europeo
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La crisi ha accelerato la ristrutturazione economica che avrà un effetto duraturo e strutturale sul volume e la struttura della domanda di competenze. Ma non è l’unica causa, hanno rilevanza anche: • il progresso tecnico, • la globalizzazione, • l'invecchiamento della popolazione• l'economia verde.• Sistema educativo obsoleto
Però le competenze e le qualifiche previste dagli attuali sistemi educativi non sono in grado di soddisfare le necessità del futuro mercato del lavoro!!
In sintesi
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Cosa fare?
Le prospettive per il futuro
Con un indice di dipendenza strutturale crescente, la forza lavoro dovrà diventare più produttiva, al fine di sostenere le persone al di fuori del mercato del lavoro. Ci sarà bisogno di far aumentare la partecipazione al mercato del lavoro - in particolare delle donne e dei lavoratori più anziani. In aggiunta, come componente di una soluzione di lungo periodo, saranno necessarie politiche di integrazione degli stranieri per reperire dall’esterno talenti e competenze.Sarà infine necessario reinserire i disoccupati per ridurre lo spreco di talenti, di competenze e di capitale umano.
Ma non solo…
40Fonte: New Skills for New Jobs: Action Now. Febbraio 2010
Linee d’azione proposte
Le prospettive per il futuro
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Fornire i giusti incentivi per i privati e datori di lavoro!
anticipare le future esigenze di competenze e fare spazio ai talenti!
Avvicinare i mondi dell'istruzione e
della formazione e del lavoro!
Sviluppare il giusto mix di competenze
Linee d’azione proposte
Le prospettive per il futuro
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Fornire i giusti incentivi per i privati e datori di lavoro!
anticipare le future esigenze di competenze e fare spazio ai talenti!
Avvicinare i mondi dell'istruzione e
della formazione e del lavoro!
Sviluppare il giusto mix di competenze
Linee d’azione proposte
Le prospettive per il futuro
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Fornire i giusti incentivi per i privati e datori di lavoro!
anticipare le future esigenze di competenze e fare spazio ai talenti!
Avvicinare i mondi dell'istruzione e
della formazione e del lavoro!
Sviluppare il giusto mix di competenze
Linee d’azione proposte
Le prospettive per il futuro
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Fornire i giusti incentivi per i privati e datori di lavoro!
anticipare le future esigenze di competenze
e fare spazio ai talenti
Avvicinare i mondi dell'istruzione e
della formazione e del lavoro!
Sviluppare il giusto mix di competenze
Linee d’azione proposte
Le prospettive per il futuro
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Alcune priorità della strategia Europa 2020
La proposta di Regolamento contenente disposizioni comuni dei Fondi individua 11 obiettivi tematici (art. 9), in linea con la strategia Europa 2020:
1) rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione
2) migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime
3) promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo (per il FEASR) e il settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP)
4) sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
5) promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
6) tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse
Le prospettive per il futuro
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7) promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
8) promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori
9) promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà
10) investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente
11) Rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente.
“Conformemente alle norme specifiche per Fondo, gli Stati membri concentrano il sostegno sugli interventi che apportano il maggiore valore aggiunto in relazione alla strategia dell’UE per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva […]” (art. 16 del RRDC)
Alcune priorità della strategia Europa 2020
Le prospettive per il futuro
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Qualche idea per la Sardegna
• Economia sostenibile e competitiva: “green jobs”
• Valorizzazione del patrimonio storico-paesaggistico (filiera del turismo
e dei saperi locali)
• Connessione ricerca-innovazione-produzione
• Sfruttare le potenzialità del sistema universitario e di ricerca e del
capitale umano delle nuove generazioni
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Grazie per l’attenzione
Il mercato del lavoro: contesto socio- economico e prospettive