«il nuovo amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

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Sul tema concordato a livello nazionale, la settima parola dei Comandamenti, interver- ranno il Rabbino capo della Comunità di Bologna, Rav Alberto.Sermoneta e don Giusep- pe Fabbrini, moderatore P. Renzo Piazza (Missionari Comboniani). Pagg. 6-8 © RIPRODUZIONE RISERVATA Don Igino lascia l’Archivio PESARO 5 Nuovo reparto di nefrologia FANO 10 Fondi per il centro giovani in Uganda ACQUALAGNA 13 QUADRANTE 14 Inaugurato il museo Leonardi SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DIOCESI DI: PESARO • FANO • URBINO FONDATO NEL 1903 13 GENNAIO 2013 ANNO 110 • N. 2 Spedizione in abb. post. 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Indica chiaramente cosa devono fare gli operatori di pace: promuovere la vita nella sua pienezza e integralità. Ciò comporta, senza mezzi termini, di considerare una visione corretta del matrimonio, il diritto all’obiezione di coscienza, la libertà di religione, la questione del lavoro, la crisi alimentare e finanziaria, il ruolo della famiglia nella educazione. Non solo puntualizza questioni e problemi, ma anche con quale spirito ed intenzione vanno affrontati: in pienezza di speranza, di carità (amore) e di giustizia. Il conseguente invito alla responsabilità non può prescindere da un cammino di formazione della coscienza, se si vuole riprendere in mano la situazione, avvilita di una crisi che è, essenzialmente, culturale, spirituale e religiosa, e causa delle persistenti minacce alla pace. Ma quale pace? È un bene di tutti e per tutti. Si realizza qui, dove viviamo, ma ha riferimenti comuni che vengono dall’Alto. Non è un cumulo di elementi eterogenei, ma “vera vocazione dell’uomo e dell’umanità”. Infatti non c’è aspetto dell’esistenza che non venga attraversato da questa “parola”. Insegnare ed educare alla pace sarà compito primario della Nuova evangelizzazione. È quanto spiega mons. Toso nella presentazione del documento alla relativa Conferenza stampa. “Una Nuova evangelizzazione implica una Nuova evangelizzazione del sociale. Non riconoscerlo sarebbe ignorare le conseguenze dell’opera di Redenzione integrale del Salvatore”. Il primo atto di giustizia è l’Annuncio dal quale i rapporti della convivenza acquisiscono la capacità di capovolgere gli assunti teorici e pratici ispirati a criteri di potere e di profitto. Tuttavia sarà un sogno proibito la conversione politica se non sarà preceduta dalla conversione delle singole persone, quindi dei partiti e della gente che riene in mano lo strumento del voto. Mi sembra di dover concludere così questa riflessione. Proprio in questo tempo disastrato ci vuole coraggio per ricordare alla Chiesa e al mondo che la via della pace è ancora percorribile. D’altronde i credenti, e quindi la Chiesa, non può mai rinunciare al Vangelo della Pace, “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli / e pace in terra agli uomini del buon volere”. Scindere questo binomio significa rendere impossibile ciò che sarebbe possibile. Infatti non sarà pace vera l’estromettere Dio dalla città degli uomini. Raffaele Mazzoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Non è pace escludere Dio dalla città degli uomini E’ TORNATA AL PADRE IL 27 DICEMBRE 2012 LA MALATTIA E LA FEDE DI UNA FAMIGLIA LA CATTEDRALE DI URBINO GREMITA PER I FUNERALI PAGINA 12 Angelica straordinaria testimonianza d’amore 18/25 GENNAIO – NUMEROSI APPUNTAMENTI NELLE TRE DIOCESI Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

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«Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

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In occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani le Diocesi di Pesa-ro, Fano e Urbino hanno organizzato un percorso di preghiera, programmato a livello di Metropolia. Quest’anno inoltre sarà celebrata con un’iniziativa specifica la giornata

dell’amicizia e del dialogo tra ebrei e cristiani: l’invito è per la sera del giovedì 24 gennaio alle ore 21.15 presso la Sala dell’Oratorio della Parrocchia di S. Maria di Loreto di Pesaro. Sul tema concordato a livello nazionale, la settima parola dei Comandamenti, interver-ranno il Rabbino capo della Comunità di Bologna, Rav Alberto.Sermoneta e don Giusep-pe Fabbrini, moderatore P. Renzo Piazza (Missionari Comboniani).

Pagg. 6-8© RIPRODUZIONE RISERVATA

Don Igino lascia

l’Archivio

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Inaugurato il museo Leonardi

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Nel nome delle beatitudini e della presenza dei cristiani nella storia, si eleva il messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2013. La continuità del magistero pontificio a proposito, collega due eventi

epocali, il cinquantesimo del Concilio Vaticano II e dell’Enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII. Stretto da così alti richiami, il messaggio amplifica talmente lo sguardo da assumere l’aspetto di una “piccola enciclica”. Aldilà del titolo “Beati gli operatori di pace”, che potrebbe indurre alla sola interpretazione spirituale-didattica, esso si addentra nel vivo della situazione attuale. Indica chiaramente cosa devono fare gli operatori di pace: promuovere la vita nella sua pienezza e integralità. Ciò comporta, senza mezzi termini, di considerare una visione corretta del matrimonio, il diritto all’obiezione di coscienza, la libertà di religione, la questione del lavoro, la crisi alimentare e finanziaria, il ruolo della famiglia nella educazione. Non solo puntualizza questioni e problemi, ma anche con quale spirito ed intenzione vanno affrontati: in pienezza di speranza, di carità (amore) e di giustizia. Il conseguente invito alla responsabilità non può prescindere da un cammino di formazione della coscienza, se si vuole riprendere in mano la situazione, avvilita di una crisi che è, essenzialmente, culturale, spirituale e religiosa, e causa delle persistenti minacce alla pace. Ma quale pace? È un bene di tutti e per tutti. Si realizza qui, dove viviamo, ma ha riferimenti comuni che vengono dall’Alto. Non è un cumulo di elementi eterogenei, ma “vera vocazione dell’uomo e dell’umanità”. Infatti non c’è aspetto dell’esistenza che non venga attraversato da questa “parola”. Insegnare ed educare alla pace sarà compito primario della Nuova evangelizzazione. È quanto spiega mons. Toso nella presentazione del documento alla relativa Conferenza stampa. “Una Nuova evangelizzazione implica una Nuova evangelizzazione del sociale. Non riconoscerlo sarebbe ignorare le conseguenze dell’opera di Redenzione integrale del Salvatore”. Il primo atto di giustizia è l’Annuncio dal quale i rapporti della convivenza acquisiscono la capacità di capovolgere gli assunti teorici e pratici ispirati a criteri di potere e di profitto. Tuttavia sarà un sogno proibito la conversione politica se non sarà preceduta dalla conversione delle singole persone, quindi dei partiti e della gente che riene in mano lo strumento del voto. Mi sembra di dover concludere così questa riflessione. Proprio in questo tempo disastrato ci vuole coraggio per ricordare alla Chiesa e al mondo che la via della pace è ancora percorribile. D’altronde i credenti, e quindi la Chiesa, non può mai rinunciare al Vangelo della Pace, “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli / e pace in terra agli uomini del buon volere”.Scindere questo binomio significa rendere impossibile ciò che sarebbe possibile. Infatti non sarà pace vera l’estromettere Dio dalla città degli uomini.

Raffaele Mazzoli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Non è pace escludere Diodalla città degli uomini

e’ torNata al Padre il 27 diceMBre 2012 la Malattia e la Fede di uNa FaMiglia la cattedrale di urBiNo greMita Per i FuNerali

PagiNa 12

angelica straordinaria testimonianza d’amore

18/25 geNNaio – NuMerosi aPPuNtaMeNti Nelle tre diocesi

settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

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Chiesa e Mondo13 gennaio 20132 amicoil nuovo• •

Aut. n. 83/85 Trib. di PesaroIL NUOVO AMICO RISPETTA L’AMBIENTE. STAMPIAMO SOLO SU CARTA RICICLATA.

REDAZIONE CENTRALE:Raffaele Mazzoli – Direttore - Ernesto Preziosi - Direttore ResponsabileRoberto Mazzoli - Caporedatt. CentraleGastone Mosci – Incaricato dei rapporti con la Regione MarcheVia del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU) - Tel. 0721/64052 Fax 0721/69453e-mail: [email protected]

Redazione di Pesaro: Via del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU) Tel. 0721/64052 - Fax 0721/69453e-mail: [email protected] Alvaro Coli – Responsabile diocesano.

Redazione di Fano: Via Roma 118 - 61032 FANO (PU) - Tel. 0721/802742 (dir.) - 803737 - Fax 0721/825595e-mail: [email protected]

Redazione di Urbino: Via BeatoMainardo, 4 - 61029 URBINO (PU)Tel. e Fax 0722/378395e-mail: [email protected]. Giancarlo Di Ludovico – Responsabile diocesano

EDITORE: Cooperativa Comunicare - Via del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU). Tel. 0721/64052 - Fax 0721/69453.Amministratore Unico: Marco Farina Presidente Cooperativa Comunicare

STAMPA: Galeati Industrie Grafiche/ImolaGRAFICA: arti grafiche pesaresi srl/pesaroLa testata “Il Nuovo Amico” fruisce dei contributi Statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250.PUBBLICITà Uffici della Redazionecentrale 0721/64052 e Paolo MorsianiL’Impresa Editrice COMUNICARE risulta iscritta al Registro delle imprese di PESARO presso la Camera di commercio al n. 98100

Questo settimanaleè iscritto alla FISCFederazione ItalianaSettimanali Cattolici

ed è associatoall’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

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ABBONAMENTIOrdinario € 39 - Amico € 50 - Sostenitore € 100Da versare sul c/c 12522611 intestato a: “IL NUOVO AMICO” - Via del Seminario 4 / 61121 PESARO - www.ilnuovoamico.it

Questo numero è stato chiuso in redazionemercoledì 9 gennaio 2013 alle ore 22 e stampato alle ore 6 di giovedì 10 gennaio

La ParoLa di dio II domenica del Tempo Ordinario - Anno C Isaia 40,1-5.9-11 Il profeta annuncia la ve-nuta del Signore Dio: il suo è un Vangelo, è portatore di liete notizie da gridare dall’alto dei monti. Come ci mostrerà anche Gesù, il venire di Dio avrà i segni della tenerez-za: porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri (Is 40,11). Per questo la profezia assume il tono della con-solazione, di una parola che parla al cuore.Tito 2,11-14; 3,4-7 E’ apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini (Tt 2,11). Non segni miracolosi.. Ma Egli ha dato se steso per noi (Tt 2,13-14); appare Colui che nel battesimo ha scelto di farsi peccatore per noi.Lc 3,15-16.21-22 Il battesimo di Gesù è la solenne ed ufficiale manifestazione del suo mistero al mondo: inizio della vita pubbli-

ca. Il Padre rende visibile il suo amore per l’uomo. Il gesto di Gesù che si sottomette – assieme a tutto il popolo – al battesimo di Giovanni “in remissione dei peccati” espri-me un atteggiamento di profonda solidarie-tà con il suo popolo peccatore. Egli non si pone al di fuori della storia del suo popolo, ma si inserisce in essa. Non si sottopone al battesimo per i propri peccati, ma per i pec-cati del suo popolo. Non prende le distanze dagli uomini peccatori, ma prende sulle sue spalle i loro peccati. E’ la logica della solida-rietà e della ‘sostituzione’ che guiderà tutta la vita di Gesù e raggiungerà il suo culmine sulla croce. Il cielo stesso risponde a questo umile slancio verso un domani nuovo. “Tu sei mio Figlio…” Il Padre rivela agli uomini il Figlio suo, l’unico buono, senza peccato e senza bisogno di perdono, incarnato per la redenzione del mondo.MedITaTIo

egli non considera la sua uguaglianza con dio una ragione di differenza ma un defini-tivo movente di prossimità. ecco un uomo come dio comanda. Su di lui dio posa il suo compiacimento Gesù non viene con l’ira, con il giudizio e la condanna, bensì con mi-sericordia e perdono, come una alleanza di amore (mentre il Battista aveva annunziato la pulizia nel popolo…)Gesù va a cercare le persone nella loro vita (Nel Battista è il popolo che cerca lui, men-tre Gesù è lui stesso che cerca le persone). Con Gesù comincia un’altra storia.Gesù prende su di sé “il giogo del regno di dio”; un “sì” pieno alla volontà di dio in un mondo segnato dal peccato. espressione di solidarietà con gli uomini cher si sono resi colpevoli… Gesù si prende sulle spalle il peso della colpa dell’intera umanità: lo porta con sé nel Giordano. dà inizio alla sua attività pubblica prendendo il posto dei peccatori.

La inizia con l’antici-pazione della croce.Che fare per rendere gli uomini migliori? Bisogna amarli, amarli ad ogni costo, amarli sempre (Santo Curato d’Ars). E aggiunge: non si può cominciare a fare del bene ai parrocchiani se non dopo essersi fatto amare.

Armando Trasarti, Vescovodi Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola

© RIPRODUZIONE RISERVATA

A causa di un refuso in fase di ribattitura ti-pografica del testo, l’anno liturgico sul Nuovo Amico del periodo di Avvento è stato indicato erroneamente con la lettera A anziché con la C. Ci scusiamo con i lettori e con mons. Ar-mando Trasarti, autore dei testi di commento, riferiti comunque correttamente all’Anno C.

Immerso nella nostra umanità

Nell’anno XV del regno di Ti-berio (cioè tra il 28 e il 29, oppure tra il 27 e il 28 d.C.),

Giovanni Battista il Precursore giun-se nel deserto meridionale di Giu-da, nei pressi del Mar Morto, dove confluisce il fiume Giordano, a pre-dicare l’avvento del Regno di Dio, esortando alla conversione e am-ministrando un battesimo di penti-mento per il perdono dei peccati.Ciò avveniva con l’immersione nel-l’acqua del fiume, secondo quanto profetizzava Ezechiele: Egli spiega-

va ad Israele che se dopo il peccato verso Dio vuole rivivere di nuovo con il suo Dio e ricevere il suo Spiri-to, deve essere totalmente purificato, pronunciando il simbolismo dell’ac-qua, “vi aspergerò con acqua e sare-te purificati”. È con questo spirito di purificazione che Giovanni battezza-va, quanti accorrevano a lui da Geru-salemme, da tutta la Giudea e dalle regioni intorno al Giordano.E duemila anni fa sulla sponda del fiume comparve anche il giovane Gesù; mentre Giovanni diceva a tut-

ti, perché si mormorava che fosse il Messia: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di scio-gliere neppure il legaccio dei sandali; costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco…”.Anche Gesù, innocente da ogni col-pa, volle avvicinarsi per ricevere il Battesimo, per solidarizzare con quei penitenti alla ricerca della salvezza dell’anima e santificare con la sua presenza l’atto, che non sarà più di sola purificazione, ma anche la ve-nuta in ognuno dello Spirito di Dio e rappresenterà la riconciliazione divina con il genere umano, dopo il peccato originale.

IL SANTO DELLA SETTIMANA 13 gennaioBattesimo di Gesù

IL DISCORSO DI BENEDETTO XVI AL CORPO DIPLOMATICO

Riconciliare l’umanità Che cosa mai voleva dirci il Vangelo? Quale il suo messaggio profondo? Quel

fatto nuovo di allora ha senso oggi? In questa vita che scorre da pochi giorni nel 2013? Se lo sguardo si posa sugli eventi che costituiscono il tessuto quotidiano di tutti noi, c’è da rabbrividire e da rimanere sgomenti: guerre e guerre sanguinose ci lacerano, bambini vengono addestrati ad uccidere e a comportarsi come mercenari; donne vengono stuprate in gruppo; embrioni a milioni vengono distrutti; la nostra economia fa…acqua e non sappiamo se e come riusciremo a stare a galla o invece soccomberemo al diluvio…Oggi, quindi, i Magi possono e debbono arrivare a Betlemme?Se si considera tutto nel simbolo, accade un qualche cosa che entra dentro di noi e ci scuote al punto tale da imporci una direzione diversa, a una conversione. Non è una metafora astratta affermare che il nostro oggi è buio, basta osservarlo. Non credo che i Magi si trovassero in una situazione storica e personale migliore però si sono lasciati guidare da una luce che conduceva a certezza, la luce si arrestò: sul luogo dove si trovava una giovane coppia con un lattante. La luce primordiale, quella ha brillato per la prima volta sulla creazione, già conteneva la luce di questa stella, destinata a rivelare al mondo, la vera Luce, quella che mai si sarebbe spenta, che mai avrebbe smesso di vegliare sull’umanità, quella che sarebbe in pienezza giunta alla Luce del Crocifisso Re, del Risorto che avrebbe squarciato la struttura di peccato dell’umanità, vincendo il grande nemico: la morte. La nostra vita assomiglia a quel percorso dei Magi: viviamo nelle tenebre del peccato, sempre in agguato e sempre possibile; viviamo nelle tenebre della storia che può avvinghiarci e farci soccombere; viviamo nelle tenebre del nostro spirito che può lasciarsi sconfiggere. Se però solleviamo lo sguardo verso l’alto e, simultaneamente, ci ascoltiamo dentro, avvertiamo vibrare una luce stellare che solca la storia e ci fa riconoscere nel lattante il Volto splendente di Luce Immortale di Colui che è il Risorto.

Cristiana Dobner© RIPRODUZIONE RISERVATA

Epifaniauna luce stellare

“Violenza”, “fanatismo”, “falsificazione della religione”. Sono queste le principali conseguenze dell’”oblio di Dio” e dell’”ignoranza del suo

vero volto”. A parlarne è stato Benedetto XVI, che nel tradizionale discorso di inizio d’anno al Corpo diplomatico ha ricordato che “la pace non sorge da un mero sforzo umano, bensì partecipa dell’amore stesso di Dio. Ed è proprio l’oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare violenza”. “Dire a tutti e a ciascuno che nel rispetto del diritto naturale, nell’ascolto delle altrui e delle proprie convinzioni più intime, nel coraggio necessario per lottare contro tutti i mali da qualunque parte provengano risiede l’avvenire di tutte le nostre civiltà e la speranza di un’umanità riconciliata con se stessa”. Questo il compito della Chiesa, secondo il vicedecano del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Jean-Claude Michel, al quale il decano Alejandro Valladares Lanza ha dato subito la parola, dopo un breve cenno di saluto al Santo Padre. “L’intolleranza e il terrorismo - ha affermato Michel - non avranno mai l’ultima parola se lotteremo con tutte le nostre forze per sradicare le tentazioni oscurantiste dell’umanità”. Il vicedecano ha deplorato gli attacchi “portati alla famiglia e al rispetto della vita”, attraverso leggi tese a “imporre alle coscienze una nuova definizione di famiglia, negando a un bambino il diritto ad avere un padre e una madre, e non solamente dei genitori, incitando i malati a precipitarsi nella morte piuttosto che a battersi per la vita”. “Come si può evitare che la violenza diventi la regola ultima dei rapporti umani?”, si è chiesto Benedetto XVI, secondo il quale “senza un’apertura trascendente, l’uomo cade facile preda del relativismo e gli riesce poi difficile agire secondo giustizia e impegnarsi per la pace”. Per il Papa, l’oblio di Dio e l’ignoranza del suo vero volto “è la causa di un pernicioso fanatismo di matrice religiosa, che anche nel 2012 ha mietuto vittime” e che rappresenta “una falsificazione

della religione stessa”. Di qui l’appello alle autorità civili e politiche, in particolare, per la Siria, per “porre fine a un conflitto che, se perdura, non vedrà vincitori, ma solo sconfitti, lasciando dietro di sé soltanto una distesa di rovine”. Appello anche per la Terra Santa, affinché si arrivi ad “una pacifica convivenza nell’ambito di due Stati sovrani, dove il rispetto della giustizia e delle legittime aspirazioni dei due popoli sia tutelato e garantito”. Non è mancato un appello accorato per la Nigeria, teatro di attentati terroristici contro i cristiani “riuniti in preghiera, quasi che l’odio volesse trasformare dei templi di preghiera e di pace in altrettanti centri di paura e di divisione”. Nella parte centrale del suo discorso, Benedetto XVI ha ricordato che “la costruzione della pace passa per la tutela dell’uomo e dei suoi diritti fondamentali”, primo fra tutti “il rispetto della vita umana, in ogni sua fase”. A questo proposito, il Papa ha salutato con favore la Risoluzione del Consiglio d’Europa che ha chiesto la proibizione dell’eutanasia, mentre ha stigmatizzato quei Paesi in cui “si è lavorato per introdurre o ampliare legislazioni

che depenalizzano o liberalizzano l’aborto”. “Preoccupazione”, infine, anche per la decisione della Corte Interamericana dei Diritti umani relativa alla fecondazione in vitro, che “ridefinisce arbitrariamente il momento del concepimento e indebolisce la difesa della vita prenatale”. “Per affermare la giustizia, non bastano buoni modelli economici, per quanto essi siano necessari”, perché “la giustizia si realizza soltanto se ci sono persone giuste”, ha spiegato il Papa: “Costruire la pace significa educare gli individui a combattere la corruzione, la criminalità, la produzione e il traffico della droga, nonché ad evitare divisione e tensioni, che rischiano di sfibrare la società, ostacolandone lo sviluppo e la pacifica convivenza”. Per salvaguardare l’esercizio della libertà religiosa è quindi “essenziale rispettare il diritto all’obiezione di coscienza” sui principi “di caratteri etico e religioso, radicati nella dignità stessa della persona umana”, che sono come i “muri portanti di ogni società che voglia essere veramente libera e democratica”.

Marco Testi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 3: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

Primo Piano 13 gennaio 2013 3amicoil nuovo• •

C’è la “questione sociale” al centro del discorso di fine anno del presidente della Repubblica, ultimo del settennato. Espressione antica, “questione sociale”,

che però attraversa oggi tutta l’Europa e questo passaggio di crisi. C’è un’emergenza disoccupazione, un’emergenza marginalizzazione, un’emergenza famiglie, giovani, donne, Mezzogiorno. Il presidente le ricorda, attraverso i dati, ma anche e soprattutto concrete storie di persone e di famiglie.Assumere francamente la “questione sociale” - assumerla come impegno politico e soprattutto morale - significa però anche affermarne l’impegno per affrontarla e superarla. perché il prossimo anno sarà ancora certamente difficile, ma dalla crisi si esce proprio ritrovando, nel tessuto sociale, le risorse necessarie al cambiamento, all’investimento, alla giustizia, alla coesione. Se la “questione sociale” attraversa tutta Europa, una delle parole-chiave del discorso e della prospettiva di Giorgio Napolitano, ci sono delle peculiarità italiane. E sono legate ai nodi sistemici non risolti, che

non sono solo di tipo economico. Evocano una “questione politica” e una “questione istituzionale”, che ha specifici tratti nazionali. Forse è proprio qui la ragione del nostro “differenziale” - la parola nostrana che traduce l’abusato “spread”: sotto questi profili da troppo tempo si attende non tanto una soluzione, ma almeno interventi adeguati.Sulla politica il capo dello Stato consegna una fulminante citazione di Benedetto Croce: “Senza politica, nessun proposito, per nobile che sia, giunge alla sua pratica attuazione”. Sono parole che riportano al clima del secondo dopoguerra e, dunque, al fervore di ricostruzione: ci sono le contrapposizioni, ma la politica serve proprio, da un lato, a garantire che queste non consumino il sistema, dall’altro, che si prendano delle decisioni. E questo è oggi uno dei nostri problemi di fondo. In concreto spiega la complessa questione del “governo tecnico” e mette, comunque sia, tutti i protagonisti, vecchi e nuovi, della campagna elettorale in corso di fronte alle proprie

responsabilità. Ma la questione politica - a proposito della quale non manca di ricordare tutti gli episodi di malaffare che hanno riempito le cronache di questi mesi - richiama una più ampia questione istituzionale. Anche qui il suo tono è chiaro e preoccupato. Ricorda le responsabilità trasversali per la mancata approvazione di una qualsiasi riforma elettorale e più in generale per la trasversale incapacità di affrontare quei nodi di riassetto e di efficienza delle istituzioni che continuano a penalizzarci gravemente. Serve, per ritornare a un’altra espressione antica, tensione “civile”. Questo significa recuperare elementi tradizionali, senso di appartenenza, solidarietà, identità, e così qualità, preparazione, opportunità. Una sintesi difficile, che richiede innanzitutto “qualità morale”. È la strada stretta per cambiare e migliorare le cose e, dunque, ritrovare iniziativa e fiducia.

Francesco Bonini©riproduzione riservata

Questione sociale, politica e istituzionale nel discorso di Giorgio Napolitano

è un inizio d’anno di grande timore quello che stanno vivendo in questi giorni migliaia di persone disabili in Italia. All’interno della

consueta circolare di fine anno che adegua gli importi delle provvidenze economiche per invalidi civili, ciechi civili e sordi in base agli indicatori dell’inflazione e del costo della vita, l’Inps ha inserito una novità allarmante e inattesa. Se infatti, fino ad oggi, al raggiungimento del limite reddituale per le pensioni di invalidità concorrevano soltanto i redditi personali, dal 1° gennaio 2013 verranno presi in considerazione anche quelli del coniuge. Dunque, se in una famiglia con il marito o la moglie invalido civile al cento per cento il reddito complessivo supererà i 16.127,30 euro lordi all’anno, si perderà il diritto alla pensione di 275,87 euro mensili. Una piccola cifra, ben al di sotto di ogni relazione con i reali bisogni quotidiani di una persona con disabilità, che tuttavia costituisce spesso una risorsa indispensabile per quelle famiglie che già in difficoltà ora si trovano ancor più nel disagio.Il nuovo indicatore reddituale è nondimeno discriminante perché, in barba ad ogni trattamento di equità sociale, riguarda soltanto gli invalidi civili al cento per cento e non quelli parziali, i sordi e i ciechi. La decisione dell’Istituto di previdenza non è, almeno in apparenza, di natura politica. Nella circolare n. 149 del 28 dicembre 2012, infatti, l’Inps basa la sua interpretazione su una sentenza della Corte suprema di Cassazione (Sezione lavoro 25 febbraio 2011, n. 4677) pronunciata non a sezioni unite e di tendenza contraria rispetto ad altri orientamenti già espressi dallo stesso tribunale. Le associazioni di categoria hanno minacciato ricorsi e il presidente della Fish (Federazione italiana superamento handicap), Pietro Barbieri, ha parlato di una decisione che “colpisce i più poveri espropriandoli di una pensione dall’importo risibile” e ha invocato “chiarezza rispetto ai meccanismi di assunzione di tale provvedimento: vogliamo sapere chi, dall’interno dei Ministeri responsabili, abbia avallato questa iniqua decisione”. Quel che risulta più sorprendente, però, è il tentativo evidente di danneggiare quelle famiglie che, spesso con maggiori sacrifici, sono riuscite

a costituirsi nonostante le circostanze assai difficili. In un contesto socio-economico senz’altro avverso alle persone più fragili la disposizione dell’Istituto, peraltro impegnato ormai da anni in una dispendiosa e farraginosa caccia ai “falsi invalidi”, segna un ulteriore passaggio nel degrado dei diritti di cittadinanza. Sebbene l’Inps non si richiami ad alcun dettato normativo, è difficile credere che la decisione non sia stata avallata da una

precisa volontà politica. La stessa che, negli ultimi anni, ha cercato di legare a più riprese le indennità di accompagnamento al reddito e di introdurre principi iniqui di compartecipazione alla spesa pubblica senza differenziare prima le modalità di sostegno in base alle esigenze concrete dei cittadini. In una campagna elettorale che già si è fatta rumorosa, stride il silenzio bipartisan sulla questione. Perché la scelta dell’Inps

non andrà soltanto a ledere le condizioni economiche e sociali già precarie in cui vivono migliaia di persone disabili, ma sancirà un allontanamento marcato da quella ventilata politica per la famiglia che sembra occupare i primi posti della futura agenda di governo. Ci si ricorderà che la famiglia non è semplicemente un cumulo di redditi da cui attingere risorse?

Sir©riproduzione riservata

Un gesto clamoroso e tante reazioni che fanno riflettere. Il gesto è quello del Milan, che si è rifiutato

di continuare una partita con la Pro Patria, una squadra di Lega Pro, a Busto Arsizio, dopo che da un gruppo di sostenitori locali si sono levati diversi cori di tipo razzista. Gli insulti, annotano le cronache, sono partiti da un settore dello stadio occupato dagli ultrà bustocchi fin dall’inizio della partita: hanno preso di mira in particolare i giocatori milanisti Emanuelson, Muntari, Niang e Boateng. E proprio Boateng, innervosito, attorno al 30’ del primo tempo, all’ennesimo coro ha scagliato con rabbia il pallone contro la rete di recinzione all’indirizzo degli ultras della Pro Patria e subito dopo ha infilato la porta degli spogliatoi, seguito da tutta la squadra. Gli altoparlanti hanno poi annunciato la definitiva sospensione della partita e il Milan ha lasciato lo stadio. L’allenatore Massimiliano Allegri ha spiegato: “Avremmo voluto giocare con tranquillità, ma dopo quanto accaduto i ragazzi erano arrabbiati e non hanno più

voluto tornare in campo”.Molti plausi al gesto del Milan, che sottolinea la volontà di non arrendersi all’inciviltà spesso presente negli stadi. Non di rado, infatti - e non solo in Italia - si verificano episodi con insulti razzisti e in generale con toni e atteggiamenti intollerabili. Quasi ci si trovasse - negli stadi - in un luogo franco e alle tifoserie si lasciasse passare ogni nefandezza. Il gesto del Milan, di forte impatto, richiama un po’ tutti - a cominciare dalle società, ma anche gli stessi calciatori e ogni persona che segue lo sport - a fare la propria parte, per isolare quelli che sono normalmente una piccolissima parte delle tifoserie. Tifoserie che, in altre occasioni - è già successo - sono state anche in grado di zittire “in tempo reale”, con forti reazioni dagli spalti, quanti si lanciavano proprio in insulti razzisti e violenti.

Le molte reazioni positive al gesto del Milan mettono in evidenza la necessità di cambiare registro anche nelle partite e negli stadi più importanti - senza offesa per Busto Arsizio - in serie A, come nei match internazionali. “Siamo tutti stanchi, siamo tutti stufi. L’Italia deve crescere, e questo è il primo passo”, ha commentato il ct della nazionale, Cesare Prandelli. Il giocatore milanista Niang, tornando sull’uscita dal campo della sua squadra, ha rincarato la dose: “Siamo pronti a rifarlo in campionato e anche se dovessimo giocare contro il Barcellona o il Real Madrid”. E Michel Platini, dall’Uefa, ha spiegato che contro simili episodi di razzismo - “che continuano a verificarsi di tanto in tanto negli stadi europei” - si continuerà “a lottare senza tregua, insieme a quanti sono d’accordo con noi che la diversità è arricchimento, non già

impoverimento”.Come lottare? Severità negli stadi, “tolleranza zero” - come molti invocano - che vuol dire anche uscire dal campo e controlli accurati sugli ultras. Ma anche - e ieri lo ricordava con semplicità un giocatore del Varese, Giulio Ebagua, nigeriano naturalizzato italiano - con una seria opera educativa: “Il razzismo c’è sempre stato e temo che ci sarà sempre. Bisogna incidere sulla mentalità di certa gente, bisogna cominciare a scuola, educando i bambini”. L’annotazione non è banale e richiama la complessità che sta dietro il “gesto finale” dell’urlo scomposto allo stadio, l’intreccio di responsabilità che entrano in gioco per costruire non solo una tifoseria, ma una società migliore. Anche i campioni dello sport possono e devono fare la loro parte, perché i loro gesti e atteggiamenti, le loro parole hanno spesso un grande peso, valore di esempio. Questa volta, a Busto Arsizio, in positivo.

Alberto Campoleoni© riproduzione riservata

DA UN GESTO A UNA CULTURA

Razzismo e calcio

LE FAMIGLIE CON INVALIDI CIVILI RISCHIANO DI ESSERE DISCRIMINATE

Disabili e pensioniPerché questo colpo?

Page 4: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

è un termine che ricorre spesso nei discorsi dei

politici. Ne abbiamo cercato il significato e ci siamo persi in una miriade di discorsi filosofici: da Kant a Marx. Cerchiamo allo-ra di scoprirne il senso, nei limiti delle nostre modestissime possi-bilità, appoggiandoci agli opposti. Civile contrapposto a barba-ro o selvaggio. Allora quando i politici dico-no di voler ascoltare la società civile, con questo definiscono noi elettori e dunque essi sono selvaggi o incivili? L’ipotesi ha un suo fascino. Certo che chi approfitta dei fondi pubblici non può essere definito civile. O forse si tratta di civile contrapposto a milita-re. Forse è vero perché spesso si sentono defi-nire i maggiorenti dei partiti con il termine di colonnelli. Però non siamo in un regime mi-litare, probabilmente regime sì ma militare non sembra. Dobbia-mo allora ricorrere al grande Totò che distin-gueva: Siamo uomini o caporali? Motivando adeguatamente la ripartizione in un bra-no che rimarrà nella storia del cinema.

Alvaro Coli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Società civile

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13 gennaio 20134 Regione PRovincia amicoil nuovo• •

iNCONTRO REGiONALE iRC

Crisi economica, scuola e insegnamento della religione

L’insegnamento della religione cattolica ha qualche attinenza con la crisi economica che stiamo attraversando e con la ripresa che da lungo tempo viene auspicata?

Istintivamente verrebbe da rispondere di no. Eppure è stata questa, in rapidissima sintesi, la domanda sottesa alla relazione che S. E. Mons. Piero Coccia ha tenuto agli Insegnanti di Religione Cattolica dell’Abruzzo nel Corso Regionale di aggiornamento svoltosi a Montesilvano dal 14 al 16 dicembre scorso. A invitare il nostro Arcivescovo, membro della Commissione Episcopale della CEI per “l’educazione cattolica, la scuola e l’università”, è stata la direttrice del Corso, prof.ssa Michelina Petracca, responsabile anche dell’Ufficio Scuola di quella regione.Non è stato un intervento “disincarnato” o esclusivamente “religioso” quello di mons. Coccia, che anzi ha sviluppato il tema in programma – “Il sapere della fede e i saperi dell’uomo” – con riferimento continuo al contesto storico attuale e alle sue problematiche. Ma che legame può esserci tra l’insegnare religione cattolica (o più in generale educare alla fede cattolica) e la necessità, oggi così

fortemente sentita, di promuovere un rilancio dell’economia? Tutto dipende, ha premesso l’Arcivescovo, dalla natura delle domande con cui si affrontano i problemi: porre domande adeguate, infatti, è indispensabile per trovare risposte altrettanto adeguate. Se per superare la crisi si pongono, come oggi in prevalenza accade, domande di natura esclusivamente “tecnica” (quali norme, quali strumenti, quali opportunità, quali strutture servono alla crescita?) non si possono che trovare risposte altrettanto “tecniche”: ripresa dei consumi, rivitalizzazione dei mercati, degli investimenti produttivi, delle riforme istituzionali ecc. Indubbiamente tali risposte sono preziose e indispensabili: la “tecnica” infatti, come afferma Benedetto XVI nell’enciclica “Caritas in veritate” (69), è un fatto profondamente umano, esprime la tensione dell’uomo a superare i condizionamenti materiali, conferma la signoria dello spirito umano sulla materia. Diffidare della tecnica significa avere un’errata valutazione del suo rapporto con l’uomo.Tuttavia non si possono evitare domande più ampie, più profonde: perché finora queste scelte

tecniche hanno funzionato solo relativamente? C’è forse bisogno di altro? E di che cosa precisamente?Ecco allora che a domande più profonde corrispondono risposte più profonde. Le scelte “tecniche” (sia quelle del mercato che quelle di politica internazionale) da sole non bastano a garantire lo sviluppo dei popoli. C’è bisogno di uomini retti, di operatori economici e uomini politici la cui coscienza desideri fortemente il bene comune, la cui intelligenza ricerchi il senso del fare e le ragioni della dignità della persona presa nel suo complesso. E’ illusorio credere che le scelte “tecniche e impersonali” siano efficaci in se stesse, “automaticamente”. All’origine c’è sempre l’uomo, con la sua libertà e responsabilità. E’ proprio questo il “punto dolente” della mentalità contemporanea: l’ avere sradicato la tecnica dal suo originario alveo “umanistico”. La minaccia per l’uomo (scriveva Martin Heidegger, citato da Mauro Magatti, preside della Facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano a cui l’Arcivescovo Coccia si è ispirato per la sua relazione) non viene innanzitutto dagli apparati tecnici; viene dalla “mentalità” tecno-nichilista, che crede nell’autosufficienza della tecnica e nega che l’uomo possa trovare la sua essenza in una verità più alta e più profonda. La minaccia cioè sta nella scissione che si è operata tra il “pensiero calcolante” e quel “pensiero poetante”, aperto alla dimensione del Mistero e della trascendenza, che faceva dire a Montale tutte le immagini portano scritto “più in là”.Si chiarisce così la risposta vera alla domanda iniziale: sì, l’educazione alla fede cattolica può essere utilissima all’economia e alla politica, perché ponendo domande di senso, salvaguardando gli spazi di trascendenza, svelando il mistero dell’uomo e offrendo una direzione etica, ridona alle scelte tecniche il loro volto umano, mette efficacemente in discussione il pensiero tecno-nichilista, oppone resistenza ai condizionamenti che ne derivano e rappresenta così il baluardo prioritario della libertà.

Paola Campanini©riproduzione riservata

Il PEPERONcINO

Caro nuovo amico,faccio riferimento all’articolo in oggetto, per ringraziarne,

comunque, la pubblicazione, anche in tempi celeri ed opportuni.purtroppo (ne parlo come colpevole autore dello scritto, nonché come responsabile del comitato mercatino, componente del consiglio pastorale

ed economico della nostra piCCoLa parrocchia di Mombaroccio, ancora senza parroco e con magrissime finanze) non ho colto, con il “trafiletto” il senso e l’intendimento che era mia intenzione far arrivare a tutti quei parrocchiani volontari, che per 12 anni ci hanno sostenuto ed aiutato in questa iniziativa.avrebbe dovuto essere, dopo 12 anni,

oltre che un sentito ringraziamento (in precedenza mai fatto pubblicamente), un BiLanCio di ciò che il loro “sacrificio” aveva prodotto ed uno sprone ad ulteriori sforzi e ad un allargamento ad altri volontari.La “necessità “editoriale di sintesi ha purtroppo prodotto a mio parere, oltre che un taglio di informazioni, anche uno snaturamento nella parte finale di ciò che si voleva far effettivamente pervenire. a tal punto l’urgenza sollecitata da noi colpevolmente, per avere un ringraziamento possibilmente natalizio, non e’ stata buona consigliera e, forse, gennaio od altro periodo “meno

congestionato” avrebbero, magari con l’integralità, centrato meglio, forse, il senso proposto.Chiedo comunque scusa per il mio personale sfogo.Cordialmente

Sandro Romagna

Gentile lettoreLo spazio è sempre tiranno, specie in alcuni periodi. La ringraziamo per la sua cortese precisazione. In tempi successivi e con calma saremo lieti di pubblicare un bilancio completo dell’attività benefica del vostro comitato.

© riproduzione riservata

Lettere in redazionePer contattare la redazione: [email protected]

In ricordo di Gabriellamoglie di Valerio VolpiniFano – nella ricorrenza della morte del caro valerio volpi-ni, sarà celebrata una santa Messa di suffragio alle ore 19 di sabato 12 gennaio 2013 presso la chiesa parrocchiale di rosciano. nell’occasione non possiamo non ricordare la moglie Ga-BrieLLa Cavazzoni deceduta il 4 gennaio 2013. La reda-zione condivide con i famigliari il dolore del distacco ed il suffragio e la preghiera con riconoscenza per la sua parteci-pazione al premio volpini. nel prossimo numero il giornale dedicherà ai coniugi uno spazio per alcune testimonianze.

La redazione centrale (Vedi pag. 9)

Page 5: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

13 gennaio 2013 5amicoil nuovo• •

Non è un generico augu-rio di buon anno quel-lo che ci è giunto dalla liturgia delle festività

appena trascorse, ma un augurio solenne e profondo: “Dio abbia misericordia di noi, ci benedica e faccia risplendere su di noi la luce del Suo volto”.Lo ha ricordato - nelle celebrazio-ni da lui presiedute - S. E. Mons. Piero Coccia, il quale però ha su-bito precisato che tale “benedi-zione” è già avvenuta, anche se ha bisogno, per manifestarsi in modo compiuto, di essere continuamen-te riconosciuta e riaccolta.E’ il Natale la più grande benedi-zione di Dio: l’irruzione di Dio nel mondo, il Suo rendersi, in Gesù, pienamente solidale con gli uomi-ni.E’ su questo “già” della misericor-dia tenace di Dio che la Chiesa fonda la sua speranza per il nuovo anno. Anche per quanto riguar-da la pace, di cui ha celebrato, il 1° gennaio 2013, la 46ª Giornata Mondiale. La pace, infatti, non è una chi-mera sempre sfuggente - afferma Benedetto XVI nel Messaggio che il nostro Arcivescovo, con gesto simbolico, ha voluto tradizional-mente consegnare a tutti i respon-sabili delle istituzioni e dei settori formativi dell’Arcidiocesi di Pesa-ro, in una Cattedrale gremita per la Solenne Messa Pontificale delle ore 18.00 Nonostante la presenza in questi tempi di tanti fenomeni che “al-larmano” (aspetti negativi della globalizzazione, diseguaglianze crescenti, guerre, terrorismi, cri-

minalità) “il mondo è ricco di molteplici opere di pace” che te-stimoniano “l’innata vocazione dell’uomo a una vita piena, fe-lice e ben realizzata”. Dobbiamo partire dunque da questa certezza positiva: la pace c’è già, se non altro come “esigenza essenziale dei cuori”.Ma quali vie sono da percorrere per essere anche nei fatti “ope-ratori di pace”? Le ha riassunte

nell’omelia Mons. Coccia, che ha sottolineato quanto i contenuti del Messaggio papale interpellino e giudichino anche ciò che sta av-venendo nel nostro territorio.“Precondizione” della pace, in-nanzitutto, è lo “smantellamento della dittatura del relativismo e la proclamazione della “verità” dell’essere umano: una verità non “di fede”, ma inscritta nella “natu-ra”, riconoscibile con la “ragione”

e quindi “universale”. Non è con la “semplice tolleranza”, indiffe-rente a qualunque differenza, che si costruisce la pace, ma con la

“benevolenza”, che implica rispet-to e solidarietà, ma anche corag-gio e perseveranza.Da questa pre-condizione deriva-no precise conseguenze per co-struire una pace “non illusoria”.Occorre tutelare il diritto fon-damentale alla vita, rifiutando di codificare in maniera subdola

“falsi diritti” … basati sull’abile utilizzo di espressioni ambigue … come il preteso “diritto” al-l’aborto o all’eutanasia.Occorre contrastare i tentativi di rendere il matrimonio, quale unione tra un uomo e una don-na, giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione.E’ necessario tutelare la libertà religiosa dei singoli e delle co-munità, non solo come libertà

“da” costrizioni, ma anche come libertà “di” compiere attività educative o assistenziali e di esi-stere come organismi sociali con fini istituzionali propri.E’ necessario rifiutare le ideologie

del liberismo radicale e della tec-nocrazia, nella convinzione che la crescita economica non si debba conseguire erodendo la funzione

“sociale” dello Stato e le reti di solidarietà della società civile, con grave minaccia per il “dirit-to al lavoro”.E soprattutto non bisogna credere che per un nuovo modello di svi-luppo economico Dio non c’entri. Perché l’educazione a un rappor-to profondo con Dio favorisce la formazione di persone disposte al dono di sé, ad un impegno al di là di propri interessi, capaci di instaurare rapporti di lealtà e di reciprocità: fattori di cui uno svi-luppo economico autenticamente umano ha assoluto bisogno.Insomma, la pace che ci presenta Benedetto XVI non ha niente di retorico o di sentimentale. Sem-bra anzi implicare – per così dire – una “guerra”: la guerra che cia-scuno di noi deve combattere con se stesso, per resistere ai condi-zionamenti culturali e sociali che spesso assorbiamo senza render-cene conto.

Paola Campanini©riproduzione riservata

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LA SPERANZA DELLA CHIESA PER IL 2013 NELLE PAROLE DEL PAPA

Consegnato in Cattedrale il messaggio per la Pace

Don Igino Corsini ha lasciato, dopo 28 anni, la direzione dell’Archivio Storico e della Biblioteca dell’Ar-

cidiocesi, istituiti nel 1984 per volontà dell’allora Vescovo di Pesaro mons. Gae-tano Michetti, il quale affidò appunto a don Igino la responsabilità di curarne la conservazione e la valorizzazione. In tutti questi anni, grazie alla guida in-telligente e illuminata di questo sacerdo-te, sono stati riordinati, resi consultabili e ampliati il ricco patrimonio archivi-stico (tra cui quello del Capitolo della Cattedrale con il fondo musicale della Cappella, le Visite Pastorali e le corri-spondenza dei Vescovi, gli Acta Civilia et criminalia, gli Atti matrimoniali…) e il materiale librario (originariamente appartenente al Seminario Vescovile, incrementatosi nel Settecento e nell’Ot-

tocento grazie alle donazioni di Vesco-vi, Canonici e Sacerdoti, ma in seguito, particolarmente a causa della seconda guerra mondiale e di altre vicissitudini, soggetto a gravi perdite e reso non più accessibile). Di tutto questo lavoro va sottolineata in particolar modo la digitalizzazione di 165 pergamene di notevole interesse storico appartenenti al Capitolo della Cattedrale, alla quale si è provveduto per garantire una migliore tutela fisica e una più agile consultazione delle stesse. Giustamente quindi sono intervenuti anche riconoscimenti ufficiali, dal mo-mento che l’Archivio è stato dichiarato nel 2001 di notevole interesse storico da parte della Sovrintendenza Archivistica delle Marche e la Biblioteca è stata in-serita nell’Anagrafe delle Biblioteche italiane dell’ICCU e nel Repertorio delle Biblioteche Ecclesiastiche dell’ABEI.Quella di don Igino, comunque, è stata una poderosa opera non soltanto di or-ganizzazione e conservazione, ma an-che di promozione e valorizzazione del-l’Archivio, che è diventato un centro di riferimento culturale per tutta la diocesi di Pesaro e non solo.Tra le varie iniziative che hanno contri-buito a questo scopo non si può trascu-

rare la pubblicazione di “Frammenti: quaderni per la ricerca”, rivista che dal 1994 esce annualmente con il consueto e prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, accoglien-do i contributi di giovani e promettenti ricercatori insieme ad altri di noti stu-diosi che si avvalgono prevalentemente del materiale depositato presso l’archi-vio.Lo stesso don Igino ha pubblicato alcuni suoi interventi su “Frammenti” (che nel corso degli anni ha meritato apprez-zamenti non solo a livello locale), così come su altre riviste. Si può ben dire che, nel corso della lun-ga direzione dell’Archivio e della Biblio-teca diocesana, don Igino abbia avuto sempre piena consapevolezza dell’alto e impegnativo compito che comporta una simile responsabilità: “Nella mens della Chiesa gli archivi sono luoghi del-la memoria delle comunità cristiane e fattori di cultura per la nuova evangeliz-zazione…Lo studio documentato e non pregiudiziale del proprio passato rende la Chiesa più esperta in umanità”. (Pon-tificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, 2 febbraio 1997).

Gabriele Falciasecca©riproduzione riservata

Don Igino Corsini lascia la direzione dell’Archivio Storico Diocesano

MORTO IL FRATELLO GEMELLO DI DON ROMANO

Il saluto a Benito MoriniGaBiCCe Monte – si sono svol-te lo scorso 4 gennaio, nelle chiesa del bor-go sant’ermete martire, le ese-quie di Benito Morini, fratello e gemello di don romano, già vi-cario Generale dell’arcidiocesi di pesaro. il rito

è stato officiato da don semri santini. i due fratelli erano molto uniti e ogni domenica si ritrovavano a tavola con la famiglia e i nipoti all’aria di mare nel ristorante Bel sit di Benito. “uniti e gemellati nella vita e uniti gemellati nella stessa morte, così ci ha lasciato, provati e com-mossi il nostro fratello Benito”, ha detto il parroco celebrando l’omelia, invitando la famiglia a essere forte. La salma è stata accompagnata nel vecchio cimitero del borgo storico di Gabicce dove la fami-glia Morini ha radici profonde, di lavoro onesto e di sacrificio, sulla terraferma e in mare.entrambi, romano e Benito, riposano in semplicità come hanno vissuto: stesso loculo numero 4 in ter-za fila con i fratelli Bruno, Fernanda, Cesarino e en-rico morto in guerra, marinaio a taranto, il padre angelo, la madre alessandrina Ghiandoni.

Claudio Vincenzetti©riproduzione riservata

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Page 6: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

Pesaro13 gennaio 20136 amicoil nuovo• •

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LA SETTIMANA DI PREGHIERA DAL 18 AL 25 GENNAIO A PESARO-FANO E URBINO

Unità dei cristiani e giornatadel dialogo con l’ebraismo

A cura di Vittorio Cassiani

DOMENICA 13 GENNAIORITIRO SPIRITUALE PER LE RELI-GIOSE – In via Amendola presso le Piccole ancelle del Sacro Cuore. Dalle ore 8.30.“BORGOPRESEPI” – A Fiorenzuola di Focara per le strade del Borgo. Ultimo giorno di mostra.“PESARO…LA CITTA’ IDEALE” – Mostra fotografica di Giacomo Ter-racciano. Ultimo giorno. Nella Sala San Domenico, in via Branca n°. 5,VESPRI SOLENNI – Ogni domenica, alle ore 18,00, nella chiesa del-l’Adorazione, in via della Maternità,

LUNEDI’ 14 GENNAIOIN CURIA – Alle ore 10, Consiglio presbiteriale diocesano. Alle ore 21, Consiglio pastorale.INIZIATIVE DEL CIF COMUNALE – Don Giovanni Paolini propone: “La vita alla luce delle beatitudini evangeliche”. In sede, via Branca n°. 29, ore 16,00.NELL’UNIVERSITA’ DELL’ETA’ LI-BERA – Oggi iniziano i corsi: “Alla ricerca di sé”, “Cabaret”, “Capire la musica”. Campus scolastico (via Nanterre), ore 18,00.

MARTEDI’ 15 GENNAIONELL’UNILIT – Incontro con Leo-ne Pantaleoni (“Verbis, quando il rebus fa a meno del disegno. Crit-tografia, quando il segno grafico la fa da padrone”) e Vittorio Ciarroc-chi (“Inizio del ‘900 in Italia”). Sala San Terenzio, dalle ore 16,00.GALA DELLO SPORT – Quarta edi-zione. A cura dell’Associazione culturale Pindaro. Hotel Flaminio (Soria), ore 21.00.

MERCOLEDI’ 16 GENNAIORIUNIONI IN CURIA – Consiglio dei direttori Uffici di Curia (ore 10). Alle ore 21.00, Consulta delle ag-gregazioni laicali,NELLA SALA BEI DELLA PROVINCIA – Festa del tesseramento proposta dal CIF Comunale con l’intervento di Fiorenza Taricone che proporrà l’argomento: “I valori dell’associa-zionismo femminile: ieri e oggi a confronto”. Ore 17.

GIOVEDI’ 17 GENNAIONEL CENTRO SOCIO CULTURALE MARIA ROSSI – Intrattenimento teatrale con il Gruppo di Grazia Ballerini. In sede (via Toschi Mosca n°. 20), dalle ore 16.00.“IL REGISTRO DEI PECCATI” – Rap-

sodia breve per racconti, melopee, narrazioni e storielle. A cura di Moni Ovadia nell’ambito di “Gior-no della memoria”. Teatro Rossini, ore 21,00.

VENERDI’ 18 GENNAIOCONVERSAZIONE DI FERDINANDO CECINI – Per l’UNILIT nella Sala San Terenzio, ore 16.00. Tema: “Un profilo di carta. Testi letterari sulla Pesaro dell’Ottocento. 1830-1870”.INTRODUZIONE ALLA LETTURA DI DOCUMENTI ANTICHI – Lezione di paleografia e diplomatica a cura di Anna Falcioni. Seconda lezione. Sala delle Colonne di Palazzo Mon-tani Antaldi, ore 17.00. “STORIA E BIABBIA” – Nell’Uni-versità dell’età libera (Campus scolastico). Inizia, alle ore 18.30, il corso tenuto da Salvatore Frigerio.IN CATTEDRALE – Veglia di pre-ghiera per l’Unità dei Cristiani. Ore 21.15.

SABATO 19 GENNAIO“NON SOLO SPOSI” – “Da 18 anni esperienza e professionalità nel mondo sposi”. Quartiere fieristico Campanara: oggi, domani e nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 gennaio. Orario: 14.30-20.30. In-

gresso libero,FIABE ANIMATE IN INGLESE – Per bambini a partire dai 5 anni, a cura di Francesca Manganelli. Bi-blioteca San Giovanni, area ragaz-zi, dalle ore 16.30.“CUORE DI PREDA” – Presentazio-ne dell’antologia di poesie contro la violenza alle donne. A cura di

Loredana Magazzeni. Biblioteca San Giovanni, ore 17.00.“PRENDI E MANGIA” – “I Vangeli di Maria e Tommaso”. Nella chie-sa di San Cassiano, alle ore 21.15, Cristina Simonelli con Marco Gal-lizioli. Filippo Piscopiello (chitarra e coro). Voce recitante: Lucia Fer-rati.

Consiglio Comunale1903-1923

L’Idea, nella cronaca locale, dava spes-so conto dei lavori che si tenevano nel Consiglio Comunale. Nell’adu-

nanza dell’11 luglio 1911 erano presenti 16 consiglieri. Sindaco della città era il socia-lista Ugo Tombesi. Durante la seduta pub-

blica, l’ing. Alberto Ricci venne nominato a far parte della Commissione di pubblico ornato mentre il consigliere Aiace Cerni fu riconfermato membro della Commissione provinciale per il conferimento delle riven-dite di generi di privativa. Per “generi di privativa” si intendevano quei prodotti per i quali si concedevano privilegi ai produttori (esistono tuttora delle privative, per esem-pio quella del tabacco). Il Consiglio respinse poi, all’unanimità, le dimissioni di Giuliani Giulio da consigliere comunale. Non è dato sapere perché si fosse dimesso! Si ratificò una delibera d’urgenza adottata dalla Giun-ta Comunale che accordava l’autorizzazione

a stare in giudizio di fronte alla Regia Corte d’Appello di Ancona nei confronti di certo Francesco Gennari. Venne accettata l’offerta avanzata dal Sig. Ricci Ernesto per l’acquisto della casa di proprietà comunale sita in Via Varese n. 14. Si approvò il progetto, dell’im-porto di £ 42.000 da coprirsi con mutuo del-la Cassa Depositi e Prestiti, per la costruzio-ne di un “padiglione di isolamento” fra i due porti. Il padiglione avrebbe contenuto 20 letti per difendere la cittadinanza dalle epi-demie. Venne quindi discusso un argomento sollevato dal consigliere Mengaroni. Questi si lamentò perché gli ortolani continuavano ad innaffiare “le ortaglie con il liquame dei

pozzi neri”, nonostante l’apposita ordinanza del sindaco che lo vietava. Gli rispose l’as-sessore Zoli sostenendo che, dopo l’ordi-nanza, si erano levate le proteste delle “leghe degli ortolani”, dei contadini e l’associazione dei proprietari. Poiché questi ultimi minac-ciarono di non vuotare più i pozzi neri della città, la Giunta fu costretta a soprassedere dall’applicazione dell’ordinanza. Per risolve-re il problema, si sarebbe adottato presto un nuovo regolamento che avrebbe previsto, fra l’altro, la proibizione della vendita degli “er-baggi” nelle botteghe del Corso, Via Branca, Via Roma e Piazza Vittorio Emanuele. Per ultimo, in seduta segreta, venne nominato il Dott. Domenico De Paola alla 6° condotta di San Pietro in Calibano..

Stefano Giampaoli© RIPRODUZIONE RISERVATA

In occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani l’arcidiocesi di Pesaro invita in Cattedrale per la Veglia vener-

dì 18 gennaio alle ore 21.15. per l’occasione saranno presenti diverse realtà cristiane presenti nella nostra Arcidiocesi, a cominciare dalle Co-munità ortodosse, sia quella legata al Patriarcato di Romania come quella legata al Patriarcato ecume-nico di Costantinopoli. La prima ha ricevuto in uso la piccola Chiesa di S. Giuseppe (Statale Adriatica, dopo l’Istituto Alberghiero), la seconda ha in uso la piccola Chiesa di S. Ubaldo

(Fosso Seiore). La Veglia sarà presie-duta dall’Arcivescovo Piero Coccia e saranno presenti anche diverse de-legazioni di Chiese cristiane di Da-nimarca e Romania gemellate con alcune Parrocchie dell’Arcidiocesi. Il percorso di preghiera, programmato a livello di Metropolia, proseguirà il sabato con la Veglia nella Diocesi di Fano e poi la domenica ad Urbi-no. Quest’anno sarà celebrata con un’iniziativa specifica la giorna-ta dell’amicizia e del dialogo tra ebrei e cristiani: l’invito è per la sera del giovedì 24 gennaio alle ore 21.15 presso la Sala dell’Ora-

torio della Parrocchia di S. Maria di Loreto. Sul tema concordato a livello nazionale, la settima parola dei Comandamenti, interverranno il Rabbino capo della Comunità di Bologna, Rav Alberto.Sermoneta e don Giuseppe Fabbrini, moderatore P. Renzo Piazza (Missionari Combo-niani).

PROGRAMMA IN PROVINCIAVenerdì 18 gennaio 2013 – ore 21,15 Veglia di preghiera Cattedrale di PesaroSabato19 gennaio 2013 matti-na - ore 10 Fano, sala don Ben-

zi della parrocchia S.Famiglia, Incontro:”Ecumenismo per la Nuo-va Evangelizzazione”Sabato 19 gennaio 2013 - ore 18 Veglia di Preghiera Cattedrale di FanoDomenica 20 gennaio 2013 - Ore 17.00 Veglia di preghiera Chiesa di S.Francesco di UrbinoGiovedì 24 gennaio 2013 - ore 21,15 Sala dell’Oratorio Parrocchia di Loreto Pesaro Incontro sul tema concordato a livello nazionale (la settima parola dei Comandamenti) fra il Rabbino capo di Bologna Rav Alberto Sermoneta e don Giuseppe

Fabbrini, moderatore P.Renzo Piaz-za dei Missionari CombonianiVenerdì 25 gennaio 2013 - ore 20,30 Veglia di preghiera Parrocchia di S. Silvestro in Foglia di Cà Gallo di Montecalvo in Foglia (Urbino) a conclusione della settimana di pre-ghiera per l’unità dei Cristiani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Page 7: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

amicoil nuovo• • Pesaro 13 gennaio 2013 7

✞Martedì 1° Gennaio è mancato all’affetto dei suoi cari, munito dei conforti religiosi, all’età di anni 78

LANFRANCO IPPOLITIEx funzionario Ufficio Iva di Pesaro

Il funerale ha avuto luogo Mercoledì 2 Gennaio alle ore 15 nella chiesa parroc-chiale di S. Maria di LoretoIROF – Via Cattaneo n. 11 – Pesaro Tel. 0721/31494

✞Venerdì 4 Gennaio è mancata all’affetto dei suoi cari, munita dei conforti religiosi

CLAUDIA TOMASSINILa S. Messa ha avuto luogo Lunedì 7 Gen-naio alle ore 10 nella chiesa parrocchiale dei Padri Cap-pucciniIROF – Via Cattaneo n. 11 – Pesaro Tel. 0721/31494

✞Sabato 5 Gennaio è mancato all’affetto dei suoi cari, munito dei conforti religiosi, all’età di anni 83

LUIGI D’ANGELO – GinoIl funerale ha avuto luogo Lunedì 7 Gen-naio alle ore 14.30 nella chiesa parrocchiale di S. LuciaIROF – Via Cattaneo n. 11 – Pesaro Tel. 0721/31494

✞Domenica 6 Gennaio alle ore 10.30 è mancata all’affetto dei suoi cari, munita dei conforti religiosi, all’età di anni 90

ANNA FATTORI in Gentiletti

Il funerale ha avuto luogo Martedì 8 Gen-naio alle ore 10 nella chiesa parrocchiale dei Padri CappucciniIROF – Via Cattaneo n. 11 – Pesaro Tel. 0721/31494

Nuovi corsi a Scienze Religiose Con l’avvio del 2013 iniziano nuovi corsi all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II” di Pesaro. L’offerta è molto ampia, visto che ne cominciano ben 17, ripartiti sui tre anni di corso. Chiunque lo desideri si può iscrivere per frequentarli, essendo aperti anche agli studenti uditori, ossia a tutti coloro che intendono libera-

mente partecipare uno o più corsi. Né sono previste limitazioni: ad esempio, può as-sistere a lezioni del terzo anno anche chi partecipa per la prima volta ad attività del-l’Istituto. Le lezioni si svolgono nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì dalle 18 alle 19,30 e dalle 19,30 alle 21. Molto ampia è la varietà dei programmi affrontati nei nuovi insegnamenti. Alcuni riguardano le discipli-ne bibliche, teologiche o morali, come An-tico Testamento, Teologia Morale, Teologia pastorale, Liturgia, Diritto canonico, Dottri-na sociale della Chiesa I e II, Bioetica, Sto-ria della Chiesa antica e Storia della Chiesa moderna. Altri invece si addentrano nel territorio delle scienze umane, come Sto-ria della Filosofia antica, Storia della Filo-sofia contemporanea, Metafisica, Filosofia

teoretica, Pedagogia, Sociologia. Ulteriori informazioni su corsi, programmi e do-centi si possono trovare accedendo al sito del “Giovanni Paolo II” www.issrpesaro.it, oppure telefonando alla segreteria dell’Isti-tuto allo 0721/52109. Le lezioni si svolgono presso Villa Borromeo, in via Avogadro 40 a Pesaro.

Prendi e mangia Sabato 19 gennaio 2013, ore 21,15, presso la Chiesa di San Cassiano, avrà luogo il terzo Incontro del Ciclo “ Prendi e Mangia” guida-to da Cristina Simoncelli sul tema ‘I Vangeli di Maria e Tommaso’, Vangeli Apocrifi.

Operatori PastoraliVenerdì 25 gennaio 2013 presso Villa Borro-

meo dalle 18,30 alle 20,00, quarto incontro del Corso per Operatori Pastorali. Sarà gui-dato da Padre Francesco Compagnoni, sul-la terza parte del Catechismo della Chiesa Cattolica, LA VITA IN CRISTO.

Cresima per adulti Il primo percorso diocesano di formazione per giovani adulti, anno 2013, IN CAMMI-NO VERSO LA CRESIMA, inizierà Giovedì 28 Febbraio 2012 alle ore 21,15 presso la sala della Curia (Via Rossini,66). Il percorso prevede 12 incontri (sempre il giovedì) e si prolungherà fino ai primi del mese di Mag-gio 2012. Referente è L’Ufficio Catechistico Diocesano. E. MAIL: [email protected]. Tel. 0721/30043(Curia)

agenda

Mercoledì 26 dicembre, dopo lunga sofferenza, Egidio Cassiani ci ha la-sciato, all’età di 85 anni,

per presentarsi a quel Signore nel quale in tutta la sua vita ha creduto e si è speso. Una figura singolare per la dedizione, la fedeltà e l’umiltà con cui ha amato e servito la Chiesa pesarese, la propria famiglia e la società. Fin da ragazzo aveva partecipato attivamente alla “mitica” G.I.A.C. (Gioventù italiana di Azione cattolica), nell’Associazione S. Terenzio della parrocchia del Duo-mo e nel Centro Diocesano di cui fu per vari anni ineguagliabile e prezio-sissimo segretario. Puntuale, preciso e...”brontolone” nell’esigere da tutti la piena osservanza dei vari adempi-menti; non lesinava rimproveri, ad esempio, a chi gli portava i moduli del tesseramento non perfettamente compilati (come spesso accadeva..!), ma poi tutto si scioglieva e andava a posto grazie alla sua indulgenza e di-sponibilità. Così pure nel suo lavoro presso la segreteria del Liceo Scienti-fico, sempre attento, preciso e dispo-nibile ad ogni richiesta o necessità. All’A.C. è rimasto fedele fino all’ulti-mo: credo che abbia conservato tutte o quasi le sue tessere annuali dalla prima all’ultima, di cui andava fiero. Per lunghi anni ha fatto parte di quel

gruppo di giovani che quasi ogni sera si radunavano attorno al “loro” Vesco-vo Mons. Borromeo col quale pregare, conversare e sviluppare la propria for-mazione, passeggiando lungo il mare, nella buona stagione, o nei locali della S:Terenzio inframmezzando magari con qualche partita a carte e un buon bicchiere. Un cenacolo indimentica-bile per ognuno dei partecipanti che ancor oggi ne conservano grata me-moria a distanza di 50-60 anni.Ma Egidio era anche un animatore di prim’ordine: nei vari incontri, nelle giornate di ritiro o di studio, nei cam-pi estivi, non mancavano mai i suoi canti, le sue battute, le sue scenette. Ovunque, insomma, una presenza attiva e attenta ai bisogni delle per-sone e delle circostanze, che natural-mente esercitò con grande senso di responsabilità e di amore anche nella sua numerosa famiglia. A questa, e in particolare alla consorte Miria a tutti nota per il suo straordinario impe-gno nel campo dell’assistenza sociale particolarmente nella Caritas, la più affettuosa partecipazione di tutti gli amici.

Guido Gaudenzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Egidio era il fratello di Vittorio Cas-siani, firma molto nota del giorna-lismo pesarese e da anni collabora-tore de Il Nuovo Amico

Grazie Egica”PESARO - “Vieni Signore e non tardare”. Il desiderio più volte espresso da Egidio Cas-siani, fin dall’aprile scorso, è stato accolto, al termine di un lungo percorso di sofferen-za e preghiera, nella mattinata di giovedì 27 dicembre. Ora egli vive, per i motivi misteriosi e profondi della nostra fede, in dimensioni eterne, meritato premio ad un uomo postosi al servizio del bene. Gli in-contri con Gesù Eucaristia ed i Sacramenti gli hanno sempre procurato una grande gioia ed acceso in lui un desiderio irrefre-nabile di ringraziare il Signore…per il dono della vita, per le grazie ricevute, per i pec-cati perdonati…Negli ultimi giorni della sua esistenza il pensiero di Egidio è ritornato indietro nel tempo per rivedere il film di una infanzia difficile ma felice, di una gioventù posta al servizio dell’Azione cattolica, di un amore condiviso con tanti fratelli incontrati lungo il cammino, dell’affetto della moglie, della vicinanza dei figli.Grazie, Egica (i coetanei dell’età verde ti chiamavano così) per la bella foto di un’esi-stenza esemplare che hai voluto donarci. Tanti amici dell’Azione Cattolica degli anni ’50, volontari della Caritas ed assistiti, esponenti di varie Associazioni cattoliche...si sono ritrovati nella chiesa Santa Maria di Loreto per salutare Egidio. Il rito di con-gedo è stato officiato dal parroco don Giu-seppe Fabbrini. Con lui don Giorgio Gior-getti, don Gualtiero Walter Galanti, padre Lorenzo Bufarini ed il diacono Giorgio Sani. Giovanni, primogenito di Miria ed Egidio, ha dato voce alle letture.Il celebrante, al Vangelo, facendo riferi-mento a Simeone, “uomo giusto e timorato di Dio”, ha esaltato i valori della fede posse-duta, vissuta, manifestata che hanno avuto in Egidio un umile e convinto testimone.Per lui, al termine della Santa Messa, si sono sciolte le campane in segno di festa.

CON LUI SE NE VA UN PEZZO DI STORIA DELLA CITTA’ E DELLA DIOCESI

egidio Cassiani: un incontro fortemente desiderato

Una brillante e stimolante conferenza è stata tenuta dal prof. Andrea Grillo, studioso

di Liturgia di fama internazionale e docente anche presso l’Istituto Su-periore di Scienze Religiose “Gio-vanni Paolo II” di Pesaro, all’interno del Corso per operatori pastorali organizzato dall’Arcidiocesi di Pesa-ro. La relazione su “La celebrazione

del Mistero cristiano”di venerdì 14 dicembre 2012, ha avuto come tema: i Sacramenti. Il professore ha ini-ziato analizzando il Compendio e sostenendo che il testo, breve ed es-senziale, perde qualcosa rispetto alla ricca narrazione dell’esperienza cri-stiana, presente nel più esteso Ca-techismo della Chiesa Cattolica. Entrambi gli scritti sono frutto del Concilio Vaticano II. Più in partico-lare, è la Costituzione conciliare Sa-crosanctum concilium a presentare una nuova prospettiva, che si basa sull’azione liturgica. I Sacramenti, ha ricordato il relatore, non sono momenti ai quali si assiste, ma nei quali si partecipa alla celebrazione

del Mistero di Cristo con il coinvol-gimento di tutta la persona. Inoltre, fanno parte della celebrazione del Mistero cristiano anche la liturgia delle ore, le processioni, le benedi-zioni. In particolare nei Sacramenti, che sono gli atti più elevati, il Cate-chismo invita non solo a guardare al ministro e alla materia, ma anche al radunarsi del popolo di Dio in un contesto complesso, dove il sacer-dote non presiede come fosse solo, ma è accompagnato da ministri che si occupano del rito assieme a lui. Il Sacramento, ha proseguito, viene vissuto all’interno della dimensione rituale che ha spazi, tempi, colori, musica, movimenti, per far sì che si

possa gustare e vivere pienamente il suo contenuto nella propria persona, senza contrarne la realtà, ma incon-trando il Signore con l’ausilio di tutti sensi, messi in atto durante l’azione rituale che dà nutrimento e speran-za alla nostra vita. Il professore ha quindi mostrato alcune differenze tra l’approccio del Compendio, che ha una struttura basata su domande e brevi risposte, e quello del Cate-chismo, che presenta una efficace struttura narrativa e una più ampia ricchezza di contenuti. Ha poi pro-seguito affermando che per fare ca-techesi, mantenendo e servendo la Tradizione della Chiesa, si deve co-minciare non da definizioni astratte,

ma da narrazioni bibliche, riflessio-ni patristiche e da acquisizioni di carattere sapienziale e dottrinale. Infatti la Bibbia non ha definizioni, ma narrazioni: racconta il Mistero, che non è definibile. Poiché la bre-vità tende a privilegiare il linguaggio concettuale, il Compendio per esse-re ben compreso va integrato, per-ché il Mistero di Dio che si rivela nel Figlio è “sostanzioso”, sostanza che nutre. Un alimento primario si trova nel Concilio, i cui documenti sono “sostanziosi” e vanno conosciuti, perché aprono il cuore e producono slancio di vocazione e missione, of-frendo orientamenti anche alla vita familiare e lavorativa. A conclusione, i partecipanti hanno ringraziato il professor Grillo con vivo desiderio di approfondimento.

Donatella Valentini© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PROF. ANDREA GRILLO ALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE

Catechismo della Chiesa Cattolica

NECROLOGI

Page 8: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

13 gennaio 20138 amicoil nuovo• •

Redazione di Fano:Via Roma, 118 - 61032 FanoTel. 0721 802742 dir. 803737 Fax 0721 825595E-mail: [email protected]

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INAUGURATO NELLA PARROCCHIA SAN PIER DAMIANI

Il centro “I Care”CAGLI - Una sala polivalente, una stanza che ospita già i picco-li scout e una serie di altri spazi dedicati alle attività pastorali. La parrocchia di San Pier Damiani ha deciso di inaugurare il centro I Care, ma anche dell’infanzia mis-sionaria, nel giorno dell’Epifania. A portarlo in dono non è stata la Befana ma, come ha spiegato don Gabriele Bongarzoni, “il cuore del Vescovo e le tasche dell’Ente seminario”. Come ormai tradizio-ne, lo scorso 6 gennaio il vescovo Armando Trasarti ha celebrato la Festa della Stella, in un pomerig-gio che è stato ricco di sorprese. A partire proprio dai locali, realiz-zati al piano terra della chiesa, tra quelle colonne che sembravano destinate a non dover essere mai più concluse. Ma il Vescovo lo aveva promesso e in prima per-sona si è impegnato a far fruttare quel lascito che la famiglia Bru-netti-Materazzi aveva voluto de-

stinare all’educazione dei giovani. L’ex seminario è ora in parte inu-tilizzato, ma qualche modesto af-fitto ha convinto l’Ente seminario a impegnarsi per dare a Cagli dei locali al coperto da utilizzare per le attività parrocchiali e non solo.

Hanno ringraziato, gli scout, an-cora impegnati nei festeggiamenti del ventennale del gruppo caglie-se e, da 20 anni, nell’educazione e nella formazione dei giovani. La stessa che “preme a questa am-ministrazione - ha detto il vice-

sindaco Alberto Mazzacchera -, che ha da poco inaugurato il Polo culturale d’Eccellenza e che acco-glie con favore questa iniziativa, una nuova alternativa alla noia, all’alcol e alle altre sostanze che rovinano la vita”. Nell’occasione, il

Vescovo ha espresso altri desideri, ai quali si sta già lavorando. Come una rivitalizzazione dell’intero ex seminario ed ex scuola materna ma anche una ristrutturazione dell’Episcopio, perché possa di-ventare la casa dei preti cagliesi, dove già spesso mangiano tutti assieme, ma dove possano an-che dormire, in una serie di mini appartamenti. Ciò aiuterà a farli stare più vicini e muoversi sul ter-ritorio per dire Messa; al termine della messa delle 18, concelebrata con tutti i sacerdoti dell’ex vicaria non impegnati in parrocchia, il Vescovo ha ricordato infatti “che la coperta è sempre più corta e da domenica dovrete occuparvi anche di Secchiano”. Con l’anno nuovo, infatti, padre Stelvio, che si occupava delle parrocchie di Secchiano e Ca’ Rio ora si trova nel convento di Ostra.

Elisa Venturi© RIPRODUZIONE RISERVATA

FANO - Sabato 12 gennaio, alle ore 21, in Cat-tedrale è in programma la XXIII Veglia di Pre-ghiera per la Pace dal titolo “Beati gli operatori di pace” organizzata dalla Caritas e dall’Azio-ne Cattolica diocesane in collaborazione con ACLI, Centro Missionario Diocesano, Ufficio Pastorale Giovanile,Ufficio Pastorale Vocazionale, Ufficio Pastora-le Sociale e del Lavoro, Ufficio Diocesano Mi-grantes, Associazione L’Africa chiama onlus.

Porterà la sua testimonianza Padre Michele Sardella, missionario combo-niano in Malawi.Presiede il vescovo Armando Trasarti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL 18 AL 25 GENNAIO SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI

“Ecumenismo e nuova evangelizzazione”SABATO 12 GENNAIO, ALLE ORE 21, IN CATTEDRALE

XXIII Veglia dipreghiera per la pace FANO – Da sabato 18 a venerdì 25

gennaio è in programma la settima-na di preghiera per l’unità dei cri-stiani.Riportiamo, in breve, il programma:sabato19 gennaio - ore 10 sala don Oreste Benzi –Parrocchia Santa Fa-migliaTavola rotonda ecumenica sul tema “Ecumenismo e Nuova Evangelizza-zione” (in preparazione al Convegno ecclesiale marchigiano)ore 18 solenne Veglia Ecumenica di preghiera nella cattedrale di Fanogiovedì 24 gennaio - ore 21,15 Parrocchia di Loreto (Pesaro)Incontro sul tema “la settima parola dei Comandamenti” con il Rabbino capo di Bologna Rav Alberto Sermoneta.

VENTICINQUE GIOVANI AD ANCONA PER RISCOPRIRE LA MISSIONARIETÀ

Tre giorni alla scoperta della fedeANCONA - Quest’anno il Centro Missionario Diocesano si è pre-so una pausa dal corri corri delle festività e dalle abbuffate natali-zie per vivere tre giorni lontano dalla vita quotidiana. Anche se non abbiamo fatto poi così molti chilometri in viaggio, il ritiro si è infatti svolto ad Ancona, abbiamo recuperato il chilometraggio con il lungo tragitto intrapreso alla sco-perta della nostra fede. Ospitati dai Padri Saveriani nella loro casa e guidati dai due missionari, ormai amici, Padre Enzo e Padre Serge, ci è stato posto un tema forte: “la ricerca della propria fede”. Simbo-lo ed emblema della fiducia verso il Signore è la Vergine Maria, alla quale ci siamo ispirati. Mettendo-ci alla prova nella conoscenza del Vangelo e cercando di ricostruir-ne i passi salienti, sotto la guida

dell’evangelista Luca, abbiamo cominciato il cammino con l’An-

nunciazione dell’angelo Gabriele a Maria e l’annuncio della nascita

del Re dei re ai pastori. Rifa-cendoci invece a Matteo ab-biamo analiz-zato la parten-za dei magi, il loro viaggio e l’arrivo al co-spetto di Gesù. Siamo però andati oltre la semplice lettu-ra e analisi dei brani, abbia-mo riportato il tutto nella

nostra vita, applicandolo alla no-

stra persona. Grazie a riflessioni, deserti e soprattutto grazie a te-stimoni che hanno messo a dispo-sizione il loro tempo per noi come Cesarina e Simone, due volontari di Ancona , come padre Beppe Svanera, missionario in Colombia e ex collaboratore diretto del cen-tro missionario, come Emanulele, Nicoletta e Annalisia da poco tor-nati da un’ esperienza in Burundi, come Marco e Cinzia che hanno testimoniato la loro vita di coppia ma che sono esempio per noi ra-gazzi tutti i giorni; siamo riusciti a scavare nel nostro profondo e a prendere in considerazione tutte le occasioni e le persone che la vita ci pone davanti, pronti a dire quei “sì” capaci di farci abbraccia-re la nostra fede.

Letizia Pagnetti© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 9: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

amicoil nuovo• • 9Fano Fossombrone Cagli Pergola 13 gennaio 2013

ALL’EREMO DI MONTE GIOVE

Quattro giornate di spiritualitàFANO – L’Eremo di Monte Giove propone, nell’arco dell’anno, quat-tro giornate di approfondimento spirituale a tutte le persone anima-te dal desiderio di confrontarsi con la proposta cristiana. Tali incontri si svolgeranno nei sabati stabiliti, dalle ore 9.30 alle ore 17.00, con la possibilità di pranzare e, per chi lo volesse, di pernottare pres-so l’Eremo. Ogni giornata offrirà un approfondimento su un aspet-to inerente gli apporti spirituali provenienti da diversi ambiti del-le sfide attuali della cultura, dalla scienza all’arte. Le proposte dei relatori saranno date al mattino. Nel pomeriggio una tavola rotonda aprirà un dibattito di ricerca con i partecipanti all’incontro.

Riportiamo, in breve, il programma:

sabato 19 gennaio – Spiritualità e arterelatrici: Agnese M. Fortuna, teo-loga, già autrice di pubblicazioni su teologia e cinema; Cristina Fre-scura, docente di religione e spe-cialista in letteratura comparatasabato 6 aprile – Spiritualità e bioeticarelatori: Paolo Marchionni, me-dico bioeticista; Monia Andreani, filosofa e bioeticistasabato 27 aprile – Spiritualità e scienzarelatori: Carlo Molari, teologo; Ma-rina Alfano musicologa e Rosolino Buccheri, CNR Astrofisica

sabato 25 maggio – Spiritualità e peccato originalerelatori: Amato Luciano Fargnoli, psicologo e criminologo; Bene-detta Zorzi, monaca e teologa

Per le iscrizioni:contattare il monaco Marino [email protected], tel. 0721 864090.Per ulteriori informazioni è possi-bile visitare ilsito: http://www.eremomontegio-ve.itReferenti per l’organizzazione: Si-mona Baccani e Lucia Magrini (CTI – Coordinamento teologhe Italiane Umbria-Marche)

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ALICE, SILVIA E P. ENZO RACCONTANO IL VIAGGIO MISSIONARIO

Per le strade della ColombiaSAN MICHELE – Cali, Buenaventura, Bogotà sono state solo alcune delle tappe percorse da cinque giovani marchigiani che hanno deciso di fare un viaggio mis-sionario in Colombia a fianco dei Missio-nari Saveriani. A raccontare l’esperienza, giovedì 3 gennaio a San Michele al Fiume presso la Biblioteca Comunale, sono stati Alice Manna, Silvia Cartechini e P. Enzo Tonini Missionario Saveriano, l’incontro è stato promosso dal gruppo “Fuoritem-po” impegnato nella promozione dell’in-formazione. Il viaggio – ha detto Silvia – è stato una nuova esperienza in tutti i sensi, siamo arrivati in Colombia senza co-noscere nulla ma con l’entusiasmo di vedere e apprendere tutto. Tanti bambini ci hanno circondato e accolto desiderosi di trasmetterci felicità…noi parliamo sempre seriamente, loro invece si interrogano felicemente. Abbiamo trovato un paese dove le famiglie sono spesso destrutturate - ha sottolineato P. Enzo - sono poche quelle normali con entrambe le figure genitoriali presenti; la Colombia ha un’econo-mia che si fonda per il 10% sul narcotraffico il-legale, utilizzano persino piccoli sommergibili per trasportare la droga da una parte all’altra del paese. Altre piaghe sono la presenza della guerriglia che spesso compie azioni di forza per dimostrare la sua presenza sul territorio, e il grande divario tra ricchezza e povertà, aspetti questi che vivono una accanto all’altra

nei quartieri delle città e nelle periferie. Ma la Colombia non è solo povertà, c’è una ricchez-za umana e relazionale sconvolgente, a livello sociale sono tante le piccole comunità nate dal SINE (Sistema Integrale Nuova Evangelizza-zione) che operano creando relazioni e servizi e sostenendo i più poveri. Piccoli nuclei di 10 persone che si incontrano settimanalmente per pregare, ascoltare la parola di Dio e viverla nella condivisione e nella carità. C’è un sacco di umanità in questo paese – ha concluso Sil-via- e noi non possiamo vedere solo le cose ne-gative; cerchiamo nel nostro lavoro missiona-rio – ha concluso P. Tonini – di far incontrare la gente con la Parola di Dio per far scoprire loro un Cristo che è origine del cambiamento, fonte di speranza e origine della festa.

MG© RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL 9 AL 16 MARZO 2013. ANCORA SETTE POSTI DISPONIBILI

La parrocchia di Fenile in Terra SantaDal 9 al 16 marzo 2013 è in program-

ma il pellegrinaggio in Terra Santa organizzato da don Giuseppe Tin-

tori, parroco di Fenile. Riportiamo, di seguito, sintesi del pro-gramma:9 marzo: Roma - Tel Aviv – Nazareth (o Tiberiade). All’arrivo, partenza per la Gali-lea attraverso la pianura di Sharon. 10 marzo: Nazareth – Lago di Galilea – Banias. Al mattino presto partenza per il monte delle Beatitudini. Continuazio-ne per Banias e visita del sito dell’antica Cesarea di Filippo. Proseguimento per il lago di Tiberiade. Nel pomeriggio, visita a Cafarnao.11 marzo: Nazareth – Gerico. Mattinata dedicata a Nazareth. Dopo pranzo salita in minibus sul Tabor. Par-tenza per Gerico.12 marzo: escursione Ma-sada – En Giddi, Qumran. Al mattino, sosta all’oasi di En Geddi nei pressi del Mar Morto. Continuazione con la visita dell’importante e scenografico sito di Masada. Nel pomeriggio, sosta a Qu-mran e rientro a Gerico.13 marzo: Gerusalemme – Betlemme. Visita della città

di Gerusalemme con i quartieri arabo e cristiano. Nel pomeriggio, trasferimento a Betlemme.14 marzo: escursione a Ebron e Mamre. Al mattino, partenza per Ebron, città le-gata alle memorie di Abramo e dei Pa-triarchi. Lungo il tragitto, sosta a Mamre.15 marzo: escursione a Gerusalemme. Al mattino, sosta al Muro della Preghiera e, attraverso il quartiere ebraico, arrivo al Sion cristiano: visita del Cenacolo, delle chiese della Dormizione e di San Pietro in Gallicantu. Nel pomeriggio, visita dei santuari sul monte degli Ulivi.16 marzo: Betlemme – Tel Aviv – Roma. Breve sosta a Emmaus.Per info e iscrizioni: 0721.836124 – 3281894221

LA BENEDIZIONE DELLO SPADINO

Emozionante cerimonia nella notte di NataleQuest’anno la Santa Messa di Natale, che di so-

lito ospita bimbi da battezzare, ha visto pro-tagonista una nostra catechista, che si avvia

alla carriera nella Guardia di finanza, alla cerimonia dello spadino. Davvero una cosa singolare. Il cap-pellano dell’Accademia invia una lettera al parroco ove risiede il cadetto e dove esprime alcune note per spiegare e valorizzare il servizio che i cadetti svol-gono. “Ritengo sia bello comunicare il desiderio del bene e il servizio alla persona umana, nel rispetto delle regole e della disponibilità verso gli altri…in una vita di sacrificio e austerità, a cui sono chiamati e le difficoltà legate al loro tempo di formazione. Le sono grato se vorrà utilizzare questo momento per comunicare a tutti la grande opera, il delicato servi-zio che questi giovani si apprestano con il dono della loro vita, per il dono della pace da loro auspicato con onore e dignità”.Il parroco alla fine della Santa Messa ha chiamato Ka-tia Violante che si è presentata in alta uniforme, con i genitori, per la cerimonia della benedizione dello spadino, simbolo dell’onore e dell’impegno che ogni allievo prende verso la Nazione e verso Dio. Un’arma bianca che l’allievo ufficiale porta al seguito quando esce in uniforme storica. Il padre ha tolto lo spadino dal fodero, che poi è stato benedetto da don Giusep-pe Marini e reinserito nel fodero dalla mamma. Lo

spadino non potrà mai essere sfoderato dall’allievo o dall’allieva in quanto simbolo di pace. Katia, visibil-mente commossa, si è poi rivolta a noi fedeli leggen-do la preghiera del cadetto:

Dio dei cieli, Principe della Pace, datore di ogni dono perfetto, ascolta la mia preghiera. In que-st’ora solenne per la mia giovane vita, a Te con fi-ducia affido il mio cuore, la mia volontà, la mia mente. Trepida Ti chiedo di benedire questo mio spadino, perché possa essere sempre e solo simbo-lo di difesa e protezione. Fa che giammai un’arma possa servirmi per l’offesa e il sopruso. Fa che il dialogo leale e perseverante possa temperare ogni umana contesa. Fa che la pace sia da tutti vissuta come fondamento del bene. Fa che la vita sia sem-pre accolta e difesa come il dono più grande e più prezioso. Per questo ti chiedo che questo spadino da Te benedetto, m’insegni a operare nell’ordine e nella legalità per il bene di tutti. Amen.

Un momento davvero singolare e commovente che ha entusiasmato i fedeli presenti, che hanno concluso la spirituale Notte di Natale con cioccolato, vin brulè, panettone e spumante per tutti.

Annamaria Battistini Ferri© RIPRODUZIONE RISERVATA

Incontro presso il Circolo Acli- Orciano di Pesaro

NUOVI STILI DI VITA IN FAMIGLIAORCIANO – Sabato 12 gennaio, alle ore 19.30 presso il Circolo Acli- Orciano di Pesaro, è in programma un incontro sul tema “Nuovi stili di vita in famiglia. G.a.s. , Bilanci di Giustizia, Finanza Etica”. Inter-verranno Paolo Manoni e Cristiana Telari. Sarà disponibile un servizio di baby sitting.

IN RICORDO DIVALERIO VOLPINIFANO - Nella ricorrenza della morte del caro Valerio Volpini, sarà celebrata una Santa Mes-sa di suffragio alle ore 19 di sabato 12 gennaio 2013 presso la chiesa parrocchiale di Rosciano.

Un calendario per l’Associazione Sport CulturaCERASA – Ricordi, storie, immagini di oggi e d’un tempo che fanno tornare alla mente eventi e personaggi del paese, a questo serve il Calendario dell’Associa-zione Sport Cultura Cerasa, presentato qualche giorno fa al Centro Sociale. Il calendario, giunto ormai alla sua quinta edizione, è curato da Gabriele Balducci con la collaborazione di Filippo Barbetti, Simona Buldrighini, Fabio e Simone Ma-riotti, ed Elisa Rossini, progetto grafico Katia Bartoluzzi, e raccoglie le immagini di tanti soci dell’Associazione e del con-siglio direttivo. Un’opera realizzata a più mani, anzi a più obiettivi che mette in-sieme con le foto le cose belle di ieri e di oggi, un ponte tra passato e presente ca-pace di riallacciare relazioni significative tra le generazioni. Quest’anno il calen-dario è stato dedicato a Fausto Coppa, socio dell’ASC Cerasa prematuramen-te scomparso, per fare memoria e tenere vivo il suo ricordo, un instancabile collaboratore, un amico vero che mancherà a tutti. Alla cerimonia hanno partecipato anche la Consigliera Comunale Margherita Mencoboni, un rap-presentante del Comitato Cittadino di Stacciola e l’intero consiglio direttivo dell’ASC Cerasa dando così il via alla campagna tesseramenti 2013.

Marco Gasparini© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Fano Fossombrone Cagli Pergola13 gennaio 201310 amicoil nuovo• •

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ISCRITTI 6.200 PRESENTI 48 CIRCOLI

Nuovo anno socialeper le Acli provincialiFANO - Le Acli provinciali di Pe-saro e Urbino si sono riunite lo scorso venerdì 15 dicembre presso il circolo di Sant’Orso di Fano per l’avvio del nuovo anno sociale.Il Presidente Maurizio Tomassi-ni ha evidenziato che nonostante il perdurare della crisi l’organiz-zazione è riuscita a mantenere il proprio consistente numero di soci iscritti 6.200 presenti nel tessuto sociale di ben 48 circoli sparsi in molti comuni della Provincia.

Resistere e rafforzare le reti solidali delle comunità questo è l’impegno che le Acli acli propongono non solo alle organizzazioni cattoliche presenti nelle nostre diocesi per il 2013 ma anche all’intero siste-ma associativo del terzo settore . Le Acli sono presenti inoltre con una consistente rete di servizi che vanno dal patronato, al caf, al pun-to famiglia e all’Unione Sportiva. Consistente risulta il numero dei giovani tesserati pari al 20% degli

iscritti per i quali sono in fase di avvio progetti specifici a loro dedi-cati in due circoli quello di Cuccu-rano Oratorio la stazione/circolo Acli e quello di Fermignano nel-l’entroterra. La componente fem-minile e giovanile è ampiamente presente sia nella presidenza pro-vinciale che nei circoli di base. Le Acli sono nate nel 1944 dentro un paese in ginocchio prostato dalla guerra, per dare dignità ai lavora-tori; tra i valori primari negli oltre

sessant’anni della loro storia le Acli in continuità con il passato hanno messo il lavoro. Proprio il lavoro deve tornare ad essere il primo fattore di realizzazione dell’uomo e nel contempo di equilibrio del vi-vere sociale nelle nostre comunità.

Le Acli individuano nella coesio-ne sociale e in un nuovo welfare le strade obbligate per uscire dalla crisi e per costruire un nuovo mo-dello di sviluppo.Acli Provinciali Pesaro e Urbino

©riproduzione riservata

TUTTO IL PERCORSO DA ROMA A FANO

L’antica Flaminia rivive al BattistiALL’OSPEDALE SANTA CROCE

Nuovi locali per la dialisiFano - dal mese di dicembre, il reparto diretto da simonetta oliva si è ufficialmente trasferito in nuovi ambienti, completamente ri-strutturati e con notevoli vantaggi per pazienti e operatori sanitari.e’ quasi tre volte la vecchia struttura, oltre 1000 metri quadrati di reparto con 21 posti letto, 2 studi per l’attività ambulatoriale e ambienti decisamente più confortevoli. ecco la nuova struttura di nefrologia e dialisi del santa Croce, finita e già attiva da questa mattina, lunedì 17 dicembre. i pazienti della struttura diretta da si-monetta oliva erano già stati allertati e questa mattina molti di loro che si sono recati nel nuovo reparto per effettuare la consueta sedu-ta, hanno potuto verificare con i loro occhi il cambiamento. Ma non è solo l’estetica a fare da padrona. spiega il primario: “il comfort ha la sua importanza – precisa la dottoressa oliva - oggi abbiamo stan-ze molto più ampie, circa 8 metri quadrati per posto letto, dotate di televisori e un impianto di condizionamento migliore. anche dal punto di vista organizzativo e assistenziale ci sono notevoli vantaggi: prima le stanze erano piccole e c’era spazio per un solo infermiere, oggi abbiamo ambienti di lavoro che consentono agli operatori di monitorare meglio i pazienti. Che non sono pochi se si pensa che la nostra struttura segue costantemente 60 pazienti che effettuano la dialisi extracorporea, 20 la peritoneale e oltre 1000 visite ambu-latoriali ogni anno, più l’attività di integrazione con il territorio, in particolare con l’ospedale di Fossombrone e con quello di pergola”. un rinnovamento che secondo la dottoressa oliva “ ci consentirà di ampliare l’offerta per tutti gli utenti della provincia”.

Con il trasferimen-to della dialisi nei nuovi locali, nella vecchia dialisi si trasferirà nel nuo-vo anno la Medi-cina riabilitativa, oggi situata al pia-no terra del bloc-co B. Qui verrà trasferito il pron-to soccorso entro febbraio 2013 per consentire i lavori di riqualificazione al padiglione pu-pita.

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è stata inaugurata Sabato 22 dicembre 2012 presso l’Aula Magna dell’ITC “Battisti” di

Fano la mostra sulla Via Flaminia. Sono intervenuti per la presen-tazione alla stampa: il Dirigente scolastico Francesco Leoni, l’As-sessore alla Cultura della Provin-cia Davide Rossi, il Presidente del Centro Studi Vitruviani e il Coor-dinatore scientifico Luciano Filip-po Bracci Anselmi Medici e Paolo Clini.Oltre alla stampa numerosi gli in-tervenuti, tra gli altri il prof. Mario Luni, il Presidente della Riserva Naturale Gola del Furlo Maurizio Bartoli, il prof. Alberto Berardi per la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, e il Segretario generale della Camera di Commercio di Pesaro Fabrizio Schiavoni. Grazie ad una convenzione siglata con il CENTRO STUDI VITRUVIANI e con l’Università Politecnica del-le Marche, la mostra sul paesaggio dell’Antica Flaminia già allestita a Palazzo Corbelli fino al 9 dicem-bre, potrà continuare ad essere visitata presso l’Aula Magna della

sede centrale del Battisti in viale XII Settembre a Fano.“E’ un grande onore per noi” - questo il commento del Dirigente Scolastico Francesco Leoni -“ospi-tare la mostra, arricchendo in tal modo l’offerta formativa del no-stro Istituto, in particolar modo per gli alunni del corso turistico che prevede anche la disciplina di Storia dell’Arte. Ringrazio tutto il Consiglio di Amministrazione del Centro Studi Vitruviani ed in particolare il Presidente Luciano Filippo Bracci, il Vice Presidente prof. Piergiorgio Budassi, il Coor-dinatore Scientifico prof. Paolo Clini e l’Ing. Daniela Amadei. Vo-glio anche sottolineare che la mo-stra sarà a disposizione di tutte le scuole di ogni ordine e grado del nostro territorio, di eventuali gite scolastiche in visita nella nostra città, nonché di tutta la cittadi-nanza e turisti.”La mostra avrà un carattere per-manente ed è composta da gigan-tografie fotografiche che raccon-tano il percorso delle 200 miglia romane della strada che parte da

Roma e attraverso viadotti, co-struzioni, gallerie e arditi passaggi come l’attraversamento del Furlo, raggiunge il mare a Fano prose-guendo poi verso nord per Rimini. Il tratto della nostra provincia è affrontato analiticamente e costi-tuisce un viaggio di 65 chilometri da Pontericcioli fino all’Arco di Augusto mettendo in evidenza tutte le strutture ancora visibili, di cui alcune tuttora percorribili.Il Politecnico di Ancona ha messo a disposizione temporaneamente alcuni apparecchiature multime-diali che arricchiscono l’offerta della esposizione con un box im-mersivo che, grazie ad un sofisti-cato computer, gestisce una multi proiezione interattiva dei siti più interessanti, un ologramma, un computer - touch con visite vir-tuali ed altre proiezioni.La mostra è sempre visitabile ne-gli orari di apertura scolastica; ulteriori informazioni anche per visite guidate saranno diramate appena possibile.

Maurizio Misuriello©riproduzione riservata

FANO – Secondo il programma filatelico delle Poste italiane, il primo francobollo del 2013 sarà dedicato al Carnevale di Fano: la festa mascherata più antica d’Italia, risalente alla prima metà del XII secolo. Il bollo ordinario policromo, appartenente alla serie tematica “Il folclore italiano”, avrà un valore facciale di 0,60 centesimi e sarà emesso il 12 gennaio. Sulla variopinta vignetta della marca da bollo compariranno: il peculiare “prendigetto” – ossia il recipiente adoperato durante le sfilate carnevalesche dagli spettatori per raccogliere i dolciumi lanciati dai carri allegorici – ed alcune ma-schere tradizionali. Il francobollo sarà edito in foglietti da cinquanta esemplari. Le insegne araldiche del municipio fanese, intervallate da raffigurazioni di stelle filanti e coriandoli, orneranno le bordature dei suddetti fogli filatelici. Una curiosità: questo francobollo sarà il penultimo a recare il valore facciale di 0,60 centesimi. Dal 2013, infatti, cartoline e lettere dovranno essere affrancate con bolli da 0,75 centesimi.

Diego Corinaldesi©riproduzione riservata

NELLA VIGNETTA IL “PRENDIGETTO” E MASCHERE TRADIZIONALI

Francobollo dedicato al Carnevale di Fano

L’UFFICIO CULTURA ORA IN VIA DE CUPPISFano - L’assessorato alla Cultura informa che gli uffici dei servizi attività culturali sono stati trasferiti in via de Cuppis n. 7, al secondo piano, dalla precedente sede che era situata all’interno dell’ex convento delle Be-nedettine in via arco d’augusto. i numeri di telefono degli uffici (0721-887412, 887413) sono rimasti invece invariati. L’orario di apertura al pubblico del servizio attività culturali è dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,00 e il martedì e giovedì pomeriggio dalle 15,00 alle 18,00.

LA SCUOLA ELEMENTARE DI MAROTTAMarotta – e’ stata inaugurata lunedì 7 gennaio, alla presenza di numerose autorità, la nuova scuola ele-mentare “anna Maria Fantini” a Marotta in via Corfù. Mons. Mario Giulietti della parroc-

chia di san Giovanni ha effettuato la benedizione. presenti tutti i bambini della scuola che hanno letto alcuni pensieri liberi sulla nuova struttura sco-lastica, alcuni genitori , gli insegnanti ed i dirigenti scolastici. nella nuova struttura sono approdati anche i bambini della scuola elementare di torrette.

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13 gennaio 2013amicoil nuovo• • 11

13

Conferenza delSindaco di Urbino:

Le cose fattee quelle da fare

pagina

nuovo annoRedazione di Urbino:Via Beato Mainardo, 4 - 61029 UrbinoTel. e Fax 0722/[email protected]: Mattino 9.00-12.00Pomeriggio 15.00-17.00Urbino

Urbania Sant’Angelo in Vado

URBINO. A Urbino l’Epifania è stata l’occasione per ricordare don Italo Mancini, a vent’anni dalla sua morte. Un grande teologo e filo-sofo che ha portato un contributo significativo al pensiero e special-mente alla realtà culturale e acca-demica a livello locale, nazionale ed europeo. «I Magi», ha esordito mons. Tani, «sono persone amanti della verità, la ricercano e la accol-gono da qualunque parte essa si manifesti. Non hanno pregiudizi, sono persone positive e anche un po’ ingenue nella loro ricerca. Si muovono con spontaneità e fan-no un cammino corale: sembra-no una piccola comunità che si

muove compatta, affrontando le difficoltà di una lunga ricerca pur di raggiungere l’obiettivo. Al con-trario di Erode, che invece è un uomo solitario, sospettoso, chiuso nel suo mondo. Un uomo che si sente minacciato e che per questo odia e diventa arrogante e violento. Non ha alcuna spinta verso la ve-rità, perché la verità coincide con le sue convinzioni». Don Manci-ni incarna al meglio la figura dei Magi. Continua l’Arcivescovo: «Nel volumetto “Tornino i volti”, don Italo parte dall’immagine del-la “coscienza come luogo dell’ospi-talità” contrapposta a quella di “un io che riduce a sé ogni cosa” per

domandarsi: “Afferrato al mio es-sere, raccolto e chiuso insolente-mente in esso, esaurito nel potere che esso mi conferisce, forse non è che in questo modo, non atten-to alla alterità e alla gloria dell’al-tro, lo uccido?” Da qui la proposta, che vale per Erode e per ogni Ero-de che troviamo nei nostri com-portamenti, di “deporre l’io dalla sua sovranità, far posto all’altro e al suo indistruttibile volto”. Erode non ha una stella, e come dice un inno orientale, egli non sa sorride-re, non sa cantare l’Alleluia». Alla solenne celebrazione, tra i tanti fedeli erano presenti anche do-centi, studenti e personale tecni-

co amministrativo dell’Università. Abbiamo carpito alcune brevi te-stimonianze di tre amici fraterni di don Italo. Il prof. Piergiorgio Grassi: «Il pensiero di don Italo è più che mai vivo non solo fra gli studenti che l’hanno conosciuto e hanno frequentato i suoi corsi, ma anche fra gli studiosi a livello internazionale, nei confronti dei quali, per certi aspetti, ha anti-cipato quelli che sono i segni più evidenti della cultura dominan-te. Un individualismo sfrenato e una incapacità collettiva di amare, cui contrapponeva una cultura della riconciliazione e del rico-noscimento vicendevole». Il prof.

Gastone Mosci: «Don Mancini è stato un grande animatore della vita culturale ed universitaria di Urbino. Ha saputo allacciare forti legami, sincera amicizia e fiducia con gli studenti per una crescita culturale ed umana». Infine il prof. Sergio Pretelli: «L’Arcivescovo ha colto e saputo esprimere con paro-le semplici ed affettuose il pensie-ro di don Italo sul riflesso del volto del prossimo da rispettare e da amare. Un’attenzione che l’illustre teologo e filosofo sapeva esprime-re, con la stessa efficacia, anche al-l’anima popolare ed umile».

Giuseppe Magnanelli©riproduzione riservata

IL SaCERDoTE E FILoSoFo nEL 20° annIvERSaRIo DELLa MoRTE

Messa in cattedraleper don Italo Mancini

CELEBRaTI GLI annIvERSaRI DI MaTRIMonIo DI nuMERoSE CoPPIE

Festa della famiglia a urbaniaURBANIA. Domenica 30 dicem-bre, festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, a Urba-nia sono stati celebrati gli anni-versari significativi di matrimonio con un ricordo per tutte le fami-glie, in particolare per quelle pro-vate dalla sofferenza della malattia e della precarietà del lavoro. Per la circostanza è intervenuto l’Arcive-scovo mons. Giovanni Tani che ha benedetto le tre coppie che hanno celebrato il loro sessantesimo di matrimonio, le trentasette che hanno celebrato il loro cinquante-simo di vita coniugale insieme, le trentadue che hanno celebrato il loro venticinquesimo e le ventitré coppie di sposi che hanno gioio-samente ricordato il loro primo anniversario di nozze. È stata una grande festa di famiglia perché nel volto di tutti quegli sposi si è visto un amore cresciuto, un amo-re maturo e più grande di quello passato, perché provato, gioioso ed anche sofferto. È a tutti noto che il simbolo del matrimonio è l’anello, che ha una forma sferica vuota al suo inter-no. Quello è il vuoto che sim-bolicamente i coniugi devono saper riempire giorno per giorno attraverso la fedeltà, l’onestà, la

generosità, il lavoro e la preghie-ra come “roccia” su cui poggiano i fondamenti della famiglia. Chi ha compiuto sessant’anni o cin-quant’anni o venticinque anni di matrimonio, lo ha fatto e c’è da congratularsi con loro ringrazian-doli della bella testimonianza del reciproco rispetto e del loro co-stante mutuo amore. Per questo tutta la comunità parrocchiale li ha festeggiati. La concattedrale era gremita di parenti, amici e di tanti fedeli interessati ad ascolta-re la rinnovata promessa matri-moniale con le parole: “Benedetto sei tu, o Padre, perché ci hai be-nignamente assistiti nelle vicende liete e tristi della vita: aiutaci con la tua grazia a rimanere sempre fedeli nel reciproco amore per es-sere buoni testimoni del patto di alleanza in Cristo Signore”. L’Arci-vescovo, commentando il vange-lo del giorno sul ritrovamento di Gesù nel tempio, ha parlato della casa di Nazareth come scuola di vita. È nella famiglia che si im-

para ad osservare, ad ascoltare, a meditare e ad imitare quella di Nazareth, che ci permette di co-noscere Gesù per diventarne di-scepoli attraverso la semplicità e la bellezza nella sua austerità e nel suo carattere sacro. Come la Santa Famiglia anche le nostre famiglie vivono a volte delle difficoltà, e chi non ne ha? Per superarle occorro-no profondi legami d’amore, che sono vera fonte di perseveranza e di ricchezza umana e spiritua-le. Per questo l’Arcivescovo ha benedetto tutti gli sposi presenti con le parole: “Dio vi custodisca in tutti i giorni della vostra vita: sia il vostro aiuto nella prosperi-tà, conforto nel dolore e colmi la vostra casa delle sue benedizioni”. A quel punto i coniugi presenti si sono benedetti reciprocamente scambiandosi un segno di croce sulla fronte. Quello è ed è sempre stato il segno dell’autentico amore coniugale, che ha la forza di essere “assunto nell’amore divino” (can. 1141). Quella festa della famiglia

di Urbania è stata per tutti un’oc-casione per ringraziare e benedire tante buone famiglie della nostra parrocchia, ma anche per pregare per quelle fragili, che - purtrop-po - vivono momenti di tensione e di rottura. A queste auguriamo di poter tornare a ricomporsi al più presto superando i momenti

difficili attraverso il perdono e la reciproca comprensione. La fa-miglia secondo il progetto di Dio è un dono da implorare costante-mente e da meritare con la fedeltà e la preghiera.

Giuseppe Mangani©riproduzione riservata

una FIaCCoLaTa noTTuRna PER CELEBRaRE L’EvEnTo

Il compleanno di Santa veronicaMERCATELLO SUL METAURO. Appena trascorso il Natale, cioè la solennità del compleanno di Gesù, Mercatello non si è lasciata sfuggire l’occasione per festeggia-re anche il compleanno della loro concittadina Santa Veronica Giu-liani, nata il 27 dicembre 1660, cioè 352 anni fa. È la settima fi-glia di Francesco e di Benedetta Mancini. Dopo Maria Domenica, Maria Angela, Chiara Giulia, Ma-ria Ludovica (deceduta dopo tre giorni), Anna Maria Maddalena, Maria Ludovica, è nata Orsola, ultima figlia dei Giuliani, ma la più importante perché diventa-ta “santa”, una santa gigante per essere un’eccellente mistica della Chiesa vissuta tra le Cappucci-ne di Città di Castello col nome di Veronica. Rimarrà per sempre molto legata a Mercatello, per-ché lì, in quella chiesa collegiata, è stata battezzata il giorno dopo della nascita. A Mercatello è cre-sciuta, lì ha pregato, lì fu trafitta d’amore palpitante per Gesù e lì ha maturato la sua vocazione, lì

tre sorelle si fecero clarisse e lì mamma Benedetta morì a qua-

rant’anni dopo una lunga e grave malattia. Mercatello è stata sem-

pre nel suo cuore. Ma anche gli abitanti di Mercatello sentono la presenza di Veronica nelle loro famiglie, perché la sua casa é per loro un luogo di testimonianza di vita cristiana, un richiamo alle verità della fede, al carattere sa-cro e inviolabile della famiglia e del lavoro.Quest’anno, a Mercatello, c’è sta-ta una novità: don Fabio Bricca e un gruppo di parrocchiani hanno voluto ricordare quel compleanno con una “fiaccolata”. La sera del 27 dicembre la suggestiva proces-sione “aux flambeaux”, guidata dal parroco don Piero Pasquini, é partita dalla chiesa collegia-ta per raggiungere la chiesa del Monastero. Una fiaccolata un po’ fredda per la temperatura, ma fervente per l’animazione reli-giosa. Era presente l’arcivescovo mons. Giovanni Tani, che con la

sua torcia ha percorso tutto l’iti-nerario pregando e cantando con la gente. La Banda Cittadina ha reso ancor più bella la fiaccolata. La partecipazione, nonostante il vento ghiacciante, è stata pres-soché totale. Alla chiesa delle Cappuccine l’Arcivescovo, che ha presieduto la solenne concelebra-zione, ha detto che il compleanno di santa Veronica «coincide con le festa di san Giovanni, l’ apostolo che più di ogni altro approfondì il mistero del Verbo Incarnato. Con le parole “il Verbo si fece carne ed abitò tra noi” – ha detto l’Arcive-scovo - l’evangelista ha segnato per sempre il centro della nostra fede. Veronica ha sviluppato pre-cisamente l’aspetto centrale di questa partecipazione alla vita del Verbo che si è fatto carne da mangiare, l’Eucaristia». La liturgia eucaristica, animata da canti eseguiti dalle Cappucci-ne, è terminata con il canto del “Te Deum”.

G. M.©riproduzione riservata

La casa dove è nata Santa Veronica Giuliani.

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13 gennaio 201312 Urbino Urbania Sant’angelo in Vado amicoil nuovo• •

URBINO. Dopo un lungo perio-do di malattia, Angelica Bravi, 10 anni, di Urbino, è tornata al Padre il 27 dicembre 2012. Da lei e dal-la sua famiglia abbiamo imparato tanto. Che si deve sempre lottare, che ogni momento va vissuto in profondità, che grazie alla fede la forza ti arriva e così puoi in qual-che modo affrontare le prove più impensabili.Nel periodo della malattia intorno ad Angi e grazie alla sua grande vitalità sono cresciute iniziative che l’hanno vista protagonista nel disegnare abiti e accessori e co-struire, con mani d’artista, gioiel-li, oggetti e piccole opere d’arte come un meraviglioso presepe per questo Natale 2012.Angelica adora correre, ridere con gli amici, giocare. Ne parliamo al presente perché lei è viva e ora, finalmente, può fare tutto quello che a 10 anni un bambino deve fare. E con l’allegria e la spontaneità dei bambini di quella età, su de-siderio di mamma Marta e babbo Massimo, il fratellino, i suoi amici e compagni di classe l’hanno sa-

lutata il 29 dicembre scorso, nel-la cerimonia funebre tenutasi nel Duomo di Urbino alla presenza di tantissima gente che ha stipato all’inverosimile il grande tempio, dimostrando così il profondo af-fetto e partecipazione con cui è stata vissuta questa dolorosa vi-

cenda, particolarmente toccante in quanto ha avuto come protago-nista una bambina. Tanti bigliet-tini attaccati a palloncini colorati, volando nel cielo azzurrissimo, hanno portato “in alto”, dove lei adesso vive, il nostro: Ciao Angi!Al termine della celebrazione

papà Massimo si è fat-to interprete dei senti-menti della sua famiglia con queste parole: «Il dolore ci ha plasmati e non si può raccontare. Il Signore ci ha chiesto un grande sforzo ma ci ha anche dato la forza che pensavamo di non avere. Questa malattia ci ha fatto capire molto sulle priorità della vita, imparando quanto sia-no insignificanti le cose superficiali che un tem-po ci turbavano tanto. Questa esperienza!! Ci ha dato delle intense laceranti emozioni che chi non le ha vissute non le può compren-dere.Gli altri non possono riuscire veramente ad aiutarti, tutte le buone parole di amici e paren-ti per l’amore e la soli-darietà che esprimono purtroppo non modifi-cano minimamente lo stato d’animo. Abbia-mo vissuto rabbia e ri-sentimento contro que-sto destino e una certa

invidia verso le normali famiglie con dei normali bambini che ve-devamo correre spensierati nei giardini. Angelica ogni volta che tornava a casa dopo un ciclo di terapia era desiderosa di arrivare per fare un giro intorno a casa.Vogliamo darle dignità!! Per le sue

lunghe sofferenze fisiche e menta-li durate ventuno mesi, che è stata costretta a subire nella speranza della guarigione. Angelica Dio l’ha voluta con sé, eletta per le sue straordinarietà; Lo ringraziamo per avercela concessa fino ad oggi. E ora…? Ora c’è Angelica che ci guarda, ci segue, ci indica dove dobbiamo andare, è presente so-pra di noi, accanto a noi, dentro di noi, al nostro fianco; ora ci fa as-saporare intensamente ogni mo-mento della giornata.Grazie a te Angelica le amicizie si sono strette, consolidate, sal-date, fortificate, rinvigorite, Dio si appoggia su di te per aiutarci, ora siamo una famiglia ancora più unita».Chi volesse versare un piccolo contributo in memoria di Angelica può farlo, su desiderio dei genitori, in favore di “Associazione Raffael-lo” Loc. Arcofiato n. 24 – 62032 Camerino (MC) c.f. 90010360437, c.c.p. 85041705, IBAN: IT 45 C 07601 13400 000085041705 (www.associazioneraffaello.org), che - oltre a finanziare la ricerca - si occupa, con varie attività lu-diche, di sostenere le famiglie e i piccoli ricoverati nel Reparto di Oncoematologia dell’Ospedale Salesi di Ancona (dove Angelica è stata ricoverata), avendo come primo obiettivo quello di portare un sorriso per far loro dimentica-re, almeno per qualche minuto, la malattia.

Gli amici di Angelica,Marta, Massimo e Giacomo

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IL COMMOSSO, CORALE SALUTO DELLA CITTÀ

Angelica è volata in cielo

IL COMMOSSO RICORDO DEL NIPOTE FRANCESCO

Saluto a nonna ImeldeURBINO. Imelde Bacchielli, nasce a Torre san Tommaso di Urbino il 20 ottobre 1921. Sposa Raffaele Duranti nel 1938 e dedica tutta la sua vita alla cura amorevole della famiglia e del prossimo. Ha due figli, Renzo, primogenito e Rinal-do che, nel 1983 resta vedovo con due figli, Barbara e Francesco, che lei cresce con amore e grande de-vozione provvedendo ad ogni esi-genza materiale e morale. Donna di vera Fede e preghiera, umile e grande, vive con armonia le avver-sità della vita con forza e lucidità sorretta da tanta Fede e da tanta preghiera. Si spegne serenamente il 6 dicembre 2012 ad Urbino. Il nipote Francesco, affidandola al ricordo e alla preghiera di quanti l’amarono, la saluta dopo la ceri-monia esequiale, con queste paro-le: «Signore non so cosa dire oltre ad un grazie.. Tutto è stato così bello, così grande, così prezioso.

Un tesoro immenso, infinito, pie-no di Te. Tu solo potevi donarmi tutto questo. Trent’anni insieme a Lei goduti fino in fondo. Ogni at-timo, ogni episodio, tutto segnato dal Tuo Amore. Le nostre debo-lezze sono state un nulla davanti a tanto Amore. Se trent’anni fa hai reso possibile che la mamma venisse a Te è stato perché sape-vi che lei avrebbe portato avanti tutto con grande dignità e che ne sarebbe stata all’altezza.A volte non capivo e Ti chiedevo perché tutto questo, ma Tu, al mo-mento opportuno, mi hai dato la risposta. Hai voluto, da trent’an-ni, il Paradiso in una dimensione ancora più perfetta, chiamando a Te la mamma ed ora lo vuoi ancor più glorioso perché anche la non-na entra accanto a Te. Hai maturato il tempo, hai predi-sposto ogni cosa per questo ab-braccio. Resterà in ognuno il Suo

bel ricordo, la sua accoglienza, la sua ospitalità, il suo altruismo, la sua casa sempre aperta, la sua è stata la casa di tutti. Sei sempre stata il punto di riferimento della famiglia.Autorevole e mai autoritaria, fer-ma e mai rigida, capace di inse-gnare a vivere in ogni istante col tuo esempio. Tutto è accaduto alla Tua luce Signore.., i suoi rosari. Le Sue preghiere, recitate insieme fino all’ultimo, hanno sempre par-lato veramente di Te. Giovedì ventinove novembre ab-biamo iniziato insieme la Novena all’Immacolata, quella Vergine che oggi ti abbraccia in cielo. De-sideravi tanto pregare con me, il nostro Rosario quotidiano, nel pomeriggio, ci sarà per sempre. Ora sarà più potente e con Maria e con te lassù accanto a Lui, sarà tutto più grande. Nonna, Ti ho sempre creduta immortale e non

mi ero sbagliato.Rimarrà il vuoto a casa tutto par-la di te nonna, ogni angolo è tuo. Ogni cosa che hai preparato con tanto amore per noi rimarrà qui; fino a giovedì mattina hai cucito. Sei stata laboriosa e virtuosa fino alla fine. Facevi tutto per noi. Tut-to parla di te, ma il vuoto sarà col-mato dall’amore e da tutto ciò che

di bello ci hai donato. La Tua Fede irreprensibile rafforzerà la nostra, la Tua preghiera giungerà a noi. Accompagnaci Tu, con la mamma, nel Pellegrinaggio terreno fino al-l’Eternità in cui ci attendi. Signore, grazie per avermela do-nata».

Francesco© RIPRODUZIONE RISERVATA

URBINO. Da mercoledì 2 a vener-dì 4 gennaio si è svolto al santua-rio del SS.mo Crocifisso di Bat-taglia (Urbania) un camposcuola invernale organizzato dall’Arci-diocesi e destinato agli adolescen-ti. A partecipare sono stati dodici ragazzi (tra cui un gruppetto de-gli scout di Urbino appartenenti al “Noviziato”) provenienti dalle parrocchie di Trasanni, Gallo di Petriano, Canavaccio e Urbania. I ragazzi, fortemente motivati nel-la partecipazione e confortati dal successo delle precedenti propo-ste dell’estate scorsa (Battaglia a luglio e Lamoli a settembre), han-no riflettuto – aiutati dalle solle-citazioni del seminarista Andrea Righi e di don Andreas – sul tema del desiderio, così attuale alla loro età. Nel Natale – questa è la sinte-si della riflessione – attuandosi il grande mistero dell’incarnazione,

il desiderio di felicità e di realiz-zazione piena della vita da parte dell’uomo si incontra con un al-tro desiderio, ancora più grande:

quello di Dio, che non si è mai stancato di cercare l’uomo, allon-tanatosi da Lui dopo il peccato originale. Non male, un Dio così

affascinante…Venerdì mattina è stata proposta ai ragazzi un’attività di servizio per far sperimentare loro la possibili-tà di condividere con altri il sogno della felicità: una visita alla casa di riposo di Urbania. Eseguiti alcu-ni canti con gli anziani ed alcuni bans, i ragazzi si sono intrattenu-ti con gli ospiti della struttura, li hanno ascoltati nel racconto delle loro storie di vita, passando dalla timidezza alla generosa apertura verso l’altro, non senza stupore e vera contentezza: partiti per far contenti gli anziani ed offrire loro una mattinata diversa dal soli-to, sono tornati a Battaglia con il cuore pieno di gioia, consapevoli

di aver ricevuto in contraccambio quanto – e forse di più – avevano desiderato di fare: la felicità dei fratelli. Proprio come scrive l’apo-stolo Giovanni nella sua prima lettera: «Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede» (1Gv 4,20). Nel pomeriggio l’arcivescovo ha con-cluso il camposcuola con la cele-brazione dell’eucaristia. Ora, terminata questa bella espe-rienza … e le vacanze di Natale, si torna alle normali occupazioni di ogni giorno, avendo però nel cuo-re il desiderio che due giorni così si possano rivivere, magari invi-tando le comunità parrocchiali a coinvolgere tanti altri adolescenti e giovani della nostra Arcidiocesi in una iniziativa unitaria.

AF© RIPRODUZIONE RISERVATA

AL SANTUARIO DI BATTAGLIA DUE GIORNI PER I GIOVANI

Desiderio di Dio e desiderio dell’uomo

Una croce luminosa Questa fotografia è stata scattata da Angelica e dalla mamma Marta il 17 settembre (giorno delle stimmate di S. Francesco) dalla stanza dell'ospedale Salesi di Ancona. Non erano scie di aerei, è rimasta così per diverso tempo senza sgranarsi. Ruotandola di 90 gradi in senso orario si riesce a distinguere il corpo luminoso di Gesù sulla croce mentre nella posizione in cui è stata fotografata, inclinandosi un po’ a sinistra, si può intravedere il Suo volto grande e sfumato sullo sfondo. Noi crediamo che il Signore Gesù abbia voluto dire ad Angelica di non aver paura e abbandonarsi a Lui, che l’avrebbe protetta per sempre portandola, quando sarebbe giunto il momento, nella Luce immensa del Suo amore. Dove siamo certi che lei ora viva.

Page 13: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

13 gennaio 2013 13Urbino Urbania Sant’angelo in Vadoamicoil nuovo• •

CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DEL SINDACO DI URBINO

Le cose fatte e quelle in programmaUrbino – <il 2012 è stato uno degli anni più duri - oltretutto si è dovuto affrontare ad ottobre anche il bilancio preventivo 2013 - ma chiudiamo in una situazione di serietà e tranquillità. il nostro è un bilancio sano e abbiamo 6,6 milioni di euro in cassa che, per il patto di stabilità, non si posso-no utilizzare>. Questo in sintesi il giudizio del sindaco Franco Cor-bucci sulla attività amministrativa comunale dell’anno appena con-cluso espresso nella conferenza stampa di fine anno. <Ciò non vuol dire – ha detto ancora il sin-daco _ avere avuto risorse a suffi-cienza, ma solo che siamo riusciti a far quadrare un bilancio auste-ro. Per il futuro, i piccoli comuni dovranno mettere insieme le fun-zioni fondamentali e le cose non saranno più come ora>. Quanto ai dati di fatto, Corbucci ha rilevato

che il Palazzo Ducale ha mante-nuto le stesse entrate mentre le città d’arte perdono il 15-20 per cento di turismo; le grandi opere stanno andando avanti: al centro commerciale del Consorzio, che si arricchisce di sempre nuovi esercizi e attività, sono stati crea-ti oltre 50 posti di lavoro; a Santa Lucia, ci sarà non solo il parcheg-gio, ma anche negozi e la stazione delle corriere che permetterà di liberare dagli autobus la delicata piazza del Mercatale; al Padiglione è entrata in funzione la residenza Protetta della nuova struttura per anziani “Montefeltro” con 50 po-sti per non autosufficienti ai quali vanno aggiunti 6 posti per auto-sufficienti in tre appartamenti protetti e 5 posti nel centro diur-no per ospiti parzialmente auto-sufficienti, mentre sta per partire la residenza Sanitaria Assistita

per 40 posti. il sindaco ha poi ricordato che da sole la mostra dedicata a raf-faello Giovane e la biennale d’arte sono sufficienti a qualificare una legislatura. Quindi ha annuncia-to l’accordo di programma per la nuova facoltà di Scienze Motorie nel terreno della buca 1 presso l’Annunziata di proprietà della curia urbinate; ha illustrato un piano per destinare la Data a mo-stre ed altri eventi importanti; ha ricordato la candidatura di Urbi-no a capitale europea della cultu-ra per il 2019. Altri punti toccati dal sindaco hanno riguardato il finanziamento in arrivo per i la-vori di restauro della zona degli oratori di San Giovanni e di San Giuseppe; l’impegno del diretto-re regionale dei beni culturali e artistici Lorenza Mochi onori ad adoperarsi per sbloccare la situa-

zione onde consentire la ripresa dei lavori dell’impianto di risalita a Santa Chiara. infine il sindaco ha affermato che è stato mantenu-to inalterato il sistema dei servizi. Tutto ciò nonostante che dal 2004 sono venuti meno 60 dipendenti e che, anche volendo, non si può assumere nessuno. Un tema che, tuttavia, più che di auspici e di speranze, merita cer-tezze, nel breve e nel medio pe-riodo, è quello della viabilità sia per quanto riguarda le grandi vie di comunicazione che per le stra-de comunali. Queste ultime sono in uno stato alquanto precario e non soltanto nelle zone rurali (nel territorio ci sono la bellezza di

180 chilometri si strade comunali) ma anche nei quartieri periferici e in centro. E la esasperazione dei cittadini è alta. Quanto alle arterie più importanti, a cominciare dalla Fano-Grosseto – senza trascurare la Urbino-Pesaro e la Urbino-Val-le del Foglia -, non si può dire che finora si sia fatto qualcosa di con-creto. Adesso c’è la prospettiva concreta dell’intervento di privati nell’operazione ma ciò compor-terà l’introduzione del pedaggio. Questa è probabilmente l’unico modo di dare finalmente l’avvio ai lavori.

gdl© RIPRODUZIONE RISERVATA

UNA QUESTIONE SOCIALE E UNA RISORSA

Gli anziani oggi

Urbino – nella sua conferen-za stampa di fine anno il sindaco Franco Corbucci ha fatto riferi-mento alla entrata in funzione della residenza socio sanitaria per anziani “Montefeltro”. Per il consi-gliere di minoranza Lucia Ciampi <la nuova struttura per anziani “Montefeltro” non funzionerà più come Casa di riposo per l’acco-glienza di anziani autosufficienti

o parzialnente autosufficienti>. E spiega: <La città ha salutato con favore la struttura per anziani che ha iniziato l’attività nell’ago-sto scorso, perché certamente si è colmato un vuoto patito per troppo tempo. inoltre la nuova struttura è sicuramente più mo-derna, confortevole e sicura di quella dismessa. Tuttavia non si può tacere il fatto che dall’ago-

sto scorso non ci sono più posti disponibili per autosufficienti. Si tratta di una grave carenza per-ché un autosufficiente che abbia interesse o necessità di usufruire di una struttura idonea non potrà vedere soddisfatta la sua richiesta in Urbino. Questa carenza, unita, ad esempio, a quella della man-canza di posti per malati di Alzei-mer porta a concludere che la rete dei servizi per anziani nella città di Urbino è ancora largamente carente>. Secondo il consigliere Ciampi <è mancata un’adeguata analisi, la questione doveva esse-re prevista e valutata, invece sono state letteralmente ignorate spe-cifiche segnalazioni che l’ufficio dei servizi sociali ha da tempo in-viate>. inoltre, per Lucia Ciampi occorre <conoscere le ragioni per le quali i previsti, programmati, autorizzati posti di rSA tardano ad essere concretamente avviati. il timore è che la regione alle pro-messe ed agli impegni non faccia

seguire i provvedimenti attuativi>.in questo periodo gli anziani sono oggetto di particolari attenzio-ni. Le ragioni e gli interessi sono piuttosto evidenti. i Comuni e gli enti più sensibili sono da tempo al lavoro per offrire la migliore ac-coglienza in strutture idonee, cer-cando di non dare solo una buo-na ospitalità ma anche facendo in modo che gli ospiti si sentano parte viva ed integrata della co-munità. Anche numerosi Stati eu-ropei, e non solo, sono impegnati in operazioni finalizzate ad attrar-re gli anziani, con agevolazioni ed accorgimenti vari, per trascorrere una serena vecchiaia in località opportunamente attrezzate dei rispettivi Paesi. Si può dire che l’anziano è diventato un “affare”. naturalmente non stiamo parlan-do del pensionato che prende 500 euro (quando li prende) al mese, del quale deve occuparsi l’istitu-zione pubblica e deve farlo sem-pre nel migliore dei modi. E’ fuori

di dubbio che sono sempre più ricercate quelle strutture che of-frono l’ospitalità e l’assistenza ne-cessarie agli anziani, soprattutto agli autosufficienti, che pongono problemi minori rispetto ai non autosufficienti. Ad Urbino e nel territorio i cittadini della terza età sono numerosi e tra questi non mancano coloro che potrebbero preferire una serena vecchiaia in strutture accoglienti, specialmen-te quelli che sono soli e privi di parenti o che non vogliono grava-re sui medesimi. istituzioni pub-bliche e private, civili e religiose fanno bene, quando lo fanno, a non trascurare il problema. A suo tempo, il compianto mons. Marsilio Galli aveva cominciato a pensare seriamente di utilizza-re per gli anziani un edificio nei pressi della Pieve di San Cassiano; più recentemente, al momento della chiusura del pensionato uni-versitario femminile di via oddi, era circolata la voce dell’intenzio-ne delle suore di creare nell’edifi-cio una residenza per anziani. Ma sono rimaste intenzioni, o, più semplicemente, solo voci.

gdl© RIPRODUZIONE RISERVATA

UN’USCITA FANTASTICA DEGLI SCOUT A MONTEFABBRI

Le impressioni di un lupettoAcqUAlAgNA. Non ricordo con esattezza quale sia stata la prima volta, ma da diversi anni si ripe-te, nei primi giorni dell’anno, un evento particolare nella chiesa S. lucia di Acqualagna: il movimento “Africa Mission-cooperazione e Svi-luppo” fa tappa qui per un concerto di solidarietà, per raccogliere fondi; quest’anno per la costruzione di un “centro giovani” a Moroto in Ugan-da.Nella serata del 3 gennaio si sono esibiti il “coro S. lucia”, rinforza-to nell’occasione da diversi coristi di Piobbico, e “I cantori della città Futura” dell’Unione dei comuni di Pian del Bruscolo. Il primo era diret-to dal M° lorenzo gamboni e all’or-gano il M° lorenzo Antinori, l’altro dal M° Stefano Bartolucci e al pianoforte Svetlana chmjkhalova. Tra le esibizioni dei due cori han-no fatto ascoltare buona musica il M° Bartolucci al pianoforte e il M° Piero Valbruzzi con il flauto. queste sono serate in cui alla bellezza della musi-ca si unisce la finalità per la quale ci si riunisce.l’incontro musicale faceva parte di un programma più vasto che includeva altre presenze: a Borgo S. Maria, a Osteria Nuova di Montelabbate, a Mor-ciola di colbordolo e infine a cagli. Tutto questo diventa allora un forte richiamo alla coerenza per

chiunque, così pure è importante la storia dell’As-sociazione promotrice che svela le profonde ra-gioni della sua esistenza e del suo operare. Era il 1972 quando Vittorio Pastori, poi conosciuto come don Vittorione, e il vescovo di Piacenza mons. En-rico Manfredini fondarono “Africa Mission”. Da al-lora tanti progetti sono stati portati a termine e tanti laici e religiosi hanno aderito e accettato la sfida di portare aiuti ai Paesi africani, e in partico-lare alla regione del Karamoja in Uganda.

O. Stroppa© RIPRODUZIONE RISERVATA

RACCOLTI FONDI PER UN “CENTRO GIOVANI” IN UGANDA

Concerto di solidarietà ad Acqualagna

URBINO - Domenica 2 dicembre il branco dei lupetti “Seeonee” del gruppo scout Urbino 1 ha svolto la sua <caccia di branco>, un insieme di esperienze e di attività che i lupetti vivono circa una volta al mese per un’intera giornata fuori dalla sede, spesso all’aperto. In questa occasione il punto di ritrovo è stato il monte di colbordolo e da lì, tutti ben coperti, in mez-zo alla nebbia, ci siamo “calati” sul bellissimo borgo di Montefabbri.qui tra giochi, danze scout e canti ci siamo divertiti molto ed abbiamo conosciuto questo antico castello. Il momento più bello ed emozionante è stato durante la cerimonia delle ac-cettazioni: alcuni bimbi/e, da poco entrati nel nostro branco, ma già ben amalgamati, hanno ufficialmente iniziato il loro percorso scout diventando <cuccioli>; ora potranno conoscere ed imparare la legge ed la Promessa per divenire veri e propri lupetti e far crescere così il nostro branco. Successivamente, a pranzo, siamo stati al caldo nella canonica della chiesa di Montefabbri dove la custode, una signora molto gentile, accanto ai nostri panini ci ha fatto trovare una squisita crostata corredata di due marmellate diverse, oltre agli squisiti dolci preparati da mamma lupa Raksha. Proprio non immaginavo ci fosse nei pressi di Urbino, ad appena venti minuti di macchina, un paesino così bello come Montefabbri.

Nicola lupetto dell’Urbino 1© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 14: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

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16 dicembre 201221 amicoil nuovo• •

di arte cultura sport

L’attività culturale nel Museo Leonardi è iniziata subito dopo l’inaugurazione dello stesso. L’occasione è stata offerta

dall’associazione d’arte “Traffik” da poco sorta in Urbania, che ha proposta cinque incontri nella città. Il primo è avvenuto nel Museo con il tema: “La leggerezza della terracotta”Durer nel ‘400 aveva inciso quello che l’Apoca-lisse di San Giovanni aveva predetto al serpen-te: Una donna ti schiaccerà il capo. Il vescovo Giovanni Capobianco che per quarant’anni vis-se in questo palazzo, nel 1954, dieci anni dopo della fine della guerra, volle erigere all’ingresso del suo palazzo questa terracotta. Ricorreva il centenario del dogma propalato da Pio IX.Il dogma fissava che la madre di Gesù era stata concepita senza peccato originale.

Il bassorilievo era nato e collocato sulla parete della prima salita della scala d’ingresso di questo palazzo, con l’intento di dare un saluto a chi entrava nella casa del Vescovo. Infatti è stato trasportato sulla parete di sinistra dell’ingresso, sua dimora, in segno di saluto alla Madre di Dio. Sulla base si legge: (croce vescovile) pontificatus sui stella fulgens maria immaculata universi regi-na sibi ac intrantibus sit felix coeli porta joannes epus a. m. mcmliv (croce).A chi si rivolge il Vescovo per tale committen-za? A Pesaro c’è Baratti, Mengaroni, l’artista che morì sotto la sua Medusa. Forse, consiglia-to da Federico Melis che era stato insegnate di plastica nell’Istituto d’Arte di Pesaro, si fa segnalare due alunni che si già distinguevano:

Giuliano Vangi, 1931 nato in Mugello e Loreno Sguanci (1931-2011). Sapremmo notizie più approfondite, se qualche studioso mettesse le mani nell’archivio del vescovo Capobianco.Mentre Sguanci, da me invitato, si è dimostrato molto accondiscendente e lieto riconoscendo l’opera giovanile, Vangi incontratolo qualche anno fa, l’ho trovato riottoso, e non volle

saperne del bassorilievo nostro. La figura slanciata si presenta in tutta sua dolcezza, nel suo stato di gravidanza, appena percettibile: il mistero divino del Figlio di Dio. Si vede il serpente schiacciato sotto i piedi. Tutto con sapienti colpi di stecca che attenuano la noia della terracotta liscia.

©RIPRoDUzIone RISeRVATA

Quel bassorilievo in terracotta

abato 15 dicembre 2012 alle ore 17 ad Urbania, presenti Sua Ecc.za Mons. Giovanni Tani arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’angelo

in Vado, Mons. Luigi Conti arcivescovo Metropolita di Fermo e Presidente della Regione Ecclesiastica Marche, il Sindaco Giuseppe Lucarini di Urbania, la Dott.ssa agnese Vastano, Soprintendenza BSaE delle Marche, i membri della Fondazione Istituto Cultuale e Sociale arcidiocesano di Urbania, con i tanti intervenuti, si è svolta l’inaugurazione del Museo Leonardi dopo un lungo percorso di studio, ristrutturazione, restauro e riordino della collezione. In questo ambizioso progetto che costituisce il ripristino e la riapertura di uno dei quattro musei della Rete museale dell’arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’angelo in Vado, sono infinitamente grato a Sua Ecc.za Mons. Giovanni Tani che mi ha accordato una

totale fiducia nel dirigere i lavori, come prima di lui Mons. Francesco Marinelli arcivescovo emerito, che ha dato inizio al progetto di ripristino del Museo.La collezione costituita da Mons. Corrado Leonardi è frutto dell’instancabile ricerca e curiosità del sacerdote e studioso; assemblando oggetti, dipinti, ceramiche, collezioni intere provenienti da donazioni, egli ha espresso l’amore per l’arte e per la sua città, Urbania. Le raccolte di cultori d’arte o di famiglie casteldurantine arricchiscono il nucleo di manufatti costituito dalle opere d’arte e dall’arredo liturgico proveniente da Chiese ed edifici di culto della cittadina e del territorio circostante. Questi manufatti, in alcuni casi, sarebbero andati dispersi, ma conservati nel Museo, non smarriscono la loro funzione liturgica ed i valori estetici, continuando a vivere in uno spazio ideale per la conservazione e la fruizione, l’ex

Palazzo Episcopale. Le opere d’arte, i manufatti seppur eterogenei, sono portatori del carattere sacrale, capaci di testimoniare la tradizione della Chiesa, che è liturgia, preghiera e annuncio del Vangelo. Il progetto del nuovo allestimento è contestuale agli interventi di ristrutturazione e restauro di alcuni ambienti, alle operazioni di manutenzione degli impianti e bonifica dall’umidità dei locali, al recupero all’esposizione dell’androne di ingresso, di sale a pian terreno e al primo piano.Nel rinnovato percorso museale, il visitatore si trova di fronte ad una grande eterogeneità di oggetti, ordinate in un itinerario caratterizzato da cambiamenti di contesto e manufatti, seguendo l’ordine delle collezioni. Il Museo introduce ad un’indagine sul contesto dell’opera d’arte: la mano dell’artista, il pensiero del committente, la benedizione del sacerdote, i sacramenti, il

mistero della fede, la bellezza della Forma. L’esposizione non è concepita come insieme di spazi, ma costituisce la visione di una continua scoperta, un segreto che si svela nelle inaccessibilità del tempo, delle forme e dei colori, che introducono il visitatore alle cose antiche, ma sempre nuove. Il Museo cessa di essere solamente un luogo estetico o celebrativo, per divenire laboratorio della società contemporanea, a cui attingere significati e valori per trasformare il mondo, in cui ciascuno è protagonista, al di là del tempo, del territorio e delle proprie prerogative culturali. Questo lavoro appassionante è stato condiviso con tutti gli Uffici dell’arcidiocesi ed in particolare con la Dott.ssa Sara Bartolucci-Ufficio arte Sacra e il Dott. Stefano Saltarelli-Responsabile Museo Leonardi, che hanno curato l’allestimento, con la Dott.ssa Braconi Manuela-Ufficio arte Sacra, Responsabile del Catalogo, sotto la direzione della Soprintendenza BSaE delle Marche, nella persona del funzionario Storico dell’arte Dott.ssa agnese Vastano. Il Prof. Raimondo Rossi e il Maestro adriano Paoli hanno assicurato la continuità con la tradizione del Museo, in modo che la memoria non andasse perduta, ma venisse tradotta nel nuovo allestimento. La grande sensibilità del parroco di S. Cristoforo di Urbania, Mons. Piero Pellegrini, ha permesso il recupero di spazi fondamentali per il nuovo assetto espositivo.Hanno guidato con competenza i lavori di ristrutturazione dell’immobile i Geom. Simone Balducci e Gianluca Blasi e i restauratori della Ditta Ciaroni Maurizio hanno eseguito l’allestimento con grande professionalità e versatilità. L’Economo Generale Cav. Giorgio Giampaoli-Ufficio amministrativo ha accompagnato tutte le vicissitudini economiche in condivisione con il Dott. Giovanni Palazzi per l’Istituto di sostentamento del Clero, proprietario dell’ex Palazzo Episcopale, con la gentile partecipazione di tutti i membri della Fondazione. Il lavoro di équipe, svolto con responsabilità e spirito di collaborazione, in sinergia, porta al recupero e alla fruizione di un patrimonio di inestimabile valore culturale per l’arcidiocesi e tutto il territorio, evidenziando il lavoro vissuto in comunione come l’aspetto portante di questa esperienza, che rende tangibile la memoria della tradizione e la realtà dell’ecclesia.

©RIPRoDUzIone RISeRVATA

La bellezza ritrovatadi Mons. Davide Tonti

RIAPERTO IL MUSEO LEONARDI DI URBANIA

Museo

Page 15: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

13 gennaio 2013 15amicoil nuovo• • arte cultura sport

FARMACIEDI PESARO

TURNO 14-20 gENNAIO 2013

INFORMAzIONI UTIlIIl turno 24 h va dalle ore 8,30 alle ore 8,30 del giorno suc-cessivo. Il turno AUSILIARIO nei giorni feriali va dalle ore 15.30-19.30. Il turno AUSILIARIO nei giorni festivi effettua orario di normale apertura.

Lunedì 14 RuggeRi C.so XI Settembre, 3 0721-33206 24 h

Martedì 15 PeRoni V. del Novecento, 13 0721-453478 24 h

Mercoledì16 ViLLa San MaRtino V. Solferino, 68/2 0721-453359 24 h

giovedì 17 Zongo V. Rossi, 17 0721-416134 24 h

Venerdì 18 Sant’antonio V. XI Febbraio, 22 0721-31168 24 h

Sabato 19 ViLLaandRea CoSta V. Giolitti, 167 0721-45479 24 h

CentRo Str.da Adriatica, 48 0721-33257 Ausil.

domenica20 aLbini V. San Francesco, 14 0721-33987 24 h

CentRo Str.da Adriatica, 48 0721-33257 Ausil.

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gennaio

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20TURNI DEllE FARMACIE TRAMITE SMSE’ sufficiente inviare un messaggio SMS al 320-2649186 scri-vendo farmacie PESARO farmacie FANO farmacie URBINO per ottenere un SMS di risposta con l’indicazione del nome delle farmacie di turno nel giorno della richiesta.

UN PREMIO PER UN REBUSI vincitori verranno estratti a sorte tra coloro che avranno inviato la so-luzione corretta a [email protected] oppure a IL NUOVO AMICO Via del Seminario 4 – 61121 Pesaro. L’omaggio di questa settimana è un prezioso dvd sulla Domus del Mito di S. Angelo in Vado

E’ possibile ritirare il premio da lunedì a mercoledì dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19 presso la re-dazione di Pesaro (via Rossini 53). Per un diverso recapi-to contattare il n. verde gratuito 800/501170 sempre nei giorni e ore sopra indicate.

PER RICEVERE L’OMAGGIO È NECESSARIO DIMOSTRARE DI ESSERE IN REGOLA CON L’ABBONAMENTO AL NUOVO AMI-CO PER L’ANNO 2013 O REGOLARIZZARE LA POSIZIONE AL MOMENTO DEL RITIRO DEL PREMIO

Un dvd in omaggioFrase: 4, 1’10

SCARLATTI E BACH PER UN CONCERTO DI PORTATA EPOCALE

Ramin Baharami il pianista del trascendente

Accade, a volte, che una fortunata concatenazio-ne di eventi permetta di portare alla luce un arti-

sta di cui, altrimenti, sarebbe sta-to improbabile scoprire il grande talento. Così è stato per il maestro Ramin Baharami. Era un ragazzi-no timido, sorridente e pieno di speranze quello che, accompagna-to dalla madre, comparve, anni fa, in una trasmissione televisiva la cui presentatrice, in luogo di stuc-chevoli conversari, lodevolmen-te accolse questo giovanissimo pianista aprendogli, a sorpresa, il sipario di un auditorium ove tro-neggiava uno splendido gran coda. Estasiato Baharami si avvicina, si siede al piano, riacquistando si-curezza e suona, divinamente, un brano di J.S.Bach fra gli applausi e la meraviglia di tutti. Era nata una stella! Veniva da un mondo lon-tano, quell’Iran che già mostrava i segni di un deprecabile rifiuto della cultura occidentale.Poi, per Baharami, un periodo di approfondimento, di formazione, di meditazione, sotto la guida di illustri docenti(Rattalino, Weis-semberg, Tureck); questa rigoro-sa preparazione si completa nel silenzio fino al 1999, allorchè la genialità di Baharami esplode nel-la esecuzione delle “Variazioni di

Goldberg, meravigliando il mon-do musicale – inarrivabile capo-lavoro tecnico interpretativo del sommo Bach -.Nessuno, dopo il grande Glenn Gould aveva osato tanto: librarsi in volo dal vertice; partire dalla vetta a cui tendono, con reveren-ziale timore e dopo una faticosa ascesa, i grandi pianisti; il succes-so e la risonanza internazionale sono enormi. La genialità piani-stica di questo solista, trova in J. S. Bach il principio razionale e crea-tivo di tutta l’arte compositiva.La luce trascendente di Bach attira questo giovane e ne fa un proprio strumento capace di raggiunge-re le platee del mondo: è come la luce divina sulla via di Damasco!E’ utile ricordare che Bach, non solo raccoglie l’esperienza musica-le precedente ma, da lui, trae prin-

cipio tutta la musica successiva. Il programma eseguito si basava su due geni della musica barocca per tastiera: alcune sonate di Domeni-co Scarlatti e di J. S. Bach, la suite inglese n. 2 BWV 807; l’aria varia-ta BWV 989 ed il concerto nach italianischen gusto BWV 971. Su-bissato dagli applausi, Baharami concede tre bis che incontrano il gusto di un pubblico più vasto: un brano del friulano Cannotti – contemporaneo di Rossini – già presentato alla” Scala” ed ora ese-guito anche al “Rossini” il cui stile operistico- neoclassico, è ricco di quei virtuosismi che ricordano le parafrasi da concerto di Liszt; poi, la trascrizione pianistica di una danza di J. Strauss; infine, la bella trascrizione dello stesso Baharami, dell’Aria sulla quarta corda, tratta dalla Suite n.3 di Bach.

Non resta che ringraziare l’Ente Concerti che, in collaborazione con la” Fondazione Pescheria”, ha organizzato questo appuntamento concertistico di portata epocale.Naturalmente un grazie a questo

grande artista che esprime simpa-tia e poetica semplicità.Cosa pensare se i tagli di bilancio dovessero privarci di tanta arte!

Fulvio La Rosa© RIPRODUZIONE RISERVATA

“DON GIOvANNI” E TANTI ALTRI APPUNTAmENTI mUSICALI

Ecco il FORTUNA OPERA FESTIVALFANO - Inaugurata lo scorso pri-mo gennaio con il “Concerto di Capodanno” brillantemente ese-guito dall’Orchestra Sinfonica G. Rossini diretta da Massimo Quar-ta, la programmazione musica-le della Fondazione Teatro della Fortuna, prosegue nella nuova ve-ste di Festival, con la produzione dell’opera “Don Giovanni” di W. A. Mozart, su libretto di Lorenzo Da Ponte, che andrà in scena nel-lo storico teatro fanese venerdì 18 gennaio (ore 20) e la successiva domenica 20 (alle ore 17).Si tratta della prima delle due ope-re che questa prima edizione del Fortuna Opera Festival ha in pro-gramma di produrre e mettere in scena, l’altra è “Falstaff” di G. Ver-di (prevista per il 22 e 23 marzo), che sarà realizzata avvalendosi dei vincitori del Concorso Internazio-nale di Canto Marcello Giordani, tenutosi a Fano lo scorso maggio. “Don Giovanni”, considerato uno dei massimi capolavori di Mo-zart, è un dramma giocoso, pe-rennemente in bilico fra tragedia e commedia, in cui dietro alla sottile ironia si cela il continuo scontro tra moralità e amoralità; l’opera debuttò a Praga nel 1787 e fu subito un grande successo.Il compito di curarne regia e co-stumi è stato affidato a Francesco Esposito, il quale nelle sue note ha specificato che non intende realizzare un semplice spettacolo, ma creare un evento culturale che si interroghi sulla figura e sul mito di Don Giovanni che da quattro

secoli attraversa sia il teatro, che la letteratura e la saggistica.Nel ruolo del titolo, troviamo l’affermato basso marchigiano Andrea Concetti (foto), eccelso interprete mozartiano, che ha da poco festeggiato venti anni di radiosa carriera. Accanto a lui Laura Giordano, un talentuoso soprano palermitano che vestirà i panni di Donna Anna, e poi Pablo Karaman (Don Ottavio), Chri-stian Faravelli (il commendatore), Agata Bienkowska (Donna Elvira),

Giovanni Guagliardo (Leporello), Giacomo Medici (Masetto), Vale-ria Sepe (Zerlina).Sul podio a dirigere l’Orchestra Sinfonica G. Rossini, avremo il direttore musicale della Fondazio-ne Teatro della Fortuna Roberto Parmeggiani, mentre a preparare e dirigere il Coro del Teatro del-la Fortuna sarà Lorenzo Bizzarri. Completano il cast lo scenografo Mauro Tinti, il coreografo Dome-nico Iannone, Fabio Rossi curato-re delle luci e Franco Armieri per le sculture.Tra le novità portate dal Fortuna Opera Festival, vi è l’istituzione della Fortuna Card: uno strumen-to e riconoscimento ottenibile dietro un versamento minimo di dieci euro, che permette di diven-tare “Amici della Fondazione” ed usufruire di una serie di benefici, come ad esempio lo sconto sui bi-glietti.Gli altri eventi in cartellone sono: “La storia di Babar l’elefantino” (12 febbraio), “La prima diva” un racconto in musica della vita di Faustina Bordoni, con Anita Bar-tolucci ed Agata Bienkowska (23 febbraio), un recital pianistico con Roberto Cappello (2 marzo), un concerto con l’ Orchestra Sinfo-nica G. Rossini ed i solisti Alberto Maria Ruta al violino e Simonide Braconi alla viola (6 aprile), ed il gruppo acrobatico Sonics con il loro ultimo spettacolo “Duum”(10 aprile).

Mariella Polverari© RIPRODUZIONE RISERVATA

CICLO DI CONFERENZE FINO AL 1° FEBBRAIO

La Fantasia nel CinemaPESARO- Prenderà il via l’11 gennaio alle ore 18,00 nella sala del con-siglio comunale, il ciclo di conferenze a cura di Paolo Montanari dal titolo “La Fantasia nel Cinema’’. L’iniziativa è promossa da Mediateca delle Marche e Asses-sorato alla Cultura del comune di Pesaro e la collaborazione di Asso-nautica di Pesaro e Ur-bino, il settimanale “Il Nuovo Amico’’ e il patrocinio della Presidenza del Consiglio Provinciale. “Il primo incontro,dell’11 gennaio, ha sottolineato Paolo Montanari, è dedicato al cinema d’animazione di Simone Massi, considerato il più importante regista italiano di questo genere cinemato-grafico. Basti pensare ai premi, da ultimo il David di Donatello e la parte-cipazione a prestigiose retrospettive a livello internazionale. Simone Mas-si sarà intervistato e presenterà il suo iter artistico e verranno presentate le sue prime opere. Il cinema d’animazione risale al 1892 ma è con i truc-chi di Melies, che si iniziò il procedimento fotogramma per fotogramma per dare effetti suggestivi ai movimenti di cose e persone, per poi appro-dare ad una forma moderna di cinema ‘animazione. Alla serata parteci-perà anche un giovane artista urbinate Niccolò Tabanelli, filmmaker che presenterà alcuni suoi video anche una installazione. Il secondo incontro del 18 gennaio, sarà con Massimo Ottoni,artista e regista, che presenterà l’animazione con la sabbia. Venerdì 25 gennaio vi sarà una tavola roton-da su “Il rapporto fra Cinema e Video Arte’’. Parteciperanno i film makers Mauro Santini,reduce dal successo al recente Festival di Roma, lo scul-tore e regista Leonardo Nobili, Marcello Franca che presenterà un video con musiche di Paolo Marzocchi, Augusto Salati artista e regista che pre-senterà una interessante contaminazione fra pittura e musica classica, il musicista e regista Marco Mencoboni con il suo primo corto “In Furore’’, i contributi visivi di Andrea Lodovichetti e Mario Mariani e il video d’arte atipico del filmmaker Giovanni Storoni. All’incontro parteciperanno il cri-tico cinematografico Bernardo Valli, il docente dell’Accademia d’arte di Macerata Massimo Puliani e il critico cinematografico Gualtiero De Santi. Ultimo incontro, l’1 febbraio con il regista e sceneggiatore Federico Cice-roni che presenterà “Il Cinema di Fantascienza’’. L’ingresso libero.

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Page 16: «Il Nuovo Amico» n. 2 del 13 gennaio 2013

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