il nuovo galletto italia spagna

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Anno 2 - Numero 41 10 Agosto 2011 speciale azzurri Periodico Diffusione gratuita S tavolta non ci sarà bisogno di guardare verso il cielo per lo speacolo delle stelle caden. A Bari, nella noe di San Lorenzo, le stelle brilleranno sul manto erboso del San Nicola. Italia-Spagna, i campioni del mondo di Berlino contro quelli in carica: cosa si vuole di più ? A prescindere da chi giocherà, la sfida è di grande fascino e non sarà la classica amichevole. Quando si gioca a livelli così al, una vioria o una sconfia lasciano il segno. Del risultato pieno, oggi, avrebbe più bisogno l’Italia di Prandelli, che con entusiasmo e idee sta provando a riportare la Nazionale sui livelli che le competono, dopo il fallimento dell’ulmo Mondiale. Ha più certezze la Spagna che, lo ricordiamo, è anche campione d’Europa in carica. E, come se non bastasse, è anche il Paese del club icona del calcio moderno, quel Barcellona che è un fenomeno che oggi in mol cercano inulmente di imitare. La Spagna non vinceva nulla, poi si sono messi a studiare tanto e hanno capito che la strada da seguire era quello della maniacale valorizzazione dei vivai. Xavi e Iniesta giocano insieme da bambini e Messi da quelle par lo hanno adoato in età da scuola media. Da noi si è presa una direzione sbagliata, puntando sul tuo e subito. Ma il calcio italiano ha una capacità tua sua di rigenerarsi, ci sta provando anche con Prandelli, ma è presto per dire se il tentavo andrà a buon fine. Per ora godiamoci questa sfida stellare, sperando che non si tra solo di una nostalgica passerella. © Riproduzione riservata notte di stelle di Enzo TAMBORRA

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Il Nuovo Galletto di Italia - Spagna

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Page 1: Il Nuovo Galletto Italia Spagna

Anno 2 - Numero 4110 Agosto 2011

speciale azzurriPeriodicoDiffusione gratuita

Stavolta non ci sarà bisogno di guardare verso il cielo per lo spettacolo delle stelle cadenti. A Bari, nella notte di San Lorenzo,

le stelle brilleranno sul manto erboso del San Nicola. Italia-Spagna, i campioni del mondo di Berlino contro quelli in carica: cosa si vuole di più ? A prescindere da chi giocherà, la sfida è di grande fascino e non sarà la classica amichevole. Quando si gioca a livelli così alti, una vittoria o una sconfitta lasciano il segno. Del risultato pieno, oggi,

avrebbe più bisogno l’Italia di Prandelli, che con entusiasmo e idee sta provando a riportare la Nazionale sui livelli che le competono, dopo il fallimento dell’ultimo Mondiale. Ha più certezze la Spagna che, lo ricordiamo, è anche campione d’Europa in carica. E, come se non bastasse, è anche il Paese del club icona del calcio moderno, quel Barcellona che è un fenomeno che oggi in molti cercano inutilmente di imitare. La Spagna non vinceva nulla, poi si sono messi a studiare tanto e hanno capito che la strada da seguire era quello della maniacale valorizzazione dei vivai. Xavi e Iniesta giocano insieme da bambini

e Messi da quelle parti lo hanno adottato in età da scuola media. Da noi si è presa una direzione sbagliata, puntando sul tutto e subito. Ma il calcio italiano ha una capacità tutta sua di rigenerarsi, ci sta provando anche con Prandelli, ma è presto per dire se il tentativo andrà a buon fine. Per ora godiamoci questa sfida stellare, sperando che non si tratti solo di una nostalgica passerella.

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notte di stelle

di Enzo TAMBORRA

Page 2: Il Nuovo Galletto Italia Spagna

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Page 3: Il Nuovo Galletto Italia Spagna

Calcherà per la prima volta il pal-coscenico di Bari da ct della na-zionale. Ma Cesare Prandelli co-

nosce fin troppo bene la passione che da sempre la città di San Nicola nutre per gli azzurri. Perciò, non avrebbe po-tuto esserci teatro migliore per la re-cita di Cassano e compagni contro la Spagna campione del mondo e d’Eu-ropa in carica. Un’amichevole soltanto sulla carta, perché il ct si aspetta dal suo gruppo una prestazione che ne certifichi la maturità e la prontezza al confronto ad alti livelli. Per Prandelli il match con le furie rosse rappresenta il test più veritiero in vista degli Euro-pei del 2012. Ecco perché nella serata barese ogni ingrediente dovrà funzio-nare a puntino. Il tecnico di Orzinuovi sogna la grande impresa in uno stadio esaurito. In attesa del fischio d’inizio, quindi, ecco in esclusiva tutte le sen-sazioni dell’allenatore azzurro. Cesare Prandelli, nel cammino della nazionale quale importanza riveste l’incontro con la Spagna?

“Fondamentale. Nel corso del primo anno di lavoro da Commissario tecnico, assieme al mio staff abbiamo progres-sivamente impostato gli elementi car-dine del nostro modo di organizzare e sviluppare il gioco. In vista di un ap-puntamento di tale rilevanza, c’è ora la necessità di testare a fondo la rispo-sta della squadra e dei singoli, sotto il profilo tecnico, atletico e attitudinale, contro strutture di gioco in grado di porci problemi complessi. La Spagna in questo momento rappresenta quan-to di meglio il calcio mondiale possa offrire. Sarà interessante valutare il comportamento complessivo della nostra squadra, e trarre quindi delle conclusioni che saranno determinanti quando si tratterà di compiere delle scelte importanti e definitive”.Bari è sempre stata entusiasta di ac-cogliere gli azzurri. Quale cornice si aspetta?

“Il feeling con i tifosi dipende sempre dall’atteggiamento che una squadra tiene in campo, dalla sua disponibilità, generosità e rispetto nei confronti del pubblico. Dunque, la ricerca del risul-tato va sempre compiuta attraverso il gioco: è su queste basi che stiamo lavorando da ormai un anno. Proprio

grazie a questo principio che abbiamo riconquistato il cuore dei tifosi, dopo le delusioni del mondiale 2010. Perciò a Bari mi aspetto uno spettacolo indi-menticabile. Chiedo ai baresi di vivere con noi una stupenda serata estiva all’insegna del grande calcio. Visti il contesto e l’avversario, sono certo che i nostri ragazzi non vedono l’ora di gio-care questa partita magnifica. Un San Nicola gremito ci trasmetterebbe una carica unica”.Per Cassano sarà una serata speciale. Lei è sempre stato vicino al campione barese: che cosa si aspetta da lui nel prossimo futuro?

“Ad Antonio chiedo sempre una sem-plice cosa: ovvero, di mostrare le sue indubbie qualità e di interpretare in modo appropriato il suo ruolo. Se mette in pratica questa formula, è in grado di diventare un valore aggiun-to alla squadra. Lui sa quello che può dare in termini di idee e soluzioni: l’ul-tima gara a Modena contro l’Estonia ne è un esempio chiaro. Bari, peral-tro, è la sua casa, il suo territorio di caccia, il posto dove è iniziata la sua avventura nel calcio: se si farà trovare pronto, per lui sarà un’occasione veramente speciale. Ha tutte le carte in regola per recitare da protagonista contro quella che a oggi è la migliore squadra al mondo. Ed ovviamente per ritagliarsi uno spazio importante in vista dei grandi appuntamenti che la nazionale si appresta a di-sputare”.Il Bari ha lanciato Ranocchia e Bonucci. Ritiene che possa-no continuare ad essere parte integrante del suo gruppo?

“Sono due talenti dalle qualità indi-scutibili, sia umane, sia tecniche. E come gli altri componenti del gruppo sono perfettamente consapevoli che qui in Nazionale troveranno sempre le migliori condizioni per potersi espri-mere al meglio e per conquistarsi una maglia. Ripeto, siamo ad un passo da-gli Europei: continuità di rendimento e prestazione in campionato saranno i requisiti principali per soddisfare le esigenze della Nazionale. Perciò, di-pende solo da loro: devono trovare forza e convinzioni tali rendere il loro

impiego durante la stagione il più co-stante possibile”.Il Bari è appena retrocesso in B. Si aspetta una pronta risalita dei bian-corossi nel massimo campionato?

“Quella appena conclusa, è stata una stagione particolarmente sfortunata per il Bari. La serie impressionan-te di infortuni occorsi in una fase delicata del campiona-to, ha influito non poco sul-le prestazioni e i risultati, con le conseguenze che tutti conosciamo. Ricor-diamoci, però, le qualità con cui Bari si ripresentò sul palcoscenico della serie A, dopo una lunga parentesi tra i cadetti: Antonio Conte dominò la B e vinse la panchina d’argen-to, mentre Ventura seppe poi pro-porre un calcio di qualità in grado d i mettere in difficoltà le

g r a n d i e nello stesso

tempo di valorizzare talenti come Bonucci e Ranocchia che ben pre-sto entrarono nel giro della Nazionale. Qui le radici calcistiche sono solide: c’è una piazza innamorata del calcio e calorosa come po-che. Su tali presup-posti, il Bari saprà riscattarsi presto. Non ho dubbi”.© Riproduzione riservata

di Davide LATTANZI

3www.ilnuovogalletto.it10 Agosto 2011

Stadio San Nicolaore 20.45

Page 4: Il Nuovo Galletto Italia Spagna

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Page 5: Il Nuovo Galletto Italia Spagna

“Se dovessi dare un nome alla felicità, la chiamerei “gol di Grosso del 9 lu-glio 2006”. Firmato, Luca Medici, alias Checco Zalone. In effetti, la vittoria del mondiale in Germania ha per certi ver-si cambiato la vita del popolare comico di Capurso. La sua canzone “Siamo una squadra fortissimi” diventò l’autentico inno dei mondiali. Da quel momento in poi, l’ascesa di Checco è stata inar-restabile. Prima acclamato a Zelig, poi campione d’incassi con i suoi due film (entrambi per la regia di Gennaro Nun-ziante) “Cado dalle nubi” e “Che bella giornata”. Facile intuire, pertanto, che l’arrivo degli azzurri nella sua Bari pro-vochi in Luca emozioni particolari. “Ri-cordo – racconta – che dopo il rigore de-cisivo per la conquista della coppa, per un attimo ho realmente visto il paradiso. Peccato che subito dopo di colpo mi son ritrovato per terra. Anzi, per essere pre-cisi, su un camion a cantare e gridare con i miei amici di Capurso. Come ne-garlo? La vittoria del mondiale fu per me una clamorosa botta di cu..., ehm di for-tuna. Ogni tanto mi propongono di scri-vere un nuovo inno per gli azzurri. Ma penso che sia meglio far rimanere “Una squadra fortissimi” un pezzo unico. Ten-tare il bis significherebbe sfidare il fato. Che magari poi s’incazza…? Piuttosto, la sfida di stasera ha davvero un grande fa-scino. Il San Nicola è un teatro ideale per

u n c o n -f r o n t o così pre-stigioso. In rare oc-casio-n i h o v i -s t o l o s t a -d i o p i e n o : s p e r o che Italia-S p a g n a sia una di quelle. Per-ciò, venite spagnoli e so-prattutto…spagnole!”. Se la nazionale ha contribuito al suo successo, la passio-ne calcistica di Checco è da sempre il Bari. “La retroces-sione in B – afferma – è sta-ta un brutto colpo, ma conto su uno scatto di orgoglio che conduca all’immediato ritorno in A. Sto fantasticando? Spero proprio di no. Tifo per il Bari da quando ero bambino, affascinato

dal mitico Joao Paulo che seminava avversari al Della

Vittoria: in quello stadio i giocatori si vedeva-

no da vicino susci-tando emozioni

più intense”. Chissà, forse sarà proprio per quei ricor-

di che Checco ha scelto il Della

Vittoria come location della

tappa bare-se del suo “ R e s t o

U m i l e World Tour”,

s p e t -t a c o l o live che p a r t i r à

il prossimo 14 settembre toc-

cando oltre 15 città italiane. Il turno di Bari sarà lunedì 26 settem-bre: un appunta-mento imperdi-bile per gustare le performance

musicali, le imitazioni e la folgorante comicità di Checco. “Sarà per forza una serata speciale – afferma Zalone -: sarò emozionatissimo. Ci sarà un sacco di gente che conosco e molti vorranno en-trare alla “sgroscia”. Perciò, in accordo con Gennaro Nunziante, che mi segue anche in questa avventura, abbiamo riflettuto sull’opportunità (solo per la nostra città) di rendere possibile a tut-ti, specie alle famiglie, di esser presenti, abbassando il prezzo dei biglietti rispet-to alle altre date. Quindi amici, non fate gli scorzoni! Peraltro il Della Vittoria ha qualcosa di magico: è capiente, ma raccolto allo stesso tempo. La cornice ideale per una partita, ma anche per uno spettacolo”. Il successo, l’affetto del pubblico, tanti impegni all’orizzonte (tra cui non mancherà un nuovo film) non hanno cambiato Luca che per il suo futuro esprime un sogno semplice.

“Vorrei soltanto – conclude Checco Zalo-ne – rispettare i prossimi appuntamenti e non deludere il pubblico che mi vuol bene. Una missione che, in realtà, è sempre più difficile perché occorre lavo-rare molto per non deludere le aspetta-tive. Peccato che l’ho capito a 34 anni…”.

grazie italia, mi hai portato fortunaChecco Zalone si racconta alla vigilia del match tra gli azzurri e la Spagna. E invita i baresi al suo spettacolo in programma il 26 settembre al Della Vittoria

di Davide LATTANZI

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5www.ilnuovogalletto.it10 Agosto 2011

Stadio San Nicolaore 20.45

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Ogni favola che si rispetti ha un Princi-pe Azzurro. E nella notte di Italia-Spa-gna è fin troppo facile individuarlo

in Antonio Cassano. Fin dall’epica serata del dicembre 1999 in cui trafisse l’Inter con il suo più celebre gol, non c’è stato barese che non abbia immaginato di vedere il pibe della Città Vecchia calcare il prato del San Nicola con la maglia della Nazionale. Forse il sogno si rea-lizza con qualche anno di troppo di ritardo: nell’ultima occasione (con l’Irlanda, nell’apri-le 2009) fu Lippi ad impedire l’incontro bec-candosi una selva di fischi dalla curva nord per la mancata convocazione dell’attaccante. Ma stavolta è tutto vero. Non ci saranno santi (o allenatori di turno) ad impedire a Fantan-tonio di tornare nel suo stadio con la casac-ca azzurra sulle spalle. Sicuramente il nuovo abbraccio del figliol prodigo sarà il motivo dominante della notte barese. D’altra par-te, i “ritorni in patria” del 29enne fantasista non sono mai banali. Basti pensare che dopo la cessione alla Roma del 2001, sono dovu-ti trascorrere ben nove anni per rivedere il campione nel suo luogo d’origine. Una lunga separazione dovuta all’eccessiva permanenza dei biancorossi nel torneo cadetto. Cassano è tornato al San Nicola soltanto il 24 marzo del 2010 con la Sampdoria, sconfitta dall’allora

Il San Nicola sarà tutto per la prima a Bari di Cassano con la Nazionale. Ma l’occasione è buona anche per riabbracciare gli ex Ranocchia e Bonucci

di Davide LATTANZI

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vs

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Page 8: Il Nuovo Galletto Italia Spagna

tutte le ambizioni di

torrente

Non c’è due senza tre. Se il prover-bio valesse anche nel caso di Vin-cenzo Torrente, il Bari sarebbe a

cavallo. Il nuovo allenatore biancorosso, infatti, finora non ha fallito un colpo nel-la sua breve avventura da tecnico: due campionati ed altrettante promozioni, conquistate entrambe con il Gubbio che dalla Seconda Divisione è approda-to in B. Finalmente, dunque, un volto vincente. Ed era anche ora dopo un campionato scandito da puntuali scon-fitte e da un’amarissima retrocessione. Il palmares del coach di Cetara, però, non si ferma al solo exploit con il Gubbio. 45 anni, nato sulla costiera amalfitana a pochi passi da Sorrento, Torrente vanta una brillante carriera da calciatore, le-gata, praticamente, ad una sola maglia:

quella del Genoa. Dopo gli esordi nella Nocerina, l’eclettico difensore (abile in marcatura sia da terzino, sia da centrale) approda nemmeno ventenne (nel 1985) ai grifoni dei quali diventerà un’auten-tica icona. Nei suoi 15 anni in rossoblu, Torrente conquista una promozione in serie A (1989) e partecipa alla straordi-naria cavalcata in coppa Uefa del ’92 (il percorso si fermò soltanto in semifinale) sotto la guida di Bagnoli ed accanto a giocatori del calibro di Signorini, Aguile-ra e Skuhravy. Appese le scarpe al chiodo (nel 2000), ha subito intrapreso l’iter da tecnico formandosi nel settore giovanile del Genoa con il quale ha conquistato il Torneo di Viareggio nel 2007. Con un curriculum così interessante, quasi ha meravigliato che Torrente abbia scelto il

Bari. Soprattutto perché nei mesi scorsi era finito nel mirino di compagini come Palermo e Catania. Invece, il trainer campano ha accettato una scommessa tanto intrigante quanto rischiosa. Quel-la, cioè, di guidare un club che, dopo il disimpegno del presidente Matarrese, vive una sorta di anno zero. Non solo. C’è una piazza da riaccendere dopo le recenti umiliazioni, nonché un mercato da affrontare con risorse risicate. Ma malgrado le difficoltà, il neo tecnico è convinto di compiere la sua missione.

“Inutile nasconderlo: chiunque venga a Bari è obbligato a vincere”, ha dichiara-to il giorno della suo arrivo al San Nicola.

“Gli investimenti ridotti non sono un pro-blema. A Gubbio abbiamo dominato la Prima Divisione spendendo appena 1,3

milioni. L’importante è allestire l’organi-co con idee chiare. Va bene puntare sui giovani, a patto che abbiano personalità e qualità. Perché per indossare la maglia biancorossa occorrono attributi. Ma ser-virà pure gente rodata nella categoria. Il pubblico di Bari è tanto caloroso quan-to competente. Voglio riconquistare la piazza attraverso un gioco brillante, ma anche concreto. Perché alla fine sono i risultati che contano. Perciò la “libidine” lasciamola a qualcun altro”. Concetti forti e chiari. Una fermezza che Torrente dovrà mantenere anche nelle difficoltà. In fondo si sa: vincere nella diffidenza dà sempre più gusto. E se a Torrente riusci-rà l’impresa, Bari lo renderà un mito.

di Davide LATTANZI

Il nuovo tecnico del Bari è atteso da un’ardua missione. Ma l’ex bandiera del Genoa ha un dna vincente

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Page 9: Il Nuovo Galletto Italia Spagna

Siete pronti a scommettere sul nuo-vo Bari ? Si può essere ottimisti o pessimisti sulle prospettive della

nostra squadra del cuore, ma nessuno oggi può mettere la mano sul fuoco sul ruolo del Bari nel prossimo campionato di B. Mai come quest’anno quello bian-corosso è un rebus indecifrabile. Si ripar-te da zero, con una squadra low cost e tanti debuttanti allo sbaraglio. Chi scrive, nel giorno del raduno ha vissuto l’inso-lita situazione di non riconoscere quasi nessuno degli ultimi arrivati. La speran-za è che li conosca meglio Torrente, che dovrà assemblare a tempo di record i

pezzi che gli ha messo a disposizione Angelozzi con un mercato assai parsi-monioso. Se non altro, ad eccezione di Torino, Sampdoria e Padova, un po’ tutti hanno stretto la cinghia, anche se il Bari in B non dovrebbe mai essere una squa-dra qualunque. Ed invece lo scotto da pa-gare al disastro della passata stagione, è anche quello di partire sulla stessa linea della cosidette provinciali del campiona-to cadetto. Il Bari, tanto per intenderci, sta al Varese, citato non a caso visto che sarà il primo avversario dei biancorossi. Il valore aggiunto può essere Torrente, se confermerà la vena che gli ha consen-

tito di portare il Gubbio dalla Seconda Divisione alla B, impresa di non poco conto. Certo, è ben diverso doversi mi-surarsi con una piazza come Bari, dove almeno inizialmente troverà un po’ di vento contrario. Ma la tifoseria è pronta anche ad accogliere con simpatia lui e i tanti giovani, tra cui i baresi Grandolfo e Bellomo, chiamati a trasmettere entu-siasmo all’ambiente. Il calendario offre un assist da sfruttare nel migliore dei modi, perchè in otto giorni il Bari gioche-rà due volte al San Nicola contro Varese e Albinoleffe, con in mezzo la trasfer-ta di Modena. Certo, per vedere il Bari

migliore bisognerà avere pazienza, visto che non si può pretendere tutto e subito da una squadra completamente nuova. Ma una partenza lanciata è quanto mai opportuna, per allontanare quella cappa di pessimismo strascico dei disastri della scorsa stagione e dei guai societari. C’è anche la Coppa Italia, con la prospettiva di un doppio turno casalingo che può aiutare a fare riscaldare i cuori. Ma mai come quest’anno può accadere tutto e il contrario di tutto. Sperando che la ruota torni a girare per il verso giusto.

© Riproduzione riservata

di Enzo TAMBORRA

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Stadio San Nicolaore 20.45

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BARI – VareseModena – BARI

BARI – AlbinoleffePadova – BARI

BARI – NocerinaSassuolo – BARIBARI – LivornoCrotone – BARIReggina – BARIBARI – Empoli

Juve Stabia – BARIBARI – PescaraGrosseto – BARIBARI - Verona H.

Torino – BARIBARI – Sampdoria

Ascoli – BARIBARI – Cittadella

Brescia – BARIBARI – VicenzaGubbio – BARI

27 ago30 ago04 set10 set17 set24 set01 ott05 ott09 ott15 ott22 ott29 ott

01 nov05 nov13 nov19 nov26 nov03 dic10 dic17 dic06 gen

14 gen 21 gen 28 gen31 gen 04 feb11 feb18 feb03 mar10 mar17 mar24 mar31 mar06 apr 14 apr21 apr28 apr01 mag 05 mag12 mag 20 mag27 mag

Seicento partecipanti, oltre mille presenze totali stimate, quindi-ci strutture ricettive coinvolte,

da Santo Spirito a Torre a Mare. Sono i numeri previsti per la quinta edizio-ne del Mondiale di Coastal Rowing, in programma a Bari dal 20 al 23 ottobre. L’assegnazione della compe-tizione, organizzata da un Comitato Organizzatore Locale composto da esponenti del Centro Universitario

Sportivo di Bari e del Circolo Canot-tieri Barion, suggella il costante svi-luppo registrato nelle ultime stagioni dal movimento pugliese, cimentatosi con successo in numerose manifesta-zioni su scala nazionale. Le regate si svolgeranno sul Lungo-mare Nazario Sauro, con partenza ed arrivo alla rotonda dove sorgerà un villaggio dedicato al pubblico. Nei pressi della spiaggia Pane e Pomodo-

ro, invece, ci saranno gli spazi riser-vati agli atleti ed alle imbarcazioni concorrenti: “Per la prima volta nella storia della manifestazione – osser-va Pasquale Triggiani, coordinatore della manifestazione – il lungomare del paese ospitante farà da teatro all’evento, nel pieno rispetto delle finalità promozionali del canottaggio costiero”.

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Page 11: Il Nuovo Galletto Italia Spagna

meraviglioso giocattolo di Ventura, malgrado l’iniziale prodezza proprio dell’ex più atteso. La movimentata stagione appena conclusa (con l’addio ai blucerchiati e l’approdo a gen-naio al Milan), ha impedito, invece, ad Anto-nio una nuova “carrambata”. Cassano, infatti, ha affrontato in quest’annata il Bari due volte, ma entrambe a San Siro, prima in Coppa Ita-lia, poi in campionato. Proprio in quest’ulti-ma occasione, oltre a trafiggere nuovamente i galletti pareggiando il clamoroso vantaggio di Rudolf, Fantantonio si rese protagonista di uno strano siparietto con Gillet, nel quale sembrò chiedere al belga il motivo di tanto impegno in una gara che non avrebbe risolto le sorti già compromesse del Bari. Una sce-na sgradita ai tifosi biancorossi che, tuttavia, forse perdoneranno al loro campione l’en-nesima bizza. Oltre Cassano, però, altri due ragazzi riceveranno l’affettuoso abbraccio del San Nicola: Andrea Ranocchia e Leonardo Bo-nucci. Entrambi hanno avviato il loro percor-so nel grande calcio da Bari, dove per l’intero girone d’andata del 2009-10 hanno compo-sto quella che all’epoca era considerata una delle coppie di difesa più forti d’Europa. Gra-zie alla maglia biancorossa, Bonucci ha con-quistato l’azzurro disputando il mondiale del 2010 (unico giocatore nella storia del Bari a partecipare alla manifestazione iridata), ol-tre a guadagnarsi la chiamata della Juventus. Nemmeno un grave infortunio, invece, ha im-pedito a Ranocchia di approdare all’Inter. Per i tifosi baresi sarebbe un tuffo al cuore veder-li insieme al centro della retroguardia della nazionale. Chissà se Prandelli renderà possi-bile il suggestivo revival. Ma se non accadrà oggi, un giorno Ranocchia e Bonucci saranno comunque il tandem titolare della terza linea azzurra. La speranza è che nel frattempo an-che il Bari torni in serie A. In modo da non do-versi accontentare soltanto di simili occasioni per vedere i campioni dal vivo.

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7www.ilnuovogalletto.it10 Agosto 2011

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Fino a pochi anni fa la Spagna parti-va tra le favorite sia ai campionati del mondo sia a quelli europei. Poi,

puntualmente, le “furie rosse” steccava-no l’appuntamento. Dal 2008 c’è stata una netta inversione di tendenza. Euro-peo e Mondiale in 2 anni, calcio spetta-colare e coinvolgente, sensazione di aver aperto un ciclo che potrebbe durare anche diversi anni, anche e soprattutto alla luce delle difficoltà che incontrano

da tempo gli squadroni sudamericani. Non è un caso che allo strapotere del-la nazionale spagnola corrisponda, tra i club, lo strapotere assoluto da diversi anni del Barcelona che, da quando ha Pep Guardiola in panchina ha steccato solo una partita, quella di un anno fa a Milano contro l’Inter, e ha vinto tutto ciò che c’era da vincere. Per eliminare il Bar-celona i nerazzurri dovettero inventarsi una partita di barricate vere e proprie, con 11 (poi 10, ndr) giocatori chiusi per 90 minuti nella propria area di rigore. Ci sono delle somiglianze impressionanti tra la Spagna e il Barcelona. Forse, però,

parlare di somiglianze è obiettivamente impreciso. Partiamo dal capitano della Spagna. Puyol. Arriviamo al capitano del Barcelona. Puyol. Continuiamo con il re-gista delle furie, Xavi. E finiamo con il re-gista del Barcelona, Xavi. E proseguiamo con Iniesta, David Villa, Piquet, etc... Se togliamo Casillas, Xabi Alonso e Torres, a parte qualche giocatore non di prima fascia, la Spagna è il Barcelona meno Messi. O più esattamente è la cantera del Barcelona meno Messi. Impressio-nante. E’ come se l’Inter o la Juve o il Mi-lan o la Roma avessero 10/11 di giocatori provenienti dal settore giovanile e quei

10/11 fossero anche i titolari inamovibili della nazionale italiana. Ora godiamoci lo spettacolo. La tradizione Italiana con-tro l’imprevedibilità e la fame degli spa-gnoli. A Bari ne vedremo delle belle.

di Maurizio FONTANA

© Riproduzione riservata

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Dott. NICOLA DI CARNECommercialista

Revisore Contabile - CAFViale L. Einaudi n. 3 - 70125 BARI - Tel. 080.5027586

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9www.ilnuovogalletto.it10 Agosto 2011

Stadio San Nicolaore 20.45

Page 14: Il Nuovo Galletto Italia Spagna

Quando

le furie rosse

erano le eterne incompiute...

9-7-1994, Boston (MA)

ITALIA-Spagna 2-1 Reti: 25’ D. Baggio, 58’ aut. Benarrivo, 88’ R. Baggio

ITALIA: Pagliuca, Tassotti, Benarrivo, Albertini (46’ Signori), P. Maldini, Costacurta,Conte (66’ Berti), D. Baggio, Massaro, R. Baggio, Donadoni. Ct: A. Sacchi.

Spagna: Zubizarreta, Alcorta, Otero, Baquero (64’ Hierro), Abelardo, Nadal, Ferrer, Goicoechea, Luis Enrique, Caminero, Sergi (60’ Salinas). Ct: J. Clemente.

Arbitro: Puhl (Ungheria).

Era il 1994, nella torrida estate americana, quando Roberto Baggio portò la squadra a conquistare una finale che poi gli azzurri persero solo ai rigori contro il Brasile di Ro-mario e Bebeto. Fu proprio Baggio (Roberto - in quella squadra giocava anche Dino) a regalare la vittoria contro le Furie Rosse, che già all’epoca erano considerate una squadra fortissima, che tuttavia non riuscì, come di consueto, a raggiungere neanche le semifinali. 14 anni dopo la Spagna ha vinto un Europeo (eliminando l’Italia ai ri-gori), e dopo altri 2 anni un mondiale in Sudafrica, subentrando proprio agli Azzurri.

Reg. trib. Bari n. 34 del 14/09/2009Direttore responsabile: Vincenzo Tamborra

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DifensoriBalzaretti (Palermo)Bonucci (Juventus)Cassani (Palermo)Chiellini (Juventus)Criscito (Zenit St. Pietroburgo)Maggio (Napoli)Ogbonna (Torino)Ranocchia (Inter)

CentrocampistiAquilani (Liverpool)De Rossi (Roma)Marchisio (Juventus)Montolivo (Fiorentina)Motta Thiago (Inter)Nocerino (Palermo)Palombo (Sampdoria)Pirlo (Juventus)

AttaccantiBalotelli (Manchester City)Cassano (Milan)Giovinco (Parma) Pazzini (Inter)Rossi (Villareal)

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