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P A C H I N O , 1 5 O T T O B RE 20 1 7 - 3 ° T R I M E S T RE - R EG I S T RA Z I O N E T RI BU N A LE D I S I R A CU S A N ° 1 6 D E L 2 3 . 1 2 . 2 0 0 8
IL PEGASO DIRETTORE RESPONSABILE: GAETANO ALICATA
FANFARA DEI CARABINIERI DEL XXII° BATTAGLIONE DI SICILIA
SUL SITO WWW.SPBALLET.EU DATE, ORARI E NEWS DEL BALLETTO DI SAN PIETROBURGO
STUDIOMUSICALICATA Edizioni Musicali di Alicata Gaetano
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Andrea Borraccia
Carmine Lista
Costanza Guastelluccia
Enrico Tricarico
Francesca Lo Savio
Francesco D’Isa
Gakimas
Giancarlo Aleppo
Ivan Sebastian Agricola
Lucia Franzò
Luigi Fiorentini
Mario Gagliani
Marzia Martino
Miriam Alicata
Rossana Campisi
HANNO COLLABORATO
COPIA OMAGGIO
Pag. 1 La giovane scuola italiana G. Alicata
Pag. 2 Aleppo e i suoi sistemi… Redazione
Pag. 3 Il “Gradiente Armonico”… M. Gagliani
Pag. 4 Mario Gagliani Redazione
Pag. 5 Banda musicale Città di Scicli R. Campisi
Pag. 6 Chi tene ’0 mare... E. Tricarico
Pag. 7 Festival Magliano... C. Guastelluccia
Pag. 8 Giselle F. Lo Savio
Pag. 9 Lo Schiaccianoci F. Lo Savio
Pag. 10 Omaggio al M° F. Berritta G. Alicata
Pag. 11 Musica per il Principe… I. S. Agricola
Pag. 12 Fanfara dei Carabinieri… M. Alicata
Pag. 13 M° Paolo Sena M. Martino
Pag. 14 Corso di direzione… Redazione
Pag. 15 Corsi di formazione... A. Borraccia
Pag. 16 Master Class di tromba… Gakimas
Pag. 17 Banda di Sortino F. Lo Savio
Pag. 18 I successi dell’orchestra… C. Lista
Pag. 19 Un figlio che non c’è più L. Franzò
Pag. 20 Incontro del Cav. F.sco Zaccà Redazione
SOMMARIO
DIREZIONE
REDAZIONE
GRAFICA
IMPAGINAZIONE
STAMPA
DISTRIBUZIONE
Responsabile
MIRIAM ALICATA
P A G I N A 1
LA GIOVANE SCUOLA ITALIANA A cavallo tra l’’800 e il ‘900 un
gruppo di 5 compositori diede
origine alla giovane scuola ita-
liana. Le loro opere, per il ca-
rattere moderno e molto forti
sul piano emotivo, si affianca-
rono alla corrente letteraria
verista e portarono in scena composizioni basate su
fatti realmente accaduti nella realtà. Gli esponenti che
diedero maggior risalto a questa epopea musicale fu-
rono:
Pietro Mascagni, nato a Livorno nel 1863
diede l’avvio al verismo, con l’opera Caval-
leria Rusticana tratta da una novella, d’a-
more e di gelosia, di G. Verga. La storia è
realmente accaduta a Vizzini, paesino della
provincia di Catania, in Sicilia. L’opera, in
un atto, fu selezionata tra le migliori tre nel concorso
indetto dalla Casa Musicale Sonzogno per giovani
compositori. Le altre due selezionate dalla giuria
furono: “Labilia” di Nicola Spinelli e “Rudello” di
Vincenzo Ferroni. Il compositore livornese, sulla
scia di Cavalleria, scrisse altre opere: “Amico Fritz”,
“Iris” e “Le Maschere”, che non ebbero il successo
mondiale ottenuto con Cavalleria Rusticana. Morì a
Roma nel 1945.
Ruggero Leoncavallo, nato a Napoli nel
1858, fu il più dotto del gruppo dei com-
positori, appartenenti alla giovane scuola
italiana, perché figlio di un magistrato re-
gio e obbligato dal padre a studiare sia a
livello culturale e sia a livello musicale.
L’opera, in 2 atti, che lo affermò come compositore
verista fu “I Pagliacci” che, quasi sempre, viene rap-
presentata insieme a Cavalleria Rusticana. Il compo-
sitore, oltre alla musica, scrisse anche il libretto trat-
to da una storia vera accaduta a Montalto Uffugo,
paesino della Calabria, dove aveva vissuto con la fa-
miglia in tenera età. Morì a Montecatini nel 1919.
Francesco Cilea, nato a Palmi di Calabria nel 1866,
poiché le sue opere sono influenzate dal
melodramma delicato francese, e nella
fattispecie di Massenet, fu un composito-
re che non abbracciò del tutto il verismo.
Solo “Adriana di Lecouvreur” e
l’”Arlesiana” si staccano dall’influenza
francese e rientrano nella corrente musicale origina-
ta da Mascagni. Morì a Varazze, provin-
cia di Savona, nel 1950.
Umberto Giordano, nato a Foggia nel
1867, fu un autentico verista dal canto
spianato e caldo. Le sue storie, realmente
accadute, mostrano passione e sentimenti puri nel-
le opere di maggior spicco: “Andrea Chenier” e
“Fedora”. Muore a Milano nel 1948.
Giacomo Puccini, nato a Lucca nel
1858 è il vero dominatore della scuola
verista, che porta il suo personale stile
nel melodramma italiano proponendo
personaggi che mostrano sentimenti no-
bili e delicati. Ciò si nota nelle sue opere più rap-
presentative che vedono protagoniste donne inna-
morate e indifese che lottano contro un destino
avverso e più potente di loro: Manon, Tosca, Mi-
mì e Turandot. Egli fu, per certi versi, l’ultimo
grande operista romantico che esprime, nel melo-
dramma, il vero senso della melodia e del canto.
Muore a Bruxelles (Belgio), nel 1924, causa un
male incurabile alla gola.
Dopo il gruppo dei 5, che formarono la giovane
scuola italiana e svilupparono la musica verista, ci fu
un discreto movimento di compositori che, influen-
zati dalle nuove tendenze europee e dalle nuove tec-
niche musicali, più che proporre, sperimentavano e
di conseguenza i loro lavori non sempre erano ap-
prezzati o graditi dal pubblico e dalla critica che cer-
cava nel melodramma il bel canto e la dolce melo-
dia, stile inconfondibile degli italiani. Tra i nuovi
compositori spiccano:
Ermanno Wolf-Ferrari, nato a Venezia nel 1876,
da padre tedesco e da madre italiana, studiò nel
Conservatorio di Venezia e nel Conservatorio di
Monaco di Baviera dove musicalmente si formò e
si perfezionò. La sua musica è, un ritorno al sette-
cento di Goldoni, un passo indietro ma con ten-
denze moderne e di stile aristocratico e garbato.
Tra le sue maggiori opere spiccano: “I Quattro
Rusteghi”, “Il Campiello” e “Il Segreto di Susan-
na”. Morì a Venezia nel 1948.
Franco Alfano, fu allievo di Puccini che, completò
la sua ultima opera “Turandot” incompiuta per la
scomparsa prematura del Maestro, nato a Napoli
nel 1876, si distinse per i 2 capolavori
“Resurrezione” e “Sakùntala” che contengono pa-
gine di intenso lirismo. Morì a San Remo nel
1954.
Ildebrando Pizzetti, nato a Parma nel 1880, prima
fu influenzato dalla musica di genere wagneriana e
dopo, staccatosi da questa, dalla musica melodica
francescana con lavori ispirati al canto gregoriano.
Tra le sue opere più rappresentative si ricordano
“Fedra”, “Débora” e “Jaéle”, “Assassinio nella Cat-
tedrale” e “La figlia di Jorio”. Morì a Roma nel
1968.
Gaetano Alicata
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A cura della redazione
IL M° GIANCARLO ALEPPO E I SUOI SISTEMI ARMONICI
Il M° Aleppo nasce a Mila-
no nel 1937 e causa la 2^
guerra mondiale si trasferi-
sce, con la famiglia, a Gri-
gnasco paese della provincia
di Novara. Giovanissimo,
contemporaneamente agli
studi culturali, inizia gli stu-
di musicali e nella fattispe-
cie il trombone nella locale
scuola ad indirizzo bandisti-
co di Grignasco. All’età di
14 anni fonda un’orchestri-
na che, grazie ai contributi
ricevuti per le prestazioni,
gli permette di finanziarsi,
prima, gli studi musicali a livello professionale nella Scuo-
la Civica di Musica di Milano con i Maestri Guido Ca-
millucci, canto e Antonio Beltrami, pianoforte e, dopo,
sotto la guida del M° Bruno Bettinelli, gli studi inerenti
l’armonia, il contrappunto e la composizione. In questo
periodo frequenta e partecipa anche a master class di per-
fezionamento, con maestri di chiara fama, per approfon-
dire il suo percorso musicale. Conclusi tutti i corsi di stu-
di, da alunno esterno:
nel 1974 consegue il Diploma in Strumentazione per
Banda presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessan-
dria;
nel 1976 consegue il Diploma in Musica Corale e Dire-
zione di Coro presso il Conservatorio “G. Verdi” di
Milano;
nel 1981 consegue il Diploma in Composizione presso
il Conservatorio “G. Verdi” di Torino.
Al rientro degli obblighi di leva viene nominato direttore
della Banda Musicale “Città di Grignasco”, della Corale
“Città di Grignasco” e organista presso la “Casa Madre
del Convento delle Suore dell’Ordine di San Vincenzo”.
Nel 1982 viene chiamato a dirigere la Banda Musicale
“Città di Borgosesia”, successivamente rinominata
“Orchestra di fiati”, dove attualmente risiede, e incarico
che mantiene fino ad oggi. Grazie alla sua direzione, il
complesso strumentale, consegue premi, successi e ap-
prezzamenti sia a livello nazionale e sia a livello interna-
zionale eseguendo concerti in Svizzera a Ginevra e Locar-
no e rappresentando l’Italia, per 4 anni consecutivi in
Francia, durante i festeggiamenti in onore di Giovanna
d’Arco a Orleans e Rouan. Nel 1987, dopo approfonditi
studi e ricerche sulle nuove tendenze armoniche, decide
di dare più spazio alla composizione e crea dei sistemi
musicali innovativi che, base dei suoi nuovi lavori, posti
all’attenzione di compositori componenti di prestigiose
giurie per concorsi di composizione consegue premi a
livello mondiale. Alcuni di questi brani sono stati inseriti
nel catalogo WASBE (lista di composizioni i cui comples-
si strumentali partecipanti a concorsi di musica originale
per banda presentano come brani d’obbligo o a libera
scelta) selezionati da una commissione formata da maestri
compositori di chiara fama a livello mondiale. La musica
del M° Aleppo esprime uno stile che, tende spesso al
superamento della tonalità e della forma ma, mantiene un
forte legame con la memoria della cultura musicale italia-
na. Per certi versi sviluppa la sperimentazione, iniziata ai
primi del ‘900, con risultati imprevedibili e nel contempo
propone un carattere impressionistico, dove privilegia il
timbro e il colore creando a volte sfumature pesanti e
cupe e a volte sfumature leggere e trasparenti, comunican-
do atmosfere reali o immaginari. Il M° Giancarlo Aleppo:
è stato docente di Teoria e Solfeggio presso il Conser-
vatorio di Alessandria dove, anche in qualità di diretto-
re artistico, ha organizzato eventi e manifestazioni musi-
cali;
è stato docente di perfezionamento e aggiornamento in
Corsi di Concertazione, Direzione, Strumentazione,
Analisi e Lettura della Partitura in Italia e in alcuni pae-
si dell’Europa;
è stato direttore artistico del Centro Studi di Grignasco;
è stato fondatore e vicepresidente del Concorso Valse-
sia Musica;
è stato consigliere dell’Anbima Nazionale;
ha pubblicato trattati, libri e manuali sulla composizio-
ne, orchestrazione, storia della musica, teoria, analisi e
percezione musicale;
è chiamato periodicamente quale commissario e/o pre-
sidente di giuria in numerosi Concorsi Nazionali ed
Internazionali di Composizione, Esecuzione e Direzio-
ne (in particolare in Italia e in Spagna);
è stato uno dei promotori, grazie alle sue esperienze nel
campo della musica per banda di tante iniziative cultu-
rali e musicali, che ha permesso il recente sviluppo del-
le attività bandistiche in Italia;
è stato Direttore della Civicha Orchestra di Fiati di Mi-
lano, della Civica Orchestra di Fiati di Torino, dell’Or-
chestra d’Archi dell’Istituto Brera di Novara, dell’Or-
chestra d’Archi della Real Camerada di Valencia,
dell’Orchestra di Fiati Viotti e dell’Orchestra Sinfonica
Valsesiana;
è chiamato da enti e associazioni culturali-musicali na-
zionali ed internazionali a svolgere conferenze pedago-
giche sull’evoluzione sociale e musicale;
è stato chiamato a rappresentare l’Italia al Congresso
Internazionale della Musica Strumentale che si è svolto
a Castellòn in Spagna dal 4 al 7 luglio 2002;
è membro onorario della famosa Accademia De La
Musica Valenciana;
è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere all’Ordi-
ne della Repubblica.
Di carattere schivo, e rigoroso con se stesso, sostiene che
l’importante è arrivare e non essere. Insegna e persegue il
principio per cui ogni assunzione di mandato deve essere
ispirato al rispetto della competenza e al rispetto della
professionalità del ruolo. I suoi lavori sono editi da case
editrici italiane ed europee di grande rilevanza.
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IL “GRADIENTE ARMONICO” APPLICATO
ALL’ESPOSIZIONE DELLA FUGA QUARTA IN LA
DAL “LUDUS TONALIS” DI PAUL HINDEMITH
Mentre Schoenberg, Webern e Berg, si occupavano
di un sistema alternativo alla musica tonale, Hinde-
mith, perseguiva uno sviluppo del sistema tonale. Ela-
bora, quindi, una sua teoria, ossia il “gradiente armo-
nico”, basato sul livello di gradevolezza delle succes-
sioni accordali. Il compositore, a partire dall’ottava
giusta, come valore più consonante, prosegue la sua
armonia sempre più dissonante, ritornando successi-
vamente sull’intervallo di riposo (nuovamente l’ottava
giusta). Hindemith procede ad una articolazione di
tutti gli accordi possibili in cinque categorie. Abbia-
mo così accordi di riposo, accordi consonanti, accor-
di di tensione di primo e secondo grado e accordi
addolciti. Nel dettaglio, gli accordi di riposo, sono
quelli composti da sole quinte ed ottave. Gli accordi
consonanti sono quelli dove predominano triadi mag-
giori e minori allo stato fondamentale o in rivolto.
Gli accordi di tensione di primo grado sono quelli
composti da seconde maggiori, settime minori e
quarte giuste. Gli accordi di tensione di secondo gra-
do sono composti da seconde minori e settime mag-
giori. Gli accordi addolciti sono agglomerati di suoni
attenuati dalla presenza del tritono o della triade ec-
cedente. Vediamo ora, come Hindemith utilizza la
sua teoria nell’esposizione della fuga quarta in la, dal
“Ludus tonalis”. Si tratta di una composizione che si
propose come l'equivalente del XX° secolo al Clavi-
cembalo ben temperato di Bach. Questo brano, com-
posto nel 1942, inizia con un Praeludium in do a tre
voci e si conclude con un Postludium che è l'esatta
inversione retrograda del Praeludium.
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Fra il primo e l'ultimo brano hanno luogo dodici fu-
ghe a tre parti, separate da undici interludi, ciascuno
dei quali inizia nella tonalità della fuga che lo precede
e termina nella tonalità della fuga che lo segue. Nella
fuga in la, Hindemith elabora in maniera molto per-
sonale ed originale la forma classica della fuga, sotto-
mettendola alla legge del “gradiente armonico”: il gra-
do di dissonanza e distribuito lungo una frase in mo-
do che, da uno stato di riposo, la tensione aumenti e
successivamente diminuisca alla fine della frase. All’i-
nizio del brano si possono analizzare le componenti
dell’esposizione della fuga classica: il soggetto, la ri-
sposta e il controsoggetto, con le varie entrate, a batt.
3 e 7. Al primo ingresso della risposta (mis.3) abbia-
mo un esempio di “gradiente armonico”: la quinta
giusta (la-mi) è lo stato di riposo, cui seguono le con-
sonanze di terza e sesta maggiore (do-mi e do-la, se-
condo e terzo movimento batt.3). Successivamente le
dissonanze di primo grado, ovvero la seconda mag-
giore (sol-la, primo movimento batt.4) e la settima
minore (fa#-mi, secondo movimento batt.4), e nuova-
mente la seconda maggiore si-do diesis (terzo movi-
mento batt. 4). Segue una dissonanza di secondo gra-
do (re-do#, settima maggiore, primo movimento
batt.5). Questo è il culmine della dissonanza. Adesso
la frase si porta verso la distensione sulla consonanza
di terza minore (si-re secondo movimento batt.5) ed
il ritorno allo stato di riposo (do-sol, quinta giusta,
secondo movimento batt.5). La batt. 6 è una misura
di collegamento fra la seconda e la terza entrata del
soggetto. In questa battuta avremo l'ultima curva di
tensione dell'esposizione. Essa inizia, infatti, da uno
stato di riposo a due voci (mib-sib secondo movimen-
to batt.6) seguito da un intervallo consonante (mi-sol,
terzo movimento batt.6). A batt. 7 c’è l’entrata del
soggetto e la scrittura diviene a tre voci con due accor-
di consonanti, continuando così la tensione della
batt.6: fa-lab-do, in secondo rivolto, (primo movimen-
to batt.7), con il sol che funge da ritardo sul fa, e lab-
do-mib, in primo rivolto, (secondo movimento
batt.7). Seguono tre accordi dissonanti di primo gra-
do: re-fa-do, in primo rivolto (terzo movimento
batt.7) con la presenza della settima minore (re-do),
fa-do-sol, (primo movimento batt.8) con la presenza
della seconda maggiore e della quarta giusta (fa-sol,
sol-do), ed infine, do-sib-fa (secondo movimento
batt.8) con la presenza della settima minore e della
quarta giusta (do-sib, fa-sib). L’esposizione si conclu-
de con l’accordo di riposo la-la mi (terzo movimento
batt.8) senza passare dall’accordo consonante. Se in
Schoenberg è sbagliato affermare che la sua musica è
“dissonante”, con Hindemith, il giudizio secondo cui
certi passaggi suonano dissonanti è corretto. Egli si
collega ai compositori tonali del passato, in cui forte
era il concetto di contrapposizione tra consonanza e
dissonanza, fra tensione e distensione, solo che con
Hindemith il tutto viene completamente rivisitato.
Mario Gagliani Il M° MARIO GAGLIANI è diplomato in Composizione, Direzione d’Orchestra, Musica Corale, Direzione di Coro e Strumentazione per banda. Ha conseguito presso la Scuola Superiore di Musica dell’Accademia di Pescara il Diploma di Alto Perfezionamento in Direzione d’Orchestra con il massimo dei voti. Compositore e autore di musica sinfonica, da camera, sacra, di scena, per il teatro, per banda e per symphonic band, i suoi lavori sono ese-guiti a livello mondiale. Le sue numerose composizioni originali per banda, più volte eseguite, sono state segnala-te in concorsi nazionali ed internazionali ed inserite come brani d’obbligo in specifici concorsi. Parallelamente alla composizione si dedica alla direzione d’orchestra prestando la propria opera in rinomati complessi strumenta-li e corali italiani. Nel 1998 vince il premio “Maurizio Rinaldi”, assegnato al miglior allievo della classe di Dire-zione d’Orchestra presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, dove debutta in pubblico con la direzione del-lo "Stabat Mater” di A. Dvorak per soli coro e orchestra presso la Sala Accademica del Conservatorio. Successi-vamente dirige “El Retablo di Maese Pedro” di M. De Falla, La Serva Padrona” di G.B. Pergolesi, la “Traviata” di G. Verdi, ed altre opere. Nel campo sinfonico il suo repertorio è vastissimo e comprende musiche che vanno da Vivaldi a compositori contemporanei. Nel 2000 vince il concorso per titoli ed esami quale Vice-Direttore della BANDA CENTRALE DELLA MARINA MILITARE dir igendo il complesso strumentale sia in Italia e sia all’estero. E’ chiamato in qualità di presidente o membro della giuria in Concorsi Nazionali e Internazionali di Composizione e in Concorsi Nazionali ed Internazionali per Bande o Orchestre di fiati. È chiamato da enti ed as-sociazioni culturali-musicali per tenere corsi o master class di perfezionamento nel campo della musica in genera-le. All’attività di compositore, e di direttore d’orchestra, alterna un’intensa attività cameristica come accompagna-tore al pianoforte in cui si è affermato in importanti concorsi nazionali. Svolge attività di ricerca nei settori dell'a-nalisi e della teoria musicale e nella storia della composizione. Nel 2002, dopo aver vinto il concorso a cattedra per titoli ed esami della classe di Composizione, è stato docente di composizione, per 12 anni, presso il Conserva-torio “G. Martucci” di Salerno e, attualmente, presso il Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia. Alla sua scuola si sono formati giovani musicisti che hanno vinto o si sono distinti in concorsi di composizione di chiara fama.
a cura della redazione
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Rossana Campisi
Il Complesso Bandistico Città di Scicli nasce, nel febbraio
del 2013, dall’unione dell’associazione Pietro di Lorenzo
Busacca e dell’associazione Federico Borrometi. Un atto
di responsabilità e di maturità dei componenti delle due
associazioni musicali che, messi da parte rancori, conflitti e
rivalità, nel nobile valore della musica decidono ad unani-
mità di unirsi in unico gruppo oggi denominato Complesso
Bandistico “P. Di Lorenzo Busacca & F. Borrometi” Città
di Scicli. Per quasi un ventennio Scicli ha visto sempre la
presenza di due complessi bandistici fino a luglio del 2012
quando tutti i componenti delle due associazioni ritengono
opportuno di congiungere le proprie forze e costituire
un'unica squadra o meglio dire una famiglia... unita... e ben
rappresentata dalla denominazione dell’Associazione Mu-
sicale di appartenenza che porta, per l’appunto, congiunta-
mente il nome di Pietro Di Lorenzo Busacca e di Federico
Borrometi cui facevano capo i rispettivi corpi bandistici.
Nasce così una formazione musicale nuova perché di rottu-
ra rispetto a un passato conflittuale del quale, tuttavia, i
componenti hanno voluto conservare la tradizione e l’origi-
nalità di due bande musicali che hanno fatto la storia ban-
distica della cittadina barocca. Il corpo bandistico “Pietro
Di Lorenzo Busacca”, costituito nel 1994, in 18 anni di
attività ha riscosso notevoli successi in ambito bandistico
così come il corpo bandistico “Federico Borrometi”, la
banda storica per eccellenza, che ha rappresentato il primo
gruppo strumentale autonomo della città, al cui interno si
sono formate diverse generazioni di musicisti, molti dei
quali ancora oggi presenti, si cita una figura dominante, il
capobanda, Giuseppe Catera con oltre 60 anni di attività
musicale. Questa nuova formazione, che si innesta nel sol-
co della tradizione bandistica centenaria della città di Scicli,
(la prima banda, infatti, fu costituita intorno alla fine
dell’800), oggi conta circa 50 elementi. La direzione artisti-
co-musicale è affidata al M° Massimo Piccione coadiuvato
dal M° Girolamo Manenti. All'interno dell'Associazione è
presente un direttivo così costituito: Presidente, Angelo
Alfieri; Vicepresidente, Giuseppe Mallia; tesoriere, Gio-
vanni Decaro; segretario, Corrado Arrabito; consiglieri,
Manuela Campailla, Giorgio Brafa e Mariacristina Nigro,
impegnati costantemente nello svolgimento delle proprie
mansioni, nell'organizzazione e nella progettazione di even-
ti musicali. L’associazione, anche se di giovane costituzio-
ne, ha partecipato a diversi eventi musicali:
raduno bandistico “Città di Randazzo” (CT) nell’agosto
del 2014 e raduno bandistico “Città di Punta Sec-
ca” (RG) nell’agosto 2015;
20° Festival Internazionale “Valle D'Itria” delle bande
musicali “Città diCisternino” (BR) nel luglio del 2016 e
alla rassegna musicale “Città di Pozzallo” nell’agosto del
2017.
Ha organizzato diverse stagioni concertistiche, dal 2014 al
2017, nelle quali il gruppo musicale, in versione orchestra-
le Orchestra di Fiati Città di Scicli, ha collaborato con af-
fermati cantanti di musica lirica: il soprano Piera Grifasi, il
mezzo-soprano Ioana Fusa-Rotaru, il tenore Piero Lupino,
il baritono Salvo Todaro; solisti di chiara fama: il clarinetti-
sta Giovanni Mattaliano; cori polifonici: l’Enarmonia di
Ragusa. Dall'ottobre del 2014 ha avviato la Scuola di For-
mazione Musicale Federico Borrometi che conta circa 40
allievi ed ha lo scopo di incentivare lo studio della musica e
degli strumenti musicali utilizzati nell'ambito del complesso
bandistico “P. di Lorenzo Busacca & F. Borrometi” e
dell’“Orchestra di Fiati” Città di Scicli. La preparazione
degli allievi è affidata ad un corpo docente, costituito da
seri professionisti, esperienti e preparati nell’arte dell’inse-
gnamento e dell’educazione musicale coordinato dal re-
sponsabile delegato Prof. Giuseppe Mallia. All'interno del-
la scuola sono presenti diversi corsi che hanno l'obiettivo di
avvicinare giovani, di ogni età, alla musica e alla pratica di
uno strumento musicale attraverso il quale potersi esprime-
re e sperimentare le proprie attitudini (corso di avviamento
musicale – corso individuale di strumento); indirizzare gli
allievi verso un'attività musicale d'insieme che trova la sua
massima espressione nel complesso bandistico (laboratorio
di musica d'insieme nonché partecipazione all'interno della
“Orchestra Giovanile Federico Borrometi”) e infine forni-
re degli insegnamenti validi che permettano agli allievi di
potersi indirizzare verso uno studio più approfondito dello
strumento scelto.
BANDA MUSICALE “P. DI LORENZO BUSACCA & F. BORROMETI
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Chi tene 'o
mare è
uno dei
grandi suc-
cessi della
p r i m a
straordina-
ria fase della carriera di Pino Daniele:
anni che hanno segnato la sua storia e
quella della musica italiana. Pubblicata
nel suo secondo album che porta il suo
nome e cognome come titolo del 1979,
la canzone, esprime con poche parole
dipinte su di un sublime tappeto musica-
le, lo stato di molti popoli del sud ed, in
particolare, quello della sua Napoli. Seb-
bene non vengano mai citati luoghi del
meridione italiano o del mondo, Danie-
le, rappresenta gli stessi, in una visione
poetica, come quelli bagnati dal mare.
L'autore unifica, quindi, questi territori
con quella che è considerata la prima e
forse una delle poche ricchezza della
quale non potranno mai essere private
come, invece, avviene con i beni mate-
riali. L'orgoglio per quel tesoro naturale
è innato in ogni uomo del Sud ed è un
vanto, talvolta fine a se stesso, per chi
non ha altro. Per tale motivo, il cantauto-
re partenopeo, accomuna tutte quelle
comunità sfruttate e martoriate da sem-
pre sotto l'unica ed immensa bandiera
maestosa ma allo stesso tempo effimera
del mare. "...Chi tene 'o mare 'o ssaje
porta 'na croce..." ovvero "...Chi ha il ma-
re porta una croce..." è una delle frasi
che meglio rappresenta il senso di que-
sto brano dove l'autore intende esprime-
re che chi ha la fortuna di essere nato
in questi luoghi ha di conseguenza una
sorta di peccato originale che per tutta
la vita lo costringerà a pagare per que-
sta sorte. Daniele canta una sorta di
provocazione per far rendere l'idea
della condizione di chi vive con la con-
sapevolezza di non avere niente e pro-
va ad ingannarsi illudendosi che quel
mare sia davvero una ricchezza pro-
pria. "...Chi tene 'o mare 'o sape ca è
fesso e cuntento..." , infatti, queste co-
munità ben sanno che quel mare è so-
lo una ricchezza illusoria di cui solo gli
occhi e il cuore ne traggono benefici
perchè, come chiude lo stesso Daniele,
"...Chi tene 'o mare 'o ssaje nun tene
niente...". Il brano, come tutta la prima
fase di Daniele, è impreziosito dalla
presenza di musicisti di altissimo livello
come Rino Zurzolo, Rosario Jerma-
no e James Senese, che, in particolare,
nella tournée del 1981 dove sono pre-
senti anche Tony Esposito, Joe Amo-
ruso e Tullio De Piscopo, si esalta in
questo brano con un eccezionale asso-
lo al sax che rende ancor più magica
l'atmosfera unica di questa perla.
Chi tene 'o mare s'accorge 'e tutto chello
che succede po' sta luntano
e te fa' senti comme coce
chi tene 'o mare 'o ssaje
porta 'na croce.
Chi tene 'o mare
cammina ca vocca salata
chi tene 'o mare
'o sape ca è fesso e cuntento
chi tene 'o mare 'o ssaje
nun tene niente.
Enrico Tricarico
CHI TENE ‘O MARE... Il mare secondo Pino Daniele
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FESTIVAL MAGLIANO… TI AMO
Costanza Guastelluccia
Sabato 8 luglio si è svolta, a Carmiano (Le),
la 13^ edizione della Rassegna Musicale
UN EMOZIONE DAL SALENTO patro-
cinata dal GAL Terre d’Arneo, dal Comu-
ne di Carmiano e dalla Regione Puglia. La
direzione artistica è stata affidata al M° Mar-
tino de Cesare e all’attore Ivan Raganato
che ha presentato la serata insieme alla bel-
lissima Manila Lazzaro conduttrice del pro-
gramma RAI “Mezzogiorno in Famiglia”.
L’evento, che ha visto la partecipazione di
artisti del calibro di Eduardo Vianello,
Francesco Baccini, Salvatore cordella, i Fi-
ve Stories, Lucia Conte, Paola Liaci e dei
vincitori del Concorso di Canto Sfide, è sta-
to arricchito dalla presenza dell’orchestra
TERRA DEL SOLE diretta magistralmen-
te dal M° Enrico Tricarico. La manifesta-
zione canora è stata ideata e sviluppata dal
Presidente dell’associazione, “Magliano Ti
Amo” e patron del festival, Tonio Paladini
che ha offerto al pubblico intervenuto uno
spettacolo, artistico-musicale elegante ed
esclusivo con colpi di scena, che ha valoriz-
zato la buona musica e soprattutto gli artisti
locali. L’associazione, che si prefigge come
scopo anche la promozione di giovani ta-
lenti, organizza anche il Concorso Canoro
SFIDE riconoscendo ai vincitori, esaminati
da una giuria di valore, una borsa di studio,
un premio in denaro e la partecipazione al
Festival di Carmiano.
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Musiche: A. Adam - Coreografie: J.Coralli - Balletto in due Atti - I atto 50 " -( intervallo 15 " ) - II atto 50 "
Balletto romantico per eccellenza che nasce dalla fantasia del grande scrittore Théophile Gau-
tier affascinato dalla leggenda delle Willi. Spiriti di giovani donne in abito nuziale decorato della
tradizione slava che, morte per amore prima del matrimonio, vagano nei boschi al calare delle
tenebre in cerca di vendetta sugli uomini, da cui sono state tradite, costringendoli al ballo fino
alla morte stessa. Il celebre balletto viene riproposto in maniera unica e mistica dal Balletto di
San Pietroburgo con eccezionali costumi e scenografie su coreografie ottocentesche di Jean Co-
ralli. La versione, originale, curata da un chiaro esempio di balletto romantico, fonde in un uni-
ca IMMAGINE il sacro e il profano, la carne e lo spirito, l’amore e la morte, la dimensione ter-
restre e la dimensione celeste, la pantomima e il ballet blanc. A distanza di oltre un secolo e
mezzo l’opera continua ad affascinare il pubblico grazie ai due personaggi, paradigmatici del re-
pertorio accademico, che portano avanti l’azione: la contadinella Giselle, che muore di pazzia
d'amore, e l'innamorato Albrecht, il principe che prima gioca con essa, poi la tradisce e alla fine
si redime. Un Balletto che riempirà d’amore e di passione il pubblico partecipante.
Francesca Lo Savio
Francesca Lo Savio
Musiche: P. I. Tchaikovsky - Coreografie: M. Petipa - Balletto in due Atti - I atto 45" -( intervallo 15 " ) - II atto 50 "
Amore, sogno e fantasia sono le tre parole per identificare uno dei balletti più affa-
scinanti della storia della danza classica. Le scenografie incantate di Petipa, e rap-
presentate dal Balletto di San Pietroburgo, risaltano la fiaba scritta da Ernst Theo-
dor Amadeus Hoffmann. Per le sue caratteristiche di favola a lieto fine, e per la vi-
cenda pervasa da un'atmosfera fatata di festa, Lo Schiaccianoci, rappresenta una
storia sognata fantastica e dove i protagonisti danzanti sono dolci, soldatini, albero
di natale, fiocchi di neve, fiori, topi cattivi, prodigi, principe azzurro e fatina che
ammaliano i bambini e incantano i grandi. Per questo motivo è lo spettacolo più
rappresentato nel mondo durante le festività natalizie. La conclusione del balletto
vede l’esecuzione del Valzer dei Fiori dopo il quale Clara si ritroverà nella sua pol-
trona, con il suo schiaccianoci in grembo, felice di questo sogno di Natale.
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OMAGGIO AL M° FRANCESCO BERRITTA
Gaetano Alicata
Il M° Francesco Berritta, per gli amici Fran-co, nasce a Buccheri, paesino di montagna
della provincia di Siracusa, nel 1951. Ha ini-
ziato giovanissimo gli studi musicali nella lo-
cale scuola ad indirizzo bandistico del paese
natale, prima, con il flicorno contralto e, do-
po, con il flicorno baritono. Successivamente
ha completato il corso degli studi, a livello
professionale, presso il Liceo Musicale “V.
Bellini” di Catania conseguendo il Diploma
in Tromba, con il massimo dei voti, nel
1973. In qualità di tromba solista ha prestato
la sua opera in orchestre di fiati e da camera
di chiara fama. In qualità di direttore, grazie
al suo indiscusso talento, è stato chiamato da
diverse associazioni musicali della provincia
di Siracusa a dirigere i complessi strumentali
da loro istituiti. Francesco, però, non si è
espresso solo in qualità di strumentista e di
direttore musicale ma ha evidenziato il suo
genio artistico anche come compositore. I
suoi lavori spaziano dalla musica folkloristica
alla musica leggera e da arrangiamenti per
qualsiasi complesso strumentale alla musica
classica e romantica. La sua produzione più
significativa, però, si evince nel campo della
musica per banda e nella fattispecie nei mar-
ciabili e nei quadri sinfonici che evidenziano
ritmi, melodie e armonie assolutamente in-
novative e all’avanguardia. Nel 1974, dopo
aver conseguito l’abilitazione per l’insegna-
mento nelle scuole superiori di 1° grado, ot-
tiene il trasferimento presso il1° Istituto G.
M. Columba di Sortino (Sr), si trasferisce
con la famiglia nella nuova cittadina e nel
contempo viene chiamato a dirigere il locale
Corpo Bandistico “Città di Sortino”. Nel
2000, causa un male incurabile, conclude
prematuramente la sua vita. Ad oggi, del
Maestro Franco, rimane un ricordo vivissimo
in coloro che lo hanno conosciuto: negli al-
lievi che, a distanza di anni, gli sono grati per
aver trasmesso loro la passione per la musica;
nei colleghi e negli amici che lo ricordano
come uomo buono, di esemplare onestà e
serio professionista. Dal 2015, l’istituto Co-
lumba, a Suo ricordo, ha istituto il Concorso
Franco Berritta destinato ai complessi stru-
mentali, e corali delle scuole superiori ad in-
dirizzo musicale di 1° e 2° grado, dei Licei
Musicali e dei Licei Coreutici che si cimenta-
no in gare suddivise nelle seguenti sezioni:
solisti, ensemble, banda e orchestre musicali.
Dal 2016, l’amministrazione comunale ha
istituito, sempre in Suo ricordo, la rassegna
musicale estiva Berritta che vede la partecipa-
zioni di artisti in possesso di palmares presti-giosi a livello nazionale ed internazionale.
Le composizioni del M° Franco Berritta, che già evidenziavano novità armoniche e melodiche, sono sta-te subito apprezzate dai musicisti, dal pubblico e dalla critica e ancor oggi, per certi aspetti, sono im-possibili da replicare. La sua musica che trae origini da quella colta, anche se contiene strutture progressi-ve e innovative, è talmente ben articolata e ben defini-ta che non risente delle difficoltà, che altri composito-ri hanno avuto, ad essere accettata.
MUSICA PER IL PRINCIPE ALBERTO DI MONACO
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Ivan Sebastian Agricola
La Civica Filarmonica di Modica, da circa 30 anni diretta dal M° Francesco Dipietro, in occasione della visita del Principe Alberto di Monaco nella cittadina barocca è stata protagonista, con un apprez-zatissimo trattenimento musicale, al suo arrivo nel Comune. Dopo rigidi controlli, da parte delle autorità competenti, tutti i componenti del complesso strumentale sono stati ammessi nell’atrio del Palazzo di Città formando un picchetto d’onore e pronti ad accogliere, secondo il ferreo protocollo, sua altezza il Prin-cipe Alberto al suo arrivo. Gli onori di casa sono stati affidati al Sindaco della Città di Modica dott. Ignazio Abate e al Prefetto di Ragusa dott.ssa Maria Carmela Librizzi.
Dopo i riti di presentazione, i p r o t a g o n i s t i della cerimonia, gli invitati e i s impatizzanti tutti si sono ra-dunati, in un salone predi-sposto per il ri-c e v i m e n t o , all’interno del
Comune dove una delle tre divisioni della Civica Filarmonica, la Wind Band, ha eseguito l’Inno Nazionale Italiano. A conclusione del brano, il Principe in persona si è complimen-tato con il M° Dipietro e con il Dott. Abate per la splendida esecuzione e per il contegno tenuto dai musicisti durante la performance. Il congedo del Principe Alberto è stato salutato con l’esecuzione della marcia GIOIOSA, del M° Dipietro, molto ap-prezzata dalle delegazioni presenti all’evento. La Civica Filarmonica di Modica che ha partecipato alla ma-nifestazione insieme ad altre istitu-zioni della città con impegno, pro-fessionalità e competenza, ha ben evidenziato valori che la rendono da sempre protagonista in tutti i mo-menti di grande importanza quando viene chiamata a rappresentare la città modicana a livello musicale.
FANFARA CARABINIERI XII° BATTAGLIONE SICILIA
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Il 03 agosto 1860, i Carabinieri Reali Di Sicilia, istitui-scono il “Corpo Musicanti”, gruppo composto da 14 elementi (solo tamburini e trombettieri) appiedati e a cavallo. Questo piccolo Complesso Strumentale veniva chiamato, a prestare la propria opera in cerimonie mili-tari, insieme al Corpo di Addestramento Della Guardia Nazionale del 7° Dipartimento Militare di Palermo. Tali servizi servivano a mantenere alto il morale delle truppe in partenza nelle varie zone operative. Nel 1900, con i nuovi ordinamenti militari, in Sicilia vennero isti-tuite ufficialmente tre fanfare: quella dei Carabinieri Reali della Legione di Palermo, quella dei Carabinieri della Legione di Messina e quella della Guardia Nazio-nale del 7° Dipartimento Militare di Palermo. Quest’ul-tima, avendo le sezioni complete, operava come una Banda, mentre, le prime due, operavano come fanfare con circa 25 elementi e solo fiati, le percussioni veniva-no impiegate in particolari prestazioni. Tra il 1920 e il 1930 la Fanfara dei Carabinieri Reali della Legione di Palermo ebbe un incremento di sviluppo nell’organico, completò le sezioni musicali, e diventò il complesso militare di riferimento a livello regionale. Dal 1940 al 1950, diretto dal Maresciallo Russo D’alloggio, si esibi-va periodicamente, la domenica, sulla scalinata del Tea-tro Massimo di Palermo insieme alla Banda Presidia dell’Esercito Italiano e alla Banda dei Vigili del Fuoco. Nel 1950 la Fanfara viene di fatto integrata presso il Co-mando del 12° Battaglione Carabinieri di Sicilia e trasfe-rita presso la Caserma Calatafimi-Bonsignore, attual-mente nominata, Caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa. Gli anni cinquanta sono gli anni del banditismo sicilia-no e di conseguenza anche gli strumentisti venivano impiegati a svolgere servizio nelle varie caserme dei ca-rabinieri dislocate a presidiare il territorio ma con l’ob-bligo di rientrare, circa 2 o 3 volte la settimana, presso la sede centrale per effettuare l’addestramento musica-le. Nel 1960 la direzione della fanfara viene affidata al Brigadiere Manconi, l’epopea di questo gruppo musica-le è ancora oggi ricordata perché, composto da stru-mentisti qualificati e di lodevole levatura, alcuni di loro
furono trasferiti nella Banda dei Carabinieri di Stato diretta dal M° Domenico Fantini. Nel 1970 la direzione passa all’Appuntato Salvatore La Tona che curò con sapiente maestria la preparazione musicale del com-plesso fino al 1974. Dal 1974 il complesso strumentale viene affidato al Brig. Rocco Lombardo fino al 1977, anno in cui l’attività della fanfara fu di fatto sospesa. Nel 1993, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con un nuovo Atto Costitutivo che prevedeva la compe-tenza territoriale del Comando Interregionale “Culqualbert”: area Regione Sicilia e area Regione Cala-bria, ricostituisce il disciolto gruppo musicale e riattiva i servizi riconfermando il M° Lombardo fino al 1997, anno in cui viene collocato in congedo. Con il colloca-mento in riposo del M° Lombardo, dall’ottobre del 1997, la direzione del complesso musicale viene affida-ta al Maresciallo Capo Paolo Mario Sena. Sotto la guida del M° Sena, che lo afferma a livello nazionale come complesso di eccezionale rendimento artistico, conse-gue premi, successi e favorevoli consensi di pubblico e critica ove chiamati a prestare la propria opera. Ha inaugurato ed effettuato concerti nei maggiori teatri e città d’Italia. Composta da circa 40 elementi, tutti in possesso di Diploma o Compimento Inferiore per stru-menti a fiato, si esibisce con un repertorio che spazia ampiamente dal classico-bandistico alla musica latino-americano; da brani originali per banda a trascrizioni e composizioni di autori classici e moderni; da famose colonne sonore alla musica leggera o lirica affidata a cantanti professionisti di chiara fama.
Miriam Alicata
M° PAOLO MARIO SENA
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Il M°, Maresciallo Maggiore, Paolo Mario Sena na-
sce a Noto (SR) nel 1964. Giovanissimo, parallela-
mente agli studi culturali, inizia gli studi musicali del
clarinetto, prima, nella Scuola Musicale Municipale
del Comune di Noto, dove consegue l’idoneità sotto
la direzione del M° Gaetano Belfiore e conseguente
nomina e assunzione, tramite delibera consiliare,
nell’annesso Corpo di Addestramento dall’ente isti-
tuto, dal 1979 al 1990 e, dopo, sotto la guida del
M° Vincenzo Maggiore conseguendo il Diploma di
Clarinetto, e la specializzazione in Canto Corale
presso il Liceo Musicale ”V. Bellini” di Catania, nel
1990. In qualità di clarinettista ha prestato la pro-
pria opera in complessi strumentali e corali, della
provincia di Siracusa, di chiara fama. Nel 1990 vince
il Concorso Ordinario, per Esami e Titoli, ai fini del
conseguimento dell’abilitazione per le classi di con-
corso A031, A032 e AC77, insegnamento negli isti-
tuti superiori di 1° e 2° grado. Nel 1991 vince il Con-
corso Nazionale per Sottufficiali nell’Arma dei Cara-
binieri. Nel 1997, dopo un corso semestrale nella
Banda dei Carabinieri di Stato, sotto la guida del M°
Direttore Col. Vincenzo Borgia, consegue la specia-
lizzazione di Capo Fanfara e, viene nominato Diret-
tore della Fanfara del 12° Battaglione dei Carabinieri
di Palermo. Nel 2009 ha conseguito, presso l’Uni-
versità di Siena Facoltà di Scienze Politiche, la Lau-
rea in Scienze dell’Amministrazione. Nel 2003, in
considerazione delle Sue particolari benemerenze,
con decreto “Motu Proprio” il Principe, e Gran
Maestro del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero
di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Mal-
ta, gli conferisce La Croce Con Spade Dell’Ordine
Al Merito Melitense. Nel 2006 è stato nominato Ca-
valiere Ufficiale del Sovrano Ordine Di San Giorgio
D’Antiochia. Dal 2008 è iscritto, in qualità di Mauri-
ziano, nell’Associazione Nazionale Nastro Verde
della Sezione di Palermo. E’ decorato con la Meda-
glia d’Argento al Merito di Lungo Comando e con
la Croce d’Oro per i 25 anni di servizio prestato
nell’Arma dei Carabinieri. Ha ricevuto apprezza-
menti individuali e collettivi dalle più alte cariche
dello Stato, dal personale dell’Arma dei Carabinieri
e da numerose Autorità Religiose e Civili. Ha diretto
nei più prestigiosi Teatri Italiani: Teatro Massimo e
Teatro Politeama di Palermo, Teatro Comunale
“Vittorio Emanuele” di Messina, Teatro Massimo
“V. Bellini “ e Teatro Metropolitan di Catania, Tea-
tro Comunale di Reggio Calabria, Teatro Comunale
“G. Garibaldi” di Enna, Teatro Comunale di Calta-
nissetta, Teatro Pirandello di Agrigento, Teatro
“Rendano” di Cosenza. Alla qualifica di direttore
affianca anche quella di compositore scrivendo o
elaborando opere indirizzate a varie formazioni stru-
mentali (duo, terzetto, quartetto, ensemble, banda e
orchestra musicale) di lodevole levatura ed eseguiti
da complessi strumentali di chiara fama. Tra le sue
composizioni di maggior rilievo spiccano, i due poe-
mi sinfonici dedicati alla Città di Pachino, l’Invasio-
ne di Dragu e Promontorium Pachiny e brani origi-
nali e arrangiamenti di vario genere.
Marzia Martino
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CORSO DI DIREZIONE PER MAESTRI DI BANDA ANBIMA CATANIA
DOCENTE M° MICHELE NETTI
Con la coordinazione del M°
Carmelo Vinci e con la docen-
za del M° Michele Netti, pro-
fessionista accreditato nel setto-
re bandistico a livello nazionale
ed internazionale, il Corso è
destinato a tutti i direttori inte-
ressati e concepito come semi-
nario multilivello di studi per
migliorare, accrescere e raffina-
re la loro conoscenza musicale
nell’ambito della direzione del-
la banda. Per renderlo più ap-
petibile si è ritenuto opportuno
dare ai corsisti la possibilità di
dirigere, nel concerto finale, il
Corpo Bandistico “Amici della
Musica” di Nicolosi.
A cura della redazione
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CORSI DI FORMAZIONE PER DOCENTI
Andrea Borraccia
Il corso di formazione tenuto dalla Dott.ssa Alessandra Gambacorta si terrà, a Policoro presso l’aula conferenze dell’I.I.S.S. “E. Fermi” ,nei giorni 10, 13, 16 e 20 ottobre, dalle 15,00 alle 19,00 (lezioni fron-tali) e 12, 17 e 18 ottobre dalle 15,00 alle 18 (laboratori).
In questo periodo ho ripensato molto al termine formazione. Anch’io, come docente, sono stato traghettato nel girone infernale dei formandi: i docenti, in ottemperanza al comma 124 della legge 107, la famosa “Buona scuola”, sono obbligati a formarci. Nel comma in questione, però, insieme alla parola “obbligatoria” che terrorizza tutta la classe docente e rallegra tutti gli enti formatori o sedicenti tali, ci sono però altre due parole: strutturale e permanente. Come a dire: carissimo docente, non sei arrivato, devi sempre imparare ad imparare (permanente), e soprattutto devi prendere consapevolezza che l’imparare è la legge dell’esistenza (strutturale). Un’aggiunta: si impara da un maestro. Il mantra di questi mesi, perciò, l’iperomino che tutto racchiude: la formazione. Se ci pensiamo anche questa è una parola eccezionale: ha a che fare con la forma, con l’aspetto. E la forma non è divisa dalla sostanza, anzi la sostanza, (ousia), come insegna Aristotele, è sinolo, unione indissolubile di forma e materia. Formazione, in fondo, è perciò la possibilità di recuperare il proprio volto, la propria identità. Darle, o trovarle, la forma. Imparando è possibile sa-pere di più chi sei. Il tuo volto frantumato in mille apparenze può ritornare ad essere unito. Imparando, seguendo un altro. Proprio come il brutto anatroccolo che è allontanato da tutti per la sua bruttezza, ma poi vede dei grandi uccelli bianchi che si librano in aria ed è preso da una grande tristezza. Poi li rin-contra, ed è colpito di nuovo dalla loro bellezza. La bellezza che lui tanto desidera! Si avvicina, e contrariamente a quanto pensava, né lo uccidono, né lo mandano via. Lui, allora, si guarda nell’acqua dello stagno e scopre di essere cigno. Di essere bello. Si è formato un nuovo volto. Così è capitato ai ragazzi “pericolanti” di don Bosco nella Torino post Unità, così è capitato ai ragazzi montanari di Barbiana, così è capitato a me tra i banchi di scuola con un professore che continuava ad interessarsi a me e a interessarmi, così sta capitando in questa strana avventura del corso di formazione su Don Luigi Milani presso l’istituto comprensivo a lui dedicato a Policoro, in provincia di Matera, dove sono protagonista, con l’Imprevisto, da formatore e formando allo stesso tempo. Come è vero che le due cose coincidono. Proprio come quei ragazzini che facevano scuola da don Milani e con don Milani. Diventavano maestri in poche ore, proprio come lui.
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MASTER CLASS DI TROMBA “M° NELLO SALZA”
Gakimas
Lunedì 07 e martedì 08 agosto, presso il 1° Istituto “G.
M. Columba” di Sortino (Sr), si è svolto il Master Class
di tromba curato dal M° Nello Salza con la collaborazio-
ne del M° Claudio Salonia. Il tema del corso “La Trom-
ba del Cinema” ha visto la partecipazione di trombettisti proveniente da tutto il territorio nazionale. Il M° Salza
ha iniziato la sua carriera, prima, come 1^ Tromba pres-
so il Teatro San Carlo di Napoli e, dopo, presso il Tea-
tro dell'Opera di Roma. Trombettista di fama interna-
zionale ha prestato la sua opera, in qualità di trombetti-
sta, in oltre 400 colonne sonore di film con i più affer-
mati maestri del settore e soprattutto con Ennio Morri-
cone, di cui vanta circa 250 presenze, Nicola Piova-
ni, Riz Ortolani, Armando Trovajoli e Luis Bacalov.
RASSEGNA MUSICALE “FRANCO BERRITTA”
Mercoledì 9 agosto, presso il
Convento Frati Minori Cap-
puccini di Sortino (Sr), si è
svolta la 2^ Edizione della
Rassegna Musicale “Franco
Berritta” promossa dal Comu-
ne di Sortino e con l’organiz-
zazione e direzione artistica
dei figli Sebastiano e Sofia.
La manifestazione ha visto, la
partecipazione di musicisti di
chiara fama a livello nazionale
ed internazionale e, come
ospite d’onore il M° Nello Sal-
za. Antistante il palco, che ve-
deva l’esibizione degli artisti
intervenuti, è stata allestita
una galleria fotografica in ri-
cordo del compianto maestro,
mentre sul palco, tra una esi-
bizione e l’altra, i musicisti
omaggiavano la figura di Fran-
co con ricordi ed esperienze
vissute.
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ASSOCIAZIONE “PADRE GAUDENZIO CENCI” CITTA’ DI SORTINO
Francesca Lo Savio
Il Corpo Bandistico, istituito dall'Associazione Musicale Padre Gaudenzio Cianci “Città di Sortino” (Sr), continua la gloriosa tradizione bandistica locale con origini stori-che risalenti al 1830. Data, più remota, che si evince da un manoscritto musicale conservato ad oggi nel prezioso archivio storico sociale. Con le nuove normative, l’asso-ciazione viene costituita ufficialmente nel 1993, con rego-lare atto notarile, affidando il complesso strumentale alla
sapiente guida e direzione del M° Claudio Salonia, musicista di fama nazionale ed internazionale che in breve tempo riorganizza le antiche e nuove energie socio-culturali emergenti nella cittadina e consoli-da un gruppo di circa 40 elementi tra cui spiccano, i validissimi soli-sti: Sergio Fazzino, tromba in Mib;
Sebastiano Berritta, tromba in sib, tromba in mib e trom-bino; Cesare Marino, sassofono e Emanuele Salonia, percussioni. Attualmente il complesso strumentale è composto da musicisti che studiano presso i maggiori Conservatori o Istituti Musicali Statali della Sicilia, nella Scuola di Musica Comunale e nella Scuola di Musica Sociale e musicisti che svolgono con impegno e profitto l'attività a livello amatoriale. Unanimi sono stati i consen-si, di pubblico e critica, ottenuti sia nella recente trasferta in Germania e sia nei concerti eseguiti a livello nazionale in Emilia Romagna e in Calabria e nei numerosi Raduni Bandistici a cui ha partecipato: Canicattini Bagni, Calta-bellota, Belpasso, Biancavilla ed altri che hanno determi-nato l’inserimento del brano Free World Fantasy nel 2°
CD delle Bande Musicali Siciliane. Nel 2002 ha parteci-pato al IX Concorso Nazionale bandistico di LAMEZIA TERME conseguendo il 2° posto. Nel giugno del 2014 ha tenuto un concerto con la partecipazione di David Childs, euphonista inglese di fama mondiale. A Febbraio e Agosto 2017 l’associazione ha organizzato due grandi manifestazioni culturali e musicali: master class con il M° Nello Salza, famoso per aver
interpretato con la sua tromba molte delle colonne so-nore composte dal Premio Oscar Ennio Morricone.
concerto in ricordo del M° Franco Berritta che ha visto la partecipazione, come ospite d'onore, del su citato M° Nello Salza.
La scuola musicale, istituita dall’associazione, vanta l’iscri-zione di tantissimi giovani che, a conclusione del corso di studi, vengono integrati nella Banda aumentando l’orga-nico e le varie sezioni musicali. Il Fiore all'occhiello dell'attività sociale è l’annuale stagione concertistica. Nel 2017, giunta alla 14^ edizione, ha partecipato al Concer-to di Primavera, al Concerto dei Fiori, al Concerto d'E-state e ad altre manifestazioni, con diverse formazioni, dal duo all’ensemble. L'attività dell'associazione è rivolta anche al recupero di opere composte dai maestri che si sono succeduti nella direzione, in particolare a quelle del M° Salvatore Iannello e soprattutto a quelle del M° Fran-cesco Rossitto, queste ultime, con l’obbligo, l'onore e l'onere di conservarle e di divulgarle in quanto gli eredi hanno donato all’ente associativo tutti i diritti d'autore. Il Corpo Bandistico Padre gaudenzio Cianci “Città di Sorti-no” ha partecipato all’incisione del CD: Bande Musicali Siciliane Volume 2 - Edizione Butterfly Records -1997.
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Carmine Lista
I SUCCESSI DELL’ORCHESTRA STABILE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “GIOVANNI PAOLO II” DI POLICORO
L’Istituto Comprensivo GIOVANNI
PAOLO II di Policoro (Mt) continua a
mietere successi. Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Maria Carmela Stigliano è orgo-
gliosa di avere nella sua istituzione il
Corso Ad Indirizzo Musicale che, ormai
da 25 anni, raccoglie consensi non sol-
tanto in città ma anche a livello naziona-
le ed internazionale. L’Orchestra G.
Paolo II, annessa alla scuola, ha conse-
guito negli ultimi due anni il 1° Premio
al Concorso Internazionale Rosa Pon-
selle Città di Matera e il 1° Premio al
Concorso Internazionale S. Francesco
Città di Paola. Composta da circa 90
elementi, nelle seguenti sezioni: stru-
menti a corda, chitarre e pianoforte;
strumenti a fiato, clarinetti e trombe;
sintetizzatori, tastiere elettriche, ha parte-
cipato a rassegne e gemellaggi a livello
nazionale ed internazionale esibendosi
anche in teatri importanti e conseguen-
do lodevoli consensi di pubblico e di cri-
tica. Collabora con associazioni culturali
e musicali, enti e professionisti di chiara
fama sia del territorio e sia a livello na-
zionale. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa
Maria Carmela Stigliano e i docenti del-
le classi strumentali: Proff. Rosario Cala-
brese, tromba; Ludovico Giannini, clari-
netto; Carmine Lista, chitarra e Maria
Chiara Sacco, pianoforte, dopo l’enor-
me successo di pubblico, stampa e me-
diatico dell’ultima manifestazione, tenu-
tasi in una gremitissima Piazza Heraclea
a Policoro, a fine giugno, in occasione
del 25° Anno dall’ Istituzione dell’Indi-
rizzo musicale e con la presenza di per-
sonaggi di spicco: M° G. Pompeo, Diret-
tore Artistico del Lams di Matera, M° P.
Romano, Direttore del Conservatorio di
Matera e altre personalità politiche e re-
ligiose, sono già in piena attività per or-
ganizzare i prossimi grandiosi eventi che
coinvolgeranno i ragazzi dell’Orchestra
G. Paolo II, nell’A.S. 2017/2018.
UN FIGLIO CHE NON C’È PIU’ talmente assurdo da sentirsi smarriti, svuotati,
annientati. Il buco nero nel quale si è precipi-
tati diventa sempre più profondo, la sofferenza
scava nell’animo e là rimane. Per sempre. È
comprensibile come a volte subentri rabbia,
rabbia nei confronti di Dio, del fato, della sor-
te, della vita stessa, perché non c’è mai tempo
per prepararsi ad una tale tragica perdita in
quanto i genitori si aspettano che i loro figli
vivano a lungo, che sopravvivano a loro. Il
ruolo genitoriale prescrive principalmente di
proteggere i propri figli; si capisce allora una
madre che dice: “Se solo potessi averlo aiuta-
to, se solo potessi tenerlo con me una volta
ancora!”. Così, auto-biasimo, sensi di colpa e
di fallimento possono tormentare una madre
che razionalmente sa di non essere responsa-
bile, ma ciò non la consola, perché una madre
avverte tutta l’impotenza del suo amore ed è
sempre alla ricerca del luogo, all’interno della
propria mente, in cui il figlio è andato. K.
Popper, noto filosofo moderno, diceva: “Ogni volta che muore un uomo, è un universo inte-
ro ad andare distrutto.” Cosa fare allora…
bisogna lasciare che la sofferenza esca, si espri-
ma, perché il dolore ha bisogno di essere
ascoltato. Orazio, Samuele, Claudia, Lorenzo,
Giuliana…ognuno di loro è un pezzo di storia
che porteremo sempre nel nostro cuore per-
ché non è possibile dimenticare nessuno di
loro. Il lutto non si supera mai del tutto, si im-
para piuttosto a convivere con il senso di per-
dita, fino a quando non si troverà il punto di
accettazione. “...Ad un cuore in pezzi nessuno
si avvicini senza l’alto privilegio di avere soffer-to altrettanto...”.
Lucia Franzò
P A G I N A 1 9 I L P E G A S O - 3 T R I M E S T R E 2 0 1 7
Orazio, 17 anni, fi-
glio unico, ha saluta-
to per l’ultima volta i
suoi cari, i familiari,
gli amici. Di amici
ne ha tanti. È un ra-
gazzo pieno di vita,
con tanti progetti,
tanti sogni, tanta vo-
glia di vivere. Im-
provvisamente, uno schianto con la moto e
poi…silenzio. Come per Orazio lo stesso è suc-
cesso negli anni scorsi a Lorenzo, Giuliana, Sa-
muele, Claudio; tante, troppe vite spezzate al
rientro da una serata tra amici, un giro come
tanti, l’ultimo saluto a casa e poi…silenzio. Fan-
nie Flagg scrive: “…e poi, il nulla. Forse solo…il rumore del silenzio, come quello che sentono
gli uccelli quando volano in alto sopra la terra, respirando l’aria pura e fresca della libertà”. Ec-
co, il silenzio è forse la cosa più “fragorosa” che
accompagna la perdita di un figlio…; come dice
Simon and Garfankel in una nota canzone, “..il
silenzio cresce come un cancro.” “Silenzio pri-ma di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore tra due insondabili silenzi”, dice
Isabel Allende. È proprio così. È questo che
percepisce soprattutto una madre che ha perso
il proprio figlio, perché per lei è come perdere
una parte di cuore. Non c’è pace, c’è tormento,
un vuoto immenso. Tutto è sospeso tra il prima
e il dopo senza più riferimenti certi, senza sicu-
rezze, se non la consapevolezza che il dolore
provato da un padre e da una madre non sarà
mai annullato da niente e da nessuno perché è
prodotto da una ferita aperta che tale resterà per
tutta la vita. Il sorriso di Orazio e dei tanti come
lui passati oltre, non si cancella e lacera la sua
mancanza fisica che ha lasciato il posto ad un
vuoto enorme che devasta. Accade che una par-
te del genitore muore con lui, forse perché il
futuro, con tutti i sogni e le speranze, va in fran-
tumi. Sopravvivere, questo è quello che si cerca
di fare quando muore un figlio. Il primo deside-
rio, forse, a volte, è di morire con lui, perché il
dolore è talmente forte, talmente improvviso,
P A G I N A 2 0 I L P E G A S O - 3 T R I M E S T R E 2 0 1 7
INCONTRO DEL CAV. FRANCESCO ZACCA’ CON IL NUOVO COMANDANTE PROVINCIALE
DELLA GUARDIA DI FINANZA “CITTA’ DI CATANIA”
GEN. B. ANTONIO NICOLA QUINTAVALLE CECERE
Nella sede del Comando Provinciale
della Guardia di Finanza di Catania, il
nuovo Comandante Provinciale,
Gen. B. Antonio Nicola Quintavalle
Cecere, ha ricevuto la visita del Dele-
gato per la Sicurezza di Confcommer-
cio di Catania Cav. Francesco Zaccà
il quale ha voluto porgere il proprio
saluto di benvenuto. L’incontro ha
anche rappresentato l’occasione per
illustrare al Gen. Quintavalle Cecere
le iniziative promosse sul territorio
dal Dipartimento per Sicurezza in si-
nergia con le Istituzioni. “...La nomi-na del Generale Quintavalle – ha di-chiarato Zaccà – riconferma Catania quale polo di eccellenza nella defini-zione e nella successiva attuazione delle strategie volte a contrastare sul territorio tutte le varie forme di crimi-nalità. Quest’azione di contrasto deve costituire un ulteriore sprone per le forze sane della città affinché diano il proprio contributo nella costante pro-duzione della legalità sul territorio medesimo. Rispetto per le norme e certezza della pena per i trasgressori sono condizioni imprescindibili per un sano e autentico sviluppo econo-mico...”. A conclusione dell’incontro
il Cav. Zaccà ha consegnato al Gen.
Quintavalle una targa di benvenuto.
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