il pianto del neonato di silvia messina. e il segnale con cui ad ogni eta comunichiamo agli altri i...

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IL PIANTO DEL NEONATO DI SILVIA MESSINA

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Page 1: IL PIANTO DEL NEONATO DI SILVIA MESSINA. E IL SEGNALE CON CUI AD OGNI ETA COMUNICHIAMO AGLI ALTRI I NOSTRI SENTIMENTI Picco a 6 – 8 settimane di esistenza

IL PIANTODEL NEONATO

DI SILVIA MESSINA

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E’ IL SEGNALE CON CUI AD OGNI ETA’ COMUNICHIAMO AGLI ALTRI I NOSTRI

SENTIMENTI

Picco a 6 – 8 settimane di esistenza dopo la nascita

Verso i 4 mesi con la maturazione della corteccia il pianto cala drasticamente e il bambino inizia

sempre più a usare questa modalità per comunicare in modo selettivo i propri bisogni

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Il pianto di un neonato è fastidioso:Più i suoni sono acuti e maggiore è l’attivazione

fisiologica in chi li percepisceI suoni acuti segnalano una maggiore gravità del

problema del piccoloI genitori hanno, rispetto ai non genitori, una

maggiore attivazione a livello limbicoEsperienza come fattore di sensibilizzazione

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Il pianto è un segnale vitale:

Troppo poco possibili danni neurologici

Pianto continuo colica, causata dall’immaturità dell’apparato digerente (causa biologica)

Luoghi comuni sulla causa delle coliche che caricano sui genitori la causa di questo

problema

LE COLICHE SI ESAURISCONO INTORNO AI 4 MESI

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IL PIANTO:FUSTRAZIONE E IMPOTENZA DEI GENITORI

Il pianto

disperato di

un bambino

lede la

sensazione di

autoefficacia

dei genitori

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IL PIANTO:FUSTRAZIONE E IMPOTENZA DEI GENITORI

Il pianto

disperato di

un bambino

lede la

sensazione di

autoefficacia

dei genitori

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Suggerimenti:Mettergli in bocca qualsiasi cosa soddisfi il suo

bisogno di succhiarePrenderlo in braccio, tenerlo a stretto contatto col

corpo,fasciarlo,cullarlo, (in caso di coliche a pancia in giù)

Ogni bambino è diverso.

Botswana : (tribù cacciatori raccoglitori) madri che lavorano e portano i figli con se legati con strisce di tessuto, allattati a richiesta assenza di pianto e coliche

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Aumentare le occasioni di contatto pelle a pelle è efficace nella nostra cultura?

Ricerca su un campione di neo mamme diviso in 3 gruppi:

1) Massaggio infantile2) Marsupio3) Entrambe le tecniche Le strategie per un intensivo aumento del

contatto fisico madre-figlio, producono davvero un effetto calmante sul bambino

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Benefici:

- Prima di dormire aiuta nei problemi di sonno- Maggior coinvolgimento emotivo

nell’accudire i piccoli da parte dei padri- Favorisce l’aumento di peso nel primo mese

di vita- Particolarmente efficace nei prematuri- Può attenuare i sintomi della paralisi

cerebrale

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Trasportare il bambino in una sacca marsupio o fascia che lo tiene a contatto col corpo dell’adulto

Cruciale per la sopravvivenza dei prematuriFondamentale per la sensazione di

autoefficacia del genitoreIl contatto fisico produce effetti di lunga durata

sul bambino e sul legame genitore-figlio

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L’attività prevalente del neonato

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L’attività prevalente del neonato

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FINO A 6 MESIsi sveglia ogni 3 oreA 6 MESI capacità di auto-consolarsiA 1 ANNO 2 sonnelliniA 2 ANNI 1 sonnellino DAI 3 ANNI sonnellini occasionaliIl neonato, a differenza dell’adulto, ha un

ritmo di sonno polifasico, i cicli di sonno sono più brevi e si addormenta in REM

Il ciclo tipico dell’adulto si ha nell’adolescenza, ma la sua evoluzione non termina qui: le persone anziane vedranno modificati ulteriormente i loro cicli di sonno

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A 6 MESI perché il mio bambino non dorme tutta la

notte?A 1 ANNO

Come fare perché si addormenti?INFANZIA

Mamma posso stare ancora sveglio?Non voglio andare a letto!

Circolarità stress genitori/difficoltà di sonno del bambino

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COMPORTAMENTISTI “Non rinforzate mai il pianto e siate coerenti !”“Non alzatevi mai per andare a confortare il B.

altrimenti si stabilirà uno schema di rinforzo con maggior pianto!”

(bisogna insegnare ai bambini)

BOWLBY E ERIKSONConcetto di fiducia fondamentale: “Durante il primo

anno di vita il pianto del B. dovrebbe SEMPRE trovare una sensibile e tenera accoglienza da parte di mamma e papà!”

(bisogna dare amore incondizionato)

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I primi mesi di vita i bambini non hanno lo sviluppo corticale necessario per apprendere

ad autoconsolarsi e regolare i propri comportamenti

Dopo i primi 6 mesi di vita è utile tenere in considerazione anche il punto di vista

comportamentista

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GIAPPONEDormire insieme è cruciale perché il bambino

diventi un adulto con affetti profondi e fortemente legato alla famiglia

OCCIDENTEBisogna insegnare ai bambini a essere autonomi

Dormire insieme permette ai genitori di farsi un buon sonno

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LUOGHI COMUNI SUL DORMIRE INSIEME E DATI EMERSI DALLA

RICERCA SPERIMENTALE

Dormire insieme ai genitori rende il bambino meno indipendente e maturo

3 gruppi:1) Dormire insieme con convinzione2) Dormire insieme con riluttanza poiché a

causa di problemi di sonno3) Dormire separatiRisultati: gruppo 1 punteggi più alti

nell’autonomia e indipendenza

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LUOGHI COMUNI SUL DORMIRE INSIEME E DATI EMERSI DALLA RICERCA

SPERIMENTALE

Dormire insieme disturba il sonno sia dei genitori che dei bambini

Evidenze:I bambini si svegliano più spesso ma si

riaddormentano più in frettaGli adulti con EEG , passano meno tempo in SWS

ma non dovendo alzarsi alla fine non dormono meno

Conclusione:Dormire insieme non compromette il sonno

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LUOGHI COMUNI SUL DORMIRE INSIEME E DATI EMERSI DALLA

RICERCA SPERIMENTALE

Dormire insieme è pericoloso perché c’è il rischio che il bambino resti soffocato

Attenzione a non far dormire il bambino a pancia in giù o con il volto vicino a quello dei

genitori!

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Sindrome della morte improvvisa del lattante

Può avvenire tra il II e il V mese di vitaInspiegabile durante il sonno ( 1‰)

Una delle principali cause di mortalità infantile del mondo industrializzato

Colpisce prevalentemente maschiFamiglie di fumatori

Dormire a faccia in basso

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Causa genetica che influenza lo sviluppo del SNA (che regola il ciclo respiratorio)

Problema di passaggio delle funzioni dalle regioni sub corticali alla corteccia, nel momento in cui scompare il riflesso che porta a scuotere la testa in presenza di difficoltà respiratoria. La corteccia non funziona a pieno regime

Bambini con riflessi deboli, in situazioni stressanti (fumo, faccia in giù) vedono sopraffatti i meccanismi regolatori di respirazione.

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