il pitching

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Il Pitching Perché così tanti pescatori si avvicinano alla pesca del black bass? Beh certamente per la difesa spettacolare di questo predatore una volta allamato, per gli attacchi fragorosi in superficie durante le torride giornate estive

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Post on 15-Aug-2015

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Il Pitching

“Perché così tanti pescatori si avvicinano alla pesca del black bass?

Beh certamente per la difesa spettacolare di questo predatore una volta allamato,

per gli attacchi fragorosi in superficie durante le torride giornate estive”

luca quintavallaIl Pitching

ma credo che molti si avvicinino a questo splendido pesce per la varietà di tecniche, esche, soluzioni con cui è possibile insidiarlo.Una di queste tecniche, che a mio parere è anche

la più versatile, è il pitching.A mio parere questa “presentazione” è un’arma micidia-le per catturare bass in tutte le situazioni, in tutte le acque e in qualsiasi periodo dell’annoHo visto praticare questa tecnica, per la prima volta, di-versi anni fa in una delle mie prime uscite in barca sui laghi di Mantova, il mio compagno di pesca eseguiva, a ridos-so di ostacoli affioranti, un lancio estremamente preciso e silenzioso, che mi ha colpito subito per la bellezza e per la naturalezza con cui veniva effettuato.Inutile dire che me ne sono innamorato subito, facendola diventare, la mia tecnica preferita.Sono passati ormai più di 10 anni da quel giorno e il pi-tching, per me, resta in cima nella mia personale classi-fica delle tecniche di pesca al bass più belle, variabili e catturanti!

Ma cos’è il pitching?Il pitching è una tecnica di lancio apparentemente sem-plice, che consiste nel presentare la nostra esca in modo silenzioso e discreto, a ridosso di ostacoli affioranti (can-neti, pontili, rami ecc.), o sommersi (relitti, piloni di ponti, macerie) rimanendo a debita distanza dall’ostacolo.

La distanza “di sicurezza”dalla struttura che vogliamo pe-scare, in questa tecnica può variare dai 3 ai 10/15 mt, al di sotto si parla di flipping, che è bene tenere in mente, si tratta di una tecnica ben diversa dal pitching, seppur simi-le, con caratteristiche specifiche e attrezzatura dedicata.Nel flipping, infatti, l’esca si presenta DENTRO all’ostacolo, mentre nel pitching a ridosso.

Ma torniamo al pitching, questo range di distanza varia in base in base a due fattori: trasparenza dell’acqua e profondità dove vogliamo insidiare i pesci.Spesso la trasparenza dell’acqua ci obbliga a star lonta-no dalle strutture che vogliamo pescare, il bass ha una vi-sta molto acuta e la nostra presenza, soprattutto se si pe-sca dalla barca, lo può spaventare e renderlo sospettoso e apatico; il pitching ci permette questo, cioè un lancio a ridosso della tana del bass, ma senza che lui ci veda, quindi in questi casi è bene tenersi distanti e cercare il più possibile un ingresso in acqua dell’esca molto silenzioso.Per quanto riguarda la profondità, capita spesso di tro-vare livelli bassi con pesci non attivi a ridosso della riva, ma che tendono ad alimentarsi sullo scalino o nei pressi di alberi caduti verso il centro del lago o fiume che sia.In questo caso concentreremo i nostri lanci in acqua più profonda, con lanci a media distanza.

“il pitching permette un lancio a ridosso

della tana del bass, senza che lui ci veda”

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Una delle caratteristiche principali di questa tecnica è il lancio.Il lancio nel pitching è una caratteristica ben definita che ci fa riconoscere questa tecnica a prima vista. Quello più comune è quello a pendolo o da sotto, è sicu-ramente il più silenzioso, consiste nel tenere l’esca nella mano sinistra (destra per i mancini), sbloccare la leva del mulinello, abbassare la canna sull’acqua ed effettuare il lancio dal basso indirizzando l’esca verso la zona dove vogliamo posare la nostra esca facendola ricadere nel modo più silenzioso possibile.In pratica si effettua un lancio a pendolo ma con l’esca che invece di partire libera sull’acqua, parte dalla nostra mano.I passaggi principali da tenere bene in mente sono pochi ma importanti, l’esca deve viaggiare molto bassa sull’ac-qua per evitare incagli sulla vegetazione e per evitare ru-mori indesiderati in fase di ingresso in acqua, dobbiamo gestire l’uscita del filo tenendo sempre il pollice a sfiorare la bobina, per evitare parrucche e per evitare che l’esca tenda a salire a metà del lancio con conseguente per-dita di efficacia dello stesso, infine cercate di stare con il corpo rivolti verso la zona di lancio, non piegatevi lateral-mente, non fate partire l’esca dai lati del corpo (a meno di qualche caso particolare che poi vedremo), ma fate-la partire dal centro, dovete immaginare che la canna sia la diretta estensione del vostro braccio e voi posiate l’esca con le mani.Un altro lancio tipico del pitching è il rolling cast o lancio laterale, questo lancio è ottimo nella media lunga distan-

za e consiste nel partire con la canna in posizione late-rale, far roteare l’esca in senso orario caricando così la punta della canna, e alla fine del cerchio lanciare l’esca nel punto desiderato.È una tecnica particolare e non di facile apprendimen-to senza la dovuta pratica, spesso è legata allo skipping, cioè la capacità di far saltellare l’esca sull’acqua durante il lancio per raggiungere punti nascosti mantenendo di-stanza da riva e silenziosità, in questo caso è utile la par-tenza con l’esca laterale al corpo per dare più forza al lancio e skippare meglio ma consigli a chi inizia a pescare a pitching il classico lancio a pendolo per poi passare a lanci più mirati e particolari.L’inconveniente di questi ultimi 2 tipi di lanci, skipping a parte è la rumorosità più elevata. È semplice dedurre che l’esca, partendo da un’altezza maggiore, farà più rumore entrando in acqua, problema quasi inesistente per il lan-cio da sotto, ma come pregio hanno la possibilità di lan-ciare a distanze ben maggiori e con una buona pratica vedrete che anche l’ingresso in acqua dell’esca diverrà decisamente migliore.

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