il portaordini mag2012

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- - - FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZIONE ALPINI DI ALESSANDRIA “GEN. CAMILLO ROSSO” VIA LANZA 2 - 15121 ALESSANDRIA Tel. 0131 442202 Fax 0131 442202 www.alessandria.ana.it [email protected] - [email protected] Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL Giugno ANNO XLIV N. 2 - 2012 Tiratura 2.650 copie Costo per copia 1,00 LA NOSTRA PRESENZA A BOLZANO Presidente e 10 Consiglieri Vessillo e 26 Gagliardetti di Gruppo (Alessandria, Arquata S, Basaluzzo, Belforte, Borghetto B, Bosio, Carrega L, Castellazzo B, Felizzano, Fubine, Garbagna, Gavi, Novi, Ovada, Predosa, Quattordio, Rocchetta L, San Cristoforo, Sezzadio, Solero, Stazzano, Terzo, Tortona, Val Curone, Valenza, Vignole B.) Striscione - Cori sezionali - Alpini Totale 244 A chi c’era : Bravo, grazie A chi non c’era : pensaci per il prossimo anno

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Page 1: Il Portaordini Mag2012

---FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZIONE ALPINI DI ALESSANDRIA “GEN. CAMILLO ROSSO” VIA LANZA 2 - 15121 ALESSANDRIATel. 0131 442202 Fax 0131 442202www.alessandria.ana.it [email protected] - [email protected] Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL

Giugno ANNO XLIV N. 2 - 2012 Tiratura 2.650 copie Costo per copia € 1,00

L A NOSTRA PR E S ENZA A BO L ZANOPresidente e 10 ConsiglieriVessillo e 26 Gagliardetti di Gruppo (Alessandria, Arquata S, Basaluzzo, Belforte, Borghetto B, Bosio, Carrega L, CastellazzoB, Felizzano, Fubine, Garbagna, Gavi, Novi, Ovada, Predosa, Quattordio, Rocchetta L, San Cristoforo, Sezzadio, Solero,Stazzano, Terzo, Tortona, Val Curone, Valenza, Vignole B.)Striscione - Cori sezionali - Alpini Totale 244

A chi c’era : Bravo, grazieA chi non c’era : pensaci per il prossimo anno

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«IL PORTAORDINI»Anno XLIV dalla fondazione N° 2 - Giugno 2012Presidente Bruno PaveseDirettore responsabile Gian Luigi CevaRedazione: Giorgio Barletta - Dario De AmiciBartolomeo Gamalero - Italo Semino - Fabrizio TorreLuciano ZenatoAutor. Trib. di Alessandria N° 176 del 14-02-1967Tipografia Litografia Viscardi

Via Santi, 5 Zona D4 - ALAutor. Dir. Prov. P.T. AL

Hanno collaborato a questo numero:D. Bertin, R. Pascoli, M. Villasco, M. Tibaldeschi, M.Renna, C. Vittone, C. Raddavero, F. Damasio, S. Gino,R. Alciati, G. Bacchiarello, C. M. Carnevale, R. Bonini,A. Donà, Fondatore Domenico ArnoldiTestata trimestrale dellaASS.NE NAZ.LE ALPINI SEZIONE DI ALESSANDRIA “Gen. Camillo Rosso”Via Lanza, 2 - 15121 AlessandriaTelefono e fax 0131 [email protected] [email protected] Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL Tiratura 2.650 copie - Costo per copia € 1,00Il Portaordini viene inviato gratuitamente ai Soci in regolacon il tesseramento - Arretrati € 3,00 Abbonamento sostenitore € 20,00 - Abb. patrocinatore € 50.00Abbonamento benemerito € 100,00

Prima di copertina: la prima pagina del quotidiano AltoAdige di lunedi 14 maggio con l’immagine della nostraSezione

I m p o r t a n t eCi raccomandiamo espressamente a tutti coloro che hanno la

possibilità di inviarci testi e foto a colori in formato digita-lizzato (usando il computer per capirci) di farlo utilizzando questoformato, in quanto molte volte ci arrivano in redazione fogli di arti-coli evidentemente stampati da un pc. Per cortesia se avete com-posto il vostro “pezzo” con un computer fateci avere il file (o perposta elettronica o su disco floppy o su cd) per noi molto più como-do! Vi chiediamo questa cortesia per non ripetere il lavoro di batti-tura da Voi già effettuato e che quindi ci comporterebbe un’ulterio-re perdita di tempo e ritardi nella spedizione del nostro periodico!Segnaliamo le caselle di posta elettronica (e.mail) della Sez. diAlessandria: [email protected] da usarsi per l'invio di comunica-zioni generiche. Per qualsiasi testo, articolo o foto da pubblicaresul nostro giornale, Il Portaordini, o sul nostro sito internetwww.alessandria.ana.it usare l'indirizzo [email protected]

Si rammenta a tutti coloro che vogliono inviare materiale per la pub-blicazione sul nostro periodico sezionale che le date improrogabilientro cui detto materiale deve pervenire alla redazione sono: N° 1 - 10 febbraio; N° 2 - 30 maggio; N° 3 - 30 agosto; N° 4 - 10ottobre. Gli articoli o le foto pervenute oltre le date qua sopra ripor-tate verranno pubblicati sul numero successivo de "Il Portaordini".

Non si accettano pezzi inviati in forma anonima, articoli ecomunicazioni dovranno essere corredati dal nome dell'auto-re e del Gruppo di apparteneneza. Qualora l'estensore delloscritto non intenda rendersi pubblicamente noto, oppureusare uno pseudonimo, dovrà evidenziarne la richiesta dopoessersi regolarmente firmato, la redazione provvederà in meri-to. Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero del firmatario enon automaticamente quello del Direttore e della Redazione.

Cari lettori, in allegato trovate un bollettino di c/c postale. La cosaè stata a lungo valutata dal CDS che, viste le gravose spese cui

si va incontro per i lavori di consolidamento della Chiesetta diCapanne di Pey, la manutenzione e messa a norma della sede diVia Lanza e non certo ultime le mutate condizioni di spedizione delgiornale, ha deciso di ricorrere alla sensibilità di Gruppi e/o singoliSoci che vorranno portare il loro contributo (Dai più modesti agliauspicabili di consistenza, tutti saranno ugualmenti bene accetti).Chi lo vorrà potrà effettuare i versamenti indicandone la specificadestinazione (Portaordini, Sede, Protezione Civile, Rifugio,Chiesetta Capanne di Pey). Si rammenta che le donazioni potrannoessere detratte dalla dichiarazione annuale dei redditi citando il codi-ce del beneficiario: 92018140068. Nell'apposito spazio del giornalesono altresì indicati i costi di abbonamento a "il Portaordini" per colo-ro i quali desiderassero ricevere la pubblicazione pur non essendoSoci oppure intendano portare il proprio sostegno. Grazie.

APPE L LO

S o m m a r i opg. 3 I l calcio del mulopg. 4 Bolzano : s i sf i lapg. 5 Coordinamento giovani 1° RGPT

Esporre i l t r icolorepg. 6 Brief ing aspirant i volontar i - Bassignanapg. 7 Pul iz ie aeree verdi a l r i fugio - 60° BATpg. 8 Friendewege: le v ie del la pacepg. 9 I lettori ci scrivono - Il pane di Colle Pecciopg. 10 Il nostro futuropg. 11-14 Relazione morale al l ’assemblea ordinar iapg. 15 A r icordo di Luciano Basso - Borracciapg. 16 Nuovo C.D.S.pg. 17 Una bel la matt ina con Don Gnocchipg. 18 Presentazione libro Ring Road - Progetti Afghanistanpg. 19 P.C. : Assemblea - Esercitazione tende pg. 20 Coro Monteneropg. 21-23 Attività dei gruppi - In famiglia

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I l c a l c io de l muloE cco archiviata anche l’85ª Adunata Nazionale e già si

pensa alla prossima; intanto con la mente si torna agliancor recenti giorni segnati dal coinvolgimento emotivo

che testimonia il forte legame che contaddistingue gli Alpini.Neppure la pioggia del sabato ed i paventati incidenti causatida frange estremiste, sono riusciti ad offuscare questa giorna-ta tanto attesa per un intero anno da ogni Alpino. L’Adunata èstata, come sempre, momento di festa, di incontro, di condivi-sione. E’ stato sfilare fra due ali di folla plaudente assiepatalungo il percosrso dal primo all’ultimo metro. E’ stato sentirsiimmersi in un mare ondeggiante di tricolore che trasmetteva lasensazione di essere davvero in Italia. E’ stato sentire di farparte di quella storia iniziata nel 1920 sull’Ortigara con la primaedizione di questo evento memore di significati ed ideali pro-fondi. Nei giorni precedenti la sfilata domenicale, fiumi di per-sone hanno attra-versato la cittàsenza creare parti-colari problemi per-ché gli Alpini espri-mono ed esigono ilrispetto anche neimomenti di diverti-mento. Nonostantequest’aulica pre-messa, il soggettocentrale è invecemeramente prag-matico. Nella strari-pante massa di par-tecipanti si nota une s p o n e n z i a l eaumento di nonAlpini e fra questi,purtroppo, nonpochi sono i taroc-chi e replicanti vari,gente che, impropriamente esibendo il Cappello Alpino in capo,nulla ha a che spartire con chi si è fatto il suo bravo serviziomilitare sotto l’insegna della lunga Penna Nera. Questo fa siche una certa stampa “male informata” puntualmente diffondanotizie palesemente false, oltre che assurde ed offensive, cer-tificando gli Alpini come quei tipi un po’ alticci che vanno a farbaldoria. Innegabile è però che in non poche occasioni si offramalamente il fianco alle suddette sottolineature. Oltre a scon-certanti comportamenti sopra le righe, esiste l’annoso fenome-no di Cappelli Alpini trasformati in copricapi carnevaleschi,ricettacolo di ogni possibile cianfrusaglia che porta a chiedersiquanto potranno essere stanchi i possessori dopo averne sop-portato il peso per alcuni giorni. Abbigliamenti d’aspetto pernulla consono, più adatti alla gita scolastica di una scalmanatacombriccola di ragazzotti, piuttosto che a partecipanti ad una

manifestazione in cui sarebbero auspicabili contegno e rispettoassoluti. Ormai da tempo si vede indossato un intero campio-nario di T-shirt recanti scritte inneggianti a smodate libagioni edimprobabili prestazioni sessuali questo porta poi a rivolgerel’attenzione verso la più che considerevole quantità di oggetti-stica messa in vendita sulle numerosissime e variopinte banca-relle strategicamente piazzate nelle vie cittadine. Curiosandoqui e la si sono potuti notare, oltre agli immancabili simil cap-pelli alpini alla mercè di chiunque sia intenzionato a travestirsida Alpino, distintivi, portachiavi, fermacarte, boccali, piatti,magneti da appiccicare sulla porta del frigorifero, penne asfera, zainetti, marsupi, bottiglie di vino, trombette da stadio edaddirittura una truosse di cortesia contenente sapone, sham-poo, bagnoschiuma, cuffia doccia etc. il tutto con il logodell’Adunata. Passando poi all’abbigliamento si enumerano in

quantità industria-le le succitatemagliette, felpe,polo, cravatte,giacche a vento,gilet multitasche,cappellini convisiera, mantelline,foulard, grembiulied altro ancora. Iltutto è rigoroso-mente griffato conl ’un iversa lmentenoto logo A.N.A. ocon quello specifi-co dell’Adunata incorso, ideato dalC o m i t a t oO r g a n i z z a t o r e .Sono marchi con-cessi dietro costo-so pagamento

delle royalties per l’utilizzo degli emblemi ufficiali, con l’italicascappatoia di poter porre in vendita ogni qualsivolglia tipologiamerceologica contrassegnata da Cappello Alpino e Penna Nerapurché dissociati dal logo ufficiale. Da un paio d’anni si assiste,per buona pesa, all’arrivo, nella città sede di Adunata, di unagguerito esercito, le cui falangi sono composte da individuiapparteneti alle più variopinte etnie, accucciati per terra dietrol’immancabile telo bianco ridondante ciarpame, trasformandocosi l’Adunata in una sorta di fiera paesana o mercato dellepulci. Puntualmente viene venduto di tutto, migliaia di oggettiacquistati non solo dagli Alpini ma anche da familiari ed amicial seguito, turisti ed abitanti. Sarà il piacere di possederli o ildesiderio di una sorta di totem mediante il quale riallacciare ilnodo dei ricordi o testimoniare la presenza? Che strani anima-li siamo noi umani.

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B O L Z A N O : S I S F I L AAd iniziare la sfilata, alle incredibilmente puntuali ore

09,00, sono stati due Lince dell’Esercito e tre striscionirecanti la stessa scritta in italiano, tedesco e ladino:”I valo-ri dei padri: amicizia, fratellanza, responsabilità per unaPatria migliore”. E’ quindi partito il primo settore con unafanfara militare, seguita da un Reparto Alpino di formazio-ne con Bandiera di Guerra ed immediatamente dietro ungruppo di ufficiali e sottufficiali in servizio. Quindi i gonfalo-ni di Regione, Provincia, Comune di Bolzano e di tutti glialtri 115 Comuni altoatesini accompagnati da una secondafanfara militare. Scortato dal Presidente Nazionale, ilLabaro A.N.A. decorato di 214 Medaglie d’Oro, ha prece-duto gli stendardi dell'Unione Nazionale Italiana Reduci diRussia (UNIRR) e dell'Istituto Nastro Azzurro. Poi gli Alpinidecorati, mutilati e invalidi (a bordo di automezzi per lamaggior parte d’epoca), la rappresentanza dell'equipaggioNave Alpino, seguito dalla delegazione della FederazioneInternazionale dei Soldati della Montagna (IFMS) e daimilitari stranieri, nonché dal centro coordinamento inter-venti operativi della Protezione Civile, dalle Crocerossine edall'ospedale da campo. Da questo momento è iniziata laparte più significativa della sfilata aperta dalle Sezioni all’e-stero con Zara, Fiume e Pola, Sud Africa, Argentina,Australia, Brasile, Canada, New York, Colombia, Perù,Cile, Uruguay, Venezuela, Belgio, Lussemburgo, GranBretagna, Nordica, Germania, Balcanica CarpaticaDanubiana, Francia e Svizzera. Ecco poi le sezioni delCentro Sud e Isole. Seguono gli Alpini d’occidente conLiguria e Piemonte con noi “Mandrogni” in posizione cen-trale. Poi i padani di Emilia e Romagna ed i lombardi.Arriva quindi il settore “oceanico”, quello del nord-est, conil Friuli-Venezia Giulia, il Veneto ed il Trentino per conclu-dere infine con Bolzano ed a seguire il gonfalone delComune di Piacenza, con lo striscione "Piacenza -Arrivederci al 2013", un gruppo di 140 bandiere a ricordodei 140 anni del Corpo degli Alpini e una rappresentanzadel Servizio d'Ordine Nazionale. Sono ormai le 21 quandotermina il lungo fiume tricolore che ha preso le mosse ben12 ore prima, è stata un’Adunata memorabile forse non peri numeri bensì per i contenuti. Probabilmente lo scorsoanno Torino vide un afflusso ancor maggiore, ma l’inaspet-tato entusiasmo del capoluogo altoatesino ha veramenteemozionato i partecipanti ed in particolare i molti, fra i qualichi scrive queste note, che in questa città hanno avuto laventura di trascorrere un importante periodo della loro vitagiovanile all’ombra del Cappello con la lunga Penna Nera. La città ha presentato un aspetto magnifico, bandiere estriscioni tricolori ovunque, scritte di benvenuto accurata-mente preparate ed altre di ringraziamento improvvisatecon lo spray. Strette di mano di sconosciuti e ragazzini cheinvitavano a “dare il cinque”. La voglia evidente di non piùguardare alle divisioni del passato in questa difficile terraha avuto il miglior esempio nell’entusiasta commento diLuis Durnwalder, il Presidente della Provincia, che haauspicato di non dover attendere altri sessant’anni perriavere gli Alpini ospiti di Bolzano; questa la sintesi perfet-ta di un’indimenticabile adunata, una volta per tutte si voltipagina. In tempi di tale crisi economica gli aridi numeridicono di 1.500 pullman e 6.000 arrivi in treno compren-denti i “pendolari” alloggiati nei centi compresi in un raggiodi 50 Km, trecentomila presenze e novantamila sfilanti.conun indotto oscillante fra gli 80 ed i 100 milioni di Euro, datoche non può essere sfuggito neppure ai più accaniti fon-damentalisti in lederhosen, i tradizionali pantaloni corti incuoio, cui era stato offerto di partecipare alla sfilata mahanno, neppur tanto cortesemente, declinato l’invito per-dendo così una buona occasione e dimostrando di averavuto torto. Grazie Bolzano e... arrivederci a Piacenza.

Bolzano s i e no

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5COORDINAMENTO GIOVANI 1 ° RAGGRUPPAMENTOSabato 14 aprile 2012 presso la sede ANA di Novara si è

svolto l’incontro del Coordinamento Giovani Alpini del 1°Rgpt.. L’incontro organizzato dal Coordinatore MauroButtigliero e dal segretario del CGA 1Rgpt. Matteo Frigato havisto la partecipazione dei referenti giovani di alcune Sezionipiemontesi e liguri. Il tema della giornata era quello di dareimpulso al movimento giovani dell’ANA condividendo espe-rienze e facendo il punto della situazione nelle varie sezioni.Nell’ambito del 1 Rgpt. esistono diverse realtà: alcune sezionihanno un gruppo giovani operativo e attivo sul territorio cheorganizza manifestazioni ed avvenimenti, altre, come lanostra, hanno alcuni giovani alpini anche nel consiglio sezio-nale e stanno cercando di organizzarsi mentre alcune sezioninon hanno, per ora, aderito al coordinamento giovani per diffi-coltà varie. Gli esempi più eclatanti di sezioni molto attive nelsettore giovani sono Torino e Pinerolo. Torino, grazie anche alGruppo Sportivo ANA riesce a organizzare parecchi eventi emanifestazioni rivolte ai giovani, sia alpini che non mentrePinerolo, avendo anche a disposizione i militari in armi del 3°della Caserma Berardi, quando non sono in missione, riesco-no a interagire coi giovani locali. Le altre sezioni, che comun-que svolgono attività magari anche rivolte ad un pubblico piùvasto rispetto agli iscritti alpini, per il momento non hanno deiveri e propri gruppi giovani. L’incontro aveva lo scopo propriodi confrontarsi e prendere spunto per organizzare in futuroeventi magari anche insieme per fare in modo che i giovanialpini partecipino alla vita associativa e che i giovani non alpi-ni si avvicinino alla nostra grande famiglia. Si è deciso di crea-re un profilo su Facebook per poter comunicare ed interagiree di aprire un sito ove pubblicare tutte le notizie e le manife-stazioni. Si spera, utilizzando i mezzi informatici più moderni,di coinvolgere qualche giovane in più che magari stenta avenire di persona nelle sedi dei gruppi. Per quanto riguardal’Adunata Nazionale di Bolzano i giovani alpini del 1° Rgpt. sfi-

leranno con la maglia “…dal 1919 l’impegno continua” davan-ti assieme ai reduci. E’ stato un incontro a ruota libera, senzaun ordine del giorno rigido da seguire, nel quale ha detto lasua anche il pres. Sez. di Casale Monferrato Ravera, in rap-presentanza della sua sezione, che a mio parere ha eviden-ziato che ci sono parecchi giovani alpini che hanno voglia difare e di organizzare qualcosa per gli alpini e per le comunitàin cui vivono e questo dovrebbe essere il punto di partenza perportare avanti un’associazione che, per cause di forza mag-giore, va sempre più invecchiando anagraficamente. Dopo 2ore di accesa discussione ci siamo congedati con l’impegno diritrovarci al più presto con nuove idee e, si è pensato di svol-gere questi incontri presso le sezioni ANA che lo vogliano perportare un segno tangibile dell’impegno del Coordinamento. Ilprossimo appuntamento dovrebbe essere alla fine di giu-gno/primi di luglio probabilmente a Torino.

Daniele Bertin

ESPORRE IL TRICOLORELo scorso anno con il ricorrere del 150° anniversario dell’Unitàd’Italia si è avuta un’esplosione di bandiere tricolori esposte afinestre e balconi per ogni dove della nostra penisola. Grandi e pic-coli drappi inumiditi dalle brezze padane, agitati dalla possente boratriestina, vibranti ai refoli appenninici, blanditi dallo stuzzicanteponentino romano, accarezzati dal tiepido scirocco spirante a sud.Ora pare essere svanita la magia, le migliaia di bandiere sono stateriposte, dimenticate in fondo ad un cassetto. Noi Alpini vogliamoinvece riaffermare che ogni anno è l’anno buono per esporre ilnostro simbolo più rappresentativo, per ricordare, onorare e rimar-care l’importanza dei valori tramandataci dai nostri Veci. Fuori quin-di quei tricolori, facciamo si che tornino a garrire non solo in occa-sione di vittorie calcistiche. Ricordiamo perciò da queste colonne,segnatamente ai Gruppi che abbiano una propria sede ed anche adogni singolo Alpino le occasioni in cui deve essere esposta laBandiera italiana.7 gennaio (festa dei Tricolore) 11 febbraio (patti lateranensi)25 aprile (ricorrenza della liberazione)1 maggio (festa del lavoro)9 maggio (giornata dell’Europa)2 giugno (festa della Repubblica)28 settembre (insurrezione popolare di Napoli)4 ottobre (S. Francesco Santo Patrono d’Italai)24 ottobre (giornata delle Nazioni Unite)4 novembre (festa dell’Unità nazionale)La Bandiera dovrà altresì essere esposta in sollennità e ricorrenze aseguito delle disposizioni emanate dal Presidente del Consiglio deiMinistri e dal Prefetto in ambito locale.Diamo di seguito le disposizioni d’uso e modo d’esposizione delTricolore.

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La Direzione Nazionale A.N.A. ha promosso briefing prepara-tori esplicativi per i giovani volontari aspiranti al VFP1 2°

Blocco 2012. Tale incontro ,per le sezioni di Alessandria Acqui

Terme Asti Casale M.to ,si è svolto lunedì 19 Marzo,presso ilocali della Sezione di Alessandria ed è stato tenuto dalConsigliere Nazionale Luigi Bertino con la collaborazione delGen. Giorgio Barletta. All’incontro hanno partecipato 20 aspiran-ti allievi provenienti dalle 4 Sezioni. Il Consigliere Bertino ha illu-strato le modalità delle visite Psico -Fisiche-Attitudinali a cui

saranno sottoposti nell’Ospedale Militare di Bologna risponden-do alle varie domande avanzate dai giovani aspiranti.All’incontro erano altresì presente il Consigliere Nazionale

Stefano Duretto anche in rappresentanza della Sezione di Asti ,ilVice Presidente della Sezione di Casale M.to,il Vice PresidenteVicario di Alessandria Bruno Dalchecco ed i Consiglieri SezionaliD. Bertin, B. Gamalero, G. Pia e A. Venezia. Il convegno è ter-minato con una simpatica cena offerta ai convenuti dallaSezione di Alessandria presso i locali di Via Lanza.

Briefing preparatorio per i giovani aspiranti volontaripresso i locali della Sezione A.N.A. di Alessandria

BASSIGNANA – CERIMONIA PER I CADUTIBASSIGNANA – CERIMONIA PER I CADUTINella chiesa di Santo Stefano a Bassignana, il 19 febbraio si è cele-brata la Santa Messa in suffragio degli Alpini e dei Caduti in tutte leguerre. In particolare si è voluto ricordare il Sergente della"Divisione Alpina Julia" Angelo Pascoli morto nel siluramente dellaNave Galilea e del fratello Giovanni , Alpino della Cuneense mortoil 19 febbraio 1943 nel campo di concentramento 188 di Tambov(Russia). Gli Alpini delle Divisioni Julia, Cuneense e Tridentina furo-no schierati a protezione della tragica ritirata della ARMIR dal fron-te russo. Rileggendo le pagine di storia di quei terribili fatti, si com-prendono i patimenti , il dolore e la disperazione di quei ragazzimandati al fronte senza mezzi, attrezzature e abbigliamenti ade-guati. Quando furono fatti prigionieri dall'Esercito Russo, aldilà deitrattati e delle convenzioni, furono trattati peggio delle bestie.Fattimarciare sul ghiaccio a piedi nudi, dormire nella neve senza untetto, coperti da pochi stracci, il pane e l'acqua distribuiti raramente,gli Alpini morirono di stenti tra dolori atroci. Notizie che arrivarono anoi solo dopo la caduta del muro di Berlino e lo scioglimento della

Unione Sovietica. Proprio il 19 febbraio, data tragica riportata sullelapidi delle fosse comuni del campo 188 di Tambov dalla

OnorCaduti del Ministero della Difesa Italiano, si è voluto ricordarein questo piccolo paese che numerosi figli ha dato alla Patria, il lorosacrificio, accumunato a tutti quelli che sono Caduti in tutte leGuerre. Alla cerimonia presieduta dal Parroco don Marco Viscontierano presenti gli Alpini della Sezione A.N.A. di Alessandria, i rap-

presentanti dell'Istituto Nastro Azzurro, i Decorati al ValorCivile,l'Ass.Marinai d'Italia, il Sindaco di Bassignana con parecchicomponenti la Giunta Comunale e il Comandante della StazioneCarabinieri. Significative sono state le parole del Gen. GiorgioBarletta Segratario A.N.A. di Alessandria, dopo la lettura dellaPreghiera dell'Alpino, " ogni volta che muore un militare italiano, lesue stellette si staccano dalla giubba e vanno a brillare in cielo perrenderlo più bello !".

Roberto Pascoli Consigliere Comitato d'Intesa Associazioni d'Arma Alessandria

Socio ANA Alessandria - Amico degli Alpini)

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Ci siamo…, finalmente una calda giornata di primavera ci accoglieal rifugio della Domus Alpina sul monte Giarolo per fare una nuovaesercitazione di disboscamento con pulizia delle aree verdi annes-

se ed è stupendo l’impatto visivo che si coglie con lo sguardo intor-no a noi, colori e profumi ci circondano offrendoci tutto ciò che solola natura può dare. Siamo partiti il 30 di marzo a gruppi per rag-giungere nella mattinata il rifugio e prepararci per l’esercitazione.Arrivati a destinazione e dopo esserci sistemati, abbiamo ricevuto ledirettive dal Coordinatore Spano Gino della Protezione Civile diAlessandria che nonostante essersi rotto un piede il giorno prece-dente, organizzava le squadre per gli interventi da effettuare.Formatesi le squadre ci si è avviati ognuno con il proprio compito omansione da svolgere nell’area da trattare con l’impiego di motose-ghe e decespugliatori in dotazione alla Protezione Civile. I lavorisono così proseguiti per tutta la giornata compreso il giorno seguen-te dove altri volontari ci hanno raggiunto e sono terminati nel tardopomeriggio di sabato 31 marzo. Domenica 1 aprile abbiamo termi-nato l’esercitazione provvedendo alla manutenzione ordinaria ditutto quello che è stato utilizzato riponendolo per il prossimo utiliz-zo. Tutti i volontari si sono impegnati con entusiasmo in questa

esperienza che per molti era completamente nuova, ma hannodimostrato che con la buona volontà e collaborando tutti insieme sipossono avere dei buoni risultati con giusta fatica. Chi partecipavaall’intera esercitazione ha trovato al rifugio una camerata predispo-sta a dormitorio e una sala pranzo dove venivano consumati conallegria, anche se stanchi degli ottimi pasti. Ma di questa bisognasempre ringraziare coloro che pur non facendo parte della P.C. sisono a noi aggregati con disponibilità per offrirci ciò che abitual-mente sanno fare e mi riferisco a quelle donne che non si sonorisparmiate e hanno lavorato quanto tutti gli altri. Vorrei ricordare achi leggerà questo articolo che ragazzi e ragazze giovani si sonoiscritti solo di recente e stanno dimostrando di avere carattere edeterminazione nel partecipare alle attività di P.C., quindi invitiamoa iscrivervi per vivere insieme a noi nuove esperienze. E per ultimivorrei ringraziare tutti indistintamente, ma un grazie particolare lovorrei rivolgere a chi nonostante un incidente di percorso ha volutoessere presente insieme a noi dimostrando che la volontà c’era mal’impedimento fisico frenava il suo voler fare sempre con entusia-smo.

Villasco Monica

PULIZIA AREE VERDI AL RIFUGIO

Scrivo per chiedere la Vostra collaborazione nel ricostruire per imma-gini la storia della Brigata Alpina Taurinense nel sessantesimo anni-versario della costituzione, avvenuta a Torino il 15 aprile 1952. Comesapete, la caserma Montegrappa – sede attuale del Comando – ospitaal proprio interno la Sala della Rimembranza, il museo delle truppealpine piemontesi, che vorremmo arricchire per l’occasione con ulte-riori contributi fotografici da parte di Veci della Taurinense. Vi chiede-rei pertanto la gentilezza di farci avere o di comunicarci la disponibi-lità di foto relative agli anni ’50 e ’60 in cui siano ritratti momentiaddestrativi o di vita di caserma dei reparti della Taurinense, attual-mente custodite presso le Sezioni o in possesso dei Vostri rispettiviSoci. Per le immagini in formato digitale siete pregati di inviarle a que-sto indirizzo email, mentre per quelle tradizionali potete adoperare ilnostro indirizzo postale: sarà nostra cura acquisirle tramite uno scan-ner e restituirvele per posta in tempi brevi. Grazie per la collaborazio-ne, saluti alpini

Maggiore Mario RennaCapo Sezione Pubblica InformazioneComando Brigata Alpina Taurinense

Caserma "Monte Grappa" C.so IV Novembre, 3 - 10136 Torino Tel. 011 56032288 Cell. 335 1888258 Fax 011 56032279

Sessantennale della Brigata Alpina Taurinense

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L’idea di ripristinare sentieri, camminamenti e ricoveri della GrandeGuerra, ormai in rovina, per trasformare le testimonianze della guerra in unmonito contro la guerra venne al Colonnello Walther Schaumann, ufficia-le della Marina austriaca, insegnante di storia di guerra all’AccademiaMilitare di Vienna, docente di storia contemporanea al “CollegiumTheresianum”, autore di libri e guide sulle vette e campi di battaglia delle

Alpi, studioso e pioniere della tutela e valorizzazione delle testimonianzedei luoghi teatro della prima guerra mondiale, autore di un’importante

guida storico-escursionistica del Monte Piana e della zona del Passo diMonte Croce Comelico. Il Col. Schaumann, a partire dal 1973, coadiuva-to dalla moglie Gabrielle, fu l’infaticabile promotore del grande progetto

“Friendewege – Le Vie della Pace”. In trent’anni di attività l’AssociazioneDolomitenfreunde (Gli Amici delle Dolomiti), fondata da Schaumann edalla quale aderì anche l’A.N.A., avvalendosi dell’opera di volontari prove-nienti da diciassette Nazioni europee ed altre oltreoceano coinvolte nell’i-niziativa, diede vita ad una sorta di museo all’aperto in Italia ed Austrianello scacchiere operativo del primo conflitto mondiale compreso dalPasso Falzarego alle Tofane, dal Gruppo di Fanes alle Tre Cime diLavaredo. “Le viedella Pace” diven-ne così un itinera-rio ideale lungo lalinea del confineitolo-austriaco, uncammino di moti-vazioni culturali estoriche sullequali riflettere emeditare, da per-correre con ilcuore e con lamente oltre che con gli occhi e le gambe.. Per anni i volontari trascorserole loro ferie riportando alla luce e ripristinando trincee e camminamenti,ricostruendo tratti di muri a secco e ricoveri ormai crollati, ripulendo accu-ratamente ed in alcuni casi bonificando da residuati esplosivi il territoriooggetto dei lavori. Da questo ed altri progetti di Schaumann nacque nelmunicipio di Kötschach Mauthen, il primo paese austriaco subito oltre

Passo Croce Comelico, un importante ed altamentesuggestivo museo dedicato alla Grande Guerra inun’area espositiva di 600 m/q dove sono conservatioltre 1.500 documenti e reperti riportati alla luce dailuoghi del teatro bellico. Il Colonnello Schaumannmorì a Vienna nell’ottobre del 2004 all’età di 82anni e riposa, per sua esplicita volontà, nel piccolocimitero di Mauthen, accanto al cimitero militaredella prima guerra mondiale, al cospetto di quellemontagne da lui percorse per buona parte della suavita lasciando a noi un messaggio di pace e fratel-lanza tra i popoli ed in particolare fra quelli chefurono costretti a combattersi a vicenda. Il cantieredi lavoro con base operativa ai 2.172 m del PassoLimo nel cuore del Parco Naturale di Fanes-Sennes-Braies, nel 1974 vide la partecipazione anche quat-tro nostri Soci Alpini ed un Amico che ancor oggiricordano con serena nostagia una splendida espe-rienza di vita. Percorrere oggi “Le vie della Pace”significa camminare nella memoria, riflettere emeditare su di un itinerario ricco di emozioni e

motivazioni di carattere ambientale, culturali e storiche. gielleci

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La pubblicità su "Il Portaordini" arriva trimestral-mente in 2600 famiglie, gli interessati potrannousufruire dei seguenti spazi: PAGINA INTERA - ½ PAGINA - ¼ DIPAGINA - TRAFILETTO

UN'OCCASIONE PER FARTI CONOSCERE E FAR CONOSCERE I TUOI PRODOTTI

FRIENDEWEGE – LE VIE DELLA PACE

ARTICOLI ANONIMIARTICOLI ANONIMIE’ stato chiesto da più parti la ragione per cui l’abitua-le “Calcio del mulo” nonché molti articoli pubblicati su“Il Portaordini” risultino anonimi quando in appositoriquadro sia evidenziato che sul giornale non sarannopubblicati testi non regolarmente firmati dall’autoredegli stessi. La spiegazione risulta assai più semplicedi quanto non si creda: sono articoli scritti dal Direttoreche, essendo egli stesso il responsabile civile e pena-le di quanto viene pubblicato, rende superfluo il prov-vedimento. Sarebbe inoltre stucchevole veder ripetutatroppe volte la stessa firma.

La Redazione

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A volte sembra quasi che le cose, per così dire, ci chiamino. Sonole cose di sempre, beninteso, le abbiamo sempre avute sotto gliocchi, ma per mancanza di tempo o per scarsa attenzione leabbiamo sempre ignorate. Eppure sono bellissime. Viste sottouna luce nuova ci appaiono davanti improvvise, interessantissi-me, ci vengono incontro. Per spiegare questo favoloso fenome-no, quali complesse concatenazioni di coincidenze e circostanzeconcorrano al suo verificarsi, si può parlare di Caso, di Fato, diDestino. Chi invece, come noi, abbia un’attitudine più pratica,ammetterà al massimo che sia una qualche disposizione d’ani-mo, un’ipersensibilità, a farci notare qualche aspetto meno usua-le delle cose di ogni giorno. Fino a un attimo prima non eravamopronti, e un istante dopo qualcosa ci si rivela per la prima volta: inostri sensi si sono affinati, siamo più attenti, più vicini, e le coseci sembrano più illuminate. Questa breve premessa è necessariaper cercare di spiegare l’episodio che ci è capitato, e soprattuttol’impressione profonda che un gesto semplice ha comunicato atutti noi, legandoci con la sottile complicità che stringe chi haassistito a qualcosa di straordinario. Il dieci febbraio di quest’an-no, sin dal mattino, la colonna mobile della Protezione Civile dellaRegione Piemonte è messa in allerta per l’emergenza neve. Amezzanotte dello stesso giorno, quindi dopo aver speso l’interagiornata nei preparativi oltre che nelle normali occupazioni, leSquadre Alpinistiche di Alessandria e di Torino partono con desti-nazione Costacciaro, in Umbria, provincia di Perugia, al confinecon le Marche. Il viaggio si protrae sino alle nove del mattino suc-cessivo, nella solita atmosfera un po’ trasognata di questi trasfe-rimenti, durante i quali si scambiano poche chiacchiere per allen-tare la tensione o si cerca di rimediare qualche ora di sonno pernon arrivare completamente stravolti. Troppe sigarette e, ognivolta che ci si ferma, un caffè, approfittando delle soste persgranchirsi i muscoli indolenziti e raddrizzare la schiena. Si inizia,a poco a poco, a “staccarsi” mentalmente da casa e a concen-trarsi sull’obiettivo: questa volta, quasi a sottolineare maggior-mente il salto dalla quotidianità e a rendere tutto in qualche modostraordinario, ci sono la neve e il ghiaccio per la strada e il fred-do, davvero tremendo. A Fossato di Vico ci dividiamo, noi alpini-sti veniamo inviati a Schegge Pascelupo, un comune con pochiabitanti frazionati in un territorio abbastanza vasto. Il sindaco e lapolizia municipale ci accolgono con calore ma con una compren-sibile agitazione; raggiungiamo subito le zone in cui il rischio perle case e per le persone sembra più grave e ci mettiamo al lavo-ro. Noi, in sicurezza, sui tetti, e a terra gli ergotecnici e gli opera-tori dei mezzi meccanici. Lavoriamo tre giorni, quasi ininterrotta-mente. A ogni strada, a ogni frazione scopriamo una nuova emer-genza che ci spinge ad andare avanti, quasi meccanicamente;pian piano, non si sente neanche più la stanchezza dei turni for-

zati, anche grazie all’affetto e all’apprezzamento, davvero com-moventi, che tutti ci manifestano. Il quattordici febbraio, termina-to anche l’ingente intervento nella piccola frazione di IsolaFossara, rimontiamo le catene sui mezzi pesanti e ripartiamo perColle Peccio, a oltre un’ora di strada, l’abitato più piccolo e arroc-cato della vallata. La sperdutissima Colle Peccio, con i tetti inne-vati e le stalattiti di ghiaccio alle grondaie, ha un aspetto quasiirreale, da villaggio finlandese: la rimozione di tutti quegli addob-bi pericolanti ci prende l’intero pomeriggio, fino a sera. E proprioqui, in questo piccolo paesino da cartolina invernale del passato,mentre finalmente ritiriamo il materiale, abbiamo vissuto un atti-mo che a tutti è parso fuori dall’ordinario. Forse al solito camera-tismo della squadra si sono aggiunti la stanchezza, l’amiciziadella gente e il tepore del the scaldato sui fornelli da campo, checi hanno reso più sensibili, quasi vulnerabili, ma a tutti noi in quelmomento è sembrato di condividere la stessa emozione, fortissi-ma, di fronte a un gesto che, nella sua semplicità, ci ha sorpresi.Sembrava veramente di assistere a una scena d’altri tempi. Unuomo sulla trentina si è avvicinato, con fare timido, e ha comin-ciato a parlare, anzi, quasi a bisbigliare. Aveva atteso per qual-che minuto che il sindaco e altri suoi compaesani finissero disalutarci – ma poi, veramente, chi saprebbe dire da quantotempo era arrivato, dato che la sua presenza non dava certa-mente nell’occhio? Era vestito in modo molto dimesso, con abitidi taglio indefinibile e leggermente logori; aveva mani callose,brune e tozze. Sembrava un pastore, o un contadino. Un sempli-ce. Ha estratto da un involto una forma di pane ancora calda, cheha immediatamente sparso tutto intorno la sua fragranza buona,di casa. Ha cominciato a staccarne piccoli pezzi, offrendoli ingiro, dicendo che lui non possedeva nulla, ma che quel pane loaveva appena fatto e sfornato per noi. Che lui, non possedendonulla, aveva pensato di ringraziarci con quel suo piccolo gesto.Noi abbiamo accettato quello che ci veniva offerto con una sen-sazione che non riesco a definire. Mentre ci guardavamo stupiti,ci siamo accorti di avere tutti gli occhi lucidi. L’uomo così come èarrivato è sparito. Nessuno ha pensato di chiedere chi fosse,forse per non disperdere l’intimità che si era creata, e siamoripartiti con uno spirito diverso, diverso e felice.

Le Squadre Alpinistiche Sezionalidi Alessandria e Torino

In questo mondo caotico, cinico, abitudinario, indifferente, violentoe materialista dove tutto è finalizzato al denaro simili episodi lascia-no spiazzati e si finisce di non saper più cosa dire. La riconoscenzaè un fiore raro e diventa stupendo quando viene da chi non ha altroda dare se non un sorriso.

I lettori ci scrivono

I l Pa n e d i C o l l e Pe c c i o

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Mi è spiaciuto molto di non aver potuto partecipare all'incontro in cuiil nostro Presidente Nazionale è venuto ad illustrare, tra l'altro, quel-le che potrebbero essere le nuove iniziative sul futuro della nostraAssociazione. Ho il piacere di ricevere numerosi periodici dalle varieSezioni che riportano le cronache di queste iniziative che la Sedenazionale sta portando avanti per “raccogliere” le considerazioni suciò che sta bollendo in pentola e che potrebbe essere il futuro asso-ciativo appunto, oggetto di tanto impegno. Ritengo doverosa (e cimancherebbe ancora!) questa tournée presidenziale che, comedicevo sopra, serve a capire come la pensano gli Alpini delle varieSezioni, ma penso che mi sia possibile poter esprimere alcune con-siderazioni. Subito e tanto per sgomberare ogni dubbio, io faccioparte di quella “frangia” di Alpini (con la A maiuscola poiché ho fattoil servizio militare di 15 mesi 15 e tutti nel Corpo degli Alpini!) riotto-si ed irriducibili e che vengono definiti “duri e puri” - e ne vado fiero– perché non vogliono vedere circolare in Associazione quella pleto-ra di non alpini, acquisiti, inglobati, inseriti, aggregati ecc..... Deveessere sempre ben presente che l'ANA è una Associazione d'Arma,la sola definizione la dice già lunga (e sarà il mio ritornello) e ad unaAssociazione d'arma può aderire solo chi ha fatto parte alle ForzeArmate e all'ANA possono aderire solo coloro che hanno militatonelle Truppe Alpine. A proposito degli Amici, gruppo del quale abbia-mo una necessità collaborativa e che stimo per il loro impegno, ebbia scrivere alcune considerazioni critiche specialmente circa gli Amiciveri e quelli finti o Amici più amici degli amici e così via, ricevendouna reprimenda presidenziale di 3 o 4 pagine che ovviamente nonha modificato in me il pensiero personale sulla materia anzi, duran-te la discussione della medesima ho raccolto – bontà loro – consen-si positivi e lusinghieri dai partecipanti all'incontro in sede Sezionale.Basterebbe che alla normale e quotidiana vita Associativa parteci-passe il 60/70 % degli iscritti (dei quali andiamo fieri e ci riempiamola bocca dell'alto numero) per non avere bisogno, se non in casi dialta specializzazione, degli Amici ma purtroppo i numeri sono nume-ri! ci sono gli iscritti ma in sede si vedono sempre e solo i soliti noti;così succede alle manifestazioni locali, sezionali e nazionali....seall'Adunata Nazionale partecipasse il 70% degli iscritti necessitereb-bero tre giorni continui di sfilata. Purtroppo, nonostante gli sforzi percostituire nuove sezioni e nuovi gruppi, a leggere i dati ufficiali suL'Alpino, la questione dei numeri sta sfuggendo ed impensierendo,le fila si stanno assottigliando sempre più, causa l'anagrafe ma, esopratutto, dalla sospensione della leva, ….la cosa inizia a preoccu-pare.... lascio ad ognuno ogni considerazione. Certo che sarebbemolto utile andare alla ricerca degli Alpini che non si sono mai affac-ciati alla porta della sede, ma ciò comporta molto impegno, occorremettere in atto iniziative “appetite o appetibili” dalla base “sfuggen-te” o “dormiente” con il rischio che coloro che dormono tornino, ine-sorabilmente, alle loro faccende dopo qualche anno di “involontario”risveglio! Pertanto, gli Amici non possono portare il Cappello Alpino– che tra l'altro fa parte di una divisa militare – e non possono acce-dere a cariche sociali (né importanti (!) né di second'ordine (!) mastiamo scherzando...però ho letto anche questo su un giornaleSezionale!). All'esterno le attività ed azioni dei nostri Associati, riten-go ci sia poco da illustrare: il pubblico attento le conosce e le apprez-za, quello non attento poco gli importa degli Alpini cosa fanno ecosa non fanno. Eccoci al fatto di quei giovani che hanno presoparte al progetto pianeta difesa: costoro sono la cosa più strana chequesta Italia, che non finisce mai di stupire, abbia mai inventato;"Vivi le Forze Armate. Militare per tre settimane" è un'iniziativa chesi pone l'obiettivo di avvicinare sempre più il mondo dei giovani aquello delle "stellette". L’attività è svolta sotto forma di corso teorico-pratico presso i Reparti delle Forze Armate e con un costo di qual-che decina di milioni di euro! Se questo era lo scopo non si capiscecome mai si cerchi di forzare la mano per dare, ai partecipanti, unasorta di “patente” di militare che non lo sono – magari lo statusdurante il periodo del corso può giustificare e superare una serie diproblemi burocratico-amministrativi! Da qui a fare in modo che i par-

tecipanti a questa “vacanza” assumano la personalità di militare lastrada è lunghissima e tutta da percorrere ! Più volte è stato detto escritto, anche dagli Organi Centrali dell'ANA, che non hanno dirittoad essere iscritti, che verranno considerati come gli Amici, che ilCappello non è stato dato dall'ANA ma dal ministero (o dal Ministroin persona!) che mai qui e mai là...tutte cose che poi all'atto praticosono sempre state smentite...come nelle migliori italiche abitudini.....Si sono viste fotografie che riprendono il nostro PresidenteNazionale ad “incappellare” uno di questi e conseguentementeanche altre personalità, più o meno note dell'Associazione, seguirel'esempio venuto dall'alto! Si era “giurato” che non avrebbero presoparte alle sfilate delle Adunate Nazionali ma, puntualmente, la smen-tita ed eccoli sfilare con uno striscione che spiega chi sono, affinchénon venissero confusi con i nostri “eroici Reduci”. Si è pure fattopubblicare un commento di uno dei nostri Reduci più in vista, quasiper giustificare o mettere le mani avanti su certe decisioni “in pecto-re” ma non ancora uscite allo scoperto....sarebbe opportuno fare lemedesime domande ai molti che hanno partecipato in prima perso-na alle tragedie delle campagne di Grecia, di Albania e di Russia pervedere come la pensano... Ah! Ma poi sfilano, sì ma davanti alLabaro Nazionale! e con chi sfilano? Con le associazioni d'Arma: mase non lo sono! E poi perché sullo striscione è apposto anche ildistintivo dell'ANA se alpini non lo sono e non “dovrebbero” esserlomai? C'è da augurarsi che questo Governo, che ha provveduto acompiere tagli e ad imporre sacrifici, provveda a depennare questaspesa (qualcuno ha scritto che è talmente ridotta da non incideresensibilmente sul debito pubblico....iniziamo da qualche parte atagliare) anche in vista del ridimensionamento della consistenzadelle nostre FFAA e che quindi dimostrerebbe l'inutilità di questa ini-ziativa! Ecco il perché della mia riottosità, condivisa anche da mol-tissimi altri Alpini, verso il voler attribuire uno status a certe figure eal fatto che ci sarà a breve una modifica alle norme statutarie al finedi permettere a questi “volenterosi” di venire iscritti all'ANA e, con unpassaggio successivo e studiandone la giusta alchimia, permettereanche gli Amici degli Alpini, quelli veri però mi raccomando quelli piùamici degli amici magari a seguito di un corso di “riqualificazione edi istruzione”, di poter venire considerati Alpini a tutti gli effetti! Iltutto servirà, con molta probabilità, ad arginare il drenaggio di iscrit-ti che per cause anagrafiche e data la mancanza dei rincalzi dovutaalla “sospensione” della leva, continua a manifestarsi anche alnostro interno. Ho avuto modo di leggere su un periodico sezionaleche, fra le righe, dà per certo questa modifica dello Statuto giustifi-candola“...una necessità in quanto non essendoci più rincalzi dovutialla abolizione della leva obbligatoria ...l'Associazione sarebbe desti-nata fra poco o tanto a sparire..” contribuendo di fatto alla sparizio-ne di questa gloriosa Associazione d'arma per assenza di militari, eforse questo è un particolare che ai più sfugge! Ho la netta sensa-zione che i “buoni propositi” che si vogliono perseguire attraverso il“rimpingua mento” delle schiere non siano motivati da “a chi daremole nostre tradizioni, la nostra storia..ecc...oppure “ci deve esserequalcuno che raccolga il testimone e ci perpetui....” ma siano soloquestione di numeri da difendere, da mostrare...ma una domandasola faccio: abbiamo cercato con tutte le forze di bloccare lo sciogli-mento delle nostre gloriose brigate, dei blasonati reggimenti e batta-glioni senza riuscire nell'intento; tutti questi Reparti, a noi cari, sonostati irrimediabilmente sciolti e con loro la storia, gli eroi e le decora-zioni conquistate a caro prezzo di sangue. Orbene le Bandiere diGuerra di tutte queste Unità, nel tempo disciolte, non sono conser-vate nel Sacrario delle Bandiere presso il Vittoriano? E con questenon potrebbero trovare migliore destinazione anche i LabariNazionali delle Associazioni d'arma che man mano si disciolgono?Non riesco a capire, invece, la riottosità di coloro che vogliono tene-re in una sorta di vita artificiale una Associazione d'arma quando i

IL NOSTRO FUTURO... D u r i e P u r i o p p u r e a v a n t i t u t t i ?

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Cari Alpini soci Aggregati e CarissimiCapigruppo

Voglio estendere a nome di tutti i Soci dellaSezione un saluto a tutto il direttivo nazionale,agli Alpini e Militari in armi impegnati in mis-sioni di pace. Un pensiero di solidarietà ai 2nostri soldati attualmente fermati in India ericordare i 28 nostr i Soci andati avanti nelParadiso di CantoreForza della SezioneIl tesseramento del 2011 si è chiuso con unaforza di 1716. Soci effettivi Alpini e di 404soci Aggregati di cui 8 Soci collaboratori perun totale di 2120. iscritti con un incremento di51 soci rispetto al 2011. Nel corso dell’anno2011 ci sono stati alcuni cambiamenti alla guidadei nostri Gruppi. Nel Gruppo di ValenzaMarco Follador ha fatto zaino a terra, ed è sub-entrato Lenti Piero.. Nel Gruppo di Alessandriaha lasciato Canobbio Alfredo al , è subentratoBaldelli Renato. Nel Gruppo di Solero halasciato Tescaro Franco ed è subentrato MussoErnesto detto Tino Anche nel direttivo sezio-nale con la giornata di oggi ci saranno dei cam-biamenti. I consiglieri Borra Martino,Malvicino Matteo, Capozzi Angelo, BorromeoCarlo e Trambaiolo Nerino hanno fatto un passoindietro per lasciare posto a forze più fresche eper assicurare un naturale ricambio in applica-zione del nostro regolamento che prevede tremandati con l’incarico da Consigliere.Consiglio DirettivoIl Consiglio Direttivo Sezionale si è riunitocon regolarità circa una volta al mese e 6consigli si sono tenuti presso i Gruppi diBorghetto Borbera, Tortona (due volte),Garbagna, Felizzano e Novi LigureSituazione FinanziariaCome ogni anno la situazione finanziaria saràillustrata dal tesoriere al termine della mia rela-zione, ed è a disposizione per consultazione eper esporre domande e chiarimenti Manifestazioni ed Attività dei GruppiIl nostro Vessillo è stato presente a 38 cerimo-nie Alpine, a 9 cerimonie di rappresentanzaistituzionale con le associazioni d’arma, a 6funerali di Alpini andati avanti per un totaledi 53 uscite Il 2011 poi.è stato un anno partico-lare, con i festeggiamenti del 150° dell’Unitàd’Italia. Tutte le manifestazioni hanno avuto un

valore aggiunto. Ogni Gruppo ha onorato que-sto evento molto importante ed a noi moltocaro anche se da sempre lo facciamo e ci ono-riamo di farlo. L’84° Adunata Nazionale ci havisti sfilare in una Torino avvolta nel Tricolore,fra due ali di folla che non hanno mai smessodi applaudire al passaggio delle varie Sezioni;è stata una giornata meravigliosa, molto inten-sa e sentita, è stata, un po’ la nostra adunata. IlRaduno Intersezionale a Capanne di Pey è statoun altro bell’evento, riuscito alla grande grazieall’impegno di tutti. Il Raduno Sezionale aGarbagna, anche questo è andato veramentebene, tutto si è svolto come da programma. IlRaduno del 1° Raggruppamento ad Imperia,anche in quella occasione tutto è andato per ilmeglio, pur se un appunto è doveroso fare, noneravamo molti, evento e località avrebbe meri-tato un afflusso maggiore. Citare tutte le attivi-tà dei Gruppi sarebbe troppo lungo ma le coseprincipali ho il dovere di elencarvele. Il Gruppodi Novi Ligure ha realizzato la Festa europeadella birra in forma rivisitata è stata portata atermine con discreto successo, Non è mancatala collaborazione con la Protezione Civile sianostra che quella Comunale, la collaborazionecon l’AISM. “La festa di San Maurizio”. “Lacastagnata a favore della parrocchia di S.Antonio”. Molto bella l’iniziativa consolidatada tanti anni, che vede al 1° novembre portareun fiore sulle tombe degli Alpini andati avanti:è la nostra missione quella di ricordare. E’ statopresentato il libro “Alpin fa Grado” un libro,un diario, una ricerca meticolosa sugli Alpiniche hanno fondato il Gruppo. Il Gruppo diGarbagna ha organizzato il Raduno Sezionalecon grande successo. Il Gruppo di Felizzano haportato a termine la formazione di ProtezioneCivile nelle scuole, la festa degli alberi con lapartecipazione del coro Valtanaro con esecuzio-ne di canti dedicati. Con le scuole sono statial rifugio ed hanno organizzato la rassegna “Ilsogno di Ludwika” per il coro Montenero. IlGruppo di Tortona nel 60° di fondazione delGruppo, ha saputo coinvolgere l’amministra-zione comunale, complice il Sindaco Alpinohanno ottenuto l’intestazione alla BrigataAlpina Taurinense della piazza antistante lasede del Gruppo e l’amministrazione ha confe-rito sempre alla Brigata Alpina Taurinense ilGrosso d’Oro nel teatro civico con una bellis-

sima serata completata dalla presenza delnostro Coro Montenero che, nell’occasione, haufficialmente dedicato la canta “Era diMaggio” agli Alpini caduti in Afghanistan. Ladomenica poi ci ha visti tutti sfilare per le vie diTortona per festeggiare sia il 60° di fondazioneche il 139° anno di fondazione delle TruppeAlpine, (un altro raduno sezionale). Il Gruppodi Fubine sempre in movimento come unascheggia impazzita, organizza, costruisce, disfaed alla fine arriva in Sezione ciò che hannodeciso e qui il sottoscritto si arrabbia ma poitutto si rimedia, come al solito, quindi: inau-gurazione del monumento agli Alpini edArtiglieri Alpini festeggiamento dell’80° difondazione del Gruppo,. Gruppo di Sezzadiocon Predosa e Castelferro non dimenticano maila manifestazione “ricordando Nikolajwka”, èmolto bella l’aggregazione che c’è sul territo-rio. Festa della tagliatela e non solo, il Gruppodi Valenza sempre in pista per completare quel-l’impegno che si era posto anni fa e che stagiungendo alla conclusione con enormi sacrifi-ci da parte di tutti. Non solo non hanno persodi vista la parte alpina organizzando in colla-borazione con il Coro Montenero la 12° rasse-gna corale “Valenza in Coro”,. Poi il gemellag-gio con l’Associazione Carabinieri è un belconnubio in quanto anche loro come noi con-dividono ricordi, amor di Patria, onestà,. IlGruppo di Castellazzo, sempre presente sul ter-ritorio e vicino alle esigenze della propria gentee sempre attivo con iniziative per la raccolta difondi da destinare agli enti socio assistenzialiIl Gruppo di Alessandria anche nel 2011 si èimpegnato nelle diverse attività ormai consoli-date negli anni precedenti portando a terminegli impegni programmati e sempre finalizzati ascopi di solidarietà, con la Festa di BorgoRovereto, in Cittadella, Festa del Cristo, SanBaudolino, Gagliaudo fra i Mercanti, tutto fina-lizzato alla raccolta fondi per la borsa di studiointitolata al Dott. Dorigoni. Sono stati ospitatiin sede gli alunni delle scuole per la manifesta-zione libri in festa ed ogni mattina con loro si èfatto l’alza Bandiera, molto suggestiva la pre-senza degli scolari. Bella anche la giornata pas-sata con gli studenti universitari dove si è potu-

LA R E LAZ IONE DE L PRES IDENTEal l ’Assemblea annuale de l 4 marzo

ad Alessandria siamo in : Piazza della Libertà 40 - Piazza Garibaldi 58 - Corso 100 Cannoni 25 - Via Dante 102P.zza Mentana 36 (Zona Pista) - Via Genova 209 (Spinetta Marengo) - C.so Acqui 301 (Zona Cristo)

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to spiegare la nostra realtà in tutte le sue forme.Gruppo di Borghetto Borbera, con il 40° di fon-dazione inserito nei festeggiamenti del 150°dell’Unità d’Italia, hanno pensato di organizzareal meglio la manifestazione con tre momentiimportanti, con temi tutti Alpini; “Pe nondimenticare” questo il tema del primo momen-to il 22 di aprile “Venerdì santo” dove i giovanihanno letto “La Passione di Gesù”, elaborata daun Alpino del Gruppo. Il 20 di maggio con unconcerto del nostro Coro Alpini Valtanaro concanti dedicati al risorgimento. Il 27 sempre dimaggio con la corale di Persi e finalmente il 4giugno festa per il 40° di fondazione con sfilataed inaugurazione nella nuova collocazione delmonumento ai Caduti e scoprimento della targaintitolata “Piazza Alpini”, Credo che meglio dicosì non si sarebbe potuto fare. Grazie a Ceredaed ai suoi Alpini. Riportare nuovamente suibinari lo scopo della nostra Associazione con unbagno di Alpinità non guasta mai. Il giorno17 di marzo alle ore 9 come da disposizioneNazionale è stato fatto l’Alza Bandiera in tutti icomuni dove ci sono sedi di Gruppo e diSezioni, abbiamo una bella documentazionefotografica che certifica tutto ciò che ho detto,non stò a citarli tutti ma vi ringrazio per ilvostro spirito di appartenenza. Gruppo diArquata Scrivia con una iniziativa magistrale hadeciso di donare la Bandiera Italiana alle Scuolesecondarie così facendo ha coinvolto il Comuneche per non sentirsi in difetto si è affiancato agliAlpini ed ha donato la Bandiera Italiana allerestanti scuole è stata una bella cerimonia con-clusasi con il canto dell’Inno d’Italia tuttiassieme adulti, ragazzi e bambini. L’impegnopoi di tutti i Gruppi per il Banco Alimentare èormai consolidato e in diversi supermercati lagestione è a totale carico degli Alpini, lanostra presenza è ben vista da molte personeperché in noi vedono serietà, onestà e sicurezzad’intenti. CASA PER LUCA, le offerte perve-nute dai vari Gruppi son state raccolte tuttedalla Sezione e con un integrazione decisa daldirettivo sono state versate in sede Nazionale,qualche Gruppo ha versato direttamente. A nome di tutto il consiglio vi ringrazio.Il PortaordiniLa pubblicazione del nostro giornale sezionaleha raggiunto un buon livello di grafica e di con-tenuti, tutta la redazione è impegnata nel miglio-rarsi, l’impegno è costante e grande, a tutta laredazione và il mio ringraziamento per quantofanno, per razionalizzare le uscite tutta la reda-zione è sempre in movimento, quando arrivasulla mia scrivania la bozza che deve poi uscirestanno già impaginando quella del numero suc-cessivo. Dopo ogni manifestazione nei vostriGruppi mandate foto ed articoli il più prestopossibile per non vanificare la manifestazio-ne se pubblicata con molto ritardo. Il costanteconfronto del Direttore responsabile Gian LuigiCeva con gli altri Direttori di giornali di altreSezioni durante il convegno itinerante dellastampa Alpina che si svolge ogni anno fa siche ogni volta aggiunge suggerimenti e miglio-rie che fanno solo bene al nostro giornale.Dobbiamo ancora acquisire un fotoreporter chevolontariamente segua le nostre manifestazioni

per migliorarci ulteriormente nella parte foto-grafica e dar modo a tutta la nostra redazione dinon fare salti mortali per correggere le inqua-drature e perdere così certi particolari che esal-terebbero la fotografia. Per ridurre le spese distampa abbiamo dovuto cambiare il tipo dicarta, come avete potuto constatare, ma, credoche la scelta fatta non abbia intaccato l’insiemedel giornale che continuo a dire che è bello edindispensabile per la nostra Sezione.CoriAnche per i nostri due Cori è stato un annomolto particolare, con impegni molto importan-ti e significativi per l’evento che rappresentavail 2011.e con grande professionalità hanno cer-tamente rappresentato al meglio la nostraSezione in ogni loro esecuzione. Posso sembra-re ripetitivo o monotono, ma, è importante chetutti i Capigruppo coinvolgano i nostri cori nelleloro manifestazioni, non mi stancherò di ripe-tervelo perché è importante per la nostra asso-ciazione ed è altrettanto importante se non vita-le. Far conoscere le nostre realtà sul nostro terri-torio è garantire continuità nei cori stessi chesono sempre alla ricerca di nuovi coristi appas-sionati del canto alpino e popolare ed entrarecosi a far parte della bella famiglia corale edalpina. Coro Montenero, gli innumerevoli impe-gni del coro Montenero li ha visti protagonisti indiversi concerti ma credo che il vero inizio delloro anno canoro per il 150° sia stato il 4 dicem-bre 2010 a Torre Pellice quando, aderendo adun gruppo di Cori Piemontesi guidati e coordi-nati dalla Corale Carignanese, ha dato il viaalla manifestazione denominata “Concerto cora-le itinerante per l’anniversario dell’Unitàd’Italia”. Ebbene il nostro Coro Montenero èstato protagonista di questa iniziativa esibendo-si successivamente il 16 marzo a Torino durantela notte bianca sotto i portici in Piazza Palazzodi Città del Comune di Torino. Il 19 marzo sonostati protagonisti a San Salvatore Monferrato,sempre per il 150°, con un bellissimo concertoche ha entusiasmato il pubblico presente che, adispetto del tempo inclemente, ha partecipatocon passione. L’impegno dei concerti (rassegne)sempre del 150° li ha visti protagonisti il 21maggio a Saluzzo per concludersi l’8 ottobre aCarignano. E’ stata un’iniziativa molto bella esignificativa per quello che ha rappresentato alivello nazionale, possiamo essere orgogliosiche il Coro Montenero spazi in così tante realtàe che venga cercato per rassegne così importan-ti e di alto profilo tecnico. Da non dimenticare leinnumerevoli rassegne in cui hanno partecipatoe quelle che da anni organizzano e portano atermine in proprio con sempre più successo,brevemente: A Novi Ligure rassegna canti dellaMontagna. A Valenza con “Valenza in coro” giàalla 12^ edizione. A Felizzano “RicordandoLudwika”, ad Alessandria giunta alla terza edi-zione “ Buon Natale Alessandria” su quest’ulti-ma voglio soffermarmi per qualche riflessioneche ritengo importante per il bene della Sezionestessa. Il Coro Montenero a suo tempo, racco-gliendo un mio pensiero in occasione del SantoNatale di fare qualcosa per la città, mi avevaproposto questa rassegna che subito accettaiproponendola al Consiglio il quale approvòall’unanimità. Ora fin qui nulla di strano, si sache la città è un pò fredda ma alla terza edizio-

ne ha già ottenuto un notevole successo, tutto ilcoro al termine era soddisfatto, ed anch’io loero ma, c’è un ma. La Sezione ha bisogno di piùcalore da parte degli stessi Alpini che guardacaso criticano gli alessandrini ma non fannoquadrato per le nostre realtà dove dobbiamodare una dimostrazione di presenza e di unità.Conosco la città, l’entusiasmo non è di casa, mase c’è un gruppo che coinvolge, vi garantiscoche la città è presente, perché mai andiamo conentusiasmo da qualche altra parte, (Milano perNatale per esempio) e qui siamo restii ad esserepresenti? E’ una domanda che vi faccio.L’Alpinità deve venir fuori, accetto per primo ivostri suggerimenti, Coro Valtanaro, comeormai accade da qualche anno il Coro Valtanaroinizia la sua stagione di concerti in sordina conmodestia ed in umiltà ma non per questo conmeno impegni di qualunque altro Coro. Sempredisponibile per impegni improvvisi, con moltaapprensione e con spirito altruistico cercanosempre di accontentare le richieste dell’ultimominuto. Non sono mancati all’appuntamentocon i festeggiamenti dell’Unità d’Italia. Il 16marzo a Bosco Marengo hanno eseguito un con-certo nella chiesa parrocchiale percorrendo letappe della nostra Italia unita con canti appro-priati meticolosamente scelti ed hanno saputocoinvolgere il pubblico presente con passionali-tà. Il 7 maggio a Torino in occasionedell’Adunata nazionale altra bella esibizione.Un fiore all’occhiello è il tour fatto al SantuarioMadonna di Lourdes, pellegrinaggio o gita, nonsaprei proprio come chiamarla, so per certo cheper tutti è stata una cosa stupenda e degna diricordare nel tempo. La partecipazione attivaall’assistenza dei pellegrini, la processione, ilconcerto davanti alla chiesa, o nella grotta halasciato certamente un segno indelebile a tutti, ilCoro ha riscontrato apprezzamenti da moltissimifrancesi e dai pellegrini. Hanno dato il via aifesteggiamenti per il raduno sezionale aGarbagna il 16 luglio con un concerto su invitodell’instacabile Capogruppo e concluso con lamessa cantata il 4 settembre al termine della sfi-lata. Presenti a Vercelli per il gemellaggio dellaSezione di Vercelli con Aquilea, molto apprez-zati dove il maestro giocava in casa, grazie Ludoper tutto ciò che fai. Ancora a Vercelli per con-cludere i festeggiamenti dell’Unità d’Italia alTeatro Civico, il Coro si è esibito con la coralePolifonica del conservatorio “Viotti” e laFanfara A.N.A. di Pralongo in abbinamento allacoreografia di figuranti in costume e letture dibrani del Risorgimento il Coro Valtanaro haottenuto uno strepitoso successo.Ho tralasciatoappositamente di citare tanti altri loro impegni,vi assicuro che sono stati veramente tanti e gra-tificanti per tutti i coristi, in fondo questa è l’u-nica paga che chiedono da non dimenticare ilcontributo notevole versato alla Sezione per ilavori alla chiesetta di Pey. Protezione CivileL’attività dell’Unità di Protezione Civile sezio-nale si è ulteriormente intensificata con diverseiniziative di attività addestrative, sociali e dipuro intervento di soccorso. Nella ricorrenza del150° dell’unità d’Italia la nostra Sezione haavuto il compito e l’onore di organizzare l’an-

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nuale esercitazione del 1° Raggruppamento coni volontari della Liguria della Valle D’Aosta edel Piemonte, l’intervento maggiore si è svoltoall’interno della Cittadella con l’abbattimento dialberi infestanti con pulizia di muri da rampi-canti. Sono state utilizzate tutte le specializza-zioni inserite nella Protezione Civile A.N.A.con ottimi risultati di efficienza, per la primavolta si è montata una cucina modulare in strut-tura a terra che ha dato ottimi risultati, è stataanche l’occasione per presentare i nuovi mezziacquistati con finanziamento regionale cheandranno ad inserirsi nella colonna mobileregionale. L’impegno della nostra unità è statogrande un grazie particolare a tutti i volontaridella Sezione ed al coordinatore Luca Perdoni.Nel mese di giugno a Luca è subentrato ilnuovo coordinatore Spano Gino che con moltaumiltà si è reso disponibile a proseguire quantoè stato fatto. Per il raduno di Capanne di Pey lanostra unità ha dato un buon contributo allariuscita della manifestazione organizzando itrasporti ed il montaggio delle strutture e per-mettendo a tutta l’organizzazione sezionale diben figurare con le altre Sezioni a noi collega-te per questo importante raduno interisezionale.Con rinnovata energia sono state messe a puntodiverse attività tra le quali l’acquisizione dilocali per il ricovero dei mezzi e dei materialiche dopo anni di sacrifici e di non facili con-venzioni cominciano a dare i loro frutti. Sono

stati rimessi a nuovo alcuni locali a Solero doveè stato creato un presidio di materiali e mezziadeguati all’esigenza ed alla peculiarità delnostro territorio. Le nostre unità cinofile sono incontinuo addestramento per acquisire i brevettinecessari per operare sul campo, notevole sod-disfazione nell’anno appena trascorso si è avutaquando una nostra unità cinofila ha ritrovato undisperso, evitando uno spiacevole epilogo. Lanostra unità è intervenuta nell’emergenza allu-vione Liguria, mandata dalla sede Nazionalecome colonna mobile A.N.A. è giunta sul postomeno di dieci ore dopo l’evento ed ha operatoegregiamente malgrado lo sbandamento totaleda parte regionale e comunale dimostrandobuona volontà e spirito di iniziativa. Al rientroappena ripristinati le attrezzature ed i mezzihanno dovuto intervenire nella nostra zonaanche qui dimostrando la professionalità e l’ab-negazione senza risparmio di energie hannosaputo muoversi ed operare egregiamente risol-vendo i problemi nei Comuni a noi interessati.La volontà, le iniziative non mancano, tutti ivolontari sono determinati nell’acquisire pro-fessionalità e questo è un impegno che necessi-ta di risorse finanziarie, cari Capigruppo l’unitàdi Protezione Civile è sezionale gli Alpini i SociAggregati che militano nei vostri Gruppi efanno parte della Protezione Civile non sonoestranei sono soci con un valore aggiunto chepossono dare un contributo al Gruppo e nellostesso tempo lo aiutano a crescere nel volonta-riato, fatene tesoro non demonizzate, fatevenevanto e se potete aiutate in qualunque modo la

Protezione Civile, Il 5 permille è un aiuto fondamentale e non vi costaniente, sul Portaordini sono riportate le modali-tà di versamento, fatelo fare anche ai vostriconoscenti ed amici la Sezione ha bisogno diquesta risorsa a favore dell’ unità di ProtezioneCivile.Sede Sezionale e Circolo Anche nel 2011 il circolo Umberto Ricagno e lastessa sede sezionale sono state a vostra dispo-sizione, ma non sfruttate pienamente come per-metterebbe la potenzialità. Questa casa è ditutti gli Alpini e soci Aggregati della Sezione edè sempre a vostra disposizione So di ripetermima da quest’anno è cambiato anche lo stato diappartenenza, non siamo più affiliati ad unaassociazione sociale, non abbiamo nessun vin-colo con nessuno. Il Circolo Umberto Ricagnoè di fatto affiliato all’A.N.A. quindi tutti gliiscritti alla nostra Sezione sono soci effettivi ela somministrazione di bevande e cibi per tuttigli iscritti è autorizzata. Nel corso del 2011 insede sono stati eseguiti diversi lavori di norma-le manutenzione e lavori straordinari moltoutili, solo per causa neve ci sono stati dei ritardima si stanno completando a breve termine, altrilavori si preannunciano stiamo acquisendo pre-ventivi e sarà il nuovo Consiglio a deliberare inmerito, come vedete c’e sempre tanto da fareogni anno cerchiamo di migliorare tutta la strut-tura sezionale.

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Rifugio Domus AlpinaLa realtà del nostro Rifugio sulle pendici delmonte Giarolo è sempre più radicata, anche secon rammarico devo constatare che parecchiGruppi non lo frequentano con i propri Alpini efamigliari. I soliti Borra Martino e signora,Carlo Giraudi, Moretti Renato con la suaConsorte sig.ra Anna sono i veri gestori edaddetti alle manutenzioni ordinarie e straordina-rie sempre presenti per ogni richiesta di utilizzo.Come ogni anno si sono avvicendati diverseassociazioni socio assistenziali, quali l’A,I.A.S.che con i ragazzi e i relativi assistenti organiz-zano15 giorni di campeggio nel mese di luglio,gli Scout, ed i volontari di specialità di P.C. uti-lizzandolo come base logistica in particolarmodo durante l’esercitazione del 1°Raggruppamento che si è svolta in Cittadella adAlessandria con intervento di ricerca sulle pen-dici del Giarolo. Entro quest’anno, salvo impre-visti burocratici, per il miglioramento di tuttala nostra proprietà,dovremo eseguire alcunilavori già approvati dal Consiglio Direttivo, cisarà bisogno di volontari per eseguire i lavoriconfido sulla vostra presenza al momentoopportuno, Martino è sempre il referente dacontattare per l’utilizzo del rifugio e sarà sem-pre lui che coordinerà i futuri lavori, al quale vail nostro ringraziamento per la costanzaBilancio MoraleCari Alpini della Sezione di Alessandria, al ter-mine di questo mio secondo mandato, devo con-fessare che,questa volta, sono stato in difficoltànel comporre la mia relazione. Non tanto per leparole da scrivere, quanto, invece all’ordinedegli argomenti che vorrei trattare conside-rando quanto, secondo me, siano tanti e tantoimportanti. Da un certo momento della mia vitaho iniziato, nonostante ne facessi parte datempo, a vivere maggiormente questaAssociazione, ho avuto modo di approfondirequanto già conoscevo del nostro sodalizio edella storia del nostro paese, di conoscere tantepersone, che, mi hanno regalato un sorriso, unatestimonianza, e comunque sempre un po’ del

loro spirito alpino. Oggi, grazie a questo, miscopro più Alpino di qualche tempo fa e, miauguro, che in futuro, come sento dentro ildovere di essere rispettoso delle regole, dellegerarchie associative, e soprattutto degli scopiche questa associazione ha dalla sua nascita eper i quali è riconosciuta ovunque, mi augu-ro che anche voi cari Alpini possiate sempre piùavere questa forza per essere sempre più Alpinidentro con la voglia di fare e di continuare suquesta strada che ci hanno insegnato i nostriSoci fondatori. Se ci soffermiamo un momentoa pensare quanto possiamo fare tutti insiemedando un po’ del nostro tempo libero per unacausa comune, ovviamente bisogna rimboccarsile maniche e non riempirsi solo la bocca di belleparole! Tutti abbiamo la possibilità di dare unamano, il nostro contributo che, se anche a voltematerialmente piccolo, unito a quello di tutti glialtri, diventa grande ed importante, “nella casaaccanto alla nostra”, “nel nostro paese,” nellanostra città, nella nostra stessa Associazione.Noi cosa facciamo, cosa diamo da Alpini qualinoi siamo? Non voglio pormi come giudice deicomportamenti altrui, bensì come stimolatoredi disponibilità ed aiuto verso tutte quellenecessità presenti attorno a noi! Nella piccolarealtà della nostra Sezione: c’è bisogno anchequi!. Aiuto di ogni tipo: materiale, economico,ma soprattutto di SPIRITOALPINO!....Dobbiamo camminare tutti insie-me, dobbiamo fare “Corpo Unico” , dobbiamoreciprocamente dare disponibilità nel soppor-tare le logiche, naturali e possibili diversitàdi opinioni facendo prevalere il concetto del-l’accettazione del parere delle linee guida delConsiglio Direttivo Sezionale espresse sempre amaggioranza. L’assoluta possibilità e libertà dicritica deve però essere espressa in manieracivile e, soprattutto costruttiva!... Le antipatiepersonali non devono assolutamente essere unfreno alle attività dell’Associazione o un moti-vo per creare discussioni e malumore!loSpirito Alpino deve prevalere su tutto e sututti! Per carità, nessuno, e men che meno ilsottoscritto, vuole costringere altri a pensarla inmaniera a loro non gradita, ma è veramente

assurdo iscriversi liberamente ad una associa-zione e poi aver solo ed esclusivamente criti-che distruttive nei confronti di tutto e di tutti,dimostrando quindi di non essere in sintonia conlo spirito e la vita della stessa. Voglio fare unriferimento a quanto ha deliberato il ConsiglioNazionale presieduto da Corrado Perona, quan-do si afferma che il Gruppo è il nucleo fonda-mentale dell’Associazione, credo sia più chevero. Per questo motivo ritengo che l’impegnoche i singoli Gruppi (poi uniti come Sezione)pongono in essere per affrontare i nostri impe-gni e doveri debba essere totale, ma a volteviene meno perché distratti da altre faccendenon propriamente Alpine, o perché dimentichia-mo di appartenere ad una associazione naziona-le e non ad una realtà puramente locale con leconseguenze che ciò determina. Quando spessoci affianchiamo ad altre realtà locali nate conscopi ovviamente differenti da quelli dellanostra associazione, e non di rado ci immedesi-miamo in questa realtà perdendo così di vista ilnostro essere. Credo ci sia da lavorare per far sìche nei Gruppi ci riappropriamo della nostraidentità alpina. Sono oggi pienamente coscientedella necessità della presenza dei soci aggrega-ti o dei soci collaboratori, come selezione deiveri Amici, con l’auspicio che tale qualifica siadeterminata da un reale merito e per questo con-ferita unicamente a persone che manifestano unreale spirito di appartenenza all’Associazione“per la quale vivono, soffrono gioiscono” ;spero che quanto stabilito dalla delibera vengarecepito dai più, e, permettetemi una provoca-zione dobbiamo recuperare gli Alpini dormien-ti. Vi dico sinceramente sarebbe un bene recu-perare anche i soci dormienti. Vorrei ancorascrivere di tanti altri argomenti ma capisco dipoter diventare prolisso. Concludo infine conl’invito a tutti noi di un rinnovato, forte e pro-duttivo impegno a favore della nostra realtàassociativa! Allora zaino in spalla, un abbraccioAlpino a Tutti GRAZIE, W GLI ALPINI W L’ITALIA

AGENZIA ALESSANDRIA CENTROPIAZZA GARIBALDI 23 ALESSANDRIA

GRAZIE ALL'ACCORDO TRA LA NOSTRA AGENZIA E LA SEZIONE A.N.A. DI ALESSANDRIA SIAMO LIETI DI COMUNICARTI CHE DA OGGI POTRAI AVERE

CONDIZIONI DI PARTICOLARE FAVORE ALLA STIPULA DI COPERTURE ASSICURATIVE RISERVATO AD ALPINI, AMICI DEGLI ALPINI E FAMIGLIARI

· ALESSANDRIA PIAZZA GARIBALDI 23 0131 227088· TORTONA CORSO ROMITA 8/A 0131 866262 - 0131 811140· NOVI LIGURE VIA GARIBALDI 0143 323182 · ACQUI TERME CORSO ITALIA 53 0144 323250

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Vorrei aggiungere ancora due parole a quelle espresse da Don Luciano e, facendoquesto, spero di riuscire a raccogliere quelle di tutti i presenti, a partire dallo scon-forto e dal dolore con cui in questo momento bisogna venire a patti e fare i conti.Il dolore per la “ partenza” di Luciano e del senso di profondo vuoto che lascia nellapiccola Comunità di Piuzzo. Non è stato facile mettere giù queste parole perché latentazione di voltarmi indietro e intravedere dalla tenda della sacrestia la sagoma diLuciano e i suoi occhi azzurri dietro la sua montatura leggera è molto forte.Dobbiamo tutti macinarla questa “ partenza” perché il viaggio di Luciano è quelloche tutti ci accomuna, l’ultimo, il più importante. E dobbiamo macinarla perché la”partenza” di Luciano è anche un duro colpo per questo piccolo paese che di “par-tenze” in questo ultimo periodo e in questi ultimi anni ne ha viste tante. Non midilungherò, ma, il mio desiderio è che attraverso queste parole arrivi a tutti i fami-gliari il senso autentico di appartenerci come unagrande famiglia. E Luciano sapeva bene di appar-tenere a questa famiglia speciale: lo sapeva nel-l’impegno profuso per la Chiesa e per la conduzio-ne del bar, lo sapeva nel gestire aspetti burocraticie “impegni del cuore” che lo vedevano raggiunge-re Cabella, Novi, Tortona, Serravalle, Alessandria aservizio dei suoi cari e del suo paese. Luciano cigarantiva con la sua presenza cose importanti che,forse, molto spesso, abbiamo date per scontate. Cigarantiva in quella manciate di giornate estivetanto attese nel lungo inverno, quello che sembranon finire mai, quelle piccole, grandi cose comeacquistare un gelato e fare la gioia di bambini eragazzini al ritorno dal Campo; consumare uncaffè, dissetarsi nelle giornate afose, acquistareall’ultimo minuto un litro di latte o un pacchetto dibiscotti. Il tutto in quello spazio che sapeva gestirecon precisione, un ordine e un senso del dovere che ci può soltanto spingere a rin-graziarlo. Luciano le cose le faceva con il cuore. Lo ricorderò sempre accaldato,emozionato, agitato di quell’agitazione positiva e frizzante, nonostante la fatica, peri preparativi della Grigliata. Oggi a noi resta un compito importantissimo: sapermantenere vivo il ricordo di unapersona che ha vissuto nel suopaese ma che, soprattutto, havissuto il suo paese. Impariamoa vivere con il ricordo dei nostricari e facciamolo parlando di lorosenza stancarci mai, senza aver-ne paura, mi verrebbe quasi dadire. Nominiamolo Luciano, “rac-contiamolo” Luciano per mitigareil dolore della perdita. E custo-diamolo nei nostri cuori. CosìLuciano continuerà a vivere sullapanchina posta sotto il noce difronte alla sua casa, dietro que-sta tenda nella piccola sacrestia,dietro al bancone del bar col suosguardo di bambino cresciuto, dipersona mite e bonaria, irrepren-sibile, con un senso del doverespiccato come quello d’altritempi… ce ne fossero di Luciani…perché se c’è un regalo che ci hafatto nel corso della sua vita ter-rena è stato questo: la suabontà, la sua disponibilità, la suarettitudine, ma, soprattutto lasua semplicità che racchiudeva lasua vera, grande, ricchezza.Cristina Raddavero

Borraccia

militari che la compongono non ci saranno più,sarebbe come volessimo tenere viva l'Associazionedei Garibaldini!!! Qualcuno obietterà, come è giàavvenuto, che alla fondazione dell'ANA, l'accessoera limitato ai soli Combattenti e questo è pur veroma ritorniamo all'inizio quando dicevo che l'ANA èuna Associazione d'arma: l'adesione alla medesimaè permessa solo a coloro che abbiano prestato ilservizio militare da volontario o di leva. Mi chiedo: eallora? Sarà solo questione di iscritti, quindi di bollinie di denaro lo spirito che tiene alto i valori dellanostra Associazione?...Mi auguro proprio che nonsiano queste le motivazioni ma sopratutto che ciònon abbia il significato del rimpiazzo, e che nonpotremo mai giustificare, di noi “DURI E PURI” manmano che raggiungeremo il Paradiso di Cantore!Viva l'Italia e Viva gli ALPINI!!!!

Michele TibaldeschiA mio avviso pare non essere sufficientemente valutata,nella sua reale portata, la profonda ed allarmante frattu-ra, ormai da tempo creatasi in ambito associativo fra ledue contrapposte tesi riguardanti il futuro dell’A.N.A.L’una tendente all’apertura incondizionata dei ranghiassociativi a chiunque bussi alla porta, Amici, Aggregati egiovani provenienti dalla cosiddetta mininaja, l’altra dichiusura ad oltranza, senza concessione di spazio alcunoa chi Alpino non sia. Sull’abbrivio di una volontà di rin-novamento strutturale derivante dall’abolizione (chiedoscusa: sospensione) del servizio di leva obbligatoria si stacercando di mantenere, comunque, i numeri. L’esrecizionon si sa quanto possa rivelarsi remunerativo se si consi-dera che non è poi così remota l’ipotesi che, con la frego-la di assicurare indiscriminatamente nuova linfa, possaaccadere di perdere per strada pezzi pregiati quali i SociAlpini di lunga militanza, per i quali una sorta di crisi diidentità, di smarrito senso di appartenenza potrebbe cau-sarne l’allontanamento. La possibilità di soluzione nontraumatica si potrà avere solamente quando si sapràinstaurare fra le parti un dialogo costruttivo, immune dapreconcetti. Perché, allora, non definire in modo chiaro edinequivocabile i ruoli? Se davvero sono molti coloro che siidentificano genuinamente nei nostri valori e desideranocondividere la nostra azione morale e comportamentale,benvengano, si crei uno spazio ad essi riservato e li si rin-grazi per la loro opera di Protezione Civile, controllo delterritorio e quant’altro faranno in ambito sociale. GliAmici, quelli veri, quelli con la A maiuscola, ne sarannoben felici e gratificati senza il dover accampare diritti nondovuti e/o puerili travestimenti. Perché poi non entrarenelle Scuole e spiegare ai giovani che un anno da VFP1negli Alpini non è un anno buttato alle ortiche ma unperiodo altamente formativo, uno sorta di stage per lavita? L’A.N.A. avrà così ancor lunga vita senza forzosa-mente trasformarsi in una sorta di ONG preposta alla sal-vaguardia delle specie in via d’estinzione Si eviterannoforzature con rischio di ritrovare fra i ranghi personaggiin cerca di chissà quali gratificazioni personali derivantidall’indossare, senza averne titolo, un fasullo cappelloalpino oppure giovani che decidano di associarsi sull’on-da dell’entusiasmo di uno scampolo di simil vita militare,salvo poi ineluttabilmente perdersi per strada. Senza illu-dersi o, peggio perseverare nell’equivoco che quantità sianecessariamente sinonimo di qualità e non scordando maidi avere alle spalle un onorato passato ed un forte presen-te. A noi disegnare il tempo che verrà.

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IL NOSTRO FUTURO...Duri e Puri oppure avanti tutti?

A r icordo d i Luc iano Basso(4 lug l io 1954 - 15 marzo 2012)

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Alp. Bruno PAVESENato a Solero il 05-04-1944 Servizio militare assolto Cp. Genio PionieriTaurinense.Congedato Caporale.Gruppo di Alessandria. Ha partecipato: Friuli 1976 - OperazioneArcobaleno (Albania) 1999 - Dordogna 2000 - Rep. Ceca 2002– alluvione Piemonte 1994-2000 –

Abruzzo.2009 Presidente Sez. di Alessandria dal 2006. Rieletto 2012

Alp. Daniele BERTINNato a Milano il 22-04-1971Servizio militare assolto 3° Rgt.AlpiniCongedato CaporaleGruppo di TortonaRieletto 2012

Alp. Claudio BISIANINato a Novi Ligure il 13-08-1951 Servizio militare assolto Btg. Susa Congedato CaporaleGruppo di Novi LigureRieletto 2012

Alp. Alberto BOCCACCIONato ad Acqui Terme il 19-10-1970 Servizio militare assolto Btg.MONDOVì, e Btg. Logistico Taurinense.Congedato Caporal MaggioreGruppo di Terzo.Rieletto 2012

Alp. Daniele CALDIROLANato a Recco il 31 – 10 - 1972Serivizio militare assolto R. C. Supp. Tattici Brig. TaurinenseGruppo di TortonaCorista Coro Montenero e Coro Congedati TaurinenseNeoeletto 2012

Alp. Bruno CASSINONato a Garbagna il 13-06-1944Servizio militare assolto 78° Cp. Btg. Belluno Congedato CaporaleGruppo di GarbagnaRieletto 2012

Alp. Gian Luigi CEVANato a Valenza il 05-10-1941Servizio militare assolto 2° Rgt. Art.Mont. Gr. Verona 77° Btr.Congedato Sergente Gruppo di ValenzaHa partecipato: Le Vie della Pace 1974 - Friuli 1976 -Cirimilla 1978 – Alessandria 1994 -Abruzzo 2009

Direttore de Il Portaordini dal 2010Rieletto 2012

Alp. Bruno DALCHECCONato a Felizzano il 03-10-1956Servizio militare 23^ cp. Btg. Saluzzo Congedato CaporaleGruppo di Felizzano Ha partecipato :Alessandria 1994 - Casale Monf.2000 - Abruzzo 2009Rieletto 2012

Alp. Carlo DONA'Nato a Casale Monf. il 14-10-1961; Servizio militare assolto RepartoComando Trasmissioni. Congedato Caporal MaggioreGruppo di Arquata Scrivia.Rieletto 2012

Alp. Bartolomeo GAMALERONato ad Alessandria il 03-05-1946 Servizio militare assolto ComandoBrig TridentinaCongedato Tenente Gruppo di AlessandriaCorista Coro ValtanaroHa partecipato: Friuli 1976 - RifugioCirimilla 1978 – Gavi Ligure Rieletto 2012Alp. Domenico MAZZUCCONato ad Alessandria il 04 – 08 – 1953Servizio militare assolto 8° Rgt. AlpiniBtg. Mondovì 9^ Cp.Congedato Sotto Tenente – nominaTenente 1977Richiamato Btg. Alp Arresto ValPusteria Congedato CapitanoGruppo di Castellazzo BormidaNeoeletto 2012

Alp. Mauro PERSANONato a Novi Lig. Il 27 – 08- 1963Servizio militare assolto Cp. GenioPionieri TaurinenseCongedato CaporaleGruppo di GaviNeoeletto 2012

IL NUOVO CONSIGLIO SEZIONALE

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La mattina del 18 marzo 2012 si è svolta a Mede,su iniziativa del locale Gruppo Alpini Gen. M.O.Franco Magnani, una bella giornata in memoria diDon Gnocchi, indimenticabile Cappellano Alpino.La giornata era incentrata su una reliquia del Beatodon Gnocchi che, grazie alla benevolenza dellaFondazione a lui dedicata, è stata donata allacomunità medese. Inseguito alla deposizionedella corona ai Caduti,durante la Santa Messasvoltasi nella bella chiesadi San Marziano, si è per-cepita la magia della gior-nata: la chiesa, gremita inogni ordine di posti(seduti e in piedi) offrivauna bellissima cornice ad un evento tanto straordi-nario; celebrava l’arcivescovo di Vigevano,Monsignor Vincenzo Di Mauro, alla presenza delsindaco Demartini, di autorità militari, di tantepenne nere e di rappresentanti di altri corpi milita-ri. L’occhio dell’ alpino si soffermava su due vecipresenti nei primi banchi, Nelson Cenci (che ad uncerto punto della Messa ha iniziato a scrivere su unfoglio) e il generale Luigi Morena, la cui sola pre-senza è sufficiente per fare di una giornata un even-to memorabile. Il generale Morena, classe 1917,stupiva tutti recitando a memoria la Preghieradell’Alpino, guardando i fedeli negli occhi, mentrein sottofondo il Coro Valtanaro che ben ha accom-pagnato tutta la Messa, cantava “Sul ponte diPerati”. L’Arcivescovo con belle parole ricordavaDon Carlo, la cui reliquia veniva scortata da Alpini(presenti quattro vessilli sezionali e 15 gagliardettidi gruppi) e fedeli, al termine della Messa, fino alla

Chiesa degli Angeli (e d’altronde dove altro potevatrovare posto la reliquia di Don Gnocchi?). Ed èqui che la giornata si riempiva di magia alpina,dapprima un rappresentante della Fondazione trat-teggiava un ricordo del Beato in cui rilevava che“se tanto ha fatto in favore dei bambini orfani e deimutilatini, questo è dovuto alla sua formazione, la

sua vera scuola sono stati gliAlpini, lui si è formato così, gliAlpini sono stati la sua catte-dra…”; poi veniva chiamato aricordare l’antico compagno diRussia, Nelson Cenci, classe 1919,medaglia d’argento. Tutti gli alpiniriconoscono in Cenci un punto diriferimento della propria storia, lavolta precedente in cui l’ho visto

(a casa dell’amico Giarola di Mirabello) e ognivolta che ne sento parlare, mi sovviene RigoniStern e il suo “Il sergente nella neve” in cui NelsonCenci è citato numerose volte sin dalla prima pagi-na (sul Don “…. a destra ilcaposaldo del Morbegno, aldi là quello del tenenteCenci..”), ed ogni volta michiedo come questi uominidopo aver vissuto quegli anniterribili siano riusciti a vive-re una vita normale (Cenciche ferito alle due gambe aNikolajewka è stato caricatosu una slitta dai suoi alpini eportato “a baita”, è poi diventato medico e prima-rio e si è fermato a vivere “nel bresciano, in mezzoai miei alpini, per riconoscenza”). Mentre parlavaCenci, nella chiesa c’era un silenzio assoluto, l’at-

tenzione era massima, nessuno dei presenti volevaperdere una s o l a p a r o l a del Vecio che ricor-dava con enorme lucidità, parlando a braccio e confrasi estremamente efficaci, la sua esperienza divita e di guerra con Don Gnocchi…”Don Carlovenne a farci visita nelle nostre buche a Natale e achi gli chiedeva se saremmo tornati a casa, luirispondeva: tranquilli tornerete, Gesù è con voi, iosono con voi” e ricordando che tre sono le figurefondamentali in ogni Battaglione Alpino, coman-dante, medico e cappellano sosteneva che donGnocchi “vedeva in ogni bimbo di cui si prese curai suoi alpini, perché in ogni bambino ritrovava l’in-nocenza dei suoi alpini, in ogni viso rivedeva ildolore dei suoi alpini….”. Alla fine del suo inter-vento Nelson Cenci, estraendo il foglio su cui,durante la Messa, aveva preso appunti, leggevaalcune bellissime frasi che, indirizzate al Beato,hanno commosso tutti i presenti (Cenci, ricordia-molo, è autore di diversi libri e anche di raccolte dipoesie). A prolungare ulteriormente l’atmosfera

alpina erano ancora due beicanti del Coro Valtanaro checosì chiudeva una bellissimagiornata imbevuta di autenti-ca alpinità. La Sezione diAlessandria era presente conil Vice Presidente sezionaleBruno Dalchecco, oltre checon il Coro Valtanaro. IlGruppo Lunati di Valenzaera ben rappresentato dal

capogruppo Piero Lenti, dal vice Corrado Vittone,dal semprepresente Wilmo Cattana e da un entu-siasta Mauro Barzizza.

Corrado Vittone

Una bella mattina con Don Gnocchi

Alp. Piergiuseppe PIANato a Terruggia il 25 – 02 -1944Servizio militare assolto 2° Rgt.Alpini C.A.R.Congedato Caporal MaggioreGruppo di AlessandriaNeoeletto 2012

Alp. Alessandro VENEZIANato a Silvano d’Orba il 18-09-1946Servizio militare assolto 6° Rgt. Alpini Btg. Bolzano eBassano Congedato SottotenenteGruppo di QuattordioHa partecipato:Alluvione 1994 – Volontariato localeNeoeletto 2012Alp. Modesto ZANCANARONato a Arsiè il 20-05-1950Servizio militare assolto 6° Rgt. Art.MontCongedato SergenteGruppo di Novi LigureRieletto 2012

SEGRETARIO Alp. Giorgio BARLETTANato ad Alessandria il 12 -07- 1936 Servizio militare assolto AccademiaMil. Modena – Sotto Tenente Scuola Applicazione Torino – Tenente12° C.A.R. Montorio V.se 5° Rgt. Art. Mont. Gr. Bergamo – CapitanoScuola di Guerra Civitavecchia - FrequentanteBrig. Alp. Julia Uff. Add. Operazioni – Tenente Colonnello5° Rgt. Art Mont Gr. Belluno Scuola di Guerra Civitavecchia – InsegnanteCapo di Stato Maggiore Brig. Alp. Orobica – Colonnello4° Rgt. Art. p. c. supporto 4° Corpo d’Armata Congedato GeneralePresidente/corsista Coro Valtanaro Direttore de Il Portaordini dal 1994 al2009 Gruppo di Alessandria COORDINATORE PROTEZIONE CIVILEAlp. Gino SPANO Nato a Carbonia il 02-07-1951Servizio militare assolto 4° Rgt. Alpini Btg. Susa C.C.Congedato Caporale Gruppo di Valenza. Ha partecipato: Friuli 1976 –Irpinia 1980 – Alessandria e Asti 1994 – Sarno 1998 – Casale 2000 -Abruzzo 2009, Liguria 2011 - Emergenza meteo Piemonte 2011RESPONSABILE INFORMATICOAlp. Luciano ZENATO Nato a Alessandria il 27 – 05 – 1956Servizio militare assolto Btg. Logistico Turinense Congedato CaporaleGruppo di Alessandria Responsabile informatico sezioneleHa partecipqato: Alessandria 1994 – S.O.N.REVISORI DEI CONTI:Alp. Renato BARBERIS Gruppo di QuattordioAlp. Vittorio DOGLIOLI Gruppo di Castellazzo B.daAlp. Piero LENTI Gruppo di ValenzaGIUNTA DI SCRUTINIOAlp. Gian Pietro CERESA Gruppo di FelizzanoAlp. Marco FOLLADOR Gruppo di ValenzaAlp. Giovanni LAZZARINI Gruppo di Alessandria

(segue da pg. 17)

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E’ stato intitolato al Capitano Massimo Ranzani il nuovo terminaldell’aeroporto civile di Herat, inaugurato questa mattina dal Capodi Stato Maggiore dell’Esercito italiano, Generale di Corpod’Armata Claudio Graziano, accompagnato dal Comandante delRegional Command West(RC- West), Generale diBrigata Luciano Portolano.All’evento hanno parteci-pato i genitori del Capitano,caduto in terra afghana,oltre al Governatore diHerat, Dott. Daud ShahSaba, ed altre autorità civilie militari afghane.Il terminal è stato completato in circa 10 mesi edè stato progettato e finanziato dal Provincial Reconstruction Team(PRT) italiano, attualmente su base 3° Reggimento Bersaglieridella Brigata “Sassari”. Perla realizzazione è stataimpiegata manodopera diimprese locali, per un costodi circa 750.000 euro, epotrà accogliere fino a circa1000 viaggiatori in transitoal giorno

Venerdi 27 aprile, presso la Sala Coferenze dell’Associazione Cultura eSviluppo, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia diAlessandria e del Comune di Alessandria, incontro con l’Autore del libro

“Ring Road”edito da “Mursia”con prefazione diToni Capuozzo efotografie diValentina Bosio.Alla presentazio-ne di questo libro,voluta dallanostra Sezione, incol laborazionecon il Gruppo

Protezione Civile A. Calissano e con il supporto del CSVA, sono stati pre-senti oltre all’autore, Maggiore Mario Renna, il Presidente NazionaleCorrado Perona, il Consgliere Nazionale Stefano Duretto ed ilPresidente Sezionale Bruno Pavese. Il compito di moderarel’incontro è stato affidato a Selma Chiosso, giornalista de LaStampa. Davanti ad una variegata platea, l'autore, Maggioredella Brigata Alpina Taurinense, ha parlato del suo libro, undiario che senza retorica racconta i mesi, dall’aprile al dicem-bre 2010, di missione di pace ad Herat in Afghanistan.Spiegando problemi, contraddizioni ma anche opportunitàdell'Afghanistan di oggi, aiuta a conoscere meglio la quotidia-nità degli italiani in divisa che ogni giorno lavorano per"lasciare un Afghanistan migliore di quello che hanno trova-to". La Ring Road, unica strada degna di questo nome inAfghanistan, è un anello di quasi tremila chilometri che colle-ga tutte le regioni e le città di un Paese lacerato da trent'annidi conflitti. Sulla Ring Road operano anche gli Alpini, in unadelle missioni più complesse alle quali abbiano partecipato le nostre ForzeArmate. Nel corso della missione l'Autore ha raccolto sul campo notizie,dichiarazioni, racconti e dati, per mettere in luce lati positivi, limiti e diffi-coltà della presenza italiana in quel Paese dove l’aspettativa di vita mediadi un uomo raggiunge a malapena i 43 anni. In Afghanistan ci sono, verosi-

milmente, sei stagioni. Quattro sono quelle del calendario, le altre due sonoscandite dall’avvicendamento dei vari contingenti, che si alternano nellemissioni della coalizione nel cuore dell’Asia più arcaica. Così nella parteovest del paese,quella sotto ilcomando italianodi Herat, le “sta-gioni” si susse-guono di seme-stre in semestre,Brigata dopoBrigata. Dettocosì sembra sem-plice, ma cosìnon è. Una mis-sione dura ben più di sei mesi, inizia molto prima. I vari reggimenti, le sin-gole compagnie, si affiancano a chi sta per rientrare. Dai più alti livelli di

comando fino ad arrivare al singolo Alpino pilota di Lince,medico o tecnico che siano, ci si scambiano informazioni, siacquisiscono le esperienze fatte sul campo da chi precede.Tutto ciò perchè il quadro operativo cambia in maniera impre-vista ed imprevebibile di volta in volta anche per chi in quelcontesto è già stato impegnato più volte. E’ una macchinacomplessa, che si muove un ingranaggio alla volta ma perfet-tamente coordinati e collaudati. Cuore e cervello in missionesono tenuti assieme dal corpo, ma le emozioni vengono con-trollate, sono compresse dalle attività di servizio, non possonoannebbiare il dovere, le azioni quotidiane, l’attenzione per illavoro, da cui magari dipende la vita degli altri. Un particola-re non secondario risulta infine quel valore aggiunto che leTruppe italiane sanno porre sul piatto con il bagaglio di uma-nità e disponibilità che fanno indelebilmente parte del nostro

Popolo. L’interessante serata è stata aperta e conclusa dal Coro MonteneroA.N.A. Alessandria che, fra gli altri applauditi brani proposti, ha presentato“Quel giorno di maggio” un canto composto dal M.o Marco Santi in omag-gio agli Alpini Pascazio e Ramadù caduti il 17 maggio 2010 nel corso di unadelle missioni di UN peacekeeping.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “RING ROAD”

Lo scorso aprile è stato inaugurato ilnuovo pronto soccorso dell’ospedaleregionale di Herat. E’ questo è l’ultimodei progetti di sostegno alla popolazio-ne afgana diretti a garantire maggiorestabilità e sicurezza nell’area di respon-sabilità del Comando Regione Ovest.Costruito con i fondi del ProvincialReconstruction Team a guida italiana,comandato dalColonnello FrancescoPrincipe, su progetta-zione architettonica,strutturale ed impian-tistica eseguita dalla" C o o p e r a z i o n eItaliana", l'HeratAmbulance Service ècomposto da due edi-fici: il corpo principa-le, su due livelli, con le sale di emer-genza al piano terra e la centrale opera-tiva con le cucine e gli alloggi per ilpersonale di servizio al primo piano. Ilcomplesso è completatodall'Ambulance Station con parcheggicoperti per le ambulanze e locali offici-

na per la manutenzione. La cerimoniadi inaugurazione si è svolta nell'ambitodi un convegno organizzato dal diparti-mento della sanità di Herat per la gior-nata mondiale per la cura della tuberco-losi, che ha visto la partecipazionedell'Ambasciatore d'Italia Pezzotti, delGovernatore della Provincia di HeratSaba e di numerose autorità locali. Il

ColonnelloF r ance s coPrincipe haas s i cu ra toche il PRTcontinuerà afornire ils u p p o r t oalle autoritàlocali, perfar si che

possano essere soddisfatti i bisognidella popolazione attraverso la realiz-zazione di nuovi progetti. In particolarenel settore della sanità nel corso del-l'anno saranno avviati i lavori per larealizzazione di sei nuove opere inaltrettanti distretti della Provincia.

PROGETTI IN AFGHANISTAN INTITOLATO AL CAPITANO M A S S I M O R A N Z A N II L NUOVO T ERM INA L

DELL’AEROPORTO CIVILE DI HERAT

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Assemblea Generale di Protezione CivileIl giorno 12/2/2012 presso la Sede ANA è stata convocata l’Assemblea Sezionale di Protezione Civile. L’Assemblea è apertaalle ore 9.10 con l’Alzabandiera nel cortile della Sede. Gli Alpini eAmici degli Alpini presenti sono 53. Prima di dar inizio alla discus-sione dei vari punti all’Ordine del Giorno,il Coordinatore GinoSpano invita tutti ad un minuto di raccoglimento in onore deiVolontari di Protezione Civile andati avanti. Quindi seguendol’Ordine del Giorno,viene nominato all’unanimità il Presidentedell’Assemblea ( Alp. Bruno Dalchecco ) e il SegretarioVerbalizzante ( Alp. Francesco Damasio). Al punto 3 seguendol’Ordine del Giorno, il Coordinatore saluta i presenti esaltando ivalori dei Volontari di Protezione Civile e parla delle attività svoltenell’anno 2011.28-29 maggio l’esercitazione organizzata dalla nostra Sezione havisto impegnati i Volontari del 1° Rgpt. nel disboscamento e puli-tura dei bastioni della Cittadella di Alessandria, per un totale di2.123 ore. La sistemazione e l’allestimento del nostro magazzinodi Solero, con tutte le attrezzature per il primo intervento a nostradisposizione.25-26-27-28 ottobre evento alluvione in Liguria . Intervento aBrugnato e Borghetto di Vara su richiesta A.N.A. – D.P.C. eRegione Piemonte per i tragici eventi alluvionali che hanno colpitoil territorio della Provincia de la Spezia. Risorse impiegate: 11 Volontari con 150 h/uomo per un totale di ore 165004-05-06-07-08. novembre emergenza piogge Regione Piemonte,nei Comuni di, Alessandria Solero, Felizzano, Serravalle, ValBorbera. Risorse impiegate: 50 Volontari con 12 h/uomo per untotale di 620 oreELENCO ORE DEI VARI NUCLEINucleo Autisti: per trasporti a carico della Regione Piemonte oreeffettuate 1371 pari a Km 45219. Trasporti per il CoordinamentoProvinciale ore effettuate 53 pari a Km 1191. Per un totaleore effettuate 1424 pari a Km 46410

Trasporti con i mezzi Sezionali ore effettuate 920 pari a Km 13845Cinofili: per interventi, esercitazioni, manifestazioni, addestramen-ti, interventi di prevenzione hanno totalizzato la bellezza di 2.504oreAlpinisti: ore non pervenuteLogistica: Sede Sezionale A.N.A. ore 389

Magazzino di Solero ore 640Servizi Vari e allestimenti ore 919 Interventi esterni ore 1448Per un totale definitivo di ore 3396

Con un totale definitivo di 11717 ore Attualmente i Volontari di Protezione Civile di Alessandria sono 80.Nuovi iscritti 12 e 7 sono in attesa di ingresso. La relazione sulbilancio consuntivo 2011 è trattata dal Presidente Sezionale BrunoPavese Anche la relazione preventiva per l’anno 2012 è letta dalPresidente Sezionale. Entrambe le relazioni sono approvate all’u-nanimità. L’assemblea continua con gli interventi dei presenti. L’Alp.Piero Repetto chiede chiarimenti sulla garanzia del versamento del5 per mille a favore della Protezione Civile. Risponde il PresidentePavese : la garanzia è data dalla serietà dell’Istituzione incaricataalla trasmissione dati all’Erario .La Signora Emma Bonzo si dichia-ra disponibile a trattare argomenti di Protezione Civile presso leScuole della Provincia. Al punto 11 dell’O:D:G: ( Varie ed eventua-li) il coordinatore fa presente l’attività da effettuare al RifugioGiarolo. taglio legna.). Il giorno 25 febbraio si terrà una prova mon-taggio tende presso il Magazzino di Solero. L’esercitazione diP.C.del Primo Raggruppamento si terrà nel Parco Ticino di Novaranei giorni 6 e 7 ottobre in concomitanza con l’Adunata Alpini delPrimo Raggruppamento. L’Assemblea viene regolarmente chiusaalle ore 11.30 .

Alp. Francesco Damasio

ESERCITAZIONE TENDE E MODULO ANTINCENDIONonostante un inverno insolito ed inquieto quest’anno il Nucleo diProtezione Civile è riuscito a svolgere un’esercitazione con altri gruppiper il montaggio/smontaggio tente P88 ministeriali e per il funzionamen-to con pratica manuale del modulo antincendio. Sabato 17 marzo, unasplendida giornata di sole ha permesso di effettuare l’esercitazione nel

piazzale del magazzino diSolero dove si trovano ricove-rate merci e materiali in dota-zione alla Protezione Civilecompresi i mezzi meccanici.Alle ore 09,00 iniziava l’eserci-tazione, il Coordinatore diAlessandria Spano Gino ha pia-nificato l’esercitazione dandodisposizione ai 33 volontari

intervenuti di formare 4 gruppi coadiuvati da un caposquadra che avesseprecedente pratica di montaggio/smontaggio tende P88. Le squadre risul-

tavano formate da un organicomisto uomini/donne e gruppi diappartenenza di 7 unità ognuno.Quattro partecipanti sono statiinvece incaricati della manu-tenzione mezzi, il tutto supervi-sionato e supportato dalCoordinatore. Tranne pochedifficoltà iniziali l’esercitazio-ne si è svolta con l’entusiasmo

di tutti i partecipanti che hanno saputo interagire fra volontari di diversigruppi, con particolare evidenza dell’opera svolta dalla componente fem-minile e concludendo la prova in tempi ragionevoli. La prima parte delprogramma terminava alle ore 12,30 per riprendere nel pomeriggio dopoil pasto consumato presso la locale sede A.N.A. Le operazioni si sonoconcluse alle ore 16,00 e coni saluti, su esplicita richiestadi alcuni volontari, ci si èripromessa l’organizzazionedi future esercitazioni e corsia tema. I gruppi partecipantisono stati: Alessandria,Castellazzo B.da, Felizzano,Serravalle S.via, Solero eValenza. Concludendo si puòaffermare con umiltà ma senza falsa modestia che lo spirito e l’entisiamodi alcuni nuovi volontari, avvicendatisi in ruoli diversi rispetto al passato.saranno di sicuro stimolo adaltri di partecipare concerta-mente. Il Coordinatore rin-grazia tutti coloro hanno par-tecipato e contribuito conimpegno allo svolgimento diquesta giornata di formazio-ne.

Spano Gino

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CORO MONTENEROAtt iv i tà e nuovo CD

Nuovo Consiglio DirettivoNon si può certo dire che il 2012 sia iniziato sottotono per il Coro Montenero. La prima dataimportante è il 23 febbraio 2012, quando neilocali della Sezione si è tenuta l’assembleaannuale. A differenza degli ultimi anni, i coristinon sono stati semplicemente chiamati ad appro-vare il bilancio consuntivo 2011 e a discuteredella programmazione per l’anno in corso: ilCoro infatti ha anche dovuto eleggere il nuovoConsiglio Direttivo. La decisione presa non èstata di routine perché la quasi totalità delDirettivo uscente si è dichiarata disposta a passa-re la mano, a partire dal Presidente GiampieroBacchiarello. Per questa ragione, un gruppo di“giovani” cantori hadeciso di sottoporreall’assemblea la pro-pria candidatura.Consapevoli però deldifficile e impegnati-vo compito, i candi-dati hanno decisoall’unanimità dicooptare nella squa-dra un corista diesperienza, un fonda-tore del CoroMontenero: RenatoIvaldi. I coristi hannoapprovato la decisio-ne e all’unanimitàsono stati eletti iseguenti membri delnuovo Direttivo:Roberto Alciati,Giacomo Venezia,Daniele Caldirola,Renato Ivaldi,Matteo Modica,Enrico Fornasiero. Aquesti si aggiunge il Maestro Marco Santi, mem-bro di diritto secondo lo Statuto del Coro. Allaprima riunione del Consiglio, sempre all’unani-mità, sono state assegnate le seguenti cariche:Presidente Ivaldi; Segretario Alciati; Tesoriere eVicepresidente Modica; Addetto StampaFornasiero; Rapporti con la Sezione Caldirola.Sempre in quell’occasione, si è deciso di darerinnovato impulso alla collaborazione con laSezione e le sue componenti, a partire daiGruppi. È infatti intenzione del Consiglio pro-porre a tutti i Gruppi della nostra Sezione di ospi-tare le prove del Montenero. Le ragioni sonoessenzialmente due: cementare i rapporti contutti gli alpini della Sezione, mostrando loro qualè il lavoro “nascosto” che ogni settimana i coristicompiono con dedizione e spirito di sacrificio; esensibilizzarli sulla necessità di trovare voci “fre-sche”. La fortuna di un coro dipende in largamisura dal maestro, ma senza coristi anche ilmaestro più straordinario resterebbe senza lavo-ro. E ogni coro, per vivere e migliorare, devepoter contare su un continuo ricambio.Assistendo alle prove, molti si renderanno conto

che nessun corista è un fenomeno della natura ecantare in un coro è una cosa più naturale del pre-visto. Il nuovo Consiglio crede molto in quest’at-tività, consapevole di come gli impegni sianomolti e prestigiosi; per questo intende affrontareil nuovo incarico con responsabilità e serietà.Ognuno di noi cercherà di fare del nostro meglio,aiutati da tutti i coristi e dai molti amici delMontenero. In questo modo crediamo di poterdimostrare l’affetto per il coro e di onorare illavoro straordinario svolto da quanti ci hannopreceduto, a partire da Giampiero Bacchiarello,la persona che negli ultimi dieci anni più si èspesa per far raggiungere al Montenero i traguar-di tanto prestigiosi che tutti conoscete.

Il Montenero per it e r r e m o t a t idell’EmiliaLa fine di maggio èstata funestata dai tra-gici eventi che hannosconvolto l’Emilia.Le notizie di morti esfollati hanno inonda-to le pagine dei gior-nali e dei siti internete alcune foto, come ilcampanile spaccato ametà della chiesa diFinale Emilia, sonodiventate il simbolodella devastazione.Già nella tarda gior-nata del 20 maggio lacolonna mobile dellaProtezione civiledell’ANA era sulposto per fornire iprimi soccorsi. Moltesono state le raccoltedi fondi per i terremo-

tati e anche il Montenero, in collaborazione conle Sezioni di Alessandria e Acqui Terme, hamesso a disposizione la sua forza: la voce. Inpochi giorni, si è organizzato un concerto pressola Chiesa di San Pio V di Alessandria, dove lasera del 2 giugno, la popolazione ha potuto assi-stere all’esibizione del Montenero e del CoroANA Acqua Ciara Monferrina di Acqui Terme.Le offerte raccolte durante la serata sono stateconsegnate alla Protezione civile ANA del PrimoRaggruppamento.Trasferta al Parlamento Europeo diStrasburgo Una settimana dopo, il Montenero era già inviaggio alla volta di Strasburgo. Fortementevoluta dal Consiglio Direttivo uscente, la trasfer-ta al Parlamento Europeo è stata il banco di provaper i nuovi Consiglieri. Insieme a Bruxelles,Strasburgo è una delle due sedi in cui si riuniscel’assemblea dei parlamentari europei; è perònella cittadina francese che viene svolta l’attivitàordinaria, tramite la seduta plenaria che si tieneuna volta al mese. Nel corso della tornata delmese di giugno, grazie all’invito dell’on. Oreste

Rossi e alla preziosa collaborazione della suasegreteria, i parlamentari europei hanno potutogodere di un concerto del Montenero, dedicatoalla valorizzazione del patrimonio musicale alpi-no e popolare piemontese. L’esibizione si è tenu-ta nell’agorà Bronislaw Geremek, l’atrio anti-stante l’entrata principale del parlamento, marte-dì 12 giugno, dalle 13 alle 14. Il Coro Monteneroha quindi effettuato un tour dell’edificio perconoscere il funzionamento della più rappresen-tativa istituzione democratica europea.L’importante evento al Parlamento Europeo èperò stato preceduto da un’altra esibizione cano-ra, questa volta organizzata in collaborazione conl’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo. Lasera di lunedì 11 giugno, il Coro ha tenuto unconcerto nella chiesa di Saint-Thomas, la piùimportante parrocchia protestante della città.Infine, non è mancato il momento turistico.Accompagnati da una guida locale, il folto grup-po di coristi e accompagnatori ha potuto ammira-re le molte meraviglie architettoniche della cittàe conoscere l’attività silenziosa ma preziosissimadel nostro locale Istituto Italiano di Cultura. Ladirettrice, dr.ssa Violo, ci ha concesso di visitar-ne i locali, illustrandocene l’attività annuale.Dopo l’esibizione alla Camera dei Deputati e inAula Nervi di fronte a papa Benedetto XVI, ilParlamento Europeo consente di completare untrittico importante. Ora bisognerà attivarsi persalire sul colle più alto: il Quirinale!

Roberto Alciati

Carissimi alpini e amici degli alpini, dopo venti-sette anni trascorsi in qualità di corista e dodicianni come presidente del Coro Montenero dellaSezione ANA di Alessandria, ho messo , comenoi alpini siamo soliti dire, “lo zaino a terra”.Questa decisione e' stata da me presa da moltotempo e il coinvolgimento di tutti i componentidel Coro che c'è stato in questi anni ha permessoe permetterà di proseguire senza problemi.IlCoro che ho lasciato è ricco di voci fresche e digiovani che hanno la capacità e la volontà diimpegnarsi per il futuro del Coro. La mia speran-za è che il Coro continui ad adoperarsi, secondola linea seguita negli anni passati, nella ricerca dinuovi coristi e nella collaborazione con tutti iGruppi della Sezione Alpini di Alessandria. Atutti voi amici della Sezione l'invito che ho sem-pre fatto in questi anni: sostenete il CoroSezionale con la ricerca di nuovi coristi e conl'organizzazione di sempre stimolanticoncerti.Auguro al Presidente Renato Ivaldi, alnuovo consiglio e a tutti gli amici coristi delMontenero una lunga strada di canto e di soddi-sfazioni

Giampiero Bacchiarello

CIAO PAÌS

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ATTIVITA’ DEI GRUPPIGRUPPO ALPINI FUBINE

GRUPPO ALPINI DI TORTONA

Domenica 11 Marzo 2012 il Gruppo Alpini diFubine ha inaugurato la sede sita in Via TeresioBocca (Gen.), a pochi passi dalla P.za “Alpini eArtiglieri Alpini”. La manifestazione si è svoltaalla presenza delle maggiori autorità civili, mili-tari e religiose, del Presidente della SezioneA.N.A. di Alessandria Alpino Bruno Pavese,della Madrina del Gruppo sig.ra Rosalba PinZavattaro, dei Gagliardetti e degli Alpini deiGruppi dei paesi limitrofi, del Vessillo dellaSezione di Alessandria e di numerosi Alpini e cit-tadini fubinesi. La cerimonia ha avuto inizio alleore 10.00 con l’alzabandiera in P.za “Alpini eArtiglieri Alpini” dopodichè, con un breve spo-stamento, si è passati all’inaugurazione della sedecon il taglio del nastro effettuato dal Vicesindacosig.ra Angela Visentin, dal Presidente BrunoPavese e dal Capogruppo Cesare M. Carnevaleseguita dalla benedizione dei locali compiuta dalParroco di Fubine Don Macaire. I discorsi di rito

hanno visto l’intervento del Vicesindaco che haelogiato il lavoro svolto dal Gruppo e ricordato ilpapà, Alpino molto affe-zionato a questogruppo. A seguire ilPresidente Paveseha ribadito l’im-portanza di unasede come puntod’incontro e discambio di opi-nioni per i soci. IlCapogruppo infineha rivolto un saluto edun ringraziamento a tuttii presenti ed in particolarmodo all’Amministrazionecomunale per aver concesso questi locali agliAlpini fubinesi. Dopo un breve rinfresco, la ceri-monia si è spostata in P.za Colombo dove si è

tenuta la commemorazione dei Caduti di tutte leguerre con la posa di una corona d’alloro sul

monumento all’Alpino. Alle ore 11.00 si ètenuta la Santa Messa officiata da Don

Macaire con un ricordo agli Alpini“andati avanti”. Durante la funzionereligiosa il Capitano AlpinoGiuseppe Cuttica ha magistralmenteletto la “Preghiera dell’Alpino”degnamente accompagnato dallacorale parrocchiale diretta dallasig.ra Carla Spano. La manifestazio-ne si è conclusa con l’immancabilepranzo presso il ristorante “Ai Due

Olmi” di Fubine. Gli Alpini fubinesi col-gono l’occasione per ringraziare ancora tutti i

presenti, tutte le autorità ed in modo particolareDon Macaire. Viva l’Italia! Viva gli Alpini!

Cesare Mario Carnevale

UNA SEDE PER IL GRUPPO ANA DI FUBINE

Domenica 29 gennaio 2011 presso la sede di via Dellepiane a Tortona, si ètenuta l’annuale assemblea ordinaria dei soci. Dopo aver nominato il presi-dente e il segretario dell’assemblea nelle persone del Presidente SezionaleBruno Pavese, e dell’Alp. Paolo Orsi è stata costituita la commissione elet-torale per le elezioni del capogruppo e del consiglio direttivo con la nomi-na degli alpini Renato Maggioncalda, Gianfranco Demarchi e LucaCaovilla. Prima dell’inizio dell’assemblea si è voluto ricordare gli alpini delgruppo andati avanti nel 2011 Rino Denadai, Giuseppe Gastaldo e l’amatoLuigi Carbone. Come da ordine del giorno ha preso la parola il capogrup-po Dino Fanzio per la relazione morale il quale ha illustrato l’attività delgruppo nell’anno 2011, soffermandosi sullamanifestazione organizzata il 15 e 16 ottobre2011 per il 60° anniversario del gruppo e per il139° anno di fondazione delle Truppe Alpine. Lecelebrazioni, che sono state articolate su 2 giornihanno visto, oltre che alla tradizionale manifesta-zione della domenica al monumento all’alpino eal Santuario della Madonna della Guardia, alsabato, l’intitolazione della piazza antistante allasede del gruppo alla Brigata Alpina Taurinensecon la partecipazione del vice-comandante Col.Serafino Canale e di una delegazione di alpini inarmi e il concerto al Teatro Civico del Coro Alpino Montenero durante ilquale è stato conferito dal Comune di Tortona nella persona del SindacoMassimo Berutti alla Taurinense il Grosso d’Oro massima onorificenza cit-tadina. Il capogruppo ha rimarcato come sia stata difficile e laboriosa l’or-ganizzazione della suddetta manifestazione che ha gravato sui “soliti noti”e che ha visto una partecipazione limitata degli alpini del gruppo e quale siastato e il grosso impegno economico per la cassa del gruppo. Ha però altre-sì affermato come tutto sia stato organizzato per il meglio e tutto sia anda-to per il verso giusto. Nella relazione morale il capogruppo ha elencato tuttele manifestazioni e le attività alle quali hanno partecipato gli alpini diTortona, dalle celebrazioni alpine alle esercitazioni di Protezione Civilepassando per il supporto logistico a manifestazioni cittadine evidenziandocome, pur avendo una partecipazione alla vita del gruppo limitata, si riesca

ad essere attivi e presenti sul territorio. Durante il 2011, per la ricorrenza del150° dell’Unità d’Italia vi sono state diversi momenti di ritrovo e celebra-zione ai quali il gruppo ha partecipato, il 150° organizzato dal Comune, lamanifestazione del 17 marzo allargata alle altre forze armate e che ha vistola sede del gruppo piena come non mai di alpini, bersaglieri, carabinieri,marinai e appartenenti a associazioni di Tortona, il ritiro di una bandieradonata dal Lions Club della Val Curone e la consegna della Bandiera allaScuola di Musica “Perosi”. E’ stato un anno ricco di impegni e gravoso siadal punto di vista delle forze impegnate sia dal punto di vista economico,come illustrato dal Tesoriere Stefano Vercelli che ha dettagliatamente letto

il bilancio. Dopo l’approvazione della relazionemorale del capogruppo e del bilancio del 2011 siè passati all’elezione del capogruppo e del consi-glio direttivo. L’elezione, che si è svolta per alza-ta di mano ha visto la riconferma di Dino Fanziocome capogruppo e l’elezione dei seguenti consi-glieri: Romano Rossi, Angelo Sala, DanieleBertin, Luca Perdoni, Stefano Vercelli eDomenico Notardonato. Il presidente sezionaleBruno Pavese ha esposto al gruppo il progettodiscusso in consiglio sezionale e proposto dalDipartimento di Protezione Civile di un campo

scuola per gli studenti da effettuarsi probabilmente nel mese di giugno peril quale è necessario l’impegno di alcuni gruppi che hanno la struttura adat-ta. Ha rimandato a questa primavera per ulteriori dettagli. Ha inoltre infor-mato gli alpini presenti che mercoledì 8 febbraio 2012 ad Alessandriaavverrà l’incontro con il Presidente Nazionale Corrado Perona per dibatte-re sul tema “Il futuro dell’ANA”. Durante l’assemblea sono stati anche con-feriti 2 riconoscimenti per l’impegno nel gruppo all’alpino Carletto Effendie all’amico Sandro Canevaro. L’assemblea ha avuto termine alle 12.00 conun semplice rinfresco di commiato. Alla prima riunione del Consiglio delGruppo sono state assegnate le cariche: l’alp. Romano Rossi vice capo-gruppo, alp. Domenico Notardonato segretario, alp. Stefano Vercelli teso-riere e gli alpini Gianfranco De Marchi e Ezio Recco revisori dei conti. Atutti un augurio di buon lavoro.

ASSEMBLEA ORDINARIA DEL GRUPPO

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GRUPPO ALPINI VALENZA

Il 2012 si presenta subito ricco di appuntamenti per il Gruppo di Valenza, il primo mese, gennaio, sembrapreannunciare un 2012 ricco di attività, presentando le due giornate dedicate al tesseramento con sede aper-ta domenica 8 e domenica 15 gennaio, oltre alla rituale cena mensile, a tema “lo stoccafisso” (splendidamentecucinato da Dino, con la ricetta della mamma friulana). Questi impegni venivano completati da tre appun-tamenti classici e precisamente:- L’8 gennaio presenza ufficiale del Gruppo Riccardo Lunati a Ceva per l’annuale raduno in memoria della battaglia di Nowo Postojaloska

- Domenica 15 gennaio Messa in Duomo per le associazioni di volontariato cittadine- Domenica 22 gennaio Festa di San Massimo Ci soffermiamo su domenica 22 gennaio, giorno in cui la capitale orafa del Piemonte festeggia il suo fonda-tore. Secondo la tradizione infatti fu proprio San Massimo a riunire i tre piccoli borghi di Astigliano,Monasso e Bedogno, in occasione di una delle guerre traTeodorico e Odoacre, e a tracciare, con l'aiuto di unacolomba, di un asino e di un bue all'aratro, i nuovi confi-ni di Valenza. Per ricordarlo la città riunisce una voltaall’anno tutte le associazioni, sia di volontariato sia dimestieri che in un filo logico di ispirazione medioevale(ndr le corporazioni di antica memoria) rappresentano tut-t’oggi ed efficacemente, il tessuto sociale cittadino. Lagiornata, molto sentita dai valenzani, è anche detta dei“ceri fioriti”, in quanto dei ceri rappresentanti le associa-zioni cittadine vengono ricevuti dal Sindaco e poi portatiin Duomo, per la celebrazione della Santa Messa, il tuttocon esponenti delle associazioni al seguito. A portare i ceri fioriti sono chiamati quest’anno gli alpini delGruppo Lunati che, vuoi per le condizioni del tempo (nevicata record), vuoi per le dimensioni dei ceri (para-gonate, da alcuni, a dei mortai!!), si trovano particolarmente a loro agio nel compito assegnato. E così tra-

scorre la mattinata del 15, fra le belle parole del sinda-co Cassano che non perde occasione per ricordare “ leassociazioni che sono la forza pulsante della città, lavera ricchezza” e quelle del sacerdote celebrante chericorda quanto in città siano numerose le associazionistesse. Una bella giornata in sostanza, pur sotto unanevicata insistente, un grazie a tutti gli alpini interve-nuti e appuntamento al prossimo anno.

Corrado VittoneGruppo Riccardo Lunati

Attività del gruppo: i ceri fioritiIl nuovo Capogruppo di Valenza è PieroLenti nato a Valenza nel 1945, ha pre-stato servizio militare qualeSottotenente della Brig. Alp. Tridentina,6° Rgt: Alpini Btg. Trento. Laureato inEconomia e Commercio, ha svolto lasua attività bancaria fino a pochi anni fa.Sposato con Rosanna, fidatissima colla-boratrice nelle iniziative alpine, ha trefiglie, Francesca, Annalisa e Federica.Piero è anche un appassionato sportivo,la sua bicicletta, sempre in attività, gliserve per mantenersi in buona formafisica in quanto a fine gennaiio di ognianno partecipa alla “Marcialonga”,immancabile appuntamento per gliappassionati dello sci di fondo, che sisvolge nelle Valli di Fiemme e Fassa(per lui è stata questa del 2012 la vente-sima partecipazione). Dal nostro giorna-le lo salutiamo con calore, oggi le fun-zioni delCapogrupposono moltod e l i c a t e ,nascondonomolte insidieper noiAlpini pocoinclini allaburocrazia.Siamo peròcerti che Piero sarà una guida sicura,intelligente e preparata.

Roberto Bonini

BUON LAVORO PIERO!

GRUPPO ALPINI DI NOVI LIGUREL’ITALIA SOLIDALE IN CARTOLINA

Immagini che fanno nascere tanti pensieriDal 28 aprile al 5 maggio a Novi Ligure e’ stata allestita una bella mostra dicartoline originali che nel loro insieme hanno dato a tanti visitatori unaampia rappresentazione del periodo risalente alla Grande Guerra.Visitandola mostra e seguendo la suddivisione nei vari settori ciascuno dedicato a par-ticolari eventi storici e sociali, si e’ potuto ritornare indietro nel tempo equasi rivivere quei momenti che hanno caratterizzato la storia dell’Italia e

quindi anche del nostroCorpo Alpino.Le sezioni chepiu’ delle altre hanno caratte-rizzato la mostra sono statequelle relative allo spaziodedicato alla Croce Rossa, alc.d. “Prestito Nazionale” edagli eroi Cesare Battisti,Fabio Filzi e DamianoChiesa.Nel settore dedicato

alla Croce Rossa molto apprezzate sono state le stampe riproducenti varimomenti di vita alpina realizzati dall’artista Tommaso Cascella . Bella anchela sezione dedicata al c.d. “ Prestito Nazionale” dove sono state espostemolte cartoline dedicate a quella iniziativa avviata durante il periodo dellaGrande Guerra per chiedere agli Italiani di sottoscrivere il PrestitoNazionale ( tra l’altro con l’interesse del 5%) per finanziare le spese dello

Stato.Ultima sezione, la piu’ suggestiva, e’stata quella dedicata a Cesare Battisti (uffi-ciale alpino decorato col la medagliad’oro),a Fabio Filzi e Damiano Chiesa.Lebrevi biografie esposte oltre alle cartolineche rappresentano la loro storia ci hannofatto rivivere quei momenti cosi’ eroici maanche tragici.Dalla visita della mostracomunque si puo’ trarre la considerazioneche si e’ usciti con un sentimento generaledi ammirazione per il bel lavoro svolto dalGruppo di Novi Ligure che ha spalancatouna finestra sul passato che fa parte dellanostra storia e che ci insegna tanti aspetti positivi.Innazitutto l’assurdita’della guerra sempre e sola portatrice di sventure e come la parte miglioredell’essere umano ,seppur nel contesto di momenti cosi’ tragici, viene fuorinei suoi valori quali la solidarieta’, l’altruismo, lo spirito di sacrificio, lavolonta’ che alla lunga trovano la via maestra per far prevalere il bene sulmale.Ecco perche’ la storia deve essere conosciuta e non dimenticata e quin-di iniziative come questa devono essere ripetute ed incentivate.

Alpino Antonio Donà

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GRUPPO DI ALESSANDRIAE’ andato avanti il socio ADAGLIO PAOLO. Classe 1920 Reduce di RussiaE' mancato il 21/04/2012 a Pietra Marazzi, REMO DINI, fratello del socioAlpino Silvano Dini, il Gruppo porge sentite condoglienze.GRUPPO DI FELIZZANOIl giorno 11 aprile è mancata ANNA ROSINA FERRERO madre del SocioAlpino Domenico Albertelli. A Lui ed ai familiari le più sentite condo-glianze da parte degli associati del Gruppo Il giorno 5 maggio 2012 è mancato il Socio ANGELO VETTORE Ai fami-gliari vadano le più sentite condoglianze da parte degli associati del GruppoGRUPPO DI FUBINEIl giorno 14 maggio è mancato il Sig.FASSA GINO, padre del socio aggre-gato Luciano.Il Gruppo Alpini di Fubine si stringe attorno ai famigliari ed esprime le piùsentite condoglianze.GRUPPO DI NOVI LIGUREE’ andato avanti il socio AlpinoPIETRO VIGNOLO, classe 1921, Capitanodegli Alpini, svolse il servizio di 1^ nomina in forza alla 99^ Compagniadel Btg. Sciatori Monte Rosa. Nella primavera del 1943 comandò un repar-to alpino su un tratto di confine tra la Francia e la Svizzera. Il Gruppo Alpinidi Novi Ligure porge le più sentite condoglianze ai famigliari.E’ andato avanti il socio Alpino LUCIANO BASSO, Il Gruppo Alpini diNovi Ligure formula le più sentite condoglianze ai famigliari.Il Gruppo di Novi porge le più sentite condoglianze all’Alpino EdoardoPersivale ed ai famigliari per la perdita del suocero Cav. Uff. VINCENZOSARACENO ex Presidente dell’Ass. Naz. Combattenti e Reduci sezione diNovi.GRUPPO DI OVADANel mese di febbraio è andato avanti l’alpino PRATO LEOPOLDO (DINO)di anni 70. A tutti i familiari vadano le più sentite condoglianze da parte ditutti gli associati del Gruppo.GRUPPO DI SAN CRISTOFOROIl Gruppo Alpini partecipa al dolore del proprio Capogruppo Ferrari Eliocolpito dalla perdita della moglie Sig.ra DAMERI RENZAGRUPPO DI TORTONAIl Gruppo Alpini di Tortona esperime le sue sentite condoglianze al SocioDaniele Bertin per la dipartita della adorata nonna ANTONIA. Al lutto cheha colpito il suo Consigliere si associano il Presidente ed il ConsiglioDirettivo Sezionale.

Il Gruppo di Tortona porge le più sentite condoglianze alSocio Angelo Capozzi ed in particolare alla gent. Sig.ra Marina per la per-dita della cara mamma ANGELINA

GRUPPO DI FUBINEIl 3 Marzo 2012 è nato JACOPO, lo annunciano il papà MassimoMontiglio, socio A.N.A., con la moglie Anna e i nonni Franco Montiglio,socio A.N.A., con la moglie. Il Gruppo Alpini di Fubine augura tanta feli-cità.Il 10 Marzo 2012 è nato MANLIO, lo annunciano con gioia il fratellinoEttore, il papà Massimo, la mamma Eleonora e i nonni Piero Zavattaro eRosalba, Madrina del Gruppo Alpini di Fubine. I migliori auguri dagliAlpini fubinesiGRUPPO DI TORTONAIl Gruppo Alpini di Tortona porge le felicitazioni più vive all’AlpinoGiancarlo Bonedeo ed alla gentil Signora Laura per la nascita della piccolaPAMELAIl Gruppo Alpini di Tortona porge i migliori auguri all'Alpino LorenzoSemino e gentile Signora Monica per la nascita della piccola MARTINA.Il Gruppo di Tortona formula gli auguri più sinceri al Socio Stefano Vercelliper la nascita della nipotina ANITAIl Gruppo di Tortona esprime le più sentite felicitazioni al Socio AngeloCapozzi per la nascita del nipotino LEONARDOGRUPPO DI OVADAIl 13 dicembre 2011 è natoLUCA, lo annunciano il fratellinoMatteo, il papà socio MaurizioScaiola e la mamma IvanaMontanino. Felicitazioni allafamiglia e ai nonni da parte di tuttigli associati del Gruppo

GRUPPO DI VALENZADomenica 20 maggio 2012 si è sposata MELANIA BARCARO figlia diFranco con il Gentil ragazzo ALBERTO

Sono andati avantiIN FAMIGLIA

Nuovi arrivi

Fiori d’arancio

GRUPPO ALPINI DI SEZZADIO

Oggi, 5 maggio 2012 a Sezzadio si sono svolti ifunerali della Sig,ra Piera Mollero Mancini,mancata a Genova Nervi dove Lei abitava , alleveneranda età di 102 annni. Ultima nipote delGen di C.a Umberto Ricagno comandante dellavalorosa Divisione Alpina Julia in terra di Russiache pagò i suoi sacrifici con otto anni di prigio-nia. La cerimonia funebre è stata molto semplicecome Lei desiderava: erano presenti , oltre ai variparenti ed amici sezzadiesi e genovesi, numerosi

alpini dei Gruppi di Sezzadio, e diCastelferro- Predosa che senz'altro desidera-vano ricambiare l'affetto che la defuntaaveva sempre nutrito per loro a ricordo delloZio Gen Ricagno. Era nota la sua tenacia ela sua passione che aveva profuso affinchè ilsuo paese, Sezzadio, ricordasse un suoGrande concittadino, una testimonianza, chealla fine venne premiata, con l'intitolazionedi una piazza ad un grande Alpino.

E’ mancata l ’u l t ima n ipote del Gen. Umberto Ricagno

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