il progetto e.r. emergenza-ricerca dalla parte … · il “trauma” è il comune denominatore sia...
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UNIVERSITAgrave DEGLI STUDI DI PADOVAFACOLTAgrave DI PSICOLOGIA
Corso di Perfezionamento in Psicologia dellrsquoEmergenza in
situazioni di calamitagrave naturali o umane in ambito nazionale o
internazionale
IL PROGETTO ER EMERGENZA-RICERCADALLA PARTE DEI VOLONTARI DEL
SOCCORSO IN SITUAZIONI DI EMERGENZA
Elaborato daDottssa Chiara Ceolin
ANNO ACCADEMICO 2002-2OO3
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INDICE
INTRODUZIONEhelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 3
CAP I Gli operatori del soccorso spesso vittime delle emergenze
11 La letteratura sugli operatori del soccorsohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 4
12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritorihelliphelliphelliphelliphelliphellippag 5
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenzahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 9
CAP II ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario
in situazioni di emergenzardquo (Epg) e ldquoIl lavoro dellrsquoemergenzardquo
(giornata di studio a Villa Gualino )
21 Premessahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 11
22 La committenzahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 11
23 La ricercahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12
231 Gli obiettivi dellrsquoEpghelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12
232 Lrsquointervista eo colloquiohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12
233 Aree esploratehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 13
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003hellip
helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 16
CAP III Il Progetto ldquoER Emergenza-Ricercardquo nelle Organizzazioni di
Soccorso
31 Aspetti teorici e metodologicihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 19
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32 I gruppi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 20
33 Obiettivi della ricercahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21
34 Le 4 fasi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21
BIBLIOGRAFIAhelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 24
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INTRODUZIONE
Il Progetto ER Emergenza-Ricerca rappresenta un grande salto in avanti per la
Psicologia dellrsquoEmergenza in Italia infatti testimonia da parte di un importante
Centro di Servizi al Volontariato (Idea Solidale) e dei vertici delle associazioni di
Pubblica Assistenza (ANPAs) sia la consapevolezza dellrsquoimportanza di una
formazione non solo tecnica per i volontari dellrsquoemergenza sia un riconoscimento
nei confronti di Psicologi per i popoli per le sue competenze specifiche che in
questo caso verranno condivise con lrsquoUniversitagrave di Torino
I passi fatti per giungere a questo progetto sono sostanzialmente i seguenti
~ incontro a Roma tra Psicologi per i popoli Protezione Civile ANPAs e Idea
Solidale~ richiesta da parte di Idea Solidale a Psicologi per i popoli di Torino di un
progetto di formazione
~ avvio dellrsquoEpg (Esperienza pratica guidata)
~ nascita dellrsquoequipe di lavoro
~ giornata di studio a Villa Gualino
~ nascita del Progetto ER Emergenza Ricerca
Il materiale di cui dispongo non egrave molto poicheacute il progetto egrave appena nato e non egrave
ancora operativo di conseguenza posso solo descriverne la gestazione e la
nascita Gli unici elementi che sono il risultato di una piccola ricerca svolta dagli
studenti dellrsquoUniversitagrave per lrsquoEpg testimoniano un grande fermento allrsquointerno
delle associazioni coinvolte Anche gli atti della Giornata di Studio a Villa
Gualino non sono ancora pronti
Il Progetto ER nasce sulle orme dellrsquo Esperienza Pratica Guidata La qualitagrave del
lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni di emergenza
coordinato dalla dottssa Maria Teresa Fenoglio e appartenente al corso di
Psicologia del lavoro del prof Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
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CAPITOLO PRIMO
GLI OPERATORI DEL SOCCORSO SPESSO VITTIME DELLE
EMERGENZE
11 La letteratura sugli operatori del soccorso
Grazie agli studi alle ricerche e agli interventi della Psicologia dellrsquoEmergenza
finalmente vengono riconosciute come vittime delle catastrofi o comunque delle
emergenze anche gli operatori del soccorso Ne egrave testimonianza la richiesta di
intervento a Psicologi per i popoli per la formazione del personale volontario di
soccorso delle numerose Croci piemontesi da parte di un Centro di Servizi al
Volontariato (Idea Solidale) Da tale richiesta egrave nato il Progetto E-R
Emergenza-Ricerca che egrave stato illustrato nei capitoli successivi
Anche nella letteratura italiana lrsquoargomento egrave diventato allrsquoordine del giorno
segno di una maggiore consapevolezza del problema e della necessitagrave di provare
ad inventare nuovi interventi preventivi
Negli scenari dellrsquoemergenza sottolinea Imma Tomay (Presidente dellrsquoOrdine
degli psicologi dellrsquoUmbria e psicologa militare) il burn-out o lrsquoabbandono a
missione conclusa nella fase cioegrave dellrsquoelaborazione dellrsquoesperienza sono
estremamente frequenti non essendo previsto un supporto psicologico specifico ai
soccorritori (in P Valerio et al 2002)
ldquoIl soccorritore vive comunque una forma di trauma data dalle condizioni estreme
dellrsquoemergenza ma diversamente dal superstite tale stato solitamente non viene
riconosciuto come preoccupante e rimane per lungo tempo inespresso negato o
vissuto in modo riservato Il ldquotraumardquo egrave il comune denominatore sia di vittime
che soccorritori con la differenza che i primi lo subiscono mentre i secondi ne
sono espostirdquo(S Gelsomino e P Dente 2002)
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Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e
le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare
rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori
ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non
sottovalutare
1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui
interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una
situazione di emergenza
2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo
verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)
3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le
altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la
Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)
12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori
Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti
nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al
senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)
Tra i sentimenti positivi troviamo
condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo
sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave
vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave
stringere legami significativi
sentirsi utili
Tra quelli negativi
dolore
disperazione
senso di impotenza
orrore e repulsione
rabbia
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Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress
[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione
fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso
sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana
Zingarelli 1994)
Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a
lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor
personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali
Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)
lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili
lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani
lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone
la percezione negativa della causa della causa del disastro
la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime
i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema
le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita
le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni
lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo
la mancanza di sistemazioni adeguate
lrsquoincontro con la morte di massa
lrsquoincontro con la morte di bambini
lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo
la necessitagrave di compiere scelte difficili
le difficoltagrave di comunicazione
la scarsitagrave di fondi e risorse
lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita
le condizioni atmosferiche
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lrsquoeccessiva identificazione con le vittime
gli errori umani
lrsquourgenza
il senso di fallimento della missione
Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress
(BH Young et al 2002)
le lesioni personali
i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi
la perdita di beni materiali
lo stress pre-esistente
uno scarso livello di preparazione personale o professionale
le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale
la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto
le aspettative su di seacute
lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave
la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento
uno scarso livello di sostegno sociale
lrsquoesistenza di traumi precedenti
Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)
alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di
ruolo e stress
perdita da parte del management di una visione complessiva
modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale
(conflitti tra organizzazioni)
conflitti tra organizzazioni del soccorso
distorsione della veritagrave da parte dei media
creazione di capri espiatori (spostamento)
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minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita
sicurezza
Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali
reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o
individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di
vario genere (PTSD)
Le reazioni di stress possono essere di vari tipi
Emozionali
Shock
Collera
Terrore
Incredulitagrave
Dissociazione
Senso di colpa
Dolore
Disperazione
Instabilitagrave
Senso di impotenza
Perdita di piacere nelle normali attivitagrave
Cognitive
Problemi di concentrazione
Confusione
Distorsioni
Pensieri intrusivi
Calo di autostima
Calo di autoefficacia
Autobiasimo
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Biologiche
Affaticamento
Insonnia
Iperattivazione
Somatizzazioni
Abbassamento risposte immunitarie
Cefalee
Problemi gastrointestinali
Calo di appetito
Calo della libido
Reazioni di trasalimento
Psicosociali
Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)
Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)
Abuso di sostanze
Menomazione lavorativa
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben
sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in
una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente
1) Prevenzione degli stress attraverso
~ conoscenza dei comportamenti inadeguati
~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di
gruppo e organizzative i fattori protettivi
~ esercitazioni ad esprimere le emozioni
~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia
individualmente che nel gruppo)
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2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
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Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
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~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
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~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
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~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
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aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
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Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
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31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
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Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
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Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
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8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
INDICE
INTRODUZIONEhelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 3
CAP I Gli operatori del soccorso spesso vittime delle emergenze
11 La letteratura sugli operatori del soccorsohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 4
12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritorihelliphelliphelliphelliphelliphellippag 5
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenzahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 9
CAP II ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario
in situazioni di emergenzardquo (Epg) e ldquoIl lavoro dellrsquoemergenzardquo
(giornata di studio a Villa Gualino )
21 Premessahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 11
22 La committenzahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 11
23 La ricercahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12
231 Gli obiettivi dellrsquoEpghelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12
232 Lrsquointervista eo colloquiohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12
233 Aree esploratehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 13
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003hellip
helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 16
CAP III Il Progetto ldquoER Emergenza-Ricercardquo nelle Organizzazioni di
Soccorso
31 Aspetti teorici e metodologicihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 19
2
32 I gruppi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 20
33 Obiettivi della ricercahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21
34 Le 4 fasi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21
BIBLIOGRAFIAhelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 24
3
INTRODUZIONE
Il Progetto ER Emergenza-Ricerca rappresenta un grande salto in avanti per la
Psicologia dellrsquoEmergenza in Italia infatti testimonia da parte di un importante
Centro di Servizi al Volontariato (Idea Solidale) e dei vertici delle associazioni di
Pubblica Assistenza (ANPAs) sia la consapevolezza dellrsquoimportanza di una
formazione non solo tecnica per i volontari dellrsquoemergenza sia un riconoscimento
nei confronti di Psicologi per i popoli per le sue competenze specifiche che in
questo caso verranno condivise con lrsquoUniversitagrave di Torino
I passi fatti per giungere a questo progetto sono sostanzialmente i seguenti
~ incontro a Roma tra Psicologi per i popoli Protezione Civile ANPAs e Idea
Solidale~ richiesta da parte di Idea Solidale a Psicologi per i popoli di Torino di un
progetto di formazione
~ avvio dellrsquoEpg (Esperienza pratica guidata)
~ nascita dellrsquoequipe di lavoro
~ giornata di studio a Villa Gualino
~ nascita del Progetto ER Emergenza Ricerca
Il materiale di cui dispongo non egrave molto poicheacute il progetto egrave appena nato e non egrave
ancora operativo di conseguenza posso solo descriverne la gestazione e la
nascita Gli unici elementi che sono il risultato di una piccola ricerca svolta dagli
studenti dellrsquoUniversitagrave per lrsquoEpg testimoniano un grande fermento allrsquointerno
delle associazioni coinvolte Anche gli atti della Giornata di Studio a Villa
Gualino non sono ancora pronti
Il Progetto ER nasce sulle orme dellrsquo Esperienza Pratica Guidata La qualitagrave del
lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni di emergenza
coordinato dalla dottssa Maria Teresa Fenoglio e appartenente al corso di
Psicologia del lavoro del prof Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
4
CAPITOLO PRIMO
GLI OPERATORI DEL SOCCORSO SPESSO VITTIME DELLE
EMERGENZE
11 La letteratura sugli operatori del soccorso
Grazie agli studi alle ricerche e agli interventi della Psicologia dellrsquoEmergenza
finalmente vengono riconosciute come vittime delle catastrofi o comunque delle
emergenze anche gli operatori del soccorso Ne egrave testimonianza la richiesta di
intervento a Psicologi per i popoli per la formazione del personale volontario di
soccorso delle numerose Croci piemontesi da parte di un Centro di Servizi al
Volontariato (Idea Solidale) Da tale richiesta egrave nato il Progetto E-R
Emergenza-Ricerca che egrave stato illustrato nei capitoli successivi
Anche nella letteratura italiana lrsquoargomento egrave diventato allrsquoordine del giorno
segno di una maggiore consapevolezza del problema e della necessitagrave di provare
ad inventare nuovi interventi preventivi
Negli scenari dellrsquoemergenza sottolinea Imma Tomay (Presidente dellrsquoOrdine
degli psicologi dellrsquoUmbria e psicologa militare) il burn-out o lrsquoabbandono a
missione conclusa nella fase cioegrave dellrsquoelaborazione dellrsquoesperienza sono
estremamente frequenti non essendo previsto un supporto psicologico specifico ai
soccorritori (in P Valerio et al 2002)
ldquoIl soccorritore vive comunque una forma di trauma data dalle condizioni estreme
dellrsquoemergenza ma diversamente dal superstite tale stato solitamente non viene
riconosciuto come preoccupante e rimane per lungo tempo inespresso negato o
vissuto in modo riservato Il ldquotraumardquo egrave il comune denominatore sia di vittime
che soccorritori con la differenza che i primi lo subiscono mentre i secondi ne
sono espostirdquo(S Gelsomino e P Dente 2002)
5
Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e
le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare
rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori
ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non
sottovalutare
1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui
interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una
situazione di emergenza
2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo
verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)
3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le
altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la
Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)
12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori
Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti
nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al
senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)
Tra i sentimenti positivi troviamo
condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo
sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave
vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave
stringere legami significativi
sentirsi utili
Tra quelli negativi
dolore
disperazione
senso di impotenza
orrore e repulsione
rabbia
6
Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress
[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione
fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso
sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana
Zingarelli 1994)
Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a
lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor
personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali
Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)
lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili
lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani
lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone
la percezione negativa della causa della causa del disastro
la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime
i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema
le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita
le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni
lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo
la mancanza di sistemazioni adeguate
lrsquoincontro con la morte di massa
lrsquoincontro con la morte di bambini
lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo
la necessitagrave di compiere scelte difficili
le difficoltagrave di comunicazione
la scarsitagrave di fondi e risorse
lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita
le condizioni atmosferiche
7
lrsquoeccessiva identificazione con le vittime
gli errori umani
lrsquourgenza
il senso di fallimento della missione
Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress
(BH Young et al 2002)
le lesioni personali
i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi
la perdita di beni materiali
lo stress pre-esistente
uno scarso livello di preparazione personale o professionale
le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale
la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto
le aspettative su di seacute
lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave
la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento
uno scarso livello di sostegno sociale
lrsquoesistenza di traumi precedenti
Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)
alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di
ruolo e stress
perdita da parte del management di una visione complessiva
modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale
(conflitti tra organizzazioni)
conflitti tra organizzazioni del soccorso
distorsione della veritagrave da parte dei media
creazione di capri espiatori (spostamento)
8
minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita
sicurezza
Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali
reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o
individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di
vario genere (PTSD)
Le reazioni di stress possono essere di vari tipi
Emozionali
Shock
Collera
Terrore
Incredulitagrave
Dissociazione
Senso di colpa
Dolore
Disperazione
Instabilitagrave
Senso di impotenza
Perdita di piacere nelle normali attivitagrave
Cognitive
Problemi di concentrazione
Confusione
Distorsioni
Pensieri intrusivi
Calo di autostima
Calo di autoefficacia
Autobiasimo
9
Biologiche
Affaticamento
Insonnia
Iperattivazione
Somatizzazioni
Abbassamento risposte immunitarie
Cefalee
Problemi gastrointestinali
Calo di appetito
Calo della libido
Reazioni di trasalimento
Psicosociali
Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)
Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)
Abuso di sostanze
Menomazione lavorativa
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben
sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in
una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente
1) Prevenzione degli stress attraverso
~ conoscenza dei comportamenti inadeguati
~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di
gruppo e organizzative i fattori protettivi
~ esercitazioni ad esprimere le emozioni
~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia
individualmente che nel gruppo)
10
2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
32 I gruppi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 20
33 Obiettivi della ricercahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21
34 Le 4 fasi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21
BIBLIOGRAFIAhelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 24
3
INTRODUZIONE
Il Progetto ER Emergenza-Ricerca rappresenta un grande salto in avanti per la
Psicologia dellrsquoEmergenza in Italia infatti testimonia da parte di un importante
Centro di Servizi al Volontariato (Idea Solidale) e dei vertici delle associazioni di
Pubblica Assistenza (ANPAs) sia la consapevolezza dellrsquoimportanza di una
formazione non solo tecnica per i volontari dellrsquoemergenza sia un riconoscimento
nei confronti di Psicologi per i popoli per le sue competenze specifiche che in
questo caso verranno condivise con lrsquoUniversitagrave di Torino
I passi fatti per giungere a questo progetto sono sostanzialmente i seguenti
~ incontro a Roma tra Psicologi per i popoli Protezione Civile ANPAs e Idea
Solidale~ richiesta da parte di Idea Solidale a Psicologi per i popoli di Torino di un
progetto di formazione
~ avvio dellrsquoEpg (Esperienza pratica guidata)
~ nascita dellrsquoequipe di lavoro
~ giornata di studio a Villa Gualino
~ nascita del Progetto ER Emergenza Ricerca
Il materiale di cui dispongo non egrave molto poicheacute il progetto egrave appena nato e non egrave
ancora operativo di conseguenza posso solo descriverne la gestazione e la
nascita Gli unici elementi che sono il risultato di una piccola ricerca svolta dagli
studenti dellrsquoUniversitagrave per lrsquoEpg testimoniano un grande fermento allrsquointerno
delle associazioni coinvolte Anche gli atti della Giornata di Studio a Villa
Gualino non sono ancora pronti
Il Progetto ER nasce sulle orme dellrsquo Esperienza Pratica Guidata La qualitagrave del
lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni di emergenza
coordinato dalla dottssa Maria Teresa Fenoglio e appartenente al corso di
Psicologia del lavoro del prof Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
4
CAPITOLO PRIMO
GLI OPERATORI DEL SOCCORSO SPESSO VITTIME DELLE
EMERGENZE
11 La letteratura sugli operatori del soccorso
Grazie agli studi alle ricerche e agli interventi della Psicologia dellrsquoEmergenza
finalmente vengono riconosciute come vittime delle catastrofi o comunque delle
emergenze anche gli operatori del soccorso Ne egrave testimonianza la richiesta di
intervento a Psicologi per i popoli per la formazione del personale volontario di
soccorso delle numerose Croci piemontesi da parte di un Centro di Servizi al
Volontariato (Idea Solidale) Da tale richiesta egrave nato il Progetto E-R
Emergenza-Ricerca che egrave stato illustrato nei capitoli successivi
Anche nella letteratura italiana lrsquoargomento egrave diventato allrsquoordine del giorno
segno di una maggiore consapevolezza del problema e della necessitagrave di provare
ad inventare nuovi interventi preventivi
Negli scenari dellrsquoemergenza sottolinea Imma Tomay (Presidente dellrsquoOrdine
degli psicologi dellrsquoUmbria e psicologa militare) il burn-out o lrsquoabbandono a
missione conclusa nella fase cioegrave dellrsquoelaborazione dellrsquoesperienza sono
estremamente frequenti non essendo previsto un supporto psicologico specifico ai
soccorritori (in P Valerio et al 2002)
ldquoIl soccorritore vive comunque una forma di trauma data dalle condizioni estreme
dellrsquoemergenza ma diversamente dal superstite tale stato solitamente non viene
riconosciuto come preoccupante e rimane per lungo tempo inespresso negato o
vissuto in modo riservato Il ldquotraumardquo egrave il comune denominatore sia di vittime
che soccorritori con la differenza che i primi lo subiscono mentre i secondi ne
sono espostirdquo(S Gelsomino e P Dente 2002)
5
Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e
le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare
rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori
ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non
sottovalutare
1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui
interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una
situazione di emergenza
2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo
verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)
3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le
altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la
Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)
12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori
Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti
nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al
senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)
Tra i sentimenti positivi troviamo
condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo
sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave
vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave
stringere legami significativi
sentirsi utili
Tra quelli negativi
dolore
disperazione
senso di impotenza
orrore e repulsione
rabbia
6
Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress
[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione
fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso
sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana
Zingarelli 1994)
Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a
lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor
personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali
Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)
lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili
lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani
lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone
la percezione negativa della causa della causa del disastro
la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime
i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema
le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita
le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni
lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo
la mancanza di sistemazioni adeguate
lrsquoincontro con la morte di massa
lrsquoincontro con la morte di bambini
lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo
la necessitagrave di compiere scelte difficili
le difficoltagrave di comunicazione
la scarsitagrave di fondi e risorse
lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita
le condizioni atmosferiche
7
lrsquoeccessiva identificazione con le vittime
gli errori umani
lrsquourgenza
il senso di fallimento della missione
Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress
(BH Young et al 2002)
le lesioni personali
i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi
la perdita di beni materiali
lo stress pre-esistente
uno scarso livello di preparazione personale o professionale
le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale
la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto
le aspettative su di seacute
lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave
la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento
uno scarso livello di sostegno sociale
lrsquoesistenza di traumi precedenti
Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)
alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di
ruolo e stress
perdita da parte del management di una visione complessiva
modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale
(conflitti tra organizzazioni)
conflitti tra organizzazioni del soccorso
distorsione della veritagrave da parte dei media
creazione di capri espiatori (spostamento)
8
minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita
sicurezza
Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali
reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o
individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di
vario genere (PTSD)
Le reazioni di stress possono essere di vari tipi
Emozionali
Shock
Collera
Terrore
Incredulitagrave
Dissociazione
Senso di colpa
Dolore
Disperazione
Instabilitagrave
Senso di impotenza
Perdita di piacere nelle normali attivitagrave
Cognitive
Problemi di concentrazione
Confusione
Distorsioni
Pensieri intrusivi
Calo di autostima
Calo di autoefficacia
Autobiasimo
9
Biologiche
Affaticamento
Insonnia
Iperattivazione
Somatizzazioni
Abbassamento risposte immunitarie
Cefalee
Problemi gastrointestinali
Calo di appetito
Calo della libido
Reazioni di trasalimento
Psicosociali
Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)
Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)
Abuso di sostanze
Menomazione lavorativa
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben
sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in
una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente
1) Prevenzione degli stress attraverso
~ conoscenza dei comportamenti inadeguati
~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di
gruppo e organizzative i fattori protettivi
~ esercitazioni ad esprimere le emozioni
~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia
individualmente che nel gruppo)
10
2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
INTRODUZIONE
Il Progetto ER Emergenza-Ricerca rappresenta un grande salto in avanti per la
Psicologia dellrsquoEmergenza in Italia infatti testimonia da parte di un importante
Centro di Servizi al Volontariato (Idea Solidale) e dei vertici delle associazioni di
Pubblica Assistenza (ANPAs) sia la consapevolezza dellrsquoimportanza di una
formazione non solo tecnica per i volontari dellrsquoemergenza sia un riconoscimento
nei confronti di Psicologi per i popoli per le sue competenze specifiche che in
questo caso verranno condivise con lrsquoUniversitagrave di Torino
I passi fatti per giungere a questo progetto sono sostanzialmente i seguenti
~ incontro a Roma tra Psicologi per i popoli Protezione Civile ANPAs e Idea
Solidale~ richiesta da parte di Idea Solidale a Psicologi per i popoli di Torino di un
progetto di formazione
~ avvio dellrsquoEpg (Esperienza pratica guidata)
~ nascita dellrsquoequipe di lavoro
~ giornata di studio a Villa Gualino
~ nascita del Progetto ER Emergenza Ricerca
Il materiale di cui dispongo non egrave molto poicheacute il progetto egrave appena nato e non egrave
ancora operativo di conseguenza posso solo descriverne la gestazione e la
nascita Gli unici elementi che sono il risultato di una piccola ricerca svolta dagli
studenti dellrsquoUniversitagrave per lrsquoEpg testimoniano un grande fermento allrsquointerno
delle associazioni coinvolte Anche gli atti della Giornata di Studio a Villa
Gualino non sono ancora pronti
Il Progetto ER nasce sulle orme dellrsquo Esperienza Pratica Guidata La qualitagrave del
lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni di emergenza
coordinato dalla dottssa Maria Teresa Fenoglio e appartenente al corso di
Psicologia del lavoro del prof Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
4
CAPITOLO PRIMO
GLI OPERATORI DEL SOCCORSO SPESSO VITTIME DELLE
EMERGENZE
11 La letteratura sugli operatori del soccorso
Grazie agli studi alle ricerche e agli interventi della Psicologia dellrsquoEmergenza
finalmente vengono riconosciute come vittime delle catastrofi o comunque delle
emergenze anche gli operatori del soccorso Ne egrave testimonianza la richiesta di
intervento a Psicologi per i popoli per la formazione del personale volontario di
soccorso delle numerose Croci piemontesi da parte di un Centro di Servizi al
Volontariato (Idea Solidale) Da tale richiesta egrave nato il Progetto E-R
Emergenza-Ricerca che egrave stato illustrato nei capitoli successivi
Anche nella letteratura italiana lrsquoargomento egrave diventato allrsquoordine del giorno
segno di una maggiore consapevolezza del problema e della necessitagrave di provare
ad inventare nuovi interventi preventivi
Negli scenari dellrsquoemergenza sottolinea Imma Tomay (Presidente dellrsquoOrdine
degli psicologi dellrsquoUmbria e psicologa militare) il burn-out o lrsquoabbandono a
missione conclusa nella fase cioegrave dellrsquoelaborazione dellrsquoesperienza sono
estremamente frequenti non essendo previsto un supporto psicologico specifico ai
soccorritori (in P Valerio et al 2002)
ldquoIl soccorritore vive comunque una forma di trauma data dalle condizioni estreme
dellrsquoemergenza ma diversamente dal superstite tale stato solitamente non viene
riconosciuto come preoccupante e rimane per lungo tempo inespresso negato o
vissuto in modo riservato Il ldquotraumardquo egrave il comune denominatore sia di vittime
che soccorritori con la differenza che i primi lo subiscono mentre i secondi ne
sono espostirdquo(S Gelsomino e P Dente 2002)
5
Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e
le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare
rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori
ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non
sottovalutare
1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui
interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una
situazione di emergenza
2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo
verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)
3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le
altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la
Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)
12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori
Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti
nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al
senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)
Tra i sentimenti positivi troviamo
condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo
sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave
vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave
stringere legami significativi
sentirsi utili
Tra quelli negativi
dolore
disperazione
senso di impotenza
orrore e repulsione
rabbia
6
Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress
[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione
fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso
sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana
Zingarelli 1994)
Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a
lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor
personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali
Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)
lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili
lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani
lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone
la percezione negativa della causa della causa del disastro
la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime
i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema
le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita
le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni
lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo
la mancanza di sistemazioni adeguate
lrsquoincontro con la morte di massa
lrsquoincontro con la morte di bambini
lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo
la necessitagrave di compiere scelte difficili
le difficoltagrave di comunicazione
la scarsitagrave di fondi e risorse
lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita
le condizioni atmosferiche
7
lrsquoeccessiva identificazione con le vittime
gli errori umani
lrsquourgenza
il senso di fallimento della missione
Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress
(BH Young et al 2002)
le lesioni personali
i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi
la perdita di beni materiali
lo stress pre-esistente
uno scarso livello di preparazione personale o professionale
le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale
la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto
le aspettative su di seacute
lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave
la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento
uno scarso livello di sostegno sociale
lrsquoesistenza di traumi precedenti
Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)
alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di
ruolo e stress
perdita da parte del management di una visione complessiva
modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale
(conflitti tra organizzazioni)
conflitti tra organizzazioni del soccorso
distorsione della veritagrave da parte dei media
creazione di capri espiatori (spostamento)
8
minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita
sicurezza
Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali
reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o
individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di
vario genere (PTSD)
Le reazioni di stress possono essere di vari tipi
Emozionali
Shock
Collera
Terrore
Incredulitagrave
Dissociazione
Senso di colpa
Dolore
Disperazione
Instabilitagrave
Senso di impotenza
Perdita di piacere nelle normali attivitagrave
Cognitive
Problemi di concentrazione
Confusione
Distorsioni
Pensieri intrusivi
Calo di autostima
Calo di autoefficacia
Autobiasimo
9
Biologiche
Affaticamento
Insonnia
Iperattivazione
Somatizzazioni
Abbassamento risposte immunitarie
Cefalee
Problemi gastrointestinali
Calo di appetito
Calo della libido
Reazioni di trasalimento
Psicosociali
Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)
Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)
Abuso di sostanze
Menomazione lavorativa
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben
sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in
una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente
1) Prevenzione degli stress attraverso
~ conoscenza dei comportamenti inadeguati
~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di
gruppo e organizzative i fattori protettivi
~ esercitazioni ad esprimere le emozioni
~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia
individualmente che nel gruppo)
10
2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
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CAPITOLO PRIMO
GLI OPERATORI DEL SOCCORSO SPESSO VITTIME DELLE
EMERGENZE
11 La letteratura sugli operatori del soccorso
Grazie agli studi alle ricerche e agli interventi della Psicologia dellrsquoEmergenza
finalmente vengono riconosciute come vittime delle catastrofi o comunque delle
emergenze anche gli operatori del soccorso Ne egrave testimonianza la richiesta di
intervento a Psicologi per i popoli per la formazione del personale volontario di
soccorso delle numerose Croci piemontesi da parte di un Centro di Servizi al
Volontariato (Idea Solidale) Da tale richiesta egrave nato il Progetto E-R
Emergenza-Ricerca che egrave stato illustrato nei capitoli successivi
Anche nella letteratura italiana lrsquoargomento egrave diventato allrsquoordine del giorno
segno di una maggiore consapevolezza del problema e della necessitagrave di provare
ad inventare nuovi interventi preventivi
Negli scenari dellrsquoemergenza sottolinea Imma Tomay (Presidente dellrsquoOrdine
degli psicologi dellrsquoUmbria e psicologa militare) il burn-out o lrsquoabbandono a
missione conclusa nella fase cioegrave dellrsquoelaborazione dellrsquoesperienza sono
estremamente frequenti non essendo previsto un supporto psicologico specifico ai
soccorritori (in P Valerio et al 2002)
ldquoIl soccorritore vive comunque una forma di trauma data dalle condizioni estreme
dellrsquoemergenza ma diversamente dal superstite tale stato solitamente non viene
riconosciuto come preoccupante e rimane per lungo tempo inespresso negato o
vissuto in modo riservato Il ldquotraumardquo egrave il comune denominatore sia di vittime
che soccorritori con la differenza che i primi lo subiscono mentre i secondi ne
sono espostirdquo(S Gelsomino e P Dente 2002)
5
Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e
le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare
rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori
ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non
sottovalutare
1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui
interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una
situazione di emergenza
2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo
verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)
3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le
altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la
Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)
12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori
Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti
nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al
senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)
Tra i sentimenti positivi troviamo
condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo
sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave
vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave
stringere legami significativi
sentirsi utili
Tra quelli negativi
dolore
disperazione
senso di impotenza
orrore e repulsione
rabbia
6
Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress
[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione
fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso
sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana
Zingarelli 1994)
Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a
lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor
personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali
Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)
lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili
lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani
lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone
la percezione negativa della causa della causa del disastro
la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime
i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema
le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita
le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni
lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo
la mancanza di sistemazioni adeguate
lrsquoincontro con la morte di massa
lrsquoincontro con la morte di bambini
lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo
la necessitagrave di compiere scelte difficili
le difficoltagrave di comunicazione
la scarsitagrave di fondi e risorse
lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita
le condizioni atmosferiche
7
lrsquoeccessiva identificazione con le vittime
gli errori umani
lrsquourgenza
il senso di fallimento della missione
Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress
(BH Young et al 2002)
le lesioni personali
i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi
la perdita di beni materiali
lo stress pre-esistente
uno scarso livello di preparazione personale o professionale
le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale
la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto
le aspettative su di seacute
lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave
la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento
uno scarso livello di sostegno sociale
lrsquoesistenza di traumi precedenti
Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)
alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di
ruolo e stress
perdita da parte del management di una visione complessiva
modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale
(conflitti tra organizzazioni)
conflitti tra organizzazioni del soccorso
distorsione della veritagrave da parte dei media
creazione di capri espiatori (spostamento)
8
minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita
sicurezza
Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali
reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o
individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di
vario genere (PTSD)
Le reazioni di stress possono essere di vari tipi
Emozionali
Shock
Collera
Terrore
Incredulitagrave
Dissociazione
Senso di colpa
Dolore
Disperazione
Instabilitagrave
Senso di impotenza
Perdita di piacere nelle normali attivitagrave
Cognitive
Problemi di concentrazione
Confusione
Distorsioni
Pensieri intrusivi
Calo di autostima
Calo di autoefficacia
Autobiasimo
9
Biologiche
Affaticamento
Insonnia
Iperattivazione
Somatizzazioni
Abbassamento risposte immunitarie
Cefalee
Problemi gastrointestinali
Calo di appetito
Calo della libido
Reazioni di trasalimento
Psicosociali
Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)
Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)
Abuso di sostanze
Menomazione lavorativa
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben
sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in
una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente
1) Prevenzione degli stress attraverso
~ conoscenza dei comportamenti inadeguati
~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di
gruppo e organizzative i fattori protettivi
~ esercitazioni ad esprimere le emozioni
~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia
individualmente che nel gruppo)
10
2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
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Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
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Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
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le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare
rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori
ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non
sottovalutare
1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui
interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una
situazione di emergenza
2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo
verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)
3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le
altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la
Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)
12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori
Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti
nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al
senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)
Tra i sentimenti positivi troviamo
condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo
sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave
vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave
stringere legami significativi
sentirsi utili
Tra quelli negativi
dolore
disperazione
senso di impotenza
orrore e repulsione
rabbia
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Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress
[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione
fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso
sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana
Zingarelli 1994)
Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a
lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor
personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali
Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)
lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili
lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani
lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone
la percezione negativa della causa della causa del disastro
la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime
i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema
le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita
le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni
lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo
la mancanza di sistemazioni adeguate
lrsquoincontro con la morte di massa
lrsquoincontro con la morte di bambini
lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo
la necessitagrave di compiere scelte difficili
le difficoltagrave di comunicazione
la scarsitagrave di fondi e risorse
lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita
le condizioni atmosferiche
7
lrsquoeccessiva identificazione con le vittime
gli errori umani
lrsquourgenza
il senso di fallimento della missione
Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress
(BH Young et al 2002)
le lesioni personali
i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi
la perdita di beni materiali
lo stress pre-esistente
uno scarso livello di preparazione personale o professionale
le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale
la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto
le aspettative su di seacute
lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave
la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento
uno scarso livello di sostegno sociale
lrsquoesistenza di traumi precedenti
Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)
alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di
ruolo e stress
perdita da parte del management di una visione complessiva
modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale
(conflitti tra organizzazioni)
conflitti tra organizzazioni del soccorso
distorsione della veritagrave da parte dei media
creazione di capri espiatori (spostamento)
8
minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita
sicurezza
Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali
reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o
individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di
vario genere (PTSD)
Le reazioni di stress possono essere di vari tipi
Emozionali
Shock
Collera
Terrore
Incredulitagrave
Dissociazione
Senso di colpa
Dolore
Disperazione
Instabilitagrave
Senso di impotenza
Perdita di piacere nelle normali attivitagrave
Cognitive
Problemi di concentrazione
Confusione
Distorsioni
Pensieri intrusivi
Calo di autostima
Calo di autoefficacia
Autobiasimo
9
Biologiche
Affaticamento
Insonnia
Iperattivazione
Somatizzazioni
Abbassamento risposte immunitarie
Cefalee
Problemi gastrointestinali
Calo di appetito
Calo della libido
Reazioni di trasalimento
Psicosociali
Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)
Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)
Abuso di sostanze
Menomazione lavorativa
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben
sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in
una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente
1) Prevenzione degli stress attraverso
~ conoscenza dei comportamenti inadeguati
~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di
gruppo e organizzative i fattori protettivi
~ esercitazioni ad esprimere le emozioni
~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia
individualmente che nel gruppo)
10
2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress
[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione
fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso
sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana
Zingarelli 1994)
Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a
lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor
personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali
Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)
lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili
lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani
lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone
la percezione negativa della causa della causa del disastro
la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime
i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema
le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita
le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni
lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo
la mancanza di sistemazioni adeguate
lrsquoincontro con la morte di massa
lrsquoincontro con la morte di bambini
lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo
la necessitagrave di compiere scelte difficili
le difficoltagrave di comunicazione
la scarsitagrave di fondi e risorse
lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita
le condizioni atmosferiche
7
lrsquoeccessiva identificazione con le vittime
gli errori umani
lrsquourgenza
il senso di fallimento della missione
Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress
(BH Young et al 2002)
le lesioni personali
i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi
la perdita di beni materiali
lo stress pre-esistente
uno scarso livello di preparazione personale o professionale
le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale
la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto
le aspettative su di seacute
lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave
la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento
uno scarso livello di sostegno sociale
lrsquoesistenza di traumi precedenti
Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)
alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di
ruolo e stress
perdita da parte del management di una visione complessiva
modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale
(conflitti tra organizzazioni)
conflitti tra organizzazioni del soccorso
distorsione della veritagrave da parte dei media
creazione di capri espiatori (spostamento)
8
minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita
sicurezza
Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali
reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o
individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di
vario genere (PTSD)
Le reazioni di stress possono essere di vari tipi
Emozionali
Shock
Collera
Terrore
Incredulitagrave
Dissociazione
Senso di colpa
Dolore
Disperazione
Instabilitagrave
Senso di impotenza
Perdita di piacere nelle normali attivitagrave
Cognitive
Problemi di concentrazione
Confusione
Distorsioni
Pensieri intrusivi
Calo di autostima
Calo di autoefficacia
Autobiasimo
9
Biologiche
Affaticamento
Insonnia
Iperattivazione
Somatizzazioni
Abbassamento risposte immunitarie
Cefalee
Problemi gastrointestinali
Calo di appetito
Calo della libido
Reazioni di trasalimento
Psicosociali
Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)
Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)
Abuso di sostanze
Menomazione lavorativa
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben
sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in
una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente
1) Prevenzione degli stress attraverso
~ conoscenza dei comportamenti inadeguati
~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di
gruppo e organizzative i fattori protettivi
~ esercitazioni ad esprimere le emozioni
~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia
individualmente che nel gruppo)
10
2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
lrsquoeccessiva identificazione con le vittime
gli errori umani
lrsquourgenza
il senso di fallimento della missione
Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress
(BH Young et al 2002)
le lesioni personali
i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi
la perdita di beni materiali
lo stress pre-esistente
uno scarso livello di preparazione personale o professionale
le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale
la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto
le aspettative su di seacute
lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave
la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento
uno scarso livello di sostegno sociale
lrsquoesistenza di traumi precedenti
Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)
alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di
ruolo e stress
perdita da parte del management di una visione complessiva
modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale
(conflitti tra organizzazioni)
conflitti tra organizzazioni del soccorso
distorsione della veritagrave da parte dei media
creazione di capri espiatori (spostamento)
8
minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita
sicurezza
Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali
reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o
individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di
vario genere (PTSD)
Le reazioni di stress possono essere di vari tipi
Emozionali
Shock
Collera
Terrore
Incredulitagrave
Dissociazione
Senso di colpa
Dolore
Disperazione
Instabilitagrave
Senso di impotenza
Perdita di piacere nelle normali attivitagrave
Cognitive
Problemi di concentrazione
Confusione
Distorsioni
Pensieri intrusivi
Calo di autostima
Calo di autoefficacia
Autobiasimo
9
Biologiche
Affaticamento
Insonnia
Iperattivazione
Somatizzazioni
Abbassamento risposte immunitarie
Cefalee
Problemi gastrointestinali
Calo di appetito
Calo della libido
Reazioni di trasalimento
Psicosociali
Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)
Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)
Abuso di sostanze
Menomazione lavorativa
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben
sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in
una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente
1) Prevenzione degli stress attraverso
~ conoscenza dei comportamenti inadeguati
~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di
gruppo e organizzative i fattori protettivi
~ esercitazioni ad esprimere le emozioni
~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia
individualmente che nel gruppo)
10
2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
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~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
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~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
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aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
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31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita
sicurezza
Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali
reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o
individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di
vario genere (PTSD)
Le reazioni di stress possono essere di vari tipi
Emozionali
Shock
Collera
Terrore
Incredulitagrave
Dissociazione
Senso di colpa
Dolore
Disperazione
Instabilitagrave
Senso di impotenza
Perdita di piacere nelle normali attivitagrave
Cognitive
Problemi di concentrazione
Confusione
Distorsioni
Pensieri intrusivi
Calo di autostima
Calo di autoefficacia
Autobiasimo
9
Biologiche
Affaticamento
Insonnia
Iperattivazione
Somatizzazioni
Abbassamento risposte immunitarie
Cefalee
Problemi gastrointestinali
Calo di appetito
Calo della libido
Reazioni di trasalimento
Psicosociali
Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)
Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)
Abuso di sostanze
Menomazione lavorativa
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben
sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in
una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente
1) Prevenzione degli stress attraverso
~ conoscenza dei comportamenti inadeguati
~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di
gruppo e organizzative i fattori protettivi
~ esercitazioni ad esprimere le emozioni
~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia
individualmente che nel gruppo)
10
2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
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Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
Biologiche
Affaticamento
Insonnia
Iperattivazione
Somatizzazioni
Abbassamento risposte immunitarie
Cefalee
Problemi gastrointestinali
Calo di appetito
Calo della libido
Reazioni di trasalimento
Psicosociali
Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)
Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)
Abuso di sostanze
Menomazione lavorativa
13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza
ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben
sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in
una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente
1) Prevenzione degli stress attraverso
~ conoscenza dei comportamenti inadeguati
~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di
gruppo e organizzative i fattori protettivi
~ esercitazioni ad esprimere le emozioni
~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia
individualmente che nel gruppo)
10
2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
2) Interventi durante le emergenze
~ rotazione del personale
~ momenti di confort e cura
~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento
~ sostegno emozionale
~ riunioni di debriefing
~ consulenza organizzativa e di gruppo
3) Monitoraggi nel tempo
~ consultazioni individuali e familiari
~ consultazioni di gruppo e organizzative
~ attivazione del sostegno sociale
~ eventuale invio a specialisti
11
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
CAPITOLO SECONDO
ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL
VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL
LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA
GUALINO)
21 Premessa
LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria
per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita
nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa
Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa
Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e
membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia
del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino
Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale
delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza
Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle
emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto
verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER
Emergenza-Ricerca
Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg
22 La committenza
Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale
unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della
cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave
attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in
particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il
12
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di
Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di
emergenza
23 La ricerca
231 Gli obiettivi dellrsquoEpg
I principali obiettivi sono 4
1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari
2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari
3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni
di Soccorso
4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle
Organizzazioni di Soccorso
232 Lrsquointervista eo colloquio
Sono state effettuate 15 interviste di cui
1 ANPAs di Torino
2 Croce Verde di Torino
2 Croce Verde di Orbassano
2 Croce Bianca di Rivalta
2 Croce Verde di Alessandria
1 Croce Verde di Arcuata Scrivia
1 Croce Verde di Ovada
1 Croce Verde di Pinerolo
1 Croce Verde di Perosa Argentina
233 Aree esplorate
13
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative
1) la motivazione al volontariato
2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
3) episodi significativi
4) i rapporti con i colleghi
5) la formazione
6) le emozioni dei volontari
7) le emozioni degli intervistatori
1) Motivazione al Volontariato
Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste
~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo
~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo
~ ldquoTempo a disposizionerdquo
~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo
~ ldquoSentire le sirenerdquo
~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale
~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo
~ ldquoNessuna in particolarerdquo
~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per
lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione
2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione
~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato
~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori
~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo
~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie
~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario
~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi
nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari
14
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over
3) Episodi significativi
~ Immagini esaltanti
~ Identificazione con la vittima
~ Dolore insopportabile
~ Silenzio
~ Rischio
~ Conflitti
4) Rapporti con i colleghi
~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo
~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare
~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere
~ Rapporti di conoscenza non amicizia
~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere
colleghi e amici
5) La formazione
~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico
~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad
implementare le tecniche e la relazione
~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di
formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti
6) Le emozioni dei volontari durante il servizio
~ Superioritagrave
15
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
~ Riconoscimento
~ Senso di inadeguatezza
~ Paura
~ Disperazione
~ Rabbia
~ Strazio
~ Gratificazione
~ Dolore
~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci
~ Sentirsi lacerati
~ Senso di appartenenza
~ Sentirsi speciali
~ Sentirsi utili
~ Orgoglio
~ Amicizia
~ Sentirsi vivi
~ Conflitto
~ Sentirsi un intruso
7) Le emozioni degli intervistatori
~ Senso di invasione
~ Ammirazione
~ Senso di calma
~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro
~ Soddisfazione
~ Noia
~ Senso di complicitagrave
~ Condivisione della tristezza
~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)
~ Dare un sensodarsi un senso
~ Conoscere per riconoscersi
16
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
~ Identificazione
~ Senso di fatica
~ Curiositagrave
8) Dibattito
Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro
Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso
24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici
nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003
La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata
principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un
intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza
Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari
nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro
che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in
questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata
che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le
opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala
Le questioni emerse sono 8
1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del
territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari
Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della
Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i
soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le
competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato
il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e
complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo
17
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire
le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie
anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse
disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle
emergenze
2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari
Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei
volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono
compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in
quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano
proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire
Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio
quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori
Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli
interventi di Psicologi per i popoli
3) Necessitagrave di formazione pre-intervento
La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg
come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve
si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non
hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante
che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato
proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza
4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche
Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a
sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in
gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le
dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente
5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona
18
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di
ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per
evitare dispendi di energie nella formazione
6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo
7) Comunicazione del rischio come e quando
Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai
familiari della vittima Egrave una questione aperta
8) Immagine sul territorio
Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave
necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del
servizio offerto
La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare
quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di
Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco
durante il disastro del Vajont nel 1963
Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra
Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni
di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la
costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria
CAPITOLO TERZO
IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE
ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO
19
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
31 Aspetti teorici e metodologici
Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in
modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie
effettuate dallrsquoequipe
Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo
di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la
ricerca-intervento a vertice formativo
Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del
soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave
come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di
conseguenza del nostro paradigma teorico
Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa
fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e
orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)
emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche
Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso
delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per
avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle
storie ricche di emozioni spesso trascurate
ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa
comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e
desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale
negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi
Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze
del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione
pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha
dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)
20
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della
ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il
gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di
informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il
gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave
proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo
soddisfacente
Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo
la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere
la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del
benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria
infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si
cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)
La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle
ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento
fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo
e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli
estranei nei momenti di elaborazione
32 I gruppi di lavoro
Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i
popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una
psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in
metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave
di Psicologia
Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la
committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe
di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona
dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale
33 Obiettivi della ricerca
21
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della
ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari
considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo
ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi
Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati
esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono
allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde
Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti
1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale
2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali
3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire
4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-
organizzativo
34 Le 4 fasi di lavoro
I Fase La ricerca
Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie
Croci e sui loro aspetti storico-culturali
I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di
quelli raccolti durante lrsquoEpg
A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi
dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa
partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-
formazione
Risorse coinvolte
Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo
laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo
22
Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
24
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
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Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di
intervistatori (4 ore)
2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)
Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati
da un tutor (un incontro mensile)
Tempo previsto
Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi
Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese
I fase ottobre e novembre 2003
II Fase Pubblicazione
I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative
(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)
costituiranno il materiale di una pubblicazione
Risorse coinvolte
1 incontro con il gruppo di coordinamento
1 editor per la pubblicazione
Tempo previsto
Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004
III Fase realizzazione dei Focus Group
Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi
ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari
appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo
preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso
comune al percorso formativo futuro
Risorse coinvolte
23
8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
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BIBLIOGRAFIA
Fenoglio Maria Teresa
Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
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Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
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8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto
Tempo previsto
mesi di marzo-aprile 2004
IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso
formativo-organizzativo
I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali
ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il
percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro
Risorse
un gruppo di responsabili insieme a due conduttori
Tempo previsto
mese di maggio
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Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001
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Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
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Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
25
La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003
Francescato Donata Girelli Giorgio
Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002
Gelsomino Sebastiano Dente Prospero
Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002
Sica Giuseppe
Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al
Tomay Imma
Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al
Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo
Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002
Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D
Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002
Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003
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