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IL PUNTO COLDIRETTI SETTIMANALE DI INFORMAZIONE PER LE IMPRESE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT N. 9 8 - 14 MARZO 2019 COLDIRETTI Via il segreto su chi importa cibo dall’estero Dal Consiglio di Stato un pronunciamento epocale sulla trasparenza dei flussi commerciali Riconosciuto il diritto della Coldiretti di accedere ai dati del Ministero della Salute Prandini: “Abbiamo raggiunto un obiettivo storico” ECONOMIA Abbattuto un moloch sulla strada della trasparenza perfetta dell’agroalimentare made in Italy. Una pro- nuncia del Collegio del Consiglio di Stato ha rico- nosciuto il diritto della Coldiretti ad accedere ai dati del ministero della Salute relativi alle importazioni di latte, formaggi e tutti i derivati dirette alle singole aziende. La Coldiretti combatte da anni la battaglia per la sicurezza alimentare in nome del diritto del consumatore a essere informato correttamente sui cibi che porta in tavola. Un obiettivo che si af- fianca alla difesa dei redditi dei produttori agricoli penalizzati dall’import selvaggio di materia prima che una volta lavorata in Italia si fregia poi dei colori na- zionali. Più volte la richiesta della Coldiretti era stata rispedita al mittente dall’amministra- zione. E contro tale richiesta si era pronunciato anche il Tar. Ora però il Consiglio di Stato, rico- noscendo il diritto a ottenere tutte le informazioni sui flussi commerciali, ha infranto un tabù e dun- que da questo momento sarà più facile cancellare “ il segreto di Stato” su tutti i prodotti agricoli. La bocciatura della domanda di accesso ai dati era stata motivata dall’esistenza dell’obbligo di indicazione dell’origine della materia prima su latte e derivati considerata già sufficiente a garantire il consuma- tore. La trasparenza sugli acquisti esteri rappresenta invece, secondo la nuova interpretazione, un ele- mento di ulteriore garanzia dell’etichetta super tra- sparente. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto infatti la congruità della richiesta della Coldiretti volta a verificare “ la corrispondenza e non contraddittorietà fra le importazioni di latte e di prodotti a base di latte da parte dei singoli operatori nazionali, da un lato, e le indicazioni fornite al consumatore in etichetta a termini di legge circa l’origine delle materie prime utilizzate dall’altro”. Finalità che rientrano tra quelle previste dalla nuova normativa sull’accesso civico. Il Consiglio di Stato rileva che il diritto d’accesso spetta a chiunque e dunque a maggior ragione nel caso posto dalla Coldiretti che riguarda un mercato, quello lattiero-caseario, in cui rappresenta la mag- gioranza degli operatori economici che tutela e per i quali opera per favorirne lo sviluppo. E dunque la completa informazione dei consumatori, oltre a ga- rantire il diritto sancito dal Codice del consumo, se- condo quanto sottolinea il Consiglio di Stato, “può favorire un corretto e regolato confronto concorren- ziale, nonché un aumento dei consumi interni ed un ulteriore sviluppo di quel mercato. Ciò è vero e di- rimente anche laddove dovesse tradursi in un danno per alcuni dei singoli operatori associati, posto che l’eventuale pregiudizio dei singoli non può andare a detrimento delle finalità associative statutaria- mente condivise”. Insomma vengono sposate in pieno le tesi della Coldiretti secondo cui la trasparenza e credibilità nei con- fronti dei consumatori sulla pro- venienza delle materie prime in un’economia globalizzata può favorire lo sviluppo del mercato interno. D’altra parte viene rico- nosciuta l’impossibilità, per ri- costruire la filiera delle importazioni di ogni singolo produttore nazionale e verifi- care così la rispondenza tra eti- chetta dei prodotti e reali importazioni dei singoli produttori, di limitarsi alla raccolta dei dati dai pro- pri iscritti o di ricavarli dal report periodico. Non ci sono neppure le condizioni per un abuso di diritto d’informazione in quanto la nuova norma sull’ac- cesso riconosce i fondamentali diritti dei consuma- tori alla tutela della salute; alla sicurezza e alla qualità dei prodotti e dei servizi; ad una adeguata informazione e ad una corretta pubblicità; all'eser- cizio delle pratiche commerciali secondo principi di buona fede, correttezza e lealtà; all'educazione al consumo; alla correttezza, alla trasparenza ed al- l'equità nei rapporti contrattuali; alla promozione e allo sviluppo dell'associazionismo libero, volontario e democratico tra i consumatori e gli utenti; all'ero- gazione di servizi pubblici secondo standard di qua- lità e di efficienza”. Con l’etichetta trasparente e le informazioni sui flussi commerciali si opera “un controllo diffuso sull’attività amministrativa” per- seguita dalla nuova legge sull’accesso civico.Il Con- siglio di Stato smonta anche la teoria secondo la quale l’accesso potrebbe compromettere i diritti degli operatori economici importatori. L’Ammini- strazione non può trincerarsi dietro un rischio ge- nerico e astratto, ma deve motivare, in modo puntuale, la effettiva sussistenza di un reale e con- creto rischio degli interessi degli operatori che im- portano la materia prima. “Un obiet- tivo storico che siamo stati co- stretti a rag- giungere con l’inter- vento della Magistra- tura a causa dell’assenza colpevole per molti anni della Politica che reagisce solo di fronte agli attacchi”. E’ il com- mento del presidente della Coldi- retti Ettore Prandini dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che dà il via libera nei fatti a rendere pubblici i nomi delle indu- strie che importano cibo dall’estero. “Ora occorre - aggiunge Prandini - che il Ministero della Salute defini- sca, in tempi brevi, le modalità at- traverso cui saranno rese disponibili le informazioni relative alla prove- nienza dei prodotti agr-alimentari a soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati”. Si tratta dunque di una presa di posi- zione particolarmente rilevante che sostiene, anche sul piano giuridico, una politica innovativa nell’agroa- limentare centrata sulla qualità, la distintività, la sicurezza e la difesa dei redditi agricoli

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IL PUNTO COLDIRETTISETTIMANALE DI INFORMAZIONE PER LE IMPRESE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni

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N. 9

8 - 14

MARZO

2019

COLDIRETTI

Via il segreto su chi importa cibo dall’esteroDal Consiglio di Stato un pronunciamento epocale sulla trasparenza dei flussi commerciali

Riconosciuto il diritto della Coldiretti di accedere ai dati del Ministero della Salute

Prandini:

“Abbiamo

raggiunto

un obiettivo

storico”

ECONOMIAAbbattuto un moloch sulla strada della trasparenzaperfetta dell’agroalimentare made in Italy. Una pro-nuncia del Collegio del Consiglio di Stato ha rico-nosciuto il diritto della Coldiretti ad accedere ai datidel ministero della Salute relativi alle importazionidi latte, formaggi e tutti i derivati dirette alle singoleaziende. La Coldiretti combatte da anni la battagliaper la sicurezza alimentare in nome del diritto delconsumatore a essere informatocorrettamente sui cibi che portain tavola. Un obiettivo che si af-fianca alla difesa dei redditi deiproduttori agricoli penalizzatidall’import selvaggio di materiaprima che una volta lavorata inItalia si fregia poi dei colori na-zionali. Più volte la richiestadella Coldiretti era stata rispeditaal mittente dall’amministra-zione. E contro tale richiesta siera pronunciato anche il Tar. Oraperò il Consiglio di Stato, rico-noscendo il diritto a ottenere tutte le informazionisui flussi commerciali, ha infranto un tabù e dun-que da questo momento sarà più facile cancellare“ il segreto di Stato” su tutti i prodotti agricoli. Labocciatura della domanda di accesso ai dati era statamotivata dall’esistenza dell’obbligo di indicazionedell’origine della materia prima su latte e derivaticonsiderata già sufficiente a garantire il consuma-tore. La trasparenza sugli acquisti esteri rappresentainvece, secondo la nuova interpretazione, un ele-mento di ulteriore garanzia dell’etichetta super tra-sparente. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto infattila congruità della richiesta della Coldiretti volta averificare “ la corrispondenza e non contraddittorietàfra le importazioni di latte e di prodotti a base di latteda parte dei singoli operatori nazionali, da un lato, ele indicazioni fornite al consumatore in etichetta atermini di legge circa l’origine delle materie primeutilizzate dall’altro”. Finalità che rientrano tra quellepreviste dalla nuova normativa sull’accesso civico.Il Consiglio di Stato rileva che il diritto d’accessospetta a chiunque e dunque a maggior ragione nelcaso posto dalla Coldiretti che riguarda un mercato,quello lattiero-caseario, in cui rappresenta la mag-gioranza degli operatori economici che tutela e peri quali opera per favorirne lo sviluppo. E dunque lacompleta informazione dei consumatori, oltre a ga-rantire il diritto sancito dal Codice del consumo, se-

condo quanto sottolinea il Consiglio di Stato, “puòfavorire un corretto e regolato confronto concorren-ziale, nonché un aumento dei consumi interni ed unulteriore sviluppo di quel mercato. Ciò è vero e di-rimente anche laddove dovesse tradursi in un dannoper alcuni dei singoli operatori associati, posto chel’eventuale pregiudizio dei singoli non può andarea detrimento delle finalità associative statutaria-

mente condivise”. Insommavengono sposate in pieno le tesidella Coldiretti secondo cui latrasparenza e credibilità nei con-fronti dei consumatori sulla pro-venienza delle materie prime inun’economia globalizzata puòfavorire lo sviluppo del mercatointerno. D’altra parte viene rico-nosciuta l’impossibilità, per ri-costruire la filiera delleimportazioni di ogni singoloproduttore nazionale e verifi-care così la rispondenza tra eti-

chetta dei prodotti e reali importazioni dei singoliproduttori, di limitarsi alla raccolta dei dati dai pro-pri iscritti o di ricavarli dal report periodico. Nonci sono neppure le condizioni per un abuso di dirittod’informazione in quanto la nuova norma sull’ac-cesso riconosce i fondamentali diritti dei consuma-tori alla tutela della salute; alla sicurezza e allaqualità dei prodotti e dei servizi; ad una adeguatainformazione e ad una corretta pubblicità; all'eser-cizio delle pratiche commerciali secondo principi dibuona fede, correttezza e lealtà; all'educazione alconsumo; alla correttezza, alla trasparenza ed al-l'equità nei rapporti contrattuali; alla promozione eallo sviluppo dell'associazionismo libero, volontarioe democratico tra i consumatori e gli utenti; all'ero-gazione di servizi pubblici secondo standard di qua-lità e di efficienza”. Con l’etichetta trasparente e leinformazioni sui flussi commerciali si opera “uncontrollo diffuso sull’attività amministrativa” per-seguita dalla nuova legge sull’accesso civico.Il Con-siglio di Stato smonta anche la teoria secondo laquale l’accesso potrebbe compromettere i dirittidegli operatori economici importatori. L’Ammini-strazione non può trincerarsi dietro un rischio ge-nerico e astratto, ma deve motivare, in modopuntuale, la effettiva sussistenza di un reale e con-creto rischio degli interessi degli operatori che im-portano la materia prima.

“Un obiet-tivo storicoche siamostati co-stretti a rag-g i u n g e r econ l’inter-vento dellaMag i s t r a -tura a causadell’assenza colpevole per moltianni della Politica che reagisce solodi fronte agli attacchi”. E’ il com-mento del presidente della Coldi-retti Ettore Prandini dopo ilpronunciamento del Consiglio diStato che dà il via libera nei fatti arendere pubblici i nomi delle indu-strie che importano cibo dall’estero.“Ora occorre - aggiunge Prandini -che il Ministero della Salute defini-sca, in tempi brevi, le modalità at-traverso cui saranno rese disponibilile informazioni relative alla prove-nienza dei prodotti agr-alimentari asoggetti che dimostrino un legittimointeresse all’utilizzo di tali dati”. Sitratta dunque di una presa di posi-zione particolarmente rilevante chesostiene, anche sul piano giuridico,una politica innovativa nell’agroa-limentare centrata sulla qualità, ladistintività, la sicurezza e la difesadei redditi agricoli

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Niente soldi pubblici alle realtàdi trasformazione e commercia-lizzazione senza la garanzia diun giusto prezzo per il latteconsegnato dai pastori sardi,come abbiamo sempre soste-nuto a tutti gli incontri. E’quanto riafferma il presidentedella Coldiretti Ettore Prandiniin occasione del tavolo sul latteovino in Sardegna, in riferi-mento ai contenuti del decretolegge sulle emergenze agricoleapprovato dal Consiglio dei Mi-nistri su richiesta del Ministrodelle Politiche Agricole GianMarco Centinaio. Come chiestodai pastori con l’impegno for-male del Governo è dunque ne-cessario che gli stanziamentiprevisti nel provvedimento

siano vincolati al raggiungi-mento di un accordo che assi-curi un anticipo sul prezzosuperiore ai costi di produzionedeterminati dall’Istituto pub-blico Ismea con una griglia diindicizzazione ed una clausoladi salvaguardia che garanti-scano nel tempo il raggiungi-

mento del valoredi un euro richie-sto dagli alleva-tori. Itrasformatori nonpossono esserebeneficiari delleconsistenti misuredi sostegno pub-blico messe incampo da Go-verno, con l’ac-

quisto di pecorino romanoinvenduto giacente presso i loromagazzini, senza che sia statocontestualmente concluso unaccordo equo con i pastori, aiquali continuano ad essere in-vece corrisposti compensi inso-stenibili. E questo nonostante ilfatto che le vendite di pecorino

romano siano aumentate dioltre il 30% nei primi diecigiorni dall'avvio della campa-gna di valorizzazione realizzatadalle aziende della Grande Di-stribuzione e da CampagnaAmica. Senza dimenticare lanecessità di una profonda ri-strutturazione della filiera e ilcommissariamento del Consor-zio del Pecorino Romano sulquale gravano pesanti responsa-bilità della crisi. In gioco cisono 12mila allevamenti dellaSardegna dove pascolano 2,6milioni di pecore, il 40% diquelle allevate in Italia, cheproducono quasi 3 milioni diquintali di latte destinato per il60% alla produzione di peco-rino romano (Dop).

ECONOMIA L’erogazione dei fondi pubblici va vincolata al raggiungimento di un accordo

Niente soldi senza prezzo equo ai pastori

Donne alla guida di un’impresa agricola su quattroDonne alla guida di più di 1 impresa agricolasu 4 (28,6%) per un totale di quasi 215milaaziende a livello nazionale, con una maggioreincidenza al sud dalla Sicilia alla Puglia, dallaCalabria alla Campania, dalla Basilicata al Mo-lise. E’ quanto emerge da un’elaborazione diColdiretti su dati Unioncamere relativi al set-tembre 2018 in occasione della Festa delledonne l’8 marzo. Il protagonismo femminile harivoluzionato l’attività agricola come dimostral’impulso dato dalla loro presenza nelle attivitàdi educazione alimentare ed ambientale con lescuole, le agritate, gli agriasili, le fattorie didat-tiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti di-dattici, ma anche nell’agricoltura a bassoimpatto ambientale, nel recupero delle piante e

degli animali in estinzione fino nella presenzanei mercati di vendita diretta di CampagnaAmica oltre che nell’agriturismo. Nell’attivitàimprenditoriale agricola le donne hanno dimo-strato capacità di coniugare la sfida con il mer-cato e il rispetto dell’ambiente, la tutela dellaqualità della vita, l’attenzione al sociale, a con-tatto con la natura assieme alla valorizzazionedei prodotti tipici locali e della biodiversità. “Lospazio femminile – sottolinea Monica Merottoleader della Donne imprenditrici di Coldiretti –è un laboratorio di idee e un’opportunità di im-pegno verso la collettività, con una presenza co-stante alla quale si stanno aggiungendo ancheinnesti da altri settori professionali per unascelta di vita di ritorno alla terra”. Infatti uno

degli elementi di novità è proprio l’arrivo suicampi di imprenditrici che hanno seguito per-corsi formativi diversi dall’agricoltura: dascienze politiche a sociologia, da giurispru-denza a economia, da scienze della comunica-zione a ragioneria, dal marketing allaconsulenza aziendale. Importante anche la“quota giovane” con il 25% delle aziende fem-minili guidate da ragazze under 35 che hannopuntato sull’uso quotidiano della tecnologia pergestire sia il lavoro che lo studio, magari usandolo smartphone per controllare gli animali installa nelle pause di studio all’università oppureper gestire on line acquisti e prenotazioni inagriturismo, oppure per fare ricerche per recu-perare varietà perdute di frutti locali.

Torna la Margherita per Airc con i fiori 100% italianiDall'8 marzo al 25 aprile, per il sestoanno consecutivo, si svolgerà l’ini-ziativa “MargherIta per Airc”, incollaborazione tra Airc (Associa-zione Italiana Ricerca sul Cancro) eFdai (Filiera Agricola Italiana –Coldiretti) offriranno la margherita100% italiana in oltre 70 CentriGiardinaggio dell’Aicg (Associa-zione italiana centri di giardinaggio)che hanno aderito all’ iniziativa, conparte dell’incasso destinato alla ri-

cerca sul cancro. Lo scorso anno la“MargherIta per Airc” è stata pre-sente in più di 70 centri di giardi-naggio Aicg e ne sono stati venduti27mila esemplari, grazie ai qualisono stati raccolti più di 30.000euro. Fondi che hanno consentito difinanziare la terza e ultima annualitàdi una borsa di studio assegnata alladottoressa Olga Tanaskovic (IstitutoEuropeo di Oncologia), impegnatain un progetto di ricerca sui mecca-

nismi biologici alla base della leu-cemia. La “MargherIta per Airc”,eccellenza interamente italiana –proviene dalla Riviera Ligure, inparticolare dalla piana di Albenga,dove ogni anno ne vengono prodotticirca 10 milioni di vasi e garantitada Fdai - Filiera Agricola ItalianaSpa, sarà contrassegnata da un’eti-chetta firmata Fdai e Aicg. Si con-ferma quindi la grande attenzione diAicg per la produzione italiana e il

made in Italy. Ogni pianta di Mar-gherIta recherà un’etichetta “par-lante” con QR code, grazie al qualesarà possibile accedere a una seriedi contenuti speciali: testi, video eimmagini per scoprire più nel det-taglio il progetto, le caratteristiche ele informazioni sulla coltivazione esulla manutenzione del fiore, oltrealle informazioni su Aicg, Airc e ilprogetto di ricerca finanziato in que-sti anni.

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Stagionali, serve ok a decreto flussi 2019l caldo ha anticipato la matura-zione dei raccolti che rischianodi rimanere nei campi senza ilvia libera all’ingresso in Italiadei lavoratori stagionali extra-comunitari. E’ quanto affermala Coldiretti che chiede l’im-mediata approvazione del De-creto Flussi 2019 che regolal’arrivo di manodopera dal-l’estero. Si tratta di una esi-genza per l’agricoltura italianadove i dipendenti stranieri of-frono oltre ¼ della forza lavoronecessaria al settore. Sonomolti i “distretti agricoli” dovei lavoratori immigrati sono unacomponente bene integrata neltessuto economico e socialecome nel caso della raccoltadelle fragole nel Veronese,della preparazione delle barba-

telle in Friuli, delle mele inTrentino, della frutta in EmiliaRomagna, dell’uva in Pie-monte fino agli allevamenti dalatte in Lombardia dove a svol-gere l’attività di bergamini

sono soprattutto gliindiani.L’andamento climaticoaggrava il preoccupante ritardoche si registra rispetto alloscorso anno quando il via alla

presentazione delle domandedi ingresso on line, con il co-siddetto click day, scattarono il31 gennaio. Nel 2018 era statoautorizzato l’ingresso di 18mila lavoratori stagionali pro-venienti da Albania, Algeria,Bosnia-Herzegovina, Corea(Repubblica di Corea), Costad’Avorio, Egitto, El Salvador,Etiopia, Ex Repubblica Jugo-slava di Macedonia, Filippine,Gambia, Ghana, Giappone,India, Kosovo, Mali, Marocco,Mauritius, Moldova, Montene-gro, Niger, Nigeria, Pakistan,Senegal, Serbia, Sri Lanka,Sudan, Tunisia, Ucraina.Lamaggioranza ha trovato lavoroin agricoltura che, insieme alturismo, è il settore che ha of-ferto maggiori opportunità oc-

LAVORO Campagne di raccolta a rischio senza l’approvazione del provvedimento di ingresso

Emergenze meteo, altri fondi per 95,7 milioniVia libera a risorse aggiuntive per gliinterventi da attuare nei territori col-piti dalle emergenze atmosferiche chesi sono verificate dal 2 ottobre 2018in Calabria, Emilia Romagna, FriuliVenezia Giulia, Lazio, Liguria, Lom-bardia, Sardegna, Sicilia, Toscana,Veneto e province autonome di Trentoe Bolzano. In Gazzetta ufficiale è

stata pubblica la delibera del Consi-glio dei ministri che ha integrato le ri-sorse assegnate alle Regioni con95.780.541,94 euro a valere sulFondo per le emergenze nazionali. Lostanziamento iniziale era stato pari a53.500.000 euro. Si sono però succes-sivamente verificati altri eventi meteoche hanno allungato la lista dei danni.

Densità ridotta, piante lon-geve, ma resistenti. E’ lafotografia 2017 dell’oli-veto europeo scattata dal-l’indagine pubblicata neigiorni scorsi dalla Com-missione Ue. Gli oliveticoprono una superficie Uedi circa 4,6 milioni di et-tari e i primi in classificasono la Spagna e l’Italiache, rispettivamente, con il55% e il 24% rappresen-tano i tre quarti dell’interasuperficie. A seguire laGrecia con il 15% e il Por-togallo con il 7%. Gli altripaesi produttori analizzatidal sondaggio sono Fran-cia, Croazia, Cipro e Slo-venia che coprono ilrestante 1 per cento.Lepiante di olivo – rileva lostudio- sono molto resi-stenti alla siccità, alle ma-lattie e sono note per lalongevità. Su una superfi-cie di circa 2,5 milioni diettari insistono infatti al-beri piantati più di 50 annifa. Il 46% della superficieè occupata da olivi condensità limitata con menodi 140 alberi per ettaro,mentre su un 48% si tro-vano da 140 a 399 pianteper ettaro, solo sul 5%della superficie la densitàè più elevata con 400 al-beri per ettaro.

EUROPA

Uliveto

Europa,

Italia

seconda

per ettari

Tribunale Ue: stop ai segreti Efsa sul glifosatoLe informazioni sul glifosato in base alle qualil’Efsa ha assolto il prodotto fitosanitario dalleaccuse di provocare rischi per la salute dei con-sumatori devono essere rese pubbliche. E’ que-sto il verdetto espresso dal Tribunaledell’Unione europea in due cause nelle qualiveniva richiesto l’accesso ai dati raccolti dal-l’Efsa. I giudici hanno respinto le motivazioniposte dall’Agenzia secondo cui la divulgazionedella informazioni avrebbe potuto arrecaredanni agli interessi finanziari e commercialidelle imprese che hanno presentato gli studi ,mentre non esisteva alcun interesse pubblicoalla divulgazione di parti dello studio che nonriguardavano informazioni sulle emissioni nel-l’ambiente. Ma il Tribunale ha smontato talelinea sostenendo che “Il pubblico deve avereaccesso non solo alle informazioni sulle emis-

sioni in quanto tali, ma anche a quelle riguar-danti le conseguenze a termine più o menolungo di dette emissioni sullo stato dell’am-biente, come gli effetti di tali emissioni sugli or-ganismi non bersaglio. Infatti, l’interesse delpubblico ad accedere alle informazioni sulleemissioni nell’ambiente è appunto non soloquello di sapere che cosa è, o prevedibilmentesarà, rilasciato nell’ambiente, ma anche di com-prendere il modo in cui l’ambiente rischia di es-sere danneggiato dalle emissioni in questione”.Per il Tribunale dunque quando una istituzioneUe riceve una domanda di accesso a un docu-mento non può opporre un rifiuto alla divulga-zione per tutelare interessi commerciali di unapersona fisica o giuridica nel caso in cui tali in-formazioni riguardano emissioni nell’ambientee siano dunque di interesse pubblico.

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ECONOMIA Le quotazioni settimanali all’origine vedono però un mercato fiacco per i cereali

Prezzi agricoli, impennata per fiori e mimoseLa festa della donna fa impen-nare i prezzi della mimosa che il6 marzo al mercato di Roma, se-condo le rilevazioni Ismea, sisono impennati in una settimanadel 370%. Segno più anche perrose rosse (+7,1%) e Primavera(+20%). Mercato fiacco per i cereali.Alla Granaria di Milano ilfrumento tenero nazionaleha registrato un calo di 2euro per panificabile e bi-scottiero, ancora più marcatala flessione (4 euro) deigrani teneri esteri. Giù anchele quotazioni dei frumentiduri nazionali (-1 euro siaper il fino che per il mercan-tile).In flessione anche mais, orzo esorgo. Per quanto riguarda isemi oleosi la soia nazionale haperso 1 euro, 2 quella estera.Cali anche per gli oli raffinati disemi di soia. Nessuna variazioneper risi e risoni. A Brescia (datiIsmea) in perdita il grano tenerobuono mercantile e il fino. Interreno negativo anche mais (-0,6%) e orzo estero (-3%), men-tre aumenta l’orzo nazionale(+3%). A Genova l’olio di semiraffinati di girasole è scesodell’1,3%.Latte - Non si inverte la ten-

denza ribassista del latte spot in-nescata dai primi di febbraio. AMilano si registra un calo dello0,6% con quotazioni tra 42,27(minimo) centesimi al litro e43,82 centesimi (massimo).Stesso trend a Verona(-1,2) cheha portato i listini del latte spot

a 43,30-44,33 centesimi al litro.Animali - Prezzi fermi per lecarni bovine. Per i suini adArezzo segni positivi per i capida allevamento delle taglie tra20 e 40 Kg (+1-1,5%), mentre isuini da macello scendono del2,2%.Anche a Parma stesso copione:+0,2/1,7% per i suini da alleva-mento tra 15 e 50 kg, con la solaeccezione di quelli da 100 kg, eflessione per i suini da macello(-2,5/2,9%). A Perugia i suini daallevamento guadagnano tra lo0,5% e il 2,3%, mentre perdono

i capi da macello (-1,3/2,6%).Bene gli avicoli ad Arezzo conl’aumento dell’1,5% per i tac-chini e le uova (+1,9 Large,+2,1% Medium e +0,8% XL).Anche a Firenze i salita i prezzidelle uova (+1,9% le Large e+1% le Medium). Conigli in

flessione ad Arezzo tra il 4,8e 5% .Le Cun - La riunione del 7marzo ha fissato listini inrialzo per i lattonzoli da 25,30 e 40 kg e per i magronida 50 e 65 kg. In calo i ma-groni delle taglie 80 e 100kg.Flessione per i suini da ma-cello, mentre si sono mante-nuti tendenzialmente stabili

i listini delle scrofe da macello.Stabili anche i tagli di carnesuina fresca con flessioni soloper coppa fresca refilata, spallafresca disossata e sgrassata, trito,pancetta e gola intera con co-tenna e magro.Nessuna variazione per grasso estrutti.Al palo anche le quotazioni deiconigli.Per quanto riguarda le uova inrialzo solo le Large degli alleva-menti in gabbia. Nessuna varia-zione per le quotazioni delleuova degli allevamenti a terra

Autorizzato l’uso dell’1,3D contro i nematodi Il Ministero della Salute, su richiesta di Coldiretti,ha approvato l’uso d’emergenza, per un periododi 120 giorni, del dicloropropene (1,3). L’utilizzodel fumigante per la lotta ai nematodi è consentitoin serra su terreno in assenza di coltura e destinatoalla semina e o trapianto sulle seguenti colture:melanzana dal 1/3/2019 al 1/7/2019, basilico emelone: dal 1/4/2019 al 1/8/2019, fragola e colturefloreali floreali dal 01/06/2019 al 1/10/2019, po-modoro, peperone, baby leaf, erbe aromatiche,zucchine, cetriolo, radicchio dal 15/07/2019 al15/11/2019, insalate dal 01/09/2019 al 1/1/2020.È previsto un solo trattamento all’anno. Al fine diprevenire le eventuali perdite del fumigante e perassicurarsi che un’efficace concentrazione di pro-dotto rimanga nel terreno per un periodo più pro-lungato, si deve applicare il prodotto tramite

manichetta fornita di gocciolatori (tubo forato) esi suggerisce, in etichetta, la copertura del suolocon telo pacciamante non forato, debitamente fis-sato al suolo per evitare il rigonfiamento dovutoalle correnti d'aria e la conseguente perdita di pro-dotto. Per la fase, invece, di semina-trapianto, aduna distanza di 14/21 giorni dopo il trattamento,occorre praticare una zappatura o una erpicaturaprofonda allo scopo di liberare il terreno da vaporiresidui. La semina o il trapianto devono essere ef-fettuati 14/21 giorni dopo l’areazione del terrenoed almeno 31 giorni dopo il trattamento. Il diclo-ropropene è attualmente in fase di valutazione daparte della Commissione UE dalla quale si at-tende, entro l’anno, una decisione in merito allasua eventuale autorizzazione definitiva alla re-im-missione in commercio.

Diventano operative le mi-sure a sostegno del redditoper i lavoratori che hanno so-speso l’attività a causa delcrollo del ponte Morandi aGenova il 14 agosto 2018.L’indennità pari al tratta-mento massimo di integra-zione salariale si applicaanche ai lavoratori agricoli.Lo precisa la circolare Inpsche detta le modalità opera-tive. L’Istituto ricorda chel’articolo 4-ter della legge130/2018 (disposizioni ur-genti per la città di Genova)prevede un'indennità pari altrattamento massimo di inte-grazione salariale, con la re-lativa contribuzionefigurativa, a decorrere dal 14agosto 2018, per un massimodi dodici mesi, in favore ditutti i lavoratori del settoreprivato dipendenti di aziendeo da soggetti diversi dalle im-prese delle aree del territoriodella città metropolitana diGenova che sono state indi-viduate con un provvedi-mento del Commissariodelegato. L’importo medioorario dell’indennità per il2018 è pari a 10,22 euro,comprensivo di copertura fi-gurativa e Anf. Ai lavoratoriautonomi e titolari di impresaindividuale è riconosciutaun'indennità una tantum paria 15.000 euro nel rispettodella normativa europea.

LAVORO

Ponte

Morandi,

indennità

ai lavoratori

agricoli