il rapporto tra la scienza e la religione corretto

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Il rapporto tra la Scienza e la Religione: Il punto di vista islamico Introduzione: Per introdurre l'argomento dell'importanza della scienza e della Religione nella vita dell'uomo, ho scelto di riportare una parte di un testo dello scrittore Luca Granieri: "Immaginiamo per un attimo un nostro antico antenato che alla fine di una dura giornata, dopo aver soddisfatto le sue necessità primarie, si sia sdraiato sull'erba a guardare le stelle. Forse davanti a quello spettacolo si sarà domandato: ma che saranno mai quelle luci? dei fuochi? e chi le ha poste così in alto? un gigante? un dio? Ecco così nascere in un sol colpo le radici di scienza, filosofia e Religione. Fede e scienza nascono dunque entrambe da una stessa caratteristica fondamentale dell'uomo, che è quella di porsi delle domande su sé stesso e sul mondo che lo circonda. Chi sono? Perché esisto? Cos'è la vita? E la morte? Cosa c'è dopo la morte? Cosa è giusto? Cos'è l'universo? Qualcuno lo ha creato? E' finito o infinito? E naturalmente nella necessità di cercare risposte in qualche modo adeguate a quesiti che non lo lasciano indifferente. Qualcuno ha paragonato la vita dell'uomo all'esperienza di un viaggiatore che si trova in un convoglio ferroviario che viaggia nel buio, senza sapere da dove è partito, né dove è diretto, né perché si trova su quel convoglio piuttosto che in un altro. A questo proposito è bellissimo un pensiero di Pascal: "Non so chi mi ha messo al mondo, né cosa è il mondo, né cosa sono io stesso; sono in una terribile ignoranza di tutto: non so cos'è il mio corpo, i miei sensi, la mia anima, e persino questa parte di me che pensa ciò che dico, che riflette su di tutto e su di se stessa. Vedo questi spaventosi spazi dell'universo che mi racchiudono, ed io mi trovo in un angolo, senza sapere perché sono in questo luogo piuttosto che in un altro, né perché questo poco tempo che mi è concesso di vivere mi è dato ora piuttosto che in un altro momento di tutta l'eternità che mi ha preceduto e di tutta quella che mi seguirà. Tutto ciò che so è che debbo presto morire, ma ciò che ignoro di più è proprio questa morte che non saprei evitare". A questo punto è naturale cercare di scoprire il senso di questo viaggio. Guardando fuori dal finestrino si intravede ogni tanto un piccolo bagliore, ma niente di più. E tutte le persone che sono sul treno sono nel medesimo stato. Tutto ciò che riusciamo a sapere è che prima o poi il treno imboccherà un tunnel che finisce nel nulla o in chissà quale mondo e dal quale, si dice, nessuno è tornato mai indietro. Ora, come sapientemente ha osservato il giornalista Vittorio Messori, c'è chi, dopo aver magari girato per un po', esaminato i sedili, i materiali ecc… si siede tranquillo, senza lasciarsi inquietare troppo. Il resto non è affar suo. Tanto si può sempre fare come esorta il poeta:"Meglio oprando obliar, senza indagarlo, Questo enorme mister del'universo!” D'altronde è ancora Pascal ad osservare che "gli uomini non potendo guarire la morte preferiscono non pensarci".Ma c'è invece chi non si accontenta, e va ramingo di

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Il rapporto tra la Scienza e la Religione:Il punto di vista islamico

Introduzione: Per introdurre l'argomento dell'importanza della scienza e della Religione nella vita dell'uomo, ho scelto di riportare una parte di un testo dello scrittore Luca Granieri:"Immaginiamo per un attimo un nostro antico antenato che alla fine di una dura giornata, dopo aver soddisfatto le sue necessità primarie, si sia sdraiato sull'erba a guardare le stelle. Forse davanti a quello spettacolo si sarà domandato: ma che saranno mai quelle luci? dei fuochi? e chi le ha poste così in alto? un gigante? un dio? Ecco così nascere in un sol colpo le radici di scienza, filosofia e Religione. Fede e scienza nascono dunque entrambe da una stessa caratteristica fondamentale dell'uomo, che è quella di porsi delle domande su sé stesso e sul mondo che lo circonda. Chi sono? Perché esisto? Cos'è la vita? E la morte? Cosa c'è dopo la morte? Cosa è giusto? Cos'è l'universo? Qualcuno lo ha creato? E' finito o infinito? E naturalmente nella necessità di cercare risposte in qualche modo adeguate a quesiti che non lo lasciano indifferente. Qualcuno ha paragonato la vita dell'uomo all'esperienza di un viaggiatore che si trova in un convoglio ferroviario che viaggia nel buio, senza sapere da dove è partito, né dove è diretto, né perché si trova su quel convoglio piuttosto che in un altro. A questo proposito è bellissimo un pensiero di Pascal: "Non so chi mi ha messo al mondo, né cosa è il mondo, né cosa sono io stesso; sono in una terribile ignoranza di tutto: non so cos'è il mio corpo, i miei sensi, la mia anima, e persino questa parte di me che pensa ciò che dico, che riflette su di tutto e su di se stessa. Vedo questi spaventosi spazi dell'universo che mi racchiudono, ed io mi trovo in un angolo, senza sapere perché sono in questo luogo piuttosto che in un altro, né perché questo poco tempo che mi è concesso di vivere mi è dato ora piuttosto che in un altro momento di tutta l'eternità che mi ha preceduto e di tutta quella che mi seguirà. Tutto ciò che so è che debbo presto morire, ma ciò che ignoro di più è proprio questa morte che non saprei evitare".A questo punto è naturale cercare di scoprire il senso di questo viaggio. Guardando fuori dal finestrino si intravede ogni tanto un piccolo bagliore, ma niente di più.E tutte le persone che sono sul treno sono nel medesimo stato. Tutto ciò che riusciamo a sapere è che prima o poi il treno imboccherà un tunnel che finisce nel nulla o in chissà quale mondo e dal quale, si dice, nessuno è tornato mai indietro. Ora, come sapientemente ha osservato il giornalista Vittorio Messori, c'è chi, dopo aver magari girato per un po', esaminato i sedili, i materiali ecc… si siede tranquillo, senza lasciarsi inquietare troppo. Il resto non è affar suo. Tanto si può sempre fare come esorta il poeta:"Meglio oprando obliar, senza indagarlo, Questo enorme mister del'universo!” D'altronde è ancora Pascal ad osservare che "gli uomini non potendo guarire la morte preferiscono non pensarci".Ma c'è invece chi non si accontenta, e va ramingo di

vagone in vagone, cercando un segnale, un cartello, qualcosa insomma che possa dare un senso a questo viaggio che non abbiamo voluto. Penso che questa sia la molla che spinge ogni ricerca religiosa e filosofica, ma in fondo anche scientifica. Si tratta del tentativo dell'uomo di capire qualcosa di sé stesso e del mondo che lo circonda, alla ricerca di un senso e un significato delle cose.” (http://www.dm.unipi.it/~granieri/scienza-fede.html )

Islam: un completo sistema di vita: L'islam è un sistema di vita completo e come tale presta particolare attenzione ai fenomeni interni e esterni che collegano l'Uomo all'Universo in cui esso vive. Storicamente l'Islam ha dato l'avvio alla ricerca scientifica vera e propria portando l'umanità lontano dai “dogmi” della filosofia greca. Il soggetto principale della Rivelazione divina (il Santissimo Corano) è l'Uomo, che è spesso incoraggiato a riflettere sulla natura e sulle leggi che la regolano. La filosofia della vita dell'Islam è molto diversa da quella delle altre religioni: essa non fonda la sua fede su alcune ipotesi filosofiche in modo da negare al credente di riflettere e di progredire nella ricerca della verità. L'islam non ha adattato l'estremismo dogmatico di fronte alla scienza e ai suoi progressi. Anzi, l'Islam ha messo in risalto la natura e il suo studio come un ordine divino, invitando l'Uomo a riflettere e studiare i segni del Creatore presenti nel mondo che lo circonda. Perché, senza il sapere e la riflessione, le vie della ragione vengono chiuse,il percorso della storia si ferma e l'umanità si perde nell'età buia. I musulmani, da sempre, non solo hanno allargato il sapere scientifico ma hanno fondato le basi per il sapere moderno.

Il Nobile Corano e l'importanza del sapere:La rivelazione divina incita il credente ad ampliare il campo del suo sapere per essere un uomo migliore e uscire dalle tenebre dell'ignoranza, ne sono una prova questi versi del Santissimo Corano:

“Leggi! In nome del tuo Signore che ha creato” (surah:96,vv.1) “...di': “Signor mio, accresci la mia scienza” (surah:20,114)

“Ma i soli a imparare la lezione sempre, sono i dotati di intelletto”.(surah:3,vv.7)

“ordina il bene e allontanati dagli ignoranti.” (surah:7,vv.199)“Allah innalzerà il livello di coloro che credono e che hanno ricevuto

la scienza.”(surah:58,vv.11)

Il Nobile Corano sostiene che solo colui che riflette nella formazione dell'universo è un buon credente perché non si può conoscere la grandezza del Creatore senza conoscere il suo creato:

“In verità, nella creazione dei cieli e della terra e nell'alternarsi della notte e del giorno, ci sono certamente segni per coloro che hanno intelletto. che in piedi, seduti o coricati su un fianco ricordano Allah e meditano sulla creazione dei cieli e della terra, [dicendo]: “Signore, non hai creato tutto questo invano. Gloria a Te! Preservaci dal castigo del Fuoco.”(surah:3,vv.190-191)

Il Sapere e i detti del Profeta (Pace e Benedizione di Dio su di lui):

Il secondo testo fondamentale della Religione islamica sono i detti dell'ultimo Profeta di Dio (Pace e Benedizione di Dio su di lui). Così come nel Santissimo Corano anche nei detti del Profeta viene attribuita una grande importanza al sapere. Eccone alcuni esempi:

"Gli Ulema (i sapienti) sono eredi dei Profeti” (Abu-Dawood e Thirmadi)"La sapienza aumenta l'onore degli onorati, e gli schiavi diventano re”(Abu-Naeem, Ibne-Abdul brah, e Azdi)"La Fede è nuda, il timore è la sua veste, il pudore è il suo onore mentre il suo frutto è il Sapere” (Hakim)"La morte di un'intera tribù è meno dannosa della morte di un sapiente” (Al-Bukhari e Al-Muslim)"Il giorno del giudizio l'inchiostro dei sapienti sarà pesato con il sangue dei martiri della fede” ( Ibne-Abdul brah)"Tra i miei fedeli ci sono due gruppi, se questi due rimarranno sulla retta via anche gli altri saranno giusti, primo i governanti e secondo i sapienti” (Abu-Naeem, Ibne-Abdul brah)"La superiorità dello sapiente sul colui che prega (ma non possiede la scienza) è paragonabile allo splendore della luna del 14° giorno rispetto a tutte le altre stelle”(Abu-Dawood, Thirmadi, Nasai, Ibn-Haban)"Colui che viaggia per imparare il sapere viaggia sulla strada di Dio” (Muslim)

"Se tu impari un capitolo del sapere, questo è meglio di cento preghiere” (Ibn-Majjah, Ibne-Abdul brah)"Imparate il sapere anche se fosse in Cina. “ (ibne-Adi, Behaqhi)"Imparare il sapere è obbligatorio per tutti i credenti” (Ibn-Majjah,)"Il sapere è un tesoro e la domanda è la sua chiave, quindi chiedete al riguardo, perché una domanda fa bene a quattro persone: colui che la pone, colui che risponde, colui che lo sente e colui che li ama” (Abu-Naeem)"Non è degno per un ignorante che rimanga in silenzio per la sua ignoranza, e non è giusto per un sapiente non comunicare la sua conoscenza nonostante la sua sapienza” (Tabrani, Abu-Naeem)

Il rapporto tra la scienza e la Religione: Nel mondo di oggi il sapere scientifico ha raggiunto il suo “culmine” e giustamente può essere chiamato “il sapere dell'epoca”. E tanti intellettuali sostengono che la Religione e la scienza siano incompatibili tra di loro. Quindi una persona che vuole essere un buon credente ma allo stesso tempo vuole acquisire il sapere scientifico deve cercare di capire, alla luce del Corano e della Sunnah, quale relazione c'è tra scienza e Religione,se queste due siano una l'antitesi dell'altra o siano invece compatibili tra di loro. Poiché la Religione si occupa di conoscere Il Creatore mentre la scienza studia il creato, così come non si può conoscere un artista senza conoscere a fondo le sue opere, non si può conoscere Il Creatore senza conoscere il suo creato.

Il dilemma della società contemporanea: Al giorno d’oggi l’Occidente è al centro di una serie di aspre polemiche tra Religione e scienza. E’ quasi impossibile che uno scienziato moderno accetti il fatto che ci possa essere qualcosa in comune tra la Religione e la scienza. La Bibbia, nella quale i cristiani credono, afferma che l’albero i cui frutti erano proibiti al Profeta Adamo (che la pace sia con lui) era l’albero della conoscenza,e dopo averli mangiati, egli acquisì conoscenze che prima non possedeva. La Chiesa dichiarò che l’obiettivo di tale conoscenza scientifica era la causa del peccato originale. Gli arcivescovi ricavarono le prove dall’Antico Testamento, nel quale si attesta che quando Adamo colse i frutti di quell’albero e acquisì la conoscenza, Dio si adirò con lui e gli negò la grazia. La conoscenza scientifica fu dunque totalmente negata dalla Chiesa in quanto tabù. Alla fine, quando i liberi pensatori e gli scienziati occidentali furono in grado di scavalcare il potere della Chiesa, si vendicarono rifiutando e sopprimendo ogni potere religioso. Fecero il possibile per scavalcare il potere della Chiesa e ridurre la sua influenza in un angolo ristretto e confinato. Il dilemma della nostra società è che i rappresentanti della Religione non conoscono in profondità la scienza mentre la maggior parte degli scienziati non capisce (o non vuole capire) i fondamenti e gli

obiettivi della Religione. Per questa ragione le due fazioni considerano l'altra opposta alla loro. Per questa motivo, la gente comune, è portata a pensare che scienza e Religione siano in conflitto.

L'islam e la scienza: Dal punto di vista islamico tra la scienza e la Religione non vi sono conflitti: la scienza è un sapere particolare di un sapere più generale che è l'Islam. Se qualcuno pensa che questo non sia vero allora è caduto sicuramente in uno dei seguenti errori:

• non ha una conoscenza profonda e completa della Religione;

• può essere che ritenga che una cosa è in conflitto con la Religione perché non ha una conoscenza sufficiente di quell'argomento scientifico. Adesso vediamo alcuni argomenti a favore della mia tesi:

Differenza tra le premesse: La scienza e la Religione non sono una l'antitesi dell'altra in quanto si basano su principi e premesse differenti. Il soggetto della scienza è il sapere empirico mentre la Religione si basa sul sapere metafisico. Il primo si basa sul principio di errore e esperimento (trial and error) e si evolve tramite il processo della tesi e antitesi, mentre il secondo costruisce il suo sapere sulla fede e sulla certezza delle proprie affermazioni. Per quando riguarda le caratteristiche di un buon credente,il Corano li definisce come:

“coloro che credono nell'invisibile” (surah:2,vv.3)Quindi la fede, alla base della Religione, non è acquisibile attraverso i sensi e l'esperimento. La fede consiste nell'accettare quelle realtà che prescindono dal mondo fisico. Queste realtà non possono essere conosciute attraverso l'esperienza ma attraverso i profeti di Dio e la Sua Rivelazione. Dall'altra parte ciò che vediamo nella vita di tutti i giorni, che osserviamo attraverso il metodo empirico viene definito come il sapere scientifico. La scienza,quindi, è un sapere acquisito (human acquired wisdom) mentre la Religione è un sapere rivelato o ricevuto (God gifted wisdom).Per questo tutto il sapere scientifico è suscettibile di possibili revisioni e ad ulteriore analisi dei dati mentre la Religione esprime una conoscenza certa, assoluta, immodificabile ed eterna. In campo scientifico a partire da alcune premesse e ipotesi, attraverso un'applicazione del metodo scientifico, si arriva alla formulazione di alcune leggi. Così la scienza è in continua evoluzione e cambiamento. Infatti alcuni eventi o fenomeni che per gli scienziati di due secoli prima erano impossibili, per gli scienziati d'oggi sono normalità e verità riconosciute (basti pensare al concetto newtoniano dell'universo immutabile, eterno e statico e alla teoria cosmica odierna).

Differenza tra le sfere d'azione: Il secondo motivo di non-contraddizione tra la scienza e la Religione è quello per cui esse operano in due diverse sfere dell'attività umana. Per esempio una macchina che viaggia su una strada e un aeroplano che viaggia nel cielo non possono scontrarsi perché ciascuno di essi viaggia su strade e rotte diverse. Nello stesso modo la scienza si occupa della natura (nature) mentre il soggetto dell'indagine religiosa è l'elemento soprannaturale (super nature) della realtà. Infatti la scienza studia la Fisica (physical world) mentre la Religione si concentra sulla metafisica (meta physical world).

Differenza d'azione e possibilità di fallire: Il Creatore ha formato diversi sistemi in questo universo, che continuano la loro vita con diverse caratteristiche. La scienza ha il compito di raccogliere informazioni e formulare leggi e teorie che sono alla base del funzionamento di questi “universi”. Dall'altra parte la Religione ci insegna che tutti questi “sistemi” sono creazioni divine. Quindi la responsabilità della scienza è di studiare queste creature nella loro completezza e utilizzare questi studi per migliorare la condizione umana. Nella sua vita uno scienziato applica la legge “dell'azione e errore”: la ricerca scientifica di un dato periodo ha dimostrato una cosa come “realtà assoluta” ma con il progredire del sapere scientifico tale realtà si rivela “falsa”. Quindi nel metodo scientifico nessuna legge o teoria può pretendere d'essere quella finale e completa. Nel mondo scientifico non esistono teorie statiche (unchangeable) e assolute (absolute), ma c'è sempre la possibilità di cambiare o addirittura capovolgere l'idea iniziale. Infatti basta uno studio superficiale della storia della scienza per accorgersi che tante teorie, accettate da secoli, sono state rifiutate attraverso nuove prove scientifiche.Dall'altra parte la Religione è completamente libera dalla legge “dell'azione e errore” perché si basa su una rivelazione divina che, come tale, è eterna, immutabile e completa. La Religione ci informa sulle realtà metafisiche, che la scienza non puo' né negare né approvare, ma allo stesso tempo ci dà alcune informazioni sul mondo fisico che ci circonda. Afferma il Santissimo Corano:

" E vi ha sottomesso tutto quello che è nei cieli e sulla terra: tutto [proviene] da Lui. In verità in ciò vi sono segni per coloro che

riflettono.” (45:13) Per quanto riguarda la Religione essa ci ha informato che tutto ciò che esiste

nell'universo è stato creato per l'uomo. Invece la scienza, attraverso la ricerca e studio del universo, deve cercare di utilizzare tutto ciò per migliorare le condizioni di vita dell'uomo stesso. Ancor una volta abbiamo visto come la scienza e la Religione non siano in contrasto tra di loro.

L'Islam e L'Occidente: L'ostilità dell'Occidente nei riguardi dell'Islam non è un fatto recente ma dura da secoli. Questa avversità nei confronti della Religione islamica, fondamentalmente, si basa sulla non conoscenza e mal informazione degli intellettuali occidentali. Già nel medioevo numerosi scrittori consideravano l'Islam come una corrente scismatica del cristianesimo, altri credevano che l'islam proibisse ai credenti di leggere e progredire nella ricerca scientifica. Ne sono una prova le seguenti affermazioni:

"Maometto […] proibì la scienza alla sua gente", così afferma Montaigne nel XVI secolo nei suoi "Saggi". Sulla scorta di quest’affermazione, Pascal nel XVII secolo dichiara: "Maometto vieta di leggere"(pag.161, Pesieri, ed. Corriere della sera). Così a partire dall’epoca classica si è diffusa l’immagine di un Islam spesso ignorante e nemico della scienza e del sapere. Al massimo nei manuali viene riconosciuto alla civiltà islamica il merito di avere conservato e trasmesso all’occidente il pensiero greco, in accordo con il mito, particolarmente caro ai tedeschi, della civiltà, della cultura e della scienza, come prodotti nati in Grecia e fatti crescere in occidente.Ma questa è un’immagine dei tempi moderni. Ben altra era l’immagine della civiltà islamica in tempi più antichi. Per esempio, ne "La Divina Commedia", Dante mette Maometto e ‘Ali all’inferno (canto ventottesimo), in quanto scismatici, secondo l’idea medievale per la quale l’Islâm è un’eresia cristiana:

"vedi come storpiato è Maometto!Dinanzi a me sen va piangendo Alì,fesso nel volto dal mento al ciuffetto.E tutti li altri che tu vedi qui,seminator di scandalo e scisma". (Inf.XXIII, Dante)

Il contributo dell'Islam nello sviluppo della scienza: Dopo aver illustrato l'atteggiamento dell'islam nei confronti del sapere scientifico vediamo in che modo esso ha contributo allo sviluppo della scienza moderna. In questa sezione mi limiterò a riportare i testi degli scrittori e tradurli ove necessario senza commentarli.

Astronomia: Nel campo dell'astronomia i sapienti musulmani hanno contribuito in modo eccellente. Numerosi corpi celesti portano, ancor oggi, nomi d'origine araba. Lo storico Prof. Hitti scrive:

"Not only most of the star names in the European languages are of Arabic origin but a numbers of technical terms are likewise of Arabic etymology and testify to the rich legacy of Islam to Christian Europe” (History of Arabs, pp.568-573)trd: “non solo i nomi di numerose stelle nelle lingue europee sono d'origine araba ma anche numerosi termini tecnici derivano dall'arabo e testimoniano la ricca eredità dell'Islam lasciata all'Europa cristiana” Un altro storico aggiunge:

"Muslim astrologers also discovered (around the thirteenth century) the system for giving the ephemeris of the Sun and the Moon […] later extended to the other planets […] as a function of concrete annual dates. Such was the origin of the almanacs which were to be so widely used when trans-oceanic navigation began” (The Legacy Of Islam, Joseph Schacht, pp.474-482)trd.: “Gli astronomi musulmani hanno anche scoperto (intorno al XIII secolo) il sistema per dare le effemeridi del Sole e della Luna [...] in seguito esteso anche ad altri pianeti[...] in funzione di concrete date annuali. Tale fu l'origine degli almanacchi che dovevano essere così largamente utilizzati quando iniziò la navigazione trans-oceanica”

Matematica: Il termine algoritmo deriva dal nome del matematico musulmano Muhammad ibn

Mūsa 'l-Khwārizmī, che si ritiene essere uno dei primi autori ad aver fatto riferimento esplicitamente a questo concetto, nel libro Kitāb al-djabr wa 'l-muqābala (Libro sulla ricomposizione e sulla riduzione), dal quale tra l'altro prende anche le origini la parola algebra. Il suo libro era usato come testo in numerose università europee fino al seicento. In questo libro erano presenti più di otto cento esempi di equazioni. Nello stesso modo l'introduzione del concetto dello zero nella civiltà occidentale fu un merito dei musulmani, che a loro volta lo presero dagli indiani. Solo un matematico musulmano, Al Markshi, scrisse settanta libri riguardanti diversi ambiti del sapere matematico. Il matematico Katz afferma:"A complete history of mathematics of medieval Islam cannot yet be written, since so many of these Arabic manuscripts lie unstudied... Still, the general outline... is known. In particular, Islamic mathematicians fully developed the decimal place-value number system to include decimal fractions, systematized the study of algebra and began to consider the relationship between algebra and geometry, studied and made advances on the major Greek geometrical treatises of Euclid, Archimedes, and Apollonius, and made significant improvements in plane and spherical geometry." (Katz, Victor J.(1993).A History of Mathematics: An Introduction., HarperCollins college publishers)trd.: “una storia completa della matematica del medioevo islamico non può essere scritta, perché numerosi manoscritti arabi non sono ancora stati studiati, ma una linea generale è nota. In particolare, i matematici musulmani hanno pienamente sviluppato il sistema decimale per includere frazione decimali, messo a punto uno studio sistematico dell'Algebra e cominciarono a considerare la relazione tra l'Algebra e la Geometria. Hanno studiato e fatto progressi nelle opere di Euclide e altri matematici greci e hanno fatto importanti progressi nello studio della geometria piana e sferica.” Un ruolo molto importante svolto dai matematici musulmani fu quello della traduzione e studio degli scritti greci sull'argomento, trasmettendoli poi all'Europa. Smith sostiene:

"the world owes a great debt to Arab scholars for preserving and transmitting to posterity the classics of Greek mathematics... their work was chiefly that of transmission, although they developed considerable ingenuity in algebra and showed some genius in their work in trigonometry." (Smith, David E.(1958).History of Mathematics. Dover Publications)trd.: “il mondo è in debito nei confronti degli studiosi Arabi hanno trasmesso alle generazioni future i classici dei matematici greci, il loro lavoro fu, principalmente, quello di trasmettere, anche se progredirono in modo geniale in Algebra e Trigonometria.”

Botanica: Aderuni (895 d.C) scrisse un libro, Kitab-Ul Nabat, formato da 6 tomi che viene considerato la prima enciclopedia botanica della storia. Questo libro fu scritto quando la traduzione della opere greche in arabo non era ancora cominciata. Lo storico della scienza Strassburg scrive: "Anyhow it is astonishing enough that the entire botanical literature of antiquity furnishes us only two parallels to our book (of Dinawari). How was it that the Muslim people could, during so early period of his literacy life, attain the level of the people of such a genius as the Hellenic one, and even surpassed it in this respect”. (Zeitschrift fuer Assyriologie, Strassburg, vol. 25,44) trd.: “è sorprendente che l'intera letteratura botanica dell'antichità ci dia solo due paralleli al libro di Al-Dinawari. Come è stato possibile che i musulmani, ottenessero, durante il periodo iniziale della loro vita letteraria, un livello di genialità paragonabile ai dotti Ellenici. Anzi molte volte li hanno persino superati”. Ibn-awam scrisse un libro in cui parlò di 585 tipi di piante e le loro caratteristiche. Prof. Hitti aggiunge:

"in the field of natural history especially Botany, pure and applied, as that of astronomy and mathematics, the western Muslims (of Spain) enriched the world by their researches. They made accurate observations on the sexual difference (of various plants)” (as reported in: The Spirit Of Islam, Ameer Ali, pp.385-387) trd.: "nel campo della storia della natura specialmente in Botanica,sia pura che applicata, così come in quello matematico e astronomico, i musulmani dell'Occidente (della Spagna Islamica) hanno arricchito il mondo con le loro ricerche. Fecero osservazioni accurate sulle differenze sessuali nelle piante.”

Medicina: Il contributo dei musulmani in questo campo non ha pari, basta ricordare nomi celebri come Al-Razi, Abu al Qasim Alzarvi, Ibne-Sina (Avicenna),Ibne-Rushd (Averroè) e Al-Kindi.Come sottolinea S.A.Nasr:

"I musulmani già nei primi tempi dell'Islam fondarono grandi ospedali e scuole di Medicina dove si tenevano lezioni di Chirurgia e Farmaceutica.”(Islamic Sciences, S.H.Nasr, pp.156)AL-Razi scrisse più di 200 libri nel campo della Medicina che vennero tradotti in Latino, Inglese e altri lingue europee . I suoi testi vennero ristampati per quaranta volte tra il 1498 e 1866. La prima diagnosi sul Morbillo e Vaiolo fu fatta da Al-Razi. (L'Islam e la Scienza, Prof. Tahir ul Qadri, pp. 94).Al merito di tale “scoperta” l'Enciclopedia Britannica nel 1911 recitava: "Le fonti più degne di fiducia sull'esistenza precoce di questa malattia sono da attribuire a Razhes (IX secolo), che descrisse chiaramente i sintomi, la patologia (spiegata con una teoria umorale o fermentativa) e con prescrizioni per il suo trattamento". (Wikipedia, voce:Rhazes)

Nello stesso modo anche Abu Ali Alhussein Ibne-Sina (Avicenna, 1037) scrisse il celebre libro “Il Canone Della Medicina” dando un enorme contributo nel campo della Medicina. Quest'opera fu tradotta in Latino e altre lingue, e venne usata come il libro di testo in molte università fino al 1650.Il massimo del riconoscimento al contributo musulmano alla ricerca medica viene dalla celebri frasi scritte da E.G.Browne:"Quando i cristiani (in generale gli europei) ricercavano la guarigione nelle processioni e nei pellegrinaggi, i musulmani avevo istituito un sistema sanitario che comprendeva medici e esperti patentati che lavoravano negli ospedali più belli e grandi dell'epoca. […] l'ospedale Al-Mansur di Damasco fondato nel 1284 era aperto a tutti i malati, ricchi o poveri, maschi o femmine.”(E.G.Browne, Arabian Medicine, pp.100)Per non allungare il discorso mi limito a quanto scritto, per chi fosse interessato ad approfondire può guardare i libri citati nella bibliografia alla fine di questo documento.

I motivi di contrasto tra scienza e Religione in occidente A questo punto nasce spontanea la domanda: perché nell'Occidente non solo si verificò un contrasto tra la fede e la scienza ma ci furono atti di “guerra” tra le due parti? Nell'occidente il problema cominciò a nascere quando il continente europeo era sotto il dominio, diretto o indiretto, del cattolicesimo. Con la diffusione della filosofia greca e l'interpretazione dogmatica della Bibbia la Chiesa formulò un sistema di dogmi nuovi e estranei agli insegnamenti del Profeta Gesù (pace di Dio con lui). Con il passare del tempo l'unicità di Dio, predicata dal Figlio di Maria diventò la trinità predicata da Paolo di Tarso. La filosofia greca ebbe un effetto “distruttivo” sul pensiero dei padri della Chiesa e come conseguenza di questo fenomeno tante teorie filosofiche e “scientifiche” divennero dogmi imprescindibili della Religione cattolica. Come conseguenza di questa aggiunta nella Bibbia tanti errori scientifici entrarono a far parte delle Sacre Scritture. Quindi ciò che i cristiani credevano una parte della loro Religione in realtà non era loro ma una contaminazione greca. Un altro fenomeno che contribuì in modo più forte fu l'atteggiamento del Cristianesimo che divide la vita dell'uomo in sacro e profano, privato e pubblico, spirituale e materiale ecc. Così anche la Scienza fu messa da parte e considerata come un sapere modano, che non aveva nessuna funzione “religiosa”. Quindi la nascita di una Scienza senza Dio non è una “richiesta” della scienza stessa ma una creazione della Chiesa. Quando nel XVI secolo la scienza rilevò e rifiutò gli errori presenti nei testi cristiani la Chiesa pensò che questo rifiuto fosse una minaccia per la Religione cattolica. Quindi tutti gli scienziati che cercarono di formulare teorie opposte a quelle bibliche furono scomunicati e puniti con pene molto severe. Un esempio classico di questo conflitto è la vicenda di Galileo Galilei. Quando lo scienziato, con l'utilizzo del cannocchiale, avanzò le sue teorie astronomiche venne richiamato davanti al tribunale d'inquisizione e fu obbligato a abiurare,poi venne nuovamente sollecitato in tribunale e condannato agli arresti domiciliari dove morì. Molti altri scienziati furono obbligati a “nascondere” le loro teorie scientifiche oppure vennero torturati e addirittura bruciati vivi. Alla fine si arrivò a una vera e propria guerra tra la Scienza e la Chiesa. E secondo la legge divina la verità (la scienza) uscì vincente da questa guerra. Quando arrivò l'era della scienza, numerosi pensatori scrissero contro la Chiesa e la Bibbia, come una sorta di “vendetta”, mettendo in evidenza la netta contraddizione delle Sacre Scritture con la scienza. Durante questa

lotta tra la scienza e la religione ebbero luogo numerosi concili della comunità cattolica per difendere la religione cristiana che ebbero fine con la dichiarazione del Papa, del 1992, riguardo il caso Galileo. Quindi dopo la resa della Chiesa, a livello accademico, questa guerra tra le due fazioni è finita (solo in teoria). Come conseguenza di questo conflitto tra la scienza e la religione cristiana, tante persone pensano che tutte le religioni del mondo mettano barriere al progresso scientifico. Anche se la realtà è tutt'altra, il dibattito tra la Religione e la scienza non è mai stato un dibattito all'interno dell'islam, ma era semplicemente una lotta tra il dogmatismo cattolico-cristiano e la scienza. Purtroppo anche grandi studiosi della materia hanno ignorato l'importanza della scienza nella civiltà islamica. Esempio di questa apertura culturale sono le università di Baghdad, della Spagna islamica, di Damasco, dell'Asia islamico (Texila, Nandana ecc.). Anche oggi numerosi libri scritti dagli scienziati musulmani, presenti nell'Asian section della Leiden University (Olanda), confermano il fatto che l'Islam ha incoraggiato lo sviluppo scientifico, quando l'Occidente era immerso nell'età buia. Quindi il problema tra la scienza e la Religione non è una creazione dell'islam ma dell'oscurantismo religioso dell'Occidente.

Conclusioni: Dopo aver visto che non ci sono contrasti tra la Religione Islamica e la Scienza, e la genealogia del problema nell'Occidente, cerchiamo di capire quale rapporto sia auspicabile tra queste due sfere della vita umana affinché la nostra vita diventi sempre più comoda e pacifica, in modo che la nostra salvezza spirituale e materiale siano realizzate, e il sapere scientifico-religioso venga usato per progredire nel benessere e non nel generare violenza e distruzioni. Soffermandosi su questo punto il filosofo, teologo e poeta pakistano Allama Iqbal si interroga:

Ishq ki tegh-e-jigar urai kis ne?Ilm ke hath main khali hai neyam eh saqi!

"chi ha rubato la spada dell'amore divino (che prima di tutto richiede amore per sé stessi e per gli esseri umani)? Nelle mani del sapere rimane solo il fodero vuoto".Non solo Allama Iqbal ha messo in evidenza questo aspetto ma anche altri intellettuali hanno analizzato il problema. Per esempio il sociologo statunitense Prof. Pitrim Sorokin, nel suo libro intitolato “The Crisis Of Our Age” scrivie:"Nell'era contemporanea l'esagerato contrasto tra la scienza e la Religione non solo è irreale e inutile ma distruttivo. Ad un'ultima analisi le due discipline sono un tutt'uno che cerca di raggiungere lo stesso obiettivo : rendere evidente la Verità in modo tale da far aumentare l'onore umano e rendere nota la Potenza divina.” Queste parole del Prof. Pitrim Sorokin sembrano la traduzione di questi versi di Allama Iqbal:

Woh hain sab ek hi salik ki justuju ke muqamwoh jis ki shaan main aya hai ilm-ul-asma

muqam-e-firkar hai pemaish e zaman-o-makaanmuqam-e-zikar hai Subhan Rabi AlAla!

“ Questi sono gli stadi della conoscenza di un ricercatore, Il compito della scienza è di misurare lo spazio e il tempo mentre il compito della Fede è di riconoscere che tutto questo non è una creazione senza un fine e una causa”

Iqbal nel sesto capitolo del suo capolavoro, “The Reconstruction of Religious Thought in Islam” scrive: “Il lavoro di uno scienziato non è affatto diverso da quello di un uomo di fede, in quanto cercano di studiare la natura per trarre due saperi “diversi”, uno si chiede il come (e non deve andare oltre) mentre l'altro si interroga sul Perché delle cose.” Da un'analisi più profonda si capisce che il vero posto “della spada dell'amore divino” era nel “fodero della scienza”, ma questi due furono allontanati (forse volutamente,per raggiungere obiettivi personali). Il mondo ha visto, sotto il dominio del sapere islamico, che la scienza e la Religione non solo possono viaggiare insieme senza scontrarsi ma sono di grande aiuto per l'altro. La causa di questo accordo e progresso della scienza nella civiltà islamica è stata analizzata brillantemente dal filosofo indiano Humayun Kabir:“Il significato di un Dio Unico, era un unico universo, cioè unica legge che governa il tutto. La fede nell'Unicità di Dio fu la causa della “scoperta” del sapere scientifico nel mondo islamico. L'esaltazione del monoteismo fu la base per il rigore scientifico dell'Islam.” (Humayun Kabir, “Science, Democracy and Islam: And Other Essays) Questo tipo di scienza che non rifiuta la fede, e la fede che non rifiuta la scienza hanno il potere di autocorrezione, di controllare e dirigere le proprie “scoperte” per migliorare la condizione del mondo e non per peggiorarla. Se fosse stato così non avremmo avuto la creazione delle bombe atomiche, delle armi chimiche ecc. Infatti grazie al Amore,la Scienza conosce i segreti della vita, mentre la Fede acquisisce delle basi ancora più solide con l'aiuto del sapere scientifico. Cosi può essere creata (come fu la civiltà islamica) una civiltà che si sviluppa nella perfetta sintonia tra lo Spirito e la Materia, tra il “sacro” e il “profano” tra lo “stato” e la “Religione”.Allama Iqbal riassume questo concetto in una poesia:

"Sembra un sistema diverso che governa l'Universo, quando un sguardo amoroso si unisce alla vista,

quella Scienza è Abramo per i suoi idoli,che illumina il suo cuore con la Luce divina,

ma il sapere senza l'etica è un male per l'umanità”.

Alla fine della mia riflessione, posso affermare che la Religione non è una limitazione per la Scienza ma solo il suo completamento, una parte imprescindibile che dà risposta agli interrogativi più intimi e profondi di ogni essere umano. Quindi un uomo di religione che vuole essere anche un uomo di scienza non trova nessun conflitto tra le due ma completa il suo percorso conoscitivo giungendo alla conclusione: “Signore, non hai creato tutto questo invano. Gloria a Te!”(Il Nobile Corano surah 3, vv.191)Bibliografia:Titolo AutoreIl Corano Parola di Dio, RivelazioneSahi Al-Bukhari Imam BukhariSahi Al-Muslim Imam MsulimMustanad ahmed bin hambal Imam Ahmed bin hambalJamah Thirmadi Imam ThirmadiSunan abi dawood Imam abu DawoodSunan Nisai Imam NisaiSunan al-darmi Imam DarmiAdure Manshoor Imam Jalal Uddin SayutiRuh ul Maani Allama Sayed AlusiTafheem ul Quran Molana MaududiMaariful Quran Mufti Shafi UsmanTafseer ibn-e-kaseer Imam Ibne-KaseerAl Ahya Ul Uloom Imam GhazaliThe Reconstruction of Religious Thought in Islam Allama IqbalLa Guerra di Iqbal contro la scinza senza Dio Dr. Rafi ud DeenL'Io e La scienza Dr. Rafi ud DeenImaan (Fede) Dr. Israr AhmedIslam e La Scienza Moderna Dr. Tahir Ul QadriLa Islam e La Scienza Allama Shmas-ul haq AfganiLa Moderna Metafisica, La Scienza E l'Islam Sayed Muhammad Ishaq AliL'Islam e La Scienza Mufti Muhammad Faiz Ahmed AwaisiLe Origini Islamiche della Scienza Moderna Harun YahyaBayan Ul Quran Speigazione video del Sacro Coran di Dr. Israr

AhmedLa Bibbia Autori variIl Corano, la Bibbia nella luce della scienza moderna

Dr. Maurice Bucaille

History of Arabs Prof. Philip HittiZeitsechrift Fues Assyriolodie Strassbury Scienza e Fede, http://www.dm.unipi.it/~granieri/scienza-fede.html

Luca Granieri

Pensieri PascalSaggi Montaigne

The Legacy Of Islam Joseph Schacht

A History of Mathematics: An Introduction. Katz, Victor J.

History of Mathematics. Smith, David E.

The Spirit Of Islam Ameer Ali

Islamic Sciences, S.H.Nasr

Wikipedia, voce:Rhazes

Arabian Medicine E.G.Browne

The Crisis Of Our Age Prof. Pitrim Sorokin

Science, Democracy and Islam: And Other Essays Humayun Kabir,

Elaborato da: Mehmud HasnatClasse: 5aAL

Anno scolastico: 2010/2011