il ricordino (ad arte) delle vacanze · il ricordino (ad arte) delle vacanze . 72 il venerdi di...
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Sono pacchiani, sono inutili.
Ma il vero problema
dei vecchi souvenir è che
non si sa mai dove metterli.
Oggi scarseggiano
mensoline, vetrinette e quei
centrini fatti quasi apposta per poggiarvi
una gondola veneziana o la Torre
di Pisa che cambia colore con la pioggia.
Tuttavia, nelle città d’arte non mancano
le idee da mettere in valigia prima
di tornare a casa. I nuovi souvenir sono
discreti e pensati per quei visitatori che
odiano essere chiamati turisti ma,
se conquistati, acquistano volentieri i
«ricordini». Nei negozi del centro
di Berlino, accanto alle icone della città
(l’orso e la porta di Brandeburgo), si sono
affermati ormai gli ometti dei semafori
pedonali della parte Est. Le due sagome,
rossa e verde, hanno prestato la loro
forma a portachiavi, cavatappi
VIAGGICIBO
BENESSEREDESIGN
MODA
di GAETANO PRISCIANTELLI
A SINISTRA, LA BORSA CON I MONUMENTI DI GENOVA DI VICOSOUVENIR. A DESTRA,PORTACHIAVI CON L’OMINO DEI SEMAFORI DI BERLINO.SOTTO, PORTAMONETE CHE RIPRODUCE LA TAZZA DI CARTA PER IL CAFFÈ UTILIZZATA A NEW YORK
LE GONDOLE E LA TORRE DI PISA CHE CAMBIA COLORE CON LA PIOGGIA? ROBA DEL PASSATO. ORA I SOUVENIR
CHIEDONO AIUTO AI DESIGNER PER REALIZZARE OGGETTI «UTILI». E CONQUISTARE COSÌ I TURISTI PIÙ ESIGENTI
IL RICORDINO (AD ARTE) DELLE VACANZE
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dolce vita
Stanno a piede libero ma non
sono in attesa di processo.
Sono i Barefooter, ossia
i camminatori scalzi che,
abbandonate scarpe, sandali
e infradito, rivendicano
la loro voglia di libertà
e il recupero una dimensione
naturale della vita. Agiscono
soprattutto d’estate
e sono i tedeschi coloro che,
più di altri, sembrano
apprezzare questa filosofia
che, tra i suoi sostenitori ha
anche star come le cantanti
Lily Allen e Gwen Stefani
e l’attrice Naomi Watts.
Il movimento è nato
in Nuova Zelanda per poi
sbarcare negli Stati Uniti e,
successivamente, in Europa.
E proprio in Germania
la pratica del Barfüßler
ogni anno prende sempre
più piede. Dal Nord al Sud del
Paese sono state attrezzate
decine di percorsi ad hoc
e parchi a tema
(barfusspark.info) in cui
intere famiglie danno libero
sfogo al camminate sull’erba
e nell’acqua, arrampicate
comprese. In Italia,
a Cagliari, è nato invece
il club Nati Scalzi
(nati-scalzi.org) che,
con oltre duecento iscritti,
organizza uscite in città
ed eventi nazionali.
(chiara degl’innocenti)
A PIEDI NUDIMA NON SOLONEL PARCO
Nati scalzi
e lampade. Al MomaStore di New York, il negozio di oggetti di design del museo di arte contemporanea, è arrivata invece lariproduzione in ceramicadel bicchiere da caffè
in carta decorato in azzurro e arancioche i residenti portano con sé nei percorsi tra casa e lavoro. Le mappea colori della metropolitana decoranoastucci realizzati con carta ultra-resistente (ed ecologica, naturalmente).Il vintage conquista invece Lisbona, doveil marchio Serrote ha creato una linea diquaderni in tiratura limitata. Senzaindicare esplicitamente il luogo di provenienza, questi oggettiraccontano l’atmosfera discreta e placida di un Portogallo compiaciutodel suo passato. Una delle primetraduzioni italiane di questa tendenza è la serie di oggetti lanciata a Genova dal sito vicosouvenir.it: i quaderni hannocopertine che riprendono i motivigeometrici dei pavimenti in marmo e ardesia; le tovagliette monouso sonocollage di palazzi storici; nelle stampebicolori dei cuscini rivive l’atmosferacalda delle crêuze cantate da Fabrizio De André e i ventagli promettono un refolo di «aria di Genova». L’idea haconquistato i negozi di design della città e le librerie dei musei. Comespiegano le designer Federica Bocchia e Alessandra Carli, «sono oggettiparticolari, è bene che siano nei luoghidove c’è qualcuno in grado di presentarli». Le forme si evolvono, ma le caratteristiche di un buonsouvenir restano: piccolo e leggero, per non ingombrare il bagaglio,resistente, per reggere gli urti del viaggioin aereo. I ricordi di oggi, però, nonamano stare in mostra come una volta.Per questo sono camuffati da oggettiutili, per l’ufficio o la cucina. E non sonodestinati a durare una vita. Anzi, come i quaderni, durano giusto il tempo di partire per un nuovo viaggio.
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magari di un po’ di aerodinamici-tà, ma aggiungendo un tocco distile e tagli più sobri.
I capi di Pistard, piccolo e gio-vane atelier milanese, possonoper esempio essere scambiati peruna informale mise da ufficio. Inrealtà, pantaloni e camicie sonorealizzati con tessuti tecnici cheresistono al sudore e non si stro-picciano, mentre il materiale anti-goccia evita di finire in ammolloquando si mette a piovere. I pan-taloni, poi, hanno all’interno del-l’orlo una particolare allacciaturainvisibile che svolge la funzionedell’artigianale rimedio della mol-letta, stringendo l’orlo della gam-ba destra e impedendo alla stoffadi incastrarsi nella catena.
Recupera invece i coperton-cini usati delle bici da corsa JiroBelt, che trasforma il battistra-da in c inture, portachiavi ebracciali (e anche le fibbie sonoin metallo riciclato). Tutti i pezzisono unici, e realizzati a mano:hanno un aspetto molto urbane molto vissuto, dal momentoche conservano i segni e leabrasioni della loro precedentevita sull’asfalto.
È nata dalle ruote di una bicianche la veronese Hell’s Kitchen:è stata una foratura a suggerireal fondatore dell’azienda, MarcoLai, di trattare le camere d’ariacome fossero pelle o tessuto. Hacreato così una serie di accessorie borse in gomma e altri mate-riali di scarto, come le cinture disicurezza per le tracolle. La Barkdi Daniele Barcheri, al contrario,
ha dato un tocco di charme a uncapo povero, il berretto da cicli-sta, utilizzando stoffe elegantiper realizzare differenti colle-zioni estive e invernali.
In Italia, il mercato del bicisty-le è ancora embrionale, ancheperché solo recentemente sonostate riscoperte le due ruote pergli spostamenti urbani. All’este-ro, soprattutto dove si pedalamolto, ci sono invece da tempopiù brand specializzati e moltapiù scelta. In Danimarca, peresempio, la Yakkay ha creato de-gli originalissimi cappelli con al-l’interno un caschetto omologa-to. La francese Doyouvelo ha di-segnato uno spolverino da don-na con discreti inserti riflettenti
sulle maniche e sulla schienache permettono di archiviare ≠igiubbotti catarifrangenti da au-tomobilista in panne.
Negli Usa, poi, spopolano(anche tra i non ciclisti) aziendecome la Chrome o la Timbuk2,che sfornano centinaia di model-li di borse per bike messen-ger, i pony a pedali. In ognicaso, sia da noi che neglialtri Paesi, sembra supe-rato il refrain ecologistache insisteva solo sulquanto è «bello» an-dare in bicicletta. Oggis i p u nt a a n c h e s u lquanto si è «belli» pe-dalando su due ruote.
di ALBERTO FIORILLO
E ORA LA MODA PORTA LA BELLEZZAIN BICICLETTACON LA PASSIONE PER LE DUE RUOTE CRESCE ANCHE IN ITALIA IL NUMERO DELLE AZIENDE CHE PRODUCONO ABITI CHE POSSONOESSERE USATI IN SELLA E IN CITTÀ. COSÌ LO STILE SCENDE IN PISTA
v aweb
UNO SCATTO DIVERTENTE O IN UNA LOCALITÀ INSOLITA?POTREBBE FARVI VINCEREUNA VACANZA NEGLI STATIUNITI. SUL SITOAMERICANTOURISTER.EUSIPOSSONO CARICARE INFATTILE FOTO DELLE VACANZE IN UNA DELLE QUATTRO
CATEGORIE PROPOSTE (LA PIÙ DIVERTENTE, LUOGO PIÙ ORIGINALE, LA PIÙ COOL CON VALIGIA AMERICAN TOURISTER,LA PIÙ COOL DI GRUPPO) E PARTECIPARE AL CONCORSO (APERTOFINO ALL’8 DICEMBRE) BANDITO DALL’AZIENDA DI VALIGE DEL GRUPPO SAMSONITE. IL 31 DICEMBRE UNA GIURIA VALUTERÀLO SCATTO MIGLIORE E IL VINCITORE VOLERÀ NEGLI USA. (F.L.)
NEGLI STATI UNITIGRAZIE A UNA VALIGIA
1 CAPPELLI (CON CASCHETTOOMOLOGATO INTERNO) DI YAKKAY 2 GIUBBOTTO E PANTALONI
(CON ELASTICO ANTICATENA) DI PISTARD3 CINTURA IN COPERTONE RICICLATO DI JIRO BELT4 SPOLVERINO CON FASCECATARIFRANGENTI DI DOYOUVELO5 BORSA MESSANGER IN GOMMARICICLATA DI HELL’S KITCHEN
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3
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Se c’è un abbiglia-mento poco chic èquello del ciclista:salopette sgar-
gianti, pantaloncini con imbotti-tura (la sensazione è di indossa-re un pannolino), magliettine at-tillate con tascone sul fondo-schiena. Un guardaroba funzio-nale per la performance sportivacerto, ma non troppo per i tran-quilli spostamenti cittadini. Tut-tavia man mano che la biciclettaprende piede (pardon, pedale)come mezzo di trasporto urba-no, un neonato gruppetto di sar-ti delle due ruote tenta di rive-stire da cima a fondo i frequentbiker metropolitani, spogliandoli
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