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Raccolta articoli Luglio-Agosto 2010 numero 6 1 www.iltennista.com

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LUGLIO AGOSTO 2010

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Raccolta articoli Luglio-Agosto

2010

numero 6

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INDICE

Pagina

La progressione del rovescio a due mani (parte 2) 3

Il diritto “sciolto” 6

Il trasferimento del peso nel rovescio a una mano 9

I pensieri potenzianti 13

La risposta aggressiva sulla seconda 16

Il movimento a colpire 19

Lʼapertura veloce 24

Lʼanticipazione 28

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Progressione del rovescio a due mani (parte 2) 18 July 2010 | Autore: Max

La progressione di base del rovescio a una mano (2)

Nella prima parte dell’articolo sulla progressione di base del rovescio a due mani abbiamo visto i primi 3 passi per una corretta impostazione di questo colpo.

In questa seconda parte,come in tutte le altre progressioni,completiamo tutta la sequenza per poter arrivare a giocare un colpo fluido e controllato.

Passo 4:azione unita delle braccia nell’apertura

Anche in questo colpo,è molto importante che l’azione di apertura del colpo avvenga in maniera unita e non solo portando indietro le braccia.

Questo perchè,così facendo,si carica in maniera più corretta la parte superiore del corpo (tronco e spalle) e questo permetterà durante la fase di esecuzione del colpo di ottenere molta più energia di spinta sulla palla.

Per questo fate in modo che siano le spalle a girare e non le braccia ad andare indietro,sempre mantenendo le braccia basse e distese.

Eseguite perciò alcune prove a vuoto dell’apertura inserendo l’azione unita delle spalle e delle braccia,come da video.

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Doppio click:l’azione unita delle bracciaInfine combinate tutti i passi visti finora in un movimento totale.

La fase di palleggio

Anche qui la fase successiva sarà quella di cominciare un palleggio progressivo.

Come sempre,più andrete per gradi e meglio sarà per la qualità del vostro apprendimento: non abbiate fretta all’inizio e vederete sicuramente risultati migliori e più rapidi.

Sfruttate le nuove palle progressive

Le palle progressive: dalla gommapiuma a quella normaleCome già detto,vi consiglio caldamente di sfruttare le caratteristiche delle palle progressive,specialmente se siete  principianti assoluti.

Queste palline velocizzaranno di molto il vostro apprendimento.

Fate sempre le cose per gradi…

Le fasi progressive del palleggio

Anche nel palleggio il famoso “postulato” (semplice>>>complesso) deve essere rispettato.

Fase 1: minitennis

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Iniziate palleggiando molto piano dalla linea del servizio:dovrete cercare di fare atterrare sempre la palla ben dentro l’area del servizio cercando però di eseguire il gesto tecnico corretto.

Da questa distanza cercate di non fare apertura,ma tenendo la racchetta al punto d’impatto (vedi passo 1 della progressione),muovete i piedi e cercate la giusta distanza,vi piazzate e accompagnate (non picchiate) la palla oltre la rete facendo sempre il finale.

Cerchiamo di prendere il giusto ritmo facendo un pò di scambi a questo “minitennis” col nostro partner,sempre senza apertura in pratica si utilizzano solo la fase 1 della progressione (impatto e allungo)

Fase 2: tre/quarti campo

Indietreggiamo a metà tra la linea di fondocampo e quella del servizio.

Iniziamo anche qui senza aprire e cerchiamo un palleggio molto lento regolare.

Una volta trovato il ritmo,cominciamo a portare dietro la racchetta per avere più slancio,,facendo così anche  la fase di apertura.

Nota bene:la palla deve sempre atterrare entro l’area del servizio per cui attenzione a quanto spingete la palla.

Fatto ciò possiamo indietreggiare dietro la linea del fondocampo e siamo pronti per giocare dei perfetti rovesci bimani!

Pubblicato in Tecnica di Base

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Il diritto “sciolto” 11 July 2010 | Autore: Max

La forza del rilassamento

Proprio in questi giorni,durante una delle mie lezioni private mattutine,mi sono imbattuto nell’importanza della fluidità del diritto per ottenere un colpo potente.

Questo mio allievo,infatti,non presentava particolari problemi tecnici sul diritto,eppure il suo colpo faticava a viaggiare e risultava spesso corto….si vedeva chiaramente ad occhio nudo che era un colpo “col freno a mano tirato” che,con grande sforzo fisico,otteneva poco risultato.

Un elemento fondamentale

Uno degli elementi che spesso non vengono considerati nella tecnica del colpo,ma che è determinante ai fini dell’efficacia e della potenza nel tennis,riguarda sicuramente la fluidità con cui esegui il tuo gesto tecnico.

.Come nel caso sopracitato,spesso e volentieri, mi è capitato di osservare colpi di diritto eseguiti correttamente dal punto di vista della “forma”,ma che hanno scarsa efficacia dal punto di vista del “contenuto” e lo sai perchè?

Sono colpi “rigidi”!

Questo concetto,valido in generale per tutti i colpi del tennis,è tanto più vero se si parla del diritto,poichè in questo tipo di colpo,è il tipo di presa del manico (con il palmo dietro l’impugnatura,che crea una corrispondenza tra piano corde e palmo della mano) che permette di “giocare” molto di più sulla fluidità del gesto tecnico (cosa molto più complessa in un rovescio soprattutto ad una mano).

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.Osservando i campioni del tennis giocare,hai sicuramente notato che i loro colpi sembrano partire senza sforzo dalla loro  racchetta,eppure la palla schizza via come un missile.

Guarda Federer in questo video

E tu come giochi?

La tua palla “esce facile” dalla racchetta oppure fai una fatica bestia a giocare oltre la metà campo avversaria?Ti sembra di giocare con il “freno a mano tirato”?

Molto spesso questo non dipende dalla tua tecnica,ma dalla fluidità del tuo gesto e per essere fluido…ti devi rilassare!

.Devi stringere di meno la racchetta in maniera di sentire le articolazioni del polso e del gomito più libere.

.Questo concetto di fluidità è basilare per poter giocare un tennis “di rendimento”,e per poter ottenere un colpo efficace anche dal punto di vista della rotazione,poichè se non giochi con la giusta fluidità,anche la tua rotazione di palla non sarà ottimale ed il tuo colpo risulterà corto e poco pesante.

.Rilassati e tutto sarà più facile e meno faticoso!

Un esperimento interessante

Ti invito a fare un esperimento,vai sul campo da tennis con qualche pallina e posizionati a fondocampo.

Fai rimbalzare la pallina per terra davanti a te.

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.

1) Usa il diritto e stringi al massimo le dita sull’impugnatura,lanciati una palla e colpiscila.

Prendi nota mentalmente che questa presa ha intensità 10.

2) Ora rilassa la presa e tieni il polso rilassato e sbloccato,poi cerca di impugnare mantenendo sempre il polso rilassato,stringendola solo con l’intensità che occorre per tenere la racchetta corretta per il diritto.

Tieni nota di questa intensità come di valore 1

Cosa è accaduto?

Con metà sforzo riesci ad ottenere un colpo molto più profondo anche se poco controllato.

Cerca ora di trovare la minima intensità di presa che ti consenta il controllo del colpo:quella sarà la presa teorica ideale che ti permetterà di “spingere la palla senza sforzo” pur mantenendo il controllo del diritto!

La presa ottimale per un diritto fluido ha un valore tra 3 e 4 (su scala 0-10).

Questa è la sensazione che io ho quando colpisco la palla,e che mi permette di non avere mai il braccio affaticato anche dopo 10 ore di campo,poichè la racchetta è diventata il mio “naturale prolungamento del braccio”.

E se riguardi il video di Roger ti accorgi come la sua racchetta sia veramente parte del suo braccio!

Se anche tu riuscirai a “metabolizzare” queste sensazioni nei tuoi colpi di diritto vedrai subito il tuo tennis salire di livello e potrai apprendere in maniera più efficace la tecnica agonistica,poichè i colpi non possono essere sviluppati in maniera ottimale se non vengono eseguiti con il giusto grado di scioltezza.

Pubblicato in Tecnica Avanzata

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Il trasferimento del peso nel rovescio a una mano  29 July 2010 | Autore: Max

Un dettaglio importante

Uno degli elementi che molto spesso viene evidenziato e messo in discussione con i miei allievi,durante le lezioni ,riguarda sicuramente il trasferimento del peso del corpo durante il colpo.

Riuscire a trasferire il peso sulla palla,in sincronia col movimento della racchetta che avanza verso la palla,è basilare per poter ottenere spinta e controllo del colpo che stiamo andando ad effettuare.

Questo dettaglio è importantissimo in tutti i colpi da fondocampo,ma diventa fondamentale nell’esecuzione del rovescio a una mano,poichè questo colpo impone un punto d’impatto avanzato rispetto al piede anteriore e contempla posizioni d’impatto quasi esclusivamente neutre o semi-chiuse.

L’errore tipico

Quello che vi faccio vedere nel video che segue è uno dei tipici atteggiamenti che ho riscontrato spesso nell’esecuzione del rovescio a una mano dei miei allievi e clienti adulti.

il piede in linea con l’anca

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Come si può notare,durante la ricerca di palla,in questa esecuzione non avanzo molto con il piede anteriore con il risultato di:

1- Avere una base di appoggio poco ampia e quindi poco solida che mi porterà a scarso equilibrio durante la fase finale del colpo.

2- Il mio peso del corpo si scarica poco sulla palla,con il risultato di effettuare un colpo molto più di braccio e poco armonico nella globalità.

La ricerca di palla ottimale,invece,dovrebbe essere pressapoco eseguita in questa maniera:

allungamento del piede anterioreCome potete notare già osservando la fine dei due video si evidenzia molto bene che,nel secondo caso la base di appoggio è molto più larga (in sostanza,ho le gambe più larghe,ben oltre la larghezza delle spalle) e che già visivamente si può capire quanto io sia più in equilibrio nel secondo filmato rispetto al primo.

comparazione dei due movimenti

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Perchè è importante allungare l’ultimo passo

Per poter utilizzare efficacemente il peso del corpo durante il rovescio a una mano,occorre quindi allungare l’ultimo passo con il piede anteriore verso la direzione della palla.

Perchè tutto questo?

Come si può ben vedere dai filmati seguenti se allungherete bene il piede anteriore verso la palla in arrivo si andrà a creare una distanza tra la vosta anca e il vostro piede in appoggio davanti a voi: questa distanza,al momento del trasferimento del peso si tradurrà in spinta che il vostro corpo darà alla pallina.

Inoltre se il corpo avanza sincronizzato col braccio-racchetta si potrà mantenere per più tempo il contatto corde-palla che si traduce in maggiore controllo anche ad alte velocità.

Per finire,aprendo così bene le gambe,il vostro baricentro sarà più basso per cui sarete più facilmente sotto la palla senza piegamenti eccessivi (e faticosi ) delle ginocchia.

creiamo distanza tra piede anteriore ed anca

durante l’impatto l’anca avanza,la distanza con il piede si riduce

Questo porta energia sulla palla

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Come approcciarsi alla palla

Per poter avvicinarsi in maniera proficua alla palla in arrivo ed riuscire ad avere la coordinazione necessaria per effettuare questo “allungo” finale,occorre saper modulare bene l’ampiezza dei passi di avvicinamento al colpo.

Occorre soprattutto eseguire,quando si è nelle vicinanze del punto d’impatto,quelli che definiremo “passi di aggiustamento”,cioè passettini brevi e veloci che ci mettano bene in relazione con la traiettoria della palla in arrivo e che ci consentiranno molto più facilmente di muovere un ultimo passo ampio col piede anteriore.

passi di aggiustamentoUtilizzando contantemente questo maniera di muoversi verso la palla (soprattutto sui colpi a corto e medio raggio,dove non siamo costretti a scatti repentini),sono sicuro che migliorete molto la vostra coordinazione sul colpo e se anche voi riuscirete ad “aprire” bene le gambe il vostro rovescio a una mano avrà sicuramente un altro peso sulle corde della racchetta avversaria.

Pubblicato in Tecnica Avanzata

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I pensieri potenzianti 25 July 2010 | Autore: Max

Le partite si vincono prima di giocare

Prendo spunto per sviluppare questo importante argomento di “psicologia specifica” da un commento fatto da uno dei nostri lettori su esperienze di vita tennistica vissuta.

Sì,perchè secondo me la vera psicologia utile ad un giocatore di tennis,oltre a quella classica che però alcune volte ha il difetto di sembrare distante dalle vicende del campo,viene assolutamente partendo da casi ed esperienza di vita vissuta sul campo:partendo da quello si possono trovare soluzioni e motodologie di approccio al problema.

Il commento in questione lo trovate qui,ma vi riporto tutto il testo integrale di domanda e risposta:

“Ciao MaxVincevo 5-0 con un giocatore meno bravo di me, ad un certo punto il mio avversario, giustamente, è diventato leggermente, ma leggermente piu’ aggressivo, e a me allora è venuto un pensiero negativo, e cioè che avrei dovuto faticare un po di piu’.ho vinto il primo 6 3 ma ho perso la mia sicurezza ed i miei colpi ne hanno risentito, morale , ho perso al terzo set.Mi fai qualche esempio di cio’ che avrei potuto fare e che non ho fatto? Grazie fin d’ora.——Max Come ho detto poco tempo fa ad un mio allievo (che per fortuna ha vinto al terzo) la prima cosa che bisogna avere sempre bene chiara in mente è che a tennis si giocano 3 set e tu devi essere sempre mentalmente pronto a faticare e giocare tre set,fin dall’inizio.Se riuscirai avere questa psicologia il pensiero di dover faticare di più non è pensiero negativo ma normale routine.Ciao “

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Quello che ho scritto nella risposta al commento del lettore penso veramente che sia uno dei “pensieri potenzianti” migliori che ognuno di noi possa avere per poter dare il meglio di sè nella partita cha andrà ad iniziare.

Cos’è un pensiero potenziante?

La gestione dei nostri pensieri prima di un match di tennis ritengo sia una attività basilare per poter influenzare la nostra prestazione.

Tutti noi appena prima di entrare in campo avvertiamo sicuramente un pò di “tremarella”,è naturale (anche Federer e Nadal hanno fifa….) e sarebbe altamente controproducente non sentire alcun tipo di tensione nervosa prima di una sfida poichè questo ci porterebbe ad arrivare all’inizio del match già “scarichi”.

In questo clima di tensione che la nostra mente avverte possono “navigare” moltissimi pensieri…

Attenzione però ai pensieri che permettiamo di navigare nella nostra testa!

Infatti i pensieri che ci passano per la testa in questi momenti delicati possono avere un potere immenso,che può essere positivo (allora saranno pensieri potenzianti della nostra futura prestazione),oppure possono crearci molti problemi nel match che verrà (allora saranno pensieri depotenzianti).

Un pensiero potenziante è quindi un concetto che ci aiuta a migliorare la partita di tennis che giocheremo!

Sapere quindi riconoscere e indirizzare i pensieri a noi più utili per la nostra prestazione è basilare se vorrò avere le possibilità massime di “giocarmela fino in fondo” ,facendo in modo che la nostra mente giochi PER noi e non CONTRO di noi.

Come sfruttare la forza dei pensieri potenzianti

Una volta compreso la grandissima utilità,ai fini della nostra performance,di alcune strutture di pensiero rispetto alle altre,dobbiamo assolutamente passare alla fase di “allenare” anche la nostra mente a pensare in un determinato modo rispetto ad un altro.

Il procedimento è pressochè identico a quello che utilizziamo per apprendere un colpo: all’inizio dobbiamo sforzarci e ripetere,ripetere,ripetere….e ad un certo punto lo sforzo diminuisce ed entra l’automatismo.

La stessa cosa accade con i pensieri,perchè dobbiamo creare l’abitudine al pensiero che “ci porta più vicino alla vittoria” rispetto a quello che ci allontana dal nostro obiettivo e questa abitudine dobbiamo crearcela solo noi,non ci sono guru o santoni che ci possono facilitare.

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Per cui:

Identificate i pensieri potenzianti che vi possono essere utili,soprattutto durante le fasi difficili del match

Vi faccio alcuni esempi:

- Le partite durano 3 set e sono pronto a giocarmela per tutto il tempo necessario

- Ho perso questo punto,(game,set),ma la partita è ancora lunga e sono disposto a giocarla fino in fondo

- La partita diventa difficile: accetto la sfida e vediamo chi è più duro…

In generale vi posso dire che,per mia esperienza,indipendentemente da tecnica e tattica:

Essere mentalmente disposti a fatica,concentrazione e sacrificio per tutto il tempo necessario per vincere un match è il vero pensiero potenziante per eccellenza

(Nadal dovrebbe insegnare qualche cosa…)

Questa abitudine a “caricarsi positivamente” dovrebbe partire già nell’attivazione mentale pre-gara,perchè il riscaldamento prima di una partita non deve essere solo fisico e tecnico,ma deve essere soprattutto mentale.

Un riscaldamento mentale ottimale deve crearvi emozioni positive e motivanti,deve rendervi pronti alla battaglia.

Prendete sempre esempio dagli sport di combattimento diretto (boxe,karate,savate ecc.): lì se non entrate carichi mentalmente….sono dolori veri.

Il tennis è uno sport di combattimento indiretto,se non siete pronti prenderete botte “metaforiche”,ma alla fine … perdere fa male!

Pubblicato in Psicologia Tennis

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La risposta aggressiva sulla seconda  4 July 2010 | Autore: Max

Una tattica universale

Uno degli aspetti tattici del gioco del singolo che mi piace trattare con i miei allievi appena mi rendo conto che hanno appreso in maniera sufficiente la tecnica di base,è sicuramente la gestione della risposta sul secondo servizio avversario.

Questo aspetto tattico,infatti,è uno di quelli che si prestano magnificamente per essere utilizzati  ad un match di tennis già nei primi approcci,perchè la seconda di servizio è un colpo che universalmente a livelli più bassi (ma capita anche a livelli più elevati) rappresenta un punto debole del bagaglio tecnico dei giocatori,soprattutto quando manca di rotazione.

Come giocare una risposta “aggressiva”

Giocare aggressivi sulla seconda avversaria non vuole dire cercare il punto direttamente sulla ribattuta.

Questo deve essere subito ben chiaro nella tua mente,altrimenti rischierai di incappare in una serie interminabile di errori sulla risposta.

Il tuo scopo primario deve essere quello di:

GIOCARE LA RISPOSTA NELLA PARTE SCOPERTA DEL CAMPO

Le due animazioni seguenti ti illustrano meglio cosa intendo.

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Risposta Aggressiva da destra

Risposta Aggressiva da sinistra

I vantaggi di questa tattica

Abituarsi fin da subito ad essere attori protagonisti del gioco ti permetterà di diventare un temibile giocatore,un giocatore che determina gli eventi.

Tra i vantaggi tangibili del prendere subito in mano l’iniziativa dello scambio,infatti,troviamo:

1 - Creare pressione psicologica sul tuo avversario ogni qual volta che sbaglia la prima: se ti vede sempre aggressivo sulla sua seconda,la sua tensione si alzerà e potrebbe commettere più doppi falli

2 - Stancare di più l’avversario: se lo fai correre ogni volta che gioca un seconda e lo costringi a subire lo scambio alla lunga questo suo “scattare in continuazione verso una pallina lontana” lo porterà molto più velocemente ad essere affaticato e quindi ad una minore brillantezza tecnica nel gioco

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3 - E’ una tattica attuabile a qualsiasi livello: se sei appena al di sopra del principiante il tuo obiettivo sarà quello di giocare nell’altra metà del campo,mentre se sei un esperto giocatore potrai essere molto più preciso e giocare più vicino agli angoli.In entrambi i casi otterrai i vantaggi enunciati ai primi due punti

Come attuare questo tipo di strategia

La cosa più importante per poter avere le migliori possibilità di successo in questa strategia di gioco è sicuramente l’anticipazione.

Anticipazione vuole dire che devi avere già deciso che sarai aggressivo in risposta PRIMA che il tuo avversario cominci l’esecuzione della sua seconda.

Questo ti predisporrà mentalmente al colpo da eseguire molto in anticipo ed aumenterà le tue possibilità di successo nel colpo.

Inoltre occorre tenere presente che tutti noi abbiamo una zona tipica di atterraggio  della nostra seconda che difficilmente cambia di molto:se farai attenzione alla “zona tipica” del tuo avversario,potrai spesso muoverti in anticipo per predisporre il tuo corpo ad una esecuzione ottimale del colpo,magari spostandoti sul tuo colpo più forte,che quindi avrai molte più possibilità di essere preciso ed aggressivo.

Pubblicato in Tattica

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Il movimento a colpire 25 August 2010 | Autore: Max

Una fase cruciale

Una delle precisazioni che faccio molto spesso ai miei allievi,che siano essi agonisti o semplici novizi,riguarda sicuramente la fase tecnica del movimento a colpire.

Questo momento tecnico del gesto è molto importante ai fini dell’efficacia del colpo che andremo a giocare,poichè se non saremo saremo precisi nel portare la racchetta verso la palla,spesso e volentieri avremo compromesso la nostra esecuzione e l’errore sarà inevitabile.

Cos’è il movimento a colpire?

Quello che definisco movimento a colpire (che spesso in questo sito ho denominato anche slancio verso la palla) è quella parte del movimento che porta la racchetta dalla fine della fase di apertura fino al punto di contatto con la palla.

Nel video qui sotto si può vedere chiaramente di quale porzione dello swing sto parlando.

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il movimento a colpirePerché è importante gestire bene il movimento a colpire

Questa fase del gesto tecnico è sicuramente un momento topico di tutto il movimento,tanto che ,personalmente,in ordine di importanza lo ritengo secondo solo alla fase d’impatto.

La vera differenza tra “i due momenti più importanti del gesto” è però sostanziale:nella fase d’impatto,infatti il  “controllo cosciente” del gesto è veramente limitato,in quanto l’impatto è un momento troppo veloce che non permette troppe correzioni da parte nostra.

E qui entra in gioco il movimento a colpire…

Questa fase dello swing,infatti,è il vero “preludio al contatto” e riuscire a gestire bene questo “pezzo di movimento” (più facilmente sotto il nostro controllo volontario!) crea presupposti molto solidi per un impatto corretto e rispondente alle nostre esigenze.

Gestire bene questa fase significa molto spesso colpire correttamente la palla,anche se altre fasi (vedi apertura e finale) non vengono eseguite perfettamente.

Cos’ è importante focalizzare in questa fase

Il primo particolare riguarda sicuramente il controllo dell’angolo formato da braccio e racchetta che deve essere mantenuto durante tutto il movimento verso la palla.

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Angolo mantenuto tra braccio e racchettaSpesso,infatti,soprattutto i principianti si dimenticano di “tenere il polso”e nel portare avanti l’attrezzo eseguono una bella “frustata” che sposta repentinamente la punta della racchetta in avanti,compromettendo il controllo della direzione e della spinta della palla,rendendo ingestibile l’impatto.

Se siete dei giocatori alle prime armi alla fine della fase di apertura dovreste avere il polso piegato e da questo momento in poi dovrete fare attenzione a mantenerlo tale fino all’impatto.

In questa maniera il piano-corde si troverà nella corretta posizione durante la fase dell’impatto e “guarderà” la direzione del tiro,rendendo molto più preciso il vostro colpo.

Un mito da sfatare

L’altro elemento che,diventando più esperti risulterà importantissimo,è quello di eseguire il movimento a colpire passando sotto il livello della palla prima dell’impatto.

Questo perchè da fondocampo quando si arriva all’impatto,l’altezza tipica corrisponde circa all’altezza della rete: se quindi percorriamo una traiettoria dritta alla palla molto spesso il nostro colpo finirà contro il nastro.

Stando sempre sotto il livello della palla si può dosare molto meglio “l’alzata” della traiettoria di palla superando molto più frequentemente la rete,limitando di parecchio gli errori non forzati.

Ricordatevi sempre che la rete è il primo ostacolo del campo per cui se sbagliate spesso in rete una delle prime cause starà proprio nel fatto di non essere passati con la racchetta sotto il livello della palla prima di arrivare all’impatto!

E qui arriva il mito da sfatare…

Chi di voi non si è sentito dire “piega le gambe” quando commette un errore in rete …. alzi la mano!

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In realtà,sebbene piegare le gambe aiuta indiscutibilmente a scendere sotto il livello della palla,esso non è il particolare cruciale per avere la racchetta sotto la palla.

Infatti io potrei piegare tanto le gambe,ma se il mio braccio-racchetta è più alto del livello della palla,tenderò sempre a “schiacciare” il colpo,spedendo la pallina nella rete!

Per avere la racchetta sotto la palla,devo portare la mano che impugna a scendere sotto la palla: questa azione vi faciliterà il compito di gestire al meglio la traiettoria di uscita del colpo dalle corde.

E ricordate!

Questo è un particolare che vale per qualsiasi tipo di colpo (diritto o rovescio) che effettuato da fondocampo: la regola del movimento a colpire è universale!

Mano sotto la palla di diritto

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Mano sotto la palla di rovescio a una mano

Mano sotto la palla di rovescio a due mani

PS Io sono un grosso esponente del gioco con gambe poco piegate…per cui questo consiglio vi arriva direttamente da chi ha una lunga esperienza di “ginocchia rigide”!

Pubblicato in Tecnica di Base

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L’apertura veloce 27 August 2010 | Autore: Max

Un problema comune

Uno dei problemi più grandi di chi inizia a giocare a tennis è di sicuro trovare il giusto tempo di apertura per poter arrivare all’impatto per tempo.

Ho già detto che per un principiante eseguire un’apertura diretta è il metodo più semplice  e veloce per poter portare dietro la racchetta,però spessissimo mi rendo conto che per un novizio è difficile regolarsi con la palla in arrivo,in quanto la preoccupazione per   quella “sfera gialla che sta arrivando” limita in parte l’attenzione sul portare dietro la racchetta.

Un errore tipico

Specialmente all’inizio della fase di palleggio,la tendenza dell’allievo alle prime armi è sempre quella di “andare a cercare la palla con la mano”,per cui la racchetta viene portata molto più spesso verso la palla,invece di essere portata all’indietro per avere il giusto slancio che darà forza al colpo.

Questo particolare risulta molto accentuato quando la palla in arrivo è laterale e costringe alla corsa il giocatore,in questo caso l’attenzione e la preoccupazione sono rivolte alla palla lontana ed il risultato sarà quello di cercare un’apertura quando ormai è troppo tardi: il colpo risulta così compromesso.

C’è però un semplice metodo che ti permetterà di “recuperare tantissimo tempo” nella tua “sincronia con la palla in arrivo”….occorre solo ….esagerare!

Un trucchetto molto utile

Un sistema molto efficace che sono sicuro ti permetterà di migliorare il timing sulla palla,consiste semplicemente nel “velocizzare” il più possibile la tua apertura: in sostanza appena capisci su

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quale colpo ti arriverà la palla,devi aprire il più velocemente possibile (fai un vero e proprio scatto con la racchetta),e solo dopo puoi cominciare a muoverti per trovare la giusta distanza.

In questo modo avrai notevoli vantaggi,che per un principiante non sono da poco:

1- Se hai fatto l’apertura avrai tutto il tempo per trovare la distanza con molta più calma.

2- Aprendo sempre correttamente i tuoi colpi avranno sempre lo slancio necessario per spingere la palla

Nel video sottostante puoi notare come io stia enfatizzando la velocità della mia apertura e quanto tempo mi rimanga prima di colpire la palla

Palleggio con apertura “velocizzata”

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Un riferimento visivo molto importante

Se fai bene attenzione al video che hai appena visto,ti puoi rendere conto di una cosa che anche tu devi assolutamente fare e che raccomando sempre ai miei allievi: la tua apertura deve essere completa prima che la palla tocchi terra nel tuo campo.

Questo può essere un riferimento visivo che potrà darti una “regola”di quanto veloce debba essere la tua apertura per poter arrivare corretto al punto d’impatto.

Apertura su colpi in movimento

Come ho detto prima,lo stesso tipo di gestione della preparazione devi attuarlo anche se la palla è distante da te.

Anzi in questi tipi di colpi,dove il tempo a disposizione per arrivare corretti è decisamente minore,il fatto di effettuare come primo movimento un’apertura molto veloce e completa e solo dopo iniziare a muoversi verso la palla è essenziale per semplificarti le cose anche se dovessi colpire la palla in corsa.

Nei due video sottostanti ti dimostro questo concetto sia col diritto che con il rovescio.

apertura e colpo in corsa di diritto

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apertura e colpo in corsa di rovescioConcludendo

L’apertura è il presupposto essenziale per eseguire un buon colpo a tennis,e specialmente per chi inizia dovrebbe essere uno dei particolari su cui l’attenzione deve essere massima.

Fai subito questo sforzo di attenzione,poi diventando sempre più abile ti accorgerai che il tempo passato a concentrarti sull’apertura sarà stato ben ripagato.

Pubblicato in Tecnica di Base

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L’anticipazione  6 August 2010 | Autore: Max

Un passo avanti al tuo avversario

La capacità di anticipazione molto spesso non viene mai menzionata nelle capacità tattiche che un giocatore dovrebbe possedere,tant’è vero che,sono sicuro,molti di voi non avranno bene idea di che cosa  io stia parlando e confondono probabilmente la parola anticipazione con anticipo.

In realtà,mano mano che un giocatore diventa sempre più abile e forte agonisticamente,inconsciamente la sua capacità di anticipazione si fa sempre maggiore e rispetto a giocatori di livello minore,sembra (ed in effetti lo è) più rapido nelle sue reazioni.

Ma che cos’è l’anticipazione?

Anticipazione vuole dire “anticipare la mossa dell’avversario” intuendo dove e come egli giocherà il colpo prima che egli abbia eseguito il colpo.

In sostanza vuole dire stare sempre un passo avanti a lui.

Visto così sembra azzardato ed assomiglia ad una sorta di “tirare ad indovinare” ciò che l’altro ha in mente,ma in realtà l’anticipazione si basa sull’osservazione dei movimenti e delle abitudini di gioco dell’avversario e sul calcolo delle probabilità che in molte occasioni vi permetterà di arrivare quell’attimo prima sulla palla già con le idee chiare sul colpo da giocare: così il tennis diventa facile.

Un’esperienza personale

Per darvi un’idea di quanto possa influire sul match la capacità di anticipazione posso rivelarvi che essa mi ha dato una grossissima mano per vincere nel “lontanissimo” 1987 i Campionati Regionali Lombardi di serie C.

Infatti in quell’anno come C1 ero piuttosto “fortino” ed avevo già vinto parecchi tornei,per cui mi ero qualificato per il master finale con i migliori giocatori di serie C della regione,ed alla fine di quel torneo ero giunto a disputare la finale.

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Il mio avversario era un altro C1 che ai tempi andava spesso alle battute conclusive dei tornei e nel corso dell’anno ci eravamo già scontrati con fortune alterne (una vittoria per parte),ma questi incontri mi erano stati molto utili per capire come “anticiparlo”.

Egli infatti aveva nel suo “DNA tecnico” la grande capacità di giocare dei cross incrociati molto efficaci che portavano i suoi avversari fuori dal campo,ma ad un’attenta osservazione si poteva intuire che il suo punto debole era … cambiare poco angolazione e non giocare il lungolinea!

Questo dettaglio mi permise di adottare una “tattica di anticipazione” risultata  decisiva: eseguivo un palleggio incrociato e,appena prima che egli giocasse il cross incrociato,avanzavo nel campo giocando per primo il cambio in lungolinea che,se anche non risultava vincente,mi metteva spesso nelle condizioni di chiudere il punto.

Morale: vinsi quella finale con un facile 63 63,avendo sempre in mano il gioco e senza particolari momenti di difficoltà.

Questo è solo un esempio di come poter sviluppare la capacità di anticipazione,ma le situazioni possono essere moltissime e qui di seguito ve ne cito alcune che anche voi potete subito iniziare a praticare per essere “davanti” al vostro avversario.

Esempi di anticipazione

1- Se giochi un colpo aggressivo ben riuscito e vedi il tuo avversario correre sul tuo tiro angolato: anticipa! avanza di uno due passi nel campo prima che colpisca poichè è più probabile che risponda con un tiro corto che potrà essere attaccato.

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2-Sei sotto attacco avversario e riesci a giocare un passante lento e corto nei piedi dell’avversario: anticipa! la sua voleè più probabile è quella corta (anche smorzata),se avanzi nel campo appena ti rendi conto del successo del tuo colpo passante (prima della sua voleè) sarai in grado di chiudere il colpo successivo.

3-Hai attaccato sul rovescio il tuo avversario e vedi che nella preparazione alza la racchetta e inclina il piatto corde verso l’alto: giocherà probabilmente un rovescio backspin che non potrà essere potente e veloce,le sue opzioni possibili sono lob difensivo lento o passante lento in back nei tuoi piedi: anticipa! se avanzi decisamente a rete togli spazio al suo “passantino nei piedi”,ed il lob che potrà giocare in backspin sarà un colpo sempre difensivo e lento;se sarai veloce ad  indietreggiare potrai sempre giocare uno smash efficace.

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Come sviluppare la capacità di anticipazione

Le capacità anticipatorie migliorano nel corso degli anni in maniera naturale con l’esperienza di gioco ma per poterle sviluppare più velocemente occorre un nostro sforzo di attenzione ai particolari che ci possa dare  segnali molto utili per “portare a buon fine lo scambio”.

1-Osserva la preparazione del tuo avversario: come in uno degli esempi che tu ho proposto l’apertura del colpo ti può dare molte indicazioni su che tipo di colpo che potrà arrivare.

2-Sviluppa la tua conoscenza delle geometrie del gioco: cambiare verso il lungolinea quando arriva un colpo incrociato è pericoloso per tutti,per cui,se hai giocato un buon colpo incrociato,la risposta più probabile dell’avversario è ancora l’incrociato.

3-Fai un “chekup tecnico” dell’avversario che incontri: se riesci a giocare sul suo colpo debole puoi aspettarti una ribattuta meno aggressiva e quindi anche il tuo atteggiamento mentale dovrà essere anticipatamente più aggressivo per poter sfruttare il momento favorevole.

L’anticipazione quindi è qualche cosa di “intangibile”,che riguarda molto di più la sfera dell’intelligenza tattica di un giocatore piuttosto che la sua capacità tecnica: se anche tu col tempo (e con gli inevitabili errori) riuscirai a porti in determinate situazioni almeno “un passo avanti” al tuo antagonista….beh…puoi stare certo che il tuo livello di gioco salirà di molto e molte situazioni nel match diventeranno molto più facili da gestire.

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