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AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L'ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE
Prevenzione Rischi Naturali e Mitigazione Effetti (http://prev.enea.it)
IL TERREMOTO DELLA SICILIA NORD-ORIENTALE DELL'AGOSTO 2013
a cura di
S. Paolini, G. Bongiovanni, P. Clemente, S. Hailemikael, G. Martini, V. Verrubbi
1 LA SEQUENZA SISMICA DEL 2013
Il 15 agosto 2013 è iniziata una sequenza sismica lungo la costa settentrionale della Sicilia caratterizzata
da due eventi principali di magnitudo ML = 4.1 e ML = 4.2, rispettivamente, avvenuti in rapida
successione (ore 23:04:58 e 23:06:51 UTC), in prossimità dell’abitato di Gioiosa Marea (ME).
In figura 1 sono riportati gli epicentri degli eventi della sequenza sismica e dei principali eventi storici.
Nella tabella 1 sono riportati i dati relativi agli eventi sismici registrati dal 15/07/2013 al 18/08/2013.
L’evento di ML=4.2 è stato registrato da 6 stazioni della RAN, Rete Accelerometrica Nazionale. In figura 2
sono riportate le time history ottenute alle stazioni più vicine, rispettivamente a Patti-Cabina ENEL (dist
= 5.82 Km), Naso (dist = 13 Km) e Milazzo (dist = 29 Km) (Tabella 2).
Fig. 1. Epicentri degli eventi dell'agosto 2013 e di alcuni eventi storici (elab. ENEA da dati INGV)
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Tab. 1. Eventi con ML ≥ 3 registrati dal 15 al 18/08/2013 (fonte INGV)
Data Ora Lat. Long. Prof. ML Zona
2013/08/15 23:04:58 38.142 14.91 19.8 4.1 Costa_siciliana_settetrionale
2013/08/15 23:06:51 38.148 14.917 16.7 4.2 Costa_siciliana_settetrionale
2013/08/16 08:19:25 38.876 14.97 291 3.2 Tirreno_meridionale_B
Tab. 2. Stazioni accelerometriche (fonte DPC)
Sta Chan Lat (°) Lon (°) Station name Dist (km) PGA (cm/s²)
PTT WE 38.1343 14.9751 Patti 5.82 22.5
PTT NS 38.1343 14.9751 Patti 5.82 28.1
PTT UP 38.1343 14.9751 Patti 5.82 31.4
NAS WE 38.1183 14.7863 Naso 13.38 77.9 NAS NS 38.1183 14.7863 Naso 13.38 170.3
NAS UP 38.1183 14.7863 Naso 13.38 66.1
MZZ WE 38.2341 15.2451 Milazzo 29.09 5.4
MZZ NS 38.2341 15.2451 Milazzo 29.09 8.4
MZZ UP 38.2341 15.2451 Milazzo 29.09 4.6
Fig. 2. Componenti WE, UP e NS delle registrazioni accelerometriche ottenute a (a) Milazzo, (b) Naso e (c) Patti
(elab. ENEA da dati DPC)
2 SISMICITÀ STORICA DELL'AREA
Viene di seguito descritta la sismicità storica relativa ai tre centri, sedi delle stazioni accelerometriche.
Per ciascuna di esse è riportata una tabella riepilogativa degli eventi storici e le informazioni principali.
-0.01
0.00
0.01
15 25 35 45
ag
(g)
t (sec)
MILAZZO 16/08/2013
WE
-0.01
0.00
0.01
15 25 35 45
ag
(g)
t (sec)
MILAZZO 16/08/2013
UP
-0.01
0.00
0.01
15 25 35 45
ag
(g)
t (sec)
MILAZZO 16/08/2013
NS
-0.10
0.00
0.10
10 20 30 40
ag
(g)
t (sec)
NASO 16/08/2013
WE
-0.10
0.00
0.10
10 20 30 40
ag
(g)
t (sec)
NASO 16/08/2013
UP
-0.20
-0.10
0.00
0.10
0.20
10 20 30 40
ag
(g)
t (sec)
NASO 16/08/2013
NS
-0.05
0.00
0.05
10 20 30 40
ag
(g)
t (sec)
PATTI 16/08/2013
WE
-0.05
0.00
0.05
10 20 30 40
ag
(g)
t (sec)
PATTI 16/08/2013
UP
-0.05
0.00
0.05
10 20 30 40
ag
(g)
t (sec)
PATTI 16/08/2013
NS
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2.1 Naso
Tab. 3. Dati da INGV - DBMI11 per IL ≥ VI
Data IL Epicentro Ix
25 agosto 1613 IX Naso VIII 11 gennaio 1693 VIII Sicilia Orientale XI 16 agosto 1736 VI-VII Ciminna VI-VII 10 maggio 1739 VIII-IX Naso VIII 10 marzo 1786 VII-VIII Sicilia Nord Orientale IX 5 marzo 1823 VIII-IX Sicilia Settentrionale 28 dicembre 1908 VII-VIII Calabria Meridionale - Messina XI 31 ottobre 1967 VI Monti Nebrodi VI 15 aprile 1978 VII-VIII Golfo di Patti 14 febbraio 1999 VI Patti
Il terremoto del 1613 è ricordato dalle fonti storiche non solo come uno dei più disastrosi ma anche per
la quantità di fenomeni connessi all’evento sismico. La scossa causò il crollo di centinaia di edifici, gli altri
rimasero danneggiati. Il castello baronale benché forte di colonne e bastioni, rovesciò in gran parte,
l’ospedale fu parimenti gravemente danneggiato. Il crollo della chiesa di san Pietro dei Latini causò la
morte di 53 persone. Crollarono le mura del convento di san Francesco. La piazza principale fu distrutta
(Mongitore, 1743). In particolare dalla larga fenditura che si praticò nell’ospedale fuoriuscì una pessima
esalazione di solfo. Sono altresì segnalate fenditure, intorbidamento delle acque e un’ondata di
maremoto.
Altrettanto gravi i danni provocati dal terremoto del 1693 i cui effetti furono risentiti in una vasta area. A
Naso molti edifici (cinquecento) crollarono incluso il castello baronale e la chiesa di san Sebastiano i
restanti edifici rimasero danneggiati. Il sisma causò esalazioni gassose, fenditure e frane in molte aree. E’
probabile che anche l’area di Naso ne sia stata interessata sebbene le fonti non ne facciano esplicita
menzione.
Il terremoto del 1739 replicò i vasti danni ma senza vittime, la ruina fu immensa (Baratta, 1901). L’intero
patrimonio ecclesiastico rimase gravemente danneggiato. La facciata della chiesa madre si spostò, il
campanile della chiesa di san Pietro ebbe danneggiati i pilastri e la cupola della chiesa, furono resi
inabitabili conventi, monasteri e l’ospedale. Numerosi gli effetti sull’ambiente. Nel Tocco, un luogo di
ritrovo, si produsse una fenditura con avvallamento del terreno, altre fenditure si verificarono nelle
campagne vicine, si prosciugarono alcune fonti e si intorbidarono le acque. Sono altresì segnalati il
distacco di grossi massi dalle montagne e la fuoriuscita di gas: un’aria crassa, sulfurea e bituminosa
(Incudine, 1882).
Gli eventi del 1786 e del 1823 furono altrettanto gravi. Molti edifici che furono abbattuti o seriamente
danneggiati con il terremoto del 1786 non furono più ricostruiti: di tanti edifici, guasti e rovesciati,
parecchi si rifabbricarono, molti però, e i più nobili, si lasciaron cadenti (Incudine, 1882). La scossa del
1823 si abbatté in un contesto edilizio ormai già provato e indebolito. Le vittime furono solo due poiché
una scossa precedente aveva già messo in allarme la popolazione che trovò ricovero nelle campagne. Il
sisma causò una larga fenditura attraverso l’abitato, tale da ipotizzare frana del versante dove è
edificato l’abitato.
Il grande terremoto del 1908 ebbe a Naso effetti limitati se paragonato ai precedenti eventi tellurici.
Nove edifici crollarono parzialmente, altri 28 furono dichiarati inagibili, i restanti, la quasi totalità,
subirono danni più o meno leggeri. (Baratta, 1910)
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La scossa del 1978 provocò notevoli fenditure. L’abitato rimase molto danneggiato. Tre case crollarono,
una trentina subirono crolli parziali e circa 300 edifici furono dichiarati inagibili. I quartieri più colpiti
furono quelli di San Cono, Bassia, Cresta e Malò. Altrettanto seri i danni riportati dal patrimonio
artistico.
2.2 Milazzo
Tab. 4. Dati da INGV - DBMI11 per IL ≥ VI
Data IL Epicentro Ix
11 gennaio 1693 VII Sicilia Orientale XI 29 giugno 1729 VI – VII Castroreale VI-VII 14 settembre 1780 VII Patti VII-VIII 5 febbraio 1783 VII Calabria VII 26 aprile 1783 VI-VII Milazzo V-VI 10 marzo 1786 * VIII-IX Sicilia Nord Orientale IX 28 gennaio 1831 VI-VII Milazzo V-VI 16 novembre 1894 VI-VII Calabria Meridionale IX 8 settembre 1905 VI Calabria Meridionale 28 dicembre 1908 VII Calabria Meridionale – Messina XI 15 aprile 1978 VII Golfo di Patti
* Secondo quanto riportato da Baratta (1901) fu la scossa del 9 marzo che fece cadere buona parte di Patti, Milazzo e parecchie case in Messina.
La scossa del 5 febbraio 1783 causò lesioni nelle abitazioni, nel castello si riaprirono delle precedenti
fenditure. La successiva scossa del 26 aprile causò ulteriori danni. Non sono accertati effetti
sull’ambiente per questa zona. Non vi furono vittime.
Ben più grave la scossa avvenuta tre anni dopo. La scossa del 1786 danneggiò gravemente l’abitato e
fece crollare molti edifici (Baratta, 1901).
L’evento sismico del 1908 non causò alcun crollo totale di edifici. In circa venti edifici si registrarono dei
crolli parziali. Molte costruzioni riportarono danni seri: l’Ospedale, la Dogana, gli edifici scolastici, il
Castello, edifici privati e due chiese. I danni furono in parte causati anche da scadenti tipologie edilizie.
Non sono noti, per la zona di Milazzo, effetti del sisma sull’ambiente (Baratta, 1910)
Pari grado MCS fu il terremoto del 1978. Circa quattrocento case furono dichiarate inagibili, il Duomo
rimase lesionato nella cupola, danneggiati furono altresì il Municipio, l’istituto professionale agrario in
loc. Due Bagli e la scuola elementare in loc. San Pietro. Alcune decine le famiglie sfollate.
2.3 Patti
Tab. 5. Dati da INGV - DBMI11 per IL ≥ VI
Data IL Epicentro Ix
11 gennaio 1693 VIII Sicilia Orientale XI 29 giugno 1729 VI-VII Castroreale VI-VII 14 settembre 1780 VII-VIII Patti VII-VIII 5 febbraio 1783 VII-VIII Calabria XI 10 marzo 1786 * VIII-IX Sicilia Nord Orientale IX 20 febbraio 1818 VI-VII Catanese IX-X 5 marzo 1823 VII Sicilia Settentrionale 10 dicembre 1908 VI Novara di Sicilia VII 28 dicembe 1908 VII Calabria Meridionale – Messina XI 8 dicembre 1936 VI-VII Patti
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15 aprile 1978 VIII Golfo di Patti 14 febbraio 1999 VI Patti
* Secondo quanto riportato da Baratta (1901) fu la scossa del 9 marzo che fece cadere buona parte di Patti, Milazzo e parecchie case in Messina.
Il sisma del 1693, tra i più disastrosi per Patti, causò il crollo di molte case, del Castello e di gran parte
delle mura della città. Altrettanto gravi i danni subiti dalla cattedrale e dai conventi.
La scossa del 5 febbraio 1783 causò crolli nel palazzo vescovile e nella cattedrale. Molte case restarono
lesionate.
Per il terremoto del 1786 le poche informazioni presenti si limitano a ricordare che il terremoto causò il
crollo di gran parte dell’abitato (Baratta, 1901)
Danni considerevoli furono causati dal terremoto del 1823. La Cattedrale e il palazzo vescovile rimasero
gravemente danneggiati come pure altri edifici ecclesiastici (conventi) e case private. Le successive
piogge causarono il crollo di alcuni tetti già danneggiati (Ferrara, 1823).
La scossa del 28 dicembre 1908 lesionò circa una trentina di case. Per questa zona non sono noti effetti
del sisma sull’ambiente (Baratta, 1910).Per la zona di Patti non sono noti effetti sismici sull’ambiente.
Il sisma del 1978 fu l’ultimo grande evento sismico di Patti. L’abitato restò gravemente danneggiato,
dieci case crollarono parzialmente, duemila subirono danni gravi e altrettante restarono lesionate. Il
centro storico rimase danneggiato quasi interamente. Duecento case furono dichiarate inagibili e circa
un migliaio furono i senzatetto. Gravemente danneggiata risultò la Cattedrale e molti edifici pubblici:
l’ospedale, il municipio, vari edifici scolastici (uno fu successivamente demolito) e la caserma della
Guardia di Finanza.
2.4 Terremoto del Golfo di Patti del 1978
Appare opportuno riportare alcune informazioni sulla sequenza sismica del 1978 che interessò l’area
dell’evento in esame. Dall’aprile 1978 si è verificata, nell’area prospiciente il golfo di Patti, una serie
sismica che ha avuto il suo massimo nella scossa del 15/04/1978 ore 23:33:48 e magnitudo mb 5.5, MS
5.8. L’interrogazione del Bollettino on-line dell’International Seismological Centre ha fornito ha
distribuzione degli epicentri riportati in figura 3. Si tratta di 62 terremoti localizzati prevalentemente in
mare, sette dei quali , riportati in tabella 6, presentano la valutazione della magnitudo. Queste ultime
variano da 3.5 ML a 5.8 MS. L'evento è associato alla Sorgente Sismogenetica DISS [Database of
Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.1.1] codice ITIS045 riportata in figura 3, alla quale sono
associate le note generali in tabella 7.
Tab. 6. Eventi del 1978 (fonte On-line Bulletin dell'International Seismological Centre)
Data Ora Lat. Long. Prof. mb
1978/04/15 23:29:11 38.293 15.105 24.9 4.1
1978/04/15 23:33:48 38.385 15.086 17.9 5.5
1978/04/15 23:37:47 38.396 15.220 33.0 4.6
1978/04/16 06:20:01 38.042 15.273 31.4 4.2
1978/05/11 02:46:58 38.297 15.125 5.9 4.5
1979/01/16 19:27:10 38.291 15.033 16.4 4.0
1979/08/03 22:22:09 38.010 14.650 26.0 3.5
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Fig. 3. Epicentri sequenza sismica del 1978 sovrapposti alla Sorgente ITIS045 (elab. ENEA da dati ISC e INGV-DISS)
Tab. 7. Principali parametri associati alla Sorgente ITIS045 (fonte INGV-DISS)
3 PERICOLOSITÀ SISMICA DI RIFERIMENTO ATTUALE
In figura 4 sono diagrammati i parametri che descrivono la pericolosità sismica di riferimento ai siti di
Milazzo, Naso e Patti, dove sono installate stazioni accelerometriche della rete nazionale RAN (DPC). Il
sottosuolo è classificato di categoria A a Naso e di categoria C a Patti-Cabina ENEL e Milazzo ; la
categoria topografica è T1 per Patti-cabina ENEL e T2 per Naso e Milazzo.
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Fig. 4. Parametri che descrivono la pericolosità sismica di riferimento ai siti di Milazzo, Naso e Patti
In tab. 3 sono confrontati i picchi di accelerazione ag al bedrock per le probabilità di superamento del 10% in 50 anni (TR = 475 anni) e del 2% in 50 anni (TR = 2475 anni) con i picchi registrati in occasione dell'evento del 16/08 ai siti di Milazzo, Naso e Patti.
Fig. 5. Spettri elastici ai siti di Milazzo, Naso e Patti e
spettri delle registrazioni dell'evento del 16/08/2013
(elab. ENEA da dati DPC)
Fig. 6. Spettri elastici ai siti di Milazzo, Naso e Patti e
spettri delle registrazioni dell'evento del 16/08/2013
fino al T = 1.0 sec (elab. ENEA da dati DPC)
0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.01 0.1 1PVR
T*c
Fo/10
ag/g
MILAZZO (IT)
PGA = 0.008 g0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.01 0.1 1PVR
T*c
Fo/10
ag/g
NASO (IT)
PGA = 0.169 g
0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.01 0.1 1PVR
T*c
Fo/10
ag/g
PATTI (IT)
PGA = 0.031 g
0.0
0.4
0.8
1.2
0 1 2 3 4
Se
(g)
T (sec)
2%
5%
10%
22%
39%
63%
WE
NS
MILAZZO (IT)
ξ = 5%
SOIL C
0.0
0.5
1.0
0 1 2 3 4
Se
(g)
T (sec)
2%
5%
10%
22%
39%
63%
WE
NS
NASO (IT)
ξ = 5%
SOIL A
0.0
0.5
1.0
0 1 2 3 4
Se
(g)
T (sec)
2%
5%
10%
22%
39%
63%
WE
NS
PATTI (IT)
ξ = 5%
SOIL A
0.0
0.4
0.8
1.2
0.0 0.5 1.0
Se
(g)
T (sec)
2%5%10%22%39%63%WE NS
MILAZZO (IT)
SOIL C
ξ = 5%
0.0
0.5
1.0
0.0 0.5 1.0
Se
(g)
T (sec)
2%5%10%22%39%63%WE NS
NASO (IT)
SOIL A
ξ = 5%
0.0
0.5
1.0
0.0 0.5 1.0
Se
(g)
T (sec)
2%5%10%22%39%63%WE NS
PATTI (IT)
SOIL A
ξ = 5%
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Tab. 3. Picchi di accelerazione ag al bedrock calcolati secondo normativa e picchi registrati in occasione dell'evento
del 16/08 ai siti di Milazzo, Naso e Patti (fonte DPC)
ag (g) PVR = 10% in 50 anni
ag (g) PVR = 2% in 50 anni
PGA (g) (16/08/2013)
Milazzo 0.164 0.272 0.008 Naso 0.176 0.296 0.169 Patti 0.197 0.296 0.031
Fig. 7. Spettri elastici di riferimento per diversi tipi di
sottosuolo ai siti di Milazzo, Naso e Patti
Fig. 8. Spettri elastici di spostamento ai siti di
Milazzo, Naso e Patti e spettri di spostamento
dell'evento del 16/08/2013 (elab. ENEA da dati DPC)
I valori sono significativamente più bassi rispetto ai valori attesi secondo normativa tranne che per la
stazione di Naso, che non è la più vicina all’epicentro e si trova su suolo classificato A, quindi rigido.
L’esame della monografia della stazione (www.itaca.mi.ingv.it) suggerisce che gli elevati valori di
accelerazione possano essere imputabili alla risposta dinamica dell’alloggiamento della stazione
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
0 1 2 3 4
Se
(g)
T (sec)
Soft Soil
Medium Soil
Rigid Soil
MILAZZO (IT)
ξ = 5%
SOIL C
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
0 1 2 3 4
Se
(g)
T (sec)
Soft Soil
Medium Soil
Rigid Soil
NASO (IT)
ξ = 5%
SOIL A
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
0 1 2 3 4
Se
(g)
T (sec)
Soft Soil
Medium Soil
Rigid Soil
PATTI (IT)
ξ = 5%
SOIL A
0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0 5 10
SD
e(m
)
T (sec)
2%5%10%22%39%63%WEUP
MILAZZO (IT)
ξ = 5%
SOIL C
0.0
0.1
0.2
0.3
0 5 10
SD
e(m
)
T (sec)
2%5%10%22%39%63%WEUP
NASO (IT)
ξ = 5%
SOIL A
0.0
0.1
0.2
0.3
0 5 10
SD
e(m
)
T (sec)
2%5%10%22%39%63%WEUP
PATTI (IT)
ξ = 5%
SOIL A
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accelerometrica, che ha caratteristiche compatibili con una risposta dinamica attorno a 0.2 secondi,
come è evidente nel dettaglio dello spettro di risposta di figura 6.
Nelle figure 5 e 6 sono riportati gli spettri elastici in accelerazione relativi ai rispettivi tipi di sottosuolo,
per diversi valori della probabilità di superamento in 50 anni, e gli spettri relativi alle registrazioni della
scossa principale del 16/08/2013. Si nota un importante contenuto ai bassi periodi mentre al crescere
del periodo le ordinate si abbattono rapidamente.
In figura 7 sono rappresentati gli spettri di accelerazione per diversi tipi di suolo (medium soil = C). Poco
importanti i valori in termini di spostamento (Figura 8).
4 BIBLIOGRAFIA
Baratta M., I terremoti d’Italia, Torino 1901 (rist. Forni)
Baratta M., La catastrofe sismica calabro messinese, Roma 1910.
Boschi et alii, Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1980, ING. Bologna 1995.
Boschi et alii, Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1990, ING. Bologna 1997.
DPC, ITALIAN STRONG MOTION NETWORK, RAN DOWNLOAD SERVICE, WWW.MOT1.IT/RANDOWNLOAD
Ferrara F., Memoria sopra i tremuoti della Sicilia in marzo 1823, 1823, Palermo.
Incudine G., Naso illustrata, 1882 Palermo
ISC – International Seismological Center – ISC Bulletin - http://www.isc.ac.uk
M. Locati, R. Camassi e M. Stucchi (a cura di), 2011. DBMI11, la versione 2011 del Database
Macrosismico Italiano. Milano, Bologna, http://emidius.mi.ingv.it/DBMI11.
Mongitore A., Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, 1743 Palermo