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Il Testo Laboratorio Scrittura e Linguaggio 1 Lezione 1 a.a. 2019-2020 Maria Cristina Sifletto

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Il TestoLaboratorio Scrittura e Linguaggio 1

Lezione 1

a.a. 2019-2020

Maria Cristina Sifletto

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La parola TESTO

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La parola TESTO

• Da textus (lat.) = tessuto

Metafora che preleva un oggetto pratico dal mondo dell’artigianato ad un piano concettuale.

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La parola TESTO

Parallelismo tra fili del tessuto tenuti insieme da intreccio e nodi

e

Tra elementi del testo tenuti insieme da corrispondenze linguistiche (coesivi) e legami linguistici (connettivi)

Natura Reticolare: già messa in evidenza dalla scelta del nome da antichi romani

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La parola TESTO

Il textus è ordinato e può variare infinitamente

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La parola TESTO

Il textus è ordinato e può variare infinitamente

Nell’origine della parola testo, no rifermento esplicito al materiale che compone il testo → alla natura verbale del testo!

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Materiale che compone il TESTO• I testi possono avere diversa natura a seconda del «materiale» che li

compone…..non solo testi composti di parole scritte…

• Testi simbolici (es.: cartelli stradali)

• Testi orali

• I testi scritti non letterari hanno lo svantaggio di non poter fare riferimento in modo deittico al contesto, dovendolo perciò ricreare nel testo nel modo più esplicito possibile

• Sino al limite che gli oggetti possono essere dei testi, con la loro forma, il loro colore, etc. volti a comunicare qualcosa.

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Condizioni minime perché un testo sia definibile tale

• Compiutezza del messaggio comunicato: un testo contiene un messaggio completo

• Es: Un palazzo è un testo, mentre non lo è un tetto

• Coerenza: il testo ha armonia semantica tra le parti che lo compongono ed è in armonia semantica con le conoscenze del mondo del ricevente →

Ciò equivale a dire che ‘un testo ha senso’

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Infine…

• Continuando sull’analogia con il tessuto, perché un testo-tessuto sia ben formato…

→Corretto legame tra gli elementi che lo compongono, ergo coesionetra i fili del tessuto

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Insidie per il successo della comunicazione

Vi sono anche dei fattori esterni alla composizione del testo stesso che possono influenzare il felice passaggio delle informazioni:

• Rumore che disturba il canale

• Atteggiamento degli attori della comunicazione (cosa che può portare alla mancata interpretazione)

• Mancanze (ignoranza) nella conoscenza del mondo del ricevente o emittente

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Enunciato e testo• Enunciato:

Unità minima del testo, definibile anche come

«Qualunque porzione di discorso avente un senso compiuto che sia anche dotata di una propria autonomia in un determinato contesto».

Caratteristica di queste produzioni semiotiche è la loro capacità di modificare la realtà in qualche modo. Per questa capacità pragmatica (si veda l’enunciato «alt!») essi vengono definiti atti linguistici.

Ogni atto linguistico ha 3 livelli:

-locutivo- produzione di parole, suoni, gesti

-illocutivo- intenzione comunicativa (scopo) dell’emittente

-perlocutivo- effetti prodotti dall’enunciato sulla realtà

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Enunciato e testo

La caratteristica dell’enunciato di «modificare la realtà» appartiene anche al testo, in quanto esso è composto da più enunciati.

Un testo, quindi, non ha solamente proprietà informative e referenziali, ma attraverso un testo si compiono anche azioni

ad es. condivisione di emozioni, esortazione, erogazione di ordini (si vedano gli atti

linguistici).

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Principi costitutivi dei testi

• Beaugadre e Dresserl individuano 7 principi costitutivi dei testi (condizioni da soddisfare perché un testo abbia valore comunicativo):

✓ COERENZA

✓ COESIONE

✓ INTENZIONALITÀ

✓ ACCETTABILITÀ

✓ INFORMATIVITÀ

✓ SITUAZIONALITÀ

✓ INTERTESTUALITÀ

Riguardano proprietà del testo

Riguardano rapporto tra testo ed interpreti o tra testo e condizioni in cui è prodotto

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Coerenza • La qualità che rende una sequenza informativa un testo, «la presenza

in un testo di una globale unità di senso» (Andorno 2003, 17)

• La quidditas del testo, la sua essenza costitutiva (Conte, 1980).

• «La coerenza raccoglie il significato delle singole parti del testo, parole o gruppi di parole, oppure immagini, suoni, simboli o altri segni, in modo tale da rendere il testo unitario, non contraddittorio rispetto alla realtà extralinguistica e ad altri parti del testo, organizzato, sequenziale.» (Rossi e Ruggiano 2013, 389)

• La coerenza, quindi, collega correttamente il testo con la realtà, il testo con la logica, ed infine, l’organizzazione testuale e la tipologia di testo attinente.

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Coesione• Riguarda il modo in cui le varie componenti di superficie del testo (quelle a

cui abbiamo diretto accesso) sono collegate tra di loro

• Discrimina tra testo ben formato o mal formato, quindi è una misura di qualità del testo

• È ottenuta con strumenti linguistici (lessicali, morfologici, sintattici, testuali) quali: coesivi, connettivi, accordo grammaticale (tra verbo e soggetto, nomi e pronomi, etc), catene anaforiche, consecutio temporum

Riguarda le relazioni grammaticali tra le parole

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Intenzionalità• Si riferisce all’atteggiamento dell’emittente nel suo impegnarsi a produrre un

testo che possa avere esito comunicativo positivo.

«È l’intenzione dell’emittente di produrre un testo coeso, coerente, adeguato allo scopo, che raggiunge un determinato obiettivo comunicativo

e che soddisfa i principi della testualità.» (Colella, 2012)

l’emittente si impegna a fornireogni possibile aiuto

al ricevente per la fruizione del messaggio

testuale

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Intenzionalità• Nello scritto per aiutare la comprensione del testo:

- Cura nell’impaginazione:i. organizzazione visiva delle sezioni informative (suddivisione dell’informazione in blocchi ben

riconoscibili→ suddivisione in paragrafi che rispecchiano i blocchi informativi);

ii. giusto rapporto tra spazio vuoto e spazio pieno;

- Chiarezza della scrittura.

In termini «di eleganza stilistica», è importante prestare attenzione a:

margini, distanza tra le righe e tra i paragrafi, rientri, scelta dei caratteri, etc.

Un aspetto pulito ed ordinato dell’elaborato porta subito ad associare ad esso una chiarezza di contenuti e d’intenti nella mente di colui che l’ha prodotto.

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Intenzionalità• Nel parlato per aiutare la comprensione del testo:

- Intonazione della voce

- Gesti

- Uso dei segnali discorsivi (innanzitutto, insomma, etc.) ed espressione fatiche (senti, capito, etc.) per scandire il testo e/o attivare l’attenzione dell’emittente.

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Accettabilità

• Riguarda l’atteggiamento del ricevente

• «Perché la comunicazione abbia successo, il ricevente deve partecipare al processo, formulando continuamente delle ipotesi sul significato e sulle intenzioni del testo che sta leggendo o ascoltando, e verificandole alla luce delle nuove informazioni» (Rossi e Ruggiano 2013, 383)

• Il ricevente si predispone all’accoglimento del testo creandosi delle aspettative --- così come l’emittente immagina e produce il suo testo tenendo bene in mente chi sarà il suo fruitore.

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Accettabilità

• Queste aspettative possono essere volontariamente deluse:

i. Nei testi pubblicitari

ii. Nei testi comici

• Dove si gioca sul principio di accettabilità, inducendo il ricevente a crearsi delle aspettative su quanto sta per esser detto o scritto, al fine stesso di deluderle poi.

Si tratta di casi in cui l’effetto della sorpresa (creato dalla delusione delle aspettative) è più utile allo scopo comunicativo di quanto non sia l’effetto della prevedibilità.

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Accettabilità

• Altro modo di stravolgere o solamente manipolare il principiodell’accettabilità:

Ricorrere alla tecnica della suspense

L’emittente maschera il più a lungo possibile i suoi veri intenticomunicativi (lavorando quindi sull’intenzionalità). Al contempo, ilricevente è costretto a sospendere la sua tendenza a farsi delleaspettative per prestare un massimo grado di attenzione al testo,non riuscendo ad avanzare previsioni su quanto potrebbe accadere.

Tecnica tipica delle narrazioni.

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Informatività

• Principio che definisce la ragione di esistere di un testo in baseall’originalità ed imprevedibilità del suo contenuto (dal momentoche un testo deve trasmettere delle informazioni).

• La ragione di esistere di un testo cresce quanto più aumenta la suaoriginalità, informatività ed imprevedibilità.

• Il grado di informatività di un testo non è assoluto MA dipendedalle conoscenze del ricevente riguardo all’argomento trattato.

• L’informatività è massima quando viene infranto il principio diaccettabilità.

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Situazionalità

• Principio che tiene conto di come:

ogni testo sia immerso in una situazione extralinguistica che lo determina in un qualche modo.

Chiamata: CONTESTO

Definita dall’incrocio delle coordinate spazio-temporali e dalle convenzioni sociali, dagli usi e tradizioni proprie di una lingua e di una cultura.

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Situazionalità

• Ogni testo, pur rimanendo invariato, se immerso in un altrocontesto assume significati diversi.

• Un testo che non accorda i suoi contenuti al contesto viene menoal principio fondante della coerenza, in altre parole vieneinterpretato come incoerente.

- Ad esempio dire «Arrivederci» ad una persona appena vista e con cui si sta per cominciare una conversazione.

• È interessante notare come:▪ i testi direttamente immersi nella realtà abbiano un contatto diretto con il

contestoo I testi che non sono direttamente immersi nella realtà extralinguistica, ma

la narrano, descrivono o riproducono (narrazioni e testi scritti) debbano codificare il contesto sotto forma linguistica → producendo così il cotesto(contesto linguisticamente ricostruito)

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Intertestualità • Tendenza di ogni testo a richiamare un altro testo, in modo più o

meno esplicito, «tanto che uno non può esistere senza gli altri»(Rossi e Ruggiano 2013, 29).

• In altre parole, riguarda i fattori che fanno dipendere la fruibilità diun testo dalla conoscenza di uno o più testi già accettati inprecedenza.

• Richiamo esplicito di altri testi:▪ Citazione, riferimento, parodia, traduzione, transcodificazione (traduzione

intersemiotica = es. trasposizione cinematografica di un romanzo), adattamento, riassunto, commento, parafrasi, recensione, spiegazione.

Anche se l’emittente non volesse richiamare altri testi nonpotrebbe cancellare dalla sua memoria tutti i testi che ha udito,letto o visto prima.

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Intertestualità • L’intertestualità è fondamentale per i testi scientifici:

Lo studioso, sin dalla formulazione della sua ipotesi di ricerca è immerso nel mare dei lavori che lo hanno preceduto, e ne deve tener conto.

Il lavoro del singolo studioso si può considerare come una sorta di dialogocon altri studiosi, volto a confermarne, confutarne o ampliarne i risultati.

Questo dialogo si manifesta per mezzo di note intertestuali o citazioni (ed ovviamente, bibliografia/riferimenti bibliografici).

• Note e citazioni sono molte nei lavori scientifici, poche nei manuali e pressoché assenti nei testi divulgativi.

È l’intertestualità che permette di raggruppare i testi in base alle loro caratteristiche simili.

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Principi regolativi

• Accanto ai 7 principi costitutivi, Beaugrande e Dressler individuano 3 principi regolativi che controllano la comunicazione:

I. EFFICIENZA: bilanciamento degli sforzi dei partecipanti alla comunicazione, ovvero impegno limitato.

II. EFFETTIVITÀ: capacità del testo di produrre forte impressione per il raggiungimento degli scopi prefissati.

III. APPROPRIATEZZA: caratteristica preferenziale (ma non costitutiva) di un testo. Individua la necessità di usare un linguaggio (-->lessico, sintassi, organizzazione informazioni, etc.) consono:

al tipo di testo, al suo scopo, alla situazione e al mezzo comunicativi, all’identità del ricevente, al rapporto sociale tra emittente e ricevente, a tutte le altre eventuali variabili in gioco nella comunicazione.

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Tipologia testuale

• Come distinguere delle categorie che raggruppino i testi?

Criterio di classificazione dei testi in base alla loro funzione (= scopo del testo)

• Ci saranno così testi:▪ Narrativi▪ Descrittivi▪ Argomentativi▪ Informativi▪ Regolativi

Questa classificazione non è a comparti stagni, la maggior parte delle volte si è di fronte a testi misti.

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Testi Narrativi

• Testi narrativi più tipici sono quelli letterari scritti, in prosa o poetici:▪ Romanzi, novelle, fiabe, poemi, biografie, cronache.

• Per quanto riguarda l’orale:▪ Racconti cantastorie, aneddoti (scambiati su base quotidiana dai parlanti).

• Testi narrativi multimediali:▪ Film, alcune canzoni, storie a fumetti, la Sinfonia di Pierino e il lupo

(Prokof’ev), etc.

• Ciò che accomuna tutti questi testi:La narrazione = sequenzialità di eventi che sono legati tra di loro da un filo logico e grammaticale.

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Testi Narrativi• Scopo comunicativo:

Riportare eventi, reali o immaginari, che sono concatenati sul piano temporale e sul piano della causalità.

• Caratteristiche:▪ Si tratta di storie che si svolgono lungo l’asse temporale con personaggi le

cui azioni si succedono secondo rapporti di cause-effetto, secondo quanto la narratologia definisce come fabula.

▪ Eventi ed azioni (reali o immaginari) sono gli elementi fondanti.

▪ Non sempre la fabula coincide con l’intreccio.

▪ L’intreccio può fare un salto in avanti rispetto alla fabula, anticipando eventi (tecnica del flashforward o prolessi) oppure può introdurre degli eventi in seguito (tecnica del flashback o analessi).

Sequenza naturale degli eventi secondo l’ordine temporale e di causa-effetto

Ordine dato agli eventi nel racconto

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Testi Descrittivi

• Testi puramente descrittivi sono rari: più sovente le descrizioni integrano testi con altri scopi. Possono, quindi, trovarsi come parti di:▪ un testo narrativo, in manuali d’uso, come glosse esplicative in testi

legislativi, pubblicità, altri testi argomentativi.

• Testi che sono più globalmente definibili come descrittivi sono:▪ Brochure e dépliant turistici

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Testi Descrittivi

• Testi puramente descrittivi sono rari: più sovente le descrizioni integrano testi con altri scopi. Possono, quindi, trovarsi come parti di:▪ un testo narrativo, in manuali d’uso, come glosse esplicative in testi

legislativi, pubblicità, altri testi argomentativi.

• Testi che sono più globalmente definibili come descrittivi sono:▪ Brochure e dépliant turistici

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Testi Descrittivi

• Scopo comunicativo del testo:▪ Illustrare caratteristiche esteriori ed interiori (spazialità ed emotività) di

oggetti o entità percepibili con i sensi.

• Caratteristiche:• Atemporalità dovuta alla mancanza di accadimenti.

• Verbi al presente o imperfetto indicativo o futuro

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Testi Argomentativi• Scopo comunicativo del testo:

• Convincere il ricevente (senza comando) ad accettare un’opinione o a far sua una tesi, oppure a compiere un’azione.

• Caratteristiche:• Tipo di testo più complesso dal punto di vista illocutivo e compositivo.

• L’argomentazione ha una precisa struttura :- Premessa>ipotesi>discussione degli argomenti>tesi

• In base alla tipologia di destinatario (si veda l’appropriatezza) i testi argomentativi variano dal divulgativo al tecnico.

• Uso di tecniche argomentative e retoriche, di argomenti logici (e nessi logici), di dati ed esemplificazioni.

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Testi Argomentativi

• Rientrano in questa tipologia, i seguenti testi scritti:▪ Tesi, tesine, saggi e articoli scientifici, recensioni, testi pubblicitari.

• Tra le produzioni orali:▪ Discorsi politici, arringhe giudiziarie, e….

argomentazioni per discolparsi nella vita quotidiana.

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Testi Informativi• Scopo comunicativo del testo:

• Trasmettere in modo oggettivo un sapere ad un ricevente che si presuppone ne sia privo.

• Caratteristiche:• Progressione dell’informazione dal dato al nuovo.

• Deve essere rispettato un ordine sequenziale nell’esposizione delle informazioni.

• L’esposizione delle informazioni è spesso accompagnata da spiegazioni, in cui vengono usati nessi logici causa-effetto (connettivi dunque, quindi), nesso logico amplificativo (realizzato da relative) e nesso logico esplicativo(A, cioè B)→ per questo i t.i. vengono anche chiamati espositivo-esplicativi

• Spesso usati nessi tipici del testo argomentativo, vedi sopra.

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Testi Informativi

• Rientrano in questa tipologia, i seguenti testi scritti:▪ Manuali di studio, molti articoli scientifici, dizionari, enciclopedie

▪ schede riassuntive, relazioni, appunti

▪ Articoli di cronaca

▪ Elenchi di dati (liste elettorali, orari, bilanci, …)

▪ Insegne e cartelli (ad es. cartelli indicanti il chilometraggio in autostrada)

• Tra le produzioni orali:▪ Interventi a convegni, lezioni, spiegazioni

Testi prodotti perstudenti Testi prodotti da

studenti

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Testi Regolativi• Funzione del testo:

• Imporre un punto di vista o un comportamento

• Caratteristiche:▪ Non vi sono inserti narrativi, ed il ricorso a spiegazioni e ragionamenti è

secondario.▪ Contengono istruzioni, norme e regole.▪ I verbi compaiono con i modi verbali imperativo, congiuntivo esortativo,

indicativo (presente e futuro), infinito.▪ Vi sono enunciati con valenza illocutiva tetica→ ha la capacità di attuare

uno stato di cose nel momento in cui viene enunciato.«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali di fronte alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.»

(Art. 3, Costituzione della Repubblica italiana)

▪ Altri enunciati hanno valore deontico: codificano un dovere, un potere, un divieto, attraverso l’uso del verbo dovere o potere.

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Testi Regolativi

• Rientrano in questa tipologia:

▪ Manuali d’uso, libretti di istruzioni

▪ Manuali di istruzioni per giochi

▪ Ricette di cucina

▪ Testi normativi (testi giuridici, leggi, regolamenti, statuti, etc.)

▪ Avvisi, agende, promemoria

▪ Cartelli («Vietato entrare», «Munirsi di scontrino», etc.)

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Testi più o meno vincolanti

• Classificazione dei testi in base al grado di libertà interpretativa che l’emittente intende lasciare al ricevente.

• Combinando libertà interpretativa con funzionalità dei testi →si possono distinguere testi con discorso:

-molto vincolante: testi scientifici, normativi

-mediamente vincolante: articoli giornalistici, conferenze, discorsi politici

-poco vincolante: testi letterari.

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Riferimenti bibliografici

• Andorno, C., 2003, Linguistica testuale. Un’introduzione, Carocci,Roma.

• Beaugrande, R-A. e Dressler, W. U., 1994, Introduzione alla linguisticatestuale, Il Mulino, Bologna.

• Colella, M., 2012, «Un’introduzione alla linguistica testuale»,Quaderni del laboratorio di linguistica, 11.

• Conte, M.-E., 1980, «Coerenza Testuale», Lingua e Stile, p.135-154.

• Rossi, F. e Ruggiano, F., 2013, Scrivere in italiano. Dalla pratica allateoria, Carocci, Roma.