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TRANSMEDIA STUDIES LABORATORIO DI ANALISI
DELL’IMMAGINARIO E DELLO STORYTELLING
Prof.ssa Silvia Leonzi
A cura di Simona Arizia, Silvia Leonzi
A. A. 2018-2019
IL TRANSMEDIA STORYTELLING
Professoressa emerita di Critical
Studies alla USC (University of
Southern California)
Nel 1997 ha fondato The Labyrinth
Project, un’iniziativa di ricerca presso
la USC che ha dato vita a vari progetti
multimediali
Autrice di saggi e libri sul tema dei
media per l’infanzia, della cultura
digitale e della cinematografia
spagnola
Marsha Kinder
Il primo utilizzo del termine transmedia
viene fatto risalire a Marsha Kinder.
Tendenza all’espansione della
produzione/diffusione
attraverso media/canali diversi
da parte di importanti franchise mondiali
Marsha Kinder
1991 - L’autrice conia il termine:
commercial transmedia supersystem
- reti intertestuali che si sviluppano a partire da personaggi della culturapop
- con una vocazione multipiattaforma
- e un’offerta immersiva
- per lo spettatore che sperimenta la narrazione attraverso l’interazione con oggetti testuali ancillari(giocattoli, libri, costume, etc.)
Commercial Transmedia Supersystem
"Un supersistema è una rete di intertestualità costruita attorno a un personaggio o gruppo di personaggi della cultura pop, che
possono essere finzionali (come TMNT, i personaggi di Star Wars, i Super Mario Brothers, i Simpson, i Muppets) o reali (Elvis Presley,
Marilyn Monroe, Madonna, Michael Jackson, The Beatles). Perché si possa parlare di un supersistema, la rete deve attraversare
diverse modalità di produzione di immagini; deve fare appello a diverse generazioni, classi e sottoculture etniche, che a loro volta sono raggiunte attraverso strategie diverse, devono promuovere forme di collezionismo attraverso una proliferazione di prodotti
correlati e devono subire un improvviso aumento della mercificazione, il cui successo diventa di riflesso un evento
mediatico che accelera fortemente la curva di crescita del successo commerciale del sistema."
Kinder M., Playing with Power in Movies, Television, and Video Games: From MuppetBabies to Teenage Mutant Ninja Turtles, University of California Press, 1993, p. 123
SUPERSYSTEM: UNA DEFINIZIONE
L’ELVIS PRESLEY DEL CRIMINE
L’ELVIS PRESLEY DEL CRIMINE
TRANSMEDIA CELEBRITY
TRANSMEDIA CELEBRITY
TELEVISIONE
RADIO
CINEMAPUBBLICITÀ
SOCIAL NETWORK
TRANSMEDIA CELEBRITY
TRANSMEDIA CELEBRITY
La pratica transmediale è direttamente connessa a quella promozionale.
La motivazione che risiede dietro questa progettazione è collegata alla capacità di espandere la curva di crescita del
sistema commerciale.
Il transmedia storytelling costituisce un’analisi teorica intorno alle nuove
forme di merchandising e di marketing: «primo esempio di esplorazione del
mondo narrativo e di complessificazione dell’esperienza dell’utente».
COMMERCIAL TRANSMEDIA SUPERSYSTEM
Il termine transmedia implica il movimento attraverso i media: relazione diretta con un nuovo tipo di soggettività postmoderna
che predilige la mobilità, piuttosto che la stabilità.
Mutamento e Movimento
Questa nuova soggettività proteiforme è evidente in prodotti per l’infanzia come le Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles) o i Muppets: movimento fluido attraverso media diversi (fumetti,
giochi, televisione, cinema etc…)
Tartarughe Ninja, Muppets & co
1984 (USA, Mirage Studios) - Serie a fumetti ad opera dei disegnatori Kevin Eastman e Peter Laird
1985 (Palladium Books) – Gioco di ruolo TeenageMutant Ninja Turtles & Other Strangeness
1987 – 1996 (USA, Eastman, Laird) Miniserie televisiva
1987 – Action figure
1988- 1995 (Archie Comics ) Nuova serie a fumetti ispirata al cartone animato Teenage Mutant Ninja Turtles Adventures
1990-1993 Trilogia cinematografica in live action
TMNT: TRANSMEDIA SUPERSYSTEM
Kinder indaga sull’approccio dei bambini nei confronti dei loroprodotti preferiti, un approccio spontaneo e naturalmentepartecipativo.
Così come il gioco guidato da un adulto ha la funzione diaccelerare il processo di apprendimento, la televisionerappresenta un acceleratore di sviluppo e al tempo stesso iprocessi transmediali mettono in atto una forma di media literacy,alfabetizzando il bambino alla capacità di fruire una storia su piùcanali differenti, alla fruizione consapevole e all’immaginazione.
H. Jenkins, “Wandering Through the Labyrinth: An Interview with USC’s Marsha Kinder”, International Journal of Transmedia Literacy , 1 December 2015
PRIMA DELLA MEDIA LITERACY
La Media Literacy :
• É un approccio all'educazione caratteristico del 21° secolo
• Fornisce uno schema per accedere, analizzare, valutare, creare e partecipare ai contenuti, in una varietà di forme, dalla stampa al
video a Internet
• Aiuta a comprendere il ruolo dei media nella società
• Sviluppa le capacità essenziali di analisi e di auto-espressione necessarie per i cittadini di una democrazia.
Center for Media Literacy (CML)
MEDIA LITERACY
«Il successo globalizzato della cultura
popolare nipponica negli anni Novanta ha
fatto parlare di “J-culture”, per indicare la più
generale costellazione di piattaforme
mediatiche multiple che comprende
manga, anime, videogiochi, design, grafica,
character goods, subculture giovanili, etc.
Una galassia transmediale dove le
egemonie dall’“alto” e dal “basso”, sono
disseminate e riannodate lungo i circuiti del
nuovo media mix nipponico»
T. Miyake, Desideri nucleari: convergenze mediatiche nelle
culture popolari giapponesi, 2017, Cinergie
MANGA’ S STYLE
FUMETTO (2003) SERIE TELEVISIVA ANIME (2006) VIDEOGAME (2007)
MANGA’ S STYLE
MANGA’ S STYLE
Death Note - Il quaderno della morte, film originale Netflix (2017)
Spin-off
Forma diffusa di espansione commerciale che sfrutta la famadi un’opera e che nasce intorno al successo di un personaggiosecondario.
«Questa pratica risulta essere particolarmente frequente nella produzione televisiva seriale statunitense già a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta, periodo in cui diventa piuttosto
comune la procedura di “ritagliare” una serie “su misura” addosso a un personaggio secondario di uno show affermato.
I casi significativi sono numerosi. Ci sono serie che hanno generato un numero record di spin-off, alcuni dei quali di
successo paragonabile a quello della loro “matrice»
Innocenti, Pescatore, Le nuove forme della serialità televisiva. Storia, linguaggio e temi, Archetipo Libri, Bologna, 2008
Mork & Mindy Laverne & Shirley Le ragazze di Blansky
Out of the Blue (Cross Over) Jenny e Chachi Happy Days - A new musical
Happy Days (USA, 1974 – 1984)
• Un fenomeno mediatico che indica l'inatteso e
non pianificato successo di un personaggio
minore di una serie televisiva, una saga
cinematografica, un fumetto, un romanzo o un
videogioco.
• Il successo si può quantificare sia in termini di
effettivo gradimento del personaggio, sia dalla
misura in cui esso riesce a diventare oggetto di
attenzione, o di imitazione.
SINDROME DI FONZIE
NON SOLO FONZIE
The Big Bang Theory
LeonardSheldon
Pirati dei Caraibi
Jack Sparrow Dawson
Dawson's Creek
Pacey
L’EVOLUZIONE DEL CONCETTO
JENKINS, LA CONVERGENZA CULTURALE E
I PRINCIPI DI UN «ACA»FAN
Professore di Comunicazione,
Giornalismo e Arti cinematografiche
presso la University of Southern
California
Ex codirettore del MIT Comparative
Media Studies Program
Autore di vari saggi sul tema
dei media e della cultura
popolare
HENRY JENKINS
“Henry Jenkins is the 21st century McLuhan
I’ve been waiting for” H. Rheingold
(fascetta copertina edizione originale di Convergence Culture)
Centralità della figura di Henry Jenkins
• Dialogo tra il mondo accademico e il settore
produttivo
• Applicazione del concetto teorico di transmedia
storytelling nell’ambito della gestione
professionale dei media.
• Nel 2010 la Producers Guild of America (PGA)
riconosce il titolo di Transmedia Producer
all’interno dei credits di un’opera
HEN
RY
JEN
KIN
S
«La decisione della Associazione dei Produttori d’America di riconoscere tra i credits di un’opera la figura del transmedia
producer sottolinea il cambiamento del panorama mediatico e il ruolo critico del produttore all’interno dei nuovi mezzi creativi in
linea con l’evoluzione della tecnologia: non è più sufficiente pensare a un progetto semplice come un programma TV o un film; ora ci
rendiamo conto che il pubblico vuole sperimentare vari contenuti su più piattaforme - on-line, mobile, video on demand, Blu-Ray, iPad
etc [...] Ed è proprio il produttore che sovrintende al complesso processo creativo che permette che ciò accada».
Marshall Herskovitz, PGA President, Aprile 2010www.producersguild.org
Transmedia Producer (PGA)
ACA-FAN
A Jenkins si deve anche la
formalizzazione definitiva del
concetto di academic fan o
aca-fan (Gillikin; Hills)
Accademici = Fan
(Studiosi e al tempo stesso fan
dei contenuti mediatici oggetto
dei loro studi)
Hills, Matt. Fan Cultures, London, Routledge, 2002
ACA-FAN
• Henry Jenkins recupera gli studi di
Marsha Kinder e «consacra» il
concetto di Transmedia Storytelling.
• Il primo riferimento sull’argomento
appare in un articolo dal titolo
Transmedia Storytelling, apparso su
«Technology Review» nel 2003,
successivamente elaborato nel
capitolo All’inseguimento
dell’unicorno origami. Matrix e la
narrazione transmediale in Cultura
convergente (2006).
IL TRANSMEDIA SECONDO HENRY JENKINS
«[...] Non aver paura, non tutte le storie passeranno
da un media all’altro. La maggior parte non lo farà,
ma un numero crescente sì. Le storie transmediali
non sono necessariamente «brutte» storie; sono
diversi tipi di storie [...] Un buon personaggio può
sostenere più narrazioni e quindi condurre a un
franchising cinematografico di successo.
Un buon "mondo" può sostenere più personaggi (e
le loro storie) e quindi lanciare con successo un
franchise transmediale».
(H. Jenkins, Technology Review, 2003)
TRANSMEDIA STORYTELLING “TECHNOLOGY REVIEW”
“Una storia transmediale si sviluppa attraverso piattaforme mediali multiple, in cui ogni nuovo testo
fornisce un contributo peculiare e prezioso per l'intero sistema. Nella forma ideale di narrazione
transmediale ciascuno mezzo fa quello che sa fare meglio - così una storia potrebbe essere introdotta in un film, ampliato attraverso la televisione, i romanzi
e i fumetti […] Ogni porta d’ingresso del franchising deve essere
autosufficiente in modo che non sia necessario aver visto il film per godersi il gioco, e viceversa .”
Transmedia Storytelling: una definizione
H. Jenkins, Convergence Culture: Where Old and New Media Collide, NYU Press, 2006
• Non più una singola storia, ma un intero universo narrativo
• Ogni prodotto diviene una porta d’accesso alla narrazione
transmediale
• Ciascun medium è
coinvolto sulla base
delle sue specifiche
tecniche
TRANSMEDIA STORYTELLING
TRANSMEDIA STORYTELLING (?)
You tube: 22 milioni di visualizzazioni in mediaCinema: Sempre meglio che lavorare, prodotto da TaoDue ritirato dalle sale con un incasso di soli 500.000€.
CHRISTY DENA E LE PRATICHE TRANSMEDIALI
LA DIFFUSIONE DEL CONCETTO
Nel 2009 Christy Dena consegue un dottorato in transmedia narrative con una tesi intitolata Transmedia Practice: Theorising the Practice of Expressing a Fictional World across Distinct Media and
Environments, contribuendo a
sviluppare ulteriormente
l’analisi del fenomeno
del transmedia storytelling
in ambito accademico.
EVOLUZIONE TEORICA: CHRISTY DENA
Dena parla di transmedia practice, intesa come una pratica creativa che coinvolge molteplici media e ambienti
espressivi distinti.
Una fiction può non essere solo una fiction ma può coinvolgere la letteratura, il cinema e altri media, il tutto all’interno di una
narrazione unica e coerente.
TEORIE: CHRISTY DENA
La multicanalità alla base di un progetto transmediale presuppone alcune distinzioni.
L’autrice classifica i vari canali in base al loro ruolo narrativo e al rapporto con le altre piattaforme:
• Story channels
• Storyworld channels
• Commodity channels
DIFFERENZE TRA CANALI
ST
OR
Y C
HA
NN
ELS
“Designed as primary source of information about characters, setting and plot”
Canali deputati a far progredire la storia, progettati come porte d’ingresso per
l’intera opera
C. Dena, Towards a Poetics of Multi-Channel Storytelling, Presented at Critical Animals postgraduate conference, This Is Not Art Festival, Newcastle, October 1st, 2004.
Nell’accezione di Jenkins, il transmedia in senso stretto coincide con questa prima dimensione (balanced
transmedia), in cui tutti media concorrono a sviluppare un’unica storyline: compimento del racconto e assenza
di predominanza di un testo su gli altri
STORY CHANNELS
Matrix (Wachowski, 1999)
Limiti di una narrazione transmediale
Canale strettamente associato al suo universo diegetico, ma non indispensabile
per far avanzare la narrazione.
Non costituisce la fonte primaria, ma aumenta la comprensione della storia.
“Not primary source of information about characters, setting and plot”
ST
OR
YW
OR
LD C
HA
NN
ELS
C. Dena, Towards a Poetics of Multi-Channel Storytelling, Presented at Critical Animals postgraduate conference, This Is Not Art Festival, Newcastle, October 1st, 2004.
Questa seconda dimensione (unbalancedtransmedia) presuppone meccanismi di
espansione che ampliano l’universo narrativo di partenza: un testo centrale
predominante e varie estensioni periferiche.
STORYWORLD CHANNELS
Star Wars Disney
Star Wars Rebels (serie televisiva animata, 2014-2017) Star Wars comics (2015)
Star Wars: The Force Awakens (film, 2015)
Rogue One (film, 2016) Star Wars: The Last Jedi (film, 2017)
I canali con un basso livello di rilevanza per la storia, che non hanno un grosso impatto
sulla comprensione.
CO
MM
OD
ITY
CH
AN
NEL
S “Can be inconsistent with characters, setting
and plot as set up in the storyworld and story”
Pottermore: sito web creato da J. K. Rowling in collaborazione con Sony (2012)
The Lost Experience, ARG sviluppatosi nell'intervallo tra la seconda e terza stagione (da maggio a settembre 2006)
Oltre alla transmedialità inclusa nell’universo finzionale (estensioni narrative), c’è una transmedialità che esonda
nell’universo reale e quotidiano dello spettatore.
Artefatti che simulano l’interazione diretta con lo spettatore e incrementano il livello di verosimiglianza del fatto narrato.
I. Askwith, Television 2.0. Reconceptualizing TV as an Engagement Medium, Master’s Thesis, MIT, 2007.
ESTENSIONI EXTRA DIEGETICHE
CARLOS ALBERTO SCOLARI
“Transmedia storytelling is a particular narrative structure that expands through both different
languages (verbal, iconic, etc.) and media (cinema, comics, television, video games, etc.). TS is not just
an adaptation from one media to another. The story that the comics tell is not the same as that told on television or in cinema; the different media and
languages participate and contribute to the construction of the transmedia narrative world. This
textual dispersion is one of the most important sources of complexity in contemporary popular
culture.”
Transmedia Storytelling: Implicit Consumers, Narrative Worlds, and Branding in Contemporary Media Production, International Journal of Communication 3, 2009
Diversamente dal concetto di adattamento, la storia
viene raccontata attraverso media diversi, in cui ogni
mezzo aggiunge una porzione della storia
I prosumer collaborano nella costruzione del mondo
narrativo: accanto al canone ufficiale ci sono infatti gli
interventi degli utenti
C. A. Scolari, Narrativas Transmedia. Cuando todos los medios cuentan, Centro Libros PAPF, Barcelona, 2013
TRANSMEDIA STORYTELLING: DUE VARIABILI
CanoneContenuti UfficialiIndustria culturale
Strategie di sfruttamento commercialeProduttori
Profitto
FandomContenuti generati dagli utenti
Circuiti alternativi o indieTattiche collaborative di
riappropriazioneConsumer/prosumer
Piacere testuale
LE DUE FACCE DEL TS
Scolari riprende il dibattito sulrapporto tra centro e periferia e identifica quattro diverse strategied’espansione dell’universo narrativo:
• Microstorie interstiziali
• Storie parallele
• Storie periferiche
• UGCCar
los
Alb
ert
o S
cola
ri
Transmedia Storytelling: Implicit Consumers, Narrative Worlds, and Branding in Contemporary Media Production, International Journal of Communication 3, 2009
CA
RLO
S A
LBER
TO
SC
OLA
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L’analisi di Scolari prende come esempio il franchise 24, serie televisiva statunitense prodotta dal 2001 al 2010 per
la rete televisiva Fox
STRATEGIE D’ESPANSIONE DELL’UNIVERSO NARRATIVO
Testi che hanno unostretto rapporto con la macrostoria e che arricchiscono il mondo diegetico
2006- 24 The Game, Video gioco che si pone a cavallo tra la seconda e la terza stagione
2008- 24: Redemption, Film per la tv che fa da collegamento tra la sesta e la settima stagione
2014- 24: Live Another Day, Miniserie televisiva sequel di 24
2014 - 24: Underground. Fumetto che narra gli
eventi del protagonista, dopo il finale di stagione
MICROSTORIE INTERSTIZIALI
24: Cospiracy. Spin off per mobile della serie 24, ispirato alla trama, ma con nuovi protagonisti
STORIE PARALLELE
Nuove storie che si svolgono in parallelo con la macrostoria, che possono evolversi e trasformarsi in spin off
2005-2010 -24 DeclassifiedNarra vicende antecedenti alla prima stagione
STORIE PERIFERICHE
Storie satellitari che hanno un rapporto debole con la macrostoria
UGC
Storie open source, create grazie all’intervento degli utenti, che arricchiscono il mondo immaginario.
Blogs, wiki, fan fiction
“We tell stories across multiple media because no single media satisfies our
curiosity or our lifestyle. We are surrounded by an unprecedented ocean
of content, products and leisure opportunities. The people to whom we
wish to tell our stories have the technology to navigate the ocean and can choose to sail on by or stop and
listen.”
Robert Pratten, Getting Started in Transmedia Storytelling: aPractical Guide for beginners (2011)
WHY MULTIPLE MEDIA?
ROBERT PRATTEN
I tre modelli derivano dalla combinazione di più fattori:• coinvolgimento del
pubblico;• tipologia di
narrazione;• numero di
piattaforme coinvolte.
MODELLI DI TRANSMEDIALITÀ
Sistema comunicativo che crea un insieme di esperienze individuali fruite su molteplici piattaforme
MODELLI DI TRANSMEDIALITÀ
FRANCHISE
Franchise transmediale
The Walking dead(USA, 2010, AMC)
Fum
etto
Serie tv
Web
Ser
ie
Vid
eoga
me
Ro
man
zi
App
Act
ion
fig
ure
Corso di studi on line
Timeline TWD
Sistema comunicativo che si sviluppa su piattaforme multiple al fine di contribuire a una singola esperienza
MODELLI DI TRANSMEDIALITÀ
PORTMANTEAU
The truth about Marika(Svezia, 2007, SVT)
Frammenti(Italia, 2009, Current tv)
PORTMANTEAU TRANSMEDIALE
Forma ibrida tra il franchise e il portmanteau
(solitamente non esiste una divisione
netta tra le varie tipologie)
MODELLI DI TRANSMEDIALITÀ
COMPLEX
Complex transmediale
The Dark Knight (C. Nolan, USA, 2008)
The Dark Knight Rises (C. Nolan, USA, 2012)