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IL VERBO
Il verbo è la parte variabile del discorso che esprime collocandoli nel tempo:un’azione, uno stato o un modo di essere, l’esistenza di un soggetto.
LA VOCE DEL VERBO
Un verbo assume diverse forme dette VOCI VERBALI che a loro volta sono formate da una RADICE e una DESINENZA.
RADICE: è la parte invariabile ed esprime il significato del verbo. ES: Io mangio. MANGI- è la radice e - O è la desinenza.
DESINENZA: è la parte variabile e può esprimere:
La persona, cioè CHI compie l’azione: (io) studi-o, (loro) studi-ano ecc.
Il numero: SINGOLARE (lei) studi-a, o PLURALE (voi) studi-ate.
Il tempo: quando si verifica l’azione: PRESENTE, (studi-o), PASSATO(studi-avo), FUTURO(studi-erò).
Il modo: come si presenta l’azione, CERTA (studi-o), o EVENTUALE o POSSIBILE(studi-erei).
L’aspetto, cioè COME l’azione si svolge nel tempo: in modo CONTINUATIVO (lei ballava) o NON CONTINUATIVO(lei ballò).
L’insieme di queste forme è detto CONIUGAZIONE.
LA PERSONA E IL NUMEROLa PERSONA del verbo può essere:
CHI PARLA (1°PERSONA, IO E NOI)
CHI ASCOLTA O A CHI SI PARLA(2°PERSONA, TU, VOI)
UNA PERSONA, ANIMALE O COSA DI CUI SI PARLA(3°PERSONA, EGLI, ELLA ESSI, ESSA)
CI SONO 3 PERSONE PLURALI E 3 SINGOLARI ED OGNUNA HA LA PROPRIA DESINENZA.
I Pronomi personali soggetto in ITALIANO si possono omettere grazie alla desinenza del verbo che ci aiuta a capire CHI compie l’azione.
IL MODO
Indica COME si presenta l’azione espressa dal verbo, cioè se è CERTA, POSSIBILE O DESIDERABILE, POSSIBILE SOTTO CONDIZIONE, IMPERATIVA O ESORTATIVA.
I MODI si distinguono in FINITI O INDEFINITI e sono 7.
FINITI Sono completi, ossia indicano sempre con la desinenza la
persona e il numero di chi compie l’azione.Sono: INDICATIVO, CONGIUNTIVO, CONDIZIONALE,
IMPERATIVO.
• INDICATIVO: AZIONE REALE, CERTA. ES. Io mangio, lui usciva.
• CONGIUNTIVO: AZIONE POSSIBILE O DUBBIA. ES. Credevo che venissi! E se venisse?
Può anche esprimere una SPERANZA. ES. Ah vorrei che venissi!
• CONDIZIONALE: AZIONE POSSIBILE A CERTE CONDIZIONI. ES. Andrei in Italia se avessi soldi.
• IMPERATIVO: AZIONE SOTTO FORMA DI ORDINE O COMANDO. ES. Vieni subito!
INDEFINITINon hanno desinenze diverse per specificare chi compie l’azione espressa dal verbo(la persona). Sono: INFINITO,
GERUNDIO E PARTICIPIO.
• INFINITO: Presenta il significato del verbo. ES. Mangiare, ridere, dormire..
A volte può essere usato come NOME. ES: Studiare(= lo studio) serve sempre.
• GERUNDIO: Indica un’azione che avviene contemporaneamente ad un’altra o il MODO in cui avviene.
ES. Parlando con te ho imparato tante cose; studiando, s’impara.
•PARTICIPIO: Presenta l’azione come se fosse UN AGGETTIVO.ES. Il grillo parlante(che parla); mio zio è amante (ama)
dell’arte moderna.QUESTI TRE MODI A VOLTE SI COMPORTANO COME NOMI O
AGGETTIVI E VENGONO CHIAMATI PER QUESTO FORME NOMINALI DEL VERBO.
IL TEMPOColloca l’azione nel tempo, cioè nel PRESENTE, nel PASSATO o nel FUTURO, che sono i tre tempi FONDAMENTALI o ASSOLUTI. Ogni tempo ha la propria DESINENZA. I tempi verbali si suddividono in:
TEMPI SEMPLICI (formati da una sola parola): PRESENTE, IMPERFETTO, PASSATO REMOTO…
TEMPI COMPOSTI(costituiti da due o più parole, dai verbi ausiliari + il
participio passato del verbo): PASSATO PROSSIMO, TRAPASSATO
PROSSIMO….
*Nei TEMPI COMPOSTI l’ausiliare indica la PERSONA e il NUMERO grazie alla sua desinenza mentre il PARTICIPIO PASSATO indica il NUMERO e a volte il GENERE del SOGGETTO che compie l’azione.
ES. Noi siamo andati mentre loro non sono andate.
L’ASPETTO
Indica la durata di un’azione nel tempo. I casi principali sono:
Azione che dura nel tempo ma non è conclusa (IMPERFETTO). ES. Lisa cantava durante il concerto.
Azione momentanea che avviene in un preciso momento ed è conclusa nel tempo ( PASSATO REMOTO, PASSATO REMOTO). ES. Lisa gioì quando sentì la sua musica preferita.
Un’azione si trova in fase di svolgimento( è in corso, è iniziata..), grazie ai verbi FRASEOLOGICI (stare per, smettere di..) o ad espressioni che precisano il tempo (da un’ora…).