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PPaaggee,, BBrryyccee CCaannyyoonn,, LLaass VVeeggaass,, DDeeaatthh VVaalllleeyy,, YYoosseemmiittee,, SSaann FFrraanncciissccoo

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SSAANN DDIIEEGGOO ddaall 22 aall 44 lluugglliioo

Prima tappa una delle destinazioni più soleggiate della California, non solo in termini di clima, ma

anche di atmosfera. Si parte dal cuore della città, per lo shopping a Horton Plaza e per sentirsi un pò americani assistendo ad una partita di baseball al Petco Park. Un saluto ai panda giganti del San Diego Zoo e poi divertitevi ad esplorare uno dei numerosi quartieri della città, Little Italy, North Park, South Park, East Village. Ottime destinazioni per assaggiare le specialità di chef rinomati che stanno

facendo di San Diego una città in ascesa per la sua scena gastronomica. E proprio a San Diego si trovano numerosi laboratori dove si prepara birra artigianale. Iniziate le degustazioni a North Park, il quartiere che costeggia la parte nord-est di Balboa Park. Lungo la 30th Street e University Avenue, gustate la cucina genuina e i vini raffinati di Urban Solace oppure fate un salto al Carnitas’ Snack Shop, amatissimo dalla gente del posto (il menu cambia ogni giorno, a seconda dei prodotti freschi reperiti e degli ingredienti a disposizione). E ora un pò di sport: noleggiate tavole da surf con le pagaie o kayak nella scintillante Mission Bay di San Diego. Concludete la giornata nell’animatissimo Gaslamp Quarter, uno dei punti nevralgici della città di San Diego e sicuramente uno dei luoghi da visitare. Gaslamp ospita una grande quantità di negozi e centri commerciali, teatri, discoteche, locali notturni e anche casinò; è quindi ideale durante il giorno per lo shopping, mentre di notte è il posto ideale per chi cerca il divertimento. Una delle attrazioni nel quartiere è l’USS Midway Museum, ovvero il museo dell’omonima portaerei USS Midway della marina degli Stati Uniti con più anni di attività al mondo e che ha appunto servito la US Navy nei principali conflitti avvenuti dal 1945 al 1992. Nelle vicinanze si trova il Petco Park, ovvero lo stadio di baseball che ospita della squadra di San Diego, i San Diego Padres.

Non molto distante da Gaslamp verso nord si trova Little Italy, un piccolo quartiere in stile italiano dove si possono trovare negozi e ristoranti che offrono piatti tipici italiani. E ora iniziate il viaggio vero e proprio in direzione nord sulla Highway One, per visitare la splendida La Jolla (piena di negozi eleganti e bar con tavolini all’aperto) e fare capolino in quella che è la capitale californiana del surf, Huntington Beach. La Jolla, letteralmente “il gioiello” è un vero e proprio incanto. La Jolla è una zona famosa per le sue incantevoli spiagge che si affacciano sull’Oceano Pacifico intervallate da canyon e rilievi collinari che terminano nel Mount Soledad. Quest’area costituisce la riserva naturale Torrey Pines State Reserve, un parco naturale costiero di 2000 ettari formato da zone rocciose e lagunari che ospitano numerosi animali.

Le spiagge più famose di San Diego - Pacific Beach, Ocean Beach e Mission Beach - si trovano a sud di La Jolla e delimitano la Mission Bay. Tutte rispecchiano le tipiche spiagge della California, ovvero: baywatch, surfisti, pontili, palme e sabbia finissima. Lungo la via principale, Prospect Street, ci sono anche diversi negozi, gallerie, ristoranti ed alberghi. Nella zona di La Jolla si trova inoltre la rinomata università di San Diego, la UCSD, e lo Scripps Institution of

Oceanography. Uno dei più vasti ed importanti centri di ricerca sugli Oceani. Non a caso, qui a La Jolla, è presente anche il famoso parco acquatico Sea World. Da non perdere Coronado Island l’isola, anzi tecnicamente la penisola, lussuosa e collegata alla città di San Diego grazie allo spettacolare ponte Coronado Bridge. Qui sono presenti le famose spiagge Silver Strand State Beach e Coronado Beach e lo splendido labirinto vittoriano dell’Hotel del Coronado dove è stato anche girato il film “A qualcuno piace caldo” con Marilyn Monroe. L’isola è stata fondata dagli Spagnoli e ne ha mantenuto lo stile.

LLOOSS AANNGGEELLEESS ddaall 44 aall 66 lluugglliioo

Los Angeles è Hollywood, Beverly Hills, Melrose Place, Santa Monica e Malibù…..tante città in una grande metropoli che incarnano il sogno americano che è dentro noi. Vivere Los Angeles vuol dire calarsi nei panni degli attori che abbiamo ammirato nei film più famosi; fare shopping a Rodeo Drive, girare fra le lussuose ville di Beverly Hills per poi “toccare con mano” le impronte dei divi lasciate sui marciapiedi di Hollywood. E ancora vivere il sogno californiano sulle spiagge di Santa Monica con i suoi “baywatch”, vedere i giovani che pattinano o corrono sul lungomare, spostarsi a Malibù per ammirare gli esperti di windsurf ed aspettare il tramonto sull’Oceano. La più grande città della California offre sempre

qualcosa da fare: iniziate dalla città costiera di Santa Monica, caratterizzata da un’ampia spiaggia poco affollata, il famoso pontile pieno di giostre e ristoranti, la favolosa area commerciale di Third Street Promenade e l’elegante centro

commerciale Santa Monica Place (ideale per una cena in terrazza con vista sull’oceano e sulla città). Percorrete il Santa Monica Boulevard in direzione nord-est e andate a visitare la leggendaria Beverly Hills, dove le auto con i finestrini oscurati si fermano davanti a Chanel e altre boutique di lusso di Rodeo Drive. Spostatevi a est verso Hollywood per passeggiare sulla Hollywood Walk of Fame e fate una tappa al TCL Chinese Theatre.

Procedete verso est per arrivare al centro di Los Angeles (il cosiddetto Downtown, o anche solo DTLA), un mix di modernità e storia. L’arrivo di nuovi residenti ha contribuito a rivitalizzare

la zona e la rinascita del centro è stata anche stimolata da attrazioni come il Grand Park, un’oasi urbana con punti di interesse come il Music Center (compresa la Walt Disney Concert Hall) e il City Hall. Anche gli edifici storici sono stati trasformati, come il caratteristico palazzo United Artists del 1927 sulla Broadway, dove ora potete trovare l’Ace Hotel Downtown Los Angeles, una struttura di classe con ristorante. La zona dello Staples Center e di LA LIVE attira

folle amanti dello sport e del divertimento, ma potrete ammirare anche cimeli legati al mondo della musica (come uno spartito di Elvis e i guanti di Michael Jackson) al Grammy Museum e assistere ai concerti nel Nokia Theater. Concludete il vostro tour di Los Angeles con una visita agli Universal Studios Hollywood, che offrono attrazioni ispirate ai film e tour nei backlot. Tornate sulla costa per spostarvi verso nord. Dopo Malibù, troverete ad aspettarvi una delle più suggestive e romantiche città della California, Santa Barbara.

DDAA LLOOSS AANNGGEELLEESS

AA PPAALLMM SSPPRRIINNGGSS ddaall 66 aall 77 lluugglliioo

Si parte in direzione Palm Springs. Si consiglia una sosta al Joshua Tree National Park che

solitamente è parte di itinerari on the road che vanno alla scoperta della California e del South West USA. Si tratta di una regione assolutamente selvaggia ma comunque non così lontana dalla civiltà, visto che Palm Springs si trova a 50-60 km ad ovest. Sicuramente, chi organizza un tour che comprende anche il sud della California non può evitare il Joshua Tree, un parco che ha davvero tanto da offrire. La grande bellezza del Joshua Tree National Park si deve alla strabiliante fusione di due diversi ecosistemi di natura desertica, quello del Mojave e quello del Colorado; i

forti venti, le piogge e il sole hanno fatto il resto. Il Joshua Tree non va semplicemente visitato, va vissuto e scoperto in tutta la sua essenza selvaggia: nei tramonti suggestivi e nelle brillanti notte stellate dove potrete per la prima volta scoprire un cielo lontano dal nostro inquinamento visivo, riuscirete a riscoprire l’intensità della natura e quindi voi stessi. Il nome lo si deve alla pianta Joshua Tree, albero di Giosuè, di cui la zona è abbondantissima. Il parco è situato nella zona meridionale dello stato della California, a circa una cinquantina di km da Palm Springs, quindi nel bel mezzo del deserto della California, più precisamente tra la Riverside County e la San Bernardino County, proprio a confine col Mojave Desert e il Desert Bighorn Sheep.

Palm Springs si trova a circa due ore d'auto da Los Angeles e a tre ore a nord-est di San Diego. Luogo di divertimento per le celebrità di Hollywood sin dagli anni '30, Palm Springs offre molte attrazioni: lussuosi complessi turistici, possibilità di giocare a golf e a tennis quasi tutto l' anno e bei negozi. Palm Springs è situata ai piedi del monte San Jacinto, che dona un’ombra preziosa a tutta la cittadina, temperando nelle ore pomeridiane il clima desertico della zona. La caratteristica principale della città è la peculiare architettura che la caratterizza, una singolare commistione fra lo stile ispano-coloniale e modernista (sui principi base di Frank Lloyd Wright). Il materiale più utilizzato qui è l’adobe, un impasto di argilla, sabbia e paglia essiccate al sole che, insieme all’abbondante numero di palme presenti, conferisce alle abitazioni della zona un aspetto molto caratteristico.

Negli anni del Dopoguerra e del Rat Pack molte celebrità di Hollywood ripiegarono su questa oasi per ricchi, costruendo qui i loro palazzi e ville nel deserto. La cittadina pullula di ville e abitazioni di personaggi importanti, come Alexander Estate che porta il nome di un architetto molto importante (Robert Alexander), ma a renderla famosa è stato Elvis Presley, che trascorse qui la sua luna di miele dopo aver sposato a

Las Vegas Priscilla Beaulieu. Come non ricordare Frank Sinatra House costruita appositamente per “The Voice”, con una bizzarra piscina a forma di pianoforte a coda. Frey House II: una delle ville più incredibili della zona, realizzata dal grande architetto Albert Frey. Pareti interamente in vetro incastonate su tetti ondulati emergono dalla roccia del canyon creando uno spettacolo unico.

Fra i ristoranti storici, quelli dell’era del Rat Pack, può essere interessante il Melvyn’s. Frank Sinatra fu uno dei primi clienti di questo locale con annessa pista da ballo. Se ci passate la domenica pomeriggio potreste assistere a degli interessanti concerti jazz. Su Palm Canyon Drive potete trovare invece un locale più informale, Sherman’s Deli & Bakery, posto ideale per un panino. In realtà qui i sandwich sono enormi e questo è forse il motivo principale della popolarità di questo luogo. In città potete anche trovare qualche museo interessante, ad esempio l’Agua Caliente Cultural Museum, un’istituzione che preserva l’antico spirito delle popolazioni native. Qui potete trovare cesti, ceramiche e utensili di vario genere prodotti dalla tribù cahuilla con ossi, canne o pietre. Un altro museo interessante è quello di arte (Palm Springs Art Museum), che ospita belle collezioni di arte nativa, dipinti ottocenteschi americani, arte moderna e sculture. Se invece siete amanti di piante e vegetazione potete visitare il Moorten Botanical Gardens, un giardino botanico dove ammirare specie provenienti dal deserto e da altri parti del mondo.

Il centro di Palm Springs si estende lungo Palm Canyon Drive, una bellissima via piena di botteghe, locali e negozi all’interno di edifici dallo stile ispanico-coloniale, e con una statua gigante di Marylin Monroe. Fra questi c’è il Trina Turk, una famosa boutique che vende abiti retrò dai colori sgargianti, in pieno stile chic californiano. Per una veduta panoramica della città fate un giro sul Palm Springs Aerial Tramway.

Dotato di una piscina all'aperto e una vasca idromassaggio, l'Hard Rock Hotel Palm Springs si trova a un isolato dalla famosa Palm Canyon Drive e a pochi minuti da piste per mountain bike, percorsi escursionistici, negozi, campi da golf e il Palm Springs Convention Center. Le camere climatizzate dell'Hard Rock Hotel Palm Springs dispongono di WiFi gratuito, TV via cavo a schermo piatto da 42 pollici, postazione di ricarica per dispositivi elettronici, scrivania e

macchina da caffè. Alcune sistemazioni vantano la vista sulla piscina. Il ristorante Sessions serve un menù a base di prodotti di provenienza locale. Il Palm Springs Hard Rock propone frequenti esibizioni di musica dal vivo e un bar con servizio a bordo piscina. Avrete inoltre l'opportunità di concedervi massaggi e trattamenti per il vostro benessere presso la Rock Spa. La struttura ospita anche un centro fitness e il Rock Shop, dove troverete souvenir e abbigliamento Hard Rock.

DDAA PPAALLMM SSPPRRIINNGGSS

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Partenza per Phoenix, tappa intermedia prima di addentrarci nella zona dei parchi. Se pensavate che l’immensa e tentacolare Los Angeles fosse l’area urbana più grande di tutto l South-West americano, vi stavate sbagliando! C’è una città che, per superficie, supera in estensione anche la Città degli Angeli: questa città è Phoenix, e conta 1.530.000 abitanti distribuiti su 1 341 km². Greater Phoenix e Valley of the Sun sono due azzeccati soprannomi con cui è conosciuta

questa grandissima città moderna, circondata dal deserto e da qualche arida catena montuosa, e assediata da un clima inospitale che in estate raggiunge temperature che superano i 40 gradi. Nonostante sia la più grande città degli Stati Uniti sud-occidentali, la maggiore attrattiva di Phoenix è la terra che la circonda: un'immensa distesa di

deserto selvaggio. Oggi, in quanto capitale dello Stato, Phoenix è moderna come qualunque altra metropoli americana, con una frenetica produzione artistica e un'economia vivace. Non troverete le innumerevoli distrazioni di New York o Los Angeles, ma se vi interessano lo stile cowboy e le praterie solitarie, Phoenix ne possiede in abbondanza. Intorno a Phoenix è cresciuta una moltitudine di altre città prima della Seconda Guerra Mondiale, ma lo sviluppo massiccio negli anni successivi le ha trasformate in un'unica enorme area metropolitana, tuttora in espansione, di oltre 2,3 milioni di abitanti. Le principali città confinanti, fra le quali Mesa, Scottsdale e Tempe sono le più interessanti e si estendono in un'area comunemente conosciuta come Valley of the Sun ('La Valle del Sole'). Essa, circondata da montagne che variano dai 750 m agli oltre 2100 m, si trova nella parte centro-meridionale dell'Arizona, circa 190 km a nord del confine con il Messico.

DDAA PPHHOOEENNIIXX

AALL GGRRAANNDD CCAANNYYOONN ddaallll’’88 aall 1100 lluugglliioo

Si prosegue per il Grand Canyon, uno dei fenomeni geologici più spettacolari del mondo, risultato di milioni di anni di erosione causata dal vento e dalle acque. Circondato da una magnifica foresta, il canyon sembra come protetto da uno schermo di vegetazione. Nello stato dell’Arizona, il Grand Canyon è una delle sette meraviglie del mondo. Si tratta di un canyon formato dall’erosione del fiume Colorado. Gli strati di roccia esposti alla vista dal canyon raccontano la storia della formazione geologica della zona e la varietà dei colori delle rocce, unita alla vastità del territorio occupato dal canyon, creano uno spettacolo veramente unico. Il parco offre numerosissime possibilità di escursioni. Il South Rim è il più visitato ed è aperto tutto l’anno, durante il quale si possono effettuare itinerari naturalistici guidati a piedi, a dorso di muli o cavalli, o effettuare una discesa del fiume Colorado in zattera o gommone. È inoltre possibile ammirare il canyon dall’alto a bordo di aerei o elicotteri

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AALL LLAAKKEE PPOOWWEELLLL ddaall 1100 aallll’’1111 lluugglliioo

Dopo aver ammirato l’alba al Grand Canyon, partenza in direzione della Monument Valley attraversando il territorio indiano della Navajo Nation. Simbolo Indiscusso dell’America, la Monument Valley è una piana desertica di origine fluviale (Colorado Plateau) e si trova al confine tra Utah e Arizona in un'area abbastanza isolata quanto estesa che dista più di 70 km dalla cittadina più vicina: Kayenta. La strada che conduce alla Monument Valley, la Highway 163, nella parte terminale è altrettanto famosa: essa segue un percorso rettilineo in leggera

discesa che dà al viaggiatore l'impressione di calarsi all'interno della valle. Il territorio è prevalentemente pianeggiante ad eccezione del fatto che la pianura è cosparsa da una sorta di guglie dette butte o mesas. Questi edifici naturali formati da roccia e sabbia hanno la forma di torri dal colore rossastro (causato dall'ossido di ferro) con la sommità piatta più o meno orizzontale; alla base si accumulano detriti composti da pietrisco e sabbia. Una volta entrati nel parco si ha la possibilità di ammirare e di toccare con mano i famosi monoliti immortalati in numerosissimi scatti fotografici e pellicole cinematografiche. Dopo la visita si continua il viaggio alla volta di Page, località sul famoso lago artificiale Powell. Il poderoso Lake Powell, che si trova all’interno della Glen Canyon National Recreation Area, è senza dubbio è una delle bellezze naturali – o quasi, visto che si tratta di un bacino artificiale, il secondo più grande del paese, – che non potrete evitare di visitare se siete in viaggio nei territori tra Utah e Arizona, magari prima di approdare a Page e all’Antelope Canyon, venendo dal Bryce Canyon o dallo Zion National Park, gli affascinanti parchi di terra rossa.

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AALL BBRRYYCCEE CCAANNYYOONN ddaallll’’1111 aall 1122 lluugglliioo

EEssccuurrssiioonnee aallll’’AAnntteellooppee CCaannyyoonn L’Antelope Canyon è forse il più fotografato canyon di arenaria del nord dell’Arizona. I colori brillanti arancione e viola e le pareti intagliate dal vento e dall’acqua lo rendono uno spettacolo unico, fra i più suggestivi dei parchi Usa.

Se i canyon tradizionali sono ampi e profondi, a seguito dell’azione continua e della forza dirompente dei fiumi e delle loro acque, nel corso di tante ere geologiche, gli “slot canyon” sono formati dall’azione erosiva improvvisa, in un breve arco temporale, di grosse azioni temporalesche. Flussi di acqua imperversano verso valle con violenza e velocità su una roccia che diventa sempre più fragile e modellabile, formando dei canyon ossia strette aperture nella roccia. E’ certamente uno dei luoghi più visitati nell’area di Page.

Diversamente dalla maggioranza degli altri parchi, l’Antelope richiede la prenotazione di una guida, dunque occorre pianificare alcuni dettagli per programmare una visita..

Proseguimento per una delle meraviglie dello Utah, Bryce Canyon con il suo famoso anfiteatro di pinnacoli di roccia rossa che cambiano colore con il cambiare della luce del sole. Il Bryce Canyon National Park, istituito nel 1928 e così denominato in onore del mormone Ebenezer Bryce, può vantarsi di possedere alcune delle rocce più colorate della Terra, i famosi “hoodoos“, pinnacoli del tutto singolari scolpiti da fenomeni naturali d’erosione. L’acqua ha contribuito a scolpire il paesaggio aspro di questo parco per milioni di anni (ed è ancora al lavoro!).

I famosi Hoodoos del Bryce Canyon Bryce non è un vero e proprio canyon, piuttosto somiglia di più a una serie di anfiteatri a forma di cavallo, il più grande dei quali è appunto il Bryce Amphitheater, sito nel cuore dell’area. Il parco è aperto tutto l’anno ed escursioni, visite turistiche e attività fotografiche sono le tre attività principali. Un’attrazione assolutamente da non perdere è l’alba a Bryce Point, l’orario effettivamente non è il massimo, soprattutto se state facendo un on the road e arrivate un po’ stanchi, ma la vista saprà ripagarvi. Si tratta di uno dei punti più alti che si affaccia lungo il bordo dell’anfiteatro e che consente di ammirare moltissimi hoodoos dalle forme più stravaganti. All’alba, non appena la luce del sole cattura i pilastri, questi brillano con delle splendide tonalità di arancio.

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AA LLAASS VVEEGGAASS ddaall 1122 aall 1133 lluugglliioo

Oggi partite in direzione Las Vegas, attraversando lo Zion National Park, un parco naturale affascinante, caratterizzato da una gola profonda scavata dal fiume Virgin, un canyon ampio e davvero mozzafiato con dei dirupi che calano a picco per circa 3.000 metri. Caratteristici i colori rosso brillante e bianco e le incredibili rocce scolpite che si affiancano alle valli pensili. Per milioni di anni lo Zion National Park è rimasto deserto. Solo quasi 12.000 anni fa accolse i suoi primi abitanti, di cui rimangono tracce assieme ai reperti di mammut, bradipo gigante e cammelli.

LLAASS VVEEGGAASS

Luccicante come un miraggio e piena di attrazioni, protagonista eccentrica di tante produzioni cinematografiche, Las Vegas è la città più pazza del mondo, dove si sfida la fortuna per cambiare vita. Sempre. All’interno delle sale da gioco la luce del giorno non filtra mai e non ci sono orologi: il tempo a Las Vegas non esiste; esistono solo le luci, il tintinnio dei soldi e la libertà trasgressiva di fare quello che si vuole,

quando si vuole. Si può considerare Las Vegas come un grande parco divertimenti a tema, dove le attrazioni sono collocate all'interno di enormi alberghi paragonabili ad altrettante aree tematiche. Un tempo ricca di saloon per minatori, nell'arco degli ultimi venti anni, la città ha completamente cambiato volto e si è rapidamente adeguata al nuovo corso: non solo gioco d'azzardo ma divertimento per tutta la famiglia. Gli alberghi si sono trasformati in giganteschi "resort tematici" e ogni anno sorgono nuove e sempre più imponenti strutture all'insegna del "kitsch" più sfrenato. È assolutamente impossibile elencare tutto quello che offre questa città. Visitare Las Vegas significa entrare ed esplorare tutti gli alberghi, ognuno dei quali nasconde sorprese e meraviglie. Dal momento in cui si oltrepassa il famoso cartello “Welcome to Las Vegas”, la sorpresa generata dagli enormi alberghi, dall’architettura esotica e dall’atmosfera kitsch generale è praticamente inevitabile. Tanto è la sorpresa iniziale, quanto presto la città può stancare, sia per la sua natura un po’ esagerata e innaturale, sia per il caldo e il continuo rimbombo sonoro e visivo a cui verrete sottoposti (soprattutto alla sera). Tuttavia, se ci si organizza bene, visitare Las Vegas può essere un’esperienza piacevole, non solo per chi è disposto a spendere nei numerosi spettacoli o nel gioco d’azzardo, ma anche per chi è al risparmio.

The Fabulous Las Vegas Strip Las Vegas ha una skyline e un’architettura con temi d’ogni genere, che si condensano su una delle strade più trafficate al mondo. Dal design moderno proveniente da New York, allo stile

medievale un po’ fantasy di Hotel come l’Excalibur, passando per ricostruzioni di celebri città come Venezia e Parigi e finendo con le antiche piramidi e sfingi egizie del Luxor, noterete che ci sono tante cose da vedere e visitare. Tutto questo si trova sulla Las Vegas Boulevard South, meglio conosciuta come Strip, la striscia, la via più

famosa della città. Passeggiare su questa celebre strada significa anche esplorarne gli hotel giganteschi (e decisamente kitsch), in cui potete entrare liberamente. In ognuno troverete una ricostruzione a tema e ovviamente un immancabile e lucentissimo casinò. Se partite per una passeggiata tenete di conto che la via è molto lunga, quindi potrebbe esservi utile usare anche un mezzo di trasporto (non la macchina per carità!). Una possibilità interessante può essere la monorotaia, che percorre la Strip per oltre 6 km, dall’Hotel Sahara al MGM. Ricordatevi infine che la Strip non è solo la via degli alberghi, ma anche delle grandi catene, Hard Rock Cafe, M&M, Coca Cola, Cabo Wabo Cantina (i fan dei Van Halen sanno di cosa sto parlando) e altro, il tutto accompagnato da artisti di strada che sembrano amare in modo particolare l’idea di travestirsi come i personaggi più famosi di Hollywood e della televisione.

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AALLLLAA DDEEAATTHH VVAALLLLEEYY ddaall 1133 aall 1144 lluugglliioo

Il nome di per sé non è molto incoraggiante; “Valle della Morte” non suona proprio bene per una vacanza, eppure ogni anno moltissimi turisti che fanno il tour della California decidono di visitare Death Valley, il più incredibile e suggestivo fra i parchi nazionali americani. Questo meraviglioso parco della California rappresenta infatti una delle meraviglie della natura che potrete ammirare negli Stati Uniti, con il suo paesaggio arido e

desertico, così strano da apparire fuori dal mondo, con i suoi antichi laghi, ormai evaporati, che sovente riflettono arcobaleni iridescenti, con le sue montagne ondulate, dai disegni, conformazioni e strati rocciosi inauditi. Spesso, visitando la Valle della Morte, si ha l’impressione di trovarsi su un altro pianeta, di ammirare un paesaggio lunare. Ma, innanzitutto, per visitare Death Valley occorre qualche piccola accortezza… Death Valley è percorribile in gran parte in macchina, ma dovete sapere che è il posto più caldo degli Stati Uniti; solitamente la temperatura gira intorno ai 45 gradi centigradi e il record, misurato il 10 luglio 1913, si attesta sui 56 gradi. Se non ci credete guardate l’immagine qui sotto, la temperatura misurata sul cruscotto della mia macchina durante la visita nella valle della morte in agosto (118 gradi F, cioè più di 47 gradi Celsius!). Premesso che girovagare nella Death Valley in macchina senza una meta precisa è già di per sé un’esperienza notevole, ci sono tuttavia alcuni punti d’osservazione e meraviglie naturali che sarebbe un peccato non godersi. Una volta entrati, per prima cosa fate una visita al centro visitatori per mappa, informazioni e quant’altro. Da lì dirigetevi alla prima tappa vera e propria:

Badwater Basin Una depressione di 86 metri sotto il livello del mare della superficie di Death Valley prende il nome di Badwater, il grande letto del lago preistorico Manly ormai prosciugato; è questo il punto più basso del Nord America. Lo scenario è di una bellezza ultraterrena, un paesaggio quasi lunare, dove si vive un’atmosfera unica e un silenzio misterioso.

Le colline di spuma rocciosa di Zabriskie Point Questo luogo fu preso a spunto dal regista Antonioni per un suo celebre film. Parcheggiate la macchina, tenetevi stretta la vostra bottiglietta d’acqua e fate una piccola passeggiata di qualche minuto (fidatevi… l’acqua vi servirà!) per ammirare le bellissime montagne di Zabriskie Point, che si ergono a più di 1500 metri sul fondo della valle.

Artist Palette in Death Valley Vi sono alcune montagne nella Death Valley in cui sembra che la natura stessa si sia messa a dipingere, infondendo i propri colori su alcuni strati rocciosi. Il risultato è Artist’s Drive and Palette, uno spettacolo

davvero insolito. Scotty’s Castle: un castello in mezzo al deserto Villa spagnola fatta costruire negli anni ’20 da un ricco finanziere di Chicago, Albert Johnson; si trova vicino al cratere di Ubehebe. Se deciderete di vistare l’interno verrete accolti da guide vestite in autentici abiti d’epoca, che vi accompagneranno durante il tour. Le dune di sabbia di Mesquite Flat Vicino a Stovepipe Wells si estendono quasi 40 km quadrati

di dune di sabbia ondulate dalla forma in costante cambiamento. Un panorama da ammirare in silenzio e con calma, se resistete al caldo!

Una vista meravigliosa: Dante’s View Un altro punto panoramico molto suggestivo, in particolare al mattino, quando le Panamint Mountains, illuminate dal sole che sorge, risaltano in colori rosa e dorati. Dante’s View è un ottimo punto di osservazione per visitare Death Valley.

La città fantasma: Rhyolite. Se vi state dirigendo verso Beatty, o Las Vegas, potete fare una tappa in una città fantasma, Rhyolite, città mineraria ormai abbandonata. Potete girarla tranquillamente a piedi, è molto piccola, e presenta qualche edificio interessante e al tempo stesso inquietante.

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AALLLLOO YYOOSSEEMMIITTEE NNAATTIIOONNAALL PPAARRKK ddaall 1144 aall 1166 lluugglliioo

Oggi si lascia la caldissima Death Valley per proseguire verso il parco nazionale Yosemite. Tappa obbligata della maggior parte dei tour californiani “on the road” è senza dubbio una delle più grandi e belle attrazioni dello stato del sud ovest. All’interno dello Yosemite troverete un infinito numero di specie animali e vegetali; le gigantesche Sequoie (ce ne sono oltre 1000), gli orsi, i lupi, le marmotte sono solo alcuni esempi della vasta offerta dello Yosemite.

El Capitan e Half Dome Quando dici Yosemite, dici natura, bellezza, avventura, dici vertigine, silenzio, imponenza. Ma soprattutto, quando dici Yosemite, dici El Capitan e Half Dome, le due cime maestose che così frequentemente appaiono nei sogni tormentati di ogni escursionista che si rispetti. Si tratta di un’immensa cima granitica, alta quasi 270o metri che, se guardata di profilo, appare come tagliata a metà di netto, prendendo la forma di un becco acuminato di rapace, o di un artiglio affilato. La parete tagliata è la chimera di molti scalatori e appassionati di arrampicata ed è caratterizzata da una non facile accessibilità. Vi servirà un po’ di preparazione ma, se sapete di cosa si tratta, potrete affrontare l’intera escursione o almeno una buona parte. La vista che si gode lungo i sentieri che portano alla vetta certamente vi ripagherà di ogni brivido e di tutta la fatica che proverete salendo.

Glacier Point Glacier Point è uno dei punti di osservazione più popolari nel parco nazionale di Yosemite e offre panorami impareggiabili su Yosemite Valley, Yosemite Falls e sulla famosa cima di Half Dome. Si trova ad un’altitudine di 2.199 metri e a più di 900 metri d’altezza dall’Half Dome Village. Una volta raggiunto Glacier Point in macchina, in bus, o attraverso il Four Mile Trail, è possibile contemplare l’incredibile paesaggio percorrendo il breve sentiero asfaltato. La piattaforma rocciosa al termine del percorso è circondata in parte da barriere in pietra e in legno, quindi potete godervi la vista senza troppe preoccupazioni. L’ideale è raggiungere Glacier Point poco prima del tramonto per terminare la giornata nello Yosemite National Park in bellezza. Vedere il sole illuminare la punta della Half Dome con una luce rossastra sarà uno dei momenti più emozionanti del vostro viaggio in California.

Yosemite Falls Il parco nazionale di Yosemite è un’area naturale ricca di cascate, alcune di piccola portata e non troppo alte, altre maestose, di altezza vertiginosa. Il periodo in cui vederle attive va da ottobre a maggio (se siete fortunati potrete vederle fino a giugno). Da agosto a metà settembre le troverete totalmente secche e solo gli acquazzoni di fine estate riusciranno a rivitalizzarne qualcuna ma nel periodo estivo, in linea generale, le cascate di Yosemite si riducono a un esile e quasi invisibile rivoletto.

Sono tante le cascate del parco - Sentinel Falls, Ribbon Fall, Horsetail Fall, Vernal Fall, Nevada Fall, tra le altre - ma le più famose del parco, che ne ha anche preso il nome, sono le Yosemite Falls. Dopo il periodo estivo, in cui le cascate diventano − agli occhi dei turisti − delle voragini vuote, arriva il disgelo primaverile che, prodigiosamente, trasforma le secche di Yosemite Falls in impetuosi torrenti verticali. Ecco che allora prende forma lo spettacolo: una cascata di 2,425

piedi (739 metri) di dislivello, in assoluto la più alta in tutta l’America Settentrionale. Nello specifico, troverete le cascate nella loro miglior forma durante il mese di maggio, quando la portata d’acqua è massima e violenta.

DDAA YYOOSSEEMMIITTEE NNAATTIIOONNAALL PPAARRKK

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Romantica, originale, libera e vivace… San Francisco è tutto questo e forse anche di più. Le oltre 40 colline, sulle quali sorge, le regalano un aspetto originale e la sua architettura vittoriana le regala un’atmosfera romantica e curiosa. San Francisco è una città all’avanguardia, tollerante, piena di entusiasmo, di progresso e di pensieri, di idee e di ambizioni che si rincorrono senza sosta. Affacciata su una baia tra le più belle del mondo è collegata alla “terraferma” da 2

punti simbolo della città: l’Oakland Bay Bridge e il famoso Golden Gate. Accogliente e spensierata San Francisco ospita la più grande comunità di cinesi al di fuori dell’Asia riproposta in una originale “Chinatown”, il quartiere più tipico della città. San Francisco è considerata una delle più belle città del mondo. Famosa per la sua posizione geografica, il clima mite, le attrazioni culturali, i quartieri animati e la gastronomia di fama mondiale, è spesso chiamata “Everybody’s Favorite City”. A differenza di molte altre città americane, non è

necessario prenotare una macchina per poterla visitare poiché si estende per soli 120 chilometri quadrati. I luoghi simbolo della città sono il Golden Gate Bridge, il Fisherman’s Wharf,

l’isola di Alcatraz, Lombard Street e Chinatown. Affacciata sull’oceano Pacifico e sull’omonima baia, la città ha un clima mediterraneo che la rende una destinazione accessibile per tutto l’anno. San Francisco è anche definita la più europea delle città americane. Le sue origini e lo sviluppo successivo l’hanno trasformata da piccolo villaggio in grande città, in un breve lasso di tempo iniziato con la corsa all’oro nel 1849.

Gli scrittori della “beat generation”, la comunità di hippies della Summer of Love alla fine degli anni 60 e la numerosa comunità gay e lesbica, hanno contribuito a fare di San Francisco una città con un fascino dirompente. La città ospita teatri, opera, orchestre sinfoniche e balletti di primaria importanza oltre a grandi prime di spettacoli in stile Broadway come anche

d’avanguardia. San Francisco è anche una destinazione gastronomica di grande importanza. Le differenti influenze culturali, la facilità di reperire prodotti freschi, la presenza di alcuni tra i più quotati chef del mondo, consentono di poter vivere esperienze culinarie indimenticabili.

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Dallas è la città mitica del Texas: un passato e un presente che abbondano di tutti gli elementi tipici delle leggende americane. La 'Big D' ('grande D') è una città che non smette mai di crescere, famosa per il suo fiuto negli

affari, la mitica squadra di football dei Dallas Cowboys, le sue procaci ragazze pon-pon e una serie televisiva, Dallas, che ha fatto la storia del mito americano formato piccolo schermo. Città incline al materialismo, Dallas spicca come un esempio di evidente consumismo e, tuttavia, riserva non poche sorprese a chi la visita: un bel centro, quartieri caratteristici, musei interessanti e acri di parco che fungono da oasi

di ricreazione e relax. Grazie a progetti di investimenti per lo sviluppo urbano illuminato, la terza città del Texas e la nona degli Stati Uniti in ordine di grandezza è un centro all’avanguardia per nuovi progetti urbani e architettonici e per un processo di rivitalizzazione che non sembra conoscere crisi. Dallas ospita numerose opere architettoniche di primo livello e capolavori disegnati da professionisti visionari e architetti premiati a livello internazionale. Il centro città è popolato da un gran numero di impressionanti e ultramoderni grattacieli e palazzi tecnologicamente all’avanguardia. L’ultimo di questa serie è il Margaret Hunt Hill Bridge, inaugurato all’inizio del 2012 e progettato da Santiago Calatrava. Dallas è inoltre la casa di una delle più vaste e importanti collezioni di architettura art-decò al mondo nello storico Fair Park.

Dallas downtown: il centro città Il cuore di ogni città è il suo centro e Dallas non fa eccezione. Fino a pochi anni fa il centro era frequentato solo per lavoro, ma negli ultimi tempi, grazie ai progetti di rivitalizzazione

dell’area, il “downtown” di Dallas ha intrapreso un nuovo corso. Negli ultimi 10 anni gli abitanti sono passati da 700 a 7000, come confermano le tante abitazioni costruite o in corso d’opera. Insieme alle abitazioni sono arrivati negozi, ristoranti e bar ed è cresciuta la necessità di collegamenti efficaci e veloci tra il centro, cuore nevralgico del business, e i quartieri circostanti.

Che si cerchi un bel locale notturno, un ristorante a 4 stelle o un club dove ascoltare musica dal vivo, a Dallas downtown c’è. Qui lo shopping si alterna a un drink al Main Street Garden, mentre si ammira il contrasto tra l’architettura classica degli edifici storici e i moderni profili dei grattacieli. Per una vista panoramica sulla città, l’indirizzo è la Reunion Tower dal cui ultimo piano si gode una delle migliori viste della città su uno degli skyline più belli degli Stati Uniti.

Dallas Arts District Se è vero – com’è vero – che Dallas ha una delle migliori scene artistiche del paese, il Dallas Arts District è in gran parte responsabile della reputazione della città come mecca delle arti. Il quartiere è un vero e proprio paradiso della arti: 19 isolati pieni zeppi di musei, sale concerti e

chiese. 30 anni di progettazione hanno portato alla creazione di 4 edifici firmati da architetti vincitori del Premio Pritzker: la Winspear Opera House, progettata da Norman Foster e il Wyly Theater di Rem Koolhaas, che insieme compongono l’AT&T Performing Arts Center; il Nasher Sculpture Center, firmato da Renzo Piano e sede di una delle più importanti collezioni al mondo di sculture del XX secolo; il Meyerson Symphony Center progettato da I.M. Pei e sede

della famosa Dallas Symphony Orchestra. Il distretto è ancorato dall’imponente Dallas Museum of Art, che da gennaio 2013 promuove l’ingresso gratuito alla collezione permanente e ad alcune mostre, e comprende la piccola ma raffinata collezione di Arte Asiatica della Crow Collection.

Nuovo nella zona è il Klyde Warren Park, che collega Downtown, Uptown e l’Arts District. Con una superficie di oltre 2 ettari e progettato per accogliere fino a 10.000 persone, il parco è un importante ampliamento del Dallas Arts District.

Jazz e Blues a Deep Ellum Ex area industriale immediatamente a est del centro, oggi il Deep Ellum di Dallas è il quartier generale della musica dal vivo, di artisti e creativi emergenti. Famoso per essere “la culla del jazz e del blues”, a un passo da Elm o Commerce Street, qui si possono ascoltare tutti i generi musicali, dal jazz all’hip-hop, dal rock all’alternative. Oltre a numerosi club e ristoranti si trovano negozi e gallerie dove l’abbigliamento e la gioielleria sono originali opere d’arte a sé.

Fare tardi la sera a Dallas: Main Street e Uptown La vita notturna di Dallas è molto rinomata e Main Street ne è protagonista. Questo quartiere, che sorge a nord del centro città, ha in McKinney Avenue il proprio cuore. La via corre lungo la storica ferrovia McKinney Avenue Trolley, che offre ai turisti la possibilità di fare un tour gratuito tra il quartiere di Uptown, il centro città e il Dallas Arts District. Ristoranti di alta cucina, locali trendy, bar, prestigiose boutique dedicate allo shopping, eleganti spa e complessi residenziali compongono l’offerta del quartiere Imperdibili, in una visita ad Uptown, il West Village, luogo ideale per lo shopping dei giovani grazie a boutique trendy e alla moda, negozi vintage, gallerie d’arte, ristoranti, locali e il Magnolia, una elegante sala proiezioni.

Per non dimenticare JFK Dallas è rinomata per molti eventi ma, nel 1963, Lee Harvey Oswald fece in modo che nessuno potesse più scordarsi della città texana. Chi è appassionato di storia americana può visitare il tributo al compianto presidente Kennedy, che proprio a Dallas venne assassinato, al Sixth Museum. Esplorando le sezioni del museo si potranno ripercorrere gli istanti di quel tragico evento, oltre che la storia del Presidente Kennedy attraverso documentari, fotografie e oggetti.

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Oggi si parte verso sud alla volta di Austin, capitale del Texas. Austin è, in molti modi, il cuore del Texas, celebra la cultura e la storia del Texas oltre alla sua unicità, dalle origini come territorio messicano all’inclusione negli Stati Uniti. Per assaggiare il vero gusto del Texas – e dell’America – Austin è la tua prossima fermata. Anche se molte persone direbbero che Dallas è la città più conosciuta del Texas, Austin è la capitale dello stato. Qui si trova l’edificio del Campidoglio del Texas, una delle attrazioni turistiche più popolari della città. L’edificio, completato nel 1888, è aperto alle visite durante le ore d’ufficio nella maggior parte dei giorni feriali. La massiccia struttura, progettata dall’architetto Elijah E. Myers nello stile revival del rinascimento italiano, è più alta di quella del Campidoglio di Washington. I turisti la amano per l’architettura mozzafiato e per i ritratti di ogni presidente della Repubblica del Texas che si trovano nell’edificio circolare. I giardini si estendono su 90,000 metri quadri di terreno e contengono 17 monumenti. I 4 più antichi sono dedicati agli eroi di Alamo, ai vigili del fuoco volontari, ai soldati confederati e ai Texas Rangers di Terry.

Gli edifici antichi ispirano una sorta di nostalgia, un fascino che deriva dalla loro età. Un edifico ben conservato è anche una finestra verso il passato, che ci mostra come vivevano le persone dei tempi passati. Forse ti sorprenderà scoprire che ad Austin ci sono alcuni degli edifici di epoca vittoriana meglio conservati del Texas.

Il quartiere storico Bremond Block è una zona di questo tipo. Gli 11 edifici della zona sono stati costruiti tutti tra il 1854 e il 1910. La maggior parte delle case sono grandi, essendo state costruite e possedute da personalità di spicco dell’ambiente del commercio e delle banche. Cinque degli edifici sono stati costruiti dalla famiglia Bremond, due di essi sono proprietà della Texas Classroom Teachers Association. Un altro modo di dare un’occhiata all’interessante storia di Austin è visitare il quartiere storico di Swede Hill, una

zona residenziale del centro che ospitava 67 famiglie svedesi immigrate alla fine degli anni ’70 del 1800. Anche se molti degli edifici originali sono stati eliminati per fare spazio a nuove case, quelli che restano mostrano un eclettico miscuglio di stili architettonici – ciascuno è un grande esempio dello stile secondo il quale è stato costruito. La maggior parte di questi edifici sono decorati con perizia e portici, ringhiere e altri elementi curati nel minimo dettaglio. Quando si parla della “scena musicale americana” molti pensano a Los Angeles, a New York o a Nashville. Se proprio insisti potrebbero parlare di Memphis, St.Louis, Seattle o Chicago. Ma pochissime persone ti parleranno di Austin come città della musica. Austin ha invece un panorama musicale incredibile, è la capitale americana dei concerti e usa il motto “La Capitale Mondiale della Musica dal Vivo”. Ad Austin si tengono ben 2 festival musicali affermati, il South-by-Southwest festival (SXSW) e l’Austin City Limits festival, da cui è nato il programma di concerti televisivo più duraturo della TV americana (che si chiama appunto Austin City Limits). Altri festival sono l’Urban Music Festival il Fun Fun Fun Fest e l’Old Settler’s Music Festival. I festival non sono gli unici eventi sul calendario musicale di Austin. Il centro della città ha una concentrazione altissima di locali e bar, molti dei quali hanno ospiti musicali e fanno suonare regolarmente i gruppi musicali della zona.

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Oggi si continua il viaggio verso Sud, passando per San Antonio raggiungiamo un tipico ranch texano. Il Mayan Dude Ranch, gestito dalla famiglia Hicks da oltre mezzo secolo, è un tradizionale ranch

texano a conduzione familiare, adatto a chi desidera trascorrere qualche giorno a contatto con la vita quotidiana tipica del Texas e a chi ama le passeggiate a cavallo e soprattutto il contatto con la natura. Il complesso dispone di 30 camere in stile texano con aria condizionata, TV e servizi privati. Tra le attività proposte dal ranch vi sono escursioni a cavallo lungo il Medina River, passeggiate a piedi, pesca,

birdwatching, intrattenimenti serali con lezioni di ballo country e barbecue all’aperto.

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Si parte verso est per raggiungere la città di Houston.

Houston è soprannominata “Space City”, in quanto è sede della NASA, e Bayou City, per la vasta rete di piccoli corsi d’acqua, detti “bayou”, che l’attraversano. Houston dà la possibilità ad ogni visitatore di creare una sua particolare vacanza, arricchita dalla possibilità di organizzare itinerari e attività in base ai propri interessi. Che vogliate intraprendere un romantico viaggio in coppia, un soggiorno in famiglia, una vacanza all’insegna dello sport, della musica, dei rodeo, Houston saprà sempre come accontentarvi accogliendo qualunque visitatore, con teatri all’aperto, interessantissimi musei, una movimentata vita notturna, una variegata scelta di ristoranti per gli amanti del cibo con le ottime Steak House in puro stile US.

Rinomata per la sua grande offerta formativa è sede di numerose università, tra cui spicca la Houston University, prima in tutto il Texas.

La Space City, così denominata perché sede del Lyndon B. Johnson Space Center - centro di monitoraggio di tutti i voli con equipaggio umano, acquisì grande prestigio e notorietà nel 1969 quando Neil Armstrong pronunciò la celebre frase “Houston, Tranquility Base here.The Eagle has landed.” proprio appena l’Apollo 11 atterrò sulla superficie della luna.

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In nessuna città si respira l’impeto dell’ideale americano come nella capitale degli USA. Monumenti, memoriali, musei, parchi, tutto qui parla dell’orgoglio che questa nazione ha per la propria storia. Gli Stati Uniti sono un Paese multiculturale e proprio per questo sono ricchi di città simbolo, ma se si pensa al tipico patriottismo americano non si può non pensare a Washington DC. Una delle città più antiche degli States, ma per essere una capitale è relativamente giovane rispetto a quelle europee: è stata fondata infatti alla fine del Settecento. Washington è sede delle principali istituzioni governative del Paese e la più nota è sicuramente la Casa Bianca. La White House è il simbolo d’eccellenza del potere statunitense, ma il cuore politico e culturale della città è senz’altro il National Mall. Il viale monumentale, che si sviluppa tra il Campidoglio e il Lincoln Memorial, sito particolarmente rilevante per la storia politica e culturale degli Stati Uniti. Dedicato al presidente Abraham Lincoln, è da qui che Martin Luther King pronunciò il famoso discorso “I have a dream”.

Sempre nelle vicinanze si trovano i monumenti più conosciuti della città: il Campidoglio e il Washington Monument.. Il Campidoglio è il palazzo in cui si riuniscono i due rami del Congresso degli Stati Uniti, nello

specifico la Camera dei Rappresentanti e il Senato. L’imponente edificio costruito in stile neoclassico svetta sul versante orientale del National Mall (Capitol Hill) e, oltre ad essere uno dei pochi edifici governativi visitabili, offre una splendida visione d’insieme su tutta l’area circostante. Questo edificio non ha solo un ruolo legislativo ma anche simbolico dato che dal 1981 sulla sua terrazza occidentale ogni Presidente americano celebra il proprio

Inauguration Day giurando di proteggere la Costituzione degli Stati Uniti (le cerimonie precedenti si svolgevano sul lato opposto). Il Washington Monument è l’obelisco bianco che svetta al centro della pianura dei National Mall. Fino a poco tempo fa si poteva visitare e salire sulla sua cima, dalla quale si era in grado di ammirare una vista unica sulla città, essendo la costruzione più alta di Washington. Se vorrete visitarlo però dovrete armarvi di pazienza perché fino al 2019 non verrà riaperto al pubblico a causa dei lavori di modernizzazione dell’ascensore. Di notte è un piacere fotografarlo data la sua bella illuminazione. La capitale non ha lo skyline di grattacieli tipico di New York e di molte metropoli americane, in generale gli edifici non superano la decina di piani. Merito dell’Height of Buildings Act, la legge che in D.C. impedisce la costruzione di edifici oltre una certa altezza e in proporzione all’ampiezza della strada. Fu varata dopo che la costruzione dell’hotel Cairo (oggi un condominio) vicino a Dupont Circle nel 1894 minacciò il desiderio di Thomas Jefferson di fare di Washington una Parigi americana, con edifici bassi e ampi boulevard. Contrariamente a New York qui il motto è sempre stato “Niente grattacieli“. Qui la città diffusa è davvero realtà e la periferia è ricca e vitale tanto quanto la downtown, se non di più. Come in ogni capitale non mancano musei da visitare: i più famosi sono la National Gallery of Art e lo Smithsonian National Museums. Proprio quest’ultimo è uno dei più grandi complessi museali al mondo con 16 sedi presenti in città che si possono visitare gratuitamente. Per coloro che invece apprezzano lo shopping e la vita notturna una tappa obbligatoria è il quartiere di Georgetown. Locali, ristoranti, pub, negozi originali e vintage: troverete di tutto in questo quartiere.

Buon Viaggio

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