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Impatti dei cambiamenti climatici e strategie di adattamento in Italia. Una valutazione economica.

Trentino Clima 2011

Trento, 8 settembre 2011

Alessandra Goria, Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM)

Impatti dei cambiamenti climatici e strategie di adattamento in Italia. Una valutazione economica

Sommario

1. La natura del problema e le politiche per il clima: mitigazione e adattamento

2. L’approccio economico alla scienza del clima

3. Costi e distribuzione geografica degli impatti

4. Politiche per il clima e adattamento

5. Alcune stime sui costi dell’adattamento

6. Impatti e adattamento in Italia

7. Conclusioni


1.1 Economia del cambiamento climatico: politiche di sta bilizzazionee politiche di adattamento

ConcentrazioniEmissioni Temperatura

Cambiamenti del climaImpatti fisiciImpatti economici

Politiche di “Mitigazione” o di “Stabilizzazione”

Politiche di “Adattamento”


1.2 l flussi delle emissioni globali dei gas serra


1.3 L’atmosfera come una vasca da bagno

Ocean Land Biosphere (net)

Fossil FuelBurning

+

30

800billion tons carbon

ATMOSPHERE

billion tons added every year

= billion tons go out

Ocean Land Biosphere (net)

Fossil FuelBurning

30 billion tons CO 2

15billion tons go in billion tons added

every year

≈≈≈≈8 ≈≈≈≈7

15Oggi le emissioni pro capite sono ≈≈≈≈ 4 tCO2/anno , o meno di 2 tC/anno

Impatti dei cambiamenti climatici e strategie di adattamento in Italia. Una valutazione economica5

1.4 Che cosa si intende per mitigazione?

� La mitigazione nell’ambito del cambiamento climatic o è definita dalle UN come un intervento dell’uomo per ridurre le font i, o aumentare l’assorbimento, dei gas serra, e quindi per ridurre le concentrazioni dei gas serra in atmosfera.

� Alcuni esempi di mitigazione includono:

� l’uso più efficiente dei combustibili fossili per i processi industriali, per i trasporti, o per la generazione di energia elettrica,

� la sostituzione di fonti fossili con fonti di energia rinnovabile (energia solare e eolica),

� l’aumento dell’isolamento degli edifici,

� l’espansione delle foreste e di altri bacini di assorbimento per rimuovere grandi quantità di CO2 dall’atmosfera.


1.4 Che cosa si intende per adattamento?

� “L’aggiustamento nei sistemi ecologici, sociali o economici in risposta agli stimoli climatici attuali o attesi, e ai loro effetti o impatti […] si riferisce ai cambiamenti nei processi, nelle pratiche o nelle strutture per attenuare o contrastare i danni potenziali o per avvantaggiarsi delle opportunità associate con i cambiamenti nel clima” (IPCC TAR, 2001)

Adattamento autonomo: risposta naturale automatica ad uno ‘shock’. Anche i sistemi socio-economici reagiscono in parte in modo autonomo, infatti ci sono possibilità di sostituzioni dettate da segnali di prezzo (scarsità).

Adattamento pianificato: strategie adatte ad alleviare il danno – dopo che si è materializzato – attraverso adeguate modifiche del sistema socio-economico e ambientale che ha subito gli impatti. L’adattamento pianificato è tipicamente intrapreso da attori del settore pubblico.


1.5 La mitigazione è inevitabile…

Fonte IPCC AR4 (2007)


1.6 …ma anche l’adattamento: è ormai improbabile un mond o con una crescita della temperatura al di sotto dei + 2 °°°°

Fonte: IPCC AR4 (2007) e IEA (2009)


1.7 I danni del cambiamento climatico sono attesi an che in un mondo a + 2 °°°°

Fonte: IPCC, FAR, 2007


2.1 La valutazione economica degli impatti dei cambi amenti climatici

Total Total costscosts

Mitigationcosts

Adaptationcosts

Residual Damages+ +

Trade-off

Trade-off


2.2 Analisi integrata: trade-off fra mitigazione e adattam ento?

� Diversa scala temporale: interventi di adattamento sono efficaci nell’immediato, interventi di mitigazione lo sono nel lungo periodo

� Diversa scala spaziale: l’adattamento è tipicamente locale, la mitigazione ha effetti globali

=> Le scelte d’investimento, soprattutto in presenza di risorse scarse, devono valutare eventuali trade-off di efficacia e efficienza fra azioni di adattamento e di mitigazione nello spazio e nel tempo


Incertezza sulledinamiche climatiche

Incertezza nellaquantificazione

“fisica” degli impatti

Incertezza nella loroquantificazione

economica

2.3 La dimensione dell’incertezza


2.4 Le specifiche incertezze nella valutazione econo mica degli impatti

Valutazione di costi e beneficideve spingersi avanti nel futuro

Esistenza di valori“non di mercato”

Il problema dellascala temporale

Il problema dellascala spaziale

Intrinseca incertezza

AggregazioneIntertemporale

I “prezzi”, tradizionaliindicatori di valore, sono di

scarso supporto o non esistono

Inevitabili fortiapprossimazioni

Il problema è globale con forticonnotazioni locali

Valutazione delleinterdipendenze

Aspetti distributivi


Fonte: IPCC, 2007 FAR.

2.5 La sintesi della letteratura sul costo degli impatti

Bosello et al (FEEM)


Fonte: progetto PESETA (2007)

Variazione % produttività agricola 2080 vs. 1961-90 Scenario A2 IPCC

3.1 La distribuzione geografica degli impatti climatic i – agricoltura


3.3 La distribuzione geografica degli impatti climatic i- vulnerabilitàdelle aree costiere e rifugiati ambientali


-100 - -50

-50 - -30

-30 - -10

-10 - 10

10 - 30

30 - 50

50 - 100

Fonte: PESETA project (2007)

Verde => Aumento di climate attractivenessRosso => Diminuzione di climate attractiveness

Europa: Cambiamenti nel Tourism Climate Index (climate attractiveness) 2071-2100 vs 1961-1990 - A2 scenari o

3.4 La distribuzione geografica degli impatti climatic i - turismo


4.1 Politiche per il clima e adattamento (1)

UNFCCC (Rio Earth Summit 1992)

L’adattamento non è un tema nuovo……

Article 4.1(b): parties are committed to “formulate, implement, publish and regularly update national and, where appropriate, regional programmes containing […] measures to facilitate adequate adaptation to climate change”.

Article 4.1(e): all parties should “cooperate in preparing for adaptation to the impacts of climate change” and to “develop and elaborate appropriate and integrated plans for coastal zone management, water resources and agriculture, and for the protection and rehabilitation of areas, particularly in Africa, affected by drought and desertification, as well as floods”.



1997 � Kyoto Protocol:Article 12.8: “The COP […] shall ensure that a share of the proceeds from certified project activities is used to […] assist developing country Parties that are particularly vulnerable to the adverse effect of climate change to meet the cost of adaptation”

2001 � COP 7 Marrakech:Si crea un legame fra mitigazione, adattamento e sviluppo sostenibile con la decisone di istituire l’ Adaptation Fund

2005 � Montreal + 2006 Nairobi:Definizione delle modalità per l’operazionalizzazione del Fondo

2007, COP/CMP Bali:Istituzione degli organismi operativi: Adaptation Fund Board, segretariato (GEF), organo fiduciario (WB) (entrambi ad interim).



2009 � Copenhagen Accord: 30 miliardi di US$ addizionali in 3 anni (2010 – 2012) + 100 miliardi di US$ all’anno entro il 2020, per rsipondere ai bisogni dei Paesi in via di Sviluppo (per mitigazione e adattamento?)

2007 � EU Green Paper on AdaptationPrimo documento di policy EC sull’adattamento

2009 � EU White Paper on AdaptationInizio del difficiel processo di unificazione delle politiche e della legislazione europea per rispondere in modo efficace al cambiamento climaticoPrima fase (2009-2012) mirata a predisporre una strategia di adattamento per la EU da implementare a partire dal 2013.4 i pilastri fondamentali: (1) costruire una solida base di conoscenze sugli impatti e le conseguenze del cambiamento climatico, (2) integrare l’adattamento nelle principali aree di policy in europa; (3) utilizzare strumenti di policy per gaarntirel’adattamento, e (4) promuovere la cooperazione internazionale sull’adattamento.


5.1 Alcune stime sui costi annui dell’adattamento

94

86

27

78

22

41.037.0

50.0

109.0

66.0

89.6

105.0

0

20

40

60

80

100

120

World Bank(2006)

Stern (2006) Oxfam (2007) UNDP (2007) UNFCCC(2007)

EACC (2009) UNFCCC(2007)

US

$ B

illio

n/Y

Developing Cs 2010-15 Developing Cs 2030

Developed Cs 2030I costi dell’adattamento sono rilevanti non solo nei paesi in via di sviluppo, ma anche nei paesi sviluppati


5.2 Alcune stime sui costi annui dell’adattamento (2030)

I costi sono concentrati in alcuni settori, e sono inizialmente comparabili fra paesi sviluppati e in via di sviluppo, tuttavia…..

0

20

40

60

80

100

120

D.ed(UNFCCC

2007)

D.ed(UNFCCC

2007)

D.ng(UNFCCC

2007)

D.ng(UNFCCC

2007)

D.ng (EACC2009)

D.ng (EACC2009)

US

$ B

illio

n/Y

Extreme Events

Infrastructure

Coastal Zones

Human Health

Water

Agriculture


5.3 Una stima dei costi annuali dell’ adattamento

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

2030 2050 2100

US

$ B

illio

n/Y

OECD

NON-OECD

…i costi aumentano nel tempo…

…..e aumentano più rapidamente nei paesi in via di sviluppo che

sono più vulnerabili

Fonte: EACC (2009)

Fonte: Bosello, Carraro, de Cian (2009)


� Punto di partenza: scenari IPCC e risultati 4AR WG1 e WG 2

� Downscaling su Italia di quando disponibile

� Disaggregazione degli impatti nei vari settori economici

� Valutazioni economiche relative all’Italia quando disponibili, altrimenti trasferimento all’Italia di valutazioni relative ad altri paesi (generalmente l’Europa)

� Focus su casi studio- Piana di Sangro e Piana di Fondi =>adattarsi conviene se costo adattamento<danno conseguente all’impatto (cost-efficiency)

6.1 Uno studio su impatti e adattamento in Italia (CMCC -2007): dagliimpatti fisici a quelli economici


�Aumento di incendi a seguito di episodi siccitosi

�Progressivo spostamento ad altitudini maggiori delle specie vegetali

�Fasi vitali della vegetazione saranno ulteriormente anticipate

�Perdita di biodiversità in alta quota.

Ecosistemi naturali

�Aumento generale della produttività�Pericolo per determinate coltivazioni in aree instabili e/o esposte

Agricoltura

Aumento degli eventi estremi, del rischio idrogeologico, del costo di manutenzione/ prevenzione/protezione infrastrutture turistiche

Diminuzione estensione/ affidabilità copertura nevosa

Diminuzione attrattiva località turistiche in inverno e aumento nella stagione estiva

Turismo

Settore colpito

ZONE ALPINE

6.2 Impatti attesi nelle zone alpine


�Devastazione di monumenti e edifici storici e artistici�Capolavori d’arte e altri beni con un valore culturale intrinseco

Beni culturali

�Sconvolgimento del suolo�Alterazione dei bacini d’acqua�Rilascio di sostanze inquinanti

Ecosistemi naturali

�Danni alle località turistiche e alle aree ricreative con una conseguente limitazione delle attività turistiche

Turismo

�Interruzioni nei trasporti�Danni alle relative infrastrutture.

Trasporti

�Devastazione dei raccolti�Perdita di bestiame �Erosione del suolo nelle zone coltivate.

Agricoltura

•Danni fisici a case, installazioni industriali, attività commerciali e infrastrutture pubbliche.Infrastrutture

�Perdita di vite umane�Traumi provocati dall’impatto con detriti e materiali trasportati e incidenti�Malattie dalla contaminazione dell’acqua

Salute umana

DettagliSettore colpito

ZONE A RISCHIO IDROGEOLOGICO

6.3 Impatti attesi nelle zone a rischio idrogeologic o


6.4 Costi del rischio idrogeologico oggi

Stima relativa ai rischi correnti (Milioni di Euro ), prescinde da considerazioni relative all’impatto del cambiamento climatico sul rischio. Elaborazione APAT su fonte dati Ministero Ambiente.

43Costo messa in sicurezza

Numero vittime causate dalle 100 alluvioni verificatesi in Europa nel periodo 1998-2002 (EEA, 2005)

700Numero vittime causate dai maggiori eventi catastrofici, Database EM-DAT, 1905-2006

6942.584Vittime

Miliardi di Euro per i danni assicurati relativi alle 100 alluvioni verificatesi in Europa nel periodo 1998-2002 (EEA, 2005)

25Danni totali (Milioni US$)relativi ai maggiori eventi catastrofici, Database EM-DAT, 1905-2006

23.7101.228,7Danni

NoteAlluvioniNoteAlluvioniFrane

EuropaItalia

Costi attuali legati al rischio idrogeologico


11,55*- 412,5** milioni $*area vulnerabile= terreno da pascolo** area vulnerabile= terreno irrigato

7 $/ha- terreno da pascolo38 $/ha- terreno non irrigato250 $/ha- terreno irrigato

Stima del costo annuo/ha applicata alla superficie vulnerabile*(16.500 kmq)

Italia

2% -10%USLE + CGEPVS (Africa)

360 milioni $Uso del SuoloSpagna

• 36 miliardi $(Argentina 20 mld.$)• 54 miliardi$ inclusi costi biodiversita’

USLE (Universal Soil Loss Equation)

America Latina

42 miliardi $(23 mld.$ terreno da pascolo/ 8 mld. $ terreno non irrigato/ 11 mld.$ terreno irrigato)

7 $/ha- terreno da pascolo38 $/ha- terreno non irrigato250 $/ha- terreno irrigato

Uso del SuoloMondo

Costi Totali Annui ($)Costi annui per ettaro ($)% PIL agricolo

MetodoArea Geografica

6.5 Impatti e costi attesi della desertificazione


30(18%)

88131167Italia

0001Friuli Venezia Giulia

7234654Alto Adige

4141725Trentino

281214Veneto

6111421Lombardia

6162230Piemonte

5162022Valle d’Aosta

> 2100 mt(+4°C)

> 1800 mt(+2°C)

> 1650 mt(+1°C)

> 1500 mt(Stato

climatico attuale)

Altitudine LAN (Livello Affidabile di Nevosità) �

6.6 Stazioni sciistiche delle Alpi Italiane con cope rtura nevosa affidabile a seconda di diversi scenari di aumento della temperatu ra


0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

> 1500 (UCC) > 1650 (+1°C) > 1800 (+2°C) > 2100 (+4°C)

Totale Impianti Zone Alpine

%

6.7 Cambiamento climatico e turismo alpino italiano invernale: numero impianti con innevamento naturale “affidabile” per diversi scenar i di aumento della temperatura e innalzamento LAN


-33.12 -14.3 -29.11

-587.05

-2.46

-28.91

-700

-600

-500

-400

-300

-200

-100

0

Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino AltoAdige

Veneto Friuli -Venezia

Giulia

-18

-16

-14

-12

-10

-8

-6

-4

-2

0

Milioni di Euro

Var. % 2030 con - 2030senza CC

6.8 Cambiamenti climatici e turismo alpino italiano: impatti sulla spesa turistica regionale. Anno di riferimento 2030 (Valori assoluti e variazi one % media scenari temperatura A1,B1,A2,B2 IPCC rispetto allo scenario senza cambi amento climatico)

Fonte: Bigano, Bosello, 2007- HTM


- Modello mondiale con 9 regioni e 17 settori

- Aggregazione degli effetti su:- salute umana, e quindi produttivita’ del lavoro e offerta di lavoro

- agricoltura- turismo- domanda di energia- terre emerse e infrastrutture- terre improduttive (desertificazione)

- Valutazione dei feedback nazionali e internazionali (via

commercio estero e flussi di capitale internazionali)

6.9 Una sintesi macroeconomica


GDP: Climate Change vs Baseline 2050

-0.30

-0.20

-0.10

0.00

0.10

0.20

0.30

0.40

0.50

US

A

ITA

LY

RoE

U

EE

FS

U

JPN

RoA

1

EE

x

CH

IND

RoWpe

rcen

tage

cha

nge

wrt

bas

elin

e

CC 0.93 vs Baseline CC 1.2 vs Baseline

6.10 Variazioni del PIL indotte dagli effetti del cambia mento climatico nel 2050


1,02% -1,28%0,16%- 0,20%n.a.+ 1,2°C

0,9% -1,14%0,12%-0,16%

Servizi : -0,70% / -0,87%

Energia : petrolio -1,84%,gas: -3,56%

Cereali: - 1,45%

+0.93°C

Diminuzione del PIL nel 2100

Diminuzione del PIL nel 2050

Settori produttivi più colpiti (riduzione della produzione)

Aumento della temperatura nel 2050

6.11 Variazioni del PIL nel 2050 e nel 2100 e impatt i di settore in Italia


7.1 Conclusioni

� Il cambiamento climatico comporta indubbi impatti negativi in relazione all’ area geografica e al settore economico di riferimento

� Mitigazione e adattamento (sia preventivo che reattivo) sono interventi ormai necessari

� Nel caso italiano l’analisi (seppur parziale) evidenzia come, in assenza di interventi, gli effetti negativi prevalgano su quelli positivi

� L’ impatto sul PIL è già sensibile anche senza invocare il verificarsi di eventi catastrofici �la stima offerta è largamente per difetto

� Oltre che ragionare su interventi di mitigazione, l’Italia dovrebbe dotarsi di un adeguato piano di adattamento. Visto che agire in anticipo spesso ha costi più bassi che agire in emergenza l’azione di adattamento dovrebbe essere un’accorta pianificazione preventiva

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