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In bicicletta a Genova: Tra mito e realtà

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In bicicletta a

Genova:Genova:

Tra mito e realtà

Informazioni sul gruppo Siamo nati dall’idea di riempire uno spazio vuoto sul social network con la nostra passione per la bicicletta sperando di contagiare altre persone e di vedere sempre più

biciclette in giro per la nostra amata Genova

Obbiettivi che ci proponiamo: creare una rete di informazione per dare a chi si vuole avvicinare alla bicicletta:a) visibilità sulle buone pratiche mondiali in tema di ciclabilità sprovincializzandone di a) visibilità sulle buone pratiche mondiali in tema di ciclabilità sprovincializzandone di fatto l’immagine b) strumenti per poter scegliere percorsi e biciclette in funzione del proprio percorso

casa-lavoro o per spostamenti ludici in città e non soloc) trasmettere emozioni provate tutti i giorni da chi la usa già da tempod) dare nuove chiavi di lettura per vincere i preconcetti sulla bici

e) è un luogo di condivisione di esperienze, aspettative, piccoli traguardi

quotidiani, curiosità, informazioni utili, ufficiali o non ufficiali, circa l'utilizzo della bici a Genova. f) è un luogo dove le persone interessate all'utilizzo quotidiano della bicicletta possano passare e se vogliono, fermarsi.

Siamo aperti alla divulgazione al di fuori della pagina, qualora si presti l’occasione.

In seno al nostro gruppo è nata la voglia di insegnare alle

madri ed alle nuove generazioni a non avere paura della

bicicletta : “Donne in bici” gestito dalla parte bicicletta : “Donne in bici” gestito dalla parte

femminile del [email protected]

Come raggiungerci ed aderire alla pagina: http://www.facebook.com/bicicletta.genovaSu Facebook o Google basta cercare le parole chiave: Anemmu e Zena.I nostri puristi di genovese ci hanno corretto: si scrive “Anemmo” ma ormai è tardi per cambiare nome…..

A CIASCUNO IL SUOOgnuno può scegliere tra una vasta gamma di possibilità in base al suo percorso

tipo nel territorio genovese e tra momenti ludici o trasferimento casa-

lavoro:

• TIPO “cycle chic” bici elettrica o andatura blanda per non sudare,• TIPO “cycle chic” bici elettrica o andatura blanda per non sudare,

• TIPO “scalatore” appassionato di salite e discese,

• TIPO “spinning” : facciamogli sapere che c’è un mondo là fuori dove si può

dimagrire divertendosi;

• TIPO “slow motion” andatura blanda, arrivo comunque dappertutto

• TIPO “De Gregori” treno+bici non pieghevole,

• TIPO “buon padre o madre di famiglia” attento al risparmio- in giro al

week-end- per fare la spesa,

• TIPO “folding” bici + tutti i mezzi pubblici compresi autobus per ridurre i

tempi su lunghe tratte

Test di predisposizione alla bicicletta:1. A Genova non c’è cultura ciclistica come in altre città di pianura

2. Genova, città in salita, non si presta all’uso della bici

3. Se vai in bici arrivi al lavoro sudato

4. Se vai in bici respiri più smog degli altri4. Se vai in bici respiri più smog degli altri

5. Bicicletta = Fantozzi; roba da sfigati

6. A Genovesi i ciclisti sono i Doriani

7. Moto e Motorini bastano a salvare Genova dallo smog e dal traffico

8. La bici nel traffico è pericolosa

9. In bicicletta ci vanno i poveri

10.Vorrei colpirne uno per educarne 100: l’odio per il ciclista indisciplinato

1. A Genova non c’è cultura ciclistica come in altre città di pianura:

In realtà esistono molte società ciclistiche dilettantistiche di stradisti e MTB e molti la usano nel tempo libero per tenersi allentati sulle alture (predisposizione

allo sforzo fisico ed alla salita). A Genova risiedono anche molti negozi

specializzati sia di bicilette da strada che da MTB, segno di una notevole diffusione

sia tra i giovani che tra i meno giovani.sia tra i giovani che tra i meno giovani.

Lo sportivo da attività aerobica è mentalmente legato allo sforzo fisico necessario all’allenamento e non gli risulta immediato trasporre l’uso della bici con carichi limitati in

città; associa infatti le sensazioni provate durante lo sforzo alla vita cittadina : sudorazione! Generazione di altri

preconcetti

Il discesista MTB vorrebbe solo creuze o scalinate per sé.Lo sportivo da sforzo (non necessariamente ciclista) è comunque pronto fisicamente all’utilizzo urbano. Basta permettergli di superare gli altri 9 preconcetti!

1. A Genova non c’è cultura ciclistica come in altre città di pianura:

2. Genova, città in salita, non si presta all’uso della bici

Ripensare alla terza dimensione come opportunità:

• Vista impareggiabile sulla città e sul mare (possibile fruizione turistica

associandola al bikesharing)

• Possibilità di praticare sport fuori dalle palestre in contesti pregiati e fuori dallo smog:dallo smog:

• (parco urbano del Peralto). Bici+funicolari e palestra all’aria aperta 365 giorni gratis!

• Corso Italia + bagni in mare (tutti i depuratori costieri ultimati: riprendiamoci il mare) bicicletta e nuoto gratis almeno per 6 mesi l’anno.

• Per i meno sportivi c’è una buona notizia: ogni salita è anche una discesa!!!!!

• Usiamo le creuze: se le salite sono molto ripide ci consentono di acquistare molta ENERGIA POTENZIALE in poco spazio anche solo portando la bici a mano (esempio: salita san Rocchino inferiore ci porta in quota alla circonvallazione)

2. Genova, città in salita: percorso per famiglie, per turisti, per ragazzini

(collegamento tra le zone verdi urbane) con zero salite (solo ascensori)

2. Genova, città in salita: potenziale percorso dalla Zecca Righi

2. Genova, città in salita: ascensore castelletto ovest: potenzialità

2. Genova, città in salita, e in discesa

Evidenziamo gli impianti esistenti ed i percorsi di accesso e

possibilmente dotiamoli di spazi esterni per il carico di biciclette

(sulle funicolari gli spazi ci sono)

2. Genova, città in salita, e in discesa

Incentiviamo l’uso della bici per andare al mare!

3. Se vai in bici arrivi al lavoro sudato: lasciamo un attimo da parte bici elettriche e mezzi di risalita

150

175

200

po

ten

za e

rog

ata

da

l ci

clis

ta i

n w

att

potenza erogata dal ciclista (massa tot. bici+ciclista =75kg ) al variare di velocità e di

pendenza

pianura

pend. 1%

pend. 2% (Valbisagno)

0

25

50

75

100

125

150

0 5 10 15 20 25 30 35

po

ten

za e

rog

ata

da

l ci

clis

ta i

n w

att

velocità in km/h

pend. 3% (corso Gastaldi casa studente)

pend. 4% (via cavallotti)

pend. 5%

pend. 6%

pend. 9% (via assarotti)

vel uomo a piedi

andatura sportiva

andatura leggera

Se abiti in quota vai a lavoro senza sudare

1. Se vai in bici respiri più smog degli altri

� Percorsi alternativi al traffico di massa (evitiamo lo smog come la peste, lasciamolo respirare a chi va in auto ed in moto a costo di metterci un po’ di più ad arrivare)

� In bici nel traffico 2 volte meno esposti allo smog che in auto: studio firmato dalla

rete di sorveglianza della qualità dell’aria dell’Ile de France (Airparif), Francia. Secondo i rete di sorveglianza della qualità dell’aria dell’Ile de France (Airparif), Francia. Secondo i ricercatori, infatti, a “salvare” chi rinuncia alle quattro ruote è la possibilità di spostamenti che

consentono di allontanarsi, anche se temporaneamente, dagli ingorghi e dalle zone più

inquinate. Una possibilità che i mezzi motorizzati non hanno. Per raccogliere i dati, l’Airparif ha messo a punto una bicicletta equipaggiata con una presa d’aria

all’altezza del naso del ciclista e apparecchiature per misurare l’ossido di azoto e le polveri sottili. Hanno scoperto così che i ciclisti spostandosi su aree vietate alle auto - piste ciclabili, corsie preferenziali degli autobus, marciapiedi, strade meno trafficate - evitano di respirare le concentrazioni più elevate di smog. Imboccando, per esempio, una pista ciclabile su un tratto del Lungosenna l’esposizione all’inquinamento del ciclista è ridotta dal 30% a 45% rispetto allo stesso ciclista che resta nel normale flusso del traffico.

� A mali estremi compriamoci una maschera ai carboni attivi

1. Bicicletta = Fantozzi; roba da sfigati

In seno al gruppo è nata l’idea dell’Apericiclo: aperitivo con arrivo in bici in diversi bar cittadini, unico appuntamento cadenzato.

1. A Genova i Doriani sono chiamati “ciclisti”

2. Quindi i genoani non vanno in bici per evitare di essere chiamati

impropriamente doriani , forse preferiscono “bibini”

3. Quindi i doriani non vanno in bici per evitare di essere sfottuti!

4. Insomma non andremo mai in bici a Genova!4. Insomma non andremo mai in bici a Genova!

5. Oppure chiamiamo i ciclisti urbani con un altro nome “urban bikers” o la

forma contratta “urbikes”

Siamo salvi: tutti i genovesi possono andare in

bici a Genova! ;-)

1. Moto e Motorini bastano a salvare Genova dallo smog e dal traffico

È strano che una associazione che tutela le “due ruote” si sia dimenticata dei propri “antenati”. Abbiamo due ruote anche noi e “per di più” NON INQUINIAMO.

Non siamo talebani, siamo anche noi motorizzati per le esigenze indifferibili, ma in quanto anche ciclisti notiamo che le moto difficilmente ci rispettano (tendenza a “sgasare” sui anche ciclisti notiamo che le moto difficilmente ci rispettano (tendenza a “sgasare” sui ciclisti alle partenze dei semafori; tendenza a superarci ad ogni costo; anche le moto inquinano anche se in modo minore di altri mezzi ma molto nelle sgasate anche se catalizzate”

Emissioni da traffico a Genova.[L. Badalato (Regione Liguria), http://www.ingegneria.unige.it/associazioni/ata/semina.htm]

1. La bici nel traffico è pericolosa

Non essendo superstizioso posso dire che in 25 anni di bicicletta a Genova sono caduto solo una volta e “per colpa mia” (andavo con una mano sola e le cuffiette) e non sono un ciclista timoroso. In fondo le altre categorie di mezzi non sono poi così pericolosi e stanno mediamente attenti anche al ciclista soprattutto se questi si comporta secondo un codice accettabile.

Occorre comunque avere “OCCHI E ORECCHIE Occorre comunque avere “OCCHI E ORECCHIE

DAPPERTUTTO”. Abituarsi a prevedere le mosse di chi ci

circonda e guardarsi sempre a 360° se non con la vista almeno con la coda dell’occhio per sapere se ci sono mezzi intorno. L’occhio umano vede a 180° quindi basta girarsi di

soli 90° per vedere dietro alla bicicletta!!!!!!! E’ meglio abituarsi a girare la testa che guardare nello specchietto che potrebbe urtare e muoversi non permettendoci più di vedere dietro. Stare sempre vigili e evitare cuffiette e MP3

1. La bici nel traffico è pericolosa

Essendo la velocità media della bici bassa, se si impara a controllare e prevedere gli altri eliminando questa possibile causa, è difficile che una caduta sia veramente pericolosa.

Questo purtroppo non è vero, invece, per i motorini:

Anno 2010 Deceduti Prognosi riservate Tot

Pedone su zona pedonale 4 24 28

Pedone fuori zona pedonale 3 13 16Pedone fuori zona pedonale 3 13 16

Conducente auto 0 3 3

Passeggero auto 1 4 5

Conducente motociclo 13 48 61

Passeggero motociclo 1 4 5

Conducente ciclomotore 0 3 3

Passeggero ciclomotore 0 0 0

Conducente bus 0 0 0

Passeggero bus 0 1 1

Conducente autocarro 0 1 1

Passeggero autocarro 0 0 0

Ciclista 0 4 4

Totale 22 105 127

1. In bicicletta ci vanno i poveri direi meglio i risparmiatori (siamo pur sempre

genovesi…) . Il costo di acquisto può essere da basso a significativo ma ci sono bici

per tutte le tasche; certamente il costo annuo è molto inferiore a tutti gli altri mezzi a

motore.

1. Colpirne uno per educarne 100

La nomea del ciclista indisciplinato è un dato di fatto. In realtà gli automobilisti sono abbastanza pazienti a meno di non essere bloccati (Critical Mass).

Occorre invertire questo atteggiamento facendosi ben volere in prima battuta dai pedoni che sono i soggetti deboli ed a Genova i più numerosi.

Quindi:

• Farsi sentire dai pedoni quando gli si arriva da dietro• Farsi sentire dai pedoni quando gli si arriva da dietro

• Lasciare attraversare i pedoni fermandosi e fare larghi sorrisi ai pedoni per invogliarli a passare.

• Non passare sui marciapiedi sia per il rischio multe ma ancora di più per non farsi odiare

• Nelle zone dove è consentito (aree pedonali) occorre andare ad una andatura molto limitata e scendere dove non è possibile garantire la incolumità del pedone.

• Il ciclista deve diventare un esempio di antica galanteria cavalleresca e rispetto del prossimo;

deve proporre uno stile di comportamento ineccepibile che salvaguardi l’immagine del ciclista ed, anzi, lo porti ad essere un esempio imitabile di moderazione e di altruismo

• Altrimenti è destinato ad essere passibile di restrizioni sempre più spinte mano a mano che

aumenterà il numero dei ciclisti

Il progetto per il 2012 verte sul bikesharing e su tratte di trasferimento tra la Fiera e Sampierdarena

Va bene Bikesharing ma ha senso solo se lo APRIAMO AI

TURISTI eliminando la necessità di iscrizione!!!

Progetti AMI

TURISTI eliminando la necessità di iscrizione!!!

Guardiamo ai casi virtuosi (Parigi e molti altri)

Così sarà la volta che proprio i TURISTI ci faranno venire la

voglia di andare in bicicletta a Genova!

E cogliamo questa occasione per dare un servizio ANCHE A

TUTTI i ciclisti che non si servono del bikesharing:

CICLOPOSTEGGI, ATTRAVERSAMENTI ED INCROCI

FACILITATI, MODIFICA AI SISTEMI DI RISALITA PER

INSERIMENTO BICI SU FUNICOLARI

Estensione Comunale

Genova non è solo tra la Fiera e il matitone; occorre considerare il sistema nella sua globalità per uno studio a tutto campo (treno+bici, asse della valbisagno, dorsali protette di grande scorrimento; sinergie con riqualificazioni urbane: ad es . Cornigliano….)

Entro i 20 e 40 m s.l.m.

Buona parte del territorio è ricompresa entro i 40 metri s.l.m. e quindi accessibile ai più, a tutti con mezzi assistiti.

Zona centrale

Zona centrale

Tutte le stazioni sono a quota inferiore ai 20 metri (tranne sturla ed il trenino di Casella che tuttavia apre altri scenari di collegamento con le vallate del Bisagno e con la alta valpolcevera).

Sogni nel cassetto� Incentivazione abbonamenti AMT e/o FFSS per i ciclisti (accordi con i

Mobility Manager) (NON SOLO BIKESHARING) (PS non dite ad AMT che così rischierebbe di avere troppi nuovi abbonamenti).

� INNESCHIAMO UN CIRCOLO VIRTUOSO -> MENO AUTO IN GIRO (anche in parcheggio mediante Carsharing) -> MIGLIORAMENTO COND. TRASPORTO PUBBLICO, aumento spazi per posteggio bici-> migliora facilità uso bici -> incremento esponenziale del suo utilizzo!! incremento esponenziale del suo utilizzo!!

� INIZIO RICONVERSIONE della economia! Iniziamo a creare nuovi flussi di interesse anche a chi della bici non è interessato in modo nuovo: � accordi con negozi per incentivazione della bicicletta (aperitivi

scontati, prodotti di consumo scontati, visibilità dei negozi amici della bicicletta)

� Nascita di nuove officine di riparazione di biciclette e materiale tecnico che non siano di sola prerogativa di grandi magazzini ma personalizzati e più alla moda

� Facilitazioni ai negozianti che vogliono predisporre cicloposteggi

(deburocratizzazione delle pratiche, diminuzione delle tassazioni per suolo pubblico)

Sogni nel cassettoproposta nelle scuole Piste di

scorrimento nelle creuze

percorsi cittadini protetti per

facilitazioni per i giovani

pista ciclabile ove gia’ facilmente trasformabile

sopraelevata aperta ai ciclisti la domenica

percorsi cittadini protetti per ragazzi e famiglie

Sogni nel cassetto

- +- +

= +

1. Genova era una splendida città: oggi è intasata dalle auto in sosta e in moto

Come tornare agli splendori di un tempo?

Sogni nel cassetto