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In classe con alunni con difficoltà di apprendimento

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La realtà scolastica ormai è molto complessa!

INCIDENZA PERCENTUALE (fascia 4-21 anni)

Disturbi

dell’apprendimento

Bisogni

Educativi

Speciali …tra cui i DSA

Vi sono comprese tre grandi sottocategorie:

DISABILITÀ

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO

LINGUISTICO - CULTURALE

Direttiva Profumo del 27/12/12

MENTRE IL FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE PUÒ ESSERE CONSIDERATO UN CASO DI CONFINE TRA …

… la disabilità

… e il disturbo specifico

Un chiarimento importante …

La scuola può intervenire nella personalizzazione in tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i bisogni e la convenienza; pertanto la rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento non dovrebbe indurre all’attivazione di un percorso specifico con la conseguente compilazione di un Piano Didattico Personalizzato.

Nota del MIUR n. 2563 del 22 novembre 2013

BES: nota MIUR 22/11/2013 — Distinzione tra ordinarie difficoltà di apprendimento, gravi difficoltà e disturbi di apprendimento. — Ordinarie difficoltà: “ momenti di difficoltà nel processo di apprendimento, che possono essere osservati per periodi temporanee in ciascun alunno”. — Gravi difficoltà “ difficoltà che hanno carattere più stabile e che presentano un maggior grado di complessità e richiedono notevole impegno affinché siano correttamente affrontate” . — Il disturbo di apprendimento “ ha carattere permanente e base neurobiologica” .

I DSA: DISTURBO – DISABILITÀ – CARATTERISTICA

DISTURBO

approccio diagnostico e specialistico

necessità di approfondire gli studi scientifici

CARATTERISTICA

nell’ambiente

scolastico evoca condotte di

adattamento e flessibilità

dei soggetti e del contesto

richiede una

DIDATTICA INCLUSIVA

DISABILITÀ approccio sociale

richiede riabilitazione e abilitazione

si usa per una rivendicazione

Quindi, a livello didattico, il problema può manifestarsi

attraverso: •parziale comprensione dei testi •difficoltà nell’acquisizione di termini specifici •difficoltà a prendere appunti, a compilare il diario, a completare le attività nei tempi richiesti •presenza di numerosi errori ortografici e/o grafia illeggibile

Ma è possibile che alle superiori faccia

ancora errori da bambino di terza

elementare?

In realtà i ragazzi con DSA anche nelle fasi più avanzate di scolarizzazione possono ancora

compiere errori come nei primi anni di scuola.

MA SE QUESTI SONO GLI AMBITI IN

CUI LE DIFFICOLTÀ

DI APPRENDIMENTO HANNO

MAGGIORE IMPATTO?

Produzione linguistica (in particolare la scrittura)

Comprensione linguistica (in particolare la lettura)

Matematica

Metodo di studio

ESSI spesso SI DIMOSTRANO:

Distratti

Svogliati

Incostanti

Disordinati

I loro scritti spesso illeggibili

Lenti o troppo frettolosi

Per lo più bravi sul piano orale

… E PIÙ SONO GRANDI PIÙ SONO ANCHE

Sfiduciati

Arrabbiati

Insegnanti e genitori spesso sono perplessi nell'affrontare i problemi degli alunni, genericamente chiamati dislessici, perché le loro difficoltà sono molto variabili.

Il ragazzo con un DSA è

INTELLIGENTE…

ma

carente nei PROCESSI “BASSI”, quelli cioè che

non ha automatizzato.

e questo avviene per qualunque compito del sistema

nervoso centrale:

linguaggio, calcolo, attenzione, memoria, movimento,

ecc.

POSSIAMO ESEGUIRE

più

attività

associative

insieme

una

attività

cognitiva

alla volta

Oggi avere difficoltà nella lettura, scrittura e calcolo costituisce una barriera importante. Non solo rende lo studio più difficile, ma può influire sul comportamento e sull’autostima.

GLI STUDENTI CON DSA HANNO BISOGNO

DI STRUMENTI CONCRETI PER AFFRONTARE

LA LETTURA

COMPETENZA di LETTURA

Il termine esprime l’insieme delle conoscenze, abilità e competenze

che rendono il soggetto istruito (literate), ossia capace di utilizzare

nella vita reale quanto ha appreso e di agire, pertanto, in modo autonomo e responsabile, nonché di

partecipare attivamente alla vita sociale

progetto ELLE-USR- gruppo tutor senior-

Modena

NON SOLO SAPER LEGGERE

Prova di lettura

prodaqi nlente risute r pivvicile gere puetse qoce rige. Palcuno siaddelerà algi erori pi standa. Evettinfanemete appiano sotsiito duaicele tera, noeso palcosa, agiutno atlro e suvo palche palaro. inraltà tsate drofando artivicialnetebuelo ce aqituanlente drovano i ragazi qislesici nl lerege. Avete appena sperimentato cosa prova un

dislessico a leggere!

Strategie di lettura

Strategia fonologica: richiede l’analisi delle singole sub-unita’ che compongono la parola e attraverso le regole di conversione g/f viene ricostruita la catena fonologica che consente recupero della parola nel repertorio lessicale Strategia lessicale: il lettore riconosce globalmente la parola e la pronuncia dopo averla riconosciuta dal suo repertorio lessicale

Nella scuola il 30-60% della giornata

scolastica

è impegnata

in compiti di scrittura

“Il problema dell’insegnante oggi

non è più la gestione del singolo,

ma la valorizzazione

dell’eterogeneità, della diversità,

in una classe di diversi” (M. Comoglio)

OCCORRONO «METODOLOGIE INCLUSIVE»

È SEMPRE più DIFFICILE!!!! Molti insegnanti manifestano forti preoccupazioni nel

condurre una classe in modo da rispondere ai

bisogni di tutti e di ciascuno.

È importante utilizzare modalità di

DIDATTICA INCLUSIVA

Tutti devono rivisitare la propria didattica alla luce dei nuovi contesti sociali e scolastici

Tutti devono progettare un approccio didattico unico

(ma non uniforme) valido per tutta la classe

«Gli insegnanti non devono variare tante didattiche

quanti sono gli allievi con BES , ma devono

sperimentare un

nuovo modello didattico inclusivo, adeguato

alla complessità della classe che contempli differenti

modalità e strumenti per tutti.»

DIRETTIVA PROFUMO

Si tratta di considerare i diversi stili

di apprendimento; di concentrare il lavoro sull’essenziale;

di concedere modalità idonee di gestione dei codici scritti; di gratificare non solo per i risultati ottenuti, ma anche

per gli sforzi compiuti.

RICORDATE:

modificare l’insegnamento per i ragazzi con DSA significa

migliorare il lavoro a beneficio di tutti.

Occorre riconcettualizzare i BES (anche alla luce delle teorie sui processi di

insegnamento/apprendimento)

CIÒ INEVITABILMENTE IMPLICA DEI

CAMBIAMENTI dell’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

E DIDATTICA

OCCORRE PENSARE ALLA CLASSE COME A UN TUTT’UNO (sistema classe)

QUALI COMPETENZE PER I DOCENTI?

Il ruolo dei docenti nella scuola è cambiato: oggi ci si aspetta che i docenti gestiscano classi sempre più multiculturali, integrino gli studenti con bisogni speciali, utilizzino efficacemente le

tecnologie per la didattica, coinvolgano i genitori, e siano valutati e responsabilizzati

pubblicamente.

INSEGNARE non solo SAPERI CODIFICATI, ma MODI DI PENSARE, METODI DI LAVORO, …

Ci si aspetta inoltre che non insegnino solo un sapere codificato (più facile da trasmettere e valutare), ma modi di pensare (creatività, pensiero critico, problem-

solving, capacità di apprendere, …), metodi di lavoro (tecnologie per la comunicazione e collaborazione) e abilità per la vita e per lo sviluppo professionale nelle democrazie moderne . Aspettative su cui in buona parte non sono stati preparati dai loro percorsi di studio e che devono necessariamente essere sostenute da un solido sistema di sviluppo professionale. …. ATTRAVERSO LA FORMAZIONE

L’INSEGNANTE INCLUSIVO

Può essere interessante riprendere un documento elaborato dalla European Agency for

Development in Special Needs Education “Profilo dei docenti inclusivi” 2012, in cui tale profilo viene puntualizzato in quattro valori, ciascuno dei quali

declinato in un interessante elenco di indicatori, sui quali le scuole potrebbero aprire una attenta riflessione, proprio in relazione alla stesura del PAI.

I QUATTRO VALORI DI RIFERIMENTO CONDIVISI DAI DOCENTI INCLUSIVI SONO:

I. (Saper) valutare la diversità degli alunni – la differenza tra gli alunni è una risorsa e una ricchezza

II. Sostenere gli alunni – i docenti devono coltivare aspettative alte sul successo scolastico degli studenti

III. Lavorare con gli altri – la collaborazione e il lavoro di gruppo sono approcci essenziali per tutti i docenti

IV. Aggiornamento professionale continuo – l’insegnamento è una attività di apprendimento e i docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente per tutto l’arco della vita.

OCCORRONO …

STRATEGIE DIDATTICHE DIVERSE ,

in grado di sviluppare al meglio

i vari tipi di intelligenza, …

di motivare ogni ragazzo …

di tener conto dei suoi pensieri …

per permettergli

di dare il meglio di sé

MODALITÀ ATTRAVERSO CUI AVVENGONO GLI APPRENDIMENTI

ESPERIENZA DIRETTA (FARE) 90% PARLARE E SCRIVERE 70%

ASCOLTARE E VEDERE (INSIEME) 50% VISTA 30% UDITO 20% LETTURA 10%

Con la lezione tradizionale (frontale) si traferiscono informazioni, a volte a scapito di un apprendimento

significativo. Gli studenti assumono un ruolo passivo, il livello di attenzione diminuisce.

Il docente dovrebbe, all’inizio di ogni lezione, …

• recuperare le preconoscenze dei suoi studenti (oralmente, con la classe intera, con la tecnica del brainstorming);

• favorire la creazione di aspettative e domande che potranno essere la base a cui agganciare le nuove conoscenze;

• sollecitare, inquadrare, spiegare, rivedere il rapporto fra conoscenze pregresse e le nuove conoscenze proposte;

• fissare i concetti o le parole-chiave in maiuscolo alla lavagna in modo da costruire una scaletta della lezione (anche con LIM e/o PC) con cui iniziare subito a studiare, azione che dovrà poi essere continuata a casa;

• integrare nella spiegazione la visione di documentari e spezzoni di film… servirsi, cioè, di mediatori didattici.

La capacità degli insegnanti di organizzare in modo efficace gli aiuti diventa, quindi, un aspetto fondamentale del successo e dell’insuccesso dell’apprendimento dei loro allievi.

Trinchero R. (2009), Gioco? No, imparo! Linee guida per la progettazione e valutazione di software didattico per il potenziamento cognitivo, in Coggi C. (2009) (a cura di), Potenziamento cognitivo e motivazionale dei bambini in difficoltà, Milano, Angeli.

CONSIGLI UTILI • Lo studente non va indotto a ripetere

meccanicamente ciò che si aspetta l’insegnante: quindi

bisogna accettare e valorizzare la molteplicità di risposte

• Il compito va portato a termine in modo corretto: quindi far capire che ha valore ciò che è “finito”

• È necessario dare all’allievo tutto il tempo che serve: quindi non creare ansia

STRATEGIE EFFICACI

• Guidare lo studente a porsi domande, ad essere attivi, a saper scegliere

• Aiutarlo ad impostare solide “strutture” di senso: in una parola stabilire un ordine (le nozioni

per essere realmente apprese devono essere inserite in uno schema di senso!)

• Svolgere attività che non siano “emotivamente neutre”

• Lasciare traccia del proprio lavoro: usare costantemente gli strumenti di studio

• Attenzione ai troppi stimoli!

È necessario ricordare che anche il ragazzo con DSA

APPRENDE … ma IN MODO DIVERSO

La difficoltà non è nella capacità di apprendimento, ma nelle abilità di utilizzare i normali «strumenti» per accedere all’apprendimento

Le difficoltà possono essere in parte superate se l’accesso agli

apprendimenti avviene attraverso una modalità diversa dalla letto-scrittura. I dislessici, infatti, sono intelligenti e quando l’informazione viene fornita

per via orale, visiva

o cinestesica riescono a comprenderla

ed a gestirla.

VANTAGGI PER TUTTI:

MIGLIORANO:

• LE COMPETENZE DISCIPLINARI

• LE COMPETENZE RELAZIONALI

• IL PROFITTO

• L’AUTOSTIMA DEI RAGAZZI

AUMENTA LA CONSAPEVOLEZZA ATTRAVERSO I PROCESSI DI AUTOREGOLAZIONE E CONTROLLO

AUMENTA L’IMPEGNO E IL DESIDERIO DI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI PRESTABILITI

SI CREA UN CLIMA SERENO DOVE SI COLLABORA PER LA COSTRUZIONE DELLE COMPETENZE

SI CONDIVIDONO I MATERIALI DI STUDIO

• AVVIENE UNA DISTRIBUZIONE ADEGUATA DEI COMPITI

DURANTE IL LAVORO DI GRUPPO O IN COPPIA.

In classe con alunni con difficoltà di

apprendimento

A cura di Bianchi M. Enrica Formatore AID