in classe con alunni con difficoltà di apprendimento ottobre... · disturbo – disabilitÀ ......
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In classe con alunni con difficoltà di
apprendimento
Vi sono comprese tre grandi sottocategorie:
DISABILITÀ
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO
LINGUISTICO - CULTURALE
Direttiva Profumo del 27/12/12
MENTRE IL FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE PUÒ ESSERE CONSIDERATO UN CASO DI CONFINE TRA …
… la disabilità
… e il disturbo specifico
La scuola può intervenire nella personalizzazione in tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i bisogni e la convenienza; pertanto la rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento non dovrebbe indurre all’attivazione di un percorso specifico con la conseguente compilazione di un Piano Didattico Personalizzato.
Nota del MIUR n. 2563 del 22 novembre 2013
BES: nota MIUR 22/11/2013 — Distinzione tra ordinarie difficoltà di apprendimento, gravi difficoltà e disturbi di apprendimento. — Ordinarie difficoltà: “ momenti di difficoltà nel processo di apprendimento, che possono essere osservati per periodi temporanee in ciascun alunno”. — Gravi difficoltà “ difficoltà che hanno carattere più stabile e che presentano un maggior grado di complessità e richiedono notevole impegno affinché siano correttamente affrontate” . — Il disturbo di apprendimento “ ha carattere permanente e base neurobiologica” .
I DSA: DISTURBO – DISABILITÀ – CARATTERISTICA
DISTURBO
approccio diagnostico e specialistico
necessità di approfondire gli studi scientifici
CARATTERISTICA
nell’ambiente
scolastico evoca condotte di
adattamento e flessibilità
dei soggetti e del contesto
richiede una
DIDATTICA INCLUSIVA
DISABILITÀ approccio sociale
richiede riabilitazione e abilitazione
si usa per una rivendicazione
Quindi, a livello didattico, il problema può manifestarsi
attraverso: •parziale comprensione dei testi •difficoltà nell’acquisizione di termini specifici •difficoltà a prendere appunti, a compilare il diario, a completare le attività nei tempi richiesti •presenza di numerosi errori ortografici e/o grafia illeggibile
Ma è possibile che alle superiori faccia
ancora errori da bambino di terza
elementare?
In realtà i ragazzi con DSA anche nelle fasi più avanzate di scolarizzazione possono ancora
compiere errori come nei primi anni di scuola.
MA SE QUESTI SONO GLI AMBITI IN
CUI LE DIFFICOLTÀ
DI APPRENDIMENTO HANNO
MAGGIORE IMPATTO?
Produzione linguistica (in particolare la scrittura)
Comprensione linguistica (in particolare la lettura)
Matematica
Metodo di studio
ESSI spesso SI DIMOSTRANO:
Distratti
Svogliati
Incostanti
Disordinati
I loro scritti spesso illeggibili
Lenti o troppo frettolosi
Per lo più bravi sul piano orale
… E PIÙ SONO GRANDI PIÙ SONO ANCHE
Sfiduciati
Arrabbiati
Insegnanti e genitori spesso sono perplessi nell'affrontare i problemi degli alunni, genericamente chiamati dislessici, perché le loro difficoltà sono molto variabili.
Il ragazzo con un DSA è
INTELLIGENTE…
ma
carente nei PROCESSI “BASSI”, quelli cioè che
non ha automatizzato.
e questo avviene per qualunque compito del sistema
nervoso centrale:
linguaggio, calcolo, attenzione, memoria, movimento,
ecc.
Oggi avere difficoltà nella lettura, scrittura e calcolo costituisce una barriera importante. Non solo rende lo studio più difficile, ma può influire sul comportamento e sull’autostima.
COMPETENZA di LETTURA
Il termine esprime l’insieme delle conoscenze, abilità e competenze
che rendono il soggetto istruito (literate), ossia capace di utilizzare
nella vita reale quanto ha appreso e di agire, pertanto, in modo autonomo e responsabile, nonché di
partecipare attivamente alla vita sociale
progetto ELLE-USR- gruppo tutor senior-
Modena
NON SOLO SAPER LEGGERE
Prova di lettura
prodaqi nlente risute r pivvicile gere puetse qoce rige. Palcuno siaddelerà algi erori pi standa. Evettinfanemete appiano sotsiito duaicele tera, noeso palcosa, agiutno atlro e suvo palche palaro. inraltà tsate drofando artivicialnetebuelo ce aqituanlente drovano i ragazi qislesici nl lerege. Avete appena sperimentato cosa prova un
dislessico a leggere!
Strategie di lettura
Strategia fonologica: richiede l’analisi delle singole sub-unita’ che compongono la parola e attraverso le regole di conversione g/f viene ricostruita la catena fonologica che consente recupero della parola nel repertorio lessicale Strategia lessicale: il lettore riconosce globalmente la parola e la pronuncia dopo averla riconosciuta dal suo repertorio lessicale
“Il problema dell’insegnante oggi
non è più la gestione del singolo,
ma la valorizzazione
dell’eterogeneità, della diversità,
in una classe di diversi” (M. Comoglio)
È SEMPRE più DIFFICILE!!!! Molti insegnanti manifestano forti preoccupazioni nel
condurre una classe in modo da rispondere ai
bisogni di tutti e di ciascuno.
È importante utilizzare modalità di
DIDATTICA INCLUSIVA
Tutti devono rivisitare la propria didattica alla luce dei nuovi contesti sociali e scolastici
Tutti devono progettare un approccio didattico unico
(ma non uniforme) valido per tutta la classe
«Gli insegnanti non devono variare tante didattiche
quanti sono gli allievi con BES , ma devono
sperimentare un
nuovo modello didattico inclusivo, adeguato
alla complessità della classe che contempli differenti
modalità e strumenti per tutti.»
DIRETTIVA PROFUMO
Si tratta di considerare i diversi stili
di apprendimento; di concentrare il lavoro sull’essenziale;
di concedere modalità idonee di gestione dei codici scritti; di gratificare non solo per i risultati ottenuti, ma anche
per gli sforzi compiuti.
RICORDATE:
modificare l’insegnamento per i ragazzi con DSA significa
migliorare il lavoro a beneficio di tutti.
Occorre riconcettualizzare i BES (anche alla luce delle teorie sui processi di
insegnamento/apprendimento)
CIÒ INEVITABILMENTE IMPLICA DEI
CAMBIAMENTI dell’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
E DIDATTICA
OCCORRE PENSARE ALLA CLASSE COME A UN TUTT’UNO (sistema classe)
QUALI COMPETENZE PER I DOCENTI?
Il ruolo dei docenti nella scuola è cambiato: oggi ci si aspetta che i docenti gestiscano classi sempre più multiculturali, integrino gli studenti con bisogni speciali, utilizzino efficacemente le
tecnologie per la didattica, coinvolgano i genitori, e siano valutati e responsabilizzati
pubblicamente.
INSEGNARE non solo SAPERI CODIFICATI, ma MODI DI PENSARE, METODI DI LAVORO, …
Ci si aspetta inoltre che non insegnino solo un sapere codificato (più facile da trasmettere e valutare), ma modi di pensare (creatività, pensiero critico, problem-
solving, capacità di apprendere, …), metodi di lavoro (tecnologie per la comunicazione e collaborazione) e abilità per la vita e per lo sviluppo professionale nelle democrazie moderne . Aspettative su cui in buona parte non sono stati preparati dai loro percorsi di studio e che devono necessariamente essere sostenute da un solido sistema di sviluppo professionale. …. ATTRAVERSO LA FORMAZIONE
L’INSEGNANTE INCLUSIVO
Può essere interessante riprendere un documento elaborato dalla European Agency for
Development in Special Needs Education “Profilo dei docenti inclusivi” 2012, in cui tale profilo viene puntualizzato in quattro valori, ciascuno dei quali
declinato in un interessante elenco di indicatori, sui quali le scuole potrebbero aprire una attenta riflessione, proprio in relazione alla stesura del PAI.
I QUATTRO VALORI DI RIFERIMENTO CONDIVISI DAI DOCENTI INCLUSIVI SONO:
I. (Saper) valutare la diversità degli alunni – la differenza tra gli alunni è una risorsa e una ricchezza
II. Sostenere gli alunni – i docenti devono coltivare aspettative alte sul successo scolastico degli studenti
III. Lavorare con gli altri – la collaborazione e il lavoro di gruppo sono approcci essenziali per tutti i docenti
IV. Aggiornamento professionale continuo – l’insegnamento è una attività di apprendimento e i docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente per tutto l’arco della vita.
OCCORRONO …
STRATEGIE DIDATTICHE DIVERSE ,
in grado di sviluppare al meglio
i vari tipi di intelligenza, …
di motivare ogni ragazzo …
di tener conto dei suoi pensieri …
per permettergli
di dare il meglio di sé
MODALITÀ ATTRAVERSO CUI AVVENGONO GLI APPRENDIMENTI
ESPERIENZA DIRETTA (FARE) 90% PARLARE E SCRIVERE 70%
ASCOLTARE E VEDERE (INSIEME) 50% VISTA 30% UDITO 20% LETTURA 10%
Con la lezione tradizionale (frontale) si traferiscono informazioni, a volte a scapito di un apprendimento
significativo. Gli studenti assumono un ruolo passivo, il livello di attenzione diminuisce.
Il docente dovrebbe, all’inizio di ogni lezione, …
• recuperare le preconoscenze dei suoi studenti (oralmente, con la classe intera, con la tecnica del brainstorming);
• favorire la creazione di aspettative e domande che potranno essere la base a cui agganciare le nuove conoscenze;
• sollecitare, inquadrare, spiegare, rivedere il rapporto fra conoscenze pregresse e le nuove conoscenze proposte;
• fissare i concetti o le parole-chiave in maiuscolo alla lavagna in modo da costruire una scaletta della lezione (anche con LIM e/o PC) con cui iniziare subito a studiare, azione che dovrà poi essere continuata a casa;
• integrare nella spiegazione la visione di documentari e spezzoni di film… servirsi, cioè, di mediatori didattici.
La capacità degli insegnanti di organizzare in modo efficace gli aiuti diventa, quindi, un aspetto fondamentale del successo e dell’insuccesso dell’apprendimento dei loro allievi.
Trinchero R. (2009), Gioco? No, imparo! Linee guida per la progettazione e valutazione di software didattico per il potenziamento cognitivo, in Coggi C. (2009) (a cura di), Potenziamento cognitivo e motivazionale dei bambini in difficoltà, Milano, Angeli.
CONSIGLI UTILI • Lo studente non va indotto a ripetere
meccanicamente ciò che si aspetta l’insegnante: quindi
bisogna accettare e valorizzare la molteplicità di risposte
• Il compito va portato a termine in modo corretto: quindi far capire che ha valore ciò che è “finito”
• È necessario dare all’allievo tutto il tempo che serve: quindi non creare ansia
STRATEGIE EFFICACI
• Guidare lo studente a porsi domande, ad essere attivi, a saper scegliere
• Aiutarlo ad impostare solide “strutture” di senso: in una parola stabilire un ordine (le nozioni
per essere realmente apprese devono essere inserite in uno schema di senso!)
• Svolgere attività che non siano “emotivamente neutre”
• Lasciare traccia del proprio lavoro: usare costantemente gli strumenti di studio
• Attenzione ai troppi stimoli!
È necessario ricordare che anche il ragazzo con DSA
APPRENDE … ma IN MODO DIVERSO
La difficoltà non è nella capacità di apprendimento, ma nelle abilità di utilizzare i normali «strumenti» per accedere all’apprendimento
Le difficoltà possono essere in parte superate se l’accesso agli
apprendimenti avviene attraverso una modalità diversa dalla letto-scrittura. I dislessici, infatti, sono intelligenti e quando l’informazione viene fornita
per via orale, visiva
o cinestesica riescono a comprenderla
ed a gestirla.
VANTAGGI PER TUTTI:
MIGLIORANO:
• LE COMPETENZE DISCIPLINARI
• LE COMPETENZE RELAZIONALI
• IL PROFITTO
• L’AUTOSTIMA DEI RAGAZZI
AUMENTA LA CONSAPEVOLEZZA ATTRAVERSO I PROCESSI DI AUTOREGOLAZIONE E CONTROLLO
AUMENTA L’IMPEGNO E IL DESIDERIO DI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI PRESTABILITI
SI CREA UN CLIMA SERENO DOVE SI COLLABORA PER LA COSTRUZIONE DELLE COMPETENZE
SI CONDIVIDONO I MATERIALI DI STUDIO
• AVVIENE UNA DISTRIBUZIONE ADEGUATA DEI COMPITI
DURANTE IL LAVORO DI GRUPPO O IN COPPIA.