incontri borgomaneresi di medicina d urgenza leggere la tc ... · una rm d‟emblèe senza una...
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L‟ischemia può essere:
• Globale / A focolaio
• Completa / Incompleta
• Reversibile / Irreversibile
• Embolica / Tromboembolica
• Emodinamica
Ischemia cerebrale
acuta a focolaio
• NELLE PRIME 4 SETTIMANE L’ISCHEMIA È UN PROCESSO EVOLUTIVO, CON ASPETTI DIVERSI IN FASI DIVERSE
• Edema intracellulare (citotossico) 0-6 h.
• Edema extracellulare (vasogenico) 6-24 h
• Processo riparativo (proliferazione micro-astroglia, angiogenesi) 24/48 h-2/3 settimane; in questa fase, rottura della barriera ematoencefalica
• Esiti (cicatrice gliale, cisti poroencefalica) 3°-4°settimana
TERRITORI VASCOLARI DELL‟ENCEFALO
(Da Bradac G.B.;
elementi di Neuroradiologia clinica,
Cortina 1994 Torino)
In presenza di sintomatologia
suggestiva di ictus ischemico si deve
intraprendere
• Uno studio del parenchima encefalico
• Uno studio dei vasi
Ictus ischemico:studio del parenchima
• TC encefalo: Primo esame da eseguire, al fine di una differenziazione da ictus
emorragico; può dimostrare
- lesioni ischemiche già evidenti
-essere normale ; in tal caso è indicata una
ripetizione TC; in casi particolari
RMN con sequenze pesate in
diffusione (DWI)al fine di evidenziare piccole lesioni in particolare
del tronco cerebrale
Ictus ischemico: studio delle strutture vascolari
• Ecodoppler
• Angio CT o angio RM
• Angiografia DSA (?) :
gold standard, invasivo; indicato in casi
dubbi, o in previsione di un trattamento
endovascolare
SEMEIOTICA TC
• Il coefficiente di attenuazione è proporzionale al n. atomico e alla densità, quindi al contenuto di acqua del tessuto
• Si avrà quindi una ipodensità con coinvolgimento della sostanza bianca e grigia che varia nel tempo
• Si potrà avere un effetto di massa vario, ma per lo più relativamente modesto in fase acuta
• in fase tardiva si ha una perdita di tessuto con
atrofia, dilatazione dei solchi e dei ventricoli
• Si ha in certe fasi dell‟ictus un arricchimento contrastografico, in presenza di rottura della barriera ematoencefalica con un caratteristico enhancement corticale che segue il disegno dei solchi in caso di infarto superficiale ma che può essere nodulare in caso di ischemia della sostanza bianca; in tali casi pone problemi di diagnosi differenziale con lesioni di altra natura
L‟ipodensità varia nel tempo
• Ad una iniziale normalità del quadro TC
dopo 12- 24 h subentra una ipodensità; per
il sommarsi di fenomeni riparatori
l‟ipodensità tende ad attenuarsi dal 7° al 21°
giorno (effetto nebbia) per ricomparire dopo
3-4 settimane come ipodensità più netta,
espressione di esito malacico.
Segni precoci di ischemia TC
• Perdita di definizione della corteccia e dei nuclei basali
•Modesto effetto di .massa con cancellazione dei solchi
•Iperdensità arteria coinvolta (cer. Media, basilare)
Evoluzione nel tempo di una ischemia
dei nuclei della base di dx
Fase precoce A 24 h Durante la seconda settimana (eff.
nebbia);
La lesione ischemica è rilevata
dall‟impregnazione contrastografica
Fase degli esiti con cavità poroencefalica
Segni precoci di ischemia
t 0 A 24 h
Inizialmente l‟ischemia si presenta come
Scarsa differenziazione bianca grigia in
Sede frontale sin; dopo 24 ore appare ben
evidente
Segni precoci
t 0 a 24 h
Dopo poche ore dall‟ictus
l‟ischemia appare come scarsa
visualizzazione dei gangli della
base di sin.; dopo 24 ore è ben
delineata come ipodensità
Segni precoci di ischemia
t 0 a 24 h
Dopo poche ore dall‟ictus
L‟ischemia appare come
scarsa differenziazione bianca-
grigia di gran parte dell‟emisfero
sin; scarsa definizione dei gangli
della base sin; i solchi sono poco
visibili per lieve effetto massa
Dopo 24 ore l‟ipodensità è
chiaramente visibile
Segni precoci di ischemia
t 0 a 24 h
Poco dopo l‟ictus l‟ischemia appare
come scarsa differenziazione della
corteccia dalla sostanza bianca
in sede frontale soprasilviana dx;
dopo 24 ore l‟ipo-densità
è chiaramente visibile
Segni precoci di ischemia
t 0 a 24 h
Poco dopo l‟ictus l‟ischemia occipitale
Dx è visibile come tenue ipodensità;
dopo 24 ore l‟ipodensità è chiaramente
evidente
Territori vascolari
Ischemia della a.cerebrale anteriore sin Ischemie della a. cer. media dx e sin
Ischemia della PICA
dx e cerebellare
postero-inferiore
Ischemia delle aa.
lenticolo striatali dx
Ischemia dell‟a.
cer. post. sin
Lacune: -15-25% di tutti gli ictus
-porzione profonda della s. bianca, gangli base, talamo, ponte
-dovuti a lesioni di a. perforanti a livello del tronco e degli emisferi cerebrali (lenticolostriate, midollari, per lipoialinosi o microateroma)
Ictus cardioembolico,-Territori vascolari differenti
-Infarcimento ematico
Ictus emodinamico: occlusione prossimale con
sofferenza ischemica su territori di confine tra vari territori vascolari
Ictus ischemico, altri sottotipi
Esempi di lacune pontina, dei gangli della base sin , talamica dx
Diffusa sofferenza vascolare
della s. bianca da ischemia
delle perforanti
Esempi di ictus cardioembolici
con infarti in territori vascolari
differenti con componenti
emorragiche
Esempio di ictus emodinamico con sofferenza della corteccia e della sostanza bianca
„di confine‟ Tra territori vascolari diversi che rappresenta gli „ultimi prati‟
Studio dei vasi
A) Angio - TC
• 1) vasi intracranici – necessita di tecnologia
“spirale” ed impiego di elevata quantità di
mdc
• 2) vasi esocranici
- fornisce indicazioni sul grado di stenosi
- dà informazioni sulla parete vasale, specie
per quanto riguarda la presenza di
calcificazioni subintimali, utile per la
programmazione chirurgica
Studio dei vasi
B) Angio - RM
• E‟ impiegata per lo studio dei vasi sia intra-
che esocranici
• Efficaci sono le sequenze che prevedono
l‟uso di mdc in bolo ev con tecniche di
acquisizione ultraveloci, che in poche
decine di secondi consentono di valutare
con buona attendibilità la biforcazione
carotidea e i principali tronchi epiaortici
Studio dei vasi
C) Ecocolordoppler
• L‟ecocolordoppler dei tronchi sovraortici (TSA) è una metodica:- semplice- a basso costo- riproducibile- non invasiva
• E‟ in grado di documentare con sufficiente accuratezza in pazienti con ictus anche acuto, una patologia stenosante ed occlusiva a carico dell‟arteria carotide interna
Angiografia
• Rappresenta il „Gold standard‟
• Da eseguirsi in casi di diagnosi non chiara
• O in previsione di un trattamento
endovascolare
Oltre all‟aterosclerosi vi possono essere
altre cause di alterazioni vascolari,
possibili cause di ischemie
• Altre arteriopatie:
-Arteriti
-Collagenopatie
-Dissezione spontanea
-…….
Questo esempio rappresenta come possa essere fuorviante l‟esecuzione di
una RM d‟emblèe senza una precedente TC.
Un ematoma a sede tipica talamico sin, prontamente diagnosticato alla CT
può essere di interpretazione assai dubbia su queste due sequenze T1 e
T2 in RM, specie in presenza di una sintomatologia sfumata o poco
chiara.
TROMBOSI VENOSA
SEGNI DIRETTI ALLA TC:
- SENZA M.D.C.
. IPERDENSITA’ SPONTANEA DEL
TROMBO (SEGNO DELLA CORDA=
VENA CORTICALE)
. “TRIANGOLO DENSO” (SENO
DURALE)
SONO SEGNI RARI, PRECOCI E DIFFICILI DA TROVARE
TROMBOSI VENOSA
- CON M.D.C.:
. “SEGNO DEL DELTA” (DIFETTO DI
RIEMPIMENTO
. COMPARE DAL QUINTO GIORNO
. SCOMPARE DOPO 2 MESI
. ABBASTANZA FREQUENTE (20% DELLE CASISTICHE)
TROMBOSI VENOSA
FASE VENOSA TC:
- IL TROMBO SI MANIFESTA COME UN
IRREGOLARE DIFETTO DI RIEMPIMENTO VASCOLARE O CON ASSENZA DI MDC ALL’INTERNO DEL VASO
- SPECIFICITA’ VICINA A QUELLA
DELLA RM
- NELLA ESECUZIONE NON SOTTOVALUTARE L’ESPOSIZIONE AI
RAGGI X
TROMBOSI VENOSA
SEGNI INDIRETTI ALLA TC
PIU’ FREQUENTI MA POCO SPECIFICI
- INDICATIVI DI TROMBOSI:
in fase subacuta, iperdensità focale all’interno del vaso, dovuta alla presenza di metaHb. Dopo m.d.c. potenziamento diretto del trombo e della parete vasale limitrofa per flogosi reattiva
TROMBOSI VENOSA
- INDICATIVI DI EDEMA CEREBRALE:
l’edema si traduce in una ipodensità diffusa,
prevalente nella sostanza bianca, con effetto massa, possibile compressione ventricolare,
spianamento dei solchi ed ernie intracerebrali
TROMBOSI VENOSA
- INDICATIVI DI INFARTO VENOSO:
ipodensità corrispondente a infarto venoso,
spesso accompagnata da iperdensità legata a
piccole emorragie petecchiali o a un franco
ematoma
DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
ISCHEMIA VENOSA
• Diagnosi spesso difficile per l‟eterogeneità
degli aspetti clinici e radiologici
• La genesi può essere idiopatica in malati
defedati, disidratati
• Terapia estroprogestinica è spesso fattore
causale in donne giovani
Esempio di ischemia venosa da occlusione del seno sagittale sup.
RM, sequenza sagittale T1 pesata ed angiografia
FASE SUBACUTA
• Al di fuori della fase acuta, è utile ripetere
la TC o la RM per meglio valutare
l‟estensione del danno parenchimale e
l‟eventuale comparsa di infarcimento
emorragico
• Indispensabile un controllo a 48 ore senza
mdc nei casi di ictus gravi, progressivi
• Il controllo può essere fatto
indifferentemente con TC o RM
convenzionale; questa è più utile nel caso di
ictus lacunari o con lesioni del tronco
encefalico
STROKE EMORRAGICO
• Clinicamente difficilmente distinguibile dall‟ictus ischemico
• In fase acutissima la TC è l‟esame di scelta; l‟emorragia si manifesta come un‟area di iperdensità
• La RM è più utile in fase subacuta e cronica
• Nella valutazione della RM bisogna tener conto delle varie fasi di trasformazione della ossiemoglobina non ferromagnetica in desossiemoglobina, metemoglobina ed emosiderina. Il segnale varia passando da una iniziale isointensità ad una progressiva iperintensità in T1 e da una iniziale ipointensità ad una iperintensità in T2
EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE
- PRIMITIVA (ipertensione, angiopatia
amiloide)
- SINTOMATICA (malformazioni A-V,
aneurismi, tumori,
coagulopatie…).
EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE
PRIMITIVA
Rappresenta l’80% circa di tutte le
emorragie cerebrali ed è causata
dall’ipertensione arteriosa o
dall’angiopatia amilode.
EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE
PRIMITIVAPATOGENESI1) IPERTENSIONE ARTERIOSA
- è attribuita a patologia dei piccoli vasi
- si verifica tipicamente a livello di
. Putamen
. Globus pallidus
. Talamo
. Capsula interna
. Sost bianca peri-ventricolare
. Ponte e cervelletto
EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE
PRIMITIVA
2) ANGIOPATIA AMILOIDE
- è responsabile di un terzo circa dei
sanguinamenti nei pz anziani
- è caratterizzata da emorragie cerebrali
a carattere ricorrente e con
localizzazione lobare
- si associa agli alleli eta4 ed eta 2
dell’alloproteina E
EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE
PRIMITIVA
PRESENTAZIONE CLINICA
- deficit neurologico focale, che progredi-
sce in minuti o ore
- alterazione dello stato di coscienza
- cefalea, nausea e vomito
- crisi epilettiche
EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE
PRIMITIVA
DIAGNOSI
La TC encefalo è indicata come ESAME
DI PRIMA SCELTA per la diagnosi in
acuto di emorragia cerebrale
EMORRAGIA INTRAPATRENCHIMALE
PRIMITIVA
QUADRO TC:
- Iperdensità localizzata
- Edema perifocale
- Effetto massa
EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE
PRIMITIVA
SEGNI TC EVOCATORI DI LESIONE CAUSA DI EMORRAGIA:
- edema sproporzionato al volume
dell’ematoma
- massa contigua all’ematoma
EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE
PRIMITIVA
QUANDO L’ANGIOGRAFIA?
- Nei pz con emorragia intraparenchimale,
senza una chiara causa dell’emorragia,
che siano candidati al trattamento
chirurgico
- Particolarmente nei pz con emorragia
in sede atipica, giovani, normotesi e
clinicamente stabili
EMORRAGIA CEREBRALE IN PZ IN TERAPIA ANTICOAGULANTE
La terapia anticoagulante è associata ad un
rischio di emorragia cerebrale pari a
0.3-2.5/1000 pz/anno,
con aumento del rischio relativo di
15.3 volte rispetto a pz non in trattamento
anticoagulante
EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE
PRIMITIVA
QUANDO LA RM?
RM ed angioRM sono utili in pz selezionati
e sono indicate nei pz con lesioni lobari e
angiografia negativa, candidati alla
Chirurgia:
- per la diagnostica degli angiomi cavernosi
- o nei pz in cui si sospetti una angiopatia
amiloide
E.S.A
Sanguinamento nello spazio subaracnoideo
con spandimento di sangue tra le due
leptomeningi.
Può manifestarsi in qualsiasi fascia di età,
ma più frequentemente tra i 20 ed i 50 anni.
E.S.A.
CAUSE DI ESA SPONTANEA:
- Rottura di un aneurisma (85% dei casi)
- ESA idiopatica, non aneurismatica, per
lo più a localizzazione mesencefalica (10%)
- Associata a cause rare, es. MAV, fistole
artero-venose durali, dissezione arteriosa…
(5%).
E.S.A.
ESAME OBIETTIVO
- Rigidità nucale ed altri segni di irritazione
meningea
- Paralisi del 3° nervo cranico
(ptosi palpebrale, strabismo divergente,
midriasi omolaterali)
- Emiparesi
- EO fundus oculare: emorragie subjaloideee
sparse a ventaglio;
papilledema)
E.S.A.
2) Vomito: precoce, entro pochi minuti dall’e-
sordio della cefalea
3) Rigor
4) Fotofobia
5) Alterazioni dello stato di coscienza
6) Sincope
7) Crisi convulsive
8) Morte improvvisa!
E.S.A.
PRESENTAZIONI ATIPICHE
1) Esordio graduale della sintomatologia
2) Esordio con cefalea simil-emicranica
3) Esordio con dolore dorsale o cervicale
E.S.A.
ANAMNESI
Raccogliere informazioni sul tipo di dolore,
di esordio, sulla storia personale e familiare.
E.S.A.
CARATTERISTICHE CLINICHE:
1) Cefalea: acuta, lancinante
improvvisa
ad andamento continuo
persistente nel tempo
spesso in occasione di impegno
fisico o emozionale.
E.S.A.
DIAGNOSI STRUMENTALE: T.C.- Iperdensità ematica a livello delle
cisterne (il pattern può indirizzare sulla
sede della malformazione vascolare)
- Reperti associati: idrocefalo
edema cerebrale
ematoma intraparench.
E.S.A.
DIAGNOSI
TC ENCEFALO
a) Sangue subaracnoideo: diagnosi
confermata
b) Assenza di sangue subaracnoideo o
reperto dubbio: eseguire RACHICENTESI.
E.S.A.
ANGIOGRAFIA DIGITALE
Rappresenta ancora il gold standard per la
descrizione morfologica della formazione
aneurismatica.
E.S.A.
Può accompagnarsi ad
IDROCEFALO ACUTO
con riduzione del livello di coscienza.
Va trattato con derivazione, anche se
aumenta il rischio di risanguinamento e
possono verificarsi complicanze infettive.
E.S.A.
Dopo ESA frequente è la comparsa di
IDROCEFALO CRONICO
trattabile con derivazione in pazienti
sintomatici.
L„ITER DIAGNOSTICO PER LO STUDIO DEI TRAUMI CRANICI VEDE NELLA TC L‟ ESAME DI
PRIMA SCELTA IN FASE ACUTA
ESSA INFATTI PERMETTE DI EVIDENZIRE LE LESIONI OSSEE E
LE LESIONI ENDOCRANICHE A COMPONENTE EMATICA, CHE
SONO QUELLE CHE PIU‟ DI FREQUENTE NECESSITANO DI UN
INTERVENTO CHIRURGICO URGENTE
L‟EDEMA CEREBRALE DIFFUSO SI INSTAURA ENTRO 24-48 ORE DAL TRAUMA ED E‟ DOVUTO
ALLA PERDITA DELL‟AUTOREGOLAZIONE
VASCOLARE CEREBRALE, CON AUMENTO DEL VOLUME
EMATICO INTRAVASCOLARE E/O INCREMENTO DELLA
COMPONENTE IDRICA ENCEFALICA
ALLA TC SI PRESENTA COME UNA DIFFUSA IPODENSITA‟ CHE
PUO‟ INTERESSARE UNO O ENTRAMBI GLI EMISFERI CON
COSTANTE RISPARMIO DEL PARENCHIMA CEREBELLARE
SI ASSOCIA AD APPAIANAMENTO DEI SOLCHI CEREBRALI, DELLE CISTERNE
DELLA BASE ED A COMPRESSIONE SUI
VENTRICOLI LATERALI
Ematoma epidurale
• Sanguinamento arterioso• Rima di frattura che interseca l’a. meningea media• sanguinam venoso: seni venosi, vasi diploici, v. meningea media• Tra dura madre e periostio• TC: falda cerebrale iperdensa a lente biconvessa • Marcato effetto massa• Supera la linea mediana: non incontra barriere anatomiche (falce cerebrale) nella sua espansione
Ematoma subdurale
Sanguinamento venoso• Rottura delle vene a ponte tra corteccia e seni venosi• Tra dura madre e complesso pia-aracnoide• TC: raccolta iperdensa a forma di falce• Non supera la linea mediana• Fase cronica: dopo la 3 settimana diventa ipodenso• Effetto massa minore dell’epidurale • Non supera la linea mediana
ESPANSI
ALLA TC SI PRESENTANO COME
FORMAZIONI OCCUPANTI SPAZIO
IPO O IPERDENSE IN CONDIZIONI
DI BASE, PER LO PIU’ CON VALLO
DI EDEMA PERIFERICO (IPODENSO)
MENINGITI
DEFINIZIONE
Malattie infiammatorie delle membrane
che avvolgono l’encefalo e spazi interposti
(specie leptomeninge e spazio sub-
aracnoideo)
MENINGITI
DIAGNOSI NON E’ RADIOLOGICA
TC utile per escludere altre cause e per
valutare la presenza di lesioni che
potrebbero controindicare la PL
(es idrocefalo iperteso)
MENINGITI
Gli esami neuroradiologici (TC e RM)
devono essere interpretati considerando
il TIMING dell’esame in relazione alla
evoluzione della meningite:
inizialmente possono essere NORMALI,
ma ciò non esclude la diagnosi.
MENINGITI
POSSIBILI SEGNI NEURO-RX:
- Enhancement meningeo ed ependimale
- Ventricoli piccoli con edema cerebrale
- Ventricoli grossi da ostacolo al deflusso
del liquor nell’acquedotto o nelle cisterne
della base
MENINGITI
QUANDO ESAMI NEURO-RX:
- crisi epilettiche di nuova insorgenza
- condizioni di immunodepressione
- segni neurologici sospetti per lesione
espansiva (papilledema o segni neurologici focali)
- alterazione dello stato di coscienza
MENINGITI
L’IMAGING cerebrale inoltre permette
L’esclusione di condizioni che possano
“mimare” la meningite:
- emorragia subaracnoidea
- emorragia intracerebrale
- infarto
- tumore
- ascesso cerebrale
ENCEFALITI
DEFINIZIONE
Processo infiammatorio del tessuto
cerebrale, sostenuto da una causa
infettiva, di origine virale, abatterica o
parassitaria.
ENCEFALITI
La definizione di encefalite non implica
necessariamente la presenza dell’agente
infettivo nell’encefalo, poiché alcune
forme possono essere scatenate da un
meccanismo immunitario.
Ischemia lacunare e della s. bianca
periventricolare da sofferenza
delle arterie perforanti
Esempio di ischemia frontale soprasilviana dx indifferenti sequenze
T2 FLAIR DP FSE T2 FSE
A B C D E
• A: a 8 h dall‟ictus in una sequenza T2 l‟ischemia non è visibile
• B: a 8 h in una sequenza FLAIR è meglio riconoscibile
• C: in una sequenza DWI il tessuto ischemico appare come iperintenso
• D: a 24 h è evidente anche in una sequenza T2
• E: uno studio angioRM evidenzia l‟occlusione della arteria cerebrale
media dx causa dell‟ischemia
Esempio di lacuna talamica sin in RM
Piccola lesione corticale frontale sin ben
visibile in una sequenza pesata in DP; in
una sequenza T2 l‟iperintensità si confonde
con il segnale del liquor ed è poco visibile
RM di perfusione (PWI)
• Le immagini di perfusione consentono di
utilizzare le modificazioni di segnale che
avvengono durante il rapido passaggio di un
mdc paramagnetico nel letto vascolare,
fornendo informazioni sul flusso ematico
cerebrale
• Aree non perfuse hanno un‟intensità di
segnale superiore alle aree perfuse
SEMEIOTICA RM DELL‟ISCHEMIA
• La RM è più sensibile per lesioni piccole in sedi critiche (fossa post.)
• In RM non si osserva l‟ effetto nebbia (o fogging)
• Il comportamento nei confronti del m.d.c. è analogo alla TC (arricchimento tra il 7° e il 30° giorno)
• Le sequenze DW riflettono la comparsa di edema citotossico e mostrano alterazioni precoci (minuti)
• Vi è la possiblità di eseguire studi di perfusione
• Vi è la possibilità di eseguire studi angio-RM
R M
• Le tecniche comunemente impiegate nella
diagnostica per immagini dell‟encefalo (SE,
TSE, FLASH, FLAIR) risultano insensibili
alla valutazione dell‟ictus in fase acuta, in
quanto non sono in grado di valutare
l‟edema citotossico, intracellulare
RM di diffusione (DWI)
• E‟ una tecnica sensibile ai movimenti di
traslazione delle molecole di acqua su
piccole distanze (diffusione)
• Le immagini DWI evidenziano le variazioni
della mobilità dell‟acqua indotta
dall‟ischemia entro pochi minuti dall‟insulto
ischemico, che si traducono in una
iperintensità
In una ischemia corticale l‟alterazione non è
visibile in CT ma lo è in una sequenza DP
in RM
Nell‟ambito di una diffusa sofferenza vascolare
dell‟encefalo si differenzia l‟ischemia acuta
come iperintensa nella sequenza pesata in
diffusione
• Le immagini in DWI forniscono quindi una
“fotografia” immediata dell‟entità del danno
indotto dall‟ischemia in una fase
estremamente precoce ed indicano
precocemente l‟esistenza di un edema
citotossico, quindi di una necrosi
irreversibile
• Solo con l‟impiego della tecnica di
diffusione (DWI) si è in grado di valutare la
presenza di alterazioni di segnale in fase
precocissima ed entro pochi minuti
dall‟ictus
Andamento nel tempo dell‟ipodensità, dell‟impregnazione
contrastografica e dei due effetti combinati
(da Savoiardo M.,Grisoli M.: Ct scanning, in Stroke; Churchill Livingstone, New York 1998)
EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE
PRIMITIVA
FISIOPATOLOGIA
- apoptosi
- edema
- riduzione del flusso cerebrale regionale
- idrocefalo
MENINGITI
DEFINIZIONE
Malattie infiammatorie delle membrane
che avvolgono l’encefalo e spazi interposti
(specie leptomeninge e spazio sub-
aracnoideo)
Emorragia subaracnoidea
• Secondaria a rottura di aneurisma cerebrale
• più raramente di MAV • TC: diffusa iperdensità a livello degli spazi subaracnoidei• La sede della maggior parte del versamento è di ausilio nel predire la localizzazione dell’aneurisma: sanguinamento interemisferico: aneurisma com. ant. • Aneurismi: 90% nella porzione anteriore del circolo di Willis• com. ant (30-35%), ci-com post. (30-35%), bif. Cer. Media (20%), basilare (5%), distale al Willis (1-3%)• Angio-RM: dimostrazione aneurismi e malformazioni vascolari